ASSOCIAZIONE REGIONALE GRUPPI COLTIVATORI SVILUPPO del PIEMONTE Supplemento a Coldiretti Informa n. 43 del 02/11/2012 Dir. Amm. B. Rivarossa - Dir. Resp. M. Pellegrino - Poste Italiane - Spedizione in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46)1 art. 1, comma 2, DCB/CN Filiale di Cuneo Stampa in proprio Editore Federazione Provinciale Coltivatori Diretti di Cuneo Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 – Misura 111.1 Sottoazione B) Informazione in campo agricolo FEASR Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale: l’Europa investe nelle zone rurali In collaborazione Settore frutticolo AVVERSITA’ DEL MOMENTO INTERVENTI DI FINE STAGIONE POMACCE - DRUPACEE Con l’avvicinarsi del riposo vegetativo risulta necessario pianificare gli interventi e le pratiche agronomiche di fine stagione facendo particolare riferimento alle patologie la cui profilassi autunnale risulta strategica. DRUPACEE Fitoplasmi (Susino e Albicocco) Per questa patologia non esistono interventi chimici atti a controllarne lo sviluppo, infatti la modesta presenza dell’unico vettore noto, Cacopsylla pruni, riduce la possibilità del contenimento attraverso il controllo del vettore. L’attività sperimentale del CReSO ha evidenziato nel corso di questi ultimi anni come l’infezione degli impianti del nostro areale sia da imputare prevalentemente a materiale vivaistico infetto oltreché ad incaute operazioni di innesto fai da te. Si segnala infatti che molti dei nuovi impianti, pur in assenza di sintomi, presentano già al primo anno percentuali ragguardevoli di campioni positivi alla presenza del fitoplasma. non si è a conoscenza di prodotti curativi e quindi ci si affida alla prevenzione e l’eradicazione delle piante deperienti. Contro queste infezioni, causate essenzialmente da batteri del genere Pseudomonas per l’albicocco e pesco e Xanthomonas per pesco e susino, rimane valida, fra le azioni preventive, quella con prodotti rameici. L’unica possibile misura è l’identificazione dei soggetti colpiti con il conseguente loro immediato estirpo. A tale proposito si ricorda che è importante il totale estirpo in quanto, data la sistemicità del patogeno, anche i ricacci di piante colpite, per quanto basso sia il punto di taglio, risultano irrimediabilmente infetti. In questo periodo è importante eseguire attente osservazioni in campo in modo, che, nel caso si constati di sintomi (vedi foto) si proceda all’estirpo della pianta infetta. Strategia preventiva consigliata Pesco e Susino (Xanthomonas pruni pv. arboricola) - - 1° intervento da eseguire a partire da fine di settembre con rame metallo a dosaggi contenuti 50 g/hl (Es. 250 – 300 g di Poltiglia Bordolese 20% ecc). 2° intervento da eseguirsi 10 giorni dopo il primo allo stesso dosaggio 3° intervento da eseguire a caduta foglie raddoppiando il dosaggio sopra indicato. Si ricorda che essendo il rame un prodotto preventivo risulta molto importante garantire una copertura costante sulla vegetazione in base al dilavamento subito dal prodotto. In concomitanza con periodi molto piovosi è consigliabile eseguire più interventi ravvicinati garantendo alla pianta la dovuta protezione. Sintomi autunnali: a sinistra pianta sana a destra pianta colpita Batteriosi (Pseudomonas syringae pv. syringae – Xanthomonas pruni pv. arboricola) Questa patologia, assieme al virus della Sharka, rappresenta la causa principale di moria per l’albicocco. Anche in questo caso Batteriosi del susino su foglia 2 Albicocco (Pseudomonas syringae pv. syringae) Con piogge abbondanti e frequenti è essenziale mantenere una costante