appunti sulle principali classificazioni - Legge 383

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APPUNTI SULLE PRINCIPALI CLASSIFICAZIONI DIAGNOSTICHE DEI DISTURBI
MENTALI
…………..
LE NEVROSI
Le nevrosi sono disturbi emotivi che colpiscono la struttura della personalità, senza comportare una
perdita notevole del contatto con la realtà.
In genere le capacità critiche e del pensiero sono mantenute integre.
Il soggetto nevrotico, infatti, spesso riconosce che i suoi sentimenti emotivi sono sproporzionati agli
stimoli esterni evidenti.
Le nevrosi configurano un disturbo dell’adattamento emotivo derivante da conflitti interni non
risolti.
Possono essere considerate anche come un tentativo di risolvere quei conflitti ma in un modo che
però ostacola – in grado variabile – l’efficienza della persona nella vita.
LE PSICOSI
Le psicosi sono disturbi gravi della vita emotiva e della integrazione della personalità, che
comportano una perdita del contatto con la realtà.
In genere il pensiero, i sentimenti, e il modo di agire sono al di fuori della vita normale.
Le psicosi possono interferire in modo parziale o totale nella capacità di adattamento sociale della
persona.
DISTURBI DELLA PERSONALITA’
Si dice che una persona ha un disturbo della personalità quando uno degli aspetti del suo carattere
prevale totalmente su tutti gli altri, da far si che le persone con cui viene in contatto lo riconoscano e
lo “inquadrino” soprattutto per quell’aspetto del carattere.
Per esempio. È esperienza diffusa incontrare il “pessimista” ovvero la persona che vede tutto nero e
si aspetta solo eventi negativi; il “paranoico” che sempre teme di essere imbrogliato da altri o il
“mitomane” che continuamente racconta di essersi trovato nelle situazioni più strane e inconsuete.
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APPROFONDIMENTO NEVROSI
•
Disturbi d’ansia
L’ansia è una stato di attesa apprensiva, con anticipazione di eventi negativi non ben definiti
verso i quali il soggetto può sentirsi indifeso e impotente.
Soggettivamente noi percepiamo l’ansia come apprensione e irrequietezza.
In condizioni normali l’ansia costituisce una reazione di difesa dell’organismo ( correlata con
l’istinto di conservazione), volta ad anticipare la percezione del pericolo prima che questo sia
chiaramente identificato.
Essa è accompagnata da un aumento della vigilanza e dall’attivazione di tutta una serie di
meccanismi fisiologici ( fra i quali l’aumento della frequenza cardiaca, del respiro, e del tono
della muscolatura ), che predispongono l’organismo alla difesa o all’attacco.
L’ansia è dunque un “sistema di allarme” fisiologico ed utile alla sopravvivenza della specie.
E’ comune esperienza umana sentirsi un poco ansiosi in prossimità di una prova o di un esame:
entro certi limiti l’ansia permette di migliorare le proprie prestazioni, consentendo di utilizzare
al meglio le risorse disponibili.
Al contrario quando quei limiti vengono superati – l’ansia può creare un effetto di blocco -.
Quando il meccanismo è mal regolato, l’ansia si traduce in una risposta sproporzionata o
irrealistica a preoccupazioni relative all’esistenza o all’ambiente: lo stato di ansietà può
raggiungere un livello tale da impedire un ragionevole benessere emotivo e ostacolare
l’efficienza nella vita.
In questi casi l’ansia anziché favorire l’adattamento della persona all’ambiente lo peggiora e
rende necessario un intervento terapeutico.
I disturbi d’ansia sono molto diffusi, e possono assumere diverse forme che vanno dallo stato di
tensione ansiosa all’attacco di panico ed alle fobie.
•
Attacco di panico
L’attacco di panico è un attacco acuto di ansia di intensità tale da risultare critico per il
mantenimento del modello esistente delle difese e per l’equilibrio della personalità.
Di solito l’attacco si verifica all’improvviso ed è caratterizzato da apprensione e paura. Spesso
la persona può avere la sensazione di un imminente pericolo o calamità.
In genere sono presenti sintomi fisici come palpitazione cardiaca e sudorazione; possono esserci
sensazioni di soffocamento vertigine e tremore.
•
Fobie
La fobia è una paura patologica.
E’ una paura non realistica, persistente, spesso ossessiva, inappropriata e irrazionale.
Alcune fobie sono molto diffuse e comuni:
Es: la claustrofobia, paura degli spazi chiusi, l’agorafobia paura degli spazi aperti, la nictofobia
paura del buio.
2
DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE
Un disturbo alimentare è un grave problema di origine emotiva.
Le persone con D.A. sono ossessionate da quanto pesano e dal cibo.
I soggetti portatori di un disturbo dell’alimentazione credono che saranno migliori se avranno il
controllo assoluto sull’ingestione di cibo e sulla dimensione corporea.
Le forme più note dei disturbi alimentari sono rappresentate dall’anoressia e dalla bulimia: in
entrambe l’età di insorgenza è identificabile nell’adolescenza e si osserva una maggiore
distribuzione nel sesso femminile.
•
ANORESSIA
1. Il termine anoressia significa in senso letterale “perdita di appetito” ed è quindi usato
in una accezione errata, poiché il disturbo non comporta una perdita dell’appetito,
bensì il rifiuto di mangiare.
2. elemento centrale del disturbo è un’abnorme riduzione del peso corporeo rispetto
all’età, all’altezza, e al sesso dell’individuo.
3. i soggetti sofferenti di anoressia presentano inoltre un comportamento che tende a
conservare la riduzione ponderale.
4. nelle donne si verifica frequentemente la perdita del ciclo mestruale ( dismenorrea o
amenorrea).
•
BULIMIA
1. La bulimia si configura come l’esaltazione patologica della fame.
2. i soggetti sofferenti di bulimia presentano ricorrenti episodi di abbuffate e
sperimentano una sensazione di mancanza di controllo sul proprio comportamento
alimentare.
3. le persone bulimiche – come anche le anoressiche – hanno una persistente ed
eccessiva preoccupazione riguardante la forma ed il peso del corpo.
4. questi soggetti si dedicano regolarmente al vomito auto indotto e ricorrono
frequentemente a lassativi e diuretici.
5. spesso le persone bulimiche adottano diete ristrette o anche il digiuno, oppure
ricorrono a forme di rigorosa disciplina finalizzata al fatto di evitare gli aumenti di
peso.
3
PSICOSI SCHIZOFRENICHE
•
Con questo termine ci si riferisce a un gruppo di disturbi psichici gravi (psicosi), che
insorgono più frequentemente verso la fine dell’adolescenza o all’inizio della vita adulta.
•
I sintomi della schizofrenia possono interessare tutte le funzioni che caratterizzano il
comportamento, la cognizione, e le emozioni della persona: la percezione, il pensiero, il
linguaggio, la volontà, il programmare.
•
La persona affetta da schizofrenia può presentare una modalità di esistenza caratterizzata dal
ritiro dalla realtà, di disarmonia emotiva, comportamento regressivo e deterioramento
affettivo e cognitivo.
Centro Diurno Mazzacurati
Dipartimento Salute Mentale ASL Roma D
Luigi Trecca
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