La visita dal chiropratico - dott. Luca Vannetiello

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La visita dal chiropratico.
In
cosa
consiste
chiropratica?
una
visita
Un esame chiropratico consiste in una
valutazione specifica della colonna
vertebrale, e più in generale di tutte
le
articolazioni
periferiche,
ad
esempio: ginocchia, caviglie, polsi,
spalle, ecc.
La chiropratica nel WEB:
A.I.C. (Associazione Italiana Chiropratici):
www.associazionechiropratici.it
Iniziativa di pazienti:
www.chiropraticati.it
L’accuratezza e la veridicità delle informazioni
fornite sono responsabilità del:
Dott. Luca Vannetiello
Medico-chirurgo
Doctor of chiropractic (USA)
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353 58 19
Come sempre, si comincia con una
raccolta della storia del paziente per
capire quale è il problema per cui viene
chiesta assistenza.
Dopo la raccolta dell’anamnesi, l’esame
chiropratico consiste in:
 una
valutazione
visiva
di
eventuali
gonfiori,
edemi,
arrossamenti, oppure chiare
asimmetrie (almeno per ciò che
si possa vedere ad occhio nudo).
 Palpazione. Con la quale si
cercano
aree
dolenti,
contratture
muscolari,
e si testa
anche la
simmetria
dei
movimenti articolari, (nei limiti
che questa tecnica presenta)
 Uso di strumentazione. Più o
meno tecnologicamente avanzata
con la quale si
testa forza
muscolare,
differenze
di
temperatura ai due lati della
colonna vertebrale.
 Analisi delle radiografie per
migliorare
l’accuratezza
diagnostica
ed
escludere
controindicazioni assolute alle
manipolazioni, e tenere conto di
quelle relative.
Cosa diagnostica un chiropratico?
Il chiropratico diagnostica problemi
funzionali articolari.
Cosa significa problemi funzionali?
Significa che si pone
l’attenzione sul come
le
articolazioni
funzionano, oltre che
se sono danneggiate.
È come avere un
porta che, seppure
non è rotta, non si
apre: non funziona.
In altre parole è fissata, le sue
articolazioni, che sono i cardini, non
permettono una normale apertura e
chiusura della porta.
Tornando a riferirci alle articolazioni
della
colonna
vertebrale,
il
chiropratico indaga il funzionamento
delle articolazioni tra le vertebre, e
cerca
di
correggere
con
le
manipolazioni quelle che sono rimaste
fissate, bloccate in una posizione.
Perché dovrebbe essere importante
“sbloccare” le articolazioni?
Perché
l’immobilità
innesca
una
cascata di conseguenze a partire da
semplice
senso
di
rigidità,
affaticamento muscolare, tendenza
ad ulteriore immobilità, innescando un
ciclo vizioso, che negli anni porta fino
a fenomeni di artrosi.
Avete mai avuto un arto ingessato o
immobilizzato per un qualsiasi motivo?
Ricordate il dolore o la forte senso di
rigidità e la necessità di “riabilitare”
l’arto immobilizzato, provata quando il
gesso è stato rimosso?
Bene è la stessa cosa che si verifica
con le articolazioni della colonna
vertebrale, sebbene in tempi molto
più lunghi e con una più lenta
progressione.
Se non avete mai avuto una simile
esperienza, chiedete a qualche vostro
conoscente che invece l’ha avuta.