_ËTÜv{xÉÄÉz|t
\ÇwâáàÜ|tÄx |Ç fÑtzÇtA
Di Rosanna Rispoli
1
Indice
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
La Spagna
L’Archeologia Industriale
Le Vías Verdes
Catalogna
CaixaForum Barcelona
mNACTEC – Museu Nacional de la Ciència i de la Tècnica de Catalunya
El National Barcelona
Paesi Baschi
Guggenheim Museum Bilbao
Tabakalera - centro culturale
Andalusia
El Cable Inglés
Le fornaci di Lucainena de las Torres
Comunità di Madrid
Vecchio mulino di Torremocha de Jarama
Baleari – Maiorca
L’antica fabbrica tessile Can Ribas
Canarie - Santa Cruz de Tenerife
Espacio Cultural El Tanque
Sitografia
Slide
Slide
Slide
Slide
Slide
Slide
Slide
Slide
Slide
Slide
Slide
Slide
Slide
Slide
Slide
Slide
Slide
Slide
Slide
Slide
2
3
4
5
8
9
12
16
18
19
22
26
27
28
31
32
34
35
38
39
42
- Capitale: Madrid
- Superficie:
505.519 km²
- Popolazione:
47.199.000 abitanti
3
L’Archeologia Industriale
Alcune strutture industriali del nostro passato relativamente recente (1900)
appaiono ai nostri occhi come decisamente artistiche, interessanti, particolari.
Già negli anni ’60 l’opinione pubblica cominciò ad opporsi alla demolizione di alcune
strutture industriali, comprendendo l’importanza storica, culturale e artistica di
certe costruzioni. Solo alla fine degli anni Settanta e agli inizi degli anni Ottanta
l’interesse per la disciplina dell’Archeologia Industriale ha iniziato a diffondersi in
Spagna e si è assistito non solo alla salvaguardia delle ex aree industriali, ma anche
alla loro valorizzazione e riconversione.
Il TICCIH (Comitato internazionale per la
conservazione del patrimonio industriale)
è un'organizzazione internazionale
fondata nel 1973, volta a preservare il
patrimonio culturale del settore
industriale, tra cui archeologia industriale.
TICCIH Spagna è stata fondata nel 2003 e
ha una relazione con oltre quaranta
sezioni TICCIH nel mondo. I suoi obiettivi
sono di promuovere la conservazione, la ricerca, la storia, la documentazione,
l’archeologia industriale e la valorizzazione del patrimonio industriale.
In Spagna ci sono ben 6.000 km di linee ferroviarie abbandonate, la
maggior parte delle quali mai completate. Nei i decenni successivi la
guerra Civile, la maggior parte di queste linee rimaste abbandonate e
in rovina, è stata lentamente inghiottita dalla natura circostante. Così
all'inizio degli anni '90 è stato avviato il programma Vías Verdes che
mira a sviluppare una rete di percorsi riservati al traffico non
motorizzato usando proprio le linee ferroviarie dismesse.
5
6
L'ampia rete di vie ferroviarie in disuso è stata progressivamente
trasformata in una risorsa turistica e naturalistica. Fin dall’inizio
questo programma ha visto una stretta cooperazione tra i diversi
settori dell’amministrazione pubblica, le compagnie ferroviarie,
gruppi di cittadini e varie associazioni.
Il programma è coordinato
dalla Fundacíon de los
Ferrocarriles Españoles che
nel 1992, aveva svolto un
inventario delle linee
ferroviarie non utilizzate
presenti nel paese, da cui
scaturì la presenza di 98
linee dismesse aventi una
lunghezza complessiva di
5.764 km, a cui si aggiungevano altre 89 vecchie
ferrovie utilizzate come raccordi da miniere e
industrie ed aventi un’estensione di 1.920 km.
7
Alla fine del 1993 iniziarono le prime realizzazioni concrete. I primi
progetti furono sviluppati direttamente dalla fondazione, oggi tutti i
progetti sono portati avanti dagli enti locali, sotto la supervisione
della fondazione stessa. Dal 1995 il programma è stato finanziato dal
nuovo Ministero dell’Ambiente, insieme a diverse autorità
locali e regionali. Le linee ferroviarie hanno dato vita a percorsi facili
e non troppo
impegnativi dal
punto di vista
fisico, che
attraversano
molto spesso
aree isolate di
grande bellezza
naturale.
