Mangio sano , in for mat o e soddisfatto CHI CERCA TROVA Quale acqua per ogni giorno? Quale acqua per stare bene? Sembra facile dare una risposta. Ma, prova a farci caso, anche solo ascoltando i testi delle pubblicità di acqua minerale potrai notare che sono considerate acque “perfette”, “ideali per star bene”, prodotti di composizione che più diversa non si può. Leggerissime o, all'opposto, ricche di sali. E poi, è meglio l'acqua di rubinetto o quella minerale? Altra domanda semplice, ma cui è quasi impossibile dare una risposta se non… dipende! Vediamo innanzitutto da dove deriva l'acqua che sgorga dai nostri rubinetti. DA DOVE ARRIVA L'ACQUA POTABILE Responsabile del progetto: ACU - Associazione Consumatori Utenti - Onlus Progetto editoriale: Giubilesi & Associati - Progetto grafico: Luca Negri & Associati - Milano - Fotografie: Orlando Zambarbieri / Renato Zuccolin COME LEGGERE L'ETICHETTA Forse ci avrai provato a leggere tutte le indicazioni che trovi sulle bottiglie di acqua minerale: tra simboli e nomi chimici, la cosa non è certo facile. Ma si può fare una scelta individuando alcuni parametri importanti, su cui focalizzare l'attenzione. NITRATI, NITRITI E AMMONIACA La presenza di questi sali è indice di un inquinamento microbico più o meno remoto nel tempo. In una buona acqua, ammoniaca e nitriti devono risultare assenti; per quanto riguarda i nitrati (indicati spesso come ione nitrico) meno ce n'è meglio è: il limite per l'acqua potabile è 50 mg/l, ma nelle acque minerali destinate ai bambini devono essere il meno possibile. Alti livelli di nitrati, infatti, provocano nei bambini piccoli metaemoglobinemia, una intossicazione dei globuli rossi del sangue. SODIO Soprattutto chi soffre di ipertensione deve controllare questo dato. Se il limite per l'acqua potabile è 175 milligrammi di sodio/l è meglio verificare che si sia a livelli inferiori ai 20 mg/l. In questo caso, inoltre, l'acqua può essere definita "adatta per le diete povere di sodio". Attenzione, però, a interpretare bene i messaggi pubblicitari: un'acqua che si definisce “acqua minerale (cioè della categoria che supera i 500 milligrammi di sali per litro) a più basso tenore di sodio” avrà, probabilmente, molto più sodio delle oligominerali. E se in casa si sceglie un'acqua povera di sodio bisogna anche sapere che la differenza in sodio tra un litro dell'acqua più ricca e quella più povera vale solo 2 grammi di prosciutto crudo! Quindi, se si vuol fare attenzione al sodio non basta scegliere un'acqua che ne contenga poco ma bisogna prestare attenzione a tutta la nostra alimenbtazione (vedi la scheda condimenti). SOLFATI La loro presenza è considerata utile per la digestione. E' importante, però, non superare il valore limite di 250 mg/l, perché, ad alte concentrazioni, i solfati possono portare irritazioni all'intestino. FLUORO Il fluoro è un oligoelemento essenziale per la salute di ossa e denti. In particolare, è importante la corretta assunzione per le donne incinte e i bambini in età prescolare. Ne è necessaria, però una quantità molto bassa. Dosi più alte, infatti, possono provocare fragilità dei denti. Il valore limite per il fluoro nelle acque potabili è di 1,7 mg/l. In generale è meglio restare sotto il milligrammo. Alcune acque minerali ne contengono più di 2 milligrammi/litro: conviene fare attenzione, soprattutto se si prendono integratori alimentari con fluoro. QUAL E' LA BOTTIGLIA MIGLIORE? Sicuramente quella di vetro: è un materiale inerte, che non passa alcuna sostanza all'acqua. Inoltre, ha una serie lunga e nota di vantaggi dal punto di vista ambientale: è inerte, riutilizzabile, riciclabile. Quando si parla di “acqua destinata al consumo umano” non si distingue la sua origine: può essere di montagna, di falda, captata da fiumi o laghi. Quello che la contraddistingue sono i parametri finali, cioè le caratteristiche che deve avere per poter essere distribuita come acqua potabile. Per ogni situazione, saranno necessari interventi diversi: da nessuno, nelle situazioni di montagna o di zone fornite con acqua di montagna, a trattamenti con antimicrobici (di solito con cloro), passaggi su filtri per eliminare particelle sospese, trattamenti per eliminare i sali in eccesso o le sostanze chimiche inquinanti. Perché sia classificata come potabile, quindi, l'acqua dev'essere sicura sotto il profilo igienico e non deve contenere valori superiori a limiti prefissati di sostanze chimiche indesiderabili. Inoltre, il residuo fisso, cioè i sali che restano quando si fa evaporare un litro d'acqua, non deve superare un grammo e mezzo per litro. Per conoscere la composizione dell’acqua potabile che esce dal tuo rubinetto puoi rivolgerti alla direzione dell’acquedotto che, secondo la legge, è tenuto a informare l’utenza sulla qualità dell’acqua. RIFLESSIONI… SULL'ACQUA Com'è l'acqua che