04 Rischio rumore Introduzione Le disposizioni di legge prevedono l’obbligo di informare e formare i lavoratori esposti a rumore in via continuativa durante la svolgimento della loro attività. In particolare l’informazione e la formazione devono riguardare la natura del rischio derivante dal rumore, le misure adottate per eliminare o ridurre al minimo il rischio, i valori limite di esposizione e i valori di azione, i risultati delle valutazioni e delle misurazioni del rumore effettuate insieme a una spiegazione del loro significato e dei rischi potenziali, l’uso corretto dei dispositivi di protezione individuale dell’udito, l’utilità e i mezzi impiegati per individuare e segnalare sintomi di danni all’udito, le circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto a una sorveglianza sanitaria e l’obiettivo della stessa, le procedure di lavoro sicure per ridurre al minimo l’esposizione al rumore. La seguente scheda potrà essere di ausilio per l’attività di informazione e formazione dei lavoratori. Alle informazioni generali qui contenute è necessario aggiungere l’informativa con i risultati delle valutazioni e delle misurazioni del rumore effettuate nell’ambiente di lavoro interessato e con le informazioni particolari riguardanti la specifica realtà aziendale. Rischi specifici per il lavoratore Il rischio di sordità è proporzionale al livello sonoro e al tempo di esposizione. Il D.Lgs. n.626/94, ha come obiettivo primario la prevenzione del rischio rumore principalmente attraverso misure tecniche e organizzative per la riduzione del rumore alla fonte e, ove ciò non sia possibile, attraverso l’uso di adeguati mezzi di protezione individuale. Inoltre il decreto fissa i livelli di soglia oltre i quali ci sono fondati motivi che si possa verificare il “rischio” da rumore durante il lavoro. Il D.Lgs. n.626/94 individua tre livelli di rumorosità al superamento dei quali scattano i diversi obblighi per le imprese. Livello di esposizione giornaliera (Lex, 8h) Valore inferiore di azione Valore superiore di azione >80 dB(A) >85 dB(A) 87 dB(A) Valore limite tenendo conto di esposizione dell’attenuazione dei DPI Pressione acustica di picco (Ppeak) 135 dB(C) 137 dB(C) 140 dB(C) tenendo conto dell’attenuazione dei DPI Misure da attuare al superamento dei limiti 1 Provvedere affinché i lavoratori ricevano un’adeguata formazione e informazione sul rischio rumore 2 Mettere a disposizione idonei dispositivi di protezione personale dell’udito 3 Misurare i livelli rumore 4 Disporre il controllo sanitario, qualora i lavoratori interessati ne facciano richiesta o il medico competente ne riscontri l’opportunità 1 Fare tutto il possibile per assicurare che vengano indossati i dispositivi di protezione personale dell’udito 2 Effettuare un controllo sanitario dei lavoratori 3 Provvedere affinché i lavoratori ricevano un’adeguata formazione e informazione sul rischio rumore 4 Elaborare ed applicare un programma di misure tecniche ed organizzative volta a ridurre l’esposizione al rumore 5 Delimitare le aree 1 Adottare misure immediate per riportare l’esposizione al di sotto dei valori limite di esposizione (87 dB(A) e/o 140 dB(C)) 2 Individuare le cause dell’esposizione eccessiva 3 Modificare le misure di protezione e di prevenzione per evitare che la situazione si ripeta scheda 04 1/8 normale conversazione 0 10 20 30 40 pressa 50 60 70 80 90 soglia del dolore 100 110 120 130 140 150 160 170 180 190 194 livello sonoro in dB(A) smerigliatura grossolana stanza silenziosa limite inferiore della possibilità uditiva nelle vicinanze di un aereo che decolla salone isolato sega a motore macchina utensile motore elettrico da 50 Kw verniciatura a spruzzo fig. 1 Esempi di intensità del rumore eq altoparlanti eq = 90 dB(A) 8 ore TEMPO esposizione 4 ore EP 1 ora LEP = Leq = 90 dB(A) LEP = Leq -3 LEP = Leq -9 = 87 dB(A) = 81 dB(A) fig. 2 Intensità ed esposizione al rumore scheda 04 2/8 massimo livello possibile Significato e ruolo del controllo sanitario Il controllo sanitario (visite mediche e audiometriche), condotto periodicamente, permette di evidenziare eventuali problemi