copertura con prodotti rameici! Fattori predisponenti la malattia: - - - Cancri rameali (Pesco) basse temperature; il batterio si comporta come patogeno solo a temperature al di sotto dei 20 °C Il freddo non solo facilita l’ingresso del batterio, ma ne amplifica il danno mediante un “effetto spugna” di gelo e disgelo: la maggiore idratazione dei tessuti dell’albero nei mesi autunno - invernali predispone ad un aumento della gravità della patologia a parità di apporti idrici si ha una maggiore idratazione dei tessuti in autunno - inverno nei terreni sciolti sabbiosi e ricchi di scheletro dove la malattia si insedia più facilmente una pianta potata in inverno ha i tessuti più idratati rispetto ad una non potata. Negli impianti colpiti è importante in questo periodo iniziare un ciclo d’interventi con rame metallo a dosaggi di 80 - 100 g/hl (Es. Poltiglia bordolese 20 % ecc: 400 - 500 g/hl, almeno 2 applicazioni nel periodo autunnale). Si ricorda che l’ ultimo intervento con rame metallo deve essere effettuato alla completa caduta foglie alla dose di 200 g/hl di p.a. (Es. Poltiglia bordolese ecc: 1000 g/hl). Si ricorda che questo intervento oltre a svolgere questa azione preventiva, favorisce la lignificazione del legno rendendo la pianta più resistente alle gelate tardive. Azioni preventive - - Deperimento del pesco Provvedere alla protezione delle piante effettuando imbiancature del tronco o utilizzando protezioni che riducano gli sbalzi termici (fondamentale per impianti dal primo anno fino al quarto/quinto anno). Scelta appropriata dei portainnesti con punto d’innesto il più alto possibile. Come per il melo anche per gli impianti giovani di pesco, in particolare negli ultimi 3 anni, sono state osservate morie di numerose piante imputabili a fenomeni di deperimento le cui cause saranno esposte più avanti su melo. In ragione delle perdite osservate, al fine di limitare al minimo ulteriori danni, si consiglia di effettuare in questo periodo sugli impianti in fase di allevamento un trattamento con concimi fogliari a base di fosfiti di potassio (Alexin ecc) al fine di stimolare la produzione di fitoalessine all’interno delle piante. Interventi chimici Effettuare interventi rameici a partire dal periodo di pre-caduta foglie con rame metallo a dosaggi di 70 g/hl (Es. Poltiglia Bordolese 20% ecc: 350 g/hl) per arrivare a 200 g/hl (rame metallo) nell’ultimo trattamento. 3 POMACEE APPORTO AZOTO VIA FOGLIARE (MELO - PERO) Terminate le operazioni di raccolta si consiglia, in modo particolare negli impianti in cui la produzione è stata elevata, di eseguire un intervento fogliare con urea al 3%; l’apporto dell’azoto in questo periodo (cioè prima della caduta foglie) permette alle foglie di traslocare questo elemento nei tessuti di riserva. Inoltre questa pratica in tutti i meleti dove vi sono stati attacchi di ticchiolatura favorisce una più veloce disgregazione delle foglie ed una maggiore estinzione dell’inoculo presente; in questo caso però la quantità di urea da distribuire dovrà essere aumentata a 5 kg/hl. Attacco di necrosi batterica su gemme di pero CANCRI RAMEALI (Nectria spp.) Nei meleti dove si è accertata la presenza e comunque in tutti quelli colpiti da grandine si consiglia di attuare le seguenti misure di profilassi: MARCIUME DEL COLLETTO (MELO PERO) Negli impianti colpiti, in particolare in presenza di portainnesti sensibili (MM106) intervenire prima della caduta delle foglie, quando vi è ancora attività linfatica, con fosetyl alluminio o metalaxil, quest’ultimo con trattamento localizzato. - NECROSI BATTERICA DELLE GEMME