ALIMENTAZIONE E SPORT Ricerca di educazione fisica Nicole Guanziroli INTRODUZIONE ................................................................................................................. 3 IL CORPO CONSUMA ENERGIA PER MUOVERSI ......................................................................... 3 ALLA RICERCA DEL PESO IDEALE ................................................................................. 5 IL PESO FORMA ................................................................................................................... 5 LA COMPOSIZIONE CORPOREA .............................................................................................. 5 DIMMI COME MANGI.............................................................................................................. 5 COME MANGIA LO SPORTIVO ......................................................................................... 6 CONSIGLI PER LO SPORTIVO: ................................................................................................ 6 IL CARBURANTE DELLO SPORTIVO ............................................................................... 8 I DEPOSITI CORPOREI DI ENERGIA .......................................................................................... 8 ALIMENTI NATURALI E PRINCIPI ALIMENTARI .............................................................. 9 LE PROTEINE: I MATTONI DEI NOSTRI MUSCOLI........................................................ 12 IL FABBISOGNO DI PROTEINE NELLO SPORT .......................................................................... 13 I CARBOIDRATI: L'ENERGIA DI PRONTO USO ............................................................. 14 IL FABBISOGNO DI CARBOIDRATI NELLO SPORT ..................................................................... 14 I GRASSI: L'ENERGIA DI RISERVA ................................................................................ 16 IL FABBISOGNO DI LIPIDI NELLO SPORT ................................................................................. 16 I MINERALI: PICCOLE DOSI DI BENESSERE ................................................................ 17 IL FABBISOGNO DI MINERALI NELLO SPORT ........................................................................... 17 LE VITAMINE: LE CHIAVI DEL BENESSERE ................................................................. 19 ACQUA E SALI MINERALI NELLO SPORT .................................................................... 21 EQUILIBRIO IDRICO DELL’ORGANISMO .................................................................................. 22 IL RUOLO DELL’ACQUA NELLO SPORT ................................................................................... 22 IL FABBISOGNO DI SALI MINERALI NELLO SPORT .................................................................... 23 I FATTORI ERGOGENICI ................................................................................................. 24 SPORT AEROBICI E SPORT ANAEROBICI .................................................................... 25 QUANDO INIZIA L’ALLENAMENTO .......................................................................................... 25 BIBLIOGRAFIA ................................................................................................................. 27 2 INTRODUZIONE Il corpo umano è una macchina complessa dove cellule e tessuti comunicano le une con gli altri e tutte le attività sono coordinate tra loro. Se si pensa alla quantità di funzioni diverse che avvengono contemporaneamente nel nostro corpo si resta stupiti dalla precisione di questo meccanismo. Anche adesso, mentre stai leggendo, il tuo cuore batte, pompa il sangue, l'intestino assorbe i nutrienti, i polmoni estraggono ossigeno dall'aria, i muscoli delle braccia reggono i fogli mentre il cervello si concentra sulla lettura ed elabora le informazioni. Sebbene ti sembri di non fare assolutamente nulla, il tuo corpo sta affrontando una certa attività. Immagina ora come cambia il ritmo quando l'attività fisica aumenta. I muscoli hanno bisogno di maggior ossigeno, di più nutrienti, l'attività metabolica si incrementa e si produce una quantità maggiore di sostanze di scarto. Ma come avviene tutto questo? Il corpo consuma energia per muoversi L’organismo umano nei suoi processi vitali, consuma energia ed usura le sue strutture. Nello stesso tempo espelle sostanze di rifiuto che provengono sia dalla trasformazione delle sostanze alimentari introdotte, sia dall’usura dei tessuti. Pertanto è necessario apportare dall’ambiente esterno le sostanze energetiche e ricostruttrici (plastiche). Alimentazione è quindi l’assunzione di tutti i principi nutritivi capaci a fornire l’energia necessaria a compire tutte le funzioni vitali dell’organismo e a rinnovare le strutture che vengono usurate nel tempo e che devono essere sostituite. Un ruolo fondamentale nella trasformazione degli alimenti viene svolto dall’apparato digerente e da quello respiratorio. L’apparato cardiocircolatorio e linfatico1 provvedono invece al trasporto ai tessuti dei principi alimentari. La quantità e la qualità degli alimenti necessari alla vita ed alle attività dell’organismo viene definita razione alimentare. Per dieta si intende invece l’organizzazione di più razioni alimentari nel tempo e le abitudini alimentari. Tabella della trasformazione del cibo BOCCA STOMACO DUODENO INTESTINO TENUE La masticazione agisce in modo che gli amidi subiscano una prima degradazione ad opera di alcuni enzimi contenuti nella saliva, come per esempio la ptialina o l’amilasi salivare. Parziale degradazione delle sostanze proteiche ad opera della pepsina. La lipasi attacca le molecole di grasso. Avviene l’ulteriore scissione dei glicidi, lipidi e protidi grazie a diversi enzimi. In questa fase hanno un importante ruolo anche il fegato ed il pancreas. Ultima e definitiva scissione e assorbimento dei principi alimentari (ad opera degli enzimi e dei villi intestinali). In seguito i principi nutritivi vengono convogliati verso le cellule dell’organismo che li assimilano per esplicare le loro funzioni. L’intestino tenue svolge il 90% di tutta la scomposizione del cibo, è quindi molto importante. Apparato linfatico: sistema di vasi che drenano (“prosciugano”) la linfa da tute le parti del corpo riportandola nella circolazione sanguigna. Fa parte del sistema immunitario e svolge un ruolo importante nelle difese dell’organismo contro tutti i tipi di infezione e il cancro. 1 3 Partendo da questi semplici concetti, risulta chiara l'importanza dell'alimentazione in particolare per chi fa sport. A qualsiasi livello l'attività venga praticata, il modo di alimentarsi risulta fondamentale per una buona riuscita della performance sportiva e soprattutto per garantire la salute. Cattive abitudini legate al cibo, una dieta monotona, una cultura alimentare insufficiente possono infatti non solo aumentare il rischio di sviluppare vari tipi di malattie ma anche, più in generale, portare ad una scarsa efficienza dell'organismo. La macchina corpo per mantenersi in buona salute e funzionare a pieno regime ha bisogno di ricevere quotidianamente una giusta quantità di nutrienti e di energia alimentare, attraverso il consumo di un'ampia varietà di cibi. I singoli cibi infatti non sono completi dal punto di vista dell'apporto nutritivo ma forniscono solo una parte di quanto richiesto dall'organismo. Esistono sei nutrimenti essenziali per condurre una vita sana e per migliorare le proprie capacità atletiche. Questi sono: l’acqua, le vitamine, i minerali, le proteine, i grassi e i carboidrati. Ricordarsi che: Il sistema muscolo-scheletrico è la struttura che permette i movimenti Il sistema cardiovascolare, attraverso il sangue, fornisce i nutrienti alle diverse cellule del corpo L'apparato cardiovascolare e quello respiratorio forniscono ossigeno alle cellule e rimuovono l'anidride carbonica La pelle aiuta a mantenere costante la temperatura corporea attraverso l'evaporazione del sudore dalla superficie cutanea Il sistema urinario controlla il bilancio dei fluidi e degli elettroliti e regola la pressione del sangue L'apparato nervoso e quello endocrino2 coordinano e controllano tutte queste funzioni in relazione ai bisogni del corpo Tutti questi sistemi vengono fortemente coinvolti e sollecitati nel corso delle attività sportive Ciascun sistema funziona anche grazie alle sostanze che si trovano in una o più delle 6 classi di nutrienti Le 6 classi di nutrienti sono: Carboidrati, Proteine, Grassi, Minerali, Vitamine ed Acqua 2 Apparato endocrino: insieme delle ghiandole che producono ormoni atti a regolare il tasso del metabolismo, la crescita, lo sviluppo e l’attività sessuale dell’uomo. Le ghiandole sono prive di dotti e riversano gli ormoni direttamente nel sangue da cui vengono trasportati agli organi e ai tessuti di tutto l’organismo. 