SO ION D AND VIS UN PHO TO AWARD "BEST LIVE PICTURE OF THE LAST DAYS” - lo scatto più bello degli ultimi live seguiti dai nostri fotografi - MARK LANEGAN - Magazzini Generali, Milano - 13 maggio 2010 pic by Monelle Chiti - http://www.flickr.com/photos/music RISTORANTINO_WINE BAR_JAZZ CLUB WWW.RIVEJAZZCLUB.IT GIUGNO concerti Jazz and World music alle ore 22.00 VEN 4 BETTINA CORRADINI Jazzen Group VEN 11 RODA VIVA BRASIL VEN 18 MAGNETOFONO - 60s Italian Jazz SAB 19 B2AFRICA WARM UP DJ SET by DJD Serata dedicata ai ritmi africani VEN 2 LUGLIO Dj Set Funk from 19 to 21 + KOLLETTIVO STESI - LIVE FUNK OSTERIA RIVE _VIA RIVE 14 _CARTIGLIANO - INFO: 348.8265815 SOU SION AND VI D N W E L C O M E I N T O T H E S O U N D & V I S I O N A L T E R N A T I V E W O R L D A n n o 6 N ° 7 5 G I U G N O 2 0 1 0 A u t . T r i b . B a s s a n o d . G . N ° 8 / 0 3 d e l 3 . 0 9 . 2 0 0 3 S T E F A N O R O S S I D I R E T T O R E R E S P O N S A B I L E : D A N I E L E P E N S A V A L L E ( d a n i e l e p @ s o u n d a n d v i s i o n . i t ) E D I T O R E : G r a f i c a : C o v e r : w w w . b l i t z s t u d i o . i t D J D A n d r e a B l i t z S t u d i o ( V R ) I c o n s C o v e r : w w w . O f f i c i n e V a n i l l a . c o m O s v a l d o C a s a n o v a ( V I ) R E D A Z I O N E / U F F I C I O S T A M P A : I L A R I A R E B E C C H I ( i l a r i a @ s o u n d a n d v i s i o n . i t ) Q u e s t o n u m e r o è s t a t o r e a l i z z a t o g r a z i e a l c o n t r i b u t o v o l o n t a r i o d i : S . R o s s i ( V I ) I l a r i a R e b e c c h i ( V I ) G . M a r i ( V I ) C . C o l l i ( R M ) A . L o G i u d i c e ( V I ) M . V i s e n t i n ( V I ) G . V i n c i ( M I ) F . N i c o l l i ( V I ) M . C a t t a n e o ( M I ) A . R e b e c c h i ( V I ) M o n i c a B o s a r o ( V r ) T o b i a F i o r e s e ( V I ) L . S a r t o r ( T V ) F o x ( V I ) P a o l o B e r t o ( V I ) D e n i s e Z a n i n ( V I ) S t e p h a n i e D a r k ( T V ) E . V i r a g o ( T V ) L . L a g o ( V I ) C r i s t i a n C r i s t o f a r i ( V I ) M a t t e o P e o t t a ( V I ) A . R o c c a ( M I ) M . M a n t o v a n i ( V I ) A l b e r t o C a s a g r a n d e ( V R ) A l i c e L a g o ( V I ) M a r c o C h e m e l l o ( V I ) F i l i p p o L e o n a r d i ( B o ) , L o r e n z o C l e r i c i ( V a ) , M a r c o D a l l a S t e l l a ( V i ) S & V I N F O P O I N T : R E D A Z I O N E : 0 4 2 4 . 5 2 7 9 9 5 D I R E T T O R E C O M M E R C I A L E D A N I E L E 3 4 9 . 1 9 7 0 2 6 3 V I C E N Z A / V E R O N A E P R O V . : M A T T E O 3 4 0 . 2 7 9 7 0 5 2 Z O N A P A D O V A E P R O V . : M A S S I M O 3 4 6 . 3 5 7 7 6 9 7 Z O N A V E N E Z I A / T R E V I S O E P R O V . : M A S S I M O 3 2 9 . 0 8 3 0 5 0 7 W E B : W W W . S O U N D A N D V I S I O N . I T E M A I L : I N F O @ S O U N D A N D V I S I O N . I T M Y S P A C E : M Y S P A C E . C O M / S O U N D A N D V I S I O N Z I N E F A C E B O O K : W W W . F A C E B O O K . C O M / S O U N D A N D V I S I O N T W I T T E R : W W W . T W I T T E R . C O M / S O U N D V I S I O N M A G SOMMARIO GIUGNO 2010 PAG 2 : “BEST LIVE PICTURE OF THE LAST DAYS”, di Monelle Chiti (Mark Lanegan) PAG 6 : “STATE A SENTIRE” di Ilaria Rebecchi (“A Different Story”, Lettera 32, Minnie's) PAG 7 : SOPHIA, live report di Marilù Cattaneo PAG 10 : “Gaznevada” di Antonio Lo Giudice PAG 11 : 65 DAYS OF STATIC, live report di Maurizio Cerutti PAG 15-16-17: “ROCK ICONS – ROBERT SMITH”, monografia storica di Ilaria Rebecchi PAG 20 : “BLACK REBEL MOTORCYCLE CLUB”, live report di Alberto Casagrande PAG 22 : “SPRING FESTIVAL”, di Emanuela Virago PAG 23 : “Gli Indimenticabili Dimenticati”, di Fox [“Pete Seeger”] PAG 25 : “RONNIE JAMES DIO”, di Denise Zanin PAG 26 : “FAITHLESS”, live report di Gianluca Vinci PAG 26 : “MADNESS”, live report di Massimo Durando PAG 27 : IN BRIT - “High Violet - THE NATIONAL” – review, di Cristian Cristofari e Matteo Peotta PAG 28-29 : BIGGEST EVENT CALENDAR PAG 30-31 : “UNDERGROUND MAP” di DjD [ trova il tuo locale preferito ] PAG 32-33-34-35 : “NIGHTCLUBBING” di S&V [ i migliori locali sostenuti da Sound & Vision! ] PAG 37 : “ARCHIE BRONSON” – interview di Stefano Bartolotta PAG 42 : “ZERO IN ON” – interview di Ilaria Rebecchi PAG 43 : “ELISA” – live review di Alice Lago PAG 46 : “Bedroom Revolution” – SGT PEPPERS LHCB” – di Sir Taylor PAG 49 : “Im old and my movies too” (SALO’, le 120 giornate di sodoma) – di DjD PAG 54 : “CINE PREVIEW”, di Ilaria Rebecchi (“The Last Station”) PAG 54 : THOUNDS.COM – interview di Nicola Machetti PAG 54-55 : THOUNDS.COM – interview di Nicola Machetti PAG 57 : “THE ISLE OF ART”, di Ambra Rebecchi (“Il colore della parola: Joan MIRO'”) PAG 59 : “S&V OFFICIAL POINTS” [ il modo più semplice di trovare Sound & Vision nella tua città ] 6 “STATE A SENTIRE” di I. Rebecchi "Nanotecnologia e piccoli eventi ....” LETTERA 32 "A different story” AAVV "L’esercizio delle distanze” MINNIE’s Sussidiaria 2010 genere: Post Rock web: www.myspace.com/ etichettasussidiaria Anno: 2010 genere: new wave Se i Joy Division hanno rappresentato il pezzo di storia della musica capace di unire e scivolare dal punk di fine '70s alla dark wave (poi sfociata con i superstiti New Order in puro synth pop), a 30 anni dalla morte del carismatico, ombroso e complesso leader Ian Curtis, ecco che l'urgenza inquieta, la cupezza e la sacralità della band di Manchester viene omaggiata grazie a questa compilation tributo che non profuma di mere cover fatte da egregi rappresentanti della scena alternativa italiana, ma sorprende astutamente e rigorosamente per la sperimentazione che la band di Curtis seppe inventare e che ad oggi qui è sublimata nelle riproposizioni dei brani di “Unknown Pleasures”, miscelando new wave, dark, posto punk, blues, elettronica e noise nelle venerazioni sonore genialmente accorate di Julie's Haircut, Magpie, Rufus Party, Radio Alice, Mr Tomato e molti altri, perfettamente condotti dal sempre attento ed edotto Daniele Carretti (Offlaga Disco Pax, Magpie). Bello? Molto di più! Un concept album diviso in due ep d'arte e musica ad opera di Daniele Carretti, dove “Nanotecnologia” è abuso pianistico e noise che antepone all'urgenza sonore le scintille intimiste dell'indagine del vissuto umano, mentre “Piccoli Eventi Quotidiani” il post rock si fa tangibile e carnale. La solitudine esistenziale è d'obbligo, palpabile e dettagliata, l'urgenza spirituale incarna la sperimentazione solo ed unicamente sonora dell'autore, dove Industria serve ad introdursi con theremin e mellotron lancinanti, mentre l'amore è quotidiano come il pane, il suicidio dietro l'angolo e la pittura un'alternativa via di fuga. Chitarre strazianti e dilatate, atmosfere pasoliniane e ambizioni cortesi e fiere della propria essenza oscura e malinconica. Favoloso! VOTO: 8/10 VOTO: 7+/10 Universal 2010 genere: Punk rock web: myspace.com/ minnies Il tempo scorre inesorabile nell'urgenza vitale di catturarlo e sfruttarlo, seppure questo sia vano tentativo psicologico per ammorbidire le nostre esistenze. I Minnie's lo sanno e lo spiattellano in un album carico di incertezze e drammi, sofferenze punk-rock che indagano sul distacco tra noi e ciò che potrebbe migliorarci (o peggiorarci). Alla salute, alla mente, al cuore: per cosa si uccide? Divaga la band in spasimi possenti di un pop-rock di stampo melodico che alterna fasi ai limiti dell'hardcore e attimi prettamente melodici ed accomodanti, in netto contrasto con la violenza lirica dei testi aggrappati alla rabbia giovanile, ma non solo. Essenziale e distorto nelle chitarre, “L'Esercizio delle Distanze” rievoca, in italiano, persino i Clash di “London Calling” nel rifacimento di Death or Glory con Dentro o Fuori. Quasi perfetto! VOTO: 8/10 “Live Review” di Marilù Cattaneo (MI) SOPHIA Milano, 25.4.10 Introspezione. Il concerto di Robin Proper Sheppard, mente cuore e corpo dei Sophia di ieri sera al magnolia, potrebbe essere descritto con questa semplice parola.Un concerto minimalista, scarno.Il palco è giustamente allestito all'interno: nel tendone si sarebbe persa molta della concentrazione necessaria per un unplagged essenziale come è stato.Il pubblico non è particolarmente numeroso (ma come avete fatto a perdervi un concerto così emozionante?)ma attento ed eccezionalmente educato: gli unici rumori disturbanti venivano dal bar e dalla zona fumatori posta all'esterno, mentre all'interno si è accuratamente evitato quel fastidioso cicaleccio che più di una volta ha innervosito la scrivente.Robin sale sul palco, di nero vestito, con una chitarra- il concerto è ancora dimenticati?), del rapporto con un'umanitià fatta di persone che camminano, parlano, soffrono, si consolano. Per alcune persone lo senti, la muscia ha un effetto taumaturgico: senza di essa probabilmente si sarebbero persi in labirinti inimmaginabili, in discese da cui probabilmente non si torna, o si torna diversi- E questo vale, immagino, non solo per chi quelle canzoni le ha scritte, ma anche (sebbene in misura minore e con un'intensità diversa) anche per chi quelle canzoni le ha ascoltate e fatte rientrare nel proprio personale tutto qui.Ha presentato il suo d i z i o n a ri o e m o t ivo e d ultimo lavoro "there are no emozionale Robin Proper goodbyes" il suo album più intimista e triste, come da sua stessa dichiarazione scritto soprattutto per coloro che hanno subito una perdita almeno una volta nella vita. Ed è con un'emozione del tutto particolare che racconta di come - in una stanza di ospedale - ha visto l'ultimo respiro, il cuore che si fermava, la sensazione che ci fosse comunque una presenza nell'assenza "ehi, mi vedi? riesci ancora a vedermi? riesci a sentirmi se ti parlo? "Molte canzoni presentate sono tratte da quello che per me è il suo lavoro migliore, People Are Like Seasons, tra cui Oh my love, Swept back e Swore to Myself. Sono canzoni profonde ma non cupe, parlano di nostalgia, di amori finiti (e quali canzoni non parlano di amori finiti e non 7 Shepard ha fatto parte anche dei The God Machine, I cui dischi sono introvabili ovunque. "bè, che problema c'è" - dice lui dal palco "scaricateli". Il concerto dura quasi un'ora e mezza, Robin risale sul palco per due enocre inaspettati, poi scendedallo stesso senza passare dal backstage e resta lì, in mezzo a noi, con una lattina di birra in mano, a parlare, molto più disponibile di molti altri artisti con meno successo, meno lavori e più spocchia. Tornando a casa resta quel clima di intimità che si è creato e resta una domanda: Come avete fatto, se l'avete fatto, a perdervi un concerto così emozionante? 