Il primo soccorso per soccorritori occasionali

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FUNZIONE RESPIRATORIA
L’ossigeno, presente nell’aria, raggiunge i polmoni attraverso le vie respiratorie: naso, bocca, faringe,
laringe, trachea, bronchi, bronchioli ed alveoli; negli alveoli polmonari avvengono gli scambi gassosi e
l'ossigeno passa quindi nel sangue che lo trasporta a tutte le cellule dell'organismo.
L’anidride carbonica compie il tragitto opposto: il sangue la trasporta dalle cellule ai polmoni dove
passa nell’aria che viene eliminata attraverso le stesse vie respiratorie.
Tra tutti gli organi il cervello • quello pi‚ sensibile alla mancanza di ossigeno. Infatti un’interruzione
anche di pochi minuti nel rifornimento di ossigeno al cervello provoca gravi danni; un’interruzione di
circa 10 minuti ne determina la morte cerebrale.
IL RESPIRO NORMALE
Il respiro avviene automaticamente per azione involontaria dell’apparato nervoso; in parte e solo
momentaneamente puƒ essere modificato dalla volont„.
Gli atti respiratori si susseguono ritmicamente. Normalmente la persona adulta, a riposo, compie 14 –
20 atti respiratori al minuto; nei bambini e nei lattanti la frequenza respiratoria • invece pi‚ elevata:
25 atti respiratori/min. nei primi, 40 atti respiratori / min. nei secondi.
COME VALUTARE LA FUNZIONE RESPIRATORIA
Triplice manovra delle perviet„ delle vie aeree e valutazione GAS:
Risulta molto importante assicurare la perviet„ delle vie aeree, iperestendendo il capo, sollevando il
mento e aprendo la bocca, questa “triplice manovra di perviet„ delle vie aeree” permette di
mantenere libero il passaggio dell’aria. Successivamente il soccorritore, chinandosi sopra il viso del
paziente, puƒ controllare il respiro osservando le espansioni del torace, ascoltando gli eventuali
rumori respiratori e/o sentendo sulla propria pelle (di una guancia o di una mano poste davanti al
naso e alla bocca del paziente) il movimento dell’aria respirata, questa manovra viene chiamata con
l’acronimo GAS (Guardo, Ascolto, Sento). Cosˆ facendo puƒ misurare la frequenza respiratoria, cio•
quanti atti respiratori avvengono in un minuto, e verificare la regolarit„ o l’irregolarit„ del respiro. oltre
che apprezzare gli eventuali rumori respiratori.
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LE ALTERAZIONI DEL RESPIRO
In molte circostanze di emergenza • possibile riscontrare in una persona un’alterazione del respiro.
Possiamo rilevare:
• un respiro accelerato (tachipnea) con una frequenza pi‚ alta del normale (20 - 40 o pi‚ /
min.);
• un respiro rallentato (bradipnea) con una frequenza diminuita, da 14 fino a 2 -3 / min.;
• un respiro irregolare (respiro periodico), quando gli atti respiratori non si succedono
regolarmente ma sono continuamente interrotti da pause pi‚ o meno lunghe;
• un respiro rumoroso per ostacoli al passaggio dell’aria o per presenza di liquidi nelle vie
respiratorie;
• l’assenza del respiro, cio• un arresto respiratorio.
IL PRIMO SOCCORSO NELLE ALTERAZIONI RESPIRATORIE
Prendiamo in considerazione le varie circostanze:
• se la persona che presenta un respiro alterato Š irrequieta, in evidente difficolt„, spossata,
bisogna aiutarla ad assumere e a mantenere una posizione semi-seduta: tale posizione le
consente di respirare meglio, in attesa dei soccorsi;
• se la difficolt„ respiratoria • stata provocata dall'aspirazione di un corpo estraneo si deve
distinguere tra ostruzione parziale (il soggetto respira ancora, anche se con difficolt„,
presenta tosse e a volte sibili respiratori) e ostruzione completa (il soggetto non respira,
non parla, non tossisce e si porta le mani alla gola nel “segno universale del soffocamento”,
diventa cianotico e poi perde conoscenza). Nell' ostruzione parziale si incoraggia il soggetto
a tossire senza eseguire alcuna manovra. Nell'ostruzione completa invece si alternano 5
colpi dorsali a 5 manovre di Heimlich (compressioni addominali) finchŠ la vittima non si
libera del corpo estraneo o perde conoscenza. A questo punto, dopo aver allertato il 118, il
soggetto verr„ posizionato supino e si inizieranno le compressioni toraciche alternate al
controllo del cavo orale e alle successive ventilazioni (30:2), continuando fino
all’espulsione del corpo estraneo o fino all' arrivo del 118.
