La carica elettrica 1820 H.C. Oersted connessione tra elettricità e magnetismo M. Farday sperimentale puro, non scrive formule 1850 J.C. Maxwell formalizza le idee di Faraday I greci avevano osservato che l’ambra (elektron) aveva delle caratteristiche particolari se strofinata con una pelliccia, il vetro presentava le stesse caratteristiche se strofinato con seta Vetro + F.Soramel Fisica Generale II - A.A. 2004/05 Plastica - 1 Interazione elettrica ha un duplice aspetto (+ e -) a differenza di quella gravitazionale Due corpi che possiedono lo stesso tipo di elettrizzazione ( + o -) si respingono, mentre si attraggono se possiedono tipi di elettrizzazione diversi (uno + e l’altro -) Interazione gravitazionale molto meno intensa di quella elettrica vediamo l’interazione gravitazionale solo perché quella elettrica, avendo una duplice natura, di solito dà origine a corpi neutri I materiali possono esser suddivisi in conduttori (rame) isolanti (plastica) Nei conduttori le cariche (elettroni di conduzione) sono libere di muoversi Carica indotta semiconduttori (ad es. Si e Ge) superconduttori (non presentano resistenza) F.Soramel Fisica Generale II - A.A. 2004/05 2 La carica elettrica è responsabile della forza elettrica, così come la massa lo è della forza gravitazionale F q1 -F Misuro F esercitata su q1 e -F esercitata su q2 q2 Se un sistema è isolato la sua carica totale rimane costante: principio di conservazione della carica elettrica (B. Franklin) Elettrostatica: studio dell’interazione tra due cariche elettriche a riposo (o al più in moto con v molto piccola) in un sistema inerziale Legge di Coulomb (1785) L’interazione elettrostatica tra due particelle cariche è proporzionale alle loro cariche ed è inversamente proporzionale al quadrato della distanza tra di esse; la direzione della forza è quella della linea congiungente le cariche stesse r qq r F =k F.Soramel 1 2 2 r ur Fisica Generale II - A.A. 2004/05 3 La costante k prende il nome di costante elettrostatica e il suo valore dipende dalle unità di misura utilizzate Utilizzando una bilancia di torsione posso misurare F. Non conosco il valore della carica allora fisso k in modo arbitrario k = 10 −7 c 2 = 8.9874 ⋅109 ≅ 9 ⋅109 c = velocità della luce θ F + + F In questo modo la carica di 1 C è definita come la carica che, posta ad 1 m da una carica uguale nel vuoto, viene respinta con una forza di 8.9874·109 N [k ] = Nm 2C −2 o kgm3C −2 Per praticità si pone k= 1 con 4πε 0 107 = 8.854 ⋅10 −12 N −1m − 2C − 2 ε 0 = permeattività del vuoto = 2 4πc F.Soramel Fisica Generale II - A.A. 2004/05 4 r q1q2 1 r F= u 2 r 4πε 0 r q1 e q2 vanno inserite con il loro segno F<0 forze attrattive e q di segno opposto F>0 forze repulsive e q dello stesso segno F12=-F21 q1 e q2 esercitano una sull’altra una forza di modulo uguale e verso opposto, F12 e F21 sono una coppia di azione e reazione Unità di misura della carica elettrica deriva da quella della corrente (Ampere): 1C è la quantità di carica che passa in un secondo attraverso una qualsiasi sezione di un filo percorso da una corrente di 1 A dq = idt La forza elettrostatica F è additiva (principio di sovrapposizione): r r r r r F1 = F12 + F13 + F14 + ... + F1n F.Soramel Fisica Generale II - A.A. 2004/05 5 Esempio x y A q1 q1 =1.5·10-3 C q2 =-0.5·10-3 C q3 =0.2·10-3 C q2 B F 3 F32 q3 C F31 AC = 1.2 m = r1 BC = 0.5 m = r2 F3 = ? −3 −3 r q2 q3 9 − 0.5 ⋅10 ⋅ 0.2 ⋅10 F32 = k 2 = 9 ⋅10 = −3.6 ⋅103 N 2 r2 0.5 r r F32 = −3.6 ⋅103 