passaggio in india

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CGIL
Newsletter dell' Area programmatica congressuale L avoro e Società
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Il 4° World Social Forum a Mumbay
PASSAGGIO IN INDIA
TAPPA IMPORTANTE PER LA RETE MONDIALE DEI MOVIMENTI
Dopo tre fortunate edizioni a Porto Alegre, quest'anno il Social Forum
Mondiale si è spostato in India, a Mumbay (Bombay), la capitale
economica del 'continente' indiano. Insieme agli elementi di continuità
nella critica radicale alla globalizzazione neoliberista e nell'opposizione
alla guerra preventiva e permanente, il WSF si arricchisce, dunque, di
temi e partecipanti ancora più globali, legati ai movimenti che si
esprimono con forza e radicamento sociale in Asia e in India in
particolare.
Cinque sono stati gli assi tematici del WSF: la globalizzazione
imperialista; il patriarcato; militarismo e pace; il 'comunalismo'
(fondamentalismo e settarismo religioso); castismo e razzismo
(oppressione, esclusione e discriminazione basate sulla nascita e sul
lavoro). Assi tematici che affrontano problematiche particolarmente forti
nella realtà indiana, ma certamente correlate a dinamiche globali e ad
aspetti che, con manifestazioni diverse, si verificano anche nel resto del
pianeta. Questi assi generali sono stati ulteriormente approfonditi in 10
filoni: militarismo, guerra e pace; media, informazione, sapere e cultura;
democrazia, sicurezza economica ed ecologica, debito, finanza e
commercio; sviluppo sostenibile e democratico; mondo del lavoro,
produzione e riproduzione; settori sociali - alimentazione, salute,
educazione - e sicurezza sociale; esclusione, discriminazione, dignità,
diritti ed eguaglianza - nazioni, stati e cittadinanza; caste, razzismo e
altre forme di discriminazione basate sulla nascita o sul lavoro; religioni,
cultura e identità; patriarcato, genere e sessualità.
Naturalmente la varietà e la ricchezza delle proposte ha impedito a
chiunque di poter partecipare a numerosi incontro che, giocoforza,
saranno contemporanei.
La rete dei movimento sociali, tra l'altro, ha tenuto quattro sessioni di
incontri nell'arco delle serate del WSF, organizzate in maniere tale da
poter costruire collettivamente il documento finale che contiene le
proposte di mobilitazioni e campagne per il prossimo anno, da Mumbay
al 5° WSF che tornerà a Porto Alegre, e dove sarà, tra l'altro, rilanciata
con forza la mobilitazione del prossimo 20 marzo contro la guerra e,
probabilmente, ripresa la proposta italiana ed europea, di una 'carovana'
pacifista in Medio Oriente nello stesso periodo.
La CGIL, come fece lo scorso anno, è stata presente con una propria
delegazione, così come vi era una delegazione della ICFTU e delegazioni
sindacali da moltissimi paesi. Non sono mancati tra i molti dibattiti,
forum promossi direttamente da organizzazioni sindacali e momenti di
confronto tra esponenti del 'movimento dei movimenti' e delle
organizzazioni sindacali. Particolarmente attivi, oltre ai sindacati indiani,
in particolare quelli di ispirazione marxista, CITU e AITUC, la brasiliana
CUT e la sudcoreana KCTU. Così come significativo - e lo si vede anche
dai temi affrontati - il ruolo e l'impegno delle donne che in India, tra l'altro,
sono spesso il vero asse portante di associazioni e movimenti di massa
impegnati, ad esempio, a contrastare la costruzione di gigantesche
dighe, o gli effetti distruttivi sull'ambiente di impianti industriali o tecniche
industriali di acquacoltura, ecc. Poi iniziative di dibattito, denuncia e
proposta contro il lavoro minorile, così diffuso in Asia, ma non solo.Il
'passaggio in India' del movimento, dunque, è stato una tappa
particolarmente importante del processo di costruzione di una rete
mondiale di movimenti contro la globalizzazione neoliberista e contro la
guerra. Un' occasione per sviluppare ancora di più non solo e non tanto
un'analisi sulle caratteristiche (e sulla crisi) dell'attuale modello di
globalizzazione, ma un'insieme di analisi, di proposte, di terreni e di
campagne di mobilitazione per far fare concreti passi vanti all' 'altro
mondo possibile' che, ogni giorno di più, diventa anche necessario.
