DINAMICA Studia il moto dei corpi in relazione alle cause che lo hanno prodotto. NB: •Introduce il concetto di FORZA •Fa uso del concetto di SISTEMA DI RIFERIMENTO INERZIALE La forza La forza è una grandezza vettoriale che si manifesta nell’interazione di due o più corpi al fine di modifcare lo stato di quiete o di moto. Secondo principio della dinamica di Newton Quando su un corpo agiscono due o più forze, la loro risultante si ottiene come somma vettoriale delle singole forze. L’effetto dell’insieme delle forze applicate su un corpo è lo stesso di una singola forza pari alla risultante F1 F F2 1 Newton: forza necessaria ad imprimere a un corpo di massa 1 Kg un’accelerazione di 1 m/s2. “ Ad ogni azione corrisponde sempre una reazione uguale e contraria; le mutue azioni di due corpi sono sempre uguali in modulo e direzione ed hanno verso opposto” N P Per effetto del suo peso, il blocco tenderebbe a penetrare nel tavolo, che si oppone esercitando una reazione normale e lo mantiene in equilibrio PN 0 Proiettando lungo un asse y verticale: N P 0 N mg 0 N mg Tensione In un filo (o una fune, una corda, un cavo...) inestensibile, l’applicazione di una forza ad una estremità genera per reazione delle forze di tensione interne al filo, in modulo pari alla forza applicata (T=F) T -T F Macchina di Atwood T T m2 m1 La macchina di Atwood è costituita da due blocchi collegati da un filo inestensibile che può scorrere su una carrucola di massa trascurabile m1 g T m1a1 m2 g T m2 a2 m2 g x m1 g Scegliendo un asse x come in figura: m1 g T m1a1 m2 g T m2a2 a 2 a 1 m1 m 2 a1 g m1 m 2 m 2 m1 a2 g m1 m 2 2m1 m2 g T m1 m 2 Qualche esempio Massa M1 collegata alla massa M2 con una carrucola. Filo inenstensibile. Espressione per l’accelerazione su M1 e M2. Discesa su un piano inclinato liscio Consideriamo un blocco di massa M su un piano inclinato liscio PN Ma N - Mgcosθ 0 Mgsinθ Ma N Dalle equazioni del moto si calcolano la reazione normale e l’accelerazione: y θ P θ x N Mg cosθ a g sinθ Forze di attrito Consideriamo un blocco di massa m poggiato su un piano orizzontale, a cui viene applicata una forza F orizzontale Per valori piccoli di F il blocco rimane fermo Il piano esercita sul blocco una forza fas (detta forza di attrito statico) opposta a F, che mantiene il blocco in equilibrio Aumentando F il blocco rimane fermo finchè F ≤ Fmax La forza di attrito statico non è costante, ma cresce con F fino ad un valore massimo fas,max=Fmax Se F >Fmax il blocco inizia a muoversi con a > (F-Fmax)/m In questa fase il piano esercita sul blocco una forza di attrito dinamico fad < fas,max N fasfad FF P Origine delle forze di attrito • La forza di attrito è dovuta alle interazioni tra gli atomi delle superfici dei corpi a contatto • A causa delle scabrosità, l’area di contatto effettiva è circa 104 volte minore dell’area apparente • Si creano microsaldature tra gli atomi che si oppongono allo slittamento delle due superfici (attrito statico) • Se si cerca di far slittare le due superfici, si provoca uno stiramento delle saldature e, dopo lo strappo iniziale, una serie di risaldature e strappi (attrito dinamico) • Se si premono maggiormente le due superfici, l’area effettiva di contatto aumenta, e quindi aumentano le forze di attrito Proprietà delle forze di attrito L’intensità della forza di attrito statico può raggiungere un valore massimo fas,max dato da: f as f as,max μs N N = intensità della forza normale μs = coefficiente di attrito statico L’intensità della forza di attrito dinamico fad è sempre data da: f ad μd N μd = coefficiente di attrito dinamico In genere si ha: μd < μs Equilibrio su un piano inclinato scabro Consideriamo un blocco di massa M poggiato su un piano inclinato scabro e calcoliamo il minimo valore di μs affinchè il corpo non scenda Prima legge di Newton: P N f as 0 N y fas N Mgcosθ 0 N Mgcosθ Mgsinθ f as 0 f as Mgsinθ Imponendo fas ≤ μsN si ha: θ x P θ Mgsinθ μs Mgcosθ μs tgθ Condizione di equilibrio statico Discesa su un piano inclinato scabro Consideriamo un blocco di massa M su un piano inclinato scabro Seconda legge di Newton: N Mgcosθ 0 Mgsinθ f ad Ma P N f ad M a Reazione normale: N y fad N Mgcosθ Attrito: f ad μd N μd Mgcosθ Accelerazione: θ Mgsinθ - μd Mgcosθ Ma x P θ a g(sinθ - μd cosθ ) Forza elastica • Quando una molla è deformata tende a ripristinare il suo stato di riposo esercitando una forza di richiamo • Per piccole deformazioni, la forza di richiamo risulta proporzionale allo spostamento dell’estremo libero della molla dalla posizione di riposo (legge di Hooke): F k x dove k = costante elastica F x F x Equilibrio di un corpo appeso ad una molla Prima legge di Newton: Fel P P Fel 0 mg mg kx 0 x k x Nella posizione di equilibrio la molla è allungata di un tratto x=mg/k.