_ËTÜv{xÉÄÉz|t \ÇwâáàÜ|tÄx |Ç fÑtzÇtA Di Rosanna Rispoli 1 Indice • • • • • • • • • • La Spagna L’Archeologia Industriale Le Vías Verdes Catalogna CaixaForum Barcelona mNACTEC – Museu Nacional de la Ciència i de la Tècnica de Catalunya El National Barcelona Paesi Baschi Guggenheim Museum Bilbao Tabakalera - centro culturale Andalusia El Cable Inglés Le fornaci di Lucainena de las Torres Comunità di Madrid Vecchio mulino di Torremocha de Jarama Baleari – Maiorca L’antica fabbrica tessile Can Ribas Canarie - Santa Cruz de Tenerife Espacio Cultural El Tanque Sitografia Slide Slide Slide Slide Slide Slide Slide Slide Slide Slide Slide Slide Slide Slide Slide Slide Slide Slide Slide Slide 2 3 4 5 8 9 12 16 18 19 22 26 27 28 31 32 34 35 38 39 42 - Capitale: Madrid - Superficie: 505.519 km² - Popolazione: 47.199.000 abitanti 3 L’Archeologia Industriale Alcune strutture industriali del nostro passato relativamente recente (1900) appaiono ai nostri occhi come decisamente artistiche, interessanti, particolari. Già negli anni ’60 l’opinione pubblica cominciò ad opporsi alla demolizione di alcune strutture industriali, comprendendo l’importanza storica, culturale e artistica di certe costruzioni. Solo alla fine degli anni Settanta e agli inizi degli anni Ottanta l’interesse per la disciplina dell’Archeologia Industriale ha iniziato a diffondersi in Spagna e si è assistito non solo alla salvaguardia delle ex aree industriali, ma anche alla loro valorizzazione e riconversione. Il TICCIH (Comitato internazionale per la conservazione del patrimonio industriale) è un'organizzazione internazionale fondata nel 1973, volta a preservare il patrimonio culturale del settore industriale, tra cui archeologia industriale. TICCIH Spagna è stata fondata nel 2003 e ha una relazione con oltre quaranta sezioni TICCIH nel mondo. I suoi obiettivi sono di promuovere la conservazione, la ricerca, la storia, la documentazione, l’archeologia industriale e la valorizzazione del patrimonio industriale. In Spagna ci sono ben 6.000 km di linee ferroviarie abbandonate, la maggior parte delle quali mai completate. Nei i decenni successivi la guerra Civile, la maggior parte di queste linee rimaste abbandonate e in rovina, è stata lentamente inghiottita dalla natura circostante. Così all'inizio degli anni '90 è stato avviato il programma Vías Verdes che mira a sviluppare una rete di percorsi riservati al traffico non motorizzato usando proprio le linee ferroviarie dismesse. 5 6 L'ampia rete di vie ferroviarie in disuso è stata progressivamente trasformata in una risorsa turistica e naturalistica. Fin dall’inizio questo programma ha visto una stretta cooperazione tra i diversi settori dell’amministrazione pubblica, le compagnie ferroviarie, gruppi di cittadini e varie associazioni. Il programma è coordinato dalla Fundacíon de los Ferrocarriles Españoles che nel 1992, aveva svolto un inventario delle linee ferroviarie non utilizzate presenti nel paese, da cui scaturì la presenza di 98 linee dismesse aventi una lunghezza complessiva di 5.764 km, a cui si aggiungevano altre 89 vecchie ferrovie utilizzate come raccordi da miniere e industrie ed aventi un’estensione di 1.920 km. 7 Alla fine del 1993 iniziarono le prime realizzazioni concrete. I primi progetti furono sviluppati direttamente dalla fondazione, oggi tutti i progetti sono portati avanti dagli enti locali, sotto la supervisione della fondazione stessa. Dal 1995 il programma è stato finanziato dal nuovo Ministero dell’Ambiente, insieme a diverse autorità locali e regionali. Le linee ferroviarie hanno dato vita a percorsi facili e non troppo impegnativi dal punto di vista fisico, che attraversano molto spesso aree isolate di grande bellezza naturale. 