Newsletter novembre 2007 - approfondimento Barbiana

Approfondimenti a cura dell’Equipe Nazionale MSAC
COMMISSIONE BARBIANA
17 novembre… cos’è
A cura di Agatino Lanzafame e Nisia Pacelli
Sono trascorsi pochi giorni dalle manifestazioni studentesche del 17 Novembre, appuntamento
annuale di mobilitazione attraverso cui gli studenti cercano di conquistare uno spazio di
partecipazione. Ripercorriamo la storia e il significato di questa data assunta negli ultimi anni
come simbolo del protagonismo studentesco e cerchiamo di offrire una lettura che sia
soprattutto servizio di informazione per gli studenti
La ricorrenza. Il 17 novembre del 1939 centinaia di studenti cecoslovacchi che si opponevano
alla guerra furono arrestati e uccisi dai nazisti. Due anni dopo alcuni gruppi di studenti in esilio,
gli stessi che avrebbero poi costituito il nucleo centrale dell'International Union of Students,
decisero che quella data ogni anno sarebbe diventata l'International Students Day, la giornata
internazionale di mobilitazione studentesca. E così, da quel giorno ogni anno in decine di Paesi
gli studenti si sono mobilitati in ricordo di quel massacro e per rivendicare il diritto di studiare
per tutti e la necessità di costruire un mondo di pace, giustizia, democrazie e libertà. Stesso
giorno, altri due avvenimenti importanti: nel 1973 gli studenti greci del Politecnico di Atene che
manifestavano proprio in difesa di questi principi furono massacrati dai carri armati del regime
dei Colonnelli; nel 1989, ancora in Cecoslovacchia, i carri armati del regime, questa volta
comunista, repressero duramente gli studenti che manifestavano. L'assemblea studentesca
internazionale di Bombay, così, nel 2004 ha deciso di ripristinare questa data della memoria e
di renderla un momento importante di mobilitazione studentesca. In tutto il mondo, dunque,
gli studenti si mobilitano affinché si realizzi quanto recita l’articolo 26 della Dichiarazione
Universale dei diritti umani: “Ogni individuo ha diritto all’istruzione (…) Essa deve promuovere
la comprensione, la tolleranza e l’amicizia fra tutte le nazioni, i gruppi razziali e religiosi, e
deve favorire (…) il mantenimento della Pace”
La Piattaforma Internazionale. Durante il World Social Forum di Nairobi che si è svolto lo
scorso Gennaio, le organizzazioni studentesche presenti si sono riunite nella cosiddetta
assemblea studentesca mondiale. In questa occasione si è voluto rilanciare la rete globale
studentesca sulla base di una piattaforma politica condivisa da declinare sin da subito nei
propri paesi provenienza. Di seguito, riportiamo i punti della piattaforma internazionale
approvata dall’assemblea studentesca mondiale
Dichiarazione Internazionale delle studentesse e degli studenti
Nairobi World Social Forum 2007 - 24 Gennaio 2007
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Il libero accesso a tutti i percorsi formativi dall’istruzione primaria a quella
superiore. Questi devono essere laici, plurali e pubblici. Siamo fortemente contrari
all’agenda neoliberista che prevede la privatizzazione dei canali formativi o la loro
commercializzazione (..). I curricula devono prepararci alla cittadinanza globale e
l’educazione che riceviamo, strutturata lungo tutto l’arco della nostra vita, deve anche
permetterci di realizzare il nostro potenziale e non soltanto prepararci al mercato del
lavoro. Ogni percorso formativo deve dare pari opportunità di accesso al mercato del
lavoro;
Il libero accesso alla conoscenza e la libera condivisione dei saperi in quanto per
loro natura costituiscono un patrimonio collettivo. Chiediamo quindi che siano riformate
le legislazioni sulla proprietà intellettuale, promuovendo l’uso delle Creative Commons e
del copyleft;
L’autonomia sociale dei soggetti in formazione e quindi la loro emancipazione
dalle logiche di mercato. Crediamo debbano essere garantite a tutti forme di assistenza
sociale come borse di studio o comunque forme di agevolazione economica per
l’accesso a tutti i servizi culturali. Chiediamo in particolar modo che sia garantito a tutte
le studentesse e gli studenti l’accesso al credito o comunque un reddito in chiave
Approfondimenti a cura dell’Equipe Nazionale MSAC
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COMMISSIONE BARBIANA
formativa al fine di emanciparsi dalla propria condizione socio economica di
provenienza;
Il diritto all’istruzione per chi vive in luoghi martoriati dalla guerra o in aree
afflitte dalla mafia e dalla criminalita organizzata e dal terrorismo, in particolare quello
di stato. Abiuriamo la Guerra come strumento di risoluzione delle controversie
internazionali e per raggiungere la pace e la democrazia. Siamo convinti che l’istruzione
e il miglior mezzo per combattere la guerra e costruire un mondo di pace. Crediamo
debbano essere combattuti tutti gli imperialismi tramite l’autodeterminazione dei popoli
e delle culture e lo sviluppo della progettualità e dell’economia locale;
Il diritto alla mobilita delle persone e delle idée. Vogliamo, infatti, convertire lo
spazio di libero mercato in uno spazio di libera circolazione per gli individui e di libera
condivisione dei saperi. I fratelli e le sorelle migranti devono avere il diritto ad una
adeguata assistenza sociale dallo stato ospitante garantendo ad esso tutti i diritti di
cittadinanza. Crediamo quindi che l’interculturalità sia valore aggiunto alla formazione
dell’individuo e che debba essere valorizzata dove ciò non avviene ad esempio
introducendo facilitazioni e gratuità per i visti ed accelerando l’armonizzazione e il
riconoscimento dei titoli di studio tra i diversi stati;
Il diritto di tutte le studentesse e gli studenti ad avere i propri diritti
riconosciuti per legge e ad essere rappresentati. Dobbiamo lottare per una
cittadinanza studentesca mondiale: una carta dei diritti riconosciuta da tutte le
legislazioni del mondo e dalle organizzazioni internazionali. Costruiremo anche una rete
internazionale per fornire aiuto e supporto a tutti gli studenti a cui non sono garantiti
diritti o comunque sono violati. Chiediamo che sia avviato da subito un percorso di
armonizzazione dei sistemi di rappresentanza studentesca e che ne sia costituito uno a
livello mondiale che sia in grado di interloquire con le organizzazioni internazionali;
L’opinione. Le rivendicazioni delle associazioni studentesche che aderiscono alla piattaforma
internazionale sono senz’altro condivisibili da tutta la comunità studentesca, ed è senz’altro
auspicabile che tutto il mondo studentesco si mobiliti per obiettivi quale la diffusione del diritto
all’istruzione nelle zone martoriate dalla guerra ed in generale nelle zone povere del mondo
(anche con iniziative concrete, come la msacchina Per un pugno di libri) o il diritto al libero
accesso alla conoscenza e alla libera condivisione dei saperi.
La domanda, allora, nasce spontanea: perché una manifestazione che dovrebbe coinvolgere
tutto il mondo studentesco viene fatta propria da una sola parte politica?
E’ un peccato infatti che questa manifestazione sia concretamente una manifestazione “di
parte” tradizionalmente organizzata e promossa da associazioni appartenenti ad una ben
definita parte politica, cosa che ha influito pesantemente sui contenuti promossi effettivamente
nelle piazze dove si svolge la manifestazione.
Probabilmente anche il MSAC dovrebbe interrogarsi su quale contributo vuole portare e, prima
ancora, se lo vuole portare. In questi anni, ci siamo interrogati molto sul nostro essere
associazione studentesca, oltre che ecclesiale, e la nostra riflessione ha portato ad una
maturità nuova capace di abitare con più responsabilità gli organi collegiali ed anche di fare
scelte ben precise circa le politiche scolastiche.
E’ risaputo che a noi del MSAC non piace gridare nelle piazze, non piace l’idea di una
manifestazione che si traduca in un grande fuoco di paglia: intenso e breve, non serve a
superare il freddo dell’inverno. È questione di stile! Abbiamo una voce ferma e decisa nel
sostenere i diritti degli studenti, ma non amiamo il chiasso delle piazze dove spesso si
abbandonano i ragionamenti e le idee e si da spazio agli slogan e alle ideologie. Crediamo che
accanto alle urla della piazza non debba mancare il dialogo: un dialogo fatto nella classe e
nelle assemblee, per formare ed informare gli studenti, un dialogo fatto negli organi collegiali e
nei tavoli di confronto con le istituzioni (come il forum delle associazioni presso il MPI), i luoghi
dove concretamente gli studenti hanno la possibilità di essere incisivi nel contribuire a
disegnare la scuola che sono chiamati ad abitare. Un dialogo che vuol dire progettualità politica
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e capacità di incidere sul lungo periodo e non di esaurirsi nello spazio di una piazza e nel
tempo di una giornata.