Autori - Biblioteca Provinciale di Foggia

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Gli autori
Gli autori
Roberto Alonge è uno dei più autorevoli e prestigiosi studiosi di teatro in Italia.
Ordinario di Storia del teatro e dello spettacolo presso il DAMS di Torino, si è occupato di Ibsen, Pirandello, di civiltà teatrale tra Cinquecento e Ottocento e della regia
contemporanea. Dirige la rivista teatrale “Il Castello di Elsinore” ed è attualmente
preside della Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Torino.
Bibliografia:
Il teatro dei Rozzi di Siena, Olschki, Firenze, 1967; Pirandello tra realismo e
mistificazione, Guida, Napoli, 1972 (ristampa 1977); Struttura e ideologia nel teatro
italiano fra ‘500 e ‘900, Stampatori, Torino, 1978; “I giganti della montagna” di Luigi
Pirandello, Multimmagini, Torino, 1980; Epopea borghese nel teatro di Ibsen, Guida,
Napoli, 1984; Dal testo alla scena. Studi sullo spettacolo teatrale, Tirrenia Stampatori,
Torino, 1984 (ristampa 1988); Lungo viaggio verso il silenzio. L’allestimento di Massimo Castri del “Piccolo Eyolf” di Ibsen, Tirrenia Stampatori, Torino, 1985; Teatro e
spettacolo nel secondo Ottocento, Laterza, Bari, 1988 (ristampe 1993, 1994); Henrik
Ibsen. L’opera e la fortuna scenica, Le Lettere, Firenze, 1995; Scene perturbanti e rimosse. Interno ed esterno sulla scena teatrale, La Nuova Italia Scientifica, Roma, 1996;
Madri, baldracche, amanti. La figura femminile nel teatro di Pirandello, Costa & Nolan,
Genova, 1997; Luigi Pirandello, Laterza, Bari-Roma, 1997.
Luigi Blasucci, pugliese residente in Toscana., insegna letteratura italiana alla
Scuola Normale di Pisa. Si è occupato, tra gli altri, di Dante, Ariosto e Leopardi e ha
curato anche edizioni di opere, tra cui l'edizione critica degli scritti di De Sanctis su
Manzoni. Di grande rilievo i suoi contributi sulla poesia contemporanea, in particolare
su Montale. Da tutti è auspicata la raccolta dei suoi preziosi “Saggi” montaliani.
Bibliografia:
Studi su Dante e Ariosto, Ricciardi, Milano-Napoli, 1969; Alessandro Manzoni
in Francesco De Sanctis, La letteratura italiana nel secolo XIX, I, Laterza, Bari, 1962;
Opere Letterarie di Machiavelli, Adelphi, Milano, 1974; Leopardi e i segnali dell'infinito, Il Mulino, Bologna, 1985; I tempi dei Canti, Einaudi, Torino, 1996.
Achille Bonito Oliva, critico d'arte, ha iniziato il suo percorso artistico con la
poesia, partecipando alla riunione di Fano del Gruppo ‘63 con il suo primo libro di
poesia Made in mater, a cui seguiranno Fiction poems, Mappe, Antologia della poesia
visiva. Dal 1968 vive a Roma dove ha iniziato la sua avventura di critico d'arte. È ordinario di Storia dell'arte contemporanea alla Facoltà di Architettura dell'Università “La
Sapienza”. Ha organizzato in Italia e all'estero numerose mostre e ha curato la parteci161
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pazione italiana alla VIII e XIII Biennale di Parigi (1973, 1985), alla Biennale di Sidney
(1982), alla Biennale di San Paolo (1996) e a quella di Dakar (1998). È stato curatore
generale della XLV edizione della Biennale di Venezia (1993), oltre che curatore culturale degli Incontri internazionali d'arte e dell'Electronic Art Café. È autore dei video:
Totomodo, l’arte spiegata anche ai bambini, Rai3 (1995); Autoritratto dell'arte contemporanea, Rai3 (1992/1996); A.B.O. Collaudi d'arte, Rai1 (2000).
