www.salutare.info tricologia I capelli Non sono altro che dei “peloni”, cioè dei comunissimi peli più sviluppati. a cura del dott. Aldo Sabato - Farmacista Grossezza, forma, colore e lunghezza variano a seconda della razza umana. Anche numero e colore variano da persona a persona: in media un essere umano possiede dai 100.000 ai 150.000 capelli. Volendo fare una classifica, al primo posto troviamo i “bruni”, al secondo i “biondi” e al terzo i “rossi”. Il colore è dovuto alla predominanza di un minerale; nei capelli neri prevale il magnesio, nei castani il piombo, nei rossi il ferro. Il desiderio di curare il proprio corpo e di mantenerlo sempre agile, scattante e soprattutto giovane ha portato allo sviluppo di palestre e centri estetici, e così anche quello di possedere una chioma fluente ha portato ad un vero e proprio boom del settore. Anche perché i capelli sono lo specchio della nostra salute. Sono forti, belli, lucidi e folti se Lo stress può accelerare il processo di perdita dei capelli. Una caduta progressiva dipende dall’interazione di tre fattori: un gene, un ormone e lo stress. Quest’ultimo è causa di una stimolazione degli ormoni androgeni (maschili, ma presenti anche nelle donne) che non ha effetti sulla capigliatura d’alcune donne, ma agisce come catalizzatore in quelle che ne sono predisposte. Tre differenti tipi di stress possono influenzare la vita del capello: lo stress quotidiano, gli stress maggiori (morti, incidenti, separazioni...) e lo stress della caduta, quello cioè causato dalla caduta in sé stessa, e non va mai minimizzato. Se si vive in situazioni di stress, inquinamento ambientale o si segue una dieta sbilanciata e carente in vitamine, le cellule del bulbo pilifero, da cui nascono i capelli, non sfuggono all’azione distruttiva di quei temibili agenti ossidanti che vanno sotto il nome di radicali liberi. Se la cellula è ossidata il capello nasce già debole e resiste meno alle aggressioni chimiche e meccaniche (asciugacapelli, permanenti, colpi di sole). Prima perde lucentezza e bellezza, poi tende a sfibrarsi, a formare doppie punte e infine a spezzarsi. Per contrastare l’azione dei radicali liberi potrebbero non bastare i trattamenti locali, perché non rimuovono le cause del problema: bisogna agire dall’interno. A questo scopo possono essere utili, a condizione che vengano assunti particolarmente in alcuni periodi dell’anno (autunno e primavera), e per almeno due mesi, appositi integratori dietetici. stiamo bene, se ci nutriamo a dovere, se conduciamo una vita regolare e felice. Sono opachi, fragili, sfibrati e privi di tono quando siamo ammalati, quando lo stress c’impedisce di vivere serenamente, quando siamo tesi e agitati. Al fine di evitare l’invecchiamento precoce delle cellule sia del corpo che del bulbo pilifero occorre, innanzitutto, ridurre le calorie e aumentare gli antiossidanti naturali che possono limitare l’azione deleteria dei radicali liberi. Tra le sostanze che aumentano le difese contro i radicali liberi in eccesso e ne tengono sotto controllo la produzione vi sono gli oligoelementi, come rame, zinco selenio ed alcune vitamine come la vitamina E, vitamina C e A. Sono presenti in molti alimenti, specie d’origine vegetale, anche se lavorazione, conservazione e cottura possono ridurne la quantità. Occhio all’asciugatura con spazzola e phon, alle permanenti, alla cotonatura, ai “colpi di sole”, che rischiano di alterare la struttura dei capelli, di spezzarli o di strapparli. A seconda dell’uso che se ne fa, spazzola e pettine possono essere “amici” o “nemici” dei capelli. Premesso che tagliare o meno i capelli non influisce sulla loro ricrescita, importante per la loro salute è la spazzolatura che deve essere fatta solo con spazzole dalle setole morbide e pettini con i denti arrotondati. Inoltre è buona abitudine lavare regolarmente con acqua e sapone spazzole e pettini. Vietati per le donne, gli chignon e le code di cavallo: sono fattori scatenanti di alopecia traumatica dovuta non solo alla rottura dei fusti dei capelli, ma anche al formarsi di micro-emorragie. Occhio all’asciugatura con spazzola