E DEI FIORI DEL PERO (Pseudomonas syringae pv. syringae) A RACCOLTA ULTIMATA: Intervenire con rame metallo alla dose di 160 g/hl (Es. 800 g di Poltiglia Bordolese 20 % ecc). DOPO CIRCA UN MESE (fine ottobre): Intervenire con rame metallo alla dose di 200 g/hl (Es. 1000 g di Poltiglia Bordolese 20 % ecc). A COMPLETA CADUTA FOGLIE: Intervenire con rame metallo alla dose di 200 - 300 g/hl (Es. 1000 - 1500 g di Poltiglia Bordolese 20 % ecc). N.B. Si raccomanda un’adeguata bagnatura con volumi non inferiori ai 1200 l/ha. Contro questa avversità si consiglia di intervenire ad inizio caduta foglie con un ciclo di 2 – 3 trattamenti con prodotti rameici (Dose di rame metallo compresa tra 150 – 200 g/hl). Oppure, nel caso si debba intervenire per il controllo del marciume del colletto è possibile effettuare un trattamento prima della caduta delle foglie quando vi è ancora attività linfatica con fosetyl alluminio avente un’attività collaterale con l’avversità in questione. Dove vi sono cancri già insediati sul legno vecchio, è buona pratica risanare la pianta cercando di eliminare con spazzole di metallo le zone legnose imbrunite e in seguito coprire le ferite con Sali di rame liquido non diluito oppure mastici idonei. Le branche gravemente colpite devono essere asportate completamente. 4 ANTONOMO DEL PERO Le arvicole (Microtus savii e Arvicola Sherman), avendo natura ben diversa dai comuni ratti e topi casalinghi, evitano qualsiasi esca alimentare di aspetto non naturale e quindi qualsiasi tipo di bustina o pastiglia. Il ciclo biologico dell’antonomo del pero differisce da quello del melo in quanto gli adulti depongono le uova già in autunno (fine settembre inizio ottobre) all’interno delle gemme. In primavera, le giovani larve causeranno il danno sviluppandosi all’interno delle gemme stesse. Proprio in questa fase, laddove si sia manifestato il problema, è necessario colpire le forme adulte con uno specifico trattamento abbattente (fosmet). Arvicola del Savii (Microtus savii). Si tratta dell’arvicola più diffusa, responsabile della maggior parte dei danni nei frutteti. ERIOFIDE VESCICOLOSO Come noto, la lotta contro questo eriofide deve essere realizzata immediatamente prima della rottura delle gemme. Da esperienze francesi parrebbe che l’applicazione di zolfo in autunno possa ridurre la popolazione svernante con conseguente beneficio per la stagione successiva. Arvicola sherman. Le dimensioni sono circa 3 volte l’arvicola del Savi e dei topi comuni (topo domestico e topo selvatico). Nel 2007 è stata accertata la sua presenza nei frutteti del cuneese. PROTEZIONE DALLE LEPRI Negli areali in cui vi è una massiccia presenza di questo animale si ricorda la necessità di proteggere gli impianti in allevamento dagli attacchi di lepri e mini lepri, tanto più pericolosi in caso di nevicata. Si consiglia di adottare reti metalliche o di plastica con le quali proteggere il tronco delle piante, o di provvedere ad applicazioni localizzate con prodotti repellenti come il polisolfuro di Ca. Vista l’impossibilità di applicare una lotta chimica adeguata si ricorda che le misure preventive elencate di seguito rivestono un ruolo molto importante e spesso determinante al fine di ridurre al minimo i danni derivanti da questi roditori: - Mantenere in autunno il sotto filare pulito dalle infestanti attraverso un’ultima applicazione di diserbante. - Dopo la raccolta eliminare completamente le mele cascolate dal frutteto. - Provvedere nei casi più gravi a lavorazioni leggere dell’interfila al fine di distruggere le eventuali tane presenti. LOTTA ALLE ARVICOLE L’esiguità di prodotti registrati su queste specie di topi e la difficoltà di distribuire in modo capillare le esche alimentari mantengono questo problema sempre attuale e complesso. Da un punto di vista curativo l’unica difesa attuabile resta quella a base di grano imbevuto di Bromadiolone. 