Il bullismo a scuola …quando si lavora sulla prevenzione

Dott. Mauro Mario Coppa
-psicoterapeuta,
pedagogista
Piccoli bulli crescono…


Il 32% di bambini con DDAI
(componente impulsività/iperattività)
risulta a rischio di bullismo per i
problemi di scarso autocontrollo
I bambini che a scuola agiscono da
bulli, entro i 25 anni hanno il
quadruplo delle probabilità di essere
condannati per reati gravi
Principali cause di difficoltà nella
gestione dei disturbi del
comportamento a scuola


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

Diagnosi ed intervento tardivi
Strumenti diagnostici poco efficaci
Tardiva presa in carico da parte
della rete educativa
Assenza di percorsi di consulenza e
formazione mirata per genitori ed
insegnanti
Poche strategie educative efficaci di
prevenzione ed intervento educativo
Sbatti il bullo in prima pagina
La Repubblica,10/3/2007
“Bulli in oratorio contro bambino autistico”
Il Corriere della Sera, 8/2/ 2007
“video choc:13enne romeno picchiato da 20
compagni “
La Stampa, 24/1/2007
“Ragazzo autistico sbeffeggiato dai compagni”
Il Giornale, 20/2/2007
Minorenne bersagliato con petardi, doccia gelata
per una compagna
Che cosa è il bullismo?
Il termine “Bullying” pone al centro dell’attenzione
la relazione tra vittime e persecutori, e si
caratterizza per alcuni fattori:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
Intenzione di fare del male
Mancanza di compassione e
analfabetismo affettivo
Intensità e durata
Potere del bullo
Vulnerabilità della vittima
Mancanza di sostegno
Gravità delle conseguenze
Come si manifesta?
Il bullismo può essere:



Fisico: botte, pugni, distruzione
di oggetti e materiali
Verbale: minacce, imprecazioni
Psicologico: esclusione sociale,
calunnie, pettegolezzi
Bullismo a scuola…
i racconti dei ragazzi
“…a me mi hanno picchiato molte poche
volte. A me mi hanno chiamato solo
ricchione e bestia.
Non voglio spiegare proprio niente…ho
paura di tutti a scuola. “
“…ci si sente “ganzi” nel gruppo..”
“..prendono in giro, e non si accorgono
di far male alle persone..”
“..io non ho avuto nessun ruolo, ma
penso che sia servita per le prese in
giro..insomma, per queste cose”
Bulli si nasce, o si diventa ?



Quali fattori incidono maggiormente?
Gli stili educativi genitoriali,
In particolare
In età precoce, mancanza di calore e
coinvolgimento di chi cura il bambino
Eccessiva permissività e tolleranza
verso l’aggressività
Modello genitoriale punitivo, come
strumento elettivo per far rispettare le
regole
Ruoli e significati nel bullismo
profilo psicologico del bullo
il bullo passivo occupa una posizione di
gregario, spesso si limita ad appoggiare e
sostenere, senza partecipare direttamente
Il bullo non ha problemi di autostima, né
ansia, ma
 Desiderio di dominio
 Scarsa empatia verso le vittime
 Immaturità nel riconoscimento delle
emozioni
Ruoli e significati nel bullismo
profilo psicologico del bullo



il bullo prolifera grazie alla cultura “del
non immischiarsi”, alla maggioranza
silenziosa” al “fortuna che non è
toccato a me”
Il bullo viene spesso strumentalizzato
come “distrazione” per attività
didattiche poco interessanti, o come
“arma” per colpire un docente o un
compagno anticipatici
Il bullo dominante nell’80% dei casi,
agisce alla luce del giorno, e conta su un
buon numero di “ammiratori”
Ruoli e significati nel bullismo
profilo psicologico della vittima
La vittima passiva è caratterizzata
da
 Timidezza
 Ansia ed insicurezza
 Basso livello di autostima (si
convince spesso di meritare le offese dei
compagni)
Ruoli e significati nel bullismo
profilo psicologico della vittima
Come aiutarla?
 Scegliere un adulto fidato, a cui
confidare eventuali soprusi
 Sviluppare amicizie positive
 Insegnare a d interpretare e
rispondere in maniera efficace ai
soprusi
La gestione dei comportamenti problema gravi
in classe
-il progetto di presa in carico

Lavorare sulla prevenzione, valorizzando le
positività nel sistema classe e scuola
Il piano di trattamento è
ed interessa:
Sfatare i miti sul bullismo
Ogni forma di bullismo deve essere
considerata inaccettabile
 Occorre contrastare i luoghi comuni:
 Sono ragazzi!
 Non è la fine del mondo
 Ignoralo e la smetterà
 Magari era arrabbiaato per motivi
suoi
 …però è tanto intelligente!

Individuare precocemente il
bullismo
Strategie utili di diagnosi precoce:
1.
Le scale di valutazione dei
comportamenti di disattenzione ed
iperattività per insegnanti e genitori
2.
Il questionario COM per la rilevazione
di problemi comportamentali ed emotivorelazionali
3.
Il questionario delle nomine per
l’individuazione di alunni che manifestano
o subiscono comportamenti aggressivi
Strategie efficaci per il bullismo
i programmi sulle abilità sociali
La prosocialità
Atteggiamenti e
comportamenti positivi
diretti ad aiutare o
beneficiare un’altra persona
o un gruppo di persone,
senza ricevere ricompense
Componenti e Funzioni dell’azione
prosociale








Componenti
Stimolare un atteggiamento non
aggressivo
Stimolare un atteggiamento non
egocentrico
Funzioni
Aiutare
Condividere
Confortare
Gesti di intimità
I gruppi di apprendimento
cooperativo
Definizione:Il bambino viene inserito in un
gruppo di lavoro con altri alunni della classe

