CGIL Newsletter dell' Area programmatica congressuale L avoro e Società Online www.cgil.it /lavorosocieta - E-mail: [email protected] Il 4° World Social Forum a Mumbay PASSAGGIO IN INDIA TAPPA IMPORTANTE PER LA RETE MONDIALE DEI MOVIMENTI Dopo tre fortunate edizioni a Porto Alegre, quest'anno il Social Forum Mondiale si è spostato in India, a Mumbay (Bombay), la capitale economica del 'continente' indiano. Insieme agli elementi di continuità nella critica radicale alla globalizzazione neoliberista e nell'opposizione alla guerra preventiva e permanente, il WSF si arricchisce, dunque, di temi e partecipanti ancora più globali, legati ai movimenti che si esprimono con forza e radicamento sociale in Asia e in India in particolare. Cinque sono stati gli assi tematici del WSF: la globalizzazione imperialista; il patriarcato; militarismo e pace; il 'comunalismo' (fondamentalismo e settarismo religioso); castismo e razzismo (oppressione, esclusione e discriminazione basate sulla nascita e sul lavoro). Assi tematici che affrontano problematiche particolarmente forti nella realtà indiana, ma certamente correlate a dinamiche globali e ad aspetti che, con manifestazioni diverse, si verificano anche nel resto del pianeta. Questi assi generali sono stati ulteriormente approfonditi in 10 filoni: militarismo, guerra e pace; media, informazione, sapere e cultura; democrazia, sicurezza economica ed ecologica, debito, finanza e commercio; sviluppo sostenibile e democratico; mondo del lavoro, produzione e riproduzione; settori sociali - alimentazione, salute, educazione - e sicurezza sociale; esclusione, discriminazione, dignità, diritti ed eguaglianza - nazioni, stati e cittadinanza; caste, razzismo e altre forme di discriminazione basate sulla nascita o sul lavoro; religioni, cultura e identità; patriarcato, genere e sessualità. Naturalmente la varietà e la ricchezza delle proposte ha impedito a chiunque di poter partecipare a numerosi incontro che, giocoforza, saranno contemporanei. La rete dei movimento sociali, tra l'altro, ha tenuto quattro sessioni di incontri nell'arco delle serate del WSF, organizzate in maniere tale da poter costruire collettivamente il documento finale che contiene le proposte di mobilitazioni e campagne per il prossimo anno, da Mumbay al 5° WSF che tornerà a Porto Alegre, e dove sarà, tra l'altro, rilanciata con forza la mobilitazione del prossimo 20 marzo contro la guerra e, probabilmente, ripresa la proposta italiana ed europea, di una 'carovana' pacifista in Medio Oriente nello stesso periodo. La CGIL, come fece lo scorso anno, è stata presente con una propria delegazione, così come vi era una delegazione della ICFTU e delegazioni sindacali da moltissimi paesi. Non sono mancati tra i molti dibattiti, forum promossi direttamente da organizzazioni sindacali e momenti di confronto tra esponenti del 'movimento dei movimenti' e delle organizzazioni sindacali. Particolarmente attivi, oltre ai sindacati indiani, in particolare quelli di ispirazione marxista, CITU e AITUC, la brasiliana CUT e la sudcoreana KCTU. Così come significativo - e lo si vede anche dai temi affrontati - il ruolo e l'impegno delle donne che in India, tra l'altro, sono spesso il vero asse portante di associazioni e movimenti di massa impegnati, ad esempio, a contrastare la costruzione di gigantesche dighe, o gli effetti distruttivi sull'ambiente di impianti industriali o tecniche industriali di acquacoltura, ecc. Poi iniziative di dibattito, denuncia e proposta contro il lavoro minorile, così diffuso in Asia, ma non solo.Il 'passaggio in India' del movimento, dunque, è stato una tappa particolarmente importante del processo di costruzione di una rete mondiale di movimenti contro la globalizzazione neoliberista e contro la guerra. Un' occasione per sviluppare ancora di più non solo e non tanto un'analisi sulle caratteristiche (e sulla crisi) dell'attuale modello di globalizzazione, ma un'insieme di analisi, di proposte, di terreni e di campagne di mobilitazione per far fare concreti