Notiziario del Teatro di Roma settembre.dicembre n6 09 e origini del teatro sono, come noto, antichissime e nell’attività teatrale, da sempre, si può riconoscere la necessità umana della sperimentazione creativa. Ma c’è qualcosa che va oltre il mero aspetto artistico ed espressivo poiché, come hanno sottolineato le scienze umane, proprio per le sue qualità il teatro porta il valore profondo di un apprendimento sostenuto da capacità logiche, narrative e di orientamento spaziotemporale, oltre a contribuire alla costruzione di un equilibrio emotivo e relazionale nelle persone, fornendo loro un punto di vista altro sulla realtà. Paul Klee sosteneva che l’arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile ciò che non sempre lo è. Anche per questo il teatro è scambio culturale nel senso più profondo del termine e dunque, chi voglia operare con il teatro non può non considerare questo aspetto “dinamico”. Per un Teatro pubblico come il Teatro di Roma, si tratta, in altre parole, di considerare come il “fare teatro” non possa essere soltanto detto in maniera estremamente sintetica, L www.teatrodiroma.net ARGENTINA AL VIA LA STAGIONE INDIA UN TEATRO PER FRUTTI DI STAGIONE I GIOVANI TEATRI DI SABBIA “fare spettacolo”, ma creare occasioni, iniziative, azioni che, nella maniera più ampia, rendano possibile lo scambio tra il pubblico e chi materialmente realizza lo spettacolo stesso, mettano in circolo informazioni ed emozioni, storie e suggestioni, idee e fatti. Si realizzi, cioè, un circolo virtuoso che è, in una parola, cultura. Per questo, il Teatro di Roma è presente nelle scuole con i suoi “blitz”, vere e proprie incursioni con le quali alcuni spettacoli in cartellone diventano l’occasione per far sì che gli studenti non siano solo spettatori ma co-autori, costantemente chiamati, nel corso della lezione, ad utilizzare operativamente le proprie competenze. E, ancora, gli spazi stessi del teatro Argentina e India sono il luogo di percorsi di visite guidate, attraverso le quali il pubblico può entrare in contatto e conoscerne gli aspetti meno evidenti, la storia, le curiosità. Accanto agli eventi in cartellone, inoltre, gli spettatori troveranno spesso appuntamenti che approfondiscono o ampliano, da un diverso punto di vista, aspetti, temi, suggestioni toccati da una certa opera; avranno possibilità di ascoltare e dialogare con registi e attori; avranno a disposizione materiali documentali, immagini, spunti critici, bibliografie attraverso il nostro sito web, i programmi di sala e, non ultimo, questo notiziario. Il teatro, così come diceva Shakespeare delle persone, è fatto di una materia volatile e fragile, eppure capace di raccontare storie e, partendo dai sogni, di costruire realtà forti e resistenti. Indimenticabili. Ci piace pensare che sia un po’ come la sabbia, che può essere dispersa dal vento, ma bagnata e compattata può dar vita stupendi castelli ed essere la base di un cemento che tiene assieme le cose. Ma, appunto, ha bisogno di acqua, ha bisogno di nutrimento e di cura, di lavoro. Di quell’attenzione che rende possibile il suo essere un ottimo materiale da costruzione. Per quello, allora, ci rifacciamo alle parole di Neruda, che con la lungimiranza dei poeti, sapeva quanto sia necessario questo impegno per rendere possibile e umana la nostra esistenza: “Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine (...) chi non parla a chi non conosce (…) Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica (…) Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.” T E AT R O 11_29 NOVEMBRE .09 7 OTTOBRE_ 8 NOVEMBRE .09 TEATRO DI ROMA ELLEDIEFFE presentano LA COMPAGNIA DI TEATRO DI LUCA DE FILIPPO TEATRO DI ROMA CYRANO DE BERGERAC DI EDMOND ROSTAND REGIA DANIELE ABBADO SCENE E COSTUMI GRAZIANO GREGORI COSTUMI CARLA TETI SUONO HUBERT WESTKEMPER LUCI ANGELO LINZALATA con Massimo Popolizio e con Stefano Alessandroni Roberto Baldassari, Luca Bastianello Giovanni Battaglia, Luca Campanella Dario Cantarelli, Simone Ciampi Flavio Francucci, Andrea Gherpelli Marco Maccieri, Elisabetta Piccolomini Viola Pornaro, Mauro Santopietro Davide Lora, Carlotta Viscovo durata 140’ con intervallo orari ore 21, giovedì e domenica ore 17 28 ottobre e 4 novembre ore 19 lunedì riposo PRIMA NAZIONALE 22 OTTOBRE .09 LIBERA NOS A RIMA verso libero o verso schiavo? a cura di Valerio Magrelli regia Claudio Longhi con Lino Guanciale e Luca Micheletti orario ore 21 Scriveva Eliot: «La prosa, sulla scena, è artificiale quanto il verso: o, viceversa, il verso può essere altrettanto naturale quanto la prosa.» A partire da riflessioni sul verso e la rima sulla scena teatrale, stimolate dall’utilizzo della metrica di Rostand nel Cyrano de Bergerac e negli altri suoi drammi in versi, i poeti Valerio Magrelli e Alberto Bertoni guideranno gli spettatori in un’esplorazione delle possibilità che offre all’interprete la “poesia” messa alla prova del palcoscenico. Attraverso un serrato e a tratti ironico “scontro” tra verso rimato e verso libero, i due scrittori, avvalendosi delle voci di due attori, daranno luogo ad una “tenzone poetica” degli anni 2000, dentro e fuori la letteratura francese ottocentesca, da cui la serata prende solo pretestuosamente le mosse. L’alternarsi di immagini – che vanno dalle tavole parolibere futuriste ai calligrammi di Apollinaire – e la “declamazione” di versi classici e contemporanei, condurranno all’elezione di un ideale vincitore, cui andrà la palma del colto e spiritoso agone. FILUMENA MARTURANO 15 e 29 OTTOBRE .09 À COUPS DE NEZ: Duello tra due Cyrano, tra la pagina e il fioretto a cura di Claudio Longhi con Lino Guanciale e Luca Micheletti e con l’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, di Roma diretti dal Maestro d’armi Francesco Manetti di e con Giuseppe Manfridi Performance di equilibrismo lessicale con Lina Sastri, Luca De Filippo e Nicola Di Pinto, Antonella Morea Silvia Maino, Gioia Miale, Carmine Borrino Geremia Longobardo, Antonio D’Avino Giuseppe Rispoli, Chiara De Crescenzo durata 120’ con due intervalli orari ore 21, giovedì e domenica ore 17 18 e 25 novembre ore 19 lunedì riposo orario ore 21 Prendendo le mosse da un ideale ed ironico scontro tra Edmond Rostand, autore del dramma Cyrano de Bergerac, e il personaggio storico di Hercule Savinien Cyrano de Bergerac, scrittore e spadaccino cui il poeta ottocentesco s’ispirò per disegnare l’allungato profilo del suo protagonista, prenderanno vita sulla scena una serie di combattimenti alla spada, al pugnale, alla sciabola e al fioretto, agiti dai 27 allievi del corso di scherma dell’Accademia d’Arte drammatica Silvio D’amico, nel segno di un viaggio trasversale nella storia del duello, dal Cinquecento all’Ottocento. Lo scontro avrà luogo, in alternanza, sul terreno di gara e su quello letterario, dato che i due scrittori, Rostand e Cyrano, entrambi impersonati sul palcoscenico da due attori, ingaggeranno a loro volta una lotta, questa volte a colpi di rima, servendosi – in divertita aberrazione astorica – dei più famosi luoghi del teatro, della poesia e della narrativa che abbiano raccontato di duelli indimenticati: dal Cid ai Tre moschettieri, dalla Chanson de Roland a Le relazioni pericolose. SERATA EVENTO prezzi serate evento intero 5,00 ridotto 2,00* 14 OTTOBRE .09 ore 17.30 IN TRENO IN TRE NO DI EDUARDO DE FILIPPO REGIA FRANCESCO ROSI SCENE ENRICO JOB COSTUMI CRISTIANA LAFAYETTE SERATA EVENTO *giovani sotto i 25 anni e over 65 e chi è in possesso del biglietto per Cyrano de Bergerac Ve lo faccio vedere io ora il teatro! ripartono le visite_spettacolo al Teatro Argentina primi appuntamenti 11 e 18 ottobre info: 06.06.08 <<Quando si apre il sipario il protagonista ha già recitato la sua “resurrezione” e Domenico Soriano si prende a schiaffi (…) Eduardo “spreca” una scena che qualunque autore avrebbe presentato come un grande coup de theatre. Quando la commedia finisce, lo spettatore se ne va senza che Filumena abbia rivelato il suo ultimo segreto (…) Eduardo sembra ritagliare per la scena una tranche de vie lasciando aperto l’intreccio. Qualcosa succedeva prima che si aprisse il sipario, qualcosa, il segreto di Filumena, continua ancora, dopo che il sipario si è richiuso. Questo dà alla protagonista un dinamismo che la proietta, nella fantasia del pubblico, oltre i confini della scena. Certo, una simile soluzione non sarebbe sufficiente a fare di lei una grande figura, se il suo autore non l’avesse creata a regola d’arte, dotandola di una personalità che è raro trovare nei personaggi del suo tipo (… ) Filumena è forte ed è pronta a tutto pur di ottenere per i suoi figli quel nome a cui pensa abbiano diritto: Eduardo la definisce “una Medea che non uccide i figli per gelosia, ma li fa vivere, nonostante tutto”>> Paola Quarenghi 1_13 DICEMBRE .09 TEATRO DI ROMA COMPAGNIA LAVIA ANAGNI MOLTO RUMORE PER NULLA DI WILLIAM SHAKESPEARE TRADUZIONE CHIARA DE MARCHI REGIA E SCENE GABRIELE LAVIA COSTUMI ANDREA VIOTTI MUSICHE ORIGINALI ANDREA NICOLINI LIGHT DESIGNER PIETRO SPERDUTI con Pietro Biondi, Lorenzo Lavia Giorgia Salari, Francesco Bonomo Salvatore Palombi, Andrea Nicolini Gianni De Lellis, Luca Fagioli Alessandro Riceci, Tamara Calducci Faustino Vargas, Viviana Lombardo Alessandro Cangiani Daniele Sirotti Silvia De Fanti, Andrea Trovato Claudia Crisafio durata 120’ con un intervallo orari ore 21, giovedì e domenica ore 17 lunedì riposo “Lavia dimostra un’attenzione profonda verso la scrittura di Shakespeare, capace di tener compresenti tutte le linee del testo con chiarezza ed efficacia (…) Bravissimi gli attori, tutti, che recuperano un tono giocoso ed energico senza far perdere di profondità al testo.” Antonio Audino (Il Sole-24 Ore) 30 DICEMBRE .09_ 17 GENNAIO .10 17_20 DICEMBRE .09 FONDAZIONE NAZIONALE DELLA DANZA COMPAGNIA ATERBALLETTO in collaborazione con ACCADEMIA FILARMONICA ROMANA TEATRO STABILE DEL FRIULI VENEZIA GIIULIA CERTE NOTTI TO BE OR NOT TO BE DI MARIA LETIZIA COMPATANGELO DAL SOGGETTO DI MELCHIOR LENGYEL PER IL FILM VOGLIAMO VIVERE DI ERNST LUBITSCH REGIA ANTONIO CALENDA SCENE PIER PAOLO BISLERI COSTUMI STEFANO NICOLAO MUSICHE PASQUALE FILASTÒ LUCI NINO NAPOLETANO CANZONI NICOLA PIOVANI COREOGRAFIA MAURO BIGONZETTI CANZONI MUSICHE ORIGINALI E POESIE LUCIANO LIGABUE SCENOGRAFO E VIDEO INSTALLAZIONI ANGELO DAVOLI COSTUMI KRISTOPHER MILLAR & LOIS SWANDALE LUCI CARLO CERRI durata 80’ senza intervallo orari ore 21, giovedì e domenica ore 17 Ci sono luoghi dove le efferatezze peggiori possono assumere contorni delicati e lievi: sono il teatro e il cinema, macchine immaginarie capaci di ribaltare la realtà con gli strumenti del sogno (…) Calenda suggerisce che si può sdrammatizzare senza intaccare la memoria (…) con una compagnia di 18 attori che ogni sera riceve i complimenti del pubblico per l’insostenibile leggerezza del tragico di cui si fanno carico.” Roberto Canziani (Il Piccolo) con Giuseppe Pambieri e Daniela Mazzucato e con Umberto Bortolani Fulvio Falzarano Questo spettacolo vede collaborare il coreografo italiano più conosciuto a livello internazionale le rokstar più attenta ai differenti linguaggi artistici. Con Bigonzetti, Ligabue mostrerà il suo lato più intimo ed intenso “La poesia non è un’espressione. È il tempo di notte“ scrive Allen Ginsberg. Se facciamo nostra questa equazione è altrettanto vero che il tempo di notte è poesia. Poesia che nasce dall’unione di tre