Trovare
Dio!
Dove? Come?
Vita Universale
www.vita-universale.org
Gabriele
Trovare Dio!
Dove? Come?
Dato tramite Gabriele,
la profetessa e messaggera di Dio
per la nostra epoca
Richiedete il catalogo gratuito dei libri e CD
e i libretti della serie “Il messaggio della verità“
sui seguenti temi:
* Un aiuto per chi è malato
e per chi soffre
* Il Discorso della Montagna –
la via verso una vita appagata
* Vivete in eterno –
la morte non esiste
* Gesù e gli animali
* Non desistere, persevera!
* La sofferenza degli animali
è la tomba degli uomini
© Gabriele-Verlag Das Wort GmbH
Max-Braun-Str. 2, 97828 Marktheidenfeld, Germania
www.gabriele-verlag.de
Edizione italiana a cura di:
Vita Universale
Via Luserna di Rorà, 3A - 10139 Torino
www.vita-universale.org
Titolo originale tedesco:
“Gott finden! Wo? Wie?“
Per quanto riguarda il contenuto
fa testo l’edizione in lingua tedesca
Tutti i diritti sono riservati
Stampa: KLARdruck GmbH, Marktheidenfeld - Germania
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Tel. 011 043 6080
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Trovare Dio!
Come? Dove?
Nella nostra epoca frastornante e frenetica sempre più persone si pongono domande su Dio:
Dov’è Dio? E come si può raggiungere?
Oppure: Ma Dio esiste veramente?
O ancora: Se Dio esiste davvero, perché
non si fa vedere?
O anche: Io non credo in Dio, perché
vedendo quello che succede in questo
mondo si arriva alla conclusione che l’esistenza di Dio dev‘essere soltanto una
favola.
Altri ancora pensano:
Quando viene chiesto: perché Dio permette che ci sia questo caos nel nostro
mondo? – alcune religioni si rifanno ai
misteri di Dio.
1
Pertanto qualcuno continua con la sua
riflessione: Ho esaminato diverse religioni e ho pensato di aver trovato qua e
là una scintilla di verità. A volte, mi è
sembrato che ci fossero veramente tante
di queste scintille e ho pensato di aver
trovato ciò che cercavo e mi sono sentito parte di questa religione. Ben presto però mi sono tornati dei dubbi e mi
sono chiesto: a che cosa mi serve questa
scintilla di verità, se non sono diventato una persona diversa grazie ad essa,
nonostante mi fosse stato promesso che
ciò sarebbe avvenuto? Preso dai miei
dubbi e dallo scetticismo, ho quindi pensato: sicuramente alcune religioni hanno
ulteriori scintille di verità eterna. Se si
riunissero tutte le scintille di verità delle diverse religioni, si potrebbe in questo
modo trovare Dio?
La mia delusione è aumentata e ho pensato: ho continuato a cercare, ho aderito
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a diverse religioni, eppure finora non ho
contemplato Dio, né tanto meno Lo ho
trovato.
Sono così arrivato alla conclusione di
non essere di certo l’unico a porsi la domanda: dov’è Dio? Dove si può trovare
Dio?
Perché si nasconde, malgrado si affermi
la cosiddetta verità che Egli dovrebbe
essere? Ciò nonostante non voglio smettere di cercare, anche se i miei dubbi
sull’esistenza di Dio stanno aumentando sempre più, soprattutto quando vedo
come si mettono in maschera le autorità
esteriori con i loro paramenti religiosi e
mi chiedo: perché Dio desidera che i Suoi
cosiddetti intermediari si mascherino a
tal punto e che vengano trattati in modo
tanto cerimonioso? E quando parlano di
umiltà, indossando le loro vesti lussuose,
mentre tante persone muoiono di fame e
non riescono quasi a trovare un riparo, e
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non hanno nemmeno denaro per vestirsi
in modo adeguato alla stagione, comincio di nuovo a dubitare dell’esistenza di
Dio. E i loro copricapi preziosi mi lasciano perplesso così come le loro “semplici berrette“ che servono per coprire la
tonsura.
A che cosa servono tutte queste cose? E
non per ultimo ci si chiede: che cosa si
nasconde dietro tutto ciò?
Parlando con alcune persone che predicano Dio, ci si convince che in realtà esse
sono più lontane da Dio di un semplice
fedele alla ricerca di Dio.
La persona alla ricerca di Dio arriva quindi alla seguente conclusione: ogni autorità religiosa è convinta che la sua religione sia quella in grado di portare alla
beatitudine e l’unica che annunci la verità.
