8. Trattamento specifico delle varie categorie verbali
In questa sezione intendiamo dare particolare risalto non solo al trattamento linguistico ma anche
alla rappresentazione formale della categoria dei verbi. Per la rappresentazione delle altre categorie,
si presupporrà quindi che il lettore abbia ormai acquisito una certa familiarità con il modello di
rappresentazione.
8.1. I verbi
8.1.1. Distinzione di costruzioni verbali
Considerando il comportamento sintattico di un’unità morfologica verbale, vengono create entrate
sintattiche diverse nei seguenti casi:

Diversità di arità e/o di funzioni dei complementi:
- Il numero di complementi non opzionali è diverso nelle strutture in esame;
- A parità di numero di complementi, la funzione sintattica di uno di loro è diversa rispetto alle
altre strutture a confronto;
- Numero di complementi e funzioni divergono, es.:
disporre i libri negli scaffali
P0
P1
P2
subject
object adjunct

disporre di due auto
P0
P1
subject
oblique
Opzionalità di un complemento:
Un complemento risulta opzionale in uno dei significati del verbo mentre è obbligatorio
nell’altro, com’è spesso possibile osservare nei sensi figurati:
evadere (dal carcere)
fuggire (da una casa in fiamme)
attraversare (la strada)

/
/
/
/
evadere dalla realtà
fuggire dalle cattive compagnie
attraversare un momento difficile
Alternanza di realizzazione di un complemento:
Dato un verbo, in uno dei suoi significati una determinata posizione del frame può essere
occupata alternativamente da diverse categorie sintagmatiche (1.b, 2.b) mentre un altro
significato non consente che un'unica realizzazione sintattica della stessa posizione (1.a, 2.a).
1.a Luca evita Maria
1.b Luca ha evitato
che Maria si ferisse
una sciagura
di dover partire
2.a il conto comprende il servizio
2.b i genitori non comprendono
1
che i figli vogliono essere liberi

i figli
di dover lasciar i figli liberi
Possibilità di nominalizzazione:
Sensi diversi di verbi omografi o polisemici che condividono la stessa struttura sintattica
vengono codificati in entrate diverse se si comportano diversamente rispetto alla possibilità di
nominalizzare:
doppiare un film
rialzare i prezzi
/ il doppiaggio di un film
il rialzo dei prezzi
doppiare il Capo Horn
rialzare la testa
/ * il doppiaggio del Capo Horn
*il rialzo della testa
I criteri semantici sono perciò presi in considerazione solo se hanno un riflesso a livello
sintattico.
8.1.1.1. Casi di opzionalità di complemento e di distinzione di strutture sintattiche
Alcuni verbi hanno complementi interni tutti opzionali che possono quindi essere tutti realizzati, o
solo in parte, oppure tutti assenti, es.:
Durante la riunione, Luca ha parlato
Durante la riunione, Luca ha parlato del progetto
Durante la riunione, Luca ha parlato con i colleghi
Durante la riunione, Luca ha parlato del progetto con i colleghi
In questo caso, un’unica entrata, con una marca di opzionalità su ogni complemento, rende conto di
tutte le possibili strutture:
<Construction
id="i-ppconopt-ppdiorinfdiopt"
syntlabel="Clause"
selfinsertion="1">
<InstantiatedPositionC
range="0"
optional="YESO"
positionc="Psubj">
<InstantiatedPositionC
range="1"
optional="YESO"
positionc="Poblppcon">
<InstantiatedPositionC
range="2"
optional="YESO"
positionc="Poblppdiorinfdi"></Construction>
In altri casi, non si tratta di complementi opzionali, bensì di uso intransitivo o transitivo:
Il bambino parla (ha acquisito la facoltà del linguaggio)
Luca parla inglese
In tal caso, due diverse entrate devono essere create per catturare l’informazione riguardante la
diversa sottocategoria del verbo.
Altri verbi ancora presentano delle restrizioni di compresenza dei complementi:
2
(i) L'assenza di una posizione esclude la presenza di un'altra, es.: nella frase seguente, l’assenza del
complemento oggetto inibisce la presenza dell’oggetto indiretto:
3.a. Luca rifiuta / 3.b. Luca rifiuta un bacio / 3.c. Luca rifiuta un bacio a Maria / *Luca rifiuta a Maria
(ii) L'assenza di una posizione rende obbligatoria la presenza dell'altra:
4.a. Luca compete con Paolo per una prova
4.b. Luca compete con Paolo
4.c. Luca compete per una prova
* Luca compete
Poiché nel modello teorico di PAROLE, l'opzionalità condizionata è criterio di creazione di una
nuova struttura sintattica, abbiamo:
due strutture sintattiche per il verbo rifiutare:
a) una con oggetto opzionale (v. 3.a.)
b) una con oggetto obbligatorio e complemento indiretto opzionale (3.b., 3.c.)
a) <Construction
id="topt8infdiCsC"
syntlabel="Clause"
selfinsertion="1">
<InstantiatedPositionC
range="0"
optional="YESO"
positionc="PsubjCsC">
<InstantiatedPositionC
range="1"
optional="YESO"
positionc="Pobj8infdiCsC">
<SyntFeatureClosed
featurename="CONTROLT"
value="SUBJECTCONTROL"/>
</Construction>
b) <Construction
id="t-indopt"
syntlabel="Clause"
selfinsertion="1">
<InstantiatedPositionC
range="0"
optional="YESO"
positionc="Psubj">
<InstantiatedPositionC
range="1"
optional="NOO"
positionc="Pobj">
<InstantiatedPositionC
range="2"
optional="YESO"
positionc="Pind"></Construction>
due strutture sintattiche per competere:
a) una con il primo obliquo obbligatorio ed il secondo opzionale (4.a., 4.b.)
b) una con il primo obliquo opzionale ed il secondo obbligatorio (4.a., 4.c.)
a) <Construction
id="i-ppcon-adjinfperCsCorppperopt"
syntlabel="Clause"
selfinsertion="1">
<InstantiatedPositionC
range="0"
optional="YESO"
positionc="PsubjCsC">
<InstantiatedPositionC
range="1"
optional="NOO"
positionc="Poblppcon">
<InstantiatedPositionC
range="2"
optional="YESO"
positionc="PadjinfperCsCorppper">
<SyntFeatureClosed
featurename="CONTROLT"
value="SUBJECTCONTROL"/>
b) <Construction
id="i-ppconopt-adjinfperCsCorppper"
syntlabel="Clause"
selfinsertion="1">
<InstantiatedPositionC
range="0"
optional="YESO"
positionc="PsubjCsC">
<InstantiatedPositionC
range="1"
optional="YESO"
positionc="Poblppcon">
<InstantiatedPositionC
range="2"
optional="NOO"
positionc="PadjinfperCsCorppper">
<SyntFeatureClosed
featurename="CONTROLT"
value="SUBJECTCONTROL"/>
3
</Construction>
</Construction>
8.1.2. Informazione trattata a livello grammaticale
Per quanto riguarda la categoria dei verbi, il trattamento dei seguenti tipi di informazione viene
considerato di competenza della grammatica. Non è pertanto rappresentata a livello lessicale:
 passivizzazione: viene segnalata solo la non-applicabilità della regola generale secondo la quale
i verbi transitivi passivizzano, e quindi per verbi come concernere, riguardare, avere, fruttare;
 pro-drop: la posizione soggetto è semplicemente marcata per la sua opzionalità;
 pronominalizzazione di soggetto ed oggetto del verbo: non viene mai indicato a livello lessicale
che soggetto o complemento possono essere pronominalizzati;
 posposizione del soggetto
8.1.3. Descrizione della struttura sintattica
Nel quadro del progetto PAROLE in cui sono stati codificati a livello sintattico 3000 verbi, è stato
descritto un gran numero di comportamenti sintattici verbali. Nel progetto CLIPS, la codifica dei
verbi si avvale di queste descrizioni creando nuove strutture sintattiche, secondo il modello di
quelle esistenti, alla luce delle necessità emerse dalla codifica di nuove unità lessicali. Sono stati
individuati, descritti e utilizzati nella codifica 725 comportamenti sintattici verbali (comprendenti
sia le proprietà sintattiche del verbo che la descrizione del suo contesto sintattico) corrispondenti a
671 diversi quadri di sottocategorizzazione (descrizione del solo contesto sintattico)1.
