Convegno BCC - Banca di Ancona

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- Presidente: Luigi Giulietti
- Direttore Generale: Domenico Dal Mas
- CDA
- Comitato Organizzativo Giovani Soci BCC Ancona
- Federazione Marchigiana BCC
2
www.giorgioziemacki.it
3
4
LO SCENARIO
- ECONOMIA
- MERCATO
- AZIENDE
- ECONOMIA
- MERCATO
- AZIENDE
CALATI A PICCO
5
DIVENTA QUINDI
IN QUESTI MOMENTI DIFFICILI, QUALI SONO
6
12
INDICATORI
ECONOMICI
12
INDICATORI
PATRIMONIALI
7
L’ANALISI SCALARE DEL CONTO ECONOMICO
Ai fini di un’analisi
un analisi scalare del conto economico, ciascuna
voce o categoria di reddito inserita nel prospetto viene
calcolata in rapporto o in percentuale sul totale delle vendite
(o del valore della produzione).
L’obiettivo e’ evidenziare come sono stati spesi i soldi.
8
VOCE
IMPORTO
%
- RICAVI NETTI
= VARIAZIONE SCORTE DI PRODOTTI FINITI
100
- VALORE DELLA PRODUZIONE
- COSTI VARIABILI COMMERCIALI
- COSTI VARIABILI INDUSTRIALI
= VARIAZIONE SCORTE DI MP/SL
- I° MARGINE DI CONTRIBUZIONE
= COSTI FISSI DIRETTI DI PRODUZIONE
- II° MARGINE DI CONTRIBUZIONE
- COSTI FISSI INDUSTRIALI
- COSTI FISSI COMMERCIALI
- COSTI FISSI AMMINISTRATIVI
= COSTI FISSI DI STRUTTURA
- REDDITO OPERATIVO
- GESTIONE ACCESSORIA
- GESTIONE STRAORDINARIA
- GESTIONE ATIPICA
- GESTIONE FINANZIARIA
= GESTIONE TRIBUTARIA FISSA
- REDDITO ANTEIMPOSTE
- GESTIONE TRIBUTARIA VARIABILE
= COSTI E TASSE INDETRAIBILI
REDDITO NETTO
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EBITDA, EBIT, EBT (A VALORE E %)
Ricavi ±
Variazione Scorte Prodotti Finiti =
Valore della Produzione - ………………..
Costi Variabili Commerciali Costi Variabili Industriali Variazione scorte Materie Prime =
I° Margine di Contribuzione Costi Indiretti Costi del Personale =
Margine Operativo Lordo (EBITDA) Ammortamenti Accantonamenti =
Reddito Operativo (EBIT) Gestione Finanziaria Gestione Accessoria Gestione Straordinaria Gestione Atipica =
Reddito Ante-Imposte (EBT) Gestione Tributaria =
Reddito Netto
100%
10
EBITDA
Esprime il reddito dell’impresa prima
degli ammortamenti, svalutazioni,
accantonamenti a fondo rischi e oneri,
interessi e imposte d’esercizio.
E’ utilizzato anche per calcolare
(sommariamente) il valore di un’impresa
EBIT
Esprime il reddito dell’impresa prima
delle gestioni extra-caratteristiche e quindi
rappresenta la redditività pura del business
EBT
Esprime il reddito dell’impresa prima
dell’applicazione del carico fiscale
11
I TRE MARGINI DI CONTRIBUZIONE
RICAVI LORDI
-
RESI
=
RICAVI NETTI
±
VAR. SCORTE PF
=
VALORE DELLA PRODUZIONE
-
COSTI VARIABILI COMMERCIALI
=
I° MDC COMMERCIALE
-
COSTI VARIABILI INDUSTRIALI
=
I° MDC INDUSTRIALE
-
COSTI DIRETTI DI TRASFORMAZIONE
=
II° MDC INDUSTRIALE
12
SIGNIFICATO
I° MDC COMMERCIALE (%)
BONTA’ DELLE VENDITE
I° MDC INDUSTRIALE (%)
BONTA’ DEGLI ACQUISTI
II° MDC INDUSTRIALE (%)
BONTA’ DELLA PRODUZIONE
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SOTTO LA STESSA FORMA GRAFICA DOVREBBE
ESSERE MESSO IL I° ED IL II° MDC INDUSTRIALE
(LA DIFFERENZA TRA I DUE RISIEDE NEL COSTO DI TRASFORMAZIONE)
CASO 1
I° MDC
II° MDC
CASO 3
I° MDC
II° MDC
CASO 2
I° MDC
II° MDC
CASO 4
I° MDC
II° MDC
14
QUAL Ė L’EFFETTO DEL COSTO DEL VENDUTO
SULLA REDDITIVITÀ ?