Bibliografia:
Il territorio magico (1971), Arte e sistema dell'arte (1975), L’ideologia del traditore (1976), Vita di M.D. (1976), Le avanguardie diverse. Europa-America (1976),
Autocritico, Automobile, attraverso le avanguardie (1977), Passo dello strabismo (1978),
Arcimboldo (1978), Il mercante del segno: scritti da M.D. (1978), Autonomia e creatività della critica (1980), La transavanguardia italiana (1980), Monsù Desiderio (1981), Il
sogno dell’arte (1981), L’annunciazione del segno: Paul Klee (1982), La transavanguardia
internazionale (1982), Manuale di volo (1982), Dialoghi d'artista (1984), Minori maniere (1985), Progetto dolce (1986), Antipatia (1987), Superarte (1988), Il tallone d’Achille
(1988), L’arte fino al 2000 (1991), Così fan tutti: l’arte assolutamente (1991), Propaganda arte (1992), Conversation pieces (1993), Wim Wenders (1993), Lezioni anatomia: il
corpo dell’arte di (1995), Oggetti di turno (1997), M.D. (1997).
Vito Cagli, nato ad Ancona nel 1926, si è laureato in Medicina nel 1950 a Roma,
dove è stato per undici anni nelle Cliniche Universitarie del Policlinico Umberto I,
fino al conseguimento della specializzazione in Medicina Interna, della libera docenza
in Malattie Infettive e della libera docenza in Semeiotica Medica. Successivamente, ha
intrapreso poi la carriera ospedaliera e dal 1961 al 1966 ha prestato servizio come assistente all’Ospedale S. Giovanni di Roma. Nel 1966 è ritornato al Policlinico prima
come Vice-Direttore e poi come Direttore del Centro per lo Studio e la Cura dell’Ipertensione Arteriosa e delle Malattie Renali, dove è rimasto fino alla cessazione dal servizio (1991). Autore di oltre 250 pubblicazioni scientifiche, tra cui 6 monografie, è stato
relatore e moderatore in molti congressi nazionali e internazionali. I suoi campi di
interesse sono la medicina di laboratorio, la nefrologia, l'ipertensione arteriosa, la
metodologia clinica, i rapporti tra medicina e psicoanalisi. È stato membro del Consiglio Direttivo della Società Italiana di Medicina Interna e della Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa. È stato insignito del Premio “Sanimarche” istituito per i
marchigiani che, fuori dalle Marche, si sono distinti nel campo della sanità. Ha ricevuto un Diploma di benemerenza della Croce Rossa Italiana per 25 anni di insegnamento
prestati nella Scuola per Infermieri Professionali. È stato per molti anni Professore a
contratto nell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, con insegnamento nella
Scuole di Specializzazione per Medici di Laboratorio e in quella di Nefrologia. È accademico della Lancisiana di Roma e socio corrispondente dell'Accademia marchigiana
di Scienze, Lettere e Arti.
Marcello Cini, nato a Firenze nel 1923, è stato ordinario di Teorie Quantistiche
e di Istituzioni di Fisica Teorica all’Università “La Sapienza” di Roma fin dal 1957. È
stato nominato professore emerito all'atto del suo collocamento a riposo. Nella sua
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attività di ricerca in fisica teorica si è occupato di particelle elementari e poi, a partire
dai primi anni ‘70, di fondamenti della meccanica quantistica e di processi stocastici.
Da quegli stessi anni ha cominciato a dedicarsi anche a studi di storia della scienza e di
epistemologia. In tutti questi campi ha pubblicato quasi un centinaio di articoli e di
relazioni sulle principali riviste internazionali e sui volumi degli atti di congressi e
convegni. Ha scritto numerosi articoli di divulgazione scientifica e di politica della
scienza su riviste come “Sapere e Scienza”, “Esperienza” e sul giornale “Il Manifesto”.
È stato vice-presidente della Società Italiana di Fisica, vice-direttore della rivista internazionale di fisica Il Nuovo Cimento, e direttore del Centro Interdipartimentale di
Ricerca sulle Metodologie della Scienza dell'Università “La Sapienza”.
Bibliografia:
L’Ape e l’Architetto (in collaborazione con G. Ciccotti, G. Jona-Lasinio e M.
De Maria, Feltrinelli, 1976); Il gioco delle regole (in collaborazione con D. Mazzonis,
Feltrinelli, 1982); Un paradiso perduto (Feltrinelli, 1994); Trentatré variazioni su un
tema (Editori Riuniti, 1990); Quantum Theory without Reduction (in collaborazione
con J. M. Lévy-Leblond, Adam Hilger IOP, 1991).