diversi linguaggi: quello del corpo, della musica e dell’immagine. durata 2 ore e 30’ con intervallo orari ore 21 giovedì e domenica ore 17 31 dicembre ore 20.30 1 e 5 gennaio ore 17 7 gennaio riposo lunedì riposo ! CAPODANNO A TEATRO Un capodanno davvero speciale al Teatro Argentina: spettacolo e brindisi di buon anno con la compagnia nel foyer del Teatro che rimarrà aperto per lʼoccasione fino alle mezzanotte info: 06.684000346 Il lavoro di Maria Letizia Compatangelo mantiene la stessa forza e l’ironia del testo originale di Melchior Lengyel dal quale Lubitsch realizzò nel 1942 il noto Vogliamo vivere. Con sagacia e intelligenza, il regime nazista veniva messo alla berlina, utilizzando con abilità e leggerezza il gioco del teatro nel teatro: nella Polonia occupata dai tedeschi, infatti, una compagnia teatrale, grazie alla sua capacità di imitare i gerarchi nazisti, aiuta la resistenza e lavorerà per la difesa della libertà. Scrive Rita Sala (Il Messaggero) “Leggerezza, grazia ironica, battute a raffica e lampi d’ingegno consentono alla rappresentazione, ben diretta e ben recitata, di far vivere al pubblico due dimensioni costanti: il divertimento, a tratti surreale, e la condanna del nazismo. Calenda affianca alla passione per i classici (…) una particolare attitudine allo spettacolo con musiche”. GLI SPETTACOLI CONTRASSEGNATI CON IL SIMBOLO SONO APPROFONDITI NELL’INSERTO TEATRO Il cartellone della stagione 09.10 del Teatro India si caratterizza per la sintesi dei linguaggi contemporanei espressi da diverse esperienze e generazioni sceniche. Un luogo di riferimento per le realtà della sperimentazione e della tradizione del nuovo teatro (dalle compagnie stabili a quelle più giovani e indipendenti) e per spettatori curiosi delle nuove tendenze della scena. 29 SETTEMBRE _4 OTTOBRE .09 ASSOCIAZIONE TEATRALE PISTOIESE/TEATRIDITHALIA IL VANTONE DI PIER PAOLO PASOLINI DA PLAUTO REGIA ROBERTO VALERIO con Luca Giordana, Massimo Grigò Roberta Mattei, Michele Nani Nicola Rignanese, Roberto Valerio scene Giorgio Gori costumi Lucia Mariani luci Emiliano Pona durata 80’ senza intervallo orari ore 21.00, domenica ore 18 Dalle note di regia di Roberto Valerio: “Il Vantone è la Roma dei raggiri, delle truffe, degli espedienti per sopravvivere, della lotta per riuscire a mangiare, dell'eterna lotta tra padrone e servo, o meglio tra signori e morti di fame... È la Roma di borgata, Pietralata o il Prenestino, dove, per citare Pasolini, "la gente viveva nelle baracchetuguri costruite sulla polvere brecciolosa e sparsa di sporcizie e di rifiuti (...) con intorno zella e sole, sole e zella (...), come una specie di città indigena con un odore così forte di merda di fogna che accorava...". È la Roma degli sbruffoni, dei raccontaballe, dei vantoni da bar che raccontano mirabolanti avventure prendendo spunto da piccoli episodi a volte pure inventati, di "quelli che se credeno capoccia, e a casa la moje je spacca la capoccia...". È la Roma musicale del dialetto. È la Roma dell'avanspettacolo negli anni del dopoguerra: "qualcosa di vagamente analogo al teatro di Plauto, di così sanguignamente plebeo”. Ha scritto Domenico Rigotti su Avvenire: “Riscrittura del tutto singolare del Miles Gloriosus di Plauto (…), pur rispettando interamente il racconto plautino, il testo naviga tra filologia e inventiva (…) Valerio lo affronta come se fosse un piccolo classico e lo immerge in una sorta di atemporalità. Ben riuscendo a equilibrare e il registro naturalistico, o della realtà, e quello comico (…) avvalendosi di attori bravi e assai ben preparati.” sala B Il cartellone si presenta per temi, una “mappa di senso”, in cui si intrecciano i diversi percorsi: 5 OTTOBRE_1 NOVEMBRE .09 TEATRO DI ROMA MERCADANTE TEATRO STABILE DI NAPOLI ASSOCIAZIONE CULTURALE ARTISTI RIUNITI scritture Uno sguardo sui differenti linguaggi della drammaturgia contemporanea, un panorama sui percorsi e sulle tendenze in atto. riletture Da Shakespeare a Beckett, da Pirandello a Pasolini, con alcune incursioni nella narrativa: parole e personaggi di testi classici riletti con uno sguardo contemporaneo. FESTA DI FAMIGLIA TESTO E REGIA MANDRACCHIA REALE, TOFFOLATTI, TORRES COLLABORAZIONE ALLA DRAMMATURGIA ANDREA CAMILLERI DA LUIGI PIRANDELLO UN PROGETTO MITIPRETESE progetti Amleti: un percorso che trova interessanti connessioni attorno al testo shakespeariano, esplorato da punti di vista diversi per linguaggi e generazione. Oggi verso domani: la seconda fase di un progetto rivolto alle più giovani espressioni della nostra drammaturgia. Storia e Memoria: la forza del linguaggio teatrale per riportare il passato al presente, o per sensibilizzare alle tragiche conseguenze degli attuali conflitti. Koltès: in occasione del ventennale della morte, un progetto che vuole disegnare una mappa dell’universo koltèsiano. con Fabio Cocifoglia, Manuela Mandracchia, Alvia Reale Diego Ribon, Sandra Toffolatti Mariangeles Torres Anna Gualdo dal 26_10 sostituisce Alvia Reale per i più piccoli ripresa di Pippi Calzelunghe, spettacolo per i più piccoli che ha riscosso un grande successo nella passata stagione luci Iuraj Saleri impianto scenico e costumi Claudia Calvaresi direzione musicale Sandro Nidi durata 90’ senza intervallo orari dal 5 al 17 ottobre ore 21.00 dal 20 al 31 ottobre ore 20.30 domenica ore 18.00 1 novembre ore 21.00 PRIMA NAZIONALE sala A 27 OTTOBRE_1 NOVEMBRE .09 3_8 NOVEMBRE .09 FATTORE K ASPETTANDO GODOT 20_25 OTTOBRE .09 LEGGE E ORDINE TEATRO DI ROMA ARMUNIAFESTIVAL REGIA E DRAMMATURGIA RAQUEL SILVA DI SAMUEL BECKETT TRADUZIONE CARLO FRUTTERO REGIA LORENZO LORIS con Julien Lambert e Raquel Silva con Gigio Alberti, Mario Sala MELÒ UNO SPETTACOLO DI MIRKO FELIZIANI durata 70’ senza intervallo orari ore 22.00, domenica ore 18 con Elena Borgogni, Beatrice Ciampaglia, Mirko Feliziani PRIMA NAZIONALE Questo è uno spettacolo sulla difficoltà. La difficoltà di essere chi si è, la difficoltà di trovare dei punti di riferimento, di trovare un modo di districarsi nella vita, con l'ironia di chi sa che le risposte ogni volta cambiano forma e aspetto, si nascondono. Che ci sono tante, troppe risposte. Si ha paura della morte e si ha paura di vivere. Questo lascia un esiguo spazio di azione. Una stanza. Una ragazza aspetta, sa che non verrà nessuno, aspetta di capire. Un’altra stanza. Un ragazzo aspetta, sa che non accadrà nulla, aspetta a decidere. La stanza é una strada, un tribunale, una città. La abitano insieme senza mai vedersi per quello che sono. Sono paura, dubbi, aspettative infondate l'uno per l'altra. Sono ladri di identità, madri giudicanti, poliziotti del pensiero, amori inesistenti, dei assenti, eroi all'antica in equilibrio. Entrano ed escono da questa stanza, dalla vita l'uno dell'altra come in un sogno: dove essere sé stessi può diventare essere un altro o essere tanti, dove stare protetti nel letto può diventare il camminare soli per una strada buia. Vivono la vita di tutti, dolorosa e buffa perché contavano di meritare un po' di più che un musical della banalità. Contavano almeno su di una vera tragedia. sala Tra Teatro e Letteratura a cura di Giovanni Greco Festa di famiglia incontro con Andrea Camilleri condotto da Giovanni Greco e Alessandra Mortelliti 13_ottobre ore 18.30, Teatro India, Sala A TEATRO OUT OFF durata 80’ senza intervallo orari ore 22.00, domenica ore 21 PRIMA NAZIONALE sala B ! iscriviti alla newsletter per essere informato in anticipo su tutte le iniziative del Teatro di Roma B Giorgio Minneci, Alessandro Tedeschi, Davide Giacometti durata 120’ con un intervallo orari ore 21.00, domenica ore 18 Dopo Finale di partita, Lorenzo Loris si misura con il capolavoro beckettiano attrezzandosi a restituire il testo nella sua potente e devastante forza teatrale, cercando, come il regista stesso afferma "dentro le regole che Beckett impone" la libertà della propria interpretazione. Ha scritto Magda Poli sul Corriere della Sera: “L’incontro con un’opera di Beckett è l’incontro con un’essenzialità che non finisce di innescare echi, di chiarirsi, di complicarsi. Nel suo osservare il paradosso dell’esistere che ha nella nascita il principio della fine e tutto il resto è attesa, Beckett traccia teoremi di cartesiana esattezza e di intricata verità (…) Lorenzo Loris nella sua messinscena fa vivere la vicenda in una sorta di oggi martoriato come la terra di un cantiere smossa da ruspe e scavatrici, oppure come in una rumorosa, mefitica, gigantesca discarica (…) riesce a mettere in risalto la compassione profonda dell’autore per la condizione umana, sempre temperata dall’ironia (…) Una regia che non cade nella trappola di un naturalismo che avrebbe normalizzato e impoverito la piéce.” sala A 10_15 NOVEMBRE .09 17_22 NOVEMBRE .09 17_22 NOVEMBRE .09 24_29 NOVEMBRE .09 TEATRO DI ROMA SCENA VERTICALE TEATRO DI ROMA AUTOBIOGRAFIA DELLA VERGOGNA LA BORTO DI E CON SAVERIO LA RUINA PIPPI CALZELUNGHE durata 75’ senza intervallo orari ore 21, domenica ore 18 DI ASTRID LINDGREN ADATTAMENTO TEATRALE STAFFAN GOTESTAM REGIA E COREOGRAFIE FABRIZIO ANGELINI BABILONIA TEATRI FESTIVAL DELLE COLLINE TORINESI OPERAESTATE FESTIVAL VENETO con Benedetta Cesqui e Monika Mariotti PRIMA NAZIONALE durata 105’ senza intervallo orari ore 21.00, domenica ore 18 Uno spettacolo scritto dentro il dolore della parola, uno sguardo che riflette l'incommensurabile piètas della vita. Torna a India dopo il debutto dello scorso anno la scrittura della giovane regista-drammaturga Lucia Calamaro. sala B CARTATEATRO India 8 ingressi 80,00 € Premio Tuttoteatro.com alle arti sceniche Dante Cappelletti .09 sesta edizione Teatro India - Sala B 12 _13 dicembre In tempi che si considerano civili, fa rabbia essere costretti a ricordare, ancora una volta, storie del passato di solitudini femminili desolate, di quando fiorivano cliniche con professoroni che toglievano a caro prezzo dall’impiccio le signore agiate. Mentre le altre, una moltitudine silenziosa di donne umiliate, cadeva nelle mani di sprovvedute mammane, o si industriavano alla peggio da sole. Di clandestinità, allora, sino all'approvazione della legge 194 nel 1978, spesso le donne morivano o restavano per sempre gravemente danneggiate. Lo spettacolo mette a fuoco le storie di due donne che affrontano l aborto clandestino: il calvario in un sud arretrato e opprimente della più anziana; la via crucis in un sud a noi più vicino della più giovane, per tanti versi simile a quella di una qualsiasi sedicenne di oggi. Non è solo la storia di un aborto. È la storia di una donna in una società dominata dall’atteggiamento e dallo sguardo maschili: uno sguardo predatorio che si avvinghia, violenta e offende; un atteggiamento che provoca gli eventi ma fugge le responsabilità. L’aborto è solo una delle tante conseguenze. Ma ne è la conseguenza più estrema. Una delle domande principali che mi sono posto all'origine del lavoro è: dove erano gli uomini prima, durante e dopo gli aborti delle donne? Perché attraverso le storie delle donne vorrei parlare degli uomini che hanno incontrato, o meglio del loro comportamento sbagliato. Saverio La Ruina sala B PORNOBBOY DI ENRICO CASTELLANI VALERIA RAIMONDI con Enrico Castellani Valeria Raimondi, Ilaria Dalle Donne con Eleonora Tata, Alessio Conforti Alex Mastromarino, Maurizio Palladino, Alice Lussiana Parente Alessandro Salvatori, Andrea Perrozzi, Paola Lavini, Enrico D’Amore, Chiara Costanzi