8
Il programma Vias Verdes ha
celebrato il suo ventesimo
anniversario nel 2013, con un
bilancio decisamente positivo: oltre
2.000 km di binari in disuso già
convertiti, che danno forma a 102
percorsi distinti sparsi per tutto il
territorio spagnolo.
L'iniziativa, volta a promuovere il turismo ecologico nelle aree
rurali del Paese, è ancora in via di completamento.
…In Italia
9
Catalogna
La Catalogna è una comunità autonoma spagnola situata all'estremità nordorientale della penisola iberica, tra i Pirenei e il Mediterraneo. Essa è composta da
quattro province: Barcellona che è il capoluogo, Girona, Lleida e Tarragona.
L’evoluzione industriale della
Catalogna si è avuta all’interno di
un’area ben definita ed è stata
caratterizzata dallo sfruttamento
oculato dell’energia a disposizione:
l’acqua.
A differenza dei principali centri
industriali dell’epoca, in Catalogna
Terrassa
non si sviluppò la grande industria
dei metalli a causa della scarsità di
carbone e ferro.
L’area pertanto è ricca di
insediamenti industriali, denominati
“colonie industriali”, lungo l’intero
corso dei fiumi, in particolare il Ter e
il Llobregat.
10
CaixaForum Barcelona
CaixaForum Barcelona è un centro culturale creato dalla Caixa d'Estalvis i Pensions
di Barcellona nell'ambito della sua fondazione culturale (Fondazione "La Caixa"). È
pensato per ogni tipo di pubblico e conta su di un'ampia offerta sociale, culturale ed
educativa.
Si trova alle falde di Montjuïc a Barcellona e occupa l'antica Fàbrica Casaramona,
spazio considerato l'ultimo gioiello dell'edilizia industriale del novecento.
Casimir Casaramona i Puigcercós proprietario della fabbrica tessile omonima, in
seguito all'incendio che distrusse i fabbricati, commissionò a Josep Puig i Cadafalch
un edificio moderno capace di rispondere a tutte le esigenze tecniche del tempo con
una attenzione particolare alla sicurezza incendi, infatti la fabbrica venne dotata di
due torri cisterne per l'acqua.
11
La fabbrica Casaramona venne costruita con i criteri dettati dal modernismo ovvero
con peculiarità costruttive.
Terminata nel 1911, il comune premiò l'edificio modernista come migliore
costruzione del 1912. L'inaugurazione si tenne l'anno successivo quando mori
Casimiro Casaramona e la fabbrica tessile rimase in funzione sino al 1920 per poi
essere utilizzata come caserma di polizia nel 1940.
Nel 1976 fu dichiarato Monumento Storico Nazionale sino a che CaixaForum comprò
l'edificio modernista per installare un complesso culturale con ampi saloni, un
laboratorio di Arte e sale di esposizioni destinate a collezioni di arte
contemporanea.
12
Per trasformare la fabbrica nell'attuale fondazione Caixaforum, Obra Social
Fundació la Caixa, si incaricarono gli architetti Roberto Luna, Javier Asarta, e
l'ingegnere Robert Brufau per creare un
seminterrato capace di contenere le
diverse sale espositive.
Inoltre, per dare una immagine consona
alla nuova destinazione dell'edificio, si
incaricò il celebre architetto giapponese
Arata Isozaki, di costruire un nuovo accesso
interpretato come una grande struttura in
vetro e acciaio.
L'entrata e il vestibolo.
13
mNACTEC – Museu Nacional de la
Ciència i de la Tècnica de Catalunya
Il cuore pulsante dell’intera area catalana è rappresentato dal mNACTEC – Museu
Nacional de la Ciència i de la Tècnica de Catalunya, situato in Terrassa. La sede del
Museo è in una ex fabbrica tessile nella Rambla de Egara, edificio che è uno dei
primi esempi di architettura modernista in Catalogna.