Che cos’è il costo del venduto
Il costo del venduto è rappresentato dai costi che sono direttamente
attribuibili all’attività aziendale di produzione dei beni o di erogazione
dei servizi. Costi di questo genere sono, ad esempio, quelli relativi
alla manodopera interna ed esterna, alle materie prime e ai
macchinari utilizzati nella produzione
Costo del venduto
Vendite
=
19.200.000
22.000.000
= 0,8727 o 87,3%
15
Come utilizzare l’indice costo del venduto/vendite
Questo indice può essere utilizzato in due modi:
- In primo luogo, se nel corso del tempo l’indice si è assestato
intorno a un valore medio, può servire come utile riferimento per
giudicare l’attuale importo del costo del venduto
- In secondo luogo, un indice ormai stabilizzato offre la possibilità di
stimare il costo del venduto per un periodo futuro a seguito di una
previsione e di vendita
Come utilizzare l’indice costo del venduto/vendite
per valutare i risultati
Avendo a disposizione i dati attuali e un indice ormai consolidato
storicamente, un’azienda può operare confronti e stabilire se le
sue ultime performance sono da ritenere sopra o sotto la media
16
Si possono valutare le componenti del costo del venduto
in funzione delle vendite?
In molti casi è utile confrontare ed analizzare le singole
componenti del costo del venduto con il fatturato.
Per ciascuna categoria di costo la formula rimane invariata.
Il costo del venduto è composto da:
- Lavorazioni esterne
- Manodopera diretta
- Macchinari
- Materie prime
ESEMPIO
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Dati della ABC SpA relativi al mese di Gennaio
Componente CdV
Vendite
E
S
E
M
P
I
O
=
=
Componente CdV
Vendite
=
=
Componente CdV
Vendite
=
=
Materie prime e lavorazioni esterne
Vendite
7.900.000
22.000.000
Manodopera diretta
Vendite
4.800.000
22.000.000
Macchinari
Vendite
6.500.000
22.000.000
=
= 0,3590 o 35,9%
=
= 0,2181 o 21,8%
=
= 0,2954 o 29,5%
Ciascuna delle singole componenti di costo può essere utilmente
usata per controllare la ragionevolezza delle previsioni di vendita
e/o per stimare i costi futuri
18
IL REDDITO OPERATIVO = LA BONTÀ DEL BUSINESS
II° MDC INDUSTRIALE
-
COSTI FISSI INDIRETTI
=
REDDITO OPERATIVO
Il reddito operativo sotto forma di indice percentuale (ROS)
Si può esprimere il reddito operativo sotto forma di indice
rapportandolo alle vendite nette (fatturato meno i resi e la
percentuale di svalutazione dei crediti)
Reddito operativo
Vendite
%
Come utilizzare l’indice reddito operativo/vendite
Questo indice è utile al fine di:
- Monitorare la gestione operativa fra un periodo e l’altro.
Una diminuzione deve indurre a chiedersi se i costi (fissi o variabili)
stiano crescendo più di quanto facciano le vendite
- Misurare la capacità dell’azienda di generare profitti caratteristici
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Che cos’è la leva ?
L’effetto leva può essere spiegato mediante un esempio.
Un’azienda prende a prestito fondi a un tasso di interesse del x%,
investe poi gli stessi fondi in attività che rendono al tasso del y%.
se y% risulta maggiore di x%, la differenza rappresenta un guadagno
per l’azienda. Questo meccanismo e detto effetto leva. Il fine
generale di una leva è quello di fare in modo che a variazioni dei
costi corrispondano variazioni di entità maggiori dal lato dei ricavi
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Che cos’è la leva operativa ?
