Arcidiocesi di Napoli Settore Laicato Ufficio “Famiglia e Vita” Veglia

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Arcidiocesi di Napoli
Settore Laicato
Ufficio “Famiglia e Vita”
Veglia di preghiera per la 39° Giornata Nazionale della Vita
Un lettore legge l’introduzione:
Papa Francesco ci invita a sognare con Dio e di aprire nuovi orizzonti: “Gesù è il Signore
del rischio, il Signore del sempre oltre […]. Per seguire Gesù bisogna avere una dose di
coraggio, bisogna decidersi a cambiare il divano con un paio di scarpe che ti aiutino a
camminare su strade mai sognate e nemmeno pensate, su strade che possono aprire nuovi
orizzonti, capaci di contagiare gioia, quella gioia che nasce dall’amore di Dio”.1
Canto iniziale: Manda il tuo Spirito
Rit.:
Manda il Tuo Spirito,
Manda il Tuo Spirito,
manda il Tuo Spirito,
Signore su di noi.(2v)
La Tua presenza noi invochiamo per essere come Tu ci vuoi.
Manda il Tuo Spirito, Signore,
su di noi. Impareremo ad amare
proprio come ami Tu.
Un sol corpo, un solo Spirito saremo,
un sol corpo un solo Spirito saremo. Rit.
La tua sapienza noi invochiamo, sorgente eterna del Tuo amore.
Dono radioso che dà luce ai figli tuoi, nel tuo amore confidiamo.
La tua Grazia ci farà
Chiesa unita e santa per l’eternità,
1
PAPA FRANCESCO, Discorso durante la veglia di preghiera con i giovani. Cracovia, 30 luglio 2016.
1
Chiesa unita e santa per l’eternità. Rit.
Cel.: Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. – Amen.
Cel.: Il Signore amante della vita, che ci chiama a diventare annunciatori della sacralità
della vita, sia con tutti voi. – E con il tuo spirito.
Cel.: Fratelli e sorelle, custodire la vita richiede di avere lo sguardo di amore del Padre,
che guarda con particolare tenerezza ogni bambino chiamato a venire nel mondo, ed ascolta
con altrettanta attenzione la preghiera dell’anziano, che chiede di essere sostenuto nella
debolezza dell’età e ha il timore di essere dimenticato. Papa Francesco ci ricorda che sia i
bambini che gli anziani possono essere vittima dell’attuale cultura dello scarto.
Lett.: Iniziamo la nostra preghiera con il salmo 8, in cui viene ripreso il tema dell’uomo
cui il Signore ha affidato la custodia del creato e della vita. Preghiamo il salmo a cori alterni:
O Signore, Signore nostro,
quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!
Voglio innalzare sopra i cieli la tua magnificenza,
con la bocca di bambini e di lattanti:
hai posto una difesa contro i tuoi avversari,
per ridurre al silenzio nemici e ribelli.
Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita,
la luna e le stelle che tu hai fissato,
che cosa è mai l'uomo perché di lui ti ricordi,
il figlio dell'uomo, perché te ne curi?
Davvero l'hai fatto poco meno di un dio,
di gloria e di onore lo hai coronato.
Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,
tutto hai posto sotto i suoi piedi:
tutte le greggi e gli armenti
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e anche le bestie della campagna,
gli uccelli del cielo e i pesci del mare,
ogni essere che percorre le vie dei mari.
O Signore, Signore nostro,
quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!
Gloria al Padre…
In ascolto della Parola del Signore dal vangelo secondo Luca (Lc 2, 25-33. 36-38)
Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la
consolazione d'Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva
preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore.
Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per
fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch'egli lo accolse tra le braccia e benedisse
Dio, dicendo:
“Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele”.
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui.
C'era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuele, della tribù di Aser. Era molto
avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta
vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio
notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a
lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
Parola del Signore – Lode a te o Cristo.
Un lettore legge un breve testo di commento.
Lett.: Il brano ci presenta in un quadro particolarmente toccante l’incontro e l’abbraccio
di tenerezza tra due anziani – Simeone ed Anna – e il Bambino, il Figlio di Dio nato da Maria.