Donatella Di Adila, associa, da molti anni, al suo lavoro di insegnante di lettere
nelle scuole superiori un forte impegno nel campo della promozione culturale. Ha
diretto e coordinato numerosi corsi di aggiornamento e di formazione per docenti
promossi dal M.P.I. e dall’I.R.R.S.A.E. Puglia. È collaboratrice del giornale per insegnanti “Chichibio” diretto da Romano Luperini. È Presidente del Comitato di Foggia
della Società Dante Alighieri, nata nel 1889 per diffondere e tutelare in Italia e nel
mondo la lingua e la cultura italiana. Dal 1997 ricopre, a livello istituzionale, la carica
del Distretto Scolastico di Foggia.
Giulio Ferroni, storico e critico letterario, è nato a Roma nel 1943, ha studiato
con Walter Binni e dopo una tesi di laurea su Annibal Caro ha studiato aspetti diversi
del teatro del Cinquecento e i maggiori autori rinascimentali, frequentando, nel
contempo, gli ambienti della giovane letteratura romana tra gli anni ‘60 e ‘70. Dal 1975
al 1982 ha insegnato all’Università della Calabria, in un intenso scambio con docenti di
altre discipline letterarie e filosofiche; dal 1982 occupa la cattedra di letteratura italiana
presso l’Università di Roma “La Sapienza” e all’attività universitaria accompagna una
presenza militante nel dibattito culturale, con diretta attenzione alla letteratura contemporanea e ai problemi della scuola. Ha tenuto corsi presso università straniere e ha
collaborato a varie riviste e quotidiani (“l’Unità”, “Corriere della Sera”, “Belfagor”,
“Reset”, “Liberal”, etc.).
Bibliografia:
Mutazione e riscontro nel teatro di Machiavelli, Bulzoni, Roma, 1972. Il comico
nelle teorie contemporanee, Bulzoni, Roma, 1974. Le voci dell'istrione. Pietro Aretino e
la dissoluzione del teatro, Liguori, Napoli, 1977. Il testo e la scena, Bulzoni, Roma,
1980. Ambiguità del comico, Sellerio, Palermo, 1983. Storia della letteratura italiana,
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Einaudi Scuola, Milano, 1991 (versione ridotta: Profilo storico della letteratura, Einaudi
Scuola, Milano, 1992). Gianmatteo del Brica. Lettere a Belfagor, Donzelli, Roma, 1994.
Dopo la fine. Sulla condizione postuma della letteratura, Einaudi, Torino, 1996. La
scuola sospesa. Istruzione, cultura e illusioni della riforma, Einaudi, Torino, 1997. La
scena intellettuale. Tipi italiani, Rizzoli, Milano, 1998. Passioni del Novecento, Donzelli,
Roma, 1999. Dizionarietto di Robic, Piero Manni, Lecce, 2000.
Romano Luperini è uno dei più eminenti critici italiani. Nato a Lucca nel 1940,
insegna letteratura italiana all'Università di Siena. Dal 1965 al 1971 è stato uno dei
redattori della rivista politica “Nuovo impegno”. Dirige attualmente la rivista “Allegoria” occupandosi in particolare della sezione “Letteratura e scuola”. Dopo anni di
militanza politica e di convinta adesione alle esperienze della critica neomarxista, ha
allargato i suoi interessi dalla critica formalistica e semiotica a quella psicoanalitica ed
ermeneutica. È autore di vari studi su Verga, dopo quello da cui prese l’avvio “il caso
Verga”. È anche autore di saggi teorici e metodologici, di scritti sulla storia degli intellettuali e di studi e ricerche sulla storia letteraria del Novecento. Da anni presta attenzione ai problemi della scuola, in particolare a quelli dell'insegnamento letterario, della
sua difesa e del suo profondo rinnovamento. Per questo ha sostenuto la nascita di un
giornale di cui è direttore, fatto dagli insegnanti e destinato agli insegnanti, dal titolo
emblematico “ChichibÏo”, prefigurando, nell’attuale società massmediologica
dell'intrattenimento, il ruolo che fu dell'intellettuale nell’indicare significati e proporre idee e valori. Ha anche commentato per la scuola alcuni classici, ultimamente “I
promessi sposi”, ed è autore di un manuale di letteratura “La Scrittura e l’interpretazione” per le scuole superiori.
