Ottica LEYBOLD Schede di fisica Polarizzazione Birifrangenza LEYBOLD Schede di fisica P5.4.2.3 P5.4.2.3 Fotoelasticità: Distribuzione delle tensioni meccaniche nei materiali Obiettivi dell’esperimento n Individuare la distribuzione delle tensioni meccaniche nei materiali mediante luce polarizzata linearmente e circolarmente. Principio fisico Utilizzando il fenomeno della fotoelasticità, è possibile determinare la grandezza e la direzione delle tensioni meccaniche eseguendo delle prove su modelli di materiale plastico; questo fenomeno fisico consente di acquisire conoscenze sul comportamento dei materiali quando si trovano sotto carico. Per la modellizzazione si ricorre a provini di plastica trasparente poiché, in presenza di una sollecitazione meccanica, essi diventano birifrangenti. Per ragioni di simmetria, l’asse ottico di birifrangenza è sempre orientato secondo la direzione della forza di trazione o di compressione; questa proprietà permette di visualizzare le sollecitazioni esercitate sul provino attraverso il fenomeno della polarizzazione della luce. La birifrangenza, o più precisamente, la differenza tra l’indice di rifrazione del raggio ordinario e l’indice di rifrazione del raggio straordinario, è data da: n2 − n1 = C ⋅ (σ 2 − σ1) Illuminazione con luce polarizzata linearmente: Il provino in plastica viene illuminato utilizzando un polarizzatore ed un analizzatore orientati perpendicolarmente uno rispetto all’altro. Quando sul provino non vengono esercitate azioni meccaniche, lo schermo che si trova dopo il polarizzatore resta al buio poiché, in assenza di tensioni interne, la plastica non modifica la polarizzazione della luce. La situazione cambia quando alla plastica viene applicata una forza. A causa della birifrangenza, la luce che attraversa il materiale viene polarizzata ellitticamente, per cui presenta una componente orientata secondo la direzione dell’analizzatore. I punti del provino in plastica che sono sollecitati dall’azione meccanica vengono visualizzati sullo schermo sotto forma di zone luminose. Quando l’asse ottico del modello in plastica è parallelo o perpendicolare al polarizzatore, le linee più scure (isocline) si trasformano in punti visibili attraverso zone luminose. Le isocline si muovono quando il polarizzatore e l’analizzatore ruotano contemporaneamente restando sempre perpendicolari fra loro. Se si registra l’andamento delle isocline al variare della posizione del polarizzatore, è possibile individuare la direzione delle sollecitazioni esercitate sul provino. Le zone illuminate assumono una particolare colorazione (isocromatismo), anche se la luce non contiene componenti distribuite su lunghezze d’onda polarizzate secondo la direzione dell’analizzatore. Le componenti con lunghezza d’onda λ= 0206-Sel (I) dove, C è la costante fotoelastica del materiale, 1 e 2 sono le tensioni meccaniche generate dal carico. La birifrangenza generata dalle sollecitazioni meccaniche non è molto grande; a seconda del materiale, essa può assumere valori dell’ordine di n2 – n1 = 0.002. d ⋅ (n1 − n2 ) con m = 1, 2, 3.... (II) m risultano polarizzate secondo la direzione del polarizzatore e quindi vengono eliminate dall’analizzatore. Fig.1: Rappresentazione schematica dell’esperimento eseguito su un provino mediante luce polarizzata linearmente (sopra) e circolarmente (sotto) 1 P5.4.2.3 LEYBOLD Schede di fisica Configurazione del sistema di misura Apparecchiature 1 1 1 2 1 1 1 9 1 1 1 Serie di modelli fotoelastici Coppia di filtri di polarizzazione Coppia di lamine in quarto d’onda Lenti con montatura, f = +150 mm Piano portaprisma Diaframma ad iride Banco ottico, 1 m, profilo normalizzato Cavalieri ottici, H = 60 mm, L = 36 mm Schermo semitrasparente Zoccolo Lampada alogena con custodia 12 V/50 W/100 W 1 Lampada alogena 12 V/100 W 1 Diaframma scorrevole per 450 64 1 Trasformatore 2 - 12 V Cavi di collegamento 471 472 472 460 460 460 460 460 441 300 95 40 60 08 25 26 32 353 53 11 450 450 450 521 64 63 66 25 Se si vuole evitare l’effetto dell’isocromatismo, bisogna utilizzare materiali con costante fotoelastica più bassa possibile ed illuminare il modello con luce monocromatica. Illuminazione con luce polarizzata circolarmente: Un altro procedimento consiste nell’illuminare il provino in plastica con luce polarizzata circolarmente; essa si ottiene associando al polarizzatore una lamina in quarto d’onda. Una seconda lamina in quarto d’onda, orientata perpendicolarmente rispetto alla prima, viene collocata tra il provino e l’analizzatore. Anche in questo caso, lo schermo appare scuro in corrispondenza del provino se ad esso non viene applicata nessuna forza (vedere Fig. 1, sotto); i punti sottoposti a sollecitazioni meccaniche vengono visualizzati sullo schermo sotto forma di macchie luminose. Con questo procedimento, scompaiono le isocline che non sono orientate secondo la direzione della polarizzazione lineare. Ora, l’isocromatismo è dovuto al fatto che le componenti luminose la cui lunghezza d’onda soddisfa all’equazione (I) conservano la polarizzazione circolare, perciò vengono