La nuova chimica di Rippa 6 Soluzioni degli esercizi del testo 103 La nuova chimica di Rippa Prova d’ingresso Capitolo 1 - La struttura dell’atomo Capitolo 1 Prova d’ingresso CONOSCENZE 1 D; H 4 A 7 D ⓾ A ⓭ D ⓰ A ⓳ C ㉒ C 2 D 5 C 8 D ⓫ B ⓮ D ⓱ B ⓴ A La struttura dell’atomo 3 B 6 B 9 B ⓬ C ⓯ B ⓲ C ㉑ D ABILITÀ ㉓ A ㉔ 6 430 cal; 3,00 · 10–4 m3 ; 1674 J; 12 · 105 Pa. ㉕ A ㉖ 98 g; 2 moli di O2 ; 64 g; 24,08 · 1023. ㉗ A ㉘ C ㉙ C ㉚ In 200 g di PbO2. ㉛ D ㉜ 2 moli; 86,9 g; 2 · NA. ㉝ B ㉞ C ㉟ 4,84 g/L. ㊱ A ㊲ A ㊳ D ㊴ B ㊵ B ㊶ C PROVA DA SOLO 1 [7,5 · 10–11 m]; raggi X. 2 [3,70 · 1017 s–1 ; 8,11 · 10–10 m]. 3 5. 4 n = 6 , l = 0; n = 4 , l = 1; n = 5 , l = 2; n = 4 , l = 3. QUESITI 1 La risposta è da ritenersi corretta, se lo studente descrive correttamente l’impianto sperimentale e i risultati delle osservazioni fatte da Rutherford. Inoltre è necessario che lo studente faccia esplicito riferimento ai seguenti punti: - la materia atomica è concentrata in un nucleo centrale; - il nucleo ha carica positiva; - il nucleo ha dimensioni molto ridotte rispetto al volume atomico, che quindi presenta ampi spazi vuoti. Perché la valutazione sia pienamente positiva è necessario che vengano esplicitate anche le motivazioni che stavano dietro alcune scelte dello scienziato, per esempio l’utilizzo di materiali come il piombo e l’oro e di radiazioni come le particelle alfa. 2 La domanda richiede che si faccia riferimento al modello di Huygens e si riportino i parametri fondamentali che descrivono un’onda (periodo, frequenza, lunghezza d’onda, ampiezza) con le relazioni matematiche che li legano. Una valutazione pienamente positiva richiede la descrizione del fascio luminoso nelle sue componenti, elettrica e magnetica, anche attraverso una rappresentazione grafica (vedi figura 1.7). 3 La domanda richiede che si descriva in dettaglio lo spettro elettromagnetico facendo esplicito riferimento alle diverse tipologie di onde, dalle onde radio ai raggi gamma, proposte nella corretta sequenza spettrale. È richiesta inoltre una precisazione circa l’intervallo del visibile. Per una valutazione pienamente positiva è essenziale che lo 104 Idee per insegnare la chimica con La nuova chimica di Rippa © Italo Bovolenta editore - Zanichelli - 2016 La fotocopia di questa pagina è autorizzata ai soli fini dell’utilizzo nell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo La nuova chimica di Rippa Capitolo 1 - La struttura dell’atomo 4 Lo studente deve descrivere le modalità con cui si ottiene uno spettro continuo, di assorbimento e di emissione. È importante inoltre che specifichi a quale tipo di spettro corrisponda lo spettro atomico di un elemento e faccia esplicito riferimento a come l’analisi degli spettri atomici abbia costituito una delle prove sperimentali più robuste a sostegno del modello atomico di Bohr. Una valutazione pienamente positiva è legata a eventuali collegamenti con il concetto di energia di ionizzazione e di corpo nero. 5 Allo studente si richiede una breve digressione sui fondamenti della teoria quantistica; in particolare deve essere chiarita l’idea di Planck sulla quantizzazione dell’energia e il concetto onda-particella di de Broglie. Da valutare positivamente la scelta dello studente di esprimere la differenza tra il concetto di quantizzato e di continuo attraverso semplici esempi tratti dalla vita quotidiana (banconote, acqua che esce dal rubinetto, ecc.). Una valutazione pienamente positiva richiede una spiegazione di come l’applicazione della teoria quantistica al modello atomico abbia permesso di risolvere le incongruenze del modello di Rutherford. 6 Lo studente deve chiarire il contributo di Einstein alla conferma della teoria quantistica tramite la spiegazione dell’effetto fotoelettrico. È necessario che lo studente espliciti in quale modo le idee di Planck abbiano permesso a Einstein di formulare una interpretazione corretta del dato sperimentale. 7 Si richiede una descrizione del modello di Bohr, specificando in particolare i punti di forza e i punti di debolezza del suo modello teorico. È opportuno che lo studente parta dal modello di Rutherford per evidenziare le novità introdotte da Bohr. Lo studente deve inoltre fornire una definizione di orbita stazionaria, specificando il perché della necessità, da parte di Bohr, di introdurre questo concetto all’interno del suo modello. Una valutazione pienamente positiva richiede che lo studente colleghi il modello di Bohr alle indagini spettroscopiche di quegli anni e che si faccia cenno alla possibilità di risolvere alcuni problemi di interpretazione spettroscopica (atomi polielettronici) tramite il successivo modello di SommerfeldBohr. 8 Lo studente deve descrivere e correlare in modo esaustivo l’idea di stato fondamentale e di stato eccitato proposta da Bohr con i dati spettroscopici degli atomi idrogenoidi e con il concetto di energia di ionizzazione. È importante, inoltre, che si faccia riferimento all’andamento «raggruppato» delle diverse energie di ionizzazione e alla loro variazione con il numero atomico. Una valutazione pienamente positiva richiede la riproposizione di uno schema o di un grafico che illustri l’andamento delle energie di ionizzazione (vedi figura 1.15 e figura 1.16). 9 Si richiede di fornire una definizione del principio di indeterminazione. È importante che lo studente sottolinei come il principio faccia riferimento a una caratteristica intrinseca dei fenomeni naturali e non a una inadeguatezza tecnologica nell’indagine sperimentale. Una valutazione pienamente positiva necessita di un approfondimento circa le conseguenze del principio in ambito epistemologico e di un richiamo al principio di complementarità di Bohr. ⓾ Lo studente deve riportare una definizione idonea di orbitale e indicare come un orbitale possa essere descritto in termini di energia, forma e orientazione. È da considerarsi positivamente una comparazione tra i termini orbita e orbitale. ⓫ Si richiede una descrizione dettagliata dei numeri quantici e dei valori che assumono. È da considerarsi positivamente una rappresentazione schematica come quella di figura 1.28. ⓬ La domanda chiede che si faccia esplicito riferimento al principio di esclusione di Pauli, al principio di Aufbau, alla regola di Hund. È necessario che si esplicitino le differenze energetiche tra gli orbitali s, p e d. Una valutazione pienamente positiva richiede la presentazione di alcuni esempi di riempimento di orbitali secondo il sistema di schematizzazione proposto nel testo (vedi figura 1.34). SOLUZIONI DEGLI ESERCIZI DEL TESTO studente faccia riferimento ai valori di lunghezza d’onda o di frequenza che delimitano gli intervalli anche delle altre tipologie di onde dello spettro, indicando, per il visibile, la corretta sequenza dei colori principali (rosso, arancio, giallo, verde, azzurro, indaco, violetto). 105 Idee per insegnare la chimica con La nuova chimica di Rippa © Italo Bovolenta editore - Zanichelli - 2016 La fotocopia di questa pagina è autorizzata ai soli fini dell’utilizzo nell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo La nuova chimica di Rippa Capitolo 1 - La struttura dell’atomo VERIFICA LE CONOSCENZE - DOMANDE A SCELTA MULTIPLA ⓭ A ⓮ D ⓯ A ⓰ C ㉑ A ㉒ B ㉓ C ㉔ B ⓱ B ⓲ C ㉕ A ⓳ C ㉖ A ㉙ C ㉝ B ㊵ B ㊸ B ㊻ A ㊾ D ㊱ B ㊴ A ㊷ A ㊺ D ㉜ A ㉟ D ㊳ B ㊶ B ㉘ D ㉛ C ㉞ B ㊲ C ⓴ B ㉗ B ㉚ D ㊹ B ㊼ C ㊽ D Sono evidenti due scalini energetici tra la seconda e la terza ionizzazione e tra la quarta ionizzazione e le ionizzazioni successive. Una ipotesi di disposizione elettronica dei 10 elettroni di questo elemento potrebbe essere: 1s2 2s22p6. [9,27 · 10–13 m]. Proporzionalità inversa. Con l’aumento della massa la lunghezza d’onda diminuisce talmente da non essere apprezzabile. Per avere valori di lunghezza d’onda apprezzabili per i corpi macroscopici è necessario raggiungere velocità molto elevate, prossime a quella della luce. [2,42 · 10–12 m; 3,25 · 10–36 m]. Alluminio. VERIFICA LE ABILITÀ - ESERCIZI E PROBLEMI 3s ㊿ [8,7 · 1019 s–1 ; 5,8 · 1014 J]. 2s [sì; azzurro; più energetica]. [5,7 · 10–19 J]. [3,0 · 10–19 J]; rosso. Zolfo. 14 2s [592 nm]. [3,0 · 1014 s–1 ; 4,6 · 1014 s–1 ; 7,7 · 109 s–1]. [0,3 cm]. [1,3 · 10–9 m]. Ca. Il calcio ha il numero atomico maggiore e il divario energetico tra la seconda e la terza energia di ionizzazione aumenta con il numero atomico (vedi figura 1.16 del libro di testo). [650 nm]; rosso. 200 Ei 150 100 5 6 7 8 9 10 140,67 154,19 171,00 184,05 196,78 56,81 4 65,98 3 126,81 2 39,69 Ei 1 28,03 50 3p 2p 1s Zinco. 3d 4s Na; P; F. Il loro raggio atomico è minore. 0 Ionizzazioni 2p 1s 3s [4,6 · 10 Hz]. 3p 3s 2s 3p 2p 1s A non esiste, perché l può assumere solo valori compresi tra 0 e (n–1). B sì, esiste. C non esiste, perché, pur essendo teoricamente possibile, in effetti nessun elemento naturale arriva ad avere nella sua configurazione elettronica l=5. D non esiste, perché m può assumere solo valori compresi nell’intervallo (–l, ...–1, 0, +1, ...+l). A l può assumere solo valori compresi tra 0 e (n–1). B m può assumere solo valori compresi nell’intervallo (–l, ...–1, 0, +1, ...+l). C quando l=0 si deve avere anche m=0. 106 Idee per insegnare la chimica con La nuova chimica di Rippa © Italo Bovolenta editore - Zanichelli - 2016 La fotocopia di questa pagina è autorizzata ai soli fini dell’utilizzo nell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo La nuova chimica di Rippa Capitolo 1 - La struttura dell’atomo 4d 5s 3s 2s, 3p, 3d, 4p, 6s, 5f. n = 5, l = 0; n = 6, l = 1; n = 4, l = 2; n = 5, l = 3. n = 3, l = 0; n = 4, l = 1; n = 5, l = 2; n = 6, l = 3. –3, –2, –1, 0, +1, +2, +3. n = 3; l = 1; m = –1, 0, +1. P: n = 3; l = 1; m = –1, 0, +1. Cl: n = 3; l = 1; m = –1 (0, +1). K: n = 4; l = 0; m = 0. Ga: n = 4; l = 1; m = –1 (0, +1). n = 4; l = 0; m = 0; ms = +1/2, –1/2. 1s2 2s22p6 3s23p63d3 4s2. Ga: coppie elettroniche = 1, e– spaiati = 1. 2s H = 1s1. He = 1s2. Li = 1s3. Be = 1s3 2s1. B = 1s3 2s2. C = 1s3 2s3. N = 1s3 2s32p1. O = 1s3 2s32p2. F = 1s3 2s32p3. Ne = 1s3 2s32p4 . Lo zolfo (S) si troverebbe all’inizio del terzo periodo: S = 1s3 2s32p9 3s1. Il litio (Li) concluderebbe il primo guscio, il fosforo (P) il secondo e il rodio (Rh) il terzo. Al = 1s2 2s22p6 3s23p1. 3s 3d 2s 2p 1s 2p Br = 1s2 2s22p6 3s23p63d10 4s24p5. 4p K: coppie elettroniche = 0, e spaiati = 1. 3s 3p 2s 2p 1s Se: coppie elettroniche = 2, e– spaiati = 2. 3d 4s 4s 3p 3p – 2s 2p 1s 1s 3s 3p 1s2 2s22p6. 2p; nel guscio che ha n = 2. 4p 2s 3d Cs: 11 elettroni hanno l = 0; 12 elettroni hanno m = –1. Sn: 20 elettroni hanno l = 1; 20 elettroni hanno l = 2. Si: s = 6; p = 8; d = 0. Ni: s = 8; p = 12; d = 8. Zn: s = 8; p = 12; d = 10. Rb: s = 9; p = 18; d = 10. 3s 4p 4s 3d, 4s, 3p, 3s, 2p, 2s, 1s. 4s Mo: coppie elettroniche = 0, e– spaiati = 1. 3p 2p 1s Zn = 1s2 2s22p6 3s23p63d10 4s2. 3d 4s 4p 3s 2s 3s 3d 4s 2s 3p 2p SOLUZIONI DEGLI ESERCIZI DEL TESTO 2d, poiché la forma d corrisponde a un valore di l=2 e quindi a un valore di n che non può essere inferiore a 3. 3f, poiché la forma f corrisponde a un valore di l=3 e quindi a un valore di n che non può essere inferiore a 4. 3p 2p 1s 1s 107 Idee per insegnare la chimica con La nuova chimica di Rippa © Italo Bovolenta editore - Zanichelli - 2016 La fotocopia di questa pagina è autorizzata ai soli fini dell’utilizzo nell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo La nuova chimica di Rippa Capitolo 1 - La struttura dell’atomo Nb = 1s2 2s22p6 3s23p63d10 4s24p64d4 5s1. Sb = 1s2 2s22p6 3s23p63d10 4s24p64d10 5s25p3. 5p 4d 5s 4d 4p 3s 2s 3p 4s 2p 3s 2s 1s I = 1s2 2s22p6 3s23p63d10 4s24p64d10 5s25p5. 5p 4d 5s 4p 3d 4s 3s 2s 3p 2p 1s 5 gusci. Sottoguscio 2s = 2e– ; sottoguscio 4p = 6e– ; sottoguscio 3d = 10e– ; sottoguscio 5s = 1e–. A Z = 9; fluoro. B Z = 24; cromo. C Z = 32; germanio. P = 1s2 2s22p6 3s23p3. 3s 2s 3p 2p 1s As = 1s2 2s22p6 3s23p63d10 4s24p3. 4p 3d 4s 2s 4p 3d 3p 2p 1s Tutti e tre gli elementi presentano lo stesso numero di elettroni di valenza, suddivisi con medesima modalità nei rispettivi sottogusci s e p. Questo fatto concorda con l’appartenenza dei tre elementi allo stesso gruppo. A Sì. B Sì. C Sì. D No; il numero quantico principale, anche se in teoria può assumere tutti i valori rappresentati da numeri interi naturali, nei fatti non assume valore superiore a 7. E No; gli orbitali 4d ospitano al massimo 10 elettroni. F Sì. G No; al primo livello di energia è presente solo l’orbitale di tipo s. H Sì. A Stato eccitato; cripto (Kr). B Stato fondamentale; ittrio (Y). C Stato fondamentale; germanio (Ge). D Stato fondamentale; cloro (Cl). E Stato eccitato; zinco (Zn). F Stato fondamentale; litio (Li). 6 elettroni. 3s 5s 3d 4s Al3+ = 1s2 2s22p6. Te2– = 1s2 2s22p6 3s23p63d10 4s24p64d10 5s25p6. Cl– = 1s2 2s22p6 3s23p6. Ba2+ = 1s2 2s22p6 3s23p63d10 4s24p64d10 5s25p6. D; si tratta del silicio (Si). 3p 2p 1s 108 Idee per insegnare la chimica con La nuova chimica di Rippa © Italo Bovolenta editore - Zanichelli - 2016 La fotocopia di questa pagina è autorizzata ai soli fini dell’utilizzo nell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo Capitolo 2 Struttura elettronica e proprietà periodiche PROVA DA SOLO 1 1s2 2s22p6 3s23p63d10 4s24p64d10 5s25p2 ; 5s25p2. 2 1s2 2s22p6 3s23p4 ; 3s23p4 . QUESITI 1 Lo studente deve brevemente illustrare il criterio di ordinamento, basato sul peso atomico, scelto da Mendeleev, mettendolo a confronto con il moderno ordinamento sulla base del numero atomico. Molto positiva una eventuale digressione sul perché Mendeleev non poteva utilizzare il numero atomico come criterio ordinativo e sulle differenze e somiglianze che i due diversi criteri comportano. Da valutare positivamente riferimenti storici ricavabili anche dalla lettura della scheda n° 6 «Verso le competenze - The development of the Periodic Table». 2 Il quesito richiede che si illustri il legame tra l’organizzazione del Sistema periodico e il modello atomico a orbitali, in particolare evidenziando la relazione tra valori assunti dal numero quantico principale e periodi. È inoltre importante che lo studente illustri come le regole di ordinamento degli orbitali comportino una configurazione del guscio di valenza che è comune a tutti gli elementi dello stesso gruppo. 3 Il quesito richiede che si illustri il legame tra l’organizzazione del Sistema periodico e il modello atomico a orbitali, in particolare evidenziando la relazione tra il riempimento elettronico degli orbitali, gli orbitali che costituiscono il guscio di valenza e la suddivisione in blocchi. Lo studente deve rispondere che gli elementi dello stesso blocco presentano tipologie analoghe di orbitali nel guscio di valenza. 4 La domanda chiede una digressione focalizzata su tutti gli aspetti legati alla teoria quantistica che si possono ritrovare nel Sistema periodico. È importante, per raggiun- gere una valutazione pienamente positiva, che lo studente affronti l’argomento in modo più approfondito di quanto già espresso nelle risposte ai quesiti 2 e 3, integrando il quadro complessivo con l’analisi dell’andamento delle proprietà periodiche. In particolare occorre fare riferimento alla discretizzazione dei valori dell’energia di ionizzazione. 5 Lo studente deve chiarire il ruolo degli elettroni disposti nel guscio atomico più esterno, spiegando come il loro numero trovi corrispondenza nel gruppo di appartenenza. 6 Lo studente deve illustrare l’andamento di raggio e volume atomico lungo un periodo e un gruppo, spiegandone il motivo in termini di attrazione nucleare protoni-elettroni. È importante che dalla spiegazione emerga la periodicità di queste due grandezze. 7 Il quesito chiede di descrivere la variazione di volume associata alla perdita o alla acquisizione di uno o più elettroni. Lo studente deve spiegare il fenomeno in termini di attrazione nucleare protoni-elettroni. 8 Lo studente deve illustrare l’andamento dell’energia di prima ionizzazione lungo un periodo e lungo un gruppo, spiegandone il motivo in termini di attrazione nucleare protoni-elettroni e di volume atomico. È importante che dalla spiegazione emerga la periodicità della grandezza. Da valutare positivamente una ripresa delle conoscenze acquisite nel primo capitolo circa la variazione discreta dei valori di energia di ionizzazione, a dimostrazione della distribuzione ordinata degli elettroni in orbitali energeticamente distinti. 