D.A.D.I. L. Vanvitelli Corso di Laurea Magistrale in Architettura Laboratorio di Costruzione dell’Architettura I A a.a. 2015/16 Prof. Sergio Rinaldi [email protected] 15_04_2016 6 Chiusure Verticali trasparenti IL VETRO IL VETRO è u n m a t e r i a l e c e ra m i c o a m o r f o o t t e n u t o p e r solidificazione di un prodotto di fusione inorganico che passa dallo stato fluido a quello solido senza cristallizzazione. Le molecole, disposte in modo completamente disordinato, non formano alcun reticolo cristallino, per questo il materiale risulta trasparente. Si compone di: -vetrificante (silice, SiO2 – 69/74%) -fondente (ossido di sodio, Na2O, 12/16%) -stabilizzante (calce, CaO 5/12%) -altri ossidi (allumina, magnesio 3%) per migliorare le proprietà fisiche Il vetro Proprietà: Massa volumica (peso) varia da un min. di 2300 kg/mc ai 6000 kg/mc. Il vetro in lastre attualmente in uso pesa circa kg 2,5 a mq per ogni mm di spessore. Resistenza meccanica ottima a compressione scarsa a trazione e quindi a flessione. In genere le lastre di vetro non sono sottoposte a carichi e sollecitazioni che non siano quelle derivanti da vento o azioni termiche. Durezza molto elevata fa si che il vetro sia uno dei materiali in assoluto più duri, infatti può essere tagliato solo con il diamante. Stabilità, resistenza chimica e alla corrosione FORMATURA Soffiaggio: per realizzazione di oggetti cavi, contenitori, a macchina o a bocca Stampaggio: per oggetti pieni, la massa fluida viene introdotta nello stampo (in acciaio in genere) e compressa Colata: la massa fusa viene colata in stampi di cui assume la forma Laminazione: per la fabbricazione di lastre introducendo la pasta tra rulli la cui distanza determina lo spessore Il vetro lavorato o semilavorato viene poi introdotto nei forni di ricottura a 480-550 °C per eliminare le tensioni interne dovute a raffreddamento veloce degli strati superficiali, poi viene fatto raffreddare lentamente. Successivamente si passa alla rifinitura con mole abrasive e lucidatrici a pasta di ossido di ferro. Formatura Vetro Float Oggi il vetro da lastre – quello impiegato in particolare nell’edilizia – si produce con la tecnica del floating, da cui prende il nome. Viene così chiamato dal nome del più diffuso procedimento di Fabbricazione Industriale del Vetro, FLOAT appunto, messo a punto da Sir Alastair Pilkington (Gran Bretagna) alla fine degli anni '50. Il nome "Float" viene dal verbo Inglese "to float" che significa "galleggiare" e deriva dal fatto che, ad un certo punto del processo, il nastro di vetro in formazione si trova a galleggiare su uno strato di Stagno fuso (liquido). Più del 90% del Vetro prodotto a livello mondiale è ottenuto con il Metodo FLOAT. Le lastre reperibili in commercio hanno dimensioni max di 3.210 x 6.000 mm I prodotti utilizzati in edilizia sono: Lastre -vetro singolo -vetrocamera Vetri speciali -vetri con coating -vetri temperati -vetri stratificati -vetri fotovoltaici Vetri stampati - diffusori - tegole Isolanti e additivi -fibre di vetro -vetro cellulare -lana vetro Vetro singolo prodotto in spessori unificati, comprende: Vetri semplici: spessore compreso tra 1,5 mm e 1,8 mm. Vetri semidoppi: spessore 2,5 mm. Vetri doppi: spessore da 3,5 mm a 4 mm. Mezzi cristalli: spessore compreso tra 4 mm e 6 mm. Cristalli: spessore da 6 mm a 12 mm. Vetrocamera E’ composto da due o tre lastre di vetro separate da intercapedini (di aria disidratata o gas) sigillate lungo i bordi. Le proprietà dei vetricamera dipendono da spessore dei vetri, caratteristiche e spessore dell’intercapedine eventuali trattamenti superficiali delle lastre impiegate. Uno spessore comune è mm. 6 + 12 + 4 = mm 22 L’innovazione di prodotto ha introdotto vetri con particolari proprietà in grado di migliorare notevolmente le prestazioni delle vetrature Vetri speciali Vetro con coating basso—emissivi (adatti ai climi freddi) Un vetro basso emissivo è un vetro rivestito con un ossido metallico, che migliora notevolmente le prestazioni di isolamento termico dell’infisso senza modificare le prestazioni di trasmissione della luce. Il suo utilizzo consente di ridurre la trasmittanza dell’infisso. Vetri speciali Vetro con coating