Movimenti sociali e sistema dei media alternativi

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Tommaso Venturini
Progetto di ricerca:
Movimenti sociali e sistema dei media alternativi
Tommaso Venturini
Premessa
Il controllo dei mezzi di comunicazione è nella modernità avanzata uno dei
principali terreni del conflitto sociale. Da tempo, i gruppi impegnati nel rinnovamento o
nella conservazione delle società occidentali hanno riconosciuto la crescente
influenza esercitata dai media sulla negoziazione dell’ordine sociale. Con l’aumento
esponenziale delle dimensioni e delle complessità dei sistemi sociali moderni, una
parte sempre maggiore della costruzione materiale e simbolica della società viene
inevitabilmente trasferita dagli spazi interpersonali a quelli mediali1. Poiché
naturalmente nessuna mediazione è neutra, insieme all’influenza dei mezzi di
comunicazione è parallelamente aumentata anche la competizione per il loro
controllo2.
Le forme assunte da tale competizione dipendono anzitutto dalle potenzialità
offerte dalle tecnologie della comunicazione. Laddove l’ingresso nel sistema dei
media è ostacolato dalla necessità di ingenti investimenti in attrezzature e
competenze tecniche, il controllo della produzione mediatica tende a rimanere
saldamente nelle mani dei gruppi dominanti. Così fino a quando la televisione
generalista ha occupato incontrastata il centro del sistema mediatico occidentale, ai
1
Cfr. tra i molti Wolf, 1992 e Luhmann, 1996). “Nelle società moderna sempre più differenziata, i media
sarebbero un sostituto funzionale dei legami di gruppo, prendendo il posto di ciò che non è più
realizzabile concretamente, cioè il radunarsi di tutto il corpo sociale” (Wolf, Mauro. Gli effetti sociali dei
media. Milano: Bompiani, 1992, p. 14). “Nella società moderna non ci si può nemmeno affidare al solo
sapere quotidiano locale, che si presenta solo in ambiti molto ristretti… I mass media garantiscono a
tutti i sistemi di funzione un presente accettato in tutta la società e noto anche agli individui” (Luhmann,
Niklas. Die Realitat derMassenmedien, 1996. Trad. it. La realtà dei mass media. Milano: Franco Angeli,
2000, p. 121).
2
Secondo DeFleur e Ball-Rokeach, ad esempio, l’appetibilità delle risorse mediatiche cresce assieme
alla dipendenza della società dai media: “In un primo momento queste risorse non erano
particolarmente scarse ne estremamente preziose… Nel tempo, il sistema delle comunicazioni di
massa riempì il vuoto [dovuto alla sopravvenuta insufficienza del passaparola], diventando sempre più
indispensabile al raggiungimento del consenso sociale, al coordinamento delle attività nazionali
politiche ed economiche, alla mobilitazione della cittadinanza… In altre parole, le risorse informative del
sistema dei media diventarono sempre più importanti e preziose” (DeFleur, Melvin e Ball-Rokeach,
Sandra, Theories of Mass Communication, 1989. Trad. It. Teorie delle comunicazioni di massa.
Bologna: il Mulino, 1995, pp. 347, 348).
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movimenti oppositori non è rimasta che una resistenza in termini di decodifica
aberrante e consumo produttivo3. Recentemente, invece, grazie al diffondersi di
strumenti di comunicazione più accessibili, ma non meno potenti, la contesa per il
controllo dei mezzi di comunicazione ha cominciato a trasferirsi dalla ricezione alla
produzione. L’emergere dei media digitali4, moltiplicando le alternative e abbattendo il
costo della banda di comunicazione, ha aperto nuove strategie di resistenza: invece di
dirottare frammenti del sistema mediatico dominante, ogni singolo gruppo può oggi
ritagliarsi il proprio mezzo di comunicazione su misura5.
Il problema della comunicazione mediata va così spostandosi dall’accesso alla
frammentazione. Il rischio di polverizzare il dibattito sociale in una galassia di discorsi
dispersi e disarticolati aumenta assieme alla libertà d’espressione dei gruppi e degli
individui. Il principale compito comunicativo dei movimenti sociali6 diviene allora di
distinguere e connettere le voci dei singoli, di costruire reti di comunicazione per
promuovere la circolazione delle risorse simboliche e organizzative7. Accanto al
sistema dei mass media tradizionali, va annodandosi un network dei media alternativi,
una rete sempre più fitta composta da siti web, radio indipendenti o pirata, televisioni
sperimentali, archivi di materiale audiovisivi, forum online, pubblicazioni al ciclostile,
mailing list e molto altro8. Benché singolarmente nessuno di questi canali possieda le
3
La cosiddetta guerriglia semiologia auspicata da Umberto Eco: “Bisogna occupare, in ogni luogo del
mondo, la prima sedia davanti a ogni apparecchio televisivo (e, naturalmente, la sedia del leader di
gruppo davanti ad ogni schermo cinematografico, ad ogni transistor , ad ogni pagina di quotidiano)”
(Eco, Umberto. “Per una guerriglia semiologia”. In Il costume di casa. Milano: Bompiani, 1973, p. 297).