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• un respiro rumoroso e difficoltoso puƒ essere causato anche da un rigonfiamento
improvviso in bocca o in gola, causato da una puntura d’insetto o da una reazione
allergica; in questo caso dare del ghiaccio da tenere in bocca, se disponibile, e provvedere
per un rapido intervento medico;
• nel caso drammatico dell’arresto del respiro o di un suo marcato rallentamento ( 2 - 3
respiri/min.) accompagnato sempre da perdita di coscienza del paziente, • necessario
praticare immediatamente la respirazione artificiale; il metodo pi‚ usato • quello detto
“bocca a bocca”: distendere il paziente supino, ed eseguire la triplice manovra di
perviet„ ( apertura ) delle vie aeree iperestendendo il capo, sollevando la mandibola ed
aprendo la bocca; se presenti nella bocca corpi estranei (protesi dentarie eventualmente
fuori posto, ...) rimuoverli. Se il respiro non riprende spontaneamente, aprire con una mano
la bocca del paziente e con l’altra mano chiudergli le narici, appoggiare la propria bocca su
quella del paziente e immettere il proprio respiro nei polmoni dell’altro, staccando poi la
bocca e la presa sulle narici per permettere lo svuotamento spontaneo dei polmoni della
vittima; proseguire poi con una frequenza di 10 volte al minuto; concedersi brevi pause in
caso di stanchezza o di stordimento, mantenendo sempre la testa in posizione idonea; non
abbandonare la vittima; far sˆ che qualcun altro dia l’allarme ai servizi di emergenza.
PUNTI FOCALI RELATIVI ALLA FUNZIONE RESPIRATORIA
Caratteristiche del respiro normale: il respiro • presente, gli atti respiratori si susseguono
regolarmente, uno dopo l’altro, silenziosi, con una frequenza di
14-20 atti respiratori al minuto nell’adulto a riposo, pi‚ frequenti
nel bambino.
Alterazioni del respiro:
respiro accelerato, con una frequenza pi‚ alta del normale, respiro
rallentato, con una frequenza pi‚ bassa del normale, respiro
irregolare, respiro rumoroso, respiro assente.
Interventi di Primo Soccorso:
aiutare ad assumere la posizione semiseduta alla persona esausta e
sofferente con alterazione del respiro, disostruzione delle vie
aeree da corpo estraneo, colpi tra le scapole e manovra di
Heimlich, se la persona • cosciente; compressioni toraciche e
insufflazioni se incosciente; ghiaccio in caso di improvvisi
rigonfiamenti in gola, nel caso di arresto respiratorio triplice
manovra di perviet„ delle vie aeree e respirazione artificiale.
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FUNZIONE CARDIOCIRCOLATORIA
Per funzione cardiocircolatoria intendiamo quella attivit„ dell’organismo che mantiene il sangue in
movimento.
Tale movimento assicura a tutte le cellule il costante rifornimento di quanto necessitano per vivere e
per compiere il loro specifico compito e l’eliminazione delle scorie prodotte dalla loro attivit„.
Tantissime sono le sostanze trasportate dal sangue alle cellule: tra queste l’ossigeno (O2) della cui
fondamentale importanza abbiamo gi„ parlato. Il movimento del sangue avviene in due circuiti di vasi
sanguigni (la Grande Circolazione detta anche Circolazione Sistemica e la Piccola Circolazione
detta anche Circolazione Polmonare), grazie alla spinta fornita da una pompa, il cuore, diviso in una
parte sinistra (cuore sinistro) e in una parte destra (cuore destro), che si contraggono e si rilasciano
simultaneamente, in risposta allo stesso stimolo.
