droghe e condotte autolesive in età adolescenziale - La Strada

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XLV CONGRESSO NAZIONALE SOCIETA' ITALIANA DI PSICHIATRIA
LA PSICHIATRIA MODERNA ED IL "MONDO REALE"
Bullismo, antisocialità e condotte autolesive
Il ruolo dei servizi e della scuola nella crisi adolescenziale
DROGHE E CONDOTTE
AUTOLESIVE IN ETÀ
ADOLESCENZIALE
Clerici M., Sciarini P., Carrà G.
Roma, 11 ottobre 2009
• Alcol e droghe
– Epidemiologia
– Fattori di rischio e protettivi
– Interventi preventivi
• Condotte autolesive non a scopo suicidario
– Epidemiologia
– Assessment
– Interventi preventivi
Uso di alcol e sostanze
Alcol
European School Survey Project on Alcohol and Other
Drugs - ESPAD: studenti europei 15-16 anni
USO
• lifetime*
• ultimo anno*
– 1-5 volte
– ≥ 40 volte
• ultimo mese*
* almeno una volta
INTOSSICAZIONE
90%
82%
21%
27%
61%
• lifetime*
• ultimo anno*
• ultimo mese*
50%
39%
18%
ESPAD, 2007
Altre sostanze
DROGHE (cannabis, amfetamine, cocaina, ecstasy, LSD, eroina)
•
uso lifetime*
20%
CANNABIS
•
uso ultimo anno*
ultimo mese*
14%
7%
TRANQUILLANTI E SEDATIVI
•
uso lifetime*
7% (F>M)
ALCOL + FARMACI
•
uso lifetime*
* almeno una volta
7% (F>M)
ESPAD, 2007
In Italia
ESPAD, 2007
Uso di alcool nell’ultimo mese
NEI PAESI ESPAD
IN ITALIA
ESPAD, 2007
Cannabis
LIFETIME
LIFETIME IN ITALIA
NELL’ULTIMO MESE
NELL’ULTIMO MESE IN ITALIA
ESPAD, 2007
Setting ricreativi
• uso di sostanze maggiore tra i frequentatori di
discoteche e rave party (stimolanti, allucinogeni)
• ruolo di internet
– scambio di informazioni (siti, chat, forum)
– vendita di sostanze
EMCDDA, 2006
Conseguenze
•
•
•
•
•
scarse performance scolastiche
instabilità lavorativa
gravidanze
malattie sessualmente trasmesse
reati
– furti
– atti vandalici
– reati violenti
• conseguenze avverse immediate
– overdose
– incidenti
Sussman et al, 2008
In trattamento
la proporzione di giovani < 15 anni in trattamento per uso
di sostanze nella maggior parte dei paesi europei
costituisce <1% degli utenti totali, rapporto M:F = 2.5
• uso non problematico
• bassa disponibilità di centri specifici per giovani
• difficoltà di accesso ai servizi
• uso di sostanze non documentato
• uso di sostanze non riportato (privacy, anonimato)
EMCDDA, 2007
In trattamento
sostanza primaria nei nuovi utenti dei servizi di età < 15
anni
• cannabis
80%
• inalanti
7%
• cocaina e stimolanti
6.6%
• oppiacei
3.2%
• altre sostanze
3.2%
EMCDDA, 2008
Fattori di rischio
FAMIGLIA
genitori/fratelli che
usano sostanze
scarsa supervisione
relazioni familiari
povere
DELINQUENZA
attività illegali
USO DI
SOSTANZE
COMUNITA’
homelessness
deprivazione
minoranze etniche
immigrazione
GRUPPO DI PARI
approvazione
attività sociali
SCUOLA
abbandono precoce
assenteismo
scarso rendimento
espulsione
PSICOLOGICI
ADHD
disturbi della condotta
disturbi dell‟umore
PTSD
disregolazione emotiva
sensation seeking
abusi
Fattori protettivi
FAMIGLIA
ambiente caloroso e
supportivo
processi familiari
prosociali (regole,
monitoraggio)
attaccamento
SCUOLA
politiche antidroga
USO DI
SOSTANZE
COMUNITA’
attaccamento alla
comunità
PSICOLOGICI
autocontrollo
GRUPPO DI PARI
competitività
scolastica
Continuum prevenzione-trattamento
rivolta a tutte le personerivolta a individui ad alto
appartenenti ad una
rischio che presentano
popolazione, con rischio
segni o sintomi che
medio di sviluppare un fanno presagire
DUS
l’insorgenza del disturbo
rivolta
a individui
o
implica
una valutazione
sottogruppi
con
rischio
(screening,
assessment)
sopra la media di
ha lo scopo
di prevenire lo
sviluppare
un DUS
sviluppo di dipendenza e
di un uso pericoloso di
sostanze
Institute of Medicine
FATTORI AVVERSI
RESILIENZA
individuali
capacità di
affrontare e
superare le
avversità della
vita
comunità
PREVENTIVI
familiari
INTERVENTI
sociali
EMCDDA, 2008
Interventi a livello individuale
SCOPO
• aumentare l‟attaccamento e
l‟impegno in ambito scolastico
FOCUS
• motivazione
• abilità
• decision-making
• convinzioni normative erronee
METODI
• abilità comportamentali
• metodi di comunicazione
interpersonali
• approcci di apprendimento
introspettivi che si focalizzano
sull‟autoriflessione
EMCDDA, 2009
Interventi a
livello familiare
SCOPO
• aumentare il coinvolgimento ed
il monitoraggio dei genitori
• sviluppare connessioni tra i
giovani e le loro famiglie, i pari e
la scuola
• migliorare le condizioni per uno
sviluppo sano, dai primi anni di
vita fino all‟adolescenza
EMCDDA, 2009
Interventi a livello di comunità
SCOPO
• aumentare la resilienza nei
quartieri deprivati e marginalizzati
FOCUS
• ambiente sociale dei bambini
• coesione della comunità e l‟identità
di gruppo
• comunicazione interpersonale
• capacità sociali
• espressione dei sentimenti
• supporto sociale
METODI
• mobilizzazione della comunità
• raggiungimento delle famiglie
bisognose
EMCDDA, 2009
Interventi
nelle scuole
setting appropriato perché
• 4 fumatori su 5 iniziano a fumare prima dell‟età
adulta. La prevenzione si deve focalizzare su
bambini e adolescenti, prima che le loro
convinzioni ed aspettative sull‟uso di sostanze si
siano definite
• offre una via sistematica ed efficiente per
raggiungere un numero sostanziale di giovani
ogni anno
Faggiano, 2005
Interventi in setting
non scolastici
• raggiungere giovani oltre l‟età di frequenza della
scuola
• setting: club, pronto soccorso, istituti per giovani
criminali, famiglia, comunità
• rivolti a
– non utilizzatori, per prevenire l‟inizio
– utilizzatori, per minimizzare il danno
– entrambi
Gates, 2006
Linee guida
USA
National Institute of Drug
Addiction - NIDA
UK
National Institute of
Clinical Excellence NICE
Revisioni
European Monitoring
Centre for Drugs and
Drug Addiction EMCDDA
National Institute of
Clinical Excellence NICE
The Cochrane
Collaboration
Programmi preventivi indicati
condizioni psichiatriche che
aumentano il rischio di abuso
di sostanze
•
•
•
•
•
disturbi d’ansia
disturbi dell’umore
ADHD
disturbo della condotta
disturbo oppositivo provocatorio
linee guida
• NICE (UK)
• AWMF (Germania)
• USAACAP (USA)
• mancanza di evidence-based
best practice
• interventi brevi (intervista motivazionale, programmi di training
per genitori)
• valutazione dei bisogni individuali
• cooperazione con altri sistemi di aiuto
EMCDDA, 2009
Programmi preventivi: NIDA
•
•
•
•
•
•
rinforzare i fattori protettivi e invertire o ridurre i fattori di
rischio
indirizzati a tutte le forme di abuso di sostanze
modificati e adattati per rispondere ai rischi specifici e alle
caratteristiche dei destinatari
familiari, per migliorare la coesione e le capacità relazionali
familiari
- monitoraggio e supervisione genitoriale
- formazione e informazione per familiari
nelle scuole
- materne
- elementari
- medie e superiori
formazione degli insegnanti su buone pratiche di gestione
della classe
Programmi preventivi: NIDA
•
combinazioni di 2 o più programmi efficaci
•
raggiungimento di molteplici setting con messaggi
coerenti che coinvolgono l„intera comunità
•
quando implementati in contesti diversi, dovrebbero
conservare gli elementi originari
–
struttura
–
contenuto
–
offerta
•
a lungo termine con interventi ripetuti
•
uso di tecniche interattive (discussioni tra pari, giochi di
ruolo)
•
fondati sulle evidenze, possono essere efficienti in termini di
costo-efficacia
Interventi preventivi: NICE
a chi si rivolge
da chi è svolta
cosa prevede
1 giovani a rischio
partnership locali tra
soggetti strategici
sviluppo ed implementazione di
strategie individualizzate e
supportate da un modello che
definisce il ruolo di agenzie locali, i
criteri di invio
2 giovani a rischio
medici, SSN, autorità locali,
settori vari
screening e valutazione dei
soggetti a rischio
supporto ed invio a servizi
appropriati
3 giovani a rischio
genitori e carers
medici, SSN, autorità locali,
settori vari
supporto per genitori, carers e
famiglie bisognose
4 bambini con DC ad
alto rischio
genitori e carers
medici con training in
terapia comportamentale di
gruppo
terapia comportamentale di
gruppo per i bambini
training di gruppo in parental skills
per genitori e carers
5 giovani a rischio
medici con training in
intervista motivazionale
interviste motivazionali
Interventi nelle scuole: NICE
a chi si rivolge
da chi è svolta
cosa prevede
1 studenti
presidi, insegnanti,
amministratori, infermieri,
consulenti, coordinatori
inserimento dell‟educazione sull‟alcool
nei programmi scolastici (danni
potenziali dell‟alcool – fisici, psicologici,
sociali – esplorazione delle attitudini
verso l‟alcool, consapevolezza)
coinvolgimento di genitori, carers e staff
2 studenti che si ritiene
assumano quantità
dannose di alcool
insegnanti, infermieri,
consulenti
consigli sui danni da alcool, riduzione
del rischio, supporto
invio ai servizi e coinvolgimento di
genitori e carers se necessario
3 studenti
presidi, amministratori,
infermiere
servizi sanitari, delle
dipendenze, ecc
collaborazioni per educazione all‟alcool
nelle scuole, interventi integrati,
coinvolgimento dei genitori in iniziative
per ridurre il consumo di alcool,
monitorare le collaborazioni e
incorporare le buone pratiche nelle
pianificazioni
Interventi preventivi: NICE
• nelle scuole possono ritardare l‟esordio dell‟uso di
sostanze o diminuirne il consumo, ma l‟effetto si riduce
nel tempo
• universali sembrano più efficaci per adolescenti a basso
rischio
• interattivi utilizzando pari sono più efficaci di quelli non
interattivi
• informativi (ad esempio condotti da poliziotti) non sono
risultati molto efficaci
• condotti da pari, il giovane che fornisce il programma
tende ad avere un maggior beneficio
• intensivi
Conclusioni
• fornire una definizione comune
– del problema
– di prevenzione
• individuare di fattori di rischio
– screening
– armonizzazione degli strumenti utilizzati
• decidere
– il tipo di intervento
– a chi indirizzarlo
EMCDDA, 2009
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