selettivi (per climi caldi) in presenza di grandi superfici vetrate l’irraggiamento solare può risultare eccessivo e generare surriscaldamento e disagio luminoso all’interno degli edifici. Anche a queste situazioni estreme è possibile porre rimedio ricorrendo all’uso di vetri speciali colorati nella massa e/o con depositi superficiali "selettivi" sulla radiazione solare. Il modo in cui questi operano è lo stesso già visto per i vetri a Bassa Emissività, con la sola differenza che la riflessione viene esercitata selettivamente su parte dello spettro solare, anziché sulla radiazione puramente termica. Vetrata selettiva Pilkinton Suncool Vetri speciali vetro stratificato Consente di aumentare la resistenza meccanica ai carichi e agli urti evita la frammentazione in caso di rottura. Si tratta di lastre multistrato che vengono prodotte accoppiando due o più lastre di vetro monolitico mediante uno o più strati di materia plastica speciale (PVB). Attraverso un processo di riscaldamento e forte pressione, Il PVB (polivinilbutirrale) agisce da collante fra i vari strati, generando un unico corpo inseparabile, più spesso e più elastico. Il vetro così ottenuto, acquista capacità di resistenza agli urti, isolamento acustico, e sicurezza per le persone, in quanto il film di polivinilbutirrale aumenta l'elasticità, evitando rotture pericolose. Vetri speciali vetro fotovoltaico Consente di realizzare l’effetto FV utilizzando superfici vetrate a trasparenza variabile; se si utilizzano le comuni celle in silicio si ottiene il passaggio di luce tra una cella e l’altra (effetto a scacchi). Se si usa un gel nanostrutturato in silicio da deporre come un coating sulla lastra si ottiene una trasparenza quasi totale. Vetri stampati Profili sagomati U - Glass Barre di vetro traslucido con sezione a forma di U Possono essere normali o armate si usano per realizzare pareti (esterne o divisorie) coperture e/o pensiline U - Glass Vetri stampati vetromattone P. Chareau maison de verre 1932 Isolanti lana di vetro è data dalla fusione a 1450° di un insieme di sabbie naturali e vetro riciclato, che viene poi fibrato. La coesione e la tenuta meccanica dei prodotti sono ottenuti grazie alla presenza di leganti che incollano le fibre tra loro. Successivamente il materiale viene portato a 200° per la polimerizzazione delle resine e calandrato per ottenere resistenza e stabilità. Infine, la lana è tagliata e imballata sotto forma di rotoli o pannelli, compressa e palletizzata per facilitarne il trasporto e la manutenzione. Vetro cellulare si ottiene partendo dalla polvere di vetro, trasformata in cellule chiuse mediante un processo termico-chimico. Il vetro cellulare è costituito da una struttura cellulare chiusa che lo rende totalmente impermeabile al vapore acqueo non assorbendo quindi umiditá. E’ utilizzabile come strato di barriera al vapore. Trattamenti superficiali decorativi TECNICHE UTILIZZATE SERIGRAFIA Con questo processo si trasferisce ogni motivo grafico e fotografico con sistemi fototecnici su un setaccio. Il procedimento avviene sia su superficie completa, sia su reticolo. Per mezzo di grisaglia o di altri colori vetrificabili si può stampare in serigrafia qualunque tipo di vetro e in seguito cuocerlo nel forno ad una temperatura di 600° per fissare i colori. SABBIATURA Procedimento che sfrutta un getto di sabbia ad alta velocità che permette di ottenere una scalfittura del vetro, grazie a mascherature da cui si ricava il disegno sul vetro. L'erosione superficiale del vetro determina semplici opacizzazioni o forti incisioni a diversi livelli, percepibile anche al tatto. Per sabbiare un vetro non necessariamente si adopera la sabbia, ma viene impiegata spesso anche la polvere di corindone (ossido di alluminio). Durante la sabbiatura, soltanto le zone che devono rimanere trasparenti sono mascherate per protezione con una pellicola adesiva gommosa, capace di resistere al processo abrasivo, in modo da proteggere tutte le parti che non si intendano sabbiare. La profondità ed il grado della traslucidità della rifinitura sand-blasted variano secondo la forza ed il tipo di sabbia usati. PELLICOLE Le pellicole per vetri sono sottili film di materie