passi vanti all' 'altro mondo possibile' che, ogni giorno di più, diventa anche necessario. Leopoldo Tartaglia LavoroSocietà NUMERO 2 - 22 GENNAIO 2004 AGENDA FORUM PER UNA ALTERNATIVA PROGRAMMATICA Di GOVERNO '"Lavoro e Stato sociale" è il titolo del seminario pubblicoche si tiene sabato 31 gennaio a Milano presso la sala della Provincia in via Corridoni FORUM ANCONA Incontro pubblico, Ancona, venerdì 23 gennaio ore 17.00 Sala Audiovisivi della Mediateca via Bernabei Le idee e le forze per un'alternativa programmatica nazionale.Per una politica di pace ed antiliberista. Per un futuro solidale e sostenibile. Per l'affermazione dei diritti sociali e del lavoro. Per la difesa dello stato di diritto e della costituzione Coordina: Massimiliano Sport Bianchini presidente reg. Arci Partecipano: Loris Campetti giornalista de 'Il Manifesto' ,Alessandro Genovesi coordinamento naz. Aprile, Franco Giordano capogruppo PrC alla Camera, Marco Lion Deputato Verdi alla Camera, Giampaolo Patta segretario nazionale CGIL Cesare Procaccini segretario PdCI Marche SEDE LAB, SOCIALE Via Cialdini 10 Ancona www.laboratoriosociale.org COORDINAMENTO NAZIONALE dell’area programmatica Lavoro Società sabato 31/01/2004 presso la Camera del lavoro di Milano . La riunione si svolgerà al termine il seminario nazionale del “Forum per una Alternativa Programmatica del Governo”. LavoroSocietà newsletter dell'Area programmatica congressuale della Cgil "Lavoro Società". Comitato di Redazione: Paola Agnello Modica, Bahram Asghari, Paolo Belloni, Wilma Casavecchia, Antonio Morandi, Gian Paolo Patta, Leopoldo Tartaglia, Sergio Tosini. Collaboratori fissi: Andrea Montagni e Giancarlo Saccoman. Notizie, articoli, iniziative vanno inviati alla nostra e-mail: [email protected] Allo stesso indirizzo potete indicarci indirizzi e recapiti ai quali desiderate venga inviato il nostro foglio di informazione. PAGINA 1 CGIL Newsletter dell' Area programmatica congressuale L avoro e Società Online www.cgil.it /lavorosocieta - E-mail: [email protected] Trattativa tra stop and go Tra luci ed ombre che preoccupano IL 30 GENNAIO IN SCIOPERO I VIGILI DEL FUOCO LAVANDERIE INDUSTRIALI C'E' L'POTESI DI ACCORDO CONFERMATA LA MOBILITAZIONE DOPO SEI MESI DI TRATTATIVE RAGGIUNTO L'ACCORDO. Era ripresa, dopo un primo incontro esplorativo, la trattativa all’Aran per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dei Vigili del Fuoco, ma subito si è registrato un nuovo rinvio. Infatti la controparte non è stata in grado di rispondere alla questione delle risorse aggiuntive ai 106 euro già disponibili per il rinnovo. Con una nota ritornano sull'argomento anche i responsabili del settore Franca Peroni, segretaria nazionale della funzione pubblica Cgil e Adriano Forgione, coordinatore nazionale: ' Ritieniamo importante che sia stato ripreso il confronto tra le parti, un risultato positivo ottenuto grazie alle mobilitazioni messe in campo in questi ultimi mesi, dalle lavoratrici e dai lavoratori del settore, sfociate nella grande manifestazione del 15 dicembre scorso davanti al Parlamento. 25 mesi senza contratto sono inaccettabili per qualsiasi lavoratore ed a maggior ragione dai Vigili del Fuoco che, nel corso dell’estate, in occasione delle pesanti calamità occorse in Italia, sono stati esaltati come “eroi” da parte del Governo, anche per il doloroso tributo in vite umane, che gli stessi da sempre pagano.' Franca Peroni e Adriano Forgione nella loro nota proseguono: '25 mesi sono troppi per tutti: i lavoratori e le lavoratrici sciopereranno quindi il 30 gennaio prossimo venturo, rispettando, così come hanno fatto durante tutta la vertenza, il patto con la cittadinanza. Nei prossimi giorni i Vigili del fuoco saranno nelle piazze italiane per sostenere il loro diritto al contratto e per chiedere la solidarietà dei cittadini.' Infine la nota della funzione pubblica Cgil conclude. 