uditivi dei lavoratori e di mettere in opera, in tempo utile, quei mezzi e/o sistemi più utili per la salvaguardia dei lavoratori. Ciò è possibile con l’effettuazione di un esame specifico detto audiometria, integrato da un esame medico della funzione uditiva. L’audiometria può essere effettuata o presso centri specializzati o direttamente presso l’azienda utilizzando apposite apparecchiature in locali silenziosi. Le visite mediche, qualora appositamente previste dalla legge, sono “obbligatorie” per i lavoratori. Nella fascia compresa tra 80 e 85 dB(A) il controllo sanitario può essere richiesto dai lavoratori oppure può essere il medico competente a riscontrarne l’opportunità. Un’esposizione eccessiva a rumore può provocare danni all’apparato uditivo, dando origine ad ipoacusie, (fig. 3) ossia riduzioni della capacità uditiva, ma si possono verificare anche effetti sull’apparato cardiovascolare, endocrino e sul sistema nervoso. Inoltre il rumore può provocare la comparsa di affaticamento mentale, alterazioni dell’apprendimento e interferenze sul sonno e sul riposo. L’ipoacusia da rumore cronica si sviluppa in modo subdolo e non immediatamente apparente; per questo motivo è importante riconoscere i primi segnali di sviluppo della malattia. Il lavoratore che avverte una sensazione di orecchio pieno, lieve cefalea, senso di fatica e d’intontimento con ronzii, fischi e rumori a fine turno, deve segnalare il problema e adottare le misure di prevenzione indicategli. Condotto uditivo Incudine Martelletto Coclea Membrana del timpano fig. 3 Ipoacusia fig. 4 Altri effetti negativi causati dal rumore scheda 04 3/8 Utilizzo corretto di macchinari e attrezzature I macchinari e le attrezzature dell’azienda devono essere utilizzati in maniera corretta secondo le indicazioni del costruttore e le disposizioni della direzione aziendale, al fine di evitare o ridurre al minimo le emissioni di rumore. Ad esempio tutti gli sportelli e i carter di cui sono dotati la maggioranza dei macchinari vanno tenuti sempre chiusi. Anche l’utilizzo di altre apparecchiature e attrezzature rumorose (es. erogatori di aria compressa, ecc.), deve essere limitato solo per il tempo necessario alla specifica operazione in modo da evitare rumori inutili. Procedure di lavoro per ridurre l’esposizione al rumore Il lavoratore deve osservare le specifiche procedure di lavoro indicate dalla direzione aziendale e in generale: 1. deve impiegare con cura ed in modo adeguato i dispositivi di sicurezza e i dispositivi di protezione individuale forniti. In particolare per essere pienamente efficace, il dispositivo antirumore deve essere utilizzato con continuità per tutta la durata dell’esposizione al rumore. Inoltre è indispensabile che sia inserito e tolto, lontano da fonti di rumore, in ambiente silente, al fine di non creare variazioni della pressione acustica dannose (fig. 5); 2. deve dare immediata segnalazione al datore di lavoro di eventuali inefficienze dei suddetti dispositivi, nonché di altri eventuali condizioni di pericolo di cui venga a conoscenza (fig. 6); 3. nell’ambito delle proprie competenze e possibilità, ogni lavoratore si deve adoperare per eliminare o ridurre tali eventi; 4. non deve rimuovere o modificare senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza e i dispositivi di protezione predisposti e non deve compiere di propria iniziativa operazioni o manovre non di competenza che possono compromettere la protezione e la sicurezza (fig. 7); 5. deve sottoporsi ai controlli sanitari previsti nei suoi riguardi. fig. 5 fig. 6 fig. 7 scheda 04 4/8 Misure adottabili per eliminare o ridurre al minimo il rischio rumore 1. Elaborazione di altri metodi di lavoro che implicano una minore esposizione al rumore come la sostituzione delle tecniche di lavoro utilizzate con altre che riducano sensibilmente il rumore prodotto. 2. Scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che emettano il minor rumore possibile. 3. Messa a disposizione dei lavoratori di attrezzature di lavoro il cui obiettivo o effetto è di limitare l’esposizione al rumore. 