8 Il programma Vias Verdes ha celebrato il suo ventesimo anniversario nel 2013, con un bilancio decisamente positivo: oltre 2.000 km di binari in disuso già convertiti, che danno forma a 102 percorsi distinti sparsi per tutto il territorio spagnolo. L'iniziativa, volta a promuovere il turismo ecologico nelle aree rurali del Paese, è ancora in via di completamento. …In Italia 9 Catalogna La Catalogna è una comunità autonoma spagnola situata all'estremità nordorientale della penisola iberica, tra i Pirenei e il Mediterraneo. Essa è composta da quattro province: Barcellona che è il capoluogo, Girona, Lleida e Tarragona. L’evoluzione industriale della Catalogna si è avuta all’interno di un’area ben definita ed è stata caratterizzata dallo sfruttamento oculato dell’energia a disposizione: l’acqua. A differenza dei principali centri industriali dell’epoca, in Catalogna Terrassa non si sviluppò la grande industria dei metalli a causa della scarsità di carbone e ferro. L’area pertanto è ricca di insediamenti industriali, denominati “colonie industriali”, lungo l’intero corso dei fiumi, in particolare il Ter e il Llobregat. 10 CaixaForum Barcelona CaixaForum Barcelona è un centro culturale creato dalla Caixa d'Estalvis i Pensions di Barcellona nell'ambito della sua fondazione culturale (Fondazione "La Caixa"). È pensato per ogni tipo di pubblico e conta su di un'ampia offerta sociale, culturale ed educativa. Si trova alle falde di Montjuïc a Barcellona e occupa l'antica Fàbrica Casaramona, spazio considerato l'ultimo gioiello dell'edilizia industriale del novecento. Casimir Casaramona i Puigcercós proprietario della fabbrica tessile omonima, in seguito all'incendio che distrusse i fabbricati, commissionò a Josep Puig i Cadafalch un edificio moderno capace di rispondere a tutte le esigenze tecniche del tempo con una attenzione particolare alla sicurezza incendi, infatti la fabbrica venne dotata di due torri cisterne per l'acqua. 11 La fabbrica Casaramona venne costruita con i criteri dettati dal modernismo ovvero con peculiarità costruttive. Terminata nel 1911, il comune premiò l'edificio modernista come migliore costruzione del 1912. L'inaugurazione si tenne l'anno successivo quando mori Casimiro Casaramona e la fabbrica tessile rimase in funzione sino al 1920 per poi essere utilizzata come caserma di polizia nel 1940. Nel 1976 fu dichiarato Monumento Storico Nazionale sino a che CaixaForum comprò l'edificio modernista per installare un complesso culturale con ampi saloni, un laboratorio di Arte e sale di esposizioni destinate a collezioni di arte contemporanea. 12 Per trasformare la fabbrica nell'attuale fondazione Caixaforum, Obra Social Fundació la Caixa, si incaricarono gli architetti Roberto Luna, Javier Asarta, e l'ingegnere Robert Brufau per creare un seminterrato capace di contenere le diverse sale espositive. Inoltre, per dare una immagine consona alla nuova destinazione dell'edificio, si incaricò il celebre architetto giapponese Arata Isozaki, di costruire un nuovo accesso interpretato come una grande struttura in vetro e acciaio. L'entrata e il vestibolo. 13 mNACTEC – Museu Nacional de la Ciència i de la Tècnica de Catalunya Il cuore pulsante dell’intera area catalana è rappresentato dal mNACTEC – Museu Nacional de la Ciència i de la Tècnica de Catalunya, situato in Terrassa. La sede del Museo è in una ex fabbrica tessile nella Rambla de Egara, edificio che è uno dei primi esempi di architettura modernista in Catalogna. 