4 ALLA RICERCA DEL PESO IDEALE Il peso forma Che cosa è il peso ideale per uno sportivo? É il peso forma individuale, ovvero quel peso (composto prevalentemente da massa muscolare e da una bassa percentuale di grasso corporeo) che garantisce un buono stato di salute, la migliore performance sportiva ed il benessere psicofisico3. Esso varia quindi da persona a persona e non può essere ricavato da semplici tabelle o da formule generiche. Occorre conoscere con esattezza quanta massa grassa, massa magra ed acqua sono effettivamente presenti nel corpo, perché tutte le componenti variano quando si è in attività. La composizione corporea Diverse sono le metodologie impiegate nell'analisi della composizione corporea. L'Antropometria e la Plicometria ad esempio utilizzano strumenti semplici: una bilancia, un metro per misurare le circonferenze, un altimetro per misurare l'altezza, un calibro per misurare l'ampiezza dei segmenti corporei (arti) ed un plicometro, uno strumento a forma di pinza, per la misurazione dello spessore del grasso sottocutaneo. Grazie a questi strumenti, i medici dello sport sono in grado di valutare le variazioni del peso, le aree di muscolo e di grasso degli arti, le percentuali di massa grassa e di massa magra corporee e la muscolatura totale. Per misurare il grado di idratazione corporea si usa invece uno strumento elettronico chiamato impedenzimetro. Questo strumento permette di sapere se uno sforzo troppo prolungato, o un'attività in ambiente caldo, hanno causato una perdita eccessiva di acqua. Oltre alla quantità di acqua presente nel corpo, è in grado anche di determinare l'esatta percentuale di massa magra. Dimmi come mangi... Per essere certi che l'alimentazione corrisponda alle esigenze metaboliche dello sportivo è opportuno sottoporsi periodicamente a controlli specialistici, indicando con precisione i cibi consumati quotidianamente. Per la valutazione dello stato nutrizionale di un soggetto che fa sport è bene affidarsi alla supervisione di un medico, meglio se specialista in medicina dello sport. Ricordarsi che: É consigliabile pesarsi al mattino a digiuno Se il peso diminuisce, in modo considerevole e rapidamente, significa che si sta perdendo troppa acqua e massa magra La percentuale di grasso corporeo non deve essere troppo bassa, in quanto il tessuto grasso svolge importanti funzioni per l'organismo Nella donna per esempio, se questa percentuale scende al di sotto del 17%, si può incorrere in disturbi mestruali sino alla amenorrea4 3 4 Benessere psicofisico: benessere psichico (mentale) e fisico nello stesso tempo. Amenorrea: assenza delle mestruazioni. 5 Sono opportuni controlli periodici dei valori ematochimici5 quando lo sforzo fisico è particolarmente intenso e ripetuto COME MANGIA LO SPORTIVO L'alimentazione dello sportivo non è molto diversa dall'alimentazione bilanciata seguita da un soggetto sedentario. La differenza riguarda principalmente la quantità di calorie, ossia il carburante che deve essere introdotto quotidianamente per soddisfare la maggior richiesta di energia determinata dall'aumento del lavoro muscolare. Alimentazione bilanciata significa introdurre ogni giorno una buona varietà di alimenti - cereali, legumi, carne, latte, frutta e verdura - per essere certi di assumere tutti i nutrienti di cui abbiamo bisogno. Il fabbisogno calorico di uno sportivo può oscillare dalle 2.000 alle 5.000 Kcal al giorno a seconda del sesso, dell'età e dell'intensità, durata dello sforzo sostenuto e dalla quantità di massa cellulare (che per rimanere in vita consuma Kcal). Consumando più alimenti aumenta anche la quantità di sali minerali e vitamine introdotte. Spesso è superfluo ricorrere agli integratori6; basta solo rispettare, come in tutte le diete bilanciate e armoniche, la giusta ripartizione tra i nutrienti. In specifico: Carboidrati Circa 50 - 80% dell'introito calorico giornaliero Proteine Da 1 a 2 grammi di proteine per chilogrammi di peso corporeo al giorno Lipidi Totali 25 - 30% dell'introito calorico giornaliero Minerali Acqua Almeno 1-3 litri al giorno e comunque tanta quanta ne viene persa attraverso sudore, urine, ecc. Consigli per lo sportivo: La scelta dell’alimento giusto Poco prima della prestazione sportiva si dovrebbero evitare alimenti con troppi grassi, proteine e fibre, che richiedono ore per essere digeriti e potrebbero risultare pesanti proprio nel momento dello sforzo fisico. Alimenti facilmente digeribili sono pasta, riso, pane bianco, pappe di cereali, fette biscottate, banane mature, barrette ai cereali con pochi grassi. 5 Valori ematochimici: valori dei componenti sanguigni. Integratori: Ricadono nel gruppo degli integratori tutte quelle sostanze che non costituiscono alcun supporto al miglioramento della performance. Trattasi di sostanze complesse o di minerali per i quali potrebbe essere ipotizzabile una carenza e pertanto se ne propone il reintegro. 6 6 Mangiare spesso = digerire meglio Non saltare i pasti e ingerire cibi su tutto l’arco della giornata. Prima colazione, due pasti principali e due o tre spuntini sono ideali ai fini della digeribilità e della rigenerazione. Mangiare in base al piano d’allenamento Durante i periodi di allenamento si deve mangiare in modo sufficiente ed equilibrato, distribuendo un modo adeguato pasti leggeri e più pesanti da digerire nell’arco della giornata. Se ci si allena ad esempio alle sei di pomeriggio, a mezzogiorno si può mangiare anche (relativamente) pesante, facendo seguire all’allenamento una cena leggera e facilmente digeribile. Se la seduta di allenamento è subito dopo pranzo è però consigliabile consumare alimenti facilmente digeribili. Solitamente si consiglia di mangiare 3 ore prima dell’allenamento, con un adeguato apporto dei vari elementi. Varietà prima della leggerezza Non ha senso ridurre la propria dieta a pochi alimenti facilmente digeribili, dato che essi da soli non possono garantire un giusto apporto di fibre e microalimenti. Pertanto è consigliabile inserire nel menu anche pasti più pesanti e meno digeribili, ripartiti in base al programma di allenamento. Bere a sorsi Bisogna bere molto, ripartendo adeguatamente le quantità. Durante lo sforzo fisico si dovrebbero ingerire da 1 a 1,5 decilitri per volta, ma ogni 10-15 minuti. Basti ricordare che per ogni ora di sforzo fisico l’organismo ha bisogno almeno mezzo litro di liquidi in più. Ricordarsi che: Nel regime alimentare: Non esistono alimenti particolari che migliorano la prestazione sportiva Una corretta alimentazione garantisce la salute anche quando si è sottoposti a stress fisico: nutrizione e allenamento sono il binomio vincente L'assunzione degli integratori deve rispettare necessità effettivamente dimostrate. Non bisogna eccedere: sarebbe solo un lavoro in più per l'organismo Le Proteine: Servono a costruire ed a riparare i tessuti Gli enzimi, molti ormoni e gli anticorpi sono sostanze proteiche I Carboidrati: Sono la fonte principale di energia per l'organismo Forniscono una buona quantità di fibre I grassi: 7 Sono la fonte di energia alimentare più concentrata Forniscono alcuni nutrienti essenziali, ossia gli acidi grassi polinsaturi Trasportano le vitamine liposolubili7 Liposolubile: sostanza che si scioglie nei grassi. 