4. Progettazione adeguata e assetto della struttura dei luoghi e dei posti di lavoro. 5. Determinazione di opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature di lavoro, del luogo di lavoro e dei sistemi sul posto di lavoro (riconduzione della velocità di funzionamento di macchine e impianti a quella ottimale prevista dal costruttore, aumento della distanza tra le macchine, turnazione del personale nelle lavorazioni più a rischio, esecuzione di lavori rumorosi in determinate fasce orarie, indicazione delle vie da seguire e delle aree da evitare). 6. Esecuzione di un’attenta manutenzione delle macchine attraverso una corretta lubrificazione, una tempestiva sostituzione dei componenti usurati, un attento controllo che assicuri il serraggio delle varie parti, evitando così eventuali vibrazioni. 7. Riduzione del rumore mediante una migliore organizzazione del lavoro attraverso la limitazione della durata e dell’intensità dell’esposizione. 8. Adozione di orari di lavoro appropriati, con sufficienti periodi di riposo. 9. Adeguata informazione e formazione dei lavoratori sull’uso corretto delle attrezzature di lavoro in modo da ridurre al minimo la loro esposizione al rumore (fig. 8). 10. Fornitura ai lavoratori esposti di mezzi di protezione personale dell’udito come tappi, cuffie, ecc. 11. Adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore trasmesso per via aerea (quali schermature, involucri o rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti) e del rumore strutturale (sistemi di smorzamento o di isolamento). In particolare per ridurre la propagazione per via solida si può agire sui dispositivi che producono la rumorosità della macchina (installare sistemi antivibranti sotto il basamento della macchina, dotare d’isolamento antivibrante i singoli posti di lavoro, diminuire la concentrazione delle macchine, diminuire i ritmi di funzionamento, impiegare macchinari sempre più silenziosi). Per intervenire sulla propagazione per via aerea diretta è possibile servirsi di barriere poste tra la macchina e l’ambiente di lavoro mentre per la via aerea riflessa viene minimizzata con l’utilizzo di pannelli fonoassorbenti. fig. 8 scheda 04 5/8 Mezzi di protezione individuali È possibile diminuire il rischio da rumore mediante l’impiego durante il lavoro di idonei mezzi di protezione personale, come tappi e cuffie. Alcuni di questi mezzi protettivi possono essere personalizzati per meglio raggiungere lo scopo. (figure 9 e 10) fig. 10 fig. 9 Tappi auricolari I tappi auricolari sono il rimedio più semplice; vanno comunque utilizzati tappi acustici prodotti appositamente allo scopo di proteggere l’udito. E’ sconsigliato l’uso di batuffoli di cotone normale, inefficaci contro il rumore. Esistono diversi tipi di tappi auricolari, i principali sono: Tappi modellabili: si adattano facilmente a tutte le orecchie, sono in genere di spugna o materiale poroso, si modellano con le mani e sono inseriti nell’orecchio con una leggera pressione. Hanno durata limitata nel tempo. E’ importante che prima di modellare i tappi le mani siano accuratamente pulite (fig. 11). fig. 11 Tappi su misura: sono personalizzati, cioè modellati direttamente nella forma esatta dell’orecchio di ciascuna persona. Sono in genere costituiti di resine antiallergiche rigide e, tra i tappi, sono i più efficaci nel ridurre il rumore. I tappi su misura, se correttamente impiegati, garantiscono un’igiene completa; possono infatti essere lavati frequentemente con acqua e sapone senza deteriorarsi. E’ consigliabile la loro conservazione in apposite custodie o scatole. Tappi con archetto: si compongono di un archetto in plastica tenuto sotto il mento o dietro la nuca, alle cui estremità si trovano due inserti in materiali soffici multistrato sagomabili multiuso. Si indossano facilmente senza dover penetrare profondamente come gli inserti e sono indicati per esposizioni non continuative al rumore. Alcuni tipi di tappi, oltre a ridurre la rumorosità ambientale, consentono allo stesso tempo la possibilità al lavoratore di comunicare e ascoltare agevolmente la voce umana. scheda 04 6/8 Accorgimenti generali per indossare i tappi 1. I tappi si indossano sollevando verso l’alto il padiglione auricolare in maniera da raddrizzare il condotto acustico e favorire l’introduzione del tappo che viene spinto con una leggera manovra di avvitamento. 