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Notiziario del Teatro di Roma
settembre.dicembre
n6
09
e origini del teatro sono,
come noto, antichissime e
nell’attività teatrale, da
sempre, si può riconoscere la
necessità umana della
sperimentazione creativa. Ma c’è
qualcosa che va oltre il mero aspetto
artistico ed espressivo poiché, come
hanno sottolineato le scienze umane,
proprio per le sue qualità il teatro
porta il valore profondo di un
apprendimento sostenuto da
capacità logiche, narrative e di
orientamento spaziotemporale, oltre
a contribuire alla costruzione di un
equilibrio emotivo e relazionale nelle
persone, fornendo loro un punto di
vista altro sulla realtà. Paul Klee
sosteneva che l’arte non riproduce ciò
che è visibile, ma rende visibile ciò
che non sempre lo è. Anche per
questo il teatro è scambio culturale
nel senso più profondo del termine e
dunque, chi voglia operare con il
teatro non può non considerare
questo aspetto “dinamico”. Per un
Teatro pubblico come il Teatro di
Roma, si tratta, in altre parole, di
considerare come il “fare teatro” non
possa essere soltanto detto in
maniera estremamente sintetica,
L
www.teatrodiroma.net
ARGENTINA
AL VIA LA STAGIONE
INDIA
UN TEATRO PER
FRUTTI DI STAGIONE
I GIOVANI
TEATRI
DI SABBIA
“fare spettacolo”, ma creare occasioni,
iniziative, azioni che, nella maniera
più ampia, rendano possibile lo
scambio tra il pubblico e chi
materialmente realizza lo spettacolo
stesso, mettano in circolo
informazioni ed emozioni, storie e
suggestioni, idee e fatti. Si realizzi,
cioè, un circolo virtuoso che è, in una
parola, cultura. Per questo, il Teatro di
Roma è presente nelle scuole con i
suoi “blitz”, vere e proprie incursioni
con le quali alcuni spettacoli in
cartellone diventano l’occasione per
far sì che gli studenti non siano solo
spettatori ma co-autori,
costantemente chiamati, nel corso
della lezione, ad utilizzare
operativamente le proprie
competenze. E, ancora, gli spazi
stessi del teatro Argentina e India
sono il luogo di percorsi di visite
guidate, attraverso le quali il pubblico
può entrare in contatto e conoscerne
gli aspetti meno evidenti, la storia, le
curiosità. Accanto agli eventi in
cartellone, inoltre, gli spettatori
troveranno spesso appuntamenti che
approfondiscono o ampliano, da un
diverso punto di vista, aspetti, temi,
suggestioni toccati da una certa
opera; avranno possibilità di
ascoltare e dialogare con registi e
attori; avranno a disposizione
materiali documentali, immagini,
spunti critici, bibliografie attraverso il
nostro sito web, i programmi di sala e,
non ultimo, questo notiziario. Il teatro,
così come diceva Shakespeare delle
persone, è fatto di una materia
volatile e fragile, eppure capace di
raccontare storie e, partendo dai
sogni, di costruire realtà forti e
resistenti. Indimenticabili. Ci piace
pensare che sia un po’ come la
sabbia, che può essere dispersa dal
vento, ma bagnata e compattata può
dar vita stupendi castelli ed essere la
base di un cemento che tiene
assieme le cose. Ma, appunto, ha
bisogno di acqua, ha bisogno di
nutrimento e di cura, di lavoro. Di
quell’attenzione che rende possibile il
suo essere un ottimo materiale da
costruzione. Per quello, allora, ci
rifacciamo alle parole di Neruda, che
con la lungimiranza dei poeti, sapeva
quanto sia necessario questo
impegno per rendere possibile e
umana la nostra esistenza:
“Lentamente muore chi diventa
schiavo dell'abitudine (...) chi non
parla a chi non conosce (…) Muore
lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle "i" piuttosto
che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli
occhi, quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno
battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti. Lentamente
muore chi non viaggia, chi non legge,
chi non ascolta musica (…)
Lentamente muore chi abbandona un
progetto prima di iniziarlo, chi non fa
domande sugli argomenti che non
conosce, chi non risponde quando gli
chiedono qualcosa che conosce.”
T E AT R O
11_29 NOVEMBRE .09
7 OTTOBRE_
8 NOVEMBRE .09
TEATRO DI ROMA
ELLEDIEFFE
presentano
LA COMPAGNIA DI TEATRO
DI LUCA DE FILIPPO
TEATRO DI ROMA
CYRANO DE
BERGERAC
DI EDMOND ROSTAND
REGIA DANIELE ABBADO
SCENE E COSTUMI
GRAZIANO GREGORI
COSTUMI CARLA TETI
SUONO HUBERT WESTKEMPER
LUCI ANGELO LINZALATA
con Massimo Popolizio
e con Stefano Alessandroni
Roberto Baldassari, Luca Bastianello
Giovanni Battaglia, Luca Campanella
Dario Cantarelli, Simone Ciampi
Flavio Francucci, Andrea Gherpelli
Marco Maccieri, Elisabetta Piccolomini
Viola Pornaro, Mauro Santopietro
Davide Lora, Carlotta Viscovo
durata 140’ con intervallo
orari ore 21, giovedì e domenica ore 17
28 ottobre e 4 novembre ore 19
lunedì riposo
PRIMA NAZIONALE
22 OTTOBRE .09
LIBERA NOS A RIMA
verso libero
o verso schiavo?
a cura di Valerio Magrelli
regia Claudio Longhi
con Lino Guanciale e
Luca Micheletti
orario ore 21
Scriveva Eliot: «La prosa, sulla
scena, è artificiale quanto il verso:
o, viceversa, il verso può essere
altrettanto naturale quanto la
prosa.» A partire da riflessioni sul
verso e la rima sulla scena teatrale,
stimolate dall’utilizzo della metrica
di Rostand nel Cyrano de Bergerac e
negli altri suoi drammi in versi, i
poeti Valerio Magrelli e Alberto
Bertoni guideranno gli spettatori in
un’esplorazione delle possibilità
che offre all’interprete la “poesia”
messa alla prova del palcoscenico.
Attraverso un serrato e a tratti
ironico “scontro” tra verso rimato e
verso libero, i due scrittori,
avvalendosi delle voci di due attori,
daranno luogo ad una “tenzone
poetica” degli anni 2000, dentro e
fuori la letteratura francese
ottocentesca, da cui la serata
prende solo pretestuosamente le
mosse. L’alternarsi di immagini –
che vanno dalle tavole parolibere
futuriste ai calligrammi di
Apollinaire – e la “declamazione” di
versi classici e contemporanei,
condurranno all’elezione di un
ideale vincitore, cui andrà la palma
del colto e spiritoso agone.
FILUMENA
MARTURANO
15 e 29 OTTOBRE .09
À COUPS DE NEZ:
Duello tra due Cyrano, tra la
pagina e il fioretto
a cura di Claudio Longhi
con Lino Guanciale e
Luca Micheletti
e con l’Accademia d’Arte
Drammatica Silvio D’Amico, di Roma
diretti dal Maestro d’armi
Francesco Manetti
di e con Giuseppe Manfridi
Performance di equilibrismo lessicale
con Lina Sastri, Luca De Filippo
e Nicola Di Pinto, Antonella Morea
Silvia Maino, Gioia Miale, Carmine Borrino
Geremia Longobardo, Antonio D’Avino
Giuseppe Rispoli, Chiara De Crescenzo
durata 120’ con due intervalli
orari ore 21, giovedì e domenica ore 17
18 e 25 novembre ore 19
lunedì riposo
orario ore 21
Prendendo le mosse da un ideale ed
ironico scontro tra Edmond
Rostand, autore del dramma Cyrano
de Bergerac, e il personaggio
storico di Hercule Savinien Cyrano
de Bergerac, scrittore e spadaccino
cui il poeta ottocentesco s’ispirò
per disegnare l’allungato profilo del
suo protagonista, prenderanno vita
sulla scena una serie di
combattimenti alla spada, al
pugnale, alla sciabola e al fioretto,
agiti dai 27 allievi del corso di
scherma dell’Accademia d’Arte
drammatica Silvio D’amico, nel
segno di un viaggio trasversale
nella storia del duello, dal
Cinquecento all’Ottocento. Lo
scontro avrà luogo, in alternanza,
sul terreno di gara e su quello
letterario, dato che i due scrittori,
Rostand e Cyrano, entrambi
impersonati sul palcoscenico da
due attori, ingaggeranno a loro volta
una lotta, questa volte a colpi di
rima, servendosi – in divertita
aberrazione
astorica –
dei più
famosi
luoghi del
teatro, della
poesia e
della
narrativa che
abbiano
raccontato di
duelli
indimenticati: dal Cid
ai Tre
moschettieri,
dalla
Chanson de
Roland a Le
relazioni
pericolose.
SERATA
EVENTO
prezzi
serate evento
intero 5,00
ridotto 2,00*
14 OTTOBRE .09 ore 17.30
IN TRENO IN TRE NO
DI EDUARDO DE FILIPPO
REGIA FRANCESCO ROSI
SCENE ENRICO JOB
COSTUMI CRISTIANA LAFAYETTE
SERATA EVENTO
*giovani sotto i 25 anni e
over 65 e chi è in possesso
del biglietto per
Cyrano de Bergerac
Ve lo faccio
vedere io ora il
teatro!
ripartono le
visite_spettacolo al
Teatro Argentina
primi appuntamenti
11 e 18 ottobre
info: 06.06.08
<<Quando si apre il sipario il
protagonista ha già recitato la sua
“resurrezione” e Domenico Soriano
si prende a schiaffi (…) Eduardo
“spreca” una scena che qualunque
autore avrebbe presentato come un
grande coup de theatre. Quando la
commedia finisce, lo spettatore se
ne va senza che Filumena abbia
rivelato il suo ultimo segreto (…)
Eduardo sembra ritagliare per la
scena una tranche de vie lasciando
aperto l’intreccio. Qualcosa
succedeva prima che si aprisse il
sipario, qualcosa, il segreto di
Filumena, continua ancora, dopo
che il sipario si è richiuso. Questo dà
alla protagonista un dinamismo che
la proietta, nella fantasia del
pubblico, oltre i confini della scena.
Certo, una simile soluzione non
sarebbe sufficiente a fare di lei una
grande figura, se il suo autore non
l’avesse creata a regola d’arte,
dotandola di una personalità che è
raro trovare nei personaggi del suo
tipo (… ) Filumena è forte ed è pronta
a tutto pur di ottenere per i suoi figli
quel nome a cui pensa abbiano
diritto: Eduardo la definisce “una
Medea che non uccide i figli per
gelosia, ma li fa vivere, nonostante
tutto”>>
Paola Quarenghi
1_13 DICEMBRE .09
TEATRO DI ROMA
COMPAGNIA LAVIA ANAGNI
MOLTO RUMORE
PER NULLA
DI WILLIAM SHAKESPEARE
TRADUZIONE CHIARA DE MARCHI
REGIA E SCENE GABRIELE LAVIA
COSTUMI ANDREA VIOTTI
MUSICHE ORIGINALI
ANDREA NICOLINI
LIGHT DESIGNER PIETRO SPERDUTI
con Pietro Biondi, Lorenzo Lavia
Giorgia Salari, Francesco Bonomo
Salvatore Palombi, Andrea Nicolini
Gianni De Lellis, Luca Fagioli
Alessandro Riceci, Tamara Calducci
Faustino Vargas, Viviana Lombardo
Alessandro Cangiani Daniele Sirotti
Silvia De Fanti, Andrea Trovato
Claudia Crisafio
durata 120’ con un intervallo
orari ore 21, giovedì e domenica ore 17
lunedì riposo
“Lavia dimostra un’attenzione
profonda verso la scrittura di
Shakespeare, capace di tener
compresenti tutte le linee del testo
con chiarezza ed efficacia (…)
Bravissimi gli attori, tutti, che
recuperano un tono giocoso ed
energico senza far perdere di
profondità al testo.”
Antonio Audino (Il Sole-24 Ore)
30 DICEMBRE .09_
17 GENNAIO .10
17_20 DICEMBRE .09
FONDAZIONE NAZIONALE DELLA
DANZA COMPAGNIA ATERBALLETTO
in collaborazione con
ACCADEMIA FILARMONICA ROMANA
TEATRO STABILE DEL FRIULI
VENEZIA GIIULIA
CERTE NOTTI
TO BE OR NOT TO BE
DI MARIA LETIZIA COMPATANGELO
DAL SOGGETTO DI
MELCHIOR LENGYEL
PER IL FILM VOGLIAMO VIVERE
DI ERNST LUBITSCH
REGIA ANTONIO CALENDA
SCENE PIER PAOLO BISLERI
COSTUMI STEFANO NICOLAO
MUSICHE PASQUALE FILASTÒ
LUCI NINO NAPOLETANO
CANZONI NICOLA PIOVANI
COREOGRAFIA MAURO BIGONZETTI
CANZONI MUSICHE ORIGINALI
E POESIE LUCIANO LIGABUE
SCENOGRAFO E VIDEO
INSTALLAZIONI ANGELO DAVOLI
COSTUMI KRISTOPHER MILLAR &
LOIS SWANDALE
LUCI CARLO CERRI
durata 80’ senza intervallo
orari ore 21, giovedì e domenica ore 17
Ci sono luoghi dove le efferatezze
peggiori possono assumere contorni
delicati e lievi: sono il teatro e il
cinema, macchine immaginarie
capaci di ribaltare la realtà con gli
strumenti del sogno (…) Calenda
suggerisce che si può
sdrammatizzare senza intaccare la
memoria (…) con una compagnia di
18 attori che ogni sera riceve i
complimenti del pubblico per
l’insostenibile leggerezza del
tragico di cui si fanno carico.”