È un modo per:
1.
Far cooperare e lavorare insieme gli
alunni, per raggiungere obiettivi didattici
2.
Adattarsi alle reciproche caratteristiche
3.
Promuovere e sostenere interazioni
sociali positive sulla base della
imitazione, reciprocità e
complementarietà
Il Tutoring
ovvero
i coetanei come agenti di cambiamento
Le ragioni: i ragazzi, se formati , hanno attitudini
naturali di

Prosocialità

Empatia

Vengono meglio accettati dai coetanei
Obiettivo: affidare agli alunni di Scuola
Media responsabilità educative nei confronti
di coetanei con problemi
Strumenti: il modello dell’operatore-amico che:

Sta vicino ai compagni rifiutati o isolati

Aiuta i compagni in difficoltà scolastiche

Supporta i compagni che vivono momenti
difficili
Il Tutoring
ovvero
i coetanei come agenti di cambiamento
I risultati:

Diminuiscono gli episodi di bullismo

Inizia una presa di coscienza delle
prepotenze

Nelle classi non coinvolte, aumenta
il bullismo e la cultura del “meglio
non immischiarsi”, disgregante per
l’unità di gruppo e la solidarietà tra
coetanei
Strategie efficaci per il bullismo
L’approccio senza colpevoli 1



La paura della punizione induce i
bulli a nascondere i loro atti, ad
incolpare la vittima,ad assumere
atteggiamenti difensivi
Si sospende la punizione, ma si
chiede di comprendere il danno
emotivo
L’obiettivo è favorire un clima di
empatia con la sofferenza del
compagno
Strategie efficaci per il bullismo
L’approccio senza colpevoli 2




Incoraggiare il supporto del gruppo
Stimolare la condivisione della
responsabilità
Favorire il senso di colpa o
rimorso, piuttosto che rabbia ed
umiliazione
Toglie al bullo l’appoggio del
gruppo
Strategie efficaci per il bullismo
Il contratto educativo




Premessa: l’aggressività cresce anche da
sistemi disciplinari incoerenti, senza chiare
regole da seguire , né sanzioni previste
È un impegno del tipo “se..allora” per cui
lo studente ( o la classe) riceve gratifiche
in relazione a comportamenti positivi
Stabilire regole chiare scritte, o con
immagini, in cui viene specificato ciò che
non viene ammesso, ed i
comportamenti positivi attesi
I termini del contratto debbono essere
negoziati tra le parti, equi, e chiari
Strategie efficaci per il bullismo
educare al conflitto



Per smontare il meccanismo della violenza,
occorre educare i ragazzi a
governare i conflitti
Questa capacità assertiva viene costruita a
scuola, in piccoli gruppi, con un clima
protettivo e rassicurante
Di fronte ad un sopruso, non serve fare il
giudice, ma un atteggiamento fermo e
risoluto, edinsegnare ai ragazzi a
negoziare e comunicare tra loro
Strategie efficaci per il bullismo
educare al conflitto


Il lavoro in classe è fondamentale per
insegnare a riconoscere i bulli ed
aiutare le vittime
Insegnare le strategie per gestire la
prepotenza (es. chiedo aiuto, mi
allontano …)
e cosa fare se assisto a episodi di
bullismo(es. riferire il atto ad un
adulto-stare vicino al compagno …)
Gli imperfetti educatori…



Crescere significa accettare i limiti,
ma sono gli adulti i primi a non farlo;
pensano ad una educazione del
figlio senza limiti, né fisici, né
psicologici
Perversa e’ la logica del disagio:se
un ragazzo non studia, è perché
soffre
Molti insegnanti oscillano tra
autoritarismo e rassegnazione
Gli imperfetti educatori…


Spesso tra famiglie e docenti si crea
una barriera di pregiudizi
reciproci
Atteggiamento ondivago degli
adulti: da un lato il vuoto
relazionale e fisico, dall’altro il
tentativo di colmarlo e diminuire il
proprio senso di colpa:
sono dalla tua parte, ti difendo
contro il mondo
L’educazione socio-affettiva per i genitori
1. Formazione e consulenza educativa

1.
2.
3.
Obiettivi:
Coinvolgere scuola e famiglia in
obiettivi condivisi (patto sociale di
corresponsabilità)
Attuare interventi preventivi e di
sostegno per affrontare le varie forme di
disagio in ambito familiare
Costruire il benessere dei propri figli
promuovendo le abilità educative e
comunicative dei genitori
L’educazione socio-affettiva per i genitori
2. Fasi e livelli di intervento famigliare




1. Corsi sulla genitorialità
2. Corsi di formazione specifici su
tematiche “critiche” presenti nella scuola
(es. iperattività; problemi emotivi;
aggressività)
3. Creazione di gruppi di auto-mutuoaiuto tra genitori, con la supervisione
periodica di un professionista
4. Consulenza educativa individuale a
famiglie di bambini con disturbi del
comportamento e bullismo
In sintesi…
Tutti i ragazzi, quelli con disturbo del
comportamento, della sfera affettiva, della
personalità , vanno pensati come parte
integrante di una serie di sistemi
relazionali, dove
l’85% degli alunni non sono
vittime né aggressori, ma risorse
positive per creare un clima
sereno
In altre parole....
Concludendo…
Anche i bulli sono vittime…ma di
se stessi, destinati a pagare con
il fallimento l’incapacità di
riconoscere ed esprimere le
proprie emozioni e sentimenti
Per finire…