AIOM_NEWS_66

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AIOM NEWS
NEWSLETTER SETTIMANALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA DI ONCOLOGIA MEDICA
Editore Intermedia - Direttore Responsabile Mauro Boldrini
Anno III – numero 66 – 3 maggio 2005
AL VIA I LAVORI DELLA COMMISSIONE ONCOLOGICA
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01. LEUCEMIA, MENO RISCHI PER BEBE' CHE VANNO AL NIDO NEI PRIMI MESI
02. MOLECOLA BIOTECH DIMEZZA LE RECIDIVE DI CANCRO AL SENO
03. PANCREAS, RISCHIO ALTO CON TROPPE SALSICCE E HAMBURGER
04. NEL TE' VERDE SOSTANZE PROMETTENTI PER LA PREVENZIONE
05. IN PRIMO PIANO RICERCHE ITALIANE SUI TASSANI
06. DAI FARMACI 'VERDI' NUOVE SPERANZE CONTRO LE FORME RESISTENTI
News
07. MELANOMA, 65 MILA I CASI OGNI ANNO
08. MELANOMA, CHI RISCHIA DI PIU' E LE REGOLE PER EVITARLO
09. SENO, AL VIA IL TEST PER LA DIAGNOSI CON L’ELETTRICITA'
10. AIDA, PER SALVARE LE DONNE DAL CANCRO AL POLMONE
11. POLMONE, IN 30 ANNI RADDOPPIATI I CASI NEL MONDO
12. NON VEDE IL TUMORE DALLA TAC, MEDICO CREMONESE A GIUDIZIO
Dalle Regioni
13. SICILIA: INAUGURATO IL REPARTO DI CHIRURGIA ONCOLOGICA AL 'MAURIZIO ASCOLI' (PA)
Agenda: i prossimi appuntamenti Aiom
Concorsi e Bandi
AL VIA I LAVORI DELLA COMMISSIONE ONCOLOGICA
Sono iniziati i lavori della nuova Commissione Oncologica Nazionale istituita dall’ex ministro della Salute
Girolamo Sirchia, a cui è stata chiamata a portare il proprio contributo anche l’AIOM. Il presidente Roberto
Labianca è stato incaricato di coordinare il gruppo di lavoro sulla comunicazione, che dovrà elaborare
apposite indicazioni su come dovranno essere divulgate le notizie in ambito oncologico. Tutti i contributi e
le riflessioni dei soci su questo tema sono ben accette.
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01. LEUCEMIA, MENO RISCHI PER BEBE' CHE VANNO AL NIDO NEI PRIMI MESI
I neonati che frequentano regolarmente un 'nido' subito dopo la nascita corrono meno rischi di leucemia
durante l'infanzia. Uno studio inglese, pubblicato sulla rivista British Medical Journal, ha scoperto che
svolgere attività sociali regolarmente nel primo anno di vita dimezza la probabilità di sviluppare leucemia
linfoblastica acuta (ALL). Secondo l'autore, Mel F. Greaves dell'Institute of Cancer Research di Londra, “il
rischio di leucemia potrebbe essere più basso perché i neonati che hanno maggiori contatti sociali hanno
più possibilità di contrarre infezioni. Infatti - spiega - precedenti studi hanno evidenziato come questo
tumore sia più diffuso nei bambini che non hanno contratto infezioni nei primi mesi di vita”. In
collaborazione con diverse Università inglesi e la London School of Hygiene and Tropical Medicine, sono
stati studiati 3.140 bambini con tumore (nel 41% dei casi si trattava di ALL) e 6.305 bambini di controllo,
tutti di età compresa tra i 2 e i 14 anni. I partecipanti facevano parte dello 'United Kingdom childhood
cancer study' (UKCCS). L'analisi dei dati ha rivelato che, rispetto ai coetanei che non svolgevano attività di
socializzazione, la probabilità di ALL si riduceva del 27% nei bambini che ogni tanto 'uscivano', del 48% in
quelli che frequentavano regolarmente un nido, del 52% in quelli che almeno due volte la settimana
trascorrevano la giornata con almeno quattro coetanei. Inoltre, il maggiore effetto protettivo è stato
riscontrato nei bambini che erano stati a contatto con altri bambini già nei primi tre mesi di vita.