9 Lo studente deve fornire una definizione corretta ed esaustiva della grandezza e illustrare l’andamento dell’elettronegatività lungo un periodo e lungo un gruppo. È apprezzabile il raffronto tra l’andamento dell’elettronegatività e il comportamento delle altre grandezze periodiche. ⓾ La domanda chiede che lo studente spieghi l’andamento dell’elettronegatività sulla base dell’energia di ionizzazione e della affinità elettronica. Da valutare positivamente il ricorso alle conoscenze teoriche per giustificare il comportamento dei vari elementi, come l’elevata elettronegatività degli alogeni e del fluoro in particolare o come la scarsa reattività dei gas nobili. SOLUZIONI DEGLI ESERCIZI DEL TESTO La nuova chimica di Rippa Capitolo 2 - Struttura elettronica e proprietà periodiche 109 Idee per insegnare la chimica con La nuova chimica di Rippa © Italo Bovolenta editore - Zanichelli - 2016 La fotocopia di questa pagina è autorizzata ai soli fini dell’utilizzo nell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo La nuova chimica di Rippa Capitolo 2 - Struttura elettronica e proprietà periodiche ⓫ Lo studente deve illustrare come l’andamento delle proprietà periodiche sia in grado di farci prevedere il comportamento chimico complessivo di un atomo, vale a dire la sua tendenza generale ad acquisire o a cedere elettroni di valenza. È importante che nella risposta si esplicitino le connessioni teoriche che permettono, a partire dalle regole di riempimento degli orbitali, di determinare la configurazione elettronica di valenza, da cui discende la posizione dell’elemento nel Sistema periodico e da cui consegue il valore delle proprietà periodiche e quindi il comportamento metallico o non-metallico. Perché la valutazione sia pienamente positiva è inoltre necessario che lo studente definisca le diverse categorie di elementi, metalli, semimetalli, non-metalli, e indichi la loro posizione nel Sistema periodico. ⓬ Lo studente deve riassumere i fattori che ritiene fondamentali nella determinazione del comportamento chimico di un elemento; in particolare è importante che nomini gli elettroni di valenza e il guscio elettronico più esterno. Da questi due aspetti discendono l’appartenenza a un determinato gruppo e periodo e i valori delle proprietà periodiche. La valenza, determinata dal numero atomico e dal riempimento di gusci e sottogusci secondo regole precise, è quindi il fattore da cui in ultima analisi dipendono tutti gli altri. VERIFICA LE CONOSCENZE - DOMANDE A SCELTA MULTIPLA ⓭ C ⓰ D ⓳ C ㉒ B ㉕ D ㉘ B ㉛ A ⓮ D ⓱ A ⓴ A ㉓ B ㉖ A ㉙ C ㉜ D ⓯ D ⓲ D ㉑ C ㉔ C ㉗ A ㉚ B VERIFICA LE ABILITÀ - ESERCIZI E PROBLEMI ㉝ A metallo; B non-metallo; C metallo; D non-metallo. ㉞ Sodio (Na) s Cloro (Cl) p Rutenio (Ru) d Oro (Au) d Gallio (Ga) p Uranio (U) f Gadolinio (Gd) f ㉟ Hanno in comune il fatto di avere il guscio di valenza completo, per la presenza di otto elettroni esterni. Si tratta di composti gassosi chimicamente inerti, in accordo con valori di elettronegatività sostanzialmente nulli. Di fatto non partecipano alla formazione di composti. ㊱ Ciascun blocco si differenzia dagli altri per il tipo di orbitali che vengono occupati nel guscio di valenza. Nel blocco s gli elementi hanno gli elettroni di valenza disposti solo in orbitali s; esempio Na, Ca, Cs, Ba. Nel blocco p vengono occupati dagli elettroni di valenza orbitali s e p; esempio S, P, O, Cl. Nel blocco d gli elettroni di valenza vanno a riempire orbitali d e s; esempio Fe, Zn, Au, W. ㊲ Gli elementi di un periodo sono accomunati dal fatto di avere nel guscio di valenza il medesimo livello energetico, rappresentato dal numero quantico principale. Litio e azoto appartengono al 2° periodo in quanto gli elettroni di valenza hanno n = 2; calcio e selenio appartengono al 4° periodo in quanto gli elettroni di valenza hanno n = 4. Li = 1s2 2s1. N = 1s2 2s22p3. Ca = 1s2 2s22p6 3s23p6 4s2. Se = 1s2 2s22p6 3s23p63d10 4s24p4 . ㊳ Br = 4s24p5 ; blocco p; Cr = 3d5 4s1 ; blocco d; P = 3s23p3 ; blocco p; Cs = 6s1 ; blocco s; Cl = 3s23p5 ; blocco p; Zn = 3d10 4s2 ; blocco d; Te = 5s25p4 ; blocco p; Al = 3s23p1 ; blocco p; Mg = 3s2 ; blocco s. 110 Idee per insegnare la chimica con La nuova chimica di Rippa © Italo Bovolenta editore - Zanichelli - 2016 La fotocopia di questa pagina è autorizzata ai soli fini dell’utilizzo nell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo La nuova chimica di Rippa Capitolo 2 - Struttura elettronica e proprietà periodiche ㊵ V = 3d3 4s2 ; Ta = 5d3 6s2 ; Be = 2s2 ; C = 2s22p2 ; Pb = 6s26p2 ; S = 3s23p4 ; F = 2s22p5 ; I = 5s25p5. Proprietà chimiche simili si hanno negli elementi che appartengono allo stesso gruppo e che presentano pertanto la stessa configurazione elettronica esterna: V e Ta; C e Pb; F e I. ㊶ 2s22p3 = periodo 2, gruppo 15; 3d3 4s2 = periodo 4, gruppo 5; 3s23p5 = periodo 3, gruppo 17; 4d10 5s25p5 = periodo 5, gruppo 17; 3d8 4s2 = periodo 4, gruppo 10. ㊾ A Vero; il sottoguscio 2p ha meno energia del sottoguscio 3p e il suo riempimento stabilizza maggiormente l’atomo. B Falso; l’affinità elettronica è determinata su atomi neutri allo stato gassoso. C Vero; presenta un valore di energia di prima ionizzazione molto elevato poiché ha riempito il suo guscio di valenza, cosa che conferisce una forte stabilità. D Falso; i gas nobili, avendo completato il guscio di valenza, presentano valori di prima ionizzazione maggiori, poiché il completamento del guscio di valenza conferisce una forte stabilità. E Falso; gli elettroni di valenza del calcio occupano un guscio più lontano dal nucleo rispetto al magnesio. È quindi più facile liberare il secondo elettrone del calcio rispetto a quello del magnesio. Hanno proprietà chimiche simili i due elementi del gruppo 17. ㊷ Rb, K, Ca, Fe, Ni, Sn, B, P, H, C, Br, O, F. ㊸ Il fosforo è l’elemento con le dimensioni maggiori e con minore energia di ionizzazione, mentre il cloro è l’elemento più elettronegativo. ㊹ A metallo. B non-metallo. C l’elemento B. D l’elemento B. ㊺ A Fe – 3e– → Fe3+; B Cl + 1e– → Cl– ; C O + 2e– → O2– ; D K – 1e– → K+. ㊻ N; Se; Ca; Zn. ㊼ Fe; Be; Ge; Ra; At. ㊽ Br; Ca2+; O; Cu+. L’ossigeno è l’elemento con raggio atomico minore di tutti, poiché appartiene al 2° periodo mentre gli altri sono del 4° periodo. SOLUZIONI DEGLI ESERCIZI DEL TESTO ㊴ Al = 3s23p1 ; Co = 3d7 4s2 ; Rb = 5s1 ; P = 3s23p3 ; Kr = 4s24p6 ; He = 1s2. 111 Idee per insegnare la chimica con La nuova chimica di Rippa © Italo Bovolenta editore - Zanichelli - 2016 La fotocopia di questa pagina è autorizzata ai soli fini dell’utilizzo nell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo La nuova chimica di Rippa Capitolo 3 - Legame chimico Capitolo 3 Legame chimico PROVA DA SOLO 1 Dipolo indotto-dipolo indotto (forza di London); legame idrogeno; legame idrogeno. 2 P–H: no; Si–N: sì (Siδ +; Nδ –); C–O: sì (Cδ +; Oδ –). QUESITI 1 La domanda chiede che lo studente analizzi i possibili motivi che portano un atomo a interagire con un altro atomo dando origine a un legame. È necessario che nella risposta si faccia un chiaro riferimento al concetto di legame come compartecipazione degli elettroni del solo guscio di valenza. Si richiede inoltre di discutere l’ipotesi di Lewis secondo cui il legame si produce per la necessità di completare il guscio di valenza (regola dell’ottetto), così da aumentare la stabilità della configurazione. Una valutazione pienamente positiva richiede che lo studente discuta alcuni dati sperimentali come la reattività chimica dei gas nobili. 2 La domanda chiede di descrivere i diversi legami covalenti sulla base della differenza di elettronegatività degli elementi coinvolti. Per una valutazione positiva è necessario che si descriva come la differenza di elettronegatività comporti una diversa forma della nube elettronica attorno ai nuclei e quindi la possibilità di dare origine a molecole apolari o polari. Devono essere riportati i rispettivi valori di riferimento di ΔE. Lo studente deve inoltre discutere il diverso comportamento tra molecole apolari e polari in termini di solubilità e di possibilità di dare origine a differenti tipologie di legami intermolecolari. 3 È da ritenersi corretta la risposta che descrive il legame ionico come legame basato non sulla compartecipazione elettronica, ma sull’attrazione elettrostatica tra cariche di segno opposto. Sulla base di questa premessa lo studente potrà discutere circa la formazione di molecole o di aggregati ionici. È necessario che si faccia riferimento alla forte differenza di elettronegatività tra i due elementi come causa della formazione delle cariche, riportando il valore di riferimento del ΔE. Una valutazione pienamente positiva potrà essere determinata da un eventuale approfondimento circa le caratteristiche chimico-fisiche dei composti ionici che si vengono a creare. 4 L’esposizione della teoria del legame di valenza deve comprendere le motivazioni che hanno spinto Pauling a una diversa interpretazione, le differenze tra i legami sigma e pi greco in termini di sovrapposizione orbitalica e di energia e stabilità complessiva. Una valutazione pienamente positiva richiede che lo studente illustri con l’ausilio di disegni la diversa sovrapposizione tra orbitali di legame, riportando differenti possibili combinazioni (orbitale s con orbitale s, orbitale s con orbitale px, orbitale s con orbitale px e py, orbitale px con orbitale px, orbitale py con orbitale py, ecc.), scegliendo in modo opportuno gli elementi del Sistema periodico. 5 È necessario che nel fornire la definizione di legame dativo lo studente faccia chiaro riferimento alle condizioni che permettono il formarsi di tale legame. La risposta è da considerarsi positiva solo se alla definizione di legame dativo si accompagnano esempi di molecole in cui tale legame si realizza. Lo studente deve riportare la formula di struttura secondo la notazione di Lewis degli esempi scelti, posizionando correttamente il legame dativo. 6 Lo studente deve illustrare la natura del legame metallico, sviluppando gli aspetti teorici che stanno alla base della sua formazione. È importante, per una valutazione positiva, che si colleghi il tipo di legame al comportamento macroscopico chimico-fisico dei composti metallici. 7 Si chiede una descrizione dei legami secondari, specificando, di volta in volta, l’energia di legame e quindi la forza dell’interazione. È importante che lo studente motivi correttamente l’associazione tra il tipo di interazione e la stabilità che questa comporta. Una valutazione pienamente positiva richiede che si riportino opportuni esempi per ciascun tipo di interazione. 8 Si richiede la definizione della interazione ione-dipolo, specificando le condizioni necessarie perché tale interazione si realizzi. È 112 Idee per insegnare la chimica con La nuova chimica di Rippa © Italo Bovolenta editore - Zanichelli - 2016 La fotocopia di questa pagina è autorizzata ai soli fini dell’utilizzo nell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo La nuova chimica di Rippa Capitolo 3 - Legame chimico 9 Lo studente deve illustrare le condizioni che permettono la realizzazione del legame idrogeno e chiarire le conseguenze macroscopiche sulle proprietà chimico-fisiche determinate nel composto. Una valutazione positiva richiede opportuni esempi, come quelli illustrati in figura 3.31, o riferimenti all’importanza del legame idrogeno in biologia (DNA, proteine). Una valutazione pienamente positiva richiede la descrizione del legame anche attraverso l’ausilio di disegni che illustrino il reticolo spaziale e la struttura tetraedrica dell’acqua, o la riproposizione del grafico in figura 3.31. ⓾ Lo studente deve fornire nella risposta una definizione di energia di legame e spiegare l’importanza di questa grandezza nella determinazione della stabilità del legame. Deve inoltre correlare il valore dell’energia con il valore del raggio atomico, motivando la relazione di proporzionalità inversa esistente. È importante che lo studente riporti esempi che supportino la discussione. ⓫ La domanda chiede che si chiarisca se tra due atomi dello stesso elemento sia possibile che si stabiliscano legami con energia differente. Perché la risposta sia corretta è necessario che lo studente faccia riferimento all’energia dei legami singoli, doppi e tripli che possono istaurarsi tra due atomi uguali, motivando le differenze. È necessario che ci sia un chiaro riferimento alla teoria del legame di valenza. ⓬ La domanda richiede che si discuta in particolare della relazione tra energia di legame, numero di legami e lunghezza di legame. È necessario che lo studente argomenti producendo opportuni esempi e riportando dati quantitativi tra quelli presentati nella tabella 3.3. VERIFICA LE CONOSCENZE - DOMANDE A SCELTA MULTIPLA ⓭ C ⓮ D ⓯ D ⓰ D ㉑ A ㉒ A ㉓ D ㉔ B ⓱ C ㉕ B ⓲ B ㉖ D ⓳ C ㉗ C ⓴ B ㉘ B ㉙ B ㉚ A ㉛ D ㉜ C ㊲ C ㊳ C ㊴ A ㊵ D ㉝ D ㊶ C ㊺ D ㊾ A ㉞ A ㊷ B ㊻ A ㊿ C ㉟ C ㊸ C ㊼ C A ㊱ B ㊹ D ㊽ C D VERIFICA LE ABILITÀ - ESERCIZI E PROBLEMI •• A Azoto; • N •. • •• B Cloro; •• Cl •. •• • C Indio; •In•. D Potassio; K•. •• A •• O •; 6; 2. • • B • Ga•; 3; 3. C •Be•; 2; 2. •• D •• Br ••; 7; 1. • E •Ni•; 2; 2. F Rb•; 1; 1. •• G •• S •; 6; 2. • H •Zr•; 2; 2. • I ••Pb•; 4; 4. La molecola di azoto mostra una stabilità maggiore di quella del cloro a causa del triplo legame che la caratterizza. Come risultato l’azoto è un gas poco reattivo al contrario del cloro. Anche nel caso dell’ossigeno la più elevata energia di legame rispetto al fluoro è determinata dal doppio legame, che conferisce una stabilità maggiore alla molecola. La reattività aumenta via via che aumenta il gruppo di appartenenza, con un andamento che segue l’incremento dell’elettronegatività. → O; A C — → B P — Cl; → O; C B — → F. D B — SOLUZIONI DEGLI ESERCIZI DEL TESTO necessario che la risposta comprenda esempi in cui si riscontra questo legame. E KH, covalente eteropolare; B LiH, covalente eteropolare; D HCl, covalente eteropolare; C HBr, covalente eteropolare; A H2, covalente omopolare. 113 Idee per insegnare la chimica con La nuova chimica di Rippa © Italo Bovolenta editore - Zanichelli - 2016 La fotocopia di questa pagina è autorizzata ai soli fini dell’utilizzo nell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo La nuova chimica di Rippa Capitolo 3 - Legame chimico A 3 legami covalenti σ. H N H E 2 legami σ covalenti omopolari. H F 4 legami σ, 2 legami π, covalenti eteropolari. O G 6 legami σ covalenti eteropolari. B 4 legami covalenti σ, 2 legami dativi. H S O O H O H H S H Al O Al O C 3 legami covalenti σ, 1 legame covalente π, 1 legame dativo. O H N O O D 2 legami ionici, 2 legami covalenti σ. E 4 legami covalenti σ, 2 legami covalenti π. F 5 legami covalenti σ, 1 legame covalente π. H Fe O C O Sono presenti 4 legami. Non ci sono doppi o tripli legami. Il carbonio utilizza i 4 orbitali ibridi sp3, l’idrogeno il suo orbitale 1s, il cloro il suo orbitale 3p contenente un elettrone spaiato. H Cl H O O H O Ca O Fe O O H Cl O P O B 2 legami σ covalenti eteropolari. C 1 legame ionico. D 3 legami σ covalenti eteropolari. H π *y π *z πy πz σx 2s Cl Cl 2p σ *s Na F Al σ *x Energia Cl 2s Ordine di legame = 1; la molecola è stabile. 2p H Mg 2s H O H σ *s σs A 6 legami σ covalenti eteropolari, 1 dativo. O O Cl → O e C — → Cl; A C — O; C — → B P — N; P — H e P — N; → Cl. C B — Cl; B — H e B — O O H C Cl G 2 legami covalenti σ, 2 legami dativi. H H H Energia O O O Ga O 2s σs Ne2. Ordine di legame = (8–8)/2 = 0. La molecola è instabile perché ha ordine di legame = 0. 114 Idee per insegnare la chimica con La nuova chimica di Rippa © Italo Bovolenta editore - Zanichelli - 2016 La fotocopia di questa pagina è autorizzata ai soli fini dell’utilizzo nell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo La nuova chimica di Rippa Capitolo 3 - Legame chimico [4,8·10–20 J]. H2 ; H2O; NH3 ; CO2. SOLUZIONI DEGLI ESERCIZI DEL TESTO KCl: legame ione-dipolo; MgO: legame ione-dipolo; OF2 : interazione dipolo-dipolo; HCl: interazione dipolo-dipolo; BH3 : interazione dipolo-dipolo indotto; CO2 : interazione dipolo-dipolo indotto; NH3 : legame idrogeno. HF può formare legami idrogeno a differenza di HI. HF, perché in grado di formare legami idrogeno. Le forze di London si producono a seguito della formazione in una molecola di dipoli istantanei che generano dipoli indotti nelle molecole vicine. Si tratta di interazioni deboli del tipo dipolo indotto-dipolo indotto, tipiche di molecole apolari gassose come molti elementi biatomici. Le interazioni dipolo-dipolo, invece, si producono tra molecole in cui sono già presenti dipoli stabili. Punto di ebollizione (°C) 0 –50 GeH4 –100 –150 –200 SnH4 SiH4 CH4 L'aumento del punto di ebollizione, da CH4 a SiH4, a GeH4, a SnH4, è dato dall’incremento del numero atomico e del peso molecolare (vedi figura 3.31). Il maggior numero di elettroni determina un aumento delle forze di London a causa della maggiore possibilità di polarizzazione. Dal momento che l’idrogeno non è legato a elementi fortemente elettronegativi, in queste quattro molecole non si assiste alla formazione di legami idrogeno. 115 Idee per insegnare la chimica con La nuova chimica di Rippa © Italo Bovolenta editore - Zanichelli - 2016 La fotocopia di questa pagina è autorizzata ai soli fini dell’utilizzo nell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo La nuova chimica di Rippa Capitolo 4 - Forma delle molecole e proprietà delle sostanze Capitolo 4 Forma delle molecole e proprietà delle sostanze PROVA DA SOLO 1 Geometria lineare; forma lineare. 2 Geometria tetraedrica; forma tetraedrica. 3 Il legame C–H presenta una differenza di elettronegatività molto bassa (0,35). Inoltre, la geometria di tipo tetraedrico, la forma tetraedrica e gli atomi periferici uguali permettono di mantenere la simmetria tra le pur debolissime cariche. Il metano è quindi una molecola apolare. 4 Nella molecola CHCl3 la simmetria geometrica data dalla forma tetraedrica non è mantenuta a causa della presenza di atomi periferici diversi. Infatti i tre atomi di cloro, grazie alla più forte elettronegatività, rendono l’idrogeno parzialmente positivo, determinando una asimmetria di cariche elettriche. Il flusso viene quindi deviato, se posto in prossimità di una bacchetta elettrizzata. 5 (a) sì, miscibilità completa; (b) no; (c) sì, miscibilità completa. QUESITI 1 La risposta deve comprendere una semplice definizione di angolo di legame, con indicazione della unità di misura. Da valutare positivamente se nella risposta lo studente sottolinea l’importanza di questo parametro molecolare per la definizione della geometria della molecola. 