Artrite Reumatoide Definizione L’artrite reumatoide è una malattia infiammatoria cronica aggressiva, a localizzazione poliarticolare e talora responsabile di grave disabilità. E’ un processo autoimmune non organo-specifico caratterizzato da: - un processo selettivo per le articolazioni - un processo sistemico Epidemiologia dell’ AR (Gabriel SE : J.Rheumatol. 2001, 27:269-81) • Colpisce 2 – 3 % della popolazione • Rapporto F:M 3:1 • Incidenza legata anche alla razza • Età d’insorgenza 40-50 anni • Incidenza annuale 12-12.000 x 100.000 abitanti • Mortalità correlata a: cause gastrointestinali, respiratorie, cardiovascolari, infettive, ematologiche Epidemiologia Confronto AR e patologie socialmente piene di impatto Prevalenza nella popolazione % n° pts Cirrosi epatica Cirrosi HCV Epatocarcinoma Carcinoma mammella Scompenso cardiaco ARTRITE REUMATOIDE 0.6 0.33 0.033 0.5 0.66 0.5 360.000 200.000 20.000 300.000 400.000 300.000 Artrite Reumatoide Esordio clinico: Subdolo • alcune settimane pochi mesi Acuto • pochi giorni o settimane Decorso Clinico: • Progressivo 10% dei casi • Policiclico 70% dei casi coinvolgimento progressivo di nuove articolazioni •Monociclico 20% dei casi remissione nell’arco di circa 1 anno Criteri per la Classificazione dell’Artrite Reumatoide • 1- Rigidità mattutina Rigidità mattutina articolare o periarticolare per almeno 1 h prima del miglioramento massimo • 2- Artrite di 3 o più articolazioni Almeno 3 articolazioni con rigonfiamento dei tessuti molli o versamento articolare (non solo esuberante crescita ossea) osservati da un medico; le 14 possibili articolazioni interessate sono: interfalangee prossimali, metacarpofalangee, polso, gomito, ginocchio, caviglia, metatarso-falangee • 3- Artrite delle mani Artrite delle articolazioni del polso, metacarpo-falangee, interfalangee prossimali • 4- Artrite simmetrica Simultaneo interessamento di aree articolari da ambo i lati del corpo ( per le interfalangee prossimali, le metacarpofalangee e le metatarso-falangee la simmetria può non essere assoluta) • 5- Noduli reumatoidi Noduli sottocutanei in prossimità delle prominenze osse, sulle superfici estensorie,o in regioni iuxtaarticolari osservati da un medico • 6- Fattore reumatoide sierico Dimostrazione di livelli patologici di fattore reumatoide nel siero utilizzando qualsiasi metodica i cui risultati siano positivi in meno del 5% dei soggetti normali di controllo • 7- Alterazioni radiografiche Alterazioni radiologiche tipiche per artrite reumatoide (erosioni o decalcificazioni iuxtaarticolari) alle mani e ai polsi, in proiezione anter-posteriore; le alterazioni osteoartrosiche non soddisfano questo criterio I criteri da 1 a 4 devono essere stati presenti per almeno sei settimane consecutive ed i criteri da 2 a 5 devono essere osservati da un medico. La classificazione della malattia richiede che siano soddisfatti almeno quattro criteri. Segni e sintomi dell’AR • Dolore articolare simmetrico • Tumefazione delle piccole articolazioni periferiche • Rigidità articolare mattutina di durata variabile • Dolenzia diffusa Segni di infiammazione sinoviale • Le articolazioni sono: – Calde – Tumefatte – Dolenti • Inizia a livello di mani, polsi, caviglie e piedi • In seguito, interessa gomiti, spalle, ginocchia e anche (ma in modo molto variabile) Segni e Sintomi Constituzionali nell’Artrite Reumatoide Sistemica Astenia Perdita di peso Mialgie Depressione Febbricola Linfoadenopatia Manifestazioni Extraarticolari 1. 2. 