Leopoldo Tartaglia
LavoroSocietà NUMERO 2 - 22 GENNAIO 2004
AGENDA
FORUM PER UNA ALTERNATIVA
PROGRAMMATICA Di GOVERNO
'"Lavoro e Stato sociale" è il titolo
del seminario pubblicoche si tiene
sabato 31 gennaio a Milano presso
la sala della Provincia in via
Corridoni
FORUM ANCONA
Incontro pubblico, Ancona, venerdì
23 gennaio ore 17.00
Sala Audiovisivi della Mediateca
via Bernabei
Le idee e le forze per un'alternativa
programmatica nazionale.Per una
politica di pace ed antiliberista. Per
un futuro solidale e sostenibile.
Per l'affermazione dei diritti sociali
e del lavoro. Per la difesa dello
stato di diritto e della costituzione
Coordina: Massimiliano Sport
Bianchini presidente reg. Arci
Partecipano: Loris Campetti
giornalista de 'Il Manifesto'
,Alessandro Genovesi
coordinamento naz. Aprile, Franco
Giordano capogruppo PrC alla
Camera, Marco Lion Deputato
Verdi alla Camera, Giampaolo
Patta segretario nazionale CGIL
Cesare Procaccini segretario PdCI
Marche
SEDE LAB, SOCIALE
Via Cialdini 10 Ancona
www.laboratoriosociale.org
COORDINAMENTO NAZIONALE
dell’area programmatica Lavoro
Società sabato 31/01/2004 presso
la Camera del lavoro di Milano . La
riunione si svolgerà al termine il
seminario nazionale del “Forum
per una Alternativa Programmatica
del Governo”.
LavoroSocietà
newsletter dell'Area
programmatica congressuale
della Cgil "Lavoro Società".
Comitato di Redazione:
Paola Agnello Modica, Bahram
Asghari, Paolo Belloni, Wilma
Casavecchia, Antonio Morandi,
Gian Paolo Patta, Leopoldo
Tartaglia, Sergio Tosini.
Collaboratori fissi: Andrea
Montagni e Giancarlo Saccoman.
Notizie, articoli, iniziative vanno
inviati alla nostra e-mail:
[email protected]
Allo stesso indirizzo potete
indicarci indirizzi e recapiti ai quali
desiderate venga inviato il nostro
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Trattativa tra stop and go
Tra luci ed ombre che preoccupano
IL 30 GENNAIO
IN SCIOPERO
I VIGILI DEL FUOCO
LAVANDERIE INDUSTRIALI
C'E' L'POTESI DI ACCORDO
CONFERMATA LA MOBILITAZIONE
DOPO SEI MESI DI TRATTATIVE RAGGIUNTO L'ACCORDO.
Era ripresa, dopo un primo
incontro esplorativo, la trattativa
all’Aran per il rinnovo del contratto
collettivo nazionale di lavoro dei
Vigili del Fuoco, ma subito si è
registrato un nuovo rinvio.
Infatti la controparte non è stata in
grado di rispondere alla questione
delle risorse aggiuntive ai 106 euro
già disponibili per il rinnovo.
Con una nota ritornano
sull'argomento anche i responsabili
del settore Franca Peroni,
segretaria nazionale della funzione
pubblica Cgil e Adriano Forgione,
coordinatore nazionale:
' Ritieniamo importante che sia
stato ripreso il confronto
tra le parti, un risultato positivo
ottenuto grazie alle mobilitazioni
messe in campo in questi ultimi
mesi, dalle lavoratrici e dai
lavoratori del settore, sfociate nella
grande manifestazione del 15
dicembre scorso davanti al
Parlamento.
25 mesi senza contratto sono
inaccettabili per qualsiasi
lavoratore ed a maggior ragione
dai Vigili del Fuoco che,
nel corso dell’estate, in occasione
delle pesanti calamità occorse
in Italia, sono stati esaltati come
“eroi” da parte del Governo, anche
per il doloroso tributo in vite umane,
che gli stessi da sempre pagano.'
Franca Peroni e Adriano Forgione
nella loro nota proseguono:
'25 mesi sono troppi per tutti: i
lavoratori e le lavoratrici
sciopereranno quindi il 30 gennaio
prossimo venturo, rispettando, così
come hanno fatto durante tutta la
vertenza, il patto con la
cittadinanza.
Nei prossimi giorni i Vigili del fuoco
saranno nelle piazze italiane per
sostenere il loro diritto al contratto
e per chiedere la solidarietà dei
cittadini.' Infine la nota della
funzione pubblica Cgil conclude.
