Manovre fisiche nei pazienti affetti da sincope

LE MANOVRE ISOMETRICHE DI CONTROPRESSIONE NEI PAZIENTI
CON SINCOPE NEUROMEDIATA O DA IPOTENSIONE ORTOSTATICA
La sincope vasovagale è una condizione benigna.
I trattamenti fisici non farmacologici sono emersi recentemente come un presidio
innovativo e di prima scelta nella sincope vasovagale. Sempre più grande rilievo
stanno assumendo le manovre isometriche di contropressione da applicare durante i
prodromi sincopali. Durante la fase prodromica di una sincope vasovagale, la
pressione del sangue cade marcatamente; questa caduta, di solito, precede la
riduzione della frequenza cardiaca che, almeno all’inizio di questa fase, può essere
assente. L’ipotensione è causata dalla vasodilatazione nei muscoli scheletrici dovuta
alla inibizione dell’attività simpatica vasocostrittrice.
Studi in acuto hanno mostrato come le manovre isometriche siano in grado di
determinare un significativo aumento della pressione arteriosa durante la fase
prodromica di una sincope vasovagale e, in molti casi, permettano al paziente di
evitare o ritardare la perdita di coscienza.
La conseguenza pratica è che quando insorgono i sintomi prodromici della sincope,
il paziente ha abbastanza tempo per attuare le manovre di contropressione prima di
perdere coscienza. In qualche caso il trattamento può definitivamente abortire la
reazione vasovagale, anche in posizione eretta, in altri può essere in grado di
ritardare la sincope per tutta la durata delle manovre, tanto da permettere di iniziare
altre manovre (es. postura supina).
Sono state validate 3 manovre, illustrate nelle figure.
1- Leg crossing (fig. 1): consiste nell'incrociare le gambe combinando la
contrazione dei muscoli delle gambe e dell'addome per il massimo tempo tollerato o
fino alla scomparsa dei sintomi.
2- Hand grip (fig. 2): consiste nella contrazione volontaria e massimale di una palla
di gomma (approssimativamente del diametro di 5-6 cm) tenuta nella mano
dominante per il tempo massimo tollerato o fino alla completa scomparsa dei
sintomi.
3- Arm tensing (fig. 3): consiste nella massima contrazione isometrica tollerata
delle due braccia ottenuta agganciando una mano all'altra e tirando
contemporaneamente verso l'esterno per il massimo tempo tollerato o fino alla
completa scomparsa dei sintomi.
Fig.1. Hand grip
Fig.2. Arm tensing
Fig.3. Leg crossing