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02. MOLECOLA BIOTECH DIMEZZA LE RECIDIVE DI CANCRO AL SENO
Il National Cancer Institute statunitense ha annunciato i risultati di due trial clinici su un farmaco biotech,
più specificamente un anticorpo monoclonale (Herceptin), che dimezza il rischio di recrudescenza di una
forma particolarmente aggressiva di tumore al seno. Il farmaco potrebbe presto entrare nella pratica
clinica negli Usa in aggiunta alla chemioterapia per questa forma tumorale che rappresenta il 20-30% dei
casi di cancro alla mammella ed è caratterizzata geneticamente dalla presenza della cosiddetta forma
HER2 positiva. I due trial clinici, che hanno coinvolto oltre 5.000 donne, sono stati interrotti due anni
prima del previsto in quanto i risultati non hanno lasciato spazio a dubbi sull'efficacia del farmaco nel
ridurre la recrudescenza (del 52%) e prolungare la sopravvivenza delle pazienti. Dopo 4 anni di
sperimentazione clinica solo il 15% delle donne coinvolte nel trial e che hanno assunto il farmaco hanno
avuto una ricaduta, rispetto al 33% delle donne che hanno ricevuto solo la chemioterapia. Ulteriori
risultati statistici degli studi, per ora riservati, saranno presentati il mese prossimo in occasione
dell'incontro dell'American Society of Clinical Oncology a Orlando, in Florida. “Si tratta di un risultato che
modifica la pratica clinica - ha detto Edith A. Perez della Mayo Clinic di Jacksonville (Florida), principal
investigator di uno dei due trial - la riduzione della ricorrenza della malattia è il maggiore progresso nella
ricerca clinica sul cancro al seno della mia vita”. Anche Clifford A. Hudis, a capo del servizio medico del
Memorial Sloan-Kettering Cancer Center di New York, si dice entusiasta del risultato. “Una cosa è trattare
una malattia che può tornare - dice Hudis - un'altra cosa è prevenire che ritorni. Se non si ha
recrudescenza di tumore al seno non si può morire di questa malattia”. Tuttavia sarà necessario attendere
il completamento dell'analisi dei risultati, per valutare il possibile impatto di effetti collaterali. Il farmaco
può dare infatti problemi al cuore.
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03. PANCREAS, RISCHIO ALTO CON TROPPE SALSICCE E HAMBURGER
Salsicce, hot dog, carne in scatola e altra carne molto lavorata alzano il rischio di cancro al pancreas non
perché grasse ma a causa di sostanze cancerogene che vi si possono accumulare nei processi di
lavorazione. E' quanto riferito al 96/imo Meeting Annuale della American Association for Cancer Research
in corso a Anaheim, California, da Ute Nothlings del Cancer Research Center all’Università delle Hawaii
presso Honolulu dopo il più vasto e completo studio eseguito per verificare in modo conclusivo i sospetti
che contro la carne erano stati sollevati da precedenti ma incomplete indagini. L'indagine, su ben 190.545
individui seguiti mediamente per sette anni nel corso dei quali sono stati registrati 482 casi di tumore al
pancreas, ha dimostrato che un elevato consumo di carne molto lavorata corrisponde ad un rischio di
cancro al pancreas del 67 per cento più alto rispetto a un consumo molto moderato di tali pietanze. In
particolare, coloro che mangiano molta carne suina e in generale carne rossa hanno un rischio maggiore
del 50 per cento di sviluppare la neoplasia rispetto a coloro che mangiano poca carne di questo tipo. Il
dato importante è che il rischio cancro tra individui che mangiano carne molto lavorata sale a parità di
consumo di grassi rispetto a coloro che preferiscono pollame, latticini, uova e pesce. Ciò indica, ha riferito
Nothlings, che non sono i grassi in sé ad innescare la malattia, ma devono esservi altre sostanze che
innescano i meccanismi carcinogenici. Reazioni chimiche durante la preparazione di carne come
hamburger o hot dog potrebbero essere colpevoli perché capaci di concentrare nell'alimento finito
sostanze cancerogene come le ammine eterocicliche e gli idrocarburi aromatici policiclici. “Il nostro studio
è il più grande mai eseguito finora che dimostra un rapporto tra alto consumo di carne molto lavorata per
un lungo periodo di tempo ha concluso Nothlings la dimensione del campione che abbiamo usato ci ha
consentito di ottenere stime di rischio molto significative”.