8.1.3.1 Informazione codificata a livello di realizzazione di posizione
8.1.3.1.1. Categoria grammaticale
La categoria sintattica di ogni occupante di posizione è un’informazione obbligatoria. Viene
espressa in termini di categoria non terminale o terminale. Le categorie terminali sotto elencate,
espresse nel modello rappresentazionale attraverso l’oggetto descrittivo ‘SyntagmaT’, sono quelle
fornite dal gruppo di morfosintassi del progetto EAGLES2.
V
: verbo
N
: nome
A
: aggettivo
ADV : avverbio
NUM :numerale
CONJ : congiunzione
ADP : adposition
PRO : pronome
Le categorie non terminali, espresse nell’oggetto ‘SyntagmaNTC’, sono le seguenti:
NP
: sintagma nominale
PP
: sintagma preposizionale
AP
: sintagma aggettivale
ADVP : sintagma avverbiale
CLAUSE : proposizione
1
E' da tenere presente che per i verbi atmosferici, ad esempio, la costruzione è inesistente poiché la lista di posizioni è
vuota.
2
Monachini, Calzolari, 1996
4
8.1.3.1.2. Funzione sintattica
L’indicazione della funzione sintattica di ogni elemento del frame è anch’essa un’informazione
obbligatoria. Le funzioni sintattiche utilizzate nel lessico di PAROLE per i complementi del verbo
sono le seguenti:
 Subject
 Object
 Oblique
 Indirectobject
 Subjpred
 Objpred
 Clauscomp
 Adverbial
L’identificazione dell’elemento che ha la funzione soggetto non pone generalmente problema. Il
soggetto è comunque identificabile dal fatto che si accorda in persona e numero con il verbo ed
eventualmente, nei tempi composti, in genere e numero con il participio passato dei verbi
coniugati con ausiliare essere. Inoltre, se pronominalizzato, il soggetto può essere espresso
esclusivamente da un pronome nominativo: il bambino dorme / egli dorme / *lui dorme.
►
La funzione oggetto viene assegnata al costituente che i) può essere sostituito da un pronome
accusativo il bambino chiama la mamma / la chiama / *ella chiama e ii) diventa soggetto della
frase passiva3 la mamma è chiamata dal bambino.
►
La funzione oggetto indiretto viene assegnata a complementi preposizionali introdotti dalla
preposizione a e designanti un essere animato o un’entità assimilabile (istituzioni, gruppi di
persone, ecc.) interessato nell’evento espresso dalla frase e che sono pronominalizzabili con un
clitico dativo: ho scritto a mia madre / le ho scritto.
►
Un complemento preposizionale introdotto dalla preposizione a può avere sia la funzione di
complemento indiretto che quella di complemento obliquo. In caso di ambiguità, la
pronominalizzazione del complemento consente di distinguere la funzione da assegnare. Mentre il
complemento indiretto può essere pronominalizzato tramite il clitico dativo: faccio un regalo a
Maria / le faccio un regalo, il complemento obliquo richiede un altro tipo di pronome: ho assistito
ad uno spettacolo /* le ho assistito / ci ho assistito.
L’assegnazione della funzione oblique o adverbial ai complementi verbali può risultare
problematica poiché la distinzione tra queste due funzioni è talvolta difficile da cogliere. Nel corso
del progetto PAROLE sono stati messi a punto dei test in modo da giungere ad una codifica
coerente attraverso il lessico.
► La funzione oblique viene assegnata ai sintagmi preposizionali non sostituibili da avverbi e la
cui forma interrogativa è costruita con pronomi personali (tab. 2). Il ruolo semantico di tali
complementi è generalmente ‘beneficiario’ ‘strumento’ o ‘causa’. La funzione ‘oblique’ viene
inoltre assegnata a sintagmi preposizionali introdotti da preposizioni strongly-bound, cioè richieste
dal verbo e non sostituibili con altre preposizioni, es.: rinunciare a qualcosa.
► La funzione adverbial4 invece è assegnata ai sintagmi preposizionali o proposizioni in
distribuzione alternativa con avverbi e la cui forma interrogativa richiede un avverbio interrogativo
3
se espresso da un sintagma nominale e non da una proposizione.
Negli identificatori di descrizione sintattica, i complementi obliqui vengono contraddistinti dalla sigla ‘ppprep’, es.
‘ppcon’ e gli adverbial da ‘adjppprep’, es. ‘adjppa’.
4
5
(tab. 3). Dal punto di vista semantico, sono complementi di maniera, es.: circolare a piedi, di
misura allungare di un metro, di tempo iniziare presto/alle otto, di luogo o direzione, source, path
e goal. Sono considerati ‘adverbial’ anche i sintagmi preposizionali o avverbiali i quali, uniti al
verbo, conferiscono un senso idiomatico alla frase, es.: saltare di gioia, accendersi d’ira, parlare
bene
-ruolo
beneficiario
strumento
causa
oblique
adoperarsi per qualcuno (per chi?)
colpire con un pugno (con che cosa?)
lamentarsi per qualcosa (per che cosa?)
Tab. 2. Funzione ‘oblique’
-ruolo
maniera
adverbial
circolare a piedi (come?)
misura
allungare di un metro (di quanto?)
tempo
iniziare presto/alle otto (quando?)
luogo /
direzione
vivere a Parigi (dove?)
Tab. 3. Funzione ‘adverbial’
I complementi predicativi possono riferirsi sia al soggetto che all'oggetto della frase.
► Il complemento predicativo del soggetto segue verbi come apparire, divenire, diventare,
essere, farsi, giungere, nominare, parere, restare, rimanere, risultare, riuscire, sembrare, stare,
tornare, ecc. Alcuni di questi verbi reggono obbligatoriamente un complemento predicativo, es.:
stare, rimanere, diventare, ecc. mentre altri possono anche essere seguiti da un complemento
predicativo, e in tal caso hanno un significato diverso da quello che hanno con un altro tipo di
complemento, es.: giungere (nuovo), riuscire (difficile), tornare (utile).
Il complemento predicativo del soggetto è sintatticamente realizzato da un sintagma nominale,
preposizionale, aggettivale o da un participio, es.:
Lui si chiama Luca; si è candidato sindaco di Milano
Luca agisce da amico; questo materiale sembra di buona qualità
Luca si proclama innocente; il caso si configura interessante
Se il complemento predicativo è un aggettivo o participio passato, si accorda con il soggetto della
frase, che è soggetto della predicazione, es. la bambina sta sveglia, Maria sembra annoiata.
La funzione di complemento predicativo del soggetto è assegnata anche a frasi infinitive, introdotte
da a, complementi di alcuni verbi locativi, es.: i bambini sono a dormire, Piero rimane a studiare o
introdotte dalla preposizione da es.: diversi punti sono da mettere in rilievo
Il complemento predicativo dell'oggetto segue verbi come asserire, chiamare, dichiarare,
dire, eleggere nominare, proclamare, fingersi, mostrarsi, rivelarsi; verbi epistemici come
considerare, credere, giudicare, immaginare, reputare, ritenere, sapere, stimare, supporre,
trovare, valutare e verbi causati come lasciare, mantenere, rendere, ecc.. Alcuni di questi verbi
reggono obbligatoriamente un complemento predicativo, es.: eleggere qlcu. presidente, reputare
►
6
qlcu. intelligente, ecc. mentre altri possono essere seguiti da un complemento predicativo, e in tal
caso hanno un significato diverso da quello che hanno con un altro tipo di complemento, es.
prendere (qualcuno per stupido), rendere (qualcosa adeguato) .
Il complemento predicativo dell'oggetto viene sintatticamente realizzato da un sintagma nominale,
preposizionale, aggettivale o da un participio, es.:
lo credevo un amico
lo ritengo di scarso valore
ti immaginavo felice
lo supponevo addormentato
l'ho trovato a lavorare
Se il complemento è un aggettivo o participio passato, si accorda con il complemento della frase,
che è soggetto della predicazione, es. considero questi ragazzi stupidi, Luca credeva Maria
arrivata.
