IL GOTICO INTERNAZIONALE
Tra ‘300 e ‘400, mentre in Italia prende il via l’Umanesimo, nel resto d’Europa, dove è
presente il sistema feudale, si diffonde il Gotico Internazionale.
La committenza, all’interno della corte feudale, è aristocratica. Dal punto di vista
figurativo si tratta perciò di una prima forma di arte laica e volutamente lussuosa, poiché
gli aristocratici vogliono dimostrare prima di tutto di essere superiori agli altri, a
differenza di quanto è sostenuto dagli umanisti, ovvero che non c’è diversità tra “classi”,
poiché ciò che conta è l’Uomo. Il codice figurativo del Gotico Internazionale si mostra
soprattutto nell’arte applicata (l’arte degli oggetti d’uso, come mobili, vestiti, etc.), poiché
lo stile di vita aristocratico, sempre più raffinato, necessita di una grande quantità di arredi
e suppellettili. I luoghi fondamentali sono proprio i castelli, che perdono la loro originaria
funzione difensiva e divengono residenze (ciò si può notare, ad esempio, nelle finestre, in
origine molto piccole per la difesa militare, ora divenute grandi vetrate). I castelli erano
luoghi in cui generalmente la temperatura era molto rigida, perciò, per riscaldare le stanze,
si utilizzavano arazzi, che isolavano gli ambienti. In questo periodo, quindi, si sviluppa
una vero e proprio linguaggio figurativo degli arazzi, che vede rappresentata la vita
aristocratica, caratterizzata da piacevoli attività quali caccia, feste, concerti, giochi.
Caratteristiche dell’ambientazione
L’ambientazione è sempre naturalistica e precisa; tuttavia le immagini sono poco
verosimili perché manca la prospettiva.
Figura umana
Non è rappresentata in modo uniforme, perché si pensa che non tutti gli uomini siano
uguali (dipende dal livello sociale). Perciò gli aristocratici hanno vestiti ricchi e bellissimi,
mentre la plebe è vestita in maniera più rozza. Anche le proporzioni cambiano a seconda
del livello sociale: gli aristocratici sono alti e longilinei, i plebei bassi e tozzi (bisogna però
considerare che la maggiore altezza degli aristocratici è data dai tacchi e dal vestito lungo
che li fa sembrare più slanciati). La rappresentazione della figura umana è simbolica anche
per quanto riguarda l’atteggiamento (ad esempio i nobili sono sempre rappresentati con lo
sguardo assorto: possono permettersi di pensare alle cose superiori, mentre i plebei no).
Il rapporto uomo-natura
Nel Medioevo la natura era vista come qualcosa di oscuro, irrazionale (infatti il paesaggio
medievale era inselvatichito e ostile, con diffuse zone disabitate e pericolose). Petrarca
comincia a descrivere un rapporto uomo-natura più positivo; la natura diviene il luogo
dove mente e spirito trovano serenità e ispirazione, e lo sfondo del sentimento d’amore;
aiuta la mente a pensare in modo superiore. Nel mondo aristocratico la natura è un luogo
di piacere. Quando i signori non sono occupati nella guerra si mantengono in allenamento
divertendosi con le attività “eroiche”: caccia, escursioni, feste, giochi. Spesso nei feudi vi
erano vaste zone non coltivate che fungevano da riserve di caccia; oppure tra le mura vi
sono spazi verdi, in precedenza utilizzati come deposito per le armi o come aree di
addestramento. Questi spazi verdi divengono i primi giardini. Perciò la natura, dal mondo
esterno, entra nelle case degli uomini e il giardino è il luogo intermedio tra la struttura
architettonica artificiale creata dall’uomo e la natura creata da Dio. I giardini risalivano
all’epoca dei romani, ma dopo la caduta dell’impero scomparvero; durante il Medioevo,
solo nei monasteri erano coltivate piante, ma erano piante medicinali e ornamentali
(addobbi degli altari etc). Una rappresentazione del giardino può essere osservata
nell’hortus conclusus, dove ci sono le bellezze migliori; esso è isolato dal resto del mondo
perché è il giardino della Madonna. Potrebbe quindi essere il paradiso, caratterizzato da
un’eterna primavera, da bellezza, bene e felicità; è il luogo della perfezione, dove uomini e
angeli vivono insieme. Il sauro morto rappresenta il male che nel paradiso non può
esistere.
Come possiamo notare nella Visione di S. Eustachio (Pisanello, 1430) la rappresentazione
del bosco comprende una sorta di “enciclopedia” di tutta la natura esistente. Nel periodo
del Gotico Internazionale infatti si coltiva un fortissimo interesse per l’osservazione della
natura, che viene anche riprodotta con la massima cura dei particolari; essa è elemento di
studio e piacevolezza ed è perciò “bella”. L’attenzione per la natura contribuisce alla
diffusione di libri specializzati dedicati a piante e animali. Questi manuali sono detti
“tacuina sanitatis” e originariamente erano di utilizzo scientifico (per l’insegnamento nelle
Università); in seguito i ricchi cominciarono a mettere insieme biblioteche con questi libri
pieni di curiosità sul mondo della natura.
La concezione dello spazio
La concezione dello spazio è il prodotto di una somma di elementi , che però non sono
organizzati dal punto di vista ottico ma rappresentati secondo un criterio simbolico:
l’elemento più importante è di maggiori dimensioni, ma gli altri sono comunque descritti
accuratamente.
La rappresentazione dello spazio
La rappresentazione dello spazio è molto descrittiva e particolareggiata ma non realistica.
Ciò non dipende dall’incapacità degli artisti ma dalle ideologie (si veda ad esempio la
questione delle proporzioni di cui si è parlato sopra).