10 “Gaznevada” by Antonio Lo Giudice G A Z N E V A D A A Gea, che quei tempi li ha vissuti. E io, da bravo alienato depressoide maicontento, rosico. Sotto alcuni aspetti, erano anni di merda: terrorismo (quello vero, mica l'evento annuale e politicamente sfruttabile a cui siamo abituati da qualche tempo), eroina, disoccupazione…da un altro punto di vista, erano anni irripetibili: sesso, entusiasmo e musica della madonna. La fine degli anni '70, quando improvvisamente i miei ebbero l'idea di mettermi al mondo, sono gli anni del punk, della new wave e della nascita del heavy metal. Persino sullo stivale, seppur nascosti da una coltre di indifferenza, fiorivano piccole scene e gruppi rivoluzionari. Qualche mese fa, vi ho parlato del Great Complotto di Pordenone, e oggi, sempre prendendo spunto da una ristampa della Shake Editions, dei bolognesi Gaznevada. Pensate alle tavole di Pazienza tradotte in musica e avrete una, seppur vaga, idea della follia espressa dal quintetto, quantomeno ai suoi e s o rd i . E s o rd i c h e s i esauriscono nella cassetta “Mamma Dammi la Benza” del 1979- come, e molto più, di “MonoTono” degli Skiantos capolavoro della scena emiliana. Il fatto che questo gioiellino sia stato ristampato su CD solo dopo trent'anni è la migliore prova della cecità dei nostri discografici. Se si esclude l'intro demenziale di “Everybody enjoy reggae music”, il disco è un concentrato di deliri teppistico – fumettistici su base punk (ma non solo- c'è tecnica, ed è pure sopraffina) a partire dalla sconvolgente “Criminale”, il cui primo verso (“ho una mente criminale / penso solo a fare male / spacco i tubi alle latrine / sodomizzo le bambine”) è uno dei massimi manifesti rock da Robert Johnson in poi- con buona pace delle masturbazioni intellettuali sull'età adulta del rock raggiunta nella metà degli anni '60, questo genere si mantiene vivo ed interessante solo quando ritorna alla fase anale, e tutto il resto è noia. “Bestiola” è un aggressivo sproloquio su tema zoofilo (giuro!) cantato con voce alcolica. Ma è con la title track che i Gaznevada si guadagnano il loro angolo nella leggenda (per pisciarci su, immagino!): ritmo ipercinetico, testo delirante che istiga al teppismo, anche se rigorosamente di provincia, e al consumo di stupefacenti, frasi sconnesse in sottofondo, un assolo di chitarra che è un minuto di sborrata sulle corde (nel senso che Robert Squib dà proprio l'idea di venirsene suonando). Insomma, uno dei massimi capolavori della musica italiana! Quasi al livello sono i quattro brani del lato B: nella lungimirante “Teleporno TV” si afferma, decenni prima di youporn e tube8, che “posso fare il guardone / con la mia tele-porno-visione”- e scusatemi se è poco. “Johnny (lascia perdere)” è una finta ballata in cui, senza troppa c o nv i n z i o n e, s i c e rc a dissuadere un amico dal farla finita. Resta solo la notte fonda, riempita con lunghi viaggi in macchina, assunzioni di tranquillanti (“Roipnol”) per controbilanciare le droghe eccitanti, soste in autogrill e autoradio gracchianti dalle quali apprendiamo che “…a Torino un comando di Prima Linea ha teso un agguato ad una pattuglia della polizia…”. Il punto di arrivo non può essere che l'incubo nazistoide di “Nevadagaz” introdotto da un ritmo spastico di chitarra e sax e da una voce filtrata che parla di “presidenti della camera a gas…strafatti di dose di mexiton” - se i Sex Pistol predicavano il “no future”, i Nevada Gaz rilanciavano tratteggiando un futuro che pare peggiore del nulla…. Non che avessero sbagliato di molto. “Live Review” di M. Cerutti 65 DAYS OF STATIC SPAZIO211, TORINO 22 APRILE 2010 Photo by Virginia Michetti Inseguire qualche cosa di sconosciuto non è sempre un male, quello che ci attira come Alice persa dietro il Bianconiglio le cose diverse, fuori dal nostro ordinario che transitano nei nostri occhi: in questo caso le cose diventano suoni affilati che si fanno spazio dentro le nostre orecchie ingenue. Inseguo il mio Bianconiglio sempre in ritardo dentro la sua tana buia ma accogliente, i flash delle luci stroboscopiche negli occhi non mi fanno capire se le persone sorridono o sogghignano, loro così silenziose, sprofondate nei loro pensieri. Il caldo mi avvolge come mille mani sconosciute, chiudo gli occhi e mi lascio attraversare dal suono dei 65daysofstatic. In silenzio, non posso parlare, non riesco a parlare. Rob Jones è una drum machine perfetta e impeccabile, i tom della batteria dritti come Carl Palmer insegna. 11 Parte “Go Complex” dal ritmo fulminante: occhi sbarrati, rovescio la birra sulla mia maglietta come all'ora del tè del Cappellaio Matto. “Tiger Girl” chitarra lanciata sulla schiena e le basi di Paul Wolinski raddoppiano il battito del mio cuore. Post-rock dai vertici convessi in una dance del nuovo millennio. Mi allontano dalle casse, non sento altro, non vedo dove vado, sbatto contro le persone, perso come in un labirinto di siepi verdi. Simon Wright massacra il basso, lo punta verso gli ampli, si inarca su di esso un trip verso l'ignoto, suona un timpano vicino a lui con violenza lo lancia in terra. “Japan” lento ritorno alla normalità poi il caos, imprevedibile come quando sei quasi arrivato a destinazione e il numero sbagliato sui dadi ti fa arretrare di dieci caselle. Ricomincio a guardare verso il palco a distanza di sicurezza. Il pavimento di Spazio211 trema sotto i piedi come una nave alla deriva dai motori in panne. Joe Shrewsbury e la sua timidezza a intermittenza che si contrappone all'impatto scenico, come un'equazione matematica, l'incertezza dell'attesa diventa energia uguale e contraria sotto i riflettori: il risultato è la trasformazione delle persone quando salgono su un palco. C'è una combo di incredibili alchimie stasera: splendidi, perfetti nell'esecuzione, puliti anche nel più profondo caos delle note prodotte. “Radio Protector” conclude il concerto, con il suo dolce e malinconico suono di piano, una cavalcata verso l'ignoto, attraversi le fiamme dell'inferno per uscirne più forte. Chiudo la porta dietro me, ho le orecchie con un fischio di 20dBb in continuo loop. DjD y b K C A L B O BACK T FRIKA A GOES TO WARM UP FOR B2A assano) Sab 5 Giugno - Bar Pio X (B (Bassano) Mer 16 Giugno - Bar Roma ub (Bassano) Sab 19 Giugno - Rive Jazz Cl (Bassano) Sab 26 Giugno - Garibaldi astelcucco) Sab 2 Luglio - Rokkafe (C ASSIC L C K C A L B O T K C A B 60/70 soul black funk from the best of astelcucco) Ven 18 Giugno - Rokkafe (C icenza) Ven 25 Giugno - Sartea (V DJ SET FU N VISION BLACK POWER K MOVE NT ME SOUND 15 “ROCK ICONS” di I. Rebecchi ROBERT SMITH Nasce a Blackpool il 21 aprile 1959 Robert James Smith, fondatore, voce, autore e chitarrista della britannica compagine che alla fine degli anni '70 si formò con l'intento di sviluppare e superare le influenze punk del periodo, in avvincenti ragnatele sonore dense di dilatazioni e circoli ipnotici, atmosfere cupe e teatralità lirica miscelata al più tetro e reale romanticismo contemporaneo affondato nel pop. In tre decenni di evoluzione, depressioni e av v i n g h i at e m e l o d i e conturbanti, i Cure hanno segnato diverse generazioni, dal 1977, quando Robert, con Michael Dempsey al basso e Lol Tolhurst alla batteria, forma la band in piena epoca punk, movimento che influenza il trio, però contaminato dal pop tipicamente britannico, sviscerato in una serie di canzoni di facile appiglio, anche radiofonico, vivaci e brevi. Esordiscono discostandosi proprio dalle sonorità che li renderanno famosi nel trascorrere degli anni, e dai coetanei Joy Division che l'anno successivo usciranno con l'ep “An Ideal For Living”. Killing An Arab, primo singolo, scarno e punk, costruisce una tela misteriosa fitta di linee melodiche esotiche e voce spettrale a cantare un episodio ripreso da “Lo Straniero” di Albert Camus, mentre il b-side dello stesso 45 giri, 10:15 Saturday Night, è il primo, vero, manifesto sonoro dei Cure, nel b a s s o c l a u s t ro f o b i c o stemperato da chitarre crescenti e da un ritornello quasi liberatorio. Smith, già dagli inizi figura carismatica e principale della band, si impone per lo stile chitarristico di grande effetto e per l'appassionato modo di cantare. E' il '79 ed esce Boys Don't Cry, un pop accattivante dall'indole nostalgica, rivolta al rock di quel decennio e all'infanzia perduta, rievocata con rimpianto. “Three Imaginary Boys”, album d ' e s o rd i o, è p o p - ro ck malinconico ricco di ballate moderne che si avvalgono di lancinanti atmosfere cupe che si intensificano con “Seventeen Seconds” del 1980: ritmi rallentati ed echi di chitarre in spazi vuoti a supportare i lamenti celestiali e dolorosamente deliranti di Smith. Frutto anche dell'ingresso al basso di Simon Gallup, da allora vero alter ego di Robert, questo sarà il disco che consegnerà la band alla storia, per il successo planetario che li porrà ad esempio e simbolo di un'intera decade e di un nuovo movimento. Indimenticabili i minuti infiniti di A Forest, dove basso e chitarra si perdono in battiti vicini al ritmo cardiaco. Ma le influenze dei Cure non si placano, e nel terzo album “Faith” ci sono i Joy Division che rivivono negli sviluppi lenti sostenuti dalla solennità caratterizzata dal geniale abuso di tastiere e basso a sei corde, che spesso addirittura sostituiscono la chitarra. E' la new wave che incalza ed impera in Primary e Faith, sono le tastiere a dominare in The Funeral Party e All Cats Are Grey, tra code funeree e orazioni disperate a dipingere la perdita dell'innocenza e la consapevolezza della morte, l'essenza gotica e le liturgie pagane, esaltate nel successivo 45 giri Charlotte Sometimes, ballata romantica dove la donna è quasi la via di fuga dalla sincera angoscia interiore che l'attanaglia. La perversione melodica, l'irresistibile gusto per il dolore ossessivo e le ritmiche quasi tribali, saranno il filo conduttore del capolavoro di “Pornography”, dove One Hundred Years è claustrofobica e convulsa, The Figurehead stupisce nel climax ascendente che raggiunge il picco nella frase “I can't never say no / to anyone but you”, la title-track, perla ed esempio di un'intera c a rri e ra abb a n d o n a l a consuetudine del rock per abbandonarsi oscura ma fiduciosa in un interminabile incubo strumentale spezzato da un cantato quasi lancinante e urlato, figlio di Curtis e dei Pink Floyd. Gli inni lirici di Robert Smith sono lo specchio di una crisi spinta dalla perdita di orientamento e dal vuoto di prospettive e certezze, dal conformismo degli anni '80 e 16 “ROCK ICONS” di I. Rebecchi dalla caduta di innocenza che regala, di conseguenza, la visione di un mondo prego di disillusione e corruzione, e dove tempo, esperienza, amore e sesso altro non sono che i viatici di una morte affine alla stessa vita. Nel 1983 Smith si unisce a Siouxsie and the Banshees, come chitarrista, partecipando al live “Nocturne” e a l l ' L p “ H ya e n a ” , e parallelamente, con i Cure, riempie le classifiche con singoli radiofonici e meno esistenzialisti, come The Lovecats e The Walk, a sfatare l'immagine tetra della band, ora prostrata verso un successo più commerciale. Smith, grazie anche ai videoclip di Tim Pope, diventa un'icona del pop dell'epoca, dai capelli corvini all'onnipresente eyeliner nero e rossetto sulle labbra, quasi a definire su sé stesso la maschera di clown triste consapevole della futilità del mondo. E diventa così, dopo il suo mito Bowie con Ziggy Stardust, una delle immagini della storia del rock più celebri a livello planetario ed i n t e rge n e ra z i o n a l e. “The Top” ('84) e “The Head On The Door” ('85) sono la conseguenza della miscela di pop del periodo e nostalgiche psichedelie '60s, nei singoli Close To Me e The Caterpillar. Arrivano le interruzioni dei precedenti schemi e le intrusioni di sonorità più esotiche (il flamenco in The Blood, o il Giappone imperante in Kyoto Song) e l'adozione di m o d a l i t à p i ù ro ck a sperimentare melodie solari ma sempre perpetrate da momenti inaspettatamente dolenti. “Kiss Me, Kiss Me, Kiss Me” del 1987, con l'ingresso del chitarrista Paul Thompson (poi con Page e Plant), spazia tra vortici di c h i t a rre d i l a n i at e e psichedeliche (The Kiss), rythm and blues (Why Can't I Be You) e disco (Icing Sugar), eleganze pop (Just Like Heaven) ed erotismo dilagante nella liberazione delle pulsioni s e s s u a l i o ra s v u o t at e dall'incombere dello spettro della morte come nel precedente “Pornography” ed a c c e n n i b a u d e l a i ri a n i . Arriva poi la drammaticità romantica di “Disintegration” che riconsegna in un attimo la band ai fasti di inizio decennio: è il 1989 e c'è il masterpiece Lullaby, Lovesong, l'eterna Pictures Of You e un elenco corposo di chicche roboanti di arrangiamenti maestosi, dove le ossessioni ritmiche rinascono in chiave elegiaca e quasi fatalista, tra sogni irraggiungibili e rimpianti passati. Da sottolineare le partiture orchestrali ricreate dal tastierista O'Donnell e i riff m i n i m a l i d e l b a s s o. Ma è l'introspezione di Robert Smith, in particolare, a farla da padrona in ogni brano dell'album, costruendo monologhi sul rimpianto e sulla nostalgia dell'amore, flussi di coscienza innalzati ed abbassati con le melodie a metafora dell'unione ragionesentimento (Pictures Of You), supportate dalla perversione della chitarra di Last Dance, dal pathos ammorbante di Same Deep Water As You e dalle fo r z at u re vo c a l i d i Disintegration, prima del conclusivo abbandono di Untitled che su una fisarmonica variegata prostra l'immagine di uno Smith senza sonno né sogni. “Wish” del “ROCK ICONS” di I. Rebecchi 1992 sarà la perla conclusiva dei fasti della band, con le esasperazioni melodiche di From The Edge Of The Deep Green Sea, e il pop adorabile di Doing The Unstuck: l'intimismo lascia spazio alla necessità di brani più mainstream, in grado di conquistare persino gli stadi americani, e conferisce però, ai Cure, la possibilità, fino ad allora negata effettivamente, di uscire dai soli binari goth-dark in cui la critica li aveva da sempre confinati. Dopo il trionfo con Friday I'm In Love, è il momento di “Wild Mood Swings” ('96) e delle malinconie rinate e più consapevoli e mature di “Bloodflowers” (2000), prodotto dal primo producer dei Korn, Ross Robinson: sono album differenti, il primo esaltante nell'epicità di Want e ridondante del troppo pop di Wrong Number, il secondo delicato e onirico in Last Day Of Summer e localmente delirante nel caos dei dieci minuti di Watching Me Fall. Cut Here, anagramma del nome della band, e singolo del 2001 dedicato a Billie Mc Kenzie (cantante degli Associates, morto suicida 4 anni prima), regala invece un pop degno degli esordi, divertente e disilluso al contempo. Un “Greatest Hits” che lo contiene, e l'abbandono delle atmosfere meno oscure della decade precedente, e i Cure tornano all'introspezione più 17 assoluta e morbosa, a celebrare (e guidare) il ritorno della nostra ultima decade proprio alla loro new wave: in “The Cure” spiccano esecuzioni forzute ed energetiche, la sempre appassionata e possente vocalità carismatica, e le bordate rock di Labyrinth e Lost, le isterie liriche e i 10 minuti alla The Kiss di The Promise, gli arrangiamenti elettronici di Anniversary e la riproposizione del passato sviluppato in chiave moderna. “Join The Dots. B Sides And Rarities 1978-2001 (The Fiction Years)” cofanetto quadruplo uscito nel 2004 dimostra la qualità di molti brani in precedenza scartati, tra cui la splendida e romantica Twilight Garden, mentre il più recente “4:13 Dream”, uscito nel 2008, vede il ritorno di Thompson, il c ap o l avo ro o m b ro s o e sdolcinato di Underneath The Stars, l'atmosfera sinistra recuperata e brillante di The Scream, il pop non eccelso di Fre a k s h ow, s t e m p e rat o dall'isterica It's Over, ad imbastire un pop-rock meno i n c i s ivo m a s e m p re, e comunque, garanzia di qualità. Malinconie, inquietudine quasi consolatoria, solitudine imperante, cupezza intimista confortante nella consapevolezza di un qualcosa di migliore ormai perduto. E mito dell'unione tra innocenza e p e c c at o, t ra v i s i o n i poeticamente oniriche e scenari lisergici e oscuri. GIUGNO 2010 VENERDI' 4 Dj conf - www.myspace.com/djconf SABATO 5 Dj bruno 19/71 VENERDI' 11 Dj omar r. - www.myspace.com/rdjomar SABATO 12 Dj richy sixchic - www.myspace.com/richysixchic VENERDI' 18 Dj omar r. SABATO 19 Dj lago - www.myspace.com/lagoinmusic VENERDI' 25 Dj conf SABATO 26 Dj omar r. “LIVE REVIEW” di A. Casagrande (Vr) - Pict by Monnica Bosaro BLACK REBEL MOTORCYCLE CLUB 8 Maggio @ ESTRAGON, BOLOGNA L'aria è elettrica, stasera: si respira fermento e si sentono gli accenti più diversi fuori e dentro il celebre contenitore musicale del Parco Nord. Il ritorno dei Black Rebel Motorcycle Club è in fondo un piccolo grande evento la cui colorita e variegata affluenza conferma lo status di un gruppo che ha accumulato c re d i b i l i t à i n m a n i e ra t ra s ve rs a l e. D ag l i entusiasmanti inizi a metà strada tra Loop, Dinosaur Jr e il blues rock ad una formula sempre più radicata nelle sonorità roots americane, passando per il discusso tentativo sperimentale di "The Effect of 333", il moniker BRMC è da sempre legato ad una fama di ineccepibile live band. R ep u t a z i o n e s t a s e ra confermata dalle prime battute: suoni curati e una granitica solidità esecutiva ve i c o l a n o a l m e g l i o l'avvolgente chitarrismo space rock tinto di blues che da sempre è la cifra stilistica del trio, tra un incipit scuro e marziale, giacche di pelle e ammicamenti luciferini nel timbro vocale. Mezzo concerto scorre alla grande, tra consistenti porzioni dell'ultimo "Beat the Devil's Tattoo" e brani meno recenti, con picchi di assoluto entusiasmo durante "Ain't no Easy Way" e "Love Burns": il che dimostra come alcuni pezzi del trio siano a tutti gli effetti piccoli classici, efficaci anthems capaci di resistere al caos e mediatico e alla logorroica proposta indipendente degli anni zero. Passata la prima ora, però, iniziano i dolori, introdotti da un pleonastico onanismo acustico di Robert Levon Been. Da lì in poi è la fiera del non necessario, del troppo che stroppia: la potenzialmente esplosiva alternanza di piglio punk e ballate dal tocco caveiano è banalizzata da un eccessivo numero di brani alla lunga troppo simili tra loro. Accade quindi che una "Spread Your Love" potenzialmente tellurica passi in sordina, soprattutto quando ci si rende conto che sarebbe stata un'ottima chiusura, ma che è l'introduzione a 40 lunghissimi minuti di bis. Il pubblico ne vuole, applaude. Ma la compattezza e l'immediatezza dello show ne risentono a tal punto che alcuni momenti di estrema intensità sono 20 stigmatizzati dalla precedente anonima accozzaglia di brani. Ad esempio, perchè affiancare ad un'eccitate chiusura shoegazer, con tanto di loop e orgia di feedback, un ennesimo momento di intimità semiacustica e cori di commiato? Sono scelte, e ci mancherebbe, "che gli artisti facciano gli artisti", ma mantenere alto il livello di attenzione per una scaletta di ben due ore (!) sarebbe impresa ardua per chiunque. Specie parlando di una band che nel corso di sei album non ha mai effettuato sostanziali cambi di rotta. In fondo è la musica meno originale del mondo: la sua forza dovrebbe trovarsi nell'incisività e nella capacità di toccare il punto: di questo i Black Rebel non sono capaci, ma il pubblico acclama, e non saranno certo gli aficionados a lamentarsi dell'indigestione. Live Review by Emanuela Virago (TV) - www.viragoentertainment.it SPRING FESTIVAL 12-15 Maggio 2010: Spring Festival, a Graz, in Austria. In realtà di primavera non ce n'è stata nemmeno l'ombra quest'anno ma la voglia di musica ci ha portato in questa bella città della Stiria per quello che è ormai da 10 anni uno dei festival piú rinomati ed importanti per l'arte contemporanea e la musica elettronica. Graz di giorno è rilassante e conservatrice: c'è il sapore delle vecchie gasthof, di birra leggera in grandi boccali, di enormi Wienerschnitzel e Dirndl indossati dalle donne con naturalezza e grazia; dal vecchio orologio situato sulla collina dello Schlossberg la vista è maestosa quanto la camminata per arrivarci… che riesce a stancare anche il più volenteroso dei turisti. Poi c'è la Graz di notte. Che è invece una città moderna e cosmopolita, ricca di posti da scoprire: dal piccolo teatro, al sotterraneo nascosto, al locale scavato nella roccia. Il ritrovo principale del festival, il Wiesler, che ospita gran parte degli artisti, è un moderno hotel 'From 5 Stars to Independence', si legge a lettere cubitali appena entrati nella hall. Proprio dietro c'è la sede di FM4, la radio nazionale austriaca partner del festival, che ogni giorno con Davi Decks trasmette e intervista live vari artisti. Venerdi 14 Maggio è la nostra prima giornata allo Springten e siamo ospiti dei connazionali Nano Rec.: sono in 6, di scena al club Postgarage, per una serata tutta italiana dove a turno sfoderano tutta l'energia e la buona musica che gli italiani sanno fare: italians do it better! Ad aprire la serata è Rubini, seguito da Dj Color e Glitch (che quando indossa la m a s c h e ra p e rd e o g n i timidezza); quando è il turno di Spiller alle 2.30, il pubblico è caldo e pronto a seguirlo senza esitazione nella sua gig; chiudono brillantemente la serata 2 guys in Venice mentre i bellissimi graffiti live di Cento Canesio hanno oramai preso forma nel wall dedicato dietro la consolle. Nell'altra sala c'è Diesel:U:Music, il contest musicale del famoso brand che da quasi 10 anni cerca nuovi talenti. Con la solita guerriglia marketing non ti fanno dimenticare di essere o fare lo stupido; sul loro palco, è interessante Fauna, giovane dj donna di Vienna, prima ad aprire la loro kermesse. Sabato 15 Maggio invece non si parla d'altro che di Kruder & Dorfmeister. Serata in pompa magna per festeggiare 'Sixteen F**cking Years of G-Stone Recordings', la loro etichetta discografica. Il set è preceduto da Rodney Hunter che rilassa la folla dopo il fantastico concerto dei Parov Stelar Band: 5 elementi che tra batteria, 22 sax, basso e voce infiammano il pubblico del teatro Orpheum. La cantante assomiglia all'attrice americana Halle Berry, con una testa di capelli ricci ricci e una voce che si fa ben notare tra un accordo swing e uno jazz, abbinato ai suoni dell'elettronica. K&D iniziano puntuali, alla loro maniera, elegantissimi in giacca e cravatta e barricati dietro ad una consolle imponente e quasi inespugnabile che con un gioco di led e proiezioni fa di per sè lo show. E' una gig elegante e sofisticata la loro, dove la vocal performance di Earl Zinger fa la differenza. Ma la notte è ancora lunga e c'è tempo per vedere cosa combinano gli inglesi di Ed Banger Records vs Boyze Noize al Dom Am Berg. Questa location è suggestiva come poche: si trova proprio sotto la torre dell'orologio, si percorre uno lunghissimo tunnel in ferro e si giunge al locale che è completamente incavato nella roccia della collina. Altra atmosfera qui, Breakbot prima e i due di Shadow Dancer Live dopo hanno trasformato la serata in un semi rave che Housemeister non può che proseguire. Qualcuno sarò riuscito a fare anche l'after che proseguiva fino alle 10 del mattino? Bis zum nächsten Mal! www.springfestival.at nuovo Bar CONTRA BARCHE - VI “Gli indimenticabili dimenticati” di Fox 23 E T E S E E G E R ASTRA P CHILDREN'S CONCERT AT TOWN HALL STATO DI FESTINA PERMANENTE Ven 4 - Jam Session + Dj Molestia Sab 5 - DIADUIT (musica celtica francese irlandese) Ven 11 - Blu Mama + Dj Meli Sab 12 - GitBox 4et (Jazz) Dom 13 - Pretty Liver Society (Live) Ven 18 - Bukowsky Pensiero + Dj Iugno Sab 19 - ThreeFourFive (Live Jazz) Ven 25 - FiveFourElla (Live Jazz) + Dj Set Sab 26 - Luca Milani from Milano Tutti i concerti dalle 19 alle 21 Domenica Aperto dalle ore 16.59 Se c'è un disco che fa piangere di gioia è questo album dal vivo del grande cantautore americano, un progetto che esce dagli schemi con cui Pete Seeger è sempre stato etichettato. Registrato dal vivo nel 1962 assieme ad una platea di bambini e genitori, l'album rappresenta una delle più belle pagine della musica popolare americana, con l' artista che, con quattro strumenti e poche at t re z z at u re, ri e s c e a coinvolgere il pubblico formato da bambini e genitori a loro volta protagonisti di uno spettacolo meraviglioso. E' una vera e propria esperienza da ascoltare e sarebbe davvero interessante riuscire a trovare la documentazione filmata di questo straordinario concerto. La registrazione riesce a cogliere tutti i momenti importanti, comprese le reazioni del pubblico davvero s i m p at i c h e. N e l l e fo t o all'interno del disco vediamo Seeger alle prese con disegni spartani di animali sorretti da ragazzi che partecipano in prima persona alla performance, in un momento di forte e sana educazione civica attuata utilizzando musica ed immagini create direttamente sul palco. La versione in compact disc documenta in modo ancor più esteso il concerto con 26 tracce che lo eleggono come uno dei migliori dischi dal vivo, dove le canzoni si alternano ai dialoghi, al divertimento istruttivo dei bei