Studio n. 3— Campeggio Emmanuel
Turno Giovani I 24-07-2012
“…La Parola… lampada splendente in luogo oscuro…”
Cosimo Motolese
2°Pietro 1:19
LA PAROLA E LA COMUNIONE CON DIO
INTRODUZIONE
Soprattutto per chi è più avvezzo alla vita comunitaria, avrà sentito molto spesso il
termine “comunione”. È un termine molto usato - spesso abusato - in maniera
impropria: cioè non secondo il suo vero significato biblico.
Per comprendere, dunque, cosa sia la comunione vediamo in primo luogo cosa non è la
comunione:
non si identifica con l’“essere stati benedetti”: molti confondono la comunione con
un momento di emotività o di benedizione; la Parola di Dio ci fa comprendere
che tutti quelli che sono in comunione con Dio sono benedetti, ma che non tutti
quelli benedetti significa che sono in comunione con Dio! (vedi ad esempio Esaù:
ricevette la sua benedizione, ma non fu mai in comunione con Dio Eb. 11:20);
non significa nemmeno aver “sentito la presenza di Dio”: sentire la presenza di Dio è
qualcosa di meraviglioso, ma ciò non implica che siamo in realtà in comunione
con Dio;
non si identifica nemmeno con la salvezza: essa è la “porta” della comunione con
Dio, ma è successo che alcuni - pur essendo stati salvati nel passato - non
godessero più la comunione con Dio Salmo 51:11.
Come abbiamo notato la comunione non è l’esperienza di un momento che può essere
più o meno intenso, ma, di conseguenza, è qualcosa che accompagna il credente per
tutta la sua vita.
Etimologia: comunione, deriva da “koinonia”, che indica ciò che è comune a molte persone.
Questa parola indica associazione, comunità, cooperazione, condivisione degli stessi ideali, intenti
e sentimenti.
Comunione indica persone che hanno uno stesso scopo, che lavorano insieme, che
hanno qualcosa in comune, che condividono le stesse cose. Ora il senso viene sempre di più
chiarito: essere in comunione con Dio significa condividere con Lui le stesse cose. È un
rapporto di amicizia vera, di amore, di rispetto, di collaborazione, di ubbidienza; se non
si condividono con Dio gli stessi pensieri, lo stesso amore, gli stessi scopi, lo stesso
modo di vedere non si può essere in comunione con Lui.
I. La realizzazione della comunione
Chiediamoci ora: come si instaura un rapporto di comunione con Dio? Prima di tutto bisogna
specificare che tutti gli uomini, nella loro natura peccaminosa, sono nemici di Dio Col.
1:21; per questo per poter instaurare un rapporto di comunione bisogna che sia fatta pace
con Dio. E come è possibile questo? Per mezzo di Cristo Gesù il quale con la Sua morte
ha portato la pace tra Dio e gli uomini Rom. 5:1. Questa verità nella Bibbia viene
chiamata “riconciliazione” Rom. 5:11. Una volta resi “amici di Dio” ci incamminiamo per
quella via avendo come compagno di viaggio proprio il Signore stesso [una bella figura di
comunione con Dio è Enoc: Gen. 5:21-24; Eb. 11:51.
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Cosa comporta la comunione con Dio?
1. Condivisione della stessa natura di Dio Ef 2:4; 2°Pt. 1:4.
2. Condivisione degli stessi pensieri di Dio 1°Cor. 2:16 [cosa che non era possibile prima
della conversione dove i nostri pensieri si scontravano con quelli di Dio!].
3. Condivisione dello stesso amore di Dio: verso i fratelli 1°Gv. 4:20,21, verso le anime
dei perduti Rom. 10:1.
4. Condivisione degli stessi sentimenti di bontà, misericordia, pazienza, perdono e così
via Gal. 5:22; Ef 4:32; l°Tess. 5:14.
5. Condivisione della stessa purezza di Dio 1°Pt. 1:15,16; 1°Gv. 3:3.
6. Condivisione della gioia e della pace di Dio Gv. 14:27: 15:17.
7. Condivisione dello stesso percorso Col. 2:6; 1°Gv. 2:6.
La realizzazione di queste verità non si ha solo in ambito di una preghiera o di un
momento di particolare emozione, ma è l’esperienza quotidiana e continua del credente.
II. La perdita della comunione
Sebbene ogni dono di Dio sia perfetto e di nulla mancante, tuttavia Egli ci considera
responsabili di curare la comunione con Lui. Infatti, come a causa della negligenza di un
giardiniere anche la pianta più bella può morire, così a causa della nostra negligenza si
può perdere quella meravigliosa comunione che è dono di Dio.
