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TEMA 10
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Il territorio brasiliano è suddiviso in due aree:
il bassopiano amazzonico, nella parte settentrionale, percorso dal Rio delle Amazzoni,
il cui bacino occupa circa un terzo della superficie del paese; e l’altopiano del Brasile,
nella parte sud-orientale, che si prolunga a
ovest nell’altopiano del Mato Grosso. A
oriente, in direzione dell’oceano Atlantico, altre catene separano le regioni interne dalla
costa, che è prevalentemente sabbiosa e poco frastagliata.
A sud-ovest, si estende una vasta regione chiamata Pantanal. Il nome deriva dal fatto che
questa terra viene sommersa stagionalmente
dalle piene dei fiumi, soprattutto del Paraguay,
che la trasformano in un “pantano”.
la Guayana, a nord, e dall’altopiano del Brasile, a sud. La sua foce a estuario è immensa, larga oltre 10 km all’interno e quasi 100
sull’oceano: la massa d’acqua che il fiume
riversa nell’Atlantico è talmente imponente
da “addolcire” le acque oceaniche nel raggio
di 300 km.
Il São Francisco è il secondo fiume del paese: scende dall’altopiano del Brasile verso
la costa atlantica e scorre per circa 2.900
km, in un solco fra le catene costiere e quelle interne.
Il clima e la vegetazione
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L’idrografia
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Benché il Rio delle Amazzoni sia leggermente più corto del Nilo, dispone di un bacino
idrografico che è di gran lunga il maggiore
del mondo. Questo fiume deve la sua imponenza al fatto che attraversa una delle regioni più piovose della Terra ed è arricchito da
moltissimi affluenti, grandi e piccoli, che nascono dalle Ande, a ovest, dal massiccio del-
Dalla posizione del bacino amazzonico, a cavallo dell’equatore, derivano il clima caldoumido e la foresta pluviale, che lo copre
con la sua fitta vegetazione. A sud si incontra
l’area tropicale, con estati umide e inverni
secchi. Nella parte più meridionale, invece, il
clima si fa temperato.
Esiste anche una regione dalle condizioni climatiche particolari, il Nordeste, situato in
prossimità della costa atlantica, a sud del Rio
delle Amazzoni, dove il clima diventa tropicale secco, con scarse precipitazioni e temperature estive molto elevate. Qui la vegetazione è quella della caatinga: una savana asciutta, ricca di arbusti spinosi.
Il fiume Paraguay, circondato dalla riserva naturale del Pantanal, che si estende per 140.000 km2.
E. Fedrizzi-A. Della Valentina, Dossier Terra. Italia, Europa, Mondo, Minerva scuola
Il Brasile è il paese più esteso dell’America
meridionale, di cui occupa quasi metà della
superficie: 8,5 milioni di km2. Sia in direzione nord-sud, sia in quella est-ovest, ha
un’estensione di oltre 4.000 km ed è quasi
interamente compreso fra l’equatore e il tropico del Capricorno.
A oriente si affaccia sull’oceano Atlantico,
mentre sugli altri lati confina con tutti gli altri
stati del Sudamerica, esclusi l’Ecuador e il
Cile. Le dimensioni e la posizione ne fanno il
paese dominante dell’America latina.
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SECONDO STATO: IL
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• LEZIONE 2 IL
TEMA 10
LE TIGRI DELL'AMERICA LATINA
Anche sull’altopiano del Mato Grosso, a causa dell’altitudine, prevale la savana arbustiva,
denominata “campos cerrados”; più a sud
compaiono le foreste di latifoglie e di conifere, e una zona di savane erbose assai
adatte all’allevamento del bestiame.
Le attività primarie
L’agricoltura si impose con la colonizzazione,
che destinò gran parte del territorio coltivabile
alle monocolture da esportazione: canna da
zucchero, caffè, cacao, banane, agrumi,
caucciù e cotone. I principali prodotti agricoli
destinati al mercato interno sono il riso, localizzato nei fondovalle e sulla costa, e soprattutto il
granoturco, diffuso un po’ ovunque, oltre alla
manioca, alle patate e ai fagioli; in misura minore si coltivano grano, frutta, ortaggi e vite.