Bibliografia:
Pessimismo e verismo in Giovanni Verga, Liviana, Padova 1968, n.e. 1982. L’orgoglio e la disperata rassegnazione. Natura e società, maschera e realtà nell’ultimo Verga, Savelli, Roma, 1974. Verga e le strutture narrative del realismo. Saggio su Rosso
Malpelo, Liviana, Padova, 1976. Verga, Laterza, Roma-Bari, 1979. Verga. Le strutture
narrative, l’ideologia e il “caso” critico, Milella, Lecce, 1982. I Malavoglia (commento),
Mondadori, Milano, 1988. Marxismo e letteratura, De Donato, Bari, 1971. Gli intellettuali di sinistra e l’ideologia della ricostruzione nel dopoguerra, Edizioni di ideologie,
Roma, 1971. Marxismo e intellettuali, Marsilio, Padova, 1974. Scipio Slataper, La Nuova Italia, Firenze, 1977. Gli esordi del Novecento e l'esperienza della “Voce”, Laterza,
Roma-Bari, 1979. Il Novecento e l’età presente, voll. IX e X in Letteratura italiana,
Laterza, Roma-Bari, 1976 e 1980. Il Novecento. Apparati ideologici, ceto intellettuale,
sistemi formali nella letteratura italiana contemporanea, 2 voll., Loescher, Torino, 1982.
Montale o l’identità negata, Liguori, Napoli, 1984. Storia di Montale, Laterza, RomaBari, 1986. La lotta mentale. Per un profilo di Franco Fortini, Editori Riuniti, Roma,
1986. L’allegoria del moderno, Editori Riuniti, Roma. Il professore come intellettuale,
Piero Manni, Lecce, 1998. Federigo Tozzi, Le immagini, le idee, le opere, Laterza, RomaBari, 1999. Montale e il canone poetico del ‘900, Laterza, Roma-Bari, 1999. Il dialogo e
il conflitto, Laterza, Roma-Bari, 1999.
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Gli autori
Paolo Murialdi, firma prestigiosa del giornalismo italiano, è nato a Genova nel
1919 dove si è laureato in Giurisprudenza. Approdato al giornalismo, è stato redattore
del “Corriere della Sera” e dal 1956 al 1974 caporedattore centrale de “Il Giorno”. È
stato Presidente della Federazione nazionale della Stampa Italiana dal 1974 al 1981 e
Tesoriere della Federazione Internazionale dei Giornalisti (1986-1990). Ha diretto la
rivista “Problemi dell'informazione” dal 1976 al 1998. Docente di Storia del giornalismo e di comunicazioni di massa in diverse Università, attualmente insegna al Corso di
laurea in Scienze della comunicazione dell’Università di Torino. È stato, inoltre, consigliere di amministrazione RAI dal 1993 al 1994.
Bibliografia:
La stampa italiana del dopoguerra, Laterza, Roma-Bari, 1973. Come si legge un
giornale, Laterza, Roma-Bari, 1975. La stampa del regime fascista, Laterza, Roma-Bari,
1986. Maledetti Professori, Rizzoli, Milano, 1994. Storia del giornalismo italiano, Il Mulino, Bologna, 1996. La stampa italiana dalla Liberazione alla crisi di fine secolo, Laterza,
Roma-Bari, 1998. Il giornale, Il Mulino, Bologna, 1998. È autore della voce Giornali e
giornalismo nelle ultime tre appendici dell'Enciclopedia Italiana, Treccani, Roma.
Luigi Paglia svolge la sua ricerca soprattutto nel campo della letteratura contemporanea. È stato docente di Scienze dell’informazione, e di Metodologia e critica
letteraria nella scuola di perfezionamento per laureati dell’Università di Bari. Ha, inoltre, partecipato, in qualità di Formatore - Tutor, al progetto nazionale R.e.T.e. del Ministero della Pubblica Istruzione per l’introduzione delle tecnologie informatiche nella didattica dell’italiano. Ha pubblicato in volume: Invito alla lettura di Marinetti,
Mursia 1977; Poeti in Puglia in “Inchiesta sulla poesia”, Bastogi 1979; Luzi in “Poesia
italiana del Novecento”, Editori Riuniti 1993; Ungaretti in “Letteratura italiana ed
utopia”, Editori Riuniti 1995; Il viaggio ungarettiano nel tempo e nello spazio 2002, Il
grido e lo stupore (in c.s) e saggi e studi in riviste (Strumenti critici, Lingua e stile,
Annali dell’Università di Roma “La Sapienza”, Critica Letteraria, Otto/Novecento,
Rivista di Letteratura italiana, Nuova Antologia, Vita e pensiero, Rapporti, di cui è
stato membro della direzione, Paragone, etc) su Dante, Eliot, Grass, Woolf, Luzi,
Pirandello e Betti.
