Capitolo 8 – Biomarkers Mytilus galloprovincialis Capitolo 8 – BIOTA: BIOMARKERS nei Mytilus galloprovincialis 8.1 Campionamento degli organismi e metodiche utilizzate I campionamenti di cantiere nell’area del Terminale, per lo studio dei biomarkers nei Mytilus galloprovincialis, sono stati effettuati a Dicembre 2008. Gli organismi sono stati prelevati da una mitilicoltura di Portonovo (Ancona) e in parte immediatamente traslocati nella stessa area (TC041), utilizzata come sito di riferimento per valutare l’effetto della procedura di traslocazione. Entro le 24 h, gli organismi sono stati traslocati in due siti posti nell’area del Terminale. Le due stazioni di campionamento erano state inizialmente previste in prossimità del Terminale, a tale scopo durante le attività di monitoraggio nella fase di bianco erano state ubicate strutture di biomonitoraggio contenenti i mitili trapiantati (Mytilus galloprovincialis); a causa tuttavia della intensa attività di pesca a strascico che abitualmente si svolge nella zona sono state successivamente sistemate in una posizione più protetta, in corrispondenza dell’impianto di mitilicoltura “VISMA”. Le due stazioni di campionamento (TC039, TC040) sono state mantenute nel medesimo impianto di mitilicoltura anche per la fase di cantiere. Il recupero degli organismi in tutte le stazioni è stato effettuato dopo circa 4 settimane. La posizione delle stazioni con il dettaglio delle coordinate geografiche è riportata nel Capitolo 3 par. 3.2. Al termine dei periodi di traslocazione, i mitili (5.5 ± 0.5 cm) sono stati portati in laboratorio e mantenuti per 12h in acquario a 18°C. Per ogni punto di campionamento, le ghiandole digestive di 30 organismi sono state dissezionate e suddivise in 10 pool, congelate in azoto liquido e mantenute a 80°C fino al momento delle analisi. Per la valutazione dell’attività dell’acetilcolinesterasi, della stabilità lisosomiale e del danno genotossico, è stata prelevata un’aliquota di emolinfa dal muscolo adduttore di 5 organismi per ogni punto di campionamento. Per quantificare i livelli di metallotioneine, i campioni di ghiandola digestiva sono stati omogenati (1:3 p/v) in tampone Tris-HCl 20 mM pH 8.6 con saccarosio 0.5 M, leupeptina 0.006 mM, fenilmetilsolfonilfluoruro (PMSF) 0.5 mM, β-mercaptoetanolo 0.01%. Dopo centrifugazione a 30.000 xg per 45 minuti a 4°C, la purificazione delle metallotioneine è stata effettuata attraverso una serie di precipitazioni etanoliche. Il pellet ottenuto da questi procedimenti e contenente le metallotioneine, è stato asciugato sotto flusso d’azoto, risospeso nuovamente in una soluzione di NaCl 0.25 M e HCl 1 N, contenente EDTA 4 mM per eliminare i cationi metallici legati alle metallotioneine. Alla soluzione così ottenuta è stato aggiunto tampone Na-fosfato 200 mM pH 8, NaCl 2 M e DTNB 0.43 mM ed il ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro – Fase di cantiere 577 Capitolo 8 – Biomarkers Mytilus galloprovincialis campione ulteriormente centrifugato a 3.000 xg per 5 minuti a 4°C. La concentrazione delle metallotioneine è stata valutata in rapporto ai gruppi –SH determinati spettrofotometricamente a λ = 412 nm mediante reazione con l’acido 5,5’-ditio-bis-2-nitrobenzoico (DTNB). La quantificazione è stata effettuata attraverso una retta standard di calibrazione, con concentrazioni note di glutatione ridotto (GSH) (50-500μM) (Viarengo et al., 1997). La proliferazione perossisomiale, è stata misurata per via spettrofotometrica attraverso l’attività enzimatica della acil-CoA ossidasi (AOX). Il campione è stato omogenato in un tampone contenente NaHCO3 (1 mM, pH 7.6), EDTA 1 mM, etanolo 0.1%, Triton X-100 0.01%; l’analisi spettrofotometrica ha previsto l’incubazione del campione con un working buffer contenente tampone K-fosfato (10 mM pH 7.4), diclorofluoresceina-diacetato (DCF-DA) (2.2 mM), perossidasi esogena (1.2 U/ml), sodio azide (40 µM), Triton X-100 (0.02%) al buio, a 25°C per 5 minuti. La reazione è stata fatta iniziare aggiungendo come substrato il palmitoil CoA (30 µM), ed è stata seguita per tre minuti alla temperatura di 25°C (Small et al. 1985). L’attività dell’acetilcolinesterasi è stata determinata sull’emolinfa degli organismi centrifugata per 10 minuti a 10.000 xg. L’attività dell’acetilcolinesterasi è stata misurata secondo il metodo di Ellman (1961) usando come substrato l’acetilcolina iodide, che viene convertita dall’enzima in tiocolina. Questa reagisce con l’acido 5,5’-ditio-bis-2-nitrobenzoico (DTNB), che dà origine ad un anione giallo che viene quantificato alla lunghezza d’onda di 412 nm (ε = 13.6 mM-1cm-1). La stabilità lisosomiale è stata misurata negli emociti prelevando l’emolinfa dal muscolo adduttore posteriore di cinque organismi per sito di campionamento. Una soluzione stock di Rosso Neutro è stata preparata dissolvendo 28.8 mg di colorante in 1 ml di dimetilsulfossido (DMSO) e conservata a 4°C per non più di 3 settimane. Al momento dell’analisi 10 µl di soluzione stock sono stati diluiti in 5 ml di soluzione fisiologica. Le cellule sono quindi state incubate con il colorante e, mediante valutazione microscopica, è stato calcolato il tempo al quale il 50% degli emociti presenta il Rosso Neutro non più compartimentalizzato nei lisosomi ma rilasciato nel citosol (Lowe et al., 1995). La comparsa di danni genotossici è stata valutata attraverso il test della cometa e la frequenza di micronuclei (Gorbi et al., 2008, Venier et al., 1997). Il test della cometa misura la perdita di integrità strutturale del DNA e permette una stima delle rotture a carico dei legami zucchero-fosfato nella doppia elica del DNA (strand breaks). Il saggio della cometa è stato eseguito sugli emociti prelevati dal muscolo adduttore posteriore e per ogni sito sono stati analizzati 5 individui in replicato. Immediatamente dopo il prelievo gli emociti sono stati lavati in un buffer salino (500 mM NaCl, 120 mM KCl, 20 mM HEPES, 10 mM EDTA) con brevi centrifugate