In tutto il paese è molto sviluppato l’allevamento di bovini e di pollame; grazie alla
modernizzazione dei metodi e delle tecniche
il Brasile occupa in questo settore un posto
di rilievo. Di carne, oltre che di soia e mais,
è uno dei principali esportatori mondiali.
• LEZIONE 2 IL
Le attività industriali
Il Brasile si colloca ormai fra i primi dieci paesi al mondo per ricchezza prodotta (Pil),
grazie anche alla ricchezza di risorse minerarie ed energetiche. L’oro e le pietre preziose (diamanti, topazi, ametiste e acquemarine) attirarono i primi coloni all’interno,
dove fu poi avviato lo sfruttamento di diversi minerali. Il paese si colloca ai primi posti
nella produzione mondiale di ferro, stagno,
alluminio, uranio e manganese, ma abbondano anche cromo, tungsteno, nichel
e zinco.
La grande regione mineraria è costituita
dall’altopiano del Mato Grosso, dal bacino
Amazzonico e dallo stato di Minas Gerais. Il
92% dell’energia elettrica prodotta è di origine idrica. Ne deriva un minor fabbisogno di
petrolio e di gas naturale, pur presenti nel
sottosuolo.
Grazie alla disponibilità di materie prime, il
Brasile sta sperimentando un notevole sviluppo industriale, concentrato nel “triangolo
utile” del Sudeste, la regione che gravita in-
La grande centrale idroelettrica di Itaipù, costruita sul fiume Paranà.
SECONDO STATO: IL
BRASILE
torno a San Paolo. Nell’entroterra di Rio de
Janeiro si è formata un’altra grande regione
industriale, che opera soprattutto nel settore
manifatturiero.
Forti sono i settori cantieristico navale, chimico, agro-industriale, meccanico, automobilistico e dell’abbigliamento. Il Nordeste
vanta una forte tradizione tessile e lo stato
di Bahia possiede il più grande complesso
petrolchimico. Nel paese si stanno sviluppando anche alcuni settori d’avanguardia,
come quelli elettronico, aeronautico e delle telecomunicazioni.
Il turismo e
le vie di comunicazione
La popolazione
Con i suoi quasi 194 milioni di abitanti, il
paese occupa il quinto posto fra quelli più
popolati al mondo. La crescita è tuttora elevata, pari all’1,4% annuo, ma la densità media è pari ad appena 23 ab./km2. La distribuzione della popolazione è poco uniforme,
a causa della grande estensione dei territori inadatti all’insediamento umano. Le aree
più intensamente popolate sono quelle costiere e meridionali. La rete urbana è formata da undici città con più di un milione di
abitanti, due delle quali, San Paolo e Rio
de Janeiro, ospitano oltre 10 milioni di persone.
La maggioranza della popolazione è costituita da bianchi di origine europea (circa il
54%), mentre le popolazioni autoctone (gli
indios) sono ormai poche centinaia di migliaia di individui. I neri, discendenti degli antichi
schiavi, rappresentano solo il 6% del totale,
ma molti di più sono i meticci, che insieme
ai mulatti sfiorano il 40%.
E. Fedrizzi-A. Della Valentina, Dossier Terra. Italia, Europa, Mondo, Minerva scuola
La rete viaria e quella ferroviaria, molto
sviluppate, non si distribuiscono in maniera
omogenea: entrambe, infatti, risultano più
articolate nelle regioni orientali, affacciate
sull’oceano Atlantico, e solo alcune grandi
arterie si inoltrano verso l’interno, fino a raggiungere il bacino amazzonico. Sono strade
di penetrazione, con le quali si vuole favorire lo sviluppo economico di zone rimaste
finora ai margini della vita economica brasiliana.
Alcune regioni della foresta sono invece raggiungibili solo attraverso piccoli aeroporti
con piste in terra battuta. Il turismo, che conta quasi 5 milioni di visitatori annui, è ancora
una risorsa secondaria.
