La natura di questi disturbi dolorosi è ricorrente, quindi ci si abitua, ad avere il torcicollo o il mal di schiena qualche volta l’anno. Le specifiche manipolazioni della colonna vertebrale, sono mirate ad identificare le aree di restrizione articolare, e ad applicare una leggera ma rapida forza nella direzione opposta a quella di restrizione, per ristabilire il movimento simmetrico da entrambi i lati. Spesso già dalle prime sedute di trattamento la riduzione del dolore è marcata, ed un ciclo di 10-12 sedute, associata a specifici esercizi per rafforzare e coordinare i muscoli della colonna vertebrale, possono ridurre il dolore in modo significativo. È dimostrato in letteratura scientifica che tale riduzione del dolore, dura tanto più a lungo quanto più il rafforzamento e la coordinazione muscolare vengono esercitati ed allenati. La chiropratica La chiropratica nel WEB: A.I.C. (Associazione Italiana Chiropratici): www.associazionechiropratici.it Iniziativa di pazienti: www.chiropraticati.it L’accuratezza e la veridicità delle informazioni fornite sono responsabilità del: Dott. Luca Vannetiello Medico-chirurgo Doctor of chiropractic (USA) Nola (NA) - via naz.le delle Puglie, 147 tel:081 – 5120364 Napoli - piazzetta M. Schilizzi Tel: 081 4971330 Caserta – via Marconi, 1 tel: 0823 216023 Avellino – Viale Italia, 145. tel: 333 [email protected] www.drvannetiello.wordpress.com 353 58 19 La parola chiropratica ha origini greche, e letteralmente significa: fatto con le mani. La sua esistenza è descritta già nelle opere dell’antichità greco romana, nella tradizione secolare cinese, assirobabilonese. Ippocrate stesso utilizzava le manipolazioni. Inoltre, è comune trovare ancora ai giorni nostri, in piccole comunità rurali, e non, la figura dello “aggiustaossa”. La denominazione “Chiropratica” risale a poco più di 100 anni fa, quando negli Stati Uniti, tale DD Palmer, manipolò un signore che anni prima udì uno “schiocco” nella schiena, e in concomitanza di quell’evento perse l’udito. Palmer ipotizzò che se avesse potuto riposizionare la vertebra che era fuori posto, l’udito avrebbe potuto tornare. E si racconta che così fu. (questa è la leggenda, e apparentemente il signore, alla comunque sordo come una campana!) morte era Palmer fondò la prima scuola di Chiropratica, il “Palmer College of Chiropractic”. Oggi, per diventare chiropratico si studia dai 4 ai 6 anni. Cosa fa il chiropratico? In inglese si dice “Adjustment” (aggiustamento), il trattamento chiropratico, ed indica la specificità dell’azione del chiropratico sulle vertebre “fissate”, e identificate con accuratezza, e precisione. Da disciplina ad efficacia “popolare”, la chiropratica dal 1969, diviene scienza, studiata con esperimenti e pubblicazioni scientifiche, a partire dalla prima pubblicazione, che dimostrava l’efficacia delle manipolazioni nel trattamento dell’ernia discale, sul British Journal of Medicine, una delle più prestigiose riviste scientifiche. Per quali motivi chiropratico? ci si rivolge al Il motivo principale per cui i pazienti si rivolgono al chiropratico, è per dolori di natura muscoloscheletrica, ernia del disco intervertebrale, rigidità articolare, torcicollo, artrosi in genere, e tutto ciò che è di pertinenza ossea. Le manipolazioni della colonna vertebrale hanno dimostrato chiara efficacia nel trattamento del comune mal di schiena, sciatica, dolore cervicale, cefalee, e altre condizioni, in genere mal controllate con farmaci, e riposo a letto, che, tra l’altro si è dimostrato di essere estremamente dannoso (tre settimane di riposo a letto sono più deleterie per l’intero organismo di 30 anni di invecchiamento). La colonna vertebrale. La colonna vertebrale è formata da tante unità, le vertebre, separate da un materiale gelatinoso, ma estremamente resistente: il disco intervertebrale. Per la loro natura, le vertebre agevolano il movimento in tutte le direzioni dello spazio. Per diversi motivi, tra cui postura, attività ripetitive, e mancanza di attività fisica, alcune componenti del movimento vengono a mancare. Ma perché è così importante manipolare la fissazione (sublussazione) vertebrale? Perché le articolazioni della colonna vertebrale, così come quelle in tutto lo scheletro, vivono, si nutrono, e funzionano grazie al movimento. Se una articolazione rimane fissata, comincia a degenerare in artrosi. Gli studi che dimostrano la necessità del movimento per il mantenimento delle funzioni articolari non lasciano dubbi, tanto che in chirurgia si tende a far sì che il paziente possa camminare quanto prima, per scongiurare i danni da immobilità. L’importanza del mantenimento del movimento è un concetto molto importante per la salute e il benessere. Quando ci muoviamo il cervello registra quel movimento specifico; lo incamera, così che ripetere quel movimento in futuro non richieda troppa attenzione; nessuno si sofferma a pensare a come muovere le gambe per camminare, ma chiunque ha avuto una gamba ingessata per un mese si ricorda come i primi passi dopo la rimozione del gesso fossero difficili, quasi come se bisognasse imparare di nuovo. Ciò che non viene utilizzato viene perso. La medesima cosa avviene nella colonna vertebrale, il cervello dimentica che la vertebra A, ad esempio, deve poter ruotare verso destra, per cui quando si verifica la necessità, non sa come utilizzare i muscoli per eseguire quel movimento, e a volte, basta voltarsi, e si avverte un acuto dolore che può sfociare in torcicollo, e ulteriore restrizione del movimento; come una “storta” alla colonna vertebrale.