'Al Governo si chiede un atto di responsabilità: renda praticabile la chiusura di una vertenza che si è protratta oltre ogni accettabile limite e metta a disposizione le risorse mancanti per chiudere il contratto.' Il 16 dicembre 2003 è stata siglata l’ipotesi di accordo per il rinnovo del CCNL per lavoratori dipendenti da lavanderie industriali. Una discussione difficile, durata oltre 6 mesi e pesantemente condizionata dalla legislazione introdotta, su contratti a termine, orario e mercato del lavoro, dalla maggioranza di centro-destra. L’ipotesi di accordo ha elementi positivi ed altri negativi che cercherò, nelle parti principali, di vagliare per capitoli, riservandomi infine di dare un giudizio complessivo. PARTE ECONOMICA: nei limiti che l’accordo del 23/7/93 pone nel recupero a posteriori dell’inflazione e, soprattutto della produttività, è da ritenere soddisfacente l’importo a regime di 90 Euro al 3° livello, anche perché i tassi di inflazione futura calcolati sono ben superiori a quelli programmati dal Governo. E’ insoddisfacente la soluzione delle 3 trances, (l’ultima delle quali a maggio 2005) che ritarda ulteriormente il recupero dell’inflazione. INQUADRAMENTO: l’obiettivo indicato nella piattaforma è stato raggiunto con l’impegno di realizzare, dal prossimo biennio, un nuovo tipo di inquadramento basato sulle aree professionali. LEGGE 30: il confronto sulle nuove tipologie di contratti di lavoro è rinviato. TEMPO DETERMINATO: una buona soluzione che limita notevolmente i danni rispetto alla normativa introdotta dal D.L. 368/01. Il limite per le assunzioni a tempo determinato è posto al 25% del personale in forza e le casistiche sono sostanzialmente mantenute rispetto a quanto prevedeva il CCNL scaduto. Rientrano nel limite del 25% di assunzioni a tempo determinato tutti i contratti a termine, anche quelli di durata inferiore ai 7 mesi. ORARIO DI LAVORO: è la parte più negativa dell’ipotesi di accordo. Il precedente CCNL già aveva introdotto la possibilità di far ricorso a regimi di orario pluriperiodali. Anche se l’orario contrattuale di lavoro è mantenuto a 8 ore giornaliere (la 66/03 prevede esclusivamente le 40 ore settimanali), l’intreccio tra la non chiara regolamentazione contenuta nel precedente CCNL e la possibilità di calcolare l’orario medio settimanale su un periodo di 12 mesi, ossia il massimo previsto dalla nuova legge, rischia di consegnare nelle mani delle imprese la completa gestione degli orari di lavoro. Anche perché la pur prevista contrattazione a livello aziendale sarà interamente vanificata, essendo espressamente previsto che, nel caso di introduzione di forme di orario pluriperiodale, non vi debbano essere oneri aggiuntivi per le aziende. Queste ultime hanno quindi la possibilità, ripeto, senza oneri aggiuntivi, di utilizzare orari di lavoro di 48 ore settimanali ed altri di 32, purché la media annua finale sia di 40 ore. Inoltre la discussione sul lavoro straordinario e notturno è stata rinviata ad un secondo momento: i lavoratori si trovano a dover approvare un’ipotesi di accordo al quale manca una parte non secondaria nell’organizzazione dell’orario di lavoro. FLESSIBILITA’ TEMPESTIVA: con un preavviso di almeno 5 giorni le aziende potranno attivare l’istituto della flessibilità, maggiorando la retribuzione oraria del 25%. La normativa è mutuata dal CCNL dei tessili, introdotta nel rinnovo del 1999, e costituì la causa principale del giudizio negativo dei compagni appartenenti all’allora Alternativa Sindacale. Credo comunque che tale norma contrattuale sarà interamente annullata da una gestione “accorta” da parte aziendale di un regime di orario pluriperiodale: Alla luce dei pregi e dei difetti che ho cercato sommariamente di individuare, ritengo che il giudizio complessivo sull’ipotesi di piattaforma non possa che essere negativo. I lati positivi non compensano certamente il rischio concreto di perdita del controllo degli orari di lavoro, in un contratto che, come tutti quelli della FILTEA, prevede lo straordinario facoltativo per i lavoratori e le 96 ore di flessibilità contrattate aziendalmente. Gli orari pluriperiodali, nella formulazione nata dal precedente