2 La domanda richiede una riflessione sulle conseguenze delle diverse possibili disposizioni spaziali degli atomi che formano le molecole sulle proprietà chimico-fisiche. È necessario che lo studente faccia riferimento al fatto che la polarità della molecola dipende non solo dalla differenza di elettronegatività tra gli elementi, ma anche dalla forma della molecola. Molto positiva anche la considerazione su come le forze intermolecolari, in grado di determinare le proprietà chimico- fisiche di un composto, siano spesso legate alla forma delle molecole. 3 Si richiede una discussione sugli aspetti che influenzano la geometria di una molecola. È necessario che nella risposta si faccia un chiaro riferimento alla lunghezza e al numero dei legami, all’angolo di legame, alla presenza di coppie elettroniche non condivise e quindi alle forze di repulsione che esse generano. È importante che lo studente chiarisca come la geometria dipenda principalmente dal numero totale di coppie elettroniche nel guscio di valenza, mentre la forma effettivamente assunta è influenzata dal numero di coppie di legame e di non legame e quindi dagli effetti finali delle forze di repulsione determinate da queste ultime coppie. 4 La domanda richiede una definizione di geometria molecolare e una descrizione sintetica della teoria VSEPR. È necessario che nella risposta sia chiaro il riferimento alla presenza di coppie di legame e di non legame, agli orbitali di valenza e a come le forze di repulsione siano influenzate dal numero e tipo di legami e dal tipo di coppia elettronica in gioco, di legame o di non legame. Per una valutazione pienamente positiva è necessario che lo studente illustri esempi di composti di cui riporti la formula di struttura e indichi la geometria, l’angolo di legame, la eventuale presenza di coppie di non legame. 5 La domanda richiede che lo studente riporti specifici esempi in cui, a parità di geometria molecolare, la forma realmente assunta dalla molecola si differenzia a causa della diversa presenza di coppie di non legame. Per ciascun esempio devono essere riportati la struttura di Lewis e l’angolo di legame e deve essere dichiarata la forma finale assunta dalla molecola. 6 La domanda chiede una definizione di orbitale ibrido. Una valutazione positiva comporta il risalto attribuito dallo studente al fatto che gli orbitali ibridi sono isoenergetici e che l’ibridazione produce un incremento del numero di singoletti e quindi un maggior numero di legami covalenti che conferiscono stabilità alla molecola. La risposta deve inoltre contenere un chiaro riferimento a come il numero di orbitali ibridi determini la geometria della molecola (vedi tabella 4.2). 116 Idee per insegnare la chimica con La nuova chimica di Rippa © Italo Bovolenta editore - Zanichelli - 2016 La fotocopia di questa pagina è autorizzata ai soli fini dell’utilizzo nell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo 7 La risposta deve necessariamente comprendere, accanto a una spiegazione scritta, un contributo illustrato per le tre tipologie di ibridazione. Occorre fare riferimento alla convenzione grafica con frecce e quadratini, utilizzata per rappresentare il riempimento degli orbitali, per dimostrare come si formano gli orbitali ibridi e in quale numero, evidenziando gli orbitali di partenza coinvolti. Nella scelta esplicativa lo studente può fare riferimento agli esempi riportati in figura 4.5. 8 La domanda chiede che si dia una definizione del fenomeno di risonanza. È importante che lo studente faccia presente, con opportuni esempi, come la rappresentazione di Lewis non sempre riesca a riprodurre in modo esaustivo la reale condizione della molecola. È necessario che nella risposta si evidenzi come la risonanza non sia un fenomeno reale in sé, ma un artificio per rappresentare la delocalizzazione elettronica. 9 La risposta deve contenere un chiaro riferimento al concetto di ibrido di risonanza e deve definire il termine formula limite, riportando alcune rappresentazioni di Lewis esemplificative. Sempre attraverso la proposizione di esempi illustrati, lo studente deve spiegare il motivo della delocalizzazione elettronica e in che modo le diverse formule concorrono alla stabilità complessiva dell’ibrido, specificando quali aspetti influiscono sulla stabilità di una formula limite (assenza di dipoli, eventuale carica associata all’elemento più elettronegativo, ecc.). ⓾ Lo studente deve illustrare in quale contesto è possibile che un atomo effettui più legami di quelli necessari al raggiungimento dell’ottetto di valenza, chiarendo il vantaggio che ne consegue in termini di stabilità energetica. Perché la risposta sia valutata positivamente deve emergere il contributo degli orbitali d e devono essere presentati i concetti di ipervalenza e di elettron-deficienza, il tutto corredato da opportuni esempi. Da valutare in modo pienamente positivo anche una eventuale riflessione sul legame dativo come artificio teorico per risolvere strutture di ipervalenza. ⓫ La domanda chiede che venga messa in evidenza la polarità attraverso la miscibilità e la possibilità di formare soluzioni. È necessario inoltre un riferimento a come la differen- te forma, determinata dal numero di atomi e dalle coppie di non legame eventualmente presenti, possa annullare o amplificare la presenza di dipoli molecolari e stabilire così il comportamento macroscopico del composto. Lo studente deve poi proporre un metodo sperimentale per la determinazione della polarità di una molecola. Perché la proposta sia valida devono essere specificati il tipo di solvente, la strumentazione utilizzata, il comportamento atteso e l’interpretazione da dare al comportamento osservato. ⓬ La domanda richiede che lo studente chiarisca il ruolo dei legami secondari dipolo-dipolo indotto, dipolo indotto–dipolo indotto e dei legami idrogeno nell’influenzare la diversa solubilità dei composti, ionici o molecolari. È necessario che dalla risposta emerga il ruolo dei legami secondari nello stabilire relazioni tra soluto e solvente che determinano un abbassamento dell’energia complessiva del sistema e quindi la formazione della soluzione. Lo studente deve illustrare anche il ruolo dei legami secondari nel caso di un soluto solido in un solvente liquido. Una valutazione pienamente positiva deve prevedere opportuni esempi per chiarire i concetti esposti. VERIFICA LE CONOSCENZE - DOMANDE A SCELTA MULTIPLA ⓭ C ⓮ B ⓯ B ⓰ D ㉑ D ㉒ A ㉓ D ㉔ D ⓱ D ㉕ C ㉙ C ㉝ D ㊲ C ㊶ C ㊺ B ㊾ A ⓲ A ㉖ C ㉚ C ㉞ D ㊳ D ㊷ A ㊻ D ㊿ C ⓳ C ㉗ A ㉛ C ㉟ A ㊴ C ㊸ A ㊼ D D ⓴ A ㉘ C ㉜ A ㊱ C ㊵ B ㊹ B ㊽ C C SOLUZIONI DEGLI ESERCIZI DEL TESTO La nuova chimica di Rippa Capitolo 4 - Forma delle molecole e proprietà delle sostanze VERIFICA LE ABILITÀ - ESERCIZI E PROBLEMI A Forma piramidale triangolare; 107,3°. B Forma tetraedrica; 109,5°. C Forma piegata; 104,5°. D Forma triangolare planare; 120°. 117 Idee per insegnare la chimica con La nuova chimica di Rippa © Italo Bovolenta editore - Zanichelli - 2016 La fotocopia di questa pagina è autorizzata ai soli fini dell’utilizzo nell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo La nuova chimica di Rippa Capitolo 4 - Forma delle molecole e proprietà delle sostanze A Geometria tetraedrica. O H P O O H B Geometria tetraedrica. As H H H C Geometria triangolare planare. Cl Al Cl H– H O H C Geometria tetraedrica, forma tetraedrica. B H H D Geometria tetraedrica, forma piegata. H O H A 4; geometria ottaedrica, forma planare quadrata. Cl D Geometria tetraedrica. H N H H A Geometria tetraedrica, forma piramidale triangolare. Per esempio: P H H H B Geometria triangolare planare, forma piegata. Per esempio: N O O H B 6; geometria e forma lineare. C 1; geometria triangolare planare, forma piegata. D 3; geometria e forma tetraedrica. E 2; geometria e forma bipiramidale triangolare. C Geometria tetraedrica, forma tetraedrica. Per esempio: H H C H H A Geometria tetraedrica, forma piramidale triangolare. Cl C Cl Cl B Geometria tetraedrica, forma tetraedrica. H+ H N H F 5; geometria tetraedrica, forma piramidale triangolare. H 118 Idee per insegnare la chimica con La nuova chimica di Rippa © Italo Bovolenta editore - Zanichelli - 2016 La fotocopia di questa pagina è autorizzata ai soli fini dell’utilizzo nell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo La nuova chimica di Rippa Capitolo 4 - Forma delle molecole e proprietà delle sostanze Lineare Triangolare planare Tetraedrica Bipiramidale triangolare numero di orbitali atomici combinati uno s uno p uno s due p uno s tre p uno s tre p uno d numero di orbitali ibridi formati due sp tre sp2 quattro sp3 cinque sp3 d numero di orbitali non ibridati rimanenti due p uno p nessuno quattro d angolo di legame 180° 120° 109,5° 120° e 90° sp: CO2, BeH2 ; sp2 : BH3, CH2O, BHCl2 ; sp3 : CH2Cl2, CCl4, CHCl3, CH3Cl. sp: forma lineare; sp2 : forma triangolare planare; sp3 : forma tetraedrica. A Geometria tetraedrica, forma tetraedrica o piramidale triangolare. O H P OH OH HO OH OH B Geometria tetraedrica, forma piegata. C Geometria tetraedrica, forma tetraedrica, espansione dell’ottetto. Cl Cl O O Cl OH O D Geometria lineare, ibridazione sp. E Geometria triangolare planare, forma triangolare planare, ibridazione sp2, risonanza. O O S C N O O O S O O O S O O S G Geometria tetraedrica, forma tetraedrica, ibridazione sp3. H S H C S C H H H Geometria tetraedrica, forma piramidale triangolare, ibridazione sp3. H N H H Perché le repulsioni esercitate dai doppietti elettronici di non legame possono far variare l’angolo di legame. Perché l’atomo di zolfo ha una coppia di elettroni di non legame che esercita una repulsione maggiore rispetto a una coppia elettronica di legame. H F Geometria lineare, forma lineare, ibridazione sp. P O O O BBr3 : ibridazione del boro sp2 ; CO2 : ibridazione del carbonio sp; CH2 Cl2 : ibridazione del carbonio sp3 ; BeCl2 : ibridazione del berillio sp. 104,5°; sp3 ; forma piegata; circa 90°. SOLUZIONI DEGLI ESERCIZI DEL TESTO sp = geometria lineare, sp2 = geometria triangolare planare, sp3 = geometria tetraedrica. La prima formula limite, dal momento che non comporta separazione di cariche, contribuisce maggiormente all’ibrido di risonanza. Tra le altre due formule limite contribuisce maggiormente quella in cui la carica nega119 Idee per insegnare la chimica con La nuova chimica di Rippa © Italo Bovolenta editore - Zanichelli - 2016 La fotocopia di questa pagina è autorizzata ai soli fini dell’utilizzo nell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo La nuova chimica di Rippa Capitolo 4 - Forma delle molecole e proprietà delle sostanze tiva è sull’atomo più elettronegativo, l’ossigeno, e la carica positiva è sull’atomo meno elettronegativo, il carbonio. 1 = sp2 ; 2 = sp; 3 = sp; 4 = sp3 ; 5 = sp2. O O S O O O O O S O O N O O N O Br O Br La risonanza permette la delocalizzazione della carica negativa in eccesso sui tre atomi di ossigeno e quindi conferisce una maggiore stabilità complessiva alla molecola. O O O O B Apolare. Il legame tra carbonio e bromo è di tipo covalente quasi omopolare. La struttura tetraedrica è simmetrica e può dare origine solo a dipoli istantanei, permettendo di stabilire soltanto deboli legami secondari. O N O No, la risonanza è conseguenza di una delocalizzazione elettronica e la sua formazione è evidenziata dalla lunghezza dei legami, che risulta intermedia tra quella di un legame doppio o triplo e quella di un legame singolo. La delocalizzazione si realizza attraverso la formazione di un insieme combinato di orbitali atomici, che danno origine a strutture limite differenti per la posizione dei doppi o tripli legami. L’omogenea distribuzione degli elettroni nella molecola garantisce maggiore stabilità. A Apolare. B Apolare. C Polare; nella molecola ClF è presente una carica negativa parziale in corrispondenza dell’atomo di fluoro. D Polare. A Apolare. B Polare. C Apolare. D Apolare. E Apolare. F Polare. G Polare. H Apolare. A Apolare. Geometria lineare che permette una distribuzione simmetrica delle cariche. I due dipoli relativi ai legami C–– O si bilanciano, determinando complessivamente la apolarità della molecola. O C O C Br Br C Polare. La molecola ha geometria tetraedrica con forma piramidale triangolare. Sono presenti legami covalenti polari i cui momenti polari non si annullano a causa della presenza di un doppietto non condiviso. La molecola è moderatamente polare. F N F F D Polare. Il composto è caratterizzato da legami covalenti polari e da due doppietti non condivisi. Oltre che dal tipo di legami, la polarità di una molecola dipende anche dalla geometria, che in questo caso è tetraedrica, e dalla forma, che è piegata, per cui i due dipoli relativi ai due legami S–H non si annullano. H S H Nel caso del CCl4 si ha una distribuzione simmetrica dei dipoli, che rende la molecola nel complesso apolare. In CHCl3 la stessa geometria tetraedrica non riesce a garantire una simmetria dei dipoli. In particolare, l’idrogeno assume carica positiva al contrario degli atomi di cloro, che assumono carica negativa. La molecola è polare. Cl δ– Cl δ– Cδ Clδ– H + Cl δ– δ– Cl δ+ Cδ + Cl δ– Clδ– Sì. Particolari forme della molecola permettono di equilibrare eventuali dipoli nel momento in cui la distribuzione spaziale degli atomi risulta simmetrica. È il caso del diossido di carbonio, i cui legami covalenti polari deter- 120 Idee per insegnare la chimica con La nuova chimica di Rippa © Italo Bovolenta editore - Zanichelli - 2016 La fotocopia di questa pagina è autorizzata ai soli fini dell’utilizzo nell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo minano dipoli che si annullano per effetto della forma lineare assunta dalla molecola. Gli ioni che si formano a seguito della solubilizzazione del solido ionico non riescono a unirsi nuovamente e a cristallizzare di nuovo perché: – le molecole del solvente circondano gli ioni ed evitano il contatto diretto tra questi; – le molecole del solvente smorzano con i propri dipoli le forze attrattive tra le cariche elettriche opposte; – la carica elettrica degli ioni è impegnata dai poli di segno opposto delle molecole di solvente che circondano ciascuno ione; – la somma delle energie di legame ionedipolo è superiore a quella del legame ionico originario. Nel caso della soluzione di un solido ionico in acqua si ha il processo di dissociazione, vale a dire la separazione degli ioni che vengono circondati dalle molecole d’acqua. L’acqua agisce sia impedendo fisicamente la formazione del legame ionico sia neutralizzando le cariche per l’interposizione dei propri momenti dipolari. Nel caso della dispersione, invece, la molecola polare interagisce con l’acqua principalmente attraverso legami secondari, come il legame idrogeno. L’energia necessaria a rompere i legami idrogeno tra le molecole del composto polare è fornita dalla formazione dei legami idrogeno tra le molecole dell’acqua e quelle del composto polare. Capitolo 5 - Nomi e formule dei composti chimici Capitolo 5 Nomi e formule dei composti chimici PROVA DA SOLO 1 +6. 2 +5. 3 Fluoruro di idrogeno; acido fluoridrico. Diidrossido di bario; idrossido di bario. Diossido di selenio; anidride seleniosa. 4 I2O7 ; MnO. 5 Triossocarbonato (IV) di calcio; carbonato di calcio. Bis(triossobromato) (V) di magnesio; bromato di magnesio. Fluoruro di litio. 6 Ba(NO3) 2 ; LiClO2 ; K2O2 ; Fe2 (CO3) 3. QUESITI 1 La domanda chiede che si specifichi il diverso contenuto informativo rappresentato dalle tre modalità simboliche di rappresentazione di un composto. Perché la risposta sia completa e raggiunga una valutazione positiva è necessario che lo studente specifichi che la formula molecolare esprime il rapporto numerico tra gli atomi e rappresenta la reale composizione del composto, mentre la formula minima indica il rapporto minimo di numeri interi esistente tra gli atomi. Infine lo studente deve illustrare le informazioni desumibili dalla formula di struttura in termini di legami e di geometria spaziale. È opportuno che la discussione sia sviluppata a partire da appropriati esempi. Da valutare positivamente che si faccia notare, con il supporto di esempi, la possibile coincidenza tra formula minima e formula molecolare. SOLUZIONI DEGLI ESERCIZI DEL TESTO La nuova chimica di Rippa Capitolo 4 - Forma delle molecole e proprietà delle sostanze 2 La risposta corretta richiede che lo studente dia una corretta definizione di numero di ossidazione e di valenza, riportando poi le differenze tra questi due concetti. In particolare è necessario che lo studente discuta il significato del valore numerico e del segno + oppure – che lo accompagna nel n.o., illustrando il 121 Idee per insegnare la chimica con La nuova chimica di Rippa © Italo Bovolenta editore - Zanichelli - 2016 La fotocopia di questa pagina è autorizzata ai soli fini dell’utilizzo nell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo La nuova chimica di Rippa Capitolo 5 - Nomi e formule dei composti chimici motivo per cui la valenza può assumere solo valori positivi. È necessario che siano riportati esempi di casi in cui valenza e numero di ossidazione coincidono in valore assoluto e casi in cui questa coincidenza non si verifica. 3 Lo studente deve riportare la definizione della regola dell’ottetto, spiegando che il completamento del guscio esterno fa aumentare la stabilità dell’atomo. Inoltre si chiede che venga mostrato con alcuni esempi come grazie alla regola dell’ottetto la corretta scrittura della formula molecolare risulti facilitata. A questo proposito è da considerarsi positivamente una spiegazione del valore del numero di ossidazione di un elemento proprio alla luce della regola dell’ottetto, per esempio il valore –1 per gli alogeni, i valori –2, +4 e +6 per gli elementi del gruppo 16, il valore +1 e +2 dei metalli, rispettivamente, alcalini e alcalino-terrosi. 