Dal punto di vista rappresentazionale, l'accordo del complemento predicativo con soggetto o
oggetto della frase viene segnalato nella ‘Construction’ a livello di realizzazione delle due posizioni
interessate, e esplicitato nei rispettivi oggetti SyntagmaNTC:
<Construction
<Construction
id="i-attsap" (v. intrans. con attributo del sogg.)
id="t-attoap" (v. trans. con attributo dell’ogg.)
syntlabel="Clause"
syntlabel="Clause"
selfinsertion="1">
selfinsertion="1">
<InstantiatedPositionC
<InstantiatedPositionC
range="0"
range="0"
optional="YESO"
optional="YESO"
positionc ="PsubjAsA"/>
positionc ="Psubj"/>
<InstantiatedPositionC
<InstantiatedPositionC
range="1"
range="1"
optional="NOO"
optional="NOO"
positionc ="PattsapAsA"/>
positionc ="PobjAoA"/>
</Construction>
<InstantiatedPositionC
range="2"
<PositionC
optional="NOO"
id="PsubjAsA"
positionc ="PattoapAoA"/>
function="SUBJECT"
</Construction>
syntagmacl="SNTnpAsA"/>
<PositionC
<PositionC
id="PobjAoA"
id="PattsapAsA"
function="OBJECT"
function="SUBJPRED"
syntagmacl="SNTnpAoA"/>
syntagmacl="SNTapAsA"/>
<PositionC
id="PattoapAoA"
<SyntagmaNTC
function="OBJPRED"
id="SNTnpAsA"
syntagmacl="SNTapAoA"/>
syntlabel="NP">
<SyntFeatureClosed
<SyntagmaNTC
featurename="AGREEM"
id="SNTnpAoA"
value="I"/>
syntlabel="NP">
<SyntagmaNTC
<SyntFeatureClosed
id="SNTapAsA"
featurename="AGREEM"
syntlabel="AP">
value="I"/></SyntagmaT>
<SyntFeatureClosed
<SyntagmaNTC
featurename="AGREEM"
7
value="I"/>
id="SNTapAoA"
syntlabel="AP">
<SyntFeatureClosed
featurename="AGREEM"
value="I"/></SyntagmaT>
E' stata assegnata la funzione di complemento predicativo dell'oggetto anche a frasi infinitive, senza
preposizione introduttiva, complementi di verbi percettivi come ascoltare, vedere, sentire,
guardare, es.: ho visto Piero fuggire (dove il soggetto dell’infinitiva è oggetto del verbo principale)
o a infinitive introdotte dalla preposizione a, complementi di verbi come lasciare, sorprendere,
trovare o dalla preposizione da con verbi come considerare, dare.
Complementi frasali
Soggetto, oggetto e complemento obliquo possono essere realizzati con una proposizione di modo
finito o infinitiva. Per i complementi frasali, la categoria grammaticale è espressa attraverso la
feature
‘Syntlabel=CLAUSE’
e
le
sottocategorie
‘SYNSUBCAT=THATCL’,
‘SYNSUBCAT=SSINFINITIVE’. Alcuni verbi reggono ambedue le proposizioni; in tal caso, le due
costruzioni sono collassate in un'unica entrata sintattica (cf . ‘construction’ successiva)
►
 Proposizione completiva di modo finito
Le proposizioni completive di modo finito possono essere all'indicativo o al congiuntivo. Questo
tipo di restrizione viene espresso nella descrizione del sintagma attraverso i diversi valori della
feature ‘MOOD’.
Per i verbi il cui complemento di modo finito è al congiuntivo, la struttura finita è accettabile solo
se il soggetto del complemento frasale non è coreferente con il soggetto della proposizione
principale. In caso contrario, è obbligatoria la costruzione con la proposizione infinitiva, es.: Luca
non ama che Mario faccia questo / Luca ama viaggiare. In tal caso, le diverse restrizioni di
controllo vengono esplicitate nella ‘Construction’ e nella rappresentazione del sintagma che
descrive il complemento frasale:
<Construction
id="t8thsubCnotsCorinf0CsC"
syntlabel="Clause"
selfinsertion="1">
<InstantiatedPositionC
range="0"
optional="YESO"
positionc="PsubjCsC">
<InstantiatedPositionC
range="1"
optional="NOO"
positionc="Pobj8thsubCnotsCorinf0CsC">
<SyntFeatureClosed
featurename="CONTROLT"
value="SUBJECTCONTROL"/></Construction>
<PositionC
id="Pobj8thsubCnotsCorinf0CsC"
function="OBJECT"
syntagmacl="SNTnp SNTthsubCnotsC SNTinf0CsC"/>
<SyntagmaNTC
id="SNTthsubCnotsC"
syntlabel="Clause">
<SyntFeatureClosed
8
featurename="SYNSUBCAT"
value="THATCL"/>
<SyntFeatureClosed
featurename="MOOD"
value="SUBJUNCTIVE"/>
<SyntFeatureClosed
featurename="COREF"
value="CONOTI"/></SyntagmaNTC>
<SyntagmaNTC
id="SNTinf0CsC"
syntlabel="Clause">
<SyntFeatureClosed
featurename="SYNSUBCAT"
value="SSINFINITIVE"/>
<SyntFeatureClosed
featurename="MOOD"
value="INFINITIVE"/>
<SyntFeatureClosed
featurename="COREF"
value="COI"/></SyntagmaNTC>
 Proposizione completiva all'infinito
Il soggetto non espresso della proposizione infinitiva è generalmente coreferente con un elemento
della frase reggente.
Con i verbi di percezione, il soggetto della proposizione infinitiva è coreferente con il complemento
oggetto della frase reggente: ho guardato i bambini giocare; ho sentito la pioggia cadere.
<Construction
id="t-attoinf0CoC"
syntlabel="Clause"
selfinsertion="1">
<InstantiatedPositionC
range="0"
optional="YESO"
positionc ="Psubj"/>
<InstantiatedPositionC
range="1"
optional="NOO"
positionc ="PobjCoC"/>
<InstantiatedPositionC
range="2"
optional="NOO"
positionc ="Pattoinf0CoC"/>
<SyntFeatureClosed
featurename="CONTROLT"
value="OBJECTCONTROL"/>
</Construction>
 Complementatori
Essendo la completiva diretta di modo finito sempre introdotta da che, questo tipo di
informazione è stato considerato come una regola generale trattata dalla grammatica per cui
presenza e forma del complementatore non compaiono nella descrizione del sintagma che descrive
il complemento.
La completiva indiretta è convenzionalmente introdotta dalla locuzione preposizionale a che
(trattata in morfologia come unità semplice ache): Ho acconsentito a che lui partisse.
9
<Construction
id="i-clauscompppaorthsubacheCnotsCorinfaCsC"
syntlabel="Clause">
<InstantiatedPositionC
range="0"
optional="YESO"
positionc ="Psubj"/>
<InstantiatedPositionC
range="1"
optional="NOO"
positionc ="PclauscompppaorthsubacheCnotsCorinfCsC"/>
<SyntFeatureClosed
featurename="CONTROLT"
value="SUBJECTCONTROL"/>
</Construction>
<PositionC
id="PclauscompppaorthsubacheCnotsCorinfCsC"
function="CLAUSCOMP"
syntagmacl="SNTppa SNTthsubache SNTinfaCsC"/>
<PositionC
id="Psubj"
function="SUBJECT"
syntagmacl="SNTnp"/>
<SyntagmaNTC
id="SNTinfaCsC"
syntlabel="Clause"
featurel="Ta">
<SyntFeatureClosed
featurename="SYNSUBCAT"
value="SSINFINITIVE"/>
<SyntFeatureClosed
featurename="MOOD"
value="INFINITIVE"/>
<SyntFeatureClosed
featurename="COREF"
value="COI"/>
</SyntagmaNTC>
<SyntagmaNTC
id="SNTnp"
syntlabel="NP">
</SyntagmaNTC>
<SyntagmaNTC
id="SNTppa"
syntlabel="PP"
featurel="Ta">
</SyntagmaNTC>
<SyntagmaNTC
id="SNTthsubache"
syntlabel="clause"
featurel="Tache">
</SyntagmaNTC>
<SyntagmaT
id ="STVxa"
syntlabel ="V"
featurel ="TAUXavere">
10
</SyntagmaT>
<LexFeature
id="Ta"
featurename="INTROD"
mu="MUSaADPOSITION"
value="a"/>
<LexFeature
id="Tache"
featurename="INTROD"
mu="MUSache"
value="ache"/>
….