La met„ sinistra del cuore spinge il sangue proveniente dai polmoni, dove si • arricchito di ossigeno,
nelle arterie della circolazione sistemica e queste lo distribuiscono a tutti i capillari tessutali (ossia i
vasi pi‚ piccoli e periferici) a livello dei quali le sostanze nutritive e i materiali di lavoro passano dal
sangue alle cellule dell’organismo, mentre le scorie prodotte dall’attivit„ cellulare passano dalle cellule
al sangue; da qui, tramite le vene della circolazione sistemica, il sangue, impoverito di ossigeno e
arricchito di anidride carbonica, viene trasportato alla met„ destra del cuore. La pompa della met„
destra del cuore provvede allora a spingerlo nelle arterie della circolazione polmonare; queste lo
distribuiscono ai capillari delle pareti degli alveoli polmonari dove il sangue si libera dell’eccesso di
anidride carbonica (CO2) cedendola all’aria alveolare e da questa riceve in cambio l’ossigeno (O2),
arricchendosene nuovamente; le vene della circolazione polmonare riconducono infine il sangue al
cuore sinistro, pronto per essere risospinto a tutte le cellule dell’organismo lungo il circuito sistemico.
Piccola circolazione
o circolazione polmonare
Grande circolazione o
circolazione sistemica
ASPETTI DELLA NORMALE FUNZIONE CARDIOCIRCOLATORIA
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La pompa cardiaca agisce contraendosi ripetutamente, in modo automatico, senza il controllo della
volont„.
Tali contrazioni vengono chiamate battiti cardiaci e normalmente si ripetono in modo regolare, una
dopo l’altra, con una frequenza, nell’adulto a riposo, compresa tra le 60 e le 100 volte al minuto. Nel
bambino questa frequenza • pi‚ elevata, per arrivare nel neonato a 120 - 150 battiti al minuto. La forza
con cui il sangue circola nei vasi si traduce in una pressione sulla parete degli stessi vasi. La pressione
nelle arterie sistemiche puƒ essere facilmente misurata con un apposito apparecchio
(sfigmomanometro) posizionato al braccio; i valori cosˆ trovati indicheranno la pressione arteriosa
omerale (P.A.O.). In questo modo troveremo due valori della pressione, uno massimo, nel momento
della spinta cardiaca (pressione arteriosa massima) e uno minimo, tra una spinta e l’altra (pressione
arteriosa minima).
In alcuni punti del corpo alcune arterie scorrono superficiali, poco al di sotto della pelle. In questi punti,
appoggiando i polpastrelli delle dita, si possono facilmente apprezzare le ripetute spinte che ogni
contrazione cardiaca induce nel sangue contenuto nelle arterie stesse; tali spinte si dicono polsi.
Normalmente ad ogni contrazione del cuore corrisponde un impulso apprezzabile al polso.
Dei vari polsi ne indichiamo due, il polso radiale, apprezzabile al polso scheletrico (• quello pi‚ usato
nel valutare l’attivit„ cardiocircolatoria) e il polso carotideo, apprezzabile al collo, due dita trasverse
sotto l’angolo della mandibola (• di fondamentale importanza nelle circostanze di emergenza).
La funzione cardiocircolatoria non • cosˆ evidente come quella respiratoria, di cui abbiamo gi„ parlato.
Si pensi che solo nel 1.600 gli scienziati scoprirono il suo esatto funzionamento!
COME VALUTARE LA FUNZIONE CARDIOCIRCOLATORIA
Il soccorritore non medico, in assenza di uno sfigmomanometro, puƒ valutare questa funzione solo
attraverso l’esame dei polsi, radiale e carotideo, e l’osservazione delle condizioni generali del paziente.
In condizioni normali i due polsi sono sempre presenti, danno un impulso valido e regolare e la loro
frequenza • compresa tra i 60 e i 100 impulsi/minuto, come i corrispondenti battiti cardiaci.