4
Personal computer, reti telematiche, trasmissione satellitare o su fibra ottica, registratori e
videocamere digitali, software peer to peer o con licenza Gnu.
5
Secondo Garcia e Lovink (organizzatori ad Amsterdam di Next five minute, conferenze-evento che
hanno promosso la nascita di un primo network europeo di media alternativi), “I «media tattici» nascono
quando i media a basso costo e fai-da-te resi possibili dalla rivoluzione dell’elettronica di consumo e da
estese forme di distribuzione (da cavo ad accesso pubblico a Internet) vengono sfruttati da gruppi e
individui che si sentono danneggiati o esclusi dalla cultura dominante” (Garcia, David e Lovink, Geert.
“Una cassetta di attrezzi per i media attivisti”. In Pasquinelli, Matteo, a cura di. Media Activism. Roma:
DeriveApprodi, 2002, p. 21).
6
I movimenti sociali si trovano nella posizione ideale per promuovere l’integrazione delle diverse
esperienze mediatiche poiché, per definizione, essi sono “reti di relazioni tra attori diversi” (Della Porta,
Antonella e Diani, Mario. I movimenti sociali. Roma: La Nuova Italia Scientifica, 1997, p. 31).
7
Scrive Pasquinelli nell’introduzione alla sua antologia sul media attivismo: “poniamo come culmine del
media attivismo – suo livello meta – il network activism, «l’arte di fare network», ciò di cui si ha più
bisogno di fronte alla disperata entropia del movimento” (Pasquinelli, Matteo, a cura di. Media Activism.
Roma: DeriveApprodi, 2002, p. 12).
8
Un’attivista descrive in questo modo il Media Center organizzato da Indymedia Italia in occasione del
G8 di Genova: “Mi emoziona l’idea di tutta quella gente che carica scarica video, foto, cavi che si
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risorse per competere con l’influenza dei media generalisti, nel complesso essi
rappresentano un’arena comunicativa sempre più rilevante e tuttavia ancora troppo
disconosciuta dalla ricerca sui media.
Finalità della ricerca
A differenza di molta parte della letteratura sui mezzi di comunicazione
alternativi, questa ricerca non intende configurarsi come uno studio di caso. Per
quanto importanti, le esperienze delle singole emittenti indipendenti sembrano meno
rilevanti dell’analisi del network globale. Più interessanti delle specifiche routine
produttive sono gli effetti emergenti del sistema; i percorsi che la rete rende possibili;
le sinergie che promuove; il suo raccogliersi e rarefarsi; l’articolarsi in nodi centrali e
ramificazioni periferiche; l’emergere di cliques più compatte e i ponti che le collegano;
la distribuzione e la circolazione delle risorse; le relazioni con il sistema dei media
generalisti e con la società nel suo complesso. Come rete sociale emergente, la
categoria dei media alternativi sembra prestarsi naturalmente a essere studiata
mediante le tecniche della network analysis9.
Questa ricerca, inoltre, non desidera inserirsi nel filone degli studi sulla
controinformazione. Non interessa qui comparare la copertura informativa dei media
indipendenti con quella del giornalismo di massa, né individuare le rispettive
deformazioni comunicative. Più del rapporto con i media tradizionali e con l’opinione
pubblica, importano a questa ricerca le funzioni che i mezzi di comunicazione
alternativi svolgono all’interno dei movimenti sociali. Prima che un apparato
espressivo per comunicare verso l’esterno, il network dei media underground
rappresenta per il sistema nervoso del movimento dei movimenti: un’infrastruttura di
relazioni attraverso la quale far circolare e mettere in comune le risorse organizzative
(come il reclutamento di nuovi partecipanti e la promozione della mobilitazione) e
scambiano, prese che si staccano, computer che saltano o si impallano… Qualcuno è in chat o con il
blocco note aperto, c’è chi aggiorna la feature di Indy e chi parla a un microfono in corrispondenza per
le radioweb (Agila Mediattivista pseud. “In prima linea. Diario di una giornata da media attivista”. In
Pasquinelli, Matteo, a cura di. Media Activism. Roma: DeriveApprodi, 2002, p. 117).