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04. NEL TE' VERDE SOSTANZE PROMETTENTI PER LA PREVENZIONE
Uno studio tutto italiano su 62 uomini tra i 45 ed i 75 ha dimostrato che il tè verde contiene sostanze che
sarebbero in grado di prevenire il cancro alla prostata. Secondo quanto riferito al 96/imo Meeting Annuale
della American Association for Cancer Research in corso a Anaheim in California negli individui coinvolti,
che presentavano lesioni pre-maligne alla prostata, estratti di tè verde presi quotidianamente si sono
dimostrati efficaci al 90 per cento nel prevenire questo tumore. I ricercatori delle Università di Parma e di
Modena e Reggio Emilia coordinati da Saverio Bettuzzi hanno presentato i loro risultati dopo un anno di
somministrazione orale di catechine (GTCs) estratte dal tè verde a circa metà campione. Questi 32
volontari hanno preso tre dosi da 200 mg quotidiane di catechine, pari a uno-due volte l'ammontare del tè
verde bevuto in Cina ogni giorno, dove 10-20 tazze al giorno sono normali. Tra loro solo un uomo su 32
ad alto rischio per questo cancro si è ammalato, contro nove su 30 maschi di controllo che hanno assunto
placebo. “Numerosi studi preliminari, anche nostri, hanno dimostrato che le catechine del tè verde, o
EGCG puro (il componente principale delle catechine), inibiscono la crescita delle cellule malate in modelli
di laboratorio”, ha ricordato Bettuzzi. “Per questo il nostro intento era di vedere se le catechine avessero
lo stesso effetto preventivo sull'uomo ha aggiunto l'esperto. La risposta è chiaramente affermativa”. Le
catechine, in particolare il EGCG, innocue sull'uomo, come dimostrato in passato dallo stesso team di
Bettuzzi mirano dritte alle cellule del cancro alla prostata inducendole a suicidarsi, ma lasciando intatte le
cellule sane. I ricercatori italiani hanno anche identificato il possibile target d'azione dell'EGCG, il gene
Clusterina, che induce il suicidio cellulare. Nella loro ultima ricerca invece il team ha coinvolto uomini ad
alto rischio di cancro, che presentavano neoplasia prostatica intraepiteliale, ovvero lesioni pre-maligne che
predicono lo sviluppo del cancro in un terzo dei casi entro un anno dimostrando l'effetto protettivo degli
estratti di tè. “Non sappiamo ancora abbastanza circa i processi biologici che guidano al cancro ha detto
Bettuzzi ma sappiamo che quello alla prostata è molto diffuso in Occidente”. La prevenzione, ha aggiunto,
è il miglior modo di combatterlo. Per quanto si preveda che il follow up di questo studio duri per altri
cinque anni, la sperimentazione suggerisce buone prospettive di usare le catechine del tè verde come un
trattamento profilattico contro il cancro alla prostata nei maschi ad alto rischio.
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05. IN PRIMO PIANO RICERCHE ITALIANE SUI TASSANI
Nuovo slancio alla ricerca sulla cura dei tumori viene da due scoperte italiane sul meccanismo d'azione dei
tassani, sostanze ricavate dalle foglie e dalla corteccia del tasso utilizzate da tempo come principio attivo
di farmaci antitumorali utilizzati nel cancro dell'ovaio, del polmone, della mammella e in altri tumori.
Scoperte che permetteranno di utilizzare questi farmaci non più al buio, col risultato di avere risposte
assai diverse a seconda del paziente, ma solo nei casi in cui è sicura una risposta al trattamento. In uno
studio presentato a Milano dai ricercatori di Indena e dell'Unità operativa di Ginecologia oncologica del
Policlinico Gemelli di Roma, viene identificato infatti un nuovo meccanismo d'azione del tassano, che
favorisce la distruzione delle cellule tumorali agendo sulla proteina Bcl-2. “Questa proteina - ha detto
Cristiano Ferlini, responsabile del laboratorio di farmacologia antineoplastica dell’Università Cattolica di
Roma - risulta sovraespressa in numerosi tumori e la sua funzione principale è quella di inibire la morte
cellulare, creando le condizioni perché il tumore si sviluppi. In parole povere - ha spiegato il ricercatore la Bcl-2 fa da tappo e impedisce, al livello dei mitocondri cellulari (la centrale energetica della cellula), che
escano i fattori che favoriscono l’apoptosi. Ecco, il tassano 'buca' il tappo e mette in crisi il tumore”. La
scoperta, quindi, servirà a spiegare perché il tassano è utilizzabile con maggiori probabilità di successo
solo in quei tumori che esprimono l'eccesso di Bcl-2 e non negli altri. Ma esistono molti tumori che,
nonostante la sovraespressione della Bcl-2 sono resistenti ai tassani. Un secondo studio, pubblicato sul
numero di marzo di Cancer Research - ha ancora detto Ferlini - dimostra che un nuovo tassano
(identificato con la sigla IDN 5390) è in grado di fiaccare anche questa resistenza. “In particolare - ha
affermato il ricercatore - i risultati ottenuti con questa nuova molecola, dimostrano che essa è in grado di
legare (e portar via) la proteina 'beta tubulina di classe III', che è una variante della proteina tubulina e
che regola e rende possibili processi cellulari importanti ma la cui aumentata concentrazione (nella
variante classe III) costituisce un meccanismo di resistenza ai tassani”. Dalla ricerca sono inoltre emerse
“interessanti sinergie derivanti dall'uso combinato dei due tassani, caratterizzati da uno spettro d'azione
differente - ha concluso Ferlini - e ciò può costituire un nuovo approccio terapeutico, ancora però tutto da
sperimentare”.