tempi andati che culmina con un solenne finale dedicato ad una stupenda versione corale di This land is your land di Woody Guthrie. Indimenticabile. SARTEA - Vicenza Martedì 1 NESTAKING (reggae duo) + DAX DJ Venerdì 4 Morris and The magicals in concerto Martedì 8 DAX DJ & friends Lunedì 14 Prioezione di ITALIA vs PARAGUAY h 20:30 + rock djset a seguire (maxischermi in giardino ) (in caso di pioggia sarà allestito uno schermo all'interno del locale) Martedì 15 DAX DJ & friends Venerdì 18 SERATA TORCIDERA, immagini e suoni della TBC production video by Rosarita from New Mexico - music carpet by Los Serioleros from the new world + degustazione vini di "colle di Bugano" Domenica 20 Proiezione di ITALIA vs NUOVA ZELANDA h 16:00 (maxischermi in giardino ) Martedì 22 DAX DJ & friends Mercoledì 23 MAGNETOFONO... A. Bedin , E. Gardin & M. Penzo rivivono in jazz la musica italiana degli anni ‘60 Giovedì 24 Proiezione di ITALIA vs SLOVACCHIA h 16:00 (maxi schermi in giardino) Venerdì 25 :::::::::::: BACK TO BLACK DJ SET ::::::::::...... Martedì 29 DAX DJ & friends start open events beginnig 21.30/22.00 ::::::: entrata gratuita e cosumazione facoltativa ::::::: SARTEA - C.so S. Felice e Fortunato - Vicenza “R.I.P. Ronnie James Dio”di Denise Zanin (VI) Fantastichi sulla loro possibile RONNIE JAMES DIO vitalità e ti piacerebbe credere che ognuno di essi possa raccontarti una storia. Un'altra stella si è aggiunta nell'infinito lenzuolo azzurro, una particolare ed incandescente icona musicale degli anni '70: Ronnie James Dio. Il cantante americano ci ha lasciato, a seguito di un cancro allo stomaco diagnosticato nel 2009, lo scorso 16 Maggio 2010. Una leggendaria figura musicale 10 Luglio 1947 – 16 Maggio 2010 che, grazie alla sua particolare È come quando guardi il cielo dote canora, ha saputo donare stellato di notte. La calma che ti nuovi elementi nel campo avvolge nell'ammirare l'infinità di dell'Hard e Havy. La sua carriera puntini luminosi, ti trasporta con inizia nel 1970 con gli ELF, gruppo la pura coscienza ricca di hard rock che sforna tre album desiderio, in una immaginazione (ELF, CAROLINA COUNTRY BALL, fatta di sogni e speranze. TRYING TO BURN THE SUN) e che affianca in numerosi concerti Ritchie Blackmore. Ed è giusto con quest'ultimo che Ronnie sceglie di aggregarsi come cantante dei Ritchie Blackmore's Rainbow. Con questi realizza tra gli album cult dello scenario Hard Rock degli anni '70 : RAINBOW RISING, RAINBOW ON STAGE e LONG LIVE ROCK'N ROLL. Nel 1979 Dio prende il posto di Ozzy Osbourne nel Black Sabbath, con i quali incide HEAVEN AND HELL (indimenticabile album che contiene memorabili tracce quali “Heaven and Hell”, “Die Young” e “Lady Evil”), MOB RULES e LIVE EVIL. Nel 1982 la nuova band del c a n t a n t e, s i c h i a m e r à semplicemente DIO. Tra i migliori album HOLY DIVER (1983), THE 25 LAST IN LINE (1984) con i quali i Dio parteciparono al festival tedesco “Monster of Rock”, DREAM EVIL (1987)… Ed ora guarda il cielo, ammira quelle stelle luminose e inizia a credere che veglieranno su di te. Si perché il mondo può andare a rotoli, i migliori se ne andranno, l'angoscia della fine imminente ci assalirà senza speranza, ma loro continueranno a brillare, sempre e comunque. LONG LIVE ROCK'N ROLL. “Sing me a song, you're a singer Do me a wrong, you're a bringer of evil The devil is never a maker The less that you give, you're a taker So it's on and on and on, it's heaven and hell, oh well” [Heaven&Hell_Black Sabbath] “Live Review”di G.Vinci (MI) - A. Rocca (MI) - M. Durando (MI) 26 FAITHLESS M A D N E S S La lunga attesa dopo l'ultima apparizione dei Faithless a Milano, mi ha fatto spesso ripensare alla faccia del mio c o i n q u i l i n o r i e n t ra t o dall'ultima loro performance all'Alcatraz nel 2004. Ancora non riuscivo a comprendere quella faccia particolarmente compiaciuta e soddisfatta che aveva stampata sul volto. Forse era semplicemente l'atteggiamento di chi è consapevole di essersi perso qualcosa di veramente bello (ed un po' rosica). Ora so cosa vuol dire sentire una delle band Dance più pompose a livello planetario. E' stato un po' come “farlo per la prima volta”, considerando che in tutti questi anni ho p re s e r vat o o g n i m i a aspettativa di gradimento, evitando ogni genere di download/ascolto su Youtube. Bene, col senno di poi, posso dire che sentire i loro brani registrati da casa non rende neanche l'1% di quello che ho visto e sentito dal vivo. La serata è cominciata con un warm-up del duo milanese di electro pop Useless Wooden Toys, dopo di che sono saliti sul palco Maxi Jazz con la sua crew. Il concerto è stato tutto un crescendo. La carica del gruppo si è gradualmente affiancata a quella del pubblico che, sin dal primo minuto, non ha mai smesso di dimostrare il proprio entusiasmo. Maxi Jazz ha reppato con il suo fantastico stile l'ultimissimo singolo “Not Going Home” accompagnato da suoni sintetici e distorti della storica tastierista Sister Bliss e dal resto della band. L'anteprima di questo pezzo anticipa l'uscita del loro ultimo lavoro che verrà rilasciato in Italia il 17 maggio. C'è trepidante attesa per l'album Dance che arriva dopo una pausa durata 4 anni. A giudizio della critica un album che riscoprire molte sonorità legate ai primi lavori della band! Da qualche anno, il mercato discografico ci obbliga ad acquistare i biglietti dei concerti molti mesi prima e qualche volta ci si può anche dimenticare che è arrivato il giorno tanto atteso. Ma in questo caso non è possibile non tenere a mente una data così importante: il primo concerto dei Madness in Italia dopo 30 anni. Arrivo al Palasharp e l'ambiente, molto british, è quello che piace a me: sembra di essere a Camden Town. Inizia il concerto e le prime parole che escono dal microfono di Suggs, il cantante, sono: “Fai Un Passo Avanti” traduzione in italiano della loro hit più famosa “One Step beyond” ed è il delirio. C'è spazio per tutti i classici del gruppo: una “My Girl” che parte voce e piano e poi esplode, una “Baggy Trousers” da ballare a passo di ska e una “It Must Be Love” da cantare tutti insieme. I Madness suonano alla grande, si divertono e fanno divertire e, quando intonano “Help” dei Beatles, i brividi non si arrestano, nonostante l'aria calda che si respira in un palazzetto, veramente pieno di gente, che continua ad acclamare i propri beniamini. Vengono eseguite anche alcune canzoni del nuovo album “The Liberty Of Norton Folgate” (secondo me bellissimo) che fanno la loro bella figura, ma sono i vecchi singoli del gruppo a coinvolgere di più, con una citazione particolare per “Our House”. E si arriva così al bis con una “Night Boat To Cairo” che trasforma l'ex Palatrussardi in una bolgia. Finisce il concerto e mentre mi avvio alla macchina mi colpisce la frase di un fan: “mi ha fatto piacere risentirli dopo trent'anni” ed è vero che sono passati tanti anni da quando i Madness inventavano il “nutty sound” ossia una musica pop-ska tipicamente inglese, ma sembra che il tempo non sia passato per il gruppo nato nel quartiere londinese di Camden. E citando uno dei pezzi migliori del loro ultimo lavoro, se i Madness decideranno di venire ancora a suonare nel nostro paese, sono sicuro che saranno ancora in forma come in questa bellissima serata di musica: “Forever Young”… “IN BRIT”di C. Cristofari & M. Peotta (VI) THE NATIONAL “High Violet” Siamo alla quinta realizzazione di questa band. Si chiama High Violet, e ascoltando le parole di Aaron Dessner (piano, chitarra, basso) si vuole subito collacare tra i migliori lavori di questi The National, che hai più risulteranno sconosciuti, m a c h e va n t a n o u n background di tutto rispetto, soprattutto maturato negli States. Originari di Cincinnati (Ohio) ma di base a Brooklyn, dove concepiscono gran parte dei propri lavori, si formano nel 1999, composti da il vocalist Matt Berninger, due fratelli Aaron e Bryce Dessner (piano, chitarra basso e altra chitarra) e un'altra coppia di fratelli, Scott e Bryan Devendorf (basso, chitarra, e batteria). Con le loro melodie arrivano ad esibirsi al “Letterman Show”, (noto varietà televisivo d ' o l t re o c e a n o ) , e a d accompagnare i i grandissimi REM in un loro tour. Già da queste pillole, si può capire che di talento e qualità ce ne possono essere molte sotto la superficie, ed è li che i The National vogliono arrivare. Sotto la superficie di chi li ascolta. In una parola quast'album si può sintetizzare con: riflessione. Colonna portante delle 11 tracce è sicuramente il pianoforte di Aaron, che da a tutta la composizione una tonalità blu cobalto, che diventa chiaramente blu oltremare, sovrapponendo il cantanto baritonale di Matt Berninger. Le canzoni non hanno voglia di correre, non ci sono ritmi martellanti, e tutto l'album nel suo proseguo può essere percepito come un grande fiume che fluisce a bassa velocità verso la foce, verso il mare aperto. Non avendo il fiato strappato, l'ascoltatore viene “indotto” al ragionamento, a rilassarsi, ma non troppo. Terrible Love, apre le danze, Sorrow le continua assieme a Anyone's Ghosts, Little Faiths, Afraid Of Anyone, Bloodbuzz Ohio (primo singolo e s t rat t o ) , L e m o n wo rl d , Runaway, Convesation 16, E n g l a n d e a c h i u d e re Vanderlyle Crybaby Geeks. Titoli come si può notare, e testi, risultano trattare argomenti impegnativi oltre che personali dando alla composizione un aurea molto i n t i m a , ri s e r vat a e d importante. Convincono subito perché suonano bene e sanno trasmettere significati altrettanto bene. Ed è quello che deve pensato pure Barack Obama, che dal precedente album dei The National “Boxer” (2007), ha prelevato la song “Fake Empire” usandola come colonna sonora dei suoi slogan nella corsa verso la Casa Bianca del 2008. Notevolmente impegnati nel sociale, i The National con le figure di Aaron e Bryce Dessner guidano anche la produzione di “Dark Was The Night” per la “Red Hot Organization”, una compilation di 31 tracce con il contributo di Arcade Fire, Bon Iver, Grizzly Bear, Yeasayer e molti altri con lo scopo di devolvere l'intero ricavato a fondazioni per la lotta all'AIDS e per il sostegno di Haiti, riuscendo a versare in beneficienza così facendo, circa un milione di dollari. Ed ancora, i due fratelli Dessner ve n go n o i nv i t at i d a l l a “Brooklyn Academy of Music” a creare una colonna sonora ciclica della durata di 70 minuti, intitolata successivamente “The Long Count” da accompagnare ad un film dell'artista Matthew Ritchie. Ecclettici questi The National, che riescono ad esprimere la propria energia e ottima esperienza musicale in situazioni diverse, ed High Violet è un album che riesce a raggruppare perfettamente le loro qualità. Buon ascolto ragazzi! GIUGNO 2010 GIOVEDI' 3 GIUGNO 2010 MEGADETH (Estragon-Bologna) PAOLO NUTINI (Teatro della Concordia-Venaria Reale-TO) MOTORPSYCHO (Circolo degli Artisti-Roma) THE RADIO DEPT. (Hana Bi-Marina di Ravenna-RA) VENERDI' 4 GIUGNO 2010 MEGADETH (Atlantico-Roma) JOHN GARCIA (Estragon-Bologna) THE RADIO DEPT. (Circolo degli Artisti-Roma) THE GANGLIANS (Spazio 211-Torino) DOM MARIANI'S STEMS + SICK ROSE (United Club-Torino) EMPATHY (Barabba-Gallarate-VA) TEATRO DEGLI ORRORI + GIARDINI DI MIRO' + AMOR FOU + BUD SPENCER BLUES EXPLOSION & More STATUTO (Piscine di Albaro-Genova) THE FIRE (Irish Guinness Party-Sissa-PR) DOMENICA 6 GIUGNO 2010 PIXIES (Piazza Castello-Ferrara) TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI + PERTURBAZIONE + VIRGINIANA MILLER + SIKITIKIS + RED WORMS' FARM + WORA WORA WASHINGTON & More (Circolo Magnolia- MI) DOMENICA 13 GIUGNO 2010 TRICKY (Festival Jazz:Re:Found-Vercelli) BAD RELIGION (Atlantico-Roma) DARIO ANTONETTI (Nuovo Molo Lungolago-Malgrate-CO) MOTEL CONNECTION (Giugno Giovani-Giulianova-TE) LUNEDI' 7 GIUGNO 2010 MINISTRI (Festa della Birra-Rio Saliceto-RE) MARTEDI' 15 GIUGNO 2010 BOB DYLAN (Anfiteatro Camerini-Piazzola sul Brenta-PD) TEMPER