Mangio sano , in for mat o e soddisfatto Perché molti acquistano l’acqua in bottiglia? Quale acqua per ogni giorno? Quale acqua per stare bene? Non è facile dare una risposta. Ascoltando i testi delle pubblicità di acqua minerale potrai notare che tutte sono considerate acque “perfette”, “ideali per star bene”, anche se molto diverse tra loro. Leggerissime o, all’opposto, ricche di sali. E poi, è meglio l’acqua di rubinetto o quella minerale? Altra domanda semplice, ma cui è quasi impossibile dare una risposta se non… dipende! Vediamo innanzitutto da dove deriva l’acqua che sgorga dai nostri rubinetti. Come si può capire la composizione dell'acqua, tra simboli e nomi chimici? E soprattutto se è quella più adatta alle tue esigenze? Si può fare una scelta individuando alcuni parametri importanti, su cui focalizzare l'attenzione. NITRATI, NITRITI E AMMONIACA In una buona acqua, ammoniaca e nitriti devono risultare assenti; la presenza di questi sali indica un inquinamento microbico più o meno remoto nel tempo. Di nitrati, indicati spesso come ione nitrico, meno ce n’è meglio è (il limite per l’acqua potabile è 50 mg/l), soprattutto nelle acque minerali destinate ai bambini, perché alti livelli di nitrati provocano nei bambini piccoli una intossicazione dei globuli r ossi del sangue (metaemoglobinemia). SODIO Soprattutto chi soffre di ipertensione deve controllare che i livelli siano inferiori ai 20 mg/l anche se il limite per l’acqua potabile è 175 milligrammi di sodio/l. Per questa esigenza, l’acqua “oligominerale” contiene meno sodio di quelle “minerali”, anche se trovi sull’etichetta di quest’ultima “adatta per le diete povere di sodio”. Inoltre, se si vuol fare attenzione al sodio non basta scegliere un’acqua che ne contenga poco ma bisogna fare un discorso più generale (vedi la scheda sale e condimenti). SOLFATI La loro presenza è considerata utile per la digestione. E’ importante, però, non superare il valore limite di 250 mg/l, perché, ad alte concentrazioni, i solfati possono portare irritazioni all’intestino. FLUORO Il fluoro è un oligoelemento essenziale per la salute di ossa e denti. In particolare, è importante la corretta assunzione per le donne incinte e i bambini in età prescolare. Alcune acque minerali ne contengono più di 2 milligrammi/litro: conviene fare attenzione, soprattutto se si prendono integrazioni di fluoro, perché è necessaria, una quantità molto bassa. Dosi più alte, infatti, possono provocare fragilità dei denti. Il valore limite per il fluoro nelle acque potabili è di 1,7 mg/l. In generale è meglio restare sotto il milligrammo. QUAL E’ LA BOTTIGLIA MIGLIORE? Sicuramente quella di vetro: è un materiale che non passa alcuna sostanza all'acqua. Inoltre, ha una serie lunga e nota di vantaggi dal punto di vista ambientale: è inerte, riutilizzabile, riciclabile. Responsabile del progetto: ACU - Associazione Consumatori Utenti - Onlus Progetto editoriale: Giubilesi & Associati - Progetto grafico: Luca Negri & Associati - Milano - Fotografie: Orlando Zambarbieri / Renato Zuccolin CHI CERCA TROVA DA DOVE ARRIVA L'ACQUA POTABILE Quando si parla di “acqua destinata al consumo umano” non si distingue la sua origine: può essere di montagna, di falda, captata da fiumi o laghi. Per ogni situazione, saranno necessari interventi diversi: come passaggi su filtri per eliminare particelle sospese, trattamenti per eliminare i sali in eccesso o le sostanze chimiche inquinanti. Perché sia classificata come potabile, quindi, l'acqua deve essere sicura sotto il profilo igienico e non deve contenere sostanze chimiche pericolose. Inoltre, il residuo fisso, cioè i sali che restano quando si fa evaporare un litro d'acqua, non deve superare un grammo e mezzo per litro. RIFLESSIONI SULL'ACQUA Com'è l'acqua che esce dal tuo rubinetto? buona q cattiva q non so q Ci sono spesso problemi nell'erogazione? sì q no q non so q Usate l'acqua potabile per cucinare? sì q no q non sempre q no q non sempre q Usate l'acqua potabile per bere? sì q Ha odore