successive e portati alla concentrazione di 40 x 104 cellule x ml -1. Prima di essere imbibite su gel d’agarosio a basso punto di ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro – Fase di cantiere 578 Capitolo 8 – Biomarkers Mytilus galloprovincialis fusione, le cellule sono state preservate in ghiaccio al riparo dalla luce. Tre strati successivi di gel d’agarosio a basso punto di fusione sono aggiunti su vetrini da microscopia pre-allestiti con un film di gel d’agarosio a punto di fusione normale (di supporto). Ogni strato, compreso quello centrale con le cellule, è stato fatto aderire al vetrino porta-oggetto e reso di spessore omogeneo coprendolo con un vetrino copri-oggetto, alla temperatura di circa 37°C. Lasciato raffreddare per diversi minuti, il vetrino copri-oggetto è stato rimosso delicatamente e l’operazione ripetuta fino a quando tutti gli strati sono risultati pronti. Una volta preparati, i vetrini sono stati riposti per 90 minuti in una soluzione di lisi (2.5 M NaCl; 100 mM EDTA; 10 mM Trizma-base; 1% Triton X-100 e 10% DMSO), in modo da disgregare tutte le membrane cellulari e disperdere i contenuti citoplasmatici nel gel. Dopo la lisi cellulare i vetrini sono stati immersi in un buffer alcalino (75 mM NaOH; 10 mM EDTA a pH > 12.5) per 10 minuti, per favorire la denaturazione del DNA che induce una riduzione del grado di superavvolgimento del DNA, in maniera proporzionale al numero delle rotture dell’asse fosfodiesterico della molecola. Gli strand breaks sono stati messi in evidenza lasciando migrare il DNA, per ulteriori 10 minuti con una elettroforesi a 1 Vcm-1 sempre nello stesso buffer. Dopo un lavaggio di 5 minuti in buffer di neutralizzazione (400 mM TRIS, pH 7.5) e colorazione con DAPI (colorante fluorescente specifico per il DNA) i vetrini sono stati analizzati al microscopio. In presenza di un DNA poco degradato i nuclei appaiono dall’aspetto circolare, mentre nel caso contrario dopo la corsa elettroforetica i nuclei presentano una forma simile a quella di una cometa. Durante le campagne di bianco le quantificazione della perdita di integrità strutturale del DNA è stata effettuata attraverso una conta delle comete e loro attribuzione ad una di cinque possibili classi di danno, sulla base della grandezza delle teste e della lunghezza delle comete (Danno Totale). Nella campagna di cantiere la quantificazione è stata effettuata attraverso un software d’analisi di immagine CometScore 1.5 (TriTek corp) che fornisce il valore di % DNA nella coda. Per poter confrontare i risultati ottenuti tra bianco e cantiere, i valori ottenuti con il Danno Totale sono stati trasformati in valori di % di DNA nella coda attraverso un’opportuna retta di conversione. Oltre agli strand breaks che si formano anche in condizioni fisiologiche e possono essere compensati da sistemi enzimatici di riparo del DNA, gli effetti genotossici sono stati analizzati come comparsa di micronuclei (MN), che riflettono l’alterazione dell’equilibrio fra processi di rottura e riparo, a favore dei primi, con un accumulo delle rotture nel DNA. In queste circostanze, si possono avere conseguenze rilevanti per processi essenziali del ciclo cellulare, come la corretta segregazione del materiale genetico durante la mitosi, e la comparsa di micronuclei (MN), cioè di piccoli frammenti di cromatina fisicamente separati dal nucleo principale. La frequenza dei MN è stata determinata sugli emociti aspirati dal muscolo adduttore posteriore e dilavati in un buffer salino (500 mM NaCl, 120 mM KCl, 20 ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro – Fase di cantiere 579 Capitolo 8 – Biomarkers Mytilus galloprovincialis mM HEPES, 10 mM EDTA) con brevi centrifugate. Di seguito le cellule sono state trattate con fissativo di Carnoy (miscela 3:1 metanolo ed acido acetico) e sottoposte ulteriormente a brevi centrifughe, e cambi di fissativo, prima di allestire degli strisci su vetrino. Dopo colorazione dei preparati con 4',6-Diamidino-2-fenilindolo cloridrato (DAPI) (100 ngml-1), i vetrini sono stati esaminati al microscopio in fluorescenza per determinare la percentuale delle cellule contenenti MN. Per ciascun campione sono state contate almeno 2.000 cellule, considerando MN tutte quelle porzioni di cromatina fortemente DAPI positive in discontinuità fisica con il nucleo centrale. I sistemi enzimatici antiossidanti sono stati misurati in campioni di ghiandola digestiva omogenati (1:5 p/v) in tampone K-fosfato 100 mM, pH 7.5, con cloruro di sodio 2.5%, fenilmetilsolfonilfluoruro (PMSF) 0.1 mM ed i seguenti inibitori di proteasi: aprotinina 0.008 TIU/ml, leupeptina 1 µg/ml, pepstatina 0.5 µg/ml e bacitracina 0.1 mg/ml. Dopo centrifugazione a 100.000 xg per 1h e 10 min a 4°C, la frazione citosolica è stata aliquotata e conservata a -80ºC. Le attività enzimatiche sono state misurate con specifici saggi spettrofotometrici utilizzando uno strumento Varian (modello Cary 5) termostatato a temperatura costante di 18±1 °C. Tutte le metodiche sono riportate in Regoli et al., 2004. L’attività della catalasi è stata misurata seguendo la diminuzione di assorbanza (rilevata a λ = 240 nm; ε = -0.04 mM-1cm-1) dovuta alla decomposizione del perossido di idrogeno. Il saggio è stato condotto per un minuto in un volume finale di 1 ml contenente tampone K-fosfato 100 mM a pH 7.0, con H2O2 12 mM e aliquote opportune di campione. La famiglia enzimatica delle glutatione S-transferasi (GST) è stata analizzata seguendo l’aumento di assorbanza dovuto alla formazione del complesso di coniugazione tra GSH e 1-cloro-2,4dinitrobenzene (CDNB), a λ = 340 nm (ε = 9.6 mM-1cm-1). La reazione è stata seguita per un minuto in un volume finale di 1 ml contenente tampone K-fosfato 100 mM pH 6.5, CDNB 1.5 mM, GSH 1 mM e opportune aliquote di campione o bianco. Nel saggio della glutatione reduttasi (GR) viene misurato il decremento dell’assorbanza dovuto al consumo di NADPH(λ = 340 nm; ε = -6.22 mM-1cm-1). La reazione è stata