PROGETTO PUNTO INCONTRO ASCOLTO per adolescenti e genitori

Il Direttore dei Servizi Sociali
dott. Carlo Scapin
AMBITO PROGETTO: A
Via Casa di Ricovero, 40
35013 Cittadella / Padova
Tel. 049.942.40.00/1 • Fax 049.942.40.12
e-mail: [email protected]
PROGETTO
PUNTO
dAdO
(di ASCOLTO e
di ORIENTAMENTO)
per Adolescenti e Genitori
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Servizio di Promozione al Benessere
Azienda ULSS 15 -Alta Padovana-
PREMESSA
Il progetto che desideriamo realizzare ha lo scopo di rafforzare quegli
interventi di prevenzione, promozione e sostegno a fasce di età come quella
adolescenziale e a condizioni di vita come quella dei genitori, che
rappresentano soggetti sensibili e strategici per quel che riguarda le
potenzialità di intervento e sostegno nella direzione della crescita.
L’idea nasce da diverse ed approfondite fonti di conoscenza, che si sono
mosse ed attuate in più direzioni, che sembrano trovare un accordo unificato
nei loro risultati:
1) le esperienze e riflessioni fino ad ora condotte nel territorio,
nell’interazione tra utenti e servizi, ci hanno fatto comprendere come le
persone, soprattutto nelle fasce sopraccitate, hanno scarsa conoscenza o
conoscenza parziale sia della qualità che della quantità dei servizi sociosanitari offerti e anche scarsa o parziale conoscenza delle opportunità presenti
nel territorio; emerge quindi la necessità che i cittadini vengano
opportunamente orientati a scegliere;
2) aspetti di bisogno in questa direzione emergono da due ricerche
importanti che l’Azienda Ulss 15 ha effettuato in questi ultimi anni:
- VISaVI’ : VISti da Vicino. Indagine sui bisogni delle famiglie di
persone con disabilità;
- Mappatura delle risorse educative per l’infanzia e la preadolescenza e
analisi dei bisogni dei bambini in età 0-14 e delle loro famiglie
nell’Azienda Ulss 15 Alta Padovana;
3) dall’attività oramai decennale degli Informagiovani gestiti dall’Azienda
Ulss 15, nelle sedi di Camposampiero, Cittadella, Piazzola sul Brenta, è emerso
come i bisogni che gli adolescenti portano, non sono legati solo a richieste
informative, ma anche ad altre domande che devono però essere chiarite,
orientate e meglio decodificate;
4) l’attività consolidata, svolta dall’Informagiovani nelle scuole, ha
chiarito come ci sia uno specifico bisogno di orientamento sia nei genitori che
nei ragazzi, strettamente legato ai processi di crescita e di cambiamento
evolutivo;
5) non ultimo la proposta di questo progetto è coerente con gli obiettivi
individuati dal recente PIANO DI ZONA del distretto 1 e 2 dell’Azienda Ulss 15
“Alta Padovana”, nel quale sono ben evidenziati i bisogni che vengono collegati
con gli interventi/attività da realizzare. In adolescenza viene rilevata la
necessità di favorire occasioni di incontro e valorizzazione delle potenzialità dei
ragazzi; sul versante della prevenzione e del trattamento del disagio si auspica
la necessità di intervenire con forme di ascolto “aperte” e di trattamento nei
casi affetti da disturbi. Un altro obiettivo riportato riguarda il sostegno in varie
forme alle competenze genitoriali.
Tale progetto si inserisce all’interno di un percorso di riorganizzazione
dell’Unità Organizzativa Materno-Infantile Età Evolutiva e Famiglia e in
particolare del Servizio di Promozione al Benessere.
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Servizio di Promozione al Benessere
Azienda ULSS 15 -Alta Padovana-
Ci sembra opportuno sottolineare che
ACCOGLIERE UN BISOGNO variamente espresso
ed aiutare a DECODIFICARLO, CHIARIRLO ED INDIRIZZARLO
è un’attività che richiede
COMPETENZA E FORMAZIONE SPECIFICA.
Altro punto importante è sicuramente quello di intercettare anche un
bisogno di cura perché giunga ai servizi competenti per una valutazione e
presa in carico specifica.
La FINALITA’ PRIMARIA del progetto è quella di:
offrire un intervento coordinato e integrato tra i servizi socio-sanitari e il
territorio, favorendo e incrementando l’accessibilità alle molteplici risorse volte
a sostenere l’adolescenza e la genitorialità in situazioni di normalità e di
disagio.
Questo avverrà attraverso la realizzazione di
quattro Punti di Ascolto e di Orientamento per Distretto
- di libero accesso
- informali
- nelle sedi territoriali dell’Azienda Ulss 15 opportunamente individuate.