j N −3 −3 r q1q3 9 1.5 ⋅10 ⋅ 0.2 ⋅10 F31 = k 2 = 9 ⋅10 = 1.875 ⋅103 N 2 r1 1.2 r r F31 = 1.875 ⋅103 i N F3 = F312 + F322 = 4.06 ⋅103 N tgθ = F.Soramel F32 3.6 =− = −1.92 ⇒ θ = −62.5° F31 1.875 Fisica Generale II - A.A. 2004/05 6 Il campo elettrico Ogni regione dello spazio in cui una carica elettrica sia soggetta ad una forza elettrostatica è detta campo elettrico (dovuto alle cariche presenti) q0 carica di prova q1, q2, ..., qn cariche che generano il campo q0 risente del campo generato dalle n cariche (vale anche per le n cariche, ma non è un fatto rilevante per il discorso che stiamo facendo) F1 ∝ q0 , F2 ∝ q0 , F3 ∝ q0 ,..., Fn ∝ q0 ⇒ FTot ∝ q0 F.Soramel Fisica Generale II - A.A. 2004/05 7 Per valutare se siamo in presenza di un campo elettrico in una certa zona dello spazio, la esploriamo con una carica piccola detta carica di prova o carica esploratrice e misuriamo la forza che agisce su di essa r r F r r ? = oppure F = q0 E q0 r r E F se q0 > 0 |E| : intensità del campo elettrico è la forza che agisce sulla carica unitaria posta in quel punto [E ] = N ⋅ C −1 oppure kg ⋅ m ⋅ s −2 ⋅ C −1 Il campo elettrico è un campo vettoriale Il campo elettrico non dipende dalla carica di prova L’effetto del campo elettrico su cariche di segno opposto è di spostarle verso zone diverse ⇒polarizzazione Il campo elettrico gode della proprietà di sovrapposizione n r r r r r r 1 n qi r E = E1 + E2 + E3 + ... + En = ∑ Ei = u ∑ 2 ri 4πε 0 i =1 ri i =1 F.Soramel Fisica Generale II - A.A. 2004/05 8 F.Soramel Fisica Generale II - A.A. 2004/05 9 Linee di forza • In ogni punto le linee di forza sono tangenti alla direzione del campo elettrico in quel punto • Si determinano usando una carica di prova positiva • Escono dalle cariche + ed entrano in quelle – • Sono tracciate in modo che il numero di linee che attraversano una superficie unitaria ⊥ ad esse è ∝ all’intensità del campo elettrico E linee si addensano ⇒ E è grande linee si diradano ⇒ E è piccolo F.Soramel Fisica Generale II - A.A. 2004/05 10 Dipolo elettrico F.Soramel Fisica Generale II - A.A. 2004/05 11 Vettori campo elettrico nello spazio attorno ad una carica puntiforme positiva F.Soramel Fisica Generale II - A.A. 2004/05 12 Lamina non conduttrice infinita Distribuzione uniforme di cariche + da un lato Forza netta ⊥ al piano uscente dal piano Piano infinito e distribuzione di carica uniforme ⇒vettori campo elettrico hanno tutti la stessa intensità Campo elettrico uniforme F.Soramel Fisica Generale II - A.A. 2004/05 13 Sia q0 la carica esploratrice, a distanza r da q (che genera il campo elettrico) si ha r F= 1 qq0 r ur 2 4πε 0 r r r F = q0 E r 1 qq0 r u r = q0 E 2 4πε 0 r r 1 q r E= u ∀ punto dello spazio 2 r 4πε 0 r F.Soramel Fisica Generale II - A.A. 2004/05 14 Esempio x y q2 B E(C) E2(C) E1(C) q3 C A q1 F3 = 4.06 ⋅106 N F E3 = 3 = 2.03 ⋅107 N ⋅ C −1 q3 q1 =1.5·10-3 C q2 =-0.5·10-3 C q3 =0.2·10-3 C AC = 1.2 m = r1 BC = 0.5 m = r2 E(C) = ? E3 è il campo in cui si trova q3 che qui equivale alla carica di prova oppure E1 (C ) = q1 = 9.37 ⋅106 N ⋅ C -1 2 4πε 0 r1 q2 E2 (C ) = = −18 ⋅106 N ⋅ C -1 2 4πε 0 r2 E1 ed E2 sono i campi generati da q1 e q2 in C E (C ) = E12 (C ) + E22 (C ) = 2.03 ⋅106 N ⋅ C -1 = E3 F.Soramel Fisica Generale II - A.A. 2004/05 15 L’esperienza di Millikan (1910 – 1913) quantizzazione della carica • Il campo elettrico può essere applicato e tolto • Le gocce di olio si caricano per strofinio Analisi teorica Gocce di massa m e raggio r In assenza di