8. Aspetti Psicologici e relazionali - Norma Mazzoli

Aspetti psicologici e relazionali
Dott.ssa NormaMazzoli – Dott.ssa Flora Morara
Psicologhe – Psicoterapeute
in collaborazione con Dott.ssa Daniela Rossetti – Psicologa Psicoterapeuta
“Montecatone Rehabilitation Institute”
Imola - Bologna
La lesione midollare (SCI) è a tutti gli effetti,
un’esperienza traumatica e provoca una “frattura”, che
irrevocabilmente rompe la base sicura (normali
dinamiche d’autopercezione) e costringe la persona a
dover rimodellare l’immagine di sé in funzione di una
condizione assolutamente nuova e del tutto diversa.
Quindi l’evento lesivo segna gravemente e
permanentemente il corpo ma anche la mente
(trauma psichico).
EFFETTI PSICOLOGICI DELL’ESPERIENZA TRAUMATICA
PAURA INTENSA
SENTIRSI INERME
PROVARE ORRORE
CONTINUO RIVIVERE L’EVENTO TRAUMATICO (flashback)
REATTIVITA’ ECCESSIVA IN OCCASIONE DI EVENTI CHE
ASSOMIGLIANO O SIMBOLIZZANO L’ESPERIENZA TRAUMATICA
REATTIVITA’ ECCESSIVA AGLI STIMOLI (interni/esterni)
LA CONDIZIONE DI DIPENDENZA FACILITA
UN’AFFETTIVITA’ CARATTERIZZATA DA
SENTIMENTI DI PAURA, IPERDIPENDENZA,
INTOLLERANZA ALL’ATTESA DI SODDISFAZIONE DEI
BISOGNI
“SINTOMI”:
ISOLAMENTO
RIPETITIVITA’
ANGOSCIA
AGGRESSIVITA’
PASSIVITA’
MODALITA’ INEFFICACI E MASSIVE DI FRONTE AI
PROBLEMI
La sintomatologia di chi ha vissuto
un’esperienza traumatica va considerata una
normale risposta dell’individuo ad un evento
abnorme, che richiede tempo e “ cura” per
l’elaborazione e l’integrazione nell’esperienza di vita.
IL PROCESSO DI ADATTAMENTO
Possiamo pensare all’adattamento come
ad un “processo che, pur realizzandosi
con ritmi e tempi particolari per ognuno,
ha di mira per tutti la conquista di un
modo di vivere nel mondo con un corpo
incapace di funzionare come prima”
Da “Il Sé spezzato” di Gioia Gorla Ed. Magi
IL PROCESSO DI ADATTAMENTO
La durata del processo, l’intensità delle manifestazioni emotive,
possono dipendere da diversi fattori:
a) caratteristiche personali: la capacità di elaborare le
esperienze è strettamente correlata all’organizzazione psichica
individuale
b) condizione psicologiche al momento dell’evento lesivo
(disturbi psichici, comportamenti autolesivi e/o antisociali,
più eventi traumatici nel corso dell’esistenza, ...)
c) condizioni ambientali che favoriscono/impediscono una
reazione adeguata
d) entità del danno
IL PROCESSO DI ADATTAMENTO
Come evidenziano le Linee Guida dello Psicologo in Unità Spinale, nelle
persone con lesione midollare:” si riscontra facilmente la presenza di
stati emotivi interni caratterizzati da deflessione del tono dell’umore,
ansia e depressione, con la possibilità che tali stati emergano sia in
fase acuta che in fase post acuta.”
“ Sia i sintomi depressivi che i sintomi d’ansia possono influenzare
negativamente le funzioni sopramodali (attenzione, memoria
apprendimento, volontà motivazione etc.) e le fasi del recupero
intrinseco ed adattivo.”