14
Alla fine del XIX secolo, tre industriali, Josep Aymerich, Paul Amat e Francisco Jover, si
associarono creando l’impresa Aymerich, Amat i Jover, dedicandosi alla produzione di
tessuti di lana. In un primo momento si stabilirono in alcuni capannoni e noleggiarono
uno dei "vapori" (macchina a vapore) esistenti in città. Tra 1905-1906 i tre decisero di
costruire un proprio “vapore”. Uno dei soci, Paul Amat, chiese ai suoi due compagni di
costituire una società giuridicamente distinta, a tutti gli effetti, dall’azienda tessile.
Così formarono una Società Anonima proprietaria dei locali. I lavori, diretti
dall'architetto Muncunill, iniziarono nel 1907 e terminarono a novembre del 1908. Nel
1920, parte dello spazio della fabbrica è stato affittato a varie aziende. L'attività cessò
nel 1976.
15
La denominazione di “vapore” si ha perché esso era utilizzato nella fabbrica come
forza per muovere le macchine; la macchina a vapore è ancora installata ed è una
delle principali attrazioni del museo.
L’insediamento produttivo del cotonificio
di Terrassa è stata acquistata dalla
Generalitat della Catalogna nel 1983.
Ora è il centro logistico e gestionale
dell’ampio sistema ecomuseale
denominato mNACTEC System che
comprende ben 25 sedi museali connesse
tra di loro, sia a livello organizzativoprogettuale, sia contenutistico.
16
17
El Nacional Barcelona
All'inizio l’edificio ospitò una straordinaria fabbrica tessile del 1870 ma un
incendio distrusse l'edificio originale che fu poi demolito e ricostruito da
Ramón M. Riudor nel 1892. Un documento del 1989 rivela che tra il 1870 e il
1900 lo spazio è stato adibito come teatro conosciuto con il nome di: Teatro
Español. In seguito è stato il negozio di un rivenditore di auto prima della
guerra civile, fino a diventare un vecchio e sgangherato garage degli anni 50
arredato in stile modernista.
18
Oggi il Nacional Barcelona unisce quattro diversi ristoranti e quattro bar e
permette alla città di godere delle ricette tradizionali di tutta la Penisola, preparate
con ingredienti di alta qualità e servite in un ambiente singolare.
Ha superficie di 2.400 m2 visibili su un totale di 3.500, il resto della superficie è
destinata alla cucina e ad aree riservate al personale. Ha una capacità di 770
persone ed è aperto 365 giorni l'anno. Il locale non lascia indifferenti: il favoloso
design interno è stato realizzato dalla società di Barcellona Violan Lázaro Rosa. Si
trova nel pieno del Passeig de Gràcia.
19
Paesi Baschi
I Paesi Baschi sono una comunità autonoma della Spagna nord orientale. Questa
regione, bagnata dal Mar Cantabrico ed avente come capoluogo Vitoria-Gasteiz, è
suddivisa nelle seguenti province (definite costituenti):
•Álava, capitale Vitoria-Gasteiz -> vanta un ricco patrimonio artistico;
•Guipúzcoa, capitale San Sebastián -> presenta un lungomare tra i più belli
d’Europa ed è una rinomata capitale gastronomica;
•Biscaglia, capitale Bilbao ->
ex-città industriale che negli
ultimi decenni si è aperta
al turismo.
Il museo Guggenheim di Bilbao
dimostra l’originale vitalità dei
Paesi Baschi, proiettati da un
passato di difficoltà economiche,
in cui i cantieri navali e le aziende
siderurgiche stavano
progressivamente chiudendo,
verso un’improvvisa ribalta di
20
fama mondiale.
Guggenheim Museum Bilbao
Il Guggenheim Museum Bilbao è un museo di arte contemporanea situato in un
edificio progettato dall'architetto canadese Frank O. Gehry. Il Guggenheim di Bilbao è
uno dei vari musei della Fondazione Solomon R. Guggenheim.