e phon, alle permanenti, alla cotonatura, ai “colpi di sole”, che rischiano di alterare la struttura dei capelli, di spezzarli o di strapparli. La colorazione dei capelli è, dovuta a sostanze che assorbono determinate lunghezze d’onda della luce e ne ritrasmettono altre. Il motivo per cui nacquero le tinture era di mascherare i capelli bianchi. Ma anche per civetteria. Basti pensare che le donne romane dovettero schiarirsi i capelli troppo neri per continuare a piacere ai legionari vittoriosi ma vinti dalle bionde galliche. La perdita dei capelli può avere molteplici cause. Se in certe persone essa è dovuta ad una predisposizione costituzionale, per altre può derivare da fattori acquisiti, come lo stress, una carenza di ferro o, in certe donne, da un anticoncezionale mal dosato. Da ricordare: il trattamento alutare 17 da seguire dipende dall’origine del disturbo. Nell’uomo, come nella donna, in caso di recettività eccessiva e genetica del cuoio capelluto agli androgeni, gli ormoni sessuali maschili, scatta la cosiddetta caduta androgenetica. Gli androgeni accelerano anormalmente il ciclo di vita di una parte dei capelli, il che impone ai follicoli piliferi e alle radici un ritmo di produzione infernale, obbligandoli a fabbricare capelli sempre più fini. Alla fine, esausti, i follicoli finiscono per non produrre che della peluria, poi più niente del tutto. Anche lo stress aumenta la secrezione degli androgeni, così come, per le donne Diversi parametri possono far scattare delle cadute passeggere: arrivo della primavera o dell’autunno, interventi chirurgici, parto, forte febbre o un violento shock affettivo. in menopausa, i trattamenti ormonali sostitutivi. Diversi parametri possono far scattare delle cadute passeggere: arrivo della primavera o dell’autunno, interventi chirurgici, parto, forte febbre o un violento shock affettivo. Queste cadute non localizzate intervengono da due a quattro mesi dopo l’evento che le ha causate e non durano mai più di due o tre mesi, anche se si presentano talvolta piuttosto abbondanti. Ma rassicuratevi: esse restano di solito del tutto reversibili, e i capelli ricrescono in fretta. Attenzione, però! Tutte queste cadute non rappresentano che un’evacuazione rapida di capelli già morti. Esse sono passeggere per definizione, ma se la perdita dei capelli si prolunga oltre qualche mese, o se costatate una ricrescita più pigra, il problema è situato altrove. Questo tipo di caduta potrebbe essere una caduta di tipo androgenetico. Le cadute durevoli sono provocate da stati depressivi o da stress permanente, da alcuni trattamenti medici, da diete alimentari troppo rigide o ancora da problemi alla tiroide. Se ne può essere vittime anche a causa di una carenza di zinco, magnesio, calcio o, soprattutto, ferro. Queste cadute non localizzate intervengono da due a quattro mesi dall’apparizione del fattore scatenante e durano per tutto il tempo per cui questo parametro agisce. Del tutto o in parte reversibili, esse si accompagnano frequentemente ad un assottigliamento del capello. Le false cadute possono facilmente indurre in errore. Manipolazioni cosmetiche mal eseguite o ripetute troppo spesso, come le colorazioni o le permanenti provocano talvolta delle alterazioni gravi dei capelli, che possono allora diventare fragili e cadere a qualsiasi lunghezza. Ma poiché i prodotti utilizzati di solito non attaccano i follicoli piliferi, questa perdita di capelli di solito è temporanea e la ricrescita che segue ai capelli danneggiati non porta tracce delle alterazioni passate. Come riconoscere una caduta androgenetica? Si perdono i capelli progressivamente, in modo localizzato, per la maggior parte sulla parte alta della testa. Questa caduta si accompagna sempre ad un assottigliamento dei capelli sulle zone interessate, e spesso va di pari passo con una marcata seborrea. Nella sua forma più corrente, una caduta androgenetica comincia con un allargamento della riga mediana, in seguito la sommità del cranio si dirada poco a poco se la persona interessata non segue alcun trattamento. 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