14 Alla fine del XIX secolo, tre industriali, Josep Aymerich, Paul Amat e Francisco Jover, si associarono creando l’impresa Aymerich, Amat i Jover, dedicandosi alla produzione di tessuti di lana. In un primo momento si stabilirono in alcuni capannoni e noleggiarono uno dei "vapori" (macchina a vapore) esistenti in città. Tra 1905-1906 i tre decisero di costruire un proprio “vapore”. Uno dei soci, Paul Amat, chiese ai suoi due compagni di costituire una società giuridicamente distinta, a tutti gli effetti, dall’azienda tessile. Così formarono una Società Anonima proprietaria dei locali. I lavori, diretti dall'architetto Muncunill, iniziarono nel 1907 e terminarono a novembre del 1908. Nel 1920, parte dello spazio della fabbrica è stato affittato a varie aziende. L'attività cessò nel 1976. 15 La denominazione di “vapore” si ha perché esso era utilizzato nella fabbrica come forza per muovere le macchine; la macchina a vapore è ancora installata ed è una delle principali attrazioni del museo. L’insediamento produttivo del cotonificio di Terrassa è stata acquistata dalla Generalitat della Catalogna nel 1983. Ora è il centro logistico e gestionale dell’ampio sistema ecomuseale denominato mNACTEC System che comprende ben 25 sedi museali connesse tra di loro, sia a livello organizzativoprogettuale, sia contenutistico. 16 17 El Nacional Barcelona All'inizio l’edificio ospitò una straordinaria fabbrica tessile del 1870 ma un incendio distrusse l'edificio originale che fu poi demolito e ricostruito da Ramón M. Riudor nel 1892. Un documento del 1989 rivela che tra il 1870 e il 1900 lo spazio è stato adibito come teatro conosciuto con il nome di: Teatro Español. In seguito è stato il negozio di un rivenditore di auto prima della guerra civile, fino a diventare un vecchio e sgangherato garage degli anni 50 arredato in stile modernista. 18 Oggi il Nacional Barcelona unisce quattro diversi ristoranti e quattro bar e permette alla città di godere delle ricette tradizionali di tutta la Penisola, preparate con ingredienti di alta qualità e servite in un ambiente singolare. Ha superficie di 2.400 m2 visibili su un totale di 3.500, il resto della superficie è destinata alla cucina e ad aree riservate al personale. Ha una capacità di 770 persone ed è aperto 365 giorni l'anno. Il locale non lascia indifferenti: il favoloso design interno è stato realizzato dalla società di Barcellona Violan Lázaro Rosa. Si trova nel pieno del Passeig de Gràcia. 19 Paesi Baschi I Paesi Baschi sono una comunità autonoma della Spagna nord orientale. Questa regione, bagnata dal Mar Cantabrico ed avente come capoluogo Vitoria-Gasteiz, è suddivisa nelle seguenti province (definite costituenti): •Álava, capitale Vitoria-Gasteiz -> vanta un ricco patrimonio artistico; •Guipúzcoa, capitale San Sebastián -> presenta un lungomare tra i più belli d’Europa ed è una rinomata capitale gastronomica; •Biscaglia, capitale Bilbao -> ex-città industriale che negli ultimi decenni si è aperta al turismo. Il museo Guggenheim di Bilbao dimostra l’originale vitalità dei Paesi Baschi, proiettati da un passato di difficoltà economiche, in cui i cantieri navali e le aziende siderurgiche stavano progressivamente chiudendo, verso un’improvvisa ribalta di 20 fama mondiale. Guggenheim Museum Bilbao Il Guggenheim Museum Bilbao è un museo di arte contemporanea situato in un edificio progettato dall'architetto canadese Frank O. Gehry. Il Guggenheim di Bilbao è uno dei vari musei della Fondazione Solomon R. Guggenheim. Il museo, inaugurato nel 1997, è stato costruito in 4 anni nel punto esatto in cui sorgeva un ex cantiere navale affacciato sul fiume Nervión, nel contesto di rivitalizzazione della città di Bilbao e della provincia di Vizcaya (Biscaglia) intrapreso dall'amministrazione pubblica dei Paesi Baschi. Sin dalla sua apertura il museo si è trasformato in un'importantissima attrazione turistica, richiamando visitatori da numerosi paesi del mondo; diventando così il simbolo della Città di Bilbao nel mondo. 