Il museo, inaugurato nel 1997, è stato costruito in 4 anni nel punto esatto in cui
sorgeva un ex cantiere navale affacciato sul fiume Nervión, nel contesto di
rivitalizzazione della città di Bilbao e della provincia di Vizcaya (Biscaglia) intrapreso
dall'amministrazione pubblica dei Paesi Baschi. Sin dalla sua apertura il museo si è
trasformato in un'importantissima attrazione turistica, richiamando visitatori da
numerosi paesi del mondo; diventando così il simbolo della Città di Bilbao nel mondo.
21
Ricca di montagne di ferro, dotata di ferrovie e di un porto eccellente, Bilbao si era
espansa e aveva prosperato alla fine del XIX secolo grazie alle sue officine
metallurgiche e i suoi cantieri navali. Le miniere di ferro pian piano si esaurirono, i
cantieri navali si trasferirono e ciò che
rimaneva della prosperità di Bilbao era un
lungo fiume di arrugginite piattaforme e
spettrali magazzini fatiscenti. Nel primo
anno di vita il Guggenheim ha attirato
circa 100 mila visitatori al mese. In seguito
il tasso delle presenze si è assestato a
quasi un milione di visitatori l’anno.
Visto dall'alto l'edificio ha la forma di un
22
fiore.
L'edificio, visto dal fiume, sembra avere la forma di una nave, rendendo così
omaggio alla città portuale nella quale si trova. I pannelli brillanti assomigliano
alle squame di un pesce, e ricordano le influenze delle forme organiche presenti
in molte opere di Gehry.
23
Tabakalera: centro culturale
A Donostia-San Sebastián, ad appena 100 chilometri dalla creatura architettonica di
Frank O. Gehry, vi è il centro per la creazione di cultura contemporanea Tabakalera.
Dopo quasi un secolo di attività (dal 1913 al 2003) nella fabbricazione industriale di
tabacco e quattro anni di lavori di riqualificazione, l’ex tabacchificio di oltre 13mila
metri quadri, è di nuovo aperto al pubblico.
L’edificio, di proprietà statale e costruito su un terreno comunale, conobbe la sua
epoca d'oro negli anni '20, con la produzione meccanizzata di sigarette e sigari.
Nella seconda metà degli anni sessanta, la fabbrica ha vissuto un altro
rinnovamento tecnologico e ha raggiunto 250 milioni di confezioni all'anno .
24
Dopo aver privatizzato l'operazione di tabacco in Spagna, la nuova società -Altadisha chiuso otto dei suoi stabilimenti, tra cui San Sebastian nel 2003. In questa
situazione, il Comune di San Sebastian, il Consiglio Provinciale di Gipuzkoa e il
governo basco hanno comprato l'edificio per trasformarlo in un centro
internazionale della cultura.
Da aprile 2011 a settembre 2015 edificio Tabakalera è stato in costruzione.
L'obiettivo di questo intervento è stato di adattare il vecchio tabacchificio alle
esigenze del centro di cultura contemporanea. Le modifiche più evidenti si sono
verificate nella costruzione. Finora, la facciata principale è rimasto com'era, al fine
di preservare il carattere dell'edificio. Per convertire la vecchia fabbrica di tabacco
in centro di cultura contemporanea, si è aperto l'edificio alla città eliminando le
25
recinzioni, muri e creando una strada interna di libera circolazione.
26
L' edificio ha una superficie di 37.000 metri quadrati suddivisi in cinque piani e un
nuovo ingresso principale. Accanto ad essa vi è uno spazio che conserva le
caratteristiche originali dell'edificio e rappresenta la memoria di esso.
Tabakalera guarda al futuro con l’obbiettivo di affermarsi nel panorama
internazionale come centro culturale trasversale, specializzato nella
produzione, nella ricerca e nell’esposizione delle arti visive, della cultura digitale,
del design, del video e della musica. L’inaugurazione è stata anche l’occasione per
presentare al pubblico un progetto sulla storia del tabacchificio, realizzato da un
gruppo di artisti, assieme ad ex impiegati della fabbrica.
27
Andalusia
L'Andalusìa è composta da otto
province: Almería, Cadice,
Cordova, Granada, Huelva, Jaén,
Málaga e Siviglia, dove si trova il
capoluogo della comunità
autonoma dell'Andalusia.