5 - - - Durante la distribuzione di letame, habitat ottimale per le arvicole, procedere al mescolamento di questo con il terreno. Applicare le esche alimentari avvelenate con bromadiolone disponendole nel maggior numero possibile di fori di apertura delle tane che dovranno subito essere richiuse con terra. Da osservazioni CReSO è altresì consigliabile distribuire le esche avvelenate negli appezzamenti contigui a quelli colpiti. Oltre alle esche avvelenate risulta utile distribuire concime a base di calciocianamide la quale agisce come repellente. Presentando questo prodotto caratteristiche di tossicità, prestare attenzione nella distribuzione. Essendo un fertilizzante si dovranno conteggiare le unità di azoto (Titolo 20/0/0). - DEPERIMENTO DEL MELO Il fenomeno vede nell’autunno piovoso e nel freddo precoce situazioni favorevoli all’l’insediamento di batteri criofili quali lo Pseudomonas syringae pv syringae. E’ bene ricordare che tale fenomeno è determinato solo in parte dal batterio sopra citato ma risulta spesso favorito da precisi fattori predisponenti quali: - terreni sciolti ricchi di scheletro - suoli poveri di nutrienti - successioni melo dopo melo (reimpianti) favorire al meglio lo sviluppo radicale delle piante evitando carichi produttivi troppo elevati nella fase di allevamento corretta gestione della potatura nelle fasi di allevamento: eliminazione di branche troppo vigorose mantenimento di un buon livello nutrizionale ed idrico dopo raccolta eseguire un intervento con fosetyl di alluminio a 250 g/hl in autunno al fine di favorire la caduta delle foglie ovvero un anticipo del riposo vegetativo di consiglia di effettuare un ciclo di 3 trattamenti distanziati di 7 giorni uno dall’altro con rame metallo alle seguenti dosi: 100 – 150 – 200 g/hl. Negli areali particolarmente freddi e in tutti quei casi in cui vi sono presenti i fattori predisponenti sopra elencati procedere in autunno con l'imbiancatura del tronco: pratica utile ma non risolutiva. La miscela da preparare deve essere in linea di massima costituita da: Vernice bianca trasparente per esterni (Es.10 lt) Vinavil o colla vinilica (1 kg) Rame Bianco (500 – 800 g) Acqua (25 – 30 % della soluzione) INTERVENTO PER FAVORIRE CADUTA DELLE FOGLIE Azioni preventive: - Gestione attenta ed oculata degli impianti in fase di allevamento; le giovani piante (sino ai 3 anni), come già detto, risultano le più interessate da questo fenomeno; è quindi doveroso focalizzare l’attenzione su alcuni punti: LA Su alcune varietà (Fuji, Granny Smith) non sono sufficienti i normali interventi rameici per favorire la caduta foglie che in questi casi si protrae sino ad inverno inoltrato; si consiglia pertanto di usare specifici prodotti a base di chelati di rame (tipo Blattab ecc). 