Roberto Canziani (Il Piccolo)
con Giuseppe Pambieri e
Daniela Mazzucato
e con Umberto Bortolani
Fulvio Falzarano
Questo spettacolo vede
collaborare il coreografo italiano
più conosciuto a livello
internazionale le rokstar più
attenta ai differenti linguaggi
artistici. Con Bigonzetti, Ligabue
mostrerà il suo lato più intimo ed
intenso
“La poesia non è un’espressione.
È il tempo di notte“ scrive Allen
Ginsberg. Se facciamo nostra
questa equazione è altrettanto
vero che il tempo di notte è poesia.
Poesia che nasce dall’unione di tre
diversi linguaggi: quello del corpo,
della musica e dell’immagine.
durata 2 ore e 30’ con intervallo
orari ore 21
giovedì e domenica ore 17
31 dicembre ore 20.30
1 e 5 gennaio ore 17
7 gennaio riposo
lunedì riposo
!
CAPODANNO A TEATRO
Un capodanno davvero
speciale al Teatro Argentina:
spettacolo e brindisi di buon
anno con la compagnia nel
foyer del Teatro che rimarrà
aperto per lʼoccasione fino alle
mezzanotte
info: 06.684000346
Il lavoro di Maria Letizia
Compatangelo mantiene la
stessa forza e l’ironia del testo
originale di Melchior Lengyel
dal quale Lubitsch realizzò nel
1942 il noto Vogliamo vivere.
Con sagacia e intelligenza, il
regime nazista veniva messo
alla berlina, utilizzando con
abilità e leggerezza il gioco del
teatro nel teatro: nella Polonia
occupata dai tedeschi, infatti,
una compagnia teatrale, grazie
alla sua capacità di imitare i
gerarchi nazisti, aiuta la
resistenza e lavorerà per la
difesa della libertà.
Scrive Rita Sala (Il Messaggero)
“Leggerezza, grazia ironica, battute
a raffica e lampi d’ingegno
consentono alla rappresentazione,
ben diretta e ben recitata, di far
vivere al pubblico due dimensioni
costanti: il divertimento, a tratti
surreale, e la condanna del nazismo.
Calenda affianca alla passione per i
classici (…) una particolare
attitudine allo spettacolo con
musiche”.
GLI SPETTACOLI
CONTRASSEGNATI
CON IL SIMBOLO
SONO APPROFONDITI
NELL’INSERTO
TEATRO
Il cartellone della stagione 09.10 del Teatro India si caratterizza per la sintesi dei
linguaggi contemporanei espressi da diverse esperienze e generazioni sceniche.
Un luogo di riferimento per le realtà della sperimentazione e della tradizione del
nuovo teatro (dalle compagnie stabili a quelle più giovani e indipendenti) e per
spettatori curiosi delle nuove tendenze della scena.
29 SETTEMBRE
_4 OTTOBRE .09
ASSOCIAZIONE TEATRALE
PISTOIESE/TEATRIDITHALIA
IL VANTONE
DI PIER PAOLO PASOLINI
DA PLAUTO
REGIA ROBERTO VALERIO
con Luca Giordana, Massimo Grigò
Roberta Mattei, Michele Nani
Nicola Rignanese, Roberto Valerio
scene Giorgio Gori
costumi Lucia Mariani
luci Emiliano Pona
durata 80’ senza intervallo
orari ore 21.00, domenica ore 18
Dalle note di regia di Roberto
Valerio: “Il Vantone è la Roma dei
raggiri, delle truffe, degli
espedienti per sopravvivere, della lotta
per riuscire a mangiare, dell'eterna lotta
tra padrone e servo, o meglio tra signori e
morti di fame... È la Roma di borgata,
Pietralata o il Prenestino, dove, per citare
Pasolini, "la gente viveva nelle baracchetuguri costruite sulla polvere brecciolosa
e sparsa di sporcizie e di rifiuti (...) con
intorno zella e sole, sole e zella (...), come
una specie di città indigena con un odore
così forte di merda di fogna che
accorava...". È la Roma degli sbruffoni,
dei raccontaballe, dei vantoni da bar che
raccontano mirabolanti avventure
prendendo spunto da piccoli episodi a
volte pure inventati, di "quelli che se
credeno capoccia, e a casa la moje je
spacca la capoccia...". È la Roma
musicale del dialetto. È la Roma
dell'avanspettacolo negli anni del
dopoguerra: "qualcosa di vagamente
analogo al teatro di Plauto, di così
sanguignamente plebeo”.
Ha scritto Domenico Rigotti su Avvenire:
“Riscrittura del tutto singolare del Miles
Gloriosus di Plauto (…), pur rispettando
interamente il racconto plautino, il testo
naviga tra filologia e inventiva (…) Valerio
lo affronta come se fosse un piccolo
classico e lo immerge in una sorta di
atemporalità. Ben riuscendo a
equilibrare e il registro naturalistico, o
della realtà, e quello comico (…)
avvalendosi di attori bravi e assai ben
preparati.”
sala
B
Il cartellone si presenta per temi, una “mappa di senso”, in cui si intrecciano i
diversi percorsi:
5 OTTOBRE_1 NOVEMBRE .09
TEATRO DI ROMA
MERCADANTE TEATRO
STABILE DI NAPOLI
ASSOCIAZIONE CULTURALE
ARTISTI RIUNITI
scritture
Uno sguardo sui differenti linguaggi della drammaturgia contemporanea, un panorama sui
percorsi e sulle tendenze in atto.
riletture
Da Shakespeare a Beckett, da Pirandello a Pasolini, con alcune incursioni nella narrativa:
parole e personaggi di testi classici riletti con uno sguardo contemporaneo.
FESTA DI FAMIGLIA
TESTO E REGIA MANDRACCHIA
REALE, TOFFOLATTI, TORRES
COLLABORAZIONE ALLA
DRAMMATURGIA ANDREA CAMILLERI
DA LUIGI PIRANDELLO
UN PROGETTO MITIPRETESE
progetti
Amleti: un percorso che trova interessanti connessioni attorno al testo shakespeariano,
esplorato da punti di vista diversi per linguaggi e generazione.
Oggi verso domani: la seconda fase di un progetto rivolto alle più giovani espressioni della
nostra drammaturgia.
Storia e Memoria: la forza del linguaggio teatrale per riportare il passato al presente, o per
sensibilizzare alle tragiche conseguenze degli attuali conflitti.
Koltès: in occasione del ventennale della morte, un progetto che vuole disegnare una mappa
dell’universo koltèsiano.
con Fabio Cocifoglia,
Manuela Mandracchia, Alvia Reale
Diego Ribon, Sandra Toffolatti
Mariangeles Torres
Anna Gualdo dal 26_10 sostituisce Alvia Reale
per i più piccoli
ripresa di Pippi Calzelunghe, spettacolo per i più piccoli che ha riscosso un grande
successo nella passata stagione
luci Iuraj Saleri
impianto scenico e costumi
Claudia Calvaresi
direzione musicale Sandro Nidi
durata 90’ senza intervallo
orari dal 5 al 17 ottobre ore 21.00
dal 20 al 31 ottobre ore 20.30
domenica ore 18.00
1 novembre ore 21.00
PRIMA NAZIONALE
sala
A
27 OTTOBRE_1
NOVEMBRE .09
3_8 NOVEMBRE .09
FATTORE K
ASPETTANDO GODOT
20_25 OTTOBRE .09
LEGGE E ORDINE
TEATRO DI ROMA
ARMUNIAFESTIVAL
REGIA E DRAMMATURGIA
RAQUEL SILVA
DI SAMUEL BECKETT
TRADUZIONE CARLO FRUTTERO
REGIA LORENZO LORIS
con Julien Lambert e Raquel Silva
con Gigio Alberti, Mario Sala
MELÒ
UNO SPETTACOLO DI
MIRKO FELIZIANI
durata 70’ senza intervallo
orari ore 22.00, domenica ore 18
con Elena Borgogni, Beatrice
Ciampaglia, Mirko Feliziani
PRIMA NAZIONALE
Questo è uno spettacolo sulla
difficoltà. La difficoltà di essere
chi si è, la difficoltà di trovare
dei punti di riferimento, di trovare un
modo di districarsi nella vita, con l'ironia
di chi sa che le risposte ogni volta
cambiano forma e aspetto, si
nascondono. Che ci sono tante, troppe
risposte. Si ha paura della morte e si ha
paura di vivere. Questo lascia un esiguo
spazio di azione.
Una stanza. Una ragazza aspetta, sa che
non verrà nessuno, aspetta di capire.
Un’altra stanza. Un ragazzo aspetta, sa
che non accadrà nulla, aspetta a
decidere. La stanza é una strada, un
tribunale, una città. La abitano insieme
senza mai vedersi per quello che sono.
Sono paura, dubbi, aspettative infondate
l'uno per l'altra. Sono ladri di identità,
madri giudicanti, poliziotti del pensiero,
amori inesistenti, dei assenti, eroi
all'antica in equilibrio. Entrano ed
escono da questa stanza, dalla vita l'uno
dell'altra come in un sogno: dove essere
sé stessi può diventare essere un altro o
essere tanti, dove stare protetti nel letto
può diventare il camminare soli per una
strada buia. Vivono la vita di tutti,
dolorosa e buffa perché contavano di
meritare un po' di più che un musical
della banalità.
Contavano almeno su di una vera
tragedia.
sala
Tra Teatro
e Letteratura
a cura di Giovanni Greco
Festa di famiglia
incontro con
Andrea Camilleri
condotto da
Giovanni Greco
e Alessandra Mortelliti
13_ottobre ore 18.30,
Teatro India, Sala A
TEATRO OUT OFF
durata 80’ senza intervallo
orari ore 22.00, domenica ore 21
PRIMA NAZIONALE
sala
B
!
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anticipo su tutte le
iniziative del
Teatro di Roma
B
Giorgio Minneci, Alessandro
Tedeschi, Davide Giacometti
durata 120’ con un intervallo
orari ore 21.00, domenica ore 18
Dopo Finale di partita, Lorenzo
Loris si misura con il capolavoro
beckettiano attrezzandosi a
restituire il testo nella sua potente e
devastante forza teatrale, cercando,
come il regista stesso afferma "dentro le
regole che Beckett impone" la libertà
della propria interpretazione. Ha scritto
Magda Poli sul Corriere della Sera:
“L’incontro con un’opera di Beckett è
l’incontro con un’essenzialità che non
finisce di innescare echi, di chiarirsi, di
complicarsi. Nel suo osservare il
paradosso dell’esistere che ha nella
nascita il principio della fine e tutto il
resto è attesa, Beckett traccia teoremi di
cartesiana esattezza e di intricata verità
(…) Lorenzo Loris nella sua messinscena
fa vivere la vicenda in una sorta di oggi
martoriato come la terra di un cantiere
smossa da ruspe e scavatrici, oppure
come in una rumorosa, mefitica,
gigantesca discarica (…) riesce a mettere
in risalto la compassione profonda
dell’autore per la condizione umana,
sempre temperata dall’ironia (…) Una
regia che non cade nella trappola di un
naturalismo che avrebbe normalizzato e
impoverito la piéce.”
sala
A
10_15 NOVEMBRE .09
17_22 NOVEMBRE .09
17_22 NOVEMBRE .09
24_29 NOVEMBRE .09
TEATRO DI ROMA
SCENA VERTICALE
TEATRO DI ROMA
AUTOBIOGRAFIA
DELLA VERGOGNA
LA BORTO
DI E CON
SAVERIO LA RUINA
PIPPI CALZELUNGHE
durata 75’ senza intervallo
orari ore 21, domenica ore 18
DI ASTRID LINDGREN
ADATTAMENTO TEATRALE
STAFFAN GOTESTAM
REGIA E COREOGRAFIE
FABRIZIO ANGELINI
BABILONIA TEATRI
FESTIVAL DELLE COLLINE TORINESI
OPERAESTATE FESTIVAL VENETO
con Benedetta Cesqui e
Monika Mariotti
PRIMA NAZIONALE
durata 105’ senza intervallo
orari ore 21.00, domenica ore 18
Uno spettacolo scritto dentro il
dolore della parola, uno sguardo
che riflette l'incommensurabile
piètas della vita. Torna a India dopo il
debutto dello scorso anno la scrittura
della giovane regista-drammaturga Lucia
Calamaro.
sala
B
CARTATEATRO
India
8 ingressi
80,00 €
Premio Tuttoteatro.com
alle arti sceniche
Dante Cappelletti .09
sesta edizione
Teatro India - Sala B
12 _13 dicembre
In tempi che si considerano
civili, fa rabbia essere costretti a
ricordare, ancora una volta,
storie del passato di solitudini femminili
desolate, di quando fiorivano cliniche
con professoroni che toglievano a caro
prezzo dall’impiccio le signore agiate.
Mentre le altre, una moltitudine
silenziosa di donne umiliate, cadeva
nelle mani di sprovvedute mammane, o si
industriavano alla peggio da sole. Di
clandestinità, allora, sino
all'approvazione della legge 194 nel
1978, spesso le donne morivano o
restavano per sempre gravemente
danneggiate. Lo spettacolo mette a fuoco
le storie di due donne che affrontano
l aborto clandestino: il calvario in un sud
arretrato e opprimente della più anziana;
la via crucis in un sud a noi più vicino
della più giovane, per tanti versi simile a
quella di una qualsiasi sedicenne di oggi.
