AZIENDA SANITARIA LOCALE DELLA PROVINCIA DI MANTOVA Ufficio Educazione Sanitaria Via dei Toscani, 1 - 46100 MANTOVA 0376.334564 - fax 0376.334776 [email protected] Denti in salute Informazioni e consigli per la prevenzione della carie dentale Mantova, agosto 2005 Denti in salute Indice Introduzione …………………..…….……………………………….. 3 Impariamo come sono fatti i denti ……..….………………………..... 4 Cos’è la carie ……………..………………………………….............. 5 Come prevenire la carie ………………...……………………………. 7 Impariamo a lavarci i denti …………………………………................. 7 Abitudini alimentari sane ………………………………......................... 8 Il fluoro . …………………………………………………...................... 9 Il controllo periodico dei denti ……………………………………........ 10 Per saperne di più …………………………..…………………………. 11 Il presente fascicolo è stato curato da Maria Cristina Baratta* Lorenzo Tartarotti* Fiorella Talassi** * ASL di Mantova – Ufficio Educazione Sanitaria **ASL di Mantova – Servizio Medicina Preventiva nelle Comunità ASL di Mantova 2 Denti in salute Introduzione La carie dentale non è forse tra le malattie più gravi tra quelle che colpiscono l’uomo, ma è di certo la malattia più diffusa nel mondo. La sua frequenza varia da paese a paese, in rapporto a diversi fattori di natura etnici, ambientali, alimentari, ecc..: si può tuttavia affermare che nessuna popolazione ne è al riparo. Essa rappresenta l’infezione cronica più comune in età pediatrica negli Stati Uniti, con una prevalenza di oltre il 40% all’età di 6 anni e di oltre l’85% all’età di 17 anni. Per quanto riguarda l’Italia, il Ministero della Sanità nel 1986 ha divulgato i risultati di una indagine campionaria da cui emergeva come nel nostro paese fossero colpiti dalla carie il 71,8% dei bambini all’età di sette anni, l’85,2% dei quattordicenni ed oltre il 97% della popolazione adulta. In passato, dunque, quando la dieta dei nostri avi era molto più povera, la carie era assai meno diffusa rispetto ad oggi. Ciò ovviamente non significa che essa fosse del tutto assente: segni di carie sono stati rilevati persino nelle mummie egizie ed addirittura sui denti (ormai fossili) dell’uomo di Neanderthal, un antico progenitore dell’uomo attuale definitivamente scomparso da circa trentacinquemila anni. Nei codici fatti incidere su pietra dal re babilonese Hammurabi (2.250 a.C.) già si trovano consigli per lenire il dolore provocato dalla carie. Gli Etruschi, rinomati in tutto il mondo allora conosciuto per la loro abilità nel lavorare qualsiasi metallo (ma specialmente l' oro ed il rame), ci hanno lasciato reperti di protesi dentarie di fattura talmente sofisticata da stupire anche i moderni odontotecnici e dentisti. Ed anche i modi di prevenire la carie e di garantire l’igiene orale rappresentano un argomento dibattuto ormai da secoli un po’ in tutte le civiltà. Documenti cinesi del XVI secolo, ad esempio, testimoniano già di uno spazzolino fatto con setole vere, disposte ad angolo retto rispetto al manico. Il filosofo greco Aristotele consigliava ad Alessandro Magno, suo illustre discepolo: «non appena alzato, devi lavarti le mani, la bocca, il naso e gli occhi. Dopo di ciò lavati i denti con una pezzuola di lino un po’ ruvida». Anche i Romani, inoltre, si pulivano e poi lucidavano i denti con una pezza di stoffa, che pare fosse più morbida. Un testo Indù del I secolo d. C. documenta poi un terzo metodo di igiene dentaria, consigliando a tal fine la masticazione di alcuni legni e quindi l’ingestione di foglie della pianta del pepe per eliminare l’alito cattivo. Più o meno lo stesso sistema era usato dai Turchi, che masticavano speciali radici, mentre altri popoli preferivano ad esse alcune scorze aromatiche (l’uso della salvia, ad esempio, era molto diffuso). ASL di Mantova 3 Denti in salute Impariamo come sono fatti i denti La bocca è una parte molto importante del nostro corpo. Ci serve per mangiare, per comunicare con gli altri ed ha un valore anche dal punto di vista estetico, perchè la bocca è spesso la prima cosa che notiamo in una persona. Ma soprattutto attraverso la bocca, ed in particolare per mezzo dei denti, possiamo tagliare, sminuzzare