TEMA 10
LE TIGRI DELL'AMERICA LATINA
• LEZIONE 2 IL
SECONDO STATO: IL
BRASILE
I contrasti etnici sono sempre stati meno presenti che in altri luoghi soggetti alla colonizzazione; ciò è dovuto al fatto che i coloni portoghesi non osteggiarono la diversità e quindi neppure i matrimoni misti, accettati come
fatto culturale e religioso. Il cattolicesimo è
il credo più diffuso, mentre la lingua ufficiale
è il portoghese.
La rete urbana
Nella regione del Mato Grosso e in Amazzonia vivono ancora tribù allo stato primitivo, come
quella dei guaranì, che si distinguono per il legno infisso nel mento.
La storia e
l’ordinamento istituzionale
Nel 1807, il re del Portogallo, Giovanni VI,
fuggì da Lisbona minacciata dalle truppe di
Napoleone e si rifugiò in Brasile, facendo di
Rio la capitale del suo impero. Nel 1821 tornò in Europa, lasciando come suo vicerè il
figlio, che l’anno successivo dichiarò l’indipendenza del paese, proclamandosi imperatore con il nome di Pietro I.
Nel 1889, con una rivoluzione senza spargimento di sangue, il Brasile divenne una repubblica federale. Nonostante le ricchezze straordinarie, lo sviluppo fu ostacolato da lotte interne, che talvolta portarono il paese sull’orlo
di guerre civili. Nel corso del Novecento il Brasile sperimentò più volte la dittatura e solo alla fine del secolo ha imboccato la strada della
democrazia. Il paese è composto di 26 stati
e dal distretto federale della capitale Brasilia.
Nel centro di Brasilia sono concentrate le funzioni direzionali. Le zone residenziali occupano
solo un quarto della città, dispongono di centri sportivi e culturali, e sono separate da ampie
strade e giardini pubblici.
E. Fedrizzi-A. Della Valentina, Dossier Terra. Italia, Europa, Mondo, Minerva scuola
Nel paese si possono distinguere cinque
grandi regioni, diverse per caratteristiche
ambientali, economiche e demografiche.
Il Norte, esteso su gran parte del bacino
amazzonico, è poco popolato per le difficili
condizioni ambientali. Le principali vie di
comunicazione sono i fiumi amazzonici, sulle
cui rive sorgono poche città, fra cui Manaus
(1,6 milioni), alla confluenza del Rio Negro
nel Rio delle Amazzoni, e Belém (1,4 milioni),
presso la foce di quest’ultimo.
Il Nordeste è una delle zone più povere del
paese, tanto da meritare l’appellativo di “poligono della fame”: il suolo dà scarsi raccolti e i proprietari dei latifondi non investono
a sufficienza per renderli fertili. Sulle coste,
dove si coltiva la canna da zucchero, sorgono le principali città: Recife (1,5 milioni) e
Salvador de Bahia, con 2,9 milioni di abitanti.
Il Centro-Oeste, che coincide con gli altopiani interni, si è sviluppato solo dagli anni
Sessanta del secolo scorso, quando vi fu
costruita la capitale Brasilia, che con il suo
agglomerato urbano conta 3,5 milioni di abitanti. La regione ospita enormi fattorie in
cui si pratica l’allevamento e grandi complessi adibiti allo sfruttamento forestale e
minerario.
Il Sudeste e il Sul, dotate di un clima mite
e piovoso e di suoli fertili, sono le regioni più
densamente abitate e urbanizzate, dove vive il 60% della popolazione. A 300 km dal
mare sorge Belo Horizonte (5,5 milioni di
abitanti), al centro di una ricca zona mineraria. Sulla costa si è sviluppata Rio de Janeiro (11,6 milioni), il secondo centro economico del paese e meta privilegiata del
turismo internazionale. La città più popolosa è San Paolo, poco lontana dalla costa,
a 800 m di altitudine, nella zona del caffè.
Conta 19 milioni di abitanti ed è il più importante centro industriale e culturale. Più
a sud, infine, troviamo Porto Alegre, terza
città industriale del Brasile e importante scalo marittimo.
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