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06. DAI FARMACI 'VERDI' NUOVE SPERANZE CONTRO LE FORME RESISTENTI
Dai farmaci 'verdi', molecole naturali, arrivano nuove speranze contro il melanoma e i tumori a ovaie,
seno, prostata e polmone resistenti alle terapie tradizionali. Lo confermano due studi italiani frutto di una
collaborazione tra l'Unità operativa di Ginecologia oncologica del Policlinico Gemelli di Roma e Indena,
azienda specializzata nell'identificazione, sviluppo e produzione di principi attivi derivati dalle piante e utili
per l'industria farmaceutica, nutrizionale e cosmetica. I due trial - pubblicati su 'Cancer Research',
presentati ad Anaheim (California) al 96esimo Congresso dell'American association for cancer research
(Aarcr) - confermano in particolare l'efficacia anticancro dei tassani: prodotti estratti dalla pianta del
tasso. Il primo studio ha identificato un nuovo meccanismo d'azione del paclitaxel. Il composto agisce
infatti sulla proteina Bcl-2, che inibisce il 'suicidio cellulare' ed è iperprodotta in numerosi tumori,
invertendone la funzione e trasformandola in una 'serpe in seno' al tumore. ''Questa scoperta apre una
nuova, concreta possibilità di lotta ai tumori - ha commentato Cristiano Ferlini, ricercatore all'Istituto di
Ginecologia e ostetricia e a capo del Laboratorio di Farmacologia antineoplastica alla Cattolica di Roma Prendendo lezioni di biochimica dalla natura è infatti possibile convertire un fattore cosiddetto 'antiapoptotico', cioe' che media la resistenza alle terapie mediche contro il cancro, in un fattore che facilita la
morte cellulare e quindi l'eliminazione della cellula malata''.
Il secondo trial ha studiato invece l'azione del tassano IDN 5390 sulle cellule tumorali resistenti al
paclitaxel. I risultati indicano che il farmaco, ben tollerato, è in grado di legare - quindi di 'neutralizzare la beta tubulina di classe III. La sostanza, variante di una proteina indispensabile alla vita di ogni cellula
sana (la tubulina), in concentrazioni elevate rende infatti la massa tumorale resistente ai tassani. Dalla
ricerca emerge inoltre l'efficacia del 'mix' IDN5390-paclitaxel nel ridurre i livelli di beta tubulina di classe
III: “L'impiego combinato di due tassani con un diverso spettro d'azione - ha confermato Ferlini - può
rappresentare un nuovo approccio terapeutico”.
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News
07. MELANOMA, 65 MILA I CASI OGNI ANNO
Si avvicina l'estate e l'invito dei dermatologi è di esporsi al sole con moderazione. E' in aumento infatti la
frequenza dei tumori della pelle: non sono pochi 135 nuovi casi ogni 100mila abitanti, cifra che fa
complessivamente 65 mila nuovi malati l'anno. E all'interno di questa galassia c’è quella che gli esperti
definiscono ormai una vera e propria epidemia di melanoma, con 10-15 casi/anno su 100 mila abitanti.
Per questo assume una importanza particolare, quest'anno, lo 'Skin Cancer Day', che cade il 7 maggio ed
è promosso dalla Societa' Italiana di Dermatologia (ADOI). Il 7 maggio saranno aperti 180 Centri di
dermatologia in tutta Italia, pubblici e privati, che vedranno impegnati oltre 1.000 dermatologi in visite
gratuite, mentre ci si attende un' affluenza paragonabile a quella degli anni scorsi, quantificata in circa 40
mila persone. “Quello che colpisce di più - dice Fabio Arcangeli presidente ADOI - e' lo straordinario
aumento dell’incidenza di melanoma, che fa parlare di epidemia, in molte aree del mondo industrializzato:
dai 2-3 nuovi casi/anno ogni 100.000 abitanti di solo 3 decenni fa, si è giunti a 40-50 casi anno ogni 100
mila abitanti che oggi si registrano in alcune regioni dell'Australia”. Secondo i dati forniti da Arcangeli,
negli Stati Uniti si stima che per i nati nel 2010, rischierà di sviluppare un melanoma nel corso della
propria vita una persona ogni 50. In alcune regioni dell'Australia tale rischio sarà di 1 ogni 25. In Italia
attualmente l'incidenza può essere invece calcolata in 10-15 nuovi casi l'anno ogni 100 mila abitanti. Si
parla spesso di nei che si trasformano in melanoma, ma è poco noto che “solo nel 30% dei casi - come ha
precisato Arcangeli - il melanoma cresce su un neo preesistente, mentre nel restante 70% compare sulla
pelle sana. Nelle donne si localizza più frequentemente nelle gambe, negli uomini compare in genere nel
torace”. Oggi il trattamento di elezione per il melanoma cutaneo primitivo è rappresentato dalla
asportazione chirurgica radicale e la prognosi e' fortemente condizionata dallo spessore del tumore e
quindi dalla precocità della diagnosi. Lesioni sottili consentono una sopravvivenza a 5 anni superiore al
95%, mentre per lesioni spesse più di 2 millimetri la sopravvivenza scende al 78% e per quelle di
spessore superiore ai 4 millimetri al 65%; 45% se è presente una ulcerazione. Tutto dipende, quindi, dalla
precocità della diagnosi. E questa è conseguenza anche di un controllo sistematico della propria pelle. “Si
afferma - ha detto Arcangeli - che un dermatologo a occhio nudo possa scoprire un melanoma nel 50%
dei casi, col dermatoscopio nell'80%. Ma i nuovi strumenti, come il Microscopio Confocale, riescono a
distinguerli in vivo in ogni caso”.
