Comunità di Sant’Egidio
Milano
Viva gli Anziani!
Progetto di coabitazione tra anziani fragili a Milano
Via Mario Bianco 20
Viva gli Anziani!
Progetto
di coabitazione
tra anziani fragili
a Milano
Referente per il progetto
Comunità di Sant’Egidio Milano
ONLUS
Via Lanzone 13 – 20123 Milano
cf 97549060156
tel 0286451309
[email protected]
Riccardo Mauri
Contatti personali:
cel. 339.8382974
[email protected]
Giovanni Del Zanna
A R C H I T E T T O
Mario Bianco 20
gdz025
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Progetto di coabitazione tra anziani fragili a Milano
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IL CONTESTO PROGETTUALE
Vecchiaia e dimensione urbana
Il fenomeno della crescita della popolazione anziana, indice innegabile di progresso e miglioramento
della qualità di vita, riguarda soprattutto città come Milano: l’indice di vecchiaia della città è 195,8 %,
contro il 143,1 % del dato provinciale, il 154,3 % della stessa Roma e il 137,8% della nazione).
L’invecchiamento è una realtà essenzialmente urbana.
Anziani e povertà
la popolazione anziana italiana sia tra le categorie maggiormente esposte alla fragilità economica: il
rapporto annuale ISTAT 2007 rileva che l’incidenza della povertà relativa, pari al 9,2% per i soggetti
fino ai 34 anni, si alza al 13,7% per gli ultrasessantacinquenni.
La fragilità alloggiativa
Il fattore di maggior instabilità economica resta quello della casa:
l Gli affitti sono aumentati in cinque anni del 50% (a fronte di un aumento medio dei prezzi del
12%).
l il 66,2% degli anziani in affitto paga un canone di mercato, che può arrivare a impegnare fino al
70% del reddito;
l per gli anziani proprietari di casa, la spesa più onerosa resta la gestione ordinaria; scarse sono lo
possibilità di ristrutturazione, adeguamento degli immobili o abbattimento delle barriere
architettoniche.
l Oltre il 50 per cento delle abitazioni degli anziani non ha subito interventi di ristrutturazione o
di adeguamento negli ultimi 50 anni: un'incuria alla base, tra l’altro, di migliaia di incidenti tra
le mura domestiche.
Dalla povertà all’esclusione sociale
Anche per questo gli anziani sono più soli:
l Fanno fatica ad assumere personale di cura e a garantire ad esso spazi adeguati;
l Hanno sempre più difficoltà a uscire di casa;
l Spendono sempre meno per la socialità.
Il diritto a rimanere a casa
Esiste inoltre un diritto di chi è anziano a rimanere nel proprio ambiente, nella propria casa. Gli
anziani vivono di più, guariscono, reagiscono meglio alla malattia e all'invalidità, se possono rimanere
nelle loro case.
La proposta di nuove soluzioni alloggiative
E’ necessaria una proposta contro la crisi economica a cui gli anziani sono esposti, ma anche contro la
crescente solitudine delle grandi città, dove il problema principale è il diffuso senso di isolamento.
Recenti studi hanno dimostrato in modo inequivocabile che i progetti di abitazione condivisa
aumentano sensibilmente la qualità della vita e allo stesso tempo riducono o ritardano la necessità di
assistenza professionale e i ricoveri nelle case di cura.
Giovanni Del Zanna
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LA COMUNITA’ DI SANT’EGIDIO
Gli anziani raggiunti dalla Comunità di Sant’Egidio nell'assistenza domiciliare sono più di 60.000 in
tutto il mondo.
Molti di essi vivono soli, a rischio di istituzionalizzazione, non autosufficienti o parzialmente
autosufficienti.