Mauro Palma lavora e vive a Roma. Da circa trenta anni si occupa di didattica
della matematica.
Insieme a Walter Maraschini ha scritto per la Paravia vari libri di testo per le
scuole medie superiori. Numerosissime le sue pubblicazioni ed i suoi articoli di informatica e didattica della matematica. Componente di varie commissioni ministeriali, già
direttore della rivista Epsilon della Paravia, attualmente è coordinatore delle iniziative
nell’ambito dell’Istruzione dell’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani nonché
direttore della rivista ITER. Risulta anche membro della Commissione del MIUR
dell’Accreditamento degli Enti che operano nell’ambito della formazione del personale della scuola.
Non meno impegnato in altri campi, è stato presidente onorario di “Antigone”,
associazione molto attiva nella tutela dei diritti e delle garanzie del sistema penale e
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carcerario. È anche componente dei comitati scientifici delle riviste: “Dei delitti e delle
pene”, “Fuoriluogo” e altre.
Attualmente è il componente italiano del Comitato europeo per la prevenzione della tortura, dei trattamenti o delle pene inumane o degradanti presso il Consiglio d’Europa.
Francesco Remotti, nato il 6 giugno 1943 a Pozzolo Formigaro (Alessandria),
ha conseguito nel 1967 la laurea in Filosofia presso l’Università di Torino con una tesi
sull’antropologia di Claude Lévi-Strauss. Negli anni immediatamente successivi si è
occupato di temi e prospettive metodologiche in antropologia (strutturalismo, sistemi
di parentela, sistemi di classificazione). Nel frattempo (primi anni settanta) ha avviato
svariate ricerche etnologiche. Dopo alcuni anni di insegnamento come professore incaricato presso la Facoltà di Magistero di Torino, nel 1976 ha ricoperto la cattedra di
Antropologia culturale nell'Università Statale di Milano fino al trasferimento nel 1979
presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino. Nel 1976 inizia una
ricerca sui BaNande dello Zaire (ora Repubblica Democratica del Congo), che conduce per circa un ventennio, e nel 1979, sotto il patrocinio del Ministero degli Affari
Esteri, fonda la Missione Etnologica Italiana in Zaire, poi trasformata in Missione
Etnologica Italiana in Africa Equatoriale, coordinando l’attività di numerosi ricercatori. Oltre all’etnografia dei BaNande, si occupa - in chiave etnostorica - dell’organizzazione dello spazio nei regni dell’Africa equatoriale precoloniale e in particolare del
fenomeno delle capitali mobili. Più di recente, ha ripreso interessi di natura teorica,
riflettendo sui significati della ricerca antropologica e ha elaborato una prospettiva di
ricerca sull'antropo-poiesi, ovvero sulle motivazioni e sulle modalità dei modi di costruzione delle forme di umanità. È stato Presidente del Centro Piemontese di Studi
Africani di Torino e Direttore del Dipartimento di Scienze Antropologiche,
Archeologiche e Storico-Territoriali. Attualmente è coordinatore del Dottorato di ricerca in Scienze Antropologiche presso l'Università di Torino.
Bibliografia:
Lévi-Strauss. Struttura e storia, Torino, Einaudi, 1971. (a cura di) I sistemi di
parentela, Torino, Loescher, 1973. (a cura di) La mente dei primitivi, Milano, Principato, 1974. Temi di antropologia giuridica, Torino, Giappichelli, 1982. Centri, capitali,
città. Un’esplorazione nelle strutture politiche dell’Africa precoloniale sub-sahariana,
Torino, Giappichelli, 1984. Antenati e antagonisti. Consensi e dissensi in antropologia
culturale, Bologna, Il Mulino, 1986. (con P. Scarduelli e U. Fabietti) Centri, ritualità,
potere, Bologna, il Mulino, 1989. Noi, primitivi. Lo specchio dell’antropologia, Torino,
Bollati Boringhieri, 1990. Etnografia nande. Società, matrimoni, potere, Torino, Il
Segnalibro, 1993. Etnografia nande II. Ecologia, cultura, simbolismo, Torino, Il
Segnalibro, 1994. (con C. Buffa, S. Facci, C. Pennacini) Etnografia nande III. Musica,
danze, rituali, Torino, Il Segnalibro, 1996. Contro l’identità, Roma-Bari, Laterza, 1996.