Lucainena de las Torress
28
El Cable Inglés
Ad Almeria vi è il cosiddetto Cable Inglés, un approdo della società mineraria
"The Alquife Miniere e Railway Company Limited" e esempio di architettura di
ferro nel primo Novecento. La sua costruzione, completata nel 1904, unì la
stazione con il porto. Si compone di due parti: l’accesso che collega la stazione
ferroviaria con il porto, e il molo stesso attraverso cui i treni potrebbero scaricare
direttamente nella stiva delle navi. Nel 1998 è stato dichiarato Bene di Interesse
Culturale dell’Andalusia per i suoi valori storici, simbolici ed estetici.
Si prevede che ospiterà un centro espositivo, un ristorante e un complesso
ricreativo, oltre a fornire un belvedere in cima.
29
Le fornaci di Lucainena de las Torres
Nel XIX secolo gli affioramenti di minerale di ferro a Lucainena de las Torres hanno
attirato l'attenzione di speculatori, ma senza mezzi di trasporto adeguati, non è
stato possibile sfruttare economicamente questo giacimento. Nel 1893 de la Sota,
proprietario della società mineraria Setares e il commerciante tedesco Otto Kreizner
e Losser, propongono all’ingegnere Borner lo sfruttamento delle miniere in
Lucainena. Così i tre fondano a Bilbao "La Società Mineraria della Sierra Alhamilla”.
In tre anni viene costruita una ferrovia dalla Lucainena alla baia di Agua Amarga,
dove sono stati installati il deposito minerario e una piattaforma in mare aperto.
Mentre avanzavano nello sfruttamento, è apparso meno ossido e molto meno
carbonato di ferro che doveva essere bruciato in forni speciali per acquisire tenore
30
richiesta dall'industria siderurgica.
RUOLO DEI FORNI NELL’ANTICHITA’
La vecchia Compagnia Mineraria della
Sierra Alhamilla nel 1900 inizia la
costruzione di due nuovi forni vicino
alla stazione Lucainena e un anno dopo
di altri sei. Si stima che ogni forno era
alto circa 20m e la sua capacità era di
50 tonnellate di minerale al giorno.
CRISI MINERARIA
Lo sfruttamento delle miniere era in declino a
causa della crisi siderurgica europea e spagnola
durata alcuni anni. Dopo una leggera ripresa,
l’impresa nel 1931 sospese temporaneamente la
circolazione della ferrovia. Dopo la guerra civile la
circolazione riprese fino 1942, anno in cui lo
sfruttamento cessò e furono demoliti gli impianti,
sia minerari che ferroviari.
31
RISTRUTTURAZIONE DEI FORNI E FUNZIONE ATTUALE
In occasione della “I Giornata Tecnica delle Vie Verdi”, furono mostrati i progetti
preparati dall'architetto Dott. Luis Castillo, di ciò che aveva intenzione di fare dei
forni, dimostrando che l’importanza del passato all'interno della Vía Verde poteva
essere un forte fattore turistico. Così i lavori di ristrutturazione sono iniziati a metà
del 2010 a carico della società Rehabitec. Il 27 marzo 2011 è stata inaugurata la
ristrutturazione dei forni di calcinazione Lucainena de las Torres.
Uno dei forni ha recuperato la sua
struttura originale, gli altri sono stati
sottoposti a lavori di manutenzione per
impedire il deterioramento. Il forno
rinnovato raggiunge un'altezza di 20 metri
ed è dotato di una scala attraverso la
quale si accede alla parte superiore e da lì
a un corridoio da cui si può vedere un
ampio panorama sia degli altri forni che
dell'ambiente circostante.
Oggi il sito è inserito nel programma
turistico della zona rivolto alla storia dei
popoli interni dell’Almeria e collegato ad
un turismo minerario, ferroviario e verde.
32
Comunità di Madrid
La Comunità
Autonoma di Madrid
è una delle 17
comunità autonome
della Spagna, e al
contempo l'ente che
svolge le funzioni di
ambito provinciale.