e triturare il cibo e mescolarlo alla saliva, ricca di sostanze utili alla digestione (enzimi), facendo così in modo che esso giunga nel nostro stomaco nelle condizioni ideali per poter essere più facilmente digerito. Poter mangiare cibi di varia consistenza vuol dire nutrirsi in modo equilibrato. I denti presenti nella nostra bocca sono diversi l’uno dall’altro ed ogni dente ha una propria precisa funzione: gli incisivi tagliano il cibo in piccoli pezzi i canini afferrano e strappano il cibo i premolari lacerano il cibo i molari frantumano il cibo e lo macinano I denti servono anche per poter parlare correttamente: senza denti non riusciremmo ad articolare correttamente circa la metà dei suoni del nostro alfabeto (come ad esempio le consonanti D F L N), rendendo quasi incomprensibile il discorso. Nel corso della vita ogni persona sviluppa due dentizioni: la prima è detta dentizione da latte (o decidua) mentre la seconda viene definita dentizione permanente. I denti da latte sono chiamati così per il loro colore bianco lattescente e perché compaiono in un’età in cui il bambino si nutre ancora del latte materno. In realtà la formazione dei denti inizia sin dalla gravidanza, ed alla nascita tutti i dentini sono già formati all’interno della mandibola e della mascella, anche se inizieranno a spuntare solo alcuni mesi più tardi. I denti da latte non servono solo per la masticazione. In prospettiva, servono anche a mantenere gli spazi per la successiva dentatura permanente. Sono chiamati anche «denti decidui» proprio perché destinati in seguito a cadere e ad essere sostituiti dai denti permanenti. I denti da latte iniziano a spuntare dalle gengive intorno al sesto mese di vita: questa è, tuttavia, una indicazione di massima, poiché in alcuni bambini questo momento può essere anticipato o posticipato di qualche mese. Di solito all’età di due anni e mezzo la dentatura decidua è completa. Essa è formata complessivamente da 20 denti (otto incisivi, quattro canini ed otto molari). ASL di Mantova 4 Denti in salute I denti permanenti cominciano a spuntare intorno all’età di sei anni. Nel periodo compreso tra i sei ed i dodici anni di età, ventotto denti permanenti (8 incisivi, 4 canini, 8 premolari e 8 molari) rimpiazzeranno gradualmente la precedente dentatura decidua. A questo punto mancano solo quattro denti (i terzi molari, detti anche «denti del giudizio») per completare la dentatura di un adulto con 32 denti. Essi in genere compaiono nel secondo decennio di vita o all’inizio del terzo, anche se in qualche caso può accadere che i denti del giudizio non spuntino affatto per tutta la vita. Quando un dente permanente è pronto ad erompere, le radici del dente deciduo si riducono permettendogli di cadere spontaneamente. A questo punto il dente permanente ha spazio per muoversi verso il posto che deve occupare. I denti sono elementi duri, che hanno grandezza e forme diverse. Nell’uomo i denti sono formati da una porzione visibile dall’esterno (detta corona) e da una parte nascosta dalla gengiva (detta radice) che scende in profondità fino ad impiantarsi nell’osso della mascella e della mandibola. I denti sono formati principalmente da una sostanza fortemente mineralizzata di colore giallastro detta dentina, costituita per circa il 70-80% da sali di fosfato e fluoruro di calcio. A livello della corona, cioè nella parte esterna visibile del dente, la dentina è rivestita dallo smalto, uno strato estremamente compatto di colore bianco, formato per oltre il 90% da sali minerali. La radice del dente, formata anch’essa di dentina, è infissa in un apposito alloggiamento, detto alveolo osseo, presente nell’osso della mandibola (per la dentatura inferiore) e della mascella (per la dentatura superiore). Al di sotto della dentina, nella parte più interna del dente, è racchiusa una cavità riempita da tessuto connettivo detto polpa. La polpa è attraversata da vasi sanguigni e da nervi che penetrano nella radice attraverso il canale radicolare. Cos’è la carie Anche i denti si possono ammalare e le malattie della bocca sono numerose e dovute a cause diverse. La più