21 Ricca di montagne di ferro, dotata di ferrovie e di un porto eccellente, Bilbao si era espansa e aveva prosperato alla fine del XIX secolo grazie alle sue officine metallurgiche e i suoi cantieri navali. Le miniere di ferro pian piano si esaurirono, i cantieri navali si trasferirono e ciò che rimaneva della prosperità di Bilbao era un lungo fiume di arrugginite piattaforme e spettrali magazzini fatiscenti. Nel primo anno di vita il Guggenheim ha attirato circa 100 mila visitatori al mese. In seguito il tasso delle presenze si è assestato a quasi un milione di visitatori l’anno. Visto dall'alto l'edificio ha la forma di un 22 fiore. L'edificio, visto dal fiume, sembra avere la forma di una nave, rendendo così omaggio alla città portuale nella quale si trova. I pannelli brillanti assomigliano alle squame di un pesce, e ricordano le influenze delle forme organiche presenti in molte opere di Gehry. 23 Tabakalera: centro culturale A Donostia-San Sebastián, ad appena 100 chilometri dalla creatura architettonica di Frank O. Gehry, vi è il centro per la creazione di cultura contemporanea Tabakalera. Dopo quasi un secolo di attività (dal 1913 al 2003) nella fabbricazione industriale di tabacco e quattro anni di lavori di riqualificazione, l’ex tabacchificio di oltre 13mila metri quadri, è di nuovo aperto al pubblico. L’edificio, di proprietà statale e costruito su un terreno comunale, conobbe la sua epoca d'oro negli anni '20, con la produzione meccanizzata di sigarette e sigari. Nella seconda metà degli anni sessanta, la fabbrica ha vissuto un altro rinnovamento tecnologico e ha raggiunto 250 milioni di confezioni all'anno . 24 Dopo aver privatizzato l'operazione di tabacco in Spagna, la nuova società -Altadisha chiuso otto dei suoi stabilimenti, tra cui San Sebastian nel 2003. In questa situazione, il Comune di San Sebastian, il Consiglio Provinciale di Gipuzkoa e il governo basco hanno comprato l'edificio per trasformarlo in un centro internazionale della cultura. Da aprile 2011 a settembre 2015 edificio Tabakalera è stato in costruzione. L'obiettivo di questo intervento è stato di adattare il vecchio tabacchificio alle esigenze del centro di cultura contemporanea. Le modifiche più evidenti si sono verificate nella costruzione. Finora, la facciata principale è rimasto com'era, al fine di preservare il carattere dell'edificio. Per convertire la vecchia fabbrica di tabacco in centro di cultura contemporanea, si è aperto l'edificio alla città eliminando le 25 recinzioni, muri e creando una strada interna di libera circolazione. 26 L' edificio ha una superficie di 37.000 metri quadrati suddivisi in cinque piani e un nuovo ingresso principale. Accanto ad essa vi è uno spazio che conserva le caratteristiche originali dell'edificio e rappresenta la memoria di esso. Tabakalera guarda al futuro con l’obbiettivo di affermarsi nel panorama internazionale come centro culturale trasversale, specializzato nella produzione, nella ricerca e nell’esposizione delle arti visive, della cultura digitale, del design, del video e della musica. L’inaugurazione è stata anche l’occasione per presentare al pubblico un progetto sulla storia del tabacchificio, realizzato da un gruppo di artisti, assieme ad ex impiegati della fabbrica. 