Cognome ................................................................................. Nome ....................................................................................... LA PIOGGIA E I CORSI D’ACQUA MODELLANO IL PAESAGGIO La pioggia (acque meteoriche) e i corsi d’acqua sono tra i più importanti fattori di modellamento del paesaggio del nostro pianeta. Spesso la loro azione è accentuata dall’intervento dell’uomo, che altera gli equilibri idrogeologici naturali o crea insediamenti in zone a rischio, contribuendo ai fenomeni in cui si manifesta il dissesto idrogeologico del territorio, come frane e alluvioni disastrose. Azione della pioggia. Le gocce della pioggia battente martellando la superficie delle rocce ne provocano l’erosione meccanica, che si aggiunge a quella fisica e chimica dell’acqua che non viene assorbita dal suolo e che scorre liberamente e caoticamente sul terreno: si formano così dei piccoli “ruscelli” d’acqua che dilavano la superficie asportando le particelle più fini (il fenomeno è chiamato ruscellamento). L’acqua in presenza di diossido di carbonio è in grado di trasformare chimicamente il carbonato di calcio insolubile in bicarbonato di calcio solubile che viene così asportato dalle rocce calcaree dalle acque dilavanti (questa reazione è alla base del fenomeno del carsismo). Molte altre rocce sono soggette all’alterazione chimica operata dall’acqua; ne è un esempio il granito, che ha tra i suoi componenti i feldspati: l’acqua agendo sui feldspati, che sono silicati di potassio, li trasforma in minerali argillosi, per cui la roccia perde la sua compattezza ed è esposta a un progressivo sgretolamento. L’entità dell’azione erosiva della pioggia dipende dal tipo di materiale superficiale, dalla pendenza dei versanti, che influisce sulla velocità di scorrimento dell’acqua e dalla presenza di una copertura vegetale. Tutti questi fattori sono importanti nel determinare la possibilità di rendere instabile il suolo provocando movimenti franosi. Le più marcate forme di erosione superficiale sono a carico di rocce poco compattate e friabili e si osservano in particolare nei calanchi e nelle piramidi di terra. I calanchi sono solchi o vallette profondamente incisi e separati da creste sottili; si producono in formazioni di solito argillose e con scarsissima compattazione e sono diffusi in molte zone nell’arco alpino, nelle Langhe e lungo tutta la catena appenninica. Le piramidi di terra si formano per esempio su rocce costituite da depositi morenici lasciati da ghiacciai dopo il loro ritiro: l’azione della pioggia asporta selettivamente i materiali fini rispetto a quelli di maggiori dimensioni. Talvolta i ciottoli più grandi proteggono come un “ombrello” i materiali più fini riparandoli dall’erosione e dalla conseguente asportazione, così che emergono rispetto al resto della formazione. Esempi di piramidi di terra si trovano in provincia di Cuneo, Trento, Bolzano e Brescia. Azione dei fiumi. I fiumi esercitano la loro azione di modellamento della superficie terrestre attraverso l’erosione delle rocce su cui scorrono, il trasporto dei sedimenti e il deposito o sedimentazione di questi materiali lungo il loro percorso e, al termine di questo, nel mare dove generalmente sfociano (se non sono affluenti). Erosione e trasporto. Il corso superiore della maggior parte dei fiumi avviene in zone montuose caratterizzate dalla forte pendenza; qui il fiume è nella fase torrenziale e le sue acque scendono a valle in modo turbolento, con forti correnti e repentini cambi di velocità a seconda delle asperità del fondo e delle sponde. In queste condizioni il corso d’acqua è in grado di esercitare un’intensa erosione, sia per l’azione dinamica della corrente, sia, soprattutto, a causa dell’abrasione, simile a una smerigliatura, che i detriti trascinanti dalla corrente, come ciottoli, ghiaia e sabbia, esercitano sul fondo e sulle sponde rocciosi. Il trasporto dei materiali erosi dalle acque avviene secondo tre modalità differenti: o in soluzione, per quanto riguarda i sali minerali solubili allontananti dalle rocce e che si aggiungono a quelli apportati dalle acque meteoriche e da quelle sotterranee (le sostanze in soluzione sono in forma di ioni); o in sospensione, per quanto riguarda le particelle solide più minute di argilla, limo e sabbia fine; il materiale in sospensione, detto carico sospeso, rappresenta la massa prevalente dei detriti trasportati da un fiume; o per rotolamento, trascinamento e saltazione, per quanto riguarda i detriti più grossolani, chiamati carico di fondo; i ciottoli rotolano o sono trascinati sul fondo e tendono a venire arrotondati, mentre le ghiaie e le sabbie sono fatte sobbalzare dalla corrente, per cui si muovono a piccoli salti (saltazione). I ciottoli possono essere trascinati dalle acque in movimenti vorticosi sul fondo, dove scavano cavità più o meno circolari di diversa profondità e diametro: queste forme di erosione prendono il nome di marmitte dei giganti. Solitamente si susseguono più marmitte che, col passare del tempo, si allargano sempre di più finché i loro setti divisori crollano e si forma un unico solco continuo. Un’altra tipica forma di erosione fluviale sono le cascate che si formano quando il letto del fiume è interrotto da un brusco dislivello, che spesso è la conseguenza della differente erosione di strati di rocce con diversa resistenza; l’acqua in caduta possiede una grande energia cinetica e inoltre trascina con sé detriti che abradono le rocce della base: questa viene continuamente scavata finché non si ha il crollo del materiale soprastante. Ciò comporta un arretramento del ciglio della cascata che si sposta verso monte: si tratta di un tipo di erosione detta regressiva attraverso la quale il fiume tende via via a eliminare i gradini che fossero presenti nel suo letto. Nel caso delle cascate del Niagara è stato calcolato che dal tempo della loro formaizone siano arretrate di circa 11 km. Dalle cascate derivano le rapide, in seguito all’erosione del dislivello che si trasforma in pendio. Il risultato su grande scala dell’attività erosiva di un corso d’acqua è quella di incidere progressivamente la superficie dove scorre. Se le rocce sono relativamente “tenere”, l’erosione verticale del fondo (incisione) e l’erosione laterale delle sponde, che si accentua nei periodi di piena, finiscono per approfondire e allargare ai lati il letto del corso d’acqua, formando nel tempo, nel tratto superiore, valli fluviali che in seizone hanno un tipico profilo a “V”. Se le rocce sono dure e resistenti (come il basalto o il porfido), l’incisione del letto fluviale avviene più velocemente dell’erosione laterale, formando strette e profonde gole o forre dalle pareti a strapiombo. Nelle regioni aride e semiaride possono formarsi valli incassate tra pareti rocciose più o meno ripide, in tavolati calcarei, chiamate canyon: un imponente esempio è rappresentato dal Grand Canyon (Arizona), un tratto di 350 km della valle del fiume Colorado scavato nella roccia con profondità variabili tra 1000 e oltre 2000 m. Deposito. Quando un corso d’acqua raggiunge il fondovalle, la pendenza si riduce sensibilmente, la velocità della corrente diminuisce e di conseguenza si riduce la sua capacità di trasporto dei materiali che cominciano a depositarsi o sedimentare: si formano in tal modo i cosiddetti depositi alluvionali o alluvioni. Le forme caratteristiche di deposito alluvionale comprendono i conoidi di deiezione, le pianure alluvionali e le foci a delta. Dove i torrenti sbucano nelle valli pianeggianti le loro acque abbandonano i detriti più grossolani che si depositano in strutture a forma di ventaglio detti conoidi di deiezione o alluvionali, che spesso si osservano allo sbocco di una valle laterale nel fondovalle. Il corso d’acqua rallenta sempre più la propria velocità e comincia ad assumere le caratteristiche di un fiume che tende a divagare per il fondovalle; l’azione erosiva si attenua a favore dell’attività di deposito che diventa sempre più consistente. Il fiume abbandona lungo il proprio corso fino alla bassa pianura detriti di dimensioni progressivamente minori: ghiaia, sabbia e infine limo e argilla. I sedimenti si accumulano nell’alveo fluviale e nelle zone circostanti dando origine alle pianure alluvionali. Qui il fiume costruisce lungo l’alveo i propri argini naturali; questi si formano nel corso di inondazioni successive quando il fiume, in seguito a straripamento, allaga la piana circostante e le sue acque diminuiscono bruscamente di velocità, depositando materiale ai bordi del letto. Come conseguenza di questo fatto, soprattutto nelle zone di bassa pianura, il fondo del fiume tende a innalzarsi: si formano i cosiddetti alvei pensili e il fiume viene a trovarsi in posizione sopraelevata rispetto alla pianura attraversata (è questo il caso del fiume Po). In occasione di piene imponenti può verificarsi la rottura di questi argini causando alluvioni che possono essere disastrose. Il corso di un fiume in una pianura alluvionale è in genere sinuoso e in certi punti si possono formare anse molto accentuate, che tendono a ripiegarsi su se stessse, chiamate meandri, dal nome del fiume Meandro, in Turchia, dal percorso estremamente tortuoso. Dove incontra una curva, la corrente di un fiume è più veloce in corrispondenza della sponda esterna, che pertanto subisce erosione, mentre è più lenta in prossimità della sponda interna, dove si ha la deposizione dei detriti sottratti alla sponda esterna. In questo modo la curva si accentua sempre più fino a trasformarsi in meandro. I meandri si modificano continuamente e si spostano verso valle; talvolta può accadere che la lingua di terra che separa due anse contigue venga “tagliata” durante una piena: si forma così un meandro abbandonato in cui può rimanere dell’acqua e in tal caso prende ilnome di lanca. Quando i meandri vengono incisi profondamente nelle rocce si parla dimeandri incassati. Un fiume termina la sua corsa sfociando in mare (o in certi casi in un lago), dove deposita i materiali più fini trasportati dalle sue acque. La foce di un fiume può essere a delta o a estuario. Le foci a delta hanno una caratteristica forma triangolare che ricorda quella della lettera greca: si formano quando il fiume sbocca in un bacino marino dove non si regisrano forti dislivelli di marea, per cui può riversarsi tranquillamente nel mare, depositando a ventaglio i sedimenti trasportati; questi si accumulano costringendo il fiume a ramificarsi in bracci e a formare numerose isole fluviali; hanno foci a delta il Pol, il Nilo e il Mississippi. Gli estuari, dalla forma a imbuto, si formano quando il fiume sbocca in oceano aperto, in zone dove le maree presentano forti dislivelli, per cui i detriti vengono allontanati dal mare e non hanno modo di accumularsi. GUIDA ALLO STUDIO Quali azioni esercitano le acque della pioggia sul suolo e sulle rocce? ........................................................................................................................................................................................ Che cosa sono i calanchi? ........................................................................................................................................................................................ Completa le definizioni: a. Linea che delimita il bacino idrografico ............................................................................................................... b. Corso d’acqua perenne ........................................................................................................................................ c. Un fiume scorre in un letto o ............................................................................................................................... d. Corso d’acqua il cui letto rimane asciutto in certi periodi ................................................................................... e. Caratteristica di un corso d’acqua che si misura in m3/s ..................................................................................... f. Indica il complesso delle variazioni annuali della portata di un corso d’acqua ................................................... g. Corso d’acqua che sfocia in un altro corso d’acqua ............................................................................................. h. Massa d’acqua, raccolta in una grande depressione del suolo, non comunicante con il mare .......................... i. Fiume che defluisce da un lago ............................................................................................................................ j. Stadio finale dell’evoluzione di uno stagno ......................................................................................................... k. Forme di erosione simili a pinnacoli prodotte dall’azione della pioggia su rocce poco compatte ...................... l. Curve tortuose formate da un fiume ................................................................................................................... Individua il completamento errato. a. Il trasporto di materiali da parte di un fiume può avvenire: per abrasione in soluzione per trascinamento per saltazione b. Sono forme caratteristiche di deposito alluvionale: valli fluviali a “V” foci a delta conoidi di deiezione pianure alluvionali 1. 2. 3. 4.