7 Le vitamine: Aiutano a regolare i vari processi e le reazioni chimiche dell'organismo Non apportano energia né materiali ma partecipano ai processi di rilascio di energia dal cibo I minerali: Sono indispensabili per la buona salute Partecipano a processi cellulari vitali e alla regolazione dei liquidi corporei Fanno parte del tessuto osseo e di vari altri tessuti L'acqua: Rappresenta circa il 60% del nostro corpo Rende possibili le reazioni chimiche dell'organismo, trasporta i nutrienti, assicura il turgore8 dei tessuti, ecc. É essenziale assumerla regolarmente perché non possiamo né conservarla né depositarla IL CARBURANTE DELLO SPORTIVO Gli alimenti che introduciamo servono sia a fornire energia che a fornire materiale per i processi metabolici9, per la costruzione e la riparazione dei tessuti, ecc. I processi che avvengono nell'organismo per produrre energia richiedono ossigeno (ossidazione). L'utilizzazione degli alimenti per la costruzione e il mantenimento dei tessuti e dei depositi corporei viene definita anabolismo. La completa ossidazione degli alimenti porta a prodotti finali che vengono eliminati attraverso le feci, le urine, la sudorazione e la respirazione. Questa sequenza di trasformazioni costituisce il catabolismo. É importante che gli alimenti vengano assunti in quantità sufficienti a bilanciare le perdite, affinché sia i depositi di energia che i tessuti corporei rimangano costanti nell'adulto. Ma quali sono i depositi di energia del corpo? I depositi corporei di energia Le tre principali classi di nutrienti - proteine, carboidrati, grassi - possono costituire nel corpo depositi di energia; ma attenzione: il loro comportamento è differente. Il deposito di proteine è predefinito, e una loro esagerata assunzione non ne provoca l'accumulo, ma viene smaltito come surplus. Insomma la massa muscolare non aumenta mangiando tante proteine, anzi l'eccesso viene smaltito, obbligando l'apparato renale a svolgere un grosso lavoro. 8 Turgore: stato di ripienezza, di rigonfiamento di un organo o parte di esso, dovuto a ricchezza di umori biologici. 9 Processi metabolici: tutti i processi chimici che si verificano nell’organismo. Il valore metabolico basale è la quantità di energia necessaria per far funzionare il corpo a riposo, cioè mantenere la respirazione, il battito cardiaco, la temperatura, ecc… 8 Anche i depositi di zucchero (glicogeno epatico e muscolare) sono predefiniti nel corpo e non si estendono a dismisura. Troppi zuccheri, se non vengono bruciati con l'attività fisica, si tramutano in grasso. La prima quota di energia viene prelevata dagli zuccheri presenti nel sangue (glicemia). Il deposito di grasso, pur essendo quantitativamente il più importante e ricco in calorie, viene rilasciato lentamente per produrre energia. Contrariamente a quanto si pensa, solo in determinate condizioni esso fornisce il maggior contributo di energia. Occorre infatti che vi sia una grande disponibilità di ossigeno, e che l'attività sia moderata e di lunga durata, condizioni tipiche di un'attività di tipo aerobico (corsa, ciclismo, sci da fondo, maratona ...). Chi vuole bruciare soprattutto grasso deve svolgere un'attività aerobica! Normalmente le proteine dei tessuti (muscoli ad es.) non vengono intaccate dalla richiesta energetica. Ma attenzione: se lo stress fisico è intenso e duraturo e non adeguatamente sostenuto dai depositi di zucchero e di grassi, anche esse vengono utilizzate per produrre energia. Questo comporta problemi per l'organismo. Ricordarsi che: Ogni eccesso energetico si traduce in grasso La prima fonte di energia è costituita dai carboidrati Se assumi carboidrati eviti che vengano bruciate le preziose proteine Solo in condizioni aerobiche si bruciano i grassi per produrre energia Un grammo di proteine e di zuccheri fornisce 4 cal. circa Un grammo di grassi fornisce 9 cal. circa ALIMENTI NATURALI E PRINCIPI ALIMENTARI Il corpo umano è costituito da un insieme di composti organici e inorganici: grassi, proteine, carboidrati, sali minerali, vitamine, ecc., il tutto propagato dall’acqua che costituisce circa il 60% del peso corporeo totale. Tutti questi componenti, indispensabili al buon funzionamento dell’organismo, devono essere garantiti da una sana ed equilibrata alimentazione. L’acquisizione della migliore condizione fisica, ed in ultima fase sportiva, deriva dalla interazione di molti elementi. Come nell’allenamento non esistono improvvisazioni o invenzioni dell’ultimo minuto, ma i mezzi ed i metodi vanno organizzati e proposti con intelligenza e professionalità, così anche l’alimentazione richiede di essere applicata in maniera organica ed equilibrata. Pertanto non esistono diete particolari capaci di migliorare una prestazione sportiva. Sussistono invece cattive abitudini alimentari che peggiorano sia lo stato di salute che il rendimento atletico, compromettendo mesi di sacrifici e di impegno fisico. 9 Caratteristiche generali di un’alimentazione equilibrata Completezza sia quantitativa che qualitativa, con sufficiente n° di calorie e presenza di tutti i principi alimentari (proteine, grassi, glicidi, vitamine e sali minerali). Appetitibilità e varietà dei cibi. Digeribilità dei cibi, pertanto vanno ridotti al minimo i grassi di origine animale. La digeribilità di un alimento consiste nella rapidità con la quale viene trasformato in principi nutritivi idonei ad essere assorbiti. Gli alimenti naturali possono essere di origine animale (carni, uova, latte e derivanti, ecc.) e di origini vegetale (pane, pasta, cereali, ortaggi, frutta, tuberi, zuccheri, olio di oliva e di semi, ecc.). A seconda se gli alimenti tendono a modificare il sangue verso la acidità10 o la basicità (pH)11, si distinguono in acidogeni e alcalogeni. Il pH rappresenta la concentrazione di ioni acidi nei fluidi corporei. Il sangue normalmente presenta un pH = 7,35-7,40. Se la concentrazione è superiore si parla di alcalinità, se inferiore di acidità. Questa distinzione è importante specialmente nel recupero dopo lo sforzo fisico in quanto: L’alimento acidificante contiene acidi o si trasforma in composto acido con la digestione. Tenderà quindi ad essere neutralizzato attraverso i sali minerali e le sostanze basiche. L’attività fisica stressante tende a far virare il pH del sangue verso l’acidità. Pertanto l’apporto di alimenti alcalini accelera il ripristino delle condizioni ottimali di efficienza fisica. Un’alimentazione acidificante protratta per lungo tempo può determinare: perdita del contenuto calcareo delle ossa, carie dentaria, anemia12, deposito renale dei minerali, calcoli alla cistifellea, reni e ghiandole, disturbi vari alla digestione, alle vie respiratorie ed alla pelle. Acidità: alterazione dell’equilibrio acido-base del sangue in cui si verifica un accumulo di acidi o una perdita di alcali. 11 Basicità (pH): misura dell’acidità o dell’alcalinità di una soluzione. La scala del pH varia da 0 a 14, per cui la neutralità è indicata da 7. Più basso è il valore del pH rispetto a 7, più acida è una soluzione; maggiore è questo valore rispetto a 7, più essa è alcalina. Le reazioni metaboliche dell’organismo possono svolgersi adeguatamente solo se il pH dei liquidi corporei viene mantenuto vicino a 7,4 (vicino alla neutralità). Se il pH raggiunge un valore inferiore a 7,3 circa compare un disturbo chiamato acidosi, se supera 7,5 si verifica alcalosi. 12 Anemia: condizione in cui la concentrazione dell’emoglobina, un pigmento del sangue che trasporta l’ossigeno, è inferiore alla norma. 