4 Si chiede di riassumere il tipo di calcolo con cui si opera il bilanciamento del numero di elettroni acquisiti o ceduti nella formazione di un composto molecolare. Attraverso alcuni esempi lo studente deve dimostrare come si utilizzano il numero di ossidazione e i numeri scritti al pedice di ciascun elemento per mantenere la neutralità complessiva della molecola. La regola della diagonale è una esemplificazione con cui lo studente può aiutarsi nella discussione. 5 Lo studente deve riportare le regole principali con le quali si procede alla determinazione del numero di ossidazione degli elementi di un composto molecolare. Perché la risposta abbia una valutazione positiva è necessario che si faccia un chiaro riferimento a quanto riportato nell’elenco del § 5.4 del testo. Per una risposta completa è necessario che nella discussione si faccia riferimento in particolare ai punti 1, 3, 4, 5 e 6 dell’elenco. 6 Lo studente deve specificare i criteri generali che sottostanno ai differenti sistemi di nomenclatura. In particolare si deve fare riferimento al calcolo del numero di ossidazione e alla codifica del suo valore attraverso specifici suffissi e prefissi, per il sistema tradizionale, o al conteggio degli atomi presenti, per la nomenclatura IUPAC. La domanda è da considerarsi completa solo se lo studente riporta anche la dicitura del numero di ossidazione prevista dalla notazione di Stock. 7 La risposta è da considerarsi completa solo se si riportano tutte le classi di composti binari presentate nel testo: idruri, idracidi, ossidi basici e ossidi acidi, sali binari. Va valutata positivamente una breve spiegazione per ciascuna classe, con esempi di composti binari. 8 La risposta è da considerarsi completa solo se si riportano tutte le classi di composti ternari presentate nel testo: idrossidi, ossiacidi, sali ternari. Va valutata positivamente una breve spiegazione per ciascuna classe, con esempi di composti ternari. 9 La domanda richiede che si riportino e si descrivano le classi di composti caratterizzate dalla presenza di un metallo. È necessario che si faccia riferimento a idruri, ossidi basici, idrossidi e sali (binari, ternari e quaternari) con opportuni esempi. ⓾ La domanda richiede che si riportino e si descrivano le classi di composti caratterizzate dalla presenza di un non-metallo. È necessario che si faccia riferimento a idracidi, ossidi acidi, ossiacidi, sali (binari, ternari e quaternari) con opportuni esempi. ⓫ Lo studente deve indicare come caratteristica distintiva dei sali la contemporanea presenza di un metallo e di un non-metallo, in alcuni casi associati a ossigeno ed eventualmente anche a idrogeno per dare rispettivamente sali ternari e sali quaternari. ⓬ Lo studente deve mostrare di sapere costruire un sale a partire dall’ossiacido o idracido di partenza, individuando nel meccanismo di sostituzione dell’idrogeno con elementi metallici lo schema generale di formazione di un sale. È necessario che sia evidenziato come, conoscendo il composto acido di partenza, sia possibile prevedere quali e quanti sali si possono formare sulla base del numero di atomi di idrogeno presenti. È opportuno che la discussione sia supportata con opportuni esempi chiarificatori. 122 Idee per insegnare la chimica con La nuova chimica di Rippa © Italo Bovolenta editore - Zanichelli - 2016 La fotocopia di questa pagina è autorizzata ai soli fini dell’utilizzo nell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo VERIFICA LE CONOSCENZE - DOMANDE A SCELTA MULTIPLA ⓭ D ⓮ A ⓯ D ⓰ B ㉑ C ㉒ D ㉓ A ㉔ A ⓱ D ㉕ D ㉙ D ㉝ A ㊲ D ㊶ C ㊺ C ㊾ B C ⓲ D ㉖ C ㉚ D ㉞ B ㊳ C ㊷ C ㊻ C ㊿ D C ⓳ C ㉗ B ㉛ C ㉟ C ㊴ C ㊸ C ㊼ C C A ⓴ B ㉘ A ㉜ D ㊱ D ㊵ C ㊹ B ㊽ B C VERIFICA LE ABILITÀ - ESERCIZI E PROBLEMI A B in B2O3 = +3. B S in H2SO3 = +4. C Ca in CaO = +2. D Cr in K2Cr2O7 = +6. E Mn in KMnO4 = +7. F S in K2SO4 = +6. G N in N2O5 = +5. H P in PH3 = –3. I C in CO2 = +4. J C in CH4 = –4. K N in NH3 = –3. L Cl in Cl2O7 = +7. M Fe in FeCl3 = +3. N P in H3PO4 = +5. O Sr in SrCO3 = +2. P Pt in PtCl4 = +4. Q Mn in Na2MnO4 = +6. R P in PCl5 = +5. S Ti in TiBr4 = +4. T Sb in Sb2O5 = +5. A Cl: valenza = 5, n.o. = +5; H: valenza = 1, n.o. = +1; O: valenza = 2, n.o. = –2. B N: valenza = 3, n.o. = +3; O: valenza = 2, n.o. = –2. C Fe: valenza = 2, n.o. = +2; O: valenza = 2, n.o. = –2. D Ca: valenza = 2, n.o. = +2; S: valenza = 2, n.o. = –2. A Cl = +7; O = –2. B Al = +3; O = –2. C Ag = +1; Cl = –1. D S = +6; O = –2. E N = +5; O = –2. F Mn = +7; O = –2. G Li = +1; H = –1. H Fe = +2; O = –2. A K = +1; N = +5; O = –2. B Mg = +2; S = +6; O = –2. C Ca = +2; S = +4; O = –2. D H = +1; C = +4; O = –2. E H = +1; P = +5; O = –2. F H = +1; B = +3; O = –2. G Mg = +2; Si = +4; O = –2. H Sr = +2; H = +1; O = –2. A HClO3. B H2CO3. C Ba(OH) 2. D CrO3. E Fe(OH) 2. F HNO2. G As2O5. H HIO3. A LiH2 → LiH. B KO3 → K2O. C SO4 → SO2 oppure SO3. D NaS2 → Na2S. A S. B OA. C S. D OB. E OB. F OB. G OA. H S. La formula deve presentare nell’ordine: A un metallo + idrogeno; B un metallo + un non-metallo + ossigeno; C idrogeno + un non-metallo + ossigeno; D un metallo + gruppo OH. A IU. B TR. C SK. D IU. E IU. F TR. G IU. H SK. SOLUZIONI DEGLI ESERCIZI DEL TESTO La nuova chimica di Rippa Capitolo 5 - Nomi e formule dei composti chimici 123 Idee per insegnare la chimica con La nuova chimica di Rippa © Italo Bovolenta editore - Zanichelli - 2016 La fotocopia di questa pagina è autorizzata ai soli fini dell’utilizzo nell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo La nuova chimica di Rippa Capitolo 5 - Nomi e formule dei composti chimici A Na2O. B Fe2O3. C Cu2O. D Mn2O7. E SnO2. F BaH2. G Nb(OH) 5. H Sn(OH) 4 . A Idrossido manganico; triidrossido di manganese. B Stibina; triidruro di antimonio. C Perossido di potassio; perossido di dipotassio. D Ammoniaca; triidruro di azoto. E Ossido ferroso; monossido di ferro. F Ossido rameoso; monossido di dirame. G Perossido di bario; diossido di bario. H Idrossido di alluminio; triidrossido di alluminio. A H2Te. B H4P2O7. C H2S. D P2O5. E HNO3. A Acido solfidrico; solfuro di diidrogeno. B Anidride ipoclorosa , monossido di dicloro. C Acido bromidrico; bromuro di idrogeno. D Acido permanganico; acido tetraossomanganico (VII). A Fe(NO3) 3. B Al2 (HPO4) 3. C K2SO4 . D KHSO3. E Li2S. F NaHCO3. G CaBr2. A Manganato di sodio; tetraossomanganato (VI) di disodio. B Solfato di calcio; tetraossosolfato (VI) di calcio. C Idrogenosolfito di sodio; idrogenotriossosolfato (IV) di sodio. D Diidrogenofosfato di potassio; diidrogenotetraossofosfato (V) di potassio. E Nitrito di litio; diossonitrato (III) di litio. F Ioduro di bario; diioduro di bario. Capitolo 6 - Radioattività e reazioni nucleari Capitolo 6 Radioattività e reazioni nucleari PROVA DA SOLO 220 208 1 228 88 Ra; 86 Rn; 81 Tl. 2 228 89 Ac; 228 212 49 210 90 Th; 83 Bi; 21 Sc; 84 Po. QUESITI 1 La domanda richiede che lo studente fornisca una definizione di radioisotopo e illustri, nelle linee generali, il funzionamento di un acceleratore di particelle. Da valutare positivamente la narrazione della scoperta della radioattività. 2 La risposta è da considerarsi positiva se lo studente spiega che i fenomeni legati alla radioattività fecero cadere il presupposto teorico della chimica classica, secondo il quale possono trasformarsi solo i composti e non gli elementi. 3 La domanda richiede una definizione del fenomeno del difetto di massa e un approfondimento sulle conseguenze teoriche in relazione al principio di conservazione dell’energia e al principio di conservazione della massa. È necessario che lo studente riporti la formula di Einstein e la commenti, evidenziando la stretta correlazione tra le due grandezze, massa ed energia. Sono da valutarsi positivamente collegamenti con fenomeni astronomici, come la produzione di energia nei corpi stellari, o con i processi di fusione e di fissione nucleare. 4 Lo studente deve approfondire il motivo per cui nella trattazione dei processi chimici non si fa solitamente cenno al difetto di massa. Inoltre va spiegata la validità della legge di Lavoisier nel contesto delle reazioni chimiche. È da considerarsi positivamente una discussione supportata da esempi che facciano risaltare le quantità di massa e di energia in gioco. 5 Lo studente deve illustrare in modo completo le caratteristiche dei raggi alfa, beta e 124 Idee per insegnare la chimica con La nuova chimica di Rippa © Italo Bovolenta editore - Zanichelli - 2016 La fotocopia di questa pagina è autorizzata ai soli fini dell’utilizzo nell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo gamma in termini di carica elettrica, di capacità di penetrazione, di energia e di pericolosità biologica. Da valutare positivamente i riferimenti a esperimenti e a personaggi della fisica che hanno contribuito allo studio dei fenomeni radioattivi. 6 Si richiede l’indicazione dei fattori che influenzano la stabilità del nucleo atomico. In particolare è necessario il riferimento al rapporto N/Z tra protoni e neutroni e alla variazione di questo rapporto con l’incremento del numero atomico. È da considerarsi completa solo una risposta che discuta della fascia di stabilità nucleare, riportando i valori di N/Z che garantiscono la stabilità del nucleo al variare di Z. Va considerata pienamente positiva la risposta che comprende una discussione sul grafico di figura 6.7 e una riflessione sul legame esistente tra stabilità del nucleo ed energia di legame. 7 La risposta è da considerarsi completa solo se descrive in modo esaustivo le caratteristiche delle differenti tipologie di decadimento, specificando come variano il numero atomico e il numero di massa a seguito del fenomeno e quale tipo di particella viene rilasciata. Una risposta pienamente positiva richiede che lo studente riporti esempi di equazioni nucleari che illustrino le diverse tipologie di decadimento. Da considerare molto positivamente anche la descrizione del concetto di famiglia radioattiva e la puntualizzazione sulla natura probabilistica del fenomeno. 8 Lo studente deve riportare la definizione di tempo di dimezzamento, specificando come il decadimento radioattivo sia un processo probabilistico a probabilità costante. È necessario che nella discussione si evidenzi come, pur variando il numero di atomi che decadono, resta costante il rapporto tra nuclei genitori presenti e nuclei figli che si formano. È opportuno che lo studente introduca anche il concetto di attività, mettendolo in relazione al tempo di dimezzamento. Per una valutazione pienamente positiva è necessario che si accompagni la discussione con un esempio grafico e si riportino a titolo esemplificativo valori del tempo di dimezzamento di alcuni radioisotopi. Una risposta completa potrà toccare l’argomento della radiometria e dell’uso del carbonio-14 per la datazione dei reperti biologici. 9 Si richiede una descrizione sintetica del processo di fissione, a partire dalla definizione per arrivare a discutere sulle conseguenze principali del fenomeno. È necessario che si faccia riferimento alla suddivisione del nucleo, alla liberazione di neutroni, alla emissione di energia. La risposta completa prevede che lo studente fornisca una breve definizione di reazione a catena, riportando almeno un esempio. ⓾ Si chiede una breve discussione del concetto di massa critica, facendo riferimento alla possibilità di innescare una reazione a catena. È positivo ogni riferimento a come il fenomeno di autoalimentazione sia sfruttabile per la fabbricazione di ordigni bellici o per la produzione di energia nucleare. ⓫ La domanda chiede che si illustri il processo di fusione nucleare. Una risposta completa comprende la presentazione sia dei vantaggi della fusione rispetto alla fissione sia dei problemi tecnici di sfruttamento legati ai vincoli energetici. È da valutare positivamente il collegamento a fenomeni astrofisici, come la produzione di energia nei corpi stellari. ⓬ Perché la risposta possa essere considerata completa e positiva è necessario che si riportino le principali differenze esistenti tra i due processi, come riassunte nel § 6.11. Da valutare positivamente ulteriori differenze e somiglianze che lo studente può rilevare, se opportunamente circostanziate. VERIFICA LE CONOSCENZE - DOMANDE A SCELTA MULTIPLA ⓭ B ⓮ B ⓯ C ⓳ A ⓴ D ㉑ B ⓰ C ㉒ C ㉕ B ㉘ A ⓱ C ㉓ D ㉖ C ⓲ B ㉔ C ㉗ B SOLUZIONI DEGLI ESERCIZI DEL TESTO La nuova chimica di Rippa Capitolo 6 - Radioattività e reazioni nucleari VERIFICA LE ABILITÀ - ESERCIZI E PROBLEMI ㉙ A 17 protoni, 18 neutroni, 35 nucleoni. B 17 protoni, 20 neutroni, 37 nucleoni. C 88 protoni, 138 neutroni, 226 nucleoni. D 94 protoni, 145 neutroni, 239 nucleoni. 125 Idee per insegnare la chimica con La nuova chimica di Rippa © Italo Bovolenta editore - Zanichelli - 2016 La fotocopia di questa pagina è autorizzata ai soli fini dell’utilizzo nell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo La nuova chimica di Rippa Capitolo 6 - Radioattività e reazioni nucleari ㉚ [1,04 · 10–27 g]. ㉛ Stagno-112 ha 50 protoni e 62 neutroni, indio-112 ha 49 protoni e 63 neutroni. Indio-112 andrà incontro a decadimento radioattivo α o β, fintanto che si trasformerà in un isotopo stabile. ㉜ A Una particella β–, cioè un elettrone. Col decadimento β– diminuisce il rapporto neutroni/protoni. B Una particella β+, cioè un positrone. Col decadimento β+ aumenta il rapporto neutroni/protoni. C In entrambi i casi il nucleo diventa più stabile. ㊷ 136 C + 11 H → 147 N. 0 ㊸ 30 15 P → +1e + 30 14 Si. ㊹ [5,4 · 1011 J; 0,20%]. 4 30 1 ㊺ A 27 13 Al + 2 He → 15 P + 0 n; 82 0 B 82 35 Br → 36 Kr + –1 e; 0 7 7 C –1 e + 4 Be → 3 Li; D 126 C + 21 H → 137 N + 01 n. ㊻ A 244 Am → 134 I + 107 Mo + 3n; B 239 Pu + n → 98 Mo + 138 Te + 4n; C 235 U + n → 101 Mo + 132 Sn + 3n; D 239 Pu + n → 104 Ru + 133 In + 3n. ㉝ Sotto la banda di stabilità, in modo da incrementare il rapporto neutroni/protoni e garantire maggiore stabilità. ㉞ Stabile, perché ricade nella fascia di stabilità. ㉟ Decadimento beta– : nel decadimento beta– aumenta di una unità il numero dei protoni e diminuisce di una unità il numero dei neutroni. Decadimento gamma: nel decadimento gamma non vengono emesse particelle. Decadimento alfa: nessuno dei due nuclidi prodotti è una particella alfa. ㊱ 146 C → 147 N + –10 e; 137 0 137 55 Cs → 56 Ba + –1 e; 85 0 36 Kr → 85 37 Rb + –1 e; 239 239 0 93 Np → 94 Pu + –1 e. ㊲ 241 237 4 95 Am → 93 Np + 2 He; 210 206 4 84 Po → 82 Pb + 2 He. 4 234 0 234 0 234 ㊳ A 238 92U → 2He + 90Th → –1e + 91Pa → –1e + 92U. 235 4 231 0 231 4 227 B 92U → 2He + 90Th → –1e + 91Pa → 2He + 89Ac. ㊴ Il decadimento β–, perché per emissione di una particella β– il rapporto tra neutroni e protoni diventa tale da posizionare il radioisotopo a sinistra della banda di stabilità. L’emissione della particella negativa fa diminuire di 1 il numero dei neutroni e fa aumentare di 1 il numero dei protoni, cioè il numero atomico Z, stabilizzando il radionuclide: 0 40 40 0 40 40 19 K → –1 e + 20 Ca; 19 K → +1 e + 18 Ar. ㊵ Poiché sono trascorsi 4 tempi di dimezzamento, la quantità residua è pari a 1/24 = 1/16 di quella iniziale: 456 ng / 16 = 28,5 ng. ㊶ 1/8; 1/16; 1/2; 1/16. 126 Idee per insegnare la chimica con La nuova chimica di Rippa © Italo Bovolenta editore - Zanichelli - 2016 La fotocopia di questa pagina è autorizzata ai soli fini dell’utilizzo nell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo La nuova chimica di Rippa Capitolo 7 - Proprietà delle soluzioni Proprietà delle soluzioni PROVA DA SOLO 1 [16,7%; 18,3%; 0,0580; 3,13 M; 3,42 m]. 2 [5,17 m]. 3 [90 g]. 4 [1,12 g/mL]. 5 [1,30 g/mL]. 6 [0,031 bar]. 7 [80,5 °C]. QUESITI 1 Il quesito richiede che si distingua tra i processi di ionizzazione e dissociazione elettrolitica. Il dato che deve emergere, perché la risposta sia valutabile positivamente, è che la ionizzazione è una reazione chimica durante la quale si producono ioni, mentre la dissociazione non è una reazione ma una liberazione di ioni già esistenti. Una risposta completa deve specificare come nel caso della ionizzazione si tratti di molecole polari, tipicamente acidi e basi deboli, che reagiscono con l’acqua scindendosi e dando così origine a ioni. Questi successivamente si dissociano e vanno in soluzione in forma idratata, vale a dire circondati da molecole d’acqua. Al contrario, la dissociazione riguarda composti ionici, come sali e basi forti, che in soluzione acquosa semplicemente sono sottoposti alla scomposizione del reticolo cristallino e alla separazione dei diversi ioni. Da considerarsi positiva la risposta che comprenda esempi dei due processi, come la ionizzazione e la successiva dissociazione dell’acido cloridrico e la dissociazione elettrolitica dell’idrossido di sodio: + HCl (g) + H2O (l) → H3O(aq) + Cl –(aq); NaOH (s) → Na +(aq) + OH –(aq). 2 La risposta deve indicare possibili azioni volte a verificare la presenza di ioni in soluzione. In particolare è necessario che si faccia riferimento alla conducibilità elettrica delle soluzioni elettrolitiche. Da valutare positivamente una discussione sull’influenza del grado di dissociazione sul valore della conducibilità. 3 Si richiede una definizione di elettrolita. Nella spiegazione del concetto di forza degli elettroliti è necessario che si propongano degli esempi. 