Francesco Trasatti durata 50’ senza intervallo orari ore 22, domenica ore 21 A musiche Georg Riedel e Anders Berglund versione italiana Sagitta Alter e Carlotta Proietti rielaborazione scenica e costumi Susanna Proietti supervisione Gigi Proietti durata 90’ senza intervallo orari ore 10.30 sabato 21 e domenica 22 anche ore 15 Dopo il grande successo della scorsa stagione, India ripropone Pippi Calzelunghe, la storia di quel personaggio anticonformista che incarna il sogno di libertà di ogni bambino, con la sua forza sovrumana, con la grande casa dove vive da sola in compagnia degli animali più amati, un padre pirata, e mille avventure mirabolanti da condividere con gli amici. Ma Pippi è anche - tra le righe - un apologo sulla diversità, una diversità che sconcerta e spaventa gli adulti, barricati nel loro mondo di regole e allo stesso tempo premia i bambini che la accolgono con spontaneità, rivelandosi fonte ineguagliabile di gioco, meraviglia, e profondità di sentimenti. sala A “Il titolo (…) non si riferisce alla pornografia del sesso, ma a quella dell’informazione: tema dello spettacolo è la morbosa attrazione per il sangue, i delitti, gli scandali, per i dettagli macabri, l’enfatizzazione degli avvenimenti che trasforma non tanto la natura degli avvenimenti stessi quanto la sensibilità di chi li recepisce. Il testo, secondo lo stile del dirompente gruppo veronese, non ha traccia di vera costruzione drammatica, ma è composto dall’impassibile assemblaggio dei più diversi frammenti linguistici (…) i bravissimi attori Immobili nella scena vuota, lo sguardo un po’ truce, il tono impersonale (…). La singolarità della loro scelta espressiva è che essa trascende la satira, la protesta: si limita a tracciare con gelida oggettività uno spassionato ritratto di ciò che siamo. Usa le quotidiane idiozie della nostra società per ritorcergliele contro, con effetto deflagrante.” Renato Palazzi (Il Sole 24 Ore) sala Pippilab 21 e 22 novembre alle ore 12 e 16,30 per bimbi dai 4 ai 7 anni info: 06/68400346 i laboratori didattici sono resi possibile anche grazie al controbuto di Tra Teatro e Letteratura a cura di Giovanni Greco La rassegna Tra teatro e letteratura si configura come una serie di incontri con autori e autrici. L’idea di fondo che muoverà gli incontri di questa stagione a India è quella di partire dagli spunti e dalle suggestioni che alcuni spettacoli della programmazione del teatro propongono per parlarne direttamente con gli autori dei testi messi in scena o con figure in qualche modo legate ai contenuti degli spettacoli stessi. La borto Incontro con Dacia Maraini 20_novembre ore 18.30, India In CADMO Associazione Culturale LE VIE DEI FESTIVAL 2009 SCRITTO E DIRETTO DA LUCIA CALAMARO il meglio del teatro dai festival estivi dal 18 al 27 settembre teatro india in collaborazione con Teatro di Roma Leo de Berardinis e Perla Peragallo, Motus Gogmagog/Egumteatro, laLut/Egumteatro Narramondo Teatro, Orthographe, Artʼo Socìetas Raffaello Sanzio Mòra compagnia di ballo della Socìetas Raffaello Sanzio, Demetrio Castellucci Teatro Sotterraneo. TEATRO Progetto Amleti Progetto Koltés 5_13 DICEMBRE .09 24_29 NOVEMBRE .09 1_6 DICEMBRE .09 LA COMPAGNIA DEL META-TEATRO COMPAGNIA LABORATORIO DI PONTEDERA TEATRO DI ROMA AMLETO DI BERNARD-MARIE KOLTÉS REGIA CLAUDIO LONGHI nella carne il silenzio DI WILLIAM SHAKESPEARE REGIA ROBERTO BACCI con Tazio Torrini, Andrea Fiorentini Serena Gatti, Debora Mattiello Luigi Petrolini, Francesco Puleo Alessandro Porcu durata 80’ senza intervallo orari ore 20.30, domenica ore 18 Nella Carne il Silenzio è il sottotitolo della nuova messa in scena di Amleto. Questa nuova esperienza, oltre ad un diverso cast e all'interpretazione di Amleto da parte di Tazio Torrini, segue un'idea drammaturgica che interroga il testo di Shakespeare con altre domande. Le "forze" che spingono la storia a realizzarsi sono incarnate da sei duellanti mascherati che costringono Amleto a ripetere il proprio destino e le parole già mille volte ascoltate. E mentre da varie metamorfosi dei "duellanti" prendono vita i personaggi dell'opera, senza che ci siano ruoli unici assegnati, Amleto è circondato da Re, Regine, Spettri, Ofelie, Orazi e Poloni che si moltiplicano prendendo corpo intorno a lui per spingerlo verso la sua "fine". Ed'è dalla carne di Amleto, giunto al limite della sua storia e della sua esistenza che scaturisce il "silenzio" di fronte a cui le domande restano sospese, così come resta sospesa la vendetta per l'assassinio di suo padre. sala B Visita-spettacolo al Teatro India con Pippo Di Marca, Miriam Abutori Ciro Carlo Fico Luigi Lodoli Adriano Mainolfi, Fabio Pasquini Vincenzo Schirru, Elisa Turco Liveri Anna Paola Vellaccio traduzione Franco Quadri e Cherif con Donatella Allegro Valentina Bartolo, Fausto Cabra Lino Guanciale, Diana Manea Adolfo Micheletti, Luca Micheletti Claudia Scaravonati durata 90’ senza intervallo orari ore 21, domenica ore 18 VOCI SORDE PRIMA NAZIONALE traduzione Luca Scarlini con Lino Guanciale, Diana Manea Luca Micheletti, Claudia Scaravonati NELLA SOLITUDINE DEI CAMPI DI COTONE traduzione Anna Barbera con Lino Guanciale e Luca Micheletti costumi Gianluca Sbicca spazio scenico Marta Montevecchi durata 60’ senza intervallo a spettacolo orari vedi inserto TEC Il 15 aprile 1989 si spegneva a Parigi Bernard-Marie Koltès, uno dei rappresentanti più significativi della nuova drammaturgia francese, la cui parabola artistica e letteraria ha investito, innovandole profondamente, le convenzioni teatrali contemporanee. Nella ricorrenza del ventennale della morte, il Teatro di Roma ricorda l’autore attraverso un progetto che mira a disegnare in maniera quanto più precisa possibile una mappa dell’universo koltèsiano. Il Progetto Koltès prevede la messa in scena di tre spettacoli del drammaturgo (di cui uno, Voci sorde, mai rappresentato in Italia) e diverse attività culturali. Alla radice della scelta di mettere in scena il trittico Voci sorde / Sallinger / Nella solitudine dei campi di cotone sta la convinzione che, considerato complessivamente, il teatro koltèsiano si presenti come un corpus drammaturgico fortemente coeso, articolato secondo un flusso ininterrotto che procede di copione in copione senza soluzione di continuità. Volendo penetrare i segreti della scrittura dell’autore, dobbiamo dunque tener presente che ogni singola pièce di Koltès può essere a buon diritto assunta come esempio ricapitolativo della sua intera drammaturgia e che, parallelamente, lo scrittore tende a celare le chiavi interpretative di ogni suo singolo dramma negli altri testi che costituiscono il suo corpus drammaturgico. sala B In occasione della prima italiana del ’29 al Teatro degli Indipendenti, Anton Giulio Bragaglia scriveva: “In questa opera c‘è più metafisica che in dieci chili di filosofia... Il taglio delle scene, il linguaggio dei personaggi, il tremendo e bellissimo realismo di certe formule, ne hanno fatto un punto di riferimento imprescindibile per tutti i giovani dadaisti e surrealisti, tanto che Ribemont-Dessaignes da subito è stato consacrato come un caposcuola”. Il testo è ripreso nel 1969 dal gruppo del Teatro La Fede, con regia di Giancarlo Nanni e con protagonisti Pippo Di Marca, Manuela Kustermann e Memè Perlini, tutti e tre al debutto assoluto, o alle prime prove, come attori: fu uno spettacolo ‘storico’, che rappresentò, allora, una sorta di ‘manifesto’ di quella che sarebbe stata chiamata ‘scuola romana’. Non a caso Di Marca, Nanni, Perlini, insieme a Vasilicò ed altri, furono successivamente tra i protagonisti di quella stagione di ‘teatro immagine’ che in buona parte crebbe nel solco e nell’ambito della scuola romana. Ora Pippo Di Marca, a quaranta anni di distanza, forte di una esperienza e di un ‘magistero’ ultradecennali, rimettendosi in gioco anche come attore, in prima persona sulla scena, ripropone con un suo personale adattamento il testo dei suoi esordi, un testo che oltretutto si presta come pochi altri a ‘fotografare’ per trasfigurazione l’assurdità e la violenza tragicamente ‘farseschi’ del mondo contemporaneo. Ma è ovvio che, insieme e oltre il ‘contenuto’ del testo, Di Marca giocherà la sua sala A Attività culturali Bolle di sapone curate da Pippo Di Marca/Compagnia del Meta-Teatro 17_20 novembre .09 dalle 10 alle 13, sala C Laboratorio teatrale, conduzione di Pippo Di Marca ! Al debutto BOLLE DI SAPONE le nuove viste spettacolo al Teatro India prezzi 4 € intero 2 € ridotto Le visite sono previste per i giorni: 3, 4 e 5 novembre .09 ore 19.30 DI GEORGES RIBÉMONT-DESSAIGNES TRADUZIONE, ADATTAMENTO E REGIA PIPPO DI MARCA SALLINGER a cura di Luca Scarlini in collaborazione con lʼAccademia Nazionale dʼArte Drammatica Silvio dʼAmico Anche al Teatro India, dal prossimo novembre, prenderanno il via le visite spettacolo. Secondo lo schema già collaudato con successo allʼArgentina, attraverso percorsi curati da Luca Scarlini, alcuni attori dellʼAccademia Silvio dʼAmico racconteranno la storia e le curiosità della seconda sede del Teatro di Roma. Unʼiniziativa, dunque, che permetterà di far conoscere un sito particolare, la sua storia, le vicende e i mutamenti che lʼhanno portato a trasformarsi, da simbolo della tentata industrializzazione della Capitale, a un luogo di cultura nel quale, grazie alla sua polifunzionalità, il teatro e le sue tematiche si accompagnano al piacere dello stare insieme, di nuove occasioni di conoscenza e socialità. Storia e storie che si intrecciano, tra passato e futuro, fino allʼIndia di oggi: molto di più di un teatro. L’IMPERATORE DELLA CINA OMAGGIO A KOLTÉS partita sul piano formale, stilistico. Nel tentativo di sperimentare, aggiornare e restituire una ‘diversione’ tutt’altro che filologica del testo: sia, in generale, rispetto un ideale ‘storico’ di messa in scena dada d’antan; sia, in particolare, riguardo a canoni ed esiti eventualmente sedimentati della storica edizione ‘italiana’ cui egli a suo tempo diede il suo contributo. Nel tentativo da una parte di riaffermare la ‘memoria’, in primis ovviamente la propria, e dall’altra di salvarla, riscattarla, dandole respiro e dimensione inediti, magari inauditi, un senso e uno statuto di contemporaneità. È una prova rischiosa, ma dovuta, se si vuole una sfida oggi ‘necessaria’, da parte di un artista che ha attraversato, rinnovandosi e spesso ‘rivoluzionandosi’ negli anni di una continua e ininterrotta navigazione-esplorazione teatrale, praticamente l’intero percorso della ricerca e dell’avanguardia italiana, a cominciare dalle sue prime fonti d’amicizia e di ‘conoscenza’ teatrale, dai suoi principali fari ispiratori, irrinunciabili, ‘absolument modernes’, Leo de Berardinis e Carmelo Bene, quelli che hanno fondato e segnato, volenti o meno, gli statuti, tuttora validi, del ‘nuovo’ teatro italiano nella seconda metà del Novecento. info 06.684000363 [email protected] Incroci, paralleli, rimandi, letture, confronti dedicati alle esperienze artistiche di Carmelo Bene, Leo de Berardinis e Pippo Di Marca 8_10 dicembre .09 ore 19 - Sala B Letture sceniche TeatrUtopia 8 dicembre Lʼetrange mot d... di Jean Genet lettura di Fabio Pasquini; 9 dicembre Per finirla col giudizio di Dio di Antonin Artaud lettura di Ciro Carlo Fico 10 dicembre Eleonora Duse: il corpo ʻutopicoʼ di Luca Archibugi lettura di Anna Paola Vellaccio 8_10 dicembre .09 dalle 18 alle 20.30 sala India In Video teatro I Magnifici sette (ovvero Il Mucchio selvaggio) Proiezioni video di 7 spettacoli di Pippo Di Marca info: attività[email protected] Caffè Indiateca. Libreria Incontri intersezioni scambi e confronti giovedì 29 ottobre CORPOTTO. SCELTE DI CARATTERE venerdì 25 settembre ART’O ore 19,00. ingresso libero Presentazione dell’ultimo numero della rivista di politica delle arti sceniche diretta da Gianni MANZELLA. ore 19,00. ingresso libero Presentazione del libro di Franco BEVILACQUA, Ponte Sisto edizioni. sabato 3 ottobre PPP: PROIEZIONE PERPETUA PASOLINI ogni venerdì dalle 19,00 Manifestazioni artistico-poetiche e degustazione di cucine latinoamericane. A cura di Martha Canfied, In collaborazione con: Istituto Italo-Latino Americano e Istituto Cervantes Con la partecipazione delle case editrici: Fahrenheit 451, Le Lettere, Lieto Colle, Marotta e Cafiero, Ponte del Sale, Ponte Sisto. 