3. 4. 5. 7. 8. 9. 10. 11. 12. Noduli Anomalie ematologiche (anemia normocromica normocitica; trombocitosi; eosinofilia) Sierosite (pleurite, pericardite) Episclerite Vasculite cutanea Neuropatia Miopatia infiammatoria Nefrite mesangiale Osteoporosi Interessamento polmonare ( Noduli, Polmonite Interstiziale, BPCO, etc.) Granulomatosi Miocardica nodulare DAS Disease Activity Score 1. Indice di Ritchie (RAI) (0-78) 2. Numero di articolazioni tumefatte (SW44) (0-44) 3. VES 1 ora 4. Stato globale di malattia (GH-Global Health) (0-100) DAS28 versione facilitata del DAS ristretta a 28 articolazioni Classificazione Funzionale di Steinbrocker Class I Nessuna limitazione Class II La funzionalità articolare è adeguata per lo svolgimento delle normali attvità, nonostante la presenza di dolenzia articolare o limitazione funzionale Class III La funzionalità articolare è insufficiente per lo svolgimento delle normali attività quotidiane Class IV Il paziente è quasi o completamente impossibilitato allo svolgimento delle attività quotidiane e alla cura di se stesso Artrite Reumatoide Sistemica Parametri laboratoristici Anemia Eosinofilia Trombocitosi Piastrinosi Grandi linfociti granulosi Incremento della fosfatasi alcalina, AST, ALT, gGT Riduzione dell’albumina sierica Riduzione della sideremia Aumento della VES Aumento della PCR Aumento del Fibrinogeno Anticorpi anti-CCP Presenza del FR Aumento della frazione gamma al QPE I suddetti paramentri di laboratorio sono non specifici e riflettono sia lo stato di flogosi acuta che cronica, e in talune condizioni possono non essere correlate con la malattia. Fattori di rischio nell’ AR (non modificabili) Rischio di sviluppare AR • Sesso femminile • Fattore Reumatoide positivo (titolo > 1/32 , Aho K et al.A&R 1985, 28:485-9; Del Puente A et al. A&R 1988,31:1239-44 ) • Positivita’ Anti-Citrullina ( OR: 37.8) (Van Gaalen FA et al. A&R 2004, 50:709-715) • Familiarita’ per AR (60% della intera variabilita’ , MacGregor A et al. A&R 2000, 43: 30-37) • Minor rischio in portatori di allergie (OR: 0.6) (Reckner Olsson et al. Ann.Rheum.Dis. 2001, 60: 934-9 Fattori di rischio di cronicita’ nell’ AR 1. Obesita’ ( BMI > 30) 2. Fumo 3. Terapia iniziata tardivamente (> 6 mesi dall’inizio dei sintomi) Eziopatogenesi Patogenesi: La membrana sinoviale nei pazienti con artrite reumatoide presenta iperplasia, aumentata vascolarizzazione e un forte infiltrato di cellule infiammatorie Eziopatogenesi Componente cellulare: • T linfociti • Sinoviociti macrofage-like • Fibroblasti sinoviali • Cellule dendritiche • Linfociti B • Plasma cellule • Mastociti Artrite Reumatoide Eziologia: Genetica Diversi studi genetici hanno evidenziato una forte correlazione tra l’artrite reumatoide e gli antigeni HLA DRB1 0404 e DRB1 0401 del sistema maggiore di istocompatibilità di classe II Fattori ambientali Nell’ambito dei fattori ambientali necessari per l’insorgenza della malattia potrebbero avere un ruolo determinante antigeni esogeni, quali ad esempio proteine virali (virus di Epstein Barr, parvovirus B19, citomegalovirus, retrovirus, micoplasmi, micobatteri), o proteine endogene (collagene di tipo II, proteoglicani, proteine condrocitarie, immunoglobuline) Eziopatogenesi • non nota • fattori - genetici - ambientali • fattore ambientale innesca malattia in individuo geneticamente predisposto Eziopatogenesi fattori ambientali predisposizione genetica • Uno / molteplici? • HLA classe II - agenti infettivi? - DR1 - DR4 60-70% vs 