'Al Governo si chiede un atto
di responsabilità: renda
praticabile la chiusura di una
vertenza che si è protratta oltre
ogni accettabile limite e metta a
disposizione le risorse mancanti
per chiudere il contratto.'
Il 16 dicembre 2003 è stata siglata l’ipotesi di accordo per il rinnovo del
CCNL per lavoratori dipendenti da lavanderie industriali. Una discussione
difficile, durata oltre 6 mesi e pesantemente condizionata dalla legislazione
introdotta, su contratti a termine, orario e mercato del lavoro, dalla
maggioranza di centro-destra.
L’ipotesi di accordo ha elementi positivi ed altri negativi che cercherò, nelle
parti principali, di vagliare per capitoli, riservandomi infine di dare un giudizio
complessivo.
PARTE ECONOMICA: nei limiti che l’accordo del 23/7/93 pone nel recupero a
posteriori dell’inflazione e, soprattutto della produttività, è da ritenere
soddisfacente l’importo a regime di 90 Euro al 3° livello, anche perché i tassi
di inflazione futura calcolati sono ben superiori a quelli programmati dal
Governo. E’ insoddisfacente la soluzione delle 3 trances, (l’ultima delle quali
a maggio 2005) che ritarda ulteriormente il recupero dell’inflazione.
INQUADRAMENTO: l’obiettivo indicato nella piattaforma è stato raggiunto con
l’impegno di realizzare, dal prossimo biennio, un nuovo tipo di
inquadramento basato sulle aree professionali.
LEGGE 30: il confronto sulle nuove tipologie di contratti di lavoro è rinviato.
TEMPO DETERMINATO: una buona soluzione che limita notevolmente i danni
rispetto alla normativa introdotta dal D.L. 368/01. Il limite per le assunzioni a
tempo determinato è posto al 25% del personale in forza e le casistiche sono
sostanzialmente mantenute rispetto a quanto prevedeva il CCNL scaduto.
Rientrano nel limite del 25% di assunzioni a tempo determinato tutti i contratti
a termine, anche quelli di durata inferiore ai 7 mesi.
ORARIO DI LAVORO: è la parte più negativa dell’ipotesi di accordo. Il
precedente CCNL già aveva introdotto la possibilità di far ricorso a regimi di
orario pluriperiodali. Anche se l’orario contrattuale di lavoro è mantenuto a 8
ore giornaliere (la 66/03 prevede esclusivamente le 40 ore settimanali),
l’intreccio tra la non chiara regolamentazione contenuta nel precedente CCNL
e la possibilità di calcolare l’orario medio settimanale su un periodo di 12
mesi, ossia il massimo previsto dalla nuova legge, rischia di consegnare
nelle mani delle imprese la completa gestione degli orari di lavoro. Anche
perché la pur prevista contrattazione a livello aziendale sarà interamente
vanificata, essendo espressamente previsto che, nel caso di introduzione di
forme di orario pluriperiodale, non vi debbano essere oneri aggiuntivi per le
aziende. Queste ultime hanno quindi la possibilità, ripeto, senza oneri
aggiuntivi, di utilizzare orari di lavoro di 48 ore settimanali ed altri di 32, purché
la media annua finale sia di 40 ore. Inoltre la discussione sul lavoro
straordinario e notturno è stata rinviata ad un secondo momento: i lavoratori
si trovano a dover approvare un’ipotesi di accordo al quale manca una parte
non secondaria nell’organizzazione dell’orario di lavoro.
FLESSIBILITA’ TEMPESTIVA: con un preavviso di almeno 5 giorni le aziende
potranno attivare l’istituto della flessibilità, maggiorando la retribuzione oraria
del 25%. La normativa è mutuata dal CCNL dei tessili, introdotta nel rinnovo
del 1999, e costituì la causa principale del giudizio negativo dei compagni
appartenenti all’allora Alternativa Sindacale. Credo comunque che tale norma
contrattuale sarà interamente annullata da una gestione “accorta” da parte
aziendale di un regime di orario pluriperiodale:
Alla luce dei pregi e dei difetti che ho cercato sommariamente di individuare,
ritengo che il giudizio complessivo sull’ipotesi di piattaforma non possa che
essere negativo. I lati positivi non compensano certamente il rischio concreto
di perdita del controllo degli orari di lavoro, in un contratto che, come tutti
quelli della FILTEA, prevede lo straordinario facoltativo per i lavoratori e le 96
ore di flessibilità contrattate aziendalmente. Gli orari pluriperiodali, nella
formulazione nata dal precedente contratto e dalla Decreto 66/03, con la
sostanziale impossibilità di contrattazione aziendale e senza costi per le
aziende, consegnano, come ho già detto, l’intera gestione degli orari di lavoro
nelle mani delle aziende, superando, nei fatti, la volontarietà dello
straordinario e la contrattazione aziendale della flessibilità.