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Cari lettori, se volete, riflettete su quanto
segue: nessuno avrebbe bisogno di fare
un solo passo nell’esteriore per trovare
Dio. Perché? Perché lo Spirito eterno, che
in Occidente chiamiamo Dio, è onnipresente e si trova quindi anche nell’anima
di ogni uomo.
Lo Spirito Libero onnipresente dell’infinito, Dio, è nei regni della natura, in ogni
albero, in ogni pianticella, nei fili d’erba,
nell’animale, nella pietra; anche nel cosmo grandioso c’è l’eterno Spirito onnipresente.
Noi uomini non abbiamo bisogno di recarci in un luogo o nell’altro per trovare
Dio. Non abbiamo bisogno di indossare
vesti particolari per pregare Dio. Pensiamo alle parole che Gesù di Nazareth
disse a senso: “Osservate come crescono
i gigli del campo: non lavorano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Sa5
lomone, con tutta la sua gloria, vestiva
come uno di loro.”
Dio è quindi in noi. Dio è intorno a noi.
Dio è al di sopra di noi. Egli è sotto di
noi, Egli è a destra e a sinistra. Egli è lo
Spirito Libero, la vita in tutto.
Noi uomini possiamo cercare Dio finché
vogliamo nelle religioni, in gruppi o comunità spirituali e pensare di aver fatto
una ”grande scoperta“ nelle istituzioni
religiose, ma con il tempo sentiremo un
grande vuoto, perché chi non ha trovato
Dio nel profondo della propria anima rimane una persona alla ricerca che continua forse a peregrinare da una religione
all’altra, da un gruppo o da una comunità religiosa all’altra.
Affinché possiamo avvicinarci a Dio, l’Eterno, Egli ci ha dato i Dieci Comandamenti tramite Mosè e, per mezzo di Gesù
di Nazareth, ci ha portato gli insegna6
menti dei Cieli nel Discorso della Montagna, anche se dobbiamo tener presente
che i Dieci Comandamenti di Dio e gli
insegnamenti di Gesù di Nazareth sono
soltanto estratti dall’eterna Legge di Dio
che abbraccia ogni cosa, dal Suo amore e
dalla Sua libertà, che è vera vita.
Tuttavia, se l’uomo mette il suo comportamento e i suoi atteggiamenti esteriori
al di sopra di Dio e si accontenta, pensando che sia sufficiente la sola fede,
insieme alle usanze e tradizioni della
rispettiva religione, in tal modo non troverà mai Dio, nemmeno se è convinto
di aver trovato qui o là tante scintille di
verità.
Ogni “grande scoperta” esteriore diventerà prima o poi vuota. L’uomo rimane
alla ricerca di Dio e insoddisfatto, finché
l’uomo e l’anima non saranno giunti alla
radice della vita dentro di sé e l’anima
riposerà nell’Oceano della vita.
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Proprio nei nostri giorni alcuni si chiedono: perché Dio ha dato a noi uomini i
Dieci Comandamenti per mezzo di Mosè
e Gesù di Nazareth ha portato il Suo Discorso della Montagna?
Con la conoscenza dei Dieci Comandamenti di Dio e degli insegnamenti di
Gesù di Nazareth e del Suo Discorso della
Montagna siamo forse diventati più saggi e ci siamo forse avvicinati maggiormente a Dio?
Come già detto: per trovare Dio non è
necessaria una religione esteriore, non
servono intermediari esteriori e nemmeno una comunità che lega i suoi appartenenti e dove agiscono degli intermediari.
Dovremmo noi stessi essere alla ricerca
di Dio e trovarLo nel profondo della nostra anima, poiché Gesù di Nazareth ci insegnò, a senso, tra le altre cose che “Dio
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è in noi” e ci spiegò come dovremmo
pregare. Egli disse: “Tu invece, quando
preghi, entra nella tua camera e, chiusa
la porta, prega il Padre tuo nel segreto;
e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti
ricompenserà.”
Chi crede negli insegnamenti di Gesù di
Nazareth crederà inevitabilmente anche
a un’anima immortale, nel profondo della quale dimora e opera lo Spirito Libero
eterno dell’infinito che noi uomini in Occidente chiamiamo Dio.
Noi uomini abbiamo una strana abitudine: quando ci capita qualcosa di negativo, cerchiamo la colpa negli altri e
puntiamo il dito su quello che gli altri
fanno o non fanno – la colpa è sempre
dell’altro, è l’altro che si comporta in
modo sbagliato e altre cose del genere.
