Viale Kennedy 4 90014 Casteldaccia (PA) www.ingegneriasolazzo.it IL GUGGENHEIM MUSEUM BILBAO Il Guggenheim Museum Bilbao è uno degli elementi portanti di un più ampio programma di sviluppo della città basca mirato a recuperare e rinnovare Bilbao, quarta città per grandezza della Spagna e uno dei più importanti porti europei, per poterla proporre come metropoli internazionale e nuovo punto di riferimento dei flussi commerciali, turistici e culturali, rivitalizzando in questo modo l’intera regione basca afflitta da un’economia in recessione e dalla minaccia del terrorismo separatista dell’ETA. La situazione economica di Bilbao negli anni Ottanta si era fatta drammatica in quanto la principale fonte economica, l’industria legata ai trasporti marittimi, era entrata in una crisi irreversibile e così, dopo avere studiato le possibili soluzioni, l’Amministrazione dei Paesi Baschi, anziché tentare di salvare le industrie, optò per Ingegneria Solazzo S.r.l. – Viale Kennedy 4 - 90014 Casteldaccia (PA) – Tel/Fax: 091.941857 – e-mail: [email protected] 1 un’inversione di rotta totale negli investimenti passando ad una terziarizzazione della città. Questa decisione, quando fu presa, risuonò come una sfida al limite dell’azzardo, basti pensare che quando Ghery presentò i primi disegni e il plastico del museo nell’edificio della Borsa di Bilbao, gli invitati furono costretti a passare fra due ali di lavoratori in sciopero e disoccupati che gridavano: “Ladroni!” Meno musei e più Lavoro”. Comunque le autorità basche, consapevoli dell’importanza del progetto, portarono avanti la loro decisione, in contro tendenza rispetto all’opinione pubblica, ma consapevoli della notevole portata del progetto. Oltretutto il museo, si inseriva all’interno di un vasto programma di riassetto urbanistico e di ristrutturazione architettonica di Bilbao. In particolare, si proponeva di trasformare e rivitalizzare l’area urbana a contatto con il fiume Nervion, da sempre anima e spirito vitale dell’articolazione della città. Il fine ultimo di questa attività urbanistica è stato il recupero e la riqualificazione di vasti settori urbani ormai abbandonati dalle attività industriali, sedi di scali ferroviari da spostare, aree dismesse in genere. L’origine del progetto del Museo risale al febbraio 1991, quando, le autorità basche, contattarono per la prima volta la “Salomon R. Guggenheim Foudation” per proporle di partecipare al progetto di rilancio della città di Bilbao. Nel dicembre dello stesso anno venne firmato il primo accordo tra il Governo locale Basco e la Fondazione Guggenheim per lo sviluppo congiunto del progetto del Guggenheim di Bilbao, la cui prima pietra fu posta il 23 ottobre 1993. A questo periodo risale anche la sottoscrizione dell’accordo sui termini della collaborazione tra le parti, che definì i rispettivi impegni riguardo il progetto. Il Governo Basco, insieme alla Deputazione Giurisdizionale di Vizcaya, si è incaricato di finanziare l’intera costruzione del monumentale edificio, costato circa 130 milioni di euro, e di sostenere le spese di funzionamento della struttura, che ammontano a circa 6 milioni l’anno, nonché di mettere a disposizione la somma di 35 milioni per Ingegneria Solazzo S.r.l. – Viale Kennedy 4 - 90014 Casteldaccia (PA) – Tel/Fax: 091.941857 – e-mail: [email protected] 2 l’acquisto della collezione permanete del Museo, che, come l’edificio, rimarrà di proprietà della città di Bilbao. La Fondazione Guggenheim, da parte sue, oltre a conferire il suo prestigioso “marchio” ed una base di opere per la collezione permanente e a trasferire le mostre dalle altre sedi, si occupa attraverso il suo staff di curare la programmazione delle mostre permanenti e di sovrintendere allo sviluppo e alla presentazione della collezione. Completato definitivamente l’edificio il 3 ottobre 1997, si è dato il via ad una serie di eventi, che sono culminati nella grande festa della sera del 18 ottobre con l’inaugurazione ufficiale del Museo a cui hanno partecipato anche i Reali di Spagna. Il Guggenheim Museum Bilbao ha aperto le sue porte al pubblico il 19 ottobre 1997. Sin dal principio uno degli elementi ritenuti cruciali per l’effettiva riuscita del progetto è stata l’architettura dell’edificio che avrebbe ospitato il Museo. Questo approccio è stato voluto fortemente dal Governo basco, che vedeva nella struttura il simbolo della nuova immagine che si voleva dare a Bilbao, e non poteva che trovare d’accordo la Fondazione Guggenheim, legata ad una tradizione iniziata con la commissione a Frank Lloyd Wright del museo della Quinta Strada di New York. L’architetto incaricato di un tale progetto è stato