Tale spazio si configura come:
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luogo “fisico e mentale” di incontro e prima accoglienza per aiutare a
chiarire un bisogno, sostenere, orientare adolescenti e genitori nel loro
percorso di vita e nelle scelte che devono affrontare;
caratterizzato dalla privatezza e dall’operatività di educatori adeguatamente
formati in grado di riformulare la domanda, fungere da primo filtro di
eventuali disagi/difficoltà in un ottica di prevenzione per accompagnare,
indirizzare la persona alla ricerca di percorsi diversificati;
appropriato e sensibile all’ascolto di eventuali problematiche individuali e
di gruppo;
atto a promuovere e a rafforzare la collaborazione tra i Servizi SocioSanitari e gli Enti Locali, le Scuole, le Parrocchie, l’Associazionismo, i
referenti Progetti Giovani, i referenti progetti 285/97 dedicati all’infanzia e
adolescenza;
servizio PONTE all’interno di una rete di collaborazione diversificata, con
una conoscenza specifica dei servizi socio-sanitari e delle risorse del
territorio, sensibile alle diverse esigenze della persona, adolescente o
genitore, che è portatrice di un bisogno, catalizzatore di un processo di
cambiamento.
Servizio di Promozione al Benessere
Azienda ULSS 15 -Alta Padovana-
DESTINATARI
Adolescenti di età compresa tra 13 e 20 anni
Genitori con figli in età compresa tra 0 e 20 anni
Motivi della scelta:
1. La fascia adolescenti fino ai 20 anni: abbiamo considerato questo range
“dilatato”oltre la maggiore età, perché rappresenta ancora una fascia in
atmosfera di evolutività più prossima ai non ancora diciottenni, per
quanto riguarda scelte, frequenza scolastica, non ancora ultimata in
molti casi in seguito a bocciature, modalità comportamentali, bisogni.
2. La fascia dei genitori comprende anche quella dell’età infantile precoce,
in quanto abbiamo osservato come i genitori, dopo il primo anno dalla
nascita del figlio che è ricco di interventi e di occasioni di frequentare i
servizi, si trovino spesso con vissuti di confusione e di solitudine, “soli
con il proprio bambino”, con scarse opportunità di incontro, in quanto
non ancora inscritti in una rete sociale pubblica, rappresentata in modo
prevalente dall’ingresso al mondo della scuola, quella materna
innanzitutto.
METODOLOGIA
1.Luoghi
Sportelli aperti in opportune sedi nei territori di: Camposampiero,
Trebaseleghe, Vigonza, Vigodarzere, Cittadella, Piazzola sul Brenta,
Carmignano di Brenta e San Martino di Lupari.
Tale spazio verrà situato in prossimità di luoghi abituali di incontro, quali
biblioteche, punti di aggregazione, per renderlo soprattutto accessibile alla
popolazione adolescenziale, un luogo non in stretta vicinanza ai Servizi SocioSanitari, per non connotarlo in senso psicopatologico.
2.Strumenti
2a) Risorse: 1 educatore per sede ed un supervisore-formatore per distretto.
E’ stata scelta la figura dell’educatore in quanto operatore dalla professionalità
specifica, non connotata in senso psicopatologico che privilegia fra i suoi
strumenti di lavoro la relazione educativa, l’ascolto, la narrazione, che non
opera fisicamente dentro ai Servizi, ma che ha dei Servizi una conoscenza
precisa, così come delle iniziative del territorio.
Ciascun educatore diverrà nel tempo un conoscitore approfondito delle risorse
del suo territorio di appartenenza e dei Servizi, permettendo una sempre
migliore accessibilità delle risorse.
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2b) Strumenti di lavoro:
 Colloquio semistrutturato, informale, di libero accesso.
 Griglia di riferimento nei casi in cui l’adolescente porta una situazione di
disagio che si chiarisce in divenire, che consente progressivamente, in base
ad una valutazione preordinata, di differenziare gli adolescenti bisognosi di
ascolto, da quelli bisognosi di aiuto, da quelli bisognosi di cura.
 Documentazione individuale di rilevazione dei dati personali;
 Griglie, tabelle di rilevazione globale dell’attività;
 Attrezzature tecniche e mezzi di segreteria.
3. Attività
3a) L’attività propria dell’educatore all’interno del Punto di Ascolto e di
Orientamento è quella di favorire una relazione attraverso un ascolto
sensibile, empatico, neutrale :
- per meglio comprendere e definire INSIEME una domanda che fa
riferimento ad un bisogno; quindi di un percorso di accompagnamento
attraverso una relazione di fiducia;
- per attivare un primo filtro di una situazione di disagio che indichi la
necessità (uso della GRIGLIA) di un invio per una valutazione ed eventuale
presa in carico presso i servizi dell’Unità Organizzativa Materno-Infantile Età
Evolutiva e Famiglia, i Servizi delle Tossicodipendenze, di Psichiatria.
Tali azioni possono ben connotarsi così di una valenza preventiva.
Il RUOLO dell’educatore nei riguardi dell’ADOLESCENTE può situarsi a tre
livelli:
INFORMARE: l’educatore è colui che ha un “altro sguardo” sull’adolescente in
difficoltà, sulle problematiche legate alla specificità della fase di crescita che
sta attraversando.
ASCOLTARE: L’educatore è in grado di ascoltare ogni confidenza
dell’adolescente e in particolare di quelli che vivono situazioni di malessere.
Questo ascolto non è psicoterapeutico, ma può essere concepito come un
ascolto attento, che ogni adulto responsabile è capace di saper fare.
ORIENTARE: nella situazione di ascolto, l’educatore può spesso confrontarsi
con delle situazioni individuali o familiari molto complesse. In tali casi diventa
necessario dire all’adolescente che alcuni problemi non sono di competenza di
quel luogo, ma che esistono altri luoghi specializzati.
Il RUOLO dell’educatore nei riguardi del GENITORE si colloca ugualmente
nell’INFORMARE, ASCOLTARE E ORIENTARE, ponendosi come TERZO che
accoglie i problemi della gestione dei figli, attenuando i sentimenti di solitudine
del genitore, ponendo l’accento sulle sue risorse, offrendogli opportunità di
sperimentare percorsi nuovi, occasioni di incontro, di aggregazione,
coinvolgendoli nel “mondo” del territorio in cui vive, rendendolo così più
accessibile e solidale.
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3b) Attività dell’educatore al di fuori di quella specifica dedicata all’incontro col
genitore o adolescente (“in esterni”) :
 di conoscenza delle opportunità e risorse di incontro e aggregazione
presenti nel territorio (Comune, Scuola, Informagiovani, Medicina di base…)
con l’intento di favorire la conoscenza e l’utilizzo del servizio e quindi della
rete.

di effettuare verifiche e monitoraggi periodici sull’andamento dell’attività;

di essere formati tramite supervisione periodica.
3c) Attività dell’educatore per la promozione sia in fase di avvio che in itinere
del Punto di Ascolto e di Orientamento avviene tramite:
CONTATTI DIRETTI CON GLI INTERLOCUTORI PRIVILEGIATI:

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
Servizi Azienda Ulss 15 “Alta Padovana”:
 Servizio di N.P.R.E.E.
 Consultori familiari
 SERT
 Psichiatria
 Altri Servizi
Assessori e Sindaci dei Comuni
Scuole dell’infanzia, scuole elementari, medie e superiori
Parroci
Associazioni e Gruppi significativi
INVIO LETTERE E DEPLIANTS ESPLICATIVI DEL SERVIZIO:
 Servizi Azienda Ulss 15 (distretti, U.R.P., ecc.)
 Medici di base e Pediatri
 Comuni (Servizi sociali U.R.P.)
 Scuole di ogni ordine e grado
 Parrocchie
 Quotidiani locali
 Periodico aziendale“Quindici Salute”
 Periodici informativi dei Comuni
 Associazioni e Gruppi significativi
COLLOCAZIONE DI POSTER, LOCANDINE E PIEGHEVOLI IN LUOGHI SIGNIFICATIVI:
 Scuole, Informagiovani, Comuni, Uffici Postali, luoghi di aggregazione,
palestre, farmacie, supermercati, bar, patronati, chiese, sale prove,
Associazioni sportive.
4.Tempo di attivazione
Apertura degli spazi prevista per ottobre 2004: ciascun educatore dedica n. 10
ore settimanali comprensive di progettazione, supervisione e apertura
sportello.
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INDICATORI
E’ prevista una raccolta dati periodica (semestrale) per Sede e una complessiva
tenendo in considerazione:
 n. di accessi:
 adolescenti
 genitori
 n. di accessi ripetuti
 modalità di accesso:
 inviato da….
 spontanea volontà:
 Lettura del pieghevole
 Pubblicità
 Comunicazione amicale o parentale
 n. adolescenti per tipologie previste dalla griglia di analisi;
 n. colloqui per ciascun utente;
 n. avvio collaborazioni con il territorio;
 n. invii ai servizi del territorio:
 Azienda Ulss 15
 adolescenti
 genitori
 comuni
 scuole….
 n. adolescenti / genitori che utilizzano la rete dei servizi
 n. collegamenti con le progettualità in corso
 n. di incontri col territorio:
 con l’Istituzione Socio-Sanitaria
 con Istituti e/o altri Enti
 con Associazioni
Si prevede un periodo di sperimentazione del progetto al fine di promuovere
sensibili e specifici aggiustamenti a seconda del campione rilevato in itinere.
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