27 Andalusia L'Andalusìa è composta da otto province: Almería, Cadice, Cordova, Granada, Huelva, Jaén, Málaga e Siviglia, dove si trova il capoluogo della comunità autonoma dell'Andalusia. Lucainena de las Torress 28 El Cable Inglés Ad Almeria vi è il cosiddetto Cable Inglés, un approdo della società mineraria "The Alquife Miniere e Railway Company Limited" e esempio di architettura di ferro nel primo Novecento. La sua costruzione, completata nel 1904, unì la stazione con il porto. Si compone di due parti: l’accesso che collega la stazione ferroviaria con il porto, e il molo stesso attraverso cui i treni potrebbero scaricare direttamente nella stiva delle navi. Nel 1998 è stato dichiarato Bene di Interesse Culturale dell’Andalusia per i suoi valori storici, simbolici ed estetici. Si prevede che ospiterà un centro espositivo, un ristorante e un complesso ricreativo, oltre a fornire un belvedere in cima. 29 Le fornaci di Lucainena de las Torres Nel XIX secolo gli affioramenti di minerale di ferro a Lucainena de las Torres hanno attirato l'attenzione di speculatori, ma senza mezzi di trasporto adeguati, non è stato possibile sfruttare economicamente questo giacimento. Nel 1893 de la Sota, proprietario della società mineraria Setares e il commerciante tedesco Otto Kreizner e Losser, propongono all’ingegnere Borner lo sfruttamento delle miniere in Lucainena. Così i tre fondano a Bilbao "La Società Mineraria della Sierra Alhamilla”. In tre anni viene costruita una ferrovia dalla Lucainena alla baia di Agua Amarga, dove sono stati installati il deposito minerario e una piattaforma in mare aperto. Mentre avanzavano nello sfruttamento, è apparso meno ossido e molto meno carbonato di ferro che doveva essere bruciato in forni speciali per acquisire tenore 30 richiesta dall'industria siderurgica. RUOLO DEI FORNI NELL’ANTICHITA’ La vecchia Compagnia Mineraria della Sierra Alhamilla nel 1900 inizia la costruzione di due nuovi forni vicino alla stazione Lucainena e un anno dopo di altri sei. Si stima che ogni forno era alto circa 20m e la sua capacità era di 50 tonnellate di minerale al giorno. CRISI MINERARIA Lo sfruttamento delle miniere era in declino a causa della crisi siderurgica europea e spagnola durata alcuni anni. Dopo una leggera ripresa, l’impresa nel 1931 sospese temporaneamente la circolazione della ferrovia. Dopo la guerra civile la circolazione riprese fino 1942, anno in cui lo sfruttamento cessò e furono demoliti gli impianti, sia minerari che ferroviari. 31 RISTRUTTURAZIONE DEI FORNI E FUNZIONE ATTUALE In occasione della “I Giornata Tecnica delle Vie Verdi”, furono mostrati i progetti preparati dall'architetto Dott. Luis Castillo, di ciò che aveva intenzione di fare dei forni, dimostrando che l’importanza del passato all'interno della Vía Verde poteva essere un forte fattore turistico. Così i lavori di ristrutturazione sono iniziati a metà del 2010 a carico della società Rehabitec. Il 27 marzo 2011 è stata inaugurata la ristrutturazione dei forni di calcinazione Lucainena de las Torres. Uno dei forni ha recuperato la sua struttura originale, gli altri sono stati sottoposti a lavori di manutenzione per impedire il deterioramento. Il forno rinnovato raggiunge un'altezza di 20 metri ed è dotato di una scala attraverso la quale si accede alla parte superiore e da lì a un corridoio da cui si può vedere un ampio panorama sia degli altri forni che dell'ambiente circostante. Oggi il sito è inserito nel programma turistico della zona rivolto alla storia dei popoli interni dell’Almeria e collegato ad un turismo minerario, ferroviario e verde. 