Per quanto riguarda la completiva all'infinito, non ammette complementatori, oltre che in funzione
soggetto, anche quando ha la funzione di complemento oggetto di alcuni verbi, es.: intendo /
desidero / preferisco fare questo lavoro, o anche con i verbi di percezione. Dal punto di vista
rappresentativo, la mancanza di introduttore preposizionale si traduce con l'assenza di una feature
lessicale nella descrizione nel sintagma (cf. descrizione di destra).
<SyntagmaNTC
id="SNTinfdi"
syntlabel="Clause"
featurel="Tdi">
<SyntFeatureClosed
featurename="SYNSUBCAT"
value="SSINFINITIVE"/>
<SyntFeatureClosed
featurename="MOOD"
value="INFINITIVE"/></SyntagmaNTC>
<SyntagmaNTC
id="SNTinf0"
syntlabel="Clause"
>
<SyntFeatureClosed
featurename="SYNSUBCAT"
value="SSINFINITIVE"/>
<SyntFeatureClosed
featurename="MOOD"
value="INFINITIVE"/></SyntagmaNTC>
L'infinitiva introdotta da di può avere:
(i) la funzione di complemento oggetto, e in questo caso è sostituibile con un sintagma nominale ed
è pronominalizzabile con il pronome accusativo ho dimenticato il libro / ho dimenticato di prendere
il libro/ l’ho dimenticato;
(ii) la funzione di complemento obliquo, e in questo caso è sostituibile con un sintagma
preposizionale introdotto da di ed è pronominalizzabile con ne: ti incarico di un compito / ti
incarico di fare qualcosa5 / te ne incarico.
8.1.3.1.3. Tratti morfosintattici
Oltre a categoria grammaticale e funzioni, ulteriori restrizioni sulla realizzazione di un
complemento possono essere fornite tramite uno o più tratti morfosintattici quali, ad esempio:
 forma plurale di un complemento6, espressa attraverso il valore della feature TNUMBER, es.:
oggetto del verbo collezionare o soggetto di una della strutture di verbi come pullulare, es.:
pullulavano le iniziative benefiche;
<SyntagmaNTC
id="SNTnppl"
5
da notare che l'infinitiva in funzione di complemento obliquo è introdotta dalla stessa preposizione selezionata dal
verbo per i complementi nominali, es.: abituare un bambino a fare qualcosa / alla disciplina
6
E' opportuno notare che i complementi marcati come plurale, possono esserlo sia a livello morfologico e semantico
che a livello semantico soltanto, es.: accumulare richezze, accumulare denaro.
11
syntlabel="NP">
<SyntFeatureClosed
featurename="TNUMBER"
value="PLURAL"/></SyntagmaNTC>

modo di un complemento realizzato da una proposizione, feature MOOD:
<SyntagmaNTC
id="SNTthsub"
syntlabel="Clause">
<SyntFeatureClosed
featurename="SYNSUBCAT"
value="THATCL"/>
<SyntFeatureClosed
featurename="MOOD"
value="SUBJUNCTIVE"/></SyntagmaNTC>
In caso di strutture che accettano due possibili modi, es.: credo che verrà domani / credo che
venga domani, vengono descritte le due possibilità tramite due oggetti ‘SyntagmaNTC’.
<Construction
id="t8thindVsuborinfdiCsC"
syntlabel="Clause"
selfinsertion="1">
<InstantiatedPositionC
range="0"
optional="YESO"
positionc ="PsubjCsC"/>
<InstantiatedPositionC
range="1"
optional="NOO"
positionc ="Pobj8thindVsuborinfdiCsC"/>
<SyntFeatureClosed
featurename="CONTROLT"
value="SUBJECTCONTROL"/>
……
<PositionC
id="Pobj8thindVsuborinfdiCsC"
function="OBJECT"
syntagmacl="SNTnp SNTthind SNTthsub SNTinfdiCsC"/>
….
<SyntagmaNTC
id="SNTthind"
syntlabel="Clause">
<SyntFeatureClosed
featurename="SYNSUBCAT"
value="THATCL"/>
<SyntFeatureClosed
featurename="MOOD"
value="INDICATIVE"/>
</SyntagmaNTC>
<SyntagmaNTC
id="SNTthsub"
syntlabel="Clause">
<SyntFeatureClosed
featurename="SYNSUBCAT"
value="THATCL"/>
<SyntFeatureClosed
featurename="MOOD"
value="SUBJUNCTIVE"/>
</SyntagmaNTC>
12
…
8.1.3.1.4. Tratti lessicali
Features lessicali permettono di specificare la natura lessicale delle preposizioni che introducono
sintagmi preposizionali e delle particelle che introducono i complementi frasali, es.:
<SyntagmaNTC
id="SNTppcon"
syntlabel="PP"
featurel="Tcon"></SyntagmaNTC>
<LexFeature
id="Tcon"
featurename="INTROD"
value="con"
mu="MUSconADPOSITION"/>
<SyntagmaNTC
id="SNTinfa"
syntlabel="Clause"
featurel="Ta">
<SyntFeatureClosed
featurename="SYNSUBCAT"
value="SSINFINITIVE"/>
<SyntFeatureClosed
featurename="MOOD"
value="INFINITIVE"/></SyntagmaNTC>
<LexFeature
id="Ta"
featurename="INTROD"
value="a"
mu="MUSaADPOSITION"/>
8.1.3.1.5. Informazione relativa al controllo
Nelle strutture con verbi a controllo, il soggetto sottointeso della proposizione infinitiva (elemento
controllato) è coreferente con un partecipante del frame del verbo della proposizione principale
(elemento controllore).
Nelle costruzioni a sollevamento (raising), che sono un tipo particolare di strutture a controllo, è il
soggetto espresso (nella struttura profonda) della frase subordinata che viene 'sollevato' in funzione
di soggetto del verbo reggente che quindi non è più impersonale, es.:
pare che Luca si sia deciso
pare [Luca essersi deciso]
Luca pare [- essersi deciso]
In italiano, contrariamente all'inglese, esistono solo strutture a sollevamento del soggetto.
Nelle normali costruzioni a controllo, invece, il soggetto dell'infinitiva può essere coreferente con
diversi partecipanti del frame verbale, come dimostrano i seguenti esempi:

coreferenza con il soggetto:
Lucai afferma di i poter venire = Luca afferma (Luca può venire)
Lucai promette a Piero di i venire, Marioi minaccia Luca di i andarsene
13

coreferenza con l’oggetto:
Luca accusa Marioi di i essere un ladro = Luca accusa Mario (Mario è un ladro)
Mario prega Lucai di i venire alla festa, ho sentito Pieroi i suonare il pianoforte

coreferenza con l’oggetto indiretto:
Luca chiede a Marioi di i svolgere un lavoro = Luca chiede a Mario (Mario svolge un
lavoro)
Mario impedisce a Lucai di i andarsene
Dal punto di vista rappresentazionale, l'informazione di controllo è codificata a due livelli:
► a livello di frame, nella ‘Construction’, una feature indica il tipo di controllo (‘CONTROLT =
SUBJECTCONTROL, OBJECTCONTROL, INDIRECTOBJECTCONTROL, RAISING’),
► a livello di realizzazione di posizione, negli oggetti ‘SyntagmaNTC’ vengono segnalati gli elementi
controllore e controllato e, tramite la feature ‘COREF’ l'esistenza di effettiva coreferenza
(COREF=COI) o l'impossibilità di coreferenza, come per il soggetto della proposizione finita, nel
secondo esempio (COREF=CONOTI).
