LICEO DELLE SCIENZE UMANE “Valfredo Carducci” FORLIMPOPOLI 1 DIPARTIMENTO DI FILOSOFIA PEDAGOGIA PSICOLOGIA SOCIOLOGIA SCIENZE SOCIALI SCIENZE UMANE PROGRAMMAZIONE DIDATTICA ANNUALE a. s. 2011/2012 A cura dei docenti: BAZZOCCHI M. DESIREE CARLONI ALESSANDRA RUBERTINI SILVIA 1 PREMESSA In sede di progettazione dei percorsi didattici per il corrente anno le docenti hanno dovuto considerare la condizione di transitorietà che caratterizza questo periodo della vita della Scuola Secondaria di Secondo Grado a causa degli interventi di Riforma dei Licei e dell’Obbligo di Istruzione elevato a dieci anni. È stato, perciò, necessario riconsiderare l’intero impianto della programmazione del corrente anno scolastico che, a solo scopo esplicativo, si può così schematizzare. PRIMO BIENNIO Classe prima Classe seconda SECONDO BIENNIO Classe terza TRIENNIO Classi quarta e quinta La programmazione tiene conto di • competenze/abilità/contenuti previsti dalle disposizioni sull’ Obbligo di Istruzione e finalizzate anche alla certificazione delle competenze; • medesime competenze/abilità/contenuti di cui sopra declinati in relazione alle Indicazioni nazionali degli obiettivi specifici di apprendimento previsti dalla Riforma per i Licei; • indirizzo previsto dalla Riforma: 1) Liceo Scienze Umane 2) Liceo Scienze Umane opzione Economico Sociale. La programmazione tiene conto di • organizzazione oraria prevista dalla Riforma; • competenze/abilità/contenuti di cui sopra riferiti ai programmi pre-Riforma; • indirizzo pre-Riforma articolato in 1) Liceo Socio-Psico-Pedagogico 2) Liceo delle Scienze Sociali; La programmazione della classe, dovendo soddisfare criteri diversi, è stata progettata il più possibile in continuità con quella della seconda. La programmazione fa riferimento ai Programmi Brocca in vigore fino alla completa attuazione della Riforma della Scuola Superiore di Secondo Grado: 1) Liceo Socio-Psico-Pedagogico 2) Liceo delle Scienze Sociali Tale articolazione, oltre a permettere la predisposizione di un curricolo più adeguato alla realtà delle varie classi, consente agli insegnanti l’identificazione di abilità e conoscenze comuni da tradurre, per quanto riguarda il biennio, in una certificazione delle competenze più consapevole e ponderata. 2 2 INDICE PREMESSA Indice PRIMO BIENNIO IL NUOVO LICEO DELLE SCIENZE UMANE Il Liceo delle scienze umane Linee generali e competenze Primo Biennio Programmazione per competenze - asse disciplinare STORICO-SOCIALE Strumenti e metodi Il Liceo delle scienze umane- opzione economico Sociale Linee generali e competenze Primo Biennio Programmazione per competenze - asse disciplinare STORICO-SOCIALE Strumenti e metodi Verifiche e valutazione L’OBBLIGO DI ISTRUZIONE E LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE Modello di certificato dei saperi e delle competenze 3 Pag. 2 Pag. 3 SECONDO BIENNIO E TRIENNIO pag. 4 LICEO SOCIO-PSICO-PEDAGOGICO pag. 21 Filosofia pag. 5 pag. 5 pag. 8 pag. 9 pag. 10 pag. 11 Psicologia pag. 25 Pedagogia pag. 33 Sociologia pag. 37 Metodologia della ricerca pag. 41 LICEO DELLE SCIENZE SOCIALI pag. 13 pag. 14 Filosofia pag. 15 Scienze sociali LO STAGE FORMATIVO SCIENZE SOCIALI pag. 17 pag. 19 3 pag. 45 pag. 50 NELLE pag. 59 IL NUOVO LICEO DELLE SCIENZE UMANE In base a quanto prescritto dal Profilo e dalle Indicazioni Nazionali riguardanti i Licei configuratesi con la Riforma scolastica, il percorso del Liceo delle Scienze Umane è indirizzato allo studio delle teorie esplicative dei fenomeni collegati alla costruzione dell’identità personale e delle relazioni umane e sociali. Guida lo studente ad approfondire e sviluppare le conoscenze e le abilità e a maturare le competenze necessarie per cogliere la complessità e la specificità dei processi formativi. Assicura la padronanza dei linguaggi, delle metodologie e delle tecniche di indagine nel campo delle scienze umane. Gli studenti al termine del percorso di studi, oltre a raggiungere risultati di apprendimenti comuni, dovranno: • aver acquisito le conoscenze dei principali campi d’indagine delle scienze umane mediante apporti specifici e interdisciplinari della cultura pedagogica, psicologica e socio-antropologica; • aver raggiunto, attraverso la lettura e lo studio diretto di opere e di autori significativi del passato e contemporanei, la conoscenza delle principali tipologie educative, relazionali e sociali proprie della cultura occidentale e il ruolo da esse svolto nella costruzione della civiltà europea; • saper identificare i modelli teorici e politici di convivenza, le loro ragioni storiche, filosofiche e sociali e i rapporti che ne scaturiscono sul piano etico-civile e pedagogico-educativo; • saper confrontare teorie e strumenti necessari per comprendere la varietà della realtà sociale, con particolare attenzione ai fenomeni educativi e ai processi formativi, ai luoghi e alle pratiche dell’educazione formale e non formale, ai servizi alla persona, al mondo del lavoro, ai fenomeni interculturali; • possedere gli strumenti necessari per utilizzare in maniera consapevole e critica le principali metodologie relazionali e comunicative, comprese quelle della media education. Liceo delle Scienze Umane Presso il “V. Carducci” sono previsti due corsi di studio Liceo delle Scienze Umane opzione Economico Sociale 4 4 SCIENZE UMANE LINEE GENERALI E COMPETENZE Al termine del percorso liceale lo studente si orienta con linguaggi propri delle scienze umane nelle molteplici dimensioni attraverso cui l’uomo si costituisce in quanto persona e come soggetto di reciprocità e di relazioni: l’esperienza di sé e dell’altro, le relazioni interpersonali, educative, le forme di vita sociale e di cura per il bene comune, le forme istituzionali in ambito socio-educativo, le relazioni con il mondo delle idealità e dei valori. L’insegnamento pluridisciplinare delle scienze umane intende mettere lo studente in grado di: • padroneggiare le principali tipologie educative, relazionali e sociali proprie della cultura occidentale e il ruolo da esse svolto nella costruzione della civiltà europea; • acquisire le competenze necessarie per comprendere le dinamiche proprie della realtà sociale, con particolare attenzione ai fenomeni educativi e ai processi formativi formali e non, ai servizi alla persona, al mondo del lavoro, ai fenomeni interculturali e ai contesti della convivenza e della costruzione della cittadinanza; • sviluppare una adeguata consapevolezza culturale rispetto alle dinamiche degli affetti. PRIMO BIENNIO Le Indicazioni Nazionali stabiliscono che nel primo biennio del corso si incomincino a studiare le seguenti discipline: pedagogia e psicologia. Il Dipartimento delle scienze umane di questo Istituto, riconoscendo la complessità dello studio della pedagogia anche a motivo del suo forte legame con la filosofia a partire in particolare dalla paideia greco-ellenistica, nel pieno rispetto di quanto previsto per il primo biennio, ha deciso di articolare gli insegnamenti secondo la seguente scansione: nel primo anno saranno affrontate soprattutto le questioni di carattere psicologico prescritte dalla normativa, mentre l’insegnamento della pedagogia sarà affrontato prevalentemente nel secondo anno. Non si vuole tacere il fatto che, al momento in cui si sono dovute decidere le adozioni dei libri di testo, non erano ancora disponibili versioni adattate alle Indicazioni Nazionali per la disciplina denominata Scienze Umane nei nuovi Licei. Le difficoltà conseguenti a tale fatto sono evidenti. 5 5 Psicologia In base alle Indicazioni Nazionali, lo studente dovrà: • comprendere la specificità della psicologia come disciplina scientifica; • conoscere gli aspetti principali del funzionamento mentale, sia nelle sue caratteristiche di base, sia nelle sue dimensioni evolutive e sociali; • cogliere la differenza tra psicologia scientifica e quella del senso comune, sottolineando le esigenze di verificabilità empirica e di sistematicità teorica cui la prima cerca di adeguarsi. Dovranno essere presi in esame: • i diversi aspetti della relazione educativa dal punto di vista teorico con gli aspetti correlati (comunicazione verbale, non verbale, ruoli e funzioni di insegnanti e allievi, emozioni e sentimenti e relazione educativa, immagini reciproche, contesti educativi e relazione insegnante-allievo); • concetti e teorie relative all’apprendimento; • il metodo di studio, sia dal punto di vista teorico che dal punto di vista dell’esperienza dello studente. Pedagogia In base alle Indicazioni Nazionali, lo studente dovrà: • comprendere, in correlazione con lo studio della storia, lo stretto rapporto tra l’evoluzione delle forme storiche della civiltà e i modelli educativi, familiari, scolastici e sociali, messi in atto tra l’età antica e il Medioevo. Scopo dell’insegnamento deve essere quello di rappresentare i luoghi e le relazioni attraverso cui nelle età antiche si è compiuto l’evento educativo. In particolare si dovranno affrontare i seguenti contenuti: • il sorgere delle civiltà della scrittura e l’educazione nelle società del mondo antico; • la paideia greco-ellenistica contestualizzata nella vita sociale politica e militare del tempo; • l’humanitas romana, il ruolo educativo della famiglia, le scuole a Roma, la formazione dell’oratore; • l’educazione cristiana dei primi secoli; • l’educazione e la vita monastica; • l’educazione aristocratica e cavalleresca. La presentazione delle tematiche sarà svolta anche attraverso l’analisi di documenti, testimonianze e opere relative a ciascun periodo. 6 6 OBIETTIVI MINIMI Psicologia: • descrivere per sommi capi l’attività cognitiva in termini di costruzione e di rielaborazione attiva da parte del soggetto conoscente; • descrivere, anche solo embrionalmente, l’interdipendenza e la interrelazione sistemica dei fattori biologici e culturali in alcune aree esemplari; • descrivere, anche in modo soltanto elementare l’interdipendenza che sussiste tra la costruzione dell’identità individuale e i processi sociali e/o di gruppo. Pedagogia: • saper cogliere gli aspetti essenziali che attengono all’educazione come processo di crescita umana nell’integrazione individuo-società; • saper riconoscere i principali ostacoli che si frappongono alla realizzazione di processi integrati di crescita umana; • saper rappresentare in maniera sommaria i luoghi e le relazioni attraverso cui nelle età antiche si è compiuto l’evento educativo. OBIETTIVI SUPERIORI AL MINIMO Psicologia: • descrivere dettagliatamente l’attività cognitiva in termini di costruzione e di rielaborazione attiva da parte del soggetto conoscente; • conoscere l’interdipendenza e l’interrelazione sistemica dei fattori biologici e culturali in alcune aree esemplari; • saper analizzare l’interdipendenza che sussiste tra la costruzione dell’identità individuale e i processi sociali e/o di gruppo; • saper individuare alcuni caratteri essenziali della vita sociale a livello micro e macro-sociologico. Pedagogia: • saper leggere ed interpretare gli ostacoli che si frappongono alla realizzazione di processi integrati di crescita umana; • acquisire metodi critici nell’analisi delle fonti storiche dell’educazione e della formazione; • saper riconoscere l’educazione come radicale condizione modificativa dell’esperienza umana civilizzatrice; • saper contestualizzare i fenomeni educativi nella loro complessità storica, sociale, istituzionale e culturale; • saper rappresentare i luoghi e le relazioni attraverso cui nelle età antiche si è compiuto l’evento educativo; • saper utilizzare in modo appropriato i linguaggi delle scienze dell’educazione. 7 7 PROGRAMMAZIONE PER COMPETENZE Competenze per Assi culturali Asse culturale STORICO SOCIALE PROGRAMMAZIONE BIENNALE DI SCIENZE UMANE Classi prime e seconde Abilità 1- Comprendere il cambiamento e la diversità dei tempi storico-sociali in una dimensione diacronica attraverso il confronto tra epoche e in una dimensione sincronica attraverso il confronto fra aree geografiche e socio-culturali. Riconoscere le dimensioni del tempo e dello spazio attraverso l’osservazione di fattori socio-culturali. Collocare storicamente la nascita delle scienze umane all’interno di un contesto spazio-temporale. Identificare gli elementi psico-sociali maggiormente significativi per confrontare culture diverse. Comprendere il cambiamento in relazione agli usi, alle abitudini, al vivere quotidiano nel confronto con la propria esperienza personale. Agire in modo autonomo e responsabile attraverso la partecipazione e la collaborazione. Imparare ad imparare. Leggere, anche in modalità multimediale, le differenti fonti documentarie ricavandone informazioni su eventi storico-sociali di differenti epoche e differenti aree geografiche. Competenze per Assi culturali 2- Collocare l’esperienza personale in un sistema di regole fondato sul reciproco riconoscimento dei diritti umani a tutela della persona, della collettività e dell’ambiente. Abilità Identificare i diversi modelli istituzionali e di organizzazione sociale e le principali relazioni tra persona-famiglia-società-Stato. 8 8 Conoscenze Rapporto tra l’evoluzione delle forme storiche della civiltà e i modelli educativi, familiari, scolastici e sociali messi in atto tra l’età antica e il Medioevo. L’uso di fonti documentarie nelle scienze umane. Conoscenze Principali problematiche relative all’integrazione e alla tutela dei diritti umani e alla promozione delle pari opportunità. Competenze per Assi culturali 3- Costruire il sé e le corrette e significative relazioni con gli altri. Abilità Conoscenze Adottare nella vita quotidiana comportamenti responsabili e consapevoli per rispetto delle proprie e altrui peculiarità. Strumenti Principali elementi del funzionamento della mente sia nelle sue caratteristiche di base, sia nelle sue dimensioni evolutive e sociali. Diversi aspetti della relazione educativa dal punto di vista teorico con gli aspetti correlati (comunicazione verbale, non verbale, ruoli e funzioni di insegnanti e allievi, emozioni e sentimenti e relazione educativa, immagini reciproche, contesti educativi e relazione insegnante-allievo). Metodi Libro di testo Laboratorio di informatica Film e documentari Riviste e periodici Materiali iconografici Viene privilegiata una metodologia attiva che coinvolge i ragazzi e li rende partecipi del loro processo di apprendimento. Quando possibile, i temi trattati vengono esemplificati attraverso la riproposizione di esperienze classiche o significative, semplici ricerche condotte dagli studenti, esercitazioni individuali o in piccolo gruppo con la supervisione del docente. 9 9 opzione ECONOMICO-SOCIALE LINEE GENERALI E COMPETENZE Presso il Liceo “V. Carducci” oltre al corso liceale di Scienze Umane è prevista anche l’opzione Economico-Sociale. Peculiarità di questo percorso è lo sviluppo di competenze particolarmente avanzate negli studi afferenti alle scienze giuridiche, economiche e sociali utili ad orientarsi nella realtà con i linguaggi propri della cultura nelle molteplici dimensioni attraverso le quali l’uomo si costituisce in quanto persona e come soggetto di reciprocità e di relazioni: l’esperienza di sé e dell’altro, le relazioni interpersonali, le forme di vita sociale e di cura per il bene comune, le relazione con il mondo delle idealità e dei valori. Particolare attenzione dovrà essere riservata all’economia, alle sue forme e alla sua evoluzione storica, nonché ai diversi modi della sua organizzazione giuridica e politica. L’insegnamento pluridisciplinare delle Scienze Umane, da prevedere in stretto contatto con la filosofia, la storia, la letteratura e la cultura religiosa, dovrà condurre lo studente a: • conoscere i significati, i metodi e le categorie interpretative messe a disposizione delle scienze economiche, giuridiche e sociologiche; • comprendere i caratteri dell’economia come scienza delle scelte responsabili sulle risorse di cui l’uomo dispone (fisiche, temporali, territoriali, finanziarie) e del diritto come scienza delle regole di natura giuridica che disciplinano la convivenza sociale; • individuare le categorie antropologiche e sociali utili per la comprensione e classificazione dei fenomeni culturali; sviluppare la capacità di misurare, con l’ausilio di adeguati strumenti matematici, statistici e informatici, i fenomeni economici e sociali indispensabili alla verifica empirica dei principi teorici; • utilizzare le prospettive filosofiche, storico-geografiche e scientifiche nello studio delle interdipendenze tra i fenomeni internazionali, nazionali, locali e personali; • identificare il legame esistente fra i fenomeni culturali, economici e sociali e le istituzioni politiche sia in relazione alla dimensione nazionale ed europea sia a quella globale; • acquisire in una seconda lingua moderna strutture, modalità e competenze comunicative corrispondenti almeno al Livello B1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento. 10 10 PRIMO BIENNIO Le Indicazioni Nazionali prevedono che nel primo biennio vengano affrontati temi di Antropologia e Psicologia. Antropologia Al termine del biennio lo studente dovrà acquisire: • le nozioni fondamentali relative al significato che la cultura riveste per l'uomo; • comprendere le diversità culturali e le ragioni che le hanno determinate anche in collegamento con il loro disporsi nello spazio geografico. In particolare si dovranno affrontare i seguenti temi: • il significato della parola "cultura", l'uomo come "animale culturale", la specificità di ogni cultura come una sorta di "totalità aperta", capace di modificarsi, imparare e crescere dal contatto con la diversità; • le cosiddette culture primitive, il loro carattere prevalentemente magico-sacrale, e il passaggio alle cosiddette culture evolute, alla crescente differenziazione socio-culturale; • le grandi culture-religioni mondiali e la particolare razionalizzazione del mondo che ciascuna di esse produce, cercando soprattutto di comprendere perché alcune culture sviluppino particolari abilità piuttosto che altre. Nel corso del biennio si dovrà leggere almeno un’ opera di uno o più autori "classici" anche in forma antologizzata. Psicologia Lo studente dovrà acquisire: • consapevolezza della specificità della psicologia come disciplina scientifica distinta dalle scienze di area biologica; • dovrà pervenire alla conoscenza delle principali funzioni di base della mente (percezione, memoria, apprendimento, linguaggio) e delle sue dimensioni evolutive e sociali. In particolare si dovrà prestare attenzione alle principali tematiche della psicologia sociale e delle organizzazioni: • stereotipi, pregiudizi, processi di influenza sociale, processi persuasivi, socializzazione, cooperazione e conflitto; • aspetti strutturali e processuali dei gruppi e delle organizzazioni. 11 11 OBIETTIVI MINIMI Psicologia e Antropologia Al termine del biennio lo studente deve dimostrare di essere in grado di: • acquisire l’idea di uomo come totalità bio-psico-sociale; • inquadrare semplici problemi delle scienze umane secondo un approccio generale; • utilizzare in modo appropriato la terminologia specifica per la definizione dei concetti; • acquisire competenze atte a relazionarsi con modalità argomentative non violente. OBIETTIVI SUPERIORI AL MINIMO Psicologia e Antropologia Al termine del biennio lo studente deve dimostrare di essere in grado di: • comprendere la complessità della persona umana sia riguardo alla definizione medesima sia riguardo alla relazionalità; . • conoscere le principali caratteristiche dello status epistemologico dell’antropologia e della psicologia; • sviluppare la consapevolezza che non esistono soluzioni definitive ai problemi della società, ma solo possibilità di soluzioni relative; • individuare la struttura concettuale degli argomenti; • collocare le tematiche del sociale in una dimensione problematica; • confrontare e analizzare il differente approccio delle scienze umane sulle questioni affrontate. 12 12 PROGRAMMAZIONE PER COMPETENZE Competenze per Assi culturali 1 Comprendere il cambiamento e la diversità dei tempi storico-sociali in una dimensione diacronica attraverso il confronto tra epoche e in una dimensione sincronica attraverso il confronto fra aree geografiche e socio-culturali. Asse disciplinare STORICO SOCIALE PROGRAMMAZIONE BIENNALE DI SCIENZE UMANE opzione Economico-Sociale Classi prime e seconde Abilità Riconoscere le dimensioni del tempo e dello spazio attraverso l’osservazione di fattori socio-culturali. Collocare storicamente la nascita delle scienze umane all’interno di un contesto spazio-temporale. 13 Conoscenze Rapporto tra l’evoluzione delle forme storiche delle società e i modelli sociali messi in atto dalle prime forme di vita associata. Comprendere il cambiamento in relazione agli usi, alle abitudini, al vivere quotidiano nel confronto con la propria esperienza personale. Principali fenomeni sociali, economici che caratterizzano il mondo contemporaneo anche in relazione alle diverse culture nel presente e nel passato. Agire in modo autonomo e responsabile attraverso la partecipazione e la collaborazione. Uso di fonti documentarie nelle scienze umane. Identificare gli elementi psico-sociali maggiormente significativi per confrontare culture diverse. Imparare ad imparare. Leggere, anche in modalità multimediale, le differenti fonti documentarie ricavandone informazioni su eventi storico-sociali di differenti epoche e differenti aree geografiche. 13 Competenze per Assi culturali Abilità Conoscenze 2 Collocare l’esperienza personale in un sistema di regole fondato sul reciproco riconoscimento dei diritti umani a tutela della persona, della collettività e dell’ambiente. Competenze per Assi culturali Identificare i diversi modelli istituzionali e di organizzazione sociale e le principali relazioni tra persona-famiglia-società-Stato. Principali problematiche relative all’integrazione e alla tutela dei diritti umani e alla promozione delle pari opportunità. Abilità Conoscenze 3 Costruire il sé e le corrette e le significative relazioni con gli altri. La nascita e lo sviluppo nel tempo di forme di organizzazione sociale quali sistemi nati per soddisfare i bisogni dell’uomo, ad esempio la famiglia come istituzione, l’agglomerato urbano …. Adottare nella vita quotidiana comportamenti responsabili e consapevoli per rispetto delle proprie e altrui peculiarità. Il comportamento umano: fattori innati e condizionamento culturale. Conoscenza delle principali caratteristiche delle età della vita. Principali elementi del funzionamento della mente: percezione, memoria, apprendimento, linguaggio. Elementi fondamentali della relazione tra individui e gruppi: la comunicazione interpersonale, i gruppi sociali e l’influenza sociale. Strumenti Libro di testo Laboratorio di informatica Film e documentari Riviste e periodici Materiali iconografici Metodi Viene privilegiata una metodologia attiva che coinvolge i ragazzi e li rende partecipi del loro processo di apprendimento. Quando possibile i temi trattati vengono esemplificati attraverso la riproposizione di esperienze classiche o significative, semplici ricerche condotte dagli studenti, esercitazioni individuali o in piccolo gruppo con la supervisione del docente. 14 14 VERIFICHE E VALUTAZIONE L’omogeneità della valutazione tra i vari indirizzi è perseguita attraverso l’individuazione di criteri comuni che prescindono da contenuti specifici. Per le verifiche i docenti utilizzeranno, a loro discrezione: • le tradizionali interrogazioni; • il dialogo e la partecipazione alla discussione organizzata; • prove scritte (parafrasi, riassunto e commento di testi letti, composizione di testi sintetici che esprimano capacità argomentative); • test di comprensione. La valutazione sarà formativa (per individuare e quindi recuperare le carenze ) e sommativa (per misurare l’effettiva preparazione raggiunta). Essa terrà conto delle seguenti griglie di misurazione: griglia di valutazione per prove orali e/o scritte: griglia di valutazione finale padronanza dei contenuti raccordi pluridisciplinari uso del lessico specifico sviluppo delle argomentazioni capacità elaborative, logiche e critiche. risultati delle prove progressione e miglioramento individuale delle abilità disponibilità al dialogo educativo (impegno, interesse, partecipazione) adeguatezza ed efficacia del metodo di studio Il peso da attribuire a ciascuna voce delle griglie è stabilito dai docenti in base alla situazione di ogni singola classe. Alla conoscenza dei contenuti si attribuirà almeno il 50% del punteggio. La valutazione, secondo la normativa vigente, è in decimi. Si cercherà di evitare il ricorso a misurazioni intermedie classificando le prestazioni con i livelli interi. Tuttavia, nel caso in cui la prestazione non sia quantificabile in modo deciso sono ammessi i mezzi punteggi. 15 15 La scala di misurazione adottata è la seguente: Voto 9-10 8 7 6 5 4 3 Giudizio Ottimo Buono Discreto Sufficiente Insufficiente Gravemente insufficiente Scarso Significato del codice per il profitto Conoscenze e competenze ampie e approfondite Conoscenze approfondite; competenze adeguate Conoscenze e competenze adeguate Conoscenze e competenze essenziali Qualche conoscenza superficiale; nessuna competenza Conoscenze rare e frammentarie; nessuna competenza Nessuna conoscenza; nessuna competenza Da 10 a 8 gli obiettivi si intendono pienamente raggiunti, da 7 a 6 raggiunti e da 5 a 3 non raggiunti. 16 16 L’OBBLIGO DI ISTRUZIONE E LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE AL TERMINE DEL BIENNIO Con la legge 26 dicembre 2006, n. 296, articolo 1, comma 622, è entrato in vigore con decorrenza 1º settembre 2007 l’obbligo di istruzione elevato a 10 anni. Questo percorso educativo intende favorire il pieno sviluppo della personalità dell’allievo, delle sue relazioni con gli altri e in generale con la realtà naturale e sociale; in questo modo lo studente si troverà ad affrontare in maniera adeguata le dinamiche personali e professionali della vita adulta, usufruendo anche di una solida base per ulteriori occasioni di apprendimento. Con la Raccomandazione del 18 dicembre 2006 (2006/962/CE), il Parlamento Europeo aveva infatti sollecitato gli stati membri ad attuare interventi mirati ad assicurare a tutti i cittadini l’accesso a competenze chiave per adattarsi con flessibilità ad una società in rapido mutamento e caratterizzata da forte interconnessione. Il Ministero, in linea con le indicazioni dell’Unione Europea, ha recepito tali istanze: con il D.M. n. 9 del 27 gennaio 2010 ha indicato il modello di certificato dei saperi e delle competenze acquisiti dagli studenti al termine dell’obbligo di istruzione e con la nota del Capo Dipartimento per l’Istruzione n. 1208 del 12/4/2010 ha fornito Indicazioni per la certificazione delle competenze relative all’assolvimento dell’obbligo di istruzione. L’istituzione scolastica riveste un ruolo determinante all’interno di questo processo culturale e ha inoltre il compito di certificare, al termine del ciclo di istruzione obbligatoria e proprio in relazione a tale finalità, al proprio P.O.F. e all’esperienza maturata dai docenti nel corso dei precedenti anni scolastici, il Liceo V. Carducci di Forlimpopoli ha progettato un percorso curricolare coerente che possa fungere da esempio e da riferimento per ulteriori percorsi didattici multidisciplinari, offrendo stimoli e strategie più appropriate per concorrere ad evitare la frammentazione dei saperi, nonché il disorientamento degli alunni e la dispersione scolastica. Particolare risalto è dato all’acquisizione delle competenze chiave di cittadinanza attiva: 1. Imparare ad imparare 2. Progettare 3. Comunicare 4. Collaborare e partecipare 5. Agire in modo autonomo e responsabile 6. Risolvere problemi 7. Individuare collegamenti e relazioni 8. Acquisire ed interpretare l’informazione non solo attraverso il continuo dialogo e l’invito alla riflessione, ma anche con percorsi tematici mirati, primo fra tutti la conoscenza del territorio e del suo tessuto sociale e ambientale, per avviare i ragazzi all’ acquisizione di comportamenti volti al suo rispetto e alla sua tutela. 17 17 Il punto di vista disciplinare, collocandosi all’interno della prospettiva delle competenze per assi culturali, (vedi programmazione classi prime e seconde) contribuirà alla costruzione di una visione comune del sapere, che emergerà anche dalle prove finali di valutazione ideate secondo caratteri interdisciplinari. In questo modo si valorizzerà la dimensione orientativa dei suddetti assi culturali, per assicurare l’equivalenza formativa di tutti i percorsi e favorire eventuali passaggi tra percorsi di studio diversi. 18 Certificazione delle competenze al termine del biennio Per la certificazione delle competenze al termine del biennio verranno utilizzati i seguenti criteri • risultati delle prove periodiche e delle U.d.A. progettate per assi culturali; • progressione e miglioramento individuale delle abilità; • disponibilità al dialogo educativo; • adeguatezza ed efficacia del metodo di studio; • capacità di collegare conoscenze ad esperienze mediate e personali. Si allega Modello di certificato dei saperi e delle competenze 18 19 19 20 20 SECONDO BIENNIO NUOVO ORDINAMENTO - Classe terza – E TRIENNIO - Classi quarta e quinta LICEO SOCIO-PSICO-PEDAGOGICO L’attuale 3^ A si articola in due indirizzi 1. socio psico pedagogico - sperimentazione Brocca 2. scienze sociali - sperimentazione autonoma Per l’anno corrente le ore previste per l’area delle Scienze Umane sono solo 7, di cui 3 per l’insegnamento di Filosofia e le rimanenti 4 per le rimanenti tre materie dell’area di indirizzo: Pedagogia/Psicologia/Sociologia. In considerazione dell’esiguità del monte ore complessivo, il Consiglio di Classe ha deliberato di privilegiare la continuità disciplinare con il Biennio e attivare gli insegnamenti di Pedagogia (2 ore) e Psicologia (2 ore) e posticipare quello di Sociologia al prossimo anno. La programmazione della classe, perciò, riporta competenze/abilità/conoscenze riferite agli insegnamenti attivati. FILOSOFIA COMPETENZE • • • • • padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per gestire l’interazione comunicativa verbale in vari contesti; sapersi situare in modo la maturo e consapevole in una pluralità di rapporti naturali ed umani; saper esercitare la riflessione critica sulle diverse forme del sapere e sul loro rapporto con la totalità dell’esperienza umana; saper problematizzare conoscenze, idee e credenze, mediante il riconoscimento della loro storicità.; esercitare il controllo del discorso, attraverso l’uso di strategie argomentative e di procedure logiche. 21 21 ABILITA’ • • • • • • • • • • • riconoscere e utilizzare il lessico e le categorie essenziali della tradizione filosofica (obiettivo minimo); analizzare testi di autori filosoficamente rilevanti; compiere, nella lettura del testo, le seguenti operazioni; definire e comprendere termini e concetti (obiettivo minimo); enucleare le idee centrali (obiettivo minimo); ricostruire la strategia argomentativa e rintracciarne gli scopi; valutare la qualità di una argomentazione sulla base della sua coerenza interna; distinguere le tesi argomentate e documentate da quelle solo enunciate; riassumere, in forma sia orale che scritta, le tesi fondamentali; ricondurre le tesi individuate nel testo al pensiero complessivo dell’autore; confrontare e contestualizzare le differenti risposte dei filosofi allo stesso problema. 22 CONOSCENZE TERZO ANNO Autori: QUARTO ANNO QUINTO ANNO Platone Aristotele Autori: Kant Hegel Autori : Schopenhauer, Nietzche Nuclei tematici: • La nascita della filosofia • Le scuole presocratiche: l’archè, l’idea di mondo e il problema della molteplicità • La filosofia e la polis: i Sofisti e Socrate. • L’accademia ed il Liceo nel periodo classico Almeno due autori a scelta tra: Almeno due autori a scelta tra: Galilei, Descartes, Hobbes, Pascal, Spinoza, Adorno, Bergson, Croce, Gentile, Horkheimer, Locke, Leibniz, Vico, Hume, Rousseau. Husserl, Heidegger, Kierkegaard, Marcuse, Weber, Wittgenstein, Dewey. Nuclei tematici: Almeno 2 nuclei tematici utili a • La Rivoluzione Scientifica. contestualizzare gli autori presentati: • L’Illuminismo. • Destra e sinistra hegeliana • Romanticismo e Idealismo. • Il positivismo sociale 22 Feuerbach, Marx, Comte, • Individuo e cosmo nell’età ellenistico-romana: epicureismo stoicismo – scetticismo • L’influenza del cristianesimo sul pensiero filosofico dei primi secoli: Agostino d’Ippona e Tommaso d’Aquino • Cenni su Patristica e nascita della Scolastica • Sviluppi della sociologia nella seconda metà dell’800. • La nascita della psicologia scientifica. • Il Pragmatismo. • Sociologia, scienza politica e teorie del diritto del 900. • Orientamenti e problemi della psicologia del 900. • L’esistenzialismo. INDICAZIONI DIDATTICHE Il docente dovrà curare e motivare l’approccio degli studenti al pensiero ed al linguaggio filosofico, realizzando la continuità tra l’esperienza dei giovani e la tradizione culturale. Le scelte metodologiche mutuano la convinzione che l’insegnamento della filosofia nella scuola superiore debba intendersi come educazione alla ricerca e non come trasmissione di un sapere compiuto. Pertanto si affronteranno le tematiche programmate, analizzandole criticamente, cercando di coinvolgere attivamente i ragazzi nel dialogo educativo per accrescere l’interesse, favorire riflessioni, interventi e rielaborazioni personali Si cercherà di stimolare l’apporto e l’intervento degli studenti per sviluppare il senso critico e la capacità argomentativa. Si favorirà la capacità di collaborazione nell’indagine di temi filosofici e l’approfondimento delle tematiche che si renderanno particolarmente significative anche al di fuori di quanto programmato dall’insegnante. Per quanto possibile, gli argomenti saranno affrontati partendo dalla lettura dei testi secondo una scelta calibrata per ampiezza, leggibilità e disponibilità di tempo. VERIFICHE E VALUTAZIONE Per la verifica i docenti faranno uso, a loro discrezione, dei seguenti strumenti: la tradizionale interrogazione; • il dialogo e la partecipazione alla discussione organizzata; • i test di comprensione della lettura (risposte scritte a quesiti predisposti dall’insegnante e concernenti letture svolte); • quesiti a risposta aperta; 23 23 • prove scritte (parafrasi, riassunto e commento di testi letti, composizione di testi sintetici che esprimano capacità argomentative). La valutazione terrà conto delle seguenti griglie di misurazione: griglia di valutazione per prove scritte: griglia di valutazione per prove orali: conoscenza dei contenuti uso del lessico specifico capacità di fare collegamenti rielaborazione personale padronanza dei contenuti raccordi pluridisciplinari lessico specifico sviluppo delle argomentazioni capacità elaborative, logiche critiche. griglia di valutazione finale e risultati delle prove progressione e miglioramento individuale delle abilità disponibilità al dialogo educativo (impegno, interesse, partecipazione) adeguatezza ed efficacia del metodo di studio Il peso da attribuire a ciascuna voce delle griglie è stabilito dai docenti in base alla situazione di ogni singola classe. Alla conoscenza dei contenuti si attribuirà almeno il 50% del punteggio. La valutazione, secondo la normativa vigente, è in decimi. Si cercherà di evitare il ricorso a misurazioni intermedie classificando le prestazioni con i livelli interi. Tuttavia, nel caso in cui la prestazione non sia quantificabile in modo deciso sono ammessi i mezzi punteggi. La scala di misurazione adottata è la seguente: Voto 9-10 8 7 6 5 4 3 Giudizio Ottimo Buono Discreto Sufficiente Insufficiente Gravemente insufficiente Scarso Significato del codice per il profitto Conoscenze e competenze ampie e approfondite Conoscenze approfondite; competenze adeguate Conoscenze e competenze adeguate Conoscenze e competenze essenziali Qualche conoscenza superficiale; nessuna competenza Conoscenze rare e frammentarie; nessuna competenza Nessuna conoscenza; nessuna competenza Da 10 a 8 gli obiettivi si intendono pienamente raggiunti, da 7 a 6 raggiunti e da 5 a 3 non raggiunti. 24 24 PSICOLOGIA COMPETENZE 25 • • • essere consapevole della peculiarità di uno studio scientifico della personalità e delle funzioni psichiche, con particolare sensibilità alla complessità ed ai limiti di questa scienza e della continua evoluzione dei suoi risultati; acquisire la consapevolezza delle aree di competenza, degli indirizzi, delle attività professionali attorno a cui si sviluppa oggi nel contesto socio-culturale italiano la ricerca e l’applicazione della psicologia; acquisire esperienze, sia pure limitate, inerenti alla metodologia di ricerca nelle aree psico-sociali. In particolare l’alunno dovrà divenire consapevole della opportunità e del valore di un approccio multidisciplinare ai problemi psico-sociali. ABILITA’ • • • essere in grado di indicare e distinguere i principali temi di ricerca, nuclei problematici e metodologie di ricerca sperimentale ed empirica, in particolare pertinenti le aree della psicologia sociale, evolutiva, educativa, dei mass media (aree ritenute fondamentali e prioritarie, come specificato nei contenuti) (obiettivo minimo); saper citare le denominazioni ed i campi di ricerca distintivi delle principali scuole psicologiche operanti nelle aree sopra citate, e solo alcuni dei principali autori di riferimento per tali scuole; saper definire l’ambito di riferimento, le problematiche fondamentali, gli orientamenti di riflessione e di ricerca principali pertinenti ai seguenti argomenti-chiave: il concetto di ciclo di vita; la malattia mentale; la psicoterapia; il concetto di identità; l’importanza della relazione e della comunicazione; la persona e il lavoro; linguaggio e pensiero; il concetto di orientamento scolastico; (obiettivo minimo). • essere in grado di cooperare allo svolgimento di una ricerca in area psico-sociale, rispettando una corretta impostazione metodologica; • essere in modo appropriato la terminologia e il lessico appropriati per la definizione dei concetti psicologici connessi ai temi presenti in tutti i precedenti punti sopra elencati. (obiettivo minimo). 25 CONOSCENZE TERZO ANNO In terza, classe articolata, verranno trattati alcuni contenuti tradizionalmente presentati in quarta (vedi premessa pag. 21). 1. L’area di psicologia dei processi cognitivi I nuclei tematici: • lo studio della mente • attività cognitive di base: percezione, attenzione, memoria • le emozioni • le motivazioni • il pensiero e le rappresentazioni mentali • la categorizzazione e la formazione dei concetti; • la curiosità, la motivazione epistemica, l’apprendimento motivato. • intelligenza e creatività Le scuole/autori cui fare riferimento per l’illustrazione dei nuclei tematici: • Gestalt • la scuola socio-cognitiva russa (A. R. Lurija, L. S. Vigotskij); • il cognitivismo (D. Norman, U. Neisser); I possibili casi-temi di ricerca per la classe: • l’orientamento scolastico e preprofessionale, l’autoorientamento; • l’apprendimento della lettura; • pensiero divergente e convergente. • motivazione ed apprendimento; • le tecniche di memorizzazione; • linguaggio infantile e le diversità da quello adulto. QUARTO ANNO 26 1. L’area della psicologia evolutiva e del ciclo di vita I nuclei tematici: • l’evoluzione della persona e le fasi del ciclo di vita; • la genesi della identità e la integrazione dell’Io; • l’evoluzione rispetto ai condizionamenti ambientali ed istintuali. Le scuole/autori cui fare riferimento per l’illustrazione dei nuclei tematici: • J. Piaget; la psicoanalisi; • E. H. Erickson; L. Berkowitz; • l’approccio ecologico (U. Bronfenbrenner). I possibili casi-temi di ricerca per la classe: • la sessualità ed il suo diverso significato nelle varie fasi del ciclo di vita; • la condizione dell’anziano; • la crisi adolescenziale. 2. L’area di psicologia dell’Educazione I nuclei tematici: • il rapporto tra pensiero, azione, linguaggio; • il pensiero produttivo e la creatività; • l’uomo elaboratore attivo della informazione. Le scuole/autori cui fare riferimento per l’illustrazione dei nuclei tematici: 26 2. L’area della Psicologia Sociale I nuclei tematici: • l’oggetto di studio della psicologia sociale • comprendere l’interazione sociale: euristiche e contesto socioculturale • formazione di opinioni, atteggiamenti, valori, stereotipi e pregiudizi • conoscere gli altri:la prima impressione • • • J. Bruner; l’indirizzo tassonomico (B. S. Bloom, R. M. Gagner); l’approccio gestaltista (K. Duncker, W. Kohler); l’approccio Human Information Processing (HIP). 27 I possibili casi-temi di ricerca per la classe: • l’orientamento scolastico e preprofessionale, l’autoorientamento; • l’apprendimento della lettura; • pensiero divergente e convergente. • 3. L’area di psicologia delle comunicazioni di massa conoscere se stessi in relazione agli altri: il sé sociale e I nuclei tematici: l’autostima • comunicazione verbale e non verbale; importanza della • le relazioni interpersonali: reti sociali, relazioni profonde metacomunicazione nel messaggio; • dinamiche di gruppo e identità individuale: conformità e pressione di gruppo; differenziazione e categorizzazione • le specificità della comunicazione di massa rispetto alla comunicazione interpersonale; sociale. • gli effetti dei mass media; Le scuole/autori cui fare riferimento per l’illustrazione dei nuclei tematici: Le scuole/autori cui fare riferimento per l’illustrazione dei nuclei tematici: la teoria del campo (K. Lewin); • la scuola di Palo Alto (P. Bateson, P. Watzlawich); G. W. Allport; • l’approccio psico-sociologico (D. McQuail, G. Crockite); E. A. Asch; la scuola della psicologia sociale europea: • gli studi classici sugli effetti (J. T. Klapper). H. Tajfel, S. Moscovici. I possibili casi-temi di ricerca per la classe: I possibili casi-temi di ricerca per la classe: • la comunicazione persuasiva e la pubblicità; • il pregiudizio razziale; • la rappresentazione della violenza; • lo stereotipo maschile e femminile; • le informazioni di contesto e non verbali in un messaggio. • il conformismo • La pro socialità e le abilità sociali per la vita 27 • L’area di psicologia delle comunicazioni di massa • comunicazione verbale e non verbale; importanza della metacomunicazione nel messaggio; • le specificità della comunicazione di massa rispetto alla comunicazione interpersonale; • gli effetti dei mass media; Le scuole/autori cui fare riferimento per l’illustrazione dei nuclei tematici: • la scuola di Palo Alto (P. Bateson, P. Watzlawich); • l’approccio psico-sociologico (D. McQuail, G. Crockite); • gli studi classici sugli effetti (J. T. Klapper). I possibili casi-temi di ricerca per la classe: • la comunicazione persuasiva e la pubblicità; • la rappresentazione della violenza; • le informazioni di contesto e non verbali in un messaggio. 4. L’area di psicologia dell’Educazione I nuclei tematici: • il concetto di malattia mentale come disturbo funzionale nell’integrazione della personalità, nei processi di simbolizzazione, e nella relazione con gli altri; • normalità e patologia, con sensibilizzazione alla difficoltà di una diagnosi, alla contiguità tra le due condizioni, all’influenza socioculturale nella emissione di un giudizio diagnostico; • diversi approcci terapeutici: psicodinamismo, comportamentale, non direttivo, umanistico, fenomenologico-esistenziale, sistematico, gestaltista e cognitivo, di gruppo, individuale, breve e protratto. Le scuole/autori cui fare riferimento per l’illustrazione dei nuclei tematici: • la scuola psicodinamica e psicoanalitica nei suoi vari orientamenti; • l’orientamento umanistico (C. Rogers, A. Maslow); • l’approccio sistematico e la scuola di Palo Alto; • la terapia comportamentale; • l’approccio fenemenologico-esistenziale; • la terapia della Gestalt e cognitivista. L’area della psicologia evolutiva e del ciclo di vita I nuclei tematici: I possibili casi-temi di ricerca per la classe: • l’evoluzione della persona e le fasi del ciclo di vita; • il dibattito sull’antipsichiatria: • la genesi della identità e la integrazione dell’Io; • l’evoluzione rispetto ai condizionamenti ambientali ed • sistemi familiari e genesi di patologie; • la stereotipia del malato di mente nei modelli di cultura popolari. istintuali. Le scuole/autori cui fare riferimento per l’illustrazione dei nuclei tematici: • J. Piaget; la psicoanalisi; • E. H. Erickson; L. Berkowitz; • l’approccio ecologico (U. Bronfenbrenner). I possibili casi-temi di ricerca per la classe: • la sessualità ed il suo diverso significato nelle varie fasi del ciclo di vita; • la condizione dell’anziano; 28 la crisi adolescenziale. 28 INDICAZIONI DIDATTICHE I contenuti vengono proposti di seguito attraverso una serie di aree che coincidono con momenti di rilevanza sociale e di professionalizzazione delle psicologia nell’attuale contesto socio-culturale. Questa scelta è fortemente selettiva, ed è imposta dalla combinazione restrittiva del limitato numero di ore disponibili e dalla scelta della prima finalità del corso, legata ad una funzione di illustrazione dell’operare della psicologia nella realtà attuale più che ad una documentazione completa della disciplina, della sua storia e dei suoi metodi. Per ciascuna di queste aree vengono indicati alcune scuole e/o autori attraverso cui i nuclei tematici ritenuti centrali, attraverso cui offrire ai discenti una idea dello specifico dell’area. Per ciascuna area vengono anche indicate alcune scuole e/o autori attraverso cui i nuclei tematici debbono essere tematizzati, senza l’obbligo di sviluppare esaustivamente a livello didattico un insegnamento completo su tali scuole e/o tali autori. Le scuole e gli autori debbono essere utilizzati piuttosto per illustrare i diversi approcci o i diversi contenuti dei nuclei tematici, e sono indicati quindi non come ulteriori contenuti, ma come supporti di riferimento per lo sviluppo della didattica sui contenuti. Infine nell’ambito di ciascuna area vengono proposti alcuni temi che possono divenire oggetto di casi su cui svolgere un lavoro di ricerca con la classe. Tra tali temi-casi se ne potrà scegliere uno per ogni anno, privilegiando quelli più attinenti agli interessi della classe e aperti ad analisi anche multi-disciplinari. L’elenco dei temi-casi offerto non va ritenuto chiuso, e potrà essere aggiornato quando emergano temi più attuali e rilevanti. I contenuti presentati nel programma indicano nuclei tematici, scuole e possibili temi da trattare come casi di ricerca che si riferiscono alla attuale situazione socio-cultuale ed ai campi di pertinenza e di applicazione della disciplina psicologica. E’ ovvio però che con il passare del tempo e anche rapidamente in certi settori, tali riferimenti possano mutare e si renda opportuno e necessario aggiornare l’elenco dei temi e degli argomenti di ricerca. Fermo restando quindi la finalità di rendere i discenti consapevoli delle competenze e delle applicazioni di questa disciplina, ed anzi proprio per ottemperare a questa finalità si renderà periodicamente necessario un aggiornamento dei contenuti del programma. Una ulteriore avvertenza conclude queste premesse: benché nello spirito di questo insegnamento stia l’obiettivo di orientare gli studenti ad una comprensione dei ruoli, dei compiti, del significato culturale e professionale della psicologia nella nostra società civile, non è in alcun modo proposito né è possibile tecnicamente considerare questo iter educativo come pre-professionalizzante. Si tratta soltanto di rendere i discenti consapevoli di cosa è e cosa fa oggi la psicologia, affinché possano filtrare criticamente le informazioni a carattere ed ispirazione psicologica che percorrono la società civile e l’attività professionale, nonché la letteratura giornalistica. Ciò restando ben al di qua di qualsiasi intento di preparazione professionale, del resto impossibile nei tempi e modi disponibili per l’insegnamento. La gradualità degli obiettivi La scansione dell’apprendimento orientato al perseguimento degli obiettivi si realizza tenendo conto di quattro sinergiche indicazioni: • sviluppare per il primo anno del triennio le aree a carattere più generale, e solo negli anni successivi affrontare i temi più specifici e più vicini ad attività professionali e di applicazione; 29 29 • • • • in particolare – seguendo questa logica – l’insegnamento relativo alle aree cognitiva, delle differenze individuali, evolutiva e del ciclo di vita, sociale deve precedere l’insegnamento relativo alle aree dell’educazione, delle comunicazioni di massa, e clinica e della personalità; tenere conto della scansione tra aree fondamentali e aree complementari. In questo caso la distinzione significa che nell’arco dell’anno di insegnamento sarà opportuno dare priorità e maggiore spazio relativo agli aspetti fondamentali, a scapito almeno parziale di quelli complementari. Ciò tuttavia non deve esimere dallo sviluppo di un insegnamento anche nelle aree cosiddette complementari; modulare i nuclei tematici in modo tale da favorire la motivazione all’apprendimento della classe, coerentemente con il livello ed il tipo di interesse presente nella classe stessa; porre in atto in ogni anno almeno una ricerca centrata su uno dei temi-caso di ricerca elencati nel programma. La scelta di tale tema-caso di ricerca andrà operata tenendo conto dei nuclei tematici più motivanti, degli interessi della classe, e della possibilità di aprire attraverso esso un dialogo multi-disciplinare soprattutto con le materie di sociologia e pedagogia. Articolazione dei contenuti e metodologia didattica Per realizzare le finalità e gli obiettivi individuali ci si è data una articolazione che ha forte rilievo metodologico. Si sono infatti distinti: • aree: intendendosi con questa dizione settori di studio, ricerca, applicazione della disciplina psicologica, che hanno dato luogo di fatto storicamente a indirizzi e sotto-discipline specialistiche. La griglia delle aree costituisce di per sé uno schema atto a fare apprendere i principali indirizzi e campi della psicologia quale è venuta fin qui delineandosi; • nuclei tematici: intendendosi con questo termine problematiche, ricerche, dibattiti di rilevanza teorica, culturale e sociale, attraverso cui sia possibile farsi una idea realistica dell’apporto che la psicologia può offrire nell’ambito delle diverse aree; • scuole e/o autori: presentati qui non come oggetto autonomo ed esaustivo di studio e di apprendimento, ma in funzione della illustrazione dei nuclei tematici, e quindi come riferimenti critici ed esemplificativi. Non si deve quindi pretendere – nel limitato arco di tempo disponibile per la disciplina – una presentazione esaustiva degli indirizzi e/o degli autori citati, ma solo un riferimento pertinente ai nuclei tematici; • i temi-casi di ricerca: sono intesi sia ad attivare l’attenzione e la partecipazione dei discenti, sia ad apprendere indirettamente elementi di metodologia di ricerca e a confrontare apporti diversi sia di scuole psicologiche sia di discipline affini. Inoltre lo sviluppo di ricerche su temi-casi dovrà essere attinente a quanto illustrato nei nuclei tematici a livello più teorico, e quindi costituire anche uno degli elementi di verifica dell’apprendimento. Questa articolazione è nata per affiancare – a livello metodologico – alla esposizione o lezione, utile per l’illustrazione dei nuclei tematici, delle scuole e degli autori, una modalità di apprendimento attraverso ricerca attiva in èquipe, mirate a specifici e delimitati progetti che ruotino attorno ai temi-casi indicati. Anche per il corrente anno scolastico il Collegio Docenti, per il Liceo Socio-psico-pedagogico, ha deliberato, nell’ambito dell’autonomia, le seguenti compresenze che riguardano le materie di questo dipartimento: 30 30 • elementi di psicologia, sociologia e statistica - geografia (nel biennio) per ampliare l’aspetto interculturale, la visione antropica della geografia; • sociologia - storia e pedagogia - filosofia (nel terzo anno di corso) per approfondire l’aspetto antropologico e sociale e lo stretto rapporto tra l’evoluzione del pensiero filosofico e quello educativo; • fisica – filosofia per un approfondimento delle relazioni di queste due discipline in prospettiva storica soprattutto nell’ambito della Rivoluzione scientifica; pedagogia-inglese per affrontare in lingua inglese alcune tematiche pedagogiche (CLIL); Tali ore di compresenza saranno utilizzate o per codocenza, nel caso in cui vengano individuati contenuti interdisciplinari comuni, e/o per realizzare una didattica per fasce di livello. VERIFICHE E VALUTAZIONE Non può essere appropriatamente usato un unico criterio per la valutazione dell’apprendimento dei nuclei tematici e per la valutazione del lavoro sui casi-ricerca attivati. Distinguiamo quindi tra valutazione sui nuclei tematici e per la valutazione dei casi-ricerca. 1. Valutazione dell’apprendimento dei nuclei tematici, delle scuole e degli autori Si suggerisce la somministrazione di un “questionario di ingresso” finalizzato ad accertare il livello maturato dagli studenti rispetto al lavoro svolto nel biennio, relativo soprattutto al possesso ed alla comprensione di parole e concetti centrali per l’insegnamento nel triennio. Durante l’anno si suggeriscono periodiche valutazioni formative rispetto alle singole tematiche, scuole e letture. La valutazione formativa è di tipo analitico, ed ha come obiettivo quello di fornire indicazioni circa il procedere dell’apprendimento. Può essere attuata sia sotto forma di colloqui che di questionari individuali. Al termine di ogni quadrimestre appare preferibile una valutazione di sintesi il cui obiettivo è l’accertamento del possesso di capacità di integrazione, riorganizzazione, interrelazione dei contenuti acquisiti. In questa accezione appare adeguata l’adozione di un colloquio personalizzato. 2. La valutazione rispetto ai temi-ricerca Poiché lo sviluppo di casi-ricerca implica l’attivazione di un lavoro di gruppo (che si consiglia di articolare in piccoli gruppi, non superiori a 4/5 unità), la valutazione dovrà essere svolta sulla base di una esposizione illustrativa ripartita tra i vari partecipanti, fatta alla classe sulla base di documenti e produzioni illustrative (tabelloni, schemi, computerizzazione, esemplificazioni, ecc..), seguita da dibattito ed approfondimento, nonché dalla compilazione di un questionario individuale. La valutazione terrà conto delle seguenti griglie di misurazione: 31 31 griglia di valutazione per prove griglia di valutazione per prove orali: scritte: padronanza dei contenuti conoscenza dei contenuti raccordi pluridisciplinari uso del lessico specifico lessico specifico capacità di fare collegamenti sviluppo delle argomentazioni rielaborazione personale capacità elaborative, logiche e critiche. griglia di valutazione finale risultati delle prove progressione e miglioramento individuale delle abilità disponibilità al dialogo educativo (impegno, interesse, partecipazione) adeguatezza ed efficacia del metodo di studio Il peso da attribuire a ciascuna voce delle griglie è stabilito dai docenti in base alla situazione di ogni singola classe. Alla conoscenza dei contenuti si attribuirà almeno il 50% del punteggio. La valutazione, secondo la normativa vigente, è in decimi. Si cercherà di evitare il ricorso a misurazioni intermedie classificando le prestazioni con i livelli interi. Tuttavia, nel caso in cui la prestazione non sia quantificabile in modo deciso sono ammessi i mezzi punteggi. La scala di misurazione adottata è la seguente: Voto 9-10 8 7 6 5 4 3 Giudizio Ottimo Buono Discreto Sufficiente Insufficiente Gravemente insufficiente Scarso Significato del codice per il profitto Conoscenze e competenze ampie e approfondite Conoscenze approfondite; competenze adeguate Conoscenze e competenze adeguate Conoscenze e competenze essenziali Qualche conoscenza superficiale; nessuna competenza Conoscenze rare e frammentarie; nessuna competenza Nessuna conoscenza; nessuna competenza Da 10 a 8 gli obiettivi si intendono pienamente raggiunti, da 7 a 6 raggiunti e da 5 a 3 non raggiunti. 32 32 PEDAGOGIA COMPETENZE 33 Nel settore della riflessione sull’educazione: • • • saper leggere ed interpretare gli ostacoli che si frappongono alla realizzazione di processi integrati di crescita umana; acquisire metodi critici nell’analisi delle fonti storiche dell’educazione e della formazione; saper riconoscere l’educazione come radicale condizione modificativa dell’esperienza umana civilizzatrice. Nel settore delle competenze pedagogiche: • • saper contestualizzare i fenomeni educativi e nella loro complessità storica, sociale, istituzionale e culturale; saper utilizzare in modo appropriato dei linguaggi delle scienze dell’educazione. ABILITA’ • • • saper cogliere l’educazione come processo di crescita umana nell’integrazione individuo-società; (obiettivo minimo) saper applicare modelli epistemologici appropriati allo studio dell’evoluzione storica delle teorie e dei sistemi educativi; (obiettivo minimo) saper contestualizzare teorie e sistemi formativi in rapporto alle situazioni storiche ed ai relativi modelli culturali. CONOSCENZE TERZO ANNO L’educazione come fenomeno d’esperienza: • Lettura ed analisi di esempi di letteratura autobiografica a contenuto pedagogico. • Educabilità e potenziale formativo. • Bisogni, motivazioni, dinamiche e QUARTO ANNO I luoghi dell’educazione e della formazione • la famiglia: rapporto genitori figli; società fraterna; altre figure significative; la famiglia come ambiente educativo: affettività e relazionalità. Famiglia e vita sociale. “Nuove famiglie”, adozione e affidamento; • la scuola. Dalla scuola delle élites alla scuola di tutti e di ciascuno. Organizzazione scolastica e ambiente 33 QUINTO ANNO Il costruirsi della pedagogia come sapere significativo: il dibattito epistemologico contemporaneo • lo statuto della ricerca educativa come problema; • identità e autonomia della conoscenza pedagogica: le scienze • interessi. Forme di evoluzione dei modelli educativi nei diversi gruppi sociali. L’educazione come processo storico di civilizzazione. • l’educazione tra oralità e scrittura: la genesi delle istituzioni educative nelle civiltà antiche; • l’ideale e le forme educative della paideia greca (Sofisti, Platone, Scuole Ellenistiche); • l’ideale e le forme di capire a Roma (Catone, Cicerone, Seneca, Quintiliano); • l’ideale e le forme educative nella riflessione cristiana e medioevale (Agostino, Cassiodoro, Tommaso, le Scuole Ecclesiastiche e le origini dell’Università). dell’educazione. sociale. Scuola e sistema formativo extrascolastico. Disadattamento, handicap e scuola; I contributi della riflessione pedagogica • mass media e informazione: opportunità e rischi. • Conoscenza e interpretazione critica dei linguaggi e contemporanea • il positivismo (Comte, Gabelli), delle tecniche. l’attualismo pedagogico (G: Gentile); • Le responsabilità educative indirette; la “critica didattica” (G: Lombardo • il mondo dei giovani: l’esperienza giovanile tra aspetti Radice); formali e informali: gruppi, associazioni, movimenti. • scuole nuove (Dewey, Ferriere Cultura e lavoro; tempo libero; volontariato e giovani; Decroly, Claparede, Montessori, P. • disagio, marginalità e svantaggio. Rischio sociale e Pasquali, R. e C. Agazzi); forme diverse di devianza. Modi e luoghi di • potenziale formativo e formazione prevenzione e di rieducazione. integrale della persona (Freinet, • La promozione dei diritti del minore; Makarenko); • servizi alla persona e alla comunità. • i nuovi indirizzi psicopedagogici (Piaget, Skinner). Problemi dell’educazione e pedagogia nell’epoca moderna • Il problema del metodo e la trasmissione dei saperi Analisi storico-critica delle aporie (Ratio Studiorum, Comenio); classiche dell’educazione e della • Lo sviluppo della scienza e della tecnica e le nuove formazione, alla luce della riflessione utopie (da Bacone all’Enciclopedismo) pedagogica contemporanea • educazione positiva e negativa; • Genesi della politica, sviluppo dell’economico e • autorità/libertà; pratiche formative (Locke, G. G. Rousseau); • educazione formale/informale; • teorie e sviluppi dell’educazione popolare e • istruzione/educazione; professionale (Pestalozzi); • cultura generale/cultura professionale. • il problema dell’educazione nell’illuminismo • I linguaggi della mediazione (Rousseau); pedagogica e formativa: metodi, • ideale formativo romantico in ambito europeo strumenti, tecnologie, audiovisivi e (Froebel); computer • educazione, formazione e istruzione popolare (Aporti, Mazzini, G. Bosco). 34 34 AREA DI PROGETTO • • microstages in situazioni scolastiche e non scolastiche (insegnamento, animazione, assistenza, consulenza); sviluppi di studi di caso e simulazioni operative. 35 INDICAZIONI DIDATTICHE COMUNI Le scelte metodologiche mutuano la convinzione che l’insegnamento della pedagogia nella scuola superiore debba intendersi come educazione alla ricerca e non come trasmissione di un sapere compiuto. Pertanto si affronteranno le tematiche programmate, analizzandole criticamente, cercando di coinvolgere attivamente i ragazzi nel dialogo educativo per accrescere l’interesse, favorire riflessioni, interventi, ricerche e rielaborazioni personali Si favorirà la collaborazione nell’indagine di temi affrontati e l’approfondimento delle tematiche che si renderanno particolarmente significative anche al di fuori di quanto programmato dall’insegnante. Per quanto possibile, gli argomenti saranno affrontati partendo dalla lettura dei testi secondo una scelta calibrata per ampiezza, leggibilità e disponibilità di tempo. VERIFICHE E VALUTAZIONE Per la verifica i docenti faranno uso, a loro discrezione, dei seguenti strumenti: • la tradizionale interrogazione; • il dialogo e la partecipazione alla discussione organizzata; • i test di comprensione della lettura (risposte scritte a quesiti predisposti dall’insegnante e concernenti letture svolte); • quesiti a risposta aperta; • prove scritte (parafrasi, riassunto e commento di testi letti, composizione di testi sintetici che esprimano capacità argomentative). La valutazione sarà formativa (per individuare e quindi recuperare le carenze ) e sommativa (per misurare l’effettiva preparazione raggiunta). Essa terrà conto delle seguenti griglie di misurazione: 35 griglia di valutazione per prove scritte: griglia di valutazione per prove orali: conoscenza dei contenuti uso del lessico specifico capacità di fare collegamenti rielaborazione personale padronanza dei contenuti raccordi pluridisciplinari lessico specifico sviluppo delle argomentazioni capacità elaborative, logiche critiche. griglia di valutazione finale e risultati delle prove progressione e miglioramento individuale delle abilità disponibilità al dialogo educativo (impegno, interesse, partecipazione) adeguatezza ed efficacia del metodo di studio Il peso da attribuire a ciascuna voce delle griglie è stabilito dai docenti in base alla situazione di ogni singola classe. Alla conoscenza dei contenuti si attribuirà almeno il 50% del punteggio. La valutazione, secondo la normativa vigente, è in decimi. Si cercherà di evitare il ricorso a misurazioni intermedie classificando le prestazioni con i livelli interi. Tuttavia, nel caso in cui la prestazione non sia quantificabile in modo deciso sono ammessi i mezzi punteggi. La scala di misurazione adottata è la seguente: Voto 9-10 8 7 6 5 4 3 Giudizio Ottimo Buono Discreto Sufficiente Insufficiente Gravemente insufficiente Scarso Significato del codice per il profitto Conoscenze e competenze ampie e approfondite Conoscenze approfondite; competenze adeguate Conoscenze e competenze adeguate Conoscenze e competenze essenziali Qualche conoscenza superficiale; nessuna competenza Conoscenze rare e frammentarie; nessuna competenza Nessuna conoscenza; nessuna competenza Da 10 a 8 gli obiettivi si intendono pienamente raggiunti, da 7 a 6 raggiunti e da 5 a 3 non raggiunti. 36 36 SOCIOLOGIA COMPETENZE • • • • saper collocare l’esperienza personale in un sistema di regole fondato sul reciproco riconoscimento dei diritti, a tutela della persona, della collettività e dell’ambiente; comprendere i problemi del territorio, della società civile, del mondo del lavoro, delle agenzie formative e dei mezzi di comunicazione di massa; saper partecipare consapevolmente alla comunità nazionale, europea e mondiale attraverso la comprensione dei relativi problemi; comprendere le interazioni fra individui, gruppi e sistemi sociali. ABILITA’ / CAPACITA’ • • • • • • saper utilizzare in modo appropriato e significativo il linguaggio sociologico (obiettivo minimo); conoscere i concetti fondamentali della sociologia e le metodologie che la caratterizzano (obiettivo minimo); conoscere le tecniche fondamentali della ricerca sociologica e saperne applicare alcune (obiettivo minimo); utilizzare i concetti e alcune tecniche apprese; comprendere il cambiamento in relazione agli usi, alle abitudini, al vivere quotidiano nel confronto con la propria esperienza personale; essere in grado di cooperare allo svolgimento di ricerca interdisciplinare in area psicosociale e sociopsicopedagogica. 37 37 CONOSCENZE TERZO ANNO In terza, classe articolata, la disciplina non verrà affrontata. I contenuti tradizionalmente presentati andranno a integrare la programmazione di quarta a.s. 201272013 (vedi premessa pag. 21). QUARTO ANNO I processi di socializzazione - le agenzie di socializzazione. • Famiglia e scuola. • Mezzi di comunicazione di massa. • Cultura giovanile; il gruppo dei pari. Welfare State • I diritti di cittadinanza. • Sistema di servizi sociali e socio sanitari. • Fasce deboli, fasce a rischio: minori, handicap, anziani. • Il volontariato e il terzo settore. Le differenze di genere. • Origine e sviluppo della divisione sessuale del lavoro. Territorio. • Donna e famiglia nel processo di industrializzazione e nella • Società rurali, società urbane. società post-industriale. • Aree metropolitane. • Politica delle pari opportunità e azioni positive. Comunicazione. Lavoro. • Socializzazione e comunicazione. • Divisione sociale del lavoro. • Sistemi di comunicazione nelle società complesse. • Lavoro e non lavoro. • I mass-media. • Organizzazione del lavoro. • Sistemi previdenziali e assicurativi. • Sistemi di redditi e consumi. • Diseguaglianze; nuove povertà e povertà estreme. • Politiche delle pari opportunità. 38 38 INDICAZIONI DIDATTICHE Tutto l’insegnamento della materia è volto a far cogliere la rilevanza attuale di questo particolare approccio alla realtà e i collegamenti che esistono tra la sociologia e le altre scienze sociali. Questa impostazione tende perciò a privilegiare l’acquisizione delle tecniche di indagine ed il coinvolgimento degli studenti in attività di ricerca diretta sui principali campi di ricerca sociale (famiglia, socializzazione, educazione o devianza, lavoro o tempo libero, partecipazione sociale e politica, rapporti interculturali e internazionalità, evitando così sia uno sviluppo puramente teorico, sia la riduzione dell’orizzonte della disciplina ad uno svolgimento di tipo storico. In questo spirito, e con riferimento ai contenuti del presente programma si suggerisce l’organizzazione degli argomenti intorno ai seguenti gruppi di conoscenze: • conoscenza di alcuni concetti centrali della sociologia, in riferimento a concrete realtà sociali conosciute dal ragazzo e nel loro sviluppo storico (in collegamento con la storia e con le conoscenze geografiche acquisite negli anni precedenti); • conoscenza di alcuni semplici metodi utilizzati dalla sociologia e che ne caratterizzano lo specifico scientifico; • approfondimento delle tematiche sociologiche legate ai campi dell’educazione, della comunicazione e dei servizi sociali, senza tuttavia trascurare il loro rapporto con gli altri settori della società; • presentazione di ricerche su temi specifici, che consentano ai ragazzi di reperire e interpretare le fonti, e di realizzare semplici indagini conoscitive negli ambienti professionali cui potrebbero accedere dopo il diploma. I punti 1. e 2. verranno trattati nel primo anno, i punti 3. e 4. nel secondo. VERIFICHE E VALUTAZIONE Le prove di verifica saranno attuate, a discrezione dei singoli docenti, con i seguenti strumenti: interrogazioni tradizionali, test oggettivi, prove strutturate, costruzioni di mappe concettuali. La valutazione sarà sia formativa (per individuare e quindi recuperare le carenze ) che sommativa (per misurare l’effettiva preparazione raggiunta). La valutazione terrà conto delle seguenti griglie di misurazione: griglia di valutazione per prove griglia di valutazione per prove orali: scritte: padronanza dei contenuti conoscenza dei contenuti raccordi pluridisciplinari uso del lessico specifico lessico specifico capacità di fare collegamenti sviluppo delle argomentazioni rielaborazione personale capacità elaborative, logiche e critiche. 39 griglia di valutazione finale risultati delle prove progressione e miglioramento individuale delle abilità disponibilità al dialogo educativo (impegno, interesse, partecipazione) adeguatezza ed efficacia del metodo di studio 39 Il peso da attribuire a ciascuna voce delle griglie è stabilito dai docenti in base alla situazione di ogni singola classe. Alla conoscenza dei contenuti si attribuirà almeno il 50% del punteggio. La valutazione, secondo la normativa vigente, è in decimi. Si cercherà di evitare il ricorso a misurazioni intermedie classificando le prestazioni con i livelli interi. Tuttavia, nel caso in cui la prestazione non sia quantificabile in modo deciso sono ammessi i mezzi punteggi. 40 La scala di misurazione adottata è la seguente: Voto 9-10 8 7 6 5 4 3 Giudizio Ottimo Buono Discreto Sufficiente Insufficiente Gravemente insufficiente Scarso Significato del codice per il profitto Conoscenze e competenze ampie e approfondite Conoscenze approfondite; competenze adeguate Conoscenze e competenze adeguate Conoscenze e competenze essenziali Qualche conoscenza superficiale; nessuna competenza Conoscenze rare e frammentarie; nessuna competenza Nessuna conoscenza; nessuna competenza Da 10 a 8 gli obiettivi si intendono pienamente raggiunti, da 7 a 6 raggiunti e da 5 a 3 non raggiunti. 40 METODOLOGIA DELLA RICERCA COMPETENZE 41 • • • • • • comprendere la questione epistemologica attuale, l’evoluzione del concetto di scienza e i principali problemi metodologici che s’incontrano nell’impostare uno studio scientifico; comprendere la peculiarità dello studio scientifico in area socio-psico-pedagogica, in relazione alla complessità, ai limiti e alla continua evoluzione della ricerca, acquisendo un corretto approccio scientifico ai fenomeni umani e sociali; sviluppare l’attitudine all’approccio interdisciplinare tra diversi ambiti scientifici di ricerca; acquisire alcune fondamentali competenze tecniche della metodologia della ricerca, padroneggiando aree d’indagine, concetti, metodi di ricerca e strumenti di analisi; saper problematizzare in modo scientifico aspetti socio-psico-pedagogici della realtà contemporanea sulla base delle prospettive aperte dalla metodologia della ricerca; essere in grado di rielaborare criticamente le questioni affrontate, sviluppando un’autonoma capacità di riflessione e di confronto sull’esperienza personale e su problematiche attuali. ABILITA’ • • • • • • saper riconoscere e utilizzare in modo appropriato il lessico specifico e le principali categorie concettuali della metodologia della ricerca socio-psico-pedagogica; saper esporre in modo chiaro e consequenziale le tematiche oggetto di studio; sapersi orientare nella metodologia della ricerca psico-socio-educativa, nelle aree d’indagine, nei principali metodi di ricerca e negli strumenti di analisi; saper affrontare le tematiche oggetto di studio in ottica interdisciplinare, sviluppando aspetti bio-etologici, sociologici ed antropologici, psicologici e pedagogici; essere in grado di applicare concetti e metodologie all’analisi di casi specifici e situazioni concrete; saper svolgere approfondimenti e ricerche in modo autonomo, rispettando una corretta impostazione metodologica. 41 CONOSCENZE Lo studio della metodologia della ricerca socio-psico-pedagogica mira a fornire conoscenze fondamentali nell’ambito della ricerca nelle scienze sociali su due versanti: si occupa da un lato delle aree e dei temi più importanti e attuali della ricerca, dall’altro delle questioni epistemologiche di fondo, delle metodologie e degli strumenti d’indagine utilizzati. I contenuti tematici sono relativi ad aree di ricerca trasversali a più discipline: antropologia, pedagogia, sociologia, psicologia, biologia. Si tratta di questioni di rilievo e di grande attualità nell’ambito della ricerca, in cui è indispensabile un approccio interdisciplinare che tocchi aspetti bio-etologici, sociologici ed antropologici, psicologici e pedagogici. Proprio per la vastità dei contenuti, nel corso dell’anno si affronteranno almeno quattro tra seguenti principali temi della ricerca: 1) 2) 3) 4) 5) L’amore. L’aggressività. L’etnopsichiatria. La curiosità. L’arte. 6) La marginalità. 7) Il gioco. 8) La povertà. 9) Lo svantaggio. 10) La condizione del malato. 11) Famiglia e disturbi psicologici. 12) Media ed educazione. 13) La motivazione scolastica. 14) Le tossicodipendenze. 15) La valutazione scolastica. Lo studio dei temi e lo studio metodologico corrono però in parallelo, sono interdipendenti e si supportano a vicenda: la ricerca sui temi è materiale di riflessione per comprendere i discorsi metodologici e le competenze metodologiche che si acquisiscono aiutano a comprendere la tradizione di ricerca sui diversi temi. Ciascun tema può diventare quindi l’occasione per riflettere su questioni epistemologiche, imparare i diversi metodi della ricerca, familiarizzare con tecniche e strumenti d’indagine. Si invitano pertanto gli studenti ad imparare la metodologia via via che i problemi metodologici si presentano nel corso dello studio dei temi della ricerca. Poiché ci si trova ad operare con un apprendimento divergente su un una doppia linea, quella dei temi di ricerca e quella più strettamente metodologica, l’accorgimento più efficace per favorire la comprensione e rendere più agevole il percorso è quello di puntare al semplice abbinamento di un unico obiettivo metodologico per ogni tema di ricerca affrontato. Si è deciso così di abbinare, laddove possibile, ad ogni tema di ricerca un preciso argomento di metodologia, in modo da affrontare nel corso dell’anno almeno quattro tra le seguenti questioni metodologiche: 1) 2) 3) 4) 5) Scienza e senso comune. La psicanalisi è una scienza? L’interdisciplinarità. Il punto di vista del ricercatore. Il buon ricercatore. 6) Come si progetta una ricerca. 7) Le indagini quantitative. 8) L’osservazione. 9) L’intervista e il focus group. 10) Il colloquio clinico. 42 11) Il questionario. 12) I questionari psicometrici. 13) L’esame dei documenti. 14) L’esperimento. 15) Forme partecipative di ricerca. 42 Nel complesso i temi e gli argomenti metodologici non sono sparsi disordinatamente, ma, pur toccando diverse aree e settori, seguono un filo conduttore e riuniti formano un discorso organico. Dal momento che il panorama che si offre è davvero vasto e tenendo conto che le ore settimanali previste per lo studio della disciplina sono solo due, l’insegnante si riserva di selezionare gli argomenti ritenuti più importanti e fondamentali per gli specifici obiettivi didattici previsti. Alla fine non si sarà esplorato l’intero universo della metodologia, ma si saranno acquisite molte conoscenze su tematiche di ricerca, epistemologia, metodo e tecnica e si potrà disporre di una certa sensibilità metodologica che consentirà agli studenti di muoversi con maggior perizia ed accortezza dinanzi a ogni tema di indagine socio-psico-pedagogica. METODOLOGIE E STRUMENTI Le principali modalità utilizzate per l’insegnamento sono le seguenti: lezione frontale, lezione dialogata, discussione guidata in classe, insegnamento per problemi, ricerche e approfondimenti individuali o di gruppo, piccole attività di laboratorio esemplificative. Lo strumento didattico principale è il testo in adozione: La ricerca socio-psico-pedagogica (nuova edizione del 2007) di A. Bianchi e P. Di Giovanni, ed. Paravia. VERIFICHE E VALUTAZIONE Le prove di verifica saranno attuate, a discrezione del singolo docente, con i seguenti strumenti: interrogazioni tradizionali, interventi significativi da posto, test oggettivi, prove scritte strutturate e non, costruzioni di mappe concettuali. La valutazione sarà sia formativa (per individuare e quindi recuperare le carenze) che sommativa (per misurare l’effettiva preparazione raggiunta). Essa terrà conto delle seguenti griglie di misurazione: griglia di valutazione per prove griglia di valutazione per prove orali: scritte: padronanza dei contenuti conoscenza dei contenuti raccordi pluridisciplinari uso del lessico specifico lessico specifico capacità di fare collegamenti sviluppo delle argomentazioni rielaborazione personale capacità elaborative, logiche e critiche. griglia di valutazione finale risultati delle prove progressione e miglioramento individuale delle abilità disponibilità al dialogo educativo (impegno, interesse, partecipazione) adeguatezza ed efficacia del metodo di studio Il peso da attribuire a ciascuna voce delle griglie è stabilito dai docenti in base alla situazione di ogni singola classe. Alla conoscenza dei contenuti si attribuirà almeno il 50% del punteggio. 43 43 La valutazione, secondo la normativa vigente, è in decimi. Si cercherà di evitare il ricorso a misurazioni intermedie classificando le prestazioni con i livelli interi. Tuttavia, nel caso in cui la prestazione non sia quantificabile in modo deciso sono ammessi i mezzi punteggi. La scala di misurazione adottata è la seguente: Voto 9-10 8 7 6 5 4 3 Giudizio Ottimo Buono Discreto Sufficiente Insufficiente Gravemente insufficiente Scarso Significato del codice per il profitto Conoscenze e competenze ampie e approfondite Conoscenze approfondite; competenze adeguate Conoscenze e competenze adeguate Conoscenze e competenze essenziali Qualche conoscenza superficiale; nessuna competenza Conoscenze rare e frammentarie; nessuna competenza Nessuna conoscenza; nessuna competenza Da 10 a 8 gli obiettivi si intendono pienamente raggiunti, da 7 a 6 raggiunti e da 5 a 3 non raggiunti. 44 44 SECONDO BIENNIO - Classe terza – - E TRIENNIO - Classi quarta e quinta – LICEO DELLE SCIENZE SOCIALI FILOSOFIA Lo studio della filosofia si propone di contribuire alla formazione culturale completa degli studenti e alla maturazione della loro autonomia, aperta alla conversazione rispettosa e tollerante con gli altri. COMPETENZE Lo studio della filosofia si propone di contribuire alla formazione culturale completa degli studenti e alla maturazione della loro autonomia, aperta alla conversazione rispettosa e tollerante con gli altri. • padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per gestire l’interazione comunicativa verbale in vari contesti; • sapersi situare in modo la maturo e consapevole in una pluralità di rapporti naturali ed umani; • saper esercitare la riflessione critica sulle diverse forme del sapere e sul loro rapporto con la totalità dell’esperienza umana; • saper problematizzare conoscenze, idee e credenze, mediante il riconoscimento della loro storicità; • saper esercitare il controllo del discorso, attraverso l’uso di strategie argomentative e di procedure logiche. ABILITA’ • riconoscere e utilizzare le categorie essenziali della tradizione filosofica (obiettivo minimo); • compiere, nella lettura del testo, le seguenti operazioni: • definire e comprendere termini e concetti (obiettivo minimo); • enucleare le idee centrali (obiettivo minimo); • ricostruire la strategia argomentativa e rintracciarne gli scopi; 45 45 • • • • • • • • saper valutare la qualità di una argomentazione sulla base della sua coerenza interna; • saper distinguere le tesi argomentate e documentate da quelle solo enunciate; riassumere, in forma sia orale che scritta, le tesi fondamentali; ricondurre le tesi individuate nel testo al pensiero complessivo dell’autore. saper confrontare e contestualizzare le differenti risposte dei filosofi allo stesso problema; saper individuare analogie e differenze tra concetti di diversi campi conoscitivi; esercitare il controllo sul discorso, attraverso l’uso di strategie argomentative e di strategie logiche; pensare per modelli diversi e di individuare alternative possibili; saper utilizzare in modo appropriato la terminologia specifica per la definizione dei concetti filosofici (obiettivo minimo) . CONOSCENZE TERZO ANNO QUARTO ANNO Gli argomenti, almeno due, saranno Saranno sviluppati alcuni tra i seguenti percorsi : affrontati con la trattazione di una scelta di testi ed autori, seguendo orientativamente La rivoluzione scientifica: modelli di razionalità antichi e moderni a confronto questa scansione: • meccanicismo e finalismo • Le origini greche del pensiero occidentale • il problema del metodo: matematica ed • La fondazione del pensiero filosofico esperienza • I naturalisti e il problema del principio di • l’atteggiamento dell’uomo verso la natura tutte le cose • la concezione del lavoro e della tecnica • Distinguere il vero dall’illusorio: la scuola Aspetti etico-politici della modernità: tradizione eleatica • Lo studio della natura e la molteplicità ed innovazione • il rapporto tra teoria e prassi delle cose: Democrito • La sofistica e lo spostamento dell’asse • felicità e dovere come moventi dell’agire della ricerca filosofica dal cosmo all’uomo: • la polis e lo stato moderno nella riflessione dei Protagora e Gorgia filosofi • Socrate; Platone;Aristotele • libertà e potere • Il passaggio dall’età classica all’età 46 QUINTO ANNO Saranno sviluppati, a discrezione del singolo docente, alcuni dei seguenti percorsi : • La seconda rivoluzione scientifica: modelli di razionalità moderni e contemporanei a confronto • determinismo e indeterminismo della natura • verità e ipoteticità della scienza • problemi epistemologici delle scienze economiche e sociali • lavoro e automazione • scienza , tecnica e responsabilità eticopolitiche • neutralità e ideologia nella scienza e nella tecnica • crescita economica e valori etico-politici • innovazione, sviluppo e compatibilità 46 ellenistica • Lo Stoicismo; l’Epicureismo; lo Scetticismo • L’influenza della religione cristiana sul pensiero filosofico occidentale • Dalla Patristica alla Scolastica: Agostino d’Ippona e Tommaso d’Aquino. Questi argomenti saranno affrontati con la trattazione di una scelta di testi ed autori, seguendo orientativamente questa scansione: Umanesimo e Rinascimento Rinascimento e Riforma La controriforma (cenni) La rivoluzione scientifica (Bacone, Galileo) Questi argomenti saranno affrontati con la trattazione di una scelta di testi ed autori, seguendo orientativamente questa scansione: ed astronomica Rinascimento e Riforma (Erasmo da Rotterdam, Lutero, Zwigli, Calvino) La controriforma (cenni) Rinascimento e naturalismo (Telesio,, Bruno, Campanella) La rivoluzione scientifica ed astronomica (da Copernico a Bruno, Bacone, Galileo) Cartesio ;Hobbes; Pascal; Spinoza; Leibniz L’empirismo inglese (Locke, Hume) Vico Caratteri generali dell’Illuminismo Rousseau; Kant; i capisaldi del sistema hegeliano I filosofi sopra elencati aiuteranno a sviluppare almeno due dei seguenti nuclei tematici: la nascita della filosofia in Grecia; la filosofia e la polis (i Sofisti e Socrate);individuo e cosmo nell’età ellenistico romana (epicureismo, stoicismo e scetticismo); filosofia e scienza nel pensiero antico; l’incontro tra la filosofia greca e le religioni bibliche; teologia, filosofia e scienza nel secolo XIV). I filosofi sopra elencati aiuteranno a sviluppare almeno due dei seguenti nuclei tematici: la formazione dell’uomo nel Rinascimento; la rivoluzione scientifica; il pensiero politico tra realismo ed utopia; libertà e potere nel pensiero moderno; l’Illuminismo; Romanticismo e Idealismo; le origini delle scienze sociali; la riflessione filosofica sulla storia. In collaborazione con l’insegnante di scienze sociali sarà sviluppato un modulo sulle Religioni. 47 ambientale • nuove tecnologie biologiche ed etica L. Feuerbach e la riduzione della teologia ad antropologia Marx e il materialismo storico-dialettico A. Schopenhauer; S. Kierkegaard; F. Nietzsche Lineamenti generali del Positivismo, A. Comte Lo Spiritualismo; H. Bergson e l’evoluzione creatrice Il Pragmatismo e J. Dewey S. Freud e la rivoluzione psicoanalitica L’Esistenzialismo, M. Heidegger. I filosofi sopra elencati aiuteranno a sviluppare almeno due dei seguenti nuclei tematici: sviluppi della sociologia nella seconda metà dell’800; la nascita della psicologia scientifica; origini e sviluppi dell’antropologia; la filosofia italiana dell’800; Darwin e l’evoluzionismo; la seconda rivoluzione scientifica; il Pragmatismo; la Psicoanalisi; l’Esistenzialismo; la riscoperta dell’etica nella filosofia contemporanea. 47 INDICAZIONI DIDATTICHE Le scelte metodologiche mutuano la convinzione che l’insegnamento della filosofia nella scuola superiore debba intendersi come educazione alla ricerca e non come trasmissione di un sapere compiuto. Pertanto si affronteranno le tematiche programmate, analizzandole criticamente, cercando di coinvolgere attivamente i ragazzi nel dialogo educativo per accrescere l’interesse, favorire riflessioni, interventi e rielaborazioni personali Si cercherà di stimolare l’apporto e l’intervento degli studenti per sviluppare il senso critico e la capacità argomentativa. Si favorirà la capacità di collaborazione nell’indagine di temi filosofici e l’approfondimento delle tematiche che si renderanno particolarmente significative anche al di fuori di quanto programmato dall’insegnante. Per quanto possibile, gli argomenti saranno affrontati partendo dalla lettura dei testi secondo una scelta calibrata per ampiezza, leggibilità e disponibilità di tempo. VERIFICHE E VALUTAZIONE • Per la verifica i docenti faranno uso, a loro discrezione, dei seguenti strumenti: • la tradizionale interrogazione; • il dialogo e la partecipazione alla discussione organizzata; • i test di comprensione della lettura (risposte scritte a quesiti predisposti dall’insegnante e concernenti letture svolte); • quesiti a risposta aperta; • prove scritte (parafrasi, riassunto e commento di testi letti, composizione di testi sintetici che esprimano capacità argomentative). La valutazione sarà sia formativa (per individuare e quindi recuperare le carenze ) che sommativa (per misurare l’effettiva preparazione raggiunta). Terrà conto delle seguenti griglie di misurazione: griglia di valutazione per prove griglia di valutazione per prove orali: scritte: padronanza dei contenuti conoscenza dei contenuti raccordi pluridisciplinari uso del lessico specifico lessico specifico capacità di fare collegamenti sviluppo delle argomentazioni rielaborazione personale capacità elaborative, logiche critiche. 48 griglia di valutazione finale e risultati delle prove progressione e miglioramento individuale delle abilità disponibilità al dialogo educativo (impegno, interesse, partecipazione) adeguatezza ed efficacia del metodo di studio 48 Il peso da attribuire a ciascuna voce delle griglie è stabilito dai docenti in base alla situazione di ogni singola classe. Alla conoscenza dei contenuti si attribuirà almeno il 50% del punteggio. La valutazione, secondo la normativa vigente, è in decimi. Si cercherà di evitare il ricorso a misurazioni intermedie classificando le prestazioni con i livelli interi. Tuttavia, nel caso in cui la prestazione non sia quantificabile in modo deciso sono ammessi i mezzi punteggi. 49 La scala di misurazione adottata è la seguente: Voto 9-10 8 7 6 5 4 3 Giudizio Ottimo Buono Discreto Sufficiente Insufficiente Gravemente insufficiente Scarso Significato del codice per il profitto Conoscenze e competenze ampie e approfondite Conoscenze approfondite; competenze adeguate Conoscenze e competenze adeguate Conoscenze e competenze essenziali Qualche conoscenza superficiale; nessuna competenza Conoscenze rare e frammentarie; nessuna competenza Nessuna conoscenza; nessuna competenza Da 10 a 8 gli obiettivi si intendono pienamente raggiunti, da 7 a 6 raggiunti e da 5 a 3 non raggiunti. 49 SCIENZE SOCIALI Il percorso di scienze sociali nel triennio ha come asse fondante la tematica storico-antropologica incentrata sulla conoscenza della società complessa e della contemporaneità. La programmazione didattica assume quindi una forma modulare e flessibile, per meglio rispondere alle esigenze di analisi dei nuclei tematici che ogni insegnante all’interno del proprio piano di lavoro sceglierà in riferimento alla specificità della classe. COMPETENZE • • • Saper comprendere dei meccanismi di fondo dell’agire individuale e collettivo; saper comprendere e costruire e criticare argomentazioni e discorsi per dare significato alle proprie esperienze; saper prendere decisioni, progettare e scegliere in modo efficace il proprio futuro. ABILITA’ • • • • • • • • • • Acquisire le capacità critico-rielaborative e teoriche per orientarsi nella contemporaneità e complessità del sociale; sapersi gestire in contesti operativi, valorizzando le differenze e cogliendo il punto di vista dell’altro; conoscere i linguaggi disciplinari specifici; conoscere le metodologie,le problematiche, i modelli della ricerca sociale con particolare riferimento all’asse storico-antropologico; conoscere l’interdipendenza dei diversi approcci ai fenomeni sociali; saper riconoscere e analizzare aspetti della società utilizzando le diverse prospettive disciplinari; saper ricostruire la dimensione storica dei fenomeni sociali e collocarli nei diversi contesti; saper comunicare in modo efficace e appropriato ai diversi contesti; saper interagire e collaborare con istituzioni, persone e gruppi anche di culture diverse; saper affrontare il contrasto e la conflittualità. CONTENUTI 1. 2. 3. 4. La società. La cultura. La comunicazione La mente 5. 6. 7. 8. Popolazione e ambiente L’individuo nella vita sociale. Socializzazione e formazione. Politica economia,giustizia. 50 9. Condizioni di vita. 10.Tempo e trasformazioni di vita. 50 CLASSE TERZA MODULO 1: SOCIETA’ Obiettivi: • padroneggiare la nozione di società in senso tecnico (obiettivo minimo); • saper indicare le principali discipline che studiano la società illustrandone per ciascuna caratteristiche impostazione e problemi della ricerca (obiettivo minimo); • conoscere le principali teorie della società (obiettivo minimo); • essere in grado di entrare nel dibattito sulla natura delle differenze tra società umane; • saper descrivere i vari tipi di società umane esistenti ed esistiti (obiettivo minimo); • essere in grado di riconoscere a grandi linee la storia e la distribuzione geografica delle società umane (obiettivo minimo); • saper individuare le principali caratteristiche delle società umane (obiettivo minimo) • acquisire sensibilità per i fenomeni sociali (obiettivo minimo); • essere in grado di interpretare l’attualità nell’ottica delle scienze sociali; • essere in grado di studiare la storia alla luce delle conoscenze sociali acquisite; • abituarsi a decentrarsi; • sviluppare la capacità di valutare con senso critico. Contenuti UNITA’ 1 La società come oggetto di indagine UNITA’ 2 La trama della vita sociale UNITA’ 3 Società e culture a confronto UNITA’ 4 L’antropologo al lavoro MODULO 2: LA COMUNICAZIONE Obiettivi: Contenuti UNITA’ 1 • saper illustrare a grandi linee la natura della comunicazione (obiettivo minimo); • saper illustrare il funzionamento della comunicazione, sia di quella orale sia di quella mediata da La relazione comunicativa UNITA’ 2 tecnologie (obiettivo minimo); • avere cognizione degli sviluppi storici della comunicazione umana dalla preistoria ad oggi e degli La comunicazione linguistica UNITA’ 3 aspetti geografici (obiettivo minimo); • essere in grado di inquadrare i problemi storico-sociali legati alla comunicazione, con particolare I media e lo sviluppo delle comunicazioni riguardo a quelli linguistici e a quelli derivati dallo sviluppo tecnologico; • essere in grado di comunicare con la sensibilità di chi è consapevole della complessità della UNITA’ 4 I mass media comunicazione; • rapportarsi ai media e ai mass media in particolare con una consapevolezza di tipo globale; 51 51 • • saper ideare ,almeno a livello elementare ,progetti in cui è implicata la comunicazione (obiettivo minimo); essere orientati negli attuali studi sulla comunicazione (obiettivo minimo). UNITA’ 5 Media e globalizzazione MODULO 3: SOCIALIZZAZIONE E FORMAZIONE Obiettivi: Contenuti • essere orientati sugli attuali studi sulla socializzazione: concetti, teorie, UNITA’ 1 La Socializzazione linguaggi, metodi (obiettivo minimo); • essere orientati sulle attuali scienze della formazione: conoscere almeno a livello Le agenzie di socializzazione. essenziale le varie discipline e i loro contributi agli studi della formazione UNITA’ 2 La Formazione: (obiettivo minimo); Le Scienze della Formazione. • riflettere criticamente sul significato della socializzazione; L’apprendimento. • descrivere le principali agenzie di socializzazione (obiettivo minimo); • analizzare a livello generale gli elementi fondamentali del processo di La qualità della formazione. UNITA’ 3 formazione (obiettivo minimo); Scuola e scolarizzazione: • saper inquadrare la scuola in rapporto alla società; Il fenomeno scolastico e la scolarizzazione Scuola e disuguaglianze sociali CLASSE QUARTA Gli obiettivi elencati si riferiscono ad un corso avanzato che prevede ampi approfondimenti. Ci si può comunque limitare al corso base o eventualmente programmare un corso intermedio. Gli obiettivi saranno poi in relazione alla scelta effettuata. MODULO 1: SOCIETA’ Obiettivi: Contenuti • essere orientati negli studi sulla popolazione e la società (obiettivo UNITA’ 1 Lo studio della vita urbana minimo); avere le informazioni e le conoscenze minime per districarsi nell’ UNITA’ 2 La nascita delle città attualità dei problemi demografici e sociali (obiettivo minimo); • avere nozione delle metodologie di indagine per interpretare i dati La popolazione urbana oggi e ieri UNITA’ 3 (obiettivo minimo); • essere in grado di tracciare a grandi linee la storia demografica e dei Temi di etnodemografia La crescita urbana nei paesi in via di sviluppo rapporti con l’ambiente dell’umanità (obiettivo minimo); 52 52 • essere in grado di fare confronti tra popoli e culture diverse (obiettivo minimo); • saper analizzare alcuni casi (obiettivo minimo); • saper ragionare criticamente sulle cause e sulle soluzioni ; • saper padroneggiare i metodi per condurre semplici analisi di situazioni e problemi; • essere in grado di dialogare con competenti del settore; • interpretare le notizie di cronaca su fatti ambientali e di popolazione ,avendo presente l’entroterra complesso in cui vanno collocate; • saper condurre piccole ricerche (obiettivo minimo); • essere in grado di andare oltre il senso comune nelle analisi di fatti di cronaca, documentarsi e analizzare le situazioni più in profondità; • sviluppare la logica sistemica e la logica del possibile. UNITA’ 4 Vivere in città La città fragile UNITA’ 5 Nascita del concetto di tempo libero Storia del tempo libero UNITA’ 6 Il tempo libero oggi Il tempo libero dei giovani italiani UNITA’ 7 Tempo libero e turismo Turismo di massa e industria del tempo libero UNITA’ 8 Tipologie di turismo: consumistico, etico, culturale, responsabile… Comportamento turistico MODULO 2: CULTURA Obiettivi: • avere il quadro delle produzioni culturali umane (obiettivo minimo); • essere in grado di illustrare il significato delle diverse produzioni culturali umane (obiettivo minimo); saper collegare le varie forme assunte dall’arte e dalla religione con la vita sociale e la società (obiettivo minimo); • dimostrare di conoscere la situazione attuale della religione e dell’arte; • dimostrare di aver chiaro l’approccio delle scienze sociali alle produzioni culturali; • saper esporre il cammino della scienza occidentale in chiave storico-sociale e filosofica; • avere chiaro lo stato attuale dell’ impresa scientifica; • saper esporre il dibattito sul concetto di ideologia; • essere in grado di definire le ideologie in modo critico; • saper illustrare ,a grandi linee, le grandi ideologie totali del Novecento; • essere sensibilizzati al valore e alla varietà delle esperienze religiose e artistiche (obiettivo minimo); 53 Contenuti: UNITA’ 1 La religione e il bisogno del sacro La religiosità nel mondo contemporaneo UNITA’ 2 Aspetti comuni alle religioni più diffuse Classificazione delle religioni UNITA’ 3 Scienza, magia e religione nella società odierna UNITA’ 4 Il pluralismo religioso Rapporto tra religione e politica in relazione al governo dello Stato Il fondamentalismo religioso UNITA’ 5 Il matrimonio e la relazione di parentela nelle 53 • essere in grado di progettare e svolgere semplici ricerche storiche sulla scienza e sulle ideologie; • sviluppare l’autoconsapevolezza critica. diverse culture UNITA’ 6 Le età della vita nelle diverse culture Modelli e interpretazioni delle età della vita. 54 MODULO 3 : COMUNICAZIONE Obiettivi : • essere orientati negli attuali studi sul versante individuale della vita sociale (obiettivo minimo) • essere in grado di illustrare come l’individuo entra in rapporto con gli altri (obiettivo minimo) • conoscere i principali costrutti teorici e metodi (obiettivo minimo) • saper illustrare la funzione della comunicazione nella vita sociale (obiettivo minimo) • essere in grado di mettere in evidenza alcuni risvolti applicativi delle nozioni apprese • essere in grado di chiarire i nessi tra trama della vita sociale e processi e strutture macrosociali • essere sensibili ai problemi che si incontrano nella conoscenza della realtà sociale (obiettivo minimo) • padroneggiare i metodi per condurre semplici indagini • saper gestire consapevolmente interazioni, relazioni, attività di gruppo • mostrare la sensibilità necessaria per interpretare adeguatamente fatti di cronaca e avvenimenti storico-sociali Contenuti: UNITA’ 1 I linguaggi giovanili Analisi del fumetto UNITA’ 2 Strumenti di comunicazione: il telefonino Comunicare con il telefonino: messaggi e videomessaggi UNITA’ 3 La comunicazione culturale oggi L’industria culturale nella società di massa UNITA’ 4 Rappresentazioni sociali nell’epoca della comunicazione. Le rappresentazioni sociali: analisi dell’amore e della malattia. MODULO 4 : EDUCAZIONE Obiettivi: Contenuti: UNITA’ 1 • essere orientati sulle attuali scienze della formazione: • conoscere a grandi linee le varie discipline e i loro contributi agli studi della formazione (obiettivo L’esigenza di apprendere Long life learning minimo); UNITA’ 2 • riflettere criticamente sul significato dell’educazione; Apprendere nelle varie età della • descrivere le principali agenzie di socializzazione (obiettivo minimo); vita • analizzare ad un primo livello il processo di formazione(obiettivo minimo); Imparare quando si è anziani • saper inquadrare il ruolo dell’educazione in rapporto alla società; 54 • essere in grado di contribuire a impostare un progetto di formazione; essere in grado di analizzare sulla base di documenti e informazioni il sistema scolastico di un paese. CLASSE QUINTA 55 Il corso di Scienze Sociali per la classe 5° sarà scandito in 4 moduli generali che ogni insegnante individualizzerà nella sua programmazione annuale in base agli interessi e motivazioni della classe individuando il percorso migliore in termini di obiettivi, contenuti, metodi, scansioni temporali, strumenti.. MODULO 1 : POLITICA, ECONOMIA, GIUSTIZIA Obiettivi: Contenuti: • sapersi orientare sugli studi di politica,economia,giustizia (obiettivo La politica, studi e teorie: minimo); • saper padroneggiare seppur a livello elementare i concetti fondamentali della Lo Stato. Regimi democratici e non democratici. politica,dell’economia,della giustizia (obiettivo minimo); • avere le conoscenze necessarie per discutere su questioni fondamentali Economia e lavoro: la modernizzazione del lavoro. (obiettivo minimo); • avere le conoscenze minime per inquadrare e analizzare nell’ottica delle I conflitti del lavoro La disoccupazione scienze sociali la comunicazione politica (obiettivo minimo); • essere in grado di tracciare a grandi linee l’evoluzione delle idee nella Mercati secondari del lavoro ed economia informale Il Welfare State. psicologia del lavoro; • saper leggere alla luce dei concetti, dei modelli e delle teorie delle scienze Temi di antropologia,sociologia,psicologia giuridica: L’ordine nelle società senza Stato sociali, fatti storici e di attualità; L’efficacia del Diritto • essere in grado di analizzare seppur ad un primo livello i discorsi dei politici; Le decisioni giudiziarie • saper riconoscere la valenza di comunicazione politica di eventi resi noti dai La comunicazione politica: media; I discorsi politici • saper impostare semplici ricerche sulla comunicazione politica e sugli effetti L’influenza dei media sulle convinzioni politiche della dei media in politica. gente 55 MODULO 2: LE FORME DELLA VITA ECONOMICA Obiettivi: Contenuti: forme della vita • sapere quali discipline si occupano dei temi in questione in quale ottica con quali concetti e presupposti Le economica teorici (obiettivo minimo); • disporre delle nozioni tecniche minime per ragionare sui temi in questione alla maniera delle scienze Antropologia economica ed economia umane (obiettivo minimo); Caccia e raccolta • essere in grado di rispondere agli interrogativi correnti in modo non ingenuo; Agricoltura • saper leggere alla luce dei concetti,dei modelli e delle teorie delle scienze sociali fatti storici e di attualità; Allevamento • avere conoscenze riguardo a: Industria sistemi economici; Figure e momenti dell’ produzione scambio e consumo; antropologia economica il dono ; strategie di sopravvivenza; dottrine economiche nella storia . MODULO 3: EDUCAZIONE: LE NUOVE FORME Obiettivi: Contenuti: • essere orientati nel campo di studi dell’ educazione umana e sullo sviluppo individuale (obiettivo minimo). L’ educazione extra • avere nozione delle metodologie di indagine per interpretare i dati (obiettivo minimo). scolastica • essere in grado di descrivere e spiegare a grandi linee L’ educazione degli ciò che sappiamo dell’origine delle principali teorie educative (obiettivo minimo); adulti gli approcci e le teorie principali nello studio dello sviluppo psicologico dell’individuo (obiettivo minimo); a grandi linee, come il rapporto dell’individuo con gli ambienti in cui vive influisce sulla sua educazione L’ educazione tra formazione e (obiettivo minimo); terapia • saper analizzare l’ambiente di sviluppo familiare (obiettivo minimo); • conoscere nelle linee essenziali : le forme dell’ educazione degli adulti (obiettivo minimo ); il ruolo dell’ educazione contro il disagio (obiettivo minimo ); la malattia mentale (obiettivo minimo ); la devianza (obiettivo minimo ); la tossicodipendenza (obiettivo minimo ); 56 56 le nuove terapie educative ( obiettivo minimo ); il teatro come forma terapeutica; • padroneggiare i metodi quel tanto che occorre per condurre,seppure a un livello preliminare,analisi di situazioni e problemi. • padroneggiare i metodi quel tanto che occorre per condurre e progettare piccole esperienze di ricerca. MODULO 4: L’EDUCAZIONE NELLA SOCIETA’ MULTICULTURALE Obiettivi: Contenuti: conoscere nelle linee essenziali : Le società multiculturali : aspetti e problemi • gli aspetti e i problemi delle società multiculturali (obiettivo minimo); Modelli e pratiche dell’ • il valore della diversità nella società’ odierna(obiettivo minimo); educazione interculturale essere consapevoli : • dell’ esigenza di una nuova cultura pedagogica e conoscerla nei suoi aspetti fondamentali; • padroneggiare il lessico della pedagogia interculturale conoscere le buone pratiche di educazione interculturale • padroneggiare i metodi quel tanto che occorre per condurre e progettare piccole esperienze di ricerca in merito alle esperienze di integrazione . METODOLOGIE E STRUMENTI Il processo didattico formativo verrà perseguito attraverso un approccio metodologico modulare per favorire la motivazione all’apprendimento della classe, in coerenza con il livello ed il tipo di interesse presente negli alunni. Ogni insegnante all’interno della sua programmazione e sulla base della microcultura della classe sceglierà i metodi e gli strumenti più adatti a perseguire gli obiettivi. All’inizio di ogni modulo gli alunni saranno informati sui contenuti ,sui metodi e sugli obiettivi da raggiungere. Indicativamente le tematiche verranno affrontate attraverso la lezione dialogica, il lavoro di gruppo, la discussione organizzata. Importanza rilevante verrà data alla lettura di brani di testi specifici analizzandone criticamente le problematiche. Gli alunni saranno coinvolti attraverso la lettura di quotidiani e riviste a intervenire nella discussione stimolando le loro riflessioni e le loro argomentazioni, sviluppando la capacità di progettare possibili soluzioni ai problemi affrontati. Si utilizzeranno gli strumenti multimediali e audiovisivi, inoltre la partecipazione ad uscite didattiche e l’adesione alle offerte culturali provenienti dal territorio assumeranno un ulteriore valenza educativa. 57 57 VERIFICA E VALUTAZIONE Ogni insegnante potrà a sua discrezione utilizzare i seguenti strumenti di verifica: le interrogazioni tradizionali, il dialogo e la partecipazione attiva alle discussioni organizzate, prove scritte nella tipologia di componimenti, commenti, riassunti, prove strutturate e semistrutturate. La valutazione sarà sia formativa (per individuare e quindi recuperare le carenze ) che sommativa (per misurare l’effettiva preparazione raggiunta) Terrà conto delle seguenti griglie di misurazione: griglia di valutazione per prove griglia di valutazione per prove orali: scritte: padronanza dei contenuti conoscenza dei contenuti raccordi pluridisciplinari uso del lessico specifico lessico specifico capacità di fare collegamenti sviluppo delle argomentazioni rielaborazione personale capacità elaborative, logiche e critiche. griglia di valutazione finale risultati delle prove progressione e miglioramento individuale delle abilità disponibilità al dialogo educativo (impegno, interesse, partecipazione) adeguatezza ed efficacia del metodo di studio Il peso da attribuire a ciascuna voce delle griglie è stabilito dai docenti in base alla situazione di ogni singola classe. Alla conoscenza dei contenuti si attribuirà almeno il 50% del punteggio. La valutazione, secondo la normativa vigente, è in decimi. Si cercherà di evitare il ricorso a misurazioni intermedie classificando le prestazioni con i livelli interi. Tuttavia, nel caso in cui la prestazione non sia quantificabile in modo deciso sono ammessi i mezzi punteggi. La scala di misurazione adottata è la seguente: Voto 9-10 8 7 6 5 4 3 Giudizio Ottimo Buono Discreto Sufficiente Insufficiente Gravemente insufficiente Scarso Significato del codice per il profitto Conoscenze e competenze ampie e approfondite Conoscenze approfondite; competenze adeguate Conoscenze e competenze adeguate Conoscenze e competenze essenziali Qualche conoscenza superficiale; nessuna competenza Conoscenze rare e frammentarie; nessuna competenza Nessuna conoscenza; nessuna competenza Da 10 a 8 gli obiettivi si intendono pienamente raggiunti, da 7 a 6 raggiunti e da 5 a 3 non raggiunti. 58 58 Lo stage formativo nel curricolo di scienze sociali Caratteristiche dello stage formativo 59 Progettazione integrata di più discipline Modifica dell’organizzazione didattica Rapporto con l’esterno Stimolo all’applicazione dei saperi disciplinari Il senso acquisizione di strumenti di osservazione e di metodo che solo un incontro diretto con i fenomeni sociali consente. Acquisizione di strumenti idonei per una lettura consapevole e critica nella conoscenza del mondo contemporaneo. Oggetto di studio La società contemporanea complessa Lo stage diventa l’occasione principale di una riflessione sulla realtà e sul lavoro. Il senso formativo Lo stage favorisce processi di autonomia nei confronti dell’insegnante e della scuola, sviluppa atteggiamenti responsabili. L’integrazione studio-lavoro mette in campo risorse che attengono alla sfera cognitiva ed affettiva. Possiamo inoltre parlare di “ORIENTAMENTO” in quanto la scuola costruisce così più occasioni per gli allievi di mettersi alla prova, di confrontarsi con realtà vicine e lontane con ambienti diversi; solo così un soggetto in formazione sarà messo in grado di conoscere e sperimentare le proprie attitudini e quindi di SCEGLIERE. È necessario progettare uno stage organico al curricolo, cioè un’esperienza che porti a sintesi le operazioni costruite sui saperi a cui aggiunga la dimensione pratico-operativa e metta in gioco le conoscenze in settori della realtà sociale. E’ necessario che la scelta cada quindi su temi ritenuti fondamentali per le scienze sociali 59 Questi i possibili temi/percorsi sulla base delle indicazioni dei nuclei fondanti del documento nazionale su cui progettare stage relativi alle emergenze presenti nel territorio - Le trasformazioni nel modello produttivo occidentale e nel lavoro - Le emergenze nell’ambiente in seguito all’intervento umano - La trasformazione dei bisogni e le nuove modalità di risposta. Il nuovo Welfare - Le nuove forme di comunicazione e la tecnica - Le nuove marginalità e cittadinanza - Il territorio, la sua cultura e la sua specificità - La globalizzazione: i caratteri generali, il localismo, l’economia, la cultura - Il potere, la politica e l’individuo. Per chi ? Tutti gli studenti della classe 60 Con chi ? Tutti i componenti del consiglio di classe Il Dirigente Scolastico La segreteria Le istituzioni presenti nel territorio Le associazioni presenti nel territorio Il Consiglio di classe è l’organo responsabile della progettazione, gestione, controllo e valutazione del progetto Il docente di scienze sociali può svolgere un ruolo propositivo, aggregativo e facilitante la tessitura del percorso Il consiglio di classe può individuare più docenti TUTOR Al Dirigente Scolastico Spetta il compito sia di facilitare che di accompagnare i progetti che si realizzano in Istituto. I finanziamenti possono pervenire oltre che dall’Istituto, dalle Associazioni professionali, dai cooperazione, dai comuni ecc…. Le famiglie sindacati, dal mondo della E’ fondamentale il coinvolgimento delle famiglie! Sarebbero auspicabili almeno due incontri inizio progettazione verifica risultati fine anno 60 Lo specifico metodologico L’OSSERVAZIONE PARTECIPANTE A differenza delle scienze naturali le scienze sociali si occupano infatti di rapporti inter-umani, i cambiamenti che osserviamo non possono esserci estranei, qualsiasi aspetto della realtà sociale “osserviamo” andiamo a scandagliare sulle nostre modificazioni comportamentali ma, soprattutto, parliamo di ciò che sta succedendo ai nostri allievi che stanno dentro a questo processo. L’osservazione partecipante E’ lo strumento di ricerca privilegiato delle scienze sociali che sono scienze in situazione contestuali e nel contempo è anche l’elemento base dello stage perché svolge almeno le seguenti funzioni: a) b) c) d) approfondisce alcuni aspetti della società contemporanea avvia, anche per brevi percorsi al senso della ricerca dà l’idea del senso proprio delle scienze sociali sollecita un processo di consapevolezza da parte dei ragazzi perché ciò che stanno osservando è la loro realtà Come organizzare lo stage? Nel triennio N.B. 1) Stage di full immersion in situazioni considerate interessanti per i nuclei 2) Protocolli di osservazione e di approccio metodologico La gradualità formativa è parallela a quella teorica e scientifica IV° anno si possono progettare stage di osservazione-intervento V° anno lo stage si arricchisce di un apparato teorico più corposo e articolato Nella scelta è importante sempre collocare lo stage in una realtà di significato. Nel triennio 1) 2) 3) Quali “luoghi” del territorio privilegiare? Per esempio: Servizi sociali nelle istituzioni pubbliche, private, no profit Associazioni di volontariato Enti di produzione e di distribuzione di beni (industria, attività commerciali) 61 fondamentali dell’indirizzo 61 4) 5) 6) 7) N.B. Organizzazioni di rappresentanza (sindacati, partiti ……..) Istituzioni educative, mediazione culturali Agenzie di servizi pubblici (es. tutela dell’ambiente) Organizzazioni dello sport, tempo libero, beni culturali, ecc… Lo stage può essere svolto anche in forma residenziale con stage residenziali in ITALIA o all’ESTERO per accentuare l’aspetto del confronto e della comprensione dei modelli culturali che sottendono le diverse risposte ai bisogni Le convenzioni: Valutazioni e certificazione: ∫ - Si tratterà di rivedere, ampliare, modificare quelle ∫ utilizzate per gli STAGES di cui già si ha esperienza Forlimpopoli, 15 settembre 2011 62 62