(a cura di) Le antropologie degli altri. Saggi di etnoantropologia, Torino, Scriptorium,
1997. (a cura di e con U. Fabietti); Dizionario di antropologia, Bologna, Zanichelli,
1997. Separazione, violenza e disagio culturale nei rapporti cultura/natura e potere/
società, Torino, Thélème, 1998. (a cura di) Forme di umanità. Progetti incompleti e
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Gli autori
cantieri sempre aperti, Torino, Paravia-Scriptorium, 1999; Prima lezione di antropologia, Roma-Bari, Laterza, 2000.
Renzo Scarabello, dopo aver conseguito, nel 1969, la laurea in letteratura latina, e
aver insegnato nella scuola media e negli istituti professionali, ha vinto la cattedra di
materie letterarie, e, dal 1980, è docente di italiano e latino nel Liceo classico “V. Lanza”
di Foggia. Per quindici anni, come docente associato della Facoltà di Lingue e letterature
straniere dell’Università dell’Aquila, ha tenuto i corsi di letteratura italiana presso l’Istituto Cattolico di Studi Universitari di Troia. Ha diretto e coordinato seminari di studi e
corsi di aggiornamento per docenti di scuola superiore, tenendo relazioni in particolare
sulla letteratura medievale, su Dante, sul Rinascimento, sulla letteratura popolare, su
Leopardi e il Romanticismo. Alcune delle sue conferenze, rielaborate, sono apparse su
riviste e quotidiani. Una lectura del XXXII canto dell’Inferno è stata pubblicata in un
volume miscellaneo. Si è anche occupato di letteratura latina con un saggio su Plauto.
Recentemente sta approfondendo i rapporti tra poesia, musica e teatro nella letteratura
medievale; in tale direzione ha curato la sceneggiatura di concerti danteschi e iacoponici,
che sono stati rappresentati nelle scuole, al Teatro “U. Giordano”, nella Cattedrale di
Foggia, alla sala “Paisiello” di Lucera. L’ultimo suo lavoro, un saggio sulla Beatrice
dantesca, è stato ora pubblicato nella rivista “Nuova Antologia”.
Alessandro Serpieri, nato a Molfetta nel 1935, è uno dei più eminenti anglisti e
semiologi italiani. È stato assistente ordinario di Lingua e Letteratura Inglese all’Università di Bologna dal 1963 al 1968, poi incaricato presso la stessa Università, ed è professore
ordinario della stessa disciplina presso l’Università di Firenze dal 1971. È stato presidente della Associazione Italiana di Studi Semiotici (1979-1983) e presidente della Associazione Italiana di Anglistica (1991-1993). Si è occupato prevalentemente di Shakespeare e
di altri autori elisabettiani, di poesia romantica e moderna, di dramma contemporaneo.
Fondamentali sono i suoi commenti e i suoi studi su T. S. Eliot e su Shakespeare.
Bibliografia:
John Webster, Bari, 1966; Hopkins - Eliot - Auden: saggi sul parallelismo poetico,
Bologna, 1969; T.S. Eliot: le strutture profonde, Bologna, 1973; I sonetti dell’immortalità, Milano, 1975; Otello: l’Eros negato, Milano, 1978; Retorica e immaginario, Parma,
1986; Direttore della ricerca per “Nel laboratorio di Shakespeare: dalle fonti ai drammi”, 4 voll., Parma, 1988; Ha tradotto e curato: La terra desolata di T.S. Eliot, Milano,
1982; Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll, Firenze, 1994; L’amore moderno di George Meredith, Milano, 1999; di Shakespeare: Amleto, Milano, 1980/Venezia,
1997; Il Mercante di Venezia, Milano, 1987; Tito Andronico, Milano, 1989; Pericle principe di Tiro, Milano, 1991; I sonetti, Milano, 1991 (Premio Mondello 1992 per la traduzione); Giulio Cesare, Milano, 1993; Macbeth, Firenze, 1996; Il primo Amleto, Venezia, 1997 (Premio Internaz. Monselice per la Traduzione ‘98); Di Joseph Conrad ha
curato: Epistolario, Milano, 1966; Falk, Venezia, 1994; L’agente segreto, Firenze, 1994.
È anche autore di numerosissimi saggi, pubblicati su riviste italiane e straniere, su Donne,
Wordsworth, Coleridge, Beckett, sulla teoria del dramma, sulla teoria della traduzione, sulla psicoanalisi e sulla letteratura. Ha pubblicato, inoltre, un romanzo, Mostri
agli alisei, Milano, 1977, e un dramma, Dracula, Milano, 1988.Guido Salvetti
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