l’americano Frank O. Ghery, la cui visione “decostruttivista” ed “organicistica” dello spazio e la “manipolazione plastica” dei volumi raggiungono il loro apice nell’edificio di Bilbao, salutato come “l’opera architettonica del secolo”. Ingegneria Solazzo S.r.l. – Viale Kennedy 4 - 90014 Casteldaccia (PA) – Tel/Fax: 091.941857 – e-mail: [email protected] 3 Il progetto di Ghery, rivoluzionario per idee, tecniche e materiali utilizzati, s’inserisce perfettamente nella zona scelta per la costruzione del Museo e si coniuga con la natura industriale di Bilbao. Situato su uno spazio di circa 32.700 metri quadrati, il Guggenheim di Bilbao sorge sulle sponde del fiume Nervion ed è collegato con la città attraverso il trafficato Puente de la Salve, assorbito nel progetto della struttura fino a diventarne parte integrante. Usufruendo così di una delle principali vie d’accesso alla città, il Museo risulta essere al centro di un distretto culturale, in cui si trovano anche il Museo de Bellas Artes, l’Università de Deusto ed il Municipio. Il Museo è composto da una serie di edifici, connessi tra loro esteriormente attraverso una copertura metallica dalla forme plastiche e curvilinee. Ingegneria Solazzo S.r.l. – Viale Kennedy 4 - 90014 Casteldaccia (PA) – Tel/Fax: 091.941857 – e-mail: [email protected] 4 Il tetto, definito come un “fiore metallico”, è formato da una serie di elementi rivestiti in titanio, una particolare lega d’acciaio, che salgono e si attorcigliano verso la sommità, creando uno spettacolo unico, amplificato dal riflesso dei raggi solari e dallo specchio d’acqua circostante. L’esterno dell’edificio è completato dalle pareti a vetri, che coprono gli spazi tra gli edifici e fanno filtrare la luce naturale all’interno, e da una torre in pietra, adiacente al Puente de la Salve e all’ingresso principale del Museo. Ampio 24.000 metri quadrati e alto 50 metri, la spettacolarità e l’imponenza dell’edificio suscitano un fortissimo impatto sin dall’esterno, ma non sono fine a loro stesse dal momento che le creste metalliche delle coperture individuano la diversa funzione di gallerie e spazi espositivi dell’interno, dove si prolunga l’effetto “Accipicchia!” per i visitatori. L’ “effetto accipicchia” parte dal presupposto che le cose che sono grandi, maestose, famose, autentiche o memorabili sono visitate volentieri, e con interesse da chiunque, senza che per forza si debba avere una conoscenza approfondita dell’oggetto in questione. Una volta dentro, ci si trova in quello che è il fulcro dell’edificio, l’atrio centrale, che svolge la funzione primaria di accogliere ed orientare i visitatori, ma è anche adibito Ingegneria Solazzo S.r.l. – Viale Kennedy 4 - 90014 Casteldaccia (PA) – Tel/Fax: 091.941857 – e-mail: [email protected] 5 all’esposizione di installazioni monumentali studiate appositamente per questo spazio. Come avviene al Solomon R. Guggenheim Museum nella famosa spirale di Wright, esplicitamente ripresa e reinterpretata da Ghery, attorno all’atrio centrale ruotano tre livelli di gallerie, collegate tra loro da un sistema di ponti curvilinei, un ascensore di vetro e scale a torre. Per l’esposizione delle opere sono disponibili circa 11.000 metri quadrati, distribuiti tra diciannove gallerie, distinguibili già dall’esterno, in base alle rifiniture: in pietra per le dieci a classica pianta ottagonale; in titanio per le nove, più ampie, dalle forme irregolari. A queste bisogna aggiungere l’enorme sala a forma di nave di 130 per 30 metri, priva di colonne strutturali, studiata appositamente per esporre installazioni di formato così grande che non potrebbero essere accolte nei musei convenzionali. Molte delle gallerie sono illuminate dalla luce naturale che entra attraverso dei lucernari; per le atre, specialmente quelle alte e irregolari, si è optato per l’illuminazione artificiale con sistemi di faretti e wallwasher. Esistendo una perfetta corrispondenza tra architettura esterna e contenuto delle gallerie, risultano notevolmente facilitatati i percorsi e la capacità di orientarsi all’interno della struttura mentre dall’atrio è immediatamente individuabile l’ubicazione delle sale e degli altri servizi in modo che i visitatori possano sperimentare quella sensazione di self control che rientra nella reazioni emotive positive che l’edificio museale può suscitare. - Bibliografia: “L’arte a supporto del Marketing: come generare valore per un territorio – Il Caso del Guggenheim di Bilbao” di Dario Corvaia Casteldaccia (PA), lì 06.07.2016 Ing. Francesco Solazzo Ingegneria Solazzo S.r.l. – Viale Kennedy 4 - 90014 Casteldaccia (PA) – Tel/Fax: 091.941857 – e-mail: [email protected] 6