campo le gocce scendono in caduta libera secondo l’equazione ma = mg − 6πηrv In cui il secondo termine rappresenta l’attrito viscoso Quando a = 0, la velocità diviene costante (velocità limite) v1* (verso il basso) (si trascura la spinta di Archimede) mg 2 ρr 2 g v = = 6πηr 9η * 1 F.Soramel 4 m 3m V = πr 3 ρ = = 3 V 4πr 3 Fisica Generale II - A.A. 2004/05 16 Applico il campo elettrico E (verso l’alto) e la goccia ha carica q > 0 ma = − mg + qE − 6πηrv La goccia sale e la sua velocità limite v2* vale v2* = qE − mg 6πηr Combinando i valori delle due velocità limite si ottiene il valore della carica q ( 6πηr v1* + v2* q= E ) Misuro v1* ⇒ r Misuro v2* ⇒ q F.Soramel Fisica Generale II - A.A. 2004/05 17 Analisi sperimentale Sperimentalmente si trova che v1* è costante per tutte le gocce, mentre v2* dipende dalla carica delle gocce (le particelle possono cambiare carica a causa dell’interazione con le particelle dell’aria ionizzate dai raggi cosmici). Se c’è un cambio di carica ∆q, si registrerà un cambio di velocità ∆v2* 6πηr * ∆q = ∆v2 ∆q può essere > o < 0 E Ripetendo l’esperimento per più gocce si verifica che ∆q = ne e = 1.6021⋅10 −19 C carica elementare Si ottiene così che la carica è quantizzata e che ogni carica è associata ad un oggetto dotato di massa F.Soramel Fisica Generale II - A.A. 2004/05 18 F.Soramel Fisica Generale II - A.A. 2004/05 19 Il dipolo elettrico Vogliamo calcolare il campo in P creato dalle cariche +q e –q uguali in modulo. Esso sarà la somma di E+ ed E-, entrambi in direzione z E = E+ + E− = = 1 q 1 q − = 2 2 4πε 0 r+ 4πε 0 r− q d 4πε 0 z − 2 2 − q d 4πε 0 z + 2 2 −2 −2 d d 1 − − 1 + 2 z 2 z d z >> d ⇒ << 1 2z q E= 4πε 0 z 2 Facciamo ora uno sviluppo binomiale F.Soramel Fisica Generale II - A.A. 2004/05 20 −2 d 2d + ... 1 − = 1 + ( ) z z 2 2 1 ! 2 d 2d + ... 1 + = 1 − 2 z (1!) 2z Otteniamo così E= q 4πε 0 z 2 2d 2d 1 + + ... − 1 − + ... 2 z 2 z Notiamo che i termini successivi al primo sono potenze successive di (d/z) << 1 ⇒ possiamo trascurarli Edipolo = q 2d 1 qd 1 p = = 4πε 0 z 2 z 2πε 0 z 3 2πε 0 z 3 Definiamo momento di dipolo la seguente quantità r r orientato dalla carica – a quella + p = qd In generale il campo elettrico del dipolo varia come 1/r3, dove r è la distanza dal centro del dipolo. Il campo del dipolo è più debole di quello di una singola carica. Per punti sull’asse del dipolo E e p sono paralleli F.Soramel Fisica Generale II - A.A. 2004/05 21 Dipolo in un campo elettrico esterno Molecola di acqua in un campo elettrico uniforme esterno E. La molecola di acqua è un dipolo perché le sue cariche +q e -q sono posizionate rigidamente Quello che avviene è che i vettori E e p non sono paralleli, ma formano un angolo θ Dal punto di vista dinamico abbiamo che su q e su –q agisce la forza elettrica dovuta al campo E r r r r F = qE e F+ q = − F− q F.Soramel Fisica Generale II - A.A. 2004/05 22 Globalmente abbiamo r Fris = 0 r τ ris ≠ 0 ⇓ ⇓ CM resta fermo il dipolo ruota attorno al CM r r r r d r r d τ1 = × F τ 2 = × − F 2 2 d d τ 1 + τ 2 = τ ris = − F sin θ − F sin θ = −dF sin θ 2 2 τ ris = −qEd sin θ = − pE sin θ ( ) r r r τ ris = p × E Il dipolo risente di un momento torcente che tende ad allinearlo ad E F.Soramel Fisica Generale II - A.A. 2004/05 23 Energia potenziale di un dipolo elettrico L’energia potenziale del dipolo risulta minima quando p¦ E Arbitrariamente scegliamo U = 0 per θ = 90o L = − ∆U L = ∫ τdθ θ θ 90° 90° ∆U = U (θ ) − U (90°) = − L = − ∫ τdθ = ∫ pE sin θdθ ∆U = − pE cosθ r r U = −p⋅E U minima U massima In generale si ha a meno della costante arbitraria p ¦ E (θ = 0) p ¦ -E (θ = 180o) U(0) = -pE U(180o) = pE Lθ i −θ f = −∆U = U (θ i ) − U (θ f ) F.Soramel Fisica Generale II - A.A. 2004/05 24 F.Soramel Fisica Generale II - A.A. 2004/05 25 Calcoliamo il campo elettrico generato da un filo molto lungo e sottile che porta una carica λ per unità di lunghezza dq = λds ds s r dE ( P) = 1 λds 4πε 0 r 2 dEcosθ L’elemento simmetrico a ds rispetto al punto O crea in P R dE un campo dE uguale in modulo, ma con componente verticale di verso opposto Le componenti del campo elettrico parallele al filo si elidono, restano quindi solo le componenti dEcosθ ⊥ al filo uR O θ P π 2 π − 2 E=∫ λ dE cos θ = 4πε 0 π 2 π − 2 ∫ ds cos θ r2 r = R sec θ s = Rtgθ ⇒ ds = Rsec 2θdθ F.Soramel Fisica Generale II - A.A. 2004/05 26 Dopo aver fatto le sostituzioni integriamo tra 0 e π/2 e moltiplichiamo il risultato per 2 2λ E= 4πε 0 π 2 0 ∫ π λ R sec 2 θ 2 cos θdθ = cos θdθ = 2 2 ∫ 0 2πε 0 R R sec θ λ = sin θ 2πε 0 R π 2 0 = λ 2πε 0 R In conclusione r E= F.Soramel λ r uR 2πε 0 R r 1 E∝ R Fisica Generale II - A.A. 2004/05 27 Vediamo ora il campo elettrico generato sull’asse di un anello di plastica uniformememte carico con densità di carica λ dE ( P) = dq = λds r 2 = z 2 + R2 1 λds dE = 4πε 0 R 2 + z 2 ( dE = dE cos θ = dE = F.Soramel 1 4πε 0 Le componenti dE⊥ si elidono, ⇒Efinale z e restano solo le componenti del campo parallele ) all’asse dell’anello z dE = r λzds (R 2 1 λds 4πε 0 r 2 +z ) 3 2 2 z (R 2 +z ) 1 2 2 dE ⇒ integro tra s = 0 e s = 2πR Fisica Generale II - A.A. 2004/05 28 E = ∫ dE = ∫ dE cos θ = = zλ 2πR ( 4πε 0 R + z 2 ) 3 2 2 = zλ ( 4πε 0 R + z 2 ) ∫ 2π R 3 0 2 2 ds = qz ( 4πε 0 R + z 2 ) 3 2 2 Per z >> R si ottiene r qz 1 q Eanello = = ottengo il campo della carica puntiforme q 4πε 0 z 3 4πε 0 z 2 Per z = 0 F.Soramel r Eanello = 0 Fisica Generale II - A.A. 2004/05 29 Vediamo il campo elettrico generato sull’asse di un disco uniformememte carico con densità di carica σ Consideriamo il disco suddiviso in tanti anelli concentrici Come quello di raggio r e spessore dr Il calcolo del campo elettrico procede in due fasi: 1. calcoliamo il campo dell’anello 2. sommiamo su tutti gli anelli in pratica dobbiamo fare due integrazioni Conosciamo già il campo dell’anello dq = σdA = σ 2πrdr dq z dEanello = 4πε 0 r 2 + z 2 ( Edisco = ∫ dEanello = Σ F.Soramel σz 4πε 0 ) 32 ∫ (z R 0 2 = σ 2πrdr z 4πε 0 r 2 + z 2 + r2 Fisica Generale II - A.A. 2004/05 ( ) 32 ) (2r )dr −3 2 30 Abbiamo a che fare con un integrale del tipo x m +1 3 2 2 x dx con , , dx = 2rdr = x = z + r m = − ∫ m +1 2 m Otteniamo quindi E disco E disco ( ) σz z 2 + r 2 = 4ε 0 −1 2 σ = 2ε 0 −1 2 R = 0 z 1 − z2 + R2 ( ) 12 σz 2ε 0 ( ) per z ≥ 0 Per R ? ∞ Edisco → E piano∞ = σ 2ε 0 Edisco → E piano∞ = σ 2ε 0 Per z ? 0 F.Soramel 1 1 ⇒ − 2 + 2 z + R z Fisica Generale II - A.A. 2004/05 31 Legge di Gauss Sfrutta le simmetrie che spesso riscontriamo in fisica Equivale alla legge di Coulomb, l’utilizzo dell’una o dell’altra legge dipende dai casi Superficie gaussiana: ipotetica superficie chiusa Mette in relazione le cariche all’interno della superficie chiusa con i campi elettrici in tutti i punti della superficie stessa Abbiamo bisogno del concetto di flusso Corrente d’aria con v uniforme diretta verso una spira quadrata di area A, Φ è il flusso volumico (portata volumica) con cui l’aria fluisce attraverso la spira r r Φ = (v cosθ )A = vA cosθ = v ⋅ A Flusso:quantità del campo intercettata dalla superficie F.Soramel Fisica Generale II - A.A. 2004/05 32 In generale, preso un campo vettoriale V e una superficie S, orientata e suddivisa in superfici infinitesime dSi, abbiamo che, ad ogni dSi corrisponde un versore uni che orienta la superficie e un angolo θi tra tale versore e il vettore campo V dS1 , dS 2 , dS3 ,..., dS n r r r r u n1 , un2 , un3 , ......,unn θ1 , θ 2 , θ 3 , .........,θ n Per definizione il flusso di V è un integrale di superficie dato da Φ = V1dS1 cos θ1 + V2 dS 2 cos θ 2 + ... + Vn dS n cos θ n = r r r r r r = V1 ⋅ u n1 dS1 + V2 ⋅ un2 dS 2 + ... + Vn ⋅ unn dS n ⇒ r r Φ = ∫ V ⋅ un dS S Φ può essere positivo o negativo a seconda del valore di cosθ, se θ = π/2 allora Φ = 0, il vettore campo V è tangente alla superficie S in ogni suo r r punto; se S è chiusa Φ = V ⋅ u dS ∫ n S F.Soramel Fisica Generale II - A.A. 2004/05 33 Se ora il campo vettoriale è proprio il campo elettrico E generato da una carica q posta al centro di una superficie chiusa sferica S, il suo flusso attraverso detta superficie vale (ricordiamo che E e un sono sempre paralleli in una sfera al cui centro c’è la carica q e che quindi il loro prodotto scalare altro non è che il prodotto dei moduli, inoltre la superficie S della sfera vale 4πr2) r r Φ Er = ∫ E ⋅ un dS = ∫ EdS = E ∫ dS = S S S q 1 q 2 4πr = 2 4πε 0 r ε0 Da quanto sopra ricavato si può notare che Φ non dipende dal raggio della sfera, ma solo dalla carica q in essa racchiusa F.Soramel Fisica Generale II - A.A. 2004/05 34 Consideriamo ora una superficie chiusa qualsiasi che racchiude la carica q q 1 Φ Er = ∫ E cosθdS = ∫ S Φ Er = S 4πε 0 r 2 cosθdS q 1 cosθ dS 2 ∫ 4πε 0 S r Dalla definizione di angolo solido si ha dΩ = 1 cosθdS 2 r Pertanto dΩ è l’angolo solido infinitesimo sotto cui la superficie dS è vista dalla carica q L’angolo solido attorno ad un punto vale 4π steradianti, quindi q q q Φ Er = d Ω = 4 π = 4πε 0 Ω∫ 4πε 0 ε0 F.Soramel Fisica Generale II - A.A. 2004/05 35 Abbiamo visto che il flusso del campo elettrico E attraverso una superficie chiusa qualunque vale sempre q/ε0, indipendentemente dalla forma della superficie e dalla collocazione della carica q all’interno della superficie stessa Notiamo inoltre che: • Se q è esterno alla superficie chiusa ⇒ flusso è nullo • Se all’interno della superficie ci sono più cariche ⇒ flusso = Σ flussi Legge di Gauss Il flusso del campo elettrico attraverso una superficie chiusa racchiudente le cariche q1, q2, ..., qn è r r q r Φ E = ∫ E ⋅ un dS = ε0 S dove q = q1 + q2 +...+ qn è la carica netta racchiusa all’interno della superficie S F.Soramel Fisica Generale II - A.A. 2004/05 36 Moto di una carica in campo elettrico y a α P r r r r q r F = ma = qE ⇒ a = E m x Il rapporto tra q ed m determina l’accelerazione cui è sottoposta la particella di carica q e massa m; se il campo elettrico E è uniforme, l’accelerazione a risulta costante e quindi la traiettoria seguita dalla particella è una parabola. Supponiamo che la particella entri nella zona in cui c’è campo elettrico con velocità v0 diretta orizzontalmente da sx verso dx, sia inoltre v0 - E, indichiamo infine con v la velocità della particella in uscita dal campo elettrico, con α l’angolo di deflessione della stessa rispetto all’asse delle x, con d la distanza dall’asse delle x del punto P in cui la particella colpisce lo schermo e con a la lunghezza dei piatti deflettenti. F.Soramel Fisica Generale II - A.A. 