“ I principali disturbi psichici in questo ambito si rifanno ad una sindrome
depressiva, ad una sindrome ansiosa e/o eventualmente ad un
disturbo dell’adattamento, intendendo quegli stati emotivi interni del
soggetto caratterizzati in generale da un abbassamento del tono
dell’umore, dalla presenza di ansia in forma generalizzata e/o acuta
e da una complessiva difficoltà psichica ad adeguarsi alla nuova
condizione. “
Disturbi correlati a eventi traumatici e stressanti:
- disturbo da stress post-traumatico: la persona è stata esposta ad un
evento traumatico che ha implicato morte o minaccia di morte o gravi
lesioni o violenza sessuale, della propria persona o di altri; la risposta è
variabile e comprende sintomi intrusivi, evitamento persistente degli
stimoli associati al trauma, alterazioni negative di pensieri/emozioni
associati al trauma, marcate alterazioni dell’arousal e della reattività;
-disturbo da stress acuto: sviluppo di sintomi di intrusione, umore
negativo, sintomi dissociativi, sintomi di evitamento e/o eccessiva
attivazione psico-fisica che compaiono entro 1 mese dall’evento
traumatico;
- disturbo dell’adattamento: sviluppo di sintomi emotivi o
comportamentali in risposta ad uno o più eventi stressanti identificabili che
compare entro 3 mesi e non persiste per più di 6 mesi dall’insorgenza.
sintesi da DSM-5
Disturbi depressivi:
- disturbo da disregolazione dell’umore dirompente con gravi
e ricorrenti scoppi di collera verbali/comportamentali;
- disturbo depressivo maggiore: umore depresso e/o perdita di
piacere per la maggior parte del giorno, quasi tutti i giorni;
- disturbo depressivo persistente (distimia): umore depresso per
almeno 2 anni.
Disturbi d’ansia:
- disturbo di panico: ricorrenti attacchi di panico inaspettati;
- disturbo d’ansia generalizzato: presenza di ansia e
preoccupazioni eccessive per almeno 6 mesi.
sintesi da DSM-5
L’esperienza traumatica richiede l’attivazione di
tutte le risorse personali e ambientali per
consentire:
• mantenimento del senso della propria
esistenza
• ricomposizione del Sé
• mantenimento dei legami affettivi
FATTORI DI RESILIENZA
Le interazioni personali, la flessibilità
dell’individuo, la capacità di comprendere
ciò che richiede la situazione e di
modificare di conseguenza i propri bisogni.
– George A. Bonanno, V Convegno ESPA “Trattamenti psicologici, resilienza e
relazioni”, Oslo 2013 -
I legami affettivi sostengono il senso di coesione del Sé e il senso
di continuità della propria esistenza
L’ambiente accompagna la persona nel processo di adattamento,
attivando condizioni favorevoli all’autonomia (holding)
Non solo nella fase immediatamente successiva all’evento lesivo
l’ambiente è determinante per il processo di adattamento alla
nuova condizione.
“ l’ambiente facilitante permette alla persona di attivare le risorse
per il raggiungimento della massima autonomia possibile ”
La famiglia “ è il contesto relazionale che
costruisce l’esperienza individuale legata al
trauma: centro di gravità psichico, è il
contesto in cui l’esperienza traumatica
individuale assume significato. “
- Intervento “La famiglia e il trauma” della Dott.ssa Nicoletta Thermes,
Firenze, 2011-
Nel ciclo di vita famigliare vi sono momenti di crisi
“fisiologica” (cambiamento) ai quali la famiglia solitamente fa
fronte con le proprie risorse.
L’evento traumatico “interrompe” la continuita’ di questo
ciclo, disgregando le normali dinamiche relazionali.
Difficolta’ a percepire e quindi utilizzare le risorse con alto
rischio di ri-equilibrio su elementi disfunzionali al
fronteggiamento delle conseguenze dell’evento traumatico
es: sviluppare un rapporto simbiotico con il figlio da parte dei genitori
caratterizzato da iperprotettivita’, sostituzione nelle autonomie….
ASSETTO FAMIGLIARE: riorganizzazione più o
meno radicale dell’andamento famigliare
(cambiamenti che possono riguardare i ruoli, le
funzioni, le relazioni, la routine)
Il superamento della crisi implica la capacità di
attivarsi e gestire la condizione di stress senza
esserne travolti (resilienza).
FAMIGLIA
parte integrante del
progetto riabilitativo
La valutazione delle potenzialita’ e delle risorse
disponibili, delle aspettative della famiglia
consente di considerare i processi che orientano la
famiglia:
verso un superamento delle varie difficoltà che
affronterà
verso una risoluzione rinunciataria e rassegnata
rispetto alla condizione di disabilità.
ELEMENTI COINVOLTI NEL PROCESSO DI
ADATTAMENTO
Le credenze e i significati rispetto a ciò che può aver causato il
verificarsi dell’evento e la condivisione degli stessi tra i membri della
famiglia.