30 ottobre: La poesia imbavagliata e ribelle nel Rio de la Plata. Libri di Rodolfo Alonso e Mauricio Rosencof. Cena Rioplatense. 6 novembre: La memoria della terra in Colombia. Libri di Álvaro Mutis, Aurelio Arturo, Dario Jaramillo e Alessio Brandolini. Cena Colombiana. 13 novembre: Mistica e amore umano e divino dall’America Centrale al Cono del Sud. Libri di Ernesto Cardenal, Martha Canfiels e Antonella Ciabatti, Antonio Melis, Alessandra Riccio e Alessio Brandolini. Cena caraibica. 20 novembre: Forme tangibili del canto. La poesia visiva dalla Spagna al Perù. Mostra di poesia visiva. Libri di Jorge Eielson e Márgara Russotto e Clara Janes. Cena peruviana. 27 novembre: Le voci delle donne in Venezuela. Libri di Antonia Palacios, Yolanda Pantin e Márgara Russotto. Cena venezuelana. Dalle ore 17,30. ingresso libero In collaborazione con DAMS – Università Roma Tre Ore 17.30: Imago Icona Incubo: Andrea CORTELLESSA intervista Elisabetta BENASSI, Paola COLAIACOMO e Stefania PARIGI. Durante l’incontro verranno proiettate in loop videogrammi da Intellettuale di Fabio MAURI, opera nella quale l’artista proietta fisicamente sul corpo dello stesso PPP le immagini del Vangelo secondo Matteo. Ore 19.00: “Con te e contro di te”. Fare pace con Pasolini?: Tavola rotonda con la partecipazione di Nicola LAGIOIA, Giordano MEACCI, Antonio PASCALE, Walter SITI e Sara VENTRONI. Introduce Arturo MAZZARELLA. Conduce Andrea CORTELLESSA. venerdì 9 ottobre L’ANGELO CAPOVOLTO ore 19,00. ingresso libero Presentazione del libro di Attilio SCARPELLINI, Edizioni Idea. da domenica 11 ottobre IL SASSO NELLO STAGNO ogni domenica dalle 10,00 alle 12.30 Ingresso € 6,00 Percorsi di creatività tra Musica, Arte e Movimento per bambini dai 3 agli 11 anni. Letture animate, narrazioni e laboratori di animazione teatrale. Ottobre: il sasso incontra le parole e i protagonisti delle filastrocche di Gianni Rodari. Novembre: il sasso sfiora le mani dei bambini che formano un grande girotondo dove multiculturalità è la parola chiave. Dicembre: il sasso incontra la fantasia che si fonde con la materia, per dare alla luce un giocattolo da usare e soprattutto RI-usare da venerdì 30 ottobre PIU’ GUSTO PIU’ POESIA martedì 17 novembre I TEATRONAUTI DEL CHAOS ore 19,00. ingresso libero Presentazione del libro di Marco PALLADINI, Fermenti Editrice. venerdì 11 dicembre L’AVVENTURA DI RESTARE. LE SCRITTURE DI ELIO PECORA ore 19,00. ingresso libero Presentazione del libro curato da Roberto DEIDIER, San Marco dei Giustiniani. giovedì 15 ottobre IL VECCHIO CHE AVANZA ore 18,00. ingresso libero Presentazione del libro di Walter PEDULLÀ, Ponte Sisto edizioni. Libreria. aperta dalle 17.00 in poi ASSAGGI DI TEATRO GRANDI CHEF INTERPRETANO LA STAGIONE DEL TEATRO ARGENTINA E DEL TEATRO INDIA Con l’inizio della stagione 09-10, Teatro Argentina e India saranno i luoghi attorno ai quali prenderà vita ASSAGGI DI TEATRO, un percorso gourmet fra il teatro e la cucina d’autore che coniuga due aspetti differenti della cultura e del piacere: la sapienza culinaria e l’espressione teatrale. Grandi Chef creano piatti originali, ispirati e dedicati alle opere rappresentate sui palcoscenici del Teatro Argentina e India; gli spettatori gourmet possono gustarli nei rispettivi ristoranti, dove rimangono in menu per l’intero periodo delle rappresentazioni e nei quali, presentando il biglietto dello spettacolo, ricevono particolari attenzioni; oppure possono decidere di prepararli a casa, seguendo le ricette donate dai maestri della cucina. A teatro, Info: www.roma-gourmet.net www.teatrodiroma.net inoltre, si possono gustare prodotti enogastronomici di eccellenza e collezionare le cartoline gourmet. Protagonisti delle performances gastronomiche sono gli chef Alfonso Ernesto e Livia Iaccarino, Angelo Troiani, Anthony Genovese e Marion Lichtle, Fabio Baldassarre, Giulio Terrinoni, Massimo Riccioli e poi, fra le nuove generazioni, Catia Sulpizi, Davide Cianetti, Riccardo Di Giacinto, passando per le opere di zucchero di Josephine Scorer e la pizza d’autore dei fratelli Commisso. ASSAGGI DI TEATRO è un progetto ideato e curato dalla giornalista Maria Luisa Basile, realizzato da Roma Gourmet, dall’Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione del Comune di Roma con il patrocinio di Regione Lazio-Arsial e del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. CON IL PATROCIONIO DI SPONSOR MAIN SPONSOR SPONSOR TECNICI Stampato su carta ecologica Fedrigoni “Freelife Cento E.W.” CARTE TEMATICHE tre carteteatro per altrettanti percorsi attraverso il cartellone del Teatro india 4 ingressi 5 ingressi 32 € 6 ingressi 40 € Aenigmas gioca con il teatro INFO Around Shakespeare Teatri della memoria Giovani Teatri 06 684000346 48 € Amleto, nella carne il silenzio Il viaggiatore incantato Melò 16_28 febbraio .10 20_25 ottobre .09 La Costituzione Autobiografia della vergogna 19_28 marzo .10 10_15 novembre .09 Racconti solo racconti Pornobboy 18_23 maggio .10 24_29 novembre .09 Agosto ʻ44 Olio 21_26 maggio .10 23_29 aprile .10 24_29 novembre .09 Otello 1_6 dicembre .09 Quale modo più divertente e appassionante per avvicinare un mondo poco conosciuto, se non attraverso un buon gioco? Buffoni armati 9_14 marzo .10 Il Teatro di Roma, in collaborazione con Multiarte Network promuove Aenigmas, una caccia al tesoro virtuale accessibile attraverso il web, che fa del teatro e della sua millenaria storia un affascinante campo di gioco. In questo percorso i giocatori vengono coinvolti come protagonisti, in una narrazione intrigante e con modalità appassionanti proprio sulla materia teatrale: soltanto se si riuscirà a risolvere correttamente tutti i misteri si potrà aspirare ad un piazzamento in classifica e alla possibilità di vincere uno dei premi messi a disposizione dagli sponsor. Come ogni buon gioco, in Aenigmas il concorrente deve risolvere i numerosi enigmi che incontra durante il suo viaggio virtuale, utilizzando molta logica, lucidità mentale e conoscenze di varia natura: personaggi da trovare, figure da riconoscere, testi da decifrare, risposte da inserire, in un meccanismo avvincente nel quale ogni risposta esatta rappresenta un piccolo traguardo raggiunto. L’accesso alla competizione è gratuito, e i partecipanti possono scegliere di giocare con le Prove libere come cimentarsi nel Torneo vero e proprio. Le Prove libere possono essere affrontate in ogni momento, mentre per il Torneo, che avrà durata di due mesi, dovrà attendere la data di inizio fissata per il 15 novembre 2009. Al suo termine, i migliori giocatori classificati saranno premiati nel corso di una cerimonia che si terrà in teatro. Amleto 17_28 marzo .10 La signora che guarda negli occhi Il popolo non ha il pane? Diamogli le brioche 15_20 aprile .10 22_27 giugno .10 Amleto a pranzo e a cena per prenotare il vostro posto 06.684000345 ottobre _09 n6 09 Notiziario del Teatro di Roma www.teatrodiroma.net 22_27 giugno .10 novembre _09 BIGLIETTI dicembre _09 CALENDARIO Teatro Argentina orario gio 1 21 ven 2 21 sab 3 21 22,30 dom 4 Argentina India sala A India sala B Il vantone Il vantone festa teatri_Il vantone festa teatri_Reading 10,30 festa teatri_visite spettacolo 12 festa teatri_visite spettacolo 18 festa teatri_prove Cyrano Il vantone Festa di famiglia Argentina 17 Cyrano de Bergerac 18 21 India sala A India sala B Legge e ordine Festa di famiglia lun 2 orario mar 1 dalle 19,30 mer 2 dalle 20,30 mar 3 21 Cyrano de Bergerac mer 4 19 Cyrano de Bergerac 21 Aspettando Godot ven 4 gio 5 17 Cyrano de Bergerac 21 Aspettando Godot sab 5 Aspettando Godot gio 3 lun 5 21 mar 6 21 Festa di famiglia ven 6 21 Cyrano de Bergerac Aspettando Godot dom 6 mer 7 21 Cyrano de Bergerac Festa di famiglia sab 7 21 Cyrano de Bergerac Aspettando Godot lun 7 dom 8 17 Cyrano de Bergerac 21 Aspettando Godot gio 8 17 Cyrano de Bergerac 21 Festa di famiglia ven 9 21 Cyrano de Bergerac Festa di famiglia lun 9 sab 10 21 Cyrano de Bergerac Festa di famiglia mar 10 21 dom 11 17 Cyrano de Bergerac 18 21 Filumena Marturano Festa di famiglia mer 11 mar 13 21 Cyrano de Bergerac Festa di famiglia mer 14 21 Cyrano de Bergerac Festa di famiglia lun 12 gio 15 17 Cyrano de Bergerac 21 Festa di famiglia ven 16 21 Cyrano de Bergerac Festa di famiglia sab 17 21 Cyrano de Bergerac Festa di famiglia dom 18 17 Cyrano de Bergerac 18 mar 20 20,30 21 Cyrano de Bergerac 22 mer 21 20,30 21 Cyrano de Bergerac 22 gio 22 17 Cyrano de Bergerac 20,30 22 Festa di famiglia dom 25 17 Cyrano de Bergerac 18 21 20,30 21 Cyrano de Bergerac 22 Festa di famiglia 20,30 21 Cyrano de Bergerac 22 Festa di famiglia gio 29 17 Cyrano de Bergerac 20,30 22 17 Cyrano de Bergerac 20,30 22 Festa di famiglia 17 Cyrano de Bergerac 20,30 22 Festa di famiglia 17 Filumena Marturano 21 Autobiografia della vergogna ven 20 10,30 21 Filumena Marturano Pippi Calzelunghe sab 21 10,30 15 21 Filumena Marturano Pippi Calzelunghe Pippi Calzelunghe Melò 10,30 15 17 Filumena Marturano 18 Pippi Calzelunghe Pippi Calzelunghe Melò dom 22 La borto Omaggio a Koltés lun 23 20,30 21 Filumena Marturano 22 Pornobboy Melò mer 25 19 Filumena Marturano 20,30 22 Pornobboy gio 26 17 Filumena Marturano 20,30 22 Pornobboy Legge e ordine ven 27 20,30 21 Filumena Marturano 22 Pornobboy Legge e ordine sab 28 20,30 21 Filumena Marturano 22 Pornobboy dom 29 17 Filumena Marturano 18 21 Pornobboy 17 Molto rumore per nulla Omaggio a Koltés dalle 20,30 Omaggio a Koltés dalle 20,30 21 Molto rumore per nulla 21 Molto rumore per nulla Lʼimperatore della Cina 17 Molto rumore per nulla 18 Lʼimperatore della Cina - poltrona - palchi platea, I e II ordine - palchi III, IV e V centrale - loggione intero prevendita 22,00 € 17,00 € 13,00 € 12,00 € 3,00 € 3,00 € 2,00 € mar 8 21 Molto rumore per nulla Lʼimperatore della Cina cambi I cambi sono consentiti, secondo la disponibilità dei giorni e dei posti, ai soli abbonati a posto fisso, telefonando al numero 06 684000314, e riconsegnando il tagliando al botteghino al momento dello spettacolo, costo 5,00 €. mer 9 21 Molto rumore per nulla Lʼimperatore della Cina Teatro India gio 10 17 Molto rumore per nulla 21 Lʼimperatore della Cina ven 11 21 Molto rumore per nulla Lʼimperatore della Cina sab 12 21 Molto rumore per nulla Lʼimperatore della Cina dom 13 17 Molto rumore per nulla 18 Lʼimperatore della Cina Omaggio a Koltés dalle 20,30 intero prevendita 2,00 € 1,00 € no la prevendita è applicata fino ad un’ora prima dello spettacolo lun 14 *giovani fino a 25 anni, adulti oltre 65 anni, abbonati Teatro