2004/05 37 Dalla cinematica sappiamo che 1 q x = v0t y = Et 2 ⇒ y = 2m 1 q E 2 x 2 m v02 Abbiamo così verificato che la traiettoria è una parabola dy ⇒ angolo di deflessione α (per x = a) dx q E dy tgα = = a 2 dx x = a m v0 Se la deviazione dall’orizzontale all’uscita dai piatti deflettenti è piccola, ovvero se lo schermo è sufficientemente lontano, possiamo scrivere tgα = d qEa d ⇒ ≅ 2 L mv0 L I tubi a raggi catodici e gli oscilloscopi sono basati su queste proprietà F.Soramel Fisica Generale II - A.A. 2004/05 38 Campo elettrico in un conduttore In entrambi i casi se il conduttore è isolato e possiede una carica totale q, detta carica si dispone sulla superficie esterna del conduttore; se così non fosse infatti ci sarebbe una forza sulle cariche (dovuta al campo elettrico esistente all’interno del conduttore) e si formerebbero delle correnti elettriche nel conduttore. Sperimentalmente si trova che queste correnti non esistono e quindi, in condizioni statiche, il campo elettrico all’interno di un conduttore carico di forma qualsiasi è nullo e le cariche si dispongono sulla superficie esterna del conduttore. F.Soramel Fisica Generale II - A.A. 2004/05 39 Campo elettrico di una distribuzione sferica di cariche Prendiamo una sfera di raggio a con carica q, il campo, per questioni di simmetria, deve essere radiale. Consideriamo ora una superficie gaussiana di raggio r concentrica con la prima, abbiamo r r Φ = ∫ E ⋅ u n dS = E ∫ dS = E 4πr 2 r E S S Applichiamo Gauss ed esaminiamo le possibilità al variare di r r > a la carica q è tutta contenuta nella superficie gaussiana di raggio r ( ) E 4πr 2 = F.Soramel q q ⇒E= ε0 4πε 0 r 2 È come se la carica fosse tutta localizzata nel centro della sfera Fisica Generale II - A.A. 2004/05 40 r<a •Se la carica è superficiale ⇒ E = 0 •Se la carica è distribuita uniformemente in tutto il volume della sfera q’ è la carica contenuta all’interno della superficie gaussiana e vale q' = 4 3 q πr = 3 r 3 4 3 3 a πa 3 q Quindi ( ) qr 3 q E 4πr = ⇒ E = r 3 3 ε 0a 4πε 0 a 2 Il campo elettrico dentro ad una sfera isolante uniformemente carica varia proporzionalmente ad r F.Soramel Fisica Generale II - A.A. 2004/05 41 Infine resta da esaminare cosa succede sulla superficie della sfera r=a E− = q a q 1 venendo dall' interno = 3 2 4πε 0 a 4πε 0 a E+ = q 1 4πε 0 a 2 venendo dall' esterno I due valori E+ ed E- coincidono quindi il campo E è continuo in r = a r=0⇒E=0 E a F.Soramel Fisica Generale II - A.A. 2004/05 r 42 Campo elettrico generato da una distribuzione cilindrica di carica di lunghezza infinita Consideriamo una distribuzione di carica per unità di lunghezza λ distribuita uniformemente su un tratto cilindrico di altezza h e tale che q = λh; sia a il raggio del cilindro. Il campo elettrico ha direzione radiale per questioni di simmetria e certamente dipenderà dalla distanza r dall’asse del cilindro. Considero una superficie cilindrica coassiale alla superficie carica e con raggio r, il flusso attraverso detta superficie vale sempre Φ Er = Φ Er (B1 ) + Φ Er (B2 ) + Φ Er (sup. lat.) = Φ Er (sup. lat.) r r Φ Er (sup. lat.) = ∫ E ⋅ u n dS =E 2πrh S Anche in questo caso dobbiamo distinguere vari casi F.Soramel Fisica Generale II - A.A. 2004/05 43 r > a la carica q è tutta contenuta nella superficie gaussiana di raggio r 2πrhE = λh λ 1 ⇒E= 2πε 0 r ε0 Come nel caso del filo infinito con carica uniforme r< a •Se la carica è superficiale ⇒ E = 0 •Se la carica è distribuita uniformemente in