Da questa esperienza è emersa la possibilità di prevenire il ricovero in istituto attraverso programmi
personalizzati che mettano in comunicazione tutte le risorse sociali, fisiche ed economiche utilizzabili
a vantaggio del singolo anziano, nel rispetto della sua volontà di restare a casa:
l raccordo e collegamento con i servizi e le opportunità già esistenti intorno all’anziano;
l supporto nella risposta ai bisogni primari: igiene, salute, pratiche burocratiche; Attenzione e
supporto a bisogni “secondari”: le relazioni sociali, l'occupazione del tempo, la cultura, il lavoro,
la vita di fede, dimensioni che segnano la qualità e la dignità della propria vita;
l incontri e iniziative culturali per promuovere una nuova immagine della vecchiaia, per
sostenere l’incontro e il confronto tra le generazioni e prevenire l’isolamento.
l incontro e integrazione tra il mondo degli anziani e quello degli stranieri per conoscersi,
stimarsi, comprendere la cultura e la storia gli uni degli altri.
l
Il progetto della casa “Viva gli anziani”
La Comunità di Sant’Egidio a Milano già da venti anni offre consulenza, orientamento e aiuto
concreto per consentire agli anziani di continuare a vivere come e dove desiderano. Da qui il progetto
della casa “Viva gli anziani”:
l una soluzione alloggiativa per anziani alternativa al ricovero in istituto, basata su criteri di
socialità, economicità, sostenibilità e replicabilità;
l uno spazio aperto al territorio come polo aggregativo e supporto sociale agli ospiti dell’alloggio;
l un’occasione per mantenere una soddisfacente vita di relazione, per contrastare solitudine e
isolamento, valorizzare le proprie risorse e mantenere l’autonomia; Condividere l’appartamento
per affrontare insieme le spese, creare nuove relazioni sociali, combattere la solitudine, in una
dimensione domestica “protetta”, monitorata e supervisionata..
Punti di forza del progetto
l
NOVITA’: non una casa protetta, non una piccola RSA, ma una vera casa dove vivere insieme
come a casa propria;
l
SOSTENIBILITA’: dividere le spese con la propria pensione,
l
REPLICABILITA’: un modello riproponibile in altri contesti con l’aiuto dei servizi e del
volontariato;
Giovanni Del Zanna
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LA CASA DI VIA MARIO BIANCO 20
Destinatari
Anziani ultrasessantacinquenni residenti a Milano, parzialmente autosufficienti, che non hanno
adeguate risorse o alloggio per vivere con una badante ed evitare il ricovero.
Il numero di utenti non supererà il massimo di cinque, per mantenere una dimensione domestica e
non spersonalizzante.
Lo stabile
L’immobile in cui sarà realizzato il progetto è in via Mario Bianco 20 (ang. Via Teodosio, Milano
Lambrate).
Si tratta di immobile requisito alla mafia ex legge 575 del 31.5.1965, di proprietà del Comune di
Milano e concesso in comodato alla Comunità di Sant’Egidio Milano ONLUS per la realizzazione del
progetto per quindici anni rinnovabili. 202 mq al piano rialzato, dispone di un’ampia zona living
comune, una cucina abitabile usufruibile dagli anziani stessi, due bagni, tre camere da letto per gli
ospiti e una camera per il personale di servizio; un ampio spazio interrato utilizzabile come magazzino
per gli ospiti, archivio e spazio per attività di studio sul progetto per gli operatori della stessa
Comunità di Sant’Egidio, sede delle attività integrative di animazione e di formazione aperte ai
volontari e al territorio.
Figure coinvolte:
l un collaboratore domestico fisso per la cura della persona e dei pasti;
l un collaboratore domestico ad ore per la pulizia degli ambienti;
l un gruppo di volontari della Comunità di Sant’Egidio, riferimenti affettivi per le persone ospiti,
che seguono gli aspetti ricreativi, le uscite, l'accompagnamento alle visite mediche ed esigenze
simili;
l un coordinatore volontario responsabile della casa, che si occupi della salute degli anziani e
gestisca l'ordinaria amministrazione, mantenendo i rapporti con il personale di servizio,
provvedendo alla spesa alimentare ed al pagamento delle utenze.