di Roma, abbonati Accademia Filarmonica Romana, possessori di Bibliocard, gruppi organizzati di almeno 15 persone Cartateatro mar 15 gio 17 - posto unico 15,00 € - ridotto 12,00 € - doppio spettacolo 10,00 + 10,00 € 21 Certe notti Abbonamento libero utilizzabile anche da più persone per lo stesso spettacolo. La scelta del giorno e del posto può essere fatta telefonando al numero 06 684000345 (lunedì-venerdì ore 10.00-17.00) o direttamente presso le biglietterie dei teatri 21 21 Certe notti carta argentina 6 ingressi 120 € poltrona e palchi fino al II ordine La borto dom 20 17 Certe notti carta india 8 ingressi 80 € posto unico carta teatro di roma** 6 ingressi 60 € Amleto Amleto lun 21 mar 22 mer 23 gio 24 Teatro Argentina palchi III, IV e V ordine Teatro India, posto unico 150 € ven 25 Amleto dom 27 Amleto lun 28 Amleto lun 30 Visite_spettacolo al Teatro India 25, 26 e 27 novembre orario da definire palchi III e IV ordine Teatro Argentina posto unico Teatro India Web Card 15 ingressi (acquistabile solo on line) a scelta su 13 spettacoli del Teatro Argentina e su 33 spettacoli del Teatro India ** la Cartateatro Teatro di Roma è valida per le produzioni del Teatro di Roma Cyrano de Bergerac, Filumena Marturano, Molto rumore per nulla, Scrittura femminile azzurro pallido, Festa di famiglia Piazza d’Italia, Finale di partita sab 26 Legge e ordine dom biglietti ridotti* e pomeridiane infrasettimanali giovedì h. 17 e mercoledì h. 19 21 Molto rumore per nulla ven 18 La borto La borto mar 24 India sala B Omaggio a Koltés prevendita 3,00 € 3,00 € 2,00 € sab 19 La borto Melò Visite_spettacolo della domenica al Teatro Argentina 11 e 18 ottobre alle ore 10.00 e 12.30 India sala A intero 27,00 € 22,00 € 16,00 € 12,00 € La borto La borto Melò Legge e ordine Argentina 21 Molto rumore per nulla mer 16 Pippi Calzelunghe Legge e ordine ven 30 dom 15 Pippi Calzelunghe Festa di famiglia sab 31 Autobiografia della vergogna 10,30 17 Filumena Marturano 21 lun 26 mer 28 sab 14 21 Filumena Marturano 10,30 19 Filumena Marturano 21 Festa di famiglia mar 27 Autobiografia della vergogna gio 19 Festa di famiglia Festa di famiglia Autobiografia della vergogna 21 Filumena Marturano mer 18 Festa di famiglia 20,30 21 Cyrano de Bergerac 22 17 Filumena Marturano 21 mar 17 Melò 20,30 21 Cyrano de Bergerac 22 gio 12 ven 13 Pippi Calzelunghe Festa di famiglia ven 23 Autobiografia della vergogna 10,30 21 Filumena Marturano Festa di famiglia sab 24 Autobiografia della vergogna lun 16 lun 19 dom orario dom 1 - poltrona - palchi platea, I e II ordine - palchi III, IV e V centrale - loggione Associazione Teatro di Roma Consiglio di amministrazione Oberdan Forlenza, Presidente mar 29 mer 30 21 To be or not to be gio 31 20,30 To be or not to be info: [email protected] Silvana Novelli Massimo Pedroni Debora Pietrobono Redazione Sandro Piccioni Ugo Riccarelli Paolo Ruffini Paola Folchitto Revisore dei Conti Mario Perrone, Presidente Progetto grafico BaldassarreCarpiVitelli Vincenzo Gagliani Caputo Giuseppe Ferrazza impaginazione Paola Folchitto Direttore Giovanna Marinelli Stampa CTS grafica - Città di Castello (Pg) Dirigente amministrativo e organizzativo Filippo Vacca FRUTTI DI STAGIONE 6 www.teatrodiroma.net © S. Amato Ogni stagione, al suo arrivare, porta con sé i propri frutti, secondo un ciclo naturale che scandisce e caratterizza il tempo. Esiste così un calendario diverso da quello che indica l’inizio di un anno in gennaio e ne pone il termine a dicembre. L’albero del teatro riprende solitamente vita in autunno, e in questa stagione, comincia a dare i propri frutti. Anche il Teatro di Roma non sfugge a questa “cadenza” e vede quindi nella stagione che va a iniziare un’ulteriore tempo per svolgere il proprio impegno, per essere, come abbiamo sempre sostenuto sia necessario per un teatro pubblico, dentro la città, per scriverne una topografia interiore, per non scordare quanto questa sia composita, stratificata e costituisca una complessità nella quale convivono diversi tipi di pubblico. I nostri frutti di stagione tengono ben presenti questa complessità, intendono nutrirla e curarla, per mantenere una qualità che è la ricchezza di una comunità e, allo stesso tempo, materia teatrale. Per questo, per esempio, la classicità verrà affrontata all’Argentina con un Cyrano messo in scena da Daniele Abbado, mentre sul palcoscenico di India, in Festa di Famiglia, i testi di Pirandello vengono ripresi dal gruppo di Mitipretese per toccare i temi attualissimi della violenza sulla donna e delle dinamiche familiari. Nell’ambito del progetto Oggi Verso Domani, iniziato lo scorso anno, prenderanno vita i tre spettacoli di Omaggio a Koltés per la regia di Claudio Longhi e Melò di Mirko Feliziani, che proseguono la forte attenzione con cui il TdR si rivolge ai giovani, alla drammaturgia e ai linguaggi teatrali contemporanei. Le pagine di questo inserto, come una finestra, sono aperte su queste nostre nuove produzioni d’autunno, lasciando spazio alla penna e alle voci dei protagonisti, registi e attori, e come nostro uso, le abbiamo ampliate attraverso suggerimenti, bibliografie, notizie sulle molte attività collaterali, laboratoriali, formative e informative che, prendendo spunto dalle opere realizzate, spazieranno attorno ai temi e agli ambiti affrontati così che il nostro frutto non si esaurisca con un solo morso, ma offra, in un ventaglio vario di proposte, altri strumenti di conoscenza, di formazione, di partecipazione. Di cultura. cyrano de bergerac Cyrano, acrobata del pensiero e della parola Cyrano di Rostand è un testo complesso e ingannevole. Evoca una tradizione di teatro popolare, ricco di enfatica spettacolarità. Allude a una convenzione teatrale infarcita di luoghi comuni, quasi fosse un melodramma. Nei mesi di preparazione allo spettacolo, lavorando con Massimo Popolizio, ci siamo detti da subito che tutto questo non andava preso alla lettera. Siamo partiti dal mettere in discussione alcuni snodi del testo: cosa succedeva se si eliminavano i mondi che costellano la figura di Cyrano? La società composita del primo atto, la rosticceria con i cuochi, la folla, i giornalisti del secondo atto, la carrozza e le surreali vivande dell’accampamento militare, il convento del quinto atto? Cyrano si staglia come figura di poeta utopista e rivoluzionario, uomo solo in lotta contro la volgarità e ipocrisia. Nel Cyrano che stiamo realizzando il testo viene quindi messo alla prova. Gli altri personaggi, staccati dal loro ambiente, si trovano ad agire con maggiore concretezza di rapporti, essenzializzati in una serie di scene in cui prevale la mutevole rapidità dell’emozione e del pensiero. Assecondando questa linea di contatto col testo, è emersa una diversa logica compositiva, fondata sul personaggio stesso di Cyrano, centro luminoso, provocatore e artefice di un diverso immaginario. Cyrano, allontanato dal contesto tardoromantico in cui lo ha collocato Rostand, ci indica altri percorsi esistenziali e spirituali. Questi abbiamo inseguito nel nostro spettacolo. Siamo tornati al personaggio storico di Savinien de Cyrano. L’importanza della sua figura e della sua opera è stata indicata con precisione da Italo Calvino nella sua lezione su “La leggerezza”. Per Calvino, Cyrano è il campione di un poetica della leggerezza che toglie l’uomo dalla condanna alla forza di gravità. Cyrano è il primo scrittore del mondo moderno capace di trasformare fantasticamente l’universo inventando sei modi di “violare l’azzurro” e viaggiare sulla luna. “In pagine in cui l’ironia fa velo a una vera commozione cosmica, Cyrano celebra l’unità di tutte le cose, inanimate o animate, la combinatoria di figure elementari che determina la varietà delle forme viventi, e soprattutto rende il senso della precarietà dei processi che le hanno create: cioè quanto poco è mancato perché l’uomo non fosse l’uomo, e la vita la vita, e il mondo un mondo.” le attività 15 e 29 OTTOBRE .09, ore 21.00 À COUPS DE NEZ: Duello tra due Cyrano, tra la pagina e il fioretto a cura di Claudio Longhi con Lino Guanciale e Luca Micheletti e con l’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, di Roma diretti dal Maestro d’armi Francesco Manetti 22 OTTOBRE .09, ore 21.00 LIBERA NOS A RIMA verso libero o verso schiavo? a cura di Valerio Magrelli regia Claudio Longhi con Lino Guanciale e Luca Micheletti 14 OTTOBRE .09, ore 17.30 IN TRENO IN TRE NO di e con Giuseppe Manfridi Nel testo che stiamo mettendo in scena, molto rielaborato rispetto all’originale di Rostand, la “leggerezza” viaggia attraverso l’agilità del verso. La centralità è della parola: il verso condensa le verità emotive, va aperto per rendere concrete le situazioni e le trasformazioni continue dei pensieri dei personaggi. Richiama a sé una precisione indispensabile legata alla sua musicalità. Il verso in qualche modo è Cyrano, acrobata del pensiero e della parola più che della spada e del cappello col pennacchio. Daniele Abbado Performance di equilibrismo lessicale sonetti monoconsonantici, strofe elaborate con due sole lettere, palindromi ipogrammi, anagrammi, inversioni di senso intervista a Massimo Popolizio Perché, al di là del fatto che è un “titolo” classico, un attore, oggi si mette ad affrontare il Cyrano? Avere la possibilità di recitare in versi, e quei versi, obbliga un attore ad una scelta precisa. Decidere di recitare Cyrano significa anche far piazza pulita di un falso psicologismo e di un becero naturalismo. Prima della fascinazione del personaggio cʼè la scelta di uno stile. Il testo di Rostand tocca molti temi. Ce nʼè qualcuno in particolare che avete usato come chiave di lettura? Lʼimpossibilità di amare. Cyrano è un testo dove lʼamore è inteso come qualcosa che nessuno può ottenere, nonostante le parole dʼamore siano tantissime. Forse il rapporto più interessante è proprio quello che lega Cyrano a Cristiano. In fondo il vero rapporto dʼamore è questo: tentare di arrivare allʼoggetto desiderato attravreso la figura di un altro. Anche Rossana chiede continuamente di essere amata, o meglio che le si dica di amarla; chiede di essere sedotta dallʼabilità dellʼoratore e questo può essere uno spunto affascinante per un attore: la seduttività delle parole. E il bello è che in questo caso le parole “amorose” sono (come si dice in doppiaggio) fuori sinc con il personaggio che le dice, perché se è Cyrano a “suggerire” è Cristiano che tenta, malamente, di eseguire e queste parole (protagoniste del Cyrano) vengono anche continuamente scritte! Dal fronte Cyrano scriverà due lettere dʼamore al giorno, amando per così dire per corrispondenza e attraverso la figura di un altro. Quale altro stimolo ti ha indotto a interessarti di questo testo? Mi sono sempre chiesto contro chi combattesse Cyrano. Chi è, o meglio, cosa è che lo induce ad affermare «A me piace non piacere»? Il testo si apre presentandoci un pubblico di teatro composto di potenti vari, cardinali, signore pettegole, unʼumanità varia che va da giovani arroganti elegantissimi a protettori di bassa lega. Sono lì per assistere allo show del loro buffone preferito, per applaudire chi, storpiando e parodiando i versi, li farà divertire. Cyrano si batte contro quel teatro e quel pubblico. Ma in fin dei conti lo fa rimettendoci sempre. Al di là dei duelli, dellʼistrionismo spinto e della voce roboante la sua è una battaglia persa ma che proprio per questo vale la pena di essere combattuta. È un utopista che pretende di cambiare il mondo con la forza delle parole, un uomo solo che passa la notte a fantasticare straordinari viaggi sulla luna, certo più vicino a Don Chisciotte che a DʼArtagnan. Nel testo è fondamentale la rete di rapporti che esiste fra i vari personaggi e Cyrano, è di questo che lui vive: delle relazioni con Le Bret, Cristiano, Raguenean, Rossana, i cadetti, De Guicher, Il respiro di quesʼopera è ampio anche se con Daniele abbiamo scelto come dominante espressiva la leggerezza. Qual è la difficoltà maggiore secondo te che un attore può trovare nellʼaffrontare oggi il Cyrano? Trovare un equilibrio tra un certo istrionismo e la necessità emotiva di pronunciare ancora delle parole. Io di Cyrano mi fido, convinto come sono che non è un naso a fare un personaggio. 