Gian Piero Ciambotti
Lavoro Società / NUMERO 2 - 22 GENNAIO 2004
Pagina 2
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Il segretario confederale della Cgil, Gian Paolo Patta, interviene sulla questione delle pensioni
PATTA: LE POSIZIONI DI RUTELLI
INDEBOLISCONO IL SINDACATO
SI RISCHIA DI VANIFICARE I RISULTATI OTTENUTI DALLA MOBILITAZIONI DI MILIONI DI CITTADINI
Il segretario confederale della Cgil, Gian Paolo Patta, interviene sulla questione delle pensioni: 'Rutelli ha
certamente diritto di esprimere la sua opinione rispetto alle gravi questioni sociali del Paese. Bisogna rilevare,
nel merito, che interviene in una fase delicata del rapporto tra Organizzazioni sindacali e Governo e tra le
stesse Organizzazioni sindacali.
E' in corso un tentativo di ricucire - dopo un lungo periodo di rottura - i rapporti tra Cgil Cisl Uil sulla base della
difesa del sistema previdenziale italiano e nel rispetto delle tappe e delle verifiche previste dalla legge Dini.
L'intervento di Rutelli rischia di produrre elementi di divisione e di rottura che favoriscono solo il Governo e la
parte più oltranzista di Confindustria. Patta prosegue: 'Non risponde al vero che la Cgil non abbia avanzato
nessuna ipotesi: l'ultima riunione del Direttivo della Confederazione ha approvato un documento ampio sulla
riforma del welfare, documento con il quale si può concordare o dissentire. Quello che non si può fare è dire
che non esiste.
Ripeto che il confronto con il Governo è motivato dall'iniziativa del Governo stesso di tagliare le prestazioni
previdenziali e sociali per favorire una riduzione del prelievo fiscale per le fasce più ricche del Paese.
Questo confronto avviene in un Paese dove la spesa sociale è tra le più basse d'Europa, distante almeno
quattro punti da quella di Paesi delle dimensioni dell'Italia.
Si possono avanzare proposte -come ha fatto la Cgil- di miglioramento, di convergenza verso la situazione
europea, ma è profondamente sbagliato insistere in una politica di tagli. Negli altri Paesi europei (in quelli
confrontabili per ricchezza con l'Italia) la situazione previdenziale, anche dopo vari interventi legislativi di questi
anni, rimane migliore, mentre resta non paragonabile il resto dell'intervento sociale dello Stato.
Patta conclude: 'Esprimo preoccupazione sulla possibilità che uno schieramento di opposizione possa
battere anche elettoralmente questo Governo, qualora al proprio interno e con i movimenti, compreso quello
sindacale, non si apra un confronto vero di merito.
Continuano a permanere ambiguità che non sono punti di forza e ricchezza per lo schieramento, ma punti di
debolezza. Si rischia in questo modo di vanificare il risultato ottenuto da tutti quei milioni di cittadini che si
sono mobilitati in questi anni e che speravano di trovare nei partiti dell'opposizione una valorizzazione coerente
degli obiettivi per i quali si sono mobilitati.'
Vertenza trasporti
Sui temi della contrattazione
Ambiente
La riunione dei dirigenti del
direttivo nazionale e del comitato di
settore del Trasporto Pubblico
Locale, dell’area programmatica
Lavoro Società della Filt - Cigl, ha
riconfermato il giudizio negativo
sull’ipotesi di accordo per il rinnovo
del 2° biennio contrattuale del 20
dicembre scorso. Al termine dei
lavori è stato approvato un
documento che, tra l 'altro, dice: '
l’aumento salariale di 81 euro e di
970 euro di una tantum, non solo
non riesce a salvaguardare il potere
di acquisto dei salari ma non
recupera neppure l’inflazione
programmata.
L’intesa non rispetta neppure
l’accordo del Luglio del ’93 e il
ruolo del contratto nazionale ne
esce comunque ridimensionato. Il
testo integrale del documento al
sito
www.cgil.it/lavorosocieta/documenti
Lavoro Società riunisce i suoi
coordinatori responsabili delle
categorie nazionali della Cgil per
affrontare i temi della
contrattazione.
