«Se indugia, attendilo, perché certo verrà e non tarderà» (Ab 2,3)

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Parrocchia San Giorgio, Albairate
«Se indugia, attendilo,
perché certo verrà
e non tarderà» (Ab 2,3)
PELLEGRINAGGIO DI INIZIO AVVENTO
Sacro Monte di Varese
All’inizio del cammino
Invocazione
Tu, quando verrai, Signore Gesù,
quel giorno sarai un sole per noi.
Un libero canto da noi nascerà
e come una danza il cielo sarà.
Tu, quando verrai, Signore Gesù,
per sempre dirai:”Gioite con me!”
Noi ora sappiamo che il regno verrà
nel breve passaggio viviamo di te.
Canto
Ecco, viene la nostra salvezza:
eleviamo i cuori a Dio.
Vigilando, in lui confidiamo:
non saremo delusi in eterno.
VIENI, GESÙ! VIENI, GESÙ!
DISCENDI DAL CIELO,
DISCENDI DAL CIELO.
«Non temete! - ci dice il Signore Brillerà per voi tutti la luce.
Vi darò la mia forza ogni giorno
fino all’alba del grande ritorno».
L’attesa
L’attesa è l’atteggiamento al quale ci spinge in ogni
momento il tempo dell’Avvento: «siate simili a coloro che aspettano il padrone quando torna dalle
nozze, per aprirgli subito, appena arriva e bussa»
(Lc 12,36). L’attesa è carica di tensione. C’è qualcosa da aspettare: il ritorno del signore dalle nozze.
Oppure, lo sposo stesso, come viene descritto nella
parabola delle vergini sagge e stolte (cfr. Mt
25,1ss.). L’attesa fa nascere nella persona una tensione positiva. Chi attende, non uccide il tempo
nella noia. È orientato a una mèta. La mèta
dell’attesa è una festa, la festa della nostra umanizzazione, della pienezza, del nostro entrare in unione con Dio. Ma non siamo solamente noi ad attendere: anche Dio attende noi. Attende che noi ci apriamo alla vita e all’amore.
Preghiera
Ascolta, o Dio, le preghiere del tuo popolo: al sole
della tua giustizia, che irraggia dal cielo, su tutta la
terra germogli la gioia, e i nostri cuori pieni di desiderio si sazino della tua benedizione alla venuta del
Redentore che vive e regna nei secoli dei secoli.
Amen.
Prima tappa
Invocazione
VIENI TRA NOI, SIGNORE GESÙ. (bis)
- Fiore del deserto, Acqua che zampilla.
- Verbo fatto carne, Dio fatto uomo.
L’attesa
La parola “attesa, stare in guardia” indica propriamente stare nella “torre di guardia”. La torre di
guardia è il luogo dell’osservazione, delle vigilie.
Attendere indica, quindi, stare attenti se qualcuno
viene, osservare tutt’intorno quanto si avvicina a
noi. Attendere significa anche fare attenzione, preoccuparsi di qualcosa, come il “guardiano” osserva
ogni singola persona e le presta attenzione. Attendere provoca questi due atteggiamenti in noi:
l’ampiezza dello sguardo e l’attenzione dell’attimo,
a quanto stiamo vivendo, alle persone con le quali
stiamo parlando. L’attesa allarga il cuore. Quando
attendo, io sento che non basto a me stesso. Ognu-
no di noi lo sa, quando aspetta un amico o
un’amica. Si guarda ogni secondo l’orologio, per
vedere se non sia ancora ora. Si è tesi all’attimo nel
quale l’amico o l’amica scenderà dal treno o suonerà alla porta di casa. Grande è la nostra delusione,
se di fronte alla porta di casa si trova qualcun altro.
L’attesa fa nascere in noi una tensione eccitante.
Sentiamo di non bastare a noi stessi. Nell’attesa usciamo da noi stessi verso colui che tocca il nostro
cuore, che lo fa battere con più forza, colmando la
nostra attesa.
Preghiera
O Dio, che ci vedi radunati nell’attesa sollecita del
natale di Cristo, donaci di arrivare a quella gioia che
tanto mirabilmente ci saprà rinnovare e di riviverla
con animo puro e sereno. Per Cristo nostro Signore.
Amen.
permercato. La gente in fila davanti alla cassa o allo sportello della stazione non riesce ad aspettare.
Si spinge. In tutto questo c’è qualcosa di importante: chi non sa aspettare non svilupperà mai una
forte persona. Dovrà per forza soddisfare ogni bisogno immediatamente, ma diventerà allora completamente dipendente da qualsiasi bisogno.
L’attesa ci rende liberi dentro. Se sappiamo aspettare finché il nostro bisogno sia soddisfatto, siamo
in grado di sopportare anche la tensione che
l’attesa suscita in noi. Il nostro cuore si allarga e ci
dona, inoltre, la sensazione che la nostra vita non è
banale. Lo vediamo quando aspettiamo un qualcosa di misterioso, poiché vi attendiamo il compimento della nostra nostalgia più profonda. Allora
riconosciamo che noi siamo più di quanto ci possiamo dare. L’attesa ci mostra che il nostro vero
essere deve esserci donato.