7 OTTOBRE_8 NOVEMBRE .09 TEATRO DI ROMA CYRANO DE BERGERAC T E AT R O DI EDMOND ROSTAND REGIA DANIELE ABBADO CON MASSIMO POPOLIZIO SAVINIEN DE CYRANO DE BERGERAC Hercule Savinien de Cyrano de Bergerac, commediografo e tragediografo, utopista, libellista, spadaccino è nato nel 1619 a Parigi. Savinien studia sotto la guida di Jean Grangier, autore di panegirici e orazioni funebri in latino: ma è, probabilmente, tra gli studenti che “studiano meno che possono”: e certo non deve avere in estrema simpatia quel burbero pedagogo se battezzerà il Grangier il “vecchio topo”, “avaro”, “sordido” eretto a protagonista del Pédant joué, la sua sola commedia. Uscito a vent’anni dal collegio, Savinien aggiunge al proprio cognome quello di un feudo che il padre aveva ereditato e nel frattempo già venduto, de Bergerac: ma a questa firma ama sostituirne altre, in un gioco continuo di metamorfosi d’identità, che costituisce, in un certo modo, il primo segno-simbolo di una vita atteggiata consapevolmente a finzione, a recita di se stessa (e queste firme sono, ad esempio, Alexandre de Cyrano Bergerac, Hercule de Bergerac, oltre al prediletto cognome-anagramma Dyrcona). Nello stesso 1639 Savinien, insieme all’amico del cuore Lebret, si arruola nella compagnia delle Guardie, composta in gran parte da gentiluomini guasconi, agli ordini del capitano de Carbon: e subito viene soprannominato dai cadetti “il demonio della bravura”. Ferito nel giugno di quell’anno all’assedio di Mouzon, patisce nel ’40 una sciabolata alla gola. Rientrato a Parigi, prende lezioni di danza e segue le lezioni del filosofo Gassendi, maestro di moderno epicureismo, legge Luciano, Tommaso Moro, Campanella. Non cessa tuttavia di perfezionarsi nella scherma, e i contemporanei gli attribuiscono, vere o false che siano, varie prodezze, come quella d’aver messo in fuga cento uomini armati alla porta di Nesle. Frequenta le taverne, e gode al tempo stesso dell’amicizia di letterati come Scarron, Tristan L’Hermite, forse lo stesso Moliére. Dalle strettezze economiche viene a liberarlo la provvidenziale morte del padre, nel gennaio 1648 (il morente confessa all’esecutore testamentario che i due figli, Savinien e Abel, avevano tentato durante la sua malattia di impadronirsi di vari oggetti di valore). Per due mesi i due s’installano nella dimora paterna e si dividono i beni. A Savinien tocca una quota d’eredità di 10.450 libbre. È una cifra notevole, che verrà sperperata rapidamente, ma gli servirà comunque a procedere, con relativa tranquillità, alla stesura di L’ Autre Monde ou les États et Empires de la Lune, la sua opera di gran lunga più importante: una sorta di fantasmagorica Utopia di un Mondo Perfetto, nella cui evocazione Cyrano critica le prove dell’immortalità dell’anima e della Provvidenza e ci fa dono della formula dell’aerostato, del paracadute, e dei viaggi lunari. L’ Autre Monde è noto agli intellettuali parigini (tra i quali circola prudentemente manoscritto per vari passaggi considerati “scandalosi”) già nel 1650. nel frattempo Cyrano, che allo scoppio della fronda aveva preso posizione contro il cardinale Mazarino, pubblica la Lettre contre les Frondeurs, in cui prende le difese del cardinale e tesse l’elogio dell’assolutismo monarchico. La verità è che ha bisogno di un protettore per porre riparo ai consueti disagi economici. Ma la sua tragedia, la Mort d’Agrippine, andata in scena nel 1653, gli scatena contro l’accusa di ateismo per un’ambigua battuta (“Colpiamo, ecco la Vittima”). Indomabile, Cyrano rimonta la corrente avversa: entrato al servizio del duca d’Arpajon, riesce nel ’54 a pubblicare non solo la tragedia incriminata, ma anche, sotto il titolo di Oeuvres diverses, il Pédant già citato e le bellissime Lettres, in cui stupendi brani di ricreazione fantastica delle quattro stagioni o di fenomeni naturali (una tempesta) o di singoli paesaggi (una fontana, un fiume, un cipresso) si alternano a violente tirate polemiche (contro il grasso Montfleury, cattivo attore e commediografo) e a vere proprie satire (apoteosi di un ecclesiastico buffone). Purtroppo, nello stesso anno, il destino gli gioca un brutto scherzo. Una trave gli piomba sulla testa, lo ferisce gravemente. Povero, malato, Cyrano trova riparo a Sannois, presso un cugino. Qui muore, ancora giovane, il 28 luglio 1655. Il curato del paese, nel certificato di morte, attesta che è trapassato “da buon cristiano”. Eppure ci vorranno due secoli perché la cultura francese ne riconosca la personalità e l’opera “eretiche”. L’ Autre Monde, sotto il titolo di Histoire Comique, vede, per la verità, la luce nel 1657 per le amorose cure di Lebret: ma è prudentemente rimaneggiato e spurgato. Ma la vera incarnazione della Francia in lui doveva proprio venire con la Comèdie hèroique en cinq actes en ver di Rostand, nella trionfale prima del 28 dicembre 1897. STORIA DEGLI STATI E DEGLI IMPERI DELLA LUNA Nell’opera Cyrano racconta un suo immaginario viaggio sulla Luna, dove sarebbe arrivato grazie a un sistema di sua invenzione: "applicai intorno al mio corpo una gran quantità di ampolle piene di rugiada; il calore del Sole, attraendo la rugiada, sollevò anche me, fino a quando mi trovai in cima alle montagne. Però dato che la forza di attrazione mi faceva salire troppo rapidamente, decisi di rompere le ampolle una dopo l’altra per poter discendere più in basso”. Quando Cyrano arrivò sulla Luna la trovò popolata da esseri di mille specie: "questi strani abitanti della luna conservano, in particolari vasi fabbricati appositamente, il profumo dei cibi più diversi; a tavola il vaso viene aperto e il profumo che si diffonde è goduto da tutti i presenti. Dormono invece che in un letto, sul suolo ricoperto di fiori di aloe, e si fanno luce con recipienti di cristallo nei quali sono racchiuse lucciole giganti." Le città della luna non sarebbero meno originali dei suoi abitanti: "le case si possono muovere, infatti, quando arriva il cattivo tempo e il gelo, si mette in azione il meccanismo per far scendere la casa sempre più in basso". Cyrano incontra poi Socrate, con cui ha una serie di discussioni su vari argomenti. Nel dialogo vengono sostenute l'infinità dei mondi, l'esistenza del vuoto ed altre tesi legate allo sviluppo della fisica moderna: "Poiché siamo costretti, quando ricorriamo col pensiero all'origine del gran tutto, a incorrere in tre o quattro assurdità, la cosa piú ragionevole è di prendere il cammino che ci faccia inciampare il meno possibile. Il nostro primo ostacolo, dunque, è l'eternità del mondo. E poiché lo spirito degli uomini non è abbastanza forte da concepirla, e non può neanche immaginare che questo grande Universo, cosí bello, cosí ben ordinato, abbia potuto farsi da se stesso, hanno fatto ricorso alla creazione. [...] Quando, gettati tre dadi sulla tavola, viene tris di due, oppure tre, quattro e cinque direte: "Che miracolo! in ogni dado è uscito lo stesso punto, mentre ne potevano uscire tanti altri!". Son certo che essendo uomo di spirito, non farete mai simili esclamazioni. Infatti, poiché sui dadi c'è solo una data quantità di numeri, è impossibile che non ne esca qualcuno. E con tutto ciò vi stupite che la materia, mescolata alla rinfusa, secondo il capriccio del caso, abbia costituito un uomo, considerando tutte le cose che sono necessarie alla sua costruzione. Ma non sapete che sulla via della formazione dell'uomo, la materia si è fermata un milione di volte a formare ora una pietra, ora del piombo, ora del corallo, ora un fiore, ora una cometa, e tutto ciò per l'eccesso o il difetto delle figure che occorrevano o non occorrevano per determinare un uomo? Sí che non fa meraviglia che un'infinità di materia che cangia e si muove senza posa abbia prodotto a caso i pochi animali, minerali e vegetali che vediamo, piú di quanto non meravigli che in cento gettate ai dadi esca un tris. Allo stesso modo è impossibile che da quel moto non si produca qualche cosa; la quale sarà sempre guardata con meraviglia da uno sventato che non riesca a capire” 5 OTTOBRE_1 NOVEMBRE .09 TEATRO DI ROMA MERCADANTE TEATRO STABILE DI NAPOLI ASSOCIAZIONE CULTURALE ARTISTI RIUNITI festa di famiglia l’intervista Ci volete raccontare come nasce l’idea di Festa di Famiglia ? Alvia: Dopo la bella esperienza di Roma ore11, uno spettacolo con un impianto di teatro/racconto che si basava fortemente sulla testimonianza, avevamo voglia di continuare a lavorare ancora insieme ma, questa volta, sulla scrittura della messa in scena. Abbiamo immediatamente convenuto che la violenza sulle donne era uno dei temi che ci stavano più a cuore. Ma come affrontarlo? Ed è qui che, direi, ci è venuto incontro Pirandello. Cosa intendete per “ci è venuto incontro” ? Manuela: È stato il frutto di una riflessione avvenuta dopo aver considerato, come ha detto Alvia, l’opportunità di staccarci dalla cronaca, di uscire dallo schema dell’istant drama per andare su un terreno più schiettamente drammaturgico, dopo aver valutato come il tema che volevamo trattare avesse radici molto lontane, direi quasi primitive e che dunque, si poteva andare alla ricerca di un autore italiano che avesse già “messo le mani” nelle dinamiche intricate della famiglia, di quel luogo dove, è il caso di ricordarlo, nasce e si concretizza la maggior parte delle violenze sulle donne. Eravamo alla ricerca di un autore che avesse parlato della costrizione dei ruoli, delle convenzioni sociali, dei rapporti di genere, del gioco delle parti… Dunque Pirandello… Manuela: Certo. Abbiamo riletto i suoi testi, non soltanto quelli teatrali, constatando come tutti siano gravidi dei rapporti conflittuali che nascono all’interno della famiglia, dei ruoli, dei tradimenti… Sandra: Nella nostra ricerca, ben presto abbiamo avuto conferma di come la famiglia fosse un luogo dove nascono dinamiche violente, costrittive, patologiche, non solo nei confronti della donna: rapporti e meccanismi che, essendo la famiglia un nucleo fondante di tutte le società, dal suo interno si trasferiscono verso l’esterno. Manuela: E’ un impianto solido, antico, nel quale la donna, e spesso anche i bambini, sono l’elemento debole. Un impianto che ha cominciato a essere messo in crisi negli ultimi decenni proprio dalla ribellione di questo suo elemento debole, Divorzio, protezione dei propri diritti, anticoncezionali, aborto, strumenti con i quali la donna ha cercato e sta cercando di rompere la costrizione dello schema familiare che ancora resiste e che vede anche la reazione pesante del maschio. Mariangeles: Oltre a questo, inoltre, non bisogna