Situata nel centro
della nazione,
contiene la città di
Madrid che è il
capoluogo della
comunità autonoma,
nonché la capitale
spagnola. Più di metà
della popolazione vive
nella capitale.
33
La Antigua Fábrica de Harinas di
Torremocha de Jarama
Appena fuori Torremocha vi è la Antigua Fábrica de Harinas le cui origini risalgono
alla fine del XIX secolo, essa è costruita su un mulino medievale.
Con la confisca di Mendizabal passò in mani private che lo convertirono in un
complesso idraulico dedicato alla preparazione di farina, conservando il vecchio
mulino. Il declino dell’attività si ebbe negli anni ’70.
Con il restauro il proprietario è riuscito a ridare al posto lo splendore e la bellezza dei
tempi passati. Si tratta di un insieme di edifici di uso prevalentemente agricolo, che
mette in luce una torre con archi, attorno alla quale vi sono altri edifici. Il complesso
è attraversato interamente da bellissimi canali naturali e grandi giardini.
L'attività di molitura
era un'attività
importante della
città come mostrano
le dimensioni delle
vecchie fabbriche
che sorsero intorno
all'edificio originale
sulle rive del fiume
34
Jarama.
Grazie alla sua posizione geografica tra le montagne a nord di Madrid che gli
conferisce un clima mite e alla bellezza dell'ambiente in cui si trova, accanto
al fiume Jarama, oggi il complesso funziona come location per gli eventi.
35
Maiorca - Baleari
Le isole Baleari sono un arcipelago del mar Mediterraneo occidentale, che forma una
comunità autonoma della Spagna, composta da una sola provincia. Il capoluogo è
Palma di Maiorca (Maiorca) mentre le lingue ufficiali sono il catalano e lo spagnolo.
Le isole principali sono Maiorca, Minorca, Ibiza e Formentera, tutte popolari
destinazioni
turistiche ricche
di alberghi e
villaggi turistici.
In senso stretto,
Maiorca e Minorca
sono le Isole
Baleari vere e
proprie, mentre
Ibiza e Formentera
appartengono
alle isole Pitiuse,
ma entrambi i
gruppi vengono
di solito indicati
36
come Baleari.
L’antica fabbrica tessile Can Ribas
L’antica fabbrica tessile Can Ribas è stata costruita nel 1851 nel quartiere La
Soledat, zona che all’epoca si trovava al margine orientale della città e che nel corso
degli anni è stata progressivamente inglobata nell’espansione di Palma di Maiorca.
Lo stabilimento, costruito
con un sistema molto
semplice e spartano
poiché doveva avere un
carattere temporaneo, è
stato oggetto nel tempo di
una serie di ampliamenti e
trasformazioni. È stato
dismesso negli anni
Settanta a causa
dell’obsolescenza degli
impianti, cessando la
produzione di coperte in
lana e lasciando di fatto
un vuoto ingombrante
all’interno della città.
37
Porta la firma dello studio spagnolo di Jaime Ferrer Forés l’intervento di recupero e
rivitalizzazione della fabbrica Can Ribas, nell’ambito di un più ampio programma di
riqualificazione della zona La Soledat, che prevede il recupero del patrimonio storico
dell’area, il soddisfacimento del fabbisogno residenziale, l’integrazione fra l’ex area
industriale e le nuove residenze. Il progetto di recupero e ristrutturazione è stato
condotto con l’obiettivo di aprire la vecchia area industriale al resto del quartiere,
rispettando la storia
degli elementi di
maggior pregio
architettonico, che sono
stati restaurati e
integrati nel contesto
urbano circostante.
Lo stesso spazio che
separa la fabbrica dalla
nuova via Brotad è stato
ripensato come spazio
pubblico di connessione
e dialogo tra vecchio e
nuovo: una vera e
propria piazza dotata di
38
verde e arredo urbano.
39
Santa Cruz de Tenerife - Canarie
Le Isole Canarie sono un
grande arcipelago di
sette isole maggiori e
due isole minori, tutte di
origine vulcanica, situate
nell'Oceano Atlantico al
largo dell'Africa nordoccidentale, e formano
una comunità autonoma
della Spagna. La capitale
è condivisa tra Santa
Cruz de Tenerife e Las
Palmas de Gran Canaria;
fino al 1927 la capitale
canaria era soltanto
Santa Cruz.