LE ALTERAZIONI DEL POLSO
Per quanto detto finora giudichiamo anormali:
• il polso rallentato ( bradicardia), quando la frequenza • inferiore ai 60 impulsi/min.;
• il polso accelerato ( tachicardia), con una frequenza superiore ai 100 impulsi/min.;
• il polso irregolare (aritmia), quando gli impulsi non si succedono regolarmente uno dopo
l’altro, ma sono pi‚ o meno frequentemente interrotti da pause pi‚ o meno lunghe;
• l’assenza del polso; in particolare puƒ essere assente il poso radiale ma presente quello
carotideo, o possono mancare entrambi.
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IL PRIMO SOCCORSO NELLE ALTERAZIONI CARDIOCIRCOLATORIE
Per presincope si intende una sensazione soggettiva di svenimento imminente, senza perdita di
conoscenza , con difficolt„ a mantenere la stazione eretta.
Segni della presincope sono: senso di debolezza generale, annebbiamento della vista, ronzii uditivi,
sudorazione improvvisa, nausea, vertigini, pallore, la persona “si sente mancare”.
La sincope • definita come una transitoria perdita di coscienza, a risoluzione spontanea, con incapacit„
a mantenere il tono muscolare e, generalmente , caduta a terra, dovuta a una transitoria e reversibile
diminuizione di sangue e quindi di ossigeno al cervello.
Cause di sincope e presincope sono varie: forti emozioni, tosse, posizione eretta prolungata, ma anche
cause cardiache e neurologiche.
A volte, la sincope puƒ essere preceduta da segni premonitori (capogiri, pallore, sudorazione ecc.).
In questi casi bisogna valutare:
• le funzioni vitali
• mettere il paziente in posizione antishock (distendere il paziente in posizione supina, sollevare
le gambe e mantenerle sollevate)
• informarsi se • diabetico
• tener controllate le funzioni vitali
• contattare il 118
1.
L’assenza di coscienza, respiro e movimenti denotano il quadro di arresto cardiaco; tale arresto
del circolo, ad esordio improvviso, comporta l’interruzione del rifornimento di ossigeno a tutti gli
organi. Il cervello in particolar modo subisce danni irreversibili, dopo circa 10 minuti di arresto
cardiaco, se il paziente non viene rianimato.
L’arresto “cardiaco primario” nella maggior parte dei casi, avviene a causa di un’aritmia fatale
(fibrillazione ventricolare o tachicardia ventricolare senza polso). L’arresto cardiaco puƒ essere
anche “secondario”, cio• causato da altre numerose patologie ( come ad esempio ictus, grave
insufficienza respiratoria con conseguente arresto respiratorio).
Il soccorso immediato consiste nel massaggio cardiaco esterno alternato alla respirazione
artificiale (BLS: basic life support). [A tale proposito le linee guida internazionali gi„ nell’edizione
del 2005 e nella pi‚ recente del novembre 2010, considerano quanto possa essere difficile per un
soccorritore occasionale, non sufficientemente esperto, accertare con sicurezza la presenza o
l’assenza del polso carotideo in situazioni di emergenza. Pertanto, vista l’assoluta necessit„ di
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iniziare il trattamento rianimatorio, prevedono che tale soccorritore proceda almeno al massaggio
cardiaco esterno ogniqualvolta il paziente mostri segni indiretti di assenza di attivit„ circolatoria:
MO.TO.RE. (Movimenti,Tosse,Respiro)].
Il massaggio cardiaco esterno si esegue dopo aver disteso la persona supina su un piano rigido;
inginocchiandosi di fianco al paziente, si appoggiano entrambe le mani, l’una sopra l’altra, sulla
parte centrale dello sterno, mantenendo le braccia distese, comprimendo con la parte del palmo
della mano, si abbassa lo sterno per almeno 5 cm ( senza superare i 6 cm) ripetutamente, per 30
volte consecutive, ad una frequenza di circa 100 compressioni al minuto.