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08. MELANOMA, CHI RISCHIA DI PIU' E LE REGOLE PER EVITARLO
Chi rischia di più di sviluppare un melanoma, e quindi deve controllarsi più di frequente? Sono considerati
fattori di rischio: avere un genitore che ha avuto un melanoma; la presenza sulla pelle di nei congeniti di
grandi dimensioni (superiori a 20 mm); la presenza di numerosi nei (oltre 30), la presenza di nei irregolari
(più di 3). Dopo di che, il rischio è soprattutto in relazione a ripetute scottature solari (non i semplici
arrossamenti di inizio abbronzatura, ma le scottature con vesciche), avute soprattutto da bambini, anche
se poi il melanoma si sviluppa in genere in età adulta. Altro fattore di rischio è in relazione al fototipo di
pelle, in particolare quello chiaro, con efelidi e capelli rossi, tanto comune in Australia, dove infatti il
melanoma è molto più frequente. Alle persone che sabato 7 maggio, giornata dello 'Skin Cancer Day', si
recheranno presso un centro dermatologico per una visita gratuita, sarà distribuito un volantino
contenente le 10 regolette per prendere il sole in modo sano: 1) conoscere bene il fototipo della propria
pelle. 2) conoscere la storia di eventuali altri melanomi in famiglia. 3) evitare di esporsi al sole nelle ore
centrali; 4) difendersi con fattori di protezione adeguati al proprio fototipo. 5) controllare regolarmente la
propria cute; 6) se si notano lesioni cutanee nuove e sospette, ricorrere al consulto del dermatologo. 7) se
si notano cambiamenti di nei preesistenti, se ad esempio un neo tende a crescere, consultare il medico; 8)
se si hanno molti nei, oppure nei congeniti di grandi dimensioni, farsi visitare periodicamente dal
dermatologo. 9) le persone che hanno già avuto un melanoma corrono un rischio più elevato di
svilupparne un altro. 10) la fotoprotezione, con creme solari, deve essere particolarmente accurata nelle
persone che hanno sofferto di cheratosi solari, carcinomi e melanomi.
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09. SENO, AL VIA IL TEST PER LA DIAGNOSI CON L’ELETTRICITA'
Sarà sperimentato su 4.500 donne un nuovo strumento per la diagnosi dei tumori al seno basato
sull'elettricità. Si chiama 'Heda' (da Homologous Electrical Difference Analysis) e sfrutta una particolarità
delle cellule tumorali che conducono la corrente elettrica meglio di quelle sane. Ne da' notizia un
comunicato stampa del Medical College of Georgia (Augusta), uno dei 20 centri in cui lo strumento verrà
testato. “L'Heda - si legge nel comunicato - è assolutamente indolore, l'esame dura circa 10 minuti e
fornisce immediatamente la risposta. Permette inoltre di individuare tumori molto piccoli, anche nelle
donne giovani con un tessuto mammario molto 'denso' che impedisce la penetrazione dei raggi X,
rendendo poco affidabile la mammografia”. Il coordinatore dello studio, James H. Craft, aggiunge che “tra
i pregi dell'apparecchio c'è quello di essere maneggevole. E' portatile e può funzionare con un piccolo
generatore elettrico, una caratteristica che permetterebbe di effettuare screening su larga scale per i
tumori al seno anche nei Paesi più poveri o nelle zone isolate e lontane dagli ospedali”. L'apparecchio,
costruito dalla ditta statunitense Z-Tech Inc. (Charleston), misura le variazioni del flusso dell'energia
elettrica nel tessuto e segnala quando sono presenti ammassi di cellule con una bassa 'impedenza', cioè
che fanno passare più facilmente l'elettricità. Precedenti studi hanno infatti dimostrato che le cellule
tumorali 'aiutano' il passaggio della corrente sia perché contengono maggiori quantitativi d'acqua rispetto
alle cellule sane sia perché stabiliscono con più facilità dei 'canali' di comunicazione con le cellule
adiacenti. Sul seno viene posto un foglio a forma di fiore, con gli elettrodi inseriti nelle punte dei 'petali',
con un buco al centro per il capezzolo. L'unico effetto collaterale osservato, in casi sporadici, è una
leggera e transitoria irritazione cutanea nei punti dove vengono posizionati gli elettrodi.