40
Espacio Cultural El Tanque: la storia
della Refinería de Tenerife
Nell’aprile del 1920, il governo municipale di Santa Cruz, presieduto dal sindaco
Garcia Sanabria, approvò il progetto dell’ingegnere Ochoa Benjumea, e dieci anni
dopo venne concessa la licenza dall’amministrazione locale. Così il 27 novembre
1930 venne inaugurata la Refinería de Tenerife della Compañía Española de
Petróleos (Cepsa), la prima aperta in Spagna. Da quel momento ebbe inizio la
metamorfosi della città. Era il 1951 quando il serbatoio 69 venne installato
all’interno del complesso industriale.
41
Di questo complesso, alla fine del 1995 erano rimasti in piedi solo due serbatoi, il 68
ed il 69, ben presto venne demolito anche il serbatoio 68 ed il serbatoio 69 oggi è
tutto ciò che rimane come simbolo di un momento storico dell’isola.
Oggi l’attività della Refinería de Tenerife prosegue all’interno dello stabilimento
industriale più grande ed importante delle isole Canarie. Rimasto integro il serbatoio
69, l’allora Presidente del
Consiglio dell’Isola e
ingegnere di professione,
Adán Martin, che
conosceva la bellezza di
quei serbatoi all’interno,
ha reso più facile
comprendere l’idea di
trasformarlo in uno
spazio culturale.
Inaugurato il 17 luglio del
1997 con il nome di
Espacio Cultural El
Tanque, il serbatio 69
rinasce come spazio
culturale dedicato alle
42
produzioni contemporanee e d’avanguardia e alle espressioni artistiche
alternative.
Fin dalla sua
apertura, lo spazio
ha ospitato un
gran numero di
eventi musicali,
teatrali,
audiovisivi, danza,
mostre e
produzioni
multimediali,
molti creati
appositamente
per questo spazio
sottolineando le
enormi
potenzialità del
vecchio serbatoio
di carburante.
Postmoderno, capace di promuovere eventi culturali non convenzionali, El Tanque
è divenuto una cerniera tra il passato e il futuro della città. Il progetto di
riconversione si è basato sulla conservazione delle linee essenziali del serbatoio, al
43
fine di mettere in mostra l’esemplarità di un pezzo unico del patrimonio industriale.
Sitografia
• La Spagna - Cenni storici https://it.wikipedia.org/wiki/Spagna
• L’Archeologia Industriale http://www.officinelenzi.it/archeologia-industriale/
• Le Vías Verdes http://www.viasverdes.com/principal.asp
http://users.unimi.it/agra/ingag/greenways/italian/ferrovie/esperienze_estere.htm
http://www.spain.info/it/reportajes/las_vias_verdes_otra_forma_de_conocer_espa
na.html
http://www.affittivacanze-spagna.it/Cadice-provincia/articoli/il-bici-lungo-la-viaverde-de-la-sierra-cadiz-siviglia
• Catalogna https://it.wikipedia.org/wiki/Catalogna
CaixaForum Barcelona
https://it.wikipedia.org/wiki/CaixaForum_Barcelona
http://www.portalturismohotel.com/caixa-forumbarcellona.htmhttp://it.123rf.com/photo_22027369_casaramona-torre-exfabbrica-tessile-art-nouveau-1911-barcellona--catalogna-spagna.html
mNACTEC – Museu Nacional de la Ciència i de la Tècnica de Catalunya
http://www.crespidadda.it/category/archeologia-industriale-nel-mondo
https://es.wikipedia.org/wiki/Museo_de_la_Ciencia_y_de_la_Técnica_de_Ca
taluña http://www.guiadelocio.com/barcelona/arte/terrassa/museo-de-laciencia-y-la-tecnica-de-cataluna-mnactec
• Catalogna
National Barcelona