2. I tappi devono essere maneggiati con le mani pulite, onde evitare possibili infiammazioni o infezioni. 3. I tappi riutilizzabili devono essere tenuti sempre puliti e devono quindi essere frequentemente lavati con acqua e sapone neutro. Le cuffie antirumore Un altro efficace sistema contro il rumore è rappresentato dall’utilizzo delle cuffie. Ne esistono numerosi modelli adatti ad ogni tipologia di rumore. Le cuffie sono in genere costituite da due coppe in plastica riempite di materiale poroso, collegate da una fascia regolabile per consentire una completa adattabilità all’orecchio. I cuscinetti delle coppe in materiale soffice assicurano comodità e facile impiego. L’utilizzo di una cuffia antirumore deve avvenire con gradualità. All’inizio, infatti, è consigliabile un utilizzo parziale (es. due ore al giorno per un periodo di tempo), aumentando via via la durata di utilizzo. Ciò consente un’adattabilità graduale dell’orecchio all’impiego della cuffia. lun mer 1 ven 3 5 Esistono numerosi tipi di cuffie, che vanno acquistate in relazione alla tipologia del rumore ambientale e al livello di rumore da abbattere (frequenze medio-alte, frequenze medio-basse, ecc.). Sia le cuffie antirumore che i tappi auricolari non devono necessariamente abbattere totalmente la rumorosità esistente, ma tali mezzi protettivi hanno lo scopo di “tagliare” la rumorosità in eccesso. E’ quindi importante orientarsi verso tipologie di cuffie o tappi appositamente progettati per i vari livelli di rumore esistente. L’uso dei mezzi personali che riducono troppo il rumore (o viceversa) alla fine risultano poco o per niente utilizzati e quindi inadatti allo scopo di protezione richiesto. 1 2 3 4 Accorgimenti generali per indossare le cuffie 1. assicurarsi che non ci siano ostacoli (es. capelli) tra i cuscinetti auricolari e i padiglioni delle orecchie; 2. fare scorrere le coppe auricolari fino al punto più basso dell’archetto di sostegno; 3. mettere l’archetto di sostegno in posizione sulla testa; 4. regolare l’altezza delle coppe in plastica in modo da ottenere un adattamento preciso e confortevole sulle orecchie; 5. se si ha necessità di portare l’archetto di sostegno dietro la nuca (es. per portare contemporaneamente l’elmetto) utilizzare la fascetta in dotazione per garantire la stabilità; 5 6 6. avere cura della cuffia, sostituendo periodicamente i cuscinetti auricolari sporchi o usurati. scheda 04 7/8 1 2 Il grado di efficienza e di comfort della cuffia antirumore dipende da alcuni semplici accorgimenti: 1. verificare al momento di indossarle che i cuscinetti aderiscano bene alle orecchie; 3 4 2. non modificare mai o manomettere in alcun modo il protettore acustico perché ciò può mettere a rischio l’udito; 3. riporre sempre la cuffia con cura e in appositi contenitori dopo l’uso; 4. sostituire la cuffia quando è troppo usurata. Questionario di verifica Selezionare la risposta corretta fra le alternative presentate. È ammessa una sola risposta corretta per ciascuna domanda. 1) Le norme dirette alla prevenzione dei rischi per l’udito e alla protezione dei lavoratori esposti a rumore durante il lavoro sono contenute nel: A D.Lgs 626/94- Titolo V bis B DPR 547/55 C Codice Rocco 2) Il datore di lavoro è obbligato ad effettuare una misurazione della rumorosità durante il lavoro? A No B Sì, sempre C Sì, solo quando presuppone che la rumorosità è superiore a 80 dB(A) 3) Il medico competente è obbligato ad effettuare i controlli sanitari sul personale esposto a rumore? A Sì, sempre B No, mai C Solo se l’esposizione quotidiana personale al rumore supera gli 85 dB(A) 4) Quando il datore di lavoro ha l’obbligo di mettere a disposizione dei lavoratori i mezzi individuali di protezione dell’udito? scheda 04 8/8 A Se l’esposizione quotidiana personale al rumore supera gli 80 dB(A) B Se l’esposizione quotidiana personale al rumore supera i 120 dB(A) C Mai