ALMA MATER STUDIORUM UNIVERSITA' DI BOLOGNA FACOLTA' DI LETTERE E FILOSOFIA Corso di Laurea Specialistica in Scienze della Comunicazione Pubblica, Sociale e Politica UN GIORNALE INTERCULTURALE Il caso de “Il Tamburo” di Bologna Tesi di laurea specialistica in Comunicazione e informazione sociale Relatore Prof. Presentata da Pina Lalli F. Gaia Farina Correlatore Prof. Mauro Sarti Sessione II Anno accademico 2006/2007 1 Indice Introduzione 7 I. Contesto e arene pubbliche dell’informazione 13 L’immigrazione reale 14 1. 1. 1 Identikit dei cittadini immigrati 15 1. 1. 2 Gli immigrati e l’economia Italiana 17 1. 1. 3 Gli immigrati e l’illegalità: sbarchi e criminalità 18 1. 1. 4 Analisi dei dati 19 2. 22 1. L’immigrazione mediale 1. 2. 1 L’immigrazione nei media 24 1. 2. 2 Pratiche giornalistiche e immigrazione 35 1. 2. 3 Rappresentazioni mediali e rappresentazioni collettive 38 3. 46 I problemi sociali e la loro ribalta nelle arene comunicative 1. 3. 1 Arene comunicative e discorso sull’immigrazione II. 1. 47 Il giornalismo sociale e i media multiculturali 53 Il giornalismo sociale 55 2. 1. 1 Il lento emergere del sociale 56 2. 1. 2 Misure alternative 58 2. 1. 3 Il giornalismo sociale nel 2000 59 2. 1. 4 Temi e pratiche 61 2. 1. 5 Il “civic journalism” 62 2. 65 Media multiculturali 2. 2. 1 Prime indagini 66 2. 2. 2 Contenuti, lingue utilizzate e target dei media multiculturali 69 2. 2. 3 Evoluzione del fenomeno e tipologie 70 2. 2. 4 Due modelli a confronto: Metropoli e Stranieri in Italia 72 2. 2. 5 Uno sguardo all’Europa 80 3. 83 Meeting dei media multiculturali 2. 3. 1 Il primo incontro dei media multiculturali 85 2. 3. 2 Il secondo meeting dei media multiculturali 88 2. 3. 3 Il terzo Meeting Italiano dei media multiculturali 90 2. 3. 4 I media multiculturali nel 2007 92 2. 3. 5 Conclusioni e analisi 96 4. 98 Teoria, deontologia e legislazione 2. 4. 1 Il concetto di Interesse pubblico e il servizio pubblico italiano 102 2. 4. 2 Codici deontologici e normative 105 2. 4. 3 Libertà di stampa possibilità per i giornalisti stranieri 108 2 III. Felsimedia e la Regione Emilia Romagna 3.1. Il contesto regionale 113 3. 1. 1 Immigrazione in Emilia Romagna 114 3. 1. 2 Le politiche regionali per la partecipazione dei migranti 115 3. 1. 3 I difetti del giornalismo locale in Italia 118 3. 1. 4 Media multiculturali in Emilia Romagna 119 2. Felsimedia 127 3. 2. 1 Associazionismo e immigrazione a Bologna 127 3. 2. 2 La nascita del progetto comunicativo 129 3. 2. 3 Asteriscoradio.com 132 3. 2. 5 La Coop. Soc. Felsimedia 136 3. Conclusioni IV. 111 139 Il Tamburo mensile dell’intercultura a Bologna 141 1 Le pratiche redazionali 142 4. 1. 1 Il percorso etnografico 143 4. 1. 2 “Il tamburo” 146 4. 1. 3 I collaboratori 148 4. 1. 4 Nessuno è indispensabile, tutti fondamentali 151 4. 1. 5 Come nascono le notizie? 153 4. 1. 6 Vicinanza con il lettore distribuzione mirata 156 4. 1. 7 Le correzioni: strategia di inclusione e uniformità 157 4. 1. 8 Modalità di socializzazione e senso di appartenenza 159 2. Analisi degli articoli 163 4. 2. 1 Cenni metodologici 164 4. 2. 2 La prima pagina: foto-notizia, box, “Il Punto”, le lettere alla redazione 166 4. 2. 3 Tipologia degli articoli e canone narrativo 172 4. 2. 4 Argomenti 176 4. 2. 5 La rappresentazione degli immigrati ne “Il Tamburo” 179 4. 2. 6 Analisi 181 Conclusioni 185 Bibliografia 189 Allegati 201 Nota metodologica 203 Interviste 209 Fotografie 3 Abstract “Si potrebbe dire che in Italia esistono due migrazioni. Una è costituita dai processi di mobilità geografica che da decenni coinvolgono il nostro paese, modificando la composizione della sua popolazione e contribuendo a cambiare la vita sociale”1. “La seconda(...) è quella che appare a intervalli regolari nel discorso pubblico italiano e che conduce in buona parte una vita propria, indipendentemente dalle caratteristiche dei processi migratori reali.”2 Utilizza slogan, posizioni, parole e topoi retorici “per conferire un’illusione di profondità a quanto si afferma e, soprattutto, per ottenere un’adeguata copertura giornalistica”3. E’ proprio da questa considerazione che prende avvio il mio lavoro di ricerca. Dalla convinzione della necessità di sviluppare un “discorso pubblico” migliore