La leva operativa misura l’effetto della variazione delle vendite
sul profitto operativo
Grado di leva operativo =
Vendite - Costi variabili
Vendite - Costi totali
Dato che il reddito operativo è uguale alle vendite meno la
somma di costi variabili e costi fissi:
Vendite - Costi variabili
Reddito operativo
Grado di leva operativo =
ESEMPIO
21
Le vendite relative al I° trimestre della ABC SpA ammontano a € 150.000;
nello stesso periodo l’azienda ha sostenuto costi variabili per € 117.000 e
costi fissi per € 18.000
E
S
E
M
P
I
O
Vendite - Costi variabili
Vendite - Costi totali
Grado di leva operativo =
=
=
150.000 - 117.000
150.000 - (117.000 + 18.000)
150.000 - 117.000
150.000 - 135.000
=
33.000
15.000
=
=
= 2,2
Una leva operativa di 2,2 significa che il reddito operativo (€ 15.000)
varierà di 2,2 volte rispetto alla % di variazione delle vendite.
Perciò, se le vendite aumentano del 15%, il reddito operativo
aumenterà approssimativamente del 33%, ovvero € 4.950
(15% x 2,2 = 33%; 15.000 x 0,33).
Nell’ipotesi di un calo delle vendite del 15% si avrà invece un calo
del reddito operativo di € 4.950
22
Perché è importante in momenti difficili la leva operativa ?
Il grado di leva operativa è quanto l’azienda ottiene dalle variazioni del
volume di vendita. Alti volumi di vendita forniscono all’azienda reddito
con il quale operare, mentre un calo delle vendite da luogo a situazioni
nelle quali si assottiglia il reddito operativo, ponendo le premesse
per una minaccia alla vita dell’azienda. Il grado di leva operativa
consente di valutare il cosiddetto “rischio economico”, perché tale indice
ci dice di quante volte varia il reddito operativo rispetto alla previsione
delle vendite.
23
IL PUNTO DI PAREGGIO (B.E.P.)
INDICA IL PUNTO IN CUI I RICAVI COPRONO
SIA I COSTI FISSI, CHE I COSTI VARIABILI
B.E.P. = BREAK EVEN POINT
COSTI FISSI
% M.D.C.
- SI LAVORA SOLITAMENTE
CON IL I° M.D.C. INDUSTRIALE
- SI CONSIDERA, TRA I COSTI FISSI,
ANCHE LA GESTIONE FINANZIARIA
(PER SICUREZZA) E LA GESTIONE
TRIBUTARIA FISSA
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MARGINE DI SICUREZZA (M.D.S.)
INDICA IN PERCENTUALE DI QUANTO
POSSONO SCENDERE I RICAVI PRIMA
DI INIZIARE A PERDERE
M.D.S. = MARGINE DI SICUREZZA
RICAVI - B.E.P.
RICAVI
%
VALORE OTTIMALE > 10%
25
E’ IMPORTANTE METTERE SOTTO FORMA GRAFICA
IL B.E.P. RISPETTO AL FATTURATO (IN CRESCITA)
RICAVI
COME DOVREBBE ANDARE
B.E.P.
RICAVI
B.E.P.
IL LIMITE A CUI POTREBBE ANDARE
RICAVI
B.E.P.
COME NON DEVE ANDARE
26
OUT OF POCKET RECOVERY POINT
COME IL B.E.P., ESCLUDENDO PERO’ DAI COSTI
FISSI TUTTE LE USCITE NON DI CARATTERE
FINANZIARIO (ES. GLI AMMORTAMENTI)
O.O.P.R.P. = OUT OF POCKET RECOVERY POINT
COSTI FISSI FINANZIARI
% I° M.D.C. INDUSTRIALE
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- EBITDA
- EBIT
- EBT
- I° MDC COMMERCIALE
- I° MDC INDUSTRIALE
- II° MDC INDUSTRIALE
- INCIDENZA COSTO DEL VENDUTO
- ROS
- GRADO DI LEVA OPERATIVO
- BEP
- MDS PERCENTUALE
- O.O.P.R.P.
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STATO PATRIMONIALE RICLASSIFICATO
IMPIEGHI
Liquidità
immediate
ATTIVITÀ
CORRENTI
Liquidità
differite
Disponibilità non
liquide
FONTI
MEZZI DI
TERZI
Passività
correnti
Margine di tesoreria
Passività consolidate
Margine di struttura
Attivo fisso (netto)
(o Immobilizzazioni
nette)
Capitale netto
(o Patrimonio netto)
MEZZI
PROPRI
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COPERTURA DEGLI IMMOBILIZZI
(O ELASTICITÀ DEGLI INVESTIMENTI)
G
D
G)
D)
ATTIVO FISSO
NETTO
CAPITALE
NETTO
=N
- N > 1 FANTASCIENZA !