La visione del mondo da parte della famiglia che definisce il suo
modo di interagire all’interno e all’esterno del nucleo e che si
connette in maniera vincolante alle risorse che essa metterà in
campo per affrontare i problemi.
I percorsi che i nuclei familiari seguono per tentare di raggiungere
diversi equilibri possibili; livello concreto per il lavoro degli
operatori con la famiglia.
Le risorse del nucleo sono gli aspetti di competenza e di abilità
della famiglia e corrispondono alla base da cui essa può partire;
elementi a cui ricorrono gli operatori per attuare sinergie.
FATTORI DETERMINANTI NEL PROCESSO
DI ADATTAMENTO
Capacità di integrazione
Supporto della famiglia
Orientamento della famiglia verso il mantenimento di una
condizione di benessere
Controllo e organizzazione
Fiducia in sé
Sostegno di comunità alla famiglia
PROCESSO DI ELABORAZIONE DELLA DISABILITA’
Confronto con la PERDITA, di funzioni, di speranze, di
convinzioni, di aspettative, di fantasie e progetti rispetto al
futuro:
comporta un lavoro di riflessione, oltre al confronto con sentimenti
dolorosi (tentativi di evitamento della sofferenza: prolungamento della
fase di ricovero; ricoveri successivi);
causa problemi pratici, che hanno implicazioni emotive e che possono
essere mitigati o esacerbati dalla qualità dell’assistenza disponibile
(occorre valutare se la famiglia è in grado di farsi carico dell’assistenza
richiesta);
confronta con gli aspetti di dipendenza/autonomia e con i significati che
ad essi vengono attribuiti;
può comportare limitazioni nelle relazioni sociali;
modifica l’organizzazione della vita quotidiana.
Il processo di ricostruzione, che non si conclude con il percorso
all’interno della struttura riabilitativa, può condurre all’instaurarsi di
un senso del Sé più saldo o di un Sé ancora vulnerabile e facile ad
incrinarsi.
Il processo è influenzato anche dai tempi di elaborazione dei
vari membri della famiglia che sono diversi a causa del
differente impatto che questa condizione ha su ognuno di loro.
Esperienze di perdite precedenti possono influenzare il
processo di elaborazione per rigenerazione dei vissuti dolorosi.
IL RUOLO DEGLI OPERATORI
Gli operatori hanno il compito di:
individuare i momenti critici (per esempio, i vari
cambiamenti che avranno luogo);
predisporre interventi di accoglienza per l’intero
nucleo familiare;
aiutare la persona ed il nucleo familiare a
conseguire una migliore gestione delle situazioni
che si presenteranno alla dimissione.
DIMISSIONE
Processo che ha inizio con l’ingresso in Ospedale.
Ospedale ambiente che offre protezione, in cui si incontrano
persone che hanno bisogni e problemi similari. Dimissione =
separazione da questo ambiente protettivo
sentimenti di paura, preoccupazione, vergogna rispetto al
confronto con l’esterno
Bisogno di rassicurazione supporto del contesto affettivo
supporto degli operatori
LO PSICOLOGO
- Contribuisce alla predisposizione di un ambiente facilitante per la
persona ed il nucleo familiare, come parte integrante dell’equipe
riabilitativa;
- Attua la prevenzione e trattamento dei disturbi psicologici con
interventi rivolti alla persona ed al nucleo familiare;
- Contribuisce a focalizzare l’attenzione degli operatori territoriali
sugli aspetti di criticità emersi in fase di ricovero per facilitarne la
presa in carico successiva.
ASPETTI DA MONITORARE NEL TEMPO
- Continuità della presa in carico per le problematiche
psicologiche emerse in fase di ricovero, come indicato alla
dimissione
- Attenzione ad eventi che possono rigenerare stati emotivi
dell’acuzie: lutti, cambiamenti esistenziali, cambiamenti
nelle condizioni fisiche, prolungati allettamenti,
sintomatologia algica persistente, ritiro rispetto alle
proposte riabilitative successive e/o alle relazioni sociali
--> cfr. scheda di rilevazione dei bisogni psicologici
ASPETTI DA MONITORARE NEL TEMPO
-
Difficoltà emotiva a lungo termine
Ansia e depressione
Abuso di alcol e sostanze/farmaci
Insorgenza di complicanze (lesioni da
decubito…) che possono essere indice
di una trascuratezza nella cura di sé
Kennedy, 2006