Non è solo la storia di un aborto. È la
storia di una donna in una società
dominata dall’atteggiamento e dallo
sguardo maschili: uno sguardo
predatorio che si avvinghia, violenta e
offende; un atteggiamento che provoca
gli eventi ma fugge le responsabilità.
L’aborto è solo una delle tante
conseguenze. Ma ne è la conseguenza
più estrema. Una delle domande
principali che mi sono posto all'origine
del lavoro è: dove erano gli uomini prima,
durante e dopo gli aborti delle donne?
Perché attraverso le storie delle donne
vorrei parlare degli uomini che hanno
incontrato, o meglio del loro
comportamento sbagliato.
Saverio La Ruina
sala
B
PORNOBBOY
DI ENRICO CASTELLANI
VALERIA RAIMONDI
con Enrico Castellani
Valeria Raimondi, Ilaria Dalle Donne
con Eleonora Tata, Alessio Conforti
Alex Mastromarino, Maurizio
Palladino, Alice Lussiana Parente
Alessandro Salvatori, Andrea
Perrozzi, Paola Lavini, Enrico
D’Amore, Chiara Costanzi
Francesco Trasatti
durata 50’ senza intervallo
orari ore 22, domenica ore 21
A
musiche Georg Riedel e Anders Berglund
versione italiana Sagitta Alter e
Carlotta Proietti
rielaborazione scenica e costumi
Susanna Proietti
supervisione Gigi Proietti
durata 90’ senza intervallo
orari ore 10.30
sabato 21 e domenica 22 anche ore 15
Dopo il grande successo della
scorsa stagione, India ripropone
Pippi Calzelunghe, la storia di
quel personaggio anticonformista che
incarna il sogno di libertà di ogni
bambino, con la sua forza sovrumana,
con la grande casa dove vive da sola in
compagnia degli animali più amati, un
padre pirata, e mille avventure
mirabolanti da condividere con gli amici.
Ma Pippi è anche - tra le righe - un
apologo sulla diversità, una diversità che
sconcerta e spaventa gli adulti, barricati
nel loro mondo di regole e allo stesso
tempo premia i bambini che la accolgono
con spontaneità, rivelandosi fonte
ineguagliabile di gioco, meraviglia, e
profondità di sentimenti.
sala
A
“Il titolo (…) non si riferisce alla
pornografia del sesso, ma a
quella dell’informazione: tema
dello spettacolo è la morbosa attrazione
per il sangue, i delitti, gli scandali, per i
dettagli macabri, l’enfatizzazione degli
avvenimenti che trasforma non tanto la
natura degli avvenimenti stessi quanto la
sensibilità di chi li recepisce. Il testo,
secondo lo stile del dirompente gruppo
veronese, non ha traccia di vera
costruzione drammatica, ma è composto
dall’impassibile assemblaggio dei più
diversi frammenti linguistici (…) i
bravissimi attori Immobili nella scena
vuota, lo sguardo un po’ truce, il tono
impersonale (…). La singolarità della loro
scelta espressiva è che essa trascende la
satira, la protesta: si limita a tracciare
con gelida oggettività uno spassionato
ritratto di ciò che siamo. Usa le
quotidiane idiozie della nostra società
per ritorcergliele contro, con effetto
deflagrante.”
Renato Palazzi (Il Sole 24 Ore)
sala
Pippilab
21 e 22 novembre
alle ore 12 e 16,30
per bimbi dai 4 ai 7 anni
info: 06/68400346
i laboratori didattici sono
resi possibile anche
grazie al controbuto di
Tra Teatro e Letteratura
a cura di Giovanni Greco
La rassegna Tra teatro e letteratura si configura come una
serie di incontri con autori e autrici.
L’idea di fondo che muoverà gli incontri di questa stagione
a India è quella di partire dagli spunti e dalle suggestioni
che alcuni spettacoli della programmazione del teatro
propongono per parlarne direttamente con gli autori dei
testi messi in scena o con figure in qualche modo legate ai
contenuti degli spettacoli stessi.
La borto
Incontro con Dacia Maraini
20_novembre ore 18.30, India In
CADMO
Associazione Culturale
LE VIE
DEI
FESTIVAL
2009
SCRITTO E DIRETTO DA
LUCIA CALAMARO
il meglio del teatro dai festival estivi
dal 18 al 27 settembre
teatro india
in collaborazione con Teatro di Roma
Leo de Berardinis e Perla Peragallo, Motus
Gogmagog/Egumteatro, laLut/Egumteatro
Narramondo Teatro, Orthographe, Artʼo
Socìetas Raffaello Sanzio
Mòra compagnia di ballo della Socìetas
Raffaello Sanzio, Demetrio Castellucci
Teatro Sotterraneo.
TEATRO
Progetto Amleti
Progetto Koltés
5_13 DICEMBRE .09
24_29 NOVEMBRE .09
1_6 DICEMBRE .09
LA COMPAGNIA DEL META-TEATRO
COMPAGNIA LABORATORIO DI
PONTEDERA
TEATRO DI ROMA
AMLETO
DI BERNARD-MARIE KOLTÉS
REGIA CLAUDIO LONGHI
nella carne il silenzio
DI WILLIAM SHAKESPEARE
REGIA ROBERTO BACCI
con Tazio Torrini, Andrea Fiorentini
Serena Gatti, Debora Mattiello
Luigi Petrolini, Francesco Puleo
Alessandro Porcu
durata 80’ senza intervallo
orari ore 20.30, domenica ore 18
Nella Carne il Silenzio è il
sottotitolo della nuova messa in
scena di Amleto. Questa nuova
esperienza, oltre ad un diverso cast e
all'interpretazione di Amleto da parte di
Tazio Torrini, segue un'idea
drammaturgica che interroga il testo di
Shakespeare con altre domande. Le
"forze" che spingono la storia a
realizzarsi sono incarnate da sei
duellanti mascherati che costringono
Amleto a ripetere il proprio destino e le
parole già mille volte ascoltate. E mentre
da varie metamorfosi dei "duellanti"
prendono vita i personaggi dell'opera,
senza che ci siano ruoli unici assegnati,
Amleto è circondato da Re, Regine,
Spettri, Ofelie, Orazi e Poloni che si
moltiplicano prendendo corpo intorno a
lui per spingerlo verso la sua "fine". Ed'è
dalla carne di Amleto, giunto al limite
della sua storia e della sua esistenza che
scaturisce il "silenzio" di fronte a cui le
domande restano sospese, così come
resta sospesa la vendetta per
l'assassinio di suo padre.
sala
B
Visita-spettacolo al Teatro India
con Pippo Di Marca, Miriam Abutori
Ciro Carlo Fico Luigi Lodoli
Adriano Mainolfi, Fabio Pasquini
Vincenzo Schirru, Elisa Turco Liveri
Anna Paola Vellaccio
traduzione Franco Quadri e Cherif
con Donatella Allegro
Valentina Bartolo, Fausto Cabra
Lino Guanciale, Diana Manea
Adolfo Micheletti, Luca Micheletti
Claudia Scaravonati
durata 90’ senza intervallo
orari ore 21, domenica ore 18
VOCI SORDE
PRIMA NAZIONALE
traduzione Luca Scarlini
con Lino Guanciale, Diana Manea
Luca Micheletti, Claudia Scaravonati
NELLA SOLITUDINE DEI
CAMPI DI COTONE
traduzione Anna Barbera
con Lino Guanciale e Luca Micheletti
costumi Gianluca Sbicca
spazio scenico Marta Montevecchi
durata 60’ senza intervallo a spettacolo
orari vedi inserto TEC
Il 15 aprile 1989 si spegneva a
Parigi Bernard-Marie Koltès, uno
dei rappresentanti più
significativi della nuova drammaturgia
francese, la cui parabola artistica e
letteraria ha investito, innovandole
profondamente, le convenzioni teatrali
contemporanee.
Nella ricorrenza del ventennale della
morte, il Teatro di Roma ricorda l’autore
attraverso un progetto che mira a
disegnare in maniera quanto più precisa
possibile una mappa dell’universo
koltèsiano.
Il Progetto Koltès prevede la messa in
scena di tre spettacoli del drammaturgo
(di cui uno, Voci sorde, mai rappresentato
in Italia) e diverse attività culturali.
Alla radice della scelta di mettere in
scena il trittico Voci sorde / Sallinger /
Nella solitudine dei campi di cotone sta
la convinzione che, considerato
complessivamente, il teatro koltèsiano si
presenti come un corpus drammaturgico
fortemente coeso, articolato secondo un
flusso ininterrotto che procede di
copione in copione senza soluzione di
continuità. Volendo penetrare i segreti
della scrittura dell’autore, dobbiamo
dunque tener presente che ogni singola
pièce di Koltès può essere a buon diritto
assunta come esempio ricapitolativo
della sua intera drammaturgia e che,
parallelamente, lo scrittore tende a
celare le chiavi interpretative di ogni suo
singolo dramma negli altri testi che
costituiscono il suo corpus
drammaturgico.
sala
B
In occasione della prima italiana
del ’29 al Teatro degli
Indipendenti, Anton Giulio
Bragaglia scriveva: “In questa
opera c‘è più metafisica che in dieci chili
di filosofia... Il taglio delle scene, il
linguaggio dei personaggi, il tremendo e
bellissimo realismo di certe formule, ne
hanno fatto un punto di riferimento
imprescindibile per tutti i giovani
dadaisti e surrealisti, tanto che
Ribemont-Dessaignes da subito è stato
consacrato come un caposcuola”. Il testo
è ripreso nel 1969 dal gruppo del Teatro
La Fede, con regia di Giancarlo Nanni e
con protagonisti Pippo Di Marca,
Manuela Kustermann e Memè Perlini,
tutti e tre al debutto assoluto, o alle
prime prove, come attori: fu uno
spettacolo ‘storico’, che rappresentò,
allora, una sorta di ‘manifesto’ di quella
che sarebbe stata chiamata ‘scuola
romana’. Non a caso Di Marca, Nanni,
Perlini, insieme a Vasilicò ed altri, furono
successivamente tra i protagonisti di
quella stagione di ‘teatro immagine’ che
in buona parte crebbe nel solco e
nell’ambito della scuola romana. Ora
Pippo Di Marca, a quaranta anni di
distanza, forte di una esperienza e di un
‘magistero’ ultradecennali, rimettendosi
in gioco anche come attore, in prima
persona sulla scena, ripropone con un
suo personale
adattamento il testo
dei suoi esordi, un
testo che oltretutto
si presta come pochi
altri a ‘fotografare’
per trasfigurazione
l’assurdità e la
violenza
tragicamente
‘farseschi’ del
mondo
contemporaneo. Ma
è ovvio che, insieme
e oltre il ‘contenuto’
del testo, Di Marca
giocherà la sua
sala
A
Attività culturali
Bolle di sapone
curate da Pippo Di Marca/Compagnia del Meta-Teatro
17_20 novembre .09 dalle 10 alle 13, sala C
Laboratorio teatrale, conduzione di Pippo Di Marca
!
Al debutto
BOLLE DI SAPONE
le nuove viste spettacolo
al Teatro India
prezzi
4 € intero 2 € ridotto
Le visite sono previste per i giorni:
3, 4 e 5 novembre .09 ore 19.30
DI GEORGES RIBÉMONT-DESSAIGNES
TRADUZIONE, ADATTAMENTO E
REGIA PIPPO DI MARCA
SALLINGER
a cura di Luca Scarlini
in collaborazione con lʼAccademia Nazionale dʼArte
Drammatica Silvio dʼAmico
Anche al Teatro India, dal prossimo novembre, prenderanno il via
le visite spettacolo. Secondo lo schema già collaudato con
successo allʼArgentina, attraverso percorsi curati da Luca Scarlini,
alcuni attori dellʼAccademia Silvio dʼAmico racconteranno la storia
e le curiosità della seconda sede del Teatro di Roma.
Unʼiniziativa, dunque, che permetterà di far conoscere un sito
particolare, la sua storia, le vicende e i mutamenti che lʼhanno
portato a trasformarsi, da simbolo della tentata industrializzazione
della Capitale, a un luogo di cultura nel quale, grazie alla sua
polifunzionalità, il teatro e le sue tematiche si accompagnano al
piacere dello stare insieme, di nuove occasioni di conoscenza e
socialità. Storia e storie che si intrecciano, tra passato e futuro,
fino allʼIndia di oggi: molto di più di un teatro.
L’IMPERATORE
DELLA CINA
OMAGGIO A KOLTÉS
partita sul piano formale, stilistico. Nel
tentativo di sperimentare, aggiornare e
restituire una ‘diversione’ tutt’altro che
filologica del testo: sia, in generale,
rispetto un ideale ‘storico’ di messa in
scena dada d’antan; sia, in particolare,
riguardo a canoni ed esiti eventualmente
sedimentati della storica edizione
‘italiana’ cui egli a suo tempo diede il suo
contributo. Nel tentativo da una parte di
riaffermare la ‘memoria’, in primis
ovviamente la propria, e dall’altra di
salvarla, riscattarla, dandole respiro e
dimensione inediti, magari inauditi, un
senso e uno statuto di contemporaneità.