TRAP (Circolo degli Artisti-Roma) GOOD SHOES (Hana Bi-Marina di Ravenna-RA) MARTEDI' 8 GIUGNO 2010 MUSE + KASABIAN (Stadio San Siro-Milano) TEATRO DEGLI ORRORI (Lazzaretto-Bergamo) MERCOLEDI' 9 GIUGNO 2010 ALICE IN CHAINS (Colonia Sonora-Torino) B.B. KING (Teatro degli Arcimboldi-Milano) JONSI (SIGUR ROS) (Alcatraz-Milano) BOBO RONDELLI (Circolo degli Artisti-Roma) MERCOLEDI' 16 GIUGNO 2010 BULLET FOR MY VALENTINE (New Age Club-Roncade-TV) THE TEMPER TRAP (Alcatraz-Milano) MOTEL CONNECTION (Pitti Uomo-Firenze) BUD SPENCER BLUES EXPLOSION (Nuvolari-Cuneo) GIOVEDI' 17 GIUGNO 2010 GOOD SHOES (Circolo degli Artisti-Roma) GIOVEDI' 10 GIUGNO 2010 SLASH (Palasharp-Milano) VENERDI' 18 GIUGNO 2010 ALICE IN CHAINS (Atlantico-Roma) BOB DYLAN (Parco Ducale-Parma) GENERAL SURGERY + MAGRUDERGRIND (United Club-Torino) ECHO & THE BUNNYMEN (Parco Petrarca-Bolzano) GABIN (Villa Ada-Roma) SABATO 5 GIUGNO 2010 GOOD SHOES (Onde Rock Trasimeno Music Festival-PG) RICHARD ASHCROFT & THE U.N.S. (Piazza Plebiscito-Ancona) VENERDI' 11 GIUGNO 2010 THE FUTUREHEADS (Onde Rock Trasimeno Music Festival-PG) ALICE IN CHAINS (Gran Teatro-Padova) MEGADETH (Alcatraz-Milano) ELIO E LE STORIE TESE (Villa Serra-Genova) GIARDINI DI MIRO' (Piazza Castello-Sesto al Reghena-PN) MAD SIN (Pegorock Festival-Pegonaga-MN) PUNKREAS (Circolo Acropolis-Vimercate-MI) PERTURBAZIONE (Villa Serra-Genova) THE ZODIAC KILLERS + JACK OF HEART (United Club-Torino) TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI (Sherwood Festival-Padova) AFRICA UNITE + ZEN CIRCUS & NADA + A TOYS ORCHESTRA SABATO 12 GIUGNO 2010 BAD RELIGION (Alcatraz-Milano) SABATO 19 GIUGNO 2010 + CUT + KALWEIT AND THE SPOKES BABYSHAMBLES + ELLIE GOULDING (Piazza Castello-Ferrara) + CRIMINAL JOKERS & More (Circolo Magnolia-Segrate-MI) E-FORCE (EX VOIVOID) (United Club-Torino) SKA-P (Villa Serra-Genova) MINISTRI (Manin Rock Festival-Montebelluna-TV) MOTEL CONNECTION (Fuori Tutti-Settimo Torinese-TO) U.N.K.L.E. (Parco Petrarca-Bolzano) BUD SPENCER BLUES EXPLOSION (Mercati Generali-Catania) MOTEL CONNECTION (Bastioni del Vallo -Verona) THE FUTUREHEADS (Stadio del Rugby-Monza) ALIBIA (Black Out Rock Club-Roma) LINEA 77 (Sound Vito-Legnago-VR) DEVENDRA BANHART (Villa Ada-Roma) ELIO E LE STORIE TESE (Castello-Legnano-MI) PUNKREAS (Festival-Ittiri-SS) LINEA 77 (Sputnik Festival-Castelmaggiore-BO) LINEA 77 (Rock Tv Night-Genova) VALLANZASKA (La Sbiellata Festival-Olgiate Molgora-LC) APRES LA CLASSE (Lazzaretto-Bergamo) PUNKREAS (Villa Serra-Genova) SUD SOUND SYSTEM (Sherwood Festival-Padova) LUNEDI' 21 GIUGNO 2010 ROD STEWART (Arena-Verona) VALLANZASKA (Claudun Festival-Chiuduno-BG) PUNKREAS (Festa della Birra-Finale Emilia-MO) MARTEDI' 22 GIUGNO 2010 DEFTONES + LINEA 77 (Colonia Sonora-Torino) MERCOLEDI' 23 GIUGNO 2010 PET SHOP BOYS (Cortile del Castello Visconteo-Pavia) LINEA 77 (Festa della Birra-Cava Manara-PV) STEFANO BOLLANI (Sherwood Festival-Padova) PUNKREAS (Claudun Fest-Chiuduno-BG) GIOVEDI' 24 GIUGNO 2010 LCD SOUNDSYSTEM + !!! (Piazza Castello-Ferrara) VENERDI' 25 GIUGNO 2010 JULIETTE LEWIS (Villa Serra-Genova) KILLSWITCH ENGAGE + DEVILDRIVER + FEAR FACTORY CRAZYFISTS (Parco della Certosa -TO) MOLTHENI (Arè Rock Festival-Barletta-BA) ELIO E LE STORIE TESE (Campo Sportivo-Indicatore-AR) 99 POSSE (Sherwood Festival-Padova) STATUTO (Festa della Birra-Asola-MN) UFOMAMMUT + ELETTROFANDANGO (Low Rock Fest.-Brescia) SABATO 26 GIUGNO 2010 MARILLION (Piazza del Municipio-Mogliano Veneto-TV) TRICKY (Auditorium Parco della Musica-Roma) LORDI + AMON AMARTH + DEVIN TOWNSEND PROJECT BEHEMOTH + ORPHANED (Parco della Certosa -TO) ELIO E LE STORIE TESE (Piazza San Vittore-Rho-MI) BUD SPENCER BLUES EXPLOSION (Vascon Festival-Vascon-TV) PUNKREAS (Ippodromo-Firenze) THE FIRE (Gess In Rock-Gessate-MI) GIOVANNI ALLEVI (Parco Ducale-Parma) LINEA 77 (Rock Planet-Pinarella di Cervia-RA) DOMENICA 27 GIUGNO 2010 MOTÖRHEAD + RATT + BULLET FOR MY VALENTINE + SOULFLY + ANVIL + CANNIBAL CORPSE + STEEL PANTHER + UDO + LABYRINTH + SABATON (Parco della Certosa Reale-Collegno-TO) LUNEDI' 28 GIUGNO 2010 MOTÖRHEAD (Villa Manin-Codroipo-UD) STONE TEMPLE PILOTS (Palalido-Milano) MARTEDI' 29 GIUGNO 2010 SLAYER + THE HAUNTED (Alcatraz-Milano) GOTAN PROJECT (Piazza degli Scacchi-Marostica-VI) ELIO E LE STORIE TESE (Auditorium Parco d Musica-Roma) SOUND & VISION MEDIAPARTNER OCCASIONAL DISASTER BOOKING SHERWOOD FESTIVAL EDIT FESTIVAL FESTAMBIENTE ALTAVOZ DE DIA GRINDINGHALT CONCERTI OOZER INTO THE PIT - LUGLIO 2010 MERCOLEDI' 30 GIUGNO 2010 SLAYER + THE HAUNTED (Alcatraz-Milano) TEATRO DEGLI ORRORI (Sherwood Festival-Padova) GIOVEDI' 1 LUGLIO 2010 RAMMSTEIN (Castello Scaligero-Villafranca-VR) MOLTHENI (Rock Island-Bottanuco-BG) VENERDI' 2 LUGLIO 2010 BAUSTELLE (Sherwood Festival-Padova) MINISTRI (Ne Pas Couvrir-Bucine-AR) VALLANZASKA (Extempora Festival-Conselve-PD) SABATO 3 LUGLIO 2010 AEROSMITH + THE CRANBERRIES + STEREOPHONICS + PLAN DE FUGA (Parco San Giuliano-Venezia) MINISTRI (Saphari Summer Fest-Milano) LN RIPLEY + ATARI (Ne Pas Couvrir Festival-Arezzo) SOUND & VISION NIGHTCLUBBING @ DOMENICA 20 GIUGNO 2010 DEVENDRA BANHART (Arti Vive Festival-Soliera-MO) GANG (Parco Matilde-Carpineti-RE) LINEA 77 (Lustando Festival-Lu Monferrato-AL) THE FIRE (Lustando Festival-Lu Monferrato-AL)) 5 G i u g n o B a r P i o X ( B a s s a n o d . G ) 1 6 G i u n g o B a r R o m a ( B a s s a n o d . G ) 1 9 G i u g n o R i v e J a z z C l u b ( C a r t i g l i a n o ) 2 6 G i u g n o G a r i b a l d i ( B a s s a n o d . G ) 2 L u g l i o R o c k a f è ( C a s t e l c u c c o T V ) BACK TO BLACK 1 9 G i u g n o R o c k a f è ( C a s t e l c u c c o T V ) 2 5 G i u g n o S a r t e a ( V i c e n z a ) SOUND AND VISION NIGHTCLUBBING Desideri richiederci informazioni per il tuo locale? Chiamaci 349.1970263 - 0424.527995 o scrivici a [email protected] MILANO CIRCOLO MAGNOLIA TORINO sPAZIO 211 TORINO HIROSHIMA MON AMOUR VIA CIRCONVALLAZIONE IDROSCALO 41 MILANO - INFO : 02 7561046 VIA CIGNA 211 - TORINO INFO : 011.19705919 VIA BOSSOLI 83 - TORINO INFO : 011. 3176636 VIA 4 NOVEMBRE - MODENA Il Circolo Magnolia, luogo di socialità, divertimento e vivo scambio culturale, è IL PRIMO LOCALE AD IMPATTO ZERO IN ITALIA. Con i suoi 102 pannelli solari da 195w l’uno, il Circolo Magnolia propone una programmazione intensa e decisamente originale: live, dj set, party, festival, rassegne teatrali, presentazioni di libri e riviste, corsi di formazione, campagne di sensibilizzazione. Non ci si annoia proprio mai qui al Magnolia! Spazio Parallelo di Musiche Indipendenti. Che eludono le convenzioni e tendono a crearne di nuove ed attuali. Missione: dare ossigeno all'asfissia artisticaculturale scavando sotto la superficie dei consumi convenzionali in cerca di linguaggi e suoni nuovi. Non basta dire non importa. E’ semplicemente la musica a formare le nostre opinioni. Hiroshima Mon Amour opera dal 1986 nel campo della produzione e dell'organizzazione di spettacoli e di eventi culturali. Punto di ri fe ri m e n t o n a z i o n a l e e d internazionale per i grandi eventi e i festival musicali. Ex mattatoio recuperato, è una vera e propria sauna di suoni: funk, reggae, soul, rare grooves, afro, nu-jazz, bossa indie rock. Propone dj set e live con ospiti italiani e internazionali. Erede dello storico Left, è da dieci anni il circolo all'avanguardia nel panorama modenese per le sue proposte musicali e artistiche dove ampio spazio viene dato agli aspetti più sotterranei, sfuggenti e cool della realtà: dagli eventi dedicati ad artisti emergenti, ai concerti dei gruppi di base, al sostegno a varie campagne sociale ed umanitarie. MODENA VIBRA www.vibra.tv ROMA CIRCOLO DEGLI ARTISTI FIRENZE VIPER CLUB VIA CASILINA VECCHIA 42 INFO : 06.70305684 VIA PISTOIESE - VIA LOMBARDIA INFO : 055. 318231 BASELGA DI PINE’ - TRENTO INFO : 380.7325710 VIA DELLA CRUSCA - MESTRE Laterale Via Martiri Della Libertà Un locale che si è sempre proposto come spazio musicale dove avanguardia, sperimentazione e rock'n'roll sono di casa: musica italiana e straniera, emergente e originale, sostegno alle scene musicali in difficoltà, qualità e novità come obiettivi nella scelta della programmazione, impegno a non chiudere fuori nessun "genere" musicale e soprattutto, negli ultimi anni ed in prospettiva, ad ospitare le altre arti. Struttura polivalente, ritrovo per gli appassionati di musica. Qui potrai ascoltare serate all’insegna della musica rock, con programmazione di artisti internazionali il venerdì sera, mentre al Sabato troverete serate degne dei migliori club electro/house. Ottima acustica e bellissimo palco insieme a buone birre e raffinati drink rendono molto piacevole la permanenza nelle due piste da ballo del locale. Nuova anima per il Chalet de la Mot, oltre a riaprire come pub con 6 splendide spine di selezionata birra e ospitare numerosi live e dj set, vi delizierà con il ristorante aperto dal martedì alla domenica dalle 18 alle 24. Il circolo culturale Elefante Rosso nasce sulle tracce di un'etichetta discografica già attiva e distribuita in tutto il mondo, e che vorrebbe promuovere e sostenere varie forme essenziali nella musica e nell'arte. E' stato William Parker con il suo quartetto ad inaugurare il Music Club e a dare il via ad una serie di appuntamenti programmati e live music, workshops, seminari, artisti internazionali come Sandra Nkakè, Mark De Clive-Lowe (NZ, US) Paul Randolph (Detroit) e moltissimi altri ... VERONA LA LOGGIA VICENZA OVOSODO VICENZA SARTEA VICENZA SABOTAGE VENEZIA TRENTO CHALET DE LA MOT ELEFANTE ROSSO C.so GUA’ - COLOGNA V.TA INFO : 0422.41041 CONTRA’ PESCHERIE VECCHIE 12 VICENZA - INFO 0444.235315 C.so S. Felice 362 - VICENZA INFO : www.sartea.it Viale dell’Industria 12 - VICENZA INFO : www.sabotagebar.eu Situato nel centro storico di Cologna Veneta Il Loggia cafè è un perfetto punto di partenza per la vostra serata. Tutti i week-end con i migliori D.j. set. Chiuso il Lunedì In centro a Vicenza Ovosodo wine bar spazia tra ottimi vini al calice, 24 tipi di spritz, stuzzicherie fresche, cordialità, allegria e tanta buona musica. Per la nuova stagione 2009/2010 Ovosodo organizza ogni Venerdì sera esclusivi Dj Set, dalla ricercata musica elettronica, alla serata Soul Funk. Aperto dalle ore 9 alle 2. Locale storico di Vicenza che da anni allieta e propone importanti novità. JND Festival Electronic Music, che ha portato il Sartea a livelli internazionali grazie ad una selezione ricercata di djs di ottimo livello provenienti dai Clubs di Berlino, New York e Londra. Ambiente liberty, affascinante e ricercato che risalta la qualità del servizio. Chiuso Lunedì Nell'insidioso mare magno del NordEst , tra localini minimal, spritz bar, pre-post discobar, bella gente, musica a 360 e birra a fiumi si erge sparuta un'isola di salvezza! Un covo per chi cerca e vuole il Rock senza tanti complimenti e senza troppi compromessi! Per chi bada alla sostanza più che alla forma! L'ultima spiaggia per chi cerca un informale, rumoroso ed accogliente rifugio per il cuore e per le orecchie! Dal lunedì alla domenica! Musica, live show, Djset, bere, mangiare e buone vibrazioni. Let there be rock! VICENZA BAR ASTRA VICENZA DUE DI PICCHE VICENZA SHINDY CLUB VICENZA CONTRA’ GRANDA CONTRÀ BARCHE - VICENZA INFO : Via Gamba 17 - BASSANO D. G. VIA S. GIORGIO - BASSANO D. G. INFO : 0424.500.000 VIA BARBIERI 25 - BASSANO D. G. INFO : 347.7597201 Il centro di Vicenza, al centro del mondo, nel centro della musica! “Nuovo Bar Astra” powered by his eclectic owner Mopi and his amazing staff. Music every day, music every night ,,, music inside. Taste us and you never forget us! Peace & Love!Da non perdere i mitici concerti e dj set aperitivo. Aperto tutte le Domenica dalle ore 16.59. Unico nel suo genere, il "2 di Picche" offre beer&drinks accompagnati da ottima musica rock e dintorni per momenti shanty di puro divertimento!!! Per anime Rock. Lo Shindy Club da trent’anni è la discoteca dei bassanesi doc, informale ed “alternativa” offre serate di vario genere: il venerdì concerti live, il Sabato rock puro al primo piano, e musica elettronica nell’ Electric Ballroom. Avete presente la pubblicità “cosa sarebbe il mondo senza la Nutella?” Decisamente si abbina a “cosa sarebbe Bassano senza lo Shindy!”