diffusa e conosciuta è senza dubbio la carie dentaria. Essa consiste in una progressiva corrosione della superficie del dente, con la formazione di una cavità che piano piano penetra in profondità fino a raggiungere le zone più interne del dente (polpa). La carie è la patologia oggi più diffusa in assoluto fra la popolazione umana di tutto il nostro pianeta, anche se con andamenti diversi a seconda del grado di sviluppo delle nazioni prese in ASL di Mantova 5 Denti in salute esame. Essa, infatti, tende a colpire le diverse popolazioni in misura proporzionale al loro livello di ricchezza ed industrializzazione, poiché da ciò dipende anche la quantità di zuccheri presenti nel regime alimentare. Va tuttavia considerato che la sua diffusione torna ad attenuarsi proprio nelle nazioni più ricche in assoluto. Non esiste pieno consenso sulle cause di questo decremento della carie nei paesi industrializzati. Numerosi esperti ritengono che esso possa attribuirsi alla maggiore diffusione tra la popolazione dei paesi più ricchi di corrette abitudini di igiene orale e di appositi programmi di prevenzione (compresa la fluorazione delle acque negli acquedotti). La prevalenza della carie, di contro, va aumentando rapidamente nei Paesi in via di sviluppo, dove vive l’80% dei bambini del mondo. A determinare questo incremento, concorre probabilmente, l’associazione tra lo stato di malnutrizione e la recente diffusione di cibi e bevande zuccherate (queste ultime di produzione industriale), insieme ad una inadeguata igiene orale. La carie dentaria non ha un’unica causa. Perché essa si formi è necessaria l’interazione tra diversi fattori. Anzitutto è necessario che, fra le diverse centinaia di specie di microbi che normalmente ospitiamo nella nostra bocca, siano presenti alcuni particolari tipi di batteri, i quali possono proliferare in misura maggiore o minore a seconda del tipo di cibi con cui ci nutriamo. In particolare la presenza di zucchero negli alimenti favorisce l’aumento dell’acidità all’interno della bocca e con esso lo sviluppo dei batteri cariogeni. Questi ultimi sono in grado di sciogliere le sostanze minerali di cui è composta la superficie esterna del dente, iniziando così la sua lenta corrosione. La gravità dei sintomi della carie dipende, ovviamente, dallo stato di avanzamento di questo processo di corrosione del dente. Se il processo è nella fase iniziale il danno sarà solo superficiale e risulterà distrutta solamente la parte esterna del dente. In questo stadio la carie non dà alcun fastidio; tutt’al più in alcuni casi si potrà avvertire una maggiore sensibilità del dente mangiando cibi molto caldi o molto freddi. A mano a mano che la carie penetra più in profondità all’interno del dente, esso diventa sempre più sensibile e dolente. Quando la carie raggiunge la polpa dentaria, ricca di terminazioni nervose e vasi sanguigni, il dolore può divenire fortissimo: rimanendo scoperta, la polpa infatti viene a diretto contatto con germi, residui di cibo, sbalzi di temperatura ecc..., finendo con l’infiammarsi ed infettarsi. ASL di Mantova 6 Denti in salute Come prevenire la carie E’ possibile contrastare l’insorgenza della carie agendo su alcuni dei numerosi fattori che la favoriscono: in particolare attraverso quattro strumenti: • la pulizia regolare dei denti, • l’acquisizione di corrette abitudini alimentari, • l’utilizzo del fluoro, • il controllo periodico dei denti. Impariamo a lavarci i denti Una corretta igiene orale è di fondamentale importanza per evitare la formazione di carie e per la rimozione della placca batterica dalla superficie dei denti. In considerazione di ciò, la pulizia dei denti deve essere esercitata fin dalla prima infanzia e deve essere praticata per tutta la vita. L’azione meccanica di pulizia esercitata dallo spazzolino e dal filo interdentale, usati regolarmente ed in modo appropriato, consente di conservare in modo sano denti e tessuti di sostegno. La cosa migliore è lavarsi i denti dopo ogni pasto per almeno due minuti. La pulizia va fatta con particolare cura la sera, in quanto durante la notte eventuali residui alimentari