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10. AIDA, PER SALVARE LE DONNE DAL CANCRO AL POLMONE
Il 15 marzo scorso è stata fondata AIDA, un’associazione nata per iniziativa di un gruppo di professioniste
coinvolte nel settore dell’oncologia polmonare, che da tempo condividono le problematiche inerenti la
patologia polmonare neoplastica nelle donne e che hanno ritenuto importante concretizzare le proprie idee
in una associazione che possa servire da mezzo per divulgarle nel nostro paese e per trasferirle in
programmi e politiche di intervento concreto . “Questo tipo di tumore – spiega la presidente, Editta Baldini
- è stato da sempre ritenuto appannaggio dell’uomo fumatore. Purtroppo, il panorama mondiale sta
rapidamente cambiando, in parallelo al crescere dell’abitudine al fumo nelle donne: basti dire che negli
Stati Uniti il tumore polmonare rappresenta la principale causa di morte per tumore maligno nella donna
superando quello della mammella. In Europa e in Italia, per motivi culturali e sociali, la donna ha
cominciato a fumare più tardi di quanto non sia avvenuto negli Stati Uniti; tuttavia, anche in queste aree
geografiche, si assiste ad un rapido e preoccupante aumento di questo tumore nel sesso femminile. Il
particolare interesse per la donna – prosegue la dott. Baldini - è dovuto, oltre ai motivi appena detti,
anche al fatto che essa dimostra molta attenzione ai problemi di salute e li affronta con grande
consapevolezza e, inoltre, la donna ha un rapporto diretto con l’altra fascia a rischio: i giovani.
Osservazioni epidemiologiche dimostrano che l’abitudine al fumo dei genitori condiziona fortemente il
comportamento dei figli: soprattutto se è la madre a fumare”. L’obiettivo di AIDA è di rappresentare un
valido strumento di lavoro per sostenere, socialmente e scientificamente, una sfida da non perdere.
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11. POLMONE, IN 30 ANNI RADDOPPIATI I CASI NEL MONDO
Negli ultimi 30 anni sono raddoppiati nel mondo i casi di tumore al polmone, con circa 1,4 milioni di casi
diagnosticati nel 2002, secondo i dati diffusi dalla sezione britannica dell'organizzazione Cancer Research.
Per questa forma tumorale si registravano 'solo' 600.000 casi, indica il Rapporto dei ricercatori inglesi. Ma
il cancro è in aumento anche se si considerano tutte le forme neoplastiche. Nel 2002 si sono registrate
10,9 milioni di diagnosi di cancro e 6,7 milioni di morti . La Gran Bretagna, su cui il Rapporto fornisce le
cifre in dettaglio, segue il trend generale con la crescita dei casi accertati. Ma nel Paese diminuisce il tasso
di mortalità. “Grazie alla ricerca - ha dichiarato sul quotidiano Indipendent John Toy, direttore medico del
Cancer Research Gb - molte più persone colpite dalla malattia sopravviveranno rispetto a quanto
succedeva nel 1975”.
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12. NON VEDE IL TUMORE DALLA TAC, MEDICO CREMONESE A GIUDIZIO
Un medico cremonese verrà processato per non avere individuato nei risultati della Tac, un tumore
intracranico, ampio circa tre millimetri. E' una neoplasia che un altro medico, visti i risultati dello stesso
esame, ha evidenziato subito. Il giudice Paolo Bernazzani ha fissato l'udienza al 23 giugno prossimo al
Tribunale di Cremona. L'imputato deve rispondere di lesioni personali colpose per imperizia. La paziente,
B.T., una cremonese di 74 anni, si è costituita parte civile. La donna aveva deciso di farsi visitare perché
era vittima di frequenti malori, amnesie e malesseri. E solo dopo il suo brusco peggioramento e il
conseguente ricovero all'ospedale maggiore venne evidenziato il meningioma. L'intervento ha avuto esito
positivo ed ora la donna sta bene.