32 Comunità di Madrid La Comunità Autonoma di Madrid è una delle 17 comunità autonome della Spagna, e al contempo l'ente che svolge le funzioni di ambito provinciale. Situata nel centro della nazione, contiene la città di Madrid che è il capoluogo della comunità autonoma, nonché la capitale spagnola. Più di metà della popolazione vive nella capitale. 33 La Antigua Fábrica de Harinas di Torremocha de Jarama Appena fuori Torremocha vi è la Antigua Fábrica de Harinas le cui origini risalgono alla fine del XIX secolo, essa è costruita su un mulino medievale. Con la confisca di Mendizabal passò in mani private che lo convertirono in un complesso idraulico dedicato alla preparazione di farina, conservando il vecchio mulino. Il declino dell’attività si ebbe negli anni ’70. Con il restauro il proprietario è riuscito a ridare al posto lo splendore e la bellezza dei tempi passati. Si tratta di un insieme di edifici di uso prevalentemente agricolo, che mette in luce una torre con archi, attorno alla quale vi sono altri edifici. Il complesso è attraversato interamente da bellissimi canali naturali e grandi giardini. L'attività di molitura era un'attività importante della città come mostrano le dimensioni delle vecchie fabbriche che sorsero intorno all'edificio originale sulle rive del fiume 34 Jarama. Grazie alla sua posizione geografica tra le montagne a nord di Madrid che gli conferisce un clima mite e alla bellezza dell'ambiente in cui si trova, accanto al fiume Jarama, oggi il complesso funziona come location per gli eventi. 35 Maiorca - Baleari Le isole Baleari sono un arcipelago del mar Mediterraneo occidentale, che forma una comunità autonoma della Spagna, composta da una sola provincia. Il capoluogo è Palma di Maiorca (Maiorca) mentre le lingue ufficiali sono il catalano e lo spagnolo. Le isole principali sono Maiorca, Minorca, Ibiza e Formentera, tutte popolari destinazioni turistiche ricche di alberghi e villaggi turistici. In senso stretto, Maiorca e Minorca sono le Isole Baleari vere e proprie, mentre Ibiza e Formentera appartengono alle isole Pitiuse, ma entrambi i gruppi vengono di solito indicati 36 come Baleari. L’antica fabbrica tessile Can Ribas L’antica fabbrica tessile Can Ribas è stata costruita nel 1851 nel quartiere La Soledat, zona che all’epoca si trovava al margine orientale della città e che nel corso degli anni è stata progressivamente inglobata nell’espansione di Palma di Maiorca. Lo stabilimento, costruito con un sistema molto semplice e spartano poiché doveva avere un carattere temporaneo, è stato oggetto nel tempo di una serie di ampliamenti e trasformazioni. È stato dismesso negli anni Settanta a causa dell’obsolescenza degli impianti, cessando la produzione di coperte in lana e lasciando di fatto un vuoto ingombrante all’interno della città. 37 Porta la firma dello studio spagnolo di Jaime Ferrer Forés l’intervento di recupero e rivitalizzazione della fabbrica Can Ribas, nell’ambito di un più ampio programma di riqualificazione della zona La Soledat, che prevede il recupero del patrimonio storico dell’area, il soddisfacimento del fabbisogno residenziale, l’integrazione fra l’ex area industriale e le nuove residenze. Il progetto di recupero e ristrutturazione è stato condotto con l’obiettivo di aprire la vecchia area industriale al resto del quartiere, rispettando la storia degli elementi di maggior pregio architettonico, che sono stati restaurati e integrati nel contesto urbano circostante. Lo stesso spazio che separa la fabbrica dalla nuova via Brotad è stato ripensato come spazio pubblico di connessione e dialogo tra vecchio e nuovo: una vera e propria piazza dotata di 38 verde e arredo urbano. 