possono essere trasformati in acido dai batteri presenti nella placca. I denti vanno lavati tenendo la bocca semiaperta e pulendoli a gruppi di 2-3 per volta, sia sulla faccia anteriore del dente che su quella posteriore, in modo da togliere dappertutto gli eventuali residui alimentari. Il movimento dello spazzolino deve essere in senso verticale, andando dalla gengiva verso i denti. Bisogna pulire bene i solchi gengivali tra dente e dente, introducendovi le setole dello spazzolino e compiendo delle leggere vibrazioni. L’azione dello spazzolino viene aiutata dal dentifricio che è composto da polvere abrasiva, acqua o glicerina, detergenti schiumogeni ed essenze profumate. Il fluoro è contenuto nella maggior parte dei dentifrici. Lo spazzolino da denti deve avere il manico diritto, una testina abbastanza piccola in modo da raggiungere facilmente ogni parte della bocca, e setole sintetiche. Le setole devono essere corte e rade, disposte a ciuffi, integre, di pari lunghezza e perfettamente dritte. Non appena perdono queste caratteristiche, quando cioè le setole appaiono piegate e deformate (in genere dopo due mesi circa di uso regolare), occorre sostituire lo spazzolino con uno nuovo. L’uso del filo interdentale è un valido aiuto per la pulizia degli spazi esistenti tra un dente e l’altro, inaccessibili allo spazzolino. Il filo interdentale si inserisce tra due denti, lo si spinge fino a toccare la gengiva, poi si tira verso l’esterno facendolo aderire bene alla parete di uno dei denti. L’azione di strofinamento esercitata stacca la placca batterica dal dente e un successivo risciacquo la eliminerà dalla bocca. La manovra va ripetuta due volte per ogni interstizio. ASL di Mantova 7 Denti in salute Ovviamente, ogni volta che cambiamo spazio interdentale, la parte di filo utilizzata deve essere sostituita con una pulita. Intorno ai 10-11 anni il bambino, adeguatamente istruito dall’odontoiatra, può incominciare ad usare il filo interdentale per pulire gli spazi tra dente e dente. Abitudini alimentari sane Come abbiamo già detto, lo sviluppo della carie dipende anche dalla quantità di zuccheri presenti nel nostro regime alimentare. Gli zuccheri (detti anche glucidi) forniscono il carburante al nostro organismo, che li utilizza in particolare per: - rifornire rapidamente di energia i muscoli quando si compie uno sforzo intenso, quando si corre, ecc..; - far lavorare il cuore, il cervello, il fegato, e altri organi; - riscaldare il corpo per mantenerlo ad una temperatura costante. Gli zuccheri che introduciamo nel nostro organismo attraverso il cibo si dividono in due sottofamiglie: gli zuccheri semplici e gli zuccheri complessi, quelli cioè formati dall’unione di più zuccheri semplici. Zuccheri semplici sono: - il glucosio, il fruttosio e il galattosio, che si trovano nella frutta e nel miele; - il saccarosio, che è il comune zucchero da tavola; - il maltosio, che è lo zucchero dell’orzo; - il lattosio, che deve il suo nome al fatto che si trova nel latte. Zuccheri complessi sono: - l’amido, che si trova nei semi vegetali e nei tuberi. Di amido sono ricchi i legumi, le castagne, le patate, i cereali e i loro derivati, cioè il pane, la polenta, ecc… - le cellulose, che compongono la fibra vegetale: si trovano nelle foglie, nei fusti delle piante, nei semi, nella frutta. - il glicogeno, che è l’unico zucchero di origine animale, e viene prodotto anche dal nostro fegato. Sono gli zuccheri semplici quelli che rivestono un ruolo fondamentale nella formazione della carie. Essi infatti fermentano, cioè vengono trasformati in acidi da alcuni tipi di batteri normalmente presenti nel cavo orale, producendo così un innalzamento del livello di acidità della bocca, generalmente neutro. La superficie dello smalto dei denti, che è composta principalmente di sali minerali, in ambiente acido comincia lentamente a sciogliersi. Va ricordato che il rapporto esistente fra quantità di zucchero ingerito e potenzialità cariogena non è proporzionalmente diretto: ciò che conta è la frequenza con cui si fa consumo di zuccheri. Ogni volta che ci nutriamo di alimenti che contengono