È una prova rischiosa, ma dovuta, se si
vuole una sfida oggi ‘necessaria’, da
parte di un artista che ha attraversato,
rinnovandosi e spesso ‘rivoluzionandosi’
negli anni di una continua e ininterrotta
navigazione-esplorazione teatrale,
praticamente l’intero percorso della
ricerca e dell’avanguardia italiana, a
cominciare dalle sue prime fonti
d’amicizia e di ‘conoscenza’ teatrale, dai
suoi principali fari ispiratori,
irrinunciabili, ‘absolument modernes’,
Leo de Berardinis e Carmelo Bene, quelli
che hanno fondato e segnato, volenti o
meno, gli statuti, tuttora validi, del
‘nuovo’ teatro italiano nella seconda
metà del Novecento.
info 06.684000363
[email protected]
Incroci, paralleli, rimandi, letture, confronti dedicati alle
esperienze artistiche di Carmelo Bene, Leo de Berardinis
e Pippo Di Marca
8_10 dicembre .09 ore 19 - Sala B
Letture sceniche TeatrUtopia
8 dicembre Lʼetrange mot d... di Jean Genet lettura di Fabio Pasquini;
9 dicembre Per finirla col giudizio di Dio di Antonin Artaud lettura di Ciro
Carlo Fico
10 dicembre Eleonora Duse: il corpo ʻutopicoʼ di Luca Archibugi
lettura di Anna Paola Vellaccio
8_10 dicembre .09 dalle 18 alle 20.30 sala India In
Video teatro
I Magnifici sette (ovvero Il Mucchio selvaggio)
Proiezioni video di 7 spettacoli di Pippo Di Marca
info: attività[email protected]
Caffè
Indiateca.
Libreria
Incontri
intersezioni
scambi e confronti
giovedì 29 ottobre CORPOTTO. SCELTE DI CARATTERE
venerdì 25 settembre ART’O
ore 19,00. ingresso libero
Presentazione dell’ultimo numero della rivista di politica delle arti sceniche
diretta da Gianni MANZELLA.
ore 19,00. ingresso libero
Presentazione del libro di Franco BEVILACQUA, Ponte Sisto edizioni.
sabato 3 ottobre PPP: PROIEZIONE PERPETUA PASOLINI
ogni venerdì dalle 19,00
Manifestazioni artistico-poetiche e degustazione di cucine
latinoamericane.
A cura di Martha Canfied,
In collaborazione con: Istituto Italo-Latino Americano e Istituto
Cervantes
Con la partecipazione delle case editrici: Fahrenheit 451, Le Lettere,
Lieto Colle, Marotta e Cafiero, Ponte del Sale, Ponte Sisto.
30 ottobre: La poesia imbavagliata e ribelle nel Rio de la Plata. Libri di
Rodolfo Alonso e Mauricio Rosencof. Cena Rioplatense.
6 novembre: La memoria della terra in Colombia. Libri di Álvaro Mutis,
Aurelio Arturo, Dario Jaramillo e Alessio Brandolini. Cena Colombiana.
13 novembre: Mistica e amore umano e divino dall’America Centrale al
Cono del Sud. Libri di Ernesto Cardenal, Martha Canfiels e Antonella
Ciabatti, Antonio Melis, Alessandra Riccio e Alessio Brandolini. Cena
caraibica.
20 novembre: Forme tangibili del canto. La poesia visiva dalla Spagna
al Perù. Mostra di poesia visiva. Libri di Jorge Eielson e Márgara
Russotto e Clara Janes. Cena peruviana.
27 novembre: Le voci delle donne in Venezuela. Libri di Antonia
Palacios, Yolanda Pantin e Márgara Russotto. Cena venezuelana.
Dalle ore 17,30. ingresso libero
In collaborazione con DAMS – Università Roma Tre
Ore 17.30: Imago Icona Incubo: Andrea CORTELLESSA intervista Elisabetta
BENASSI, Paola COLAIACOMO e Stefania PARIGI. Durante l’incontro verranno
proiettate in loop videogrammi da Intellettuale di Fabio MAURI, opera nella quale
l’artista proietta fisicamente sul corpo dello stesso PPP le immagini del Vangelo
secondo Matteo.
Ore 19.00: “Con te e contro di te”. Fare pace con Pasolini?: Tavola rotonda con la
partecipazione di Nicola LAGIOIA, Giordano MEACCI, Antonio PASCALE, Walter
SITI e Sara VENTRONI.
Introduce Arturo MAZZARELLA.
Conduce Andrea CORTELLESSA.
venerdì 9 ottobre L’ANGELO CAPOVOLTO
ore 19,00. ingresso libero
Presentazione del libro di Attilio SCARPELLINI, Edizioni Idea.
da domenica 11 ottobre IL SASSO NELLO STAGNO
ogni domenica dalle 10,00 alle 12.30 Ingresso € 6,00
Percorsi di creatività tra Musica, Arte e Movimento per bambini dai 3 agli 11 anni.
Letture animate, narrazioni e laboratori di animazione teatrale.
Ottobre: il sasso incontra le parole e i protagonisti delle filastrocche di Gianni
Rodari.
Novembre: il sasso sfiora le mani dei bambini che formano un grande girotondo
dove multiculturalità è la parola chiave.
Dicembre: il sasso incontra la fantasia che si fonde con la materia, per dare alla
luce un giocattolo da usare e soprattutto RI-usare
da venerdì 30 ottobre PIU’ GUSTO PIU’ POESIA
martedì 17 novembre I TEATRONAUTI DEL CHAOS
ore 19,00. ingresso libero
Presentazione del libro di Marco PALLADINI, Fermenti Editrice.
venerdì 11 dicembre L’AVVENTURA DI RESTARE. LE
SCRITTURE DI ELIO PECORA
ore 19,00. ingresso libero
Presentazione del libro curato da Roberto DEIDIER, San Marco dei
Giustiniani.
giovedì 15 ottobre IL VECCHIO CHE AVANZA
ore 18,00. ingresso libero
Presentazione del libro di Walter PEDULLÀ, Ponte Sisto edizioni.
Libreria.
aperta dalle 17.00 in poi
ASSAGGI DI TEATRO
GRANDI CHEF INTERPRETANO LA STAGIONE DEL TEATRO ARGENTINA E
DEL TEATRO INDIA
Con l’inizio della stagione 09-10, Teatro Argentina e India saranno i luoghi attorno ai
quali prenderà vita ASSAGGI DI TEATRO, un percorso gourmet fra il teatro e la cucina
d’autore che coniuga due aspetti differenti della cultura e del piacere: la sapienza
culinaria e l’espressione teatrale. Grandi Chef creano piatti originali, ispirati e
dedicati alle opere rappresentate sui palcoscenici del Teatro Argentina e India; gli
spettatori gourmet possono gustarli nei rispettivi ristoranti, dove rimangono in
menu per l’intero periodo delle rappresentazioni e nei quali, presentando il biglietto
dello spettacolo, ricevono particolari attenzioni; oppure possono decidere di
prepararli a casa, seguendo le ricette donate dai maestri della cucina. A teatro,
Info: www.roma-gourmet.net
www.teatrodiroma.net
inoltre, si possono gustare prodotti enogastronomici di eccellenza e collezionare le cartoline
gourmet. Protagonisti delle performances gastronomiche sono gli chef Alfonso Ernesto e Livia
Iaccarino, Angelo Troiani, Anthony Genovese e Marion Lichtle, Fabio Baldassarre, Giulio Terrinoni,
Massimo Riccioli e poi, fra le nuove generazioni, Catia Sulpizi, Davide Cianetti, Riccardo Di Giacinto,
passando per le opere di zucchero di Josephine Scorer e la pizza d’autore dei fratelli Commisso.
ASSAGGI DI TEATRO è un progetto ideato e curato dalla giornalista Maria Luisa Basile, realizzato da
Roma Gourmet, dall’Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione del Comune di Roma
con il patrocinio di Regione Lazio-Arsial e del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e
Forestali.
CON IL PATROCIONIO DI
SPONSOR
MAIN SPONSOR
SPONSOR TECNICI
Stampato su carta ecologica
Fedrigoni “Freelife Cento E.W.”
CARTE
TEMATICHE
tre carteteatro per altrettanti percorsi attraverso il
cartellone del Teatro india
4 ingressi
5 ingressi
32 €
6 ingressi
40 €
Aenigmas
gioca con
il teatro
INFO
Around Shakespeare
Teatri della memoria Giovani Teatri
06 684000346
48 €
Amleto,
nella carne il silenzio
Il viaggiatore incantato
Melò
16_28 febbraio .10
20_25 ottobre .09
La Costituzione
Autobiografia della vergogna
19_28 marzo .10
10_15 novembre .09
Racconti solo racconti
Pornobboy
18_23 maggio .10
24_29 novembre .09
Agosto ʻ44
Olio
21_26 maggio .10
23_29 aprile .10
24_29 novembre .09
Otello
1_6 dicembre .09
Quale modo più
divertente e
appassionante per
avvicinare un mondo
poco conosciuto, se
non attraverso
un buon gioco?
Buffoni armati
9_14 marzo .10
Il Teatro di Roma, in collaborazione con Multiarte Network promuove Aenigmas, una
caccia al tesoro virtuale accessibile attraverso il web, che fa del teatro e della sua
millenaria storia un affascinante campo di gioco.
In questo percorso i giocatori vengono coinvolti come protagonisti, in una narrazione
intrigante e con modalità appassionanti proprio sulla materia teatrale: soltanto se
si riuscirà a risolvere correttamente tutti i misteri si potrà aspirare ad un
piazzamento in classifica e alla possibilità di vincere uno dei premi messi a
disposizione dagli sponsor. Come ogni buon gioco, in Aenigmas il concorrente deve
risolvere i numerosi enigmi che incontra durante il suo viaggio virtuale, utilizzando
molta logica, lucidità mentale e conoscenze di varia natura: personaggi da trovare,
figure da riconoscere, testi da decifrare, risposte da inserire, in un meccanismo
avvincente nel quale ogni risposta esatta rappresenta un piccolo traguardo
raggiunto. L’accesso alla competizione è gratuito, e i partecipanti possono scegliere
di giocare con le Prove libere come cimentarsi nel Torneo vero e proprio. Le Prove
libere possono essere affrontate in ogni momento, mentre per il Torneo, che avrà
durata di due mesi, dovrà attendere la data di inizio fissata per il 15 novembre 2009.
Al suo termine, i migliori giocatori classificati saranno premiati nel corso di una
cerimonia che si terrà in teatro.
Amleto
17_28 marzo .10
La signora che guarda
negli occhi
Il popolo non ha il pane?
Diamogli le brioche
15_20 aprile .10
22_27 giugno .10
Amleto a pranzo e a cena
per prenotare il vostro posto
06.684000345
ottobre
_09
n6
09
Notiziario del Teatro di Roma
www.teatrodiroma.net
22_27 giugno .10
novembre
_09
BIGLIETTI
dicembre
_09
CALENDARIO
Teatro Argentina
orario
gio
1
21
ven
2
21
sab
3
21
22,30
dom
4
Argentina
India sala A
India sala B
Il vantone
Il vantone
festa teatri_Il vantone
festa teatri_Reading
10,30 festa teatri_visite spettacolo
12 festa teatri_visite spettacolo
18 festa teatri_prove Cyrano
Il vantone
Festa di famiglia
Argentina
17 Cyrano de Bergerac
18
21
India sala A
India sala B
Legge e ordine
Festa di famiglia
lun
2
orario
mar
1
dalle 19,30
mer
2
dalle 20,30
mar
3
21 Cyrano de Bergerac
mer
4
19 Cyrano de Bergerac
21
Aspettando Godot
ven
4
gio
5
17 Cyrano de Bergerac
21
Aspettando Godot
sab
5
Aspettando Godot
gio
3
lun
5
21
mar
6
21
Festa di famiglia
ven
6
21 Cyrano de Bergerac
Aspettando Godot
dom
6
mer
7
21 Cyrano de Bergerac
Festa di famiglia
sab
7
21 Cyrano de Bergerac
Aspettando Godot
lun
7
dom
8
17 Cyrano de Bergerac
21
Aspettando Godot
gio
8
17 Cyrano de Bergerac
21
Festa di famiglia
ven
9
21 Cyrano de Bergerac
Festa di famiglia
lun
9
sab
10
21 Cyrano de Bergerac
Festa di famiglia
mar
10
21
dom
11
17 Cyrano de Bergerac
18
21 Filumena Marturano
Festa di famiglia
mer
11
mar
13
21 Cyrano de Bergerac
Festa di famiglia
mer
14
21 Cyrano de Bergerac
Festa di famiglia
lun
12
gio
15
17 Cyrano de Bergerac
21
Festa di famiglia
ven
16
21 Cyrano de Bergerac
Festa di famiglia
sab
17
21 Cyrano de Bergerac
Festa di famiglia
dom
18
17 Cyrano de Bergerac
18
mar
20
20,30
21 Cyrano de Bergerac
22
mer
21
20,30
21 Cyrano de Bergerac
22
gio
22
17 Cyrano de Bergerac
20,30
22
Festa di famiglia
dom
25
17 Cyrano de Bergerac
18
21
20,30
21 Cyrano de Bergerac
22
Festa di famiglia
20,30
21 Cyrano de Bergerac
22
Festa di famiglia
gio
29
17 Cyrano de Bergerac
20,30
22
17 Cyrano de Bergerac
20,30
22
Festa di famiglia
17 Cyrano de Bergerac
20,30
22
Festa di famiglia
17 Filumena Marturano
21
Autobiografia della vergogna
ven
20
10,30
21 Filumena Marturano
Pippi Calzelunghe
sab
21
10,30
15
21 Filumena Marturano
Pippi Calzelunghe
Pippi Calzelunghe
Melò
10,30
15
17 Filumena Marturano
18
Pippi Calzelunghe
Pippi Calzelunghe
Melò
dom
22
La borto
Omaggio a Koltés
lun
23
20,30
21 Filumena Marturano
22
Pornobboy
Melò
mer
25
19 Filumena Marturano
20,30
22
Pornobboy
gio
26
17 Filumena Marturano
20,30
22
Pornobboy
Legge e ordine
ven
27
20,30
21 Filumena Marturano
22
Pornobboy
Legge e ordine
sab
28
20,30
21 Filumena Marturano
22
Pornobboy
dom
29
17 Filumena Marturano
18
21
Pornobboy
17 Molto rumore per nulla
Omaggio a Koltés
dalle 20,30
Omaggio a Koltés
dalle 20,30
21 Molto rumore per nulla
21 Molto rumore per nulla
Lʼimperatore della Cina
17 Molto rumore per nulla
18
Lʼimperatore della Cina
- poltrona
- palchi platea, I e II ordine
- palchi III, IV e V centrale
- loggione
intero
prevendita
22,00 €
17,00 €
13,00 €
12,00 €
3,00 €
3,00 €
2,00 €
mar
8
21 Molto rumore per nulla
Lʼimperatore della Cina
cambi
I cambi sono consentiti, secondo la disponibilità dei giorni e
dei posti, ai soli abbonati a posto fisso, telefonando al
numero 06 684000314, e riconsegnando il tagliando al
botteghino al momento dello spettacolo, costo 5,00 €.