La relazione e la discussione
saranno sui temi e i contenuti della
contrattazione nonchè la struttura e
i modelli della stessa. Argomenti
questi che assumono sempre
maggiore rilevanza e necessitano
di maggiori conoscenze e
strumentazioni per chi vi opera,
proprio per poter assumere
posizioni adeguate.
Giovedì 22 Paolo Belloni
coordinatore del dipartimento
industria artigianato e agricoltura
della Cgil nazionale, relazionerà su
questi argomenti. La riunione , che
inizierà alle ore 9,30, si terrà
presso la sala Margotti della Cgil
nazionale in corso d'Italia 25 a
Roma.
“Il voto favorevole della Camera dei
Deputati al provvedimento di
conversione del decreto legge sui
nuovi criteri per la composizione
delle commissioni per la VIA
(Valutazione Impatto Ambientale)
è un ulteriore colpo inferto alla
legislazione di tutela ambientale
e sulle grandi opere.
A conferma che il vero Ministro
dell’Ambiente di questo Governo è
quello delle infrastrutture retto da
Lunardi”. Così Paola Agnello
Modica, segretaria confederale, che
aggiunge: “E’ grave anche che le
nuove norme, aggirando sentenze
della giustizia amministrativa,
affidino alla discrezionalità del
Ministro la scelta dei commissari
per la valutazione delle opere
ordinarie, tranciando di netto i
rapporti col territorio e le istituzioni
locali”.
IN UN DOCUMENTO
LE POSIZIONI
DI LAVORO
SOCIETA'
RIUNIONE
DEI
RESPONSABILI
DI CATEGORIA
Lavoro Società / n.2 - 22 GENNAIO 2004
AGNELLO MODICA:
IL VERO MINISTRO
DELL'AMBIENTE
E' LUNARDI
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CONTINUA
L'INIZIATIVA "FONDO
PER RAFFAELLO"
Continua l'iniziativa messa in
cantiere per ricordare il nostro
compagno Raffaello Renzacci,
scomparso poche settimane fa: si
tratta della sottoscrizione
denominata “fondo per Raffaello”.
Un modo, semplice, concreto e
produttivo di ricordare il lavoro e la
memoria di una bella persona che
tanto si è impegnata sui temi della
solidarietà e dell'emancipazione
delle classi subordinate e che ha
lasciato a tutti coloro che l'hanno
conosciuto il segno della passione
e dell'impegno per un mondo
migliore. Primo obiettivo del
progetto è l'intervento nella realtà
Sudamericana. In particolare si
tratta di garantire il sostegno
all'iniziativa a favore delle lavoratici
colombiane, gestito dalla “Casa
delle Donne” della Comission Unica
Trabajadores.
Come è noto in Colombia è in atto
un violento conflitto sociale che ha
già provocato distruzioni e lutti,
nello scorso anno sono stati più di
100 i sindacalisti, uomini e donne,
che hanno perso la vita. Il progetto
prevede un aiuto nella costituzione
di un fondo di rotazione per il
sostegno alle donne e alle famiglie
e si propone di fornire un aiuto in
caso di perdita dei familiari o di
necessità di trasferimento urgente
delle donne e famiglie in pericolo.
Va precisato che l'aiuto che viene
fornito non è un “dono
assistenziale” ma un vero e proprio
“prestito” con funzione di “mutuo
soccorso”, con un' importante
funzione sociale e sindacale. Chi lo
riceve e coloro che ne beneficiano
si impegnano a restituirlo per
aiutare altre donne e altre famiglie
in stato di necessità.
Qui di seguito riportiamo i dati e le
coordinate bancarie per coloro che
intendono aderire alla
sottoscrizione del 'fondo per
Raffaello'.
“Sostegno alla Banca
della Solidarietà”
c/o BancaIntesa BCI - c/c 177181/90 filiale 2115 Milano - agenzia n. 15 - ABI
3069 - CAB 9483.
Le compagne e i compagni della
Fiom Cgil Torino.