10 10 Alimenti acidificanti, alcalinizzanti e neutri ACIDIFICANTI Carne, pesce Formaggi Cereali Grassi animali Tuorlo d’uovo Verdure: acetosella, barbabietola rossa, bietole, spinaci Frutta: fragole, mirtilli, prugne, rabarbaro Caffè, tè, cioccolata, cacao, aceto ALCALINIZZANTI Legumi Patate Latte Tutte le altre verdure e frutta Frutta secca: mandorle, nocciole, uva Sesamo NEUTRI Amido Burro Lardo Miele grezzo Olio Zucchero I principi alimentari, invece, sono gli elementi chimici ed i composti contenuti negli alimenti che svolgono complesse funzioni vitali. Si distinguono in: a) Calorici: grassi (o lipidi), zuccheri (o glicidi), protidi (o proteine) b) Non calorici: vitamine, sali minerali, acqua Funzioni vitali svolte dai principi alimentari Consiste nel fornire energia che l’organismo, dopo la scomposizione degli alimenti, trasforma in lavoro e calore. Il valore energetico si esprime in calorie, intendendo per Caloria ordinaria (Chilocaloria o Grande caloria) l’energia termica occorrente per innalzare di 1° temperatura (a livello del mare) di 1 gr. di acqua distillata portata da 14,5° a 15,5°. Da qualche anno il sistema di calcolo delle calorie è stato sostituito dai kj (chilojoule) ove 1 kcal equivale a 4,186 kj. Forniscono calorie principalmente i grassi e i glicidi, mentre le proteine vengono utilizzate in quota minore e solo in caso di carenza dei primi due. Hanno azione plastica e di restauro VALORE BIOLOGICO (accrescimento e riparazione) delle cellule e dei tessuti sottoposti ai continui processi di ossidazione. Assumono valore biologico soprattutto le proteine e l’acqua. Anche grassi e glicidi, in misura minore, assolvono questa funzione. Sono le vitamine e i sali minerali che REGOLAZIONE DELLE FUNZIONI VITALI coordinano le funzioni cellulari affinché si svolgano nel modo più armonico ed equilibrato. VALORE CALORICO ED ENERGETICO 11 Gruppi alimentari, nutrienti e funzioni GRUPPI DI ALIMENTI NUTRIENTI FUNZIONI Cereali: pasta, pane, riso, Fonte di glucidi (amido), Energetica, plastica mais, farro, ecc. Tuberi: patate Frutta ed ortaggi Legumi freschi Latte e derivati: formaggi, yogurt, ricotta, ecc. Carne, pesce, uova Legumi secchi: ceci, fagioli, fave, lupini, soia lenticchie, Grassi da condimento: olio extravergine di oliva e altri olii, burro, margarina, lardo, strutto proteine vegetali di media qualità biologica, vitamine del complesso B, fibra Fonte importantissima di fibra, vitamine (soprattutto di provitamina A e vitamina C), minerali e antiossidanti in genere, acqua e glucidi Fonte di proteine animali di ottima qualità biologica, minerali (calcio altamente biodisponibile, fosforo, ecc.), vitamine (soprattutto B2 e A), glucidi (lattosio), ecc. Fonte di proteine animali di ottima qualità biologica, minerali (zinco, rame, ferro altamente biodisponibile, ecc.), vitamine del complesso B. Fonte di proteine vegetali di buona qualità biologica, vitamine e minerali (ferro, ecc.). Fonte di lipidi e vitamine liposolubili. Regolatrice, energetica protettiva, Energetica, regolatrice. plastica, Plastica, energetica. Energetica. LE PROTEINE: I MATTONI DEI NOSTRI MUSCOLI Il termine proteina fu utilizzato dal chimico olandese Mulder nel 1838 per mettere in evidenza il ruolo di primaria importanza che queste sostanze rivestono negli organismi viventi: proteios in greco significa infatti “che occupa il primo posto”. Le proteine sono le costituenti fondamentali delle nostre cellule e per questo si dice che hanno una funzione strutturale o plastica. 12 A seconda della complessità della loro costituzione chimica le proteine possono essere semplici (aminoacidi e loro derivati), composte e derivate. La loro provenienza può essere animale (carni, formaggi, latte, uova, pesci) o vegetale (farinacei, verdure, legumi, frutta.) Le proteine migliori sono quelle di origine animale in quanto costituite da un notevole numero di aminoacidi essenziali. La quantità di percentuale che l’organismo riesce ad utilizzare viene definito valore biologico. Le unità più semplici che costituiscono le proteine sono gli aminoacidi. Otto di questi sono definiti aminoacidi essenziali, in quanto non sono sintetizzabili dall’oragnismo che deve perciò introdurli con l’alimentazione. Questi sono: leucina, isoleucina, valina, lisina, triptofano, metionina, fenilalanina e trenina. Gli aminoacidi non essenziali, invece, sono quelli che l’organismo riesce a sintetizzare da sé partendo da altre molecole, e precisamente: acido aspartico, acido glutammico, arginina, asparagina, alanina, cisteina, glicina, glutamina, istidina, prolina, serina e tirosina. Nell’allenamento a forte impegno muscolare vengono metabolizzati soprattutto gli aminoacidi a catena ramificata (leucina, isoleucina e valina) e vengono utilizzate proteine come fonte energetica pari a circa il 5-10% del totale. Il fabbisogno di proteine nello sport Il fabbisogno di proteine varia in funzione dell'età e del tipo di attività fisica. É infatti proporzionalmente maggiore nella crescita, nei bambini rispetto agli adulti, e nello sport per la manutenzione dei tessuti muscolari sottoposti a carichi di lavoro continui. Per la popolazione generale si raccomandano circa 0.9 g/kg di peso corporeo pari a circa il 1012% dell'introito calorico giornaliero. Importanti per la sintesi proteica, specialmente nella fase di accrescimento e negli atleti che effettuano allenamenti gravosi, devono essere presenti in ragione del 15-20% del totale. Lo sportivo necessita giornalmente di proteine in ragione di 1-2g del peso corporeo. Il surplus proteico va a costituire il grasso sottocutaneo di riserva. Inoltre può formarsi un eccesso di scorie azotate che impediscono la ricostituzione dei nuove strutture cellulari (anche muscolari). Ricordarsi che: Non sono necessarie ogni giorno assunzioni di grandi quantità di proteine, poichè le proteine in eccesso non vengono conservate nell'organismo e sovraccaricano il lavoro dei reni Non è vero che le proteine vegetali (legumi secchi) non possono essere utilizzate: integrate con farinacei, forniscono un'ottima miscela di proteine ad alto valore biologico L'alternanza delle fonti proteiche sia animali che vegetali ti garantisce un introito di tutti gli aminoacidi necessari Le proteine modulano l’espressione dei geni e intervengono nella duplicazione, trascrizione e traduzione del DNA Regolano il metabolismo, con enzimi e come ormoni Trasportano svariate molecole attraverso i liquidi circolanti e attraverso le membrane cellulari 13 Intervengono nella coagulazione13 del sangue Proteggono l’organismo dalle infezioni (anticorpi) Danno luogo a strutture contrattili14 Partecipano alla generazione e alla trasmissione degli impulsi nervosi Costituiscono la struttura dei tessuti di sostegno animali I CARBOIDRATI: L'ENERGIA DI PRONTO USO I carboidrati sono i costituenti più importanti dei vegetali. Il termine deriva dal greco glucos (dolce). La principale funzione dei carboidrati o glucidi o zuccheri è la produzione di energia, indispensabile per i processi vitali nell’organismo. Inoltre partecipano alla costituzione di fattori vitaminici, di sistemi enzimatici15, nelle strutture cellulari come il DNA e le membrane delle cellule. In base alla facilità di utilizzazione e assimilazione si distinguono in monosaccaridi16 (glucosio, levulosio, fruttosio, galattosio e mannosio), disaccaridi17 (maltosio, lattosio e saccarosio) e polisaccaridi18 (amidi, glicogeno e fibre). Per essere assorbiti dall’intestino i disaccaridi ed i polisaccaridi richiedono la scissione fino a monosaccaridi. I glicidi sono la principale fonte di energia e, nell’organismo (muscoli e fegato), si ritrovano immagazzinati sotto forma di glicogeno (associazione di più molecole di glucosio). Nelle cellule e nel sangue si compongono come glucosio. Il fabbisogno di carboidrati nello sport Le riserve energetiche corporee da carboidrati si aggirano attorno alle 2.000 calorie, di cui circa 1.500 (corrispondenti a circa 4 etti di zucchero) sono immagazzinate sottoforma di glicogeno muscolare. La restante riserva di glicogeno, pari a circa 400 calorie, si trova nel fegato, mentre nel sangue troviamo 100 calorie circa costituite da glucosio. Nella dieta devono essere presenti in ragione del 55-60% del totale. Inoltre la quota giornaliera di glicidi deve essere apportata per l’80% da quelli complessi e per il 20% da quelli semplici. Sono di facile digeribilità ed il loro surplus si trasforma in grasso sottocutaneo di riserva. 13 Coagulazione: solidificazione del sangue. Il coagulo aiuta a tamponare i vasi sanguigni danneggiati che si contraggono anche per ridurre al minimo la perdita di sangue. La coagulazione non è però sempre utile. I coaguli (trombi) che si formano all’interno dei principali vasi sanguigni sono la causa di molti attacchi cardiaci, ictus e altri disturbi. 14 Strutture contrattili: proteine strutturali. 15 Sistemi enzimatici: insieme di proteine che regolano la velocità di una reazione chimica nell’organismo. Esistono migliaia di enzimi, ognuno dotato di una struttura chimica diversa. 16 Monosaccaridi: rappresentano i carboidrati più semplici, formati da una sola molecola di zucchero. 17 Disaccaridi: formati da due molecole di zucchero legate tra loro. 18 Polisaccaridi: formati da una lunga catena di molte molecole di zucchero. 