20-30% AR vs N) rischio=4-5x • altri (?) - batteri - virus (Epstain-Barr) - Ag scatenante (superAg derivato da agenti infettivi?) Eziopatogenesi bersaglio di AR = membrana sinoviale passaggi fondamentali • danno endoteliale • passaggio di cellule • proliferazione cellulare (linfociti T, B, macrofagi, siniviociti, etc) • produzione citochine • liberazione enzimi • sintesi del FR • deficit apoptosi Cartilage Eziopatogenesi MEMBRANA SINOVIALE noxa patogena (Ag trigger?) - attivazione endotelio - alterazione capillari subsinoviali passaggio liquidi, cellule, proteine citochine proliferazione - linfociti Ab - sinoviociti - cellule infiammatorie flogosi tessuto granulare invasivo PANNO SINOVIALE Eziopatogenesi • flogosi acuta • proliferazione sinoviale = panno • citochine + enzimi distruzione cartilagine/osso anchilosi • NODULI REUMATOIDI da trauma piccolo vaso IC (FR) flogosi Eziopatogenesi Fattore reumatoide (Ra test): • Il fattore reumatoide è composto da un gruppo di anticorpi, per lo più della classe IgM, in grado di reagire con determinati antigenici del frammento Fc di IgG autologhe ed eterologhe formando immunocomplessi che precipitando danneggiano i tessuti. • E' positivo nell'artrite reumatoide, sindrome di Sjogren, LES, sclerodermia, connettiviti, neoplasie, negli anziani, nelle epatopatie croniche attive. Nel caso dell'artrite reumatoide essi si comportano da veri e propri autoanticorpi, agendo contro le IgG nei liquidi organici. •Soltanto un titolo alto nel siero (superiore a 1 a 80) dà all'Ra test specificità per l'artrite reumatoide. Eziopatogenesi Ruolo del Fattore Reumatoide • ≈75% • Ig (M, A, G, D, E) vs frammento Fc IgG linfociti B attivati CD5+ nella sinovia 1. contribuisce alla flogosi sinoviale - IC attivazione C - fattori chemotattici 2. non diagnostico 3. prognostico? Eziopatogenesi Mediatori solubili: • Monociti, macrofagi, fibroblasti e cellule T rilasciano numerose citochine in corso di infiammazione. Molte di queste ed in particolare il TNF-α e l’IL-1 sono rilevabili ad elevate concentrazioni nel liquido sinoviale e nel siero di pazienti con artrite reumatoide. • Il TNF-α e l’IL-1 hanno un ruolo primario nella patogenesi dell’artrite reumatoide, sono forti induttori dei fibroblasti sinoviali, degli osteoclasti e dei condrociti che producono metalloproteasi in grado di “digerire” i tessuti. Eventi in corso di Artrite Reumatoide ki o t y C s ne B B cell cell Cy t ok i ne s TT cell cell Macrophage Macrophage Synoviocyte Synoviocyte Cytokines Increased cytokine production (IL-1, IL-6) Increased adhesion molecules Increased production of MMP Increased Increased inflammation inflammation Cell Cell migration migration into into joints joints Tissue Tissue remodeling remodeling Cytokines involved are: GM-CSF, IFN-γ, IL-1β, IL-6, IL-8, IL-10, IL-12, IL-15, IL-2, IL-17, TGF-β, TNF-a. Due citochine chiave nella patogenesi dell’AR Normal Synovial membrane Chronic Rheumatoid Arthritis IL-1β Cartilage Synovial fluid Capsule Pannus TNF-α Inflamed Synovial membrane Artrite Reumatoide Azioni sistemiche del TNF-α: • Azione di pirogeno endogeno (come IL-1) • Stimolazione della produzione da parte del fegato di proteine della fase acuta (proteina amiloide A, fibrinogeno) • Induzione di trombosi intra-vascolare Artrite Reumatoide Caratteristiche del TNF-α: • Proteina solubile di 17 kDa composta da 3 subunità identiche. E’ inizialmente sintetizzata come proteina ancorata alla membrana; il suo rilascio è associato all’azione