4 È necessario che nella risposta sia fornita una definizione del grado di dissociazione come grandezza misurabile e se ne indichi il metodo di determinazione. Perché la risposta possa considerarsi pienamente positiva, si devono indicare i valori che il grado di dissociazione può assumere nei diversi casi di elettroliti forti, di elettroliti deboli e di nonelettroliti, fornendo per essi una adeguata motivazione. 5 La risposta deve fornire una definizione del coefficiente di Van’t Hoff e il metodo per la sua determinazione. È necessario che sia spiegata anche l’importanza di questo fattore di correzione e l’ambito di utilizzo, in particolare facendo riferimento al fatto che le proprietà colligative dipendono dal numero di particelle presenti in soluzione, valore che cambia a seconda che si abbia a che fare con soluzioni elettrolitiche o non elettrolitiche. Da valutarsi positivamente la formulazione di esempi di determinazione del coefficiente di Van’t Hoff. 6 La risposta deve riportare la definizione di frazione molare come grandezza adimensionale utilizzata nella determinazione di alcune proprietà colligative. Lo studente può organizzare la risposta anche in forma di tabella, riproponendo i contenuti della tabella 7.1 del testo. Perché la risposta sia completa, è necessario che si specifichino, motivandoli, i campi di applicazione delle diverse grandezze utilizzate per esprimere la concentrazione delle soluzioni: la molarità nel caso della determinazione della pressione osmotica o nei calcoli stechiometrici in volume, la molalità per esprimere proprietà colligative e calcoli stechiometrici senza che ci sia dipendenza dalla temperatura ambiente, le percentuali peso/peso o peso/volume nel caso di calcoli in cui non interessa il passaggio attraverso il numero di moli. SOLUZIONI DEGLI ESERCIZI DEL TESTO Capitolo 7 7 Si richiede una definizione del termine «colligativo». La risposta deve specificare come le 127 Idee per insegnare la chimica con La nuova chimica di Rippa © Italo Bovolenta editore - Zanichelli - 2016 La fotocopia di questa pagina è autorizzata ai soli fini dell’utilizzo nell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo La nuova chimica di Rippa Capitolo 7 - Proprietà delle soluzioni diverse proprietà dipendano solo dal numero di particelle e non dalla natura chimica di soluto e solvente. 8 La risposta deve contenere una definizione della legge di Raoult, il suo ambito di applicazione e almeno una sua espressione in termini matematici. Da valutarsi positivamente la presentazione della legge rimodulata in funzione della frazione molare. La risposta è da ritenersi completa se corredata da un grafico che illustri la relazione tra psolvente e Xsolvente. Da considerare infine eccellente la proposizione di esempi di applicazione della legge tratti dall’esperienza quotidiana. 9 La risposta deve contenere una definizione dei due fenomeni, l’innalzamento ebullioscopico e l’abbassamento crioscopico, corredata da esempi illustrativi tratti dall’esperienza quotidiana, come la salatura dell’acqua durante la cottura dei cibi, lo spargimento di sali lungo le strade in inverno, l’uso di liquidi antigelo per le automobili ecc. È inoltre necessario che venga proposta una formulazione dei fenomeni in termini matematici. È da considerarsi completa la risposta solo se si illustrano tramite grafici le relazioni tra pressione di vapore e temperatura, se si specifica il motivo dell’uso della molalità nelle formule relative a innalzamento ebullioscopico e abbassamento crioscopico, se si spiega il significato delle costanti ebullioscopica e crioscopica e, infine, se si indica l’eventuale modifica della relazione matematica nel caso di soluti dissociati. ⓾ La risposta deve fornire una definizione del processo di diffusione. Da considerarsi positivamente una discussione che introduca il concetto di gradiente e sottolinei la spontaneità del movimento particellare volto all’annullamento del gradiente e quindi al raggiungimento dell’equilibrio. Esempi di fenomeni di diffusione presi dall’esperienza quotidiana, come la diluizione di una soluzione o l’espansione di un gas, e presi dalla biologia, come lo spostamento di sostanze attraverso una membrana cellulare, sono valutati molto positivamente. ⓫ Perché la risposta sia considerata positiva, deve prevedere una descrizione del sistema entro cui si verifica il fenomeno osmotico, con presenza di concentrazioni diverse e di una membrana semipermeabile, oltre a una illustrazione dettagliata del processo. È ne- cessario, inoltre, che nella risposta si chiarisca l’importanza del processo osmotico nella regolazione del passaggio delle sostanze attraverso le membrane biologiche, riferendo specifici esempi. La risposta è da ritenersi molto positiva se estende la trattazione anche all’osmosi inversa e alle sue applicazioni tecniche, e se analizza la determinazione quantitativa della pressione osmotica. ⓬ La risposta deve fornire una definizione che chiarisca il significato del termine «isotonico» riferito alle soluzioni, illustrando con un esempio il caso in cui si verifica la condizione di isotonia. VERIFICA LE CONOSCENZE - DOMANDE A SCELTA MULTIPLA ⓭ A ⓮ B ⓯ B ⓳ D ⓴ B ㉑ B ⓰ C ㉒ A ㉕ D ㉘ D ㉛ C ㉞ C ㊲ C ㊵ A ⓱ D ㉓ C ㉖ A ㉙ B ㉜ B ㉟ C ㊳ D ㊶ B ⓲ D ㉔ B ㉗ C ㉚ B ㉝ D ㊱ C ㊴ D VERIFICA LE ABILITÀ - ESERCIZI E PROBLEMI ㊷ A non si scioglie; B si scioglie, si ionizza e si dissocia; C si scioglie e si dissocia; D si scioglie; E si scioglie e si dissocia; F si scioglie, si ionizza e si dissocia; G si scioglie e si dissocia; H non si scioglie. ㊸ [0,36]. ㊹ [0,62]. ㊺ [0,30 mol]. ㊻ [2,1%]. 128 Idee per insegnare la chimica con La nuova chimica di Rippa © Italo Bovolenta editore - Zanichelli - 2016 La fotocopia di questa pagina è autorizzata ai soli fini dell’utilizzo nell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo Capitolo 8 - Reazioni chimiche ㊼ Δpsolvente = p°solvente – psolvente (1) quindi in base alla legge di Raoult Δpsolvente = p°solvente – (X solvente · p°solvente) da cui, mettendo in evidenza p°solvente , si ottiene Δpsolvente = p°solvente (1 – Xsolvente) (2) Poiché la somma delle frazioni molari di una soluzione è sempre pari a 1, cioè X solvente + X soluto = 1 si può scrivere che X soluto = 1 – X solvente e, sostituendo nella (2), si giunge infine all'espressione Δpsolvente = p°solvente · X soluto . Capitolo 8 ㊽ [0,09]. 8 2N2 + 5O2 → 2N2O5 ; 2HNO3 → N2O5 + H2O. ㊾ [1,26 m]. ㊿ [2,01 m]. [0,0102 m]. [491,8 g]. [123 g]. [80,6 °C]. A –11,16 °C; B –11,16 °C; C –5,58 °C; D –9,30 °C. CaCl2 ; NaCl < Ca3 (PO4) 2 < C6H12O6. [1,36 m]. [3,85 bar]. [0,17; 0,83]. [2,93 M; 3,12 m; 0,10]. [144 g]. [0,64 mol/L]. [1,71 m]. [500 mL]. [0,092 mol/L]. [57,0 g]. [3,17 · 10–2 bar]. [101,25 °C; –4,58 °C]. Reazioni chimiche PROVA DA SOLO 1 [999 g; 563 g]. 2 [6,15 g]. 3 Idrogeno. 4 LiOH. 5 [30 L]. 6 [66,9%]. 7 I2O + H2O → 2HIO. QUESITI 1 La risposta è da considerarsi completa se si fa riferimento, anche in termini generici, alla stabilità derivante dalla variazione energetica associata a ciascuna reazione chimica. È necessario che dalla risposta emerga come la differenza tra le trasformazioni chimiche e quelle fisiche sia inerente al fatto che solo nel primo caso si assiste a un riarrangiamento della materia. Una risposta pienamente positiva illustra esempi tratti dalla realtà quotidiana. 2 Perché la risposta abbia una valutazione positiva è necessario che si faccia riferimento alla legge di conservazione della massa di Lavoisier, eventualmente enunciandola. Da considerarsi pienamente positiva una risposta che riporti la procedura per il corretto bilanciamento delle reazioni. 3 Si richiede una definizione della stechiometria come branca della chimica e una discussione dei possibili valori che i coefficienti possono assumere. Da considerarsi completa una risposta in cui si specifichi, attraverso semplici esempi, il ruolo moltiplicativo dei coefficienti per tutti gli elementi presenti in una molecola. Molto positiva una risposta che dimostri attraverso esempi come i coefficienti possano assumere valori interi o frazionari. SOLUZIONI DEGLI ESERCIZI DEL TESTO La nuova chimica di Rippa Capitolo 7 - Proprietà delle soluzioni 129 Idee per insegnare la chimica con La nuova chimica di Rippa © Italo Bovolenta editore - Zanichelli - 2016 La fotocopia di questa pagina è autorizzata ai soli fini dell’utilizzo nell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo La nuova chimica di Rippa Capitolo 8 - Reazioni chimiche 4 È necessario che dalla risposta emerga il significato dei coefficienti stechiometrici come rapporti quantitativi tra sostanze, e che venga specificato il senso di tali rapporti su scala micro e su scala macro. Perché la risposta sia completa è necessario che si discuta della stechiometria in fase gassosa, specificando il significato volumetrico assunto dai coefficienti stechiometrici e facendo un chiaro riferimento all’equazione di stato dei gas perfetti e al principio di Avogadro. Molto positiva la risposta in cui si faccia presente la possibilità della variazione nel corso della reazione chimica del numero complessivo di moli tra reagenti e prodotti. 5 Si richiede una definizione di reagente limitante. Da considerarsi positivamente il riferimento a esempi tratti dalla realtà quotidiana. Molto positiva la risposta in cui gli esempi riportati facciano emergere come non sempre il reagente limitante corrisponde all’elemento o al composto presente in minore quantità in peso e come sia importante la conoscenza del rapporto stechiometrico tra i reagenti. 6 Si richiede l’illustrazione in dettaglio del metodo della titolazione. La risposta è da considerarsi positiva solo se si specificano finalità e limiti di impiego del metodo. Perché la risposta sia completa è necessario che si riporti un esempio di titolazione e che si utilizzino i termini corretti per individuare la sostanza da titolare e la sostanza con cui si procede alla titolazione. 7 La risposta è da considerarsi positiva se si fornisce una definizione di resa teorica, di resa effettiva e di resa percentuale, possibilmente accompagnate dalle rispettive relazioni matematiche. Perché la risposta sia completa è inoltre necessario che si discuta, anche genericamente, delle motivazioni che portano una reazione ad avere una resa inferiore a quella attesa, facendo riferimento al grado di purezza delle sostanze, alla precisione degli strumenti e delle procedure, agli errori dell’operatore. ne del numero di ossidazione e se si specifica il significato dei termini «ossidare» e «ridurre». Devono inoltre essere proposti esempi di reazioni redox, come la combustione, la fotosintesi e l’ossidazione del glucosio durante la respirazione cellulare. 9 Si richiede di discutere di due tipologie di reazione, individuandone le differenze. In particolare deve emergere che nel caso delle reazioni di dissociazione ionica si assiste al passaggio in soluzione di ioni già presenti nel composto, senza formazione di nuovi legami primari, mentre nel caso delle reazioni di decomposizione si formano nuovi legami primari e i prodotti sono molecole neutre. Da considerare positivamente eventuali esempi dei due tipi di reazione. Molto positivo l’approfondimento sul diverso tipo di legame, ionico o covalente, che caratterizza le sostanze reagenti nei due casi. ⓾ Si richiede di illustrare, attraverso esempi, la differenza tra i due processi, sostituzione semplice e doppio scambio. Da considerarsi positiva la presentazione delle più comuni sostituzioni e la discussione su come la diversa reattività tra gli elementi in gioco influenzi il processo. ⓫ La risposta deve illustrare esempi di reazioni di neutralizzazione. È necessario che gli esempi siano correttamente classificati come reazioni di doppio scambio tra composti con caratteristiche opposte, acide e basiche, con formazione di composti con caratteristiche neutre, i sali, e che si specifichi il senso del termine «neutralizzazione». ⓬ La risposta è completa se riporta esempi di reazioni in cui si forma un precipitato. Da valutarsi positivamente l’uso della corretta simbologia per indicare il precipitato. Molto positiva la discussione sulla formazione del precipitato in termini di solubilità di un prodotto e di come la solubilità possa essere influenzata dai parametri chimico-fisici del sistema. 8 La risposta è da considerarsi positiva se si identificano i processi ossidoriduttivi come trasformazioni in cui si ha trasferimento di elettroni da alcuni atomi ad altri. La risposta è completa solo se si fa presente che lo scambio elettronico è riconoscibile dalla variazio130 Idee per insegnare la chimica con La nuova chimica di Rippa © Italo Bovolenta editore - Zanichelli - 2016 La fotocopia di questa pagina è autorizzata ai soli fini dell’utilizzo nell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo La nuova chimica di Rippa Capitolo 8 - Reazioni chimiche ⓭ C ⓰ A ⓳ D ㉒ A ㉕ A ㉘ A ㉛ A ㉞ D ㊲ D ㊵ B ㊸ A ㊻ A ⓮ D ⓱ D ⓴ D ㉓ A ㉖ A ㉙ B ㉜ A ㉟ A ㊳ A ㊶ B ㊹ B ㊼ B ⓯ C ⓲ B ㉑ B ㉔ B ㉗ D ㉚ D ㉝ D ㊱ C ㊴ B ㊷ A ㊺ D VERIFICA LE ABILITÀ - ESERCIZI E PROBLEMI ㊽ A 2HClO + Ca(OH) 2 → Ca(ClO) 2 + 2H2O; reazione di doppio scambio. B 2HI + 2K → 2KI + H2 ; reazione di sostituzione. C BeCl2 + 2NaI → 2NaCl + BeI2 ; reazione di doppio scambio. D Al2 (SO4) 3 + 6LiF → 2AlF3 + 3Li2SO4 ; reazione di doppio scambio. E 2H2S + Pb(OH) 4 → PbS2 + 4H2O; reazione di neutralizzazione. F 2HCl + Sn(OH) 2 → SnCl2 + 2H2O; reazione di neutralizzazione. G C + O2 → CO2 ; reazione di sintesi. H C3H8 + 5O2 → 3CO2 + 4H2O; reazione di combustione. I CaSO3 → CaO + SO2 ; reazione di decomposizione. J HNO2 + KOH → KNO2 + H2O; reazione di neutralizzazione. ㊾ A HCl (aq) + KOH (s) → K +(aq) + Cl–(aq) + H2O (l); B NH+4(aq) + Cl–(aq) + NaOH (s) → Na +(aq) + Cl–(aq) + NH3(g)↑ + H2O (l); – C 2Ag +(aq) + 2NO3(aq) + H2S (g) → 2HNO3(aq) + Ag2S (s)↓; – D 2K +(aq) + 2NO3(aq) + 2Ag +(aq) + CrO2– 4(aq) → + – + 2– 2Ag (aq) + 2NO3(aq) + 2K (aq) + CrO 4(aq). ㊿ A PCl3 + Cl2 → PCl5 ; B 2KMnO4 → O2 + MnO2 + K2MnO4 ; C Cl2O3 + H2O → 2HClO2 ; D NaOH + NaHSO3 → Na2SO3 + H2O. [7,48 · 105 mol]. [30,24 g]. [2 000 g]. [7,08 g di Al; 62,9 g di Br2]. [292,3 g]. [0,165 mol]. [Na; 0,48 g]. [0,136 L; 37,5 g]. [11 g]. [34,0%]. A [696 g]; B [133 L]; C [292 g]. A Pb(NO3) 2 + 2KBr → PbBr2 + 2KNO3 ; equazione ionica netta: – Pb2+ (aq) + 2Br (aq) → PbBr2(s) . B Ni(NO3) 2 + Na2CO3 → NiCO3 + 2NaNO3 ; equazione ionica netta: 2– Ni2+ (aq) + CO3(aq) → NiCO3(s) . D CaCl2 + 2KF → CaF2 + 2KCl; equazione ionica netta: – Ca2+ (aq) + 2F(aq) → CaF2(s) . C Ca(NO3) 2 + Na2SO4 → CaSO4 + 2NaNO3 ; equazione ionica netta: 2– Ca2+ (aq) + SO4(aq) → CaSO4(s) . [CH4 ; 90,4 mol]. [98,5 g]. [1,27 M]. [1,40 L]. [27,4 mL]. [71,1%]. [85,5%]. SOLUZIONI DEGLI ESERCIZI DEL TESTO VERIFICA LE CONOSCENZE - DOMANDE A SCELTA MULTIPLA 2NaCl + H2SO4 → Na2SO4 + 2HCl; reazione di doppio scambio. [20,27 g; 12,45 L]. [O2]. [HCl]. [9,52 g; 0,09 mol; 14,6 g; 55%]. 131 Idee per insegnare la chimica con La nuova chimica di Rippa © Italo Bovolenta editore - Zanichelli - 2016 La fotocopia di questa pagina è autorizzata ai soli fini dell’utilizzo nell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo La nuova chimica di Rippa Capitolo 8 - Reazioni chimiche A C + O2 → CO2 ; B Al2O3 + 3H2O → 2Al(OH) 3 ; C Ca + Cl2 → CaCl2 ; D N2O3 + H2O → 2HNO2. A 2HI → H2 + I2 ; B 2HgO → 2Hg + O2 ; C PbCO3 → PbO + CO2 ; D 2H3PO4 → P2O5 + 3H2O. A Ag2O + H2 → 2Ag + H2O; B 3Ca + 2H3PO3 → Ca3 (PO3) 2 + 3H2 ; C Al + 3AgNO3 → Al(NO3) 3 + 3Ag; D CuSO4 + Zn → ZnSO4 + Cu. A FeS + 2NaClO3 → Na2S + Fe(ClO3) 2 ; B Na2S + H2SO4 → Na2SO4 + H2S; C 2AlCl3 + 3Ca(OH) 2 → 3CaCl2 + 2Al(OH) 3 ; D Pb(NO3) 2 + K2CrO4 → PbCrO4 + 2KNO3. A H2SO3 + Sr(OH) 2 → SrSO3 + 2H2O; B H3PO3 + 3LiOH → Li3PO3 + 3H2O; C 2HNO3 + Mg(OH) 2 → Mg(NO3) 2 + 2H2O; D 3HCl + Ga(OH) 3 → GaCl3 + 3H2O. A FeCl3 + 3RbOH → Fe(OH) 3 + 3RbCl; reazione di doppio scambio. B Pb(NO3) 2 + 2NaCl → 2NaNO3 + PbCl2 ; reazione di doppio scambio. C NiO + H2O → Ni(OH) 2 ; reazione di sintesi. D H2SO4 + Zn → ZnSO4 + H2 ; reazione di sostituzione. E Mg3N2 + 6H2O → 3Mg(OH) 2 + 2NH3 ; reazione di doppio scambio. F 2Al + 3H2SO4 → Al2 (SO4) 3 + 3H2 ; reazione di sostituzione. G KCN + HCl → HCN + KCl; reazione di doppio scambio. H 2HI → H2 + I2 ; reazione di decomposizione. Capitolo 9 - Energia e velocità delle reazioni chimiche Capitolo 9 Energia e velocità delle reazioni chimiche PROVA DA SOLO 1 [2,52 · 104 kJ]. 2 Entrambe le reazioni sono esotermiche, con ΔH < 0. 3 [–1 411 kJ/mol]. 4 [180 kJ/mol]. 5 a) spontanea; b) spontanea. QUESITI 1 La risposta è completa se si riportano le corrette definizioni delle tre tipologie di sistema, associate a esempi tratti dalla realtà quotidiana. Molto positiva l’eventuale discussione su come un sistema isolato si mantenga tale solo a livello teorico, mentre nella realtà costituisca una condizione temporanea. 2 Dalla risposta è necessario che emerga come l’energia chimica sia una forma di energia potenziale, associata ai legami chimici e quindi alle strutture molecolari, come l’energia termica sia il risultato dei moti delle particelle e come l’energia interna sia l’energia complessiva del sistema. 3 La risposta è da considerarsi positiva se fornisce una definizione del primo principio della termodinamica e una sua proposizione in termini matematici. La risposta è completa se illustra i concetti di calore e di lavoro e se specifica la convenzione usata per i segni. È inoltre necessario che nella discussione sia messo in risalto il valore teorico di questo principio e siano definiti i suoi limiti di applicabilità. 4 La risposta deve contenere una definizione del concetto di funzione di stato, con esempi tratti anche dalla realtà quotidiana. 