14 Alimenti ricchi di glicidi sono il pane, la pasta alimentare, i legumi, le patate, lo zucchero o il miele. Considerando che il sistema nervoso ed i globuli rossi del sangue operano utilizzando particolarmente il glucosio, e che persino al possibilità di demolire i grassi è legata alla loro presenza, è facile comprendere come questi principi alimentari assumono una notevole importanza nella dieta dell’atleta. I glicidi contribuiscono anche alla metabolizzazione delle proteine ed all’eliminazione delle scorie azotate derivanti dalla utilizzazione delle proteine. Nella demolizione dei grassi, specialmente nelle diete dimagranti, la presenza di glicidi nella dieta contrasta l’acidità del sangue derivante dalla formazione dei corpi chetonici. Classificazione dei principali glicidi e relative fonti GLICIDI Monosaccaridi Glucosio Fruttosio Disaccaridi Lattosio Saccarosio Maltosio Polisaccaridi Amido Glicogeno Cellulosa Inulina Pentosani Pectine Mannosani FONTI Frutta e glucidi complessi Frutta e miele Latte e derivati Canna e barbabietole Semi germinanti Cereali, legumi, tuberi e frutta Carne e pesce Foglie e gambi vegetali Cipolla Frutta, gomme Frutta Legumi Destino biologico dei glicidi Muscoli Cuore Sistema nervoso centrale Fegato Principale fonte energetica Principale fonte energetica Principale fonte energetica Protezione e disintossicazione Ricordarsi che: Gli zuccheri sono energia di pronto uso La sensazione di fatica è il segnale dell'impoverimento delle scorte in zucchero Il glicogeno muscolare ed il glucosio del sangue sono il maggior carburante dell'organismo durante il lavoro muscolare Nel periodo precedente l'attività fisica o la competizione si può innalzare l'introito di carboidrati sino a costituire il 70% del fabbisogno calorico totale Il consumo abituale di giuste quantità di carboidrati protegge la massa magra Le bevande troppo zuccherine, dopo la prima frustata di energia, possono provocare un abbassamento della glicemia e quindi favorire un maggior senso di affaticamento 15 I GRASSI: L'ENERGIA DI RISERVA Il termine deriva dal greco lipos, che significa grasso. I grassi, o lipidi, sono tutte quelle sostanze organiche, di origine animale o vegetale, che non si sciolgono nell'acqua e che non possono evaporare. La loro funzione principale è quella di fornire energia all'organismo e di intervenire nei processi di costruzione dei tessuti cellulari (grassi essenziali) e del tessuto adiposo (grasso di riserva). Forniscono 9 calorie per grammo ingerito e nella dieta devono essere presenti in ragione del 25-30% del totale. Possono presentarsi come acidi grassi saturi e insaturi, a seconda della loro composizione chimica. Negli acidi grassi saturi il legame molecolare è più solido e di difficile scissione nel processo digestivo, quindi di laboriosa digestione ed assorbimento. Tipici acidi grassi saturi sono lo stearico, butirrico, capronico, palmitico, arachico, ecc. Gli acidi grassi insaturi hanno un legame chimico più debole, quindi di più facile digeribilità e assorbimento. Tra questi annoveriamo l’acido oelico, linoleico, linoleico e arachidonico, contenuti principalmente nell’olio d’oliva, mais, soia e olio di fegato di merluzzo. Il fabbisogno di lipidi nello sport La presenza dei grassi nell’alimentazione è di notevole importanza in quanto, pur avendo funzione energetica, sono indispensabili per alcune funzioni complesse e specializzate a vari livelli cellulari. Infatti oltre ad essere i veicoli delle vitamine liposolubili (solubili nei grassi) A, D, E, K ed F, sono parte integrante dei fosfolipidi, dei cerebrosidi, del colesterolo e di alcuni ormoni. Inoltre hanno una funzione plastica nelle membrane cellulari. Alcuni acidi grassi insaturi non sono sintetizzabili dall’organismo che deve necessariamente assumerli con l’alimentazione. Specialmente nelle diete dimagranti, il consumo del grasso sottocutaneo porta a formazione dei corpi chetonici (acidi derivanti dall’acido acetoacetico) che tendono ad innalzare l’acidità del sangue, acidità che può sommarsi a quella derivante dall’attività fisica. Questa situazione può essere contrastata attraverso un giusto apporto di glicidi e di alimenti alcalini. Un atleta di 70 kg con un 12% di massa grassa, ha in teoria una riserva energetica pari a 60.000 calorie; ma, come è noto, questa riserva viene intaccata lentamente e solo in determinate condizioni. I grassi di deposito, infatti, vengono ampiamente utilizzati solo nell'esercizio a bassa intensità e di lunga durata. Di conseguenza è negli sport di endurance che le scorte di grasso vengono sempre più utilizzate fino a divenire la principale fonte di energia. Quando poi si effettuano attività sportive estenuanti, all'aperto con temperature basse sotto gli zero gradi, tornerebbe utile aggiungere un po' più di grassi alla dieta abituale: almeno il 30% delle calorie totali. Nel complesso l'esercizio fisico ha effetti benefici sul metabolismo dei grassi poiché oltre ad impedirne l'accumulo a livello dei tessuti, innalza il valore delle HDL circolanti, cioè 16 delle sostanze che trasportano il cosiddetto "colesterolo buono", quello avviato alla eliminazione. Destino biologico dei grassi Muscoli Vitamine liposolubili Pannicolo adiposo Fonte energetica Veicolo oli essenziali o vitamina F Azione protettiva Ricordarsi che: I grassi si accumulano nell'organismo all'interno delle cellule del tessuto adiposo 19, che è importante come riserva di energia e per l'isolamento termico In una dieta bilanciata i grassi rappresentano circa il 25 - 30% del fabbisogno energetico Alcune vitamine, A - D - E - K, sono dette liposolubili perché vengono assorbite dall'organismo solo in presenza di grassi I grassi corporei rappresentano la più importante riserva energetica utilizzabile a seconda del bisogno Gli acidi grassi essenziali sono quelli che l'organismo non sa fabbricare e deve introdurre con la dieta. Il fabbisogno dell'organismo in grassi essenziali è pari al 6% delle calorie totali. I grassi essenziali si trovano soprattutto in alcuni oli vegetali (olio di oliva extra vergine e di mais) e nel pesce I MINERALI: PICCOLE DOSI DI BENESSERE I 22 minerali che rappresentano circa il 4% del nostro peso corporeo, sono nutrienti essenziali che partecipano attivamente alla regolazione di molte funzioni fisiologiche ed entrano nella costituzione dei tessuti corporei. Tra queste vi sono alcune funzioni vitali quali il trasporto di ossigeno alle cellule, la contrazione muscolare per il movimento e il funzionamento del sistema nervoso centrale. In alte concentrazioni sono presenti nello scheletro e nei denti e, in percentuali più basse, nei fluidi corporei e in tutte le cellule. Il fabbisogno di minerali nello sport Spesso gli sportivi consumano alte dosi di integratori minerali pensando di migliorare la prestazione: questo è sbagliato. Una dieta equilibrata e completa è sufficiente a coprire le necessità di minerali anche nello 19 Strato di grasso posto immediatamente sotto la pelle e intorno a vari organi interni. Dopo la pubertà, la distribuzione del tessuto adiposo superficiale è diversa nel maschio e nella femmina. Nelle donne, il tessuto adiposo rappresenta una percentuale maggiore del peso corporeo totale rispetto agli uomini. 