di serin-proteasi in grado di tagliare il suo dominio di ancoraggio alla membrana • Prodotta principalmente da monociti e macrofagi, ma anche da linfociti B, linfociti T, fibroblasti e mastociti • E’ una potente citochina proinfiammatoria Artrite Reumatoide I Recettori del TNF-α: • 2 recettori di membrana (p75 e p55) con domini citoplasmatici differenti • p75 ha un ruolo primario nella proliferazione dei linfociti T e nella soppressione della risposta infiammatoria mediata dal TNF-α • p55 è importante per la risposta dell’ospite contro patogeni e nei processi infiammatori • entrambi i recettori esistono in forma solubile; le code citoplasmatiche sono suscettibili alla proteolisi da parte di proteasi che permettono il rilascio delle 2 forme solubili riscontrabili ad elevate concentrazioni nel sangue e nel liquido sinoviale di pazienti con AR Artrite Reumatoide Azioni del TNF-α: • Secrezione di altre citochine infiammatorie: IL-1, IL-6, IL-8 e GMCSF • Induzione dell’espressione di molecole di adesione su fibroblasti e cellule endoteliali aumento della chemiotassi verso il sito di infiammazione • Stimolazione dei macrofagi a produrre chemiochine • Promozione dell’infiammazione nell’ambito delle risposte cellulomediate contro patogeni intracellulari Effetti biologici del TNFα Macrofagi citochine proinfiammatorie chemochine molecole di adesione Endotelio risposta di fase acuta tramite epatociti TNFα Fibroblasti sintesi di metalloproteinasi produzione di collagene Epitelio trasporto ionico permeabilità Aumento infiammazione Aumento infiltrazione cellulare Aumento CRP sierico Rimodellamento tissutale Compromissione funzione di barriera Artrite Reumatoide Caratteristiche del IL-1: • Proteina solubile di 17 kDa • Prodotta principalmente da monociti e macrofagi, ma anche da cellule endoteliali, linfociti B, linfociti T attivati • Il sistema dei recettori dell’IL-1 è particolarmente complesso: comprende 2 recettori di membrana, 2 recettori solubili e un antagonista recettoriale Membri della famiglia dell’IL-1 Nome Funzione Forma attiva IL-1α Agonista del IL-1R proIL-1α (membrana) (Precursore attivo, riscontrabile nel citosol e forma matura di membrana) Mature IL-1 β (secreta) IL-1β Agonista del IL-1R IL-1Ra Antagonista del IL-1R IL-1Ra (secreta) Artrite Reumatoide Il sistema dei recettori dell’IL-1: • Tipo I di membrana ha una coda intracitoplasmatica ed è in grado di trasdurre il segnale, è espresso a bassa quota su molte cellule • Tipo II di membrana è un decoy receptor lega l’IL-1 ma non è in grado di trasdurre il segnale, è espresso su neutrofili, monociti e cellule B • Forme solubili di entrambi i recettori di membrana in grado di ridurre la risposta delle cellule all’IL-1 • Un antagonista endogeno del recettore dell’IL-1 lega il recettore tipo I con alta affinità ma non induce la trasduzione del segnale Struttura schematica dei recettori per citochine Extracellular Ligand Binding Domain Ligand Transmembrane Domain Intracellular Signal Transducing Domain Complete Cytokine Receptor Bipartite Signaling Heterocomplex Soluble Ligand Binding, Bipartite Signal Transducing Domain Heterocomplex Antagonista IL-1Ra IL-1Ra IL-1β IL-1 Receptor Type I IL-1 Receptor Accessory Protein IL-1Ra High-Affinity Binding of IL-1 to IL-1 Receptor Heterodimer Complex Toll Domains IRAK Signal Nucleus No Signal No Signal Artrite Reumatoide Azioni dell’IL-1: • Induzione nelle cellule endoteliali della sintesi di PAF, PGE e NO che riducono le resistenze