6 CONCIMAZIONE AUTUNNALE Azoto la lisciviazione risulta contenuta si possono distribuire questi elementi valutando con attenzione, previo riscontro analitico, l’effettiva esigenza richiesta dal terreno in particolare per quanto riguarda il fosforo la cui dotazione potrebbe già essere sufficiente specie se si è già provveduto alla sua distribuzione all’impianto. A fine estate – inizio autunno si entra in quella fase in cui le piante iniziano ad accumulare le riserve nutritive che saranno utilizzate per i processi di fioritura e allegagione nella successiva stagione. Risulta quindi molto importante assicurare alle piante una disponibilità di elementi nutritivi ottimale: questo discorso vale in modo particolare per l’azoto il quale può essere apportato sia via radicale sia via fogliare. Al fine di evitare ripartenze della vegetazione è importante non eccedere nelle quantità o eseguire apporti molto tardivi: non superare le 30 unità di azoto ad ettaro. Per quanto riguarda il potassio si sono constatati nelle ultime annate diversi casi di carenza; ne consegue che spesso l’utilizzo di concimi ternari non consente di apportare un quantitativo di potassio sufficiente alle piante e che con il tempo porta ad avere una carenza. Si ricorda che la distribuzione di questo elemento è consigliata in autunno onde evitare fisiopatie quali la butteratura. MELO: come già precedentemente accennato è consigliabile, subito dopo raccolta, procedere ad un intervento con urea a al 3% (distribuendo 15 hl di miscela per ettaro si apportano circa 20 kg di azoto) che va conteggiato nel bilancio complessivo degli apporti fertilizzanti (70 kg/ha/anno per N). Calcio Nei terreni che, dalle analisi, risultino calcio-carenti, si dovrà procedere ad una calcitazione, evitando contemporaneità con la distribuzione di letame. Anche nei casi si dovesse ricorrere a quantitativi elevati di calce, mai concentrarli in una sola annata ma suddividerli in più anni, contenendosi nei 5-6 q/ha per anno. IMPORTANTE Si ricorda che il periodo autunnale è ottimale per effettuare i prelievi di terreno per le successive analisi di laboratorio: questo, oltre ad essere obbligatorio secondo le disposizioni previste dalle Norme Tecniche regionali risulta di estrema utilità per ben calibrare gli apporti dei principali elementi. Concimazione organica L’apporto di sostanza organica nel terreno favorisce una ottimale nutrizione delle piante e consente di mantenere una buona fertilità del terreno in quanto influenza le caratteristiche chimiche, fisiche e microbiologiche del suolo. Fosforo e Potassio Nei terreni di medio impasto nei quali 7 Questo si può ottenere attraverso la somministrazione di letame maturo, ed affinché questo fornisca un apporto equilibrato di elementi, dovrà aver raggiunto un minimo di maturazione (3 - 6 mesi) preventivamente disposto in cumuli adeguati. PULIZIA IMPIANTO IRRIGUO E’ buona norma, in questa fase della stagione antecedente il riposo vegetativo provvedere alla pulizia delle tubazioni degli impianti utilizzati nel corso dell’estate con lo scopo di eliminare eventuali concrezioni minerali formatesi nel periodo d’impiego. L’apporto di sostanza organica è necessaria qualora, a seconda della natura del terreno, la sua percentuale sia inferiore a 2 – 2.5 % e comunque è consigliabile la sua distribuzione ogni 2 - 3 anni nella quantità di 200 q per ettaro. Pertanto, si consiglia di procedere al loro lavaggio con prodotti a base di acido ortofosforico (Multi-P ecc) e al successivo risciacquo con acqua. DISERBO Il contenimento delle erbe infestanti nel frutteto in autunno: strategie di difesa consigliate negli impianti in allevamento e produzione sulla base dei principi attivi presenti nel disciplinare regionale PSR. FRUTTIFERI STAGIONE - DISERBO DI FINE incorrere in fenomeni di fitotossicità e di conseguenza le tecniche non chimiche spesso vengono, non sempre a ragione, trascurate a favore delle tecniche chimiche che risultano più rapide e di più semplice esecuzione. La gestione del cotico erboso nei frutteti è utile a garantire un agevole accesso all’impianto, limitare la presenza