plastiche che presentano un lato adesivo per l'applicazione, realizzate in poliestere per applicazioni solo su vetro, e in pvc per applicazioni su materie plastiche, vetro, superfici verniciate ed in genere superfici non porose e traspiranti. La pellicola è stampabile mediante una tecnologia di stampa digitale ed è quindi possibile realizzare decorazioni grafiche personalizzate, con qualsiasi immagine. E' disponibile in due versioni: per applicazioni all'esterno del vetro (Prima superficie) e per applicazioni all'interno del vetro (Seconda superficie). Se applicata sul lato interno del vetro si possono ridurre i costi di applicazione e la grafica è meno soggetta ai danneggiamenti. Trattamenti superficiali decorativi (serigrafia) Istituto farmaceutico del Kantonsspital, Basilea, J. Herzog & P. de Meuron, 1995-1997. Le facciate dell’edificio sono rivestite con un sistema di pannelli vetrati contraddistinti dal colore verde, impresso sui vetri mediante tecnica serigrafia. Trattamenti superficiali decorativi (sabbiatura) Lastre curve sabbiate nell’auditorium a San Sebastian (E) arch. Rafael Moneo 1999 Libreria Peckham, Londra, William Alsop, 1997-2000. Particolare del fronte nord dell’edificio realizzato con una facciata continua in cui si alternano pannelli di vetro stratificato trasparenti e colorati in giallo, arancio, verde e rosso. I vetri colorati sono ottenuti dall’inserimento di intercalari in PVB (polivinilbutirale) all’interno delle lastre in vetro stratificato. Gli intercalari sono singoli o multipli per ottenere diversi effetti cromatici. I SERRAMENTI Il progetto del serramento Occorre tener conto che: -Deve garantire le stesse prestazioni delle chiusure opache (isolamento termo acustico, impermeabilità all’aria e all’acqua, assenza di ponti termici, resistenza meccanica al peso proprio e al vento) -Permettere il passaggio di luce ed aria e la visibilità dall’interno verso l’esterno -Consentire, in particolari condizioni, il passaggio di persone e cose senza interferire con la fruibilità dello spazio interno -Permettere una agevolata pulizia manutenzione e sostituzione di parti -Garantire la sicurezza nell’uso e alle intrusioni -Contribuire alla qualità configurativa dell’involucro Serramento in acciaio ad anta (prod. Secco) Possibili tipologie di serramento scorrevole Dettaglio del binario con relative carrucole a scomparsa nel pavimento Facciate un sistema per facciate continue a taglio termico, montanti e traversi con sezioni strutturali di profondità da 50 a 180 mm e larghezza 50 mm. L’elevato modulo elastico del metallo garantisce una struttura solida ma leggera e agile. La tenuta all’acqua e all’aria è assicurata da un sistema di guarnizioni a più livelli in EPDM realizzate con canali di gronda per il deflusso di eventuali infiltrazioni. Il vetro, dello spessore fino a 56 mm, è inserito frontalmente, appoggiato su appositi supporti vetro solidali con i profili strutturali e fissato ai montanti e traversi mediante un pressore in acciaio porta guarnizioni preforato per l’applicazione con viti. La facciata a cellule risulta particolarmente adatta per gli edifici di elevata altezza ove non è possibile montare i ponteggi, in quanto le cellule escono già finite dallo stabilimento e, vengono montate in loco agendo dall’interno. L’installazione, che risulta essere estremamentwe rapida, avviene montando i moduli dal basso verso l’alto e, tranne che per l’ausilio di una gru per il sollevamento, completamente dall’interno, escludendo quindi l’utilizzo dei ponteggi esterni. Complesso scolastico a Crema prog. Archistudio In genere queste facciate non hanno aperture e quindi devono essere climatizzate con sistemi meccanici. Facciate a fissaggi puntuali Uno dei primi esempi di questo tipo di connessione sono le vetrate della Città della Scienza al Parco de la Villette a Parigi, su progetto dell’arch. Adrien Fainsilber, dove lo studio delle vetrate venne affidato allo studio Rice, Francis e Ritchie. Le componenti principali di un sistema di facciata a fissaggi puntuali sono: le lastre in vetro; la struttura controventante; il sistema di aggancio delle lastre al sistema controventante; la sigillatura tra le lastre di vetro.