vascolari • Attivazione dei linfociti a produrre fattori di crescita che ne inducano l’espansione • Induzione della sintesi di collagenasi dai condrociti • Induzione della sintesi di mediatori proinfiammatori nei fibroblasti The Role of IL-1 in the Pathogenesis of Rheumatoid Arthritis: Bone Degradation Summary Bone resorption - IL-1 stimulates bone resorption in vitro and in vivo - IL-1 receptors (types I and II) are expressed on osteoclasts, osteoblasts, and osteocytes in osteoid type I receptors predominate on osteoclasts in regions of bone destruction - IL-1 stimulates osteoclast formation in human bone marrow cultures - IL-1Ra blocks bone resorption in animal models of arthritis Bone formation - IL-1 reduces osteoblast precursors in adjuvant arthritis - IL-1 stimulates Fas-mediated apoptosis of osteoblasts Conclusion - IL-1 stimulates bone resorption and reduces capacity for bone formation Overlapping degli effetti Proinfiammati di IL-1 e TNF-α Citochine Ruolo nell’Artrite Reumatoide IL-1 e TNF-α ↑ COX-2; ↑ PGE2; ↑ NO; ↑ molecole di adesione; ↑ IL-6; ↑ chemochine; ↑ collagenasi; ↑ attività procoagulante IL-1 ↑ TNF-α; ↑ attivazione osteoclasti; ↑ fattori angiogenici TNF-α ↑ IL-1; ↑ morte cellulare Artrite Reumatoide Caratteristiche ed azioni dell’IL-6: • Prodotta da cellule T, monociti, macrofagi e fibroblasti sinoviali • È implicata in: a. attivazione delle cellule T b. proliferazione dei fibroblasti sinoviali c. induzione della fase acuta Artrite Reumatoide IL-10 (azione antiinfiammatoria): • Prodotta da cellule T e B, monociti e macrofagi • Inibisce la produzione di IL-1 e TNF-a • Inibisce la proliferazione delle cellule T • Può invertire il processo di degradazione della cartilagine • È rilevabile nel liquido sinoviale di pazienti con AR ma non a concentrazioni sufficienti per sopprimere l’infiammazione Artrite Reumatoide IL-4 (azione antiinfiammatoria): • Prodotta da cellule T CD4+ helper • Inibisce la produzione di IL-1 e TNF-a, IL-6 ed IL-8 • Inibisce la risposta Th1 • Inibisce il processo di degradazione della cartilagine Artrite Reumatoide Stadi Patogenetici: Fase iniziale • Meccanismi sconosciuti • Possibile rilascio di citochine locali mediante attivazione aspecifica di cellule dendritiche e macrofagi Perpetuazione • Attivazione delle cellule T • Successiva stimolazione di cellule B e macrofagi con produzione di fattori reumatoidi e successivo rilascio di citochine Infiammazione cronica • Disregolazione policellulare • Crescita di fibroblasti anomali • Danno tissutale e risposta T-cellulo mediata ad alterati antigeni self Terapie attualmente disponibili l’artrite reumatoide • FANS tradizionali e anti-COX selettivi • Corticosteroidi • DMARDs “sintetici” Methotrexate Sali d’oro Idrossiclorochina Sulfasalazina Leflunomide Altri • DMARDs “biologici” • Terapie di combinazione Obiettivi della terapia • Ridurre dolore ed infiammazione • Migliorare la funzione fisica • Ritardare/bloccare la progressione del danno articolare • Indurre la remissione • Aumentare la sopravvivenza Gestione dell’Artrite Reumatoide • Facilitare la diagnosi precoce • Considerare precocemente un trattamento aggressivo • Selezionare una appropriata terapia antireumatica Trattamento Precoce • Il trattamento precoce (entro 1-3 anni dall’esordio) con DMARDs ritarda sensibilmente la distruzione articolare e migliora la capacità funzionale rispetto ad un trattamento tardivo • Il trattamento molto precoce (entro 3-6 mesi dall’esordio) offre