contratto e dalla Decreto 66/03, con la sostanziale impossibilità di contrattazione aziendale e senza costi per le aziende, consegnano, come ho già detto, l’intera gestione degli orari di lavoro nelle mani delle aziende, superando, nei fatti, la volontarietà dello straordinario e la contrattazione aziendale della flessibilità. Gian Piero Ciambotti Lavoro Società / NUMERO 2 - 22 GENNAIO 2004 Pagina 2 CGIL Newsletter dell' Area programmatica congressuale L avoro e Società Online www.cgil.it - E-mail: [email protected] Il segretario confederale della Cgil, Gian Paolo Patta, interviene sulla questione delle pensioni PATTA: LE POSIZIONI DI RUTELLI INDEBOLISCONO IL SINDACATO SI RISCHIA DI VANIFICARE I RISULTATI OTTENUTI DALLA MOBILITAZIONI DI MILIONI DI CITTADINI Il segretario confederale della Cgil, Gian Paolo Patta, interviene sulla questione delle pensioni: 'Rutelli ha certamente diritto di esprimere la sua opinione rispetto alle gravi questioni sociali del Paese. Bisogna rilevare, nel merito, che interviene in una fase delicata del rapporto tra Organizzazioni sindacali e Governo e tra le stesse Organizzazioni sindacali. E' in corso un tentativo di ricucire - dopo un lungo periodo di rottura - i rapporti tra Cgil Cisl Uil sulla base della difesa del sistema previdenziale italiano e nel rispetto delle tappe e delle verifiche previste dalla legge Dini. L'intervento di Rutelli rischia di produrre elementi di divisione e di rottura che favoriscono solo il Governo e la parte più oltranzista di Confindustria. Patta prosegue: 'Non risponde al vero che la Cgil non abbia avanzato nessuna ipotesi: l'ultima riunione del Direttivo della Confederazione ha approvato un documento ampio sulla riforma del welfare, documento con il quale si può concordare o dissentire. Quello che non si può fare è dire che non esiste. Ripeto che il confronto con il Governo è motivato dall'iniziativa del Governo stesso di tagliare le prestazioni previdenziali e sociali per favorire una riduzione del prelievo fiscale per le fasce più ricche del Paese. Questo confronto avviene in un Paese dove la spesa sociale è tra le più basse d'Europa, distante almeno quattro punti da quella di Paesi delle dimensioni dell'Italia. Si possono avanzare proposte -come ha fatto la Cgil- di miglioramento, di convergenza verso la situazione europea, ma è profondamente sbagliato insistere in una politica di tagli. Negli altri Paesi europei (in quelli confrontabili per ricchezza con l'Italia) la situazione previdenziale, anche dopo vari interventi legislativi di questi anni, rimane migliore, mentre resta non paragonabile il resto dell'intervento sociale dello Stato. Patta conclude: 'Esprimo preoccupazione sulla possibilità che uno schieramento di opposizione possa battere anche elettoralmente questo Governo, qualora al proprio interno e con i movimenti, compreso quello sindacale, non si apra un confronto vero di merito. Continuano a permanere ambiguità che non sono punti di forza e ricchezza per lo schieramento, ma punti di debolezza. Si rischia in questo modo di vanificare il risultato ottenuto da tutti quei milioni di cittadini che si sono mobilitati in questi anni e che speravano di trovare nei partiti dell'opposizione una valorizzazione coerente degli obiettivi per i quali si sono mobilitati.' Vertenza trasporti Sui temi della contrattazione Ambiente La riunione dei dirigenti del direttivo nazionale e del comitato di settore del Trasporto Pubblico Locale, dell’area programmatica Lavoro Società della Filt - Cigl, ha riconfermato il giudizio negativo sull’ipotesi di accordo per il rinnovo del 2° biennio contrattuale del 20 dicembre scorso. Al termine dei lavori è stato approvato un documento che, tra l 'altro, dice: ' l’aumento salariale di 81 euro e di 970 euro di una tantum, non solo non riesce a salvaguardare il potere di acquisto dei salari ma non recupera neppure l’inflazione programmata. L’intesa non rispetta neppure l’accordo del Luglio del ’93 e il ruolo del contratto nazionale ne esce comunque ridimensionato. Il