Preghiera
Canto
Benedetto per sempre il Signore,
che verrà come un sole splendente:
canteranno i cieli il suo nome
nelle nozze festose del Regno.
VIENI, GESÙ! VIENI, GESÙ...
Il Signore verrà con potenza;
è l’atteso da tutte le genti.
Come stella che sorge al mattino,
come luce che guida a salvezza.
O Dio, Padre nostro, disponi i tuoi fedeli all’avvento
di Cristo tuo Figlio, perché, tornando e bussando alla
nostra porta, egli ci trovi vigilanti nella preghiera ed
esultanti nella lode. Per Cristo nostro Signore.
Amen.
Canto
Voi, o cieli, stillate rugiada;
dalle nubi discenda giustizia.
Nella pace si schiuda la terra
e germogli Gesù, il Salvatore.
VIENI, GESÙ! VIENI, GESÙ...
Seconda tappa
Invocazione
Nella luce di Cristo Signore
camminiamo con gioia e speranza:
come stella che spunta ad oriente
è vicino l’avvento di Dio.
VIENI TRA NOI, SIGNORE GESÙ. (bis)
- Seme di giustizia, Principe di pace.
Terza tappa
- Dono di salvezza, Volto dell’amore.
L’attesa
Oggi molti non riescono più ad attendere. Vivono il
tempo di Avvento non come tempo di attesa, ma
già come un Natale passato. Alcuni celebrano sempre Natale, invece di mantenere sveglia
l’attenzione e di protendere il proprio cuore
nell’attesa del mistero del Natale. I bambini non
sanno attendere che la madre dica la preghiera
prima di mangiare. Devono mangiare subito, se c’è
qualcosa sul tavolo. Non aspettano che la cioccolata sia messa nella borsa della spesa. Devono mangiarla ancor prima che sia pagata alla cassa del su-
Invocazione
VIENI TRA NOI, SIGNORE GESÙ. (bis)
- Stella del mattino, Giorno che non muore.
- Figlio dell’Altissimo, Figlio della Vergine.
L’attesa
Forse riesci a ricordarti le sensazioni di quando hai
aspettato qualcosa. Hai invitato degli amici per una
festa. Se qualcuno arriva troppo presto, questo disturba la tensione della tua attesa. Ti va perso
qualcosa. Il gusto dell’attesa, l’anticipazione della
gioia della festa insieme, i preparativi per la festa si
inceppano. L’attenzione, che fa parte dell’attesa, è
saltata a piè pari. Non puoi badare al tuo cuore, con
tutte le aspettative e i desideri che vi nascono. Se
però al tempo fissato non c’è ancora nessuno, anche i quel caso tu sei deluso. In quel caso l’arco
dell’attesa è teso oltre misura. Vengono idee come:
«Non mi vogliono bene. Non sono di nessun valore
per loro. Con me possono fare questo. Per loro ci
sono cose più importanti di me». Che cosa spegne
la tensione dell’attesa? Come ti senti, quando attendi la venuta di una persona che ami? Entra un
qualcosa di nuovo nella tua vita. È come ricevere
un dono. Provi gioia al pensiero di quella persona.
Ti senti vivo. Crescono in te sentimenti forti. Eppure non solo tu attendi. Tu stesso sei atteso. Come ti
senti, quando altri ti aspettano, quando Dio ti attende? Gli altri hanno aspettative su di te. Le aspettative possono limitarti, ma, se nessuno si aspetta
più niente da te, tu ti senti superfluo. Il tempo
dell’Avvento ti invita ad allargare nell’attesa il tuo
cuore e ad alzarti in piedi, perché sei atteso. Tu ne
vali la pena. Molti ti aspettano. Dio ti aspetta, perché tu viva una vita vera.
Preghiera
Ascolta, o Padre, la nostra preghiera e nella luce del
Verbo che pone la sua tenda tra noi rischiara le tenebre dei nostri cuori. Per Lui che vive e regna nei
secoli dei secoli. Amen.
Canto
Salvatore potente e fedele,
che i profeti annunciarono al mondo,
tu, promessa del Dio d’Israele,
sei l’atteso che dona speranza.
VIENI, GESÙ! VIENI, GESÙ...
«Non smarrirti, o popolo mio!
Ecco, vengo: io sono il tuo Dio;
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ti do forza ed accorro in tuo aiuto.
Il mio sguardo sarà su di voi».
Arrivo
Invocazione
VIENI TRA NOI, SIGNORE GESÙ. (bis)
- Sole che risplende, Luce del cammino.
- Nuova alleanza, Gioia dell’incontro.