Al massaggio cardiaco dovranno alternarsi 2 insufflazioni respiratorie, eseguite dallo stesso o da un
secondo soccorritore. Le due manovre devono essere eseguite in modo coordinato, secondo una
sequenza precisa.
Le linee guida internazionali del 2010 richiedono che, sia nell’adulto che nel bambino, si mantiene
il rapporto di 30 compressioni e 2 insufflazioni (30:2).
Le manovre di BLS vanno continuate:
• fino all’arrivo del soccorso avanzato
• comparsa dei segni vitali
• esaurimento delle forze fisiche dei soccorritori
Da ricordare che i laici non sono tenuti ad eseguire le ventilazioni senza dispositivi di
protezione individuale idonei (ad esempio maschera per la ventilazione artificiale).
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PUNTI FOCALI RELATIVI ALLA FUNZIONE CARDIOCIRCOLATORIA
Caratteristiche del polso normale: i polsi radiale e carotideo sono presenti, gli impulsi (battiti) si
susseguono regolarmente, nell’adulto a riposo la frequenza •
compresa tra i 60 e i 100 impulsi al minuto.
Alterazioni del polso:
polso rallentato, con una frequenza inferiore a 60 impulsi/min
,polso accelerato, con una frequenza superiore a 100 impulsi/min,
polso irregolare, quando gli impulsi non si susseguono
regolarmente uno dopo l’altro, assenza del polso radiale e presenza
di quello carotideo, assenza di entrambi.
Interventi di Primo Soccorso:
posizione antishock, se la persona si mostra sofferente, pallida,
stordita massaggio cardiaco esterno se sono assenti la coscienza, il
respiro e i segni indiretti di circolo (MO.TO.RE), da associare
preferibilmente alla respirazione artificiale.
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S EQUE N ZA
B LS
( Ba s i c Li fe S u p por t)
SICUREZZA AMBIENTALE
VALUTA LA COSCIENZA
:
se assente :
CHIAMA AIUTO, POSIZIONA LA VITTIMA, SCOPRI IL TORACE
A) APRI LE VIE AEREE
B) VALUTA IL RESPIRO
C) SEGNI DI CIRCOLO
(MO.TO.RE.)
se presenti segni di circolo :
:
CHIAMA IL 118 E CONTROLLA IL
RESPIRO
se assente :
CHIAMA IL 118 E INIZIA LE
COMPRESSIONI TORACICHE
+ VENTILAZIONI (30 : 2)
se assente :
VENTILA (10 atti/min)
CONTINUA CON LE COMPRESSIONI E
LE VENTILAZIONI FINO ALLA RIPRESA
DELLA VITTIMA O ALL’ARRIVO DEL 118
se presente :
SISTEMA LA VITTIMA IN
POSIZIONE LATERALE DI SICUREZZA
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SUPPORTO DI BASE DELLE FUNZIONI VITALI IN ETA’
PEDIATRICA
Nel BLS pediatrico vengono definite due distinte categorie di soggetti in base all’et„.
LATTANTE: fino ad un anno di et„.
BAMBINO: dal primo anno di et„ fino alla pubert„.
Questa distinzione • importante in quando esistono differenze anatomiche.
Dalla pubert„ in poi • corretto utilizzare le tecniche di BLS dell’adulto.
Nei bambini • pi‚ frequente “l’arresto cardiaco secondario”, causato da malattie respiratorie,
neurologiche, circolatorie, ma anche da traumi. Quindi l’arresto cardio-respiratorio • conseguente ad
ipossia di tutti gli organi e in particolar modo del cervello e del cuore.
La sequenza del BLS pediatrico • la seguente:
• Verificare la sicurezza ambientale
• Valutare lo stato di coscienza (chiamare ad alta voce e/o pizzicare il muscolo trapezio che si
trova nella parte superiore della spalla), non si deve mai scuotere il bambino.