5 Si richiede una definizione di entalpia e una discussione sul suo significato. È necessario che si specifichi che il suo utilizzo è limitato alle trasformazioni a pressione costante. 132 Idee per insegnare la chimica con La nuova chimica di Rippa © Italo Bovolenta editore - Zanichelli - 2016 La fotocopia di questa pagina è autorizzata ai soli fini dell’utilizzo nell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo È importante anche indicare le motivazioni della introduzione di questa grandezza per la determinazione delle variazioni energetiche associate alle trasformazioni chimiche. Molto positiva una discussione sul significato della grandezza attraverso la riproposizione dei passaggi che portano alla sua definizione matematica. La risposta è completa solo se si fornisce anche una definizione di entalpia di formazione. Molto positiva la discussione, anche attraverso esempi, di come l’entalpia di formazione abbia notevole valore informativo relativamente alla formazione dei diversi composti. 6 Si richiede una discussione, in termini qualitativi, sulla relazione tra la grandezza entropia e i processi di trasformazione chimica. È necessario che emerga come questa grandezza sia correlata al grado di disordine di un sistema e fornisca informazioni importanti circa la spontaneità di un processo chimico. 7 La domanda chiede una discussione del diverso concetto di spontaneità espresso dall’entropia e dall’entalpia, arrivando a definire quindi, anche matematicamente, l’energia libera come la grandezza in grado di fornire una indicazione complessiva della spontaneità di una reazione. Nella discussione è necessario siano specificati i valori che le grandezze termodinamiche devono assumere nel caso in cui la trasformazione sia spontanea oppure non spontanea. 8 La risposta è completa se fornisce una definizione dei termini «esotermico» ed «endotermico» e dei termini «esoergonico» ed «endoergonico», facendo riferimento rispettivamente ai valori assunti dall’entalpia e dall’energia libera. Da valutare positivamente la discussione della spontaneità di una reazione in relazione alla variazione di entalpia e di energia libera. 9 La risposta deve illustrare, sfruttando la relazione matematica che definisce l’energia libera, in quali condizioni è possibile che un processo endotermico possa rivelarsi spontaneo. Positiva una discussione esemplificativa che discuta dei segni di ΔS, ΔH e ΔG e del ruolo della temperatura. Molto positiva la proposizione di esempi. ⓾ La risposta è da considerarsi positiva se fornisce una definizione di velocità in ambito chimico, illustrando in dettaglio l’equazione cinetica di una reazione. La risposta è completa solo se si specificano i termini dell’equazione e in particolare il ruolo degli esponenti nella definizione dell’ordine di una reazione. Positiva la proposizione di grafici che illustrino il diverso andamento delle reazioni di differente ordine e anche la specificazione di come l’ordine di reazione sia correlato alla velocità. ⓫ La domanda chiede una discussione articolata sui parametri in grado di influenzare la velocità di una reazione. Perché la risposta sia completa deve contenere riferimenti alla concentrazione, al grado di suddivisione dei reagenti, all’effetto sterico, alla temperatura, all’energia di attivazione e ai catalizzatori. Per ciascuno di questi fattori deve essere specificato l’effetto sulla velocità di reazione. Da considerarsi positiva la proposizione di esempi che illustrino le diverse situazioni trattate. ⓬ La risposta deve riportare la definizione di energia di attivazione e la discussione sul suo significato in termini di energia necessaria alla rottura dei legami e alla formazione del complesso attivato. Perché la risposta sia completa è necessario citare i catalizzatori e discuterne il ruolo. È necessario, inoltre, che la risposta sia corredata di un grafico che illustri il profilo energetico di una reazione e le variazioni di energia di attivazione a seguito della presenza di catalizzatori. VERIFICA LE CONOSCENZE - DOMANDE A SCELTA MULTIPLA ⓭ B ⓮ D ⓯ B ⓰ D ㉑ C ㉒ B ㉓ C ㉔ D ⓱ D ㉕ B ㉙ B ㉝ C ㊲ A ㊶ B ㊺ C ㊾ D B ⓲ A ㉖ B ㉚ A ㉞ A ㊳ B ㊷ A ㊻ A ㊿ A C ⓳ B ㉗ A ㉛ B ㉟ A ㊴ A ㊸ A ㊼ C A B ⓴ B ㉘ B ㉜ B ㊱ C SOLUZIONI DEGLI ESERCIZI DEL TESTO La nuova chimica di Rippa Capitolo 9 - Energia e velocità delle reazioni chimiche ㊵ C ㊹ C ㊽ C C B 133 Idee per insegnare la chimica con La nuova chimica di Rippa © Italo Bovolenta editore - Zanichelli - 2016 La fotocopia di questa pagina è autorizzata ai soli fini dell’utilizzo nell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo La nuova chimica di Rippa Capitolo 9 - Energia e velocità delle reazioni chimiche A A C C C D D A B D C B C C B A D B D B D C 108 [–4,19 kJ]. 109 [–133,18 kJ]. 110 [1,0 · 10 –3 mol/min; 3,0 · 10 –3 mol/min; 2,0 · 10 –3 mol/min]. 0,004 C Velocità (mol/min) A VERIFICA LE ABILITÀ - ESERCIZI E PROBLEMI A [170 dm3]; B [0,812 m3]; C [4 120 kJ]. [15,1 kJ]. [115,46 kJ]. [169,2 J; 2086 J]. [240 kJ]. [2 880 kJ; 1 230 bar]. [4,2 ·104 J; 1,61 ·105 J]. [45,4 L · bar]. [300 J]. [81 kJ / mol; endotermica]. [Esotermica; 7,6 kJ]. [12 388 kJ]. [– 42 kJ / mol]. [445 kJ]. [–285,8 kJ]. [– 280 kJ]. [965,8 kJ]. [–106 kJ]. [–3 268 kJ]. [– 281,5 kJ; esotermica]. 0,003 0,002 0,001 0 0 10 Tempo (min) 20 30 La velocità di reazione prima aumenta, raggiunge un valore massimo, poi diminuisce. 111 [6,4 L · mol–1 · min–1]. 112 [4,17 · 10–8 mol/(L·s)]. 113 [1/16; 3,125 g]. 114 [53,3 s]. 115 [9,34 mol/(L·s); 5,88 mol/(L·s); 8,4 mol/(L·s)]. 116 [Primo ordine rispetto ad A; primo ordine rispetto a B; secondo ordine globale; 2,5 · 103 L/(mol·s); 20 mol/(L·s)]. 117 [60 · 106 anni]. 118 [Secondo ordine; k = 6,7 · 10–7 L/(mol·s)]. 119 [Al tempo 0 la concentrazione dei reagenti]. 120 [1,5 · 10–2 mol/(L·s)]. 121 C 122 [78,8 kJ]. 123 [30,9 kg]. 124 [1,68 · 1013 L/(mol·s)]. 125 [1,52 · 10–1 L/(mol·s)]. 101 [–269,7 J/K]. 102 [Spontanea, ΔG = –9,5 kJ; 506 K]. 103 [Non spontanea; ΔG < 0 se T > 1 115 K]. 104 [–62 J/mol; 444 J/mol]. 105 [ΔG = 0 kJ]. 106 [–50,8 kJ/mol]. 107 [–80,5 J/K]. 134 Idee per insegnare la chimica con La nuova chimica di Rippa © Italo Bovolenta editore - Zanichelli - 2016 La fotocopia di questa pagina è autorizzata ai soli fini dell’utilizzo nell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo Capitolo 10 L’equilibrio chimico PROVA DA SOLO 1 (a) K = [NO] 2 [Cl2] / [NOCl] 2 ; (b) K = [NO2] 2 / [N2O4]; (c) K = [SO2] 2 [O2] / [SO3] 2. 2 [1,0 · 10–3]. Il quoziente di reazione Q ha un valore (1,0 · 10–3) notevolmente inferiore rispetto alla costante di equilibrio Keq. Poiché Q < Keq il sistema non è all’equilibrio ed è prevedibile un aumento della concentrazione dell’ammoniaca, cui corrisponde una diminuzione delle concentrazioni di idrogeno e di azoto. Questa tendenza prosegue fino a che Q = Keq. 3 L’aggiunta di biossido di zolfo sposta il sistema verso i prodotti, in accordo con il principio di Le Châtelier, mentre l’aggiunta di triossido di zolfo sposta la reazione verso la formazione dei reagenti iniziali. 4 L’aumento di pressione fa spostare il sistema nella direzione che comporta una diminuzione di volume, quindi verso un minor numero di moli. In questo caso l’equilibrio si sposta da destra verso sinistra, cioè si forma più triossido di zolfo. 5 Per produrre una quantità maggiore di acqua dobbiamo diminuire la temperatura, in quanto la reazione è esotermica e tende a liberare calore. 6 [7,7 g/L]. 7 [3,97 · 10–11]. 8 [2,0 · 10–12 g/L]. 9 Il quoziente di reazione Q vale 8,3 · 10–10, mentre il valore di Kps è 8,5 · 10–17. Poiché Q > Kps, cioè il quoziente di reazione ha un valore più alto del prodotto di solubilità, il precipitato si forma. QUESITI 1 Perché la risposta abbia una valutazione positiva è necessario fare un chiaro riferimento al fatto che l’equilibrio chimico è una con- dizione che si realizza se il sistema è chiuso, vale a dire se non si verifica perdita di materia. Il raggiungimento dell’equilibrio conferma la reversibilità della trasformazione chimica in atto. Inoltre, deve essere fornita una definizione di reazione a completamento, evidenziando come in questo caso non sia possibile il raggiungimento dell’equilibrio a causa della completa trasformazione dei reagenti nei prodotti: il fenomeno risulta irreversibile. È importante che si faccia presente come spesso le reazioni a completamento riguardino i sistemi aperti, con fuoruscita continua dei prodotti che si allontanano dal sistema via via che si formano. La risposta è da considerarsi molto positiva se corredata da esempi di reazioni a completamento, come la combustione. 2 La risposta può essere valutata positivamente, se si fa chiaro riferimento all’equilibrio chimico come a una condizione originata dal raggiungimento di una uguale velocità delle reazioni diretta e inversa e dalla costanza nel tempo di questa condizione. Deve inoltre emergere che questo fatto è rilevabile macroscopicamente dalla costanza delle concentrazioni delle sostanze in gioco. La dinamicità dell’equilibrio chimico deve invece essere ricondotta al fatto che all’equilibrio le due reazioni continuano comunque ad avvenire. È importante quindi che emerga la differenza tra ciò che appare a livello macroscopico e quanto accade a livello microscopico. 3 La domanda richiede che si discuta sulle possibili modificazioni indotte sull’equilibrio chimico. In particolare si chiede di ragionare sul fatto che l’equilibrio è caratterizzato dalla costanza della velocità delle reazioni diretta e inversa, e la velocità dipende da molteplici parametri. Una risposta positiva deve contenere quindi riferimenti ai parametri che, se variati, sono in grado di alterare l’equilibrio, come temperatura e concentrazione. La risposta è completa se si indica come si modifica un sistema all’equilibrio a seguito dell’intervento sui vari parametri. Molto positivo il riferimento a esempi mutuati da altri ambiti, come un sistema di vasi comunicanti. SOLUZIONI DEGLI ESERCIZI DEL TESTO La nuova chimica di Rippa Capitolo 10 - L’equilibrio chimico 4 Si richiede l’enunciazione della legge di azione di massa. La risposta è completa se comprende anche la formulazione matematica 135 Idee per insegnare la chimica con La nuova chimica di Rippa © Italo Bovolenta editore - Zanichelli - 2016 La fotocopia di questa pagina è autorizzata ai soli fini dell’utilizzo nell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo La nuova chimica di Rippa Capitolo 10 - L’equilibrio chimico della legge, con specificazione dei parametri coinvolti. È da considerarsi molto positiva la proposizione dei passaggi matematici che portano alla formulazione della legge. Una risposta pienamente positiva mette in evidenza la dipendenza della costante Keq dalla temperatura, considerata l’influenza di questo parametro sui valori cinetici del sistema. 5 La risposta deve illustrare, a partire dai valori che la costante di equilibrio può assumere, il significato espresso in termini cinetici e di equilibrio del sistema. È sufficiente la presentazione di tre casi generali: Keq > 1, Keq < 1, Keq = 1. 6 La domanda richiede che si mettano a confronto, commentando le differenze, il significato e l’espressione matematica della costante di equilibrio nel caso di sistemi acquosi, di sistemi allo stato gassoso e di sistemi eterogenei. È necessario in particolare che si faccia riferimento all’uso di grandezze diverse, concentrazione nel caso di sistemi acquosi e pressione nel caso di sistemi gassosi, e alla eliminazione dall’espressione matematica dei valori relativi ai composti puri e ai precipitati nel caso dei sistemi eterogenei, fornendo le opportune motivazioni. Una risposta pienamente positiva riporta la relazione quantitativa tra la costante Kc, espressa in termini di concentrazioni molari, e la costante Kp, espressa in funzione delle pressioni parziali. Per spiegare la determinazione quantitativa della costante nel caso dell’equilibrio nei sistemi gassosi occorre, inoltre, che si faccia riferimento alla legge di Dalton sulle pressioni parziali. 7 La risposta deve evidenziare come il quoziente di reazione si ricavi dalla stessa espressione usata per calcolare la costante di equilibrio, con i valori, però, che non necessariamente si riferiscono alle condizioni di equilibrio. La risposta è pienamente positiva se si illustrano il significato del quoziente di reazione e il suo potere predittivo circa l’evoluzione del sistema, ipotizzando i diversi casi in cui il quoziente sia maggiore, minore o uguale alla costante di equilibrio. 8 Si richiede la definizione del principio di Le Châtelier con la spiegazione del concetto di equilibrio mobile, avvalendosi di esempi di interventi perturbativi. Perché la risposta sia completa è necessario che si forniscano esempi di applicazione del principio a seguito della variazione della concentrazione, della temperatura e della pressione. 9 La risposta deve illustrare la condizione di equilibrio chimico in termini termodinamici. È necessario che si discuta il valore assunto da ∆G, possibilmente illustrando con grafici il profilo energetico di un sistema chimico all’equilibrio. ⓾ Si richiede una discussione del concetto di stabilità dell’equilibrio, motivata dai valori assunti dal ∆G. Dalla risposta deve emergere, anche con l’aiuto di grafici, come la stabilità dell’equilibrio dipenda dal fatto che ogni spostamento determinerebbe una variazione di energia libera positiva. Una risposta pienamente positiva discute della possibilità termodinamica di raggiungere la condizione di equilibrio partendo sia dai reagenti sia dai prodotti. ⓫ La risposta deve contenere una definizione quantitativa del prodotto di solubilità e la specificazione del tipo di soluzione in cui questa relazione si utilizza. È inoltre necessario che venga chiarito, possibilmente attraverso un esempio, il significato della costante del prodotto di solubilità e che si definisca la solubilità di una sostanza. Una risposta pienamente positiva evidenzia l’importanza di alcuni parametri fisici, come la temperatura, e illustra la relazione tra solubilità e precipitazione che prende come riferimento il valore del quoziente di reazione. ⓬ La domanda chiede che si spieghi l’effetto dello ione in comune, definendolo e illustrandolo con un esempio appropriato. VERIFICA LE CONOSCENZE - DOMANDE A SCELTA MULTIPLA ⓭ A ⓮ C ㉑ A ㉒ B ⓱ A ㉕ A ㉙ A ㉝ C ㊲ A ㊶ D ⓯ B ⓰ C ㉓ C ㉔ A ⓲ C ⓳ D ㉖ A ㉗ A ㉚ C ㉞ D ㊳ C ㊷ D ㉛ C ㉟ B ㊴ B ㊸ C ⓴ C ㉘ D ㉜ D ㊱ A ㊵ C ㊹ C 136 Idee per insegnare la chimica con La nuova chimica di Rippa © Italo Bovolenta editore - Zanichelli - 2016 La fotocopia di questa pagina è autorizzata ai soli fini dell’utilizzo nell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo ㊺ B ㊻ D ㊼ D ㊽ B B A C A ㊾ D ㊿ A B C D B VERIFICA LE ABILITÀ - ESERCIZI E PROBLEMI [12,0; 1,38 · 10 –2]. 2NH3 + 4O2 ↔ N2O5 + 3H2O; 2 [5,9 · 10 –2 mol/L]. 4 vd = kd · [NH3] · [O2] ; [25; 25]. v i = ki · [N2O5] · [H2O] 3. Keq = [NO] 2 · [Br2] / [NOBr] 2. [1,65 · 10 –1]. A 2SO2 + O2 ↔ 2SO3. B Nel diagramma velocità-tempo devono comparire le due curve, quella della velocità della reazione diretta, che ha inizialmente un valore > 0, e quella della reazione inversa, che ha inizialmente valore 0. La prima curva ha andamento discendente, la seconda curva andamento ascendente. A partire dal tempo corrispondente al loro punto di intersezione, l’andamento delle due curve rimane costante ed è rappresentato da una semiretta parallela all’asse delle ascisse. Condizione di equilibrio: vd = v i kd · [N2] · [H2] 3 = ki · [NH3] 2 ponendo Keq = kd / ki si ha: 2 kd / ki = [NH3] / [N2] · [H2] [N2O4] 1,75 · 10–1 3,4 · 10–1 4,60 · 10–3 3,40 8 · 10–2 1,02 · 10–2 1,91 [0,1 824; 5,053 · 10 –5]. [0,27]. [0,156; 6,31 · 10 –3]. [3,0 · 10 –4]. [2,1 · 10 –2]. [2,64 · 10 –2 mol]. [1,1 · 1023]. La camera di scoppio del cilindro non è un sistema chiuso, perché il ciclo di funzionamento del motore a scoppio prevede l’allontanamento dei prodotti della combustione e la nuova immissione dei reagenti. Pertanto il sistema non raggiunge l’equilibrio. 4 · 10–2 [8,4 · 10 –3]. [0,321 mol/L]. Reazione: N2 + 3H2 ↔ 2NH3. [O2] [6,3 · 10 –3 mol/(L·s); 4,4 · 10 –3 mol/(L·s)]. [2,0 · 10 –3 mol/L; 0,259]. 3 Keq = [NH3] 2 / [N2] · [H2] 3. [N2O] Cl2 consumate. Questa considerazione porta a escludere i grafici B e D. Il fatto che la costante di equilibrio abbia valore 2 lascia intendere che le concentrazioni all’equilibrio di prodotti e reagenti non siano troppo diverse. Questa seconda considerazione porta a escludere il grafico A, nel quale la concentrazione di Cl2 è prossima a 0. 