maggiori possibilità di remissione • Instaurare un trattamento precoce prevede di definire precocemente la diagnosi Un nuovo approccio al trattamento dell’AR • Enfasi sulla limitazione del danno articolare e della conseguente disabilità • Uso più precoce di un trattamento più aggressivo • Nuovi DMARD • Terapia combinata • Terapie biologiche Rheumatoid Arthritis: Goal of Targeted Therapy Traditional symptomatic treatment cannot be relied on to reduce progression of structural joint damage Structural damage continues even though signs and symptoms are controlled Unmet medical need: cost-effective reduction of structural damage Aim: reduce joint destruction Artrite Reumatoide Inibizione delle citochine: • Una grossa varietà di strategie rivolte al sistema delle citochine è stata studiata per il trattamento delle malattie a carattere infiammatorio. • Questi approcci includono: a. neutralizzazione delle citochine (con recettori solubili o anticorpi monoclonali) b. blocco dei recettori per citochine c. attivazione di pathways antiinfiammatori mediante versioni bioingegnerizzate di citochine immunoregolatorie Descrizione Esempi Il legame di una citochina infiammatoria al suo recettore induce la produzione di molecole effettrici di natura proinfiammatoria TNF-α IL-1 IL-6 Il legame naturale di una citochina al suo recettore di membrana può essere prevenuto da un recettore solubile o un anticorpo monoclonale Etanercept Infliximab Anticorpi monoclonali diretti contro l’IL-6 Un antagonista recettoriale o un anticorpo monoclonale che occupi il sito di legame sul recettore può prevenire il legame della citochina Antagonista del recettore dell’IL-1 ricombinante Anticorpi monoclonali diretti contro il recettore dell’IL-6 Citochine antiinfiammatorie possono inibire l’attivazione di pathways proinfiammatori IL-4 IL-10 Artrite Reumatoide Neutralizzazione di una citochina: • I recettori solubili hanno un ruolo fisiologico importante nella neutralizzazione delle citochine, il trattamento di pazienti con recettori solubili ricombinati può sopprimere l’infiammazione • I recettori solubili ricombinanti hanno una emivita molto breve, per ovviare la problema vengono prodotti come proteine di fusione con la porzione Fc delle immunoglobuline che ne aumenta notevolmente l’emivita • Per prolungare l’emivita di una molecola può essere utile anche il glicole polietilenico • Gli anticorpi monoclonali murini hanno una forte antigenicità che genere una risposta dell’ospite, per questo oggi si producono anticorpi chimerici o umanizzati Artrite Reumatoide Antagonismo recettoriale: • Bloccare la capacità del recettore di legare la citochina è un’altra strategia per interrompere il segnale proinfiammatorio • Questo risultato si può ottenere con antagonisti naturali dei recettori o con anticorpi monoclonali diretti contro il recettore • Perchè questo approccio sia efficace sono richieste dosi di antagonista molto elevate e sufficienti per occupare tutti i siti di legame della citochina per tempi lunghi Artrite Reumatoide Attivazione di pathways antiinfiammatori: • Le citochine antiinfiammatorie come l’IL-4 e l’IL-10 possono sopprimere l’infiammazione ma i loro effetti in genere sono pleiotropici e non pienamente chiariti • Le citochine sono molecole a basso peso molecolare con una breve emivita, mantenere concentrazioni sufficienti nel sangue può essere difficile e costoso • Una soluzione potrebbe essere la terapia genica che permetterebbe la sintesi continua