testo integrale del documento al sito www.cgil.it/lavorosocieta/documenti Lavoro Società riunisce i suoi coordinatori responsabili delle categorie nazionali della Cgil per affrontare i temi della contrattazione. La relazione e la discussione saranno sui temi e i contenuti della contrattazione nonchè la struttura e i modelli della stessa. Argomenti questi che assumono sempre maggiore rilevanza e necessitano di maggiori conoscenze e strumentazioni per chi vi opera, proprio per poter assumere posizioni adeguate. Giovedì 22 Paolo Belloni coordinatore del dipartimento industria artigianato e agricoltura della Cgil nazionale, relazionerà su questi argomenti. La riunione , che inizierà alle ore 9,30, si terrà presso la sala Margotti della Cgil nazionale in corso d'Italia 25 a Roma. “Il voto favorevole della Camera dei Deputati al provvedimento di conversione del decreto legge sui nuovi criteri per la composizione delle commissioni per la VIA (Valutazione Impatto Ambientale) è un ulteriore colpo inferto alla legislazione di tutela ambientale e sulle grandi opere. A conferma che il vero Ministro dell’Ambiente di questo Governo è quello delle infrastrutture retto da Lunardi”. Così Paola Agnello Modica, segretaria confederale, che aggiunge: “E’ grave anche che le nuove norme, aggirando sentenze della giustizia amministrativa, affidino alla discrezionalità del Ministro la scelta dei commissari per la valutazione delle opere ordinarie, tranciando di netto i rapporti col territorio e le istituzioni locali”. IN UN DOCUMENTO LE POSIZIONI DI LAVORO SOCIETA' RIUNIONE DEI RESPONSABILI DI CATEGORIA Lavoro Società / n.2 - 22 GENNAIO 2004 AGNELLO MODICA: IL VERO MINISTRO DELL'AMBIENTE E' LUNARDI Pagina 3 CGIL Newsletter dell' Area programmatica congressuale L avoro e Società Online www.cgil.it /lavorosocieta - E-mail: [email protected] CONTINUA L'INIZIATIVA "FONDO PER RAFFAELLO" Continua l'iniziativa messa in cantiere per ricordare il nostro compagno Raffaello Renzacci, scomparso poche settimane fa: si tratta della sottoscrizione denominata “fondo per Raffaello”. Un modo, semplice, concreto e produttivo di ricordare il lavoro e la memoria di una bella persona che tanto si è impegnata sui temi della solidarietà e dell'emancipazione delle classi subordinate e che ha lasciato a tutti coloro che l'hanno conosciuto il segno della passione e dell'impegno per un mondo migliore. Primo obiettivo del progetto è l'intervento nella realtà Sudamericana. In particolare si tratta di garantire il sostegno all'iniziativa a favore delle lavoratici colombiane, gestito dalla “Casa delle Donne” della Comission Unica Trabajadores. Come è noto in Colombia è in atto un violento conflitto sociale che ha già provocato distruzioni e lutti, nello scorso anno sono stati più di 100 i sindacalisti, uomini e donne, che hanno perso la vita. Il progetto prevede un aiuto nella costituzione di un fondo di rotazione per il sostegno alle donne e alle famiglie e si propone di fornire un aiuto in caso di perdita dei familiari o di necessità di trasferimento urgente delle donne e famiglie in pericolo. Va precisato che l'aiuto che viene fornito non è un “dono assistenziale” ma un vero e proprio “prestito” con funzione di “mutuo soccorso”, con un' importante funzione sociale e sindacale. Chi lo riceve e coloro che ne beneficiano si impegnano a restituirlo per aiutare altre donne e altre famiglie in stato di necessità. Qui di seguito riportiamo i dati e le coordinate bancarie per coloro che intendono aderire alla sottoscrizione del 'fondo per Raffaello'. “Sostegno alla Banca della Solidarietà” c/o BancaIntesa BCI - c/c 177181/90 filiale 2115 Milano - agenzia n. 15 - ABI 3069 - CAB 9483. Le compagne e i compagni della Fiom Cgil Torino. Ulteriori informazioni si possono ricevere telefonando a questo numero: 011.2442.382 (Cinzia) Isernia / Contro i licenziamenti, per i diritti ALLA FONDERIA RER IN LOTTA PER IL LAVORO PARTECIPAZIONE AL VOTO PARI ALL' 81,39 PER CENTO RER, 75 giorni di sciopero ad oltranza. La RER, fonderia