- N = 1 OTTIMALE PER LA TEORIA
- N TRA 0.6 E 1 SODDISFACENTE
- N TRA 0.5 E 0.6 LIMITE MASSIMO
- N < 0.5 RISCHIO DI SQUILIBRI FINANZIARI
(AFN FINANZIATO CON CAPITALE DI TERZI
CON SCADENZE CONTRATTUALI)
30
IL ROI
ROI (Return on Investment) =
RO
CI
SINTETIZZA L’EFFICIENZA CON LA
QUALE SI E’ SVOLTA LA GESTIONE
ECONOMICA CARATTERISTICA
31
LE DETERMINANTI DEL ROI
(Redditività Capitale Investito)
ROI =
Reddito Operativo
x 100
Capitale impiegato
REDDITIVITA’
DELLE VENDITE (ROS)
Reddito Operativo
Fatturato Netto
x
TASSO DI
ROTAZIONE DEL
CAPITALE INVESTITO
Fatturato Netto
Capitale Impiegato
32
ATTENZIONE, SE
ROI % < OF %
SABBIE MOBILI !!!!!
(EFFETTO LEVA NEGATIVO)
33
IL ROE
Che cos’è l’indice reddito netto/capitale netto (ROE) ?
Si tratta di un indice espresso dal rapporto fra reddito netto (voce del
del conto economico) e capitale netto (voce dello stato patrimoniale)
Reddito netto
= ROE
Capitale netto
Esempio
La ABC Spa ha conseguito un reddito netto pari a € 9.490.000
nel corso del 2011
Reddito ante imposte
Imposte (aliquota 50%)
Reddito netto
18.980.000
9.490.000
9.490.000
Nello stesso anno il suo capitale netto ammontava a € 28.850.000
Capitale sociale
Utili maturati e non distribuiti
Altre riserve
Capitale netto
Reddito netto
Capitale netto
L’indice è pari al 32,9%
=
9.490.000
28.850.000
1.850.000
13.005.000
13.995.000
28.850.000
= 0,329 o 32,9%
34
Il ROE è il primo indice d’interesse per i soci dell’Azienda.
Deve essere confrontato con il rendimento di titoli a rischio zero
DEVE ANCHE CONSIDERARE L’AUMENTO
DI VALORE DELL’AZIENDA (NON “LEGGIBILE”
NELLO STATO PATRIMONIALE) AD ESEMPIO,
PER IL MARCHIO, LE REFERENZE, ECC
Ė IMPORTANTE IN MOMENTI DIFFICILI, NEL
CASO SI DECIDA DI FAR ENTRARE IN
AZIENDA SOCI FINANZIATORI
35
IL CAPITALE CIRCOLANTE
Che cos’è il capitale circolante o di funzionamento ?
Il capitale circolante è uguale alla differenza fra le attività correnti e le
passività correnti (entrambe voci dello stato patrimoniale)
Capitale circolante = Attività correnti - Passività correnti
Che cosa indica la misura del capitale circolante ?
Più elevato è il capitale circolante di un’azienda, maggiori saranno la
sua liquidità e la capacità di far fronte a breve alle passività correnti
Come si calcola il capitale circolante medio ?