sulla società italiana in relazione ai fenomeni migratori. Un discorso che inizi a trattare le migrazioni come un fenomeno plurale e complesso, non riducibile alla mera steriotipizzazione fatta dai media. Un discorso che inizi a pensare all’Italia come un Paese in cui convivono culture e stili di vita differenti e che riesca ad armonizzare questa società grazie anche ad una corretta rappresentazione delle sue molteplici facce. Un mutamento che va accompagnato a processi di elaborazione e auto-riflessione pubblica, rispetto al quale i media rappresentano oggi “l’arena privilegiata e quasi naturale”4. I mass media italiani, come sottolineato nell’elaborato, non sempre riescono a fornire un supporto per un discorso informato e completo sull’immigrazione. Proprio su questa base, ho deciso di concentrare il mio lavoro su un settore nascente dell’informazione: i media multiculturali. Negli ultimi anni, infatti, si stanno diffondendo alcuni media promossi dagli immigrati stessi, da alcune associazioni o dalle istituzioni che potrebbero mettere in dubbio il ruolo predominante dei media mainstream nella costruzione del discorso pubblico sull’immigrazione. La mia analisi quindi si è concentrata su una specifica iniziativa multiculturale, il mensile “Il Tamburo” di Bologna. La scelta di questo giornale è stata stimolata da alcune sue caratteristiche specifiche: innanzi tutto la lingua utilizzata, l’italiano, una scelta coraggiosa se accostata all’obiettivo di riferirsi agli immigrati. Secondariamente l’intento dichiarato de “Il Tamburo” di riferirsi ad un pubblico differenziato: immigrati di ogni provenienza e italiani nativi. Infine la composizione della redazione: il posto di rilievo assunto da due 1 Decimo, F., Sciortino, G., (a cura di) Reti migranti, Bologna, Il Mulino, 2006, p.7 Ibidem 3 Ivi p.9 4 Morcellini, M., Fuori luogo. I migranti alle porte della cittadella mediale, in “Problemi dell’informazione”, a XXX n.1, marzo 2005 p. 37 2 4 cittadini di origine camerunese, il direttore e il caporedattore, e la composizione mista dei collaboratori, italiani e stranieri. Il lavoro di ricerca ha tentato di comprendere se e come i media multiculturali, e nello specifico “Il Tamburo” nel territorio bolognese, possano rappresentare arene rinnovate di pubblica discussione e quanto questi media possano fornire agli immigrati stessi le informazioni utili per integrarsi e partecipare al dibattito pubblico e agli italiani una conoscenza appropriata della realtà che li circonda. Nello specifico l’elaborato è stato diviso in due parti: la prima, contestuale e riflessiva, volta a delineare il quadro in cui le iniziative multiculturali prima e “Il Tamburo” poi si sono sviluppate. La seconda, dedicata all’analisi di caso effettuata con una ricerca partecipata all’interno della redazione de ”Il Tamburo” e sui suoi contenuti. All’osservazione etnografica, svolta dal maggio all’agosto del 2007, sono state affiancate interviste aperte a quattro dei collaboratori della redazione. Inoltre, per comprendere meglio le peculiarità di questa arena comunicativa, è stata essenziale l’analisi degli argomenti trattati nelle pagine del giornale5. Il primo capitolo, di natura introduttiva, ha tentato di fornire il quadro dell’incidenza del fenomeno migratorio in Italia, attraverso dati e statistiche aggiornate. A questo quadro è stato affiancato quello che, invece, i mass media tradizionali presentano quotidianamente. L’incongruenza fra le due immigrazioni mi ha spinta ad analizzarne sia le ragioni, individuandole nel processo di produzione dell’informazione, sia le conseguenze, supportate dalle diverse teorie sugli effetti dei media. La conclusione del capitolo, quindi, si è concentrata sull’emergere di istanze comunicative diverse da quelle tradizionali seguendo un modello teorico che descrive le modalità con cui i problemi pubblici riescono a farsi strada nelle arene comunicative6. Nel secondo capitolo, quindi, si è proceduto a delineare, nel contesto italiano, le tendenze ed esperienze di giornalismo sociale. All’interno di questo settore sono state rintracciate le pratiche e i temi che lo caratterizzano rispetto ai media mainstream sottolineando il cammino che nel panorama giornalistico italiano è