• Se il bambino • incosciente gridare aiuto per attirare l’attenzione di altri eventuali astanti per
far chiamare subito il 118 e procedere con le seguenti manovre:
Stato di coscienza
Stimolo verbale e doloroso
Evita traumatismi
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A) = VIE AEREE (AIRWAY)
1) Apertura delle vie aeree: nel bambino estensione del capo e sollevamento del mento
(da non eseguire mai in caso di trauma cranico, del collo e del torace), mentre nel
lattante la testa deve rimanere in posizione neutra.
2) Controllo della cavit„ orale: per escludere corpi estranei.
PERVIETA’ DELLE VIE AEREE
LATTANTE
posizione neutra
BAMBINO
estensione
Sublussazione
della mandibola
B) = RESPIRAZIONE (BREATHING)
1) G - Guardo: escursioni del torace e dell’addome.
2) A - Ascolto: rumori respiratori
3) S - Sento : flusso dell’aria espirata
10 SECONDI
Se il bambino respira spontaneamente ed efficacemente, mantenere pervie le vie aeree, inoltre puƒ
essere messo in posizione di sicurezza salvo nei casi di sospetta lesione della colonna vertebrale.
Se il bambino non respira o presenta “gasping”(rari e bruschi movimenti respiratori a singhiozzo del
tutto inefficaci) bisogna eseguire cinque ventilazioni di soccorso.
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Tecnica delle ventilazioni:
• Mantenere la perviet„ delle vie aeree
• Inspirare e insufflare nella bocca-naso (nel lattante) o nella bocca (bambino) chiudendo le
narici, lentamente, per 1-1,5 secondi controllando l’espansione del torace
• Staccare la bocca ed osservare che il torace si abbassi
• Ripetere la manovra per cinque volte
Bisogna adattare la propria espirazione in base alle caratteristiche fisiche del bambino.
Ventilazione artificiale SENZA mezzi aggiuntivi
LATTANTE
BOCCA – BOCCA/NASO
BAMBINO
BOCCA – BOCCA
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C) = CIRCOLAZIONE (CIRCULATION)
Dopo le cinque ventilazioni di soccorso bisogna valutare i segni di circolo.
1) Valutazione dei segni vitali: controllare per un tempo massimo di 10 secondi
MOvimenti, TOsse e REspiro (MO.TO.RE.); se il bambino accenna qualche
movimento ma • ancora apnoico, bisogna continuare a somministrare le ventilazioni con
una frequenza di 12-20 respirazioni al minuto, quindi in questi casi bisogna rivalutare
circa ogni minuto sia i segni vitali che la respirazione.
Se il bambino riprende il respiro, ma rimane incosciente, bisogna metterlo in posizione
di sicurezza.
Se i segni vitali sono assenti bisogna iniziare immediatamente le compressioni toraciche,
alternate alle ventilazioni.
2) Tecniche di compressioni toraciche:
2a) Tecnica a due dita nel lattante: raccomandata ad un soccorritore singolo
•
•
•
•
Posizionare due dita (indice e medio) su punto di repere: met„ inferiore dello sterno
Comprimere di un terzo del diametro toracico (circa 4 cm)
Frequenza almeno 100 compressioni al minuto (ma non pi‚ di 120)
Rilasciare completamente la pressione sullo sterno prima della compressione successiva, senza perƒ
staccare le dita dal punto di repere
2b) Tecnica a due pollici nel lattante: raccomandata a due soccorritori
•
•
•
•
•
Un soccorritore si mette ai piedi del lattante, appoggia entrambi i pollici
affiancati sul punto di repere, circondando con le mani il torace
Il secondo soccorritore si posiziona alla testa del lattante per eseguire la
ventilazione
Con modalit„ su descritta
2c) Tecnica nel bambino: raccomandata ad uno o due soccorritori
•
•
•
•
•
•
Posizionare la mano (eminenza tenar ed ipotenar) nel terzo inferiore dello
sterno sollevando le dita, il braccio deve essere esteso e perpendicolare allo
sterno
Comprimere di un terzo del diametro toracico (circa 5 cm)
Frequenza 100 compressioni al minuto e rilasciare dopo ogni compressione
Nel ragazzo si puƒ utilizzare la tecnica a due mani come nell’adulto
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