Ulteriori informazioni si possono ricevere
telefonando a questo numero:
011.2442.382 (Cinzia)
Isernia / Contro i licenziamenti, per i diritti
ALLA FONDERIA RER
IN LOTTA PER IL LAVORO
PARTECIPAZIONE AL VOTO PARI ALL' 81,39 PER CENTO
RER, 75 giorni di sciopero ad oltranza. La RER, fonderia di alluminio in
provincia di Isernia, conta 70 lavoratori. La proprietà il 20 ottobre ha
licenziato 18 operai. Tra questi la RSU e l’RLS. Tutti i licenziati sono
iscritti al sindacato, alla Fiom. Dal 20 di ottobre al 17 di gennaio 2004,
tutti gli operai, con poche eccezioni, hanno fatto uno sciopero ad
oltranza. L’azienda ha aperto le procedure di mobilità a fine luglio, mentre
era in corso una trattativa, con relative lotte, per l’integrativo aziendale.
L’azienda chiedeva di tagliare i salari, i lavoratori non ne volevano sapere.
In questa realtà, come per una parte importante del sud, i lavoratori
spesso sono mono reddito. Il salario è basso, tagliarlo impossibile. Lo
stipendio è di circa 1000 euro netti al mese, per un lavoro in fonderia a
ciclo continuo, domeniche e festività comprese. Da quando è subentrata
la nuova proprietà, metà 2002, le condizioni ambientali e di sicurezza
sono nettamente peggiorate. Anche di questo si stava discutendo
attivamente e non senza contrasti.
Nel 2003, fino ad ottobre, si sono contati 18 infortuni:il 30% della forza
lavoro. In risposta all’azione sindacale l’azienda apre le procedure di
mobilità per crisi. Ai lavoratori l’annuncio dei licenziamenti è sembrato da
subito finalizzato a chiudere ogni spazio di discussione. L’azione è parsa
utile soprattutto a liberarsi del sindacato. Affermazione che è anche
sfuggita ad un dirigente aziendale durante un incontro ufficiale presso un
tavolo regionale. Questa vicenda ha assunto, per la sua rudezza, una
dimensione nazionale. C'è solidarietà a sostegno di questa lotta: è
intervenuta per la prima volta la Cassa di Resistenza della Fiom a
finanziare i lavoratori in sciopero. Importante sostegno, anche
economico, è arrivato dalla Chiesa, con l’impegno del Vescovo di Isernia.
Molta la solidarietà locale, contributi e sostegno sono arrivati da diverse
parti d’Italia. Diversi i politici nazionali e sindacalisti che hanno fatto visita
alla tenda presidio dei lavoratori della RER, ( D’Alema, E. Letta, Epifani,
Rinaldini). L’azienda sostiene che non ha problemi finanziari e afferma
che le ragioni del provvedimento di mobilità sono dovute ad una crisi di
mercato. Affermazione che contraddice quanto scritto sulla relazione di
bilancio e non suffragata da altri elementi. La relazione annuale
d’accompagnamento al bilancio 2002 presentata nel mese di aprile 2003
dice che l’azienda pur in un quadro di mercato stagnante, grazie alle
diversificazioni di prodotto ha buone prospettive produttive per l’anno 2003.
Gli stessi lavoratori misurano un flusso produttivo maggiore dell’anno
precedente. A metà di dicembre, prima che il tribunale si esprima su uno
dei ricorsi pendenti contro il provvedimento di mobilità, l’azienda ha
aperto un’ulteriore procedura per altri 20 lavoratori, sempre motivata per
crisi di mercato. È convinzione comune che questa ulteriore procedura
sia stata aperta solo per rispondere all’eventuale decisione del tribunale
per la reintegra dei lavoratori licenziati. Fim Fiom Uilm nazionali vista
l’anomalia degli eventi e dell’impresa e la discutibilissima natura delle
azioni intraprese dalla società, hanno chiesto l’intervento della
Presidenza del Consiglio. Incontro convocato dall’on. Borghini il 13
gennaio. In quell’incontro l’azienda dopo aver affermato di non avere
problemi di tipo finanziario, ne con le banche ne con altri soggetti, e di
non avere aiuti di stato in corso, s’è detta interessata all’offerta della
regione Molise d’entrare nella proprietà attraverso la FinMolise. Allo
stesso tempo la società ha confermato i 18 licenziamenti sostenendo di
essere disponibile a ritirare l’ulteriore mobilità aperta per 20 lavoratori. La
Presidenza ha proposto una nuova data d’incontro per metà febbraio,
chiedendo alla regione di studiare una soluzione. Il sindacato e i
lavoratori hanno ribadito la riassunzione per tutti i lavoratori. Altre
soluzioni, visti i fatti, non possono essere condivise. La lotta continua.
Augustin Breda
Lavoro Società / NUMERO 2 - 22 GENNAIO 2003
Pagina 4
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