. Enjoy! . Aperto Venerdì e Sabato Alla mattina ottime colazioni a base di spremute di frutta fresca, a mezzogiorno e sera a far compagnia agli aperitivi : gustosi tramezzini, stuzzichini. Ogni sera potrete godervi i ricercati cocktails (ottimo Moijto), la sangria e una vasta selezione dei migliori vini. Al Ven e Sab i migliori djs della scena electro. Disponibile per feste private. Chiuso Lunedì VICENZA ZIO FREAK VICENZA WAVE CAFE’ VICENZA PORTA BREGANZE VICENZA OSTERIA RIVE Via Capitelvecchio 136 - Bassano (SS47 Bassano - Rosà) C.SO MAZZINI 138 MAROSTICA INFO : 345/2758203 VIA RIVE 14 - CARTIGLIANO INFO : 348.8265815 Vivace ed eclettico, WAVE Café vive dalla colazione del mattino all'ultimo cocktail della notte. Ottimi il ristorante e la pizzeria. DJ nel weekend, musica dal vivo coming soon e tutte le ultime novità gaming da provare sprofondati su morbidi divani. Dentro le bellissime e storiche mura del Castello Scaligero di Marostica un'ambiente moderno, raffinato ed elegante, in contrasto con l'area circostante ti affascinerà per il calore che trasmette, Monia ti conquisterà con la bontà dei suoi “spunciotti”, le bellissime Lorena e Vania per la classe con cui servono tutte le bevande. Un piacevole giardino estivo con vista Castello Superiore sarà presto reso operativo anche d'inverno per dare, a chi desidera fumare e bere all'aperto, un po' di comfort. Tra un mix perfetto di pezzi di design vintage anni ’50-’70 e di elementi tradizionali, Giovanna ha creato un locale unico nel suo genere, dove si respira un’atmosfera d’altri tempi. Pensare di essere arrivati in un esclusivo jazz club in una grande metropoli non è un azzardo! Cucina creativa, arte, musica il mix perfetto per un locale che vi darà mille emozioni tutte indimenticabili! VIA GAMBA - BASSANO D. G. Un tributo in stile "bacaro venesian" al mitico Freak Antoni, situato in una delle vie più movimentate e cool di Bassano! Chiuso il martedì VICENZA BARETTO TREVISO ZWEI BAR TREVISO TAVERNA AL GALLO TREVISO NEW AGE PONTE PAGNANO - ASOLO INFO : 0423.952761 FIETTA DI PADERNO D. GRAPPA INFO : 0423.53090 VIA TINTORETTO - RONCADE INFO : www.newageclub.it Posizionato sulla statale che va da Breganze a Marostica, con un ampio parcheggio sia di fronte che a lato, e arredato in modo un po' kitsch è particolarmente gradito ai giovani per i suoi colori vivaci e l'atmosfera sempre allegra, ravvivata dalle bellissime ragazze che vi aspettano sette giorni su sette dalle 06 del mattino fino alle 02 di notte. Oltre alle ottime birre facciamo delle Bruschette speciali, Panini, Insalatone e snack veloci adatti a tutti i gusti. Zweibar Ist Wunderbar! Ristorante non convenzionale con menù che cambia spesso e accompagnato da ottimi vini. Cocktail fatti a regola d' arte e snack diversi dai soliti, in più...... la Nostra Musica (vedi Rock Cafe). Per l' Aperitivo.... dal cicchetto, all' affettato al coltello, fino al pesce crudo. Ai piedi di Asolo e fornito di comodo parcheggio Zweibar è aperto dal Mercoledi alla Domenica dalle 17.30 alle 2.00. Prenotazioni allo 0423/952761. Ambara ba chi! Chi! Coko! Questa sera dove vò? Vado al Gallo in Valle San Liberale dove non si sta per niente male ... New Age Club è il rock club più esclusivo della parte nord-orientale della penisola. new age club è totale garanzia di professionalità e visibilità per gli artisti affermati da tutto il mondo. new age club è trampolino di lancio per le nuove realtà musicali. new age club è lo spazio di divertimento notturno senza vincoli anagrafici. lo staff del new age club vi dà il benvenuto per una nuova elettrizzante stagione di live allo stato puro! TREVISO ROKKAFE’ TREVISO ZION ROCK CLUB TREVISO ASHA TREVISO EDEN CAFE’ St. DEI COLLI - CASTELCUCCO INFO : www.rokkafe.com Via Vazzoler 30b - Conegliano INFO : 349.8820213 Via Fonderia 35 - TREVISO INFO : 0422.304280 VIA 15 Luglio - TREVISO INFO 340.1275245 Dal '91 il "ROCK" è indiscusso punto di riferimento per tutti quelli che (scusate lo snobbismo) la musica la sentono un po' di più. Precursori della DJ CULTURE i due fratellini preparano con i loro super collaboratori anche ottimi drink. Ricerca e coerenza sono alla base del bel connubio tra passato, presente e futuro che ha vita in questo posto. Dal Martedi alla Domenica dalle 17.30 alle 01.00 Info 3496027294 - 347737793 Ultima citta' libera del cult movie Matrix, contestualizzando nel proprio territorio il significato che il film da' di essa. Spirito di liberta' culturale, voglia di rinnovamento socio-comunicativo, promuovere le migliori espressioni artistiche nazionali ed internazionali. La programmazione del Circolo e' concentrata sulle serate del venerdi' e del sabato con concerti dal vivo e Dj Sets a seguire. Ogni Venerdi' e Sabato: Apertura Circolo: ore 22:00 Lo scenario cosmopolita di ASHA è dedicato al loisir, al piacere spirituale in cui emozioni e sapori si ampliano in una particolare armonia di sensi. ASHA offre un'esperienza memorabile in cui decor, illuminazione, acustica, grafica e staff risultano in perfetta sintonia tra loro, in un flusso di energia globale che avvolge e coinvolge chiunque. L'ospite è cuore pulsante e protagonista, anima di in un ambiente dall'appeal internazionale. Da qualche anno a questa parte si sta affermando come uno dei punti di ritrovo per la Treviso alternativa, quella che cerca lo spirito dell'osteria, magari con qualche accorgimento, ma senza snaturare lo stile easy dei bei vecchi tempi. La location è ricca d'atmosfera, in un ex cinema teatro, poco fuori le mura. Al Ven e Sab concerti d’autore e dj set sempre ricercati. Via Ponticello 40 - Molvena (Vi) INFO : 345/2758203 “Archie Bronson” exclusive interview di Stefano Bartolotta ARCHIE BRONSON In occasione del live degli Archie Bronson Outfit a Milano dello scorso 21 aprile, concerto davvero travolgente e ricco di personalità, così come lo è il loro ultimo “Coconut”, abb i a m o i n c o n t rat o i l batterista Mark Cleveland. Ecco una selezione delle risposte più interessanti che ci ha dato. Scusami se inizio con una domanda che probabilmente vi sarà stata gi à fat t a m o l t e vo l t e ultimamente, però è una curiosità che la gente probabilmente vuole sapere. L'ultimo disco pubblicato prima di questo “Coconut” risale al 2006, quindi quattro anni fa. Come mai è passato così tanto tempo tra un album e l'altro? Intanto perché non abbiamo mai sentito alcuna fretta di concludere alcunché, poi anche perché io e Sam, il cantante, abbiamo avviato un progetto parallelo chiamato The Pyramids, con il quale abbiamo pubblicato un disco nel 2007 per la Domino (la stessa etichetta della band principale ndr). Quest'altro gruppo era composto soltanto da me e lui e propone musica piuttosto pesante e molto suonata in presa diretta, con canzoni registrate anche in 10 minuti in totale. Poi con gli Archie Bronson Outfit abbiamo continuato ad andare in tour per tantissimo tempo in tutto il mondo, dopodiché, quando abbiamo effettivamente iniziato a registrare questo disco nuovo, ci è voluto tanto tempo perché abbiamo fatto la spola tra l'Inghilterra, dove abbiamo suonato le canzoni, e gli Stati Uniti, dove invece ci siamo occupati del mixaggio. E poi abbiamo anche fatto dieci video diversi da abbinare ognuno ad una canzone del disco, e chi compra l'edizione con il DVD li può vedere. Il vostro suono è molto più ricco e complesso rispetto al passato. Questo è avvenuto per via di un cambiamento nel vostro gusto musicale o s e m p l i c e m e n t e p e rc h é avevate voglia di provare a fare qualcosa di diverso? Per via di entrambe le cose. Volevamo sicuramente fare un disco di una tipologia diversa rispetto agli altri due, e anche da quello che io e Sam abbiamo fatto con i Pyramids. Volevamo un suono nuovo, volevamo sperimentare, ci abbiamo messo tanto perché volevamo definire un suono che piacesse a tutti noi, è facile per ognuno di noi trovare un suono che apprezziamo, però se gli altri lo odiano non serve a niente. Abbiamo poi voluto ottenere una rigenerazione collettiva della band, poi certo, ci piacciono molte più cose rispetto a quattro anni fa, ci siamo interessati ad altri tipi di musica e di conseguenza abbiamo ampliato le nostre influenze. Non è facile trovare gru p p i s i m i l i a vo i attualmente, e questo mi fa pensare che probabilmente vi sentite più liberi nella ricerca di un vostro percorso perché non ascoltate nulla da gruppi che propongono cose nuove che potrebbero influenzarvi. Non ci siamo mai sentiti condizionati da quello che accade intorno a noi. Abbiamo avuto le nostre influenze in passato, ci siamo ispirati a cose diverse per questo disco, ma non ci siamo mai sentiti parte di alcuna scena. Trovo che la nostra forza nasca dal fatto che ci conosciamo da tantissimo tempo, ci siamo incontrati tutti insieme che avevamo 12 anni, quindi sono circa vent'anni che ci 37 conosciamo, non abbiamo dovuto frequentarci per formare una band, ma la band è nata dalla nostra amicizia già consolidata. Credo che da parte nostra la voglia di fare qualcosa di nuovo, bello, che si adatti a tutte le nostre diverse personalità e che ampli i nostri confini nasca proprio dalla passione che è insita nella band stessa. In passato i vostri dischi erano registrati per la stragrande maggioranza in presa diretta, però prima hai detto che per questo avete passato molto tempo a lavorare al mixaggio. Abbiamo sempre registrato le canzoni suonandole insieme noi tre, però poi abbiamo passato molto più tempo che in passato a lavorare alla produzione, tra l'altro non per tutte le canzoni, ma per alcune, nelle quali abbiamo ricreato alcune cose rispetto a come erano venute dopo che le avevamo suonate. Questo è un disco molto più da studio rispetto agli altri due. Prendi per esempio “Magnetic Warrior”, la prima canzone: la parte in cui suoniamo noi tre ci abbiamo messo dieci minuti a registrarla, è molto live come concezione, anche perché l'abbiamo creta con una forma molto libera, non ha una struttura, ma solo un groove; poi però c'è stato un lavoro simile a quello che si fa nella dance music, ovvero inserire dei suoni sopra q u e s t o gro ove. E ' semplicemente un tipo di approccio diverso. (L’intervista completa su www.soundandvision.it) r, e w o p s i ve o l , M O D EE e R r F a S I s L m U a O S dre , e v o l s i hope s n o i t u l o v e r o t t e r Ba eria t t e f f a C tte-riaEventi Sky e h c s u r B ria ica Barot-ecBa ir-reSnack - Mus En LIVE GIUGNO 12/06 TRUTZ “Vikin (Kim & The C g” GROTH adillac) 26/06 TR E DI . TUTTI I VENERDI’ SERA DJ SET OGNI GIOVEDI’ SERA KARAOKE Via ponticello, 40 Molvena (Vi) - Aperto dalle 06,00 alle 02,00 - Aperto 7 giorni su 7 - INFO 345/2758202. “Exclusive Interview” di Ilaria Rebecchi (VI) ZERO IN ON Svizzeri, amanti dei Beatles, e molto più! Dalla Svizzera con furore: quale la scena musicale del vostro paese? A dir poco difficile! In Svizzera ci sono 4 lingue ufficiali che implicano anche culture differenti e noi, come minoranza, siamo messi davvero male. In Ticino mancano locali per la musica live e oltrepassare le alpi per noi è più difficile che andare all'estero. “The Oblivion Fair”, “Pillow Talk” e ora “Silly Lilly”: differenze, somiglianze e particolarità? A primo acchito i 3 album possono sembrare abbastanza diversi: “The Oblivion Fair” (la fiera dell'oblìo) un po' cervellotico, molto onirico e surreale, “Pillow Talk” (discorsi da cuscino) ha delle ombre dark, un po' melanconiche, ed è molto poetico. “Silly Lilly” (Frivola Lilly) è più diretto, forse spontaneo. In tutti i CD, però, è riconoscibilissimo il nostro stile, il power e soprattutto la timbrica vocale. Entriamo nello specifico di “Silly Lilly”: un concentrato di rock di matrice ora garage e ora brit… Ci fa piacere che tu descriva così l'album perché era proprio quello che volevamo ottenere. Tutti gli strumenti che compongono l'arrangiamento (ottoni, pianoforte, fisarmonica) sono suonati dal vivo; non si tratta quindi di campionamenti. A b b i a m o a n c h e u s at o strumenti, amplificatori e microfoni “vintage”, suonando chitarra, basso e batteria in presa diretta. I sintetizzatori inoltre sono completamente analogici. Tutto questo per o t t e n e re q u e l s ap o re garage/brit/rock. E che mi dite dei testi? Da cosa sono ispirati? Come tutto di questo album, anche i testi possiedono “fragranze” anni '60. C'è per esempio un chiaro riferimento alla guerra nel Vietnam, nella lettera a un figlio mai nato (Sgt. Dylan Sand), in Welcome to the Moon si parla dello sbarco sulla Luna, Cherry Blossom è una ballata d'amore con parole mielose d'altri tempi… La cover beatlesiana vi ha resi noti al grande pubblico. Come è stato rapportarsi con un tale colosso della musica? Ti racconto un aneddoto. Pur conoscendo molte canzoni dei Beatles, non avevamo mai sentito “While my guitar gently weeps”. Un nostro amico ci ha consigliato questo pezzo e abbiamo scaricato accordi e testi da internet. È nata così la nostra versione, piena di pianoforte :o) Quando p o i abb i a m o a s c o l t at o l'originale, ci siamo accorti che la libertà di non conoscere il pezzo ci ha davvero permesso di esprimerci al massimo. 