es.1: Luca impone a Mario la sua volontà; gli impone di fare quel lavoro
<Construction
id="t8infdiCiC-ind"
naming="03- Verb"
syntlabel="Clause"
selfinsertion="1">
<InstantiatedPositionC
range="0"
optional="YESO"
positionc ="Psubj"/>
<InstantiatedPositionC
range="1"
optional="NOO"
positionc ="Pobj8infdiCiC"/>
<InstantiatedPositionC
range="2"
optional="NOO"
positionc ="PindCiC"/>
<SyntFeatureClosed
featurename="CONTROLT"
value="INDIRECTOBJECTCONTROL"/>
</Construction>
…
<PositionC
id="Pobj8infdiCiC"
function="OBJECT"
syntagmacl="SNTnp SNTinfdiCiC"/>
<PositionC
id="PindCiC"
function="INDIRECTOBJECT"
syntagmacl="SNTppaCiC"/>
…
<SyntagmaNTC
id="SNTinfdiCiC"
syntlabel="Clause"
featurel="Tdi">
<SyntFeatureClosed
featurename="SYNSUBCAT"
value="SSINFINITIVE"/>
<SyntFeatureClosed
14
featurename="MOOD"
value="INFINITIVE"/>
<SyntFeatureClosed
featurename="COREF"
value="COI"/></SyntagmaNTC>
<SyntagmaNTC
id="SNTppaCiC"
syntlabel="PP"
featurel="Ta">
<SyntFeatureClosed
featurename="COREF"
value="COI"/></SyntagmaNTC>
es.2: Luca ha evitato una sciagura, ha evitato che Mario partisse, ha evitato di partire
<Construction
id="t8thsubCnotsCorinfdiCsC"
naming="03- Verb"
syntlabel="Clause"
selfinsertion="1">
<InstantiatedPositionC
range="0"
optional="YESO"
positionc ="PsubjCsC"/>
<InstantiatedPositionC
range="1"
optional="NOO"
positionc ="Pobj8thsubCnotsCorinfdiCsC"/>
<SyntFeatureClosed
featurename="CONTROLT"
value="SUBJECTCONTROL"/>
</Construction>
<PositionC
id="PsubjCsC"
function="SUBJECT"
syntagmacl="SNTnpCsC"/>
<PositionC
id="Pobj8thsubCnotsCorinfdiCsC"
function="OBJECT"
syntagmacl="SNTnp SNTthsubCnotsC SNTinfdiCsC"/>
<SyntagmaNTC
id="SNTnpCsC"
syntlabel="NP">
<SyntFeatureClosed
featurename="COREF"
value="COI"/></SyntagmaNTC>
<SyntagmaNTC
id="SNTnp"
syntlabel="NP"/></SyntagmaNTC>
<SyntagmaNTC
id="SNTthsubCnotsC"
syntlabel="Clause">
<SyntFeatureClosed
featurename="SYNSUBCAT"
value="THATCL"/>
<SyntFeatureClosed
featurename="MOOD"
15
value="SUBJUNCTIVE"/>
<SyntFeatureClosed
featurename="COREF"
value="CONOTI"/></SyntagmaNTC>
<SyntagmaNTC
id="SNTinfdiCsC"
syntlabel="Clause"
featurel="Tdi">
<SyntFeatureClosed
featurename="SYNSUBCAT"
value="SSINFINITIVE"/>
<SyntFeatureClosed
featurename="MOOD"
value="INFINITIVE"/>
<SyntFeatureClosed
featurename="COREF"
value="COI"/></SyntagmaNTC>
E' da notare il fatto che, non avendo ritenuto opportuno estendere la descrizione ad un livello inferiore e
cioè quello della struttura interna dei complementi frasali del Self, la coreferenza, anziché sul soggetto
dell'infinitiva, viene convenzionalmente marcata nel sintagma che esprime l'intera proposizione.
E’ inoltre opportuno osservare che il controllo può talvolta apparire ambiguo, come nella frase Luca
propone a Piero di fare un lavoro, Luca ha parlato a Piero di andare a Roma. Il controllore
sembrerebbe essere il complemento indiretto ma potrebbe anche essere il soggetto o l'unione
soggetto e oggetto. In questo caso, solo la referenza al contesto potrebbe permettere di accertare
quale è realmente il controllore del soggetto dell'infinitiva.
8.1.3.2. Informazione codificata a livello di frame
8.1.3.2.1. Unità Sintattiche Complesse e Strategia del Frameset
Come osservato precedentemente, una SynU può comprendere, oltre alla descrizione di base, una
descrizione correlata che descrive una struttura sintattica diversa da quella di base, ma che tuttavia
mantiene un forte legame con essa e che non implica una notevole alterazione del significato
semantico. A livello rappresentazionale, il meccanismo del frameset consente di raggruppare in
un’unica entrata sintattica questo tipo di alternanza sistematica di frames, cioè di alternanza comune
ad un intero nucleo di entrate, collegando la Descrizione di Base con la Descrizione Correlata del
lemma e mettendo in corrispondenza gli occupanti di posizione delle strutture sintattiche
alternanti. Il meccanismo del frameset è stato applicato complessivamente a 833 unità sintattiche
attraverso 30 frameset diversi (Appendice E).
I fenomeni di alternanza lessicale trattati attraverso l’uso di framesets sono i seguenti:




alternanza causativo / incoativo dei verbi ergativi, es.: le decisioni del governo hanno migliorato
la situazione / la situazione è migliorata;
alternanza locativa del tipo ‘spray/load’ e ‘clear’, es. caricare la merce sul camion / caricare il
camion di merce; il vento sgombra il cielo dalle nuvole / il vento sgombra le nuvole dal cielo;
alternanza di strutture di verbi simmetrici: alternanza oggetto + pp_con / oggetto plurale, es.:
l’Italia confina con la Francia / i due paesi confinano;
alternanza di strutture transitive, es. Luca bacia Maria o intransitive, es. l’Italia si allea con la
Germania con strutture reciproche Luca e Maria si baciano, Italia e Germania si alleano
Rappresentazione XML:
16
<SynU
id="SYNUrompereV"
description="t-xa"
descriptionl="ip-xepro"
framesetl="FSErg2">
Base Description NP0+V+NP1: Luca rompe il vaso
Derived Description: NP0+V: il vaso si rompe
Puntatore al Frameset ‘FSErg2’
In questa ‘SynU’, la descrizione di base (attributo description) del verbo rompere corrisponde al
suo uso causativo, mentre la descrizione derivata (attributo descriptionl) corrisponde alla struttura
incoativa. Esse sono collegate attraverso un frameset il cui identificatore è FSErg2.
Nel Frameset FSErg2, l'oggetto ‘Related’ consente di mettere in corrispondenza due posizioni delle
descrizioni figuranti nella descriptionlist. In ‘RelElement1’, viene indicata come posizione da
mettere in relazione la posizione 1 della descrizione causativa (t-xa). In ‘RelElement2’, viene
indicato il secondo termine della relazione: la posizione 0 della struttura ergativa (ip-xepro). In altre
parole, viene così esplicitato il fatto che il complemento oggetto della struttura transitiva
corrisponde al soggetto della struttura intransitiva:
<FrameSet
id="FSERG2"
comment="collegamento tra verbo transitivo causativo e corrispettiva forma incoativa espressa da un verbo
intransitivo pronominale"
descriptionl="t-xa ip-xepro"
example="ha rotto il vaso / il vaso si e' rotto">
<Related>
<RelElement1
description="t-xa">
<WayToPosition
targetposition="1"> (NP oggetto)
</WayToPosition>
</RelElement1>
<RelElement2
description ="ip-xepro">
<WayToPosition
targetposition ="0"> (NPsoggetto)
</WayToPosition>
</RelElement2>
</Related>
</FrameSet>
E’ da notare che non sempre tutti i sensi di un’unità lessicale consentono l’alternanza tra struttura
incoativa e causativa. In questo caso, oltre all’unità sintattica complessa, viene creata un’ulteriore
unità sintattica che renda conto della struttura non alternante, es.: il medico ha arrestato
l’emorragia / l’emorragia si è arrestata ma il commissario ha arrestato l’assassino / * l’assassino
si è arrestato; aprire la porta / la porta si apre; aprire una scuola /*la scuola si apre
8.1.3.2.2. Sottoclasse verbale
La sottoclasse verbale o il tipo di costruzione trattato è indicato nel ‘Self’, attraverso un puntatore
all'oggetto ‘SyntagmaT’. All’interno di tale oggetto, la sottoclasse verbale viene data come valore
della feature ‘Morphsubcat’, i.e.: ‘main, copula, reflexive, reciprocal, pronominal, impersonal,
modal, aux’.
<Self
id="SELFVxepro"
syntagmatl="STVxepro"/>
<SyntagmaT
17
id="STVxepro"
syntlabel="V"
featurel="TAUXessere">
<SyntFeatureClosed
featurename="MORPHSUBCAT"
value="PRONOMINAL"/></SyntagmaT>
8.1.4. Tipi di strutture verbali trattate
In questa sezione, renderemo conto, dando qualche esempio di verbo e di etichetta sintattica, della
maggior parte delle strutture verbali trattate nella parte sintattica del lessico PAROLE-SIMPLECLIPS.