mer
9
21 Molto rumore per nulla
Lʼimperatore della Cina
Teatro India
gio
10
17 Molto rumore per nulla
21
Lʼimperatore della Cina
ven
11
21 Molto rumore per nulla
Lʼimperatore della Cina
sab
12
21 Molto rumore per nulla
Lʼimperatore della Cina
dom
13
17 Molto rumore per nulla
18
Lʼimperatore della Cina
Omaggio a Koltés
dalle 20,30
intero
prevendita
2,00 €
1,00 €
no
la prevendita è applicata fino ad un’ora prima dello spettacolo
lun
14
*giovani fino a 25 anni, adulti oltre 65 anni, abbonati Teatro di Roma,
abbonati Accademia Filarmonica Romana, possessori di Bibliocard,
gruppi organizzati di almeno 15 persone
Cartateatro
mar
15
gio
17
- posto unico
15,00 €
- ridotto
12,00 €
- doppio spettacolo 10,00 + 10,00 €
21 Certe notti
Abbonamento libero utilizzabile anche da più persone per lo
stesso spettacolo. La scelta del giorno e del posto può essere
fatta telefonando al numero 06 684000345 (lunedì-venerdì ore
10.00-17.00) o direttamente presso le biglietterie dei teatri
21
21 Certe notti
carta argentina 6 ingressi
120 € poltrona e palchi fino al II ordine
La borto
dom
20
17 Certe notti
carta india 8 ingressi
80 € posto unico
carta teatro di roma**
6 ingressi
60 €
Amleto
Amleto
lun
21
mar
22
mer
23
gio
24
Teatro Argentina palchi III, IV e V ordine
Teatro India, posto unico
150 €
ven
25
Amleto
dom
27
Amleto
lun
28
Amleto
lun
30
Visite_spettacolo al Teatro India
25, 26 e 27 novembre orario da definire
palchi III e IV ordine Teatro Argentina
posto unico Teatro India
Web Card 15 ingressi (acquistabile solo on line)
a scelta su 13 spettacoli del Teatro Argentina
e su 33 spettacoli del Teatro India
** la Cartateatro Teatro di Roma è valida per le produzioni del Teatro
di Roma Cyrano de Bergerac, Filumena Marturano, Molto rumore
per nulla, Scrittura femminile azzurro pallido, Festa di famiglia
Piazza d’Italia, Finale di partita
sab
26
Legge e ordine
dom
biglietti ridotti* e pomeridiane infrasettimanali
giovedì h. 17 e mercoledì h. 19
21 Molto rumore per nulla
ven
18
La borto
La borto
mar
24
India sala B
Omaggio a Koltés
prevendita
3,00 €
3,00 €
2,00 €
sab
19
La borto
Melò
Visite_spettacolo della domenica al Teatro Argentina
11 e 18 ottobre alle ore 10.00 e 12.30
India sala A
intero
27,00 €
22,00 €
16,00 €
12,00 €
La borto
La borto
Melò
Legge e ordine
Argentina
21 Molto rumore per nulla
mer
16
Pippi Calzelunghe
Legge e ordine
ven
30
dom
15
Pippi Calzelunghe
Festa di famiglia
sab
31
Autobiografia della vergogna
10,30
17 Filumena Marturano
21
lun
26
mer
28
sab
14
21 Filumena Marturano
10,30
19 Filumena Marturano
21
Festa di famiglia
mar
27
Autobiografia della vergogna
gio
19
Festa di famiglia
Festa di famiglia
Autobiografia della vergogna
21 Filumena Marturano
mer
18
Festa di famiglia
20,30
21 Cyrano de Bergerac
22
17 Filumena Marturano
21
mar
17
Melò
20,30
21 Cyrano de Bergerac
22
gio
12
ven
13
Pippi Calzelunghe
Festa di famiglia
ven
23
Autobiografia della vergogna
10,30
21 Filumena Marturano
Festa di famiglia
sab
24
Autobiografia della vergogna
lun
16
lun
19
dom
orario
dom
1
- poltrona
- palchi platea, I e II ordine
- palchi III, IV e V centrale
- loggione
Associazione Teatro di Roma
Consiglio di amministrazione
Oberdan Forlenza, Presidente
mar
29
mer
30
21 To be or not to be
gio
31
20,30 To be or not to be
info: [email protected]
Silvana Novelli
Massimo Pedroni
Debora Pietrobono
Redazione
Sandro Piccioni
Ugo Riccarelli
Paolo Ruffini
Paola Folchitto
Revisore dei Conti
Mario Perrone, Presidente
Progetto grafico
BaldassarreCarpiVitelli
Vincenzo Gagliani Caputo
Giuseppe Ferrazza
impaginazione
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Direttore
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Stampa
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Dirigente amministrativo e
organizzativo
Filippo Vacca
FRUTTI DI STAGIONE
6
www.teatrodiroma.net
© S. Amato
Ogni stagione, al suo arrivare, porta con sé i propri frutti, secondo un ciclo
naturale che scandisce e caratterizza il tempo. Esiste così un calendario diverso da quello che
indica l’inizio di un anno in gennaio e ne pone il termine a dicembre. L’albero del teatro riprende
solitamente vita in autunno, e in questa stagione, comincia a dare i propri frutti. Anche il Teatro di Roma
non sfugge a questa “cadenza” e vede quindi nella stagione che va a iniziare un’ulteriore tempo per
svolgere il proprio impegno, per essere, come abbiamo sempre sostenuto sia necessario per un teatro
pubblico, dentro la città, per scriverne una topografia interiore, per non scordare quanto questa sia
composita, stratificata e costituisca una complessità nella quale convivono diversi tipi di pubblico. I nostri
frutti di stagione tengono ben presenti questa complessità, intendono nutrirla e curarla, per mantenere
una qualità che è la ricchezza di una comunità e, allo stesso tempo, materia teatrale. Per questo, per
esempio, la classicità verrà affrontata all’Argentina con un Cyrano messo in scena da Daniele Abbado,
mentre sul palcoscenico di India, in Festa di Famiglia, i testi di Pirandello vengono ripresi dal gruppo di
Mitipretese per toccare i temi attualissimi della violenza sulla donna e delle dinamiche familiari.
Nell’ambito del progetto Oggi Verso Domani, iniziato lo scorso anno, prenderanno vita i tre spettacoli di
Omaggio a Koltés per la regia di Claudio Longhi e Melò di Mirko Feliziani, che proseguono la forte attenzione
con cui il TdR si rivolge ai giovani, alla drammaturgia e ai linguaggi teatrali contemporanei. Le pagine di questo
inserto, come una finestra, sono aperte su queste nostre nuove produzioni d’autunno, lasciando spazio alla
penna e alle voci dei protagonisti, registi e attori, e come nostro uso, le abbiamo ampliate attraverso suggerimenti,
bibliografie, notizie sulle molte attività collaterali, laboratoriali, formative e informative che, prendendo spunto dalle
opere realizzate, spazieranno attorno ai temi e agli ambiti affrontati così che il nostro frutto non si esaurisca con un solo
morso, ma offra, in un ventaglio vario di proposte, altri strumenti di conoscenza, di formazione, di partecipazione. Di cultura.
cyrano de bergerac
Cyrano, acrobata del pensiero e della parola
Cyrano di Rostand è un testo complesso e ingannevole. Evoca una tradizione di teatro popolare, ricco di enfatica
spettacolarità. Allude a una convenzione teatrale infarcita di luoghi comuni, quasi fosse un melodramma.
Nei mesi di preparazione allo spettacolo, lavorando con Massimo Popolizio, ci siamo detti da subito che tutto questo non
andava preso alla lettera. Siamo partiti dal mettere in discussione alcuni snodi del testo: cosa succedeva se si eliminavano
i mondi che costellano la figura di Cyrano? La società composita del primo atto, la rosticceria con i cuochi, la folla, i
giornalisti del secondo atto, la carrozza e le surreali vivande dell’accampamento militare, il convento del quinto atto?
Cyrano si staglia come figura di poeta utopista e rivoluzionario, uomo solo in lotta contro la volgarità e ipocrisia.
Nel Cyrano che stiamo realizzando il testo viene quindi messo alla prova.
Gli altri personaggi, staccati dal loro ambiente, si trovano ad agire con maggiore concretezza di rapporti, essenzializzati
in una serie di scene in cui prevale la mutevole rapidità dell’emozione e del pensiero.
Assecondando questa linea di contatto col testo, è emersa una diversa logica compositiva, fondata sul personaggio stesso
di Cyrano, centro luminoso, provocatore e artefice di un diverso immaginario.
Cyrano, allontanato dal contesto tardoromantico in cui lo ha collocato Rostand, ci indica altri percorsi esistenziali e
spirituali.
Questi abbiamo inseguito nel nostro spettacolo.
Siamo tornati al personaggio storico di Savinien de Cyrano.
L’importanza della sua figura e della sua opera è stata indicata con precisione da Italo Calvino nella sua lezione su “La
leggerezza”.
Per Calvino, Cyrano è il campione di un poetica della leggerezza che toglie l’uomo dalla condanna alla forza di gravità.
Cyrano è il primo scrittore del mondo moderno capace di trasformare fantasticamente l’universo inventando sei modi di
“violare l’azzurro” e viaggiare sulla luna.
“In pagine in cui l’ironia fa velo a una vera commozione cosmica, Cyrano celebra l’unità di tutte le cose, inanimate o
animate, la combinatoria di figure elementari che determina la varietà delle forme viventi, e soprattutto rende il senso
della precarietà dei processi che le hanno create: cioè quanto poco è mancato perché l’uomo non fosse l’uomo, e la vita
la vita, e il mondo un mondo.”
le attività
15 e 29 OTTOBRE .09, ore 21.00
À COUPS DE NEZ:
Duello tra due Cyrano, tra la pagina e il
fioretto
a cura di Claudio Longhi
con Lino Guanciale e
Luca Micheletti
e con l’Accademia d’Arte
Drammatica Silvio D’Amico, di Roma
diretti dal Maestro d’armi
Francesco Manetti
22 OTTOBRE .09, ore 21.00
LIBERA NOS A RIMA
verso libero o verso schiavo?
a cura di Valerio Magrelli
regia Claudio Longhi
con Lino Guanciale e
Luca Micheletti
14 OTTOBRE .09, ore 17.30
IN TRENO IN TRE NO
di e con Giuseppe Manfridi
Nel testo che stiamo mettendo in scena, molto rielaborato rispetto all’originale di Rostand, la “leggerezza” viaggia
attraverso l’agilità del verso.
La centralità è della parola: il verso condensa le verità emotive, va aperto per rendere concrete le situazioni e le
trasformazioni continue dei pensieri dei personaggi. Richiama a sé una precisione indispensabile legata alla sua
musicalità.
Il verso in qualche modo è Cyrano, acrobata del pensiero e della parola più che della spada e del cappello col pennacchio.
Daniele Abbado
Performance di equilibrismo lessicale
sonetti monoconsonantici, strofe
elaborate con due sole lettere, palindromi
ipogrammi, anagrammi, inversioni
di senso
intervista a Massimo Popolizio
Perché, al di là del fatto che è un “titolo” classico, un attore, oggi si mette ad affrontare il Cyrano?
Avere la possibilità di recitare in versi, e quei versi, obbliga un attore ad una scelta precisa. Decidere di recitare
Cyrano significa anche far piazza pulita di un falso psicologismo e di un becero naturalismo. Prima della fascinazione
del personaggio cʼè la scelta di uno stile.
Il testo di Rostand tocca molti temi. Ce nʼè qualcuno in particolare che avete usato come chiave di lettura?
Lʼimpossibilità di amare. Cyrano è un testo dove lʼamore è inteso come qualcosa che nessuno può ottenere,
nonostante le parole dʼamore siano tantissime.