Si ottiene sommando i valori del capitale circolante iniziali e finali
(di un periodo) dell’azienda e dividendo il risultato ottenuto per due
Capitale circolante medio =
Capitale circolante
+
iniziale
2
Capitale circolante
finale
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VALUTAZIONE E ANALISI
DEL CCN DI GESTIONE
CCN DI GESTIONE
=
Scorte + Crediti Clienti + Liquidità - Debiti Fornitori
37
Componenti del CCN
Valore
Incidenza % Fatturato
(1.700mila)
(+) Scorte
215mila
12,6%
(+) Crediti clienti
513mila
30,2%
(-) Debiti fornitori
(140)mila
-8,2%
588mila
34,6%
TOTALE CCN (di gestione)
38
IPOTESI 1
SE PER MANTENERE LE POSIZIONI SUL MERCATO FOSSE STATO DECISO DI:
A) MIGLIORARE IL LIVELLO DI SERVIZIO (PUNTUALITA’ NELLE CONSEGNE),
MEDIANTE UN AUMENTO DEL 25% DEI LIVELLI DI SCORTE
B) AUMENTARE LE DILAZIONI AI CLIENTI, PORTANDOLE DA 90 A 120 GIORNI (+33%)
Componenti del CCN
Valore (mila)
Incidenza % Fatturato
(+) Scorte
215x(1+0,25) = 269
15,8%
(+) Crediti clienti
513x(1+0,33) = 682
40,1%
(-) Debiti fornitori
(140)
-8,2%
811
47,7%
TOTALE CCN
CON UN INCREMENTO DEL CCN, RISPETTO ALLA
SITUAZIONE PRECEDENTE, DI 223mila (811 - 588) SI HA UN
CONSEGUENTE MAGGIORE AGGRAVIO DEL PASSIVO BANCARIO
39
IPOTESI 2
SE PER CONTENERE IL FABBISOGNO DI CCN FOSSE STATO DECISO DI:
A) USARE DIVERSE POLITICHE DI GESTIONE DELLE SCORTE, IN MODO DA
DIMINUIRE IL LORO LIVELLO GLOBALE DI UN 50%, SENZA INCIDERE,
O INCIDERE POCO, SUL LIVELLO DI SERVIZIO
B) OTTENERE DAGLI ATTUALI (O EVENTUALI NUOVI) FORNITORI
DILAZIONI DI PAGAMENTO DI 100 GIORNI (+50%)
Componenti del CCN
Valore (mila) Incidenza % Fatturato
215x(1-0,50) = 108
6,4%
(+) Crediti clienti
513
30,2%
(-) Debiti fornitori
(140)x(1+0,50) = (210)
-12,4%
411
24,2%
(+) Scorte
TOTALE CCN
CON UN DECREMENTO DEL CCN RISPETTO ALLA
SITUAZIONE ORIGINARIA, DI 177mila (588 - 411), SI SAREBBE
CONSEGUITA UN’ANALOGA RIDUZIONE DEI DEBITI BANCARI
40
Azioni Operative
Simulazioni sul CCN
per rientrare
Riduzione Fabbisogno
Bancario
Affidamenti
41
PRIMO INDICE: LIQUIDITA’ PRIMARIA
A)
E)
LIQUIDITA’
IMMEDIATE
B)
LIQUIDITA’
DIFFERITE
PASSIVITA’
CORRENTI
A+B
=N
E
- OTTIMALE 1
- LE BANCHE “ACCETTANO” 0,90
- LE BANCHE “DIGERISCONO” FINO A 0,80
- LE BANCHE CHIEDONO DI RIENTRARE
SE < 0,80
- LE BANCHE “CHIUDONO I RUBINETTI”
SE < 0,70
42
SECONDO INDICE: LIQUIDITA’ SECONDARIA
A)
E)
LIQUIDITA’
IMMEDIATE
B)
PASSIVITA’
CORRENTI
LIQUIDITA’
DIFFERITE
A+B+C =N
E
C)
DISPONIBILITA’
NON LIQUIDE
- DEVE ESSERE RIGOROSAMENTE N > 1
- CON N = 1 DEVO AVERE TUTTO IL
MAGAZZINO “VENDIBILE”
- CON N < 1 GROSSI PROBLEMI
43
TERZO INDICE: GRADO DI SOLIDITA’
E)
PASSIVITA’
CORRENTI
F)
PASSIVITA’
CONSOLIDATE
G)
CAPITALE
PROPRIO
E+F
=N
G
- LA TEORIA DICE N = 1
- OTTIMALE N < 4
- ACCETTABILE N < 6
- LE BANCHE ACCETTANO N < 8
- LE BANCHE SI “FANNO SOTTO” N ≤ 9
- LE BANCHE CHIEDONO DI
RIENTRARE N ≤ 10
- LE BANCHE “CHIUDONO” CON N > 10
44
IL CALCOLO DELLA CAPITALIZZAZIONE
E)
PASSIVITA’
CORRENTI
1. E + F = MEZZI DI TERZI
F)
PASSIVITA’
CONSOLIDATE
G)
CAPITALE
PROPRIO
2. MEZZI DI TERZI
8
= CAPITALE
“ATTESO”
3. CAPITALE - CAPITALE = AUMENTO DI
CAPITALE
“ATTESO” PROPRIO
45
COME TENERE COSTANTEMENTE SOTTO
CONTROLLO LA SITUAZIONE DI LIQUIDITA’ ?