di citochine antiinfiammatorie Terapie Biologiche disponibili per AR • Inibitori del TNF Infliximab Etanercept Adalimumab • Inibitori dell’IL-1 Anakinra Etanercept Etanercept: • Il trattamento con Etanercept è ben tollerato • Le biopsie sinoviali mostrano una diminuzione significativa del numero di cellule T, plasma cellule, molecole di adesione e di molecole di IL-1 • La combinazione dell’Etanercept con il Metotrexato è significativemente più efficace della sola terapia con Metotrexato Infliximab Sito di legame antigenico per il TNF-α umano 25% regione murina Catena leggera V V V V C C C Catena leggera C C C Legami C C C: regioni costanti V: regioni variabili Catene pesanti 75% regione umana (IgG1) Infliximab: meccanismo d’azione Macrofago TNFα solubile Attivazione del complemento con induzione di apoptosi Infliximab TNFα solubile TNFα transmembrana Recettore per il TNFα Cellula bersaglio Sandborn, 1999 Studi Clinici su Infliximab nell’AR z Infliximab è efficace nel controllo di segni e sintomi di AR, migliorando la funzionalità e la qualità della vita z Nella maggior parte dei pazienti trattati con infliximab si verifica un arresto del danno strutturale progressivo z Infliximab è ben tollerato in associazione con MTX z La terapia con infliximab + MTX sembra esercitare un’azione prolungata sull’AR non riscontrata con le precedenti terapie Adalimumab: anticorpo monoclonale completamente umano • Antagonista selettivo del TNF-α • Somministrazione in monoterapia o in combinazione con MTX • Struttura indistinguibile da una IgG1umana — emivita di circa 14 giorni • Iniettabile sottocute con siringa pre-riempita appositamente progettata per il paziente con AR Adalimumab • Approvato in 58 paesi, inclusi USA e paesi europei per: Artrite reumatoide – HUMIRA, in combinazione con MTX, è indicato per: • il trattamento di pazienti adulti affetti da artrite reumatoide attiva di grado da moderato a severo quando la risposta ai DMARDs compreso il metotressato, risulta inadeguata • il trattamento dell’artrite reumatoide grave, attiva e progressiva in adulti non precedentemente trattati con metotressato • >125.000 pazienti trattati con adalimumab nel mondo dall’approvazione nell’AR Inibitori del TNF: Sicurezza • Reazioni sistemiche all’infusione (infliximab) • Reazioni nei siti di iniezione (adalimumab, etanercept) • Infezioni (vie aeree superiori, tubercolosi, infezioni opportunistiche) • Altre potenziali complicazioni (sindrome Lupuslike, malattie demielinizzanti, tumori) • Sviluppo di anticorpi bloccanti Anakinra • Antagonista ricombinante del recettore dell’IL-1 • Espresso in E. coli • La sequenza aminoacidica è identica a quella della proteina nativa IL1Ra eccetto che per l’aggiunta di un residuo di metionina all’N-terminale • Peso molecolare: 17.3 kDa Anakinra • E’ purificato mediante una serie di passaggi cromatografici • Il farmaco così ottenuto viene analizzato per sequenza, purezza e potenza • E’ filtrato e sterilizzato • Il prodotto viene fornito in siringhe pronte come un liquido sterile, trasparente, senza colore e senza conservanti Anakinra • Moderato miglioramento clinico e ridotta velocità di progressione dell’erosione • Breve emivita (6 ore), richiede quindi ripetute somministrazioni ad alte dosi durante il giorno • Occorrono concentrazioni 10 – 1000 volte più alte di quelle dell’IL-1 per bloccarne l’effetto • Possibile soluzione: terapia genica Anakinra: Sicurezza • Reazioni nei siti di iniezione • Infezioni (vie aeree