di alluminio in provincia di Isernia, conta 70 lavoratori. La proprietà il 20 ottobre ha licenziato 18 operai. Tra questi la RSU e l’RLS. Tutti i licenziati sono iscritti al sindacato, alla Fiom. Dal 20 di ottobre al 17 di gennaio 2004, tutti gli operai, con poche eccezioni, hanno fatto uno sciopero ad oltranza. L’azienda ha aperto le procedure di mobilità a fine luglio, mentre era in corso una trattativa, con relative lotte, per l’integrativo aziendale. L’azienda chiedeva di tagliare i salari, i lavoratori non ne volevano sapere. In questa realtà, come per una parte importante del sud, i lavoratori spesso sono mono reddito. Il salario è basso, tagliarlo impossibile. Lo stipendio è di circa 1000 euro netti al mese, per un lavoro in fonderia a ciclo continuo, domeniche e festività comprese. Da quando è subentrata la nuova proprietà, metà 2002, le condizioni ambientali e di sicurezza sono nettamente peggiorate. Anche di questo si stava discutendo attivamente e non senza contrasti. Nel 2003, fino ad ottobre, si sono contati 18 infortuni:il 30% della forza lavoro. In risposta all’azione sindacale l’azienda apre le procedure di mobilità per crisi. Ai lavoratori l’annuncio dei licenziamenti è sembrato da subito finalizzato a chiudere ogni spazio di discussione. L’azione è parsa utile soprattutto a liberarsi del sindacato. Affermazione che è anche sfuggita ad un dirigente aziendale durante un incontro ufficiale presso un tavolo regionale. Questa vicenda ha assunto, per la sua rudezza, una dimensione nazionale. C'è solidarietà a sostegno di questa lotta: è intervenuta per la prima volta la Cassa di Resistenza della Fiom a finanziare i lavoratori in sciopero. Importante sostegno, anche economico, è arrivato dalla Chiesa, con l’impegno del Vescovo di Isernia. Molta la solidarietà locale, contributi e sostegno sono arrivati da diverse parti d’Italia. Diversi i politici nazionali e sindacalisti che hanno fatto visita alla tenda presidio dei lavoratori della RER, ( D’Alema, E. Letta, Epifani, Rinaldini). L’azienda sostiene che non ha problemi finanziari e afferma che le ragioni del provvedimento di mobilità sono dovute ad una crisi di mercato. Affermazione che contraddice quanto scritto sulla relazione di bilancio e non suffragata da altri elementi. La relazione annuale d’accompagnamento al bilancio 2002 presentata nel mese di aprile 2003 dice che l’azienda pur in un quadro di mercato stagnante, grazie alle diversificazioni di prodotto ha buone prospettive produttive per l’anno 2003. Gli stessi lavoratori misurano un flusso produttivo maggiore dell’anno precedente. A metà di dicembre, prima che il tribunale si esprima su uno dei ricorsi pendenti contro il provvedimento di mobilità, l’azienda ha aperto un’ulteriore procedura per altri 20 lavoratori, sempre motivata per crisi di mercato. È convinzione comune che questa ulteriore procedura sia stata aperta solo per rispondere all’eventuale decisione del tribunale per la reintegra dei lavoratori licenziati. Fim Fiom Uilm nazionali vista l’anomalia degli eventi e dell’impresa e la discutibilissima natura delle azioni intraprese dalla società, hanno chiesto l’intervento della Presidenza del Consiglio. Incontro convocato dall’on. Borghini il 13 gennaio. In quell’incontro l’azienda dopo aver affermato di non avere problemi di tipo finanziario, ne con le banche ne con altri soggetti, e di non avere aiuti di stato in corso, s’è detta interessata all’offerta della regione Molise d’entrare nella proprietà attraverso la FinMolise. Allo stesso tempo la società ha confermato i 18 licenziamenti sostenendo di essere disponibile a ritirare l’ulteriore mobilità aperta per 20 lavoratori. La Presidenza ha proposto una nuova data d’incontro per metà febbraio, chiedendo alla regione di studiare una soluzione. Il sindacato e i lavoratori hanno ribadito la riassunzione per tutti i lavoratori. Altre soluzioni, visti i fatti, non possono essere condivise. La lotta continua. Augustin Breda Lavoro Società / NUMERO 2 - 22 GENNAIO 2003 Pagina 4