Nel dizionario vengono trattati verbi intransitivi, transitivi, intransitivi pronominali (riflessivi
inerenti), transitivi pronominale, riflessivi apparenti o impropri, riflessivi propri, reciproci, modali,
costruzioni a sollevamento, costruzioni con complementi predicativi e costruzioni impersonali.
Sono prese in considerazioni strutture argomentali monovalenti, bivalenti, trivalenti e tetravalenti.
I verbi di eventi atmosferici non hanno un soggetto espresso e sono quindi privi di struttura
argomentale (0-valenti); pertanto la loro descrizione non comprende l’oggetto ‘construction’.
Vengono trattati come verbi impersonali che ammettono sia l'ausiliare essere che avere. E’ da
notare che, in senso figurato, tali verbi possono prendere un soggetto, es.: piovono rimproveri.
<SynU
<SynU
id="SYNUpiovereV"
naming="piovere"
example="e' / ha piovuto"
description="i0-xaorxeimp"> </SynU>
<Description
id="i0-xaorxeimp"
example="e' / ha diluviato"
self="SELFVxaorxeimp"/>
<Self
id="SELFVxaorxeimp"
syntagmatl="STVxaimp STVxeimp"/>
<SyntagmaT
id ="STVxaimp"
syntlabel ="V"
featurel ="TAUXavere">
<SyntFeatureClosed
featurename="MORPHSUBCAT"
value="IMPERSONAL"/></SyntagmaT>
<SyntagmaT
id ="STVxeimp"
syntlabel ="V"
featurel ="TAUXessere">
<SyntFeatureClosed
featurename=" MORPHSUBCAT "
value="IMPERSONAL "/></SyntagmaT>
<AuxFeature
id="TAUXavere"
value="avere"/>
<AuxFeature
id="TAUXessere"
value="essere"/>
id="SYNUpiovereV2"
naming="piovere"
example="piovono rimproveri"
description="i-xe"> </SynU>
<Description
id="i-xe"
example="l'impresa e' abortita"
self="SELFVxe"
construction="i"/>
<Construction
id="i"
syntlabel="Clause"
selfinsertion="1">
<InstantiatedPositionC
range="0"
optional="YESO"
positionc ="Psubj"/></Construction>
<Self
id="SELFVxe"
syntagmatl="STVxe"/>
<PositionC
id="Psubj"
function="SUBJECT"
syntagmacl="SNTnp"/>
<SyntagmaNTC
id="SNTnp"
syntlabel="NP"></SyntagmaNTC>
<SyntagmaT
id ="STVxe"
syntlabel ="V"
featurel ="TAUXessere">
<SyntFeatureClosed
featurename="MORPHSUBCAT"
18
value="MAIN"/></SyntagmaT>
<AuxFeature
id="TAUXessere"
value="essere"/>
8.1.4.1. Intransitivi
I verbi intransitivi trattati, e per i quali sono stati creati 264 oggetti ‘Description’, appartengono per
la maggior parte alle seguenti sottoclassi di strutture sintattiche:
 verbi senza complementi, inaccusativi e non, es. affondare, morire, abbaiare, abortire
(esempio di etichetta identificativa della struttura verbale: i-xe, i-xa, ecc.);
 con complemento preposizionale:
 complemento indiretto, es. appartenere, obbedire ( i-ind-xe, i-ind-xa, ecc.);
 complemento obliquo (i.e. con preposizione fortemente retta), es. contare su, disporre di,
risultare da (i-ppsu-xa, i-ppdi-xa, i04clauscompthind5-ppda-xeimp, ecc.);
 complemento di luogo, es. andare a, tornare da, camminare verso (i-adjppa-xe, i-adjppdaxe, i-adjppversoopt-xa, ecc.);
 complemento simmetrico, es. confinare con, coincidere con (i-ppcon-xa, ecc.);
 con due complementi preposizionali, es. collaborare con qlcu. a qlco.; parlare con qlcu. di
qlco (i-ppaopt-ppcon-xa, i-ppconopt-ppdiorinfdiopt-xa, ecc.);
 con complemento predicativo del soggetto: es. il problema sembra complicato / essere
risolto (i-attsaporinf0CsC-xecop, ecc.);
 con complemento frasale:
 introdotto dalla preposizione di, es. smettere di fare qlco. (i-clauscompinfdiCsCrais-xaasp,
ecc.);
 introdotto dalla preposizione a: arrivare a, accingersi a fare qlco. (ipclauscompppaorinfaCsCrais-xeasppro, ecc.);
 costruzione con verbi a sollevamento con frase infinitiva: Luca deve andare, sembra annoiarsi
(m-clauscompinf0CsCrais-xaorxemod, i-clauscompinf0CsCrais-xe, ecc.)
8.1.4.2. Transitivi
I verbi transitivi trattati, e per i quali sono state create 245 oggetti ‘Description’, appartengono
principalmente alle seguenti sottoclassi di strutture sintattiche:
 strutture con oggetto obbligatorio: abbracciare, abolire, benedire (t-xa);
 con oggetto facoltativo: attraversare, ballare, mangiare (topt-xa);
 con oggetto morfologicamente e semanticamente o solo semanticamente plurale: accavallare,
collezionare, ammassare, radunare (tpl-xa);
 con complemento preposizionale:
 complemento indiretto indicante il possesso: le accarezzava la mano, o il beneficiario:
affittare, conferire, regalare (t-ind-xa, t-indopt-xa);
 complemento obliquo (i.e. con preposizione fortemente retta): abbonare a, accusare di,
esentare da, rifornire di (t-ppa-xa, t-ppdiorinfdiCoCopt-xa, t-ppda-xa, t-ppdi3opt-xa, ecc.);
 complemento simmetrico: complemento interscambiabile con il soggetto: spartire qlco. con
qlcu.; o con l'oggetto: confondere una cosa con un'altra (t-ppcon-xa, t-ppconopt-xa);
 complemento di luogo: accompagnare a / da , prelevare da (t-adjppaVdaopt-xa, tadjppdaopt-xa);
 complemento di strumento, mezzo: colpire con, coprire con, tagliare con (t-ppconopt-xa);
 con completiva infinitivale o no:
 in funzione di complemento oggetto: accetta di partire, che Maria parta
(t8thsuborinfdiCsC-xa);
19




in funzione di complemento obliquo: avvisare qlcu. che; incaricare qlcu. di (tppdiorthindorinfdiCoCopt-xa, t-ppdiorinfdiCoC-xa);
con complemento preposizionale e frasale:
 e complemento indiretto, es: dichiarare a qlcu. qlco. / che si vuole fare qlco. / di voler fare
qlco. (t8thindorinfdiCsC-indopt-xa);
 e complemento obliquo: concordare con qlcu. qlco. / che si vuole fare qlco. / di fare qlco.
(t8thindorinfdiCsC-ppconopt-xa);
costruzioni con complemento predicativo dell'oggetto, dove il complemento oggetto del verbo è
soggetto della predicazione: ritenere qlcu.i i intelligente / un amico (t-attoapornp-xa);
costrutti causativi con verbi come fare o lasciare seguiti da altro verbo: faccio bere i cavalli (tclauscompinf0CoC-xacaus: il soggetto dell’infinitiva è coreferente con l’oggetto della
principale), lasciar fare qlco. a qlcu (t-clauscompinf0CiC-indopt-xacaus: il soggetto
dell’infinitiva è coreferente con l’oggetto indiretto della principale)
8.1.4.3. Riflessivi
La forma riflessiva propria è quella in cui il complemento oggetto di un verbo transitivo coincide
con il soggetto e viene espresso attraverso un pronome clitico che fa parte integrante della
struttura argomentale del predicato. Contrariamente ai riflessivi inerenti per cui è ammessa solo
la forma clitica del pronome, per i riflessivi propri può essere ammessa, in particolari contesti,
anche la forma libera del pronome:
Io lavo il bambino
Ioi lavo me stessai
Ioi mii lavo
Nell’esempio citato, la struttura ad argomento del verbo riflessivo proprio rispecchierà quindi quella
della corrispettiva struttura transitiva bivalente con l’indicazione dell’accordo grammaticale tra i
due argomenti: P0i lavare P1i. (r-xeref)
Quando invece la corrispondenza non è più tra soggetto e oggetto realizzato con un clitico, bensì fra
soggetto e oggetto indiretto realizzato con un clitico, siamo in presenza di una forma di riflessivi
che abbiamo convenuto di chiamare riflessivi impropri. Con questo tipo di struttura, la forma
libera del pronome appare tuttavia molto meno accettabile.