superiori) • Neutropenia • Sviluppo di anticorpi bloccanti Altri Approcci Terapeutici in Studio • Anticorpo contro il recettore dell’IL-6 • IL-10 ricombinante • IL-4 ricombinante • Rituximab Rituximab agisce selettivamente sui CD20 presenti sulle B cellule causandone una rapida deplezione CD20 - antigene delle B cellule Proteina transmembrana CD20 • • • • È una fosfoproteina a 297 amino acidi (35 kDa) Non è espresso sulle cellule staminali , cellule T, cellule dendritiche o plasmacellule Non sono noti ligandi naturali per il CD20 Il legame di un ligando al CD20: – Non riduce l’espressione del CD20 – Non causa nè internalizzazione nè separazione del CD20 dalla membrana plasmatica Rituximab - la molecola Anticorpo monoclonale disegnato per colpire ed eliminare solo le B cellule CD20-positive Anticorpo murino Componente murina (si lega al CD20 sulle B cellule) Componente umana (attiva i meccanismi cellulari) Anticorpo umano Rituximab - meccanismo d’azione • La regione di derivazione murina si lega all’antigene CD20 presente sulla superficie delle B cellule • La regione di derivazione umana attiva i meccanismi cellulari che avviano la deplezione delle B cellule Rituximab - Meccanismo d’azione La deplezione delle B cellule si verifica per via di tre possibili meccanismi : – citotossicità cellulo-mediata – citotossicità complemento-mediata – apoptosi Citotossicità cellulo – mediata • Lega le cellule effettrici (es macrofagi, cellule natural killer e T cellule citotossiche) • Le cellule effettrici rilasciano granuli contenenti perforine e altri mediatori • Lisi delle B cellule Citotossicità complemento - mediata • Interagisce con il C1q ( proteina del sistema del complemento) • Ciò scatena l’attivazione del complemento • Lisi delle B cellule per formazione di pori nella membrana Apoptosi Quando rituximab si lega al CD20, provoca un segnale che, trasmesso alla B cellula, ne induce la morte per apoptosi MabThera® - indicazioni terapeutiche 1) Linfoma non-Hodgkin (NHL) follicolare, nello stadio III/IV, resistente alla chemioterapia o ripresentato (minore o uguale a 2 ricadute) 2) Linfoma non-Hodgkin (NHL) III-IV stadio non trattato, unito alla convenzionale chemioterapia combinata 3) Altri disturbi cellula-B linfoproliferativi e non maligni (Artrite Reumatoide) Rituximab - Tossicità Sindrome febbrile, brividi di freddo Ipertensione e dispnea Morte o sindromi da lisi tumorale associate con acuti disturbi renali, ipercalemia, ipocalcemia, iperuricemia o iperfosfatemia Gravi reazioni mucocutanee, quali il pemphigus . paraneoplastico, la sindrome di Stevens-Johnson, la necrolisi tossica epidermica Il rischio da sindromi di lisi tumorali risulta essere maggiore in pazienti con un alto numero di cellule maligne circolanti (≥25.000 mm3) o con grosse masse tumorali Tumefazione delle mani asimmetrica Deviazione Ulnare Deformazione del pollice Borsite Cisti Sinoviale Erosioni Marginali Erosioni Marginali Caratteristiche Radiografiche nelle forme Aggressive e Iniziali Scintigrafia ossea delle mani Scintigrafia ossea de piedi Sinovite delle mani in chirurgia Deformazioni a Boutonnire Instability of the Thumb Interphalangeal (IP) Joint in Rheumatoid Arthritis Sublussazione volare dell’articolazione metacarpo falangea Advanced Rheumatoid Arthritis of the Handsmetacarpophalangeal Replacement (a) Advanced Rheumatoid Arthritis of the Handsmetacarpophalangeal Replacement (b) Demonstration of the Bulge Sign (a) Demonstration of the Bulge Sign (b)