condotta in un volume di saggio finale di 1 ml contenente tampone K-fosfato 100 mM a pH 7.0, GSSG 1 mM e NADPH 0.12 mM e appropriate aliquote di campione. L’attività enzimatica delle glutatione perossidasi (GPx) è stata misurata in un saggio accoppiato in cui il GSSG formato nella reazione delle perossidasi viene riconvertito nella forma ridotta da una glutatione reduttasi aggiunta in saggio: la diminuzione di assorbanza del NADPH è stata seguita a λ = 340 nm (ε = -6.22 mM-1cm-1). L’attività è stata misurata usando come substrato l’idroperossido di cumene (CHP). Il volume finale di saggio (1 ml) contiene tampone K-fosfato 100 mM pH 7.5, EDTA 1 mM, GSH 2 ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro – Fase di cantiere 580 Capitolo 8 – Biomarkers Mytilus galloprovincialis mM, glutatione reduttasi 1U, NADPH 0.24 mM, appropriate aliquote di campione, idroperossido di cumene 0.8 mM. Per la determinazione del glutatione totale gli omogenati sono stati preparati in acido sulfosalicilico 5% con EDTA 4 mM (1:5 p/v). I campioni sono stati lasciati in ghiaccio per 45 min per la deproteinizzazione e centrifugati a 37.000 xg per 15 min. Il contenuto di glutatione totale è stato determinato misurando per via spettrofotometrica (λ = 412 nm) la formazione di TNB a partire dall’acido 5,5’-ditio-bis-2-nitrobenzoico (DTNB). Il saggio è stato condotto in tampone K-fosfato 100 mM pH 7, EDTA 1 mM, DTNB 0.1 mM, NADPH 0.24 mM, glutatione reduttasi 1 U, con opportune aliquote di campione. La calibrazione è stata effettuata utilizzando standard di GSH. Per l’analisi della capacità antiossidante totale (TOSC) i campioni sono stati omogenati (1:3 p/v) in tampone K-fosfato 100 mM, pH 7.5, con cloruro di sodio 2.5% ed i seguenti inibitori di proteasi: aprotinina 0.008 TIU/ml, leupeptina 1 µg/ml, pepstatina 0.5 µg/ml. La frazione citosolica è stata ottenuto mediante centrifugazione a 100.000 xg a 4°C. Nel saggio TOSCA varie forme di radicali liberi vengono artificialmente generate a tasso costante. In questo modo i ROS possono ossidare un substrato (l’acido α-keto-γ-metiolbutirico, KMBA) ad etilene la cui formazione in funzione del tempo viene misurata in gas cromatografia. L’efficienza degli antiossidanti cellulari come “scavengers” dei radicali prodotti è funzione della loro capacità di ridurre la reazione tra radicali liberi e KMBA. Il grado di inibizione della formazione di etilene rispetto ad una reazione di controllo, permette di quantificare un parametro TOSC che rappresenta la capacità antiossidante totale di un campione nei confronti di una determinata classe di radicali liberi. Poiché l’efficienza relativa degli antiossidanti puo’ variare molto nei confronti di diverse forme di ossidanti, il metodo TOSCA è stato standardizzato nei confronti di più classi di radicali liberi, tra cui i radicali perossilici ed idrossilici. I radicali perossilici sono stati ottenuti dalla omolisi termica del 2-2'-azo-bis-(2 metilpropionamidina)-diidrocloruro (ABAP), i radicali idrossilici sono stati generati attraverso una reazione di Fenton ferro-acido ascorbico (Regoli and Winston, 1999). Le condizioni di saggio finali sono state: a) 0.2 mM KMBA, 20 mM ABAP in tampone K-fosfato100 mM , pH 7.4 per i radicali perossilici; b) 0.2 mM KMBA, 1.8 μM Fe3+, 3.6 μM EDTA, 180 μM acido ascorbico in tampone K-fosfato 100 mM, pH 7.4 per i radicali idrossilici; Le reazioni sono state condotte in un volume finale di 1 ml, a 35°C, in vials da 10 ml chiusi con valvole gas-tight Mininert per iniezioni multiple. Aliquote di 200 μl sono state prelevate dallo spazio di testa ad intervalli di 10-12 min e la formazione di etilene è misurata con un gas cromatografo Hewlett Packard (HP 4890 series) equipaggiato con colonna capillare Supelco SPB-1 (30 m x 0.32 mm x 0.25 μm) ed un ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro – Fase di cantiere 581 Capitolo 8 – Biomarkers Mytilus galloprovincialis detector a ionizzazione di fiamma (FID). Le temperature al forno, iniettore e detector erano rispettivamente 35°, 160° e 220°C; come gas di trasporto è stato utilizzato l’elio (flusso a 1 ml/min) ed un rapporto split di 20:1. I valori TOSC sperimentali ottenuti nei confronti delle varie forme di radicali sono quantificati dall’equazione: TOSC = 100-(∫SA/∫CA x 100) dove ∫SA e ∫CA rappresentano l’integrazione matematica delle aree descritte al di sotto delle curve cinetiche rispettivamente della reazione del campione (∫SA) e di quella del controllo (∫CA). In questo modo un valore TOSC pari a 0 (∫SA/∫CA=1) indica un campione con nessuna capacità di neutralizzare radicali (nessuna inibizione della formazione di etilene rispetto al controllo), mentre un valore teorico massimo TOSC = 100 corrisponderebbe ad una totale inibizione della formazione di etilene per tutta la durata del saggio dovuta alla completa neutralizzazione dei radicali da parte degli antiossidanti (∫SA=0). Per tutti i campioni un valore TOSC specifico (riferito a 1 mg di proteine) è stato calcolato dividendo il valore TOSC sperimentale per la quantità di proteine presenti nel saggio. I campioni biologici sono stati diluiti per ottenere valori TOSC sperimentali compresi tra 20 e 40, in quanto tali valori rientrano nell’intervallo di massima linearità analitica con un valore di coefficiente angolare vicino ad 1. Il contenuto di malondialdeide è stato determinato attraverso una reazione di coniugazione con 1metil-2-fenilindolo, che dà luogo alla formazione di un composto con assorbanza massima a λ = 586 nm. Per questa analisi i campioni di ghiandola digestiva sono stati omogenati in Tris-HCl 20 mM pH 7.4 (1:3 p/v) e centrifugati a 3.000 xg per 20 min. La reazione di coniugazione è stata condotta a 45°C per 40 min in un volume finale di 1 ml costituito da: 650 µl di 1-metil-2-fenilindolo 10.3 mM in acetonitrile diluito in rapporto 3:1 con metanolo; 100 µl di campione; 100 µl di H2O; 150 µl di HCl 37%. Dopo centrifugazione a 15.000 xg per 10 min, il contenuto di malondialdeide è stato misurato per via spettrofotometrica, utilizzando come standard 1,1,3,3-tetrametossipropano in Tris-HCl 20 mM (Shaw et al.,2004). Le proteine sono state misurate secondo il metodo di Lowry, utilizzando albumina di siero bovino (BSA) come standard (Lowry et al., 1951). Analisi statistica Per ogni parametro analizzato l’analisi della varianza a una via (ANOVA) è stata utilizzata per testare la significatività delle differenze in funzione dei siti, mentre l’analisi post hoc (Newman-Keuls) ha permesso di verificare la significatività delle differenze tra le medie dei valori. L’analisi delle Componenti Principali (PCA) è stata utilizzata per evidenziare possibili correlazioni ed associazioni tra le diverse variabili e la separazione dei siti in funzione delle campagne di bianco e cantiere. ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro – Fase di cantiere 582 Capitolo 8 – Biomarkers Mytilus galloprovincialis 8.2 Risultati ottenuti in Mytilus galloprovincialis Il dettaglio di tutti i risultati ottenuti viene riportato nell’Appendice del presente capitolo. I biomarkers di esposizione a specifiche classi di contaminanti (metallotioneine, proliferazione perossisomiale e attività dell’acetilcolinesterasi) non hanno evidenziato differenze tra i mitili traslocati nelle due aree in prossimità del terminale durante la fase di cantiere nel Dicembre 2008 rispetto agli organismi traslocati nell’area di riferimento (Portonovo, AN) (figura 8.2.1). I valori medi di metallotioneine sono risultati pari a 3,4 ± 0,41 Eq. GSH nmol/mg prot, quelli della acil CoA ossidasi (AOX) pari a 0,6 ± 0,2 e infine quelli dell’acetilcolinesterasi 41,7 ± 9,14 nmol/min/mg prot. Tra i biomarkers di danno cellulare, la stabilità delle membrane lisosomiali ha mostrato valori significativamente più bassi nei mitili delle stazioni TC039 e TC040 (31,3 ± 2,30 minuti) rispetto agli organismi di riferimento (46,2 ± 11,1 minuti). Il grado di frammentazione del DNA non ha evidenziato invece differenze tra le aree con livelli di 26,2 ± 2,18 di % di DNA nella coda. Anche la frequenza di micronuclei è risultata confrontabile tra gli organismi traslocati nelle varie aree (0,54 ± 0,54‰), anche se tendenzialmente più alta in quelli del sito TC040 (figura 8.2.2). L’analisi dei parametri ossidativi ha evidenziato qualche differenza tra i mitili traslocati nelle diverse aree (figura 8.2.3). L’attività della catalasi è risultata significativamente più elevata nelle stazioni TC039 e TC040 rispetto al sito di riferimento (37,6 ± 0,23 vs 11,6 ± 5,22 µmol/min/mg prot), mentre l’attività delle glutatione S-transferasi ha evidenziato livelli significativamente più bassi in TC040 (93,2±16,4 nmol/min/mg prot) e intermedi in TC039 (106 ± 24,3 nmol/min/mg prot) rispetto alla TC041 (130 ± 1,96 nmol/min/mg prot). L’attività della glutatione reduttasi e delle glutatione perossidasi non hanno evidenziato differenze significative tra i mitili traslocati nelle diverse aree, ed i valori medi sono risultati rispettivamente di 24 ± 5,99 e 16,1 ± 1,14 nmol/min/mg prot. I mitili traslocati nei siti dell’area del terminale hanno evidenziato livelli di glutatione totale significativamente più bassi (0,45 ± 0,05 µmol/gr tess) rispetto a quelli di controllo (0,88 ± 0,07 µmol/gr tess), mentre la capacità antiossidante totale verso i radicali perossilici ed idrossilici e i livelli di malondialdeide sono risultati confrontabili tra i diversi siti (275 ± 21,3 UTosc/mg prot; 239 ± 9,25 UTosc/mg prot e 39 ± 3,2 nmol/gr tess). ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro – Fase di cantiere 583 Capitolo 8 – Biomarkers Mytilus galloprovincialis Metallotioneine Eq. GSH µmol/mg prot p>0.05 5 4 3 2 1 0 TB039 TC039 TB040 TC040 Attività AOX TB 041 TC041 p>0.05 nmol/min/mg prot 1.0 0.9 0.8 0.7 0.6 0.5 0.4 0.3 0.2 0.1 0.0 TB039 TC039 TB040 TC040 Attività acetilcolinesterasi TB 041 TC041 p>0.05 nmol/min/mg prot 80 70 60 50 40 30 20 10 0 TB039 TC039 TB040 TC040 TB 041 TC041 Figura 8.2.1: Livelli di metallotioneine, attività della acil CoA ossidasi (AOX) e dell’acetilcolinesterasi nei mitili traslocati nelle due aree del terminale (TC039 e TC040) e nel sito di riferimento di Portonovo (TC041) durante la campagna di cantiere (Dicembre 2008). Valori espressi come medie ± deviazioni standard (n=10). ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro – Fase di cantiere 584 Capitolo 8 – Biomarkers Mytilus galloprovincialis Stabilità lisosomiale p<0.05 minuti 70 b 60 50 a a 40 30 20 10 0 TC039 TB039 TB040 TC040 TC041 TB 041 Grado di frammentazione del DNA % DNA nella coda p>0.05 35 30 25 20 15 10 5 0 TB039 TC039 TB040 TC040 Micronuclei Frequenza di MN ‰ TB 041 TC041 p>0.05 2 1.6 1.2 0.8 0.4 0 TB039 TC039 TB040 TC040 TB 041 TC041 Figura 8.2.2: Stabilità lisosomiale, grado di frammentazione del DNA e frequenza di micronuclei nei mitili traslocati nelle due aree del terminale (TC039 e TC040) e nel sito di riferimento di Portonovo (TC041) durante la campagna di cantiere (Dicembre 2008). Valori espressi come medie ± deviazioni standard (n=5). Lettere diverse indicano differenze significative tra gruppi di medie (confronto post hoc). ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro – Fase di cantiere 585 Capitolo 8 – Biomarkers Mytilus galloprovincialis Attività catalasi µmol/min/mg prot 60 nmol/min/mg prot ab p<0.05 b 140 a a Attività Glutatione S-transferasi p<0.05 a 120 50 100 40 80 30 b 20 60 40 10 20 0 0 TC039 TB039 TB040 TC040 Attività glutatione reduttasi TB039 TC039 TB 041 TC041 TB040 TC040 Attività glutatione perossidasi p>0.05 nm ol/m in/mg prot nm ol/m oin/mg prot 40 TB 041 TC041 p>0.05 25 35 20 30 25 15 20 10 15 10 5 5 0 0 TB039 TC039 TB040 TC040 Livelli glutatione totale TB 041 TC041 p<0.05 µmol/gr tess 1 0.9 0.8 0.7 0.6 0.5 0.4 0.3 0.2 0.1 0 TB039 TC039 b TB040 TC040 TB 041 TC041 Capacità antiossidante totale (TOSC-ROO) p>0.05 UTosc/m g prot 400 350 a 300 a 250 200 150 100 50 0 TC039 TB039 TB040 TC040 Capacità antiossidante totale (TOSC-OH) UTosc/m g prot TC039 TB039 TB 041 TC041 TB040 TC040 Livelli di malondialdeide p>0.05 nm ol/gr tess TB 041 TC041 p>0.05 50 45 40 35 30 25 20 15 10 5 0 350 300 250 200 150 100 50 0 TB039 TC039 TB040 TC040 TB 041 TC041 TC039 TB039 TB040 TC040 TB 041 TC041 Figura 8.2.3: Attività enzimatiche della catalasi, glutatione S-transferasi, glutatione reduttasi, glutatione perossidasi, livelli di glutatione totale, capacità antiossidante totale verso radicali perossilici ed idrossilici, livelli di malondialdeide nei mitili traslocati nelle due aree del terminale (TC039 e TC040) e nel sito di riferimento di Portonovo (TC041) durante la campagna di cantiere (Dicembre 2008). Valori espressi come medie ± deviazioni standard (n=10). Lettere diverse indicano differenze significative tra gruppi di medie (confronto post hoc). ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro – Fase di cantiere 586 Capitolo 8 – Biomarkers Mytilus galloprovincialis 8.3. Discussione dei risultati della campagna di cantiere e confronto con quelli ottenuti nelle campagne di bianco Tra i biomarkers di esposizione a specifiche classi di contaminanti sono stati analizzati i livelli di metallotioneine, proteine inducibili coinvolte nell’omeostasi cellulare di diversi metalli pesanti (Viarengo et al., 1997). I valori ottenuti durante la campagna di cantiere non hanno evidenziato differenze tra i mitili traslocati nelle due aree in prossimità del terminale rispetto all’area di riferimento (Portonovo) (si veda il paragrafo precedente, figura 8.2.1). Confrontando i risultati ottenuti durante la fase di cantiere e le campagne di bianco si evidenzia un aumento generale dei livelli di metallotioneine, che risultano circa il 50% più alte rispetto ai periodi precedenti (figura 8.3.1). Tuttavia poiché tale variazione è stata osservata anche nell’area di riferimento, l’induzione non sembra essere correlata ad un’esposizione a contaminanti metallici rilasciati durante la fase di cantiere, ma piuttosto ad una variazione stagionale legata al ciclo riproduttivo degli organismi (Gorbi et al., 2008). Durante il periodo invernale infatti i mitili delle coste adriatiche vanno incontro a spawning, fase del ciclo riproduttivo che induce un aumento dei livelli di metallotioneine (Ivankovich et al., 2005; Isani et al., 2000). La proliferazione perossisomiale, misurata attraverso l’attività enzimatica dell’ acil CoA ossidasi, è stata scelta come marker di esposizione a contaminanti organici (Cajaraville et al., 2000). I valori misurati in questa campagna non hanno evidenziato differenze significative tra siti di traslocazione, ma sono risultati significativamente più bassi in tutte le aree rispetto alle campagne di bianco effettuate in precedenza (figura 8.3.1). Anche per questo parametro, le variazioni misurate sia nell’area del terminale sia in quella di riferimento indicano una risposta legata ad un fattore naturale piuttosto che ad un’esposizione a proliferatori perossisomiali. L’Acil CoA ossidasi interviene nel metabolismo lipidico in quanto rappresenta l’enzima chiave della beta ossidazione degli acidi grassi e di altri substrati naturali come eicosanoidi, molecole lipidiche che presentano una marcata stagionalità legata al ciclo riproduttivo e alla dieta dell’animale (Cancio et al., 1999; Deridovich and Reunova, 1993). La generale inibizione osservata in questo periodo confermerebbe la limitata quantità di lipidi correlata alla perdita di tessuto gonadico alla fine dello spawning. Anche l’attività dell’acetilcolinesterasi, la cui inibizione è generalmente utilizzata per evidenziare un’esposizione a composti neurotossici, in particolare organo fosforici e carbammati (Forget et al., 2003; Rickwood e Galloway, 2004), non ha evidenziato differenze significative tra siti (si veda il paragrafo precedente, figura 8.2.1). Una inibizione significativa rispetto al bianco è stata tuttavia misurata durante la fase di cantiere (figura 8.3.1), ma anche per questo biomarker di esposizione, i risultati ottenuti negli organismi di controllo confermano una significativa influenza di fattori stagionali durante quest’ultima campagna. Alcuni studi recenti hanno dimostrato che fattori ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro – Fase di cantiere 587 Capitolo 8 – Biomarkers Mytilus galloprovincialis naturali, come la temperatura e la salinità, possono agire su questa attività enzimatica sia direttamente, che indirettamente influenzando il ciclo riproduttivo degli organismi (Pfeifer et al., 2005). Metallotioneine Eq. GSH nmol/mg prot 5.00 4.50 4.00 3.50 3.00 2.50 2.00 1.50 1.00 0.50 0.00 TB039TB040TB041 TB039TB040TB041 TB039TB040TB041 luglio ‐06 genn ‐07 febb ‐07 TB039TB040TB041 marzo ‐07 TC039TC040TC041 TB039TB040TB041 dic ‐08 cantiere Attività AOX nmol/min/mg prot 4.50 4.00 3.50 3.00 2.50 2.00 1.50 1.00 0.50 0.00 TB039TB040TB041 TB039TB040TB041 TB039TB040TB041 luglio ‐06 genn ‐07 febb ‐07 TB039TB040TB041 marzo ‐07 TB039TB040TB041 TC039TC040TC041 dic ‐08 cantiere Attività acetilcolinesterasi nmol/min/mg prot 250.0 200.0 150.0 100.0 50.0 0.0 TB039TB040TB041 luglio ‐06 TB039TB040TB041 TB039TB040TB041 genn ‐07 febb ‐07 TB039TB040TB041 marzo ‐07 TC039TC040TC041 TB039TB040TB041 dic ‐08 cantiere Figura 8.3.1: Confronto dei livelli di metallotioneine, attività della acil CoA ossidasi (AOX) e dell’acetilcolinesterasi nei mitili traslocati nelle diverse aree del terminale (T039 e T040) e nel sito di riferimento (T041) durante le campagne di bianco (luglio -06, gennaio -07, febbraio -07 e marzo -07) e la campagna di cantiere (dicembre -08). Valori espressi come medie ± deviazioni standard (n=10). ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro – Fase di cantiere 588 Capitolo 8 – Biomarkers Mytilus galloprovincialis Tra i biomarkers di danno cellulare è stata valutata la stabilità delle membrane lisosomiali, risposta particolarmente sensibile nell’evidenziare l’insorgenza di condizioni di disturbo ambientale (Moore et al., 2006). Nella campagna di cantiere (si veda il paragrafo precedente, figura 8.2.2) i valori di ritenzione del rosso neutro nei mitili traslocati nell’area del terminale sono risultati significativamente più bassi rispetto a quelli misurati negli organismi del sito di riferimento. Tuttavia durante le campagne di bianco questo parametro ha evidenziato una forte stagionalità; i bassi valori di Rosso Neutro misurati durante la campagna di cantiere (figura 8.3.2) sia nell’area di riferimento che nell’area del terminale (< 40minuti) confermerebbero una certa forma di disturbo biologico “stagionale” probabilmente legato alla fase del ciclo riproduttivo. Come abbiamo già detto infatti, durante il periodo invernale i mitili vanno incontro a spawning con conseguente aumento dei processi autofagici e degradazione del tessuto digestivo (Regoli, 1992), che si riflette in una alterazione della funzionalità del sistema lisosomiale. La differenza tra siti può evidenziare un diverso effetto del disturbo biologico, legato probabilmente a fasi del ciclo riproduttivo che risultano non sincrone nelle diverse aree di traslocazione. Il danno genotossico misurato come grado di frammentazione del DNA nella coda e come frequenza di micronuclei non ha evidenziato differenze significative tra i diversi siti di traslocazione (si veda il paragrafo precedente, figura 8.2.2). In generale i livelli di % di DNA nella coda risultano bassi, confrontabili con quelli misurati nella campagna invernale di bianco (figura 8.3.2), non evidenziando specifiche condizioni di disturbo genotossico. Anche i livelli di micronuclei pur con qualche fluttuazione nei valori medi, non risultano particolarmente elevati e non statisticamente diversi da quelli ottenuti nei campionamenti precedenti (figura 8.3.2). ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro – Fase di cantiere 589 Capitolo 8 – Biomarkers Mytilus galloprovincialis Stabilità lisosomiale minuti 140 120 100 80 60 40 20 0 TB039 TB040 TB041 luglio ‐06 TB039 TB040 TB041 TB039 TB040 TB041 genn ‐07 febb ‐07 TB039 TB040 TB041 marzo ‐07 TB039 TB040 TB041 TC039TC040TC041 dic ‐08 cantiere Grado di frammentazione del DNA % DNA nella coda 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 TB039 TB040 TB041 luglio ‐06 TB039 TB040 TB041 TB039 TB040 TB041 genn ‐07 febb ‐07 TB039 TB040 TB041 marzo ‐07 TC039TC040TC041 TB039 TB040 TB041 dic ‐08 cantiere Micronuclei Frequenza MN‰ 4.50 4.00 3.50 3.00 2.50 2.00 1.50 1.00 0.50 0.00 TB039 TB040 TB041 TB039 TB040TB041 TB039 TB040 TB041 luglio ‐06 genn ‐07 febb ‐07 TB039TB040 TB041 marzo ‐07 TB039 TB040 TB041 TC039TC040TC041 dic ‐08 cantiere Figura 8.3.2: Confronto della stabilità lisosomiale, del grado di frammentazione del DNA e della frequenza di micronuclei nei mitili traslocati nelle diverse aree del terminale (T039 e T040) e nel sito di riferimento (T041) durante le campagne di bianco (luglio -06, gennaio -07, febbraio -07 e marzo -07) e la campagna di cantiere (dicembre -08). Valori espressi come medie ± deviazioni standard (n=5). ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro – Fase di cantiere 590 Capitolo 8 – Biomarkers Mytilus galloprovincialis Durante la campagna di cantiere, l’attività della catalasi è risultata significativamente più elevata nei mitili traslocati nell’area del terminale rispetto al sito di riferimento (si veda il paragrafo precedente, figura 8.2.3). Questo enzima rappresenta il principale meccanismo di rimozione del perossido di idrogeno, e le sue variazioni rappresentano un biomarkers sensibile nell’evidenziare un’alterazione del bilancio ossidativo cellulare. Se confrontiamo però le variazioni di catalasi con le campagne invernali della fase di bianco, risultati simili a quelli ottenuti nella fase di cantiere sono già stati evidenziati nel Febbraio 2007 (figura 8.3.3). Per quanto riguarda le glutatione S-transferasi, la loro induzione è generalmente associata all’esposizione a contaminanti organici, mentre l’inibizione o variazioni transitorie riflettono condizioni di disturbo generali; sebbene questi enzimi abbiano mostrato qualche differenza tra le aree durante la fase di cantiere (si veda il paragrafo precedente, figura 8.2.3), con i mitili traslocati in TC040 e TC039 che presentano livelli enzimatici più bassi del riferimento, i valori di attività enzimatica risultano all’interno del range di quelli misurati durante le campagne di bianco (figura 8.3.3). Gli organismi traslocati nell’area del terminale non hanno evidenziato differenze nell’attività della glutatione reduttasi e delle glutatione perossidasi. La glutatione reduttasi, pur non avendo un’azione antiossidante diretta, mantiene l’equilibrio ossidativo cellulare riconvertendo il glutatione dalla sua forma ossidata inattiva (GSSG) nella sua forma ridotta biologicamente attiva (GSH); le glutatione perossidasi, invece operano la rimozione dei perossidi organici ed inorganici. Anche considerando i campionamenti effettuati durante le campagne di bianco, sia la glutatione reduttasi che le glutatione perossidasi non hanno evidenziato differenze marcate tra le diverse aree, ma piuttosto variazioni indicative di una fluttuazione stagionale (figura 8.3.3). ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro – Fase di cantiere 591 Capitolo 8 – Biomarkers Mytilus galloprovincialis Attività catalasi µmol/min/mg prot 70.0 60.0 50.0 40.0 30.0 20.0 10.0 0.0 TB039TB040TB041 luglio ‐06 TB039TB040TB041 genn ‐07 TB039TB040TB041 TB039TB040TB041 febb ‐07 marzo ‐07 TB039TB040TB041 TC039TC040TC041 dic ‐08 cantiere Attività glutatione S-transferasi nmol/min/mg prot 400 350 300 250 200 150 100 50 0 TB039TB040TB041 TB039TB040TB041 TB039TB040TB041 luglio ‐06 genn ‐07 febb ‐07 TB039TB040TB041 marzo ‐07 TC039TC040TC041 TB039TB040TB041 dic ‐08 cantiere Attività glutatione reduttasi nmol/min/mg prot 60.0 50.0 40.0 30.0 20.0 10.0 0.0 TB039TB040TB041 TB039TB040TB041 TB039TB040TB041 luglio ‐06 genn ‐07 febb ‐07 TB039TB040TB041 marzo ‐07 TC039TC040TC041 TB039TB040TB041 dic ‐08 cantiere Attività glutatione perossidasi nmol/min/mg prot 25.0 20.0 15.0 10.0 5.0 0.0 TB039TB040TB041 TB039TB040TB041 TB039TB040TB041 luglio ‐06 genn ‐07 febb ‐07 TB039TB040TB041 marzo ‐07 TC039TC040TC041 TB039TB040TB041 dic ‐08 cantiere Figura 8.3.3: Confronto dell’attività enzimatica della catalasi, glutatione S-transferasi, glutatione reduttasi e glutatione perossidasi nei mitili traslocati nelle diverse aree del terminale (T039 e T040) e nel sito di riferimento (T041) durante le campagne di bianco (luglio -06, gennaio -07, febbraio -07 e marzo -07) e la campagna di cantiere (dicembre -08). Valori espressi come medie ± deviazioni standard (n=10). ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro – Fase di cantiere 592 Capitolo 8 – Biomarkers Mytilus galloprovincialis I mitili trapiantati nell’area del terminale durante la fase di cantiere hanno evidenziato rispetto agli organismi di controllo valori significativamente più bassi di glutatione totale (circa del 40%), molecola a basso peso molecolare che rappresenta uno dei più importanti antiossidanti cellulari, oltre che un cofattore per numerosi enzimi. La diminuzione dei livelli di glutatione è stata osservata in numerosi studi sia di laboratorio che in condizioni naturali in risposta all’esposizione a contaminanti metallici con cui questa molecola ha un’elevata affinità e che, una volta complessati grazie ai gruppi SH, causano una perdita della disponibilità di questa molecola (Regoli e Principato, 1995). Il confronto tra organismi trapiantati durante le fasi di bianco e cantiere evidenzia una forte diminuzione dei livelli di glutatione totale sia nei mitili di riferimento che in quelli dell’area del terminale, suggerendo dunque anche per questo parametro l’influenza di fattori stagionali e non legati alle attività di cantiere (figura 8.3.4). A questo proposito, marcate fluttuazioni stagionali delle difese antiossidanti nei mitili del Mediterraneo sono state riportate in numerosi studi che hanno evidenziato il ruolo delle variazioni naturali di fattori come disponibilità di nutrienti, temperatura e ciclo riproduttivo (Sheehan and Power, 1999; Bocchetti and Regoli, 2006). Popolazioni di mitili provenienti da aree diverse dell’Adriatico hanno evidenziato andamenti opposti dei singoli sistemi nello stesso periodo stagionale, suggerendo dunque che lo stesso fattore pro ossidante possa influenzare diversamente le risposte biologiche in funzione dell’area. Questo è in accordo con l’evidenza che le variazioni stagionali di temperatura e disponibilità di cibo risultano diverse lungo le coste dell’Adriatico, mostrando anche una certa variabilità inter-annuale che influenza le caratteristiche biologiche degli organismi, come il ciclo riproduttivo, che risulta pertanto non sincrono nelle diverse popolazioni. In generale dunque, l’analisi dei parametri ossidativi non ha evidenziato marcate differenze tra i mitili traslocati nelle diverse aree durante la campagna di cantiere rispetto a quelle di bianco. L’analisi della capacità antiossidante totale che fornisce una misura quantitativa dell’efficienza complessiva delle difese antiossidanti di neutralizzare varie specie reattive dell’ossigeno (Regoli et al., 2004) non è risultata significativamente diversa nei mitili traslocati nell’area del terminale e rispetto a quelli dell’area di riferimento durante la fase di cantiere (si veda il paragrafo precedente, figura 8.2.3). Questi risultati confermano che, nonostante si siano riscontrate alcune differenze nei singoli sistemi antiossidanti tra i mitili delle diverse aree, queste non sono tali da modificare lo stato ossidoriduttivo cellulare, ed evidenziare la presenza di un significativo disturbo ossidativo. Inoltre, mentre i valori di TOSC verso i radicali perossilici sono risultati confrontabili con quelli misurati nelle campagne di bianco, la capacità di neutralizzare i radicali idrossilici ha evidenziato valori più bassi durante la fase di cantiere in tutte le aree (figura 8.3.4), confermando la presenza di un diverso effetto sia di fattori biologici che naturali, probabilmente legato a fluttuazioni stagionali. Anche i livelli di malondialdeide, ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro – Fase di cantiere 593 Capitolo 8 – Biomarkers Mytilus galloprovincialis prodotto di perossidazione lipidica, non sono risultati differenti nei tre siti analizzati durante la fase di cantiere (si veda il paragrafo precedente, figura 8.2.3), ma i valori sono risultati mediamente più elevati rispetto a quelli misurati durante le campagne di bianco (figura 8.3.4). Variazioni dei livelli di malondialdeide sono state osservate infatti durante il periodo di spawning, quando i processi autofagici e di degradazione dell’epitelio digestivo inducono l’aumento dei processi di perossidazione lipidica (Gorbi et al., 2008). ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro – Fase di cantiere 594 Capitolo 8 – Biomarkers Mytilus galloprovincialis Livelli di glutatione totale µmol/gr tess 2.50 2.00 1.50 1.00 0.50 0.00 TB039TB040TB041 TB039TB040TB041 TB039TB040TB041 luglio ‐06 genn ‐07 febb ‐07 TB039TB040TB041 marzo ‐07 TC039TC040TC041 TB039TB040TB041 dic ‐08 cantiere Capacità antiossidante totale (TOSC-ROO) UTosc/mg prot 900 800 700 600 500 400 300 200 100 0 TB039TB040TB041 luglio ‐06 TB039TB040TB041 genn ‐07 TB039TB040TB041 febb ‐07 TB039TB040TB041 marzo ‐07 TC039TC040TC041 TB039TB040TB041 dic ‐08 cantiere Capacità antiossidante totale (TOSC-HO) UTosc/mg prot 900 800 700 600 500 400 300 200 100 0 TB039TB040TB041 luglio ‐06 TB039TB040TB041 genn ‐07 TB039TB040TB041 febb ‐07 TB039TB040TB041 marzo ‐07 TC039TC040TC041 TB039TB040TB041 dic ‐08 cantiere Livelli di malondialdeide nmol/gr tess 70.0 60.0 50.0 40.0 30.0 20.0 10.0 0.0 TB039TB040TB041 TB039TB040TB041 TB039TB040TB041 luglio ‐06 genn ‐07 febb ‐07 TB039TB040TB041 marzo ‐07 TB039TB040TB041 TC039TC040TC041 dic ‐08 cantiere Figura 8.3.4: Confronto dei livelli di glutatione totale, capacità antiossidante totale verso i radicali perossilici ed idrossilici, livelli di malondialdeide nei mitili traslocati nelle diverse aree del terminale (T039 e T040) e nel sito di riferimento (T041) durante le campagne di bianco (luglio -06, gennaio -07, febbraio -07 e marzo -07) e la campagna di cantiere (dicembre -08). Valori espressi come medie ± deviazioni standard (n=10). ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro – Fase di cantiere 595 Capitolo 8 – Biomarkers Mytilus galloprovincialis L’analisi delle Componenti Principali di tutti i parametri analizzati, considerando sia le campagne effettuate durante le fasi di bianco che quelle di cantiere, ha messo in evidenza due fattori (PC1 e PC2) che spiegano il 62,5% del totale della varianza (figura 8.3.5). Il primo fattore (42%) risulta negativamente correlato con i livelli di metallotioneine, e positivamente correlato con l’attività dell’AOX, dell’acetilcolinesterasi, con la stabilità lisosomiale, con il glutatione totale e la capacità antiossidante totale verso i radicali perossilici. Il secondo fattore (17,5%) risulta negativamente correlato con l’attività della glutatione reduttasi e la capacità antiossidante totale verso i radicali idrossilici. E’ inoltre evidente una chiara separazione dei punti corrispondenti alla campagna di cantiere rispetto a quelli delle fasi di bianco. Tuttavia, in questo periodo sia l’area di riferimento che l’area del terminale sono tra loro associate in funzione di quei biomarkers correlati con i due fattori principali e che hanno evidenziato marcate fluttuazioni stagionali. Questi risultati confermano che la separazione dei risultati ottenuti durante la fase di cantiere rispetto a quelli delle campagne di bianco è legata a fluttuazioni naturali dei biomarkers piuttosto che alla presenza di una compromissione biologica dovuta agli effetti delle operazioni di cantiere. 3 I Luglio TB040 I Luglio TB040TB039 I Luglio '06 2 TB039 I Luglio '06 TB041 cantiere Dic Dic.’08 TC040 cantiere TC041 Dic Cantiere TB041 Cantiere dic.'08 TC039 cantiere Dic TC040 TB040Cantiere CantiereDic.’08 dic.'08 Fatt. 2: 17.52% 1 TB039 Cantiere dic.'08 TC039 Cantiere Dic.’08 0 I Luglio TB040TB041 IV Marzo TB041 I Luglio '06 TB041 IV Marzo TB040 IV Marzo '07 TB041 IV Marzo '07 TB041 III Febb TB039 II Genn TB040 II Genn TB041 III Febb.'07 TB039 II Genn'07 TB030 IV Marzo TB040 II Genn'07 -1 TB039 IV Marzo '07 -2 TB039 III Febb.'07 TB039 III Febb TB040 III Febb TB041 II Genn TB040 III Febb.'07 -3 TB041 II Genn'07 -4 -5 -8 -7 -6 -5 -4 -3 -2 -1 0 1 2 3 4 Fatt. 1: 41.98% Figura 8.3.5: Analisi delle componenti principali effettuata utilizzando tutti i parametri analizzati in Mytilus galloprovincialis e rappresentazione grafica delle stazioni investigate durante le campagne di bianco e quella di cantiere. ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro – Fase di cantiere 596 Capitolo 8 – Biomarkers Mytilus galloprovincialis 8.4. Conclusioni Nel complesso, i risultati ottenuti dall’analisi di numerosi biomarkers hanno evidenziato poche variazioni tra gli organismi traslocati nell’ area del terminale rispetto a quelli di controllo. Il confronto tra la campagna di cantiere e quelle di bianco ha messo in evidenza marcate fluttuazioni stagionali dei parametri analizzati, confermando che fattori naturali come temperatura, disponibilità di cibo e ciclo riproduttivo influenzano significativamente le risposte biologiche analizzate. In conclusione i risultati sui biomarker misurati nel mitili traslocati nell’area del terminale permettono di escludere la presenza di un disturbo biologico legato alle attività di cantiere. ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro – Fase di cantiere 597 Capitolo 8 – Biomarkers Mytilus galloprovincialis APPENDICE BIOMARKERS AREA TERMINALE CAMPAGNA DICEMBRE 2008 Fase di cantiere ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro – Fase di cantiere 598 Capitolo 8 – Biomarkers Mytilus galloprovincialis BIOMARKERS – Area Terminale – Mytilus galloprovincialis – Cantiere – Dicembre 2008 TC039M TC040M TC041M Esposizione a metalli in traccia Metallotioneine 2,96 ± 0,25 3,77 ± 0,86 3,52 ± 1,16 Eq. (GSH) nmol/mg prot Prolif. perossisomiale (esposizione a proliferatori perossisomiali) Att. enzimatica AcilCoA ossidasi (AOX) 0,66 ± 0,19 0,45 ± 0,18 0,69 ± 0,22 nmol/min/mg prt Esposizione a organofosforici, carbammati ed altri inquinanti Att. enzimatica della acetilcolinesterasi (AchE) 39,7 ± 14,7 33,7 ± 8,68 51,7 ± 16,3 nmol/min/mg prt Danni al sistema lisosomiale Stabilità lisosomiale 33,0 ± 7,26 29,8 ± 8,56 46,3 ± 11,1 minuti Danni DNA Integrità strutturale DNA (Comet Assay) 24,8 ± 3,13 28,7 ± 3,26 25,1 ± 3,79 % DNA nella coda Micronuclei negli emociti 0,10 ± 0,10 1,16 ± 0,70 0,38 ± 0,19 Frequenza di MN ogni 1000 cellule ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro – Fase di cantiere 599 Capitolo 8 – Biomarkers Mytilus galloprovincialis BIOMARKERS –Area Terminale – Mytilus galloprovincialis – Cantiere – Dicembre 2008 TC039M TC040M TC041M Parametri stress ossidativo Att. enzimatica della catalasi 37,8 ± 8,6 37,4 ± 13,3 11,7 ± 5,23 µmol/min/mg prt Att. enzimatica delle Glutatione S-transferasi (GST) 107 ± 24,3 93,2 ± 16,5 130 ± 1,96 nmol/min/mg prt Att. enzimatica delle Glutatione Reduttasi (GR) 21,7 ± 7,96 19,5 ± 4,45 30,8 ± 5,35 nmol/min/mg prt Att. enzimatica delle Glutatione perossidasi (GPx) 15,6 ± 5,52 17,3 ± 3,68 15,2 ± 2,84 nmol/min/mg prt Livelli di Glutatione totale 0,41 ± 0,03 0,49 ± 0,04 0,83 ± 0,07 µmol/g tess Capacità antiossidante totale (TOSC ROO·) 262 ± 24,7 300 ± 62,5 264 ± 33,1 U Tosc/mg prt Capacità antiossidante totale (TOSC HO·) 239 ± 33,8 231 ± 101,1 249 ± 34,7 U Tosc/mg prt Perossidazione lipidica Livelli di malondialdeide 38,8 ± 6,2 35,9 ± 1,38 42,3 ± 2,38 nmol/g tess ISPRA (2012) Monitoraggio area del Terminale GNL di Porto Viro – Fase di cantiere 600