d’insetti che trovano ricovero nelle malerbe ed infine a ridurre la competizione tra la vegetazione spontanea e la coltura frutticola. La sperimentazione CReSO ha lavorato al contenimento delle malerbe in frutteto nel corso in un’apposita prova (2008 2011) nella quale sono stati messi a confronto alcuni p.a. residuali, autorizzati su fruttiferi in fase di allevamento, e il sistemico di riferimento cioè il glifosate. La gestione del cotico erboso negli impianti in allevamento è affidato per lo più alle lavorazioni meccaniche e l’utilizzo di diserbanti chimici risulta integrativo e attuabile con tutta una serie di precauzioni. Le principali indicazioni emerse sono riassumibili nei seguenti punti: Diversamente, negli impianti in produzione, data la buona lignificazione delle piante, si riduce fortemente il rischio di 8 è stata evidenziata un’ottima azione della miscela glifosate + residuali (oxiflourfen); in questo caso l’azione sistemica del glifosate sulla vegetazione presente è risultata complementare a quella antigerminello degli erbicidi residuali garantendo un buon risultato diserbante per un lungo periodo di tempo; la miscela glifosate + residuale applicata in primavera, è risultata più efficace rispetto alla stessa miscela distribuita in autunno; Tuttavia, visto il rischio d’incorrere in fenomeni di fitotossicità con l’utilizzo dei residuali in primavera, nel caso in cui il sotto fila sia idoneo alla loro applicazione, è consigliabile distribuire l’antigerminello già in autunno. il solo glifosate e la miscela glifosate + pendimetanil ha fatto emergere un’elevata presenza di epilobium spp., specie poco sensibile al glifosate; il carfentrazone in miscela con glifosate si è dimostrato particolarmente interessante poiché ha fatto registrare una buona efficacia e soprattutto, essendo un prodotto ad assorbimento fogliare, possiede un profilo ambientale migliore rispetto ai residuali; nei confronti delle infestanti perenni, le soluzioni più efficaci risultano essere le miscele di un p.a. residuale + glifosate (es. oxyfluorfen + glifosate) distribuite in primavera; il doppio intervento con glifosate ha garantito un buon contenimento delle malerbe, ma in questo caso è stato necessario effettuare 2 trattamenti a fronte di un solo intervento realizzato con le miscele glifosate + residuali; la presenza delle infestanti nel testimone non diserbato non ha avuto effetto negativo sulla produzione dell’impianto. Sulla base delle precedenti considerazioni si può affermare che l’integrazione di erbicidi ad azione fogliare (glifosate) con alcuni prodotti residuali pare essere una buona strategia per contenere lo sviluppo della flora infestante nel sotto fila e consente di evitare l’affermarsi di specie di difficile controllo. Si ricorda però che i residuali possono essere utilizzati esclusivamente negli impianti in allevamento cioè nei primi 3 anni di età. Esempio di flora di sostituzione (Epilobium spp) su melo diserbato consuetudinariamente con glifosate. 9 STRATEGIA DA UTILIZZARE IN AUTUNNO avanzamento della trattrice tra 4 - 6 km/h; è possibile utilizzarlo in miscela con glifosate per completarne lo spettro d’azione alla dose di 0.3 l/ha; Per contenere al meglio le erbe infestanti in un frutteto risulta fondamentale intervenire in primavera ed in autunno. Nel corso della stagione vegetativa sono necessari altri interventi (1 - 2) e il loro numero dipende dall’andamento climatico e allo sviluppo del cotico erboso. Di seguito si riportano alcuni consigli applicativi per l’intervento da eseguirsi nella prossima fase autunnale sulla base della tipologia d’impianto: 3. Nel disciplinare di produzione PSR, oltre ai principi attivi ricordati nei punti 1 – 2, sono disponibili altre molecole (ciclossidim, pyraflufen – etile ecc) la cui azione risulta più specifica in quanto attivi o su monocotiledoni o su dicotiledoni e il loro utilizzo consentito solo su alcune specie. Il loro impiego va valutato a seconda dei diversi casi e il tecnico aziendale, prima di consigliarli, dovrà stabilire le specie infestanti presenti nel frutteto. 