Forse il rapporto più interessante è proprio quello che lega Cyrano a Cristiano. In fondo il vero rapporto dʼamore è
questo: tentare di arrivare allʼoggetto desiderato attravreso la figura di un altro.
Anche Rossana chiede continuamente di essere amata, o meglio che le si dica di amarla; chiede di essere sedotta
dallʼabilità dellʼoratore e questo può essere uno spunto affascinante per un attore: la seduttività delle parole. E il bello
è che in questo caso le parole “amorose” sono (come si dice in doppiaggio) fuori sinc con il personaggio che le dice,
perché se è Cyrano a “suggerire” è Cristiano che tenta, malamente, di eseguire e queste parole (protagoniste del
Cyrano) vengono anche continuamente scritte! Dal fronte Cyrano scriverà due lettere dʼamore al giorno, amando per
così dire per corrispondenza e attraverso la figura di un altro.
Quale altro stimolo ti ha indotto a interessarti di questo testo?
Mi sono sempre chiesto contro chi combattesse Cyrano. Chi è, o meglio, cosa è che lo induce ad affermare «A me
piace non piacere»?
Il testo si apre presentandoci un pubblico di teatro composto di potenti vari, cardinali, signore pettegole, unʼumanità
varia che va da giovani arroganti elegantissimi a protettori di bassa lega. Sono lì per assistere allo show del loro
buffone preferito, per applaudire chi, storpiando e parodiando i versi, li farà divertire.
Cyrano si batte contro quel teatro e quel pubblico. Ma in fin dei conti lo fa rimettendoci sempre. Al di là dei duelli,
dellʼistrionismo spinto e della voce roboante la sua è una battaglia persa ma che proprio per questo vale la pena di
essere combattuta. È un utopista che pretende di cambiare il mondo con la forza delle parole, un uomo solo che
passa la notte a fantasticare straordinari viaggi sulla luna, certo più vicino a Don Chisciotte che a DʼArtagnan.
Nel testo è fondamentale la rete di rapporti che esiste fra i vari personaggi e Cyrano, è di questo che lui vive: delle
relazioni con Le Bret, Cristiano, Raguenean, Rossana, i cadetti, De Guicher,
Il respiro di quesʼopera è ampio anche se con Daniele abbiamo scelto come dominante espressiva la leggerezza.
Qual è la difficoltà maggiore secondo te che un attore può trovare nellʼaffrontare oggi il Cyrano?
Trovare un equilibrio tra un certo istrionismo e la necessità emotiva di pronunciare ancora delle parole. Io di Cyrano
mi fido, convinto come sono che non è un naso a fare un personaggio.
7 OTTOBRE_8 NOVEMBRE .09
TEATRO DI ROMA
CYRANO DE BERGERAC
T E AT R O
DI EDMOND ROSTAND
REGIA DANIELE ABBADO
CON MASSIMO POPOLIZIO
SAVINIEN DE CYRANO DE BERGERAC
Hercule Savinien de Cyrano de Bergerac, commediografo e tragediografo, utopista, libellista,
spadaccino è nato nel 1619 a Parigi. Savinien studia sotto la guida di Jean Grangier, autore di
panegirici e orazioni funebri in latino: ma è, probabilmente, tra gli studenti che “studiano meno che
possono”: e certo non deve avere in estrema simpatia quel burbero pedagogo se battezzerà il
Grangier il “vecchio topo”, “avaro”, “sordido” eretto a protagonista del Pédant joué, la sua sola
commedia. Uscito a vent’anni dal collegio, Savinien aggiunge al proprio cognome quello di un feudo
che il padre aveva ereditato e nel frattempo già venduto, de Bergerac: ma a questa firma ama
sostituirne altre, in un gioco continuo di metamorfosi d’identità, che costituisce, in un certo modo, il
primo segno-simbolo di una vita atteggiata consapevolmente a finzione, a recita di se stessa (e
queste firme sono, ad esempio, Alexandre de Cyrano Bergerac, Hercule de Bergerac, oltre al
prediletto cognome-anagramma Dyrcona). Nello stesso 1639 Savinien, insieme all’amico del cuore
Lebret, si arruola nella compagnia delle Guardie, composta in gran parte da gentiluomini guasconi,
agli ordini del capitano de Carbon: e subito viene soprannominato dai cadetti “il demonio della
bravura”. Ferito nel giugno di quell’anno all’assedio di Mouzon, patisce nel ’40 una sciabolata alla
gola. Rientrato a Parigi, prende lezioni di danza e segue le lezioni del filosofo Gassendi, maestro di
moderno epicureismo, legge Luciano, Tommaso Moro, Campanella.
Non cessa tuttavia di perfezionarsi nella scherma, e i contemporanei gli attribuiscono, vere o false
che siano, varie prodezze, come quella d’aver messo in fuga cento uomini armati alla porta di Nesle.
Frequenta le taverne, e gode al tempo stesso dell’amicizia di letterati come Scarron, Tristan
L’Hermite, forse lo stesso Moliére.
Dalle strettezze economiche viene a liberarlo la provvidenziale morte del padre, nel gennaio 1648 (il
morente confessa all’esecutore testamentario che i due figli, Savinien e Abel, avevano tentato
durante la sua malattia di impadronirsi di vari oggetti di valore). Per due mesi i due s’installano nella
dimora paterna e si dividono i beni. A Savinien tocca una quota d’eredità di 10.450 libbre. È una cifra
notevole, che verrà sperperata rapidamente, ma gli servirà comunque a procedere, con relativa
tranquillità, alla stesura di L’ Autre Monde ou les États et Empires de la Lune, la sua opera di gran
lunga più importante: una sorta di fantasmagorica Utopia di un Mondo Perfetto, nella cui evocazione
Cyrano critica le prove dell’immortalità dell’anima e della Provvidenza e ci fa dono della formula
dell’aerostato, del paracadute, e dei viaggi lunari. L’ Autre Monde è noto agli intellettuali parigini (tra i
quali circola prudentemente manoscritto per vari passaggi considerati “scandalosi”) già nel 1650.
nel frattempo Cyrano, che allo scoppio della fronda aveva preso posizione contro il cardinale Mazarino, pubblica la Lettre contre les Frondeurs, in cui
prende le difese del cardinale e tesse l’elogio dell’assolutismo monarchico. La verità è che ha bisogno di un protettore per porre riparo ai consueti
disagi economici. Ma la sua tragedia, la Mort d’Agrippine, andata in scena nel 1653, gli scatena contro l’accusa di ateismo per un’ambigua battuta
(“Colpiamo, ecco la Vittima”). Indomabile, Cyrano rimonta la corrente avversa: entrato al servizio del duca d’Arpajon, riesce nel ’54 a pubblicare non
solo la tragedia incriminata, ma anche, sotto il titolo di Oeuvres diverses, il Pédant già citato e le bellissime Lettres, in cui stupendi brani di
ricreazione fantastica delle quattro stagioni o di fenomeni naturali (una tempesta) o di singoli paesaggi (una fontana, un fiume, un cipresso) si
alternano a violente tirate polemiche (contro il grasso Montfleury, cattivo attore e commediografo) e a vere proprie satire (apoteosi di un
ecclesiastico buffone). Purtroppo, nello stesso anno, il destino gli gioca un brutto scherzo. Una trave gli piomba sulla testa, lo ferisce gravemente.
Povero, malato, Cyrano trova riparo a Sannois, presso un cugino. Qui muore, ancora giovane, il 28 luglio 1655. Il curato del paese, nel certificato di
morte, attesta che è trapassato “da buon cristiano”. Eppure ci vorranno due secoli perché la cultura francese ne riconosca la personalità e l’opera
“eretiche”.
L’ Autre Monde, sotto il titolo di Histoire Comique, vede, per la verità, la luce nel 1657 per le amorose cure di Lebret: ma è prudentemente
rimaneggiato e spurgato.
Ma la vera incarnazione della Francia in lui doveva proprio venire con la Comèdie hèroique en cinq actes en ver di Rostand, nella trionfale prima del
28 dicembre 1897.
STORIA DEGLI STATI E DEGLI IMPERI DELLA LUNA
Nell’opera Cyrano racconta un suo immaginario viaggio sulla Luna, dove sarebbe arrivato grazie a un sistema di sua invenzione:
"applicai intorno al mio corpo una gran quantità di ampolle piene di rugiada; il calore del Sole, attraendo la rugiada, sollevò
anche me, fino a quando mi trovai in cima alle montagne. Però dato che la forza di attrazione mi faceva salire troppo
rapidamente, decisi di rompere le ampolle una dopo l’altra per poter discendere più in basso”.
Quando Cyrano arrivò sulla Luna la trovò popolata da esseri di mille specie: "questi strani abitanti della luna conservano, in
particolari vasi fabbricati appositamente, il profumo dei cibi più diversi; a tavola il vaso viene aperto e il profumo che si diffonde
è goduto da tutti i presenti. Dormono invece che in un letto, sul suolo ricoperto di fiori di aloe, e si fanno luce con recipienti di
cristallo nei quali sono racchiuse lucciole giganti." Le città della luna non sarebbero meno originali dei suoi abitanti: "le case
si possono muovere, infatti, quando arriva il cattivo tempo e il gelo, si mette in azione il meccanismo per far scendere la casa
sempre più in basso".
Cyrano incontra poi Socrate, con cui ha una serie di discussioni su vari argomenti. Nel dialogo vengono sostenute l'infinità dei
mondi, l'esistenza del vuoto ed altre tesi legate allo sviluppo della fisica moderna: "Poiché siamo costretti, quando ricorriamo
col pensiero all'origine del gran tutto, a incorrere in tre o quattro assurdità, la cosa piú ragionevole è di prendere il cammino che
ci faccia inciampare il meno possibile. Il nostro primo ostacolo, dunque, è l'eternità del mondo. E poiché lo spirito degli uomini
non è abbastanza forte da concepirla, e non può neanche immaginare che questo grande Universo, cosí bello, cosí ben ordinato,
abbia potuto farsi da se stesso, hanno fatto ricorso alla creazione. [...]
Quando, gettati tre dadi sulla tavola, viene tris di due, oppure tre, quattro e cinque direte: "Che miracolo! in ogni dado è uscito
lo stesso punto, mentre ne potevano uscire tanti altri!". Son certo che essendo uomo di spirito, non farete mai simili
esclamazioni. Infatti, poiché sui dadi c'è solo una data quantità di numeri, è impossibile che non ne esca qualcuno. E con tutto
ciò vi stupite che la materia, mescolata alla rinfusa, secondo il capriccio del caso, abbia costituito un uomo, considerando tutte
le cose che sono necessarie alla sua costruzione. Ma non sapete che sulla via della formazione dell'uomo, la materia si è fermata
un milione di volte a formare ora una pietra, ora del piombo, ora del corallo, ora un fiore, ora una cometa, e tutto ciò per l'eccesso
o il difetto delle figure che occorrevano o non occorrevano per determinare un uomo? Sí che non fa meraviglia che un'infinità
di materia che cangia e si muove senza posa abbia prodotto a caso i pochi animali, minerali e vegetali che vediamo, piú di
quanto non meravigli che in cento gettate ai dadi esca un tris. Allo stesso modo è impossibile che da quel moto non si produca
qualche cosa; la quale sarà sempre guardata con meraviglia da uno sventato che non riesca a capire”
5 OTTOBRE_1 NOVEMBRE .09
TEATRO DI ROMA
MERCADANTE TEATRO STABILE DI NAPOLI
ASSOCIAZIONE CULTURALE ARTISTI RIUNITI
festa di famiglia
l’intervista
Ci volete raccontare come nasce
l’idea di Festa di Famiglia ?
Alvia: Dopo la bella esperienza di
Roma ore11, uno spettacolo con un
impianto di teatro/racconto che si
basava fortemente sulla
testimonianza, avevamo voglia di
continuare a lavorare ancora
insieme ma, questa volta, sulla
scrittura della messa in scena.
Abbiamo immediatamente
convenuto che la violenza sulle
donne era uno dei temi che ci
stavano più a cuore. Ma come
affrontarlo? Ed è qui che, direi, ci è
venuto incontro Pirandello.
Cosa intendete per “ci è venuto
incontro” ?
Manuela: È stato il frutto di una
riflessione avvenuta dopo aver
considerato, come ha detto Alvia,
l’opportunità di staccarci dalla
cronaca, di uscire dallo schema
dell’istant drama per andare su un
terreno più schiettamente
drammaturgico, dopo aver valutato
come il tema che volevamo trattare
avesse radici molto lontane, direi
quasi primitive e che dunque, si
poteva andare alla ricerca di un
autore italiano che avesse già
“messo le mani” nelle dinamiche
intricate della famiglia, di quel
luogo dove, è il caso di ricordarlo,
nasce e si concretizza la maggior
parte delle violenze sulle donne.
Eravamo alla ricerca di un autore
che avesse parlato della costrizione
dei ruoli, delle convenzioni sociali,
dei rapporti di genere, del gioco
delle parti…
Dunque Pirandello…
Manuela: Certo. Abbiamo riletto i
suoi testi, non soltanto quelli
teatrali, constatando come tutti
siano gravidi dei rapporti
conflittuali che nascono all’interno
della famiglia, dei ruoli, dei
tradimenti…
Sandra: Nella nostra ricerca, ben
presto abbiamo avuto conferma di
come la famiglia fosse un luogo
dove nascono dinamiche violente,
costrittive, patologiche, non solo
nei confronti della donna: rapporti
e meccanismi che, essendo la
famiglia un nucleo fondante di
tutte le società, dal suo interno si
trasferiscono verso l’esterno.