Simeone e Anna sono due persone che hanno fatto tesoro delle esperienze della vita, anche
quelle dolorose, vivendole alla luce della fede: sono perciò persone particolarmente attente a
cogliere la presenza di Dio, anche quando essa si manifesta nella fragile vita di un neonato.
L’incontro con il Bambino Gesù non è solo il compimento delle attese di tutta una vita, ma è
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anche l’occasione per cogliere nel presente il futuro di Dio: il Bambino è motivo di speranza,
anzi Lui stesso è Speranza certa che illumina il futuro dell’uomo e del creato.
Ancora oggi l’incontro tra un anziano e un bambino è un’esplosione di gioia e di vita per
entrambi: se l’anziano è testimone della storia, ed è lui stesso memoria storica, l’abbraccio
con un bambino è invito a sorridere per la bellezza di una vita che ancora nasce.
Reciprocamente, un bambino può trovare nell’anziano due braccia sicure (quasi paterne e
materne) che lo possono sostenere nel cammino della vita, anche attraverso un patrimonio di
saggezza maturato nella vita. Perciò – afferma Papa Francesco – “come vorrei una Chiesa che
sfida la cultura dello scarto con la gioia traboccante di un nuovo abbraccio tra i giovani e gli
anziani!”2
La comunità prega insieme ringraziando il Signore per il dono della vita nei bambini e
negli anziani:
“Ti ringraziamo Signore, per il dono dei nonni:
talvolta sono giovani e simpatici, pieni di vita,
pronti ad accompagnarci con affetto e amicizia.
A volte sono stanchi o malati, tristi o lontani dalla nostra vita,
bisognosi delle nostre attenzioni, anche pratiche.
Ti ringraziamo, Signore, perché attraverso i nonni
abbiamo ricevuto il dono della vita,
che è tutto ciò che abbiamo.
Facci godere i nostri nonni Signore,
fa’ che li accettiamo sempre, anche quando sono stanchi o ammalati;
facci cogliere in loro la bellezza della vita e che si dona.
Nelle loro debolezze rendici misericordiosi e buoni,
nelle loro conquiste rendici felici…
Fa’ che la nostra sia una vita vissuta insieme
nella gioia traboccante di un abbraccio”.
Pausa di riflessione
2
PAPA FRANCESCO, Amoris Laetitia n. 191.
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Canto: Dio grande Dio
Glorioso Re dei re
Vestito di maestà
La terra gioirà, la terra gioirà.
C’è luce intorno al Re,
La voce Sua si udrà
Il male tremerà, il male tremerà.
Rit.: Dio grande Dio
Canta che Dio è grande Dio
E si vedrà che grande è Dio
È il nostro Dio.
Il tempo è in mano a Te.
Eterno senza età.
Principio e fine Sei, principio e fine Sei.
Padre, Figlio e Spirito
Sovrana Trinità.
Il Leone e l’Agnel, il Leone e l’Agnel. Rit.
In ascolto della Parola del Signore dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 3, 1-6)
Vi era tra i farisei un uomo di nome Nicodèmo, uno dei capi dei Giudei. Costui andò da
Gesù, di notte, e gli disse: "Rabbì, sappiamo che sei venuto da Dio come maestro; nessuno
infatti può compiere questi segni che tu compi, se Dio non è con lui".
Gli rispose Gesù: "In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce dall'alto, non può
vedere il regno di Dio". Gli disse Nicodèmo: "Come può nascere un uomo quando è vecchio?
Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?".
Rispose Gesù: "In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito, non
può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo
Spirito è spirito.
Parola del Signore – Lode a te o Cristo.
Un lettore legge un breve testo di commento.
Lett.: “Se uno non nasce dall'alto, non può vedere il regno di Dio” E’ l’invito che Gesù
rivolge ad ogni uomo e ad ogni donna che si mette alla sua sequela vivendo la nascita
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dall’alto, nascita da acqua e Spirito. Nascere dall’alto significa dare valore all’essere creature
nuove plasmate da Cristo, dalla sua umanità, è andare verso la luce per trasfigurare la propria
vita in modo nuovo, per accogliere l’invito “ecco faccio una cosa nuova” (Is 43,19).