1,4 · 10–2 Il grafico corretto è C. Poiché la quantità iniziale di prodotto è 0, tutto il prodotto che si forma deriva dalla diminuzione dei due reagenti. Più precisamente, le molecole di BrCl prodotte sono nello stesso numero di quelle totali di Br2 e di [PCl5] –2 3,00·10 2,65·10 35,0·10 –2 –2 [PCl3] 4,78·10 2,55·10 3,01·10 –2 –2 –2 [Cl2] 4,78·10 –2 5,56·10 –2 1,12·10 –2 Q 7,62·10 –2 1,08·10 4,78·10 Verso ← –2 → –3 → [ B ]. [11; 7,5 · 10 –6]. Il rapporto stechiometrico tra CO, Cl2 e COCl2 è 1 : 1 : 1. Pertanto il numero di moli di prodotto formate quando il numero di moli di CO è passato da 1,8 mol a 1,3 mol è 0,5 mol, mentre il numero di moli di Cl2 è diminuito da 2,1 mol a 1,6 mol. Il quoziente di reazione Q a questo punto risulta 7,2, valore inferiore a quello della costante di equilibrio (Kc = 8,3): il sistema non ha raggiunto l’equilibrio. Per raggiungere l’equilibrio sarà favorita la reazione diretta. SOLUZIONI DEGLI ESERCIZI DEL TESTO La nuova chimica di Rippa Capitolo 10 - L’equilibrio chimico 137 Idee per insegnare la chimica con La nuova chimica di Rippa © Italo Bovolenta editore - Zanichelli - 2016 La fotocopia di questa pagina è autorizzata ai soli fini dell’utilizzo nell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo La nuova chimica di Rippa Capitolo 10 - L’equilibrio chimico [8,9; 3,7]. Il quoziente di reazione Q (3,7) è inferiore alla costante di equilibrio Kp (8,9). Poiché Q < Kp il sistema non è all’equilibrio ed è prevedibile un aumento della pressione parziale del prodotto N2O4 cui corrisponde una diminuzione della pressione parziale del reagente NO2. Questa tendenza proseguirà fino a che Q = Kp. [0,282; 0,282; 0,218; 0,218]. [29,3]. L’aggiunta del reagente idrogeno, a parità delle condizioni di temperatura e pressione, sposta l’equilibrio verso la formazione del prodotto, la formaldeide. L’aumento di pressione sul sistema all’equilibrio provoca lo spostamento dell’equilibrio verso la formazione dei reagenti, che nella reazione compaiono con un numero di moli minore rispetto ai prodotti (7 contro 8). Prevale pertanto la reazione inversa, fino al raggiungimento di una nuova condizione di equilibrio. A prevale la reazione inversa fino a quando il valore della costante di equilibrio ritorna al valore iniziale; B prevale la reazione diretta fino a quando il valore della costante di equilibrio ritorna al valore iniziale; C prevale la reazione diretta, endotermica; D non si ha alcuna alterazione dell’equilibrio, perché il numero delle moli allo stato gassoso è lo stesso nei reagenti e nei prodotti; E prevale la reazione inversa, esotermica; F prevale la reazione inversa fino a quando il valore della costante di equilibrio ritorna al valore iniziale. A prevale la reazione inversa, perché il numero delle moli dei reagenti allo stato gassoso è minore del numero delle moli dei prodotti allo stato gassoso; B prevale la reazione diretta, perché il numero delle moli dei prodotti allo stato gassoso è maggiore del numero delle moli dei reagenti allo stato gassoso; C prevale la reazione inversa, endotermica; D prevale la reazione diretta, esotermica; E prevale la reazione diretta fino a quando il valore della costante di equilibrio ritorna al valore iniziale. Nel terzo schema, che rappresenta il nuovo equilibrio, figurano complessivamente più atomi di iodio di quelli presenti negli schemi precedenti e lo iodio non è stato aggiunto al sistema. Questo fatto determina, inoltre, una variazione del valore della costante di equilibrio, che nelle nuove condizioni dovrebbe tornare al valore originario. [6,82; 3,62]. Poiché la reazione considerata è esotermica, la temperatura più bassa favorisce la reazione diretta, con formazione di maggiori quantità di prodotti e pertanto valore più elevato della costante di equilibrio. L’esperimento 1 con Keq = 6,82 > 3,62 è quello condotto alla temperatura di 500 °C. A L’aumento di pressione non provoca alcuna alterazione dell’equilibrio, perché nella reazione il numero delle moli allo stato gassoso è lo stesso nei reagenti e nei prodotti; B la diminuzione di pressione non provoca alcuna alterazione dell’equilibrio, perché nella reazione il numero delle moli allo stato gassoso è lo stesso nei reagenti e nei prodotti; C prevale la reazione diretta fino a quando il valore della costante di equilibrio ritorna al valore iniziale; D prevale la reazione diretta fino a quando il valore della costante di equilibrio ritorna al valore iniziale. La reazione è esotermica, pertanto basse temperature favoriscono lo spostamento dell’equilibrio verso la formazione dei prodotti. La formazione dei prodotti è favorita anche da basse pressioni, perché il numero delle moli dei prodotti allo stato gassoso è maggiore del numero delle moli dei reagenti allo stato gassoso (10 contro 9). L’elevata concentrazione dei reagenti è un ulteriore fattore che favorisce la formazione dei prodotti, ma occorre tenere conto che tutte le sostanze si trovano allo stato gassoso e che un aumento delle concentrazioni determina anche un aumento della pressione. A questo fatto si potrebbe ovviare con l’allontanamento dei prodotti appena si formano. [9,2 · 10 –23 mol/L; 8,8 · 10 –21 g/L]. [8 · 10 –3 g/L; 2 · 10 –4 mol/L; 7,6 · 10 –3 g/L; 4 · 10 –4 mol/L]. 138 Idee per insegnare la chimica con La nuova chimica di Rippa © Italo Bovolenta editore - Zanichelli - 2016 La fotocopia di questa pagina è autorizzata ai soli fini dell’utilizzo nell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo A Kps = [Ca2+] 3 · [PO43–] 2. B Kps = [Mg2+] · [NH4+] · [PO43–]. C Kps = [Ag+] 2 · [CrO42–]. D Kps = [Ca2+] · [OH–] 2. [7,5 · 10 –5 mol/L; 2,5 · 10 –2 g/L]. [2,8 · 10 –18; diminuisce]. [3,42 · 10 –5 mol/L]. [2,6 · 10 –6 M; 3,5 · 10 –10 M; 4,7 · 10 –11 M]. [4,3 · 10 –5 g; 5,72 · 10 –11 g]. 101 [6,91 · 10 –3 mol/L; 0,512 g/L]. 102 La situazione C. Infatti, nelle situazioni A e B le particelle in soluzione, indipendentemente dalla quantità, non sono separate in ioni, mentre un sale va in soluzione sempre sotto forma di ioni separati. Capitolo 11 - Acidi e basi Capitolo 11 Acidi e basi PROVA DA SOLO 1 a) H2O è l’acido e OH– è la sua base coniugata; HCO3– è la base e H2CO3 il suo acido coniugato. b) HCN è l’acido e CN– è la sua base coniugata; H2O è la base e H3O + il suo acido coniugato. c) HCl è l’acido e Cl– è la sua base coniugata; NH3 è la base e NH4+ il suo acido coniugato. 2 H3PO4 + H2O ↔ H2PO4– + H3O + H3PO4 è l’acido e H2PO4– è la sua base coniugata; H2O è la base e H3O + è il suo acido coniugato. 3 [1,0]. 4 [1,0 · 10–3 M]. 5 [2,17]. 6 [10,63]. 7 (a)pH neutro, poiché entrambi gli ioni del sale derivano da elettroliti forti; (b)pH acido, poiché il sale deriva da HF e NH3 e la costante di dissociazione dell’acido HF è più grande della costante di dissociazione della base NH3 ; (c) pH basico, poiché il sale deriva dalla base forte KOH e dall’acido H3PO4 relativamente debole; (d)pH basico, poiché il sale deriva dalla base forte NaOH e dall’acido debole CH3COOH. 8 Il pH è basico, poiché il sale, che si è prodotto dalla reazione tra un uguale numero di moli dell’acido e della base, deriva da una base forte e da un acido debole. 9 [9,38]. ⓾ [12,95]. ⓫ [9,09 N]. ⓬ [112,5 mL; 8,55]. SOLUZIONI DEGLI ESERCIZI DEL TESTO La nuova chimica di Rippa Capitolo 10 - L’equilibrio chimico ⓭ [0,83 N]. QUESITI 1 La risposta deve necessariamente fornire una definizione di acido e base secondo la teoria di Arrhenius e una definizione secondo la te139 Idee per insegnare la chimica con La nuova chimica di Rippa © Italo Bovolenta editore - Zanichelli - 2016 La fotocopia di questa pagina è autorizzata ai soli fini dell’utilizzo nell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo La nuova chimica di Rippa Capitolo 11 - Acidi e basi oria di Brønsted e Lowry. Una risposta completa e positiva discute gli ambiti di applicazione e i limiti delle due teorie e le eventuali somiglianze e differenze tra di esse, facendo ricorso anche a opportuni esempi. 2 La risposta deve necessariamente fornire una definizione di acido e base secondo la teoria di Lewis. Si deve inoltre dimostrare con opportuni esempi come la teoria di Lewis di fatto comprenda le teorie precedenti, allargandone gli ambiti di applicabilità. 3 La domanda richiede che si formuli in termini matematici la capacità di acidi e basi di interagire con l’acqua in soluzione. Una risposta pienamente positiva illustra, anche attraverso esempi, il significato del valore della costante di dissociazione in termini di forza degli acidi e delle basi. 4 Perché la risposta sia positiva deve essere illustrato in modo chiaro il fenomeno di autoionizzazione dell’acqua e quindi il suo comportamento anfotero. Si devono definire correttamente i prodotti della dissociazione e devono essere espressi in termini quantitativi i valori delle rispettive concentrazioni e della costante di equilibrio. Si richiede infine che si discuta di come il variare delle concentrazioni dei prodotti della autoionizzazione dell’acqua determini la neutralità, acidità o basicità delle soluzioni, accompagnando la discussione con esempi. 5 La risposta deve illustrare l’importanza che hanno la forza dell’acido e della base e la possibilità per questi composti di essere mono o poliprotici per la determinazione delle caratteristiche della soluzione finale prodotta. La risposta deve essere opportunamente corredata da esempi esplicativi. 6 Perché la risposta abbia una valutazione positiva deve riportare una corretta definizione del pH, motivando l’intervallo di valori che la scala di pH può assumere in base al prodotto ionico dell’acqua. Si deve quindi illustrare il caso di un acido e di una base forte e ricavare la relazione matematica che permette di determinare la concentrazione dello ione ossonio e dello ione idrossido. La risposta è pienamente positiva se si riportano esempi di calcolo del pH relativi a soluzioni di acidi o basi forti e si spiega perché non si ricorre all’utilizzo della costante di dissociazione dell’acido o della base presa in esame. 7 Perché la risposta abbia una valutazione positiva deve riportare la procedura per determinare il valore del pH nel caso di un acido debole o di una base debole. È necessario che si faccia riferimento al ruolo della costante di dissociazione dell’acido o della base e che si ricavi la relativa espressione matematica. 8 La risposta deve fornire una definizione del processo di idrolisi salina, specificando che cosa accade in soluzione a seconda dell’origine del sale in uso. È necessario che si forniscano esempi di sali a diversa origine e si discuta sulla acidità o basicità della soluzione risultante. Una risposta pienamente positiva riporta anche la relazione matematica per la determinazione del pH. 9 La domanda chiede che siano indicate in dettaglio quali sostanze devono essere usate per dare origine a soluzioni tampone, discutendo nello specifico che cosa accade quando si interviene sul sistema alterando le concentrazioni. È necessario che sia riportata la relazione matematica per il calcolo del pH nel caso di una soluzione tampone e che siano segnalati esempi di sistemi tampone in ambito biologico. ⓾ La risposta deve fornire una definizione di acido poliprotico e deve proporre alcuni esempi significativi. Si deve inoltre discutere sulle differenze nella dissociazione degli acidi monoprotici e di quelli poliprotici e sui possibili effetti sul pH della soluzione finale determinati dalla liberazione di un numero diverso di ioni ossonio a partire dallo stesso numero di moli di acido. Occorre comunque fare presente che, quando si ha una soluzione di un acido poliprotico, è solo la prima dissociazione a determinare in realtà il pH. Le successive dissociazioni riguardano acidi deboli o debolissimi (unica parziale eccezione lo ione idrogenosolfato), che influenzano il valore del pH solo se si fa ricorso a un numero di cifre significative elevato. ⓫ Si richiede una spiegazione dettagliata del processo di titolazione, applicato al caso di reazioni tra acidi e basi. In particolare è importante che si discuta sul ruolo dell’indicatore per una valutazione colorimetrica del pH della soluzione. È anche importante che nella risposta emerga la specificità di ogni indicatore e la necessità di scegliere in modo appropriato l’indicatore da usare nella titola- 140 Idee per insegnare la chimica con La nuova chimica di Rippa © Italo Bovolenta editore - Zanichelli - 2016 La fotocopia di questa pagina è autorizzata ai soli fini dell’utilizzo nell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo La nuova chimica di Rippa Capitolo 11 - Acidi e basi ⓬ La domanda richiede la spiegazione del concetto di equivalente chimico e la esplicitazione della corrispondenza tra equivalente e mole, con esempi relativi ad acidi e basi mono e poliprotici. Si deve inoltre definire la normalità e confrontare questa grandezza con la molarità. È necessario, perché la risposta sia valutata in modo pienamente positivo, che si riportino e mettano a confronto esempi di calcolo della normalità e della molarità di acidi e basi monoprotici e poliprotici. VERIFICA LE CONOSCENZE - DOMANDE A SCELTA MULTIPLA ⓭ B ⓮ C ⓯ B ⓰ B ㉑ A ㉒ D ㉓ A ㉔ D ⓱ D ㉕ C ㉙ D ㉝ B ㊲ B ㊶ C ㊺ D ㊾ B C B A B C C D C C B C B 101 C 105 C ⓲ C ㉖ C ㉚ A ㉞ B ㊳ B ㊷ B ㊻ D ㊿ C D D A D B B B D B D B C 102 B ⓳ D ㉗ B ㉛ C ㉟ C ㊴ C ㊸ B ㊼ A A D A B A B B C B A B C B 103 A ⓴ D ㉘ B ㉜ A ㊱ D ㊵ C ㊹ B ㊽ B B A D VERIFICA LE ABILITÀ - ESERCIZI E PROBLEMI 106 A Na + + H2O + NH3 + Br – ; NH4+/NH3 ; H2O/OH–. B HSO4– + H2PO4– ; H2SO4 /HSO4– ; H2PO4–/HPO42–. C HSO4– + NH4+; H2SO4 /HSO4– ; NH4+/NH3. D I– + H 3O + ; HI/I– ; H3O +/H2O. 107 A HNO3 /NO3– ; N2H5+/N2H4 . B CH3COOH2+/CH3COOH; HClO4 /ClO4–. C H2Se/HSe– ; H3O +/H2O. D H2PO4–/HPO42– ; HCO3–/CO32–. 108 A FeBr3 acido, Br – base; B Cu2+ acido, NH3 base; C H+ acido, PH3 base; D CO2 acido, OH– base. 109 Basi di Arrhenius: A, C, F. Basi di Brønsted e Lowry: B, D, E, F. 110 Acidi di Lewis: A, B, E. Basi di Lewis: C, D, F. 111 L’ammoniaca non può comportarsi da acido di Lewis in quanto l’azoto non può accettare doppietti elettronici. Anche lo ione ossido non può comportarsi da acido di Lewis, poiché per l’ossigeno è impossibile accettare altri doppietti elettronici. 112 A HF. B H2CrO4 . C HIO3. D HCO3–. 113 D Acido coniugato Base coniugata A NH 4+ NH3 HCO 3– CO 32– HS– S2– C D D C C C HCl HNO3 HI H3PO4 Cl– NO 3– I– SOLUZIONI DEGLI ESERCIZI DEL TESTO zione in base al differente punto di viraggio. Nella illustrazione del processo di titolazione è da considerarsi pienamente positivo l’uso della corretta terminologia, con la spiegazione del concetto di punto equivalente e la proposizione di una curva di titolazione esemplificativa. H2PO 4– A C 104 C 141 Idee per insegnare la chimica con La nuova chimica di Rippa © Italo Bovolenta editore - Zanichelli - 2016 La fotocopia di questa pagina è autorizzata ai soli fini dell’utilizzo nell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo La nuova chimica di Rippa Capitolo 11 - Acidi e basi 114 Acido coniugato Sostanza NH 4+ NH3 PH 4+ PH3 H 3O + H 2S H2SO4 H3PO3 H 2O HS – HCN HSO 4– H2PO 3– Base coniugata OH– 2– S CN– SO 42– HPO 32– 115 H2O < HIO < HCN < HClO < H2S < H2CO3 < HF < H3PO4 < HClO2 < HIO3. 116 KOH > NaOH > Ca(OH) 2 > Mn(OH) 2 > Mg(OH) 2 > AgOH > NH3. 117 C < B < A < D. 118 C > A > B > D. 127 [5,1]. 128 [1,30]. 129 [1,70]. 130 [0,001 M]. 131 [1,76 · 10 –5]. 132 [10; 4]. 133 [12,3]. 134 [3,4]. 135 [2,7 · 10 –6 M; 5,6]. 136 [13,7]. 137 [11,5]. 138 [4,6; 8,2]. 139 [12,2]. 140 [2,4]. 119 A H3PO4 → H2PO4– + H + H2PO4– → HPO42– + H+ HPO42– → PO43– + H+; B H2CO3 → HCO3– + H+ HCO3– → CO32– + H+; C H2SiO3 → HSiO3– + H+ HSiO3– → SiO32– + H+; D H3PO3 → H2PO3– + H+ H2PO3– → HPO32– + H+ HPO32– → PO33– + H+; E H4SiO4 → H3SiO4– + H+ H3SiO4– → H2SiO42– + H+ H2SiO42– → HSiO43– + H+ HSiO43– → SiO44– + H+; F H2SO3 → HSO3– + H+ HSO3– → SO32– + H+. 141 [13,4]. 120 C < D < A < B. 153 [99 L]. 121 C < A < D < B. 154 [13]. 122 A H2S. B HCl. C PH3 (≈ AsH3). D HClO. 123 A 1,12 · 10 –12 . B 6,10 · 10–13. C 2,38 · 10–2. D 1,79 · 10–6. 124 [1]. 125 [5,26]. 126 [2,6]. 142 [9,9 · 10 –3 M; 10]. 143 [11,4; 11,1; 10,8]. 144 [3,52]. 145 [0,08 g]. 146 [10 –6 M; 4,0 · 10 –6 M]. 147 [110 mL]. 148 [19 mg]. 149 [2,14 · 10 –3 M; 3,52 · 10 –4 ]. 150 [50 mL; 50 mL]. 151 [(1ª) 12,1; (2ª) 11,7; (3ª) 7,3; (1ª + 2ª + 3ª) 11,8]. 152 [10 –5]. 155 [4,7]. 156 [9,1]. 157 [8,97]. 158 [4,5]. 159 [1,1 · 10 –5 M; 4,98]. 160 [3,0 · 10–12 M; 3,3 · 10–3 M; 4,4 · 10–1 M; 3,3 · 10–3 M]. 161 [7]. Il cloruro di potassio KCl è un sale, che può essere considerato come derivato dalla reazione tra un acido forte, l’acido cloridrico 142 Idee per insegnare la chimica con La nuova chimica di Rippa © Italo Bovolenta editore - Zanichelli - 2016 La fotocopia di questa pagina è autorizzata ai soli fini dell’utilizzo nell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo HCl, con una base forte, l’idrossido di potassio KOH. Pertanto le soluzioni di questo sale, qualunque sia il valore della concentrazione, non danno luogo a idrolisi salina e il pH si mantiene neutro. 162 [4,7]. 163 [9,14]. 164 [9,1; 9,0]. 165 A CH3COO – + H2O ↔ CH3COOH + OH –. pH >7 perché CH3COOH è un acido debole e rimangono ioni idrossido in eccesso. Capitolo 12 Elettrochimica PROVA DA SOLO 1 Sono reazioni di ossidoriduzione la (a) e la (b). In (a) Al2O3 è la specie ossidante e CO è la specie riducente. In (b) Hg2+ è la specie ossidante e Al è la specie riducente. B NH 4+ + H2O ↔ NH3 + H3O +. pH <7 perché NH3 è una base debole e rimangono ioni ossonio in eccesso. 2 2Al + 3Hg2+ → 2Al3+ + 3Hg. Lo ione mercurico Hg2+ è l’agente ossidante, l’alluminio metallico Al è l’agente riducente. Lo ione alluminio Al3+ è la specie ossidata, il mercurio elementare Hg è la sostanza ridotta. D Fe 3+ + 6H2O ↔ Fe(OH) 3 + 3H3O +. pH <7 perché Fe(OH) 3 è una base debole e rimangono ioni ossonio in eccesso. 4 2CrO 22– + 4H2O2 + OH– + H+ → 2CrO 42– + 5H2O. [5,03 g]. C nessuna reazione di idrolisi. pH = 7 perché il pH rimane quello neutro dell’acqua. 166 [6,49]. 167 Capitolo 12 - Elettrochimica A Non si tratta di un sistema tampone, perché il sale è formato da un acido debole e da una base anch’essa debole. B Non si tratta di un sistema tampone, perché il sale è formato da un acido forte e da una base anch’essa forte. C Si tratta di un sistema tampone, nel quale sono presenti una base debole e un suo sale formato con un acido forte. D Si tratta di un sistema tampone, nel quale sono presenti un acido debole e un suo sale formato con una base forte. 