17 sport; gli integratori dovrebbero essere utilizzati solo in caso di carenze dimostrate. Inoltre ogni quantità in più di minerali viene smaltita dall'organismo costringendo gli organi (reni) ad un surplus di lavoro. Tra i minerali più importanti per lo sportivo segnaliamo: Il calcio che rappresenta circa il 40% della quantità totale di minerali presenti nell'organismo ed è quindi il più abbondante. É importante per la formazione e la solidità delle ossa e dei denti ma è anche essenziale per la trasmissione degli impulsi nervosi e per la contrazione delle fibre muscolari e per la coagulazione del sangue. La quantità giornaliera raccomandata varia dagli 800 ai 1.200 mg al giorno. Latte, yogurt, formaggi, costituiscono la maggior fonte del calcio biodisponibile. Se vi è poco calcio nella dieta, si verifica una mobilizzazione del minerale dalle ossa e questo induce il quadro dell’osteoporosi20. L’osteoporosi è comune nelle donne dopo la menopausa in seguito alla caduta degli estrogeni21. Analogamente, si ha fragilità ossea in giovani donne dedite ad allenamenti pesanti; questi infatti possono causare una sospensione del ciclo mestruale con insufficiente produzione di estrogeni. Negli uomini si mantiene una piccola produzione di estrogeni che in età avanzata e questo è un fattore protettivo nei confronti dell’osteoporosi. L’attività fisica aiuta a conservare il calcio nello scheletro. La presenza di vitamina D facilita l’assunzione del calcio a livello intestinale. Normalmente, una modesta integrazione del calcio nella dieta previene una deficienza di origine alimentare. Il fosforo combinato con il calcio dà forma alla struttura ossea e dentaria. Esso è anche presente nelle molecole che trasportano l'energia. Tutti i prodotti animali, dal pesce ai salumi contengono elevate quantità di fosforo. Il ferro è il componente essenziale dell'emoglobina, la proteina del sangue che si occupa di trasportare l'ossigeno ai vari tessuti. La sua carenza (anemia) si manifesta con un senso di fatica diffuso, sintomo che si accentua negli allenamenti stressanti. Lievi ma continue perdite di ferro si possono verificare col sudore, attraverso le urine in seguito a distruzione dei globuli rossi e per piccole perdite ematiche dal tubo digerente. Nell’organismo vi sono circa 3-5g di ferro; l’80% è legato al pigmento emoglobina contenuto nei globuli rossi, il 5% al pigmento mioglobina presente nei muscoli, il 15% è presente sotto forma di deposito nel fegato, nella milza e nel midollo osseo. Il ferro è trasportato nel sangue da una speciale proteina denominata transferrina. L’assunzione giornaliera raccomandata di ferro è di 10mg nei maschi e di 15mg nelle donne in età fertile. In gravidanza e allattamento l’assunzione raccomandata sale a 20-30mg. Il dosaggio della ferritina è importante per segnalare una carenza di ferro: si parla di carenza se la concentrazione della ferritina è <20 microg/L nelle femmine e <30 mg/L nei maschi. Il ferro vegetale (spinaci, fagioli, lenticchie, fichi secchi, ecc…) è assorbito con una certa difficoltà, solo il 2-10%, mentre quello animale (carne) con maggior facilità, circa il 30-50%. La presenza di vitamina C (ad esempio quella contenuta in un succo d’arancio) aumenta tre volte l’assorbimento del ferro di origine vegetale.. Il ferro si trova nella sua forma più biodisponibile nelle carni, nelle uova, nelle frattaglie e nei salumi in genere. Osteoporosi: perdita della matrice tessutale proteica dell’osso, che rende quest’ultimo fragile e predisposto alle fratture. 21 Estrogeni: gruppo di ormoni essenziali per il normale sviluppo sessuale femminile e per il buon funzionamento dell’apparato riproduttivo. Nelle donne, vengono prodotti principalmente nelle ovaie. 20 18 Il magnesio è importante perché è coinvolto nell'attività muscolare, nell'attivazione di vari enzimi e nella sintesi delle proteine. Le migliori fonti di magnesio sono i crostacei, le uova, le carni, i legumi e i vegetali integri. Il potassio è importante in quanto facilita la contrazione muscolare e regola il bilancio idrico e l'equilibrio acido-basico. Le fonti elettive di potassio sono soprattutto le leguminose, la carne e la frutta. Sodio e cloro regolano il bilancio idrico dell'organismo e l'equilibrio acido-basico. Un caso interessante dal punto di vista sportivo è quello del reintegro idrico-salino a sudorazione. Poiché il liquido principalmente perduto è il sudore, occorrerebbe assumere bevande che abbiano una composizione simile al sudore. Un litro di sudore contiene circa 2-3g di cloruro di sodio. L’assunzione giornaliera di questo sale è di circa 8g. Pertanto, una dieta normale copre tranquillamente le predite di cloruro di sodio corrispondenti ad una sudorazione di circa 4L al giorno. Quindi, fino ad una perdita di circa 4L di acqua al giorno, l’assunzione pura può essere soddisfacente. Se la sudorazione è maggiore, ovviamente si rende necessario un reintegro. Oltre i due L/ora di sudorazione non è consigliabile bere acqua pura. La ragione sta nel fatto che l’assunzione di acqua e il suo assorbimento a livello intestinale diluisce il sodio nel plasma generando il quadro dell’iponatremia22; il quadro è caratterizzato dai crampi, emicrania, stato confusionale, malessere diffuso. La concentrazione plasmatica normale del sodio è di 140 mEq/L e la sintomatlogia tipica dell’iponatremia si manifesta se la concentrazione scende al di sotto di 136 mEq/L. I liquidi reidratanti hanno una composizione simile al sudore e sono variamente arricchiti di glucosio e di alcuni oligoelementi. Si segnalano come costituenti enzimatici altri minerali come il selenio, lo zinco, il cromo ed il rame. Rame e zinco sono in qualche misura perduti attraverso il sudore. Bisogna ricordare che ferro, zinco e rame competono con lo stesso sistema di assorbimento intestinale, pertanto, un eccesso di uno dei tre elementi penalizza l’assorbimento degli altri. Ricordarsi che: Chi fa sport dovrebbe controllare periodicamente i livelli ematici di calcio, potassio, sodio, ferro Una parte dei minerali presenti nelle verdure si perdono nell'acqua di cottura Chi segue un regime alimentare vegetariano può incorrere in una carenza di ferro o di calcio LE VITAMINE: LE CHIAVI DEL BENESSERE Con il termine vitamine vengono chiamati quei composti organici, riuniti in uno stesso gruppo perché composti da 22 Iponatremia: diminuzione del contenuto plasmatico in sodio. 19 elementi essenziali per il mantenimento della vita (vitamine = ammine della vita). Come appena citato, le vitamine sono sostanze chimiche necessarie per la crescita, la salute ed il benessere fisico. L'organismo umano ne ha continuamente bisogno in piccole quantità, che per lo più sono facilmente assumibili con un'adeguata alimentazione. Senza le vitamine non potrebbero avvenire i processi chimici nell'organismo. Nella storia del genere umano, la mancanza di un adeguato apporto vitaminico è sempre stato una delle principali cause di morte o della comparsa di malattie. Come componenti degli enzimi, agiscono, per un verso, nel metabolismo energetico da “materiale di combustione”, dall’altro, causano trasformazioni materiali nel metabolismo strutturale del nostro corpo. Con l’aumentare del dispendio energetico aumenta il fabbisogno di vitamine direttamente o indirettamente legate Vengono divise in due grandi categorie: liposolubili ed idrosolubili. Le vitamine liposolubili - A, D, E, K - si chiamano così perché si trovano naturalmente disciolte nei grassi e sono solubili sia nei grassi che nei solventi. Presentano un metabolismo più lento rispetto alle idrosolubili e, se in eccesso, vengono generalmente immagazzinati nei tessuti, dando luogo a ipervitaminosi. Le vitamine idrosolubili - C, e quelle del gruppo B – si sciolgono in acqua e si trovano naturalmente all’interno delle cellule, nel sangue, nel fluido che riempie gli spazi tra una cellula e l’altra, nei tessuti e nei liquidi dell’organismo. Poiché sono vitamine solubili in acqua, l’organismo non è in grado di immagazzinarle se non in minima parte (ad eccezione della vitamina B12), quindi un loro eccesso viene smaltito con le urine e per tale ragione devono essere introdotte ogni giorno con l'alimentazione. Molte vitamine, in particolare alcune di quelle idrosolubili, si deteriorano con il calore: è opportuno pertanto consumare frutta e ortaggi crudi e freschi per assicurare un apporto vitaminico adeguato. Gli integratori vitaminici sono necessari solo in determinate condizioni fisiologiche (gravidanza, allattamento, alimentazione abituale squilibrata) e in particolari condizioni patologiche. Un eccesso di vitamine, in particolare quelle liposolubili, è nocivo per la salute quanto una loro carenza. VITAMINA RUOLO PRINCIPALE BUONE FONTI ALIMENTARI VITAMINE IDROSOLUBILI C Acido ascorbico B1 Tiamina Mantenimento del buono stato dei tessuti (ossa, denti, vasi sanguigni). Antiossidante. Liberazione di energia dalle molecole dei carboidrati. Influenza sul sistema nervoso. B2 Riboflovina Liberazione di energia da carboidrati, proteine e grassi. Mantenimento della mucosa. PP Niacina Insieme alla tiamina e alla riboflavina partecipa alle reazioni che liberano energia. Molti frutti e ortaggi come: agrumi, fragole, meloni, patate, pomodori e vegetali a foglie verdi. Carne, salumi, frattaglie, molluschi, riso e altri cereali integrali, pasta, pane, germe di grano, lievito di birra, funghi. Frattaglie, salumi, latte, carne, riso e altri cereali, vegetali verdi, pasta, pane, funghi. Fegato, pollame, carne, tonno, legumi, latte, riso e altri cereali. 