42 Naturalmente ci sentiamo onorati di aver così omaggiato un gruppo storico come i 4 di Liverpool. E le vostre influenze? Sembrerebbe scontato dirti che siamo influenzati da tutto, ma è la verità. A parte che noi 3 abbiamo gusti musicali molto diversi, siamo anche tutti pronti ad ascoltare qualsiasi genere e anche a trarne, se del caso, esempi da seguire o da evitare. Eh sì, ci sono anche tanti esempi da evitare come il morbillo! Si legge che all'inizio della vostra carriera foste principalmente amanti di metal, rock ma anche di musica classica… È vero, ma anche ora puoi trovare aneliti di tutti questi generi qua e là nei nostri pezzi. La scena dell'indie oggi: tutti ne parlano, tutto sembra indie, ma cosa lo è davvero? In realtà, Indie, starebbe per indipendente, cioè non legata a una casa discografica (quasi sempre una condizione, più che una scelta) :o) Ora invece, Indie è diventato un genere. Però guarda, con le denominazioni oggi non ci si capisce più niente. L'altro giorno ho sentito un animatore di non so più quale radio dire che se dici punk/rock è una cosa, mentre se dici rock/punk è un'altra. Quindi diciamo che facciamo rock punto e basta. :o). E cosa potrà essere in futuro la naturale evoluzione della musica? Oltre l'elettronica? Noi speriamo con tutto il nostro cuore che ci sia una rivalsa degli strumenti, suonati dal vivo, con quel sano sudore fatto dal calore del pubblico, dell'adrenalina e delle luci del palco! :o) Un live ELISA PalaFabris Padova - 07/05/2010 di Alice Lago Ho sentito parlare di artisti, ma vederne all'opera, vederli coi miei occhi, ritrovarmi a dominare i brividi che corrono lungo la schiena, beh, quello no. Artisti a 360 gradi, di quelli che sanno cantare, che sanno interagire, che saltano, ballano, improvvisano, recitano, che parlano con il loro pubblico. Elisa Toffoli, conosciuta semplicemente come Elisa, ha fatto spettacolo. Due ore piene, gonfie di voce, di cuore, di musica, di anima. Gonfie di lei, di emozioni e di professionalità. Al giorno d'oggi, dove spesso la musica è solo un contorno, a volte pure insipido e scadente, assistere ad un concerto che inizia scandendo i battiti del cuore (si, il tour di Elisa prende il nome dal suo ultimo album, Heart) e si articola alternando attimi di presente, a note passate, è una vera sorsata di serenità. Il PalaFabris, inutile dirlo, era zeppo. Un pubblico neutro, un pubblico emozionato. Elisa è matura, Elisa è mamma, Elisa è sempre una grande cantante. Instancabile, potente, coinvolgente e leggera. Quattro aggettivi per descriverla. Elisa è riuscita tanto desiderato? E una collaborazione? Noi siamo assetati di live. Voi chiamateci, noi veniamo :o) Siamo andati fino a Los Angeles, Brighton e a fine mese andiamo a San P i e t ro b u rg o … N U L L A c i spaventa! Collaborazioni? 2 sogni nel cassetto: David Bowie e Gianna Nannini. a creare una sinergia con il suo pubblico, eravamo “noi” i protagonisti, e lei la spettatrice, di un evento che si è rivelato più di un concerto. Coreografie di Luca Tomassini e ballerini che sembravano usciti dai libri delle fiabe e dai video musicali che si vedono in tv, i suoni distinti di musicisti professionisti (il compagno e da poco papà Andrea Rigonat, anche produttore oltre che chitarrista, basso, tastiere, batteria), una giovane mamma dalla voce chiara, dalla voce fresca. Elisa e il suo Cuore, un tam tam, un battito recente, e uno passato: Luce, Heaven out of Hell, Eppure sentire (un senso di te), Stay, Una poesia anche per te,Dancing e gli ostacoli del cuore..., tutte rigorosamente cantate dal pubblico. Elisa non si lascia vincere dalla prepotenza, Elisa condivide i suoi pezzettini di puzzle, la sua storia in musica, la lascia vivere e ci lascia intensamente emozionare. E ci appare naturale, rimanere sospesi a mezz'aria come le sagome bianche che volteggiano tra una canzone e l'altra; ci pare di essere noi, dentro a quel quadro fantastico e un po' retrò, scattoso e vagamente dal gusto british che riempie la scena di una canzone, sempre inglese, sempre nuova, sempre nitida; ci sentiamo assorbiti dagli ombrelli psichedelici, e non passa inosservata ai nostri occhi la pioggia di stelle filanti argentate che sbrilluccicano sul palco, e un po' più giù. Elisa, rockettara e romantica. Elisa, genuina, amica, compagna, unica. Elisa, semplicemente e solamente una parola. Artista. MediaPartner Via Prà Bordoni 43 Zanè (VI) Tel & Fax 0445315514 [email protected] WWW.SACRUMCOR.COM “Bedroom Revolution, vinili da collezionare” by Sir Taylor (VE) stereo; purtroppo vengono The BEATLES “Sgt Pepper's L.H.C.Band” vendute a cifre troppo alte se Parlophone PMC/PMCS7027 - UK Giugno 1967 Ormai son passati 33 anni dalla data di pubblicazione originale. Le curiosità ed aneddoti sulle registrazioni d e l l ' a l b u m l e t rovat e in'Summer of Love' di G. Martin, 'in Beatles in session' o n e l l a l o ro b i o gra fi a ufficiale.Trattandosi di un album conosciuto dò per s c o n t at o m o l t e c o s e dedicandomi praticamente solo alla collezionabilità e alle edizioni che vale la pena avere. Assieme a 'Pet sounds' è in assoluto uno degli album che è obbligatorio avere. Ma quale edizione? Iniziamo con la considerazione che essendo una band inglese le s t a m p e o ri gi n a l i p i ù collezionabili sono quelle inglesi. La copertina invariata nel mondo rispettando la grafica originale ha una sola eccezione che riguarda la Cina: una foto close up dei fab four dalla cover orig. e credo escluda i testi nel retro, il disco è in vinile rosso come la stampa giapp. Non molto costosa ma postuma e non molto interessante se non per completisti. Evitare pure le stampe americane che per un errore di mastering della capitol avevano una pessima qualità sonora con un poca dinamica e suono ovattato. In Europa la stampa italiana risulta essere secondo me la più interessante con una label Parlophone vecchio stile nero/argento che è un capolavoro di per sé. Esistono copie mono (più comune) e confrontate alle inglesi. Quindi se non trovate l'affare (copia EX a 40/50e.) meglio lasciar perdere! Veniamo dunque alle edizioni inglesi. Quella originale ha la label nera con logo giallo e scritte in argento; la ristampa di qualche anno dopo aveva una grafica molto diversa ed ovviamente è molto più comune. Il riferimento è la stampa monofonica perché i Beatles fino all'album bianco hanno sempre mixato in prima persona prima in mono.Il mixaggio stereo ve n i va fa t t o q u a l c h e settimana o mese dopo da tecnici ed ingenieri della EMI senza ascolti di controllo del gruppo! La matrice originale XEX637-1e 637-2 YEX per la stereo) aveva delle ulteriori sigle per disinguere la tiratura con delle lettere e dei numeri che variavano ogni 300 copie stampate (ex:4 APR; 7-ARM). Questo determina delle notevoli lievitazioni nel prezzo. Notare che la stampa originale stereo è molto più rara della monofonica avendo venduto molte meno copie nel 1967 tuttavia non supera le 80£. Forse perché Lennon ha sempre sottolineato che il mix migliore per qs album è il monofonico. Notare che comunque i take sono gli stessi solo mixati 46 diversamente ma tant'è che 'Lucy in the sky' ha velocità diverse nelle due edizioni per non parlare del num di battute di batteria di'Sgt Pepper reprise' o gli effetti di 'Being for the benefit. 'Sono due album notevolmente differenti come accadrà per il White album! Esistono copie con etichetta variata (grossa d ep re s s i o n e c e n t ra l e ) stampate dalla decca per soddisfare le tantissime prenotazioni inattese. Sono rarissime. Molta attenzione và data pure alle copertine. La p ri m i s s i m a t i rat u ra , ovviamente per l'edizione mono, aveva il flipback interno con la scritta ”fourth proof”(quarta prova) che forse non doveva neppure essere usata! Nel retro il m a r c h i o d i “Garrod&Lofthouse patents pending”. Il bordo spalla (spine) può essere più o meno largo (quello largo è il più raro). Esistono inoltre due grosse variazioni sulla qualità della carta più o meno lucida che determina una vividezza diversa nei colori (stampa lucida molto rara). L'edizione originale aveva un foglio ritagliabile con il sgt pepper ed una busta interna colorata molto psych subito imitata da altre band! Per queste edizioni potreste arrivare a spendere 150-200gbp. Se amate la musica dei Beatles sono ben spesi credetemi. “I’m old & my movies too” by Dj D (VI) SALO’ - LE 120 GIORNATE DI SODOMA marchese De Sade e con una struttura a gironi come una sorta di Inferno dantesco, Pasolini non arretra di fronte a nulla e ci consegna una tremenda denuncia del potere e della dittatura come fonti di ogni iniquità e nefandezza dalla quale niente, nemmeno la Chiesa, si salva. L’uomo, sia vittima che carnefice, ridotto a bestia o peggio, senza possibilità di riscatto. Le scene di coprofagia sono tra le più sconvolgenti mai viste; e pensare che molte altre scene pensate non sono neanche Pasolini ha concepito questo film, dunque, in un momento storico state girate. L’unico episodio in cui percepiva lucidamente, attraverso tutto ciò che stava accadendo della “trilogia della morte” che attorno a lui (la violenza, la corruzione, la caduta verticale dei valori, Pasolini aveva ideato di l'imposizione di miti consumistici,l'omologazione sociale e culturale). E il film che rappresenta nasconde il fascismo dell'era metaforicamente il potere globale, un fascismo non piu di nella società capitalistica. Salò stampo politico, dato che la spiega usando allegorie e politica e morta, ma di stampo metafore, il rapporto che ha il economico, per dirla con potere con le persone che gli p a s o l i n i , n e l l a s o c i e t à sono sottoposte, un rapporto capitalistica globalizzata in cui metaforicamente sadista, de v iv i a m o t u t t o d ive n t a sade è solo un pretesto per mercificazione, anche il sesso esternare tutta la sofferenza e la morte, protagonisti numeri di Pasolini per una società 1 della televisione che ci rende irrimediabilmente votata al tutti complici, vittime e consumismo piu sfrenato, carnefici compiaciuti.Nel anche i 3 gironi danteschi sono 1944/45 quattro gerarchi solo un pretesto, e lo si capisce fascisti imprigionano in una bene dai nomi dei gironi, villa alcuni ragazzi e ragazze quello delle manie, della per soddisfare le loro m e rd a e d e l s a n g u e, perversioni psicopatologiche, guardando il film sembra di eccitati dalle fantasie erotiche vedere un tg dei nostri giorni, il di tre