Dovremmo cambiare il nostro modo di
pensare e comprendere che ogni uomo
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è responsabile da sé per la propria vita
terrena, per come agisce o per gli aspetti
spirituali che non rispetta. Noi stessi dovremmo cercare in questo senso le insidie che si trovano nei nostri sentimenti,
nelle nostre sensazioni e nei nostri pensieri e anche nelle nostre parole e azioni.
Chi si impegna a esaminare se stesso si
renderà conto a poco a poco di essere
un falsario, poiché ciò che avviene dietro
ai suoi sentimenti, ai suoi pensieri, alle
sue parole e azioni in genere non corrisponde a ciò che mostra verso l’esterno
o finge di essere davanti agli altri. Questa è falsità.
Noi, che potremmo definirci dei falsari,
siamo in fondo contro noi stessi e contro
l’irradiazione della nostra anima, e anche contro il nostro corpo che, a causa
del nostro comportamento rivolto contro
Dio, comincia ad avere difficoltà, ne sof10
fre ed eventualmente arriva addirittura
ad ammalarsi.
Siamo noi stessi che ci infliggiamo tutte
queste cose, che in fondo non vogliamo.
La colpa di ciò che ci capita non è dell’altro. I colpevoli siamo noi!
La nostra colpa si trova quindi dietro al
nostro modo di comportarci, dietro ai
nostri sentimenti, ai nostri pensieri, alle
nostre parole e azioni. Questo vuol dire
essere dei falsari ed è ciò che noi siamo.
Prima o poi riconosceremo la nostra stessa falsità e chiederemo umilmente aiuto
allo Spirito onnipresente, pregandoLo di
assisterci e aiutarci.
Dobbiamo andare noi verso Dio. Dobbiamo fare i passi, sconfiggendo con il Suo
aiuto la nostra falsità.
Chi confronta i propri aspetti negativi con
i Dieci Comandamenti e con gli insegnamenti di Gesù di Nazareth riconoscerà
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ben presto di essersi allontanato da Dio.
Afflizioni, sofferenza e preoccupazioni,
fino ad arrivare alle malattie, dovrebbero
essere per noi motivo di riflessione su
noi stessi, chiedendoci che cosa abbiamo causato, e dovrebbero indurci a non
incolpare Dio per i nostri mali. Tutti questi segni, inclusa la nostra insoddisfazione, ci indicano che siamo persone alla
ricerca di Dio.
Sia che noi uomini lo vogliamo accettare
o no, ognuno di noi, in misura minore
o maggiore, è insoddisfatto, perché l’anima è alla ricerca di Dio, della patria
eterna, dell’Oceano della vera vita, poiché l’essere puro nel profondo dell’anima proviene dall’eterno Essere.
Cari amici, chi si sofferma di tanto in tanto, per riflettere su se stesso, percepisce
l’insoddisfazione in sé e in ultima analisi la ricerca della meta eterna. Anche se
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oggi non vogliamo ancora ammetterlo a
noi stessi, prima o poi ci renderemo conto che in noi c’è una profonda sofferenza
interiore, qualcosa di indefinibile, che è
la nostalgia di fare ritorno a casa, il profondo anelito di essere a casa nell’Eterno, nel Regno di Dio, nella Patria eterna.
Quando si è giovani non si vogliono ammettere certe cose a se stessi. Si è convinti che facendo determinate esperienze, che esercitano un certo fascino su di
noi, si possano raggiungere una felicità
e un appagamento duraturi. In realtà è
tutto soltanto un’illusione, perché nella
dimensione temporale non c’è niente di
duraturo.
Quando si è più avanti negli anni, non
pochi guardano nello specchio della propria insoddisfazione, rendendosi conto
di aver cercato e di cercare tuttora qualcosa che non sono riusciti e non rie13
scono a definire bene, nonostante, dal
punto di vista esteriore, non manchino
loro stima e benessere.
Direttamente o indirettamente, ogni uomo, come ogni anima in cammino, sono
alla ricerca della meta eterna, della corrente eterna, dell’Oceano della vita. Ognuno di noi dovrebbe in fondo ammettere
a se stesso di essere soltanto un viandante in cammino sulla Terra, che prima
o poi deporrà la propria veste terrena, il
corpo – e che cosa accadrà poi?
Anche se qualcuno truffa i suoi simili e,
nella sua vita in questo mondo, è avido
di denaro e si lascia andare agli eccessi,
prima o poi ognuno si troverà davanti
alla domanda: a che cos’è servito tutto
ciò? Che cos’ho inflitto alla mia anima e
che cosa le darò da portare con sé quando lascerà questo mondo? Chi crede in
una vita dopo questa esistenza terrena
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dovrebbe chiedersi per forza di cose:
dove mi troverò, ovvero dove si troverà
la mia anima?
Ogni senso di insoddisfazione è un bussare nel profondo della nostra anima. E’
qualcosa che bussa al piano dei nostri
sentimenti, alla coscienza dell’uomo,
perché l’anima si è allontanata dal suo
cammino verso l’eterna Patria. E questo
qualcosa continua a bussare nei pensieri
dell’uomo, nelle sue parole e azioni.
Questo bussare che proviene dal profondo dell’anima è un segnale che ci esorta
a cambiare e ad entrare nel tempio del
Santissimo nel profondo dell’anima, per
seguire le istruzioni contenute nei Dieci
Comandamenti di Dio e negli insegnamenti di Gesù di Nazareth.
La via che conduce nel profondo della nostra anima consiste in ultima analisi nel
fare ordine nel tempio. Chi non esamina
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se stesso, per scoprire cosa si celi nel
piano dei suoi sentimenti, nei suoi pensieri e nelle sue azioni, e in tutto il suo
comportamento, è come una nave alla
deriva nell’oceano, senza alcun sistema
di navigazione. Prima o poi la nave si ribalterà e l’equipaggio non saprà dove sia
affondata la sua nave. Scoppia il panico!
Qualche membro dell’equipaggio griderà
per chiedere aiuto, un altro implorerà
Dio e un altro ancora chiamerà i soccorsi.
Ognuno pensa alla propria salvezza personale, chi più chi meno, a salvare il proprio corpo fisico. Chi sarà più vicino alla
salvezza: coloro che si riferiscono all’esistenza terrena o coloro che si orientano
con decisione sulla vera vita e chiedono
aiuto a Dio? Ognuno può rispondere per
sé a questa domanda, per scoprire che
cosa gli starebbe più a cuore.
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Si sente spesso parlare di miracoli, per
esempio con affermazioni come: “E’ un
miracolo!“ Tuttavia in tutta la nostra esistenza terrena non esistono miracoli,
ma soltanto un aiuto equo che proviene dall’amore e dalla protezione eterni
di Dio. L’eterna Legge di Dio è la Legge
dell’amore che si prende cura della vita.
Nella Legge universale della vita, che è
unità, non esistono né scongiuri né incenso, né mortificazione né autocompiacimento, né cerimonie né culti sacerdotali, né preghiere laiche né opere
di missione, e nemmeno riti o culti del
sacrificio, né religioni esteriori o reliquie,
né Santi né ipocriti, e tanto meno la venerazione di immagini o la venerazione
di se stessi.
La Legge di Dio vale per ogni uomo, anche per i cosiddetti naufraghi, sia che
essi vengano eventualmente salvati o
che anneghino.
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Chi è convinto di essere una persona
che ha fede dovrebbe conoscere l’ordine
del tempio che ci è stato insegnato da
Gesù di Nazareth, ossia che ogni uomo è
il tempio dello Spirito Santo, e ricordarsi
ogni giorno di questo messaggio, quando prega o addirittura quando pensa di
recarsi in un “tempio di fede” esteriore;
in tal modo sperimenterà ben presto di
diventare più libero e più consapevole
di Dio.
Chi tiene presenti le parole di Gesù non
ha bisogno di tutti gli atteggiamenti assunti dai preti e dai sacerdoti, ma soltanto dell’insegnamento sublime che dice:
Dio è lo Spirito Libero, lo Spirito onnipresente che vive sia nella natura sia nell’animale, che vivifica anche la pietra, tutta
la Terra e tutti i cosmi.
Ogni uomo è più o meno un naufrago
arenato su una spiaggia, che consuma
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la propria esistenza su un’isola cosmica
che egli chiama “Terra”. Quando l’esistenza dell’uomo sulla Terra sarà giunta
al termine, dove si troverà la sua anima? Al più tardi quando giunge la sua
ultima ora terrena, l’uomo spera, consapevolmente o inconsapevolmente, di
essere accolto come anima nell’Oceano
dell’Amore eterno e di vivere eternamente. Questa è la chiamata dell’anima che
porta nel profondo la sua Patria eterna.
Cari lettori, se siete in grado di accettare
lo Spirito Libero, senza riti e senza tutto
ciò che è stato inventato per avvolgere
la parola “Dio”, farete i vostri passi per
avvicinarvi ai Dieci Comandamenti di Dio
e agli insegnamenti di Gesù di Nazareth,
fra cui il Suo Discorso della Montagna.
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Chi siamo noi che scriviamo tutte queste cose? Siamo seguaci di Gesù di Nazareth, che insegnò lo Spirito Libero,
Dio, e che con la propria vita dimostrò,
come esempio, che l’uomo può avvicinarsi a Dio senza dogmi, precetti e riti,
senza preti e parroci.
Noi seguaci di Gesù di Nazareth non formiamo una religione esteriore o una comunità nel senso comunemente inteso,
dove alcuni prendono sempre la parola
e si pongono a capo della comunità, e i
cui membri diventano poi dei pecoroni
che li seguono. Il fatto di seguire Gesù
di Nazareth si basa sull’affinità di persone che si comprendono, perché appartengono allo Spirito Libero.
Gesù di Nazareth ci insegnò a senso:
“Là dove due o tre si riuniscono in nome Mio, là Io sono in mezzo a loro.”
Ci viene spesso chiesto dove si può trovare una comunità libera di questo tipo.
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Nell’Opera del Cristo-Dio, nel Centro
Internazionale di Vita Universale, dello
Spirito Libero, c’è una comunità aperta nella quale ogni persona seriamente alla ricerca si può informare. A coloro che cercano una comunità aperta
e libera diamo il seguente consiglio: se
conoscete persone che hanno le stesse
mete, potreste semplicemente trovarvi
di tanto in tanto per pregare insieme
o per avere uno scambio su temi spirituali, per imparare uno dall’altro, per
crescere e maturare spiritualmente.
Come già detto, noi uomini non abbiamo bisogno di una religione esteriore, né di tradizioni o usanze spirituali.
Ognuno di noi dovrebbe pensare e vivere nella consapevolezza che Dio è in
noi, nel profondo di ogni anima.
I seguaci di Gesù di Nazareth pregano rivolgendosi verso l’interiore, come
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sentono di fare nel proprio cuore, senza
recitare preghiere imparate a memoria.
Anche se Dio, lo Spirito di nostro Padre
dei Cieli, conosce ogni cosa, tante persone sentono il bisogno di parlare con Dio
in un dialogo con Lui. Questa è la preghiera che esprime le necessità personali, la preghiera di cuore. Chi prega rivolge
le proprie preghiere nel profondo della
sua anima, a Dio in lui. La preghiera verso l’interiore e l’adempimento graduale
dei Dieci Comandamenti di Dio dati tramite Mosè e degli insegnamenti di Gesù
di Nazareth ci aiutano a riconoscere i nostri peccati, a pentircene, a sistemarli e
a non ripeterli più.
Da una preghiera libera e interiore si sviluppano una crescita e una maturazione
spirituale, un arricchimento della propria
vita, libertà e armonia, e non per l’ultimo
l’amore per Dio e per il prossimo.
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Questa via interiore libera non ha bisogno di sacerdoti e di parroci, né di cosiddette case di Dio costruite con la pietra.
Ognuno di noi porta il Santissimo, che
è Dio, nel profondo della propria anima.
Per diventare indipendenti dalle preghiere recitate da persone preposte, da parroci e sacerdoti, può esserci di aiuto anche la natura. Prendiamocene cura con
amore e così essa potrà essere un giardino di Dio che vivifica i nostri sensi con
lo Spirito della libertà. In ogni stagione,
la natura è la parola della Creazione, la
parola di Dio. In ogni stagione la natura
mostra a noi uomini come fiorisce, come
matura i suoi frutti e dona. La natura non
fa tanto scalpore per queste cose, perché sa che la forza del Creatore rimane,
perché Dio è la vita. Come la natura è
protetta nel grembo del potente Spirito
Creatore, nella vita, così dovrebbe esse23
re anche il nostro comportamento come
uomini.
La parola onnipresente del Creatore,
la parola dell’Eterno dice: IO SONO L’IO
SONO – la vita, in eternità.
Se lo desiderate, immergetevi nella Corrente universale della vita che è in noi,
attorno a noi, sopra e sotto di noi. E’ la
vita onnipresente, Dio, lo Spirito Libero
del nostro Padre dei Cieli, di cui noi siamo figli.
Persone che seguono Gesù di Nazareth
augurano ai loro simili e a se stesse di
crescere e maturare spiritualmente e di
diventare consapevoli che: dove due o
tre si riuniscono in nome del Cristo-Dio,
lo Spirito Libero è vivo in mezzo a loro,
in mezzo a noi.
In questa consapevolezza vi salutano
fratelli e sorelle dello Spirito Libero.
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e per chi soffre
* Il Discorso della Montagna –
la via verso una vita appagata
* Vivete in eterno –
la morte non esiste
* Gesù e gli animali
* Non desistere, persevera!
* La sofferenza degli animali
è la tomba degli uomini
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