Cosa può causare la perdita della comunione con Dio?
1.
L’amore per il mondo. Chiunque sceglie volontariamente di amare il mondo, di
conseguenza odia Dio! 1°Gv. 2:15; Gc. 4:4 (sono forti le parole di Giacomo, ma
sono utili per quelli del “buonismo”!) Difatti non si può avere comunione con
Dio e contemporaneamente con altro 2°Cor. 6:14,15, non si può servire due
padroni Matt. 6:24.
2.
Il peccato in ogni sua forma. Ogni tipo di peccato crea una barriera tra noi e Dio e
impedisce la comunione Isaia 59:2 Riv.. È sempre bene non scherzare mai con
il peccato, perché esso distrugge la vita di chi lo commette Rom. 6:23.
3.
Gli idoli. Vi è un ultimo sottile impedimento che rompe la comunione con Dio
ed è rappresentato dall’idolatrai. Sappiamo che, grazie a Dio, in mezzo a noi
idoli non ce ne sono, ma sarà realmente così? Idolo non è solo il “pezzo di
legno” o di “pietra”, ma ogni cosa che prende il primo posto che spetta a Dio.
Quanti tipi di idoli ci sono? Infiniti. Anche cose che in sé non sono
peccaminose, possono divenire idoli se prendono il possesso della nostra vita
1°Cor. 6:12, perciò attenzione agli “idoli nascosti” nel nostro cuore! Ez. 14:3;
1°Cor. 10:14; l°Gv. 5:21.
Come si può ristabilire la comunione con Dio?
Attraverso la confessione del peccato a Dio, e alle persone che abbiamo offeso, e la
richiesta di perdono (nella Bibbia si chiama “ravvedimento”) 1°Gv. 1:9.
III. La conservazione della comunione
Come già detto, la comunione con Dio è un Suo dono per l’umanità e, come per ogni
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cosa che il Signore ci dona, ci chiede di esserne responsabili, di coltivare con responsabilità
questa comunione.
Cosa ci insegna la Bibbia per mantenere sempre viva la comunione con Dio?
Affinché la comunione con Dio sia sempre viva dobbiamo custodire il nostro “cuore”
Prov. 4:23:
1. Come si fa con il fuoco, bisogna alimentarlo. Anticamente, quando non si era
2.
3.
4.
5.
ancora scoperta l’energia elettrica, per illuminare le case si usavano le lampade ad
olio e l’illuminazione era possibile solo quando nella lampada c’era l’olio. Nella
Bibbia l’olio per eccellenza è quello dello Spirito Santo, che non deve mai mancare
nella nostra vita Matt. 25:1-12.
Come si fa con una pianticella, bisogna annaffiarla. Senza l’acqua le sostanze
nutritive vengono a mancare e la pianticella muore. L’acqua rappresenta la Parola
di Dio: se vogliamo rimanere in comunione con Dio e allontanare da noi il
peccato, essa deve abitare nei nostri cuori Sal. 119:9,11.
Come per un terreno che deve essere coltivato, deve essere “bonificato”. Prima di
poter seminare in un campo è necessario togliere erbacce, spine e pietre: il Signore
ci chiama a “dissodare” il nostro cuore da ogni cosa che non appartiene a Dio e
che può impedire o rovinare la comunione con Lui Ger. 4:3.
Come per un soldato in guerra, bisogna indossare l’armatura. Nessun soldato si
azzarderebbe mai ad andare in guerra senza nessun tipo di arma! Sarebbe subito
sconfitto. Come può un credente avere la vittoria senza armatura? È necessario
proteggere il proprio cuore con l’armatura di Dio Ef 6:11-17.
Come per una sentinella, bisogna sempre vegliare. Vegliare, significa vigilare, essere
attenti. Non agli altri, ma a noi stessi! A volte siamo tolleranti con delle piccole
cose nella nostra vita le quali poi divengono sempre più grandi e difficili da
sconfiggere. Gesù ci insegna che per avere la vittoria dobbiamo essere attenti e
pregarLo che possa aiutarci in ogni combattimento Matt. 26:41.
Il giorno della salvezza è stato meraviglioso, ma se vogliamo vivere veramente secondo
la volontà di Dio dobbiamo aver cura di essere sempre in comunione con Lui.
Enoc camminò con Dio fianco a fianco per tanti e tanti anni senza mai abbandonarlo e
lasciarlo e alla fine… fu portato dal Signore in cielo. Possa ognuno di noi ogni giorno
scegliere di camminare fianco a fianco con Dio per poi seguirlo nel Suo regno celeste!
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