eliminate dalla coppia lamina in quarto d’onda/analizzatore. In base a questo risultato, tenendo conto della (I), le linee isocromatiche sono dovute ai punti con uguale differenza tra le tensioni meccaniche: λ con m = 1, 2, 3.... (III) C ⋅d Se la differenza delle tensioni meccaniche aumenta ulteriormente, l’isocromatismo termina. È possibile determinare l’intensità della sollecitazione esercitata sul materiale contando le linee isocromatiche a partire dalla condizione di riposo (m = 0). La precisione migliora se la costante fotoelastica del materiale è più grande. In questo esperimento si utilizzano provini realizzati con resine in poliesteri non saturi poiché hanno una elevata sensibilità fotoelastica. Le tensioni presenti all’interno del materiale si possono eliminare completamente sottoponendolo ad un trattamento termico e mantenendo tali condizioni per un lungo periodo. σ 2 − σ1 = m ⋅ 2 La Fig. 2 mostra la disposizione dei componenti utilizzati per l’esperimento; la posizione dei diversi cavalieri ottici, riferita all’estremo sinistro del banco ottico, è misurata in cm. – Montare la lampada alogena da 100 W ed il riflettore. Inserire il diaframma scorrevole con il filtro anti-termico. – Montare il diaframma ad iride (a) nella posizione indicata in figura e ridurre il diametro dell’apertura a circa 4 mm. – Mediante la leva di focalizzazione della lampada alogena (vedere Schede Istruzione fornite con la lampada), regolare il suo filamento lungo il banco ottico e perpendicolarmente al raggio luminoso in modo da far apparire la sua immagine attraverso l’iride del diaframma. – Collocare le lenti lungo il percorso del raggio luminoso. Eventualmente, spostare la lente (d) fino ad ottenere una luce parallela e facendo in modo che la lente (f) sia illuminata con la massima precisione possibile. – Montare il piano portaprisma (e) con sopra il provino fotoelastico. Spostare la lente (f) in modo da fare apparire l’immagine del provino sullo schermo semitrasparente alla distanza desiderata. Esecuzione dell’esperimento a) Illuminazione con luce polarizzata linearmente: – Inserire il polarizzatore (b) lungo il percorso del raggio luminoso nella posizione specificata in figura ed orientare la direzione di polarizzazione secondo l’angolo ψP = 45°; inserire l’analizzatore (h) a circa 10 cm dalla lente (f) ed orientare la direzione di polarizzazione secondo l’angolo ψA = – 45°. – Collocare un provino alla volta sul piano portaprisma, sollecitarlo manualmente ed osservare gli effetti prodotti sullo schermo (la Fig. 3 mostra alcuni particolari provini con le relative sollecitazioni meccaniche). – Variare la direzione di polarizzazione sia del polarizzatore che dell’analizzatore delle quantità ∆ψ = 15°, 30° o 45° ed osservare gli effetti che si ottengono sullo schermo. b) Illuminazione con luce polarizzata circolarmente – Modificare la direzione di polarizzazione del polarizzatore sul valore ψ P = 0° e quella dell’analizzatore sul valore ψ A = – 90°. – Inserire la lamina in quarto d’onda (c) nella posizione specificata in figura e la lamina in quarto d’onda (g) lungo il percorso del raggio luminoso a circa 5 cm dalla lente (f). – Orientare la prima lamina in quarto d’onda secondo l’angolo ψ 1 = 45° e ruotare la seconda lamina in quarto d’onda dell’angolo ψ 2 = – 45°. – Collocare un provino alla volta sul piano portaprisma, sollecitarlo manualmente ed osservare gli effetti prodotti sullo schermo – Variare la direzione di polarizzazione sia del polarizzatore che dell’analizzatore delle quantità ∆ψ = 15°, 30° o 45° ed osservare gli effetti che si ottengono sullo schermo. LEYBOLD Schede di fisica Risultati All’aumentare della sollecitazione esercitata sul provino, i punti che sopportano lo stesso sforzo vengono visualizzati sullo schermo sotto forma di linee dello stesso colore. È possibile individuare i punti sottoposti a trazione e quelli sottoposti a compressione; le zone non sollecitate risultano al buio. L’isocromatismo risulta più evidente nel caso in cui i provini in plastica hanno una sensibilità fotoelastica molto elevata. Quando il provino viene illuminato con luce polarizzata linearmente le isocline si sovrappongono alle linee isocromatiche. Pertanto, al variare della direzione di polarizzazione, cambia tutta la distribuzione dei colori. Questo non avviene quando si utilizza la luce polarizzata circolarmente. P5.4.2.3 Fig. 2: Montaggio dell’esperimento su banco ottico; la posizione dei cavalieri ottici, riferite all’estremo sinistro, è misurata in cm. a diaframma ad iride b filtro di polarizzazione come polarizzatore c lamina in quarto d’onda d lente, f = +150 mm e piano portaprisma con provino fotoelastico f lente, f = +150 mm g lamina in quarto d’onda h filtro di polarizzazione come analizzatore Fig. 3: Azioni meccaniche da esercitare sui provini in plastica LEYBOLD S.p.A. Divisione Didattica - Via Trasimeno, 8 - 20128 Milano - Resp. di Divisione: (02) 27223215 - Ufficio Commerciale: (02) 27223216 - Servizio Tecnico: (02) 272232073 Fax: (02) 27203037 - E-mail: [email protected] - http://www.leybold.it