Manuela: E’ un impianto solido,
antico, nel quale la donna, e
spesso anche i bambini, sono
l’elemento debole. Un impianto
che ha cominciato a essere messo
in crisi negli ultimi decenni proprio
dalla ribellione di questo suo
elemento debole, Divorzio,
protezione dei propri diritti,
anticoncezionali, aborto,
strumenti con i quali la donna ha
cercato e sta cercando di rompere
la costrizione dello schema
familiare che ancora resiste e che
vede anche la reazione pesante
del maschio.
Mariangeles: Oltre a questo,
inoltre, non bisogna dimenticare
come in certe realtà, e nel nostro
Paese senz’altro, alle dinamiche
psicologiche si aggiungono i forti
condizionamenti religiosi e sociali,
una sorta di omertà, la paura del
giudizio degli altri, l’ipocrisia. Per
tradizione culturale la famiglia è
vissuta come un riparo, mentre
vediamo, sappiamo che spesso è
un inferno, un luogo patogeno e le
risposte, anche quelle politiche,
che vengono date sono spesso
inadatte. Provocatoriamente
potremmo dire che se le ronde
sono una garanzia contro la
violenza allora dovremmo istituire
le ronde familiari….
Benissimo. Però torniamo al
teatro, al modo in cui avete
trattato questa difficile materia.
Alvia: Siamo partite dalla scena di
Mommina e di Verri che pareva
avere in sé tutto quello che
avevamo intenzione di raccontare.
Dopo Questa sera si recita a
soggetto abbiamo iniziato a
rileggere tutto Pirandello trovando
in quasi tutti questi testi spunti
interessanti per il nostro
spettacolo.
Sandra: Abbiamo creato, da quelle
storie, una sintesi, una nuova
storia che si riferisse a una
famiglia sola, un gruppo composto
da una madre, tre figlie e due
compagni delle figlie in una
situazione di festa, e da li, man
mano che leggevamo, trovavamo
materiale che “raccontava”
qualcosa…
Mariangeles: qualcosa anche più
allargato della cruda violenza, vale
a dire le dinamiche, gli intrecci dei
rapporti. Riassumendo, abbiamo
individuato delle scene guida e su
quelle abbiamo lavorato per
costruire, attorno all’occasione di
una festa di famiglia, il nostro
testo. (…)
L’intervista completa è pubblicata sul
Programma di Sala, edito da Editoria e
Spettacolo
Manuela Mandracchia, Alvia Reale,
Sandra Toffolatti, Mariàngeles Torres.
Da alcuni anni si sono riunite sotto il
nome MITIPRETESE in un progetto di
lavoro che ha prodotto, nel 2007,
“Roma ore 11”, dal testo-inchiesta di
Elio Petri : “Con grazia, umanità e
grande capacità interpretativa. Si
sente che le hanno amate tutte queste
donne, che ne hanno sviluppato
l’intimità e la psicologia. E un’ora e
mezzo di spettacolo passa in un
attimo. Davanti agli occhi resta
l’immagine di quelle lenzuola bianche.
Nelle orecchie tante canzoni
dell’epoca e un delizioso “cha cha cha
della segretaria” che descrive con
ironia e disillusione una condizione
femminile nel lavoro purtroppo tanto
attuale.” (Flavia Bruni – Sipario)
FESTA DI FAMIGLIA
TESTO E REGIA MANDRACCHIA, REALE, TOFFOLATTI, TORRES
COLLABORAZIONE ALLA DRAMMATURGIA ANDREA CAMILLERI
DA LUIGI PIRANDELLO
UN PROGETTO MITIPRETESE
PRODUZIONE ESECUTIVA ARTISTI RIUNITI
T E AT R O
l’incipit del testo originale
RICO che stai a fare lì?
MOMMINA (dopo un sussulto e ancora stordita dal risveglio) Niente. Ti aspettavo.
RICO ti ho fatto paura? (Mommina non risponde e sorride)
RICO eri alla finestra?
MOMMINA no
RICO ci stai tutte le sere
MOMMINA questa sera no (Rico bacia Mommina che dopo un po’ lo allontana) Dai che facciamo
tardi....
RICO ma non ti stanchi mai di pensare?
MOMMINA non penso niente. Volevo solo prendere i pacchi e andare alla festa.
RICO e le bambine? Questo è l'unico pensiero che dovresti avere: quello di loro.
MOMMINA ho pensato a loro tutta la giornata.
RICO e ora a che pensi?
MOMMINA d'andare a buttare a letto questa mia carne stanca.
RICO non è vero! Voglio sapere a che pensi! A che hai pensato tutto questo tempo? (Pausa.
Lei non risponde e cerca di baciarlo) non rispondi? Eh sfido! Non me lo puoi dire! Dunque
confessi?
MOMMINA che confesso? (ancora seduta si gira a guardarlo)
RICO che pensi a cose che non mi puoi dire!
MOMMINA te l'ho detto a che penso: d'andare a dormire!
RICO con questi occhi a dormire? Con questa voce? vuoi dire a sognare?
MOMMINA ma io non sogno
RICO non è vero! Sogniamo tutti. Non è possibile, dormendo, non sognare.
MOMMINA io non sogno
RICO tu menti! Ti dico che non è possibile.
MOMMINA e allora sogno; come vuoi tu...
Rico colpisce con uno schiaffo Mommina
Madre beve un sorso
Mariangeles fa un gesto
Diego fa un gesto
Sandra va verso il centro con delle
24 ottobre ore 19
buste in mano e una sedia. Poi si
sala A
accorge della Madre
FRIDA Che stai a fare lì?
ingresso libero
MADRE Niente. Dove sei stata fino
fino ad
Rifrazioni
esaurimento posti
adesso? E’ tutto il giorno che sono
disponibili
il diritto di esistere
qui da sola.
FRIDA Ma che ci fai qui? Non dovevi
reading di e con
essere dal dentista?
Sibille Barbieri, Tiziana
Bergamaschi, Laura De Marchi,
MADRE Non ci vado più dal dentista.
DIFENDERSI DALLA VIOLENZA
M. Teresa Di Clemente, Katia
FRIDA Ma se non resistevi più,
Stalking e violenza alle donne.
Ippaso, Serena Grandicelli,
UN PERCORSO DʼARTE E DI AUTOCOSCIENZA
Le risposte dell'ordinamento,
sembrava che stessi morendo! Li ho
Francesca Satta Flores, Cinzia
gli
ordini
di
protezione
dovuti pregare per farti dare
Ideato
e
coordinato
da
Marica
Stocchi
e
Mitipretese
Villari
Editore Franco Angeli 2009
l’appuntamento a quest’ora. Ti
240 p., € 25,00
coordinamento scenico
conviene uscire.
Francesca Satta Flores
MADRE (si alza e si avvicina a Frida)
Nicoletta Chinni
I
numeri
della
violenza
domestica
in
Italia
e
nel
mondo
sono
allarmanti
e
sorprendenti.
Non ci vado. Non mi fa più male.
Oggi finalmente si registra unʼattenzione crescente nei confronti di un fenomeno che per lungo tempo (e - per certi versi MOMMINA Non mi fa più male
ancora oggi) ha sostato nella stazione del sommerso e della irrapresentabilità. Sul piano psichico, il portato della esperienza
RICO sei patetica ( va a sedersi sulla
della violenza si traduce in una gamma molto ampia di possibili conseguenze.
poltrona della madre)
Il progetto, quindi, mira a realizzare una serie di incontri di informazione, formazione, sensibilizzazione e autoterapia sul
FRIDA Guarda che se non esci subito
tema della violenza in famiglia.
non trovi più nessuno.
Corradi C. (a cura)
MADRE Perché mi vuoi mandare fuori
I modelli sociali della
Le attività avranno luogo nel corso delle repliche dello spettacolo al Teatro India e poi seguiranno lo spettacolo in tournée.
casa?
violenza contro le donne.
Gli appuntamenti sono rivolti al pubblico di ogni fascia dʼetà, con diversi livelli di coinvolgimento.
Rileggere la violenza nella
FRIDA Ma se me l’hai detto tu di
modernità.
chiamare!
Editore Franco Angeli, 2009
PER SAPERNE
DI PIÙ
320 p., € 23,00
3_ottobre ore 22.30
VOCI CONTRO LA VIOLENZA
Lettura a staffetta di testi contro la violenza. Tanti ospiti della serata, tra cui Alessio Boni, Leo Gullotta, Melania Mazzucco,
Silvana Mazzocchi, Galatea Ranzi
Quando le quattro Mitipretese, che conoscevo e stimavo dai
tempi che frequentavano l'Accademia, vennero a casa mia per
chiedermi di collaborare ad un loro progetto, in realtà il progetto
era già ben avviato e definito, tanto è vero che mi lasciarono sul
tavolo una sorta di copione.
La proposta naturalmente mi lusingò, venendo da quattro attrici
di valore, di spessore e di grande intelligenza drammatica.
M'interessò molto, quel giorno, anche quello che dissero sul loro
metodo di lavoro. Ogni scena che scrivevano, la collaudavano
sottoponendola alla prova. La recitavano. La prova pratica
metteva immediatamente in evidenza le carenze, i passaggi non
risolti, le ripetizioni, le cadute del testo. E loro, di conseguenza,
dopo lunghe discussioni, provvedevano a riscriverlo. Lessi il
copione che mi avevano lasciato. C'era parecchio ancora da fare,
ma sinceramente m'interessò in modo particolare, mi coinvolse.
Le quattro avevano lavorato di fino, con lucido rigore, ritagliando
battute e scene dal vasto repertorio pirandelliano allo scopo di
comporre un'altra, nuova, originale, commedia adoperando
sempre le parole di Pirandello.
Ma quale commedia?
Finito di leggere, mi venne in mente che quella era la commedia
sulla famiglia borghese che Pirandello avrebbe forse voluto
scrivere ma non aveva osato. Il puzzle non è un gioco d'azzardo.
Questo particolare puzzle invece lo è. Io mi sono limitato solo a
mettere qualche tassello al posto giusto.
E questo va detto come riconoscimento al grande impegno
profuso dalle quattro autrici-attrici.
1, 2, 5, 6, 7, 8, 9, 12 ottobre, dalle 9.30/13.30, India In
Marie-France Hirigoyen:
Sottomesse. La violenza
sulle donne nella coppia.
Einaudi, 2006,
XVII-252 p., € 15,50
ROLE PLAYING
Incontri rivolti a gruppi di studenti delle scuole medie superiori condotti da consulenti sul tema della violenza, utilizzando gli
spunti proposti dai ragazzi stessi.
1, 2, 16, e 23 ottobre, dalle 18.00 alle 21.00 – India In
CINEMA
Coordinati dai terapeuti dellʼassociazione culturale cinemavvenire (www.cinemavvenire.it), una serie di incontri legati alla
proiezione di film sul tema della violenza: dibattiti, testimonianze e confronti guidati da un terapeuta che aiuterà i partecipanti
a esprimere i propri sentimenti rispetto alla rappresentazione del dolore della violenza.
Luigi Pirandello
Maschere nude
Mondadori (collana
I Meridiani), 2007, 4 voll.,
CCCXXV-5277 p., € 220,00
16 ottobre – Sala A (dopo lo spettacolo)
ARTE E REALTÀ
Utilizzando lo spazio scenico di Festa di famiglia unʼoccasione di confronto per far incontrare artisti e istituzioni attorno ai
luoghi e alle possibilità di espressione, per una nuova politica culturale che valorizzi lʼimpegno civile.
1 novembre (dopo la spettacolo)
NICOLÒ FABI IN CONCERTO
Clarissa Pinkola Estés:
Donne che corrono coi lupi
Frassinelli, 2008
560 p., € 20,00
© F. Biscione
Andrea Camilleri
PER INFORMARSI
Nel corso delle repliche, alcune associazioni di settore operanti sul territorio romano, illustreranno in un breve intervento le
proprie attività (la violenza in famiglia e il diritto, la violenza sui minori, la violenza psicologica), fornendo informazioni e
mettendo a disposizione del materiale illustrativo.
info: attività[email protected]
20_25 OTTOBRE .09
Meló: d-istruzioni per l’uso.
TEATRO DI ROMA
ARMUNIAFESTIVAL
melò
MELÒ
UNO SPETTACOLO DI MIRKO FELIZIANI
Dichiaro pubblicamente di andare anche io a teatro da semplice spettatore – cosa non del tutto ovvia – e aggiungo che
è proprio allora che, mentre me ne sto comodamente seduto in platea, il mio io-teatrante momentaneamente assopito
si ridesta spesso allʼimprovviso, preda del suo incubo peggiore. Lasciate che ve lo descriva: a spettacolo concluso e
sipario chiuso, il pubblico che ha appena espresso attraverso gli applausi il proprio gradimento si appresta a lasciare
la sala quandʼecco che, con puntuale ineluttabilità, uno spettatore dal viso velato da unʼespressione di mesta perplessità
entra in scena nel mio campo visivo: quandʼegli avvista, nelle mani di qualche avventore che se nʼè munito, uno di quei
magici foglietti a nome ʻprogramma di salaʼ, quella mestizia nei suoi occhi si rischiara di un barlume di speranza e
indicando il foglio dello scandalo sussurra: ʻPosso...?ʼ; ora, stringendo tra le sue mani la piccola bibbia, il dubbioso
dedica il tempo necessario a leggere il miracoloso bugiardino e una volta sollevato lo sguardo dal papiro e illuminato
da unʼespressione di sollievo pare esclamare: ʻEcco, ora ho capito: ora è tutto chiaro!ʼ. È questo il momento in cui il mio
io-teatrante – seviziato quando si faceva più debole che mai e torturato dalla crudele evidenza che sempre è necessario
fornire spiegazioni, istruzioni, pre- e post-fazioni al proprio lavoro, al proprio spettacolo – si ridesta in preda al panico!