L’attesa
Forse in ogni attesa tu senti un qualcosa delle tue
attese infantili per il Natale. Io riesco a ricordarmi
ancora bene come noi bambini aspettassimo per la
santa notte Gesù bambino, cioè la distribuzione dei
doni. Era una tensione particolare. Andavamo a
passeggiare con nostro padre nella notte, vedevamo ovunque nelle case brillare le luci. Poi dovevamo aspettare di sopra, nella camera da letto, finché
non suonava la campana di Natale. Era un evento
carico di mistero entrare nel salotto illuminato solamente dalle candele. Le impressioni infantili si
stampano a fondo nell’anima. Anche più tardi ci
sentivamo a nostro agio, parlando di questi sentimenti di un tempo. Probabilmente in ogni attesa vi
è una traccia dell’attesa del Natale, l’intuizione che
la nostra vita è più luminosa e sana per la venuta di
una persona o di un evento.
Preghiera
Accogli, o Dio di misericordia, la preghiera del tuo
popolo: a noi, gioiosi per la venuta del tuo Figlio unigenito nell’umiltà della carne, dona il premio della
vita eterna al suo ritorno come Signore glorioso, che
vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Gali27
lea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della
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casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando
da lei, disse: “Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te”.
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A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un
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saluto come questo. L’angelo le disse: “Non temere, Maria, perché hai
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trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e
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lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il
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Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine”.
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Allora Maria disse all’angelo: “Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?”. Le rispose l’angelo: “Lo
Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà
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sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito
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anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio”. Allora Maria disse: “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola”. E l’angelo si allontanò da lei.
riflessione - spunti per la preghiera - silenzio
Canto
Primo fiore di santità, il Signore vive in te:
splendido segno di libertà, sei la promessa del Salvator.
Li chiameranno “Popolo santo”,
“Redenti del Signore”.
E tu sarai chiamata “Ricercata”,
“Città non abbandonata”.
AVE, AVE, AVE MARIA. (bis)
La Parola che vive in te anche in noi dimorerà:
c’è un’attesa dentro di noi che tu, o Vergine, sosterrai:
La promessa del profeta
Is 62
Questa promessa che il profeta fa a nome di Dio per la città di Gerusalemme possiamo riascoltarla come una parola
della alla nostra comunità, perché anzitutto si senta sempre amata da Dio e possa - nella vita quotidiana - essere
testimone della fedeltà di questo amore.
L1
L2
L1
L2
Per amore di Sion non tacerò,
per amore di Gerusalemme non mi darò pace,
finché non sorga come stella la sua giustizia
e la sua salvezza non risplenda come lampada.
Allora i popoli vedranno la tua giustizia,
tutti i re la tua gloria;
ti si chiamerà con un nome nuovo
che la bocca del Signore indicherà.
Sarai una magnifica corona
nella mano del Signore,
un diadema regale nella palma del tuo Dio.
Nessuno ti chiamerà più “Abbandonata”,
né la tua terra sarà più detta “Devastata”,
ma tu sarai chiamata “Mio compiacimento”
e la tua terra “Sposata”,
perché il Signore si compiacerà di te
e la tua terra avrà uno sposo.
Sì, come un giovane sposa una vergine,
così ti sposerà il tuo architetto;
come gioisce lo sposo per la sposa,
così il tuo Dio gioirà per te.
Passate, passate per le porte,
sgombrate la via al popolo,
spianate, spianate la strada,
liberatela dalle pietre,
innalzate un vessillo per i popoli.
Ecco ciò che il Signore
fa sentire all`estremità della terra:
Dite alla figlia di Sion:
Ecco, arriva il tuo salvatore;
ecco, ha con sé il suo premio,
la sua ricompensa è davanti a lui.
Decina del rosario
Con la preghiera del rosario, vogliamo pregare per tutta
la nostra comunità parrocchiale, perché tutti possiamo, in
questo tempo di Avvento, tenere vivo nel nostro cuore il
desiderio di accogliere il Signore nella nostra vita come ha
fatto Maria.
Padre nostro - 10 Ave Maria - Gloria
(La prima metà le donne, la seconda gli uomini)
Intercessioni
Alle parole dell’angelo
è risuonato nel mondo l’annuncio della salvezza;
fa’ che la Chiesa proclami a tutti i popoli
la tua parola, sorgente di pace e di gioia.
Tu che hai voluto colmare di grazia
la Madre del Figlio tuo,
concedi a tutte le madri la grazia
di essere testimoni del tuo amore.
Tu che, all’assenso della tua serva, in virtù di Spirito
Santo, hai fatto abitare il Verbo tra noi,
disponi i cuori dei giovani e di tutti,
ad accogliere Cristo
come l’ha accolto la vergine Maria.
Tu che guardi gli umili e ricolmi di bene gli affamati,
aiuta i poveri, dà sollievo agli oppressi,
conforta i malati.
Dio, che hai voluto la discesa tra noi del tuo Figlio
perché potessimo salire al cielo,
raduna con te nella gloria i nostri cari defunti.
Benedizione
Canto conclusivo
Maria, tu che hai atteso nel silenzio
la sua Parola per noi...
...AIUTACI AD ACCOGLIERE
IL FIGLIO TUO CHE ORA VIVE IN NOI
Maria, tu che sei stata così docile
davanti al tuo Signor...
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