20 B6 Piridossina Folacina Acido folico B12 Cobalamina Acido Pantotenico Biotina Metabolismo delle proteine e utilizzazione dei grassi. Formazione globuli rossi. Sintesi degli acidi nucleici. Rinnovamento cellulare. Formazione globuli rossi. Sintesi degli acidi nucleici, utilizzazione dei grassi, funzionamento sistema nervoso. Metabolismo carboidrati, proteine e grassi. Formazione ormoni. Sintesi acidi grassi, rilascio energia carboidrati. Cereali, pane integrale, fegato, spinaci, piselli, banane. Fegato, reni, vegetali verdi, germe di grano, lievito di birra. Fegato, reni, carne, pesci, uova, molluschi, latte. Frattaglie, carne, salumi, cereali integrali, noci, uova, vegetali verdi, lievito. Tuorlo d’uovo, fegato, vegetali verdi, piselli, pane. VITAMINE LIPOSOLUBILI A Retinolo D Calciferolo E Tocoferolo K Formazione e mantenimento epiteli, mucose, ossa, denti. Visione crepuscolare. Essenziale per la normale crescita delle ossa e la loro solidità. Previene l’ossidazione degli acidi grassi polinsaturi. Fegato, uova, latte e derivati, margarina, vegetali gialli e verdi. Latte, tuorlo d’uovo, tonno, salmone. Olii vegegali, pane integrale, germe di grano, fegato, semi, vegetali verdi. Essenziale per la Vegetali verdi, vegetali della coagulazione del sangue. famiglia dei cavoli, latte. Ricordarsi che: Sono sostanze prive di valore energetico Hanno una composizione molecolare abbastanza semplice Agiscono in dosi minime Sono sostanze essenziali Ogni vitamina svolge una specifica azione ACQUA E SALI MINERALI NELLO SPORT L’acqua è fondamentale per la vita: infatti, oltre a essere il principale componente in peso (dal 40 al 98%) della materia vivente, costituisce il mezzo in cui si svolge la maggior parte dei processi biochimici (per es. il citoplasma, la sostanza fluida racchiusa tra le pareti delle cellule, è una soluzione acquosa). 21 L'acqua è un nutriente che non produce calorie ma è importante per mantenerci in vita, seconda in questo solo all'ossigeno. Il 99% circa delle molecole dell’organismo è formato da acqua, che rappresenta però una percentuale minore del peso corporeo (il 60% circa, in un uomo di media corporatura). Quindi, un uomo che pesi 70kg contiene circa 42 litri di acqua, di cui circa il 28 si trovano all’interno delle cellule e 14 litri sono invece extracellulari, nel plasma 23, nella linfa24 e in altri fluidi corporei. Bastano questi cenni per capire l'importanza dell'acqua, soprattutto per gli sport di lunga durata ed intensità durante i quali si perdono sino a 5-6 litri di fluidi attraverso la sudorazione. Il recupero dei fluidi persi e dei sali è un problema molto vivo per gli atleti. Equilibrio idrico dell’organismo Assunzione (in litri) 1,6 Bevande Alimenti Metabolismo 3,3 0,4 0,4 0,4 0,4 Perdita (in litri) Urina Sudore Respiro Feci 1,5 1,1 0,5 2,4 0,3 0,5 0,1 0,1 Climi freddi Climi caldi Assunzione e perdita di acqua La tabella mostra l’assunzione media di acqua da diverse fonti e la perdita di acqua con l’urina, il sudore o altro. Nei climi freddi, le persone tendono a bere più della quantità di acqua necessaria per soddisfare la sete; l’eccesso viene eliminato con le urine. Nei climi caldi, grandi quantità di acqua vanno perdute con il sudore e un aumento dell’assunzione di liquidi è indispensabile per evitare la disidratazione. Il ruolo dell’acqua nello sport Plasma: parte liquida del sangue, che rimane dopo l’eliminazione delle cellule ematiche. È una soluzione contenente molte sostanze nutritive importanti come sali, proteine e sostanze di altro tipo. 24 Linfa: liquido corporeo lattiginoso contenente linfociti, proteine e grassi. La linfa trasuda dai vasi sanguigni nello spazio intercellulare dei tessuti corporei e si raccoglie nel sistema linfatico ritornando nel circolo venoso generale. La linfa svolge un ruolo importante nel sistema immunitario e nell’assorbimento dei grassi dall’intestino. 23 22 I globuli rossi trasportano ossigeno ai muscoli coinvolti nell'esercizio scorrendo nel plasma, che è primariamente costituito da acqua. I nutrienti, descritti nelle pagine precedenti, arrivano ai muscoli grazie al torrente plasmatico e quindi grazie all'acqua. Anche i prodotti finali del lavoro muscolare vengono eliminati attraverso i fluidi corporei. Il volume del plasma è importante: infatti se le perdite di acqua corporea sono elevate, il volume del plasma diminuisce e si corre il rischio di un danno cardiovascolare. Basta una perdita del 2% del peso corporeo in acqua per ridurre la capacità di prestazione sportiva. Chi esercita uno sport, suda molto. Sudare è un meccanismo di autodifesa necessario per prevenire un ristagno di calore nel corpo. L’acqua sottratta all’organismo con questo processo regolatore evapora sulla pelle ed elimina il calore generato da un lavoro fisico intenso. Analogamente ha luogo, per effetto di una respirazione (espirazione) accelerata dall’attività sportiva, una maggiore cessione di acqua attraverso l’aria emessa (come si può osservare nella giornate fredde), di cui tenere conto soprattutto ad alte quote, quindi praticando lo sci e l’alpinismo. Nell’attività sportiva, non si dimostra affatto di essere dei “duri” se si rinuncia a bere nel corso di una partita affannosa, di una maratona o di una faticosa camminata in montagna. Le funzioni metaboliche biologicamente importanti sono legate a determinate condizioni e a un regime idrico quasi normale nei tessuti. Quanto maggiore è l’efficienza metabolica di una cellula, tanto maggiore è il suo tenore o il suo fabbisogno di acqua. Anche piccole variazioni nel bilancio idrico portano a disturbi nell’andamento del metabolismo; una sostituzione dell’acqua almeno parziale, se non viene attuata al momento giusto, porta il sangue ad ispessirsi, tanto più che per effetto di uno sforzo fisico affluisce acqua nelle cellule muscolari e in questo modo aumenta ancora di più l’estrazione di liquidi del sangue. Conseguentemente si riduce la quantità di ossigeno che si può liberare, diminuendo così la produzione di energia ossidativa nelle cellule dei muscoli. Queste cellule dipendono in ultima analisi da un buon apporto di ossigeno e da un sufficiente apporto di sostanze nutritive da parte del sangue. D’altro canto può accadere che i prodotti metabolici ottenuti dalla decomposizione delle sostanze nutritive (per esempio acido lattico) non siano eliminati con rapidità sufficiente. Rimangono più a lungo nella muscolatura e la rendono acida, nel vero senso della parola, ossia meno efficiente. Possono derivarne surriscaldamento, congestione da calore fino al collasso. In attività sportive che durano più di un’ora risulta quindi opportuna una parziale sostituzione dell’acqua, senza tuttavia trascurare gli elettroliti (sostanze minerali sciolte nei liquidi dell’organismo), che sono altrettanto indispensabili. L’errata credenza che ancora sopravvive, secondo la quale l’assunzione di liquidi durante l’azione sportiva comprometta l’efficienza, è nettamente in contrasto con i risultati delle ricerche medico-sportive. L'attività fisica eleva rapidamente la temperatura corporea. Se non si ha un rapido ed efficace raffreddamento si verifica ciò che avviene ad un motore lanciato al massimo dei giri, e non raffreddato adeguatamente: si surriscalderebbe e danneggerebbe ogni parte meccanica. La normalizzazione dei liquidi corporei, nonostante l'attenzione nel bere, avviene sempre lentamente. I livelli di idratazione infatti, tornano normali anche dopo 48-72 ore dalla prestazione sportiva. Il fabbisogno di sali minerali nello sport Il sudore contiene sali minerali. Soprattutto negli sport di lunga durata o nelle competizioni che si svolgono in condizioni di temperatura elevata, la continua sudorazione può portare a importanti perdite di sodio e cloro. 