1. Negli impianti in produzione si consiglia di procedere, dopo la raccolta, all’applicazione di glifosate (massimo 1 – 1.2 lt/ha). Onde evitare probabili fitotossicità si consiglia di eliminare preventivamente i polloni e di operare con la massima cautela allo scopo di non colpire le parti verdi della pianta. NOTA BENE In tutti i trattamenti diserbanti si consiglia di miscelare insieme al p.a. diserbante un bagnante o olio minerale al fine di assicurare un’ottima aderenza della sostanza attiva sulle malerbe e di conseguenza una buona efficacia dell’intervento. 2. Negli impianti in allevamento (fino a 3 anni di età) si consiglia utilizzare il p.a. carfentrazone, unico sostituto del glufosinate ammonio il cui utilizzo non è consentito per motivi di tossicità, e che risulta attivo sulle infestanti a foglia larga. Per quanto riguarda le modalità applicative del carfentrazone si ricorda: utilizzare un volume di acqua distribuito per ettaro di frutteto: almeno 250 - 300 l/ha; utilizzare ugelli a fessura, ventaglio o specchio, eccentrici o a induzione d’aria (ugello a bassa deriva) con angolo di spruzzo di 80° e con foro non inferiore a 0,4 mm; utilizzare la pressione indicata sulla scheda tecnica dei diversi ugelli; mantenere una velocità di LA TECNICA MECCANICA DELLA SCALZATURA E’ una pratica sempre attuale la quale combina il controllo delle malerbe con un ottimo arieggiamento degli apparati radicali delle piante e lotta indiretta a topi e arvicole. Essa risulta attuabile su pesco e actinidia mentre su melo, in presenza di portainnesti nanizzanti, diventa più problematica. Essa è consigliabile sia negli impianti in allevamento sia quelli in produzione. 10 Tabella: p.a. disponibili, dosi e colture autorizzate PRINCIPI ATTIVI DOSI COLTURE AUTORIZZATE GLIFOSATE al 30,4% 9 lt/ha/anno ACTINIDIA, ALBICOCCO, SUSINO, PESCO, CILIEGIO, MELO, PERO, PENDIMETANIL al 38.72 % 2 lt/ha/intervento Solo nei primi 3 anni di allevamento su: MELO,PERO, PESCO E ALBICOCCO OXIFLUORFEN al 23,6% 1 lt/ha/intervento ALBICOCCO, SUSINO, PESCO, CILIEGIO, MELO, PERO MCPA al 25% 1,5 lt/ha/anno MELO, PERO CICLOSSIDIM al 10,9 % 2 - 4 lt/ha/intervento ALBICOCCO, MELO, PERO, PESCO CARFENTRAZONE al 6,45% (utilizzabile anche come spollonante) 1 lt/ha/anno impianti in produzione 2 lt/ha/anno impianti in allevamento (primi 3 anni di età) ACTINIDIA, MELO, PERO, PESCO, SUSINO, dose per singolo intervento 0,3l/ha. FLUROXYPIR al 20,60% 1,5 /ha/anno POMACEE (max 1 tratt anno) OXADIAZON al 34,1% 4 lt/ha/intervento Solo nei primi 3 anni di allevamento su: ACTINIDIA, ALBICOCCO, SUSINO, PESCO, MELO, PERO FLUAZIPOP-P-BUTILE al 13.4 % 2 lt/ha/intervento CILIEGIO, PESCO PYRAFLUFEN-ETILE al 2.6 % 1.6 lt/ha/anno, 0.3 l/ha per singolo trattamento ALBICOCCO, CILIEGIO, MELO, PERO, PESCO, SUSINO. Da utilizzare in alternativa al carfentrazone nelle colture per le quali è previsto PYRAFLUFEN-ETILE al 2.6 % - spollonante 1.6 lt/ha/anno, 0.8 l/ha per singolo trattamento ALBICOCCO, CILIEGIO, MELO, PERO, PESCO, SUSINO. Da utilizzare in alternativa al carfentrazone nelle colture per le quali quest’ultimo è previsto Le dosi in tabella sono riferite alla sola superficie effettivamente coperta dal diserbante che deve essere sempre inferiore almeno al 50% della superficie complessiva, pertanto, la quantità di prodotto effettivamente impiegata deve essere pari al 50 %. Per esempio: trattando il 50% della superficie totale, la quantità di Glifosate (30,4%) che viene distribuito annualmente su un ettaro di coltura è pari a 4,5 litri. 