Trasfigurare la vita è anche adoperarsi per superare quella che papa Francesco chiama la
“cultura dello scarto”, una mentalità consumistica che interessa non solo le cose ma che
investe anche il mondo delle relazioni umane: finché una persona mi è utile, serve ai miei
scopi, stringo relazione con lei, nel momento in cui questo bisogno non è più soddisfatto, la
persona viene scartata, gettata via e si tronca il rapporto.
Alla scuola di Gesù i santi hanno sperimentato cosa significa rinascere dall’alto, come
Santa Teresa di Calcutta che nel servizio agli ultimi, ha saputo scrivere con la sua vita un
profondo inno all’amore per la vita vera.
Silenzio
Canto: Abbracciami
Gesù parola viva e vera
sorgente che disseta e cura ogni ferita.
Ferma su di me i tuoi occhi.
La tua mano stendi e donami la vita.
Rit.: Abbracciami Dio dell’eternità
rifugio dell’anima grazia che opera
Riscaldami fuoco che libera
Manda il tuo Spirito
Maranathà Gesù!
Gesù asciuga il nostro pianto
Leone vincitore della tribù di Giuda
Vieni nella tua potenza
questo cuore sciogli
Con ogni sua paura. Rit.
Per sempre io canterò
la tua immensa fedeltà
Il tuo spirito in me in eterno ti loderà
Per sempre io canterò
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la tua immensa fedeltà.
Il tuo spirito in me in eterno ti loderà. Rit.
Cel.: Educare alla vita significa entrare in una rivoluzione civile che guarisce dalla
cultura dello scarto, dalla logica della denatalità, dal crollo demografico, favorendo la difesa
di ogni persona umana dallo sbocciare della vita fino al suo termine naturale. È ciò che ripete
ancora oggi Santa Teresa di Calcutta nell’inno alla vita.
Un lettore legge il testo di madre Teresa:
Lett.: La vita è un'opportunità, coglila.
La vita è bellezza, ammirala.
La vita è beatitudine, assaporala.
La vita è un sogno, fanne una realtà.
La vita è una sfida, affrontala.
La vita è un dovere, compilo.
La vita è un gioco, giocalo.
La vita è preziosa, abbine cura.
La vita è una ricchezza, conservala.
La vita è amore, godine.
La vita è un mistero, scoprilo.
La vita è promessa, adempila.
La vita è tristezza, superala.
La vita è un inno, cantalo.
La vita è una lotta, accettala.
La vita è un'avventura, rischiala.
La vita è felicità, meritala.
La vita è la vita, difendila.
Riflessione del celebrante
Preghiera dei fedeli
Preghiamo insieme e diciamo: Signore della vita, ascoltaci.
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1. Per la Chiesa e i suoi pastori, perché custodiscano la vita in tutte le sue forme e siano
testimoni del grande amore per la vita di Dio Padre, preghiamo.
2. Per le istituzioni della società civile, perché tutelino il diritto alla vita delle persone più
deboli: dei bambini, delle donne e degli anziani, preghiamo.
3. Per i bambini e i giovani, perché accompagnati dai genitori siano amanti appassionati
della vita e siano capaci di sognare e aprire nuovi orizzonti, preghiamo.
4. Per le donne, ancora vittime di violenza o discriminate dalla società: perché sia tutelata
la loro dignità, autentico frutto dello Spirito, preghiamo.
5. Per gli anziani, perché trovino una famiglia che li accolga con amore e li accompagni
con delicatezza quando sperimentano la fragilità della loro età, preghiamo.
Altre intenzioni di preghiera…
Padre nostro
Benedizione conclusiva del celebrante.
Canto finale: Ave Maria
Ave Maria, Ave. Ave Maria, Ave.
Donna dell’attesa
e madre di speranza Ora pro nobis.
Donna del sorriso
e madre del silenzio Ora pro nobis.
Donna di frontiera
e madre dell’ardore Ora pro nobis.
Donna del riposo
e madre del sentiero Ora pro nobis.
Ave Maria, Ave. Ave Maria, Ave
Donna del deserto
e madre del respiro Ora pro nobis.
Donna della sera
e madre del ricordo Ora pro nobis.
Donna del presente
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e madre del ritorno Ora pro nobis.
Donna della terra
e madre dell’amore Ora pro nobis.
Ave Maria, Ave. Ave Maria, Ave
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