Qualcuno sentirà puzza di presunzione e sospetterà che io covi la nemmeno-tanto-velata pretesa che uno spettacolo
teatrale possa mostrarsi agli occhi del pubblico come una Madonna che, apparsa a tante mute Bernadette, le lasci
tutte ugualmente estatiche e miracolate. Bene, lasciatemi respingere ogni eventuale accusa di presunzione tralasciando
per ora di articolare la mia difesa.
Quel che più mi preme qui, perché è in me sempre vivo lo spauracchio di quellʼincubo, è mettervi in guardia, quando
ne avvisterete uno, da quei foglietti che io stesso avrò farcito con note di regia, dichiarazioni, interviste! Lasciate dunque
che a tal fine io catturi la vostra attenzione e vi proponga, nella speranza che lʼincubo possa mutarsi in sogno, di esser
voi a vestire occasionalmente i panni del teatrante. Dʼaccordo? Bene, eccovi allora nel bel mezzo delle nostre prove:
rendetevi anzitutto conto di come una compagnia composta da un uomo e due donne sia già, inesorabilmente, un
gineceo; rassegnatevi a chilometrici viaggi per raggiungere sale prove ai limiti dellʼUrbe (che sono però così belle e
silenziose!), accumulando con noi cronici ritardi... che si uniscono a quelli di unʼattrice che spera e/o teme unʼincipiente
gravidanza (e che risvegliano il cinismo del regista il quale valuta le dimensioni che la pancia dellʼattrice potrebbe avere
alla data del debutto); passate con noi rilassanti periodi di prove in residenza presso luoghi tranquilli e appartati nella
campagna toscana o marchigiana durante i quali noi, promiscui, si dorme e si mangia tutti insieme e dove lʼuomo di turno
è chiamato ad infinite processioni notturne tra le stanze comuni per stanare, catturare e sterminare insetti paragonati
a unʼIdra di Lerna, un Cerbero alato, uno Pterodattilo sopravvissuto allʼestinzione...; chiedete anche voi, come tutti,
una manciata di minuti per fare pausa caffé, pausa sigaretta, pausa bagno, pausa ʻtelefonata importanteʼ, pausa
ʻmalessere improvvisoʼ...; prendete confidenza con quellʼattrice che impreca a mezza bocca perché, durante la
ripetizione di una scena, ha dimenticato il cellulare acceso e il suo premuroso maritino si è ostinato a chiamarla, e
sentite poi come, più tardi, lʼamorevole maritino venga richiamato e coperto di insulti; siate testimoni coi vostri occhi di
come, simpaticamente svampita, quellʼaltra attrice possa esclamare a giorni alterni ʻmi hanno rubato il portafogli!ʼ, e
aspettate poi che si accorga come quel portafogli lʼabbia dimenticato puntualmente, a giorni alterni, nellʼaltra borsa...;
celebrate infine il piacere di averci conosciuto, prendendo con noi un aperitivo dopo la prova o prima di una replica, e
non sospettate in me una tendenza allʼalcolismo se vi dico che prendersi un Negroni (1/3 di vermouth rosso, 1/3 di gin,
1/3 di bitter) è preferibile che assumere un qualunque calmante, prima di entrare in scena...
Insomma, signori, come dice Peter Brook: lʼidea di uno spettacolo può nascere da un testo o dalla
scenografia, dalle luci o dalla musica... ma si è imboccata la strada sbagliata se si è dimenticato che per fare
uno spettacolo la cosa più importante è il materiale umano. Dunque, prima che anche per noi si spengano
le luci di sala e si accendano quelle sul palco perché cominci lo spettacolo, sappiate che quella ridicola e
squisita umanità che avete intravisto è tutto quel che ogni giorno unisce la nostra compagnia: è lʼunica
ricchezza di cui disponiamo e sarà la sola maschera di cui promettiamo di vestirci dinanzi a voi, quella stessa
che, quotidianamente, rivela la nostra esistenza agli occhi degli altri attraverso pregi e difetti.
Voi, signori, dal canto vostro promettete di stracciare quei foglietti dello scandalo dove ho scritto avvertenze,
controindicazioni e posologie per malati: siate sani, e auguratevi di godere una buona serata in nostra
compagnia quali commensali ad una cena tra amici.
Oggi verso Domani è
unʼiniziativa del Teatro
di Roma giunta al suo
secondo anno. Il
progetto risponde alla
convinzione che il compito
di unʼistituzione sia anche
quello di seguire
criticamente il percorso
dellʼartista, di condividerlo
e possibilmente di renderlo
più facile. Le opere
prodotte grazie a questa
operazione, hanno
pertanto un
“accompagnamento” il più
possibile completo che,
oltre la produzione,
prevedono un sostegno
nella promozione e nella
distribuzione del lavoro.
Nella scorsa stagione il
progetto ha coinvolto Marta
Poggi con Storia di
Ermengarda e Lucia
Calamaro Autobiografia
della vergogna (magick),
spettacolo che verrà
riproposto nel corso di
questa stagione, dal 10 al
15 novembre. Questʼanno
il progetto ha interessato
Mirko Feliziani con il suo
Melò e il gruppo di giovani
attori diretti da Claudio
Longhi con Omaggio a
Koltés.
Mirko Feliziani
meló vuole essere un pezzo di teatro da camera, una
suite, quasi una drammaturgia di “piccole danze” e
variazioni sui temi echeggiati dal titolo.
Il pubblico osserverà i personaggi con sguardo da
voyeur, cogliendone i piccoli gesti quotidiani che
adombrano la tensione sotterranea che li lega fra
loro; proverà, persistente, la sensazione di pericolo
imminente, credendo a tratti che la tensione
possa esplodere davanti ai suoi occhi e che
il peggio possa accadere; riceverà allora
dʼimprovviso lʼattenzione diretta di quei
personaggi, per essere così
impudicamente messo a parte dei loro
interrogativi e dubbi. La scrittura di
meló è frugale e scarna: la parola è un
contrappunto a sguardi e gesti dei
personaggi, quasi svuotata di sostanza
per via della sovrabbondanza di
ripetizioni e variazioni che spingono lo
spettatore ad abbandonare ed andare
oltre il senso letterale della vicenda.
La trama su cui gioca meló è presto detta:
una giovane ragazza incinta, aiutata dal
fratello, si introduce in casa dellʼamante del
suo compagno per sottrarle il neonato che
ella ha avuto a sua volta da lui.
MIRKO FELIZIANI
Diplomato in recitazione presso
lʼAccademia Nazionale dʼArte Drammatica
“Silvio DʼAmico”, recita in numerosi
spettacoli e serie televisive. Tra i registi
che lʼhanno diretto: Massimiliano Civica,
Gigi DallʼAglio, Franco Brambilla, Luca
Ronconi, Mario Ferrero, Ludwik Flaszen,
Jerzy Stuhr. Nel 2004 segue lʼVIII corso di
formazione e perfezionamento per
sceneggiatori RAI/Script. Nel 2006 rientra
nel progetto di scrittura collettiva guidato
da José Sanchis Sinisterra per il Teatro
Metastasio-Stabile di Prato, sotto il nome
di “Drammaturgia della Frammentazione”;
nellʼottobre 2008 è selezionato per
“Arcipelago Mediterraneo”, laboratorio di
scrittura drammaturgica a cura di Biljana
Srbljanovic, finalizzato alla stesura di un
microdramma per la Biennale di Venezia –
Laboratorio internazionale del Teatro. Per
il 2008 è inoltre artista finanziato dalla
fondazione svizzera "Pro-Helvetia" per la
realizzazione di un residenza di scrittura
drammaturgica in Romania.
1_6 DICEMBRE .09
TEATRO DI ROMA
OMAGGIO A KOLTÉS
omaggio a Koltés
DI BERNARD-MARIE KOLTÉS
REGIA CLAUDIO LONGHI
SALLINGER
VOCI SORDE
NELLA SOLITUDINE DEI
CAMPI DI COTONE
Bernard-Marie Koltès
(1948/1989), uno degli autori più importanti del ventesimo
secolo, ha rinnovato la scrittura e la ragione dʼessere del
teatro attraverso un lessico e un uso della frase testimoni
di un linguaggio contemporaneo e, allo stesso tempo di
una perfetta lingua francese.
Tutto questo attraverso un senso profondo della metafora
e dellʼallegoria, strutture drammatiche originali, universalità
di temi mitici, ma anche assolutamente attuali, attraverso la
scelta di una realtà ai margini che egli pone al centro e,
infine, attraverso lo sguardo visionario di un poeta sul
mondo.
Bernard-Marie Koltès, i cui testi sono tradotti in una trentina
di lingue, è il drammaturgo francese contemporaneo più
rappresentato al mondo.
Nella ricorrenza del ventennale della morte – occasione di
svariate celebrazioni ed iniziative editoriali a livello europeo
in memoria dello scrittore, Il Teatro di Roma ricorda Koltès
attraverso un progetto che mira a disegnare in maniera
quanto più precisa possibile una mappa dellʼuniverso
koltèsiano.
Le attività
1_6 dicembre .09
Giornata di studi dedicata a
Koltès
in collaborazione con lʼAmbasciata
di Francia
Blitz (Lezioni-spettacolo) per le
scuole medie superiori
un percorso di studio sulla nuova
drammaturgia in generale e sul
teatro di Koltès in particolare.
Incontri con il pubblico su Koltès.
VOCI SORDE
SALLINGER
di Bernard-Marie Koltès
traduzione Luca Scarlini
regia Claudio Longhi
con Lino Guanciale, Diana Manea
Luca Micheletti, Claudia Scaravonati
costumi Gianluca Sbicca
spazio scenico Marta Montevecchi
di Bernard-Marie Koltès
traduzione Franco Quadri e Cherif
regia Claudio Longhi
con Donatella Allegro,
Valentina Bartolo, Fausto Cabra
Lino Guanciale, Diana Manea
Adolfo Micheletti, Luca Micheletti
Claudia Scaravonati
costumi Gianluca Sbicca
spazio scenico Marta Montevecchi
Il primo capitolo del progetto Koltès è
lʼallestimento di Voci sorde (Des voix
sourdes, 1974): una vicenda di tradimenti e
di denaro, aderente, a prima vista, allo
stereotipo della commedia da salotto, con
qualche eco strindberghiano. Del resto,
lʼambientazione tipica del dramma
borghese, stretto fra quattro pareti, è presto
sottoposta ad una disintegrazione che
produce unʼoscillazione tra interno ed
esterno, luce ed ombra, situazioni “dello
spazio” e “dellʼanimo”. I quattro protagonisti
(meglio sarebbe dire le quattro “voci
protagoniste”, dato che il testo nasce come
radiodramma) del cruento e morboso rito di
corteggiamento e furto (dʼoro e dʼanime) si
muovono fatalmente lʼuno verso lʼaltro in un
desolato universo che rimanda a quello
della Solitude, scritta solo dodici anni dopo,
dominato da «rapporti brutali fra gli uomini
e gli animali».
Il titolo di questʼopera di Koltès è uno
scoperto omaggio allo scrittore americano
Jerome David Salinger (intestatario di un
titolo-dedica che pure ne distorce un poco
il cognome), autore del celeberrimo libro
“cult” Il giovane Holden del 1951. La pièce
affronta il tema del declino del modello di
vita americano radiografando il crollo di
una famiglia, turbata per la scomparsa di
uno dei tre figli, morto suicida in segno di
protesta.
Sallinger, per la sua forza drammaturgica
e lʼimprescindibilità delle questioni morali
che pone, è adatto ad essere presentato
come “punta di diamante” e al contempo
come chiave di volta di un progetto
dedicato allʼautore di Metz, nel segno di
una ricerca del rapporto dellʼindividuo con
la società cui appartiene.
NELLA SOLITUDINE DEI
CAMPI DI COTONE
di Bernard-Marie Koltès
traduzione Anna Barbera
regia Claudio Longhi
con Lino Guanciale e
Luca Micheletti
costumi Gianluca Sbicca
spazio scenico Marta Montevecchi
La difficoltà di discernimento e
comunicazione dei bisogni e delle pulsioni,
lʼinadeguatezza dei soggetti di fronte
allʼinsostenibile e deflagrante potere di
verità del linguaggio, la necessità di
mascherare le parole e occultarne il senso,
tutto questo è la materia attorno a cui
Koltès organizza, in una sofisticata parodia
della scrittura drammatica borghese
francese del XIX secolo, uno dei suoi
capolavori: Nella solitudine dei campi di
cotone.
Calendario degli spettacoli
martedì 1 dicembre .09
h 19.30 Voci sorde
h 21.00 Sallinger
h 23.00 Nella solitudine dei campi di cotone
mercoledì 2 dicembre .09
h 20.30 Voci sorde
h 22.00 Sallinger
giovedì 3 dicembre .09
h 20.30 Sallinger
h 22.00 Nella solitudine dei campi di cotone
venerdì 4 dicembre .09
h 20.30 Voci sorde
h 22.00 Sallinger
domenica 6 dicembre .09
h 20.30 Sallinger
h 22.00 Nella solitudine dei campi di cotone
sala
B
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