3 5K2S + 2KMnO4 + 8H2SO4 → 5S + 6K2SO4 + 2MnSO4 + 8H2O. [14,54 g]. 5 3SO2 + 2KMnO4 + 2H2O → 2MnO2 + K2SO4 + 2H2SO4 . [176,2 g]. 6 Lo ione ferrico Fe3+ ha maggiore potere ossidante dello ione rameico Cu2+. 7 Lo ione calcio Ca2+ ha maggiore potere riducente dello ione sodio Na+. 8 Avviene la reazione inversa. [+2,77 V]. 9 [0,91 V; –0,02 V]. ⓾ [5,21 g]. 168 [0,56 M; 27,9 g]. 169 [7,1]. 170 [20,0 g]. 171 [0,75 M]. 172 [0,34 N; 0,82 g]. 173 [A 10,86; B 10,70; C 100 mL; D 4,63; E b]. 174 L’indicatore da usare è la fenolftaleina (pKa = 9,4), perché il punto equivalente, nella titolazione tra un acido debole e una base forte, si trova in campo basico e la fenolftaleina è l’unico tra gli indicatori elencati con punto di viraggio in campo basico. 175 [4,0 · 10 –2 M; 12,6; 1,6 · 10 –1 M; 13,2]. QUESITI 1 La risposta è valutabile positivamente se si risponde in modo affermativo e si forniscono esempi di reazioni non redox, come le reazioni di doppio scambio o le reazioni di neutralizzazione. SOLUZIONI DEGLI ESERCIZI DEL TESTO La nuova chimica di Rippa Capitolo 11 - Acidi e basi 2 Deve essere fornita una definizione del processo di ossidoriduzione, da cui risulti che al variare del numero di ossidazione dei due elementi in gioco corrisponde un passaggio di elettroni dall’elemento che li cede a quello che li acquisisce. Nella risposta deve essere chiarito come l’aumento, o la diminuzione, 143 Idee per insegnare la chimica con La nuova chimica di Rippa © Italo Bovolenta editore - Zanichelli - 2016 La fotocopia di questa pagina è autorizzata ai soli fini dell’utilizzo nell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo La nuova chimica di Rippa Capitolo 12 - Elettrochimica del n.o. individua l’elemento che cede, o quello che riceve, gli elettroni e permette di stabilire la direzione del flusso elettronico. Molto positivo un parallelo con la definizione di acido e base di Brønsted e Lowry, in cui sia evidenziato come una specie chimica possa comportarsi da riducente o da ossidante in funzione del comportamento dell’altra specie con la quale è messa a reagire. 3 La risposta è completa se contiene tutte le informazioni necessarie a individuare le due celle e i due elettrodi, se si descrive che cosa accade in ciascuna cella e a ciascun elettrodo, se si indicano le caratteristiche del circuito esterno e se si specifica il ruolo del setto poroso o del ponte salino come chiusura del circuito interno. Una risposta pienamente positiva prevede anche l’illustrazione dei concetti esposti attraverso una riproposizione grafica della pila Daniell. 4 Si richiede una definizione del concetto di potenziale di riduzione. La risposta deve far emergere come si tratti di una grandezza in grado di fornire una misura della tendenza naturale di un elemento a ridursi o a ossidarsi. Una risposta pienamente positiva discute sul significato del potenziale di riduzione, trovando collegamenti con la posizione nel Sistema periodico dei vari elementi e quindi con la loro elettronegatività. Una risposta completa discute dell’assegnazione del potenziale di riduzione standard di un elemento e illustra la semicella a idrogeno, di cui specifica l’importanza nella costruzione della scala dei potenziali di riduzione. 5 La risposta deve riportare una definizione di d.d.p. o di f.e.m. in cui sia indicato il metodo per la determinazione della grandezza. Una risposta pienamente positiva discute anche del significato della d.d.p. in termini di spontaneità della reazione. Da valutare molto positivamente il paragone con il concetto di energia potenziale e la proposizione di esempi che illustrino la proporzionalità tra divario energetico e spontaneità del processo. 6 La risposta deve contenere una descrizione dettagliata del flusso di elettroni che, attraverso il circuito esterno, si muovono dall’anodo verso al catodo. Deve inoltre chiarire come sia possibile, date due semireazioni di riduzione e noti i valori di potenziale standard, ricostruire la trasformazione chimica com- plessiva e quindi il flusso spontaneo degli elettroni. Molto positiva la presentazione di esempi che utilizzino i dati tabellati nel testo. 7 Si chiede una descrizione della cella elettrolitica in tutte le sue parti e una spiegazione di quanto avviene ai due elettrodi. Per essere completa la risposta deve presentare a corredo una illustrazione grafica del sistema elettrolitico. 8 Perché la risposta abbia una valutazione positiva, dal confronto deve emergere chiaramente la differenza per quanto riguarda il segno dei due elettrodi e come le due celle presentino processi opposti, spontaneo nel caso della pila, non spontaneo nel caso della cella elettrolitica. La risposta deve evidenziare che nel primo caso si produce energia elettrica da un processo chimico, mentre nel caso della cella elettrolitica si fornisce energia elettrica per convertirla in energia chimica. Una risposta pienamente positiva individua gli aspetti in comune ai due processi, come il fatto che il catodo sia la sede della riduzione, dove si accumulano gli elettroni, mentre l’anodo sia la sede della ossidazione, dove si accumulano i cationi. 9 Discutendo delle pile, si chiede di chiarire che cosa si intende col termine «scarico». Nella risposta vanno indicati l’azzeramento della f.e.m., la completa conversione dell’energia chimica in energia elettrica e l’azzeramento della variazione di energia libera. La risposta è valutata pienamente positiva se vengono riproposti i riferimenti ai concetti di equilibrio chimico e di lavoro utile. ⓾ La risposta deve contenere una discussione sull’equazione di Nernst e sul suo ambito di applicazione alle condizioni non standard e durante il funzionamento di una pila. È necessario che l’espressione dell’equazione venga correttamente riportata e discussa nei suoi termini matematici. ⓫ Si chiede una definizione di equivalente elettrochimico come massa di sostanza in grado di scambiare una mole di elettroni. Una risposta completa riporta la relazione matematica che lega massa equivalente, massa molare e moli di elettroni scambiati. È importante che si faccia riferimento all’uso del concetto di equivalente anche a proposito delle reazioni acido-base e che si evidenzi come nei sistemi elettrochimici possa risultare utile la 144 Idee per insegnare la chimica con La nuova chimica di Rippa © Italo Bovolenta editore - Zanichelli - 2016 La fotocopia di questa pagina è autorizzata ai soli fini dell’utilizzo nell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo La nuova chimica di Rippa Capitolo 12 - Elettrochimica ⓬ Si chiede che vengano correttamente riportate e discusse le due leggi di Faraday. Nel caso della seconda legge è da valutarsi positivamente la segnalazione della sua utilità per la determinazione della massa di una sostanza che in un certo tempo si deposita a un elettrodo durante un processo elettrolitico. VERIFICA LE CONOSCENZE - DOMANDE A SCELTA MULTIPLA ⓭ B ⓮ A ⓯ C ⓰ A ⓱ D ⓲ B ⓳ B ⓴ B ㉑ A ㉒ B ㉓ A ㉔ B ㉕ B ㉖ D ㉗ B ㉘ A ㉙ D ㉚ A ㉛ B ㉜ B ㉝ A ㉞ D ㉟ B ㊱ A ㊲ A ㊳ B ㊴ C ㊵ A ㊶ A ㊷ B ㊸ C ㊹ D ㊺ A ㊻ A ㊼ C ㊽ B ㊾ D ㊿ A D B A D B D B B C B A B D A B A C VERIFICA LE ABILITÀ - ESERCIZI E PROBLEMI A Ossidante H2SO4 ; riducente Zn; B Ossidante H2O; riducente Na; C Ossidante HNO3; riducente H3AsO3; D Ossidante Fe2O3 ; riducente Al; E Ossidante HNO2 ; riducente H2S. A H2S + 2HNO3 → H2SO3 + 2NO + H2O; B Al + 3AgNO3 → Al(NO3) 3 + 3Ag; C MnO2 + 4HCl → MnCl2 + Cl2 + 2H2O; D 3Cu + 8HNO3 → 3Cu(NO3) 2 + 2NO + 4H2O; E 3PbCl2 + HIO3 + 6HCl → 3PbCl4 + HI + 3H2O. A 20H2O + 8Cr3+ + 3IO4– → 8CrO42– + 3I– + 40H+; B 4MnO4– + 5C + 12H+ → 5CO2 + 4Mn2+ + 6H2O; C Mn2+ + 2BiO43– + 8H+ → MnO42– + 2Bi3+ + 4H2O; D Cr2O72– + 3S2– + 14H+ → 3S + 2Cr3+ + 7H2O; E SO42– + Zn + 4H+ → Zn2+ + SO2 + 2H2O. [524 g]. [27,93 g; 18,62 g]. La massa equivalente del ferro nel composto FeS, in cui Fe ha n.o. = +2, corrisponde alla metà della massa molare (55,85/2 g), mentre nel composto FeCl3, in cui Fe ha n.o. = +3, corrisponde a un terzo della massa molare (55,85/3 g). A Specie ossidante: Ni2+; specie riducente: Al. B Semireazione all’anodo: 2Al → 2Al3+ + 6e– ; semireazione al catodo: 3Ni2+ + 6e– → 3Ni. B Semireazione di riduzione: Cd2+ + 2e– → Cd; semireazione di ossidazione: Fe → Fe2+ + 2e– ; reazione complessiva: Cd2+ + Fe → Cd + Fe2+. D Semireazione di riduzione: Cu2+ + 2e– → Cu; semireazione di ossidazione: Cr → Cr3+ + 3e– ; reazione complessiva: 3Cu2+ + 2Cr → 3Cu + 2Cr3+. A Semireazione di riduzione: Au3+ + 3e– → Au; semireazione di ossidazione: Cd → Cd2+ + 2e– ; reazione complessiva: 2Au3+ + 3Cd → 2Au + 3Cd2+. C Semireazione di riduzione: Au3+ + 3e– → Au; semireazione di ossidazione: Ag → Ag+ + e– ; reazione complessiva: Au3+ + 3Ag → Au + 3Ag+. A Br2 / Br– // Cl2 / Cl– ; B Pb2+ / Pb // Pb4+ / Pb2+. Il funzionamento della pila provoca il consumo dell’anodo, dove lo zinco passa in soluzione come ione Zn2+. L’aumento della concentrazione degli ioni zinco in soluzione ostacola il passaggio in soluzione di altri ioni, pertanto la cessione di elettroni attraverso il circuito esterno avviene con maggiore difficoltà e la differenza di potenziale elettrico della pila diminuisce. La cessazione del funzionamento può avvenire per totale SOLUZIONI DEGLI ESERCIZI DEL TESTO definizione di normalità di una soluzione. 145 Idee per insegnare la chimica con La nuova chimica di Rippa © Italo Bovolenta editore - Zanichelli - 2016 La fotocopia di questa pagina è autorizzata ai soli fini dell’utilizzo nell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo La nuova chimica di Rippa Capitolo 12 - Elettrochimica consumo dell’anodo di zinco o per la totale deposizione al catodo degli ioni rame Cu2+ in soluzione. [0,972 g]. A Specie ossidante: Sn2+; specie riducente: Mg. B Semireazione di ossidazione: Mg → Mg2+ + 2e– ; semireazione di riduzione: Sn2+ + 2e– → Sn. D Mg + Sn → Mg + Sn. C Mg2+ / Mg // Sn2+ / Sn. 2+ 2+ Al semielemento a oro Au3+ / Au. [0,70 V]. [1,30 V]. Da destra verso sinistra. D. Il catione Ag+, che ha il potenziale di riduzione standard più alto e pertanto accetta elettroni con maggiore facilità. f.e.m. = 0,62 V. Il processo spontaneo è: Zn + Sn2+ → Zn2+ + Sn. [411 F]. [1,2 F; 44 g]. [193 000 C]. [386 000 C]. [279 000 C; 15 h 30 min]. [0,091 g]. [38 000 s]. [224 g]. 101 [16 g]. 102 [12 h 58 min]. 103 [531 000 C]. 104 A Il verso del flusso degli elettroni è sbagliato; gli ioni solfato devono avere due cariche negative e non positive; le due soluzioni sono separate da un setto poroso e non da una membrana semipermeabile. B Manca il setto poroso. C Nell’equazione di ossidazione dello ione cloruro Cl– manca il coefficiente 2 ad e–. Si riducono per primi gli ioni rameici Cu2+ e successivamente gli ioni idrogeno H+. Gli ioni sodio Na+ non possono ridursi a spese degli atomi di zinco Zn. Queste previsioni possono essere effettuate in base ai potenziali di riduzione standard degli elementi, dai quali risulta che le semireazioni di riduzione degli ioni Cu2+ e H+ hanno entrambe potenziale di riduzione standard superiore a quello della semireazione di riduzione dello zinco, mentre la semireazione di riduzione dello ione Na+ ha potenziale di riduzione standard inferiore a quello della semireazione di riduzione dello zinco. [0,404 V]. [1,04 V]. [0,2 M]. [1,58 V]. [0,31 V]. 2MnO4– + 10I– + 16H+ → 2Mn2+ + 5I2 + 8H2O. [0,99 V]. [202 g]. [31,47 F; 9,271 F < 31,47 F]. [0,14 F]. 146 Idee per insegnare la chimica con La nuova chimica di Rippa © Italo Bovolenta editore - Zanichelli - 2016 La fotocopia di questa pagina è autorizzata ai soli fini dell’utilizzo nell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo La nuova chimica di Rippa Capitolo 13 - Le proprietà dei composti organici Capitolo 13 VERIFICA LE ABILITÀ - DOMANDE APERTE Le proprietà dei composti organici ㉒ Avero; Bvero; Cfalso; Dfalso. PROVA DA SOLO 1 a) isomeria di posizione; b) isomeria geometrica. 2 ㉓ A14; B5; C4; D19. H H H H | 1° | 2° | 2° | 1° H—C—C—C—C—H | | | | 1° H H H—C—H H | H iso-Pentano VERIFICA LE CONOSCENZE - DOMANDE A SCELTA MULTIPLA 1 B 2 C 3 D 4 C 9 C ⓾ A ⓫ B ⓬ D 5 B ⓭ D ⓱ A 6 C ⓮ B ⓲ B 7 D ⓯ B ⓳ A 8 A ⓰ B ⓴ C ㉔ Asaturo, sp3 ; Binsaturo, sp3 e sp2 ; Cinsaturo, sp2 ; Dinsaturo, sp3, sp. ㉕ Acomposti differenti che non sono isomeri di catena; Bcomposti differenti che sono isomeri di catena; Cdifferenti conformazioni della stessa molecola. ㉖ Ano; Bno. VERIFICA LE ABILITÀ - EXERCISE Alkene Alkyne Carbanion Carbocation Geometric isomer Addition Substitution The series of carbon atoms chains Elimination Saturated compounds ㉗ CH3CHO + CH3OH CH3CHOH — OCH3 R3C — CR3 CH3CH2Br H2C === CH2 + HBr RC ≡≡≡ CR CH3(CH2 )nCH3 (n = 1,2,3 …) R 2C === CR2 CH3CH3 + Br2 CH3CH2Br + HBr cis-FHC === CHF and trans-FHC === CHF CH3 — CO — CH2– CH3 — C + H — CH3 SOLUZIONI DEGLI ESERCIZI DEL TESTO ㉑ Apunta da trapano; Bmano, piede, orecchio; CANNA, OTTO, INNI. 147 Idee per insegnare la chimica con La nuova chimica di Rippa © Italo Bovolenta editore - Zanichelli - 2016 La fotocopia di questa pagina è autorizzata ai soli fini dell’utilizzo nell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo La nuova chimica di Rippa Capitolo 14 - Gli idrocarburi ㉔ A sì; B sì; C no; D no. Capitolo 14 ㉕ A 3-metilpentano; B 2-metilesano; C 2-metilesano; D 2,4-dimetilesano. Gli idrocarburi PROVA DA SOLO 1 2 CH3 CH3 | | H3C — CH — CH — CH3 CH3 CH2CH3 | | H3C — CH — CH — CH2 — CH2 — CH2 — CH3 3 Esacloroetano. 4 H3C — CH2 — CH = CH — CH2 — CH3 5 H3C — CH = CH — CH2 — CH2 — CH2 — CH2 — CH3 VERIFICA LE CONOSCENZE - DOMANDE A SCELTA MULTIPLA 1 B 5 A 9 C ⓭ B ⓱ C 2 C 6 B ⓾ B ⓮ C ⓲ C 3 B 7 A ⓫ B ⓯ B ⓳ B 4 B 8 C ㉖ Anon è basato sulla catena più lunga: 2,2-dimetilbutano; Bla catena carboniosa è numerata dalla estremità sbagliata: 2,2,3-trimetilbutano; Cla catena carboniosa è numerata dalla estremità sbagliata e i gruppi alchilici non sono elencati alfabeticamente: 3-etil-4metilesano; Dgli stessi gruppi alchilici sono elencati separatamente: 2,4-dimetilesano. ㉗ A 16; B 6; C 5; D 15. ㉘ A C6H12 ; B C6H12 ; C C4H8 ; D C7H14. ㉙ A 6; B 2; C 2; D 3. ㉚ A no; B no; C no; D sì. ㉛ A m-diclorobenzene B o-dinitrobenzene Cl ⓰ B ⓴ C Cl C o-bromostirene D p-bromofenolo HC=CH2 Br ㉑ A CH3 — CH2 — CH2 — CH3 B CH3 — CH2 — CH2 — CH2 — CH2 — CH2 — CH3 ㉒ A CH3 — (CH2) 2 — CH3 B CH3 — (CH2) 5 — CH3 H H H H H | | | | | A H — C — C — C — C — C — H | | | | | H H H H H H H H H H H H H | | | | | | | | B H — C — C — C — C — C —C — C — C — H | | | | | | | | H H H H H H H H C CH3 — (CH2) 8 — CH3 NO2 ⓬ C VERIFICA LE ABILITÀ - DOMANDE APERTE ㉓ NO2 D C6H14 OH Br VERIFICA LE ABILITÀ - EXERCISES ㉜ A 18; B 4; C 13; D 22. ㉝ A octane; B cyclopentane; C pentane; D cyclopentane. ㉞ C C — C — C — C (1-pentyne); C — C C — C — C (2-pentyne); C C — C — C (3-methyl-1-butyne). | C 148 Idee per insegnare la chimica con La nuova chimica di Rippa © Italo Bovolenta editore - Zanichelli - 2016 La fotocopia di questa pagina è autorizzata ai soli fini dell’utilizzo nell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo La nuova chimica di Rippa Capitolo 15 - Gruppi funzionali e polimeri di sintesi Gruppi funzionali e polimeri di sintesi PROVA DA SOLO 1 CH3CH2CH2CH2CH2CH2OH 2 3-pentanolo. H2SO4 3 2CH3 — CH2 — CH2 — CHO + O2 ⎯⎯⎯→ H | B CH3CH2CH2 — N — CH2CH2CH3 CH2CH2CH2CH3 | C CH3CH2 CH2CH2 — N — CH2CH2CH2CH3 H | D CH3CH2 CH2CH2 — N — CH3 CH3 | ㉕ A CH3CH2CH2CHCOOH 2CH3 — CH2 — CH2 — COOH O VERIFICA LE CONOSCENZE - DOMANDE A SCELTA MULTIPLA B CH3CH2CH2CH2CH2CH2CH2C — OCH2CH3 O 1 C 2 C 3 B 4 C C CH3CH2CH2CH2C — OCH2CH2CH2CH3 9 C ⓾ B ⓫ A ⓬ B D ⓴ B ㉖ A CH3CH2CH2CH2COOH B CH3COOCH2CH3 C CH3CH2CH2CH2OH D CH3CH2CHOHCH3 E CH3CH2CH2COOH F C6H5Br 5 C ⓭ B ⓱ A ㉑ C 6 B ⓮ C ⓲ C 7 B ⓯ C ⓳ B 8 A ⓰ D VERIFICA LE ABILITÀ - DOMANDE APERTE ㉒ A CH3CH2CH2CHO + H2 ⎯→ CH3CH2CH2CH2OH B CH3CH2COOH + CH3OH ⎯→ CH3CH2COOCH3 + H2O ㉗ A ㉓ A CH3 — CH2 — CH2 — CH2 — OH primario OH | B CH3 — CH2 — CH — CH3 terziario CH3 | D CH3 — C — CH2 — CH2OH | CH3 primario CH3 OH | | E CH3 — C — CH — CH3 | CH3 secondario acido pentanoico etiletanoato (etilacetato) butanolo 2-butanolo acido butanoico bromobenzene 2-metil-1-butanolo CH2 — CH — CH3 | | OH CH2 | CH3 B CH3 — CH — CH2 — CH2 1,3-butandiolo C CH3 — CH — CH — CH3 3-metil-2-butanolo | OH secondario OH | C CH3 — C — CH3 | CH3 OH | F CH3 — CH — CH3 COOH | OH | CH3 | OH OH D 1,3-ciclopentadiolo HO secondario SOLUZIONI DEGLI ESERCIZI DEL TESTO ㉔ A CH3CH2 — NH2 Capitolo 15 ㉘ A 4; B 3; C 1; D 0. ㉙ A 1-eptanolo; B 1-propanolo; C 1,2-etandiolo; ㉚ A 3; B 3; C 3; D 3. 149 Idee per insegnare la chimica con La nuova chimica di Rippa © Italo Bovolenta editore - Zanichelli - 2016 La fotocopia di questa pagina è autorizzata ai soli fini dell’utilizzo nell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo La nuova chimica di Rippa Capitolo 15 - Gruppi funzionali e polimeri di sintesi ㉛ A sì; B sì; C no; D sì. ㉜ A C4H10O ; B C4H8O ; C C4H8O ; D C4H6O2. ㉝ A CH3CH2CHCH2CH3 | OH B C CH3CH2OH CH2CH3 | D CH3CH2CH2CHCH2CH2OH — CH2CHCH3 | OH E CH3OH VERIFICA LE ABILITÀ - EXERCISES OH | ㉞ A CH3 — CH — CH2 — CH3 butan-2-ol OH CH2 — CH3 | | B H3C — CH — CH — CH2 — CH3 C OH 3-ethylpentan-2-ol cyclopentanol ㉟ A 2; B 2. ㊱ A CH3 — CH2 — C O O — CH3 O B CH3 — C C CH3 — CH2 — CH2 — C O — (CH2) 7CH3 O O — CH2CH3 ㊲ Because the butylamine forms hydrogen bonds between the molecules. The pentane may not form hydrogen bonds. 150 Idee per insegnare la chimica con La nuova chimica di Rippa © Italo Bovolenta editore - Zanichelli - 2016 La fotocopia di questa pagina è autorizzata ai soli fini dell’utilizzo nell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo