Analisi di bilancio Appunti presi a lezione Tutto quello che diciamo ha validità per l'ambito delle imprese (scopo del mercato) e abbastanza anche nell'ambito delle aziende. Difficilmente un'impresa nasce sapendo quando morirà quindi l'impresa nasce con un obiettivo di durata non quantificabile temporalmente ma l'obiettivo è quello di durare nei mercati. Quali sono le condizioni di durabilità? La redditività cioè la capacità di produrre reddito o profitto cioè differenziale tra ricavi e costi che viene misurato annualmente e l'impresa deve perseguire dei profitti; questi profitti devono essere visti in un'ottica di breve periodo o in un'ottica temporale diversa? Nel breve fino a 40 anni fa quando le turbolenze ambientali lasciavano presumere che il profitto di breve lascia presumere che ci sarebbe stato anche un profitto nel lungo, invece ora si dice profitto durevole cioè che dura nel tempo che implica la creazione di valore quindi aumentare il valore economico della mia impresa e l'impresa che non ha questa prospettiva e che vive nel presente invece che nel futuro ha poche possibilità di sopravvivenza. Ma dobbiamo garantire nella nostra impresa degli equilibri che sono quello economico e quello finanziario e questi devono essere mantenuti nel tempo. Mantenere questi equilibri nel tempo significa tenere sotto controllo dei fattori che possono avere degli effetti peggiorativi in questi equilibri e quindi bisogna osservare sempre le cose capire le cause ed intervenire per non fare diventare le problematiche croniche. L'equilibrio economico dipende dai flussi di ricavi e dai flussi di costi quindi mantenere in equilibrio queste due entità economiche. Questi flussi di ricavi dipendono da chi è disposto ad acquistare quello che vogliamo vendere quindi quanti sono i clienti, e i clienti se trovano un fornitore che offre qualcosa di nuovo o uguale ma a minor costo allora si rivolgerà alla concorrenza quindi il flusso dei ricavi è molto variabile e va monitorato con molta attenzione perché dipende dal segmento di clientela al quale noi ci rivolgiamo. Significa anche costante attenzione alle attese dei clienti (passaggio dalla penna a scatto alla penna a biro allora perdo i clienti) e ai gusti e al cambiamento dei gusti dei miei clienti. Ma i ricavi non dipendono solo dal mercato e dai gusti ma anche dai concorrenti cioè devo stare attento a quello che fanno i concorrenti almeno che non sia in monopolio. Dall'altra parte ho i costi e l'entità dei costi che sono sostenuti, più sono efficiente più riesco a contenere i costi e questo non significa prendere materie prime di scarsa qualità o assumere personale che costa meno ma significa traguardare i livelli di qualità desiderati al costo minore. Quindi posso agire sulla razionalizzazione dei miei processi quindi devo intervenire sui processi aziendali ed evitare che all'interno di questo processo ci siano diseconomie. Contenimento dei costi = efficienza; ottenere un flusso di ricavi = efficacia ovvero relazione tra il nostro output e la soddisfazione del cliente. Efficienza riguarda il come quel prodotto o servizio viene realizzato. Equilibrio economico significa osservare in un'ottica di medio lungo periodo e ricavi che otterrà e i costi che sostiene o sosterrà. Ci sono imprese che per loro natura ossia per il tipo di attività che svolgono hanno costi fissi molto elevati cioè costi che sono sostenuti indipendentemente dalle vendite che sono realizzate, altre imprese hanno molti costi variabili quindi che variano al variare delle vendite. Il costo fisso elevato è un handicap forte perché comporta una rigidità quindi se non vendo quei costi non sono remunerati. Un'impresa che ha dei costi fissi molto elevati può esternalizzare alcune attività produttive e commissionarle a terzi così se non vendo non esternalizzo e non ho costi. La capacità produttiva dell'impresa riguarda i volumi di produzione che l'impresa può produrre in un certo arco temporale e scegliere la dimensione ottimale di un'impresa è uno dei problemi più complessi perché se troppo piccolo rischio di non coprire la domanda farla troppo grande rischio di incorrere in costi fissi troppo elevati che poi non riuscirò a coprire. Equilibrio finanziario: rinvia alle uscite e alle entrate → dobbiamo distinguere le entrate e le uscite finanziarie e le entrate e le uscite di cassa. Questa cosa si è sviluppata da quando la risorsa monetaria è diventata scarsa cioè quando è nato il credito e debito penso. Quindi accanto 1 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova all'equilibrio finanziario c'è anche l'equilibrio monetario. Quindi ci sono tre equilibri che l'impresa deve mantenere per durare sul mercato, queste condizioni di equilibrio sono rese traballanti da situazioni macroeconomiche anche lontane dalla mia impresa difficili da prevedere. Comunque l'impresa è sana se durevolmente ci sono questi equilibri. La sanità della impresa interessa agli stakeholder: banche istituti finanziari e soci (finanziatori e potenziali finanziatori), fornitori (vedranno pagate le loro forniture?), la amministrazione pubblica, lavoratori dell'impresa, concorrenti (facciamo un po' di benchmarking e vediamo come siamo posizionati), il cliente, la società (impresa che produce grandi quantità di fumi tossici). Ma questi stakeholder cosa vogliono? Sono dei portatori di interessi, cioè tutti chiedono qualcosa alla nostra impresa ognuno una cosa diversa e la nostra impresa deve dare delle risposte ma dare tutte queste risposte costa e l'impresa deve fare valutazione per vedere se quello che dà ai suoi stakeholder torna indietro oppure no. Lo stakeholder risponde con consenso e fiducia all'impresa e questi sono elementi che concorrono ad identificare l'immagine dell'impresa e quindi concorrono a creare valore per la nostra impresa. L'impresa quindi non produce valore solo vendendo i suoi prodotti ma vendendo i suoi prodotti in delle modalità che rispecchino gli interessi che sono portati nell'impresa dagli stakeholder. Come fanno questi a sapere se le cose vanno come loro vogliono? Esistono documenti istituzionali che informano e il principale è il bilancio che è un documento molto complesso per quanto riguarda la sua formattazione, lettura ed interpretazione. Bilancio: SP CE e nota integrativa ma anche relazione sulla gestione e rendiconto finanziario. Ma non tutti i bilanci seguono la stessa lingua quindi alcuni seguono regole nazionali altri seguono i principi contabili internazionali, non tutti seguono bene le istruzioni date dagli ordini professionali e non tutti i bilanci vengono redatti con questo sentimento di apertura verso l'esterno quindi far vedere quello che c'è di bello nell'azienda e nascondere quello che c'è di meno bello per questo è difficile leggere i bilanci. La relazione che prima era un documento di contorno adesso è stata recentemente rivista dal legislatore ed ha una posizione più importante con informazioni molto capillari e profonde e con una parte di analisi di bilancio con indicatori per individuare i rischi che l'impresa nasconde. Quando faccio vedere che va tutto bene è facile che questo nasconda dei rischi ovvero le imprese per conseguire un risultato di profitto è incappata in situazioni di grave rischio. La parola rischio significa la probabilità che i risultati oggi raggiunti verranno rirealizzati in futuro. Indicatori per misurare economicità e rischio analizzeremo. 5 Dove siamo? Quale è il nostro stato di salute, Prendere coscienza della situazione in cui ci si trova. Dove vogliamo andare? Quali percorsi fra quelli perseguibili vogliamo perseguire, Qual'è la vision che vogliamo perseguire. Cosa dobbiamo fare per andare nella direzione desiderata? 6 Per rispondere ai tre interrogativi bisogna capire la situazione competitiva, la struttura operativa e le caratteristiche del mercato in cui si opera. 7 Situazione competitiva: elenco di fattori che aiutano a valutare la situazione competitiva dell'impresa: quota di mercato servita dall'impresa e quella dei concorrenti quindi io ho il 30 e i miei concorrenti hanno ognuno il 50 o il 5 le cosa cambiano. Qualità percepita dal cliente: l'evoluzione dei business aziendali nel tempo sta vivendo la sua quarta fase: anni 70 si parlava di prodotti e imprese l'attenzione si basava sulla fabbrica e sulla produzione interna, anni 80 la qualità cioè non solo produrre, anni 80 impresa estesa cioè la supply chain cercare nuove economie non solo all'interno dell'impresa ma anche all'esterno attraverso integrazione con fornitori e cliente devo cercare dei fornitori utili per soddisfare proprio le esigenze del cliente. Ma è anche importante capire qual'è la qualità percepita dal cliente posso fare cose di grande valore ma il consumatore può non percepire completamente la qualità da me offerta (se propongo un certo tipo di pc all'aula ognuno lo usa in modo diverso per cui uno lo usa per fare scrittura e lo percepisce in un 2 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova certo modo, quello che fa grafica lo percepisce in un altro). Livello di differenziazione del mercato: ci sono diverse tipologie del prodotto sul mercato oppure no. Tasso di innovazione: ci sono mercati che hanno alti tassi e altri che hanno alto tasso. Costi di ricerca e sviluppo: quanto una impresa compra ricerca e sviluppo non tutte hanno una propria funzione di RS alcune le comprano all'esterno. Spese al marketing e vendita: raggiungere il cliente nelle migliori condizioni. 8 Struttura operativa: indicatori importanti solo → intensità di investimento: impresa di servizi hanno investimenti solitamente diversi da quelli delle imprese manifatturiere, sono diversi per natura cioè nell'impresa di servizi gli investimenti caratteristici sono tecnologia e risorse umane per sopperire alla immaterialità del prodotto; nelle imprese manifatturiere immobilizzazioni e tecnologia. Intensità di investimento significa a quanto ammontano i capitali investiti nell'impresa. Rapporto tra investimento e valore aggiunto: il va è il valore creato dall'impresa quindi una volta che abbiamo tutti gli input attraverso i processi di produzione creiamo output e creiamo valore aggiunto attraverso l'investimento. Integrazione verticale: in quale fase del processo si inserisce la nostra impresa e quale è il livello cioè quanto è integrata. Saturazione de. Produttività: legata alla quantità di prodotti creati in un certo periodo temporale. Capitale fisso/ricavi: le immobilizzazioni si reintegrano nel tempo e quindi sono investimenti che si reintegrano nel tempo tramite i ricavi con l'ammortamento nei costi se i ricavi pareggiano i costi allora ho reintegrato i costi che ho calcolato col piano di ammortamento. Rigidità dell'investimento: dipende dalla durata media dell'investimento, dall'entità dell'investimento e grado di reversibilità dell'investimento (potrei usarlo per altri fini questo investimento?). Crediti / Ricavi: quanta parte dei ricavi si traduce in entrate finanziarie e quante in entrate di cassa. ROI: redditività degli investimenti dell'impresa. 9 Caratteristica del mercato: qual'è il tasso di crescita del mercato? Concentrazione dei clienti: in quali aree geografiche si collocano. Dimensione media dell'ordine: Produzioni su commessa o produzione di auto come Ferrari quindi grandi tempi di attesa per pochi prodotti e poi altre che richiedono ordini massicci questo è importante per sapere dove collocare l'impresa. 10 Il profitto è un risultato economico finanziario perché è monetario e perché deriva dalla differenza tra ricavi e costi. La performance aziendale è un insieme di risultati che l'impresa raggiunge e che sono misurati dalla dimensione cliente cioè dal modo in cui riesce a soddisfare il cliente, da una efficienza interna che riguarda la razionalizzazione dei processi, dal modo in cui l'impresa gestisce le risorse umane quindi ci sono risultati che non sono solo di ordine economico finanziario ma sono anche di ordine qualitativo o quantitativo ma non esprimibili sotto forma monetaria, ovviamente il profitto è un elemento per valutare la performance aziendale anche il più importante però non è il solo. Se io prendo una persona bella ma non molto intelligente e simpatica e non è d'incontro, una persona può essere invece simpatica ma non molto bella, così è anche per le imprese → conseguire utili ma avere organizzazione interna non efficiente, con personale vecchio e scarsa adattabilità all'innovazione, personale poco recettivo per usare strumenti di gestione. Se queste dimensioni non vengono portate avanti in modo adeguato allora la performance non sarà ottimale e prima o poi questo si trasferisce sulla dimensione economica e finanziaria e quindi non riuscirà più a perseguire un profitto. E' più difficile monitorare le altre dimensioni perché dobbiamo valutare fenomeni non traducibili sotto la forma monetaria e quindi devono essere misurati con strumenti più soggettivi e questo comporta difficoltà nella valutazione. Nonostante sottolineiamo l'importanza di tutte queste dimensioni allo stesso tempo dobbiamo avere ben presente che il monitoraggio della dimensione economico e finanziaria dobbiamo tenerlo in gran conto perché è quello che possiamo misurare nel modo più attendibile perché la dimensione economico finanziaria è l'unica che viene comunicata all'esterno, le altre sono conoscenze che rimangono all'interno dell'impresa. Performance, profitto → la performance è legata ad un concetto di valore aziendale quindi se migliora allora migliora il valore economico della nostra impresa. Valore 3 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova economico di una azienda: è il valore che ha se io la vendessi quindi un presunto valore di cessione dell'azienda e lo posso determinare con una metodologia reddituale con una attualizzazione dei redditi futuri dell'impresa dei futuri 5 anni poi si normalizzano cioè si levano i redditi straordinari o molto incerti e quindi si attualizzano e questo valore ovviamente non è visualizzato in bilancio. La dimensione economico finanziaria è il primo passo e il passo più importante per misurare la performance aziendale. 11 Performance economico finanziaria attraverso la quale si evidenziano i nessi di causa ed effetto che ci sono tra le componenti economiche finanziarie e della tesoreria cioè della cassa. 12 L'impresa è molto competitiva quindi automaticamente avrà quindi avrà una quota di mercato soddisfacente quindi avremo ricavi di vendita buoni questo collegamento può subire turbative per andamenti ciclici di mercato allora questi sono prevedibili e mi porteranno degli anni ricavi più alti e degli anni ricavi più bassi allora sono tranquillo lo so e lo tengo in considerazione, cosa diversa se la ciclicità degli andamenti di mercato sono imprevedibili magari per ragioni macroeconomiche allora il discorso è molto più complicato queste cose sarebbero l'andamento del mercato. Ma la capacità competitiva è anche legata al livello di efficienza interno quindi dobbiamo vedere anche il livello di efficienza raggiunto dalla nostra impresa quindi efficienza e ricavi generano reddito netto. Ma il reddito rapportato agli investimenti iniziali mi dice quale è la redditività: più è elevato il tasso di trasformazione della redditività in liquidità più il circuito riesce ad operare. La competitività mi consente di migliorare la mia redditività, migliorare la mia redditività mi consente di migliorare i miei investimenti e quindi migliora la mia competitività. 13 Vision aziendale è il sogno di ogni azienda quindi deve fare di tutto per raggiungerlo dandomi delle regole e dei codici comportamentali e mi do delle finalità e degli obiettivi che possono essere sinonimi in realtà nel campo aziendale non sono sinonimi: gli obiettivi sono obiettivi quantitativi tipo migliorare la redditività netta nei prossimi 3 anni del 10% quindi brevi oggettivi e quantitativi, mentre le finalità riguardano condizioni che si vogliono raggiungere tipo perfezionare il sistema tecnologico della mia azienda come perfezionare il rapporto di fiducia dei miei clienti, migliorare il rapporto di fiducia coi fornitori. Per raggiungere quegli obiettivi devo traguardare anche delle finalità. 14 E il tutto deve essere finalizzato ad una remunerazione degli stakeholder e lo scambio deve essere conveniente quindi il costo che sostiene per lo stakeholder deve essere inferiore ai ricavi che ne riceve. 15 - 16 Poi c'è la lista. Tutti questi soggetti sono interessati ad avere informazioni sulla dimensione economica finanziaria della nostra impresa e da quella lettura cercano di avere informazioni di giudizio anche sulle altre dimensioni. Se gli stakeholder si considerano soddisfatti delle risposte che ricevono allora la performance aziendale è soddisfacente quindi è possibile che questa condizione di performance duri nel tempo se l'impresa continua a mantenere al proprio interno un equilibrio economico finanziario e soprattutto se l'impresa riesce a mantenere i consensi da parte di tutti gli stakeholder e questo significa che l'impresa crea valore. Quindi dimensione finanziaria 4 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova importante ma devono esserci i consensi degli stakeholder e così ci sono le condizioni di durabilità dell'impresa. 17 Quindi deve perseguire due obiettivi principali: economicità profitto efficienza ed efficacia, valore che significa che l'impresa deve soddisfare non solo le attese degli azionista ma anche quelle di tutti gli stakeholder. Principio dell'economicità e del valore sono due principi dai quali nessuno impresa può prescindere quindi le decisioni dell'impresa devono essere supportate sempre da questi due principi. Perché tra tutti questi stakeholder chi ha una posizione dominante? Cliente perché devo avere ricavi superiori ai costi quindi devo avere clienti che comprino prodotti e servizi, e così se riesco a creare ricavi abbastanza alti riesco a soddisfare anche gli altri stakeholder perché soddisfarli costa e allora riesco anche a creare valore. 18 fissare obiettivi da raggiungere poi ci vogliono delle decisioni adeguate cioè una scelta di percorso consona alle caratteristiche strutturali dell'impresa, ci vogliono azioni mirate e occorre raggiungere dei risultati. Decisioni e azioni? Obiettivi fissati dal top management questi obiettivi devono essere seguiti da delle decisioni cioè la strategia da seguire per raggiungere quegli obiettivi, le azioni le troviamo nelle persone che lavorano nell'impresa quindi non siamo più nel top management e il legame tra questa e quella precedente è l'execution cioè la capacità di chi opera e interpretare bene la strategia ed applicarla attraverso le azioni. Questo è un momento particolarmente difficoltoso perché si dà per scontato che ciò che è deciso dal top venga applicato pedissequamente da quelli che stanno via via più in basso, quindi occorre una formazione che consenta di svolgere delle azioni che perseguano le strategie in modo consapevole e i risultati dipendono in larga misura da come l'organizzazione percepisce quanto viene richiesto dall'alta direzione, è qualcosa che sta condividendo o una decisione che arriva dall'alto? Se la prima si raggiungono risultati migliori. 19 Necessità di monitorare e controllare i risultati che via via vengono raggiunti. Questo controllo può essere fatto da tutti i soggetti interessati all'andamento aziendale quindi da tutti gli stakeholder attraverso l'analisi del bilancio. 20 - 21 Ci sono obiettivi da traguardare in 5 anni e occorre traguardare dei traguardi intermedi quindi ci sono obiettivi di breve termine e ci sono obiettivi e finalità di lungo termine che le imprese devono traguardare in 3-4-5 anni. Gli obiettivi di breve termine sono coerenti con quelli di lungo termine cioè traguardando quelli di breve traguarderemo anche quelli di lungo. Occorre monitorare questi risultati e vedere se stiamo andando nella direzione giusta. C'è anche da dire che lo scenario in cui si muovono le imprese è dinamico quindi è facile che gli obiettivi di lungo debbano essere adattati. Quindi l'importante è la navigazione a vista quindi guardare sempre gli obiettivi, monitorarli ed eventualmente cambiare rotta e porre nuove finalità se necessario. Quindi è importante misurare la performance raggiunta ma anche i cambiamenti di scenario nel quale andiamo ad operare. 22 - 23 Dobbiamo misurare i risultati raggiunti ma anche comunicarli sia all'interno dell'organizzazione aziendale sia all'esterno, per dare soddisfazione ai nostri stakeholder è importante che questi lo sappiano i risultati che volevamo raggiungere e quelli che abbiamo raggiunto quindi deve esserci 5 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova una comunicazione veritiera . La comunicazione: l'oggetto è vedere a quali risultati siamo giunti ma questi possono essere raggiunti o perché siamo efficienti o perché siamo efficaci o perché siamo sia efficienti che efficaci e questo lo vogliamo fare sapere. Il farlo sapere significa attivare un processo di comunicazione che può essere interna o esterna. Interna è importante perché ciascun soggetto dell'organizzazione che ha partecipato al raggiungimento di quel risultato è giusto che sappia quali sono stati i risultati raggiunti e sarebbe meglio che sapesse quali sono i risultati raggiunti dal suo team di lavoro; è anche importante per sapere se magari devo cambiare rotta eventualmente. Ci sono dei documenti di comunicazione obbligatori per legge, ma anche tante altre formule di comunicazione che le imprese tendono a seguire anzi oggi si tende un po' a proliferare questa comunicazione interna perché quelli che lo leggono magari non hanno tanto tempo, o non hanno abbastanza competenze quindi è importante la qualità della comunicazione che è determinata dal livello di comprensibilità che ha per il lettore e anche in relazione allo scopo per cui il lettore sta leggendo. 24 Comunicazione commerciale: è quella destinata al cliente quindi informare il cliente su quello che gli stiamo dando, quali sono i requisiti qualitativi del prodotto che gli stiamo dando, spesso è necessaria a sollecitare il bisogno del cliente. Comunicazione sociale: data all'ambiente in cui l'impresa opera che partecipa come stakeholder all'attività aziendale come il bilancio sociale, rapporti ambientali. Comunicazione economico finanziaria (quella che ci interessa di più): 25 riguarda delle misurazione di natura economico finanziaria esprimibile in termine quantitativo monetari e si tratta di misurazioni che hanno come oggetto la capacità dell'impresa di produrre risultati positivi (redditività) ed il valore. Noi studieremo questo tipo di comunicazione, non è una comunicazione sulla performance aziendale perché questa è qualcosa di più della dimensione economico finanziaria però ha dalla sua parte il vantaggio di essere un'informazione oggettiva e comparabile nel tempo. 26 Gli strumenti presi in considerazione per studiare questi valori e queste valutazioni sono il bilancio e il modello della creazione del valore. 27 Affrontiamo il tema del modello del bilancio: quali sono gli obiettivi che ci diamo su questo argomento? Comprendere la validità del modello come strumento di misurazione delle performance aziendali, leggendo il bilancio riusciamo ad avere una informazione attendibile per quello che riguarda la performance. Individuare un quadro di indicatori che consentano di esprimere un giudizio sulla economicità aziendale, ma anche sulla situazione finanziaria dell'impresa, sulla struttura patrimoniale economico e finanziaria dell'impresa, una valutazione sulla solidità dell'impresa. Attraverso questo quadro di indicatori siamo in grado di formulare giudizi su tutte queste cose, è un sistema di indicatori cioè sono tutti interconnessi. Altro obiettivo saper svolgere un'analisi attraverso il sistema di indicatori e un'analisi utilizzando i flussi finanziari o i flussi di cassa a seconda delle circostanze che si generano nell'impresa in un periodo considerato. Tutto questo è quello che dovremo apprendere durante il corso. Il bilancio: aspetti quantitativi sviluppati in SP e CE mentre aspetti qualitativi li troviamo nella nota integrativa. Ma altro documento è la relazione sulla gestione che fino a qualche anno fa metteva in evidenza le linee strategiche che l'impresa intendeva perseguire per adempiere ad un obbligo normativo, adesso invece il legislatore è intervenuto parecchio e quindi bisogna dare informazioni supportate da indicatori e quindi molto più importante. Molto spesso la comunicazione economico 6 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova finanziaria è considerata un obbligo normativo quindi si cerca di compilarlo tenendosi buoni gli stakeholder istituzionali quindi gli azionisti e quindi si fa vedere quello che si vuole far vedere: se la comunicazione è necessaria per acquisire fiducia dai suoi stakeholder è giusto che la comunicazione sia chiara, veritiera e corretta. 30 Con Basilea 2 si è posta attenzione al rischio da parte delle banche e queste devono avere un capitale minimo di vigilanza proporzionato al rischio assunto che dipende da che tipo di finanziamenti sono concessi cioè il credito è erogato ad aziende solide o che domani non ci sono? Oggi i crediti vengono concessi solo a fronte di una documentazione e in base a questa devono valutare il rischio che loro si assumono nel finanziare queste imprese. Le banche prima di finanziare un'impresa devono determinare il rischio nel finanziare l'impresa quindi è importante che le imprese si presentino alle banche con bilanci che non danno molto rischio. Questo sistema di controllo si è sviluppato dopo situazioni spiacevoli che si sarebbero potute evitare se si fossero fatte queste cose. I documenti complementari dipendono dalla forma giuridica dell'impresa. Oggi esistono bilanci che parlano lingue diverse quindi bilanci che parlano linguaggio nazionale (principi contabili nazionali) e bilanci che parlano internazionale (principi IAS). Due linguaggi completamente diversi. Infatti principi contabili nazionali si ispirano a rappresentazione veritiera e corretta nel presente, internazionali invece rappresentazione veritiera e corretta ma nel futuro quindi la grossa divergenza si ha sulla prudenza. Vincolo normativo che deve caratterizzare tutti i bilanci onde evitare di mettere in evidenza profitti o perdite inesistenti: questo principio assume connotati diversi se si tratta di nazionale o internazionale. Internazionali: mirano a valutare in un'ottica prospettica quindi futuri flussi reddituali o finanziari e questo un po' offusca il vero significato del principio di prudenza. Esiste una prudenza nazionale ed una prudenza internazionale. Questi principi di redazione sono ripresi anche in un'ottica internazionale come il principio della continuità, competenza ecc quindi sono ripresi anche da quelli internazionali anche se alcune considerazioni assumono connotati diversi a seconda che si considerino principi nazionali o internazionali. 33 Contenuti del bilancio: esprime il capitale di funzionamento o patrimonio aziendale. Oggi questo bilancio esprime solo una parte della descrizione del patrimonio aziendale ovvero quella suscettibile di valutazione monetaria, ce n'è uno che non è monetario ma che concorre in misura rilevante sulla performance ed è il patrimonio intangibile e spesso è quello che fa la differenza tra un'impresa e l'altra e concorre alla creazione del valore e quindi alla performance aziendale. Questo patrimonio è costituito da risorse che fanno capo alla conoscenza, alle relazioni, capacità organizzative che si creano all'interno dell'azienda e che contribuiscono a creare condizioni di operatività che generano vantaggi competitivi, clima aziendale, capacità di lavorare per gruppi. Quindi questo bilancio è uno strumento di misurazione limitato ma come mai non viene fuori nessun documento per illustrare questa ricchezza aziendale? Non solo non si è trovato niente per rappresentare questo patrimonio inoltre oggi più che mai si tende a considerare l'impossibilità di rappresentare un patrimonio intangibile perché il concetto di patrimonio coincide col fatto di poi individuare degli elementi, mentre questo perde senso se c'è un unitarietà che è il sistema delle risorse intangibile. Questo significa che se io ho relazioni con fornitori clienti e mercato, se ho capacità organizzative molto elevate, conoscenze forti all'interno allora ho un sistema di risorse intangibili che mi portano a certi risultati, se avessi solo una o due di questi avrei dei risultati non proporzionali ma molto meno che proporzionali della diminuzione del valore del sistema aziendale allora il sistema di queste risorse viene valutato attraverso la performance. Se due imprese hanno performance diverse probabilmente hanno patrimoni intangibili diversi. Il patrimonio intangibile lo perdiamo se guardiamo il bilancio ma lo recuperiamo se studiamo la performance aziendale. 34 7 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova Condizioni di vita delle azienda significa parlare di equilibrio che è equilibrio finanziario, economico, patrimoniale. Equilibrio finanziario riguarda equilibrio tra entrate e uscite finanziarie. Equilibrio economico riguarda equilibrio tra flussi di ricavi e di costi. Equilibrio patrimoniale significa capacità di dare una equa remunerazione agli azionisti che hanno finanziato durevolmente l'impresa. Sempre di equilibrio si parla da 30 anni ad oggi. L'equilibrio è più difficile da raggiungere se gli elementi che devo osservare per mantenere questo equilibrio si moltiplicano a dismisura. Il concetto è sempre lo stesso ma cambia sempre quello che sta dietro a questo equilibrio quindi come è cambiato l'ambiente esterno con cui l'impresa deve interagire. Quindi leggere oggi un bilancio e capire se questi equilibri vengono o non vengono raggiunti significa approfondire le caratteristiche operative dell'impresa ma soprattutto le caratteristiche dei mercati con cui l'impresa si deve confrontare. 35 Abbiamo sempre uno stato patrimoniale fatto da immobilizzazioni e capitale circolante ma dietro ci stanno cose particolari. Le immobilizzazioni rappresentano degli investimenti che assorbono finanziamenti a lungo termine (immobilizzazione ha durata pluriennale quindi per mantenere questo investimento devo avere copertura finanziaria durevole). Se invece ho investimenti in capitale circolante cioè realizzabile monetariamente in periodi brevi allora possono coprirli finanziariamente a breve termine. Fabbisogno finanziario durevole lo posso prendere dai soci quindi conferimenti dei soci sotto forma di capitale sociale o finanziamenti in conto capitale cioè fatti dai soci oppure lo vado a prendere da terzi quindi dalle banche, oppure tramite l'autofinanziamento cioè utili che vengono accantonati sotto forma di riserva quindi ci sono queste tre forme. Finanziamenti non durevoli o variabili: possono essere formati da prestiti dalle banche, oppure pagamenti dilazionati. A lungo termine: è una decisione importante quale forma di finanziamento scegliere quindi acquisire una struttura finanziaria che può avere delle ricadute diverse sull'attività d'impresa in particolare ricordiamo che il capitale conferito dai soci non ha una data per essere rimborsato quindi è un finanziamento durevole nel vero senso della parola ed è un finanziamento soggetto a remunerazione però questo dividendo può esserci o può non esserci magari in certi esercizi oppure possono rinunciare al dividendo per creare delle riserve quindi ha una remunerazione particolare. Finanziamenti durevoli attraverso il credito: hanno durata limitata quindi devono essere rimborsati ad una scadenza, sono soggetti ad una remunerazione che può essere fissa o variabile e crea una dipendenza dell'impresa ad altre economie, questo significa che io sono in balia di decisioni prese da soggetti diversi da coloro che guidano l'impresa e questo è un bel rischio (smettono di finanziarmi magari). Il credito a breve: di fornitura o bancario entrambi hanno un prezzo e come vedremo la composizione dei due finanziamenti bisogna determinarla di situazione in situazione quindi di volta in volta. Io voglio raggiungere gli stessi risultati aziendali che raggiungo ora ma contenendo i miei investimenti. Che vantaggi ho se contengo gli investimenti? Divento più efficiente cioè riduco i costi → gestire le rimanenze per un'impresa significa acquistare materie prime in quantità rilevanti, trasporto di questi materiali, gestione nei magazzini delle mI, movimentazione delle mI verso la produzione, produco beni che poi non vendo quindi di nuovo vanno in magazzino quindi spreco un sacco di soldi in niente quindi razionalizzando gli investimenti riesco a contenere i costi. Le immobilizzazioni invece ci sono impianti che consentono di consumare meno però il risparmio energetico e di materiale trovano una rispondenza nel maggior costo che devo pagare per acquistare l'immobilizzazione? Questo devo chiedermi. Se contengo il patrimonio pur mantenendo invariati i quantitativi prodotti allora devo avere meno finanziamenti e inoltre dovrò rimunerare un capitale minore. 37 8 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova Fonti durevoli: Capitale proprio (capitale sociale o riserve) capitale attinto al credito. Nel momento in cui si decide di dar vita ad una attività imprenditoriale dobbiamo decidere che cosa fare e poi se questa idea può funzionare dobbiamo capire quali sono gli investimenti necessari e quindi la loro copertura. Queste informazioni le troviamo nello SP e cioè da che cosa si configurano i nostri investimenti e i nostri finanziamenti. L'attivo patrimoniale può essere osservato sotto aspetto qualitativo (entità di immobilizzazioni che abbiamo) mentre per il circolante (le tipologie di investimenti brevi che abbiamo; quantitativo (ammontare dei nostri investimenti → questo esprime il fabbisogno finanziario di un'impresa allora ci prendiamo lo stato patrimoniale e prendiamo il valore dei nostri investimenti che deve trovare copertura in adeguate fonti di finanziamento. Questo valore dipende dalle dimensioni della capacità produttiva dell'impresa, dal volume di affari (flussi di ricavi che affluiscono nell'impresa), dipende anche dalla velocità di circolazione del capitale investito cioè se io ho elevate immobilizzazioni che per loro natura non si realizzano in tempo breve ma si realizzano in tempo lungo in relazione coi ricavi allora il fabbisogno finanziario si manterrà in una quota elevata per lunghi periodi, se invece sono impresa mercantile quindi compro merci di largo consumo e le rivendo allora abbiamo una velocità di circolazione del capitale investito molto veloce perché la vendita di queste merci che entrano e vengono vendute subito perché sono a largo consumo allora ho rapida velocità di circolazione del capitale investito. Quindi tre variabili che influiscono sul fabbisogno finanziario. La capacità produttiva: gli impianti di cui necessitiamo sono quelli adatti a svolgere la capacità produttiva per cui stiamo nel mercato. Volume d'affari: se produciamo prodotti tecnologici molto sofisticati quindi ne produciamo un numero limitato e quelli li vendiamo ma quindi bisogna anche tener conto di che cosa stiamo producendo (prodotti sofisticati, impiantistica elevata, poche vendite ma sono di valore così elevato che riescono a coprire i costi alto valore e poca quantità oppure beni standardizzati in quantità elevata e vengono realizzati via via che sono messi sul mercato). Velocità di circolazione del capitale investito: non è detto che se è bassa allora bisogna guardarla negativamente, perché può dipendere da tipo di attività svolta dall'impresa. 38 Bilancio a blocchi: molto rappresentativo → investimenti che ha l'impresa, che coperture finanziarie sono state date e possiamo calcolare un'entità economico finanziaria che è il capitale circolante netto e questo è un segnale forte. Se prendiamo SP di un bilancio non abbiamo una lettura come questa infatti una delle prime analisi che vengono fatte è la riclassificazione dello SP e riclassificazione del CE cioè dare un ordine alle voci dello SP in funzione degli obiettivi che si vogliono raggiungere. Cosa significa? Che gli obiettivi che si possono raggiungere leggendo lo SP possono essere molti: modello finanziario, modello gestionale ma ce ne sono anche altri. Seguendo il modello finanziario riclassifichiamo le voci dell'attivo e del passivo in funzione di alcuni obiettivi conoscitivi che ci proponiamo questi sono valutare la struttura finanziaria dell'impresa, valutare la struttura patrimoniale dell'impresa, valutare la situazione finanziaria dell'impresa. Le attività allora le riclassifichiamo in funzione del loro diverso grado di disponibilità cioè attitudine a manifestarsi sotto forma liquida. Per quello che riguarda le fonti le riordiniamo secondo il diverso grado di esigibilità quindi mettendo in evidenza le fonti esigibili in tempi più ravvicinati e poi quelle esigibili più a lungo termine. Il modello gestionale mette in evidenza invece quali sono le diverse tipologie di investimenti che si collegano alle diverse aree gestionali (area caratteristica, finanziaria, tributaria, straordinaria) cioè l'attività produttiva (gli impieghi) dell'impresa può riguardare diverse aree gestionali quindi siamo nel CE e ci chiediamo da dove vengono i ricavi e i costi che sosteniamo, in ciascuna di quelle aree si manifestano costi e ricavi quindi in quelle attività gestionali vengono distribuiti investimenti e i correlati finanziamenti (se ho degli impianti, questi impianti riguardano area gestionale caratteristica; partecipazioni azionarie a titoli di investimento → area finanziaria). Consente di misurare la redditività delle diverse aree gestionali cioè come ciascuna di esse concorre alla redditività dell'impresa. Una delle informazioni più importante che ci dà è come è il capitale circolante: differenza tra capitale circolante lordo meno passività a breve termine. Capitale circolante lordo: cassa crediti esigibili entro l'anno, rimanenze (considerarle come voce del capitale circolante lordo può essere un rischio perché possono essere rimanenze obsolete oppure che difficilmente andremo a vendere 9 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova e quindi dobbiamo capire se questa voce comprende quantità ricavabili entro l'anno oppure se sono destinate a perdere valore). Il 700 di differenziale rappresenta una risorsa finanziaria di cui l'impresa può disporre nell'esercizio successivo una volta coperti i suoi debiti a breve termine quindi il CCN è una risorsa finanziaria. Cosa vuol dire risorsa finanziaria? Il CCN può essere composto da cassa, crediti esigili o magazzino vendibile. Disponibilità finanziarie che potranno essere utilizzate nell'esercizio successivo per realizzare la gestione dell'anno successivo. E' un segnale forte perché vuol dire che questa impresa riesce a coprire i suoi debiti a breve e avrà risorse da utilizzare per l'esercizio successivo quindi non dovrà dipendere da terzi. Da cosa scaturisce questo CCN? Ok la differenza ma questo concetto si collega ad un altro valore importantissimo che è il reddito spendibile (quando leggiamo il CE ricerchiamo 3 valori importanti: RE, reddito spendibile (ricavi finanziari – costi finanziari oppure dal RE + costi non finanziari – ricavi non finanziari). Ammortamenti e accantonamenti = costi non finanziari. Ricavo non finanziario = plusvalenza accantonata a riserva. Il reddito economico quindi il profitto ha una valenza prettamente economica (ricavi superiore ai costi io posso aver venduto tutto ma nessuno mi ha pagato quindi non ho niente, io posso aver comprato tutti i fattori necessari ma non ho pagato niente), il reddito spendibile mi dice dal punto di vista finanziario che cosa ho creato quindi mi dice quali disponibilità finanziarie sono affluite nella mia impresa per effetto della gestione. Poi posso andare avanti nella mia indagine e scoprire le entrate e uscite monetarie. Economico, finanziaria (crediti maturati ma congelati e nessuno me li paga quindi forse avrò problemi a pagare i miei debiti), monetaria sono questi tre tipi di indagini. Esiste una stretta relazione tra CCN e reddito spendibile addirittura lo possiamo definire come UN flusso di CCN: vuol dire che mi va ad incrementare il CCN. Se nasce un credito o un debito ha una manifestazione finanziaria e non monetaria (pg 100). Se ho CCN positivo probabilmente ho gestione economica buona perché questo troverà riscontro in risultati economici positivi → insieme a buoni risultati economici riesco a trasformarli in risorse finanziarie. Allora vediamo come si comporta questo CC. Cosa significa avere un CCN negativo di 2000? non abbiamo risorse finanziarie libere da investire nel periodo successivo, non abbiamo risorse finanziare per coprire i debiti quando giungeranno a scadenza, stiamo finanziando investimenti immobilizzati con finanziamenti a breve termine. Quest'ultimo punto cosa significa? Stiamo finanziando un impianto con finanziamenti a breve termine nel momento in cui devo pagare i debiti a breve non ho i soldi, andare a disinvestire queste immobilizzazioni è da suicidio quindi dovrà pagare nuovi finanziatori per farmi dare delle disponibilità per pagare i debiti. Da questo schema potremo avere altre informazioni: margine di struttura e margine di tesoreria. Cosa vuol dire margine di struttura: può essere primario o secondario. Primario è un valore differenziale dato dalla differenza tra Capitale proprio e immobilizzazioni quindi mi dice se il mio capitale proprio è sufficiente a coprire le mie immobilizzazioni quindi se posso finanziare il mio attivo immobilizzato con il mio capitale proprio. Secondario è differenza tra fonti durevoli (capitale proprio + finanziamenti a lungo termine) e immobilizzazioni. Il margine di struttura primario è importante perché se positivo i terzi possono essere tranquilli che non ci saranno terze economie che possono influenzare delle fonti di finanziamento e mettermi a rischio quindi è una garanzia di solidità aziendale (nella pratica è molto difficile riscontrare una situazione del genere e certe volte una scelta del genere può essere antieconomica se magari si potrebbero sfruttare occasioni di tassi bassi quindi è meglio combinare al meglio capitale proprio e capitale di terzi quindi il primario negativo non deve darci troppe brutte impressioni). Il secondario deve essere sempre positivo, se negativo c'è qualche problema di equilibrio finanziario che a lungo andare potrebbe avere brutti effetti sull'equilibrio economico dell'impresa. Come viene scelto questo mix di capitali? Non c'è una regola ma Basilea 2 dice che l'indebitamento è un indicatore di rischio dell'impresa in particolare il rischio finanziario ed economico è in buona parte commisurato all'indebitamento cioè alla quantità di capitale attinto al credito per cui le banche che devono fare i conti con il loro capitale di sicurezza ed esposizione al rischio tenderanno a finanziare imprese che contengono questo rischio finanziario. Comunque un 40% di finanziamento delle immobilizzazioni e 60% capitale proprio può essere una cosa adeguata. Mentre imprese che hanno un margine di struttura secondario negativo è facile che non troveranno facilmente finanziatori sul mercato. I margini di struttura sono indicatori che forniscono informazioni utili sulla struttura patrimoniale e finanziaria dell'impresa. Altra cosa importante è il margine di tesoreria che mette a confronto le liquidità immediate e differite dell'impresa e i debiti a breve termine e mi dice quali sono le risorse liquide o quasi liquide con le quali l'impresa farà fronte ai debiti a breve termine (quindi escluse le rimanenze). CCN e margine di struttura secondario sono la stessa cosa, se ho margine di struttura secondario positivo e uguale a 10 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova 100 anche CCN sarà 100: questo aggiunge valore al capitale circolante perché se analizziamo un'impresa con CCN positivo vuol dire anche che la nostra impresa ha una corretta correlazione di durata tra investimenti e finanziamenti (investimenti a breve con finanziamenti a breve, investimenti a lungo con finanziamenti a lungo). Tutti questi margini sono ora richiesti nella relazione di bilancio. Il primo tipo di analisi con la quale ci confronteremo è l'analisi della riclassificazione dello SP. Dallo schema civilistico allo schema a blocchi oppure a quello gestionale. Esiste una struttura modello a cui ci si può ispirare? Tutte le imprese sono diverse quindi no comunque quello che tutte le imprese devono rispettare è questa correlazione di durata tra fonti e impieghi e se dovessero ricorrere a maggiore indebitamento questo deve essere riportato nella relazione (rinnovo, nuovo progetto imprenditoriale, impianti più sofisticati). Anche nel CE dovremmo riclassificare: modello del valore aggiunto, modello del costo del venduto. Modello del costo del venduto: confrontare il valore dei prodotti venduti con il costo di quei prodotti quindi col costo del venduto e non confrontare i ricavi realizzati col costo della produzione. Modello del costo del venduto le informazioni sono ancora maggiori perché abbiamo un'altra riclassificazione delle voci dei costi (per destinazione (per aree gestionali e cioè abbiamo costi della produzione caratteristica, costi della produzione accessoria, straordinaria e può riguardare le fasi del sistema produttivo (approvvigionamenti, produzione, commercializzazione)) e non per natura come il civilistico (a seconda della natura del costo). Ci dà molte informazioni su quali siano le aree di gestione che concorrono maggiormente al risultato economico. Ko investimenti utilizzati nell'area operativa, Ka accessoria, K1. Costi di fabbricazione del venduto sono i costi diretti. Altro modello molto importante è quello del valore aggiunto che mette in evidenza la differenza tra i ricavi e i costi sostenuti per fattori produttivi acquisiti all'esterno. I costi di ammortamento possono anche essere tolti successivamente. La finalità della riclassificazione è quella di riaggregare le voci dello SP e del CE a seconda delle finalità che si vogliono traguardare. La riclassificazione è un primo step di analisi per avere informazioni dal bilancio, il seconda step è l'analisi di bilancio che avviene per indici che approfondisce le conoscenze sulle condizioni di vita dell'impresa che si riferiscono sempre alla solidità dell'impresa. Visto che il punto di partenza è il bilancio allora se il bilancio è redatto secondo criteri di correttezza allora l'analisi per indici ci dà informazioni utili, se no allora i risultati risultano inficiati. Sulla riclassificazione abbiamo detto che i modelli che usiamo sono i più seguiti e possono dare informazioni importanti per l'impresa, le tecniche di analisi per indici che vengono seguite: di indicatori ce ne sono di diverso tipo. Di struttura: mettono in relazione voci dello SP. Di boh: SP e CE. Di boh2: solo di CE. L'importante è capire che gli indicatori sono utili se guardati a sistema cioè vengono analizzati tutti insieme e così ci danno le criticità dell'impresa. Attendibili i risultati? Il bilancio ha un peccato originale cioè è un documento consultivo quindi redatto ex post quindi è influenzato dal passato dell'impresa e spesso ha poche indicazioni prospettiche quindi tiene poco conto degli aspetti evolutivi dell'impresa. I recenti interventi legislativi hanno introdotto molti riferimenti ai principi contabili internazionali e in particolare in riferimento alla redazione della relazione gli ha dato molta importanza visto che in futuro si affaccerà sui mercati. L'analisi per indici deve essere presa come un analisi segnaletica, accende dei campanelli di allarme, attraverso l'uso di indicatori si possono evidenziare delle aree di criticità. Informazioni aggiuntive: visto che abbiamo analisi limitata allora dovremo richiedere informazioni aggiuntive per approfondire queste analisi. Analisi strutturali vengono fatte attraverso la determinazione dei margini: ci dice come è strutturata la nostra impresa qual'è lo scheletro della nostra impresa quindi abbiamo strutture rigide o elastiche rigide equilibrate rigide non equilibrate rigide con rigidità decisa dal management rigidità che le imprese hanno per forma quindi non per decisione e così ci mette di fronte la struttura e quindi anche alle possibili problematiche (struttura economica costi e ricavi; struttura patrimoniale gli impieghi, struttura finanziaria le fonti ?!?). 11 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova Analisi per indici: a seconda delle circostanza prendono valori da tutti e due i documenti hanno l'indice ha il limite di essere datato ad un certo periodo fisso (31/12). Supponiamo che abbia finito le mie produzioni e che produca articoli sportivi per sport estivi è chiaro che se faccio il bilancio il 31/12 allora i miei flussi di ricavi sono quelli realizzati all'inizio dell'anno ma non ci sono ricavi relative a produzioni già fatte che venderò a marzo allora in questo caso misurare l'economicità dell'azienda può essere fasullo perché si potrebbero evidenziare criticità che in realtà non ci sono. Oppure i debiti che sono appena scaduti per i quali ho dovuto fare dei pagamenti quindi ho avuto problemi di liquidità ma tra poco avrò degli incassi quindi in realtà non è una criticità quindi devo guardarmi bene dall'esprimere dei giudizi. Allora cosa possiamo fare? Analizzare gli ultimi tre bilanci così capiamo la ciclicità di questa impresa e quindi ci dà maggiori informazioni sull'andamento dei ricavi e dei costi. Altro modo per avvalorare analisi per indici è quello di fare analisi spaziale quindi analizzare imprese che abbiamo le stesse caratteristiche della mia (come dimensione produttiva soprattutto) allora capisco come mi posiziono rispetto alla concorrenza ed è chiaro che se anche le altre imprese presentano le stesse criticità allora questo non dipende dalla mia impresa ma da fattori esterni che hanno avuto ricadute, se invece le criticità riguardano solo la nostra impresa allora potrebbe esserci qualcosa che non va. Quindi meglio associare agli indici un'analisi temporale e un'analisi spaziale. Quindi il limite dell'analisi per indici è quello di essere statico. Analisi per flussi: è analisi di tipo dinamico quindi tiene conto di un intervallo temporale quindi prende in considerazione la variazione di valore che c'è stata in un certo arco temporale di riferimento. Di quanto è variato il CCN o la cassa? Quali sono le cause che hanno generato flussi di cassa o impieghi di cassa, cause che hanno generato impieghi o flussi di CCN. Il rendiconto finanziario è quello che illustra queste cause. Rendiconto finanziario dei flussi di cassa oppure dei flussi di CCN. Quali sono le finalità di questo documento? Informazioni sulla genesi di flussi monetari o finanziari e sul loro utilizzo e quindi fornisce informazioni utili per decisioni inerenti alla gestione finanziaria dell'impresa cioè per decisioni che riguardano investimenti scelte di finanziamenti produzione di reddito spendibile. E' un documento obbligatorio per i principi internazionali quelli nazionali facoltativo ma ormai ce l'hanno tutti perché lo richiedono alle banche. Quello più utilizzato tra cassa e CCN appena è nato si utilizzava di più quello finanziario quindi CCN, poi il rendiconto più diffuso divenne quello monetario. Dobbiamo subito dire che i margini che servono per studiare la struttura dell'impresa hanno collegamento con degli indici quindi non abbiamo solo primario e secondario ma abbiamo anche quozienti tra CCL/debiti a breve oppure I/debiti a lungo o capitale proprio. Anche il margine di tesoreria può non essere una cosa differenziale ma scaturire da un quoziente. L'analisi per indici ci permettere di esprimere un giudizio sulla solidità aziendale: che è la capacità dell'impresa di far fronte ai suoi impegni nel medio lungo periodo non quando giungono a scadenza, nel medio lungo periodo. Questo vuol dire che l'impresa può avere poca liquidità, può attraversare periodi economici critici, non avere redditività forte ma può avere solidità patrimoniale pochi debiti oppure grande patrimonio immobilizzato finanziato con capitale proprio quindi anche se ora l'impresa non va ora bene è facile che in futuro andrà bene. La solidità patrimoniale dell'impresa è legata al rischio che incombe su questa impresa: alla probabilità che manifestandosi un certo evento questo possa avere delle ricadute gravi sugli equilibri aziendali. Un'impresa solida è un impresa con esposizione al rischio limitata, un'impresa che riesce a contenere la sua esposizione al rischio è un'impresa solida, le imprese che sono più esposte alla manifestazione eventi rischiosi allora non sono solide perché verranno intaccati gli equilibri dell'impresa stessa. Esistono imprese senza rischio? No il rischio è un fattore connaturale al rischio, con riferimento al rischio d'impresa questo può essere diviso in due rischi: rischio finanziario (indebitamento quindi ai vincoli che l'impresa ha con terze economie, più l'impresa è indebitata più è elevato il rischio cui è sposta) economico (probabilità che certi eventi abbiano ripercussioni negative ovvero riducano i flussi dei ricavi). Per quanto riguarda il rischio finanziario non è detto che l'impresa esposta al rischio sia necessariamente un'impresa malata perché possiamo avere imprese molto esposte al rischio ma che riescono a creare profitti e buona probabilità di creare valore per cui l'esposizione al rischio può significare anche cogliere delle opportunità ma è 12 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova comunque importante che il rischio venga gestito ovvero controllato perché se esce dal controllo dell'impresa allora può portare fuori la nostra impresa dal circuito economico e generare fallimento. Il rischio economico invece si può vedere tipo nelle imprese trasportistiche che risentono delle ciclicità economiche. Questo rischio economico può essere sotto controllo oppure può uscire da ogni controllo e quindi generare malattie croniche da cui non ci si ristabilisce più. Non è quindi detto che l'esposizione al rischio sia sempre da giudicare negativamente comunque come elemento rischioso sì quindi va sempre tenuto sotto controllo. Le imprese negli ultimi anni su questo rischio ci hanno giocato tantissimo quindi hanno giocato più che sulla gestione del rischio, sulla assunzione del rischio così l'ultimo decreto del 2007 ha richiesto una informativa molto dettagliata sul fattore rischio e che deve essere evidenziato nei bilanci. Altro elemento che determina la solidità aziendale può essere: il brand della nostra impresa cioè l'immagine che l'impresa ha e che è una cosa molto rilevante perché dà garanzia e appena le cose non vanno bene posso vendere questo marchio e farmi tornare molti soldi. Se il crack della nostra impresa (Ferrero) viene intaccato da una gestione sbagliata e si arriva vicini al fallimento anche il brand perde molto valore. Attraverso analisi studiamo anche la liquidità: la capacità dell'impresa di pagare i suoi debiti quando arrivano a scadenza quindi gestire le risorse monetarie in modo da far fronte alle uscite monetarie quando devono esserci. Per avere questo è importante che l'impresa abbia un cash flow soddisfacente, la cassa viene alimentata dai ricavi che si trasformano in crediti e poi in cassi quindi i ricavi monetari ma d'altra parte una quota di questo denaro viene usato per pagare i debiti di fornitura quindi abbiamo questi flussi in entrata questi flussi in usciti e questi generano una riserva di cassa a fine anno quindi dalla gestione reddituale viene fuori. Flusso monetario generato dalla gestione; oltre a questo flusso ci sono altri eventi che posso far aumentare le risorse monetarie per finanziarie temporanee deficienze di liquidità allora chiedo un finanziamento bancario a breve termine; (fare operazioni di factoring); chiedere nuovi conferimenti quindi aumento di capitale sociale ai soci. L'importante è comunque che le risorse che mi servono per pagare i debiti di fornitura mi provenga dalla gestione quindi da ricavi. Ma non è solo importante equilibrio quantitativo ma anche temporale → i flussi di liquidità devono essere spalmati in modo razionale sul periodo amministrativo e deve sempre avere le risorse monetarie necessarie per pagare i miei debiti. Lo strumento che mi permette di tenere sotto controllo i movimenti monetari è il cash flow. Un cash flow sviluppato in ottica mensile e che mi copra tutto il periodo dell'anno. Questo mi permette di far collimare bene i momenti in cui devo pagare e i momenti in cui mi piagano. Rinnovamento: capacità dell'impresa di mantenere la propria capacità produttiva nel tempo o nel senso di capacità dell'impresa di crescere internamente aumentando la sua capacità produttiva quindi di ampliare i suoi investimenti e quindi la sua dimensione. La capacità di rinnovamento è determinata dal deprezzamento annuo degli investimenti (ammortamenti) e l'incremento di valore degli investimenti dovuto ai nuovi investimenti che vengono fatti. Es il mio impianto valeva 1000 ed è stato ammortizzato per 200, ho fatto investimenti per 200 quindi quello che ho disinvestito ho rinvestito in impianti quindi mantengo sempre un certo livello di investimenti quindi mantengo la stessa capacità produttiva. Parliamo di crescita della capacità produttiva quando il valore degli investimenti aumenta utilizzando nuovi finanziamenti o autofinanziamento. E' importante perché lo stare fermi significa andare indietro quindi è importante rinnovarsi continuamente e ancora più importante potersi rinnovare in misura superiore rispetto a quello che è il deterioramento normale dei nostri investimenti immobilizzati. Redditività: non è la capacità di produrre reddito ma implica la capacità dell'impresa di remunerare in modo equo i suoi investimenti ed il suo capitale conferito dai soci. Nel primo caso si parla di redditività operativa, nel secondo di redditività netta. La redditività operativa dipenderà dai redditi che si sono realizzati durante l'esercizio e dal valore degli investimenti. A parità di reddito conseguito più è alto il valore degli investimenti più è bassa la redditività operativa. Quindi imprese che hanno un attrezzatura di valore molto elevato possono avere anche una redditività operativa non altissima. Imprese che hanno investimenti molto elevati per rimunerare adeguatamente questi investimenti attraverso i risultati economici conseguiti che tipo di politiche devono mettere in piedi? Potenziare le vendite e contenere i costi → se produco beni di consumo posso agire sulle vendite, 13 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova se produco beni elitari è più difficile; deve quanto più possibile attivare azioni che contengano i costi. Quindi devo toccare investimenti, ricavi e costi. Invece la redditività del capitale proprio deve avere una remunerazione soddisfacente: devo avere ROE soddisfacente: devo vedere se questo ROE si posiziona su alte remunerazioni che vengono date per investimenti esposti allo stesso rischio della mia impresa. Ho ROE del 10% allora devo valutare il rischio dell'attività (più rischioso investimento più alta remunerazione) quindi se reputo che il rischio equivale ad altri rischi che danno sul mercato il 10% allora ok quindi devo confrontare con altre attività che hanno pari esposizione al rischio. Il ROE dipende dal risultato netto dell'esercizio e dall'entità del capitale proprio. A parità di risultato economico netto pià alto pè il capitale proprio più bassa è la remunerazione del capitale proprio; il ROE si alza se il capitale proprio si abbassa e diminuisce ma se si abbassa allora il rischio sale quindi è giusto che la remunerazione tenda ad alzarsi. Quindi se devo misurare il ROE guardo il CE e poi lo SP la struttura finanziaria in particolare il capitale proprio. BILANCIO GRANAROLO: In ragioneria generale regole per scrivere un bilancio, in analisi ci poniamo dalla parte di chi lo legge. Analizzando il bilancio siamo in una nuova veste e dobbiamo riuscire a non ragionare per compartimenti stagni e bisogna sapere come si scrive. Per quasi tutti i soggetti esterni questo pacchetto è l'unica fonte di informazione. La banca analizzerà il bilancio per verificare la solvibilità della nostra azienda; l'investitore finanziario sarà interessato alla performance per vedere il valore delle azioni e i dividendi; amministratore per verificare il grado di salute e perché è una rendicontazione del suo operato verso i soci. Il bilancio può essere letto per comprendere i principali equilibri dell'azienda → equilibrio economico: capacità di remunerare tutti i fattori produttivi incluso il capitale di rischio; equilibrio finanziario → fare fronte ai proprio impegni in maniera economica (senza compromettere la gestione economica); equilibrio patrimoniale → capacità dell'azienda di non perdere capitale a fronte del cambiamento. Ovviamente queste tre cose sono collegate: se vado male economicamente erodo il capitale, azienda fortemente indebitata avrà interessi passivi elevati quindi male anche dal punto di vista economico. Le regole per la redazione del bilancio sono molto vincolanti e non dà immediatamente informazioni sugli equilibri, il bilancio civilistico non è immediatamente comprensibile per l'analisi che deve fare lo stakeholder. Quindi dovremo disaggregare i riaggregare gli importi del bilancio civilistico (il totale attivo e passivo del riclassificato = totale attivo e passivo civilistico). Stato patrimoniale finanziario: le poste ritornano in forma liquida prima del prossimo esercizio o dopo? Questo è il criterio per fare questo tipo di riclassificazione, per le fonti sarà: questa posta richiede un esborso prima o dopo l'anno? Stato patrimoniale per aree di gestione: impieghi → il capitale è stato impiegato in area caratteristica o extracaratteristica? Fonti → le fonti provengono dalla proprietà dell'azienda o dalla gestione aziendale oppure proviene da fonti ricollegabili a terzi (debito banca, tfr). I vari schemi di CE vanno a distinguere l'area caratteristica che è importante perché se l'azienda ha ottenuto utile tramite vendita di macchinario che non farà mai più allora si può immaginare che non farà più utile. Nei due schemi che facciamo da reddito operativo della gestione caratteristica i due schemi sotto sono uguali (extracaratteristica immobili dati in locazione a terzi). Quindi si differenziano solo la parte sopra: valore aggiunto si distinguono i costi per natura così capiamo qual'è il processo di formazione del reddito. Nell'altro la classificazione dei costi non è per natura ma per destinazione cioè a quale funzione sono stati destinati. La bontà della riclassificazione dipende dalle quantità di informazioni che abbiamo e da quanto ci interessa approfondire. Ci interessa subito capire quale sia l'attività caratteristica dell'azienda per poter distinguere le poste caratteristiche e quelle non caratteristiche e nella relazione sulla gestione spiega cosa fa. Visto che è una capogruppo i dividendi pagati dalle sue controllate allora per lei sono ricavi caratteristici. SP finanziario vediamo nel circolante le poste in base al grado di liquidità: non liquide sono scorte, liquidità differite sono crediti, liquidità immediate sono ciò che si trova già 14 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova in forma monetaria o quasi. Nelle fonti c'è sempre il ritorno in forma monetaria fonti non correnti senza vincolo di estinzione è il capitale sociale, estinzione significa che scadono oltre il prossimo esercizio, utilizzo ci sarà sì un assorbimento di riserve finanziarie ma senza un'uscita di liquidità quindi tipo il fondo garanzia prodotti se riferiti a interventi che saranno fatti dopo l'anno. Fonti correnti c'è stessa distinzione tra estinzione (debiti) ed utilizzo (fondi). Capitale fisso non torna nel prossimo anno: materiali → terreni e fabbricati sono qui perché non abbiamo nessuna informazione riguardo ad una possibile vendita per il prossimo esercizio (lo avremmo letto sulla relazione sulla gestione). Impianti e macchinari stesso discorso uguale per attrezzature ed altri beni; acconti per forniture di beni strumentali ci sono solo gli acconti e non anche le immobilizzazioni in corso nel nostro caso. Se abbiamo in magazzino scorte per prodotti finiti del tutto obsoleti per i quali non esiste una domanda sul mercato per cui nel prossimo anno non c'è alcuna intenzione di disfarsene allora dovrebbero essere messe nelle immobilizzazioni immateriali (non ci interessa la natura di un bene). Immobilizzazioni immateriali: distinzione tra oneri pluriennali e beni immateriali la differenza è la presenza di una forma di tutela giuridica (brevetti, marchi) oneri pluriennali troviamo oneri capitalizzati oneri che l'azienda ha capitalizzato ma che non sono tutelati giuridicamente. Costi impianto e ampliamento altre (si vede nella nota integrativa che è per pubblicità) costi ricerca e sviluppo sono quelli che fanno parte di oneri pluriennali. Immobilizzazioni finanziarie: ci interessa distinguere in base alla scadenza. Partecipazioni immobilizzate sono il totale delle immobilizzazioni perché sono strategiche quindi non vogliamo trarne un realizzo, crediti di finanziamento e regolamento c'è solo la quota che va oltre il prossimo esercizio, quote di risconti attivi non a breve per la colonna del 2007 è andata a vedere nel bilancio 2007. Il capitale circolante: partiamo dalla classe meno liquida comprende scorte e quota a breve dei risconti attivi. In nota integrativa attenzione perché sono in migliaia di euro mentre bilancio è in euro inoltre è e spesso dividono una voce approssimando (101250 = 50000 + 51000); inoltre le tabelline spesso il loro totale non è esatto perché sbagliano la somma. Liquidità differite: quote a breve dei crediti e titoli agevolmente negoziabili (titoli di stato). Titoli di regolamento a breve, quota crediti di finanziamento non a breve è quota a breve dei titoli immobilizzati. Attivo SP sappiano che tutti quelli di finanziamento erano nelle immobilizzazioni mentre i funzionamento erano nel circolante. Finanziamento in analisi di bilancio si intende in senso stretto cioè una dotazione di risorse finanziarie è assimilabile ad un prestito o ad una operazione di prestito. Nel caso del regolamento abbiamo tutti quei crediti o debiti che derivano da dilazioni di pagamento per operazioni che non nascono come finanziamenti (se accettiamo pagamento dilazionato → regolamento; prestito da controllata → finanziamento). Liquidità immediate: cassa e c/c bancario (depositi bancari e postali). PASSIVO: senza vincolo di estinzione → capitale sociale riserve di utili tutte le riserve formate a seguito dell'accantonamento di utili già realizzati (legale e statutaria) riserve di capitale (sovrapprezzo azioni, rivalutazione, quando accantonamento non deriva da utili già realizzati). Riserve di rivalutazione e altre riserve sono le riserve di capitale. Utile destinato a riserva perché se 50 voglio distribuirli come utili allora non posso metterli lì quindi questa dicitura è più corretta. Fonti non correnti: fondo tfr → ha inserito tutto il fondo tfr in realtà magari il prossimo anno qualche lavoratore uscirà ma a noi non interessa troppo quindi non approfondiamo. Fondi per rischi ed oneri a m/l 40% fondi per rischi e oneri e il 60% a breve termine . FONTI a ml ciclo di estinzione. Debiti di finanziamento a m/l → debiti verso soci per finanziamenti solo la quota a lungo e quota a lungo di debiti verso banche. Quota a lungo di debiti verso fornitori e quota a lungo altri debiti è l'altro. quote a breve ciclo di estinzione : debiti di finanziamento a breve → debiti verso banche verso imprese controllate e un altro penso verso fornitori. Regolamento a breve : quota a breve fornitori debiti verso imprese controllate quota di regolamento debiti verso controllanti verso tributari altri debiti e un altro. Ratei passivi e risconti passivi sono integralmente perché a pagina 24 l'azienda indica che non ci sono quote a lungo termine. Fonti a breve ciclo di utilizzo c'è quel 60% del fondo rischi ed oneri con quell'ipotesi di scorporamento. 15 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova SP per aree di gestione: non siamo più interessati alle scadenze. Fonti distinguiamo secondo l'origine quindi distinguiamo il capitale proprio che dipende o dalla proprietà della azienda oppure dalla gestione aziendale. Il capitale di terzi può essere a titolo di debito o operazioni assimilate ad operazioni di debiti provenienti da terzi distinto tra passività onerose e non onerose. Capitale di terzi quindi non arriva dal capitale d'azienda intendiamo quelle onerose quindi che determina interessi passivi quindi è onerosa, le passività non onerose sono quelle per le quali la componente economica dell'operazione non è esplicitamente detta (debiti verso fornitori in realtà il prezzo con dilazione non ci danno uno sconto quindi ci perdiamo). IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI CARATTERISTICHE: terreni e fabbricati non si parla di affitti di terreni mantenuti o conferiti o che cmq non siano nella gestione caratteristica. Anche impianti e attrezzature sono le stesse di SP e poi acconti che era integralmente formata da acconti. IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI CARATTERISTICHE: ricalcano le immobilizzazioni immateriali di prima e il motivo per cui vengono riclassificate così è diverso però alla fine viene uguale. ATTIVITA FINANZIARIE CARATTERISTICHE: partecipazioni tutte quelle tra le finanziarie e tutti i crediti di finanziamento. ATTIVITA DI ESERCIZIO CARATTERISTICHE: tutti i crediti di regolamento che erano nel circolante nel SP e tutta la voce ratei e risconti perché non ci interessa la quota a lungo e a breve. Attivo: è stato investito? Sì → capitale investito suddiviso in caratteristica e extracaratteristica quindi dove è investito; no → capitale monetario in attesa di impiego. Così vediamo magari che ha 50% in investito e 50% in capitale monetario allora non è così brava a far fruttare il capitale oppure lo sta facendo perché vuole fare un'acquisizione (50% gestione caratteristica, 50% BOT). Nelle fonti invece il criterio è da chi è stato preso il capitale. Ad esempio i terzi sono anche i debiti verso soci per finanziamenti perché non è apportato a titolo di proprietà. ATTIVITA' FINANZIARIE EXTRA-CARATTERISTICHE: ci potrebbero essere anche terreni dati in affitto. Partecipazioni: tutte quelle nell'attivo e gli altri titoli che sono nel circolante. FONTI: capitale conferito → riserve di capitale = riserve di rivalutazione e altre riserve (leggere nota integrativa, ad es riserva straordinaria è di utili invece). Capitale autoprodotto → riserve di utili e utili o perdite portate a nuovo (corrispondente voce del civilistico). Non ci interessa sapere se queste fonti muoveranno la cassa nell'esercizio successivo quindi non ci interessa il dividendo. Capitale di terzi → passività non onerose: fondo tfr (integralmente e non tiene conto se qualche dipendente il prossimo anno se ne andrà perché non ci interessa la cassa quindi quando il denaro uscirà dall'azienda); fondi rischi e oneri (integralmente); debiti di regolamento = debiti verso fonrnitori debiti di regolamento verso imprese controllate (pag 23) debiti verso controllanti debiti tributari debiti verso istituti di previdenza e altri debiti. Passività onerose: debiti di finanziamento = debiti verso soci per finanziamenti cioè l'hanno prestato il denaro a titolo di debito non di capitale di rischio + debiti verso banche + quota finanziamento di debiti verso imprese controllate (pag 23). Due riclassificazioni di conto economico: i costi sono classificati per natura (esterni, utilizzo della struttura tecnica, personale). MOL mette un ordine diverso: esterni poi personale così trova MOL poi ultimo. La prima informazione che viene data dal CE riclassificato è la percentuale dei costi che viene assorbito dal valore della produzione (classe di costo / valore della produzione). È importante isolarle perché possiamo vedere una 16 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova perdita ma se viene da saldo negativo di oneri finanziari allora è un problema di gestione finanziaria oppure perché c'è stato un incendio allora siamo tranquilli. Valore della produzione: 1 → ricavi netti si intende al netto della svalutazione dei crediti A1 CE – svalutazione crediti (ha conseguito ricavi per 100 ma già sappiamo che parte dei crediti non verrà incassato allora questa potrà essere portato a rettifica dei ricavi). Altri ricavi = A5 + altre voci che devono essere di natura caratteristica svolge attività operativa distributiva ma è anche una capogruppo quindi se granarolo ha ricavi derivanti dall'attività di capogruppo allora saranno di natura caratteristica, questo perché conosciamo l'attività di granarolo. Utili su cambi del 2007 + proventi da partecipazioni in controllate e una quota di altri proventi finanziari (che sono da controllate e controllanti) = altre voci. Costi esterni: costi per servizi = ci interessa la natura dei costi quali sono i costi per servizi? Nota integrativa andiamo a vedere ma ci sono servizi che per quanto siano esterne possono essere assimilati al costo per il personale (pag 26) tipo costi per provvigioni (agenti) e costi per compenso e oneri sociali (remunerazione di amministratori e sindaci) cioè questi costi sono più vicini al costo per il personale. Altri costi esterni = quota della voce altri accantonamenti operando con alcune ipotesi semplificatrici (fondo operazioni a premio alla clientela, fondo contenzioso sono costi esterni allora il 50% di altri accontamenti l'ha messo nei costi esterni) poi ci sono anche oneri di gestione, le perdite su cambi che si riferiscono al 2008 e le svalutazioni di partecipazioni (perché sono partecipazioni strategiche e non accessorie). Costi di utilizzo della struttura tecnica = ammortamento immobilizzazioni materiali + ammortamento immobilizzazioni immateriali. Sono nell'area caratteristica per le scelte fatte in sede di riclassificazione del SP. Costi per il personale = intesi in maniera sostanziale quindi tipi di costo che sostanzialmente possono essere inseriti nei costi del personale = costo per il personale dipendente + costi per servizi scorporato precedentemente (provvigioni e oneri sociali) + 50% degli altri accantonamenti (pag 22 nota integrativa alcuni di questi accantonamenti derivano da remunerazione del personale ovvero bonus per il pacchetto retributivo dei dipendenti). Reddito gestione extracaratteristica: oneri e proventi finanziari della gestione extracaratteristica proventi da partecipazioni in altre imprese + altro nome lungo – svalutazione titoli dell'attivo circolante (non strategico). Area finanziaria: oneri finanziari netti → interessi e oneri finanziari vengono generalmente sottratti quell'importo che è dato dagli interessi attivi sui depositi bancari e postali. CONTO ECONOMICO A COSTO DEL VENDUTO: non ci interessa qual'è il tipo di oggetto a cui si riferivano i costi (il personale o la struttura tecnica), quello che ci interessa è come quei costi hanno una destinazione all'interno della gestione indusustriale quindi riferimento diretto alle funzioni dell'azienda. Le informazioni che possiamo avere da questa riclassificazione è capire se la maggior parte dei costi (percentuali) se ci sono inefficienze nella struttura distributiva o amministrativa. Questo tipo di riclassificazione è fortemente diverso da quello del civilistico. Più ipotesi semplificatrici faccio e più la mia analisi risulta inficiata. Ricavi netti è l'aggregato di una serie di voci = A1 – svalutazione crediti + numerose altre voci che si riferiscono all'area caratteristica (altri ricavi e proventi tutta, svalutazioni delle partecipazioni 17 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova perché strategiche quindi area caratteristica, utili e perdite su cambi, proventi da parteciapazioni in controllate, proventi finanziari derivanti da rapporti infra gruppo). Costo industriale del venduto: tutti i costi che possono essere riferiti all'attività industriale quindi di produzione. Tutti i costi di materie prime, semilavorati e merci, variazione rimanenza materie prime, costi per servizi (pag 26 dettaglio di costi per servizi e nell'area industriale sono inseriti solo alcuni di questi utenze, un altro che era prima, manutenzioni, facchinaggi industriali, terziarizzazioni dei magazzini, altri servizi). Costi per godimenti di beni di terzi (integralmente industriali), costi per il personale dell'area industriale (ipotesi semplificatrice perché di solito la suddivisione di costi per cui è necessario operare la riclassificazione ci sono delle percentuali quindi il 60% della voce costi del personale). Ammortamenti immobilizzazioni area industriale (60% ammortamenti immobilizzazioni immateriali e materiali perché ipotesi semplificatrice. Accantonamenti area industriale: 50% degli altri accantonamenti. Costi commerciali: servizi (pag 26) trasporti per distribuzione, provvigioni, servizi di marketing, servizi a clienti, servizi da clienti, 20% costi del personale, 20% ammortamenti immobilizzazioni, 20% altri accantonamenti (operazioni a premio quindi commerciali), oneri diversi di gestione integralmente (pag 27) perché parlava di oneri promo pubblicitari. Costi amministrativi: costi per servizi (servizi finanziari, servizi generali, compenso di organi sociali), 20% costo per il personale, 20% ammortamenti materiali e immateriali tipo arredi degli uffici amministrativi o attrezzature informatiche. È importante poi percentualizzare le varie classi di costo. Per le altre gestioni non ci sono differenze. Seconda parte dell'esercitazione riguarda gli indici. Non è l'indicatore di per sé che consente di valutare il livello di approfondimento ma il commento che facciamo sugli insiemi di indicatori. Obiettivi dell'analisi di bilancio: SOLIDITA' AZIENDALE: capacità dell'impresa di far fronte ai suoi impegni. Lo è quando è adeguatamente capitalizzata (un capitale proprio adeguato) cioè buona parte dei suoi investimenti durevoli sono coperti da capitale proprio. Esiste un valore di riferimento per dire che è ben capitalizzata? Capitale proprio / immobilizzazioni = 50% ma non esistono regole fisse perché bisogna vedere le caratteristiche dell'impresa, in che settore opera. La solidità è legata al rischio finanziario ed economico dell'impresa. Finanziario: dipendenza dell'impresa da terze economie quindi indebitamento dell'impresa. Rischio economico: probabilità ceh i flussi di ricavi possano variare per effetto di situazioni macroeconomiche o settoriali o per effetto di una struttura economica e quindi di un rapporto CF CV sbilanciato e pesante cioè troppi costi fissi. Quali sono i quesiti a cui dobbiamo rispondere per valutare la solidità? → dobbiamo dare un giudizio quindi se c'è solidità o meno. Poi dobbiamo spiegare quella risposta: caratteristiche quali-quantitative → peso del circolante e del fisso sugli investimenti e anche giudizio sulle fonti. È sottocapitalizzata? Capitale proprio congruo rispetto ad investimenti immobilizzati, una sottocapitalizzata è più esposta al rischio. Trend reddituale: qual'è la storia della redditività della nostra impresa. Cioè dobbiamo vedere come si è sviluppata la capacità dell'impresa di creare redditi operativi o netti negli ultimi 5 anni. Politica sui dividendi: impresa che non distribuisce i dividendi non va bene a meno che non rinunci per un anno ai dividendi perché vuole crescere internamente perché il capitale di rischio deve essere remunerato. Come sono strati finanziati gli investimenti: con autofinanziamento, con finanziamenti esterni ma al credito o proprio. La crescita dell'indebitamento: esaminando gli ultimi bilanci ci troviamo davanti ad un trend negativo cioè si 18 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova rileva un aumento di indebitamento non dobbiamo subito dire che è una cosa negativa perché bisogna vedere se l'aumento non è mica voluto cioè per l'impresa è meglio indebitarsi invece che conferire capitale proprio magari perché il costo del denaro attinto al credito è più basso della redditività operativa dell'impresa cioè del rendimento interno degli investimenti aziendali (devo pagare 5 i capitali ma li faccio rendere 10, la remunerazione che spetta al capitale proprio è senz'altro più alta di quella che noi dovremmo dare alle banche perché il capitale proprio è esposto ad un rischio maggiore rispetto a quello a cui è esposto il capitale attinto a credito e quindi deve essere remunerato in proporzione a questa esposizione al rischio per cui se vado a prendere capitale proprio probabilmente non ho quell'effetto leva di 5 ma sarebbe inferiore). La solidità aziendale: indicatori → struttura del nostro investimento e del nostro finanziamento. I numeri che vengono fuori dipendono molto dal settore in cui opera l'impresa: commerciale, trasporto, esternalizza tutto, di servizi, industriale. A secondo del tipo di azienda che stiamo esaminando si faranno delle considerazioni diverse. Se abbiamo in testa cosa significano quegli operatori allora siamo in grado di trasferire le conoscenze sulle realtà che andiamo ad analizzare. Impresa di servizi normalmente ha basse immobilizzazioni. Rapporto di indebitamento = N/(P+p) i valori di riferimento non sono fissi. N/n n è autofinanziamento creato nell'impresa se ci sono molte riserve vuol dire che l'impresa ha prodotto risultati positivi che sono stati accantonati. Se ha autofinanziamento consistente è sempre positivo nell'ottica di una valutazione della solidità? La politica dei dividenti adottata dall'impresa, c'è stata una crescita delle immobilizzazioni? Se sì allora c'è stata politica di autofinanziamento intensa per ampliare la dimensione aziendale senza ricorrere ad acquisizioni esterne quindi ad operazioni che mi legano ad altre realtà aziendali. (Crescita interna aumentando gli investimenti e aumento capacità produttiva. Crescita esterna attraverso fusioni acquisizioni incorporazioni aggregazioni con altre realtà aziendali.) alte riserve quindi non sono stati distribuiti i dividendi e in più non c'è stato aumento delle immobilizzazioni allora rimaniamo perplessi. LA LIQUIDITA': non se ci sono o no risorse monetarie o facilmente monetizzabili ma è importante capire con quale regolarità questi flussi monetari arrivano alla nostra impresa e anche importante capire se ci sono margini per migliorare questi flussi monetari. Le risorse monetarie per cosa mi servono? Perché devo pagare i miei fornitori, devo rimborsare i mutui ricevuti, devo rimunerare i soci quindi ho tutta una serie di impegni che hanno delle scadenze. E allora l'importante è capire se i flussi monetari si generano quindi se ci sono o no poi è importante vedere se nel momento in cui devo assolvere gli impegni ho le risorse monetarie necessarie perché ci potrebbero essere due momenti di criticità. I flussi monetari non arrivano oppure i flussi arrivano ci sono ma vengono impiegati in altre cose e quando devo far fronte ai miei impegni mi devo tipo rivolgere alle banche. Gli indicatori di liquidità non ci dicono molto perché abbiamo come punto di riferimento dei valori riferiti ad un dato istante invece potrebbe cambiare enormemente se prendessimo in considerazione tipo anche solo i primi giorni di gennaio. Se c'è sofferenza di liquidità (liquidi non sufficienti a coprire impegni) dobbiamo capire se la situazione reddituale ne ha sofferto o meno. Quindi vado a vedere l'area finanziaria nel CE perché se non ho risorse sufficienti allora dovrei chiedere mutui a banche e quindi interessi passivi e quindi area finanziaria sul CE sarà pesante. Se gli oneri finanziari negli anni di sofferenza sono aumentati allora sono pesati negativamente sul reddito. Evoluzione nel breve termine va nel senso giusto? Nel bilancio non abbiamo molti elementi allora dovremmo andare a vedere i crediti commerciali e se sono di importo significativo allora è facile pensare che si tradurranno in moneta presto oppure un magazzino rilevante e quindi vendo e ho moneta, altro elemento importante è rapporti tra impresa e banche cioè se c'è fiducia tra banca e impresa magari gli fa prestito a interessi zero o quasi. Non potremmo vedere questo aspetto perché nel bilancio non c'è ma possiamo farlo notare nei commenti che mettiamo. 19 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova Flussi di cassa che andamento hanno e quali sono i fatti che li alimentano? Lo studieremo con il rendiconto finanziario riserve di crediti si riferisce alle riserve che hanno nelle banche. La capacità finanziaria dell'impresa è in sintonia con il ritmo di sviluppo? Cosa significa capacità finanziaria, situazione finanziaria, liquidità, situazione di liquidità. Sono concetti simili ma hanno sfumature concettuali diverse. Capacità finanziaria: è legata alle risorse finanziarie di cui l'impresa può disporre (risorse finanziarie facciamo riferimento a cassa e crediti cioè la loro attitudine a trasformarsi in tempi brevi), capacità dell'impresa di gestire in modo conveniente i flussi finanziari. Situazione finanziaria: concetto legato alla capacità dell'impresa di fronteggiare i suoi impegni quando questi giungeranno a scadenza. Anche qui da tener presente che si parla di risorsa finanziaria perché sono concetti vecchi perché non c'era differenza tra liquidità e risorsa finanziaria perché prima i crediti si trasformavano subito in liquido invece adesso i crediti insoluti sono sempre di più. Liquidità: risorse monetarie nella cassa o nella banca dell'impresa quindi lo vedo dal bilancio. Situazione di liquidità: rapporto tra liquidità presente nell'impresa e debiti a breve termine quindi capacità dell'impresa di far fronte ai suoi impegni con risorse monetarie (cassa e non anche crediti). Fino a poco tempo fa le due situazioni erano praticamente sinonimi invece adesso no. Ora cerchiamo di rispondere alla domanda: vedo un aumento degli investimenti e poi devo vedere come li ho finanziati con il flusso di cassa generato dalla gestione reddituale quindi come viene alimentato dalla gestione. Quindi essendo in una fase di crescita questa dovrebbe esser anche accompagnata da un aumento delle vendite quindi flusso di cassa reddituale proveniente dalla gestione maggiore e quindi un capitale circolante netto più elevato. Rispiego: sviluppo quindi aumento degli investimeti e quindi anche aumento dei finanziamenti ma c'è una rispondenza in termini di vendite di ricavi e quindi anche di reddito spendibile generato dalla gestione. Indicatori di liquidità: CCL/passività a breve è un indicatore vecchio perché il discorso delle rimanenze va affrontato bene cioè possono essere rimanenze obsolete, rimanente immobilizzate perché non si venderanno mai. Liquidità immediate + differite / passività a breve è un indicatore un po' migliore. Comunque sono indicatori poco segnaletici perché pochi giorni dopo posso aver incassato. Invece i quozienti di operatività possono essere molto utili. Mi dicono se ci sono tensioni o meno e da lì posso scoprire perché. Prendono in considerazioni valori dello SP e del CE quindi evidenziano le connessioni che ci possono essere tra i vari valori. Vendite/K esprime la velocità di circolazione del capitale investito cioè quante volte nell'anno il capitale investito si trasforma in forma monetaria. È meglio che la velocità sia maggiore così da un punto di vista monetario finanziario è meglio. Le vendite le guardo nel conto economico. Il capitale investito prima di prendere l'attivo devo vedere che non ci siano investimenti atipici e quindi che non hanno contribuito a quei ricavi di vendita. Quindi quel K è investimenti impiegati nell'attività caratteristica della mia impresa. Però per avere informazioni più approfondite quell'indice lo posso suddividere così vedo qual'è la velocità di circolazione del capitale circolante e quale quella delle immobilizzazioni. Nell'ambito del circolante vedere qual'è la velocità di realizzo dei crediti o velocità del magazzino. Quindi velocità di circolazione di gruppi di investimento. Più è elevato quell'indicatore e meglio è perché in un anno nell'impresa si riproducono più volte le risorse monetarie. Ciclo monetario: capacità gestionale dell'impresa nel migliorare i flussi di risorse monetarie. Ciclo monetario: durata che intercorre tra momento di esborso del pagamento dei debiti a fornitori al momento in cui si riscuotono i crediti quindi tempistica con cui faccio la produzione cioè pago i debiti poi trasformo vendo e poi crediti e poi mi pagano quindi fa riferimento a questo ciclo qui. Tutti i momenti che intercorrono in questo arco temporale io posso migliorare o peggiorare le mie 20 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova disponibilità monetarie. Il ciclo monetario è quindi un intervallo temporale e lo misuriamo in termini di giorni con degli indicatori è meglio se è breve e posso fare interventi gestionali per accorciare questo ciclo. Le capacità di gestire questo ciclo da parte del management può influenzare notevolmente l'afflusso di risorse monetarie. Quindi spesso la durata di questo ciclo è legato alle abilità del management. La durata del ciclo monetario dipende dal settore nel e dai tempi di approvigionamento, dipende anche dalle politiche sulle scorte che però è meglio che durino meno possibile così non si ritardano i tempi di realizzo delle materie prime. Negli approvigionamenti la politica migliore sarebbe di comprare spesso poco e da fornitori bravi che mi fanno arrivare le cose in tempo. La produzione: è legata a dei tempi tecnici, si cerca di ridurre il più possibile comunque. Magazzino e prodotti finiti: due poitiche produrre per il magazzino e per il mercato o produrre per il mercato. Oggi si produce per il mercato così si elimina la fase del magazzino si produce quello che è già venduto. Si cerca inoltre di accorciare molto i tempi fra l'uscita del prodotto e l'arrivo ai mercati dando progetti in outsourcing. Si cerca di rendere breve questo ciclo così si migliora la posizione finanziaria dell'impresa. Se lavorassimo con scorte di materia e prodotti zero allora prenderemo solo tre delle cinque voci della slide successiva. Giacenza media delle materie prime: la media delle rimanenze quindi rim iniz più rim finale (li troviamo nel sp) diviso due e tutto diviso i consumi di materia prima avuti durante l'anno (ce). Moltiplicando per 365 abbiamo il numero di giorni in cui le materie stanno in magazzino. Giacenza media dei prodotti: stessa cosa tranne al denominatore abbiamo il costo della produzione che lo troviamo nel conto economico ma non costo totale della produzione ma costo di fabbricazione dei prodotti finiti. Periodo di produzione: abbiamo i semilavorati invece dei prodotti. Più è lunga la durata dei debiti verso i fornitori è meglio è, lo si vede dal segno algebrico sulla sinistra. Quindi la politica è allungare il periodo di pagamento, accorciare la riscossione ed eliminare magazzino e cercare di accorciare il più possibile la produzione. Le cose oggi girano che al di là delle dilazioni concessi ai fornitori questi comunque non vengono pagati alla scadenza perché si sono allungati i tempi di riscossione quindi mancano le liquidità per pagare i fornitori. La situazione economica: è sempre legato ad un certo periodo temporale quindi indica la capacità dell'impresa di remunerare attraverso i ricavi i suoi costi, non basta nemmeno che i bilanci precedenti chiudano in utile perché bisogna capire da cosa viene generato quindi le origini del reddito questo risultato economico positivo quindi se caratteristico o meno, la vita dell'impresa può avere un futuro solo se la avrà anche redditi positivi futuri quindi leggere anche nota integrativa e relazione per vedere se può essere durevole e questi indici ci servono per capire se ci sono le condizioni di durabilità, attraverso questi indicatori stiamo lavorando con valori di bilancio con tutti i limiti che possono derivarne (staticità). Redditività: capacità di produrre reddito e soprattutto che remuneri certe categorie di investimento. Economicità: condizioni di operatività dell'impresa cioè capacità di sopravvivere in futuro quindi di produrre redditi che le consentano di resistere sul mercato. Determinanti della redditività: dipende dalle condizioni di attività (cosa sto facendo sono entrata in un business innovativo, emergente, oppure consolidato, molto presente sul mercato), condizioni di efficacia (in quale modo viene sviluppato e come riesce ad autofinanziarsi attraverso il flusso dei ricavi, come vengono individuate le risorse, quali strategie vengono seguite quindi le attività primarie per creare valore per il cliente e per creare ricavi), efficacia (bisogna vedere se effettivamente l'output che era stato individuato viene realizzato e soprattutto se questo prodotto servizio è apprezzato dal mercato quindi se c'è rispondenza tra quello che facciamo e quelle che sono le attese del mercato, quindi per realizzare questa condizione c'è bisogno di un continuo minitoraggio delle attese del mercato quello che noi proponiamo ma anche quello che gli altri fanno sul mercato), efficienza (dobbiamo intervenire in tutte quelle aree in cui ci sono costi sommersi e dobbiamo trovare soluzioni che ci permettano di contenere sempre i costi perché sennò potrebbe venire fuori qualcuno sul mercato che produce un bene come il nostro o un 0pò meno bello ma con un costo e quindi un prezzo molto più basso, razionalizzazione dei processi aziendali, eliminazione di attività che non creano valore per il bene), elasticità/ flessibilità (capacità dell'impresa di adattarsi ai cambiamenti esterni in linea generale ma possiamo anche dire capacità dell'impresa di fronteggiare situazioni impreviste. Oggi questa è 21 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova una condizione fondamentale. Con stategie di outsourcing quindi tenere solo le competenze che caratterizzano la mia attività far fare fuori tutto il resto così alleggerisco la mia situazione lo potrei fare tenendo solo il marchio e esternalizzando tutto bisogna avere un marchio forte questo è il massimo della flessibilità. Una flessibilità così comporta dei rischi perché sono legato per tutta la produzione a fornitori terzi che oggi ci sono e domani magari no quindi ci sono dei rischi anche molto forti quindi un'impresa gestita con saggezza deve stabilire il giusto equilibrio tra flessibilità e rischio. Costi fissi cioè che deve sostenere indipendentemente dai volumi di produzione e questi devono essere ridotti rivisitando i processi razionalizzandoli e un modo molto diffuso per farlo è esternalizzazioni di attività. Quindi abbattere i costi fissi così più l'impresa è snella e più si può adattare ai cambiamenti. L'elasticità è legata alle decisioni gestionali cioè come realizzo il business mentre la flessibilità riguarda tutta la struttura dell'impresa cioè troppe immobilizzazioni, che produce per i magazzini, troppo indebitata. Le condizioni di attività su cosa influiscono come componenti del bilancio? Sui costi e sui ricavi, sugli investimenti e quindi sulla tipologia di attività e quindi automaticamente sulle coperture finanziarie che devono essere date. Le condizioni di efficacia su cosa vanno ad incidere? I ricavi efficacia significa soddisfare il cliente. Condizioni di efficienza: i costi. Condizioni di elasticità: vanno ad influire su tutto componenti economiche, patrimoniali, tutto. La redditività: obiettivi conoscitivi. Qual'è il trend reddituale? Vedere cosa ha fatto ieri e quindi leggere tra le righe cosa farà domani e diventa difficile se vogliamo fare anche benchmarking quindi confrontarlo con altre imprese. Come ha giocato la leva finanziaria? Si lega al concetto di redditività del capitale proprio, questa esprime la rimunerazione del capitale di pieno rischio conferito dai soci, è evidente che se a parità di reddito riduco l'entità del capitale che devo rimunerare aumento la remunerazione del capitale proprio però pagando un prezzo cioè quello che non finanzio più con capitale proprio lo sto finanziando con capitale di terzi quindi aumento del rischio finanziario. Quindi devo vedere come lo rimunera ma devo vedere se a fronte di questa buona rimunerazione c'è un capitale di terzi grosso o no quindi devo anche capire il rischio finanziario. La capacità dell'impresa di produrre reddito dipende dalla velocità di circolazione del capitale investito e dipende anche dal margine di profitto che io ho su un'unità di misura su ogni unità di prodotto venduto quindi posso vendere moltissimo quindi alta velocità oppure vendere non veloce ma con grande margine di profitto. Se vendo prodotti costosissimi non ne vendo 1000 al giorno, invece se ne vendo di meno costosi ho velocità maggiore ma con margine singolo minore. Devo capire quale dei due fattori incide maggiormente. Ovviamente questo è molto legato al tipo dell'attività dell'impresa. Redditività del settore: come ci comportiamo rispetto ai concorrenti. Con che tipo di investimenti stiamo operando: abbiamo reddito e tutto positivo ma andiamo a vedere meglio e vediamo che gli impianti sono vecchi e non li abbiamo mai rinnovati quindi se vogliamo continuare ad andare bene dobbiamo rinnovare gli impianti quindi abbiamo provveduto durante la nostra vita a mantenere in condizione di efficienza i nostri impianti? LA REDDITIVITA GLOBALE O NETTA: ROE esprime la redditività netta, ROI esprime la redditività degli investimenti. È più importante avere una buona situazione economica o una buona situazione finanziaria? La situazione economica perché mi mette in primo piano il rapporto che l'impresa ha sul mercato se è buona significa che ho colto le esigenze del mercato quindi le soddisfo e quindi vendo questo è il punto cruciale tutto il resto si può sistemare quindi se mi garantisco dei flussi di ricavi allora posso andare dalle banche posso rivolgermi a partner posso gestire meglio il mio ciclo monetario. Se invece ho pochi debiti o cmq posizione finanziaria buona ma il mercato non risponde allora lì ho poche possibilità. L'equilibrio finanziario è necessario perché nel tempo non posso andare avanti perché potrei avere onere finanziario troppo elevato che mi appesantisce anche la gestione economica. Avere una buona situazione economica mi può permettere di mettere a posto una situazione finanziaria messa così e così. ROE mi dice cosa mi rende quella impresa e più è alto il rischio e più alto deve essere il rendimento. Quindi i dividendi che mi danno sono il mio rendimento. Ho ottenuto un reddito d'esercizio che mi permette di remunerare adeguatamento il capitale di rischio. Ma da cosa dipende questa redditività netta? Sviluppo quel rapporto in tre fattori: reddito operativo su 22 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova capitale investito, rapporto di indebitamento, incidenza delle aree atipiche (finanziaria, straordinaria, tributaria). ROI reddito operativo sul capitale investito nell'area operativa. Se avessi partecipazioni di altre società? Tipo che fa la distribuzione di prodotti che io commercializzo o se fossero in altre attività presso industrie che producono acciaio. Dipende se sono partecipazioni strategiche (in aziende che svolgono un ruolo nel mio processo produttivo cioè sono dei miei alleati) o di investimento (non c'entrano niente col mio processo produttivo). LA REDDITIVITA OPERATIVA: redditività degli investimenti. La cartatteristica di questo indicatore è che no tiene conto assolutamente del rischio finanziario dell'impresa,, mi dice semplicemente se i miei investimenti vengono utilizzati in modo proficuo redditizio che poi siano pagati con capitale proprio o di debito non viene fuori. Quindi è un ottimo indicatore perché è un indicatore di economicità molto forte. Ma se devo esprimere un giudizio devo vedere anche i rischi che sto correndo quindi valutare il ROI ma vedere anche come si colloca rispetto a tutti gli altri indicatori della mia impresa. Se voglio misurare questo ROI a cosa devo pensare? Quantità delle vendite oppure sui prezzi che riesco a realizzare. Ma comunque devo puntare sul mercato quindi devo avere flussi di ricavi soddisfacenti quindi è molto legato al rapporto che esiste tra impresa e mercato e quindi diciamo che il ROI è uguale a redditività delle vendità per la velocità di circolazione del capitale investito. Tutte le condizioni che abbiamo detto prima influiscono molto su questo indicatore (attività, efficienza, efficacia) La redditività operativa è determinata da due fattori ma non è che tutti e due i fattori abbiamo un effetto determinante sui ROI, di solito prevale un fattore oppure un altro. Il ROI dipende dalle condizioni di efficienza, efficacia e flessibilità, più sono ottimali queste condizioni migliore dovrebbe essere il ROI. ROS = fatturato quindi vendite e al denominatore dal reddito operativo quindi sono due valori che troviamo nel CE. La velocità di circolazione del capitale investito lo troviamo un po' nel ce (fatturato) e un po' nel sp (investimenti). Il ros è legato molto all'efficienza, all'efficacia e quindi al differenziale costi prezzi cioè costi fatturati. Per quanto riguarda la velocità di circolazione dipende molto dalle vendite e dall'entità degli investimenti (quindi per migliorarlo occorre razionalizzare gli investimenti per le vendite invece occore migliorare condizioni di efficienza ed efficacia dell'0impresa. Tutto questo è efficacemente rappresentato dall'albero del roi. Per migliorare la velocità di circolazione del capitale investito su quale dei due fattori è più facile agire per come obiettivo ultimo migliorare il ROI? Per migliorare la velocità di circolazione del capitale circolante ridurre le scorte rifacendoci al ciclo monetario per incidere sulla quantità del capitale investito quindi vado a vedere da cosa è determinata la lentezza del mio ciclo monetario (ho troppo magazzino, ci metto troppo a produrre?). La redditività non soddisfacente la trovo all'interno della mia azienda magari invece il ciclo monetario va bene ma non riesco a confrontarmi bene con il mercato quindi il fatturato ma cosa sbaglio? Vendo a un prezzo troppo alto, vendo un prodotto sbagliato? Per quello che riguarda invece il miglioramento della velocità di circolazione del capitale immobilizzato allora devo andare a vedere le vendite o l'entità delle immobilizzazioni. Le domanda che dovrei farmi: È possibile razionalizzare le mie immobilizzazioni tenendo la stessa capacità produttiva? Posso esternalizzare certe attività ovviamente senza andare a pagare un prezzo eccessivo (analisi di make or buy)? Quando si devono fare interventi di miglioramento sul roi entrano in gioco sempre le vendite quindi il fatturato e poi altri elementi, economici o patrimoniali e noi dobbiamo andare a vedere su cosa è più facile agire. Si lascia sempre per ultimo l'intervento sulle vendite, perché? Perché dovrei o aumentare la capacità produttiva o i prezzi e questo è difficile perché devo fare conto con il mercato che è agente esterno e quindi più difficile da valutare. Le vendite vanno monitorate prima di tutto quindi però il mercato non è facile da sollecitare quindi decidere di alzare i prezzi o 23 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova aumentare i volumi di vendita questo è possibile solo se ci sono condizioni giuste, mercato non saturo oppure l'utilità del bene che vendo è percepita così superiore dai consumatori che posso alzare il prezzo. Comunque prima devo agire sulla dimensione interna (efficienza, efficacia, elasticità), e poi solo dopo provo a sollecitare il mercato. Come posso sollecitarlo? Estendere il prodotto = unire al prodotto una serie di servizi che possono creare maggiore utilità per il cliente che quindi può preferire il mio prodotto. Esemplificazione: due imprese che hanno lo stesso ROI . Per confrontarle mettiamo a confronto la scomposizione del ROI. Nel primo caso molte vendite con bassi margini di profitto per le varie unità vendute. Nel secondo caso il contrario. Hanno lo stesso capitale investito e lo stesso reddito operativo. Cosa si potrebbe fare per migliorare la seconda? Scomporre la velocità in circolante (andiamo a vedere il ciclo monetario che magari è molto lento) e in immobilizzazioni (si può alzare questo indicatore esternalizzando delle attività o razionalizzando l'investimento mantenendo la capacità produttiva costante). Nel caso A dobbiamo andare a vedere se possiamo andare a migliorare l'efficienza per contenere costi, i costi variabili si può influire abbastanza poco a meno che non si possano controllare sprechi o cambio di fornitori l'intervento forte si può fare su costi fissi quindi razionalizzare la struttura. Questi indicatori indicano risultati di performance raggiunti. Per esprimere un giudizio come si fa? Sono dati ad oggi e ci dicono poco sul domani, quindi il roi è un segnale un campanello, ma a noi interessa sapere quello che accadrà nell'azienda allora possiamo tenere sotto osservazione le condizioni di operatività di questa azienda perché se ci sono buone condizioni di efficienza efficacia flessibilità è presumibile che l'impresa potrà fronteggiare futuri cambiamenti che potranno esserci in futuro. La leva finanziaria: relazioni che intercorrono tra il ROI e il ROE. Il roi redditività operativa è una determinante importante della redditività netta e non solo è importante da un punto di vista quantitativo. A fronte di una buona redditività operativa quali sono le cause che possono influire su un basso roe? Struttura finanziaria squilibrata, il peso dei risultati raggiunti nelle aree diverse da quella operativa. Perché un eccessivo indebitamento può determinare una caduta del roe? Perché una struttura finanziaria squilibrata genera un costo finanziario elevato che mi incide sul risultato economico dell'area finanziaria quindi mi abbassa il risultato economico netto. A un cambiamento della redditività operativa avrò degli effetti anche sulla redditività netta. Ma questo peggioramento del reddito netto causato dal crescente peso degli oneri finanziari può essere bilanciato da un altro elemento che è il minor capitale proprio che io vado a remunerare quindi si abbassa il denominatore del ROE. Quindi il fatto che io mi indebiti e che aumentino gli oneri finanziari è un segnale forte che richiede qualche altro approfondimento cioè dobbiamo andare a vedere se il differenziale tra la redditività operativa della mia impresa e il costo del denaro si mantiene su livelli positivi o negativi. Cioè dobbiamo andare a vedere se i maggiori costi di finanziamento che devo sostenere attingendo al credito trovano una compensazione in una maggiore redditività operativa. Cioè io prendo questi soldi per investirli in impianti, questi impianti producono reddito operativo e se la remunerazione è maggiore del costo che viene sopportato per attingere capitali attraverso il credito allora si genera nell'impresa il fenomeno della leva finanziaria cioè mi aumenta la redditività netta perché il risultato netto risente di un maggior reddito operativo che però può compensare i maggiori oneri finanziari in più ho un effetto leva determinato dal fatto che mi si abbassa il capitale netto che devo remunerare. È un bene per un'impresa applicare la leva finanziaria? Il ricorso alla leva è una opportunità ad elevato rischio. Opportunità perché mi consente di raggiungere risultati migliori, elevato rischio perché la situazione può facilmente sfuggire da ogni controllo e cioè imprese molte indebitate che si sono trovate in mezzo a questa crisi hanno avuto i loro problemi perché le banche hanno rinegoziato il fido concesso o rinegoziare i prezzi praticati oppure hanno tolto il fido. Quindi è bene cogliere l'opportunità ma è fondamentale porre attenzione le condizioni di vitalità economica della nostra impresa in modo da poter facilmente fronteggiare eventuali atteggiamenti di chiusura da parte delle banche o comunque fronteggiare variazioni di prezzo dei finanziamenti ricevuti. Lo fronteggiano se hanno buon equilibrio economico e finanziario perché facilmente troveranno finanziatori ben disposti a conferire capitale proprio e quindi passare da capitale di terzi a capitale proprio. 24 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova Esempio: due imprese che hanno lo stesso risultato operativo ma oneri finanziari molto diversi. Perché sono così diversi? Vado a vedere la struttura finanziaria e vedo che un'impresa è più capitalizza e una che è meno capitalizzata. Queste due hanno diverso ROE, nell'impresa alfa abbiamo una struttura finanziaria più indebitata che però ha un roi che è maggiore del costo del denaro quindi hanno applicato con successo la leva finanziaria. Che commento fare? Ha fatto bene ad applicare la leva perché ha migliorato i suoi risultati ma sarebbe interessare verificare i suoi livelli di efficienza efficacia e flessibilità per vedere se sarà in grado di fronteggiare eventuali fluttuazioni del costo del denaro o posizioni bancarie che riducono questo ricorso al credito. Queste informazioni oggi nella nota sul bilancio ci sono comunque qual'è l'elemento di forza che può indurre un'impresa a far ricorso alla leva finanziaria senza troppi problemi? (effetto di aumentare la redditività netta? Per acquisire finanziamenti dal mercato con il vincolo del capitale proprio. Il rendimento dell'investimento è elevato se è alta la redditività netta. Un'impresa che ha buona redditività netta invoglia i finanziatori di capitale di rischio a entrare nel business) allora molte imprese fanno di tutto per avere una redditività netta buona. Se sono uno furbo che deve comprare delle azioni di un'impresa allora mi vado a vedere il roe e quindi la struttura finanziaria e se vedo che non è messa bene perché è voluta allora bene (ha usato l'opportunità di tassi bassi) se invece è subita allora ci penso due volte. Allora se si è usata la leva per cogliere opportunita di tassi bassi allora sono tranquillo. Se la struttura finanziaria è squilibrata allora significa che si fa ricorso alla leva finanziaria. Se vedo che ha una struttura finanziaria squilibrata qual'è l'ulteriore verifica che devo fare? Roi buono roe non buono allora c'è ricorso alla leva finanziaria, qual'è l'ulteriore accertamento che posso fare? I tre fattori che sono il rapporto di indebitamento che so che è squilibrato, il ro che è quello che vado a vedere cioè se ha buona redditività operativa allora ci sono condizioni di efficienza efficacia e flessibilità che dovrebbero essere soddisfacenti. Quindi il ro è quell'elemento che mi consente di giustificare bene il ricorso alla leva finanziaria. Questo da un punto di vista concettuale, dal punto di visto quantitativo devo andare a vedere la differenza tra redditività operativa e costo del denaro così ho elementi per valutare l'economicità e la solidità di questa azienda. La leva finanziaria: l'unica parte che le interessa è la parte finale. Fino a che punto puà fare ricorso alla leva finanziaria? All'infinito o ci sono dei limiti? Ci sono dei limiti perché la banca nel concedermi il fido valuta il rischio, quindi vede che sono molto rischioso perché ho troppo capitale da terzi quindi mi pratica costi più alti e la differenza tra redditività operativa e costo del denaro tende a ridursi. La leva finanziaria → esempio: se aumento il capitale investito di 100 come mi conviene finanziare questo investimento? Con capitale proprio o con capitale attinto al credito? Dobbiamo andare a vedere il roi, il costo del denaro, le relazioni tra roi e costo del denaro. Allora vediamo che il roi con l'aumento dell'investimento diventa del 20%, gli oneri finanziari sono del 10% e vanno da 50 a 60. quindi differenziale roi i di 10. ci conviene utilizzare la leva finanziaria? Se la usiamo abbiamo una redditività netta maggiore o minore rispetto a quella di prima? Ovviamente maggiore, anche perché il capitale proprio è minore di quello che avrei avuto se avessi chiesto capitale di pieno rischio. Quindi l'effetto leva ha giocato positivamente. Se giochiamo su grosse cifre il rischio è che mi cali la redditività operativa o che mi aumenti significativamente il costo del denaro. Per iniziare a fare l'analisi bisogna prima scrivere la riclassificazione finanziaria. Nella seconda parte siamo andati a percentualizzare le singole voci quindi è una piccola elaborazione. Le immobilizzazioni valevano 49.9 e ora valgono 52.5, e come si divide nelle sue tre voci? E me lo vado a vedere. L'aumento delle immobilizzazioni immateriali è dovuto ad una rivalutazione dei marchi perché ho acquistato altre società (fusioni e acquisizioni) e quindi è prassi dare un valore a questi marchi perché spesso compro l'azienda e mi interessa anche solo il marco. Così è facile ma in realtà spesso gli asset tangibili hanno un certo valore ma io pago di più e questo delta lo metto sotto i marchi. Le società di calcio che alcune sono quotate allora alla ricerca di fondi hanno dato il marchio in garanzia per ottenere prestiti. 25 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova Le materiali aumentano, le finanziarie diminuiscono (sono diminuiti i crediti di regolamento non a breve = faccio una fornitura di latte ai supermercati e gli lascio pagamento dilazionato e se sono diminuiti allora vuol dire che li ho convinti a pagare un po' prima). Attivo circolante: è diminuito ma non ci sono grosse variazioni. Pure il credito a breve è molto diminuito quindi mi sono fatto pagare. Anche le liquidità immediate sono aumentate, per la crisi io devo avere delle liquidità per non rischiare che qualcuno (lavoratori) mi chieda soldi e io non possa darglieli perché non posso contare di farmeli dare delle banche. C'è stato un aumento di immobilizzazioni immateriali (marchi) e poi c'è discorso di liquidità differite e immediate (politica aggressiva sulla liquidità). Un movimento significativo delle immobilizzazioni immateriali me lo posso aspettare in una azienda hi-tech che fa dei brevetti il suo cuore di business. Quindi è bene tenere sempre conto che tipo di attività abbiamo di fronte. Il patrimonio netto aumenta: perché aumentano molto le riserve ma dalla relazione vedo che ho avuto riserve di rivalutazione di un terreno. Il legislatore (ci vuole un testo unico di legge) ogni tot anni permette di rivalutare certi beni (terreni e fabbricati) che sono nel bilancio. Altra cosa sarebbe stato se avessi chiesto un aumento di capitale e fosse aumentata la riserva sovrapprezzo azioni in questo caso sarebbero stati soldi veri che entrano. Invece come ha fatto granarolo non posso vendere domani lo stabilimento quindi non è proprio denaro vero. Utile è negativo in tutti e due gli esercizi. Portare una perdita a nuovo significa che non tira fuori soldi per coprire perdita ma la rimanda ad esercizi successivi al momento in cui farò fronte alle perdite in attesa di periodi migliori. Le passività consolidate non si muovono molto ma scendono. Le passività correnti scendono non tanto anche loro. Quello che a lui non piace è che l'azienda ha forte sbilanciamento a passività correnti che significa che presto finiranno e dovremo rifinanziare il prestito con il rischio di ottenere condizioni peggiori quando vado a rifinanziare il debito a breve termine e magari in tempi non buoni come ora non è bello perché magari non mi rifinanziano. Se andiamo a vedere il patrimonio corrente comunque scopriamo che molti sono debiti verso fornitori quindi è una nota a discolpa. Essendo così alti i debiti verso fornitori sarà anche un punto di forza contrattuale. Quindi diremmo troppe passività correnti ma in realtà vediamo che tanti sono verso fornitori, poi andiamo a vedere la situazione del settore e vediamo che ci sono pochi produttori e tanti acquirenti grossi come granarolo che quindi dettano legge e vediamo che i produttori di latte sono molto incazzati per questo. Andiamo alla parte di analisi vera e propria che consiste in una serie di indici. Indici di composizione degli impieghi e grado di liquidità del capitale investito. Un'azienda del settore lattiero caseario che ha composizione del 50 e 50 di impieghi correnti e a lungo allora hanno meccanizzato molto mentre prima (20 anni fa) era labour intensive. Così si è aumentati la rigidità della struttura, interessante sarebbe vedere come si compongono i concorrenti, magari vedo che sono ancora più meccanizzati quindi vedo che non mi sto aggiornando magari. Grado di liquidità del capitale investito: con questo prendo una parte del circolante (escluso il magazzino) e questa non è una grande variazione comunque è dettata da variazione dei crediti commerciali come avevamo visto. Grado di invecchiamento delle immobilizzazioni (lo calcolo su quelle materiali): lo calcolo come rapporto tra immobilizzazioni lorde e nette. Per calcolare le lorde dobbiamo prendere quello netto dello SP e aggiungerci il fondo ammortamento. Esercizio precedente: Lorde 281506609 nette 106648609; esercizio attuale: lorde 296548337 nette 126241337. una riduzione di questo genere significa che ho acquistato nuovi impianti e macchinari perché se è nuovo lordo diviso netto è molto alto. Quindi ho rinnovato in parte la mia struttura produttiva. Per avere un indice più significativo sarebbe utile confrontarlo con quelli del mio stesso settore. Se gli altri hanno alto vuol dire che tra poco dovranno fare forti investimenti e ora le banche non sono aggressive ed è facile che non glieli daranno quindi posso anche fare delle decisioni interne per metterlo in difficoltà. Indici di composizione delle fonti: 26 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova capitale proprio è per rivalutazione. Somma delle due passività quindi il peso del capitale di terzi è comunque nettamente preponderante rispetto al capitale proprio. il capitale proprio è pochissimo, le passività a breve sono soprattutto di fornitori che comunque dovrò onorare. Indice di indipendenza finanziaria: è il peso del capitale proprio (patrimonio netto / capitale investito). Quanto più basso è questo indice tanto minore è il peso del patrimonio netto. Se ho un basso patrimonio netto tutto il resto è coperto con capitale di debito e quindi se sono così ho poca indipendenza finanziaria. Se sono già molto indebitato le porte delle banche le trovo chiuse, se sono poco indebitato invece le trovo aperte. Se fosse 1 avrei la massima indipendenza finanziaria. K/N è rapporto di indebitamento invece N/K è indice di indipendenza finanziaria (per l'esame). Questo indice lo posso calcolare anche in quell'altro modo lì espresso. Quindi c'è bassa indipendenza finanziaria. Indice di solidità patrimoniale: capitale proprio /capitale sociale → una azienda quando nasce ha questo indice uguale a uno. Poi nel tempo magari faccio utili e riserve e quindi il netto tende ad aumentare e il sociale a rimanere costante. Nel nostro caso la solidità patrimoniale non è mantenuta, è migliorato dall'anno scorso ma questo miglioramento è dovuto solo a quell'aumento della riserva di rivalutazione. Nonostante questo non riesco nemmeno a ripristinare la solidità patrimoniale base che vorrebbe questo indice uguale a 1. andrebbe fatta analisi più dettagliata perché questa impresa ha dentro di sé delle cooperative quindi può gestire questa situazione. Margini di situazione finanziaria: CCN è negativo perché l'attivo corrente non è in grado di coprire le passività correnti, di base non è una situazione confortevole anche se poi vedo che ci sono in ballo sempre fornitori e clienti quindi me la posso giocare. Margine di struttura: migliora per la rivalutazione. Comunque ho bassa indipendenza finanziaria perché ho troppo poco capitale netto. Margine di tesoreria: questi margini sono lo specchio degli indici visti prima quindi ci danno le stesse informazioni di prima. I margini di situazione finanziaria: il immobilizzato coperto da passività a medio lungo termine e attivo a breve coperto da passività a breve. In questa impresa questo equilibrio non c'è. Indici di situazione finanziaria: liquidità immediate / passività correnti. Nell'esercizio seguente ho fatto incetta di liquidità quindi è migliorato questo indice. Ho quasi raddoppiato questo indice. Indice di disponibilità: in questo calcolo anche le rimanenze rispetto al numero 2. indice di autocopertura del capitale fisso: è la rivalutazione che aumenta il capitale netto. Se il capitale netto non mi copre allora andiamo a vedere se le passività mi permettono di coprire. Indice di copertura del capitale fisso: non mi vengono coperte le immobilizzazioni dalle fonti a medio lungo termine. Quindi in granarolo una parte delle immobilizzazioni è coperta da passività correnti. Una situazione del genere in un'altra azienda è una situazione rischiosa perché è condizione di esistenza. Ma in realtà ci sono quelle passività che sono verso fornitori che sono in realtà i miei soci perché sono cooperative che sono mie e quindi non me le verranno a chiedere domani perché sono mie. Se invece sono passività a breve verso fornitori terzi sono cazzi anche perché poi si sparge la voce che non sono messo bene finanziariamente e mi chiedono di pagare più in fretta e dovrò fare aumento di capitale tipo. Siamo partiti dalla riclassificazione, abbiamo fatto una percentualizzazione delle singole voci. Nell'attivo immobilizzato c'era stato il movimento dei marchi. Il patrimonio netto è un po' scarsino e la maggior parte delle passività è a breve termine. E parte dell'attivo immobilizzato è coperto da passività correnti. La prima valutazione quindi è negativa ma visto che ci sono delle cooperative 27 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova possedute da granarolo e le passività sono verso fornitori che sono anche i miei azionisti quindi riesce ad avere un suo equilibrio. Analizziamo ora la gestione della liquidità interna. Quindi analizziamo la rotazione del capitale investito. Ricavi (dal CE a valore aggunto perché questo è un valore più puro dei ricavi rispetto all'altro CE che mette anche altri valori nei ricavi anche se li chiama ricavi netti) 932004436. cosa si intende per rotazione del capitale investito? Acquisto fattori, trasformo, vendo e incasso. Nell'arco di un anno devo replicare più volte questa operazione. Per i blue jeans questo è molto facile quindi riesco a far ruotare più volte il capitale investito. Se faccio aerei ovviamente ruotano in 2-3 anni. Il valore è 1,42 che non è un gran valore perché è un po' lento perché è difficile che da ogni vendita abbia un grande margine quindi devo far ruotare veloce (interessante confrontare con media settore). Il ciclo monetario (distanza temporale in giorno tra esborso legato ad acquisto di fattori produttivi e momento in cui ho incasso a fronte a dell'erogazione di beni o servizi). Non fra momento di acquisto e vendita, fra quando pago e quando incasso! (importante una domanda sicuro è su questo ciclo monetario). Per analizzare questo devo analizzare le 5 voci: così valuto se il mio ciclo ha bisogno di essere finanziato o se mi permette di avere liquidità disponibile e quindi autofinanziarmelo. Produzione just in time è proprio ridurre questi tempi. Pgm materie prime: 16.568.856 (rimanenze a fine eriodo) + 13.765.360; a denominatore ho i 497.997.061 (consumi di materie) + (materie che erano in magazzino prima che probabilmente ho consumato 16.568.856 13.765.360). mediamente le materie prime rimangono in magazzino 11.05 giorni. Pgm debiti verso fornitori (6564295 (debiti di regolamento a medio lungo termine+ 262830287 a breve termine) a denominatore (la voce acquisti sono i consumi che avevo detto prima 497.997.061 + (costi per servizi area industriale 74.042 (terza riga CE) e costi di godimento di beni di terzi che presuppongo essere i fornitori 19013110 (quarta riga). 166,48 giorni è il risultato quindi io granarolo tenendo presente l'andamento dei debiti e dei costi riesco ad avere una dilazione di pagamento di 166 giorni che è un beneficio perché per 5 mesi e mezzo ho disponibilità delle forniture senza che io debba pagarle. Periodo di produzione = magazzino finale + iniziale dei semilavorati (614.418 + 752.185) / 2 a denominatore costi della produzione che è costo del venduto 662.271.585. magazzino dei prodotti finiti = 15668639 + rimanenze finali / 2 e poi 662.271.585 che è costo del venduto industriale. Quindi dal momento in cui acquisto al momento in cui li ho finiti ci metto 20 giorni. Andiamo a vedere i crediti (25919605 + 204601558 )/ 932004436 (ricavi di vendita). Dal momento in cui vendo al momento in cui ho i soldi passano 90 giorni. 4 voci si sommano e 1 la sottraggo (debiti verso fornitori). Il risultato è -55 giorni che significa che riesco a finanziare tutto permettendomi di avere liquidità disponibile per 55 giorni. Se il risultato fosse positivo significa che la dilazione che ottengo non è sufficiente perché vuol dire che dovrei avere della liquidità per pagare i fornitori. Riesco a gestire bene il mio ciclo di produzione perché ho dei fornitori che sono miei. Non chiedono le formule dei 5 elementi ma sapere la definizione e cosa significa. Analisi della situazione economica. Ci interessa il reddito operativo e il risultato d'esercizio. Sapere bene ROI e ROE anche come si scompongono e poi la leva finanziaria ci sono nel compito. L'attività caratteristica è importante vederla perché sì. Il reddito operativo lo calcolo rapportando il reddito operativo al capitale investito nella gestione caratteristica 585.511.950 lo trovo nello SP riclassificato per aree della gestione. I ricavi che abbiamo dagli affitti di un locale e il valore dell'immobile che è investito non è più nella gestione caratteristica. Risultato è 5,96% vendere latte e derivati rende il 6%. il ROI si può scomporre in due sottoindici: redditività delle vendite = risultato operativo /ricavi di vendita e tasso di rotazione del capitale investito. La ottima redditività sul singolo prodotto venduto si schianta sulla velocità di rotazione del capitale, se invece produco jeans non differenziati allora ho un margine minore ma devo far girare velocemente il capitale. Qui è un bene di consumo quindi c'è la seconda ipotesi. Infatti abbiamo velocità di 1,59 che in realtà non è un gran risultato perché in un anno faccio girare il capitale una volta e mezza. Per migiorare la mia redditività caratteristica dovrei cercare di farli girare più velocemente e granarolo dovrebbe far leva su questo. È difficile in questo settore migliorare la redditività (grandi campagne pubblicitarie che però poi non danno risultati fa bene alla pelle fa bene alla salute così possono alzare i prezzi ma poi la gente capisce che sono la stessa cosa e poi ridiventa una battaglia di 28 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova prezzo) quindi dovrebbero invece agire pesantemente sulla velocità di rotazione. È buono questo 6% ? lo confrontiamo con un'attività priva di rischio comunque credo questo non sia richiesto. Andiamo a vedere la redditività netta del capitale proprio che è soggetto a rischio anche del fallimento quindi questo è il pieno rischio che poi non valga più niente e perdo tutto. 0,12 % non è un risultato molto appetibile se fossi una spa non riuscirei a trovare investitori se li andassi a cercare. Questa redditività è molto bassa la redditività netta e non in grado di coprire il rischio connesso all'attività aziendale. Scomponiamo il ROE = K/N = 585511950 / 134195167 = 4,36 il patrimonio netto è ridotto quindi il rapporto di indebitamento è alto ed ho una bassa indipendenza finanziaria. Questo rapporto di indebitamento ne parlava il sole 3 anni fa si diceva che non erano brave le imprese che non avevano tanti debiti quindi si trovavano ad avere titoli di valore basso perché queste persone dicevano che avevano pochi debiti e alla luce di quello che è successo abbiamo visto come è finita. Incidenza reddito netto su reddito operativo 162631 / 34934331 e questo mi dà un'idea dell'incisione del peso delle altre gestioni all'interno dell'azienda. Quindi granarolo si dedica al suo core business e non fa altre cose. Non fa gestioni finanziarie o di altro tipo. Se venisse un risultato alto mi preoccupo perché la gestione straordinaria c'è una volta e poi mai più. Valutazione del costo del capitale attinto al credito: costo del capitale posso calcolarlo in due modi → oneri finanziari e capitale di terzi dando per scontato che tutto il capitale di terzi dia interessi. È basso e se lo rapporto al ROI allora faccio riferimento alla leva finanziaria cioè posso attingere al capitale di credito se ho redditività caratteristica superiore al tasso di interesse. Se anche ROI è maggiore di i allora non è detto che mi posso indebitare all'infinito e poi pi debiti ho e più i diventa oneroso quindi è una condizione transitoria perché i tenderà ad aumentare. Se invece riesco ad aumentare la produttività a parità di investimenti migliorare il reddito operativo allora posso migliorare anche ROI e così posso far fronte ad aumenti di i. ma in realtà molti debiti ce li ho verso i fornitori quindi rapportiamo gli oneri finanziari con i debiti onerosi solamente. Facendo così vedo che gli oneri finanziari sono il 9% quindi a fronte di un ROI di 5,96 allora vediamo che il costo è più rilevante in realtà nessuno dei due è puramente significativo perché il TFR eccetera danno una sorta di remunerazione ed essendo una azienda cooperativa allora nel costo della fornitura io ho un tasso di interesse implicito. Quindi prendiamo un valore medio di questi due. Quindi ROI e i sono allineati quindi granarolo non può lanciarsi in grandi programmi di investimento. La scomposizione del ROE che dà dopo non serve granché perché non dà informazioni aggiuntive. Parliamo dell'analisi dei flussi finanziari 92 abbiamo approfondito l'analisi del bilancio tramite gli indicatori ma essi lavorano su valori statici, e ci danno informazioni con poca valenza prospettica. L'analisi dei flussi di cassa invece è dinamica perché ci evidenzia le cause che hanno determinato i flussi in entrata e in uscita. Il rendiconto finanziario ha la stessa funzione del conto economico solo che in ambito finanziario. Il conto economico ci fa vedere le cause che hanno determinato il reddito di esercizio, il rendiconto ci fa vedere le cause che hanno determinato la variazione nella cassa tra un esercizio e l'altro. Il rendiconto è un documento molto importante perché tocca la risorsa monetaria che ha assunto una valenza importantissima. La sua elaborazione richiede qualche meccanismo particolare, si devono vedere tutte le poste dello stato patrimoniale alla luce delle informazioni del conto economico. Questo documento nasce prendendo in considerazione cassa, crediti e debiti; l'importanza però che negli ultimi tempi hanno assunto le risorse monetarie fa sì che oggi sia più importante il rendiconto dei flussi monetari più che quello dei flussi finanziari. Vuole spiegare le cause della variazione della liquidità dell'impresa, prendere la cassa e vedere come è variata durante l'esercizio. Esempio: variazione positiva di 400, ma perché? Quali sono state le cause? E quali gli impieghi e le fonti di risorse monetarie durante l'esercizio? È importante vedere la liquidità che si è generata durante la gestione. Il reddito spendibile è la grandezza finanziaria collegata al reddito prodotto nell'esercizio. Lo otteniamo sommando utile a costi non finanziari – ricavi non 29 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova finanziari quindi è il cash flow RF – CF (invece che monetari dice finanziari). A noi interessa vedere il flusso di cassa che è stato generato dalla gestione caratteristica cioè il reddito spendibile rettificandolo per le variazioni dei crediti, dei debiti e delle rimanenze di magazzino. Aumenta il flusso di cassa se diminuiscono i crediti, aumentano i debiti o diminuiscono le scorte, e viceversa. Se io ho un flusso di cassa non soddisfacente cosa vedo in prima battuta? Il ciclo monetario perché io posso aumentare o diminuire il flusso di cassa generato dalla gestione corrente andando ad agire sul ciclo monetario, ad esempio riducendo i tempi dati ai clienti per pagare o diminuendo le scorte o aumentando la dilazione. È importante che una impresa abbia un flusso di cassa dato dalla gestione rilevante. Oggi si misurano tramite la attualizzazione dei flussi monetari, che sono in grado di generare, quindi la capacità di generare flussi monetari è molto molto importante. Quali sono le componenti fondamentali del reddito spendibile, cioè da cosa è generato? Dai ricavi, accantonamenti eccetera. La cosa migliore sarebbe se derivasse dal fatto che ho venduto bene con costi efficienti. Qual'è la fonte di liquidità prevalente? È molto importante il fatto che vendo e incasso. Qual'è l'impiego di liquidità prevalente? Dovrebbe essere pagare i fornitori. Deve esserci coerenza tra impieghi e fonti durante l'esercizio, impieghi a breve dovrebbero trovare contropartita in fonti a breve, e viceversa impieghi a lungo. Fasi per la preparazione del rendiconto: calcolare le variazioni patrimoniali grezze: prendo delle voci a caso tipo terreni o brevetti eccetera e trovo un valore iniziale e uno finale e ne evidenzio la variazione così come risulta dal bilancio (impianti 1500 valore iniziale, 3000 valore finale) se non è successo niente significa che i miei impianti sono aumentati di valore quindi c'è stato un impiego di risorse per 1500, un investimento. In realtà però potrebbe esserci stata una rivalutazione di impianti per 500 oppure varie operazioni per le quali quel +1500 magari non è un investimento. Esempio se c'è stata una rivalutazione per 500 l'investimento è stato solo di 1000 perché la rivalutazione non ha effetti monetari. Supponiamo che oltre alla rivalutazione ci sia stato un aumento di capitale sociale tramite conferimento di un impianto di valore 1000, a questo punto i nuovi investimenti fatti durante l'anno sono 0 (non ha effetti monetari). Non c'è stato né un impiego né una vendita, ai fini monetari quella variazione di 1500 non mi ha creato nessun flusso. Se il conferimento fosse stato di 1500 oltre alla rivalutazione di 500 vorrebbe dire che c'è stata una vendita per 500 e quindi realizzo un flusso monetario in entrata. Questo si può fare per ogni voce dello stato patrimoniale. definisco la risorsa finanziaria (per noi è la cassa) analisi delle variazioni: è quello che abbiamo fatto noi con le diverse ipotesi della variazione di 1500. rettifica di quella parte di variazione grezza che non ha rilevanza ai fini monetari. Ad esempio la rivalutazione o il conferimento di capitale sociale tramite impianto. A questo punto posso fare il rendiconto finanziario. Tutto questo lavoro viene fatto in un documento preparatorio al rendiconto finanziario chiamato foglio di lavoro. DEFINIZIONE DI RISORSA FINANZIARIA: per noi è la cassa quindi la liquidità. Però il rendiconto può essere studiato anche per vedere le variazioni finanziarie. Noi vediamo la liquidità perché al giorno d'oggi è molto importante. Esempio: fondo liquidità → liquidità iniziale 1950, finale 2490; variazione positiva di 540. devo dimostrare trmaite il rendiconto finanziario che questa variazione è il risultato di operaizioni a cui io devo dare visibilità. Il bilancio deve dare informazioni sulla situazione economica, finanziaria e patrimoniale. Il rendiconto finanziario ci aiuta a studiare la situazione finanziaria e ad acquisire elementi sulla situazione economica (perché ci dice quanti flussi riusciamo ad acquisire con la gestione caratteristica) e su quella patrimoniale (perché ci dice se abbiamo rispettato la correlazione di durata tra le fonti e gli impieghi). Se nell'esempio fosse stato una variazione negativa di 540 vuol dire che è stata assorbita liquidità probabilmente andrei a vedere il ciclo monetario per vederne le cause. Ad esempio: uno scollegamento tra durata crediti e durata 30 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova debiti, pago prima di ricevere i soldi dai clienti, oppure potrebbe essere che ho fatto tanti investimenti per lanciare un nuovo prodotto. LA GENESI DEI FLUSSI FINANZIARI: possono scaturire dalla gestione reddituale o gestione corrente, origine che deve essere vista in modo positivo, è un bene che generi flussi; per sapere questi flussi devo fare il passaggio da reddito spendibile a flusso di cassa della gestione caratteristica. Forse queste sono le fonti: Investimenti o disinvestimenti in attività non attinenti direttamente alla gestione reddituale. Tutti gli investimenti e i finanziamenti sono correlati alla gestione reddituale però alcuni lo sono direttamente (tutti i fattori produttivi a fecondità semplice, i servizi eccetera) altri indirettamente (fattori che vengono usati nel tempo ad esempio tutte le immobilizzazioni che troviamo in bilancio). Possono anche riguardare le fonti: perché ci possono essere state operazioni di rimborso o acquisizione di capitali, vendite di impianti anch'esse sono fonti di risorsa monetaria, pagamento di dividendi oppure nuovi conferimenti di capitale sotto forma monetaria, incorporando riserve o in natura (tre modi per fare nuovi conferimenti). Nel caso ci fosse un aumento di capitale incorporando le riserve, che stanno nel CN, non c'è un aumento di risorsa monetaria perché la riserva non corrisponde ad una risorsa monetaria ma è una posta che trova copertura in tutti gli investimenti e il suo trasferimento nel capitale sociale non genera risorsa monetaria. COMPOSIZIONE DELLA VARIAZIONE GLOBALE DEI FLUSSI DI LIQUIDITA: CAUSE CHE LA DETERMINANO → slide che è uno schema riassuntivo. In pratica la variazione di liquidità di 540 dell'esercizio prima è la sintesi di tutto questo schema. Una gestione sbagliata della liquidità mi può far variare la situazione finanziaria dell'impresa. Tramite il rendiconto vedo se è possibile raggiungere risultati migliori o se è già soddisfacente così. Ora ci fa vedere il rendiconto dell'esercitazione: è uno schema prestabilito da sapere a memoria tipo CE. In quell'esempio i flussi di entrata e di uscita erano uguali. Infatti il dato iniziale mi dava disponibilità netta iniziale 800 e disponibilità netta finale 800. il bilancio mi diceva che non c'era stato niente in realtà ci sono stati tanti flussi che però in questo esempio si compensano perfettamente. Slide del foglio di lavoro: le variazioni grezze sono uguali a variazioni lorde. Alla prima lettura vediamo che i diritti di brevetto sono aumentati di valore vedendo la nota integrativa però so che i diritti di brevetto si devono ammortizzare entro cinque anni e l'ammortamento dei brevetti viene ammortizzato senza uso del fondo e questo anche lo dovevo sapere già io. Vediamo che la nota integrativa dice che è stata calcolata la penultima delle cinque quote di ammortamento dei brevetti quindi l'ammortamento è pari a 4000 perché vuol dire che nell'esercizio prossimo dobbiamo avere ancora un ammortamento allora il ragionamento è che io avevo all'inizio 8000 meno 4000 di ammortamento ho 4000 però il valore finale è 9000 quindi ho investito in brevetti per 5000, è un impiego di liquidità quindi io lo considero tra i miei impieghi il 5000. attenzione però, nell'esempio mi trovo una fonte di 4000 Dobbiamo preparare il rendiconto finanziario dei flussi di liquidità dati . I ratei e i risconti hanno natura di breve termine (è normale perché devono essere a cavallo di due esercizi. Le banche sono scoperti di conto corrente quindi sono liquidità a tutti gli effetti. All'esame non specificano questa cosa quindi noi dobbiamo specificare come li consideriamo e se li consideriamo così allora lo consideriamo come liquidità. C'è una minusvalenza ed è meglio scriverla subito nel testo. C'è anche un'altra minusvalenza. L'automezzo mi causa una plusvalenza di 10. rivalutazione monetaria di 200 quindi fatte solo con leggi dell'autorità monetaria e fiscale. Vendute partecipazioni senza né minusvalenza né plusvalenza. Ora devo costruirmi il foglio di lavoro per vedere se quell'accadimento ha dato origine ad una fonte di liquidità, ho generato liquidità, oppure ad un impiego di liquidità, ho dovuto impiegare liquidità. Vediamo le singole voci: I brevetti o concessioni non hanno un fondo quindi i 20 sono ammortamento che è fonte di liquidità. Se acquisto un brevetto manterranno il loro valore economico nel tempo con le tabelle istituite dal legislatore, perché è una fonte? Perché il processo di ammortamento mi permette di ricostituire la liquidità che ho versato all'inizio, i 2500 31 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova euro mi servono per ricostituire a livello di liquidità un ammontare che mi consentirà di ricomprarmi quella cosa. Cioè quando compro la cosa la pago subito ma poi devo ricostituire la liquidità. Terreni e fabbricati: aumento di 500. Ho acquisito nuovi terreni forse? Ma poi andiamo a leggere il testo allora vediamo che ci sono state due operazioni riguardo a questa voce. Rivalutazione monetaria: a livello di bilancio mi troverà nello stato patrimoniale una maggiorazione di 200 una rivalutazione di terreni che per bilanciare questa voce dovrò mettere una riserva, ma a livello di liquidità non ha effetti! Quindi da una variazione lorda di 500 devo tenere conto di una rettifica in riduzione di 200, quindi devo scrivere un -200 legati alla rivalutazione monetaria del terreno. Dismissione di fabbricati: 1000 di questi 2700 vengono venduti. Nelle rettifiche scrive +1000 perché so che quei mille che ho dismesso li ho già reintegrati perché dal bilancio vedo che ci sono stati. Dopo metto -350 perché essendo nell'attivo lo scrivo col meno. Alla fine mi trovo una rettifica di 1200. l'importante comunque è il concetto che devo capire se ho impiegato o ho avuto una fonte e di quanto e perché. I fabbricati mi hanno dato apporto di liquidità? Sì 350 che ho avuto quando ho venduto il fabbricato. Possiamo anche non farle queste rettifiche se abbiamo capito come funziona. Impianti e macchinari: variazione aumentativa di 2880. ho investito 2880 in nuovi impianti e macchinari? In realtà vedo il testo: iniziale 3270 - 800 (impianto che ho venduto). Ho tolto qualcosa che valeva di bilancio 800 e devo arrivare a 6150 quindi quegli 800 li ho rimpiazzati. Quindi nelle rettifiche metto +800 perché so che poi li ho rimpiazzati, poi metto -380 che è quello che ho ricavato dalla vendita. Parto da 3270 tolgo 800 rimane 2470 so che alla fine devo arrivare al valore finale e la differenza tra questo e 2470 è impiego in impianti e macchinari. Fonti? Sì quei 380. Attrezzature: da 1200 a 1770. non ho informazioni quindi dico che ho investito 570 altri beni: variazione di 350 ma devo tenere conto della vendita dell'automezzo. Ha dato origine sia a fonti che ad impieghi. Partecipazioni in impresa collegate: no rettifiche, no ammortamento. Poi c'è una fonte di 800 perché ho venduto delle partecipazioni poi vedo il valore finale e vedo che è alto allora significa che ho investito in queste. Impiego di 900. crediti verso imprese collegate: da 10 a 100. invece di pagarmi mi danno una cambiale ma a me non interessa che aumenti la pila delle cambiali perché sto analizzando la liquidità, i soldi in cassa. Quindi io ho impiegato liquidità facendo questa cosa. Crediti verso imprese controllanti: diminuiscono di un certo importo ed è una fonte di liquidità. Magazzino materie prime: aumenta di 120 quindi sono un impiego di liquidità. Magazzino semilavorati: diminuisce quindi ho meno pezzi in magazzino ma ho risparmiato dei soldi quindi è fonte di liquidità. Magazzino prodotti: diminuisce quindi fonte di liquidità. Crediti verso clienti: aumentano quindi ho più cambiali ma meno soldi in tasca quindi è un impiego. Ratei e risconti attivi: scendono di 1 quindi o sono riuscito a rimandare il pagamento di una fattura o ho intascato liquidità quindi ho fonte di liquidità. Fondo tfr: ha un accantonamento obbligatorio che quindi sono liquidità che io accantono ma che non pago subito è una passività che io accumulo ma che non pago subito è come un debito che accumulo, poi magari devo pagare i dipendenti che se ne vanno quindi ho un impiego. Vedo 32 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova che ho un accantonamento dal ce di 145 poi c'è una differenza e sono i soldi che ho pagato ai dipendenti che se ne vanno quindi non devo fidarmi del valore sintetico perché posso avere una doppia variazione come ho descritto ora. Tutti gli altri fondi che ci possono essere li consideriamo che funzionano come se fossero fondi tfr anche se mi ci scrivono genericamente fondo a medio lungo termine o fondo garanzia, fondo collaudi. Debiti verso fornitori: scendono quindi li ho dovuti pagare, non hanno accettato le mie cambiali quindi sono stato un po' meno convincente e quindi devo dargli i soldi. Debiti tributari: debito che aumenta quindi rimando nel tempo il momento in cui dovrò pagarlo. Ratei e risconti passivi: ci sono le due ipotesi di prima però speculari. Ammortamenti: debiti verso banche: aumento quindi ho attinto liquidità dal sistema bancario. Debiti verso altri finanziatori: non si muovono quindi non ho movimenti di fondi e impieghi. Capitale sociale: perché aumenta? Per due motivi → emetto azioni e chiedo ai soci di sottoscriverle così acquisisco liquidità. Se però sono una buona impresa e la gente si scanna per comprarmi le azioni allora il prezzo è superiore al valore nominale e questa differenza costituisce una riserva di sovrapprezzo azioni. Anche questa riserva è una liquidità che aumenta. Se c'è invece apporto in natura cioè uno dei soci ha un capannone allora ho aumento di capitale sociale ma a fronte di questo aumento di capitale sociale non ho avuto impatto sulla liquidità. Quindi a livello di liquidità questo apporto in natura va rettificato. Se mi viene conferito un bene per un certo valore allora mi trovo anche un aumento della voce fabbricati quindi devo trattare questi 1000 come se fosse una rivalutazione monetaria del terreno cioè non ho avuto un'uscita per quei 1000 quindi devo fare una doppia rettifica sia sul capitale sociale che sulla voce impianti o terreni. L'aumento della riserva di rivalutazione non mi dà un aumento della liquidità. Il gruppo delle voci riserve: ogni bilancio si chiude al 31-12 in realtà non si chiude proprio il 31.12 perché ci sono dei tempi per redigerlo quindi magari l'assemblea di bilancio la faccio a marzo dell'anno dopo. L'anno dopo quindi evidenzio l'utile e decido cosa farne se darlo ai soci o metterlo nelle riserve. Voglio considerare un utile depurato dalla gestione straordinaria quindi tolgo le minusvalenze e le plusvalenze cioè lo rettifico quindi vado a trovare l'utile rettificato che è 960. questo utile è una fonte di risorse a disposizione dell'azienda. Se ci fosse una perdita sarebbe un buco da coprire che quindi mi drenerà della liquidità. Se è un utile dopo averlo rettificato delle risorse straordinarie lo considero come una fonte di liquidità a disposizione dell'impresa. Questo utile lo distribuisco in parte ai soci come dividendi e in parte lo tengo in azienda e lo metto in varie riserve (tra le altre riserve ci sono sia riserve di utile che riserve di capitale). Quello che io trattengo dell'utile quello che accantono nelle altre riserve viene rettificato quindi riserva legale la rettifico di 70 perché sennò è come se li contassi due volte perché li ho già contati nell'utile i soldi che poi ho messo nelle riserve quindi li conterei due volte come riserve. 450 era l'utile, 220 è quello che ho deciso di trattenere in azienda e quindi 230 è quello che ho dato come dividendi. L'utile rettificato dalle componenti straordinarie lo considero come fonte di utile quindi le variazioni delle riserve non le metto anche queste come fonti quindi le conterei due volte. Le riserve di utili vanno rettificate invece le riserve di capitali sono una fonte o impiego di liquidità questo ci sarà nell'esame come nomi delle riserve ci sarà solo riserve di capitali o riserve di utili. Le riserve di capitale se diminuisce la riserva sovrapprezzo vuol dire che do soldi tipo ai soci. Abbiamo 9142 di fonti e 9113 di impieghi quindi ho generato liquidità. Ma nell'economia deve esserci sempre un pareggio. All'esame se avete debiti verso banche a breve termine decidiamo noi quindi se sono normali debiti verso banche dobbiamo usarli come normali debiti verso banche, 33 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova se invece lo consideriamo come scoperto di conto corrente allora è liquidità. Devo agire per pareggiare sulle tre voci rimanenti: denaro e valori in cassa, posta, banca scoperta. Infatti una volta che sommo queste cifre ho la differenza tra fonti e impieghi. La generazione di liquidità del periodo deve essere pari a 29 quindi alla fine del rendiconto deve esserci questo 29 che è la liquidità generata nel periodo. Domanda su utile: prendo quello dell'esercizio precedente perché durante x1 evidenzio l0utile di x1 ma durante esercizio x1 decido la destinazione dell'utile x0. RENDICONTO FINANZIARIO: il foglio di lavoro me lo danno e devo solo compilarlo. Il rendiconto finanziario devo saperle le macro voci. Rettifiche sono componenti di costo che non hanno dato un uscita monetaria, tipo anche il tfr che devo evidenziare come due voci non sinteticamente. Utile dell'esercizio rettificato delle componenti positive o negative di reddito di costo o ricavo che non hanno avuto manifestazione monetaria si chiama REDDITO SPENDIBILE o UTILE FINANZIARIO. Reddito è grandezza economica, reddito spendibile è grandezza finanziaria. Il reddito spendibile è una componente della liquidità come si vede dal fatto che è una parte del rendiconto finanziario penso. 1985 è liquidità generata dalla gestione caratteristica. B: liquidità della attività di investimento. Immobilizzazioni e partecipazioni specificamente. C: tfr legato all'attività finanziaria? Forse è meglio caratteristica ma l'approccio è questo. D: aumento di capitale, sovrapprezzo azioni, dividendi. Ultimi appunti: all'esame viene chiesto un commento al rendiconto → si è generata o no? Breve commento alle singole parti del rendiconto finanziario. A fronte di un reddito spendibile di 3400 alla fine abbiamo una liquidità della gestione caratteristica (consideriamo anche magazzino, debiti e crediti) a fronte di una buona gestione delle componenti del reddito spendibile ha drenato liquidità con magazzino, debiti e crediti quindi dovrebbe stare un po' più attenta a gestire queste tre operazioni. Per gli investimenti non è detto che li facciamo tutti gli anni invece la gestione caratteristica è quello che si fa per sempre mentre. Quindi il commento deve giocarsi su queste tre cose: Confronto tra reddito spendibile e liquidità della gestione caratteristica Confronto tra liquidità della gestione caratteristica e altre dimensioni tanto più è pesante tanto più vuol dire che è brava. Breve commento alle voci non caratteristiche. Esame 10 dicembre ore 16.30 Esercitazione numero 4. andiamo ad analizzare l'impatto delle singole voci sulla liquidità perché avere un buon equilibrio finanziario è importante tanto quanto avere un buon equilibrio economico. La partecipazione è stata svalutata ma che adesso deve avere un ripristino di valore. 34 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova Diritti di brevetto: diminuiscono ma abbiamo comprato un brevetto di 300 quindi avremo 300 di impieghi. I brevetti sono ammortizzati in conto quindi ho il valore totale direttamente. Allora deduco che la quota di ammortamento dei brevetti è di 800. l'ammortamento è una fonte perché quando acquisisco un bene che rimane in impresa per tanto tempo allora è un modo per rispesare la liquidità che ho ceduto tutto in un colpo. Concessioni licenze e marchi: non ho notizie quindi la differenza è l'ammortamento quindi una fonte. Terreni e fabbricati: aumento di 9000 quindi potrei dire che ho investito 9000. ma poi leggo le note e vedo che ho venduto un impianto dal valore storico di 1000 per 1200. a metà anno quindi mi sarei trovato con la voce dei terreni a 14300 perché ho ceduto l'impianto del costo storico di 1500 quindi ho investito 10500 che è un flusso di impieghi di liquidità legati ai terreni e fabbricati. Evidenzio e scrivo subito la plusvalenza di 200 così da tenerla a mente. Come liquidità mi sono entrate 1200 per la vendita. Perché scriviamo subito le plus e minusvalenze? Perché nel CE io mi trovo già nelle componenti straordinarie quindi l'utile di base comprende già plus e minus valenze. Qui dobbiamo considerarle a parte per poi rettificare l'utile. Impianti e macchinari: aumento di 14900. che notizie ho? Dismesso impianto che valeva 15000 ammortizzato per 8250 quindi valeva 6750 e lo vendo a 6500 quindi minusvalenza di 250. ho avuto fonti per 6500. dal valore di inizio periodo tolgo il costo storico e poi faccio il delta con quello di fine periodo. Quindi il flusso di impieghi è di 29900. stiamo lavorando con valori al lordo del fondo ammortamento mentre nello stato patrimoniale si hanno valori al netto del fondo ammortamento quindi se mi danno all'esame invece del foglio di lavoro uno sp allora devo portarmi al lordo. Attrezzature: stesso discorso con dismissione e plusvalenza. Altri beni: venduto un automezzo che rientra negli altri beni. Sulle immobilizzazioni materiali bisogna stare attenti a questa cosa della cessione. Immaginiamo cosa accade a metà periodo quando vengo l'impianto e poi confronto col fine periodo. Ulteriori complicazioni possono essere se c'è una rivalutazione monetaria (solo nella voce terreni e fabbricati) come l'altra volta, oppure altre fattore di complicazione è se c'è aumento di capitale sociale in natura (conferire un terreno a titolo di capitale sociale quindi lo iscrivo nel capitale sociale per un certo importo quindi avrò aumento di capitale e aumento di terreni e fabbricati a fronte dei quali non ho movimenti di liquidità quindi devo rettificare sia il terreno che il capitale sociale). Partecipazioni in imprese controllate: scendono di 400, ma ne ho comprate 100. partecipazioni in imprese collegate: scendono di 300 quindi direi ne ho vendute per 300 ma il testo dice che c'è stato un ripristino di valore per 100. questa è una operazione cartacea cioè vale di più quindi se la vado a vendere incasso di più ma per ora non la sto vendendo quindi non ho speso 100 per acquisirla ma ho fatto una operazione cartacea. Solo che la rivalutazione è calcolata nel conto economico quindi ha un impatto sull'utile di esercizio quindi andiamo a considerare il ripristino come se fosse un impiego perché è come se mi avesse migliorato l'utile di 100, se avessi avuto una svalutazione di 100 l'avrei considerata come una fonte. Poi quando andrò a preparare il rendiconto finanziario mi serve sapere questa cosa per rettificare l'utile per arrivare al reddito spendibile. Materie prime: il magazzino che aumenta è un impiego perché per avere maggiori materie prime ho impiegato della liquidità. 35 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova Cosa deve succedere per arrivare da un reddito spendibile x ad una liquidità della gestione caratteristica migliore? Aumento debiti verso fornitori, diminuisco crediti, diminuisco magazzino. (domanda che capita spesso) ratei e risconti attivi: per diminuire deve essere successo che anticipo un pagamento o dilaziono un incasso. Fondo tfr: b9c accantonamento al fondo tfr cioè un accantonamento a fronte del quale oggi non pago nulla. Quindi non devo mai lavorare sul valore sintetico me devo lavorare sui due fondi analitici (all'esame posso capitare altri fondi simili a questi). Debiti verso fornitori: diminuiscono quindi ho pagato. I debiti che aumentano mi danno un respiro di liquidità quindi stiamo analizzando la situazione finanziaria. Ratei e risconti passivi: aumento di 3 o sono riuscito ad incassare qualcosa che sarebbe stato dell'esercizio successivo oppure... ammortamenti: sono una fonte e devo vedere le immobilizzazioni vendute e ci ragiono sopra. Cioè se vendo perdo una parte dell'ammortamento quindi devo rettificare e poi confrontare col valore finale. Debiti verso banche: possono essere a breve termine o a medio lungo termine. Se sono brevi e viene detto che sono scoperti di conto corrente allora li considero liquidità a tutti gli effetti se non viene detto niente posso considerarli come scoperti quindi come liquidità oppure come normali debiti. Capitale sociale: emissione di nuove azioni che i miei soci hanno sottoscritto facendo fluire liquidità (non c'è conferimento in natura quindi non devo tenere conto di questa possibile complicazione). Riserva da sovrapprezzo azioni: i miei soci sono così contenti di sottoscrivere le nuove azioni che ho spuntato un prezzo superiore quindi è una riserva di capitali che danno sempre movimentazioni di liquidità se invece ho riserve di utili allora vanno rettificate (aumento capitale sociale per 19000 con conferimento in natura del terreno quindi tutto l'aumento del capitale sociale è da imputarsi al conferimento del terreno e avrei dovuto rettificare sia la voce del capitale sociale che la voce terreni; altro caso nell'aumento di capitale sociale vi è un conferimento in natura per 9000 quindi l'aumento è ibrido perché è sia in natura che liquido) riserva legale statutarie e altre riserve: sono tutte di utili → il bilancio si chiude al 31-12 ma in realtà si chiude ad aprile e nell'assemblea dei soci si prepara il bilancio cioè ci riportiamo al 31.12.2009 e evidenzio un utile quindi afflusso di risorse quindi risorse a disposizione dell'impresa, poi l'utile lo rettifico con le minusvalenza e le plusvalenze perché sono componenti straordinarie di reddito quindi non è detto che si ripeteranno nel futuro. Ad aprile c'è l'assemblea dei soci che approvano il bilancio e decidono cosa fare del proprio utile che possono decidere di darlo ai soci come dividendi e una parte che trattengo in impresa e la accantono in riserve chiamate riserve di utili. Ciò che accantono è una fonte di risorse? Sì sarebbe vero ma io ho già considerato l'utile come una fonte a favore dell'impresa quindi non posso stimarlo due volte. L'utile dell'esercizio precedente era di 8300 e nell'esercizio x1. La riserva legale e la riserva statutaria e le altre riserve mi danno un certo movimento cioè in x1 ho trattenuto in azienda 415+248+250=913 quindi in x1 che destino l'utile che ho in x0 determino che 913 sono rimaste in azienda, 8300-913= tot che è quello che io vado a distribuire ai miei soci. Quando preparo il bilancio mi si evidenzia l'utile di x0, l'assemblea è in x1 e quell'utile era stato considerato già come una fonte di risorse; di solito faccio un mix tra distribuzione e riserve e guardando le riserve di utile capisco cosa è successo. Utile dell'esercizio x1: ho avuto plusvalenze per un tot e minusvalenze per un tot e poi quel 260 che vedo è la differenza tra minus e plus. Al momento lo considero tutto come una fonte di liquidità. 36 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova Accantonamento dividendi: è un anticipo di dividendi cioè so già che avrò un utile e per particolari condizioni faccio un anticipo ai soci. Totale: la gestione aziendale ha drenato liquidità. Ci sono stati più impieghi di liquidità che fonti di liquidità. Ho debiti verso banche perché li ho considerati come scoperti di conto corrente. Denaro e valori in cassa: aumentano e ho un impiego perché è come se investissi in liquidità. Come se avessi investito liquidità in liquidità. Partivo già da una disponibilità monetaria netta negativa perché 1200+50-3200 =-1950 disponibilità monetarie nette iniziali. A fine periodo vedo che sono peggiorate ancora quindi vedevamo già subito che c'era un peggioramento. Ho già la misura di quanto è peggiorata la disponibilità monetaria netta. Poi mi interessa vedere tutte le voci che mi hanno portato a questo per poi potere eventualmente apportare dei correttivi Il rendiconto finanziario bisogna saperlo a memoria: 1. caratteristica: le plusvalenze si sottraggono all'utile. Andiamo poi a rettificare l'utile per quelle componenti che non hanno uscita monetaria perché l'uscita c'era stata quando ho acquistato l'immobilizzazione ma in questo esercizio non ho sostenuto uscite di danaro. Accantonamento uguale nel senso che acculo ma non ho uscita di liquidità. Ritroviamo il ripristino di valore di partecipazione, l'ho trattato come impiego perché a CE è come una plusvalenza che va a modificare l'utile quindi devo poi metterlo qui col segno meno. 24785 = reddito spendibile = traduzione finanziaria dell'utile d'esercizio che è di per sé una grandezza economica (utile, cioè grandezza economica, rettificato dalle componenti che non hanno avuto manifestazione monetaria o finanziaria). Il reddito spendibile è una delle componenti della gestione caratteristica. Poi dobbiamo tenere conto delle variazioni. A fronte di un certo reddito spendibile come si può avere un miglioramento o peggioramento della liquidità? Si lavora su quei tre valori cioè magazzini, crediti e debiti. A questo punto faccio tutte le altre rettifiche e trovo che la gestione caratteristica genera liquidità per 24.774. dal reddito spendibile per arrivare alla liquidità della gestione caratteristica ho avuto un peggioramento soprattutto dovuto al peggioramento dei debiti verso fornitori. (all'esame mettiamo una considerazione del genere). Questo è un commento al rendiconto finanziario. In questo caso potrei in futuro concentrarmi sui rapporti coi fornitori per non farmi obbligare a pagare subito e questa è una cosa caratteristica non straordinaria quindi è una mission dell'impresa. 2. Flussi finanziari dell'attività di investimento: col meno perché ho acquisito immobilizzazioni materiali. Quelli col più sono per dismissioni o vendita di partecipazioni. Quindi la voce b nel periodo mi ha assorbito liquidità. Un impresa industriale porta sempre un segno meno per questa voce perché devo fare investimenti per comprare nuovi macchinari e vendo quelli deteriorati che quindi hanno un basso valore. Commento anche che ha concentrato in quest'anno una forte attività di investimento per quel 51800 3. flussi finanziari dell'attività finanziaria: leggero sbilanciamento degli impieghi rispetto alle fonti visto che è piccolo è in equilibrio. Commento: aumento di debiti verso banche che mi ha coperto l'uscita di molti dipendenti dall'azienda. 4. Flussi finanziari dell'attività patrimoniale: niente di ché. Il risultato è di -540 nel corso del periodo tenendo conto di tutti gli accadimenti aziendali la mia gestione ha assorbito liquidità per 540. Commento complessivo: ho perso liquidità quindi non bene perché dovrò in futuro fare fronte ai miei impegni, però ha fatto un forte rinnovamento dell'apparato produttivo e a fronte di questo è riuscita ad ottenere quasi il 50% di questo esborso con attività caratteristica cioè sono stato comunque bravo e i soci hanno apprezzato i miei 37 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova investimenti perché mi hanno dato tanti soldi e pochi soldi li ho chiesti alle banche. Quindi è negativa ma ora ho un apparato produttivo tale che potrà generare molti flussi finanziari in futuro visto l'apparato produttivo all'avanguardia di cui mi sono dotato. ESERCITAZIONE 5 (testo d'esame di qualche anno fa) 1. ho 8000 in situazione iniziale e mi mancano due quote costanti (lo sappiamo noi che sono costanti) per ammortizzare completamente i brevetti quindi sarà 4000 l'ammortamento (fonte) e per deduzione un impiego di 5000 perché il finale è 9000. terreni e fabbricati: va rettificata la riserva di rivalutazione e la voce terreni e fabbricati quindi devo rettificare i 5000 di aumento quindi non ci sono movimentazioni di fonti e impieghi. E già che ci sono vado subito nella riserva di rivalutazione e la rettifico così ho già fatto tutto. Impianti e macchinari: ci sono due note nel testo riguardo a questa voce → dismissione di impianto e aumento capitale sociale che è stato fatto con conferimento di un impianto interamente. Da 45000 a 35000 quindi ho investito 14000? no perché 1000 di questi 14000 sono stati per conferimento di un socio e quindi non ho fatto uscita monetaria. E già che ci sono vado già a rettificare il capitale sociale. Partecipazioni in imprese collegate: due movimenti → venduta partecipazione e svalutazione. La svalutazione mi abbatte il conto economico. Tutti i 2000 li considero come una fonte anche se una è una vendita e l'altra è una svalutazione e ci mettiamo un asterisco perché così dopo nel rendiconto finanziario dovrò scindere questi 2000. anche ieri che c'era il ripristino di valore ho fatto così. Ripristino = impiego; svalutazione = fonte. Cassa e banca: me le mettono a metà. Se aumenta la cassa è come se avessi investito denaro in denaro, lo considero come un impiego ma questo non me lo trovo nel rendiconto finanziario. So che dovrò poi trattarlo in un certo modo. Accantonamento a fondo TFR: 1000 del testo è una fonte. Due movimenti: accantonamento e uscita per uscita di dipendenti. Se ci sono altri fondi bisogna trattarli sempre come il tfr. Debiti verso banche a breve termine: dice che è considerato come scoperto di conto corrente e un debito che aumenta è una fonte di liquidità. Abbiamo già incontrato cassa e banca e debiti verso banca a breve termine e queste cose si compensano quindi mi dovrà aspettare di avere liquidità zero al termine del rendiconto finanziario. Se poi non mi trovo 0 allora ho sbagliato qualcosa. Capitale sociale: da 2000 a 3000 ma per conferimento di un impianto quindi è 0 alla fine. Riserve di utili: passano da 1000 a 1100 si alimentano di utile non distribuito ma lo avevamo già considerato quindi li dobbiamo rettificare attraverso la determinazione della destinazione dell'esercizio precedente. 600 di quei 700 dell'esercizio precedente li destino quindi sono un'uscita. Utile esercizio in corso: visto quello che fa con questa voce riesco a capire perché fa quella prima. Visto che le riserve di utili sono aumentate di 100 allora vuol dire che 100 dell'utile dell'esercizio precedente l'ho destinato ai soci e i rimanenti 600 sono stati distribuiti ai soci. Rendiconto finanziario: 1. risultato economico d'esercizio è 500 e da lì devo arrivare alla gestione caratteristica che è poi quel reddito spendibile per questo passo attraverso alle plus e minus valenze e agli ammortamenti 38 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova e accantonamenti e svalutazione partecipazioni. Partecipazioni: la svalutazione è una minusvalenza a tutti gli effetti, è una operazione cartacea che non dà origine a movimenti di liquidità. 15200 = reddito spendibile. È meglio scriverlo da parte sennò ci confondiamo. Utile dell'esercizio grandezza economica, reddito spendibile grandezza finanziaria o monetaria. Rettifico l'utile di tutte quelle voci che non hanno avuto manifestazione finanziaria. Peggioramento nel passaggio da reddito spendibile a liquidità della gestione caratteristica perché crediti, debiti e magazzino hanno segno meno. 2. corrispettivi vendita partecipazioni = 1000 sono gli altri mille di quello strano scorporamento. Questa macro voce è negativa ma è normale essendo impresa industriale. 3. 4. Dividendi corrisposti è l'unica che pesa. La gestione aziendale nel periodo è perfettamente in equilibrio quindi il flusso di investimento ha trovato un buon corrispettivo nella attività caratteristica. Dalla gestione caratteristica riesce a tirare fuori il fabbisogno per gli investimenti, situazione ottimale. Disponibilità nette iniziali: 800 → 1000 di cassa meno 200 di debiti verso banche a breve termine. Le disponibilità finali sono 800 perché sono diventate 1500 – 700 entrambe le voci sono incrementate di 500. se avessimo considerato i debiti a breve verso banche non come scoperti di conto corrente ma come debiti allora come disponibilità avrei considerato solo la cassa. Nel compito c'è di sicuro un rendiconto finanziario, la settimana prossima porta un elenco di possibili domande perché ci possono essere difficoltà di interpretazione delle domande. Dobbiamo parlare di costo medio del capitale, e parlare di una parte che riguarda il modello del valore che è quello dopo al modello del bilancio per valutare la performance. Cosa significa parlare del costo medio del capitale? Per svolgere la loro attività le imprese devono finanziarsi. Due tipi di finanziamento: attinto al credito (banche), attinto a pieno rischio dai soci. Quando si parla di costo del capitale ci si riferisce al costo del capitale attinto al credito perché è esplicitato nel contratto. In realtà esiste anche il costo del capitale proprio che è quello dei dividendi e prima o poi dobbiamo pagarlo sennò perdiamo quella fonte di finanziamento. A questo punto qual'è il costo che sostiene l'impresa? Il costo medio tra costo del capitale attinto al credito e attinto al capitale proprio. È importante determinarlo perché all'impresa interessa sapere cosa costa mantenere in piedi il suo investimento. La scelta tra l'una e l'altra delle due fonti è determinata dal valore medio dei due non l'uno o l'altro singolarmente. 87 Come lo determiniamo questo costo? C'è quella formula semplice. È evidente che quando la remunerazione del capitale proprio è troppo elevata allora può convenire prendere capitale dalle banche, viceversa se costa tanto il capitale attinto al credito 88 esempio: struttura finanziaria di 4000 formata in parti uguali da capitale proprio e capitale attinto al credito. Il quesito può essere calcolare il CMC: abbiamo un costo del capitale di credito di tot, un costo del capitale di soci di tot, e poi dobbiamo fare la media. Il costo del capitale proprio è più difficile da calcolare del costo del capitale di credito (nei contratti è esplicitamente detto). Il costo del capitale proprio è misurato dai dividendi, ma ci interessa quello che noi paghiamo o una equa 39 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova remunerazione del nostro capitale proprio? La seconda perché potremmo non distribuire redditi perché non abbiamo utili o perché vogliamo fare riserve ma il capitale proprio ha un suo costo di mercato quindi il problema è calcolare il costo di mercato del capitale proprio. 89 il costo del capitale proprio è commisurato al rischio. Io sto investendo in una azienda e più l'impresa è esposta al rischio e più alta è la remunerazione che io mi aspetto quindi esiste una rispondenza tra rischio e investimento e anche nell'azienda questo principio esiste. Ma come faccio a misurare il rischio dell'impresa? Il rischio è un'entità astratta, difficile da quantificare. Allora si segue un ragionamento basato su una certa metodologia che fa riferimento su degli investimenti privi di rischio. Un investimento privo di rischio per definizione è i titoli di stato, è un investimento che rende poco ma è sicuro quindi è privo di rischio e dà una bassa remunerazione. Prima il rendimento privo di rischio era il 3%, oggi tende a 0% per questo non è molto attuale questo ragionamento. Dobbiamo poi calcolare un premio per il rischio. 90 premio per il rischio è remunerazione adeguata al rischio d'impresa. Il rischio è un'entità complessa perché 91 esiste un rischio che riguarda fenomeni globali, un rischio settoriale cioè del settore dell'impresa, un rischio specifico d'impresa che si suddivide in rischio economico e rischio finanziario. Questi rischi non si possono considerare separatamente, dobbiamo calcolare il totale di tutto questo rischio. Se pensiamo alla crisi macroeconomica di questi tempi questo è un rischio macroeconomico. Pensiamo all'impatto che la crisi ha avuto sui vari settori imprenditoriali, ha avuto impatti molto diversi. Quindi quel rischio macroeconomico che riguarda tutte le realtà imprenditoriali ha però un impatto diverso a seconda del settore in cui opera l'impresa. Questa situazione di settore avrà degli impatti ancora diversi a seconda della realtà imprenditoriale in cui andiamo (piccola impresa grande impresa, impresa poco sottoposta a rischi economici quindi molto flessibile invece impresa molto rigida o ancora più esposta al rischio finanziario). Quindi dobbiamo valutare questo rischio macro esattamente nella realtà in cui noi siamo. Le entità più facilmente verificabili sono quelle del rischio interno, è il lavoro che abbiamo fatto fino ad ora quindi possiamo fare subito una valutazione con i vari metodi sul rischio economico e sul rischio finanziario. Più difficile è capire l'impatto di un rischio macro sul settore e poi sulla singola impresa. Il rischio sistematico riguarda macroambiente e anche settoriale perché poi vedere come si ripercuote sui vari settori, rischio specifico è l'impatto che può avere sulle singole imprese. 92 premio medio per il rischio viene moltiplicato per il coefficiente di rischio sistematico beta calcolato da specifici istituti di ricerca. Questi coefficienti determinano il rischio dell'evento macroeconomico sui singoli settori imprenditoriali. Alla fine trovo il costo medio del capitale dell'impresa. Come facciamo noi a calcolarlo? investimenti privi di rischio lo ipotizziamo noi 1,5 anche, il rischio d'impresa lo ipotizziamo e sarà più elevato degli investimenti privi di rischio, beta anche noi lo ipotizziamo. Qual'è il grosso problema per calcolare questo rischio? È legato alla conoscenza di quella che è la situazione dell'impresa e quantificare questa esposizione. 102 perché è importante studiare il modello del valore? Perché è molto importante che le imprese producano un risultato positivo ma è ancora più importante che questo risultato si mantenga nel tempo, e perché questo accada l'impresa deve avere vantaggi competitivi rispetto ai concorrenti 40 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova che le consentano di avere dei margini soddisfacenti in termini di differenza tra prezzo spuntato e costo al cliente. Non deve solo lavorare in condizioni di economicità ma anche in condizioni di economicità prospettica e nella prospettiva della creazione del valore. Quindi si è dato un altro valore al fattore tempo. Quello che sta accadendo oggi è irrilevante, dobbiamo già pensare a quanto accadrà in t con n. Prendo decisioni che mi danno alto valore nel tempo non solo per un anno e poi vedrò, come si ragionava prima. Dobbiamo sulla base del bilancio che è statico leggere valori prospettici e futuri quindi limiti del bilancio. Obiettivi conoscitivi: conoscere le caratteristiche dei parametri contabili ai fini della misurazione delle performance conoscere il concetto di capitale economico e quindi capire quali azioni possono essere intraprese per aumentare il capitale economico spiegare i principi fondamentali della creazione del valore comprendere quell'indicatore di creazione del valore che chiamiamo EVA (valore economico creato dalle imprese). 103 il risultato d'esercizio è un parametro economico che può essere anche finanziario se traduciamo il risultato economico in reddito spendibile o flusso di cassa della gestione corrente riferito comunque ad un aspetto dell'impresa, cioè quella parte di impresa che può essere misurata in valori monetari. Ma noi sappiamo che i risultati che un'impresa può raggiungere non sono misurabili monetariamente, però sono anche questi dei risultati importanti. Allora parliamo di risultati economici quando riguardano dimensione economico finanziaria dell'impresa, parliamo di performance aziendale quando parliamo dei risultati che l'impresa raggiunge in tutte le sue dimensione considerate importanti. Qual'è la dimensione più importante che non è ricompresa tra quella economico finanziaria? È la dimensione cliente cioè i rapporti con il mercato e in che misura soddisfa il mercato a cui si affaccia. Questo concetto è un concetto dinamico e non statico cioè devo vedere come questo cliente sarà soddisfatto in un futuro più o meno prossimo. E per fare questo devo valutare qual'è la capacità dell'impresa di creare vantaggi competitivi e crearne di nuovi. Un vantaggio competitivo su cosa si fonda? Il vantaggio competitivo possiamo averlo o in termini di efficienza cioè riesce a contenere i suoi costi cioè dà un certo bene ad un prezzo inferiore rispetto ai concorrenti oppure l'impresa riesce a differenziarsi rispetto ai concorrenti offrendo qualcosa che crea utilità al cliente e quindi il cliente è disposto a pagare questa utilità che riceve un'utilità superiore a quella che danno i concorrenti. Quindi si fonda il VC 1. sull'efficienza che significa avere dei processi produttivi razionalizzati cioè che costano meno non perché sono più scadenti ma perché sono più integrati 2. utilità per il cliente posso darla attraverso idee nuove che mi consentono o di creare nuovi prodotti oppure che mi consentono di dare lo stesso prodotto ma a condizioni migliori quindi con condizioni di servizio migliori per il cliente (l'automobile invece di farti aspettare 3 mesi ti faccio aspettare 15 giorni). Quindi tutti questi aspetti dove me li vado a vedere? Li vado a vedere in quelle che sono le dimensioni aziendali: dimensione cliente, dimensione processi (in termini di efficienza e di efficacia e quindi quali sono i vantaggi competitivi che mi consentono di avere), dimensione di competenze e capacità soggettive di cui dispongo (risorse umane), dimensione ICT (information & comunication technology). L'impresa decide quale strategia seguire e la strategia che segue la devo vedere nella relazione economico finanziaria, nella dimensione cliente, nei processi produttivi (sono adeguati per mettere in atto quella strategia?), e vedo le competenze che devo avere per porre in atto la strategia. L'importante è vedere come l'execution della strategia impatta sulla performance aziendale, che è quella che scaturisce da tutte queste dimensioni di cui abbiamo 41 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova parlato. Il concetto di performance è collegato al concetto di valore, quello economico no. L'impresa deve darsi degli obiettivi da raggiungere. Per raggiungere questi obiettivi deve individuare delle strategie. A seconda di come questi obiettivi vengono raggiunti si misura la performance aziendale. Quindi deve esserci una relazione stretta tra obiettivi da raggiungere a performance (quali possono essere questi obiettivi? redditività, acquisizione di fette di mercato, razionalizzazione dei processi, miglioramento delle risorse umane). A seconda di come questi obiettivi vengono raggiunti varia il livello di performance raggiunta dall'impresa. Quindi la performance dipende dagli obiettivi che ci siamo dati e dai risultati che abbiamo raggiunto e quindi dal modo in cui abbiamo approcciato gli obiettivi che ci siamo dati. Darsi degli obiettivi e quindi misurare la performance è importante perché le decisioni vengono prese in funzione degli obiettivi che ci siamo dati. E siccome gli obiettivi devono essere comunicati agli stakeholder allora noi stiamo comunicando ai nostri stakeholder come stiamo lavorando (abbiamo raggiunto gli obiettivi che c'eravamo dati o li abbiamo raggiunti soltanto in parte). La comunicazione di questi risultati è importante per avere consenso che significa migliorare l'immagine e creare valore. 104 perché non ci è bastato parlare del modello di bilancio? Perché il modello di bilancio è soggetto a regole giuridiche, perché non è presente il rischio, il valore finanziario del tempo (avere oggi 100 è diverso da avere 150 tra tre anni), nel bilancio non abbiamo evidenziato una serie di fatti economici che riguardano il patrimonio intangibile. Quindi il bilancio di per sé non ci consente di misurare la performance aziendale. Va anche detto che con gli ultimi interventi legislativi stanno facendo allineare i principi contabili nazionali agli IAS e quindi si tende a contenere i vincoli giuridici, contabilizzare il tempo nel bilancio (valutare andamenti prospettici), c'è invece chiusura ancora verso l'immaterialità perché è troppo aleatoria e soggettiva. Le banche sono le principali utilizzatrici degli indici che abbiamo studiato finora. Oggi vediamo come vengono usati gli indici da queste realtà e come vengono interpretati. (Dott. Querci). Qual'è la fase nell'ambito del rapporto banca-cliente in quale momento serve l'analisi di bilancio: all'inizio del rapporto creditizio fra banche e imprese. L'impresa fa domanda di affidamento ad una banca e la banca prima di dare affidamento fa analisi sulla situazione economica finanziaria sull'impresa. Questa fase si chiama istruttoria di fido. Perché nel momento in cui la banca eroga un prestito la banca si espone ad un rischio che è il rischio di credito. Il rischio di credito è la possibilità che l'azienda affidata a scadenza del prestito non sia in grado di restituire alla banca quanto dovuto per capitale e interesse quindi il rischio di insolvenza dell'azienda. Un altro rischio è che la qualità creditizia dell'impresa durante la vita del rapporto peggiori. Ma l'analisi di bilancio non viene fatta durante la vita del rapporto. Informazioni andamentali prende la banca durante la vita del rapporto. La banca analizza l'ambiente e poi l'impresa stessa. Si fa un analisi fondamentale che prende in considerazione informazioni macroeconomiche e del settore e anche andamentale che si basa solo su informazioni relative all'impresa (andamento del rapporto con tutte le altre banche del sistema e rapporto con la banca stessa). Analisi sistema bancario: è finanziata un'impresa da una o più banche, la banca d'Italia fornisce un servizio alle banche cioè alla centrale dei rischi si può riscontrare l'andamento delle posizioni debitorie che un'impresa ha verso le altre banche del sistema. Le informazioni andamentali: sono aree molto prossime all'azienda stessa, meglio di quanto fa l'analisi di bilancio. D'altra parte questo strumento è l'unico che può essere utilizzato da una banca per fare analisi patrimoniale, finanziaria economica su un'impresa. La banca può fare riclassificazione: dal punto di vista procedurale prima si fa riclassificazione poi si calcolano indici. Dal punto di visto logico: avendo in mente quello che è l'obiettivo che mi voglio porre analizzando gli indici di bilancio io sceglierò gli indicatori di bilancio più opportuni e quindi scelgo il modello di riclassificazione più opportuno. La finalità è ottenere grandezze per costruire operatori (finalità della riclassificazione). Esistono due modelli: finanziario o per aree gestionali. La lettura delle poste di bilancio è fatta in base a un criterio basato sul fine. Il fine è valutare la solvibilità: pagare integralmente e puntualmente i debiti che ha contratto. La solvibilità si calcola secondo due matrici: liquidità (capacità dell'azienda di ripagare i crediti istante per istante quindi 42 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova nel breve termine) e solidità patrimoniale (capacità dell'azienda di ripagare i propri debiti in un futuro non breve). Perché valuta la solvibilità? Per dare un giudizio sul rischio finanziario che può derivare dalla inattitudine di pagare puntualmente o degli importi. Alla banca interessa di più il secondo profilo (se non sei puntuale la banca si rende disponibile a ristrutturare il piano di ammortamento in modo più adeguato all'azienda). La banca può riclassificare il finanziario in modo orientato alla liquidità o alla solidità. Liquidità: istante per istante significa tempi brevi cioè 12 mesi. La banca valuta l'azienda in buono stato di funzionamento (presenta attività e passività) attività lette come possibilità di creare risorse finanziarie passività fanno assorbire risorse finanziarie. L'azienda in buono stato di funzionamento può avere anche delle poste se non in scadenza breve possono diventare liquidabili perché hanno un bel mercato tipo obbligazioni o certe partecipazioni (non quelle strategiche). Quindi le attività prese in considerazione non sono solo quelle che di liquidità naturale ma anche quelle facilmente liquidabili senza che questa liquidazione provochi un pregiudizio per l'azienda (partecipazioni strategiche). Che zone troviamo? Attività correnti (crediti finanziari e commerciali, rimanenze cassa e banca) Attività immobilizzate e nel passività correnti (debiti verso fornitori, debiti tributari, debiti finanziari a 12 mesi) passività differite e capitale netto. CCN finanziario positivo indica una prevalenza delle entrate potenziali sulle uscite potenziali. Però bisogna stare attenti perché bisogna guardare meglio la composizione delle attività correnti e le passività correnti. Possiamo distinguere le attività correnti in operative (crediti commerciali entro 12 mesi e scorte che pur essendo correnti cioè destinati ad essere liquidati si rinnovano per rotazione perché l'azienda è in funzionamento quindi sono poste correnti ma le attività correnti operative sono la parte più durevole) e finanziarie (immediatamente fruibile per ripagare i debiti a breve scadenza). Passività correnti si distinguono in operative (debiti verso fornitori che si rinnovano per rotazione tuttavia lo fanno solo se l'azienda è stata in grado di pagare quelli vecchi sennò non dà altre dilazioni, se l'azienda non riesce a massimizzare il debiti verso fornitori può cercare di comprimere le attività correnti operative che però non è così agevole perché deve mantenere un livello minimo di scorte e minimizzare le dilazioni ai clienti che però comportano una perdita di vantaggio competitivo in alcune occasioni, l'altra soluzione è chiedere altri finanziamenti a scadenza indeterminata che è l'apertura di credito in conto corrente attraverso cui la banca concede credito per far fronte a squilibri di breve termine tipo squilibrio fra incassi clienti e uscite per debiti fornitori quindi può andare in rosso solo per brevi periodi di tempo). Margine di tesoreria 1 = attività correnti – scorte – passività corrente. Perché si tolgono le scorte? Perché non è detto che le scorte generino risorse liquide nel breve (rispondente ad una logica prudenziale). Margine di tesoreria 2 = liquidità immediata (cassa, banca) – passività correnti (rate dei mutui in scadenza nei 12 mesi). Margine di liquidità netta = liquidità immediata – banche c/c passivi. SP finanziario orientato alla solidità: valutare la capienza di un patrimonio di un azienda per valutare la solvibilità dei debiti che ha contratto. Per fare questo si immagine che la vita dell'impresa cessi e quindi non possa più far conto sul rinnovo delle passività correnti operative e si verifica se l'impresa dispone di un patrimonio sufficientemente capiente. Quindi non è importante che le passività siano a breve o a lungo termine perché intanto andranno pagate, e dal punto di visto delle attività bisogna capire se e quando saranno liquidate. Le zone: attivo di presunto realizzo, attivo “senza valore”, passivo in senso proprio e capitale netto. Capitale netto – attivo senza valore = capitale netto di garanzia. Capitale netto di garanzia = capitale netto contabile – attivo senza valore (azioni proprio e crediti verso soci per versamenti ancora dovuti che non possono essere liquidate dalla banca per prendere i soldi per soddisfarsi). MS1 = Cng – IMM.MAT (se il capitale netto di garanzia riesce a coprire le immobilizzazioni tecniche, perché è valutato positivamente se positivo? Perché riesco a far fronte a fabbisogno durevole con i soldi degli azionisti quindi è autonoma non dipende da terze economie. Se negativa c'è un rischio). MS2 = Cng + PD – AI (è simile al margine di struttura di primo livello, se positivo va bene perché l'impresa ha risorse con cui riesce a coprire anche passività correnti). PFN = PFNc – PFN m/l (a fronte di un indebitamento finanziario verifica che ci sia una disponibilità di attività prontamente liquidabili). IN = Pfin – AC fin (un po' più severo). 43 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova Sul sito della centrale di bilancio si trova un modello di stato patrimoniale finanziario che racchiude sia la cosa liquidità che solidità. Altro modello è quello gestionale: la finalità per la banca ottenere uno stato patrimoniale da collegare al CE. Le zone: attività → investimenti operativi (legati al ciclo operativo = scorte e crediti commerciali verso clienti; legati alla struttura = operazioni compiute dall'azienda per sviluppare l'apparato produttivo) accessori, finanziari; passività → finanziamenti operativi (legati al ciclo produttivo = debiti verso fornitori e debiti tributari; . Dallo stato patrimoniale si evidenziano vari indici → CCNc = INV ciclo operativo – FIN ciclo operativo; COIN = INV area operativa – FIN area operativa; CIN = INV – FIN area operativa (fondamentale perché verrà posto in relazione con l'EBIT). La riclassificazione del CE → verificare se la redditività dell'azienda è legata all'attività core o eccezionale (qualità del reddito). Poi si fa relazione di coerenza tra grandezze stock dello stato patrimoniale e grandezze flusso del CE. Gli indicatori per l'analisi di bilancio: una volta acceduto alla centrale dei bilanci cerca di ottenere indicatori tra loro connessi fortemente dal punto di vista logico. Quindi si individuano sottosistemi di indicatori che servono per diversi ambiti dell'attività aziendale (economicità netta, economicità operativa, solidità patrimoniale, liquidità). Economicità netta: la banca osserva per primo l'indici principe che è il ROE. ROE = RNR / CN. Reddito netto rettificato cioè ci toglie le attività che non sono caratteristiche (versamenti dei soci per capitale di credito, se è in difficoltà può … e poi viene fuori una insussistenza di attivo che non è caratteristica). Dalla formula vediamo che il primo fattore che la banca giudica positivamente è la capacità di creare reddito che sia reddito operativo, e poi capacità di raccogliere risorse finanziarie da terzi che abbiano un costo inferiore al reddito che do a quel capitale credo. Se S della slide dopo è positivo va bene, poi c'è leva fiscale ma sono cose marginali perché si vuole ghettizzare l'area straordinaria e l'area fiscale. 22 a sinistra livello di efficienza dell'azienda, poi produttività del lavoro, poi produttività del capitale 23 indici del ciclo monetario visto bene se è basso 25 grado di flessibilità degli impieghi e delle fonti; indici di copertura 26 per valutare il rischio finanziario: l'azienda può ricorrere all'indebitamento finanziario qualora non riesca a far fronte ad attività operative. Una buona analisi dovrebbe essere integrata dalla diagnosi competitiva cioè la banca dovrebbe andare a fare un'analisi SWOT e non solo analisi numerica oggettiva monetaria ma anche qualitativa. Non si fa perché è molto costoso sia per l'azienda che per la banca. Compito 10 dicembre ore 16.30. 105 44 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova si parlava del principio del valore. Le aziende devono prendere decisioni in base al principio dell'economicità e del valore. Un valore economico che è importante è quello del capitale economico. Parlare del capitale economico significa parlare di capitale economico di bilancio, oppure capitale economico di mercato, oppure usiamo questo termine per indicare l'effettivo valore dell'impresa. Di bilancio: è quello che troviamo nei bilanci come differenza tra l'attivo e il passivo quindi il capitale netto di bilancio. Essendo un valore contabile è suscettibile di tutti quei limiti che abbiamo visto la volta scorsa essere propri dei valori di bilancio. Limiti dei valori contabili: Regole giuridiche, il rischio che non viene considerato, il valore finanziario del tempo (tutto è calcolato ad una certa data), valore delle risorse immateriali. Effettivo valore economico dell'impresa: è determinato sulla base di particolari metodologie contabili che tengono conto dell'attività futura dell'impresa e cioè dei futuri flussi reddituali o finanziari che l'impresa potrà realizzare in futuro sulla base dei business che sono stati attivati e sulla base dei valori che esistono nell'impresa non sono risorse materiali ma anche immateriali. Metodo reddituale: flussi futuri normalizzati cioè depurati da valori incerti; oppure basato su attualizzazione dei futuri flussi finanziari. Il fattore di attualizzazione tiene conto anche del rischio. Valore di mercato: riguarda il presumibile valore di cessione dell'impresa. Questo valore prende come parametro di riferimento il valore effettivo economico dell'impresa ma viene riconsiderato in base anche alla domanda presente cioè non si può considerare solo l'offerta. Quindi abbiamo tre concetti di valore del capitale economico a cui rispondono tre valori differenti. Contabile, effettivo, di mercato. È così importante questo capitale economico dell'impresa? Sì perché quello effettivo misura quella che è la performance aziendale quindi un'impresa che ha una buona performance aziendale senz'altro ha un valore economico elevato. Quindi c'è una relazione diretta tra la performance aziendale e il valore economico. Significa che le direzioni prese dall'alta direzione devono tener conto degli effetti delle decisioni sul valore economico dell'impresa. Abbiamo detto che una cosa è il profitto e una cosa è la performance aziendale. Profitto è risultato economico finanziario quindi riguarda quegli aspetti monetari suscettibili di contabilizzazione. La performance è qualcosa di più ampio perché riguarda risultato economico finanziario ma anche altri risultati raggiunti dall'impresa. Esempio concreto: possiamo avere due imprese con stessi risultati economico-finanziari ma che raggiungono livelli di performance molto differenti. Perché? Bisogna vedere come questi risultati economico finanziari sono stati raggiunti. Se il risultato economico finanziario l'ho raggiunto applicando e realizzando un vantaggio competitivo rispetto ai miei competitors significa automaticamente che ho seguito un iter per cui ho raggiunto dei buoni risultati non solo nell'area economico finanziaria ma questi risultati hanno trovato riscontro positivo nelle altre prospettive aziendali (cliente, efficienza ed efficacia dei processi interni dell'impresa, risorse umane e competenze e risorse tecnologiche a disposizione dell'impresa). Perché affermo con sicurezza quanto detto? Perché il presupposto di fondo è che se creo valore ho un vantaggio competitivo e se ce l'ho lo creo all'interno dell'impresa e quindi le varie dimensioni che ne risentiranno positivamente sono quelle che ho detto sopra. Se ho buoni risultati economici-finanziari significa che il cliente è soddisfatto, come fa ad esserlo? Perché i miei processi organizzativi sono ben organizzati, come fanno ad esserlo? Li svolgo con efficienza ed efficacia, come faccio? Ho risorse e competenze adeguate. Vantaggio competitivo: può essere di costo quindi tutto orientato all'efficienza; differenziazione: creare servizi al cliente. Tutte le aziende devono avere questa doppia prospettiva. Se non l'hanno perdono di vista la loro capacità di creare valore e quindi non ha prospettive di durabilità economica di quest'impresa sul mercato. 106 se l'impresa sta funzionando bene il capitale economico ci deve dare una risposta. La conoscenza più che l'impiego del capitale economico è utile per capire qual'è il livello di crescita della nostra impresa e quindi il livello di performance che sta raggiungendo. Altri impieghi: determinare il valore di scambio → serve per sapere il valore economico poi il prezzo di cessione può essere anche molto diverso rispetto al valore economico dell'azienda. Altro utilizzo: misurare il risultato dell'esercizio ad esempio siccome il risultato d'esercizio è inficiato da mille problemi se io voglio avere una conoscenza più attendibile dei risultati veramente raggiunti confronto il capitale economico iniziale e finale e confronto il valore. Perché non si fa abitualmente? Perché non è così semplice calcolare il capitale economico e si ha un costo elevato. Altro: se devo fare delle scelte 45 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova alternative di business allora una valutazione economico delle alternative di gioco diventa fondamentale. Alternative sia come due diversi business, sia come due diverse strategie. 107 la creazione del valore che effetti ha per l'azionista? Senz'altro sì perché creare valore significa in ogni caso aumentare gli utili, non è detto che l'aumento dell'utile sia immediato però senz'altro la prospettiva è quella del miglioramento dei risultati economici quindi vedono aumentare il loro dividendo. Poi vedono aumentare il valore della loro azione e quindi hanno tutto l'interesse che l'azienda di cui fanno parte prenda decisioni finalizzate alla crescita del valore. Per quanto riguarda la retribuzione periodica che riceve l'azionista è data dal dividendo che percepisce, dal maggior valore del capitale economico e poi ci può essere un aumento del capitale fatto durante l'esercizio su cui può vantare diritto di opzione e quindi partecipazione più elevata alla azienda. 108 parlare di creazione del valore significa parlare di vantaggio competitivo, parlare di vantaggio competitivo significa parlare di aumento di margini come il costo per ottenere un certo bene e il prezzo che potrà realizzare nel mercato di quel bene. Cosa deve fare l'impresa per creare questi vantaggi competitivi? Individuare strategie ed applicarle. Le strategie possono comportare una crescita interna, una crescita esterna o una ristrutturazione preesistente. Aumentando gli investimenti all'interno dell'azienda, facendo nuovi business all'interno dell'impresa, migliorare i business esistenti. Se l'impresa da sola non se la sente di realizzare queste strategie allora può fare ricorso alle vie esterne cioè si cercano dei partner o soluzioni di fusione o acquisizione con altre realtà imprenditoriali e con questi nuovi soggetti si realizzeranno le strategie che vengono individuate. Ristrutturazione: rivedere i propri processi interni quindi razionalizzare i processi interni soprattutto rivedere la struttura finanziaria quindi se necessario rivedere i finanziamenti in atto e quindi mutare le formule contrattuali coi quali sono stati stabiliti, oppure passare da finanziamenti esterni a maggiore capitalizzazione. Obiettivo: contenere il costo medio del capitale e contenere il rischio finanziario. Un'altra scelta di ristrutturazione interna dei processi: evitare che ci siano operazioni che generano solo costi e non valore oppure esternalizzare dei processi e mantenere all'interno dell'impresa solo il core business dell'impresa quindi quei processi che trovano riferimento nel fattore di successo dell'impresa. Queste operazioni dovrebbero avere effetti sui valori azionari ma non è detto che questo riflesso sempre ci sia o che sia immediato, questo dipende dalla poca trasparenza dei mercati finanziari. 109 la misura del valore: valore economico del capitale è il valore di oggi del capitale per l'investitore che è quello che dobbiamo trovare. Abbiamo i dividendi attesi quindi flussi reddituali durante il periodo considerato, e patrimonio netto che è il prezzo di cessione dell'impresa al tempo n. v0 e vt sono coefficienti di attualizzazione sia per quanto riguardo i futuri dividendi e il futuro prezzo di cessione questi valori vanno attualizzati ed è difficile calcolarlo. Perché deve esprimere il rischio che incombe sull'eventualità che i dividendi futuri vengano effettivamente ricevuti (ricavi superiori ai costi e quindi utili) e rischio che incombe sulla realizzazione del presunto valore di cessione. Sommatoria per t che va da 1 a n di dt*vt + pn*v0. Nel momento in cui devo determinare valore di cessione e dei dividendi futuri devo fare analisi di flussi reddituali o finanziari futuri che sono molto difficili da valutare vista l'incertezza. L'elemento più critico è comunque il tasso di attualizzazione. 110 i1+s. C'è scritto cosa sono. S è il rischio d'impresa* coefficiente delta. È difficile perché c'è troppa incertezza. 111 46 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova l'avevamo già visto 112 un altro indicatore molto importante utilizzato dalle aziende per calcolare il valore economico è l'EVA. Valore economico aggiunto. È un indicatore abbastanza di routine, è di natura contabile quindi prende in considerazione valori contabili ma con qualche aggiustamento. NOPAT = net operating profit after tax → reddito netto operativo dopo le tasse. Non è proprio come il reddito netto operativo che calcoliamo di solito noi ma è normalizzato cioè depurato da tutti quei costi e ricavi e che non sono strettamente legati all'operatività economica dell'azienda (svalutazione dei crediti è un costo che riguarda l'area operativa ma è un costo prudenziale cioè mi mette di fronte una valutazione prudenziale dei miei crediti, così conferisco prudenzialità al mio reddito operativo questo viene depurato, accantonamenti a fondo rischi, rivalutazione e svalutazioni del magazzino tutti questi sono tolti). Cosa viene escluso? Viene inclusa l'area fiscale, non considerata l'area finanziaria ed eventuali altre aree accessorie. WACC è il costo medio del capitale * C che è il capitale investito dall'azienda. Dove lo prendo C? Non è il totale dell'attivo perché devo prendere il capitale investito nell'area operativa quindi devo individuare gli investimenti legati a quella redditività operativa . WACC noi l'abbiamo riferito al capitale attinto al credito e capitale proprio, invece devo riferirlo ai finanziamenti utilizzati per coprire quegli investimenti che abbiamo considerato in C. Da cosa è determinato? Dall'utile operativo con tutte le considerazioni fatte.... qual'è la differenza sostanziale tra questo operatore e il ROI? Ho una redditività al netto del costo del capitale utilizzato per produrre quel reddito, mentre il ROI non tiene conto dell'elemento finanziario. Potrei avere risultato operativo caratteristico se però i miei investimenti utilizzati per ottenere quel risultato operativo hanno un costo elevatissimo allora ho un EVA magari negativo. Se invece ho una struttura finanziaria come debiti buona allora avrò anche un EVA buono. Il limite grosso del ROI è che non tiene conto dell'aspetto finanziario ma solo di quello economico. Importante la differenza tra ROI ed EVA per l'esame. L'EVA deve essere alto, più è alto e meglio è. 113 Cosa devo fare per aumentare l'EVA? Quali sono le aree critiche in cui si forma l'EVA? Io devo avere un risultato operativo buono quindi buoni ricavi e bassi costi, contenimento di costi vendendo prodotti che mi permettano di ottenere buoni prezzi o tante quantità vendute quindi buon rapporto col mercato, è importante il tipo di investimento che ho posto in essere, è importante le tipologie di finanziamento che vengono utilizzate quindi per migliorare l'EVA devo avere sotto controllo la situazione economica ma anche la situazione finanziaria. Più è alto il rischio dell'impresa più è alto il costo del capitale. Occorre avere degli investimenti utili sia dal punto di vista della loro dimensione, sia dal punto di vista della loro innovazione dal punto di vista dell'attività svolta dall'impresa. Parte pratica: analisi per indici o rendiconto finanziario. Ricordarsi di fare il commento all'esercizio sia rendiconto che indici. Domande: - si spieghi quali elementi concorrono al calcolo dell'EVA e si chiarisca perché questo dà maggiori informazioni sulla redditività d'azienda rispetto al ROE e ROI. Elementi è la formula più dire cosa sono i singoli elementi. Rispetto al ROI: si prende anche in considerazione il costo degli investimenti per misurare la redditività operativa. È purificato da tanti elementi di incertezza quindi è più attendibile rispetto a quello dei bilanci. 47 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova Rispetto al ROE: redditività del capitale investito quindi prende in considerazione del reddito netto quindi tutte le aree gestionali e quindi non esprime un risultato economico che caratterizza l'esistenza stessa dell'impresa. Quindi ai fini della performance economica per l'analisi prospettica l'EVA dà un'informazione più completa. abbiamo la struttura dell'impresa (capitale proprio e capitale di credito), reddito netto e reddito operativo. È fattibile un ricorso al credito così rilevante? La leva finanziaria funziona bene? Si scopre usando la formula. Se aumentassero i debiti il costo del capitale è uguale percentualmente a prima. Il capitale attinto al credito è rilevante rispetto al capitale proprio. Per un'impresa esposta ad un rischio molto elevato e che quindi deve rimunerare congruamente il capitale allora può far uso del capitale attinto al credito che magari ha un costo basso e quindi sfruttare questa situazione. Spiegare come si misura l'elasticità degli investimenti (investimenti immobilizzati / totale attivo) ed evidenziare con dati a scelta un caso di azienda commerciale caratterizzata da elevata elasticità (ha poche immobilizzazioni) e completa auto copertura degli investimenti. Dopo aver brevemente delineato i concetti di solidità, liquidità ed economicità si elenchino gli indici e si commenti il gruppo di indicatori. Quindi dire perché quel gruppo di indicatori ci permette di avere informazioni su queste caratteristiche. Che relazione intercorre tra reddito spendibile e CCN. Quali sono le leve che mi consentono di aumentare il CCN. Perché il CCN è un indicatore importante sia dal punto di vista finanziario che dal punto di vista economico. quali sono i principali indicatori che mettono in evidenza le relazioni che intercorrono tra il patrimonio aziendale e il reddito dell'esercizio (ROI e ROE, velocità di circolazione del capitale investito). differenza tra risultato economico e performance aziendale. Cosa significa valore economico, quante configurazioni conosciamo, che differenza c'è tra valore economico contabile e valore economico d'azienda. Finalità del rendiconto finanziario. Le diverse logiche che sottendono l'analisi per indici e il rendiconto finanziario. Come si configura il rischio d'impresa. Cosa significa rischio economico e cosa significa rischio finanziario. Modelli di riclassificazioni, tecniche di analisi per indici, tecniche di analisi per flussi. Struttura finanziaria: composizione delle fonti. Struttura economica: composizione dei costi. Impresa rigida ha tanti costi fissi. Nonostante il discorso finanziario e quindi la prospettiva di ottenere dei flussi finanziari sia sempre più importante diciamo che è senz'altro più importante la buona situazione economica che significa avere buone prospettive di reddito e questo non sempre significa avere le risorse finanziarie necessarie per mandare avanti la gestione perché spesso i ricavi si traducono in liquidità in tempi lunghi restando crediti per lungo tempo. Un'impresa che ha tutte le condizioni per poter produrre redditi in futuro nel momento in cui è in difficoltà finanziario non ci mette tanto a trovare fonti di risorse (banche e soci). Se invece sono in una situazione contraria pagherò i fornitori per ancora del tempo ma poi cosa succede? Che vado in dissesto. Se mi trovo in una situazione di un'impresa con buone prospettive economiche ma con carenze finanziarie subito vado a vedere se è possibile accorciare il ciclo monetario (allungare pagamenti, accorciare i crediti, gestire meglio la logistica del magazzino). Quindi comunque occorre avere un buon sistema relazionale tra clienti e fornitori per pervenire ad un accordo che possa andare bene a tutti. Il flusso che maggiormente influisce su una variazione di capitale circolante netto. Se il CCN passa da 600 a 1000 quindi ho variazione aumentativa di 400, da cosa può essere determinato questo aumento? Ho chiesto finanziamento alla banca e la banca mi ha dato 400 in cassa questa è una 48 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova causa non reddituale ma dovuta ad una operazione fatta durante l'esercizio, se invece è dovuto al reddito spendibile allora questo significa che la mia gestione si è svolta in modo positivo e un reddito tradotto in termini finanziari che ha alimentato il CCN significa che auto alimento le risorse finanziarie che mi servono per portare avanti la mia gestione. Le mie attività gestionali mi assorbono risorse finanziarie ma ne generano anche e ho un fondo di risorse finanziarie che posso impiegare per la gestione futura quindi auto alimento il finanziamento della mia gestione. Supponiamo che il fondo TFR sia 300 l'anno precedente e 300 l'anno in corso e mi dicono che è stato utilizzato per 100 allora significa che è stato alimentato tramite accantonamento per 100. Esercitazioni Esercitazione n. 3 L’impresa “Tau” presenta al 31/12/200X la situazione esposta di seguito. Sulla base dei documenti allegati e delle notizie integrative evidenziate si rediga il rendiconto finanziario dei flussi di liquidità. Notizie integrative. I ratei e i risconti attivi e passivi sono da considerarsi interamente a breve termine. La voce 10 a) del conto è da attribuirsi interamente ai diritti di brevetto La voce 10 b) del conto economico è così composta: ammortamento terreni e fabbricati, 430 ammortamento impianti e macchinari, 1.400 ammortamento attrezzature, 200 ammortamento altri beni, 250. La voce debiti verso banche a breve termine è costituita interamente da scoperti in conto corrente. I fondi ammortamento, relativi alle immobilizzazioni tecniche, sono i seguenti: 49 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova es. in corso es. precedente F.A. terreni e fabbricati euro 830 700 F.A. impianti e macchinari euro 2.100 1.100 F.A. attrezzature euro 700 500 F.A. altri beni euro 450 300 Inoltre nel corso dell’esercizio sono avvenuti, tra gli altri, i seguenti fatti amministrativi: 1. Vendita di un fabbricato del costo storico di 1.000, precedentemente ammortizzato per 300, realizzando 350. 2. Dismissione di un impianto del costo storico di 800, già ammortizzato per 400, realizzando 380. 3. Vendita di un automezzo (voce B.II.5, attivo dello stato patrimoniale) del costo storico di 300, precedentemente ammortizzato per 100, realizzando 210. 4. E’ stata effettuata la rivalutazione monetaria di un terreno per 200. 5. Sono state vendute partecipazioni di una società collegata per 800; il valore di realizzo è pari al valore di iscrizione in bilancio. 1.985 Risultato economico d'esercizio 600 Storno plus e minusvalenze 360 Rettifiche: Ammortamenti immob. Immateriali Ammortamenti immob. Materiali 50 20 2.280 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova Accantonamento fondo TFR 145 Variazione crediti verso clienti -269 Variazione ratei e risconti attivi Variazione materie prime 1 -120 Variazione semilavorati 17 Variazione prodotti finiti 25 Variazione debiti rapp. da titoli di credito Variazione debiti tributari Variazione ratei e risconti passivi -1.172 100 -2 -5.360 Aumenti di immobilizzazioni materiali Aumenti di immobilizzazioni finanziarie -6.200 -900 Corrispettivi vendita immobilizzazioni materiali 940 Corrispettivi vendita partecipazioni 800 2.384 Aumenti crediti verso imprese partecipate Diminuzioni crediti verso imprese partecipate Variazione debiti verso banche Rimborso fondo TFR -90 1.954 650 -130 1.020 Aumento del capitale sociale Aumento del sopraprezzo azioni Dividendi corrisposti 1.000 250 -230 29 -20 9 51 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova Esercitazione n. 4 L’impresa “Alfa” presenta al 31/12/20XY la situazione esposta di seguito. Sulla base dei documenti allegati e delle notizie integrative evidenziate si rediga il rendiconto finanziario dei flussi di liquidità. Notizie integrative. I ratei e i risconti attivi e passivi sono da considerarsi interamente a breve termine. La voce 10 a) del conto economico è così composta: ammortamento diritti di brevetto, 800 ammortamento concessioni, licenze e marchi, 700 La voce 10 b) del conto economico è così composta: ammortamento terreni e fabbricati, 600 ammortamento impianti e macchinari, 7.375 ammortamento attrezzature, 1.500 ammortamento altri beni, 800. La voce debiti verso banche a breve termine è costituita interamente da scoperti in conto correnti, I fondi ammortamento, relativi alle immobilizzazioni tecniche, sono i seguenti: es. in corso es. precedente F.A. terreni e fabbricati euro 6.100 6.000 F.A. impianti e macchinari euro 20.125 21.000 F.A. attrezzature euro 4.500 4.000 F.A. altri beni euro 3.400 3.000 52 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova Inoltre nel corso dell’esercizio sono avvenuti, tra gli altri, i seguenti fatti amministrativi: 1. Vendita di un fabbricato del costo storico di 1.500, precedentemente ammortizzato per 500, realizzando 1.200. 2. Vendita di un attrezzo del costo storico di 4.000, precedentemente ammortizzato per 1.000, realizzando 3.300. 3. Dismissione di un impianto del costo storico di 15.000, già ammortizzato per 8.250, realizzando 6.500. 4. Vendita di un automezzo del costo storico di 1.000, precedentemente ammortizzato per 400, realizzando 610. 5. Acquisto di un brevetto valutato 300. 6. Acquisto di una partecipazione in imprese controllate per 100. 7. Ripristino di 100 di una partecipazione in imprese collegate, precedentemente svalutata. Valori di bilancio Es. in corso DIRITTI DI BREVETTO CONCESSIONI LICENZE E MARCHI TERRENI E FABBRICATI Es. prec. Variazione Rettifiche Variazione lorda 1900 2400 -500 700 1400 -700 24800 15800 9000 Flusso dei fondi rettificata Impieghi Fonti 300 800 * 700 * 1500 9300 10500 1200 PL 200 23400 29900 6500 MIN 250 6000 9300 3300 PL 300 -1200 IMPIANTI E MACCHINARI 79500 64600 14900 15000 -6500 ATTREZZATURE 53 17100 11800 5300 4000 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova -3300 ALTRI BENI 9300 8200 1100 1000 1490 2100 610 PL 10 -610 PARTECIPAZIONI IMPRESE CONTROLLATE 1600 2000 -400 100 500 PARTECIPAZIONI IMPRESE COLLEGATE 4200 4500 -300 100 400 * CREDITI VERSO IMPRESE CONTROLLATE 1750 1400 350 350 10545 11300 -755 CREDITI VERSO IMPRESE COLLEGATE 755 MATERIE PRIME 4800 4300 500 500 SEMILAVORATI 200 130 70 70 PRODOTTI FINITI 8300 9600 -1300 1300 22155 23900 -1745 1745 CREDITI VERSO CLIENTI CREDITI VERSO ALTRI 1170 1540 -370 370 356 400 -44 44 94 35 59 FONDO TFR 14550 14600 -50 DEBITI VERSO FORNITORI 18758 21436 -2678 2678 215 TITOLI NON IMMOBILIZZATI RATEI E RISCONTI ATTIVI DEBITI RAPPRES DA TITOLI DI CREDITO 59 4520 4470 2095 2310 -215 DEBITI TRIBUTARI 180 150 30 30 ALTRI DEBITI 548 529 19 19 31 28 3 3 6100 6000 100 500 600 600 * 20125 21000 -875 8250 7375 7375 * RATEI E RISCONTI PASSIVI FONDO AMM.TO TERRENI E FABBRICATI FONDO AMM.TO IMPIANTI E MACCHINARI FONDO AMM.TO ATTREZZATURE 4500 4000 500 1000 1500 1500 * FONDO AMM.TO ALTRI BENI 3400 3000 400 400 800 800 * DEBITI VERSO IMPRESE CONTROLLATE 3676 2744 932 DEBITI VERSO IMPRESE COLLEGATE 513 630 -117 16780 13900 2880 DEBITI VERSO BANCHE 54 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova 932 117 2880 DEBITI VERSO ALTRI FINANZIATORI CAPITALE SOCIALE 4211 4028 183 183 51000 32000 19000 19000 4000 4000 RISERVA DA SOVRAPREZZO AZIONI 4000 RISERVA LEGALE 5215 RISERVE STATUTARIE ALTRE RISERVE 4800 415 -415 16248 16000 248 -248 5900 250 -250 8300 -8300 913 -7387 -260 8640 6150 UTILE ESERCIZIO 19X0 UTILE ESERCIZIO 19X1 8900 8900 ACCANTONAMENTO DIVIDENDI -1000 -1000 TOTALE 374450 324660 7387 8640 1000 49790 69196 68656 250 DEPOSITI BANCARI E POSTALI 950 1200 -250 DENARO E VALORI IN CASSA 60 50 10 3500 3200 300 300 378960 329110 49850 69206 69206 DEBITI VERSO BANCHE TOTALE A PAREGGIO 10 Esercitazione n. 5 Nel foglio di lavoro per la predisposizione del rendiconto dei flussi finanziari dell’impresa “Beta” compaiono, al 31/12/200X, le poste di seguito evidenziate (vedi pag. seguente). Sulla base dei documenti allegati e delle notizie integrative esposte si rediga il rendiconto finanziario dei flussi di liquidità. Notizie integrative. I ratei e i risconti attivi e passivi sono da considerarsi interamente a breve termine. La voce debiti verso banche a breve termine è costituita interamente da scoperti in conto corrente 55 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova Inoltre nel corso dell’esercizio sono avvenuti, tra gli altri, i seguenti fatti amministrativi: 1. Con riferimento ai brevetti si è calcolata la penultima delle cinque quote di ammortamento. 2. I terreni sono stati rivalutati per 5.000. 3. E’ stato alienato un impianto (iscritto in bilancio per 10.000) realizzando 5.300 di cui 300 a titolo di plusvalenza. 4. Sono state vendute partecipazioni per 1.000; si sono inoltre svalutate (con apposita iscrizione della svalutazione in conto economico) partecipazioni per 1000. 5. L'aumento di capitale sociale è avvenuto conferendo un impianto. 6. Gli ammortamenti relativi ai fabbricati sono pari a 3.000; quelli relativi agli impianti ammontano a 6.000. 7. L'accantonamento al fondo TFR è pari a 1.000. 11.900 Risultato economico d'esercizio Storno plus e minusvalenze 500 -300 Rettifiche: Ammortamenti immob. Immateriali 4.000 Ammortamenti immob. Materiali 9.000 Accantonamento fondo TFR 1.000 Svalutazione partecipazioni 1.000 Variazione crediti verso clienti 56 -2.000 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova Variazione giacenze di merci Variazione debiti verso fornitori -1.000 -300 -11.700 Aumenti di immobilizzazioni immateriali Aumenti di immobilizzazioni materiali -5.000 -13.000 Corrispettivi vendita immobilizzazioni materiali 5.300 Corrispettivi vendita partecipazioni 1.000 400 Variazione debiti fin a lungo termine Rimborso fondo TFR 900 -500 -600 Dividendi corrisposti -600 0 800 800 57 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova