LICEO DELLE SCIENZE UMANE
“Valfredo Carducci”
FORLIMPOPOLI
1
DIPARTIMENTO DI
FILOSOFIA
PEDAGOGIA
PSICOLOGIA
SOCIOLOGIA
SCIENZE SOCIALI
SCIENZE UMANE
PROGRAMMAZIONE DIDATTICA ANNUALE
a. s. 2011/2012
A cura dei docenti:
BAZZOCCHI M. DESIREE
CARLONI ALESSANDRA
RUBERTINI SILVIA
1
PREMESSA
In sede di progettazione dei percorsi didattici per il corrente anno le docenti hanno dovuto considerare la condizione di transitorietà che
caratterizza questo periodo della vita della Scuola Secondaria di Secondo Grado a causa degli interventi di Riforma dei Licei e dell’Obbligo di
Istruzione elevato a dieci anni. È stato, perciò, necessario riconsiderare l’intero impianto della programmazione del corrente anno scolastico
che, a solo scopo esplicativo, si può così schematizzare.
PRIMO
BIENNIO
Classe prima
Classe seconda
SECONDO
BIENNIO
Classe terza
TRIENNIO
Classi quarta e
quinta
La programmazione tiene conto di
• competenze/abilità/contenuti previsti dalle disposizioni sull’ Obbligo di Istruzione e finalizzate
anche alla certificazione delle competenze;
• medesime competenze/abilità/contenuti di cui sopra declinati in relazione alle Indicazioni
nazionali degli obiettivi specifici di apprendimento previsti dalla Riforma per i Licei;
• indirizzo previsto dalla Riforma: 1) Liceo Scienze Umane
2) Liceo Scienze Umane opzione Economico Sociale.
La programmazione tiene conto di
• organizzazione oraria prevista dalla Riforma;
• competenze/abilità/contenuti di cui sopra riferiti ai programmi pre-Riforma;
• indirizzo pre-Riforma articolato in 1) Liceo Socio-Psico-Pedagogico
2) Liceo delle Scienze Sociali;
La programmazione della classe, dovendo soddisfare criteri diversi, è stata progettata il più possibile
in continuità con quella della seconda.
La programmazione fa riferimento ai Programmi Brocca in vigore fino alla completa attuazione della
Riforma della Scuola Superiore di Secondo Grado:
1) Liceo Socio-Psico-Pedagogico
2) Liceo delle Scienze Sociali
Tale articolazione, oltre a permettere la predisposizione di un curricolo più adeguato alla realtà delle varie classi, consente agli insegnanti
l’identificazione di abilità e conoscenze comuni da tradurre, per quanto riguarda il biennio, in una certificazione delle competenze più
consapevole e ponderata.
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2
INDICE
PREMESSA
Indice
PRIMO BIENNIO
IL NUOVO LICEO DELLE SCIENZE
UMANE
Il Liceo delle scienze umane
Linee generali e competenze
Primo Biennio
Programmazione per competenze
- asse disciplinare STORICO-SOCIALE
Strumenti e metodi
Il Liceo delle scienze umane- opzione
economico Sociale
Linee generali e competenze
Primo Biennio
Programmazione per competenze
- asse disciplinare STORICO-SOCIALE
Strumenti e metodi
Verifiche e valutazione
L’OBBLIGO DI ISTRUZIONE E LA
CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE
Modello di certificato dei saperi e delle
competenze
3
Pag. 2
Pag. 3
SECONDO BIENNIO E TRIENNIO
pag. 4
LICEO SOCIO-PSICO-PEDAGOGICO
pag. 21
Filosofia
pag. 5
pag. 5
pag. 8
pag. 9
pag. 10
pag. 11
Psicologia
pag. 25
Pedagogia
pag. 33
Sociologia
pag. 37
Metodologia della ricerca
pag. 41
LICEO DELLE SCIENZE SOCIALI
pag. 13
pag. 14
Filosofia
pag. 15
Scienze sociali
LO STAGE FORMATIVO
SCIENZE SOCIALI
pag. 17
pag. 19
3
pag. 45
pag. 50
NELLE
pag. 59
IL NUOVO LICEO DELLE SCIENZE UMANE
In base a quanto prescritto dal Profilo e dalle Indicazioni Nazionali riguardanti i Licei configuratesi con la Riforma scolastica, il percorso del
Liceo delle Scienze Umane è indirizzato allo studio delle teorie esplicative dei fenomeni collegati alla costruzione dell’identità personale e
delle relazioni umane e sociali. Guida lo studente ad approfondire e sviluppare le conoscenze e le abilità e a maturare le competenze
necessarie per cogliere la complessità e la specificità dei processi formativi. Assicura la padronanza dei linguaggi, delle metodologie e delle
tecniche di indagine nel campo delle scienze umane.
Gli studenti al termine del percorso di studi, oltre a raggiungere risultati di apprendimenti comuni, dovranno:
• aver acquisito le conoscenze dei principali campi d’indagine delle scienze umane mediante apporti specifici e interdisciplinari della
cultura pedagogica, psicologica e socio-antropologica;
• aver raggiunto, attraverso la lettura e lo studio diretto di opere e di autori significativi del passato e contemporanei, la conoscenza delle
principali tipologie educative, relazionali e sociali proprie della cultura occidentale e il ruolo da esse svolto nella costruzione della
civiltà europea;
• saper identificare i modelli teorici e politici di convivenza, le loro ragioni storiche, filosofiche e sociali e i rapporti che ne scaturiscono
sul piano etico-civile e pedagogico-educativo;
• saper confrontare teorie e strumenti necessari per comprendere la varietà della realtà sociale, con particolare attenzione ai fenomeni
educativi e ai processi formativi, ai luoghi e alle pratiche dell’educazione formale e non formale, ai servizi alla persona, al mondo del
lavoro, ai fenomeni interculturali;
• possedere gli strumenti necessari per utilizzare in maniera consapevole e critica le principali metodologie relazionali e comunicative,
comprese quelle della media education.
Liceo delle Scienze Umane
Presso il “V. Carducci” sono previsti due
corsi di studio
Liceo delle Scienze Umane opzione Economico Sociale
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4
SCIENZE UMANE
LINEE GENERALI E COMPETENZE
Al termine del percorso liceale lo studente si orienta con linguaggi propri delle scienze umane nelle molteplici dimensioni attraverso cui
l’uomo si costituisce in quanto persona e come soggetto di reciprocità e di relazioni: l’esperienza di sé e dell’altro, le relazioni interpersonali,
educative, le forme di vita sociale e di cura per il bene comune, le forme istituzionali in ambito socio-educativo, le relazioni con il mondo
delle idealità e dei valori. L’insegnamento pluridisciplinare delle scienze umane intende mettere lo studente in grado di:
• padroneggiare le principali tipologie educative, relazionali e sociali proprie della cultura occidentale e il ruolo da esse svolto nella
costruzione della civiltà europea;
• acquisire le competenze necessarie per comprendere le dinamiche proprie della realtà sociale, con particolare attenzione ai fenomeni
educativi e ai processi formativi formali e non, ai servizi alla persona, al mondo del lavoro, ai fenomeni interculturali e ai contesti della
convivenza e della costruzione della cittadinanza;
• sviluppare una adeguata consapevolezza culturale rispetto alle dinamiche degli affetti.
PRIMO BIENNIO
Le Indicazioni Nazionali stabiliscono che nel primo biennio del corso si incomincino a studiare le seguenti discipline: pedagogia e psicologia.
Il Dipartimento delle scienze umane di questo Istituto, riconoscendo la complessità dello studio della pedagogia anche a motivo del suo forte
legame con la filosofia a partire in particolare dalla paideia greco-ellenistica, nel pieno rispetto di quanto previsto per il primo biennio, ha
deciso di articolare gli insegnamenti secondo la seguente scansione: nel primo anno saranno affrontate soprattutto le questioni di carattere
psicologico prescritte dalla normativa, mentre l’insegnamento della pedagogia sarà affrontato prevalentemente nel secondo anno.
Non si vuole tacere il fatto che, al momento in cui si sono dovute decidere le adozioni dei libri di testo, non erano ancora disponibili versioni
adattate alle Indicazioni Nazionali per la disciplina denominata Scienze Umane nei nuovi Licei. Le difficoltà conseguenti a tale fatto sono
evidenti.
5
5
Psicologia
In base alle Indicazioni Nazionali, lo studente dovrà:
• comprendere la specificità della psicologia come disciplina scientifica;
• conoscere gli aspetti principali del funzionamento mentale, sia nelle sue caratteristiche di base, sia nelle sue dimensioni evolutive e
sociali;
• cogliere la differenza tra psicologia scientifica e quella del senso comune, sottolineando le esigenze di verificabilità empirica e di
sistematicità teorica cui la prima cerca di adeguarsi.
Dovranno essere presi in esame:
• i diversi aspetti della relazione educativa dal punto di vista teorico con gli aspetti correlati (comunicazione verbale, non verbale, ruoli e
funzioni di insegnanti e allievi, emozioni e sentimenti e relazione educativa, immagini reciproche, contesti educativi e relazione
insegnante-allievo);
• concetti e teorie relative all’apprendimento;
• il metodo di studio, sia dal punto di vista teorico che dal punto di vista dell’esperienza dello studente.
Pedagogia
In base alle Indicazioni Nazionali, lo studente dovrà:
• comprendere, in correlazione con lo studio della storia, lo stretto rapporto tra l’evoluzione delle forme storiche della civiltà e i modelli
educativi, familiari, scolastici e sociali, messi in atto tra l’età antica e il Medioevo.
Scopo dell’insegnamento deve essere quello di rappresentare i luoghi e le relazioni attraverso cui nelle età antiche si è compiuto l’evento
educativo. In particolare si dovranno affrontare i seguenti contenuti:
• il sorgere delle civiltà della scrittura e l’educazione nelle società del mondo antico;
• la paideia greco-ellenistica contestualizzata nella vita sociale politica e militare del tempo;
• l’humanitas romana, il ruolo educativo della famiglia, le scuole a Roma, la formazione dell’oratore;
• l’educazione cristiana dei primi secoli;
• l’educazione e la vita monastica;
• l’educazione aristocratica e cavalleresca.
La presentazione delle tematiche sarà svolta anche attraverso l’analisi di documenti, testimonianze e opere relative a ciascun periodo.
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OBIETTIVI MINIMI
Psicologia:
• descrivere per sommi capi l’attività cognitiva in termini di costruzione e di rielaborazione attiva da parte del soggetto conoscente;
• descrivere, anche solo embrionalmente, l’interdipendenza e la interrelazione sistemica dei fattori biologici e culturali in alcune aree
esemplari;
• descrivere, anche in modo soltanto elementare l’interdipendenza che sussiste tra la costruzione dell’identità individuale e i processi
sociali e/o di gruppo.
Pedagogia:
• saper cogliere gli aspetti essenziali che attengono all’educazione come processo di crescita umana nell’integrazione individuo-società;
• saper riconoscere i principali ostacoli che si frappongono alla realizzazione di processi integrati di crescita umana;
• saper rappresentare in maniera sommaria i luoghi e le relazioni attraverso cui nelle età antiche si è compiuto l’evento educativo.
OBIETTIVI SUPERIORI AL MINIMO
Psicologia:
• descrivere dettagliatamente l’attività cognitiva in termini di costruzione e di rielaborazione attiva da parte del soggetto conoscente;
• conoscere l’interdipendenza e l’interrelazione sistemica dei fattori biologici e culturali in alcune aree esemplari;
• saper analizzare l’interdipendenza che sussiste tra la costruzione dell’identità individuale e i processi sociali e/o di gruppo;
• saper individuare alcuni caratteri essenziali della vita sociale a livello micro e macro-sociologico.
Pedagogia:
• saper leggere ed interpretare gli ostacoli che si frappongono alla realizzazione di processi integrati di crescita umana;
• acquisire metodi critici nell’analisi delle fonti storiche dell’educazione e della formazione;
• saper riconoscere l’educazione come radicale condizione modificativa dell’esperienza umana civilizzatrice;
• saper contestualizzare i fenomeni educativi nella loro complessità storica, sociale, istituzionale e culturale;
• saper rappresentare i luoghi e le relazioni attraverso cui nelle età antiche si è compiuto l’evento educativo;
• saper utilizzare in modo appropriato i linguaggi delle scienze dell’educazione.
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7
PROGRAMMAZIONE PER COMPETENZE
Competenze per Assi culturali
Asse culturale STORICO SOCIALE
PROGRAMMAZIONE BIENNALE DI SCIENZE UMANE
Classi prime e seconde
Abilità
1- Comprendere il cambiamento e la diversità dei
tempi storico-sociali in una dimensione diacronica
attraverso il confronto tra epoche e in una
dimensione sincronica attraverso il confronto fra
aree geografiche e socio-culturali.
Riconoscere le dimensioni del tempo e dello spazio
attraverso l’osservazione di fattori socio-culturali.
Collocare storicamente la nascita delle scienze umane
all’interno di un contesto spazio-temporale.
Identificare gli elementi psico-sociali maggiormente
significativi per confrontare culture diverse.
Comprendere il cambiamento in relazione agli usi, alle
abitudini, al vivere quotidiano nel confronto con la
propria esperienza personale.
Agire in modo autonomo e responsabile attraverso la
partecipazione e la collaborazione.
Imparare ad imparare.
Leggere, anche in modalità multimediale, le differenti
fonti documentarie ricavandone informazioni su eventi
storico-sociali di differenti epoche e differenti aree
geografiche.
Competenze per Assi culturali
2- Collocare l’esperienza personale in un sistema
di regole fondato sul reciproco riconoscimento dei
diritti umani a tutela della persona, della collettività
e dell’ambiente.
Abilità
Identificare i diversi modelli istituzionali e di
organizzazione sociale e le principali relazioni
tra persona-famiglia-società-Stato.
8
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Conoscenze
Rapporto tra l’evoluzione delle
forme storiche della civiltà e i
modelli
educativi,
familiari,
scolastici e sociali messi in atto tra
l’età antica e il Medioevo.
L’uso di fonti documentarie nelle
scienze umane.
Conoscenze
Principali problematiche relative
all’integrazione e alla tutela dei diritti umani
e alla promozione delle pari opportunità.
Competenze per Assi culturali
3- Costruire il sé e le corrette e
significative relazioni con gli altri.
Abilità
Conoscenze
Adottare nella vita quotidiana
comportamenti responsabili e consapevoli
per rispetto delle proprie e altrui
peculiarità.
Strumenti
Principali elementi del funzionamento della mente sia nelle sue
caratteristiche di base, sia nelle sue dimensioni evolutive e
sociali.
Diversi aspetti della relazione educativa dal punto di vista
teorico con gli aspetti correlati (comunicazione verbale, non
verbale, ruoli e funzioni di insegnanti e allievi, emozioni e
sentimenti e relazione educativa, immagini reciproche, contesti
educativi e relazione insegnante-allievo).
Metodi
Libro di testo
Laboratorio di informatica
Film e documentari
Riviste e periodici
Materiali iconografici
Viene privilegiata una metodologia attiva che coinvolge i ragazzi e
li rende partecipi del loro processo di apprendimento. Quando
possibile, i temi trattati vengono esemplificati attraverso la
riproposizione di esperienze classiche o significative, semplici
ricerche condotte dagli studenti, esercitazioni individuali o in
piccolo gruppo con la supervisione del docente.
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opzione ECONOMICO-SOCIALE
LINEE GENERALI E COMPETENZE
Presso il Liceo “V. Carducci” oltre al corso liceale di Scienze Umane è prevista anche l’opzione Economico-Sociale.
Peculiarità di questo percorso è lo sviluppo di competenze particolarmente avanzate negli studi afferenti alle scienze giuridiche, economiche e
sociali utili ad orientarsi nella realtà con i linguaggi propri della cultura nelle molteplici dimensioni attraverso le quali l’uomo si costituisce in
quanto persona e come soggetto di reciprocità e di relazioni: l’esperienza di sé e dell’altro, le relazioni interpersonali, le forme di vita sociale e
di cura per il bene comune, le relazione con il mondo delle idealità e dei valori. Particolare attenzione dovrà essere riservata all’economia, alle
sue forme e alla sua evoluzione storica, nonché ai diversi modi della sua organizzazione giuridica e politica.
L’insegnamento pluridisciplinare delle Scienze Umane, da prevedere in stretto contatto con la filosofia, la storia, la letteratura e la cultura
religiosa, dovrà condurre lo studente a:
• conoscere i significati, i metodi e le categorie interpretative messe a disposizione delle scienze economiche, giuridiche e sociologiche;
• comprendere i caratteri dell’economia come scienza delle scelte responsabili sulle risorse di cui l’uomo dispone (fisiche, temporali,
territoriali, finanziarie) e del diritto come scienza delle regole di natura giuridica che disciplinano la convivenza sociale;
• individuare le categorie antropologiche e sociali utili per la comprensione e classificazione dei fenomeni culturali;
sviluppare la capacità di misurare, con l’ausilio di adeguati strumenti matematici, statistici e informatici, i fenomeni economici e sociali
indispensabili alla verifica empirica dei principi teorici;
• utilizzare le prospettive filosofiche, storico-geografiche e scientifiche nello studio delle interdipendenze tra i fenomeni internazionali,
nazionali, locali e personali;
• identificare il legame esistente fra i fenomeni culturali, economici e sociali e le istituzioni politiche sia in relazione alla dimensione
nazionale ed europea sia a quella globale;
• acquisire in una seconda lingua moderna strutture, modalità e competenze comunicative corrispondenti almeno al Livello B1 del Quadro
Comune Europeo di Riferimento.
10
10
PRIMO BIENNIO
Le Indicazioni Nazionali prevedono che nel primo biennio vengano affrontati temi di Antropologia e Psicologia.
Antropologia
Al termine del biennio lo studente dovrà acquisire:
• le nozioni fondamentali relative al significato che la cultura riveste per l'uomo;
• comprendere le diversità culturali e le ragioni che le hanno determinate anche in collegamento con il loro disporsi nello spazio
geografico.
In particolare si dovranno affrontare i seguenti temi:
• il significato della parola "cultura", l'uomo come "animale culturale", la specificità di ogni cultura come una sorta di "totalità aperta",
capace di modificarsi, imparare e crescere dal contatto con la diversità;
• le cosiddette culture primitive, il loro carattere prevalentemente magico-sacrale, e il passaggio alle cosiddette culture evolute, alla
crescente differenziazione socio-culturale;
• le grandi culture-religioni mondiali e la particolare razionalizzazione del mondo che ciascuna di esse produce, cercando soprattutto di
comprendere perché alcune culture sviluppino particolari abilità piuttosto che altre.
Nel corso del biennio si dovrà leggere almeno un’ opera di uno o più autori "classici" anche in forma antologizzata.
Psicologia
Lo studente dovrà acquisire:
• consapevolezza della specificità della psicologia come disciplina scientifica distinta dalle scienze di area biologica;
• dovrà pervenire alla conoscenza delle principali funzioni di base della mente (percezione, memoria, apprendimento, linguaggio) e delle
sue dimensioni evolutive e sociali.
In particolare si dovrà prestare attenzione alle principali tematiche della psicologia sociale e delle organizzazioni:
• stereotipi, pregiudizi, processi di influenza sociale, processi persuasivi, socializzazione, cooperazione e conflitto;
• aspetti strutturali e processuali dei gruppi e delle organizzazioni.
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OBIETTIVI MINIMI
Psicologia e Antropologia
Al termine del biennio lo studente deve dimostrare di essere in grado di:
• acquisire l’idea di uomo come totalità bio-psico-sociale;
• inquadrare semplici problemi delle scienze umane secondo un approccio generale;
• utilizzare in modo appropriato la terminologia specifica per la definizione dei concetti;
• acquisire competenze atte a relazionarsi con modalità argomentative non violente.
OBIETTIVI SUPERIORI AL MINIMO
Psicologia e Antropologia
Al termine del biennio lo studente deve dimostrare di essere in grado di:
• comprendere la complessità della persona umana sia riguardo alla definizione medesima sia riguardo alla relazionalità; .
• conoscere le principali caratteristiche dello status epistemologico dell’antropologia e della psicologia;
• sviluppare la consapevolezza che non esistono soluzioni definitive ai problemi della società, ma solo possibilità di soluzioni relative;
• individuare la struttura concettuale degli argomenti;
• collocare le tematiche del sociale in una dimensione problematica;
• confrontare e analizzare il differente approccio delle scienze umane sulle questioni affrontate.
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12
PROGRAMMAZIONE PER COMPETENZE
Competenze per Assi
culturali
1
Comprendere il cambiamento
e la diversità dei tempi
storico-sociali
in
una
dimensione
diacronica
attraverso il confronto tra
epoche e in una dimensione
sincronica
attraverso
il
confronto
fra
aree
geografiche e socio-culturali.
Asse disciplinare STORICO SOCIALE
PROGRAMMAZIONE BIENNALE DI SCIENZE UMANE
opzione Economico-Sociale
Classi prime e seconde
Abilità
Riconoscere le dimensioni del tempo e dello spazio attraverso l’osservazione di
fattori socio-culturali.
Collocare storicamente la nascita delle scienze umane all’interno di un contesto
spazio-temporale.
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Conoscenze
Rapporto tra l’evoluzione delle
forme storiche delle società e i
modelli sociali messi in atto dalle
prime forme di vita associata.
Comprendere il cambiamento in relazione agli usi, alle abitudini, al vivere
quotidiano nel confronto con la propria esperienza personale.
Principali
fenomeni
sociali,
economici che caratterizzano il
mondo contemporaneo anche in
relazione alle diverse culture nel
presente e nel passato.
Agire in modo autonomo e responsabile attraverso la partecipazione e la
collaborazione.
Uso di fonti documentarie nelle
scienze umane.
Identificare gli elementi psico-sociali maggiormente significativi per confrontare
culture diverse.
Imparare ad imparare.
Leggere, anche in modalità multimediale, le differenti fonti documentarie
ricavandone informazioni su eventi storico-sociali di differenti epoche e differenti
aree geografiche.
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Competenze per Assi culturali
Abilità
Conoscenze
2
Collocare l’esperienza personale in
un sistema di regole fondato sul
reciproco riconoscimento dei diritti
umani a tutela della persona, della
collettività e dell’ambiente.
Competenze per Assi culturali
Identificare i diversi modelli istituzionali e di
organizzazione sociale e le principali relazioni
tra persona-famiglia-società-Stato.
Principali problematiche relative all’integrazione e alla tutela dei
diritti umani e alla promozione delle pari opportunità.
Abilità
Conoscenze
3
Costruire il sé e le corrette e le
significative relazioni con gli altri.
La nascita e lo sviluppo nel tempo di forme di organizzazione
sociale quali sistemi nati per soddisfare i bisogni dell’uomo, ad
esempio la famiglia come istituzione, l’agglomerato urbano ….
Adottare nella vita quotidiana comportamenti
responsabili e consapevoli per rispetto delle
proprie e altrui peculiarità.
Il comportamento umano: fattori innati e condizionamento
culturale.
Conoscenza delle principali caratteristiche delle età della vita.
Principali elementi del funzionamento della mente: percezione,
memoria, apprendimento, linguaggio.
Elementi fondamentali della relazione tra individui e gruppi: la
comunicazione interpersonale, i gruppi sociali e l’influenza
sociale.
Strumenti
Libro di testo
Laboratorio di informatica
Film e documentari
Riviste e periodici
Materiali iconografici
Metodi
Viene privilegiata una metodologia attiva che coinvolge i ragazzi e li rende partecipi del
loro processo di apprendimento. Quando possibile i temi trattati vengono esemplificati
attraverso la riproposizione di esperienze classiche o significative, semplici ricerche
condotte dagli studenti, esercitazioni individuali o in piccolo gruppo con la supervisione
del docente.
14
14
VERIFICHE E VALUTAZIONE
L’omogeneità della valutazione tra i vari indirizzi è perseguita attraverso l’individuazione di criteri comuni che prescindono da contenuti
specifici.
Per le verifiche i docenti utilizzeranno, a loro discrezione:
• le tradizionali interrogazioni;
• il dialogo e la partecipazione alla discussione organizzata;
• prove scritte (parafrasi, riassunto e commento di testi letti, composizione di testi sintetici che esprimano capacità argomentative);
• test di comprensione.
La valutazione sarà formativa (per individuare e quindi recuperare le carenze ) e sommativa (per misurare l’effettiva preparazione raggiunta).
Essa terrà conto delle seguenti griglie di misurazione:
griglia di valutazione per prove orali e/o scritte:
griglia di valutazione finale
padronanza dei contenuti
raccordi pluridisciplinari
uso del lessico specifico
sviluppo delle argomentazioni
capacità elaborative, logiche e critiche.
risultati delle prove
progressione e miglioramento individuale delle abilità
disponibilità al dialogo educativo (impegno, interesse,
partecipazione)
adeguatezza ed efficacia del metodo di studio
Il peso da attribuire a ciascuna voce delle griglie è stabilito dai docenti in base alla situazione di ogni singola classe. Alla conoscenza dei
contenuti si attribuirà almeno il 50% del punteggio.
La valutazione, secondo la normativa vigente, è in decimi. Si cercherà di evitare il ricorso a misurazioni intermedie classificando le
prestazioni con i livelli interi. Tuttavia, nel caso in cui la prestazione non sia quantificabile in modo deciso sono ammessi i mezzi punteggi.
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15
La scala di misurazione adottata è la seguente:
Voto
9-10
8
7
6
5
4
3
Giudizio
Ottimo
Buono
Discreto
Sufficiente
Insufficiente
Gravemente insufficiente
Scarso
Significato del codice per il profitto
Conoscenze e competenze ampie e approfondite
Conoscenze approfondite; competenze adeguate
Conoscenze e competenze adeguate
Conoscenze e competenze essenziali
Qualche conoscenza superficiale; nessuna competenza
Conoscenze rare e frammentarie; nessuna competenza
Nessuna conoscenza; nessuna competenza
Da 10 a 8 gli obiettivi si intendono pienamente raggiunti, da 7 a 6 raggiunti e da 5 a 3 non raggiunti.
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L’OBBLIGO DI ISTRUZIONE E LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE
AL TERMINE DEL BIENNIO
Con la legge 26 dicembre 2006, n. 296, articolo 1, comma 622, è entrato in vigore con decorrenza 1º settembre 2007 l’obbligo di istruzione
elevato a 10 anni. Questo percorso educativo intende favorire il pieno sviluppo della personalità dell’allievo, delle sue relazioni con gli altri e
in generale con la realtà naturale e sociale; in questo modo lo studente si troverà ad affrontare in maniera adeguata le dinamiche personali e
professionali della vita adulta, usufruendo anche di una solida base per ulteriori occasioni di apprendimento.
Con la Raccomandazione del 18 dicembre 2006 (2006/962/CE), il Parlamento Europeo aveva infatti sollecitato gli stati membri ad attuare
interventi mirati ad assicurare a tutti i cittadini l’accesso a competenze chiave per adattarsi con flessibilità ad una società in rapido mutamento
e caratterizzata da forte interconnessione. Il Ministero, in linea con le indicazioni dell’Unione Europea, ha recepito tali istanze: con il D.M. n.
9 del 27 gennaio 2010 ha indicato il modello di certificato dei saperi e delle competenze acquisiti dagli studenti al termine dell’obbligo di
istruzione e con la nota del Capo Dipartimento per l’Istruzione n. 1208 del 12/4/2010 ha fornito Indicazioni per la certificazione delle
competenze relative all’assolvimento dell’obbligo di istruzione.
L’istituzione scolastica riveste un ruolo determinante all’interno di questo processo culturale e ha inoltre il compito di certificare, al termine
del ciclo di istruzione obbligatoria e proprio in relazione a tale finalità, al proprio P.O.F. e all’esperienza maturata dai docenti nel corso dei
precedenti anni scolastici, il Liceo V. Carducci di Forlimpopoli ha progettato un percorso curricolare coerente che possa fungere da esempio e
da riferimento per ulteriori percorsi didattici multidisciplinari, offrendo stimoli e strategie più appropriate per concorrere ad evitare la
frammentazione dei saperi, nonché il disorientamento degli alunni e la dispersione scolastica.
Particolare risalto è dato all’acquisizione delle competenze chiave di cittadinanza attiva:
1.
Imparare ad imparare
2.
Progettare
3.
Comunicare
4.
Collaborare e partecipare
5.
Agire in modo autonomo e responsabile
6.
Risolvere problemi
7.
Individuare collegamenti e relazioni
8.
Acquisire ed interpretare l’informazione
non solo attraverso il continuo dialogo e l’invito alla riflessione, ma anche con percorsi tematici mirati, primo fra tutti la conoscenza del
territorio e del suo tessuto sociale e ambientale, per avviare i ragazzi all’ acquisizione di comportamenti volti al suo rispetto e alla sua tutela.
17
17
Il punto di vista disciplinare, collocandosi all’interno della prospettiva delle competenze per assi culturali, (vedi programmazione classi prime
e seconde) contribuirà alla costruzione di una visione comune del sapere, che emergerà anche dalle prove finali di valutazione ideate secondo
caratteri interdisciplinari. In questo modo si valorizzerà la dimensione orientativa dei suddetti assi culturali, per assicurare l’equivalenza
formativa di tutti i percorsi e favorire eventuali passaggi tra percorsi di studio diversi.
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Certificazione delle competenze al termine del biennio
Per la certificazione delle competenze al termine del biennio verranno utilizzati i seguenti criteri
• risultati delle prove periodiche e delle U.d.A. progettate per assi culturali;
• progressione e miglioramento individuale delle abilità;
• disponibilità al dialogo educativo;
• adeguatezza ed efficacia del metodo di studio;
• capacità di collegare conoscenze ad esperienze mediate e personali.
Si allega Modello di certificato dei saperi e delle competenze
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20
SECONDO BIENNIO NUOVO ORDINAMENTO
- Classe terza –
E
TRIENNIO
- Classi quarta e quinta LICEO SOCIO-PSICO-PEDAGOGICO
L’attuale 3^ A si articola in due indirizzi
1.
socio psico pedagogico - sperimentazione Brocca
2.
scienze sociali - sperimentazione autonoma
Per l’anno corrente le ore previste per l’area delle Scienze Umane sono solo 7, di cui 3 per l’insegnamento di Filosofia e le rimanenti 4 per le
rimanenti tre materie dell’area di indirizzo: Pedagogia/Psicologia/Sociologia. In considerazione dell’esiguità del monte ore complessivo, il
Consiglio di Classe ha deliberato di privilegiare la continuità disciplinare con il Biennio e attivare gli insegnamenti di Pedagogia (2 ore) e
Psicologia (2 ore) e posticipare quello di Sociologia al prossimo anno. La programmazione della classe, perciò, riporta
competenze/abilità/conoscenze riferite agli insegnamenti attivati.
FILOSOFIA
COMPETENZE
•
•
•
•
•
padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per gestire l’interazione comunicativa verbale in vari contesti;
sapersi situare in modo la maturo e consapevole in una pluralità di rapporti naturali ed umani;
saper esercitare la riflessione critica sulle diverse forme del sapere e sul loro rapporto con la totalità dell’esperienza umana;
saper problematizzare conoscenze, idee e credenze, mediante il riconoscimento della loro storicità.;
esercitare il controllo del discorso, attraverso l’uso di strategie argomentative e di procedure logiche.
21
21
ABILITA’
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
riconoscere e utilizzare il lessico e le categorie essenziali della tradizione filosofica (obiettivo minimo);
analizzare testi di autori filosoficamente rilevanti;
compiere, nella lettura del testo, le seguenti operazioni;
definire e comprendere termini e concetti (obiettivo minimo);
enucleare le idee centrali (obiettivo minimo);
ricostruire la strategia argomentativa e rintracciarne gli scopi;
valutare la qualità di una argomentazione sulla base della sua coerenza interna;
distinguere le tesi argomentate e documentate da quelle solo enunciate;
riassumere, in forma sia orale che scritta, le tesi fondamentali;
ricondurre le tesi individuate nel testo al pensiero complessivo dell’autore;
confrontare e contestualizzare le differenti risposte dei filosofi allo stesso problema.
22
CONOSCENZE
TERZO ANNO
Autori:
QUARTO ANNO
QUINTO ANNO
Platone
Aristotele
Autori:
Kant
Hegel
Autori :
Schopenhauer,
Nietzche
Nuclei tematici:
• La nascita della filosofia
• Le scuole presocratiche: l’archè,
l’idea di mondo e il problema della
molteplicità
• La filosofia e la polis: i Sofisti e
Socrate.
• L’accademia ed il Liceo nel
periodo classico
Almeno due autori a scelta tra:
Almeno due autori a scelta tra:
Galilei, Descartes, Hobbes, Pascal, Spinoza, Adorno, Bergson, Croce, Gentile, Horkheimer,
Locke, Leibniz, Vico, Hume, Rousseau.
Husserl, Heidegger, Kierkegaard, Marcuse,
Weber, Wittgenstein, Dewey.
Nuclei tematici:
Almeno 2 nuclei tematici utili a
• La Rivoluzione Scientifica.
contestualizzare gli autori presentati:
• L’Illuminismo.
• Destra e sinistra hegeliana
• Romanticismo e Idealismo.
• Il positivismo sociale
22
Feuerbach,
Marx,
Comte,
• Individuo e cosmo nell’età
ellenistico-romana: epicureismo stoicismo – scetticismo
• L’influenza del cristianesimo sul
pensiero filosofico dei primi secoli:
Agostino d’Ippona e Tommaso
d’Aquino
• Cenni su Patristica e nascita della
Scolastica
• Sviluppi della sociologia nella seconda metà
dell’800.
• La nascita della psicologia scientifica.
• Il Pragmatismo.
• Sociologia, scienza politica e teorie del diritto
del 900.
• Orientamenti e problemi della psicologia del
900.
• L’esistenzialismo.
INDICAZIONI DIDATTICHE
Il docente dovrà curare e motivare l’approccio degli studenti al pensiero ed al linguaggio filosofico, realizzando la continuità tra l’esperienza
dei giovani e la tradizione culturale.
Le scelte metodologiche mutuano la convinzione che l’insegnamento della filosofia nella scuola superiore debba intendersi come educazione
alla ricerca e non come trasmissione di un sapere compiuto. Pertanto si affronteranno le tematiche programmate, analizzandole criticamente,
cercando di coinvolgere attivamente i ragazzi nel dialogo educativo per accrescere l’interesse, favorire riflessioni, interventi e rielaborazioni
personali
Si cercherà di stimolare l’apporto e l’intervento degli studenti per sviluppare il senso critico e la capacità argomentativa. Si favorirà la
capacità di collaborazione nell’indagine di temi filosofici e l’approfondimento delle tematiche che si renderanno particolarmente significative
anche al di fuori di quanto programmato dall’insegnante.
Per quanto possibile, gli argomenti saranno affrontati partendo dalla lettura dei testi secondo una scelta calibrata per ampiezza, leggibilità e disponibilità di tempo.
VERIFICHE E VALUTAZIONE
Per la verifica i docenti faranno uso, a loro discrezione, dei seguenti strumenti:
la tradizionale interrogazione;
• il dialogo e la partecipazione alla discussione organizzata;
• i test di comprensione della lettura (risposte scritte a quesiti predisposti dall’insegnante e concernenti letture svolte);
• quesiti a risposta aperta;
23
23
• prove scritte (parafrasi, riassunto e commento di testi letti, composizione di testi sintetici che esprimano capacità argomentative).
La valutazione terrà conto delle seguenti griglie di misurazione:
griglia di valutazione per prove scritte: griglia di valutazione per prove orali:
conoscenza dei contenuti
uso del lessico specifico
capacità di fare collegamenti
rielaborazione personale
padronanza dei contenuti
raccordi pluridisciplinari
lessico specifico
sviluppo delle argomentazioni
capacità elaborative, logiche
critiche.
griglia di valutazione finale
e
risultati delle prove
progressione e miglioramento individuale
delle abilità
disponibilità al dialogo educativo (impegno,
interesse, partecipazione)
adeguatezza ed efficacia del metodo di studio
Il peso da attribuire a ciascuna voce delle griglie è stabilito dai docenti in base alla situazione di ogni singola classe. Alla conoscenza dei
contenuti si attribuirà almeno il 50% del punteggio.
La valutazione, secondo la normativa vigente, è in decimi. Si cercherà di evitare il ricorso a misurazioni intermedie classificando le
prestazioni con i livelli interi. Tuttavia, nel caso in cui la prestazione non sia quantificabile in modo deciso sono ammessi i mezzi punteggi.
La scala di misurazione adottata è la seguente:
Voto
9-10
8
7
6
5
4
3
Giudizio
Ottimo
Buono
Discreto
Sufficiente
Insufficiente
Gravemente insufficiente
Scarso
Significato del codice per il profitto
Conoscenze e competenze ampie e approfondite
Conoscenze approfondite; competenze adeguate
Conoscenze e competenze adeguate
Conoscenze e competenze essenziali
Qualche conoscenza superficiale; nessuna competenza
Conoscenze rare e frammentarie; nessuna competenza
Nessuna conoscenza; nessuna competenza
Da 10 a 8 gli obiettivi si intendono pienamente raggiunti, da 7 a 6 raggiunti e da 5 a 3 non raggiunti.
24
24
PSICOLOGIA
COMPETENZE
25
•
•
•
essere consapevole della peculiarità di uno studio scientifico della personalità e delle funzioni psichiche, con particolare sensibilità alla
complessità ed ai limiti di questa scienza e della continua evoluzione dei suoi risultati;
acquisire la consapevolezza delle aree di competenza, degli indirizzi, delle attività professionali attorno a cui si sviluppa oggi nel
contesto socio-culturale italiano la ricerca e l’applicazione della psicologia;
acquisire esperienze, sia pure limitate, inerenti alla metodologia di ricerca nelle aree psico-sociali. In particolare l’alunno dovrà divenire
consapevole della opportunità e del valore di un approccio multidisciplinare ai problemi psico-sociali.
ABILITA’
•
•
•
essere in grado di indicare e distinguere i principali temi di ricerca, nuclei problematici e metodologie di ricerca sperimentale ed
empirica, in particolare pertinenti le aree della psicologia sociale, evolutiva, educativa, dei mass media (aree ritenute fondamentali e
prioritarie, come specificato nei contenuti) (obiettivo minimo);
saper citare le denominazioni ed i campi di ricerca distintivi delle principali scuole psicologiche operanti nelle aree sopra citate, e solo
alcuni dei principali autori di riferimento per tali scuole;
saper definire l’ambito di riferimento, le problematiche fondamentali, gli orientamenti di riflessione e di ricerca principali pertinenti ai
seguenti argomenti-chiave:
il concetto di ciclo di vita;
la malattia mentale;
la psicoterapia;
il concetto di identità;
l’importanza della relazione e della comunicazione;
la persona e il lavoro;
linguaggio e pensiero;
il concetto di orientamento scolastico; (obiettivo minimo).
• essere in grado di cooperare allo svolgimento di una ricerca in area psico-sociale, rispettando una corretta impostazione metodologica;
• essere in modo appropriato la terminologia e il lessico appropriati per la definizione dei concetti psicologici connessi ai temi presenti in
tutti i precedenti punti sopra elencati. (obiettivo minimo).
25
CONOSCENZE
TERZO ANNO
In terza, classe articolata, verranno trattati alcuni contenuti
tradizionalmente presentati in quarta (vedi premessa pag. 21).
1. L’area di psicologia dei processi cognitivi
I nuclei tematici:
• lo studio della mente
• attività cognitive di base: percezione, attenzione, memoria
• le emozioni
• le motivazioni
• il pensiero e le rappresentazioni mentali
• la categorizzazione e la formazione dei concetti;
• la curiosità, la motivazione epistemica, l’apprendimento
motivato.
• intelligenza e creatività
Le scuole/autori cui fare riferimento per l’illustrazione dei nuclei
tematici:
• Gestalt
• la scuola socio-cognitiva russa (A. R. Lurija, L. S. Vigotskij);
• il cognitivismo (D. Norman, U. Neisser);
I possibili casi-temi di ricerca per la classe:
• l’orientamento
scolastico
e
preprofessionale,
l’autoorientamento;
• l’apprendimento della lettura;
• pensiero divergente e convergente.
• motivazione ed apprendimento;
• le tecniche di memorizzazione;
• linguaggio infantile e le diversità da quello adulto.
QUARTO ANNO
26
1. L’area della psicologia evolutiva e del ciclo di vita
I nuclei tematici:
• l’evoluzione della persona e le fasi del ciclo di vita;
• la genesi della identità e la integrazione dell’Io;
• l’evoluzione rispetto ai condizionamenti ambientali ed istintuali.
Le scuole/autori cui fare riferimento per l’illustrazione dei nuclei tematici:
• J. Piaget; la psicoanalisi;
• E. H. Erickson; L. Berkowitz;
• l’approccio ecologico (U. Bronfenbrenner).
I possibili casi-temi di ricerca per la classe:
• la sessualità ed il suo diverso significato nelle varie fasi del ciclo di
vita;
• la condizione dell’anziano;
• la crisi adolescenziale.
2. L’area di psicologia dell’Educazione
I nuclei tematici:
• il rapporto tra pensiero, azione, linguaggio;
• il pensiero produttivo e la creatività;
• l’uomo elaboratore attivo della informazione.
Le scuole/autori cui fare riferimento per l’illustrazione dei nuclei tematici:
26
2. L’area della Psicologia Sociale
I nuclei tematici:
• l’oggetto di studio della psicologia sociale
• comprendere l’interazione sociale: euristiche e contesto socioculturale
• formazione di opinioni, atteggiamenti, valori, stereotipi e
pregiudizi
• conoscere gli altri:la prima impressione
•
•
•
J. Bruner; l’indirizzo tassonomico (B. S. Bloom, R. M. Gagner);
l’approccio gestaltista (K. Duncker, W. Kohler);
l’approccio Human Information Processing (HIP).
27
I possibili casi-temi di ricerca per la classe:
• l’orientamento scolastico e preprofessionale, l’autoorientamento;
• l’apprendimento della lettura;
• pensiero divergente e convergente.
•
3. L’area di psicologia delle comunicazioni di massa
conoscere se stessi in relazione agli altri: il sé sociale e
I nuclei tematici:
l’autostima
• comunicazione verbale e non verbale; importanza della
• le relazioni interpersonali: reti sociali, relazioni profonde
metacomunicazione nel messaggio;
• dinamiche di gruppo e identità individuale: conformità e
pressione di gruppo; differenziazione e categorizzazione • le specificità della comunicazione di massa rispetto alla
comunicazione interpersonale;
sociale.
• gli effetti dei mass media;
Le scuole/autori cui fare riferimento per l’illustrazione dei nuclei
tematici:
Le scuole/autori cui fare riferimento per l’illustrazione dei nuclei tematici:
la teoria del campo (K. Lewin);
• la scuola di Palo Alto (P. Bateson, P. Watzlawich);
G. W. Allport;
• l’approccio psico-sociologico (D. McQuail, G. Crockite);
E. A. Asch; la scuola della psicologia sociale europea:
• gli studi classici sugli effetti (J. T. Klapper).
H. Tajfel, S. Moscovici.
I possibili casi-temi di ricerca per la classe:
I possibili casi-temi di ricerca per la classe:
• la comunicazione persuasiva e la pubblicità;
• il pregiudizio razziale;
• la rappresentazione della violenza;
• lo stereotipo maschile e femminile;
• le informazioni di contesto e non verbali in un messaggio.
• il conformismo
• La pro socialità e le abilità sociali per la vita
27
• L’area di psicologia delle comunicazioni di massa
• comunicazione verbale e non verbale; importanza della
metacomunicazione nel messaggio;
• le specificità della comunicazione di massa rispetto alla
comunicazione interpersonale;
• gli effetti dei mass media;
Le scuole/autori cui fare riferimento per l’illustrazione dei nuclei
tematici:
• la scuola di Palo Alto (P. Bateson, P. Watzlawich);
• l’approccio psico-sociologico (D. McQuail, G. Crockite);
• gli studi classici sugli effetti (J. T. Klapper).
I possibili casi-temi di ricerca per la classe:
• la comunicazione persuasiva e la pubblicità;
• la rappresentazione della violenza;
• le informazioni di contesto e non verbali in un messaggio.
4. L’area di psicologia dell’Educazione
I nuclei tematici:
• il concetto di malattia mentale come disturbo funzionale
nell’integrazione della personalità, nei processi di simbolizzazione, e
nella relazione con gli altri;
• normalità e patologia, con sensibilizzazione alla difficoltà di una
diagnosi, alla contiguità tra le due condizioni, all’influenza socioculturale nella emissione di un giudizio diagnostico;
• diversi approcci terapeutici: psicodinamismo, comportamentale, non
direttivo, umanistico, fenomenologico-esistenziale, sistematico,
gestaltista e cognitivo, di gruppo, individuale, breve e protratto.
Le scuole/autori cui fare riferimento per l’illustrazione dei nuclei tematici:
• la scuola psicodinamica e psicoanalitica nei suoi vari orientamenti;
• l’orientamento umanistico (C. Rogers, A. Maslow);
• l’approccio sistematico e la scuola di Palo Alto;
• la terapia comportamentale;
• l’approccio fenemenologico-esistenziale;
• la terapia della Gestalt e cognitivista.
L’area della psicologia evolutiva e del ciclo di vita
I nuclei tematici:
I possibili casi-temi di ricerca per la classe:
• l’evoluzione della persona e le fasi del ciclo di vita;
• il dibattito sull’antipsichiatria:
• la genesi della identità e la integrazione dell’Io;
• l’evoluzione rispetto ai condizionamenti ambientali ed • sistemi familiari e genesi di patologie;
• la stereotipia del malato di mente nei modelli di cultura popolari.
istintuali.
Le scuole/autori cui fare riferimento per l’illustrazione dei nuclei
tematici:
• J. Piaget; la psicoanalisi;
• E. H. Erickson; L. Berkowitz;
• l’approccio ecologico (U. Bronfenbrenner).
I possibili casi-temi di ricerca per la classe:
• la sessualità ed il suo diverso significato nelle varie fasi del
ciclo di vita;
• la condizione dell’anziano;
28
la crisi adolescenziale.
28
INDICAZIONI DIDATTICHE
I contenuti vengono proposti di seguito attraverso una serie di aree che coincidono con momenti di rilevanza sociale e di professionalizzazione
delle psicologia nell’attuale contesto socio-culturale. Questa scelta è fortemente selettiva, ed è imposta dalla combinazione restrittiva del
limitato numero di ore disponibili e dalla scelta della prima finalità del corso, legata ad una funzione di illustrazione dell’operare della
psicologia nella realtà attuale più che ad una documentazione completa della disciplina, della sua storia e dei suoi metodi.
Per ciascuna di queste aree vengono indicati alcune scuole e/o autori attraverso cui i nuclei tematici ritenuti centrali, attraverso cui offrire ai
discenti una idea dello specifico dell’area.
Per ciascuna area vengono anche indicate alcune scuole e/o autori attraverso cui i nuclei tematici debbono essere tematizzati, senza l’obbligo
di sviluppare esaustivamente a livello didattico un insegnamento completo su tali scuole e/o tali autori.
Le scuole e gli autori debbono essere utilizzati piuttosto per illustrare i diversi approcci o i diversi contenuti dei nuclei tematici, e sono indicati
quindi non come ulteriori contenuti, ma come supporti di riferimento per lo sviluppo della didattica sui contenuti.
Infine nell’ambito di ciascuna area vengono proposti alcuni temi che possono divenire oggetto di casi su cui svolgere un lavoro di ricerca con
la classe. Tra tali temi-casi se ne potrà scegliere uno per ogni anno, privilegiando quelli più attinenti agli interessi della classe e aperti ad
analisi anche multi-disciplinari. L’elenco dei temi-casi offerto non va ritenuto chiuso, e potrà essere aggiornato quando emergano temi più
attuali e rilevanti.
I contenuti presentati nel programma indicano nuclei tematici, scuole e possibili temi da trattare come casi di ricerca che si riferiscono alla
attuale situazione socio-cultuale ed ai campi di pertinenza e di applicazione della disciplina psicologica.
E’ ovvio però che con il passare del tempo e anche rapidamente in certi settori, tali riferimenti possano mutare e si renda opportuno e
necessario aggiornare l’elenco dei temi e degli argomenti di ricerca.
Fermo restando quindi la finalità di rendere i discenti consapevoli delle competenze e delle applicazioni di questa disciplina, ed anzi proprio
per ottemperare a questa finalità si renderà periodicamente necessario un aggiornamento dei contenuti del programma.
Una ulteriore avvertenza conclude queste premesse: benché nello spirito di questo insegnamento stia l’obiettivo di orientare gli studenti ad una
comprensione dei ruoli, dei compiti, del significato culturale e professionale della psicologia nella nostra società civile, non è in alcun modo
proposito né è possibile tecnicamente considerare questo iter educativo come pre-professionalizzante.
Si tratta soltanto di rendere i discenti consapevoli di cosa è e cosa fa oggi la psicologia, affinché possano filtrare criticamente le informazioni a
carattere ed ispirazione psicologica che percorrono la società civile e l’attività professionale, nonché la letteratura giornalistica.
Ciò restando ben al di qua di qualsiasi intento di preparazione professionale, del resto impossibile nei tempi e modi disponibili per
l’insegnamento.
La gradualità degli obiettivi
La scansione dell’apprendimento orientato al perseguimento degli obiettivi si realizza tenendo conto di quattro sinergiche indicazioni:
•
sviluppare per il primo anno del triennio le aree a carattere più generale, e solo negli anni successivi affrontare i temi più specifici e più
vicini ad attività professionali e di applicazione;
29
29
•
•
•
•
in particolare – seguendo questa logica – l’insegnamento relativo alle aree cognitiva, delle differenze individuali, evolutiva e del ciclo di
vita, sociale deve precedere l’insegnamento relativo alle aree dell’educazione, delle comunicazioni di massa, e clinica e della
personalità;
tenere conto della scansione tra aree fondamentali e aree complementari. In questo caso la distinzione significa che nell’arco dell’anno
di insegnamento sarà opportuno dare priorità e maggiore spazio relativo agli aspetti fondamentali, a scapito almeno parziale di quelli
complementari. Ciò tuttavia non deve esimere dallo sviluppo di un insegnamento anche nelle aree cosiddette complementari;
modulare i nuclei tematici in modo tale da favorire la motivazione all’apprendimento della classe, coerentemente con il livello ed il tipo
di interesse presente nella classe stessa;
porre in atto in ogni anno almeno una ricerca centrata su uno dei temi-caso di ricerca elencati nel programma. La scelta di tale tema-caso
di ricerca andrà operata tenendo conto dei nuclei tematici più motivanti, degli interessi della classe, e della possibilità di aprire attraverso
esso un dialogo multi-disciplinare soprattutto con le materie di sociologia e pedagogia.
Articolazione dei contenuti e metodologia didattica
Per realizzare le finalità e gli obiettivi individuali ci si è data una articolazione che ha forte rilievo metodologico.
Si sono infatti distinti:
• aree: intendendosi con questa dizione settori di studio, ricerca, applicazione della disciplina psicologica, che hanno dato luogo di fatto
storicamente a indirizzi e sotto-discipline specialistiche. La griglia delle aree costituisce di per sé uno schema atto a fare apprendere i
principali indirizzi e campi della psicologia quale è venuta fin qui delineandosi;
• nuclei tematici: intendendosi con questo termine problematiche, ricerche, dibattiti di rilevanza teorica, culturale e sociale, attraverso cui
sia possibile farsi una idea realistica dell’apporto che la psicologia può offrire nell’ambito delle diverse aree;
• scuole e/o autori: presentati qui non come oggetto autonomo ed esaustivo di studio e di apprendimento, ma in funzione della illustrazione
dei nuclei tematici, e quindi come riferimenti critici ed esemplificativi. Non si deve quindi pretendere – nel limitato arco di tempo
disponibile per la disciplina – una presentazione esaustiva degli indirizzi e/o degli autori citati, ma solo un riferimento pertinente ai nuclei
tematici;
• i temi-casi di ricerca: sono intesi sia ad attivare l’attenzione e la partecipazione dei discenti, sia ad apprendere indirettamente elementi di
metodologia di ricerca e a confrontare apporti diversi sia di scuole psicologiche sia di discipline affini. Inoltre lo sviluppo di ricerche su
temi-casi dovrà essere attinente a quanto illustrato nei nuclei tematici a livello più teorico, e quindi costituire anche uno degli elementi di
verifica dell’apprendimento.
Questa articolazione è nata per affiancare – a livello metodologico – alla esposizione o lezione, utile per l’illustrazione dei nuclei tematici,
delle scuole e degli autori, una modalità di apprendimento attraverso ricerca attiva in èquipe, mirate a specifici e delimitati progetti che ruotino
attorno ai temi-casi indicati.
Anche per il corrente anno scolastico il Collegio Docenti, per il Liceo Socio-psico-pedagogico, ha deliberato, nell’ambito dell’autonomia, le
seguenti compresenze che riguardano le materie di questo dipartimento:
30
30
•
elementi di psicologia, sociologia e statistica - geografia (nel biennio) per ampliare l’aspetto interculturale, la visione antropica della
geografia;
• sociologia - storia e pedagogia - filosofia (nel terzo anno di corso) per approfondire l’aspetto antropologico e sociale e lo stretto rapporto
tra l’evoluzione del pensiero filosofico e quello educativo;
• fisica – filosofia per un approfondimento delle relazioni di queste due discipline in prospettiva storica soprattutto nell’ambito della
Rivoluzione scientifica; pedagogia-inglese per affrontare in lingua inglese alcune tematiche pedagogiche (CLIL);
Tali ore di compresenza saranno utilizzate o per codocenza, nel caso in cui vengano individuati contenuti interdisciplinari comuni, e/o per
realizzare una didattica per fasce di livello.
VERIFICHE E VALUTAZIONE
Non può essere appropriatamente usato un unico criterio per la valutazione dell’apprendimento dei nuclei tematici e per la valutazione
del lavoro sui casi-ricerca attivati.
Distinguiamo quindi tra valutazione sui nuclei tematici e per la valutazione dei casi-ricerca.
1.
Valutazione dell’apprendimento dei nuclei tematici, delle scuole e degli autori
Si suggerisce la somministrazione di un “questionario di ingresso” finalizzato ad accertare il livello maturato dagli studenti rispetto al lavoro
svolto nel biennio, relativo soprattutto al possesso ed alla comprensione di parole e concetti centrali per l’insegnamento nel triennio.
Durante l’anno si suggeriscono periodiche valutazioni formative rispetto alle singole tematiche, scuole e letture. La valutazione formativa è di
tipo analitico, ed ha come obiettivo quello di fornire indicazioni circa il procedere dell’apprendimento.
Può essere attuata sia sotto forma di colloqui che di questionari individuali.
Al termine di ogni quadrimestre appare preferibile una valutazione di sintesi il cui obiettivo è l’accertamento del possesso di capacità di
integrazione, riorganizzazione, interrelazione dei contenuti acquisiti. In questa accezione appare adeguata l’adozione di un colloquio
personalizzato.
2.
La valutazione rispetto ai temi-ricerca
Poiché lo sviluppo di casi-ricerca implica l’attivazione di un lavoro di gruppo (che si consiglia di articolare in piccoli gruppi, non superiori a
4/5 unità), la valutazione dovrà essere svolta sulla base di una esposizione illustrativa ripartita tra i vari partecipanti, fatta alla classe sulla base
di documenti e produzioni illustrative (tabelloni, schemi, computerizzazione, esemplificazioni, ecc..), seguita da dibattito ed approfondimento,
nonché dalla compilazione di un questionario individuale.
La valutazione terrà conto delle seguenti griglie di misurazione:
31
31
griglia di valutazione per prove griglia di valutazione per prove orali:
scritte:
padronanza dei contenuti
conoscenza dei contenuti
raccordi pluridisciplinari
uso del lessico specifico
lessico specifico
capacità di fare collegamenti
sviluppo delle argomentazioni
rielaborazione personale
capacità elaborative, logiche e critiche.
griglia di valutazione finale
risultati delle prove
progressione e miglioramento individuale
delle abilità
disponibilità al dialogo educativo (impegno,
interesse, partecipazione)
adeguatezza ed efficacia del metodo di studio
Il peso da attribuire a ciascuna voce delle griglie è stabilito dai docenti in base alla situazione di ogni singola classe. Alla conoscenza dei
contenuti si attribuirà almeno il 50% del punteggio.
La valutazione, secondo la normativa vigente, è in decimi. Si cercherà di evitare il ricorso a misurazioni intermedie classificando le
prestazioni con i livelli interi. Tuttavia, nel caso in cui la prestazione non sia quantificabile in modo deciso sono ammessi i mezzi punteggi.
La scala di misurazione adottata è la seguente:
Voto
9-10
8
7
6
5
4
3
Giudizio
Ottimo
Buono
Discreto
Sufficiente
Insufficiente
Gravemente insufficiente
Scarso
Significato del codice per il profitto
Conoscenze e competenze ampie e approfondite
Conoscenze approfondite; competenze adeguate
Conoscenze e competenze adeguate
Conoscenze e competenze essenziali
Qualche conoscenza superficiale; nessuna competenza
Conoscenze rare e frammentarie; nessuna competenza
Nessuna conoscenza; nessuna competenza
Da 10 a 8 gli obiettivi si intendono pienamente raggiunti, da 7 a 6 raggiunti e da 5 a 3 non raggiunti.
32
32
PEDAGOGIA
COMPETENZE
33
Nel settore della riflessione sull’educazione:
•
•
•
saper leggere ed interpretare gli ostacoli che si frappongono alla realizzazione di processi integrati di crescita umana;
acquisire metodi critici nell’analisi delle fonti storiche dell’educazione e della formazione;
saper riconoscere l’educazione come radicale condizione modificativa dell’esperienza umana civilizzatrice.
Nel settore delle competenze pedagogiche:
•
•
saper contestualizzare i fenomeni educativi e nella loro complessità storica, sociale, istituzionale e culturale;
saper utilizzare in modo appropriato dei linguaggi delle scienze dell’educazione.
ABILITA’
•
•
•
saper cogliere l’educazione come processo di crescita umana nell’integrazione individuo-società; (obiettivo minimo)
saper applicare modelli epistemologici appropriati allo studio dell’evoluzione storica delle teorie e dei sistemi educativi; (obiettivo
minimo)
saper contestualizzare teorie e sistemi formativi in rapporto alle situazioni storiche ed ai relativi modelli culturali.
CONOSCENZE
TERZO ANNO
L’educazione come fenomeno
d’esperienza:
• Lettura ed analisi di esempi di
letteratura autobiografica a
contenuto pedagogico.
• Educabilità e potenziale formativo.
• Bisogni, motivazioni, dinamiche e
QUARTO ANNO
I luoghi dell’educazione e della formazione
• la famiglia: rapporto genitori figli; società fraterna; altre
figure significative; la famiglia come ambiente
educativo: affettività e relazionalità. Famiglia e vita
sociale. “Nuove famiglie”, adozione e affidamento;
• la scuola. Dalla scuola delle élites alla scuola di tutti e
di ciascuno. Organizzazione scolastica e ambiente
33
QUINTO ANNO
Il costruirsi della pedagogia come sapere
significativo: il dibattito epistemologico
contemporaneo
• lo statuto della ricerca educativa
come problema;
• identità e autonomia della conoscenza
pedagogica:
le
scienze
•
interessi.
Forme di evoluzione dei modelli
educativi nei diversi gruppi sociali.
L’educazione come processo storico di
civilizzazione.
• l’educazione tra oralità e scrittura:
la genesi delle istituzioni educative
nelle civiltà antiche;
• l’ideale e le forme educative della
paideia greca (Sofisti, Platone,
Scuole Ellenistiche);
• l’ideale e le forme di capire a
Roma (Catone, Cicerone, Seneca,
Quintiliano);
• l’ideale e le forme educative nella
riflessione cristiana e medioevale
(Agostino, Cassiodoro, Tommaso,
le Scuole Ecclesiastiche e le origini
dell’Università).
dell’educazione.
sociale. Scuola e sistema formativo extrascolastico.
Disadattamento, handicap e scuola;
I contributi della riflessione pedagogica
• mass media e informazione: opportunità e rischi.
• Conoscenza e interpretazione critica dei linguaggi e contemporanea
• il positivismo (Comte, Gabelli),
delle tecniche.
l’attualismo pedagogico (G: Gentile);
• Le responsabilità educative indirette;
la “critica didattica” (G: Lombardo
• il mondo dei giovani: l’esperienza giovanile tra aspetti
Radice);
formali e informali: gruppi, associazioni, movimenti.
• scuole nuove (Dewey, Ferriere
Cultura e lavoro; tempo libero; volontariato e giovani;
Decroly, Claparede, Montessori, P.
• disagio, marginalità e svantaggio. Rischio sociale e
Pasquali, R. e C. Agazzi);
forme diverse di devianza. Modi e luoghi di
• potenziale formativo e formazione
prevenzione e di rieducazione.
integrale della persona (Freinet,
• La promozione dei diritti del minore;
Makarenko);
• servizi alla persona e alla comunità.
• i nuovi indirizzi psicopedagogici
(Piaget, Skinner).
Problemi dell’educazione e pedagogia nell’epoca moderna
• Il problema del metodo e la trasmissione dei saperi
Analisi storico-critica delle aporie
(Ratio Studiorum, Comenio);
classiche
dell’educazione
e
della
• Lo sviluppo della scienza e della tecnica e le nuove
formazione, alla luce della riflessione
utopie (da Bacone all’Enciclopedismo)
pedagogica contemporanea
• educazione positiva e negativa;
• Genesi della politica, sviluppo dell’economico e
• autorità/libertà;
pratiche formative (Locke, G. G. Rousseau);
• educazione formale/informale;
• teorie e sviluppi dell’educazione popolare e • istruzione/educazione;
professionale (Pestalozzi);
• cultura generale/cultura professionale.
• il
problema
dell’educazione
nell’illuminismo
• I
linguaggi
della
mediazione
(Rousseau);
pedagogica e formativa: metodi,
• ideale formativo romantico in ambito europeo
strumenti, tecnologie, audiovisivi e
(Froebel);
computer
• educazione, formazione e istruzione popolare (Aporti,
Mazzini, G. Bosco).
34
34
AREA DI PROGETTO
•
•
microstages in situazioni scolastiche e non scolastiche (insegnamento, animazione, assistenza, consulenza);
sviluppi di studi di caso e simulazioni operative.
35
INDICAZIONI DIDATTICHE COMUNI
Le scelte metodologiche mutuano la convinzione che l’insegnamento della pedagogia nella scuola superiore debba intendersi come
educazione alla ricerca e non come trasmissione di un sapere compiuto. Pertanto si affronteranno le tematiche programmate, analizzandole
criticamente, cercando di coinvolgere attivamente i ragazzi nel dialogo educativo per accrescere l’interesse, favorire riflessioni, interventi,
ricerche e rielaborazioni personali
Si favorirà la collaborazione nell’indagine di temi affrontati e l’approfondimento delle tematiche che si renderanno particolarmente
significative anche al di fuori di quanto programmato dall’insegnante.
Per quanto possibile, gli argomenti saranno affrontati partendo dalla lettura dei testi secondo una scelta calibrata per ampiezza, leggibilità e
disponibilità di tempo.
VERIFICHE E VALUTAZIONE
Per la verifica i docenti faranno uso, a loro discrezione, dei seguenti strumenti:
•
la tradizionale interrogazione;
•
il dialogo e la partecipazione alla discussione organizzata;
•
i test di comprensione della lettura (risposte scritte a quesiti predisposti dall’insegnante e concernenti letture svolte);
•
quesiti a risposta aperta;
•
prove scritte (parafrasi, riassunto e commento di testi letti, composizione di testi sintetici che esprimano capacità argomentative).
La valutazione sarà formativa (per individuare e quindi recuperare le carenze ) e sommativa (per misurare l’effettiva preparazione raggiunta).
Essa terrà conto delle seguenti griglie di misurazione:
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griglia di valutazione per prove scritte: griglia di valutazione per prove orali:
conoscenza dei contenuti
uso del lessico specifico
capacità di fare collegamenti
rielaborazione personale
padronanza dei contenuti
raccordi pluridisciplinari
lessico specifico
sviluppo delle argomentazioni
capacità elaborative, logiche
critiche.
griglia di valutazione finale
e
risultati delle prove
progressione e miglioramento individuale
delle abilità
disponibilità al dialogo educativo (impegno,
interesse, partecipazione)
adeguatezza ed efficacia del metodo di studio
Il peso da attribuire a ciascuna voce delle griglie è stabilito dai docenti in base alla situazione di ogni singola classe. Alla conoscenza dei
contenuti si attribuirà almeno il 50% del punteggio.
La valutazione, secondo la normativa vigente, è in decimi. Si cercherà di evitare il ricorso a misurazioni intermedie classificando le
prestazioni con i livelli interi. Tuttavia, nel caso in cui la prestazione non sia quantificabile in modo deciso sono ammessi i mezzi punteggi.
La scala di misurazione adottata è la seguente:
Voto
9-10
8
7
6
5
4
3
Giudizio
Ottimo
Buono
Discreto
Sufficiente
Insufficiente
Gravemente
insufficiente
Scarso
Significato del codice per il profitto
Conoscenze e competenze ampie e approfondite
Conoscenze approfondite; competenze adeguate
Conoscenze e competenze adeguate
Conoscenze e competenze essenziali
Qualche conoscenza superficiale; nessuna competenza
Conoscenze rare e frammentarie; nessuna competenza
Nessuna conoscenza; nessuna competenza
Da 10 a 8 gli obiettivi si intendono pienamente raggiunti, da 7 a 6 raggiunti e da 5 a 3 non raggiunti.
36
36
SOCIOLOGIA
COMPETENZE
•
•
•
•
saper collocare l’esperienza personale in un sistema di regole fondato sul reciproco riconoscimento dei diritti, a tutela della persona, della
collettività e dell’ambiente;
comprendere i problemi del territorio, della società civile, del mondo del lavoro, delle agenzie formative e dei mezzi di comunicazione di
massa;
saper partecipare consapevolmente alla comunità nazionale, europea e mondiale attraverso la comprensione dei relativi problemi;
comprendere le interazioni fra individui, gruppi e sistemi sociali.
ABILITA’ / CAPACITA’
•
•
•
•
•
•
saper utilizzare in modo appropriato e significativo il linguaggio sociologico (obiettivo minimo);
conoscere i concetti fondamentali della sociologia e le metodologie che la caratterizzano (obiettivo minimo);
conoscere le tecniche fondamentali della ricerca sociologica e saperne applicare alcune (obiettivo minimo);
utilizzare i concetti e alcune tecniche apprese;
comprendere il cambiamento in relazione agli usi, alle abitudini, al vivere quotidiano nel confronto con la propria esperienza personale;
essere in grado di cooperare allo svolgimento di ricerca interdisciplinare in area psicosociale e sociopsicopedagogica.
37
37
CONOSCENZE
TERZO ANNO
In terza, classe articolata, la disciplina non verrà affrontata. I contenuti tradizionalmente presentati andranno a integrare la
programmazione di quarta a.s. 201272013 (vedi premessa pag. 21).
QUARTO ANNO
I processi di socializzazione - le agenzie di socializzazione.
• Famiglia e scuola.
• Mezzi di comunicazione di massa.
• Cultura giovanile; il gruppo dei pari.
Welfare State
• I diritti di cittadinanza.
• Sistema di servizi sociali e socio sanitari.
• Fasce deboli, fasce a rischio: minori, handicap, anziani.
• Il volontariato e il terzo settore.
Le differenze di genere.
• Origine e sviluppo della divisione sessuale del lavoro.
Territorio.
• Donna e famiglia nel processo di industrializzazione e nella • Società rurali, società urbane.
società post-industriale.
• Aree metropolitane.
• Politica delle pari opportunità e azioni positive.
Comunicazione.
Lavoro.
• Socializzazione e comunicazione.
• Divisione sociale del lavoro.
• Sistemi di comunicazione nelle società complesse.
• Lavoro e non lavoro.
• I mass-media.
• Organizzazione del lavoro.
• Sistemi previdenziali e assicurativi.
• Sistemi di redditi e consumi.
• Diseguaglianze; nuove povertà e povertà estreme.
• Politiche delle pari opportunità.
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38
INDICAZIONI DIDATTICHE
Tutto l’insegnamento della materia è volto a far cogliere la rilevanza attuale di questo particolare approccio alla realtà e i collegamenti che
esistono tra la sociologia e le altre scienze sociali. Questa impostazione tende perciò a privilegiare l’acquisizione delle tecniche di indagine ed
il coinvolgimento degli studenti in attività di ricerca diretta sui principali campi di ricerca sociale (famiglia, socializzazione, educazione o
devianza, lavoro o tempo libero, partecipazione sociale e politica, rapporti interculturali e internazionalità, evitando così sia uno sviluppo
puramente teorico, sia la riduzione dell’orizzonte della disciplina ad uno svolgimento di tipo storico.
In questo spirito, e con riferimento ai contenuti del presente programma si suggerisce l’organizzazione degli argomenti intorno ai seguenti
gruppi di conoscenze:
• conoscenza di alcuni concetti centrali della sociologia, in riferimento a concrete realtà sociali conosciute dal ragazzo e nel loro sviluppo
storico (in collegamento con la storia e con le conoscenze geografiche acquisite negli anni precedenti);
• conoscenza di alcuni semplici metodi utilizzati dalla sociologia e che ne caratterizzano lo specifico scientifico;
• approfondimento delle tematiche sociologiche legate ai campi dell’educazione, della comunicazione e dei servizi sociali, senza tuttavia
trascurare il loro rapporto con gli altri settori della società;
• presentazione di ricerche su temi specifici, che consentano ai ragazzi di reperire e interpretare le fonti, e di realizzare semplici indagini
conoscitive negli ambienti professionali cui potrebbero accedere dopo il diploma.
I punti 1. e 2. verranno trattati nel primo anno, i punti 3. e 4. nel secondo.
VERIFICHE E VALUTAZIONE
Le prove di verifica saranno attuate, a discrezione dei singoli docenti, con i seguenti strumenti: interrogazioni tradizionali, test oggettivi, prove
strutturate, costruzioni di mappe concettuali.
La valutazione sarà sia formativa (per individuare e quindi recuperare le carenze ) che sommativa (per misurare l’effettiva preparazione
raggiunta).
La valutazione terrà conto delle seguenti griglie di misurazione:
griglia di valutazione per prove griglia di valutazione per prove orali:
scritte:
padronanza dei contenuti
conoscenza dei contenuti
raccordi pluridisciplinari
uso del lessico specifico
lessico specifico
capacità di fare collegamenti
sviluppo delle argomentazioni
rielaborazione personale
capacità elaborative, logiche e critiche.
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griglia di valutazione finale
risultati delle prove
progressione e miglioramento individuale
delle abilità
disponibilità al dialogo educativo (impegno,
interesse, partecipazione)
adeguatezza ed efficacia del metodo di studio
39
Il peso da attribuire a ciascuna voce delle griglie è stabilito dai docenti in base alla situazione di ogni singola classe. Alla conoscenza dei
contenuti si attribuirà almeno il 50% del punteggio.
La valutazione, secondo la normativa vigente, è in decimi. Si cercherà di evitare il ricorso a misurazioni intermedie classificando le
prestazioni con i livelli interi. Tuttavia, nel caso in cui la prestazione non sia quantificabile in modo deciso sono ammessi i mezzi punteggi.
40
La scala di misurazione adottata è la seguente:
Voto
9-10
8
7
6
5
4
3
Giudizio
Ottimo
Buono
Discreto
Sufficiente
Insufficiente
Gravemente insufficiente
Scarso
Significato del codice per il profitto
Conoscenze e competenze ampie e approfondite
Conoscenze approfondite; competenze adeguate
Conoscenze e competenze adeguate
Conoscenze e competenze essenziali
Qualche conoscenza superficiale; nessuna competenza
Conoscenze rare e frammentarie; nessuna competenza
Nessuna conoscenza; nessuna competenza
Da 10 a 8 gli obiettivi si intendono pienamente raggiunti, da 7 a 6 raggiunti e da 5 a 3 non raggiunti.
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METODOLOGIA DELLA RICERCA
COMPETENZE
41
•
•
•
•
•
•
comprendere la questione epistemologica attuale, l’evoluzione del concetto di scienza e i principali problemi metodologici che
s’incontrano nell’impostare uno studio scientifico;
comprendere la peculiarità dello studio scientifico in area socio-psico-pedagogica, in relazione alla complessità, ai limiti e alla continua
evoluzione della ricerca, acquisendo un corretto approccio scientifico ai fenomeni umani e sociali;
sviluppare l’attitudine all’approccio interdisciplinare tra diversi ambiti scientifici di ricerca;
acquisire alcune fondamentali competenze tecniche della metodologia della ricerca, padroneggiando aree d’indagine, concetti, metodi di
ricerca e strumenti di analisi;
saper problematizzare in modo scientifico aspetti socio-psico-pedagogici della realtà contemporanea sulla base delle prospettive aperte
dalla metodologia della ricerca;
essere in grado di rielaborare criticamente le questioni affrontate, sviluppando un’autonoma capacità di riflessione e di confronto
sull’esperienza personale e su problematiche attuali.
ABILITA’
•
•
•
•
•
•
saper riconoscere e utilizzare in modo appropriato il lessico specifico e le principali categorie concettuali della metodologia della ricerca
socio-psico-pedagogica;
saper esporre in modo chiaro e consequenziale le tematiche oggetto di studio;
sapersi orientare nella metodologia della ricerca psico-socio-educativa, nelle aree d’indagine, nei principali metodi di ricerca e negli
strumenti di analisi;
saper affrontare le tematiche oggetto di studio in ottica interdisciplinare, sviluppando aspetti bio-etologici, sociologici ed antropologici,
psicologici e pedagogici;
essere in grado di applicare concetti e metodologie all’analisi di casi specifici e situazioni concrete;
saper svolgere approfondimenti e ricerche in modo autonomo, rispettando una corretta impostazione metodologica.
41
CONOSCENZE
Lo studio della metodologia della ricerca socio-psico-pedagogica mira a fornire conoscenze fondamentali nell’ambito della ricerca nelle
scienze sociali su due versanti: si occupa da un lato delle aree e dei temi più importanti e attuali della ricerca, dall’altro delle questioni
epistemologiche di fondo, delle metodologie e degli strumenti d’indagine utilizzati.
I contenuti tematici sono relativi ad aree di ricerca trasversali a più discipline: antropologia, pedagogia, sociologia, psicologia, biologia. Si
tratta di questioni di rilievo e di grande attualità nell’ambito della ricerca, in cui è indispensabile un approccio interdisciplinare che tocchi
aspetti bio-etologici, sociologici ed antropologici, psicologici e pedagogici. Proprio per la vastità dei contenuti, nel corso dell’anno si
affronteranno almeno quattro tra seguenti principali temi della ricerca:
1)
2)
3)
4)
5)
L’amore.
L’aggressività.
L’etnopsichiatria.
La curiosità.
L’arte.
6) La marginalità.
7) Il gioco.
8) La povertà.
9) Lo svantaggio.
10) La condizione del malato.
11) Famiglia e disturbi psicologici.
12) Media ed educazione.
13) La motivazione scolastica.
14) Le tossicodipendenze.
15) La valutazione scolastica.
Lo studio dei temi e lo studio metodologico corrono però in parallelo, sono interdipendenti e si supportano a vicenda: la ricerca sui temi è
materiale di riflessione per comprendere i discorsi metodologici e le competenze metodologiche che si acquisiscono aiutano a comprendere la
tradizione di ricerca sui diversi temi. Ciascun tema può diventare quindi l’occasione per riflettere su questioni epistemologiche, imparare i
diversi metodi della ricerca, familiarizzare con tecniche e strumenti d’indagine. Si invitano pertanto gli studenti ad imparare la metodologia
via via che i problemi metodologici si presentano nel corso dello studio dei temi della ricerca.
Poiché ci si trova ad operare con un apprendimento divergente su un una doppia linea, quella dei temi di ricerca e quella più strettamente
metodologica, l’accorgimento più efficace per favorire la comprensione e rendere più agevole il percorso è quello di puntare al semplice
abbinamento di un unico obiettivo metodologico per ogni tema di ricerca affrontato. Si è deciso così di abbinare, laddove possibile, ad ogni
tema di ricerca un preciso argomento di metodologia, in modo da affrontare nel corso dell’anno almeno quattro tra le seguenti questioni
metodologiche:
1)
2)
3)
4)
5)
Scienza e senso comune.
La psicanalisi è una scienza?
L’interdisciplinarità.
Il punto di vista del ricercatore.
Il buon ricercatore.
6) Come si progetta una ricerca.
7) Le indagini quantitative.
8) L’osservazione.
9) L’intervista e il focus group.
10) Il colloquio clinico.
42
11) Il questionario.
12) I questionari psicometrici.
13) L’esame dei documenti.
14) L’esperimento.
15) Forme partecipative di ricerca.
42
Nel complesso i temi e gli argomenti metodologici non sono sparsi disordinatamente, ma, pur toccando diverse aree e settori, seguono un filo
conduttore e riuniti formano un discorso organico. Dal momento che il panorama che si offre è davvero vasto e tenendo conto che le ore
settimanali previste per lo studio della disciplina sono solo due, l’insegnante si riserva di selezionare gli argomenti ritenuti più importanti e
fondamentali per gli specifici obiettivi didattici previsti. Alla fine non si sarà esplorato l’intero universo della metodologia, ma si saranno
acquisite molte conoscenze su tematiche di ricerca, epistemologia, metodo e tecnica e si potrà disporre di una certa sensibilità metodologica
che consentirà agli studenti di muoversi con maggior perizia ed accortezza dinanzi a ogni tema di indagine socio-psico-pedagogica.
METODOLOGIE E STRUMENTI
Le principali modalità utilizzate per l’insegnamento sono le seguenti: lezione frontale, lezione dialogata, discussione guidata in classe,
insegnamento per problemi, ricerche e approfondimenti individuali o di gruppo, piccole attività di laboratorio esemplificative.
Lo strumento didattico principale è il testo in adozione: La ricerca socio-psico-pedagogica (nuova edizione del 2007) di A. Bianchi e P. Di
Giovanni, ed. Paravia.
VERIFICHE E VALUTAZIONE
Le prove di verifica saranno attuate, a discrezione del singolo docente, con i seguenti strumenti: interrogazioni tradizionali, interventi
significativi da posto, test oggettivi, prove scritte strutturate e non, costruzioni di mappe concettuali.
La valutazione sarà sia formativa (per individuare e quindi recuperare le carenze) che sommativa (per misurare l’effettiva preparazione
raggiunta).
Essa terrà conto delle seguenti griglie di misurazione:
griglia di valutazione per prove griglia di valutazione per prove orali:
scritte:
padronanza dei contenuti
conoscenza dei contenuti
raccordi pluridisciplinari
uso del lessico specifico
lessico specifico
capacità di fare collegamenti
sviluppo delle argomentazioni
rielaborazione personale
capacità elaborative, logiche e critiche.
griglia di valutazione finale
risultati delle prove
progressione e miglioramento individuale
delle abilità
disponibilità al dialogo educativo (impegno,
interesse, partecipazione)
adeguatezza ed efficacia del metodo di studio
Il peso da attribuire a ciascuna voce delle griglie è stabilito dai docenti in base alla situazione di ogni singola classe. Alla conoscenza dei
contenuti si attribuirà almeno il 50% del punteggio.
43
43
La valutazione, secondo la normativa vigente, è in decimi. Si cercherà di evitare il ricorso a misurazioni intermedie classificando le
prestazioni con i livelli interi. Tuttavia, nel caso in cui la prestazione non sia quantificabile in modo deciso sono ammessi i mezzi punteggi.
La scala di misurazione adottata è la seguente:
Voto
9-10
8
7
6
5
4
3
Giudizio
Ottimo
Buono
Discreto
Sufficiente
Insufficiente
Gravemente insufficiente
Scarso
Significato del codice per il profitto
Conoscenze e competenze ampie e approfondite
Conoscenze approfondite; competenze adeguate
Conoscenze e competenze adeguate
Conoscenze e competenze essenziali
Qualche conoscenza superficiale; nessuna competenza
Conoscenze rare e frammentarie; nessuna competenza
Nessuna conoscenza; nessuna competenza
Da 10 a 8 gli obiettivi si intendono pienamente raggiunti, da 7 a 6 raggiunti e da 5 a 3 non raggiunti.
44
44
SECONDO BIENNIO
- Classe terza –
- E
TRIENNIO
- Classi quarta e quinta –
LICEO DELLE SCIENZE SOCIALI
FILOSOFIA
Lo studio della filosofia si propone di contribuire alla formazione culturale completa degli studenti e alla maturazione della loro autonomia,
aperta alla conversazione rispettosa e tollerante con gli altri.
COMPETENZE
Lo studio della filosofia si propone di contribuire alla formazione culturale completa degli studenti e alla maturazione della loro autonomia,
aperta alla conversazione rispettosa e tollerante con gli altri.
• padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per gestire l’interazione comunicativa verbale in vari contesti;
• sapersi situare in modo la maturo e consapevole in una pluralità di rapporti naturali ed umani;
• saper esercitare la riflessione critica sulle diverse forme del sapere e sul loro rapporto con la totalità dell’esperienza umana;
• saper problematizzare conoscenze, idee e credenze, mediante il riconoscimento della loro storicità;
• saper esercitare il controllo del discorso, attraverso l’uso di strategie argomentative e di procedure logiche.
ABILITA’
• riconoscere e utilizzare le categorie essenziali della tradizione filosofica (obiettivo minimo);
• compiere, nella lettura del testo, le seguenti operazioni:
• definire e comprendere termini e concetti (obiettivo minimo);
• enucleare le idee centrali (obiettivo minimo);
• ricostruire la strategia argomentativa e rintracciarne gli scopi;
45
45
•
•
•
•
•
•
•
• saper valutare la qualità di una argomentazione sulla base della sua coerenza interna;
• saper distinguere le tesi argomentate e documentate da quelle solo enunciate;
riassumere, in forma sia orale che scritta, le tesi fondamentali;
ricondurre le tesi individuate nel testo al pensiero complessivo dell’autore.
saper confrontare e contestualizzare le differenti risposte dei filosofi allo stesso problema;
saper individuare analogie e differenze tra concetti di diversi campi conoscitivi;
esercitare il controllo sul discorso, attraverso l’uso di strategie argomentative e di strategie logiche;
pensare per modelli diversi e di individuare alternative possibili;
saper utilizzare in modo appropriato la terminologia specifica per la definizione dei concetti filosofici (obiettivo minimo) .
CONOSCENZE
TERZO ANNO
QUARTO ANNO
Gli argomenti, almeno due,
saranno Saranno sviluppati alcuni tra i seguenti percorsi :
affrontati con la trattazione di una scelta di
testi ed autori, seguendo orientativamente La rivoluzione scientifica: modelli di razionalità
antichi e moderni a confronto
questa scansione:
• meccanicismo e finalismo
• Le origini greche del pensiero occidentale
• il problema del metodo: matematica ed
• La fondazione del pensiero filosofico
esperienza
• I naturalisti e il problema del principio di • l’atteggiamento dell’uomo verso la natura
tutte le cose
• la concezione del lavoro e della tecnica
• Distinguere il vero dall’illusorio: la scuola
Aspetti etico-politici della modernità: tradizione
eleatica
• Lo studio della natura e la molteplicità ed innovazione
• il rapporto tra teoria e prassi
delle cose: Democrito
• La sofistica e lo spostamento dell’asse • felicità e dovere come moventi dell’agire
della ricerca filosofica dal cosmo all’uomo: • la polis e lo stato moderno nella riflessione dei
Protagora e Gorgia
filosofi
• Socrate; Platone;Aristotele
• libertà e potere
• Il passaggio dall’età classica all’età
46
QUINTO ANNO
Saranno sviluppati, a discrezione del singolo
docente, alcuni dei seguenti percorsi :
• La seconda rivoluzione scientifica:
modelli di razionalità moderni e
contemporanei a confronto
• determinismo e indeterminismo della
natura
• verità e ipoteticità della scienza
• problemi epistemologici delle scienze
economiche e sociali
• lavoro e automazione
• scienza , tecnica e responsabilità eticopolitiche
• neutralità e ideologia nella scienza e nella
tecnica
• crescita economica e valori etico-politici
• innovazione, sviluppo e compatibilità
46
ellenistica
• Lo
Stoicismo;
l’Epicureismo;
lo
Scetticismo
• L’influenza della religione cristiana sul
pensiero filosofico occidentale
• Dalla Patristica alla Scolastica: Agostino
d’Ippona e Tommaso d’Aquino.
Questi argomenti saranno affrontati con la
trattazione di una scelta di testi ed autori,
seguendo orientativamente questa scansione:
Umanesimo e Rinascimento
Rinascimento e Riforma
La controriforma (cenni)
La rivoluzione scientifica
(Bacone, Galileo)
Questi argomenti saranno affrontati con la
trattazione di una scelta di testi ed autori,
seguendo orientativamente questa scansione:
ed
astronomica
Rinascimento
e
Riforma
(Erasmo da
Rotterdam, Lutero, Zwigli, Calvino)
La controriforma (cenni)
Rinascimento e naturalismo (Telesio,, Bruno,
Campanella)
La rivoluzione scientifica ed astronomica (da
Copernico a Bruno, Bacone, Galileo)
Cartesio ;Hobbes; Pascal; Spinoza; Leibniz
L’empirismo inglese (Locke, Hume)
Vico
Caratteri generali dell’Illuminismo
Rousseau; Kant; i capisaldi del sistema
hegeliano
I filosofi sopra elencati aiuteranno a
sviluppare almeno due dei seguenti nuclei
tematici: la nascita della filosofia in Grecia;
la filosofia e la polis (i Sofisti e
Socrate);individuo
e
cosmo
nell’età
ellenistico romana (epicureismo, stoicismo e
scetticismo); filosofia e scienza nel pensiero
antico; l’incontro tra la filosofia greca e le
religioni bibliche; teologia, filosofia e
scienza nel secolo XIV).
I filosofi sopra elencati aiuteranno a sviluppare
almeno due dei seguenti nuclei tematici:
la formazione dell’uomo nel Rinascimento; la
rivoluzione scientifica; il pensiero politico tra
realismo ed utopia; libertà e potere nel pensiero
moderno; l’Illuminismo; Romanticismo e
Idealismo; le origini delle scienze sociali; la
riflessione filosofica sulla storia.
In collaborazione con l’insegnante di scienze
sociali sarà sviluppato un modulo sulle
Religioni.
47
ambientale
• nuove tecnologie biologiche ed etica
L. Feuerbach e la riduzione della teologia ad
antropologia
Marx e il materialismo storico-dialettico
A. Schopenhauer; S. Kierkegaard; F.
Nietzsche
Lineamenti generali del Positivismo, A.
Comte
Lo Spiritualismo; H. Bergson e l’evoluzione
creatrice
Il Pragmatismo e J. Dewey
S. Freud e la rivoluzione psicoanalitica
L’Esistenzialismo, M. Heidegger.
I filosofi sopra elencati aiuteranno a
sviluppare almeno due dei seguenti nuclei
tematici:
sviluppi della sociologia nella seconda metà
dell’800; la nascita della psicologia
scientifica;
origini
e
sviluppi
dell’antropologia;
la filosofia italiana
dell’800; Darwin e l’evoluzionismo; la
seconda
rivoluzione
scientifica;
il
Pragmatismo;
la
Psicoanalisi;
l’Esistenzialismo; la riscoperta dell’etica nella
filosofia contemporanea.
47
INDICAZIONI DIDATTICHE
Le scelte metodologiche mutuano la convinzione che l’insegnamento della filosofia nella scuola superiore debba intendersi come educazione
alla ricerca e non come trasmissione di un sapere compiuto. Pertanto si affronteranno le tematiche programmate, analizzandole criticamente,
cercando di coinvolgere attivamente i ragazzi nel dialogo educativo per accrescere l’interesse, favorire riflessioni, interventi e rielaborazioni
personali
Si cercherà di stimolare l’apporto e l’intervento degli studenti per sviluppare il senso critico e la capacità argomentativa. Si favorirà la
capacità di collaborazione nell’indagine di temi filosofici e l’approfondimento delle tematiche che si renderanno particolarmente significative
anche al di fuori di quanto programmato dall’insegnante.
Per quanto possibile, gli argomenti saranno affrontati partendo dalla lettura dei testi secondo una scelta calibrata per ampiezza, leggibilità e
disponibilità di tempo.
VERIFICHE E VALUTAZIONE
•
Per la verifica i docenti faranno uso, a loro discrezione, dei seguenti strumenti:
•
la tradizionale interrogazione;
•
il dialogo e la partecipazione alla discussione organizzata;
•
i test di comprensione della lettura (risposte scritte a quesiti predisposti dall’insegnante e concernenti letture svolte);
•
quesiti a risposta aperta;
•
prove scritte (parafrasi, riassunto e commento di testi letti, composizione di testi sintetici che esprimano capacità argomentative).
La valutazione sarà sia formativa (per individuare e quindi recuperare le carenze ) che sommativa (per misurare l’effettiva preparazione
raggiunta). Terrà conto delle seguenti griglie di misurazione:
griglia di valutazione per prove griglia di valutazione per prove orali:
scritte:
padronanza dei contenuti
conoscenza dei contenuti
raccordi pluridisciplinari
uso del lessico specifico
lessico specifico
capacità di fare collegamenti
sviluppo delle argomentazioni
rielaborazione personale
capacità elaborative, logiche
critiche.
48
griglia di valutazione finale
e
risultati delle prove
progressione e miglioramento individuale delle
abilità
disponibilità al dialogo educativo (impegno,
interesse, partecipazione)
adeguatezza ed efficacia del metodo di studio
48
Il peso da attribuire a ciascuna voce delle griglie è stabilito dai docenti in base alla situazione di ogni singola classe. Alla conoscenza dei
contenuti si attribuirà almeno il 50% del punteggio.
La valutazione, secondo la normativa vigente, è in decimi. Si cercherà di evitare il ricorso a misurazioni intermedie classificando le
prestazioni con i livelli interi. Tuttavia, nel caso in cui la prestazione non sia quantificabile in modo deciso sono ammessi i mezzi punteggi.
49
La scala di misurazione adottata è la seguente:
Voto
9-10
8
7
6
5
4
3
Giudizio
Ottimo
Buono
Discreto
Sufficiente
Insufficiente
Gravemente insufficiente
Scarso
Significato del codice per il profitto
Conoscenze e competenze ampie e approfondite
Conoscenze approfondite; competenze adeguate
Conoscenze e competenze adeguate
Conoscenze e competenze essenziali
Qualche conoscenza superficiale; nessuna competenza
Conoscenze rare e frammentarie; nessuna competenza
Nessuna conoscenza; nessuna competenza
Da 10 a 8 gli obiettivi si intendono pienamente raggiunti, da 7 a 6 raggiunti e da 5 a 3 non raggiunti.
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SCIENZE SOCIALI
Il percorso di scienze sociali nel triennio ha come asse fondante la tematica storico-antropologica incentrata sulla conoscenza della società
complessa e della contemporaneità. La programmazione didattica assume quindi una forma modulare e flessibile, per meglio rispondere alle
esigenze di analisi dei nuclei tematici che ogni insegnante all’interno del proprio piano di lavoro sceglierà in riferimento alla specificità della classe.
COMPETENZE
•
•
•
Saper comprendere dei meccanismi di fondo dell’agire individuale e collettivo;
saper comprendere e costruire e criticare argomentazioni e discorsi per dare significato alle proprie esperienze;
saper prendere decisioni, progettare e scegliere in modo efficace il proprio futuro.
ABILITA’
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Acquisire le capacità critico-rielaborative e teoriche per orientarsi nella contemporaneità e complessità del sociale;
sapersi gestire in contesti operativi, valorizzando le differenze e cogliendo il punto di vista dell’altro;
conoscere i linguaggi disciplinari specifici;
conoscere le metodologie,le problematiche, i modelli della ricerca sociale con particolare riferimento all’asse storico-antropologico;
conoscere l’interdipendenza dei diversi approcci ai fenomeni sociali;
saper riconoscere e analizzare aspetti della società utilizzando le diverse prospettive disciplinari;
saper ricostruire la dimensione storica dei fenomeni sociali e collocarli nei diversi contesti;
saper comunicare in modo efficace e appropriato ai diversi contesti;
saper interagire e collaborare con istituzioni, persone e gruppi anche di culture diverse;
saper affrontare il contrasto e la conflittualità.
CONTENUTI
1.
2.
3.
4.
La società.
La cultura.
La comunicazione
La mente
5.
6.
7.
8.
Popolazione e ambiente
L’individuo nella vita sociale.
Socializzazione e formazione.
Politica economia,giustizia.
50
9. Condizioni di vita.
10.Tempo e trasformazioni di vita.
50
CLASSE TERZA
MODULO 1: SOCIETA’
Obiettivi:
• padroneggiare la nozione di società in senso tecnico (obiettivo minimo);
• saper indicare le principali discipline che studiano la società illustrandone per ciascuna caratteristiche
impostazione e problemi della ricerca (obiettivo minimo);
• conoscere le principali teorie della società (obiettivo minimo);
• essere in grado di entrare nel dibattito sulla natura delle differenze tra società umane;
• saper descrivere i vari tipi di società umane esistenti ed esistiti (obiettivo minimo);
• essere in grado di riconoscere a grandi linee la storia e la distribuzione geografica delle società umane
(obiettivo minimo);
• saper individuare le principali caratteristiche delle società umane (obiettivo minimo)
• acquisire sensibilità per i fenomeni sociali (obiettivo minimo);
• essere in grado di interpretare l’attualità nell’ottica delle scienze sociali;
• essere in grado di studiare la storia alla luce delle conoscenze sociali acquisite;
• abituarsi a decentrarsi;
• sviluppare la capacità di valutare con senso critico.
Contenuti
UNITA’ 1
La società come oggetto di
indagine
UNITA’ 2
La trama della vita sociale
UNITA’ 3
Società e culture a confronto
UNITA’ 4
L’antropologo al lavoro
MODULO 2: LA COMUNICAZIONE
Obiettivi:
Contenuti
UNITA’ 1
• saper illustrare a grandi linee la natura della comunicazione (obiettivo minimo);
• saper illustrare il funzionamento della comunicazione, sia di quella orale sia di quella mediata da La relazione comunicativa
UNITA’ 2
tecnologie (obiettivo minimo);
• avere cognizione degli sviluppi storici della comunicazione umana dalla preistoria ad oggi e degli La comunicazione linguistica
UNITA’ 3
aspetti geografici (obiettivo minimo);
• essere in grado di inquadrare i problemi storico-sociali legati alla comunicazione, con particolare I media e lo sviluppo delle
comunicazioni
riguardo a quelli linguistici e a quelli derivati dallo sviluppo tecnologico;
• essere in grado di comunicare con la sensibilità di chi è consapevole della complessità della UNITA’ 4
I mass media
comunicazione;
• rapportarsi ai media e ai mass media in particolare con una consapevolezza di tipo globale;
51
51
•
•
saper ideare ,almeno a livello elementare ,progetti in cui è implicata la comunicazione (obiettivo
minimo);
essere orientati negli attuali studi sulla comunicazione (obiettivo minimo).
UNITA’ 5
Media e globalizzazione
MODULO 3: SOCIALIZZAZIONE E FORMAZIONE
Obiettivi:
Contenuti
• essere orientati sugli attuali studi sulla socializzazione: concetti, teorie, UNITA’ 1
La Socializzazione
linguaggi, metodi (obiettivo minimo);
• essere orientati sulle attuali scienze della formazione: conoscere almeno a livello Le agenzie di socializzazione.
essenziale le varie discipline e i loro contributi agli studi della formazione UNITA’ 2
La Formazione:
(obiettivo minimo);
Le Scienze della Formazione.
• riflettere criticamente sul significato della socializzazione;
L’apprendimento.
• descrivere le principali agenzie di socializzazione (obiettivo minimo);
• analizzare a livello generale gli elementi fondamentali del processo di La qualità della formazione.
UNITA’ 3
formazione (obiettivo minimo);
Scuola e scolarizzazione:
• saper inquadrare la scuola in rapporto alla società;
Il fenomeno scolastico e la scolarizzazione
Scuola e disuguaglianze sociali
CLASSE QUARTA
Gli obiettivi elencati si riferiscono ad un corso avanzato che prevede ampi approfondimenti. Ci si può comunque limitare al corso base o
eventualmente programmare un corso intermedio. Gli obiettivi saranno poi in relazione alla scelta effettuata.
MODULO 1: SOCIETA’
Obiettivi:
Contenuti
• essere orientati negli studi sulla popolazione e la società (obiettivo UNITA’ 1
Lo studio della vita urbana
minimo);
avere le informazioni e le conoscenze minime per districarsi nell’ UNITA’ 2
La nascita delle città
attualità dei problemi demografici e sociali (obiettivo minimo);
• avere nozione delle metodologie di indagine per interpretare i dati La popolazione urbana oggi e ieri
UNITA’ 3
(obiettivo minimo);
• essere in grado di tracciare a grandi linee la storia demografica e dei Temi di etnodemografia
La crescita urbana nei paesi in via di sviluppo
rapporti con l’ambiente dell’umanità (obiettivo minimo);
52
52
• essere in grado di fare confronti tra popoli e culture diverse (obiettivo
minimo);
• saper analizzare alcuni casi (obiettivo minimo);
• saper ragionare criticamente sulle cause e sulle soluzioni ;
• saper padroneggiare i metodi per condurre semplici analisi di
situazioni e problemi;
• essere in grado di dialogare con competenti del settore;
• interpretare le notizie di cronaca su fatti ambientali e di popolazione
,avendo presente l’entroterra complesso in cui vanno collocate;
• saper condurre piccole ricerche (obiettivo minimo);
• essere in grado di andare oltre il senso comune nelle analisi di fatti di
cronaca, documentarsi e analizzare le situazioni più in profondità;
• sviluppare la logica sistemica e la logica del possibile.
UNITA’ 4
Vivere in città
La città fragile
UNITA’ 5
Nascita del concetto di tempo libero
Storia del tempo libero
UNITA’ 6
Il tempo libero oggi
Il tempo libero dei giovani italiani
UNITA’ 7
Tempo libero e turismo
Turismo di massa e industria del tempo libero
UNITA’ 8
Tipologie di turismo: consumistico, etico, culturale, responsabile…
Comportamento turistico
MODULO 2: CULTURA
Obiettivi:
• avere il quadro delle produzioni culturali umane (obiettivo minimo);
• essere in grado di illustrare il significato delle diverse produzioni culturali umane
(obiettivo minimo);
saper collegare le varie forme assunte dall’arte e dalla religione con la vita sociale e la
società (obiettivo minimo);
• dimostrare di conoscere la situazione attuale della religione e dell’arte;
• dimostrare di aver chiaro l’approccio delle scienze sociali alle produzioni culturali;
• saper esporre il cammino della scienza occidentale in chiave storico-sociale e
filosofica;
• avere chiaro lo stato attuale dell’ impresa scientifica;
• saper esporre il dibattito sul concetto di ideologia;
• essere in grado di definire le ideologie in modo critico;
• saper illustrare ,a grandi linee, le grandi ideologie totali del Novecento;
• essere sensibilizzati al valore e alla varietà delle esperienze religiose e artistiche
(obiettivo minimo);
53
Contenuti:
UNITA’ 1
La religione e il bisogno del sacro
La religiosità nel mondo contemporaneo
UNITA’ 2
Aspetti comuni alle religioni più diffuse
Classificazione delle religioni
UNITA’ 3
Scienza, magia e religione nella società odierna
UNITA’ 4
Il pluralismo religioso
Rapporto tra religione e politica in relazione al
governo dello Stato
Il fondamentalismo religioso
UNITA’ 5
Il matrimonio e la relazione di parentela nelle
53
• essere in grado di progettare e svolgere semplici ricerche storiche sulla scienza e sulle
ideologie;
• sviluppare l’autoconsapevolezza critica.
diverse culture
UNITA’ 6
Le età della vita nelle diverse culture
Modelli e interpretazioni delle età della vita.
54
MODULO 3 : COMUNICAZIONE
Obiettivi :
• essere orientati negli attuali studi sul versante individuale della vita sociale (obiettivo
minimo)
• essere in grado di illustrare come l’individuo entra in rapporto con gli altri (obiettivo
minimo)
• conoscere i principali costrutti teorici e metodi (obiettivo minimo)
• saper illustrare la funzione della comunicazione nella vita sociale (obiettivo minimo)
• essere in grado di mettere in evidenza alcuni risvolti applicativi delle nozioni apprese
• essere in grado di chiarire i nessi tra trama della vita sociale e processi e strutture
macrosociali
• essere sensibili ai problemi che si incontrano nella conoscenza della realtà sociale
(obiettivo minimo)
• padroneggiare i metodi per condurre semplici indagini
• saper gestire consapevolmente interazioni, relazioni, attività di gruppo
• mostrare la sensibilità necessaria per interpretare adeguatamente fatti di cronaca e
avvenimenti storico-sociali
Contenuti:
UNITA’ 1
I linguaggi giovanili
Analisi del fumetto
UNITA’ 2
Strumenti di comunicazione: il telefonino
Comunicare con il telefonino: messaggi e
videomessaggi
UNITA’ 3
La comunicazione culturale oggi
L’industria culturale nella società di massa
UNITA’ 4
Rappresentazioni sociali nell’epoca della
comunicazione.
Le rappresentazioni sociali: analisi dell’amore e
della malattia.
MODULO 4 : EDUCAZIONE
Obiettivi:
Contenuti:
UNITA’ 1
• essere orientati sulle attuali scienze della formazione:
• conoscere a grandi linee le varie discipline e i loro contributi agli studi della formazione (obiettivo L’esigenza di apprendere
Long life learning
minimo);
UNITA’ 2
• riflettere criticamente sul significato dell’educazione;
Apprendere nelle varie età della
• descrivere le principali agenzie di socializzazione (obiettivo minimo);
vita
• analizzare ad un primo livello il processo di formazione(obiettivo minimo);
Imparare quando si è anziani
• saper inquadrare il ruolo dell’educazione in rapporto alla società;
54
• essere in grado di contribuire a impostare un progetto di formazione;
essere in grado di analizzare sulla base di documenti e informazioni il sistema scolastico di un paese.
CLASSE QUINTA
55
Il corso di Scienze Sociali per la classe 5° sarà scandito in 4 moduli generali che ogni insegnante individualizzerà nella sua
programmazione annuale in base agli interessi e motivazioni della classe individuando il percorso migliore in termini di obiettivi, contenuti,
metodi, scansioni temporali, strumenti..
MODULO 1 : POLITICA, ECONOMIA, GIUSTIZIA
Obiettivi:
Contenuti:
• sapersi orientare sugli studi di politica,economia,giustizia (obiettivo
La politica, studi e teorie:
minimo);
• saper padroneggiare seppur a livello elementare i concetti fondamentali della Lo Stato.
Regimi democratici e non democratici.
politica,dell’economia,della giustizia (obiettivo minimo);
• avere le conoscenze necessarie per discutere su questioni fondamentali Economia e lavoro:
la modernizzazione del lavoro.
(obiettivo minimo);
• avere le conoscenze minime per inquadrare e analizzare nell’ottica delle I conflitti del lavoro
La disoccupazione
scienze sociali la comunicazione politica (obiettivo minimo);
• essere in grado di tracciare a grandi linee l’evoluzione delle idee nella Mercati secondari del lavoro ed economia informale
Il Welfare State.
psicologia del lavoro;
• saper leggere alla luce dei concetti, dei modelli e delle teorie delle scienze Temi di antropologia,sociologia,psicologia giuridica:
L’ordine nelle società senza Stato
sociali, fatti storici e di attualità;
L’efficacia del Diritto
• essere in grado di analizzare seppur ad un primo livello i discorsi dei politici;
Le decisioni giudiziarie
• saper riconoscere la valenza di comunicazione politica di eventi resi noti dai
La comunicazione politica:
media;
I discorsi politici
• saper impostare semplici ricerche sulla comunicazione politica e sugli effetti L’influenza dei media sulle convinzioni politiche della
dei media in politica.
gente
55
MODULO 2: LE FORME DELLA VITA ECONOMICA
Obiettivi:
Contenuti:
forme
della
vita
• sapere quali discipline si occupano dei temi in questione in quale ottica con quali concetti e presupposti Le
economica
teorici (obiettivo minimo);
• disporre delle nozioni tecniche minime per ragionare sui temi in questione alla maniera delle scienze Antropologia economica ed
economia
umane (obiettivo minimo);
Caccia e raccolta
• essere in grado di rispondere agli interrogativi correnti in modo non ingenuo;
Agricoltura
• saper leggere alla luce dei concetti,dei modelli e delle teorie delle scienze sociali fatti storici e di attualità;
Allevamento
• avere conoscenze riguardo a:
Industria
sistemi economici;
Figure e momenti dell’
produzione scambio e consumo;
antropologia economica
il dono ;
strategie di sopravvivenza;
dottrine economiche nella storia .
MODULO 3: EDUCAZIONE: LE NUOVE FORME
Obiettivi:
Contenuti:
• essere orientati nel campo di studi dell’ educazione umana e sullo sviluppo individuale (obiettivo minimo).
L’ educazione extra
• avere nozione delle metodologie di indagine per interpretare i dati (obiettivo minimo).
scolastica
• essere in grado di descrivere e spiegare a grandi linee
L’ educazione degli
ciò che sappiamo dell’origine delle principali teorie educative (obiettivo minimo);
adulti
gli approcci e le teorie principali nello studio dello sviluppo psicologico dell’individuo (obiettivo minimo);
a grandi linee, come il rapporto dell’individuo con gli ambienti in cui vive influisce sulla sua educazione L’ educazione tra
formazione
e
(obiettivo minimo);
terapia
• saper analizzare l’ambiente di sviluppo familiare (obiettivo minimo);
• conoscere nelle linee essenziali :
le forme dell’ educazione degli adulti (obiettivo minimo );
il ruolo dell’ educazione contro il disagio (obiettivo minimo );
la malattia mentale (obiettivo minimo );
la devianza (obiettivo minimo );
la tossicodipendenza (obiettivo minimo );
56
56
le nuove terapie educative ( obiettivo minimo );
il teatro come forma terapeutica;
• padroneggiare i metodi quel tanto che occorre per condurre,seppure a un livello preliminare,analisi di situazioni e
problemi.
• padroneggiare i metodi quel tanto che occorre per condurre e progettare piccole esperienze di ricerca.
MODULO 4: L’EDUCAZIONE NELLA SOCIETA’ MULTICULTURALE
Obiettivi:
Contenuti:
conoscere nelle linee essenziali :
Le società
multiculturali :
aspetti e problemi
• gli aspetti e i problemi delle società multiculturali (obiettivo minimo);
Modelli
e pratiche dell’
• il valore della diversità nella società’ odierna(obiettivo minimo);
educazione interculturale
essere consapevoli :
• dell’ esigenza di una nuova cultura pedagogica e conoscerla nei suoi aspetti fondamentali;
• padroneggiare il lessico della pedagogia interculturale
conoscere le buone pratiche di educazione interculturale
• padroneggiare i metodi quel tanto che occorre per condurre e progettare piccole esperienze di ricerca in
merito alle esperienze di integrazione .
METODOLOGIE E STRUMENTI
Il processo didattico formativo verrà perseguito attraverso un approccio metodologico modulare per favorire la motivazione
all’apprendimento della classe, in coerenza con il livello ed il tipo di interesse presente negli alunni. Ogni insegnante all’interno della sua
programmazione e sulla base della microcultura della classe sceglierà i metodi e gli strumenti più adatti a perseguire gli obiettivi. All’inizio di
ogni modulo gli alunni saranno informati sui contenuti ,sui metodi e sugli obiettivi da raggiungere. Indicativamente le tematiche verranno
affrontate attraverso la lezione dialogica, il lavoro di gruppo, la discussione organizzata. Importanza rilevante verrà data alla lettura di brani di
testi specifici analizzandone criticamente le problematiche. Gli alunni saranno coinvolti attraverso la lettura di quotidiani e riviste a intervenire
nella discussione stimolando le loro riflessioni e le loro argomentazioni, sviluppando la capacità di progettare possibili soluzioni ai problemi
affrontati. Si utilizzeranno gli strumenti multimediali e audiovisivi, inoltre la partecipazione ad uscite didattiche e l’adesione alle offerte
culturali provenienti dal territorio assumeranno un ulteriore valenza educativa.
57
57
VERIFICA E VALUTAZIONE
Ogni insegnante potrà a sua discrezione utilizzare i seguenti strumenti di verifica: le interrogazioni tradizionali, il dialogo e la partecipazione
attiva alle discussioni organizzate, prove scritte nella tipologia di componimenti, commenti, riassunti, prove strutturate e semistrutturate.
La valutazione sarà sia formativa (per individuare e quindi recuperare le carenze ) che sommativa (per misurare l’effettiva preparazione
raggiunta)
Terrà conto delle seguenti griglie di misurazione:
griglia di valutazione per prove griglia di valutazione per prove orali:
scritte:
padronanza dei contenuti
conoscenza dei contenuti
raccordi pluridisciplinari
uso del lessico specifico
lessico specifico
capacità di fare collegamenti
sviluppo delle argomentazioni
rielaborazione personale
capacità elaborative, logiche e critiche.
griglia di valutazione finale
risultati delle prove
progressione e miglioramento individuale
delle abilità
disponibilità al dialogo educativo (impegno,
interesse, partecipazione)
adeguatezza ed efficacia del metodo di studio
Il peso da attribuire a ciascuna voce delle griglie è stabilito dai docenti in base alla situazione di ogni singola classe. Alla conoscenza dei
contenuti si attribuirà almeno il 50% del punteggio.
La valutazione, secondo la normativa vigente, è in decimi. Si cercherà di evitare il ricorso a misurazioni intermedie classificando le
prestazioni con i livelli interi. Tuttavia, nel caso in cui la prestazione non sia quantificabile in modo deciso sono ammessi i mezzi punteggi.
La scala di misurazione adottata è la seguente:
Voto
9-10
8
7
6
5
4
3
Giudizio
Ottimo
Buono
Discreto
Sufficiente
Insufficiente
Gravemente insufficiente
Scarso
Significato del codice per il profitto
Conoscenze e competenze ampie e approfondite
Conoscenze approfondite; competenze adeguate
Conoscenze e competenze adeguate
Conoscenze e competenze essenziali
Qualche conoscenza superficiale; nessuna competenza
Conoscenze rare e frammentarie; nessuna competenza
Nessuna conoscenza; nessuna competenza
Da 10 a 8 gli obiettivi si intendono pienamente raggiunti, da 7 a 6 raggiunti e da 5 a 3 non raggiunti.
58
58
Lo stage formativo nel curricolo di scienze sociali
Caratteristiche dello stage formativo
59
Progettazione integrata di più discipline
Modifica dell’organizzazione didattica
Rapporto con l’esterno
Stimolo all’applicazione dei saperi disciplinari
Il senso
acquisizione di strumenti di osservazione e di metodo che solo un incontro diretto con i fenomeni sociali consente.
Acquisizione di strumenti idonei per una lettura consapevole e critica nella conoscenza del mondo contemporaneo.
Oggetto di studio
La società contemporanea complessa
Lo stage diventa l’occasione principale di una riflessione sulla
realtà e sul lavoro.
Il senso formativo
Lo stage favorisce processi di autonomia nei confronti dell’insegnante e della scuola, sviluppa atteggiamenti
responsabili. L’integrazione studio-lavoro mette in campo risorse che attengono alla sfera cognitiva ed affettiva. Possiamo inoltre parlare di
“ORIENTAMENTO” in quanto la scuola costruisce così più occasioni per gli allievi di mettersi alla prova, di confrontarsi con realtà vicine e
lontane con ambienti diversi; solo così un soggetto in formazione sarà messo in grado di conoscere e sperimentare le proprie attitudini e quindi
di SCEGLIERE.
È necessario progettare uno stage organico al curricolo, cioè un’esperienza che porti a sintesi le operazioni costruite sui saperi a cui aggiunga
la dimensione pratico-operativa e metta in gioco le conoscenze in settori della realtà sociale.
E’ necessario che la scelta cada quindi su temi ritenuti fondamentali per le scienze sociali
59
Questi i possibili temi/percorsi sulla base delle indicazioni dei nuclei fondanti del documento nazionale su cui progettare stage relativi alle
emergenze presenti nel territorio
- Le trasformazioni nel modello produttivo occidentale e nel lavoro
- Le emergenze nell’ambiente in seguito all’intervento umano
- La trasformazione dei bisogni e le nuove modalità di risposta. Il nuovo Welfare
- Le nuove forme di comunicazione e la tecnica
- Le nuove marginalità e cittadinanza
- Il territorio, la sua cultura e la sua specificità
- La globalizzazione: i caratteri generali, il localismo, l’economia, la cultura
- Il potere, la politica e l’individuo.
Per chi ?
Tutti gli studenti della classe
60
Con chi ?
Tutti i componenti del consiglio di classe
Il Dirigente Scolastico
La segreteria
Le istituzioni presenti nel territorio
Le associazioni presenti nel territorio
Il Consiglio di classe è l’organo responsabile della progettazione, gestione, controllo e valutazione del progetto
Il docente di scienze sociali può svolgere un ruolo propositivo, aggregativo e facilitante la tessitura del percorso
Il consiglio di classe può individuare più docenti TUTOR
Al Dirigente Scolastico
Spetta il compito sia di facilitare che di accompagnare i progetti che si realizzano in Istituto.
I finanziamenti
possono pervenire oltre che dall’Istituto, dalle Associazioni professionali, dai
cooperazione, dai comuni ecc….
Le famiglie
sindacati, dal mondo della
E’ fondamentale il coinvolgimento delle famiglie! Sarebbero auspicabili almeno due incontri
inizio progettazione
verifica risultati fine anno
60
Lo specifico metodologico
L’OSSERVAZIONE PARTECIPANTE
A differenza delle scienze naturali le scienze sociali si occupano infatti di rapporti inter-umani, i cambiamenti che osserviamo non
possono esserci estranei, qualsiasi aspetto della realtà sociale “osserviamo” andiamo a scandagliare sulle nostre modificazioni
comportamentali ma, soprattutto, parliamo di ciò che sta succedendo ai nostri allievi che stanno dentro a questo processo.
L’osservazione partecipante
E’ lo strumento di ricerca privilegiato delle scienze sociali che sono scienze in situazione contestuali
e nel contempo è anche l’elemento base dello stage perché svolge almeno le seguenti funzioni:
a)
b)
c)
d)
approfondisce alcuni aspetti della società contemporanea
avvia, anche per brevi percorsi al senso della ricerca
dà l’idea del senso proprio delle scienze sociali
sollecita un processo di consapevolezza da parte dei ragazzi perché ciò che stanno osservando è la loro realtà
Come organizzare lo stage?
Nel triennio
N.B.
1) Stage di full immersion in situazioni considerate interessanti per i nuclei
2) Protocolli di osservazione e di approccio metodologico
La gradualità formativa è parallela a quella teorica e scientifica
IV° anno
si possono progettare stage di osservazione-intervento
V° anno
lo stage si arricchisce di un apparato teorico più corposo e articolato
Nella scelta è importante sempre collocare lo stage in una realtà di significato.
Nel triennio
1)
2)
3)
Quali “luoghi” del territorio privilegiare? Per esempio:
Servizi sociali nelle istituzioni pubbliche, private, no profit
Associazioni di volontariato
Enti di produzione e di distribuzione di beni (industria, attività commerciali)
61
fondamentali dell’indirizzo
61
4)
5)
6)
7)
N.B.
Organizzazioni di rappresentanza (sindacati, partiti ……..)
Istituzioni educative, mediazione culturali
Agenzie di servizi pubblici (es. tutela dell’ambiente)
Organizzazioni dello sport, tempo libero, beni culturali, ecc…
Lo stage può essere svolto anche in forma residenziale con stage residenziali in ITALIA o all’ESTERO per accentuare
l’aspetto del confronto e della comprensione dei modelli culturali che sottendono le diverse risposte ai bisogni
Le convenzioni:
Valutazioni e certificazione:
∫ - Si tratterà di rivedere, ampliare, modificare quelle
∫ utilizzate per gli STAGES di cui già si ha esperienza
Forlimpopoli, 15 settembre 2011
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