zuccheri si determina un repentino innalzamento del livello di acidità presente nella bocca, acidità che permane per circa mezz’ora. ASL di Mantova 8 Denti in salute Molto importante è anche la consistenza degli alimenti zuccherini ingeriti. Infatti, risultano maggiormente dannosi gli alimenti molto viscosi (appicicaticci), come marmellata, miele, caramelle o cioccolato, i cui residui aderiscono ai denti, aumentando così il tempo della loro permanenza nel cavo orale. Vi sono alcuni alimenti, invece, che contribuiscono a contrastare la formazione della carie: ad esempio i cibi integrali (cereali e derivati) e quelli ricchi di fibra (frutta, verdura, germogli, legumi e semi): oltre a non attaccarsi ai denti, esercitano anche un’azione abrasiva che libera la superficie del dente dai residui dei cibi più molli e dalla placca eventualmente accumulata. Questi alimenti, oltre ad essere più ricchi di minerali, in genere richiedono anche una masticazione più prolungata e quindi favoriscono una salivazione maggiore. La saliva, infatti, svolge un’azione positiva neutralizzando gli acidi, fornendo i minerali per la remineralizzazione e contribuendo a pulire più velocemente la bocca dal cibo. Il fluoro Il fluoro è una sostanza in grado di aumentare la resistenza dei denti all’attacco della carie. Esso infatti si incorpora nello smalto rinforzandone la struttura, inibisce la trasformazione degli zuccheri in acidi, riduce la solubilità dello smalto e ne facilita la remineralizzazione. Il fluoro è un minerale largamente diffuso in natura. Può essere assunto attraverso l’acqua potabile, ma si trova anche nel the e nel pesce azzurro, nel latte, nelle uova, negli spinaci e nelle mele. Il fabbisogno di un adulto è di circa un milligrammo di fluoro al giorno. Ma in realtà la quantità di fluoro che riusciamo a ricavare dagli alimenti è molto più bassa: una normale alimentazione ci fornisce appena 0,01-0,05 milligrammi di fluoro al giorno. Per ottenere dal solo cibo tutto il fluoro di cui il nostro organismo ha bisogno dovremmo mangiare ogni giorno all’incirca sei etti di formaggio, oppure un chilo di riso, oppure cinque litri di latte. Poche aree geografiche in Italia hanno sufficiente fluoro naturale nelle loro acque potabili, ad esempio le zone intorno al Vesuvio e all’Etna. In Lombardia, invece, il livello di fluoro naturalmente presente nell’acqua del rubinetto (meno di 0,3 milligrammi/litro) è insufficiente per prevenire le carie. La fluoroprofilassi consiste nella prevenzione della carie dentaria attraverso la somministrazione di apposite compresse di fluoro. Prima di assumere il fluoro in compresse, tuttavia, si dovrebbe controllare la quantità di fluoro già presente nell’acqua utilizzata per l’alimentazione, così da evitare eventuali eccessi di fluoro (anch’essi dannosi). Il dosaggio deve perciò essere suggerito dal pediatra o dall’odontoiatra. Se realizzata durante il periodo di mineralizzazione dei denti, che termina a 12 anni, la fluoroprofilassi contribuisce alla formazione di uno smalto maggiormente resistente agli acidi prodotti dai batteri. Trascorsa tale età, questo tipo di trattamento non è più in grado di fare in modo che il fluoro raggiunga lo smalto. L’uso locale del fluoro (ad esempio mediante dentifrici fluorati o colluttori al fluoro) risulta invece efficace a qualsiasi età. ASL di Mantova 9 Denti in salute I dentifrici per gli adulti contengono una concentrazione massima di fluoro di circa 1500 ppm (parti per milione), mentre in quelli per i bambini la concentrazione è da tre a sei volte inferiore. Ciò in considerazione della necessità di evitare eventuali intossicazioni da fluoro, legate alla facilità con cui i bambini deglutiscono il dentifricio durante la pulizia dei denti. Il controllo periodico dei denti La pulizia dei denti, se effettuata con cura e regolarità, riduce sensibilmente il rischio che i nostri denti vengano colpiti dalla carie, ma non elimina del tutto questa eventualità. E’ buona norma, quindi, iniziare sin da piccoli a recarsi, almeno una o due volte all’anno dal dentista per effettuare un controllo precauzionale. L’esame