dimenticare come in certe realtà, e nel nostro Paese senz’altro, alle dinamiche psicologiche si aggiungono i forti condizionamenti religiosi e sociali, una sorta di omertà, la paura del giudizio degli altri, l’ipocrisia. Per tradizione culturale la famiglia è vissuta come un riparo, mentre vediamo, sappiamo che spesso è un inferno, un luogo patogeno e le risposte, anche quelle politiche, che vengono date sono spesso inadatte. Provocatoriamente potremmo dire che se le ronde sono una garanzia contro la violenza allora dovremmo istituire le ronde familiari…. Benissimo. Però torniamo al teatro, al modo in cui avete trattato questa difficile materia. Alvia: Siamo partite dalla scena di Mommina e di Verri che pareva avere in sé tutto quello che avevamo intenzione di raccontare. Dopo Questa sera si recita a soggetto abbiamo iniziato a rileggere tutto Pirandello trovando in quasi tutti questi testi spunti interessanti per il nostro spettacolo. Sandra: Abbiamo creato, da quelle storie, una sintesi, una nuova storia che si riferisse a una famiglia sola, un gruppo composto da una madre, tre figlie e due compagni delle figlie in una situazione di festa, e da li, man mano che leggevamo, trovavamo materiale che “raccontava” qualcosa… Mariangeles: qualcosa anche più allargato della cruda violenza, vale a dire le dinamiche, gli intrecci dei rapporti. Riassumendo, abbiamo individuato delle scene guida e su quelle abbiamo lavorato per costruire, attorno all’occasione di una festa di famiglia, il nostro testo. (…) L’intervista completa è pubblicata sul Programma di Sala, edito da Editoria e Spettacolo Manuela Mandracchia, Alvia Reale, Sandra Toffolatti, Mariàngeles Torres. Da alcuni anni si sono riunite sotto il nome MITIPRETESE in un progetto di lavoro che ha prodotto, nel 2007, “Roma ore 11”, dal testo-inchiesta di Elio Petri : “Con grazia, umanità e grande capacità interpretativa. Si sente che le hanno amate tutte queste donne, che ne hanno sviluppato l’intimità e la psicologia. E un’ora e mezzo di spettacolo passa in un attimo. Davanti agli occhi resta l’immagine di quelle lenzuola bianche. Nelle orecchie tante canzoni dell’epoca e un delizioso “cha cha cha della segretaria” che descrive con ironia e disillusione una condizione femminile nel lavoro purtroppo tanto attuale.” (Flavia Bruni – Sipario) FESTA DI FAMIGLIA TESTO E REGIA MANDRACCHIA, REALE, TOFFOLATTI, TORRES COLLABORAZIONE ALLA DRAMMATURGIA ANDREA CAMILLERI DA LUIGI PIRANDELLO UN PROGETTO MITIPRETESE PRODUZIONE ESECUTIVA ARTISTI RIUNITI T E AT R O l’incipit del testo originale RICO che stai a fare lì? MOMMINA (dopo un sussulto e ancora stordita dal risveglio) Niente. Ti aspettavo. RICO ti ho fatto paura? (Mommina non risponde e sorride) RICO eri alla finestra? MOMMINA no RICO ci stai tutte le sere MOMMINA questa sera no (Rico bacia Mommina che dopo un po’ lo allontana) Dai che facciamo tardi.... RICO ma non ti stanchi mai di pensare? MOMMINA non penso niente. Volevo solo prendere i pacchi e andare alla festa. RICO e le bambine? Questo è l'unico pensiero che dovresti avere: quello di loro. MOMMINA ho pensato a loro tutta la giornata. RICO e ora a che pensi? MOMMINA d'andare a buttare a letto questa mia carne stanca. RICO non è vero! Voglio sapere a che pensi! A che hai pensato tutto questo tempo? (Pausa. Lei non risponde e cerca di baciarlo) non rispondi? Eh sfido! Non me lo puoi dire! Dunque confessi? MOMMINA che confesso? (ancora seduta si gira a guardarlo) RICO che pensi a cose che non mi puoi dire! MOMMINA te l'ho detto a che penso: d'andare a dormire! RICO con questi occhi a dormire? Con questa voce? vuoi dire a sognare? MOMMINA ma io non sogno RICO non è vero! Sogniamo tutti. Non è possibile, dormendo, non sognare. MOMMINA io non sogno RICO tu menti! Ti dico che non è possibile. MOMMINA e allora sogno; come vuoi tu... Rico colpisce con uno schiaffo Mommina Madre beve un sorso Mariangeles fa un gesto Diego fa un gesto Sandra va verso il centro con delle 24 ottobre ore 19 buste in mano e una sedia. Poi si sala A accorge della Madre FRIDA Che stai a fare lì? ingresso libero MADRE Niente. Dove sei stata fino fino ad Rifrazioni esaurimento posti adesso? E’ tutto il giorno che sono disponibili il diritto di esistere qui da sola. FRIDA Ma che ci fai qui? Non dovevi reading di e con essere dal dentista? Sibille Barbieri, Tiziana Bergamaschi, Laura De Marchi, MADRE Non ci vado più dal dentista. DIFENDERSI DALLA VIOLENZA M. Teresa Di Clemente, Katia FRIDA Ma se non resistevi più, Stalking e violenza alle donne. Ippaso, Serena Grandicelli, UN PERCORSO DʼARTE E DI AUTOCOSCIENZA Le risposte dell'ordinamento, sembrava che stessi morendo! Li ho Francesca Satta Flores, Cinzia gli ordini di protezione dovuti pregare per farti dare Ideato e coordinato da Marica Stocchi e Mitipretese Villari Editore Franco Angeli 2009 l’appuntamento a quest’ora. Ti 240 p., € 25,00 coordinamento scenico conviene uscire. Francesca Satta Flores MADRE (si alza e si avvicina a Frida) Nicoletta Chinni I numeri della violenza domestica in Italia e nel mondo sono allarmanti e sorprendenti. Non ci vado. Non mi fa più male. Oggi finalmente si registra unʼattenzione crescente nei confronti di un fenomeno che per lungo tempo (e - per certi versi MOMMINA Non mi fa più male ancora oggi) ha sostato nella stazione del sommerso e della irrapresentabilità. Sul piano psichico, il portato della esperienza RICO sei patetica ( va a sedersi sulla della violenza si traduce in una gamma molto ampia di possibili conseguenze. poltrona della madre) Il progetto, quindi, mira a realizzare una serie di incontri di informazione, formazione, sensibilizzazione e autoterapia sul FRIDA Guarda che se non esci subito tema della violenza in famiglia. non trovi più nessuno. Corradi C. (a cura) MADRE Perché mi vuoi mandare fuori I modelli sociali della Le attività avranno luogo nel corso delle repliche dello spettacolo al Teatro India e poi seguiranno lo spettacolo in tournée. casa? violenza contro le donne. Gli appuntamenti sono rivolti al pubblico di ogni fascia dʼetà, con diversi livelli di coinvolgimento. Rileggere la violenza nella FRIDA Ma se me l’hai detto tu di modernità. chiamare! Editore Franco Angeli, 2009 PER SAPERNE DI PIÙ 320 p., € 23,00 3_ottobre ore 22.30 VOCI CONTRO LA VIOLENZA Lettura a staffetta di testi contro la violenza. Tanti ospiti della serata, tra cui Alessio Boni, Leo Gullotta, Melania Mazzucco, Silvana Mazzocchi, Galatea Ranzi Quando le quattro Mitipretese, che conoscevo e stimavo dai tempi che frequentavano l'Accademia, vennero a casa mia per chiedermi di collaborare ad un loro progetto, in realtà il progetto era già ben avviato e definito, tanto è vero che mi lasciarono sul tavolo una sorta di copione. La proposta naturalmente mi lusingò, venendo da quattro attrici di valore, di spessore e di grande intelligenza drammatica. M'interessò molto, quel giorno, anche quello che dissero sul loro metodo di lavoro. Ogni scena che scrivevano, la collaudavano sottoponendola alla prova. La recitavano. La prova pratica metteva immediatamente in evidenza le carenze, i passaggi non risolti, le ripetizioni, le cadute del testo. E loro, di conseguenza, dopo lunghe discussioni, provvedevano a riscriverlo. Lessi il copione che mi avevano lasciato. C'era parecchio ancora da fare, ma sinceramente m'interessò in modo particolare, mi coinvolse. Le quattro avevano lavorato di fino, con lucido rigore, ritagliando battute e scene dal vasto repertorio pirandelliano allo scopo di comporre un'altra, nuova, originale, commedia adoperando sempre le parole di Pirandello. Ma quale commedia? Finito di leggere, mi venne in mente che quella era la commedia sulla famiglia borghese che Pirandello avrebbe forse voluto scrivere ma non aveva osato. Il puzzle non è un gioco d'azzardo. Questo particolare puzzle invece lo è. Io mi sono limitato solo a mettere qualche tassello al posto giusto. E questo va detto come riconoscimento al grande impegno profuso dalle quattro autrici-attrici. 1, 2, 5, 6, 7, 8, 9, 12 ottobre, dalle 9.30/13.30, India In Marie-France Hirigoyen: Sottomesse. La violenza sulle donne nella coppia. Einaudi, 2006, XVII-252 p., € 15,50 ROLE PLAYING Incontri rivolti a gruppi di studenti delle scuole medie superiori condotti da consulenti sul tema della violenza, utilizzando gli spunti proposti dai ragazzi stessi. 1, 2, 16, e 23 ottobre, dalle 18.00 alle 21.00 – India In CINEMA Coordinati dai terapeuti dellʼassociazione culturale cinemavvenire (www.cinemavvenire.it), una serie di incontri legati alla proiezione di film sul tema della violenza: dibattiti, testimonianze e confronti guidati da un terapeuta che aiuterà i partecipanti a esprimere i propri sentimenti rispetto alla rappresentazione del dolore della violenza. Luigi Pirandello Maschere nude Mondadori (collana I Meridiani), 2007, 4 voll., CCCXXV-5277 p., € 220,00 16 ottobre – Sala A (dopo lo spettacolo) ARTE E REALTÀ Utilizzando lo spazio scenico di Festa di famiglia unʼoccasione di confronto per far incontrare artisti e istituzioni attorno ai luoghi e alle possibilità di espressione, per una nuova politica culturale che valorizzi lʼimpegno civile. 1 novembre (dopo la spettacolo) NICOLÒ FABI IN CONCERTO Clarissa Pinkola Estés: Donne che corrono coi lupi Frassinelli, 2008 560 p., € 20,00 © F. Biscione Andrea Camilleri PER INFORMARSI Nel corso delle repliche, alcune associazioni di settore operanti sul territorio romano, illustreranno in un breve intervento le proprie attività (la violenza in famiglia e il diritto, la violenza sui minori, la violenza psicologica), fornendo informazioni e mettendo a disposizione del materiale illustrativo. info: attività[email protected] 20_25 OTTOBRE .09 Meló: d-istruzioni per l’uso. TEATRO DI ROMA ARMUNIAFESTIVAL melò MELÒ UNO SPETTACOLO DI MIRKO FELIZIANI Dichiaro pubblicamente di andare anche io a teatro da semplice spettatore – cosa non del tutto ovvia – e aggiungo che è proprio allora che, mentre me ne sto comodamente seduto in platea, il mio io-teatrante momentaneamente assopito si ridesta spesso allʼimprovviso, preda del suo incubo peggiore. Lasciate che ve lo descriva: a spettacolo concluso e sipario chiuso, il pubblico che ha appena espresso attraverso gli applausi il proprio gradimento si appresta a lasciare la sala quandʼecco che, con puntuale ineluttabilità, uno spettatore dal viso velato da unʼespressione di mesta perplessità entra in scena nel mio campo visivo: quandʼegli avvista, nelle mani di qualche avventore che se nʼè munito, uno di quei magici foglietti a nome ʻprogramma di salaʼ, quella mestizia nei suoi occhi si rischiara di un barlume di speranza e indicando il foglio dello scandalo sussurra: ʻPosso...?ʼ; ora, stringendo tra le sue mani la piccola bibbia, il dubbioso dedica il tempo necessario a leggere il miracoloso bugiardino e una volta sollevato lo sguardo dal papiro e illuminato da unʼespressione di sollievo pare esclamare: ʻEcco, ora ho capito: ora è tutto chiaro!