11 I NOSTRI TECNICI ZONA ALBA - Corso Matteotti, 7 - tel. 0173/292711 ZONA FOSSANO - Via Cuneo - tel. 0172/698711 Responsabile Tecnico: PIO agrot. Roberto Responsabile Tecnico: SABENA agrot. Giampiero Tecnico BENOTTO enot. Mario BORGNA enot. Luca settore Reperibilità cor. - vit. 335/5652031 BOCCO Elisa Tecnico settore Reperibilità cer. - frutt. 0172/698720 frutt. - vit. - cer. 320/1595326 frutticolo 335/5281665 cer. - zoot. 335/7029224 orticolo 335/6048827 frutticolo 334/6187417 MOLINARI dr. Manuele vit. - enol. 338/6893969 SABENA agrot. Giampiero viticolo 366/6119052 STASSI dr. Paolo CHIARLE agrot. Ornella corilicolo 335/1713742 TERNAVASIO agrot. Mauro FOSSATO enot. Mattia viticolo 331/6171269 MARCHISIO enot. Christian viticolo 331/6171273 ZONA MONDOVI' - Via Biglia, 6 - tel. 0174/560211 POLA enot. Federica viticolo 331/6872310 Responsabile Tecnico: FORNERIS p.a. Mauro corilicolo 335/394906 SACCUZZO dr.ssa Vicki viticolo 334/6187375 settore Reperibilità SCAVINO agrot. Diego viticolo 328/8173752 BERGESE p.a. Alberto cerealicolo VIVALDA agrot. Giuseppe viticolo 335/5232574 BIANCO dr. Gianandrea vitivinicolo 335/5705501 334/1091748 GONELLA p.a. Giancarlo CALORIO enot. Lorenzo CAPRA enot. Stefano PORRO p.a. Mauro Tecnico ZONA BRA - Via A. Mathis, 3 - tel. 0172/429411 Tecnico vit. - cor. - cer. 348/3188887 MUSSO p.a. Diego vit. - cer. 335/1629977 RUBBA p.a. Stefano frutticolo 331/5743064 settore Reperibilità frutt. - vit. - cer. 320/1595326 cer. - zoot. 335/7029224 ZONA SALUZZO - Via Circonvallazione, 25/H - tel. 0175/210211 STECCA agrot. Vittorio viticolo 335/6084153 Responsabile Tecnico: GALLESIO agrot. Cesare TERNAVASIO agrot. Mauro orticolo 335/6048827 MOLINARI dr. Manuele STASSI dr. Paolo Tecnico settore Reperibilità biologico 0171/210222 CASTELLINO dr. Luca frutticolo 335/6057362 CAFFARO dr. Daniele certif./sic. lav. 335/5847254 ZONA CEVA - Piazza Cappuccini - tel. 0174/701103 BERTEA Alessia Responsabile Tecnico: FORNERIS p.a. Mauro Tecnico settore AMERIO agrot. Elisabetta FORNERIS p.a. Mauro Giulio cer. - zoot. Reperibilità FERRERO agrot. Paolo certif. 339/7758933 328/5778816 GABUTTO Alessandro frutticolo 338/6534471 GALLESIO agrot. Cesare frutticolo 335/310924 MARICONDA agrot. Stefania frutticolo 335/5847254 PETTITI agrot. Daniele orticolo 335/8264008 certif. 339/7202835 frutticolo 335/6057370 335/215309 ZONA CUNEO - Piazza Foro Boario, 18 - tel. 0171/447213-291 PONZI agrot. Laura Tecnico AMATO dr. Francesco ARMANDO agrot. Andrea GIORDANENGO p.a. Ermanno MARCHISIO dr. Simone settore Reperibilità cer. - zoot. 334/6988570 frutticolo 335/1713729 cer. - zoot. 335/7028780 ortofrutticolo 366/6713364 MARTINENGO dr. Lorenzo OBERTO dr. Elisa SOLERI agrot.Valerio ZONA SAVIGLIANO - Piazza Schiaparelli, 10 - tel. 0172/727000 0171/447291 biologico UBEZZI dr. Francesca Tecnico settore Reperibilità cer. - zoot. 335/6995681 vivaistico 348/3188887 0171/447213 0171/447213 GULLOTTO agrot. Matteo PROVINCIALE - Piazza Foro Boario, 18 - Cuneo - tel. 0171/447249 Coordinatore Provinciale: BRUSTOLON p.a. Aldo CAMPERI dr. Piero PELLEGRINO dr. Marcello Igiene alimenti 0171/447236 biologico 366/6392624 GONELLA p.a. Giancarlo 12