ATTRAVERSO
- IL FLUSSO DI CAPITALE CORRENTE NETTO
GENERATO DALLA GESTIONE CORRENTE
- IL FLUSSO DI CASSA NETTO GENERATO
SEMPRE DALLA GESTIONE CORRENTE
46
PROSPETTO PER IL CALCOLO DEI FLUSSI DI CASSA NETTI
1.
2.
3.
4.
5.
Utile
Aziendale
Reddito Operativo
Oneri Finanziari
Imposte
Ammortamenti
Accantonamenti
6. Flusso di capitale circolante netto generato dalla gestione corrente
(1 - 2 - 3 + 4 + 5 = 6)
Costi non finanziari
7.
8.
9.
10.
11.
Crediti
Magazzino
Ratei e Risconti Attivi
Fornitori
Ratei e Risconti Passivi
∆ tra due stati patrimoniali successivi
12. Flusso di cassa netto generato dalla gestione corrente
(6 - 7 - 8 - 9 + 10 + 11 = 12)
Tolgono la liquidità
Danno la liquidità
47
Per quanto concerne il FLUSSO DI CASSA NETTO generato
dalla gestione corrente, è interessante rapportarlo al fatturato:
Si ha infatti un’indicazione di quanta
“CASSA SI PRODUCE” PER OGNI EURO DI FATTURATO.
E’ necessario sottolineare che non è tanto il suo ammontare ciò
che interessa, quanto COME ESSO SI SIA DETERMINATO
(In altri termini, e’ interessante chiedersi quanto del capitale circolante
generato dalla gestione corrente e’ stato impegnato in crediti, quanto
in scorte, quanto in altre attività correnti a vario grado di liquidità,
o viceversa disimpegnato, e quanto i fornitori dell’azienda abbiano
aiutato l’impresa a finanziarie la gestione)
48
LA POSIZIONE FINANZIARIA NETTA (P.F.N.)
TOTALE CASSA E BANCHE ATTIVE A BREVE
TOTALE DEBITI V/S BANCHE A BREVE
TOTALE DEBITI V/S BANCHE E LEASING OLTRE 12 MESI
=
POSIZIONE FINANZIARIA NETTA (P.F.N.)
Nota: Non deve mai superare il 50% del fatturato
Non deve mai superare 3 sull’EBITDA
49
QUALCHE RIFLESSIONE RELATIVA
ALLA GESTIONE FINANZIARIA
CALCOLO DEL FABBISOGNO FINANZIARIO
dc = durata dei crediti
dd = durata dei debiti
ds = durata delle scorte
fg = fatturato giornaliero
50
DOVE
dc =
Crediti
Fatturato Giornaliero + Iva
dd =
Debiti
Acquisti Giornalieri + Iva
ds =
fg =
Valore Magazzini
Fatturato Giornaliero Valorizzato a Costo Industriale
Fatturato di Periodo
No. Giorni del Periodo
51
FABBISOGNO FINANZIARIO
(dc + ds - dd) ∗ fg
52
- COPERTURA DEGLI IMMOBILIZZI
- ROI + TASSO DI ROTAZIONE DEL
CAPITALE INVESTITO
- ROS
- ROE
- CCN MEDIO
- CCN DI GESTIONE
- INDICE DI LIQUIDITÀ PRIMARIA
- INDICE DI LIQUIDITÀ SECONDARIA
- GRADO DI SOLIDITÀ
- INCIDENZA FLUSSO DI CASSA NETTO
- POSIZIONE FINANZIARIA NETTA
- FABBISOGNO FINANZIARIO
53
CONCLUSIONI
- 24 INDICATORI “VITALI
VITALI”” CHE OGNI AZIENDA DOVREBBE TENERE
COSTANTEMENTE SOTTO CONTROLLO
- MEGLIO VALORI NON PRECISISSIMI MA TEMPESTIVI
CHE PERFETTI QUANDO ORMAI Ė TROPPO TARDI
- IMPORTANZA
• DEL CONTO ECONOMICO PER MONITORARE LA REDDITIVITÀ
• DELLO STATO PATRIMONIALE PER MONITORARE LA LIQUIDITÀ
- IMPARARE A CONTROLLARE IL FUTURO (SIMULAZIONI,
BUDGET, ECC.) OLTRE AL PASSATO
- LA PERIODICITÀ DI LETTURA DIPENDE DALLA CRITICITÀ
DELLA SITUAZIONE
54
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