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Dalle Regioni
13. SICILIA: INAUGURATO IL REPARTO DI CHIRURGIA ONCOLOGICA AL 'MAURIZIO ASCOLI'
(PA)
E' stato inaugurato la scorsa settimana il nuovo reparto di Chirurgia Oncologica dell'Ospedale “Maurizio
Ascoli” di Palermo. Trentadue i posti letto, di cui venti destinati alle donne e dodici agli uomini. I lavori di
ristrutturazione sono costati 600 mila euro. “L'innovazione strutturale - sottolinea il primario Nicola
Mezzatesta - che consiste nel collegamento interno tra le corsie e le sale operatorie, eviterà ai pazienti
trasferimenti al di fuori dell'Unità operativa di chirurgia”.
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GLI APPUNTAMENTI AIOM
CIPOMO - IX Congresso Nazionale
“Dalla Chemioterapia dei Tumori al trattamento della persona affetta da Neoplasia”
Marina di Ravenna, 5-7 maggio – ParkHotel
Presidente del congresso: Giorgio Cruciani
Segreteria organizzativa: ER congressi – Tel. 051.4210559 – [email protected]
Il programma è disponibile sul sito www.ercongressi.it
Il Cannocchiale Oncologico
IL CARCINOMA POLMONARE NON MICROCITOMA - ATTUALITÀ E PROSPETTIVE DI
TRATTAMENTO
Novara 24 maggio 2005 - Auditorium della Banca Popolare di Novara (Via Negroni 12)
Segreteria Scientifica: Prof. Oscar Alabiso (Il Segretario regionale AIOM Piemonte)
Segreteria organizzativa: MC Medical Congress - Tel 0321/331215; e-mail: [email protected]
Per scaricare il programma clicca qui
8° Corso Nazionale di Formazione al Management e alla Comunicazione per il Team oncologico
ASSOCIAZIONE PER IL MANAGEMENT E LA QUALITÀ NELLE ORGANIZZAZIONI PER LA SALUTE
ROMA – Hotel Villa Torlonia (26/27/28 maggio - 30 giugno/1/2/luglio)
Direttore del corso Dr. Salvatore Palazzo (Cosenza) e Prof. Ercole De Masi (Roma)
Info: Gamma Congressi srl – Via della Farnesina, 136 – Roma - fax 06.3290694, e-mail:
[email protected]
Per Scaricare il programma clicca qui
“DNA TOPOLOGY IN THE GLOBAL REGULATION OF GENOME FUNCTIONS”
Bertinoro (Forlì) 1-4 giugno
University of Bologna - Istituto Oncologico Romagnolo - School of Pharmacy
Direttore del corso: Maurizio Marangolo – Giovanni Caprinico
Segreteria scientifica: www.ior-forli.it
Segreteria organizzativa: www.trottolaviaggi.it
CORSO DI PERFEZIONAMENTO IN ONCOLOGIA GERIATRICA
Si terrà a PADOVA, nel periodo giugno-novembre 2005, il Corso di Perfezionamento in Oncologia
Geriatria. Si tratta del primo corso di questo tipo in Italia, mentre la esperienza francese è già stata
fatta a Lione da JP Droz. Una delle novità sta nel fatto di mettere insieme le due scuole di specialità, poi
nella informazione specifica fra oncologi clinici e geriatri e nel grande spazio per la parte pratica.
Direttore: Prof. Silvio Monfardini (Azienda Ospedaliera-Istituto Oncologico Veneto-IOV, Padova)
Segretari: Dott Giuseppe Sergi (Geriatria, Azienda Ospedaliera Padova); Dott. Umberto Basso (Oncologia
Medica, Azienda Ospedaliera-IOV, Padova)
Segreteria Organizzativa: Dr.ssa Martina Boscaro (Ufficio Formazione eComunicazione (IOVPadova), tel 049.8215711, Fax 049.8215794, e-mail: [email protected]
Il Corso è organizzato congiuntamente con:
 Scuola di Specializzazione in Oncologia Medica, Università degli Studi di Padova
 Scuola di Specializzazione in Geriatria, Università degli Studi di Padova
 Cattedra di Geriatria, Università degli Studi di Padova
 AIOTE, Associazione Italiana per l'Oncologia della Terza Età-Scuola di Oncologia Geriatrica
L'Obiettivo generale è quello di informare giovani Oncologi e Geriatri sulla gestione terapeutica
multidisciplinare del paziente oncologico anziano. L'innovativa collaborazione fra docenti Oncologi e
Geriatri sia nelle
lezioni teoriche che nelle esercitazioni pratiche consentirà di migliorare
l'approccio all'anziano con tumore grazie allo scambio reciproco di nozioni ed esperienze.
Il corso è diretto a:
 Medici Specialisti o specializzandi in Oncologia Medica e Geriatria
 Medici di Medicina Generale
 Laureati in Scienze Infermieristiche.
