la-chiropratica - dott. Luca Vannetiello

La natura di questi disturbi dolorosi è
ricorrente, quindi ci si abitua, ad avere il
torcicollo o il mal di schiena qualche volta
l’anno.
Le specifiche manipolazioni della
colonna vertebrale, sono mirate ad
identificare le aree di restrizione
articolare, e ad applicare una leggera ma
rapida forza nella direzione opposta a
quella di restrizione, per ristabilire il
movimento simmetrico da entrambi i lati.
Spesso già dalle prime sedute di
trattamento la riduzione del dolore è
marcata, ed un ciclo di 10-12 sedute,
associata a specifici esercizi per
rafforzare e coordinare i muscoli della
colonna vertebrale, possono ridurre il
dolore in modo significativo.
È dimostrato in letteratura scientifica
che tale riduzione del dolore, dura tanto
più a lungo quanto più il rafforzamento e
la coordinazione muscolare vengono
esercitati ed allenati.
La chiropratica
La chiropratica nel WEB:
A.I.C. (Associazione Italiana Chiropratici):
www.associazionechiropratici.it
Iniziativa di pazienti:
www.chiropraticati.it
L’accuratezza e la veridicità delle informazioni
fornite sono responsabilità del:
Dott. Luca Vannetiello
Medico-chirurgo
Doctor of chiropractic (USA)
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www.drvannetiello.wordpress.com
353 58 19
La parola chiropratica ha origini greche,
e letteralmente significa: fatto con le
mani.
La sua esistenza è descritta già nelle
opere dell’antichità greco romana, nella
tradizione secolare cinese,
assirobabilonese. Ippocrate stesso utilizzava le
manipolazioni. Inoltre, è comune trovare
ancora ai giorni nostri, in piccole comunità
rurali, e non,
la figura dello
“aggiustaossa”.
La denominazione “Chiropratica”
risale a poco più di 100 anni fa, quando
negli Stati Uniti, tale DD Palmer,
manipolò un signore che anni prima udì uno
“schiocco”
nella
schiena,
e
in
concomitanza di quell’evento perse l’udito.
Palmer ipotizzò che se avesse potuto
riposizionare la vertebra che era fuori
posto, l’udito avrebbe potuto tornare. E si
racconta che così fu. (questa è la leggenda, e
apparentemente il signore, alla
comunque sordo come una campana!)
morte
era
Palmer fondò la prima scuola di
Chiropratica, il “Palmer College of
Chiropractic”.
Oggi,
per
diventare
chiropratico si studia dai 4 ai 6 anni.
Cosa fa il chiropratico?
In
inglese
si
dice
“Adjustment”
(aggiustamento),
il
trattamento
chiropratico,
ed indica la specificità
dell’azione del
chiropratico sulle
vertebre “fissate”, e identificate con
accuratezza, e precisione.
Da
disciplina
ad
efficacia
“popolare”, la chiropratica dal 1969,
diviene scienza, studiata con esperimenti
e pubblicazioni scientifiche, a partire
dalla prima pubblicazione, che dimostrava
l’efficacia
delle
manipolazioni
nel
trattamento dell’ernia discale, sul British
Journal of Medicine, una delle più
prestigiose riviste scientifiche.
Per quali motivi
chiropratico?
ci
si
rivolge
al
Il motivo principale per cui i
pazienti si rivolgono al chiropratico, è per
dolori di natura muscoloscheletrica, ernia
del
disco
intervertebrale,
rigidità
articolare, torcicollo, artrosi in genere, e
tutto ciò che è di pertinenza ossea.
Le manipolazioni della colonna
vertebrale hanno dimostrato chiara
efficacia nel trattamento del comune mal
di schiena, sciatica, dolore cervicale,
cefalee, e altre condizioni, in genere mal
controllate con farmaci, e riposo a letto,
che, tra l’altro si è dimostrato di essere
estremamente dannoso (tre settimane di
riposo a letto sono più deleterie per
l’intero organismo di 30 anni di
invecchiamento).
La colonna vertebrale.
La colonna vertebrale è formata da
tante unità, le vertebre, separate da un
materiale gelatinoso, ma estremamente
resistente: il disco intervertebrale. Per
la loro natura, le vertebre agevolano il
movimento in tutte le direzioni dello
spazio.
Per diversi motivi, tra cui postura,
attività ripetitive, e mancanza di attività
fisica, alcune componenti del movimento
vengono a mancare.
Ma perché è così importante manipolare
la
fissazione
(sublussazione)
vertebrale?
Perché le articolazioni della colonna
vertebrale, così come quelle in tutto lo
scheletro, vivono, si nutrono, e funzionano
grazie al movimento. Se una articolazione
rimane fissata, comincia a degenerare in
artrosi.
Gli studi che dimostrano la necessità del
movimento per il mantenimento delle
funzioni articolari non lasciano dubbi,
tanto che in chirurgia si tende a far sì
che il paziente possa camminare quanto
prima, per scongiurare i danni da
immobilità.
L’importanza del mantenimento del
movimento
è
un
concetto
molto
importante per la salute e il benessere.
Quando ci muoviamo il cervello registra
quel movimento specifico; lo incamera,
così che ripetere quel movimento in
futuro non richieda troppa attenzione;
nessuno si sofferma a pensare a come
muovere le gambe per camminare, ma
chiunque ha avuto una gamba ingessata
per un mese si ricorda come i primi passi
dopo la rimozione del gesso fossero
difficili,
quasi come se bisognasse
imparare di nuovo. Ciò che non viene
utilizzato viene perso.
La medesima cosa avviene nella
colonna vertebrale, il cervello dimentica
che la vertebra A, ad esempio, deve poter
ruotare verso destra, per cui quando si
verifica la necessità, non sa come
utilizzare i muscoli per eseguire quel
movimento, e a volte, basta voltarsi, e si
avverte un acuto dolore che può sfociare
in torcicollo, e ulteriore restrizione del
movimento; come una “storta” alla colonna
vertebrale.