39 Santa Cruz de Tenerife - Canarie Le Isole Canarie sono un grande arcipelago di sette isole maggiori e due isole minori, tutte di origine vulcanica, situate nell'Oceano Atlantico al largo dell'Africa nordoccidentale, e formano una comunità autonoma della Spagna. La capitale è condivisa tra Santa Cruz de Tenerife e Las Palmas de Gran Canaria; fino al 1927 la capitale canaria era soltanto Santa Cruz. 40 Espacio Cultural El Tanque: la storia della Refinería de Tenerife Nell’aprile del 1920, il governo municipale di Santa Cruz, presieduto dal sindaco Garcia Sanabria, approvò il progetto dell’ingegnere Ochoa Benjumea, e dieci anni dopo venne concessa la licenza dall’amministrazione locale. Così il 27 novembre 1930 venne inaugurata la Refinería de Tenerife della Compañía Española de Petróleos (Cepsa), la prima aperta in Spagna. Da quel momento ebbe inizio la metamorfosi della città. Era il 1951 quando il serbatoio 69 venne installato all’interno del complesso industriale. 41 Di questo complesso, alla fine del 1995 erano rimasti in piedi solo due serbatoi, il 68 ed il 69, ben presto venne demolito anche il serbatoio 68 ed il serbatoio 69 oggi è tutto ciò che rimane come simbolo di un momento storico dell’isola. Oggi l’attività della Refinería de Tenerife prosegue all’interno dello stabilimento industriale più grande ed importante delle isole Canarie. Rimasto integro il serbatoio 69, l’allora Presidente del Consiglio dell’Isola e ingegnere di professione, Adán Martin, che conosceva la bellezza di quei serbatoi all’interno, ha reso più facile comprendere l’idea di trasformarlo in uno spazio culturale. Inaugurato il 17 luglio del 1997 con il nome di Espacio Cultural El Tanque, il serbatio 69 rinasce come spazio culturale dedicato alle 42 produzioni contemporanee e d’avanguardia e alle espressioni artistiche alternative. Fin dalla sua apertura, lo spazio ha ospitato un gran numero di eventi musicali, teatrali, audiovisivi, danza, mostre e produzioni multimediali, molti creati appositamente per questo spazio sottolineando le enormi potenzialità del vecchio serbatoio di carburante. Postmoderno, capace di promuovere eventi culturali non convenzionali, El Tanque è divenuto una cerniera tra il passato e il futuro della città. Il progetto di riconversione si è basato sulla conservazione delle linee essenziali del serbatoio, al 43 fine di mettere in mostra l’esemplarità di un pezzo unico del patrimonio industriale. Sitografia • La Spagna - Cenni storici https://it.wikipedia.org/wiki/Spagna • L’Archeologia Industriale http://www.officinelenzi.it/archeologia-industriale/ • Le Vías Verdes http://www.viasverdes.com/principal.asp http://users.unimi.it/agra/ingag/greenways/italian/ferrovie/esperienze_estere.htm http://www.spain.info/it/reportajes/las_vias_verdes_otra_forma_de_conocer_espa na.html http://www.affittivacanze-spagna.it/Cadice-provincia/articoli/il-bici-lungo-la-viaverde-de-la-sierra-cadiz-siviglia • Catalogna https://it.wikipedia.org/wiki/Catalogna CaixaForum Barcelona https://it.wikipedia.org/wiki/CaixaForum_Barcelona http://www.portalturismohotel.com/caixa-forumbarcellona.htmhttp://it.123rf.com/photo_22027369_casaramona-torre-exfabbrica-tessile-art-nouveau-1911-barcellona--catalogna-spagna.html