Maria lava le mani al bambino
?Mariai lava le mani a se stessai
Mariai sii lava le mani
Nell’esempio citato, la struttura ad argomento del riflessivo improprio rispecchierà quella della
corrispettiva struttura transitiva trivalente con l’indicazione dell’accordo grammaticale tra soggetto
e complemento indiretto: P0i lavare P1 a P2i: (rimp-xeref).
<Construction
id="rimp"
naming="05- Verb"
syntlabel="Clause"
selfinsertion="3">
<InstantiatedPositionC
range="0"
optional="YESO"
positionc ="PsubjAsA"/>
<InstantiatedPositionC
range="1"
20
optional="NOO"
positionc ="Pobj"/>
<InstantiatedPositionC
range="2"
optional="NOO"
positionc ="PindproAsA"/>
</Construction>
……
<PositionC
id="PsubjAsA"
function="SUBJECT"
syntagmacl="SNTnpAsA"/>
<PositionC
id="PindproAsA"
function="INDIRECTOBJECT"
syntagmacl="STproAsA />
<SyntagmaNTC
id="SNTnpAsA"
syntlabel="NP">
<SyntFeatureClosed
featurename="AGREEM"
value="I"/>
</SyntagmaNTC>
<SyntagmaT
id ="STproAsA"
syntlabel ="PRO">
<SyntFeatureClosed
featurename="CLITICPARTICLE"
value="REFLEXIVE"/>
<SyntFeatureClosed
featurename="AGREEM"
value="I"/>
</SyntagmaT>
Oltre alla struttura di base, a due argomenti, il cui identificativo è ‘r-xeref’ e che rende conto di frasi
del tipo la donna si pettinava, vengono rappresentate, attraverse 63 ‘Description’ diverse, strutture
riflessive:
 con complemento preposizionale, es. abbonarsi a q.cosa (r-ppa-xeref), concedersi a qlcu. (rindopt-xeref), imbrattarsi con la vernice / di vernice (rimpopt-ppconVdi3opt-xeref);
 con complemento predicativo del soggetto, es. candidarsi a sindaco (r-attsppa3-xeref).;
 con complemento frasale, es. addestrarsi a qlco / a fare qlco. (r-ppaVinorinfaCoC-xeref).
8.1.4.4. Intransitivi pronominali
Gli intransitivi pronominali7 es. vergognarsi, sbagliarsi, riposarsi, di cui fanno parte i riflessivi
inerenti (es. pentirsi), sono quei verbi il cui clitico non ha un valore riflessivo vero e proprio e non
fa parte integrante della struttura argomentale del predicato, come avviene invece per i
riflessivi propri, es. lavarsi, guardarsi.
Rientrano nella classe degli intransitivi pronominali verbi intransitivi che hanno solo una forma
pronominale, es.: vergognarsi; verbi intransitivi che hanno anche una forma pronominale, es.:
sedere, sedersi; verbi che, oltre alla forma intransitiva pronominale, hanno anche una forma
E’ da notare che, per ragioni legate alla codifica morfologica del progetto PAROLE, il clitico dei verbi intransitivi
pronominali viene riportato solo nell’attributo ‘naming’ ma non nell’identificatore dell’unità sintattica, es.:
SynUabbassareV, naming: abbassare; SynUabbassareV2, naming: abbassarsi.
7
21
transitiva che veicola però un significato diverso, es.: Piero si è stancato troppo facendo quel
lavoro; Piero ha stancato i suoi amici con le sue continue lamentelle.
Mentre con i riflessivi propri, il pronome può essere o clitico o libero (mi lavo, lavo me stesso), con
gli intransitivi pronominali, il pronome è esclusivamente clitico (mi pento, *pento me stesso). E’ da
notare che molti degli intransitivi pronominali sono la versione intransitiva di verbi ergativi con uso
sia transitivo che intransitivo, es.: aprire, aprirsi.
E’ opportuno osservare un uso particolare, tipico della lingua italiana, del clitico riflessivo che
sottolinea semplicemente l’intensità di partecipazione del soggetto (con ruolo di agente) di certi
verbi transitivi bivalenti, es.: mi sono letto un bel libro (= ho letto un bel libro). In questo caso viene
quindi convenzionalmente assegnato al verbo una costruzione transitiva con ausiliare essere.
Oltre alla struttura di base, a un solo argomento, il cui identificativo è ‘ip-xepro’ e che rende conto
di frasi del tipo il vaso si è rotto, vengono rappresentate, attraverso 133 ‘Description’ diverse,
strutture di intransitivi pronominali:
 con uno o più complementi preposizionali, es. avvicinarsi a q.cosa (ip-adjppaopt-xepro),
innamorarsi di q.cuno (ip-ppdi-xepro ), mi si è rotta la collana (ip-ind-xepro);
 con complemento predicativo del soggetto, es. rivelarsi difficile (ip-attsap-xepro);
 con complemento frasale, es. mettersi a lavorare (ip-clauscompppaorinfaCsCrais-xeasppro),
risolversi a fare (ip-infaCsC-xepro), trattarsi di q.cosa (ip04clauscompinfdi5-xeimp);
E’ importante sottolineare il fatto che, in alcuni casi, non è così ovvio come potrebbe sembrare
determinare se un verbo appartiene alla classe dei riflessivi o degli intransitivi pronominali. La
letteratura in materia non offre purtroppo molto supporto. Nelle grammatiche, vengono forniti
esempi inequivocabili come vergognarsi, avviarsi, ribellarsi, sedersi mentre vengono taciuti i casi
dubbi. Quanto ai dizionari, notiamo due atteggiamenti diversi rispetto al problema: alcuni
distinguono, ma apparentemente senza criteri, tra riflessivo e intransitivo pronominale; altri invece
classificano tutti i verbi clitici in ‘intransitivo pronominale’ o ‘transitivo pronominale’, senza mai
menzionare la classe dei riflessivi.
8.1.4.5. Transitivi pronominali
Nella frase (i) mi sono lavato i capelli sembra indubbia l’intenzionalità dell’agente, altrettanto non
si può dire di: mi sono rotto il naso che non è parafrasabile con *ho rotto il naso a me stesso bensì
con mi si è rotto il naso o il mio naso si è rotto oppure il mio naso è rotto (mentre (i) non ammette
la parafrasi *mi si sono lavati i capelli né *i miei capelli si sono lavati). Sembra quindi che, come in
si è rotto il vaso, ci sia un agente esterno, non espresso nella frase e che il soggetto abbia il ruolo
semantico di paziente.
Basandoci su questa analogia di struttura con gli intransitivi pronominali, assegnamo quindi a questi
verbi una struttura transitiva pronominale, e quindi per l’esempio citato: soggetto e oggetto, senza
dare al clitico un posto nella struttura argomentale del predicato (‘Description’: tp-xepro).
<Construction
id="tp"
naming="03- Verb"
syntlabel="Clause"
selfinsertion="1">
<InstantiatedPositionC
range="0"
optional="YESO"
positionc ="Psubj"/>
<InstantiatedPositionC
range="1"
22
optional="NOO"
positionc ="Pobj"/>
</Construction>
8.1.4.6. Reciproci
La struttura reciproca è costituita da un soggetto plurale o una coordinazione di soggetti
appartenenti alla stessa classe semantica e una forma verbale transitiva preceduta dal pronome
clitico riflessivo:
Luca e Piero si aiutano
Questi fratelli si amano tanto 8
Alla struttura reciproca semplice (senza complemento) viene assegnata nel lessico un frame a due
argomenti (rr-xerec), il primo dei quali viene descritto come NP plurale o coordinato
(PsubjplVcoord) ed il secondo come clitico riflessivo plurale la cui forma (ci, vi o si) concorda con
il soggetto. Sono stati creati 7 oggetti ‘Description’ per rendere conto delle diverse strutture di verbi
reciproci.