tutto il volume del cilindro q’ è la carica contenuta all’interno della superficie gaussiana e vale πr 2 h r2 r2 q ' = q 2 = q 2 = λh 2 πa h a a λhr 2 λ 2πrhE = E r ⇒ = 2 2 ε 0a 2πε 0 a Il campo elettrico dentro ad un cilindro isolante uniformemente carico varia proporzionalmente ad r (come per la sfera) F.Soramel Fisica Generale II - A.A. 2004/05 44 Infine resta da esaminare cosa succede sulla superficie del cilindro r=a E− = λ a λ 1 = venendo dall' interno 2πε 0 a 2 2πε 0 a E+ = λ 1 2πε 0 a venendo dall' esterno I due limiti coincidono quindi il campo E è continuo in r = a r=0⇒E=0 E a F.Soramel Fisica Generale II - A.A. 2004/05 r 45 Legge di Gauss in forma differenziale La parete ABCD ha area dS = dxdz e il flusso z del campo elettrico attraverso di essa vale C’ C E D’ D Φ Er ( ABCD ) = EdS cos ϑ = (E cos ϑ )dxdz = E y dxdz Ey B’ B θ dz dx y Attraverso A’B’C’D’ abbiamo un flusso negativo A’ dy A Φ Er ( A' B' C' D') = −Ey' dxdz x ' Attraverso la superficie del cubo in direzione y il flusso vale ( ) ( ) Φ Er ( y ) = E y dxdz + − E 'y dxdz = E y − E y' dxdz Se ora ricordiamo che AA’ = dy è infinitesimo, abbiamo che anche la differenza Ey – E’y è molto piccola, quindi E y − E y' = dE y = con F.Soramel ∂E y ∂y ∂E y ∂y dy r rapidità di variazione della componente y di E Fisica Generale II - A.A. 2004/05 46 Quindi il flusso totale in direzione y vale ∂E ∂E y dy dxdz = y dV ∂y ∂y Attraverso tutto il volume abbiamo Φ Er = ∂E y ∂E x ∂E dV + dV + z dV = ∂x ∂y ∂z ∂E ∂E y ∂E z dq dV = = x + + ∂y ∂z ε0 ∂x Ricordando ora che dq = ρdV, otteniamo ∂E x ∂E y ∂E z ρ + + = ∂y ∂z ε 0 ∂x r ρ divE = ε0 relazione locale tra campo elettrico e distribuzione di carica F.Soramel Fisica Generale II - A.A. 2004/05 47 Il potenziale elettrico e l’energia potenziale Forza elettrica è centrale ⇒ conservativa ⇒ energia potenziale elettrica Definiamo il potenziale elettrico in un punto come l’energia potenziale posseduta da una carica unitaria posta in quel punto V= U q U = qV [V ] = volt V = m 2 kgs − 2C −1 Il potenziale è una caratteristica del campo e non della carica Il potenziale, come U, è definito a meno di una costante arbitraria: poniamo V = 0 per r = ∞ q si muove da A verso B lungo la curva e VB attraversa una regione in cui c’è campo E B elettrico E ds ES U A − U B = q (VA − VB ) VA U A − U B = −∆U = LA→ B lavoro fatto sulla carica A F.Soramel Fisica Generale II - A.A. 2004/05 48 Pertanto troviamo LA→ B = q (VA − VB ) differenza di potenziale elettrico r r B r r = ∫ F ⋅ dr = ∫ qE ⋅ dr B L A→ B A Possiamo anche definire il potenziale come il lavoro fatto dal campo elettrico per portare la carica di prova dall’infinito al punto in cui si misura V, V = (-L∞/q) A r r E ∫ ⋅ dr = V A − VB B A Lungo un percorso chiuso, dato che il campo è conservativo, abbiamo r r ∫ E ⋅ dr = 0 In generale, lungo un percorso qualunque se ES è la componente del campo lungo il percorso, si ha B ∫ E ds = V S A B A − VB = −(VB − VA ) = − ∫ dV A Se A e B sono molto vicini possiamo scrivere F.Soramel Fisica Generale II - A.A. 2004/05 49 ES ds = −dV Ex = − ES = − ∂V ∂s ∂V ∂V ∂V Ey = − Ez = − ∂x ∂y ∂z Quindi r E = − gradV In questo modo posso calcolare V noto E e viceversa Ad esempio consideriamo un campo elettrico uniforme (E = costante) con unica componente lungo l’asse delle x x Edx = −dV x ∫ Edx = − ∫ dV 0 V = 0 per x = 0 0 V = -Ex Notiamo che in questo caso il potenziale cresce nella direzione in cui il campo elettrico decresce, ovvero che la direzione del campo