mNACTEC – Museu Nacional de la Ciència i de la Tècnica de Catalunya http://www.crespidadda.it/category/archeologia-industriale-nel-mondo https://es.wikipedia.org/wiki/Museo_de_la_Ciencia_y_de_la_Técnica_de_Ca taluña http://www.guiadelocio.com/barcelona/arte/terrassa/museo-de-laciencia-y-la-tecnica-de-cataluna-mnactec • Catalogna National Barcelona http://www.archilovers.com/projects/142091/el-nacional.html#info http://barcelonapaseodegracia.com/IT/product/el-nacional-barcelona/ http://www.visitarebarcellona.com/el-nacional-il-tempio-gastronomico-dibarcellona/ http://www.vadebarcelona.com/2014/11/el-nacional-un-restaurante-de.html http://noticias.infurma.es/contract/el-nacional-un-antiguo-garaje-modernistade-barcelona-convertido-en-multiespacio-gastronomico-por-lazaro-rosaviolan/25870 • Paesi Baschi https://it.wikipedia.org/wiki/Paesi_Baschi Guggenheim Museum Bilbao http://www.guggenheim-bilbao.es/en/the-building/ http://www.architettiroma.it/archweb/notizie/9775.aspx http://www.bilbao.it/turismo/musei/museo-guggenheim/storia-museo/ http://www.spagna.cc/museo_guggenheim_bilbao_spagna.html http://www.settemuse.it/arte/musei_guggenheim_bilbao.htm https://it.wikipedia.org/wiki/Guggenheim_Museum_Bilbao Tabakalera - centro culturale http://www.artribune.com/2015/08/tabacco-cultura-contemporanea-extabacchificio-paesi-baschi-riapre-attrezzati-laboratori-multimediali-workshop45 residenze-internazionali/ Tabakalera - centro culturale http://arte.sky.it/2015/09/ex-tabacchificio-centro-culturale-internazionale-paesibaschi/ http://www.tabakalera.eu/es/quienes-somos/historia https://es.wikipedia.org/wiki/Tabakalera • Andalusia https://it.wikipedia.org/wiki/Andalusia Cable Ingléshttp://www.turismodealmeria.org/es/motivo-tematico/el-cableingles_24 https://es.wikipedia.org/wiki/Cable_Inglés Le fornaci di Lucainena de las Torres http://it.livegreenblog.com/materiali/riuso-e-riciclo-delland39archeologiaindustriale-studio-castillo/miras-9101/ http://www.patrimoniointeligente.com/el-castillo-de-huercal-overa-abre-suspuertas/ http://www.rutasconhistoria.es/loc/castillo-de-huercal-overa https://dnewblog.wordpress.com/2013/06/14/restauracion-de-torre-nazaricastillo-miras-arquitectos-huercal-overa-almeria/ • Comunità di Madrid https://it.wikipedia.org/wiki/Madrid_(comunità_autonoma) Vecchio mulino di Torremocha de Jarama http://www.bolare.com/index.php/clientes/otros/8-fincas/24-finca-la-fabricade-harinas http://www.madrimasd.org/cienciaysociedad/patrimonio/rutas/arqueologia/co mun/galeria_fotos/Galeria.asp?clasi=arqinv 46 • Baleari – Maiorca https://it.wikipedia.org/wiki/Isole_Baleari L’antica fabbrica tessile Can Ribas http://www.archiportale.com/news/2013/06/architettura/palma-di-maiorcacan-ribas-by-jaime-ferrer-forés_34081_3.html http://mallorcaphotoblog.com/2011/10/25/protected-housing-in-can-ribas/ http://www.architetti.com/ricucire-il-tessuto-urbano-recupero-dellamanifattura-can-ribas-a-palma-de-mallorca.html https://books.google.it/books?id=WPLhAgAAQBAJ&pg=PA168&lpg=PA168&d q=fabbrica+tessile+can+ribas+palma+de+maiorca&source=bl&ots=6372U8B7M&sig=I8ZoG4y55l-0JTlhFScONifBZU&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwj64MPV63JAhXIORQKHQO1AGYQ6AEIKzAC#v=onepage&q=fabbrica%20tessile%20can %20ribas%20palma%20de%20maiorca&f=false • Canarie - Santa Cruz de Tenerife https://it.wikipedia.org/wiki/Isole_Canarie Espacio Cultural El Tanque http://archeologiaindustriale.net/3929_espacio-cultural-el-tanque-di-tenerifeisole-canarie/ http://www.earchitect.co.uk/images/jpgs/spain/the_tank_santa_cruz_de_tenerife_m12021 2_hs2.jpg 47