<Construction
id="rr"
syntlabel="Clause"
selfinsertion="2">
<InstantiatedPositionC
range="0"
optional="YESO"
positionc ="PsubjplcoordAsA"/>
<InstantiatedPositionC
range="1"
optional="NOO"
positionc ="PobjprorecAsA"/>
</Construction>
<PositionC
id="PsubjplcoordAsA"
function="SUBJECT"
syntagmacl="SNTnpplAsA SNTnpcoord"/>
<PositionC
id="PobjprorecAsA"
function="OBJECT"
syntagmacl="STprorecAsA"/>
<SyntagmaNTC
id="SNTnpplAsA"
syntlabel="NP">
<SyntFeatureClosed
featurename="AGREEM"
value="I"/>
</SyntagmaNTC>
<SyntagmaNTC
id="SNTnpcoord"
syntlabel="NP">
<SyntFeatureClosed
featurename="SYNSUBCAT"
E’ opportuno notare che questa frase, come molte altre, è ambigua tra interpretazione riflessiva e reciproca giacchè
potrebbe significare che ognuno dei fratelli ama molto se stesso.
8
23
value="COORDINATE"/>
</SyntagmaNTC>
<SyntagmaT
id ="STprorecAsA"
syntlabel ="PRO">
</SyntagmaT>
8.1.4.7. Modali
I verbi modali come dovere, potere, volere, solere, usare, sapere (+inf.), avere da (+inf.) , essere da
(+inf.), per la rappresentazione dei quali sono state create 6 strutture sintattiche diverse, es.: mclauscompinf0CsCrais-xaorxemod, m-clauscompinfdaCsC-xamod, ecc.) hanno un frame a due
argomenti e, nei casi di dovere, potere, volere l’indicazione del controllo (raising).
<SynU
id="SYNUpotereV2"
naming="potere"
comment="modrais"
example="Luca puo' partire"
description="m-clauscompinf0CsCrais-xaorxemod">
</SynU>
<Description
id="m-clauscompinf0CsCrais-xaorxemod"
example="Luca deve partire"
self="SELFVxaorxemod"
construction="m-clauscompinf0CsCrais"/>
<Self
id="SELFVxaorxemod"
syntagmatl="STVxamod STVxemod"/>
<Construction
id="m-clauscompinf0CsCrais"
naming="05- Verb"
syntlabel="Clause"
selfinsertion="1">
<InstantiatedPositionC
range="0"
optional="YESO"
positionc ="PsubjCsC"/>
<InstantiatedPositionC
range="1"
optional="NOO"
positionc ="Pclauscompinf0CsCrais"/>
<SyntFeatureClosed
featurename="CONTROLT"
value="RAISING"/>
</Construction>
…
8.1.4.8. Aspettuali
I verbi aspettuali come cominciare (incominciare, ricominciare), continuare, seguitare, tornare a,
finire, stare per vengono descritti per mezzo di cinque oggetti ‘Description’ comprendente un frame
a due argomenti e l’indicazione del controllo (raising) (i-clauscompinfaCsCrais-xaasp, iclauscompinfdiCsCrais-xaasp,
i-clauscompinfperCsCrais-xeasp, i-clauscompinfconVperCsCrais-xaasp, ecc.).
<SynU
id="SYNUcontinuareV3"
naming="continuare"
24
comment="aspect"
example="Luca continua a lavorare"
description="i-clauscompinfaCsCrais-xaasp">
</SynU>
<Description
id="i-clauscompinfaCsCrais-xaasp"
example="Luca comincia a lavorare"
self="SELFVxaasp"
construction="i-clauscompinfaCsCrais"/>
<Self
id="SELFVxaasp"
syntagmatl="STVxaasp"/>
<Construction
id="i-clauscompinfaCsCrais"
naming="01- Verb"
syntlabel="Clause"
selfinsertion="1">
<InstantiatedPositionC
range="0"
optional="YESO"
positionc ="PsubjCsC"/>
<InstantiatedPositionC
range="1"
optional="NOO"
positionc ="PclauscompinfaCsCrais"/>
<SyntFeatureClosed
featurename="CONTROLT"
value="RAISING"/>
</Construction>
…
8.1.4.9. Altri tipi di strutture sintattiche
Tra le tante costruzioni verbali prese in considerazione è opportuno notare l’esistenza di una
struttura senza soggetto sintattico, con complemento (preposizionale o frasale) obliquo e un
complemento indiretto che gioca il ruolo di soggetto della predicazione: A Luca dispiace di Maria,
di dover agire così.
<SynU
id="SYNUdispiacereV3"
naming="dispiacere"
comment="impobind"
example="mi dispiace di non poter venire; - che tu ti sia offeso"
description="i4thsubCnotiCorinfdiCiC5-ind-xeimp">
</SynU>
<Description
id="i4thsubCnotiCorinfdiCiC5-ind-xeimp"
example="non mi consta che sia arrivato; - di essere stato promosso"
self="SELFVxeimp"
construction="i4thsubCnotiCorinfdiCiC5-ind"/>
<Construction
id="i4thsubCnotiCorinfdiCiC5-ind"
naming="01- Verb"
syntlabel="Clause"
selfinsertion="1">
<InstantiatedPositionC
range="0"
optional="YESO"
positionc ="PsubjthsubCnotiCorinfdiCiC"/>
25
<InstantiatedPositionC
range="1"
optional="NOO"
positionc ="PindCiC"/>
<SyntFeatureClosed
featurename="CONTROLT"
value="INDIRECTOBJECTCONTROL"/>
</Construction>
<PositionC
id="PsubjthsubCnotiCorinfdiCiC"
function="SUBJECT"
syntagmacl="SNTthsubCnotiC SNTinfdiCiC"/>
<PositionC
id="PindCiC"
function="INDIRECTOBJECT"
syntagmacl="SNTppaCiC"/>
Per i verbi impersonali, sono state individuate 22 diverse strutture:
ip04clauscompinfdi5-xeimp
ip04clauscompinfa5-xeimp
i4thsubCnotiCorinf0CiC5-indopt-xeimp
i4thsubCnotiCorinfdiCiC5-indopt-xeimp
i4thsubCnotiCorinfdiCiC5-ind-xeimp
i04clauscompthsuborinf05-xeimp
i4thsubCnotiCorinf0CiC5-indopt-x0imp
i04clauscompinfdi5-xaimp
i4thsubCnotiCorinf0CiC5-ind-xeimp
i04clauscompinf05-x0imp
i04clauscompinf05-xeimp
i0-xeimp
i0-xaorxeimp
i04clauscompinfcon5-xaimp
i04clauscompthsuborinf05-x0imp
i04clauscompthsub5-xeimp
i04clauscompthind5-ppda-xeimp
i04clauscompnporthsuborinf05-x0imp
i04clauscompinfper5-xaimp
i04clauscompinfa5-xaimp
i-indopt-ppdiorthsubCnotiCorinfdiCiC-xeimp
i-infdiCiC-indopt-xeimp
es.:
es.:
es.:
es.:
es.:
es.:
es.:
es.:
es.:
es.:
es.:
es.:
es.:
es.:
es.:
es.:
es.:
es.:
es.:
es.:
es.:
es.:
qui si tratta di scegliere
si e' messo a piovere
mi basta che tu ammetta di aver sbagliato; mi - sentirtelo dire
mi accade spesso di vedere bei film in Tv; - che Luca mi telefoni
non mi consta che sia arrivato; - di essere stato promosso
conviene partire; - che tu parta
la sua partenza; che egli parta, vederlo partire mi duole
ha cessato di piovere
mi piace lo studio, studiare; mi piace che tu faccia cio'
suole piovere d'estate
necessita fare il punto della situazione
è balenato per tutta la notte
e' / ha diluviato
finira' col piovere
bisogna fare qlco; - che tu faccia qlco
accade sempre che piova in inverno
ne consegue che tu sbagli
urge un tuo intervento, che tu intervenga, intervenire
finira' per piovere
comincia a piovere
a Maria dispiace di Piero, - di aver fatto questo; - che …
mi e' successo di vedere una trasmissione interessante
Per gli ausiliari, sono state create due strutture: VAUXavere e VAUXessere
<Description
id="VAUXavere"
self="SELFAUXavere"
construction="Vavere"/>
<Construction
id="Vavere"
naming="05- Verb"
syntlabel="VP">
<InstantiatedPositionC
range="0"
optional="YESO"
26
positionc ="Psubj"/>
</Construction>
<Description
id="VAUXessere"
self="SELFAUXessere"
construction="Vessere"/>
<Construction
id="Vessere"
naming="05- Verb"
syntlabel="VP">
<InstantiatedPositionC
range="0"
optional="YESO"
positionc ="Psubj"/>
</Construction>
27