narratrici. Un film che ha teatrino del sesso e della l’impatto di una mazzata nel morte, una democrazia che corpo: rielaborando i fatti della sotto la sua maschera Storia con i racconti del 49 realizzare, simmetricamente e specularmente alla precedente “trilogia della vita”, è, però, fin troppo estremo ed è sicuramente penalizzato da una visione non piacevole, se non proprio insostenibile – anche se questo era l’intento del sempre provocatorio autore. Con un soave sottofondo musicale (musica sacra di Carl Orff) che aumenta l’angoscia e l’oppressione. Può piacere o disgustare, ma non può non far discutere e questo gli rende merito. In confronto, Full Metal Jacket è un film per bambini. Troppo semplice consigliarvelo oggi. TAVERNA AL GALLO FIETTA DI PADERNO D. G. (TV) INFO 0423.53090 / 320.411.04.19 VIA GAMBA BASSANO - VIA GAMBA BASSANO - VIA GAMBA BASSANO - VIA GAMBA BASSANO - VIA GAMBA BASSANO - VIA GAMBA BASSANO - CinePreView di Ilaria Rebecchi thounds.com PROFILI MUSICALI PER UN NUOVO SOCIAL NETWORK A BASE DI NOTE Valentin Bulgakov (James McAvoy) è il giovane casto, t i m o rat o s e gre t a ri o personale affidato a Lev Tolstoj dall'intellettuale e suo promotore Valdimir Chertkov, intento a far devolvere allo scrittore più famoso della Russia di inizi del '900, tutti i diritti dei suoi romanzi all'intero popolo russo. Valentin, forzatamente costretto, per lavoro, a trasferirsi nella tenuta nobiliare di Tolstoj, verrà travolto dalla famiglia del genio della letteratura, s p ro n at a d a l l ' a r z i l l a passione vitale del suo a s s i s t i t o e d a l l ' a m o re inaspettato che lo trafigge p e r l a gi ova n e, e d emancipata, Masha. Una pellicola divertente e storica al contempo, che trae ispirazione dal romanzo di Jay Parini, per la regia di Michael Hoffman, dove la contessa Sofja Andreyevna (un'impressionante Helen Mirren), moglie, assistente e mu s a i s p i rat r i c e d e l l o scrittore porta avanti una personale ed animosa guerra contro Chertkov, tra le esasperazioni della nobiltà russa dell'epoca, la vena creativa di una delle più eminenti penne della storia della letteratura e il contesto storico e sociale di contorno ad una pellicola già vincente. Thounds è un nuovo social network, startup italiana che sta crescendo in H-Farm, e sta rivoluzionando la maniera di fare musica, si basa sulla condivisione di progetti musicali. Chiunque può partecipare e da ogni parte del mondo, si usa il web per non avere limiti di spazio ed azzerare le distanze. La musica rappresenta forse il più universale dei linguaggi ed in ogni angolo di questo pianeta, qualcuno, in ogni singolo istante, usa la musica e compone dei suoni, da libero sfogo alla propria creatività. Thounds è un progetto ”The Last Station” collaborativo, un social network Cast: James McAvoy, musicale che prende sul serio Christopher Plummer, Helen Mirren, l'atavica attitudine che porta Paul Giamatti, Anne-Marie Duff, ogni individuo ad esprimersi Kerry Condon, Patrick Kennedy. attraverso i suoni e la musica, Regia: Michael Hoffman non ci sono limiti di età e di Durata: 112' casta ed il progetto è pensato per musicisti di ogni genere o semplici amatori, l'importante e che si interagisca attraverso la musica Francesco Fraioli è il fondatore e product manager di Thounds, ha risposto ad alcune domande riguardo a questo innovativo e rumoroso progetto. Cosa è Thounds? “Thounds è un registratore musicale accessibile via web. Permette di catturare in ogni momento le proprie idee musicali. Lo scopo è quello di definire un nuovo modo di comporre musica in maniera estemporanea, senza l'utilizzo di strumenti sofisticati per la registrazione e l'editing del suono, ovviamente ap p o ggi a n d o s i s u u n a community di utenti dalla provenienza geografica più svariata. In poche parole un utente registra il suo pezzo “Welcome into the new electronic era” di Nicola Machetti musicale e utenti da tutto il mondo possono aggiungere la loro parte, il risultato sarà del tutto inaspettato.” Come e quando nasce Thounds, e quale è l'idea che sta alla base di questo progetto? “Thounds nasce all'Università, alla Facoltà di Design e Arti dello Iuav di Venezia. Thounds era il progetto che ho portato come tesi di laurea nella primavera del 2008. H-Farm nel 2009 mi ha dato l'opportunità di realizzare veramente quello che era solo su carta ed ancora sotto forma di prototipo. Il progetto prende forma attorno ad un concetto centrale: riuscire a far comunicare persone di paesi diversi attraverso la musica.” Quali sono le sue potenzialità e cosa rende Thounds innovativo? “Lo scopo di Thounds è quello di portare il linguaggio musicale anche a gruppi di utenti che per timidezza magari, non si sono mai espressi musicalmente. Il vero valore innovativo di questa piattaforma sta proprio nel modo in cui avvengono le collaborazioni. Gli utenti suonano insieme per il gusto di suonare. I brani che stanno nascendo in Thounds è come se fossero degli sketch musicali. Gli utenti, quando suonano insieme, agiscono come se s t e s s e ro fa c e n d o u n brainstorming di suoni.” Thounds è un progetto che si basa sulla condivisione di contenuti musicali, come questi contenuti vengono generati, condivisi ed organizzati? “Questi brani (detti anche thounds) possono essere totalmente pubblici, quindi chiunque, in tutta la community, potrà collaborare; possono essere inoltre aperti solo a dei determinati contatti, per esempio se un utente volesse collaborare solo con un gruppo; oppure totalmente privati. Ogni thound viene vestito con delle etichette testuali o visive che aiutano la loro catalogazione.” Quali sono le possibilità, relative alla creazione di nuovi contenuti, per un social network come Thounds? “Tornando al processo di creazione, uno degli obiettivi di Thounds è quello di avvicinare gli artisti al loro pubblico. Infatti abbiamo iniziato a coinvolgere cantanti e musicisti del mondo della musica, per proporre loro un nuovo modo di promozione che prevede l'interazione diretta dell'artista con il proprio fan. L'artista coinvolto potrà in questo modo ascoltare e valutare il lavoro dei propri fan. Tutti questi contenuti poi potranno essere inoltre veicolati o distribuiti su altre piattaforme, sempre tutelando ovviamente il lavoro di ogni singolo utente. Questo è un esempio http://thounds.com/artists/ebo nybones dove gli utenti di Thounds hanno la possibilità di suonare con Ebony Bones.” Thounds sembra avere tutte le carte in regola per innovare nel settore della produzione musicale, di quella produzione che viene dagli utenti, una ricchezza difficilmente concentrabile e trasmissibile attraverso altre piattaforme. L'attuale scenario musicale, visto sotto il profilo della sua produzione e distribuzione di contenuti, sta cambiando, molto velocemente. La musica non viene più solamente proposta dall'alto delle grandi o piccole case discografiche, ma sempre più si assiste alla nascita ed alla diffusione di progetti che partono dal basso, che vengono fuori dalla community di utenti. La musica sta passando da uno stato di prodotto a quello di servizio, dove cioè chi ama la musica cerca non solo di acquistare un cd o un vinile, oggetti rari, destinati a divenire preziosi cimeli da possedere e di cui essere orgogliosi, ma la possibilità di avere sempre con se la sua musica preferita, ed e s s e re c o s t a n t e m e n t e aggiornato sulle novità dei generi che più preferisce. Gerd Leonhard è un Media Futurist, Autore e Blogger tra i più seguiti, soprattutto dalle industrie della Musica e della Pubblicità, sul suo “Music 2.0” a f fe rm a c h e : “ C re d o fermamente che stiamo entrando in un futuro di music l i ke wat e r b a s at o semplicemente sul fatto che: 55 oggi ci sono sempre più persone, in sempre più posti nel mondo, che fanno musica con un crescente entusiasmo e determinazione come mai prima d'ora era accaduto. A seconda del loro background culturale usano una miriade di differenti modi per ottenere ciò che vogliono. Inoltre, da un punto di vista più ampio, la t ra d i z i o n a l e i n d u s t ri a d i s c o gra fi c a s e m b ra semplicemente non essere più 'Invitata alla festa'. La linea fondamentale è che il sempre c re s c e n t e p o t e re d e i consumatori ha iniziato ad influenzare anche l'industria della musica, ed una grande maggioranza di questi consumatori ha iniziato a decidere su come ottenere e creare il proprio intrattenimento musicale.” Questo crescente ruolo degli utenti è in gran parte dovuto sia allo sviluppo della rete, dei nuovi media digitali, sia alle infinite possibilità che oggi vengono offerte, anche nel settore della musica, dai social network e dalle community presenti sul web. Sempre più utenti chiedono oltre ad ascoltare di essere ascoltati, ed un social network che fa della musica il proprio linguaggio principale, diviene un potente strumento di condivisione dove si conversa con le note oltre che con le parole. (di Nicola Machetti) “THE ISLE OF ART” di Ambra Rebecchi dell'omonima galleria IL COLORE DELLA PAROLA divenuta nel corso degli anni JOAN MIRO’ centro solido del mondo dell'arte con esposizioni di Alberto Giacometti, Pierre Bonnard, George Braque, Fernand Leger, Marc Chagall ed altri incredibili protagonisti della cultura del Novecento) nel 1948 e sfociata in una lunga e profonda collaborazione: la rivista “Derrière le Miroir” e lo straordinario “Parler seul”, nel quale la tempesta cromatica sviluppata negli ideogrammi dello spagnolo “Mirò. Il poeta del colore” - 15 Maggio – 7 Novembre 2010 accompagna il testo di Trieste, Scuderie del Castello di Miramare Tristan Tzara nato durante la http://www.miromiramare.com Joan Mirò I Ferrà,“l' innocente citare solo una delle tante col sorriso sulle labbra che produzioni teatrali alle quali passeggia nel giardino dei diede importanti contributi), suoi sogni” nato nella vincitore del Premio per la v iva c i s s i m a B a rc e l l o n a grafica alla Biennale di n e l l ' u l t i m o d e c e n n i o Venezia del 1958, fondatore dell'Ottocento e divenuto tra della Fundaciò Joan Mirò nel i grandi nomi dell'impalpabile 1968 e medaglia d'oro delle e visionario regno della Belle Arti: tutto questo fu pittura, è il protagonista della Joan Mirò. E a partire da mostra “Mirò. Il poeta del Sabato 15 Maggio sarà c o l o re ” o s p i t at a n e l l e possibile ammirare oltre deliziose stanze delle settanta opere, tra litografie, Scuderie del Castello di pochoir e acqueforti, al fine di Miramare, presso la città di rendere noto ai più la Trieste. Pittore, scultore, fertilissima attività di g r a n d e c e r a m i s t a e illustratore dell'artista illustratore, collaboratore di catalano, nata dall'incontro Max Ernst nella realizzazione c o n A i m è M a e g h t dell'impianto scenografico di ( gra n d i s s i m o m e rc a n t e “Romeo e Giulietta” (per d'arte e creatore, nel 1964, 57 permanenza del dadaista in manicomio. Oltre a ciò sarà possibile scoprire altre grandi opere di cultura, come le tavole per “ A la santè du serpent” di Renè Char oltre che quelle per “La bague d'Aurore” di Renè Crevel, finendo con i meravigliosi componimenti (sotto forma di scrittura e mero tratto lirografico) per “La lèzard aux plumes d'or” e le ultime per il “Libre dels sis sentis” , risalente al 1981. Un lungo ed av vo l ge n t e c a m m i n o attraverso la valle dell'ars poetica del cromatismo elegante ed illusorio di Mirò. V E N 4 G I U G N O S U M M E R U M M E R O F L O V E O F L O V E 2 0 1 0 o r e 2 0 . 0 0 t o 0 2 . 0 0 @ I L G A R I B A L D I P . z a T e r r a g l i o B a s s a n o d . G . t e l 3 3 5 . 7 1 0 3 5 6 7 3 3 9 . 6 3 0 7 6 1 4 TRATTORIA Il Garibaldi Punto Ufficiale SOUND AND VISION OFFICIAL POINTS Nuovo Punto Ufficiale 59 QUESTA È LA LISTA COMPLETA DEI DISTRIBUTORI UFFICIALI DI S&V. QUI TROVERETE SEMPRE LA VOSTRA COPIA OGNI MESE. SCEGLIETE LORO PER RITIRARE IL VOSTRO S&V! 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