ʼ. È questo il momento in cui il mio io-teatrante – seviziato quando si faceva più debole che mai e torturato dalla crudele evidenza che sempre è necessario fornire spiegazioni, istruzioni, pre- e post-fazioni al proprio lavoro, al proprio spettacolo – si ridesta in preda al panico! Qualcuno sentirà puzza di presunzione e sospetterà che io covi la nemmeno-tanto-velata pretesa che uno spettacolo teatrale possa mostrarsi agli occhi del pubblico come una Madonna che, apparsa a tante mute Bernadette, le lasci tutte ugualmente estatiche e miracolate. Bene, lasciatemi respingere ogni eventuale accusa di presunzione tralasciando per ora di articolare la mia difesa. Quel che più mi preme qui, perché è in me sempre vivo lo spauracchio di quellʼincubo, è mettervi in guardia, quando ne avvisterete uno, da quei foglietti che io stesso avrò farcito con note di regia, dichiarazioni, interviste! Lasciate dunque che a tal fine io catturi la vostra attenzione e vi proponga, nella speranza che lʼincubo possa mutarsi in sogno, di esser voi a vestire occasionalmente i panni del teatrante. Dʼaccordo? Bene, eccovi allora nel bel mezzo delle nostre prove: rendetevi anzitutto conto di come una compagnia composta da un uomo e due donne sia già, inesorabilmente, un gineceo; rassegnatevi a chilometrici viaggi per raggiungere sale prove ai limiti dellʼUrbe (che sono però così belle e silenziose!), accumulando con noi cronici ritardi... che si uniscono a quelli di unʼattrice che spera e/o teme unʼincipiente gravidanza (e che risvegliano il cinismo del regista il quale valuta le dimensioni che la pancia dellʼattrice potrebbe avere alla data del debutto); passate con noi rilassanti periodi di prove in residenza presso luoghi tranquilli e appartati nella campagna toscana o marchigiana durante i quali noi, promiscui, si dorme e si mangia tutti insieme e dove lʼuomo di turno è chiamato ad infinite processioni notturne tra le stanze comuni per stanare, catturare e sterminare insetti paragonati a unʼIdra di Lerna, un Cerbero alato, uno Pterodattilo sopravvissuto allʼestinzione...; chiedete anche voi, come tutti, una manciata di minuti per fare pausa caffé, pausa sigaretta, pausa bagno, pausa ʻtelefonata importanteʼ, pausa ʻmalessere improvvisoʼ...; prendete confidenza con quellʼattrice che impreca a mezza bocca perché, durante la ripetizione di una scena, ha dimenticato il cellulare acceso e il suo premuroso maritino si è ostinato a chiamarla, e sentite poi come, più tardi, lʼamorevole maritino venga richiamato e coperto di insulti; siate testimoni coi vostri occhi di come, simpaticamente svampita, quellʼaltra attrice possa esclamare a giorni alterni ʻmi hanno rubato il portafogli!ʼ, e aspettate poi che si accorga come quel portafogli lʼabbia dimenticato puntualmente, a giorni alterni, nellʼaltra borsa...; celebrate infine il piacere di averci conosciuto, prendendo con noi un aperitivo dopo la prova o prima di una replica, e non sospettate in me una tendenza allʼalcolismo se vi dico che prendersi un Negroni (1/3 di vermouth rosso, 1/3 di gin, 1/3 di bitter) è preferibile che assumere un qualunque calmante, prima di entrare in scena... Insomma, signori, come dice Peter Brook: lʼidea di uno spettacolo può nascere da un testo o dalla scenografia, dalle luci o dalla musica... ma si è imboccata la strada sbagliata se si è dimenticato che per fare uno spettacolo la cosa più importante è il materiale umano. Dunque, prima che anche per noi si spengano le luci di sala e si accendano quelle sul palco perché cominci lo spettacolo, sappiate che quella ridicola e squisita umanità che avete intravisto è tutto quel che ogni giorno unisce la nostra compagnia: è lʼunica ricchezza di cui disponiamo e sarà la sola maschera di cui promettiamo di vestirci dinanzi a voi, quella stessa che, quotidianamente, rivela la nostra esistenza agli occhi degli altri attraverso pregi e difetti. Voi, signori, dal canto vostro promettete di stracciare quei foglietti dello scandalo dove ho scritto avvertenze, controindicazioni e posologie per malati: siate sani, e auguratevi di godere una buona serata in nostra compagnia quali commensali ad una cena tra amici. Oggi verso Domani è unʼiniziativa del Teatro di Roma giunta al suo secondo anno. Il progetto risponde alla convinzione che il compito di unʼistituzione sia anche quello di seguire criticamente il percorso dellʼartista, di condividerlo e possibilmente di renderlo più facile. Le opere prodotte grazie a questa operazione, hanno pertanto un “accompagnamento” il più possibile completo che, oltre la produzione, prevedono un sostegno nella promozione e nella distribuzione del lavoro. Nella scorsa stagione il progetto ha coinvolto Marta Poggi con Storia di Ermengarda e Lucia Calamaro Autobiografia della vergogna (magick), spettacolo che verrà riproposto nel corso di questa stagione, dal 10 al 15 novembre. Questʼanno il progetto ha interessato Mirko Feliziani con il suo Melò e il gruppo di giovani attori diretti da Claudio Longhi con Omaggio a Koltés. Mirko Feliziani meló vuole essere un pezzo di teatro da camera, una suite, quasi una drammaturgia di “piccole danze” e variazioni sui temi echeggiati dal titolo. Il pubblico osserverà i personaggi con sguardo da voyeur, cogliendone i piccoli gesti quotidiani che adombrano la tensione sotterranea che li lega fra loro; proverà, persistente, la sensazione di pericolo imminente, credendo a tratti che la tensione possa esplodere davanti ai suoi occhi e che il peggio possa accadere; riceverà allora dʼimprovviso lʼattenzione diretta di quei personaggi, per essere così impudicamente messo a parte dei loro interrogativi e dubbi. La scrittura di meló è frugale e scarna: la parola è un contrappunto a sguardi e gesti dei personaggi, quasi svuotata di sostanza per via della sovrabbondanza di ripetizioni e variazioni che spingono lo spettatore ad abbandonare ed andare oltre il senso letterale della vicenda. La trama su cui gioca meló è presto detta: una giovane ragazza incinta, aiutata dal fratello, si introduce in casa dellʼamante del suo compagno per sottrarle il neonato che ella ha avuto a sua volta da lui. MIRKO FELIZIANI Diplomato in recitazione presso lʼAccademia Nazionale dʼArte Drammatica “Silvio DʼAmico”, recita in numerosi spettacoli e serie televisive. Tra i registi che lʼhanno diretto: Massimiliano Civica, Gigi DallʼAglio, Franco Brambilla, Luca Ronconi, Mario Ferrero, Ludwik Flaszen, Jerzy Stuhr. Nel 2004 segue lʼVIII corso di formazione e perfezionamento per sceneggiatori RAI/Script. Nel 2006 rientra nel progetto di scrittura collettiva guidato da José Sanchis Sinisterra per il Teatro Metastasio-Stabile di Prato, sotto il nome di “Drammaturgia della Frammentazione”; nellʼottobre 2008 è selezionato per “Arcipelago Mediterraneo”, laboratorio di scrittura drammaturgica a cura di Biljana Srbljanovic, finalizzato alla stesura di un microdramma per la Biennale di Venezia – Laboratorio internazionale del Teatro. Per il 2008 è inoltre artista finanziato dalla fondazione svizzera "Pro-Helvetia" per la realizzazione di un residenza di scrittura drammaturgica in Romania. 1_6 DICEMBRE .09 TEATRO DI ROMA OMAGGIO A KOLTÉS omaggio a Koltés DI BERNARD-MARIE KOLTÉS REGIA CLAUDIO LONGHI SALLINGER VOCI SORDE NELLA SOLITUDINE DEI CAMPI DI COTONE Bernard-Marie Koltès (1948/1989), uno degli autori più importanti del ventesimo secolo, ha rinnovato la scrittura e la ragione dʼessere del teatro attraverso un lessico e un uso della frase testimoni di un linguaggio contemporaneo e, allo stesso tempo di una perfetta lingua francese. Tutto questo attraverso un senso profondo della metafora e dellʼallegoria, strutture drammatiche originali, universalità di temi mitici, ma anche assolutamente attuali, attraverso la scelta di una realtà ai margini che egli pone al centro e, infine, attraverso lo sguardo visionario di un poeta sul mondo. Bernard-Marie Koltès, i cui testi sono tradotti in una trentina di lingue, è il drammaturgo francese contemporaneo più rappresentato al mondo. Nella ricorrenza del ventennale della morte – occasione di svariate celebrazioni ed iniziative editoriali a livello europeo in memoria dello scrittore, Il Teatro di Roma ricorda Koltès attraverso un progetto che mira a disegnare in maniera quanto più precisa possibile una mappa dellʼuniverso koltèsiano. Le attività 1_6 dicembre .09 Giornata di studi dedicata a Koltès in collaborazione con lʼAmbasciata di Francia Blitz (Lezioni-spettacolo) per le scuole medie superiori un percorso di studio sulla nuova drammaturgia in generale e sul teatro di Koltès in particolare. Incontri con il pubblico su Koltès. VOCI SORDE SALLINGER di Bernard-Marie Koltès traduzione Luca Scarlini regia Claudio Longhi con Lino Guanciale, Diana Manea Luca Micheletti, Claudia Scaravonati costumi Gianluca Sbicca spazio scenico Marta Montevecchi di Bernard-Marie Koltès traduzione Franco Quadri e Cherif regia Claudio Longhi con Donatella Allegro, Valentina Bartolo, Fausto Cabra Lino Guanciale, Diana Manea Adolfo Micheletti, Luca Micheletti Claudia Scaravonati costumi Gianluca Sbicca spazio scenico Marta Montevecchi Il primo capitolo del progetto Koltès è lʼallestimento di Voci sorde (Des voix sourdes, 1974): una vicenda di tradimenti e di denaro, aderente, a prima vista, allo stereotipo della commedia da salotto, con qualche eco strindberghiano. Del resto, lʼambientazione tipica del dramma borghese, stretto fra quattro pareti, è presto sottoposta ad una disintegrazione che produce unʼoscillazione tra interno ed esterno, luce ed ombra, situazioni “dello spazio” e “dellʼanimo”. I quattro protagonisti (meglio sarebbe dire le quattro “voci protagoniste”, dato che il testo nasce come radiodramma) del cruento e morboso rito di corteggiamento e furto (dʼoro e dʼanime) si muovono fatalmente lʼuno verso lʼaltro in un desolato universo che rimanda a quello della Solitude, scritta solo dodici anni dopo, dominato da «rapporti brutali fra gli uomini e gli animali». Il titolo di questʼopera di Koltès è uno scoperto omaggio allo scrittore americano Jerome David Salinger (intestatario di un titolo-dedica che pure ne distorce un poco il cognome), autore del celeberrimo libro “cult” Il giovane Holden del 1951. La pièce affronta il tema del declino del modello di vita americano radiografando il crollo di una famiglia, turbata per la scomparsa di uno dei tre figli, morto suicida in segno di protesta. Sallinger, per la sua forza drammaturgica e lʼimprescindibilità delle questioni morali che pone, è adatto ad essere presentato come “punta di diamante” e al contempo come chiave di volta di un progetto dedicato allʼautore di Metz, nel segno di una ricerca del rapporto dellʼindividuo con la società cui appartiene. NELLA SOLITUDINE DEI CAMPI DI COTONE di Bernard-Marie Koltès traduzione Anna Barbera regia Claudio Longhi con Lino Guanciale e Luca Micheletti costumi Gianluca Sbicca spazio scenico Marta Montevecchi La difficoltà di discernimento e comunicazione dei bisogni e delle pulsioni, lʼinadeguatezza dei soggetti di fronte allʼinsostenibile e deflagrante potere di verità del linguaggio, la necessità di mascherare le parole e occultarne il senso, tutto questo è la materia attorno a cui Koltès organizza, in una sofisticata parodia della scrittura drammatica borghese francese del XIX secolo, uno dei suoi capolavori: Nella solitudine dei campi di cotone. Calendario degli spettacoli martedì 1 dicembre .09 h 19.30 Voci sorde h 21.00 Sallinger h 23.00 Nella solitudine dei campi di cotone mercoledì 2 dicembre .09 h 20.30 Voci sorde h 22.00 Sallinger giovedì 3 dicembre .09 h 20.30 Sallinger h 22.00 Nella solitudine dei campi di cotone venerdì 4 dicembre .09 h 20.30 Voci sorde h 22.00 Sallinger domenica 6 dicembre .09 h 20.30 Sallinger h 22.00 Nella solitudine dei campi di cotone sala B