http://www.archilovers.com/projects/142091/el-nacional.html#info
http://barcelonapaseodegracia.com/IT/product/el-nacional-barcelona/
http://www.visitarebarcellona.com/el-nacional-il-tempio-gastronomico-dibarcellona/
http://www.vadebarcelona.com/2014/11/el-nacional-un-restaurante-de.html
http://noticias.infurma.es/contract/el-nacional-un-antiguo-garaje-modernistade-barcelona-convertido-en-multiespacio-gastronomico-por-lazaro-rosaviolan/25870
• Paesi Baschi https://it.wikipedia.org/wiki/Paesi_Baschi
Guggenheim Museum Bilbao
http://www.guggenheim-bilbao.es/en/the-building/
http://www.architettiroma.it/archweb/notizie/9775.aspx
http://www.bilbao.it/turismo/musei/museo-guggenheim/storia-museo/
http://www.spagna.cc/museo_guggenheim_bilbao_spagna.html
http://www.settemuse.it/arte/musei_guggenheim_bilbao.htm
https://it.wikipedia.org/wiki/Guggenheim_Museum_Bilbao
Tabakalera - centro culturale
http://www.artribune.com/2015/08/tabacco-cultura-contemporanea-extabacchificio-paesi-baschi-riapre-attrezzati-laboratori-multimediali-workshop45
residenze-internazionali/
Tabakalera - centro culturale
http://arte.sky.it/2015/09/ex-tabacchificio-centro-culturale-internazionale-paesibaschi/ http://www.tabakalera.eu/es/quienes-somos/historia
https://es.wikipedia.org/wiki/Tabakalera
• Andalusia https://it.wikipedia.org/wiki/Andalusia
Cable Ingléshttp://www.turismodealmeria.org/es/motivo-tematico/el-cableingles_24 https://es.wikipedia.org/wiki/Cable_Inglés
Le fornaci di Lucainena de las Torres
http://it.livegreenblog.com/materiali/riuso-e-riciclo-delland39archeologiaindustriale-studio-castillo/miras-9101/
http://www.patrimoniointeligente.com/el-castillo-de-huercal-overa-abre-suspuertas/
http://www.rutasconhistoria.es/loc/castillo-de-huercal-overa
https://dnewblog.wordpress.com/2013/06/14/restauracion-de-torre-nazaricastillo-miras-arquitectos-huercal-overa-almeria/
• Comunità di Madrid https://it.wikipedia.org/wiki/Madrid_(comunità_autonoma)
Vecchio mulino di Torremocha de Jarama
http://www.bolare.com/index.php/clientes/otros/8-fincas/24-finca-la-fabricade-harinas
http://www.madrimasd.org/cienciaysociedad/patrimonio/rutas/arqueologia/co
mun/galeria_fotos/Galeria.asp?clasi=arqinv
46
• Baleari – Maiorca https://it.wikipedia.org/wiki/Isole_Baleari
L’antica fabbrica tessile Can Ribas
http://www.archiportale.com/news/2013/06/architettura/palma-di-maiorcacan-ribas-by-jaime-ferrer-forés_34081_3.html
http://mallorcaphotoblog.com/2011/10/25/protected-housing-in-can-ribas/
http://www.architetti.com/ricucire-il-tessuto-urbano-recupero-dellamanifattura-can-ribas-a-palma-de-mallorca.html
https://books.google.it/books?id=WPLhAgAAQBAJ&pg=PA168&lpg=PA168&d
q=fabbrica+tessile+can+ribas+palma+de+maiorca&source=bl&ots=6372U8B7M&sig=I8ZoG4y55l-0JTlhFScONifBZU&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwj64MPV63JAhXIORQKHQO1AGYQ6AEIKzAC#v=onepage&q=fabbrica%20tessile%20can
%20ribas%20palma%20de%20maiorca&f=false
• Canarie - Santa Cruz de Tenerife https://it.wikipedia.org/wiki/Isole_Canarie
Espacio Cultural El Tanque
http://archeologiaindustriale.net/3929_espacio-cultural-el-tanque-di-tenerifeisole-canarie/
http://www.earchitect.co.uk/images/jpgs/spain/the_tank_santa_cruz_de_tenerife_m12021
2_hs2.jpg
47