La vivisezione è inutile, parola di azienda farmaceutica

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La vivisezione è inutile, parola di azienda farmaceutica http://richiamo‐della‐foresta.blogautore.repubblica.it/2013/08/01/la‐vivisezione‐e‐inutile‐parola‐di‐
azienda‐farmaceutica/ di Margherita d'Amico Il giorno dopo l’approvazione alla Camera dei Deputati dei criteri di delega al Governo per il recepimento della Direttiva europea sulla sperimentazione animale, il chimico Massimo Tettamanti, coordinatore generale di I-Care, rende pubblico uno studio stupefacente. In base al suo accurato dossier, le stesse case farmaceutiche smentirebbero l’utilità del sacrificio degli animali nei test di ricerca. La ricerca di Tettamanti, anticipata il 19 luglio nel corso di una conferenza organizzata da Freccia45, Comitato Montichiari contro Green Hill, che qui pubblichiamo in esclusiva, si basa sull’analisi dei fogli illustrativi di una serie di medicinali Glaxo‐
Smith‐Kline. Da qualche anno, nella sede italiana di Verona, l’azienda non svolge più direttamente test sugli animali ma ha venduto il laboratorio alla statunitense Aptuit. Considerata, in base al documento ufficiale di cessione aziendale “partner privilegiato per le proprie attività di ricerca”. L’intero complesso scaligero Glaxo/Aptuit, che accoglie entrambi gli stabilimenti, è oggetto di un presidio animalista da record, ancora in atto. Da quattro mesi ininterrotti attivisti e striscioni stazionano davanti ai cancelli, oltre a una quantità di manifestazioni per richiedere la liberazione di 32 beagle importati a marzo dagli USA. La sommossa ha varcato anche le porte del Comune di Verona, dov’è stata presa in esame la richiesta di revocare le autorizzazioni che permettono alla Aptuit di svolgere i test sugli animali, con il risultato di creare forte dibattito e dividere l’opinione del Consiglio municipale.
“E’ la medesima GlaxoSmithKline a dichiarare che la vivisezione non serve. Ho condotto uno studio basandomi su documenti diffusi dalla multinazionale britannica, nonché sui fogli illustrativi dei medicinali commercializzati dalla medesima azienda” spiega Tettamanti. “Se ne evincono dichiarazioni che lasciano ben pochi dubbi sulla validità della sperimentazione animale”. La vivisezione, insomma, non servirebbe nemmeno a detta della stessa casa produttrice di farmaci, che oggi sottolinea di non sperimentare più su animali in Italia e nega la partnership con i laboratori Aptuit: “Abbiamo venduto da tre anni, è un’azienda del tutto indipendente dalla nostra, si evince dagli ingressi separati”.
Dalla sua, Aptuit ricorda “la piena legittimità e la correttezza sostanziale del proprio operato con l’unico fine di svolgere attività di ricerca su diverse patologie. Utilizziamo gli animali da laboratorio solo quando non esistono alternative scientificamente riconosciute e quando l’uso ne è richiesto dalle autorità regolatorie che sovrintendono tale materia. Ci siamo inoltre dotati di un Comitato Etico che supervisiona ogni singolo protocollo sperimentale. La sperimentazione animale rappresenta il passaggio necessario, richiesto delle normative vigenti, per poter garantire, al massimo delle attuali conoscenze scientifiche, gli adeguati parametri di sicurezza di un farmaco”. Non sembrerebbe così, però, scorrendo il dossier di Tettamanti, che relativamente al farmaco Serevent riporta ad esempio annotazioni sottoscritte della stessa Glaxo: “La letteratura scientifica e gli studi di farmacologia condotti forniscono chiara evidenza che questi effetti sono specie‐specifici e non presentano alcuna rilevanza nell’impiego clinico“. E ancora, a proposito di un altro prodotto in commercio: Studi nell’animale hanno mostrato tossicità riproduttiva, incluse malformazioni. Il rischio potenziale per l’uomo non è noto. Nessun effetto indesiderato è stato osservato nei testicoli o nelle ovaie di scimmie … Non è noto l’effetto sulla fertilità nell’uomo”. Si ignora – benché lo si ritenga probabile – se i trentadue beagle di cui le associazioni animaliste invocano la liberazione siano già sottoposti a esperimenti. La Aptuit non è disponibile a rivelarlo, come pure non si esprime sulla possibilità di soddisfare le richieste attiviste in cambio dell’interruzione della protesta, né è possibile sapere da chi sia composto il comitato etico aziendale: “queste informazioni fanno parte di contratti con committenti terzi e come tali sono coperti dalla dovuta confidenzialità”. Commenta Susanna Chiesa, presidente di Freccia 45: “Apprendiamo dai media internazionali che di recente Glaxo e Aptuit sarebbero state oggetto di scandali, in Usa come in Cina. Sembra che poche settimane fa un dipendente della filiale scozzese Aptuit sia stato addirittura condannato al carcere poiché, per sei anni, aveva contraffatto i dati necessari a determinare la concentrazione di farmaco da somministrare ai volontari che partecipavano agli studi clinici. Lo scopo era di assicurare il successo della sperimentazione anche quando fallace. E’ in queste mani che finisce tragicamente la vita di milioni di animali. Se, come potrebbe accadere con il recepimento della Direttiva comunitaria sulla sperimentazione animale, cani e primati destinati ai test in non venissero più allevati in Italia, ma solo importati,” prosegue Susanna “passeranno dalle dogane dove da tempo sono posizionati i nostri volontari. E a maggior ragione renderemo noti i nomi di tutte quelle ditte o enti che richiedano dall’estero esemplari per la vivisezione”. 
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