gradevole o no (di cloro o altro)? sì q no q non sempre q ACQUA Campagna promossa dall'Unione Europea - Schede scuole medie PER SAPERNE DI PIU’ L'ACQUA MINERALE “Sono considerate acque minerali naturali le acque che, avendo origine da una falda o giacimento sotterraneo, provengono da una o più sorgenti naturali o perforate e che hanno caratteristiche igieniche particolari ed eventualmente proprietà favorevoli alla salute.” Rispetto all’acqua potabile, l’acqua minerale non dovrebbe essere stata modificata nel contenuto di minerali. Il condizionale c’è perché un recente legge ha autorizzato, oltre ai trattamenti fisici, tipo decantazione o filtraggio, anche trattamenti, per esempio con ozono per separare composti di ferro, manganese, zolfo e arsenico, e devono essere indicati in etichetta. Non può invece subire aggiunte e deve essere confezionata al massimo in bottiglie da due litri. Quanto a contenuto di sali, le acque minerali non hanno limiti. Possono, quindi, superare il valore di 1,5 grammi per litro, che è il massimo ammesso per un’acqua potabile. In base alla quantità di minerali, le acque possono essere “minimamente mineralizzate” (con meno di 50 milligrammi di sali per litro, più diuretiche e non dovrebbero far depositare sali nei reni) o “oligominerali” (i sali vanno da 50 fino ad arrivare a 500 milligrammi/litro) ed infine l’acqua “minerale” (da 500 milligrammi/litro in su, più ricca di sali ideale per chi pratica sport). LA SICUREZZA E' VERO CHE PUO’ ESSERE PIU’ INQUINATA DELL'ACQUA POTABILE? In effetti, i limiti delle sostanze disciolte per le due categorie di acqua sono diversi, la legge italiana permette di non indicare in etichetta alcuni inquinanti se non superano una certa soglia: il cadmio, per esempio, che ha un limite di 5 microgrammi/litro nell’acqua potabile, non sarà indicato nell’etichetta dell’acqua minerale se resta al di sotto dei 10 microgrammi/litro. Questo non significa che automaticamente sia presente, ma l’incongruenza resta e infatti l’Unione Europea ha aperto per questo una procedura contro l'Italia. CHI CERCA TROVA MA A CHE ALTEZZA SGORGA? IL NUOV O L'ACQUA “DI SORGENTE” E QUELLA “DA TAVOLA” Sono nuove forme di vendita dell’acqua autorizzate negli ultimi anni da leggi europee applicate anche in Italia. La prima è stata autorizzata da una Direttiva europea. E' possibile per ditte private imbottigliare acqua da sorgenti come laghi di montagna da cui si servono gli acquedotti e confezionarla per poi rivenderla. Deve rispondere ai limiti dell'acqua potabile e può subire, come l'acqua minerale, trattamenti di purificazione, ma non l'aggiunta di cloro. L’acqua di sorgente può essere confezionata in “bocce”, in genere da nove litri. L’acqua “da bere” o “da tavola”, invece, si chiama in realtà “acqua destinata al consumo umano” ed è l’ultima acqua arrivata sul mercato, autorizzata in Italia con il DL 31/2001. E’ un acqua in bottiglia che può essere presa direttamente dal rubinetto dell’acqua potabile e subire eventuali trattamenti: possono essere eliminati sali e altre sostanze, e ne possono venir aggiunti di nuovi: la si può arricchire di calcio o magnesio. Non può essere chiamata “minerale” né “naturale” né “mineralizzata” e non ha gli obblighi di riportare in etichetta tutti i dati come la normale minerale. E’ un’informazione fondamentale: sapere dove è la sorgente permette di capire se la fonte è in montagna o in pianura. In montagna l’acqua è, in genere, più leggera e più pura, cioè meno a rischio di inquinamenti microbici o da scarichi industriali. In pianura il rischio di inquinamento aumenta. Non sempre, però, è chiara la provenienza. E’ naturalmente messa più in evidenza quando si tratta effettivamente di acque di montagna. C’è però un modo per scoprirlo: bisogna leggere in etichetta il dato relativo alla temperatura della sorgente. Quando siamo intorno ai 5 gradi centigradi si tratta sicuramente di un ’acqua di montagna; man mano che aumenta la temperatura significa che si abbassa la quota della sorgente.