I volontari offrono:
l forme di collaborazione domestica nella cura della casa;
l aiuto nella cura dell’igiene personale e nelle spese;
l sostegno alla socialità (attività, uscite, visite ecc);
l coordinamento per supervisionare le relazioni tra le persone inserite nell’alloggio e gestire gli
eventuali conflitti; mediazione con il personale impiegato e tra il personale, gli ospiti ed
eventuali parenti;
l reperibilità notturna in caso di malesseri o problematiche fisiche; supporto ed
accompagnamento degli ospiti durante visite mediche o disbrigo di pratiche;
l costruzione di una rete di aiuto formale ed informale per sostenere gli ospiti e offrire la
possibilità di replicare il progetto.
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TEMPI DI REALIZZAZIONE E DURATA DEL PROGETTO
La realizzazione del progetto si struttura su tre fasi:
1 Fase di avvio del progetto
(durata due mesi), attraverso le seguenti azioni:
contatti con le realtà sociali, politiche ed associative del territorio, finalizzati alla presentazione del
progetto; individuazione degli anziani, disponibili alla sperimentazione di questa forma di convivenza.
2.Fase operativa
(durata 4-6 mesi), che rappresenta l’avvio effettivo del progetto e presuppone le seguenti azioni:
A
l valutazione a domicilio degli anziani e rilevazione delle risorse personali e del contesto
l
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l
l
l
B
sociale;
contatti informativi con i parenti o altri attori informali, che sostengono gli anziani
coinvolti nel progetto;
studio delle risorse economiche a disposizione dei singoli anziani, da utilizzare per la
gestione della vita quotidiana;
progetto di ristrutturazione dell’immobile, da adattare per la convivenza degli ospiti
individuati;
ristrutturazione dell’appartamento;coinvolgimento dei servizi pubblici e privati presenti
sul territorio nell’ottica della creazione di una rete a sostegno al progetto;
reperimento del personale assistente a pagamento e disbrigo delle procedure per la
regolarizzazione di un contratto di lavoro;
allestimento della sala polifunzionale e dell’ufficio;
l avvio graduale della convivenza con costanti verifiche dell’andamento generale
dell’inserimento.
l raccolta in itinere dei dati in fieri sulla convivenza;
l organizzazione di momenti di studio e animazione per gli ospiti, per il territorio e di
formazione dei volontari nello spazio polifunzionale.
3. Fase di verifica e di ridefinizione degli obiettivi,
a partire dai risultati raggiunti, a sua volta articolata nelle seguenti azioni:
l Valutazione ogni 12 mesi di outcome in termini di soddisfazione degli anziani conviventi.
l Ipotesi di replicabilità del progetto.
l Elaborazione del materiale di osservazione raccolto e relazione sull’esperienza della
convivenza.
Le spese di avvio e implementazione del progetto (disbrigo delle pratiche necessarie, progettazione e
ristrutturazione dell’immobile in base alle esigenze degli ospiti, adeguamento alle misure di sicurezza)
sono a carico dalla Comunità di Sant’Egidio.
Giunto a pieno regime il progetto, per gestione ordinaria della coabitazione si provvede con il
contributo diretto degli ospiti, che mettono a disposizione parte della loro pensione per il pagamento
del personale di servizio, per le utenze e la spesa alimentare.
Giovanni Del Zanna
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CAMERA
PER DUE OSPITI
UFFICI
STUDIO
Letto per il volontario
del turno di notte
BAGNO
CAMERA
BADANTE
BAGNO
CAMERA
PER DUE OSPITI
PRANZO - CUCINA
SOGGIORNO
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Personalizzazione
Nel progetto la definizione degli ambienti punta
non solo ad una attenzione estetica agli spazi,
ma anche alla possibilità di personalizzare gli
ambiti “privati” e di portare nella casa alcuni
oggetti/arredi personali.
Giovanni Del Zanna
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Spazio personale
Il progetto prevede una disposizione di arredi in
modo da definire, nei limiti del possibile, una
spazio-bolla privato, personalizzato, in cui la
persona si senta a suo agio, uno spazio che sia
sentito come spazio proprio
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Finiture
Valorizzazione delle “particolari” finiture della
casa, con soluzioni semplici che permettano di
avere una connotazione “tradizionale” di casa e,
al tempo stesso, delle soluzioni funzionali e di
facile manutenzione.
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