Saranno ammessi al massimo 40 partecipanti, valutati in base a breve curriculum, motivazione alla
partecipazione e ordine di arrivo delle domande.
Sono stati richiesti i crediti ECM ai fini della formazione continua in medicina.
CORSO DI FORMAZIONE IN PSICONCOLOGIA
Perugia, 10 giugno 2005 – Giò Hotel Arte e Vini
Aiom Umbria in collaborazione con Società Italiana di Psiconcologia
Info: 075/5731100
Per scaricare il programma clicca qui
5° corso educazionale interattivo
LA TERAPIA DEL CARCINOMA DELLA MAMMELLA: DALL’APPROCCIO MULTIDISCIPLINARE
ALLA DECISIONE TERAPEUTICA.
BOLOGNA, Sabato 11 giugno 2005 Hotel Holiday Inn (Piazza della Costituzione, 1)
In collaborazione con: Società Italiana Tumori Sezione regionale EmiliaRomagna
Segr. Org.: Accademia Nazionale di Medicina Laura Manganelli e-mail: [email protected]
Info: www.accmed.org
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9° Congresso Nazionale Società Italiana di Psico-Oncologia
VERSO L'ECCELLENZA DELLE CURE NEI CENTRI ONCOLOGICI
Rende (Cs) 16/18 Giugno 2005
Info: www.oncologia-cosenza.org
Segreteria organizzativa: Gamma Congressi - 00194 Roma - Via della Farnesina, 136
Tel. 06.36300769 - Fax 06.3290694 - [email protected]
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ASPETTI BIOLOGICI E TERAPIA DEL CARCINOMA RETTALE: STATO DELL’ARTE E PROSPETTIVE
FUTURE
Crema, 17-18 giugno 2005
Polo didattico e di Ricerca di Crema - Via Bramante, 65
Segretria Scientifica: Enrico Bobbio Pallavicini, Clara Bianchessi, Alessandro Inzoli
Info: 0373.280379 – [email protected]
Il programma è disponibile sul sito della segreteria organizzativa: www.nadirex.com
COMMUNICATION SKILLS E MODALITA’ RELAZIONALI IN ONCOLOGIA
Ferrara, 1-2 Settembre 2005 – Workshop (San Girolamo dei Gesuati – Via Madama 40/A)
Ferrara, 3 settembre 2005 – Corso di aggiornamento interattivo (Università di Ferrara – Via Borsari)
Direttori: W.Baile (Usa) e L. Grassi (Italia)
Info: Francesca Marangoni (European School of Oncology) – 02.85464525 – [email protected]
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Registrazione on line al sito www.cancerwolrd.org/eso
2° CONGRESSO NAZIONALE DI ONCOLOGIA GERIATRICA
Casale Monferrato, 10-11 ottobre 2005-02 - Hotel Candiani
Ssegreteria organizzativa: M&B – 011.4730433
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ALTRI APPUNTAMENTI SONO DISPONIBILI SUL SITO DELL’AIOM ALLA PAGINA
http://www.aiom.it/news/news.asp
INDICE
Concorsi e bandi
PREMIO DI RICERCA: IL RUOLO DEGLI ANALOGHI DELLA SOMATOSTATINA NELLA GESTIONE
DELLE MALATTIE NEUROENDOCRINE
Italfarmaco bandisce 2 premi di ricerca clinica da assegnare a Laureati in Medicina e Chirurgia di età non
superiore a 40 anni, operanti presso Strutture Sanitarie del nostro Paese.
I premi saranno dell’importo di 5.000 € cadauno.
Verranno premiati i due lavori originali che avranno prodotto i risultati più interessanti in tema di
miglioramento della prognosi e della terapia del paziente affetto da patologia neuroendocrina.
I lavori saranno valutati da una apposita commissione costituita da sei membri specialisti in
Endocrinologia ed in Oncologia (Prof. A.Angeli, Prof. E.Ghigo, Prof. A.Giustina, Dr. R.Labianca, Prof.
G.Lombardi, Prof. E.Martino) e da un Rappresentante dell’Azienda.
Scadenza 30 giugno 2005
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INDICE
Supplemento ad AIOM Notizie – Direttore Responsabile Mauro Boldrini - Redazione: Gino Tomasini, Carlo Buffoli
Consulenza scientifica: Alain Gelibter (Divisione Oncologia Medica “A” Istituto Regina Elena di Roma), Laura Milesi (U.O.
Oncologia Medica, Ospedali Riuniti di Bergamo)
Editore Intermedia - Reg. Trib. di BS n. 35/2001 del 2/7/2001
Intermedia: Via Costantino Morin 44 Roma Tel. 06.3723187- Via Malta 12/b Brescia Tel. 030.226105
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Questa pubblicazione è resa possibile da un educational grant di Roche – innovazione per la salute
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