23 Potassio, Magnesio e Calcio vengono persi invece in minori quantità. Spesso durante le gare prolungate non si riesce a bilanciare la perdita di acqua e di sali minerali. Per questo si consiglia acqua minerale o in alternativa bevande isotoniche - cioè simili alla concentrazione salina delle cellule - che contengono le giuste quantità di sali minerali. Occorre comunque sapere che il primo compito è quello di bilanciare i fluidi, continuando a bere abbondante acqua minerale anche nella giornata dopo la gara. Viceversa, per il riequilibrio dei sali è sufficiente la dieta, a volte integrata con bevande isotoniche o con centrifugati di frutta e verdura. Ricordarsi che: L'acqua è il nostro più importante nutriente Si arreca un maggior danno alla salute se ci si priva di acqua, più che di ogni altro nutriente É indispensabile rispondere sempre alla sensazione di sete, ma soprattutto occorre bere anche quando la sensazione non é presente La sudorazione giusta aiuta nella prestazione sportiva poiché mantiene la temperatura corporea Non vestirsi con abiti isolanti che non permettano l'evaporazione del sudore: potrebbero causare problemi cardiovascolari Non assumere bevande ghiacciate o bollenti: potrebbero causare effetti gastrointestinali indesiderati Non assumere tutto d'un fiato grandi quantità d'acqua, o liquidi troppo concentrati in zucchero o sali che potrebbero causare diarrea Durante l'esercizio i sali minerali vengono persi principalmente attraverso il sudore, mentre a riposo la loro eliminazione avviene normalmente con le urine É sufficiente sorseggiare, ad intervalli regolari, piccole quantità di acqua minerale o di bevande isotoniche per limitare le perdite dei fluidi e dei sali minerali durante la gara I FATTORI ERGOGENICI Le sostanze e le attività che migliorano le prestazioni sportive sono chiamate aiuti ergogenici. Gli atleti si sforzano per raggiungere i massimi livelli di rendimento, vigore, resistenza e forza. Durante questo processo, s’imbattono in barriere che riducono questi fattori. Mentre si procede ad uno sforzo per aumentare una prestazione, è diventato sempre più comune per i praticanti di sport l’utilizzo di aiuti ergogenici. Ergogenico si riferisce al potenziale dell’aiuto in qualità di “generatore di lavoro” o “generatore di forza”. Gli aiuti ergogenici comprendono sostanze o trattamenti che aumentano la prestazione fisiologica o che comunque 24 rimuovono quelle barriere associate a un’attività più intensa, che possono essere nutrizionali, fisiologiche, meccaniche, fisiche. La maggior parte dei supplementi farmacologici sono stati banditi dagli enti ufficiali sportivi, a causa del vantaggio scorretto che alcune sostanze producono sugli atleti durante la competizione e a causa degli effetti collaterali deleteri, che possono insorgere in seguito all’assunzione. Solitamente quando si parla di sostanze stimolanti si parla di alcaloidi, tra i quali troviamo la caffeina, presente nelle foglie di thè, cola, nei semi di cacao e caffè. Da sempre si conosce l'abitudine di assumere una tazza di caffè quale piacevole intermezzo della giornata. Ma oltre alla sua indubbia bontà il caffè, in giuste quantità, ha anche effetti positivi per chi pratica sport (solo se non si ha una dipendenza, un individuo che assume quotidianamente della caffeina non si accorge più della differenza). La caffeina infatti stimola il sistema nervoso centrale e la contrazione del muscolo cardiaco. Da qui un incremento sia della frequenza che della gittata cardiaca (la quantità di sangue pompata nel periodo della pulsazione). Ma non è tutto. Grazie alla caffeina, la muscolatura liscia dei bronchi si rilascia favorendo una migliore respirazione. A beneficiarne saranno soprattutto coloro che praticano sport di lunga durata e hanno bisogno di un cuore capace di funzionare a pieno regime. Molti quindi gli effetti benefici di questa sostanza; ma attenzione: se il consumo supera i 900-1.100 mg di caffeina (pari a 10 tazzine di caffè) si rientra in una situazione di vero e proprio doping. Ricordarsi che: La caffeina ha proprietà analgesiche, stimolanti e diuretiche La caffeina è un vasodilatatore, aumenta la respirazione e la capacità di lavoro muscolare La caffeina ha anche effetti positivi sul sistema nervoso centrale stimolandone i riflessi e l'attenzione SPORT AEROBICI E SPORT ANAEROBICI Un esercizio di tipo aerobico implica un'attività moderata che utilizza ossigeno per fornire l'energia necessaria alla contrazione muscolare. Si parla di lavoro aerobico infatti quando l'intensità dell'esercizio è leggera, o al massimo moderata, come durante la corsa lenta, la marcia di buon passo, il nuoto prolungato, la bicicletta su percorso pianeggiante, la ciclette, ecc. Si parla invece di lavoro anaerobico quando l'attività prescelta implica sforzi intensi e di breve durata, con una possibile formazione di acido lattico che si accumula nel sangue, come nello squash, nel salto in lungo, nei 100 e 200 metri, ecc. Quando inizia l’allenamento Per prepararsi all'attività riscaldiamo i muscoli con lo stretching, o con altra ginnastica, poi iniziamo a camminare lentamente incrementando a mano a mano il ritmo e l'intensità del 25 lavoro muscolare. Ad un certo punto la respirazione inizia ad essere irregolare e si comincia a fare fatica. Fino a questo momento abbiamo respirato bene e quindi abbiamo fornito ai muscoli la quantità di ossigeno che serviva per i processi di produzione di energia: abbiamo compiuto un lavoro aerobico. Quando l'allenamento diventa troppo intenso viene richiesta una maggiore quantità di energia, ma, non introducendo abbastanza ossigeno con la respirazione, si produce l'acido lattico che comincia ad accumularsi nel sangue e nei muscoli (e che verrà poi lentamente smaltito nelle fasi di recupero). Anche la produzione di anidride carbonica aumenta ed il respiro si fa più intenso. Una respirazione affannosa ed una sensazione diffusa di malessere segnalano che abbiamo superato la soglia anaerobica. Ciò che distingue il lavoro anaerobico da quello aerobico è appunto la presenza di acido lattico. Si può quindi definire un esercizio "aerobico" quando l'allenamento è al di sotto del punto in cui inizia l’accumulo di acido lattico, punto che viene chiamato soglia aerobica. La tavola in allegato, mostra come il battito cardiaco e il respiro aumentino con l'aumentare del lavoro e come si passi da un utilizzo dei grassi a quello dei carboidrati quando il lavoro diventa più energico. Intensità dell’esercizio Tipo di sport Metabolismo Fonte di energia Battito cardiaco Respirazione Leggero Camminare Aerobico Grassi/CHO <120 Normale Moderato Correre Aerobico CHO/Grassi 120-150 Si riesce a parlare Intenso Correre velocemente Aerobico/Anaerobico CHO/Grassi >150 È difficile parlare Ricordarsi che: L'attività aerobica è il metodo ideale per consumare grasso corporeo Prima dell'adolescenza, la capacità aerobica dei due sessi non è molto diversa. In età adulta la capacità delle donne diminuisce fino a circa 3/4 di quella maschile La capacità aerobica diminuisce inoltre con l'età a causa, in parte, dell'aumento di grasso corporeo Puoi conoscere la spesa energetica nelle varie attività sportive consultando la tabella riportata in basso IL COSTO ENERGETICO DELLE ATTIVITÀ SPORTIVE Prevalentemente aerobiche con dispendio energetico pesante Corsa di fondo Corsa campestre Ciclismo Nuoto Sci di fondo Canottaggio Sport estensivi o di lunga durata Aerobiche-anaerobiche alternate con dispendio energetico moderato Calcio Judo Basket-ball Rugby Hockey su ghiaccio Hockey su prato Pallavolo Prevalentemente anaerobiche con dispendio energetico leggero Corsa veloce Salto con l’asta Salto in lungo Salto in alto Salto triplo Lancio del disco Sport intensivi o esplosivi di velocità 26 Kcal/Kg/h di allenamento: min 6, max 18 Kcal/Kg/h di allenamento: min 5, max 15 Kcal/Kg/h di allenamento: min 3, max 12 BIBLIOGRAFIA Presi da Internet http://www.milleunoalimenti.it http://www.sportraining.net/alimentazioneprincipi.htm http://www.benessere.com http://www.sameint.it Non da Internet Alimentazione e sport, diete, ricette, bevande per chi pratica uno sport e vuole migliorare il proprio rendimento, Giorgio Bernardini Editore, 1992 A-Z Home medical Encyclopedia, Edizione italiana, 1992 Selezione dal Reader’s Digest S.p.A, Milano Fitness e Sport, Benessere bellessere e prevenzione, A.M. Fitness Club Leonardo da Vinci, Gennaio-febbraio-marzo 2002 L’enciclopedia della scienza e della tecnologia, Istituto Geografico De Agostini, 1997 Mobile, La rivista di educazione fisica e sport, UFSPO & AESF, febbraio 2002 Starbene, Curarsi Piacersi Conoscersi, Arnoldo Mondatori Editore S.p.A, maggio 2002 27