elettrico è quella in cui V decresce F.Soramel Fisica Generale II - A.A. 2004/05 50 Se mi sposto da x1 ad x2 ho V1 = − Ex1 V2 = − Ex2 V2 − V1 = − E ( x2 − x1 ) E=− V2 − V1 V1 − V2 = d d d = ( x2 − x1 ) [E] = Vm −1 = NC −1 Notiamo che •se V1-V2 > 0 ⇒ E va da x1 a x2 •se V1-V2 < 0 ⇒ E va da x2 a x1 Consideriamo ora una carica puntiforme q sorgente del campo E E=− ∂V ∂r q>0 q dV =− 2 4πε 0 r dr ∞ 0 q dr = − ∫ dV 4πε 0 ∫0 r 2 V V= q 1 4πε 0 r F.Soramel V = 0 per r = ∞ V > o < 0 a seconda della carica Fisica Generale II - A.A. 2004/05 51 Il potenziale V è additivo, pertanto se ho più cariche, ottengo q1 q2 qn 1 V= + + ... + = 4πε 0 r1 4πε 0 r2 4πε 0 rn 4πε 0 n qi ∑ i =1 ri Le superfici per cui è V = costante sono superfici equipotenziali, E è sempre ⊥ ai punti di una superficie equipotenziale (il lavoro per muoversi su una superficie equipotenziale è nullo) Se E è uniforme, allora V = costante ⇒ x = costante ⇒ superfici equipotenziali sono dei piani Se E è generato da una carica puntiforme ⇒ superfici equipotenziali sono delle sfere F.Soramel Fisica Generale II - A.A. 2004/05 52 Consideriamo il caso del filo di lunghezza infinita ed uniformemente carico con distribuzione lineare di carica λ r E= λ r ur 2πε 0 r E=− dV λ 1 = dr 2πε 0 r − ∫ dV = V =− F.Soramel r E = - gradV dr λ 2πε 0 ∫ r λ ln r + C se C = 0 per r = 1 ⇒ V(1) = 0 2πε 0 Fisica Generale II - A.A. 2004/05 53 Consideriamo ora l’energia totale di una particella di massa m e carica q in una zona in cui è presente un campo elettrico E ETOT = EK + U = 1 2 mv + qV 2 Dato che non ci sono forze dissipative, quando la particella si muove dalla posizione 1 alla 2 abbiamo, per il principio di conservazione dell’energia ETOT (1) = ETOT (2) 1 2 1 mv1 + qV1 = mv22 + qV2 2 2 1 1 ∆E K12 = L1→2 = mv22 − mv12 L1→2 = q (V1 − V2 ) 2 2 1 2 1 2 mv2 − mv1 = q (V1 − V2 ) 2 2 Volt = variazione di potenziale elettrico che una carica di 1 C deve effettuare per aumentare la propria energia di 1 J q > 0 EK aumenta spostandosi verso V inferiori q < 0 EK aumenta spostandosi verso V superiori F.Soramel Fisica Generale II - A.A. 2004/05 54 Se v1 = 0 e in 2 è V2 = 0 1 2 mv2 = qV1 ⇒ principio su cui si basano gli acceleratori elettrostatici 2 1 eV = (1.6 · 10-19 C ) (1 V) = 1.6·10-19 J Ee = mec2 = 8.1867 ·10-14 J = 0.511 MeV Ep = mpc2 = 1.5032 ·10-10 J = 938.26 MeV En = mnc2 = 1.5053 ·10-10 J = 939.55 MeV F.Soramel Fisica Generale II - A.A. 2004/05 55 Riconsideriamo ora il caso della sfera isolante con carica q e raggio R a) carica superficiale uniforme σ 0≤r ≤ R E =0 V = VR = costante r=R ER = r>R q 1 σ R2 E= = 4πε 0 r 2 ε 0 r 2 q 1 σ = 4πε 0 R 2 ε 0 r2 V (r2 ) − V (r1 ) = − ∫ Edr = r2 → ∞ V (r2 ) → 0 r1 VR = σ R = ER R ε0 q 4πε 0 1 1 − r2 r1 q 1 σ R2 V (r ) = = 4πε 0 r ε 0 r F.Soramel Fisica Generale II - A.A. 2004/05 56 b) carica volumetrica uniforme ρ F.Soramel r =0 E =0 0<r<R 4 q = ρV q(r) = ρ πr 3 3 q(r) 1 ρ r 3 ρr = = E= 4πε 0 r 2 3ε 0 r 2 3ε 0 r=R E = ER = r>R q 1 ρ R3 E= = 2 4πε 0 r 3ε 0 r 2 q 1 ρR = 4πε 0 R 2 3ε 0 Fisica Generale II - A.A. 2004/05 57 Per il potenziale abbiamo r>R q 1 ρR 3 1 V= = 4πε 0 r 3ε 0 r r=R V = VR = 0<r<R - q 1 ρR 2 = ER R = 4πε 0 R 3ε 0 dV =E dr VR R V(r) r - ∫ dV = ∫ Edr ρr ρ ρ 1 2 1 2 ρ VR − V (r ) = − ∫ dr = − rdr = − R2 − r 2 R − r =− ∫ 3ε 0 3ε 0 r 3ε 0 2 2 6ε 0 r R V (r ) = VR + R ( ) ρ ρR 2 ρR 2 ρr 2 R2 − r 2 = + − 6ε 0 3ε 0 6ε 0 6ε 0 ( ) 1 ρR 2 ρr 2 V (r ) = − 2 ε0 6ε 0 r=0 F.Soramel ρR 2 V(0) = = VMAX 2ε 0 Fisica Generale II - A.A. 2004/05 58