della superficie esterna dei denti eseguita dal dentista non impedisce la formazione della carie, ma consente di individuare precocemente le eventuali piccole lesioni già nei primi stadi, quando l’intervento dell’odontoiatra è facile e non doloroso. Attraverso una terapia precoce, quindi, è possibile evitare lesioni di maggiore gravità, che porterebbero alla progressiva distruzione del dente. Quando spuntano i primi molari permanenti (intorno ai sei anni di età) può essere consigliabile far eseguire anche la sigillatura dei solchi dentari. Si tratta di una procedura indolore e veloce, eseguita nello studio dentistico. Essa consiste nell’applicare della resina (una pellicola protettiva) sui solchi profondi dei denti permanenti, in particolare dei primi molari. Sono essi infatti i denti a più elevato rischio di sviluppare la carie, in quanto le superfici dei molari hanno solchi profondi, più difficilmente raggiungibili dallo spazzolino, al cui interno la placca batterica può insediarsi ed agire indisturbata. L’integrità delle sigillature va controllata periodicamente, anche se in genere esse durano alcuni anni. La sigillatura dei molari aiuta a prevenire la carie ma non sostituisce la pulizia dei denti, la quale deve continuare ad essere praticata con regolarità. ASL di Mantova 10 Denti in salute Per saperne di più Per coloro che intendessero approfondire ulteriormente l' argomento dell’igiene orale nei suoi aspetti preventivi ed educativi vengono offerte qui di seguito le indicazioni relative ad alcuni riferimenti bibliografici, oltre a sussidi audiovisivi e altri strumenti didattici. Tutti i materiali elencati sono disponibili per eventuali consultazioni e prestiti presso il Centro di Documentazione in Educazione Sanitaria dell' ASL di Mantova (Via dei Toscani, 1 - 46100 Mantova 0376.334564 email: [email protected]). Libri AUTORI VARI, La prevenzione e l'assistenza odontoiatrica nei distretti dell'azienda provinciale per i servizi sanitari, Azienda Sanitaria Provinciale per i Servizi Sanitari, Trento, 1996. DELLA ORGANIZZAZIONE MONDIALE SANITÀ, Methodes et programmes de prevention des affections bucco-dentaires, Organizzazione Mondiale della Sanità, Ginevra, 1984. AUTORI VARI, Educazione alimentare ed igiene orale. Una esperienza nella scuola tra realtà, fantasia e gioco, ASL 6 Friuli Occidentale, Pordenone, 1995. ORGANIZZAZIONE MONDIALE Prototype action-oriented curriculum. Teacher's resource Organizzazione Mondiale della 1990. AUTORI VARI, Prevenzione e promozione della salute orale. Linee guida, Società Italiana di Odontoiatria Infantile, Milano, 2004. SANITÀ, school health book: units 1-5, Sanità, Ginevra, DELLA STROHMENGER L., Prevenzione in odontoiatria pediatrica, Masson, Milano, 2000. MINISTERO DELLA SANITÀ, La prevenzione della carie dentale. Relazione per il Consiglio Sanitario Nazionale, Ministero della Sanità, Roma, 1986. TATTA A., Progetto regionale di educazione alla prevenzione dentale, Cres Molise, Campobasso, 1990. ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ, Surveillance et evaluation de la santé buccodentaire. Organizzazione Mondiale della Sanità, Ginevra, 1989. Video VHS Come difendere i denti. Cipielle, Vicenza, (20 min.). Previeni la carie. Ridi bene mangi meglio. Regione Lazio, Roma, 1990 (20 min.). La prevenzione dentale in video, Mentadent-Andi, Milano, 1994 (10 min.). E' meglio prevenire che trapanare. Mip, Parma, 0, (18 min). Esplorando il corpo umano: la pelle, la bocca e i denti. De Agostini junior, Novara, 1988 (60 min.). ASL di Mantova 11 Denti in salute Kit didattici e giochi educativi Prevenzione della carie, Centro Sperimentale per l' Educazione Sanitaria Regione Umbria, Perugia, 1985 [diapositive per scuola media inferiore] I denti, un bene prezioso. Regione Lombardia, Milano, 2005 [kit didattico per le scuole dell’infanzia] Il gioco del dentino, Centro Regionale per l’educazione sanitaria Molise, Campobasso, 1988 [gioco didattico per il secondo ciclo scuola elementare] Viaggio nel paese del sorriso. Gioco didattico per la profilassi anticarie, Zyma, Saronno, 1990. ASL di Mantova 12 Denti in salute 13