esce dal tuo rubinetto? q buona q cattiva q non so Ci sono spesso problemi nell'erogazione? q sì q no q non so Usate l'acqua potabile per cucinare? q sì q no q non sempre Usate l'acqua potabile per bere? q sì q no q non sempre Ha odore gradevole o no (di cloro o altro)? q sì q no q non sempre ACQUA Campagna promossa dall'Unione Europea - Schede scuole superiori PER SAPERNE DI PIÙ L'ACQUA MINERALE “Sono considerate acque minerali naturali le acque che, avendo origine da una falda o giacimento sotterraneo, provengono da una o più sorgenti naturali o perforate e che hanno caratteristiche igieniche particolari ed eventualmente proprietà favorevoli alla salute”. Occhio all'avverbio: “eventualmente” significa che non è detto che l'acqua, siccome è in bottiglia, sia necessariamente più salutare. Rispetto all'acqua potabile, l'acqua minerale non dovrebbe essere modificata nel contenuto di minerali. Il condizionale c'è perché un recente legge ha autorizzato, oltre ai trattamenti fisici, tipo decantazione o filtraggio, anche trattamenti, per esempio con ozono per separa re composti di ferro, manganese, zolfo e arsenico. Bisogna però che i trattamenti effettuati vengano indicati in etichetta. Non può invece subire aggiunte e dev'essere confezionata al massimo in bottiglie da due litri. Quanto a contenuto di sali le acque minerali non hanno limiti. Possono, quindi, superare il valore di 1,5 grammi per litro, che è il massimo ammesso per un'acqua potabile. Le acque “leggere” sono più diuretiche e non dovrebbero portare a far depositare sali nei reni: sono quelle definite “minimamente mineralizza te” (con meno di 50 milligrammi di sali per litro) e le “oligominerali” (in cui i sali vanno da 50 fino ad arrivare a 500 milligrammi/litro). Ma per chi pratica sport e suda molto può essere più adatta un'acqua “minerale” (da 500 milligrammi/litro in su), più ricca di sali minerali. LA SICUREZZA E' VERO CHE PUO' ESSERE PIU' INQUINA TA DELL'ACQU A POTABILE? In effetti, i limiti delle sostanze disciolte per le due categorie di acqua sono diversi, e, in alcuni casi, sono ammessi valori più alti nella minerale. Inoltre, la legge permette di non indicare in etichetta alcuni inquinanti se non superano una certa soglia: il cadmio, per esempio, che ha un limite di 5 microgrammi/litro nell'acqua potabile, non sarà indicato nell'etichetta dell'acqua minerale se resta al di sotto dei 10 microgrammi/litro. Questo non significa che automaticamente sia presente, ma l'incongruenza resta e infatti l'Unione Europea ha aperto per questo una procedura contro l'Italia. E poi attenzione: controllate sull'etichetta la data a cui risalgono le ultime analisi chimiche e batteriologiche, sarebbe opportuno che fosse recente. IL NUOVO L'ACQUA “DI SORGENTE” E QUELLA “DA TAVOLA” Sono nuove forme di vendita dell'acqua. La prima è stata autorizzata da una Direttiva europea recepita di recente in Italia (con il DL339/1999, la stessa che ha permesso i trattamenti nella minerale). In pratica, è possibile per ditte private imbottigliare acqua dalle migliori sorgenti (come laghi di montagna) da cui si servono gli acquedotti, confezionarla per poi rivenderla. Deve rispondere ai limiti dell'acqua potabile e può subire, come l'acqua minerale, trattamenti di purificazione, ma non aggiunta di cloro. L'acqua di sorgente può essere confezionata in “bocce”, in genere da nove litri, usate spesso per rifornire d'acqua raffreddata uffici o fabbriche. L'acqua “da bere” o “da tavola”, invece, si chiama in realtà “acqua destinata al consumo umano” ed è l'ultima acqua arrivata sul mercato, autorizzata in Italia con il DL 31/2001. E' un acqua in bottiglia che può essere captata direttamente dal rubinetto dell'acqua potabile per poi eventualmente subire i trattamenti più diversi: non solo possono essere eliminati sali e altre sostanze, ma ne possono venir aggiunti di nuovi. Per esempio, la si può arricchire di calcio o magnesio. Non può essere chiamata “minerale” né “naturale” né “mineralizzata” e non ha gli obblighi di riportare in etichetta tutti i dati come la normale minerale. CHI CERCA TROVA MA A CHE ALTEZZA SGORGA? E' un'informazione fondamentale: sapere dov'è la sorgente permette di capire se la fonte è in montagna o in pianura. Nel primo caso l'acqua è, in genere, più leggera e più pura, cioè meno a rischio di inquinamenti microbici o da contaminanti chimici. Nel secondo, il rischio di inquinamento aumenta. Non sempre, però, è chiara la provenienza. E' naturalmente messa più in evidenza quando si tratta effettivamente di acque di montagna. C'è però un modo per scoprirlo: bisogna leggere in etichetta il dato relativo alla temperatura della sorgente. Quando siamo intorno ai 5 gradi centigradi si tratta sicuramente di un'acqua di montagna; man mano che aumenta la temperatura significa che si abbassa la quota della sorgente.