stato compiuto dal terzo settore per dotarsi di mezzi e strumenti al fine di acquisire visibilità. I media multiculturali sono stati analizzati come una delle declinazioni del giornalismo sociale, caratterizzati dall’essere prodotti da immigrati e/o a loro diretti. Tali iniziative sono spesso promosse da associazioni, enti istituzionali o, come nel caso specifico della mia analisi, dagli stessi immigrati. All’interno di questo settore ho rintracciato le caratteristiche comuni a tutti i media che lo compongono e le differenze fondamentali fra essi sottolineando anche l’emergere di una attenzione del mondo commerciale al target costituito dagli immigrati. Ho poi seguito il loro cammino comune, all’interno della Piattaforma dei Media Multiculturali e il processo di istituzionalizzazione del 5 6 Cfr nota metodologica allegata alla tesi in versione completa. Cfr. Hilgartner S., Bosk C.L., The Rise and Fall of Social Problems: A Public Arenas Model, in “American Journal of Sociology”, vol. 94, 1988, pp. 53-78 5 settore, i contatti stabiliti, i limiti legislativi, le barriere giuridiche ed economiche che ne condizionano l’esistenza. Dal terzo capitolo si entra nello specifico dell’ analisi sul territorio regionale e poi cittadino. Dopo aver analizzato l’incidenza del fenomeno migratorio in Emilia Romagna, mi sono concentrata sulle politiche locali per l’integrazione e la promozione dei media multiculturali. L’analisi delle caratteristiche dei media multiculturali presenti in Regione mi hanno poi condotta a descrivere la nascita di uno specifico prodotto: “Il Tamburo”, un mensile promosso da due cittadini camerunesi a Bologna ed edito dalla Cooperativa sociale Felsimedia. Le caratteristiche della cooperativa e il percorso che ha portato alla sua costituzione sono essenziali per comprendere i valori e le pratiche produttive che animano “Il Tamburo”. Nell’ultimo capitolo, quindi, forte di tutte le considerazioni condotte in precedenza, l’analisi è andata a delineare “Il Tamburo”, mensile dell’intercultura a Bologna. Le pratiche redazionali sono state indagate grazie all’osservazione etnografica da me effettuata all’interno della redazione. Ad esse è stata poi affiancata l’analisi delle interviste effettuate ai collaboratori del giornale e successivamente l’analisi del contenuto dello stesso. Intento finale della ricerca è di comprendere le modalità in cui “Il Tamburo” ha portato avanti il suo discorso, l’evoluzione di questa esperienza di comunicazione nel tempo, i vari rapporti che ha intessuto e le strategie che i suoi promotori hanno utilizzato per rafforzare i rapporti con il territorio. Nello stesso tempo l’intento è rintracciare al suo interno le pratiche che favoriscono un miglioramento del discorso pubblico sull’immigrazione e che forniscono ai cittadini immigrati e nativi, in questo caso nel territorio bolognese, uno spunto di riflessione nuovo. Dalla ricerca, “Il Tamburo” è risultato essere un giornale che non si limita ad essere la voce degli immigrati. “Il Tamburo”, infatti, si pone come un giornale per molti versi “generalista”, vario e multiforme nell’intento di promuovere il dialogo fra italiani e immigrati e fra immigrati stessi. Certo, due sono i principali obiettivi della linea editoriale: la proposta di un’immagine diversa dell’immigrazione e l’offerta di informazioni di servizio per gli immigrati. Se l’offerta di informazioni di servizio è motivata dalla convinzione che l’informazione stia alla base di un percorso di autodeterminazione da parte dei cittadini immigrati, l’intenzione di ribaltare l’attuale rappresentazione dell’immigrazione introduce invece un discorso più complesso che presuppone la costruzione di un dialogo con la società. Un dialogo che, nel nostro specifico caso, è stato portato avanti in modo strategico nel territorio bolognese dai promotori del giornale, due “operatives”, che attraverso un processo di legittimazione e di lavoro sul territorio hanno intessuto rapporti con le istituzioni locali, le associazioni, le comunità straniere, i giornalisti, l’Università. 6 Il perseguimento di questi fini è stato possibile grazie ad una strategia: anche per “Il Tamburo”, infatti, è stato ed è necessario attirare l’attenzione dei lettori che, come suggeriscono Hilgartner e Bosk7, è una risorsa scarsa, soprattutto in una situazione di forte concorrenza di notizie. “Il Tamburo” , pertanto, non ha denunciato i soprusi o promosso un atteggiamento di pietismo verso gli immigrati, ma ha tentato di costruire un’immagine che - seguendo la definizione proposta da Moscovici a proposito delle rappresentazioni sociali8 potremmo definire “familiare” dell’immigrato. Grazie a questa strategia, denominata “positivazione”, il cittadino immigrato può vedersi rappresentato e riconoscersi nel giornale, e il cittadino italiano ha modo di vedere confermato quanto da alcuni anni questa parte ha modo di osservare: l’immigrato, cioè, non è più il deviante ma il commerciante sotto casa o il commercialista a cui rivolgersi. Il frame proposto per inserire la figura dell’immigrato si distacca nettamente dalla drammatizzazione dei media mainstream e propone un’immagine vicina al lettore, sia fisicamente sia idealmente. Al di là dei contenuti sono interessanti anche le pratiche con cui sono costruite le notizie all’interno del “Il Tamburo”: le fonti utilizzate sono fonti di prossimità, i cittadini ai quali il giornale viene distribuito, gli amici o l’esperienza diretta dei redattori. Questo implica da una parte una vicinanza maggiore al soggetto rappresentato e pertanto una maggiore adesione del soggetto alla rappresentazione. Il giornale si rivolge quindi al cittadino: “un cittadino che si riscontra come tale per il fatto di trovare uno spazio praticabile (e non solo travalicabile) d’impegno e coinvolgimento nella notizia, nell’informazione…”9. E attraverso il suo appello stimola alla partecipazione nel territorio locale e alla condivisione di spazi e idee. Lo spazio pubblico, seguendo questo discorso, non s’identificherebbe con una sfera pubblica riconducibile soltanto a funzioni imposte dalla mercificazione dell’informazione commerciale, ma mostrerebbe la sua capacità di trovare zone di pluralità seppur parcellizzate, minoritarie e frammentate, in cui si sviluppano discorsi diversi. Arene parziali, dove i problemi competono per emergere al pari delle definizioni dei problemi stessi. Arene in grado di influenzarsi a vicenda: quanto più un problema si sviluppa nelle diverse arene tanto più avrà l’opportunità di rimanere a lungo nel discorso pubblico. La sfida per “Il Tamburo” è quella di non rimanere un’informazione di nicchia e di stimolare interessamenti da più parti al suo discorso, possibilità che dipende dallo scenario organizzativo e culturale che lo circonda come dalle strategie che attiva per attirare l’attenzione sul suo discorso. 7 8 9 Ibidem. S. Msocovici, Le rappresentazioni sociali, Il Mulino, Bologna, 2005. Lalli, P. L’informazione specializzata: il caso di Redattore Sociale, in Lalli, P. (a cura di). Imparziali ma non indifferenti. Il giornalismo di Redattore sociale, agenzia di stampa quotidiana, Homless Book, Faenza, p.19. 7 L’analisi di un’esperienza giovane e limitata come “Il Tamburo” ha quindi permesso di aprire una finestra sul complesso mondo dei media prodotti da e per immigrati e di rintracciare partendo da una singola esperienza, alcune caratteristiche del settore, buone prassi, pregi, punti di forza o difetti. Si tratta, infatti, di un settore in espansione in conseguenza della volontà di partecipazione dei cittadini stranieri e per i crescenti interessi economici che questo target richiama. La società multiculturale si configura come un dato di fatto, non prenderne atto sarebbe miope, interesse di tutti è valorizzare le iniziative di dialogo fra culture che vedono nei media un terreno privilegiato. 8 Bibliografia Ambrosini, M., 2005 Sociologia delle migrazioni, Il Mulino, Bologna Belluati, M., Grossi, G., e Viglongo, E., 1995 Mass media e società multietnica, Anabassi Milano Boltanski, L., 2000 Lo spettacolo del dolore, Raffaello Cortina Editore, Milano Capecchi, S., 2004 L’audience attiva., Carrocci Editore S.p.a., Roma Cardano, M., 2003 Tecniche di ricerca qualitativa, Carrocci Editore S.p.a., Roma Castronuovo, V., Tranfaglia, N., 1994 La stampa italiana nell’età della televisione, Laterza, Bari Cefai, D. , 2002 La construction des problèmes publics. 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