9
Cfr. l’introduzione di Scott alla network analysis: “I dati relazionali, si riferiscono ai contatti, ai vincoli e
ai collegamenti, alle appartenenze e agli incontri di gruppo, che mettono in relazione un attore con
l’altro… I metodi appropriati ai dati relazionali sono quelli dell’analisi delle reti, in cui le relazioni sono
esaminate in quanto esprimono i legami che intercorrono fra gli attori” (Scott, John. Social Network
Analysis. A Handbook, 1991. Trad. it. L’analisi delle reti sociali. Roma: La Nuova Italia Scientifica, 1997,
p. 27).
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simboliche (come il consolidamento delle identità collettive e la produzione di
solidarietà di gruppo)10.
Metodi di indagine
Questa ricerca non può che partire dall’inventario delle relazioni esistenti tra i
mezzi di comunicazione indipendenti. Per realizzare tale indagine ci si concentrerà
inizialmente sui siti dedicati alla comunicazione alternativa in Internet11. Si procederà
quindi mediante una rilevazione a valanga, annotando e seguendo tutti i link presenti
in questi siti e diretti verso altri siti della rete12. Si spera in questo modo di ottenere il
primo grafo orientato del sistema dei media alternativi. Alla corrispondente matrice di
adiacenza dovrebbe essere possibile applicare le formule per il calcolo della densità e
della centralità e per l’individuazione delle componenti.
Nella seconda fase della ricerca, si tenterà di ovviare alla sostanziale staticità
delle tecniche della network analysis, introducendo nell’indagine strumenti di
modellizzazione più dinamici. Dopo aver individuato due eventi che presentino un alto
grado d’interesse e notiziabilità entro l’universo dei media alternativi italiani13, si
tenterà di osservare lungo quali connessioni circolano le risorse informative,
organizzative e simboliche. I dati ricavati da questa osservazione verranno impiegati
per costruire modelli dinamici dei flussi entro la rete. I modelli saranno realizzati
mediante StarLogo14.
Infine, nella terza e ultima parte della ricerca si cercherà di approfondire
l’indagine con la rilevazione di alcuni dati qualitativi. A questo punto le caratteristiche
10
Sulle risorse organizzative necessarie ai movimenti vedi Della Porta e Diani, 1997, op. cit. pp. 159 e
ss. Sulle risorse simboliche vedi ibidem pp. 73 e ss. e 101 e ss.
11
La scelta è meno riduttiva di quanto si possa pensare. In Internet è infatti rappresenta la quasi totalità
dei media alternativi italiani: anche la quasi totalità delle emittenti che prediligono altri canali (stampa,
radio, televisione) hanno in Internet una vetrina, un archivio o un supplemento.
12
Questo tipo di rilevazione ha il difetto di rendere difficile l’individuazione di quali “caratteristiche della
struttura possano essere un prodotto artificiale della tecnica stessa di campionamento” (Scott, 1991,
op. cit., p. 99 trad. it.). Tuttavia si cercherà di ovviare al problema facendo ampio uso di motori di
ricerca, repertori e altri strumenti informatici di reperimento informazioni (i cosiddetti software di data
mining).
13
Uno degli eventi dovrebbe essere strettamente connesso all’agenda dei principali movimenti italiani
(ad esempio le contro-manifestazioni organizzate in occasione della riunione di qualche istituzione
economica internazionale). L’altro, invece, dovrebbe riguardare un momento importante per l’intera
società italiana (ad esempio un referendum o un progetto riforma sociale).
14
StarLogo è un linguaggio di programmazione ad agenti, sviluppato al MIT di Boston specificatamente
per la modellizzazione di fenomeni sociali (http://lcs.www.media.mit.edu/courses/mas712/slweb/).
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del network dovrebbero essere emerse con chiarezza sufficiente per permettere di
costruire un campione stratificato ridotto per dimensioni e tuttavia sufficientemente
rappresentativo. Si procederà quindi a intervistare in profondità i responsabili editoriali
e i redattori dei media del campione. Lo scopo di queste interviste semi-strutturate
sarà di svelare la natura delle relazioni che legano i diversi media alternativi e le
dinamiche mediante le quali essi tendono a nascere e a stabilizzarsi.
Struttura della ricerca
La struttura della ricerca sarà quindi la seguente:
1. Introduzione
a. influenza crescente dei media nella società moderna
b. tecnologie della comunicazione e competizione per il controllo dei media
c. mezzi di comunicazione e movimenti sociali
2. Configurazione della rete
a. metodi della ricerca: network analysis
b. risultati della ricerca
c. discussione dei risultati
3. Flussi di risorse
a. metodi della ricerca: StarLogo
b. risultati della ricerca
c. discussione dei risultati
4. Natura delle relazioni
a. metodi della ricerca: interviste semi-strutturate
b. risultati della ricerca
c. discussione dei risultati
5. Osservazioni conclusive
a. mezzi di comunicazione non solo di massa
b. comunità di comunicazione e reti di media
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