YJ14_Presentazioni artisti X CONF STAMPA

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YOUNG JAZZ FESTIVAL 14
Xa edizione – Foligno (17 - 25 maggio 2014)
venerdì 16 maggio (ore 21, Palazzo Trinci)
MANUEL MAGRINI TRIO
Manuele Magrini - tastiere, fender rhodes
Il trio è guidato dal giovanissimo talento umbro Manuel Magrini (pianoforte) il quale ha già avuto occasione di suonare in
importanti rassegne e collaborare con artisti famosi italiani ed internazionali (come Ares Tavolazzi. Maurizio Giammarco,
Massimo Manzi, Fabio Zeppetella, John Arnold, Johnatan Kreisberg). Il trio presenta brani originali ad alta carica di
energia e pathos, i quali sono anche ricchi di momenti lirici, dando molta importanza alla melodia; sicuramente
influenzati dal background classico del leader. Verranno presentate anche alcune rielaborazioni di famosi standards
americani.
sabato 17 maggio (ore 18, Relais Metelli)
DANIELE TITTARELLI /FABIO SASSO “UGOLESS” DUO
Daniele Tittarelli - sax
Fabio Sasso - batteria
Il suond di questo nuovissimo gruppo è ancora tutto da scoprire, ma voci di corridoio
parlano di “qualcosa di strano che
si avvicina” (Il messaggero), “un dado a nove facce” (La Repubblica), “emozioni forti, atmosfere rarefatte e colorate con
riferimanti al passato e al presente” (L'Espresso), “musica per i lavoratori” (Il Manifesto), “Jazz a 380 gradi” (Il Giornale).
sabato 17 maggio (ore 21.30, Zut! Ex Cinema Vittoria)
TETRAKTIS feat. MICHELE RABBIA
Michele Rabbia - percussioni
Matteo Flori - percussioni
Gianni Maestrucci - percussioni
Laura Mancini - percussioni
Leonardo Ramadori - percussioni
Gianluca Saveri - percussioni
In circa quindici anni di attività Tetraktis segue un percorso che prende origine dalla musica contemporanea di
derivazione classica ma che incontra molti altri linguaggi tra cui a musica popolare antica, il Jazz, il Pop. La principale
scelta artistica che orienta il percorso del gruppo è la volontà di utilizzare il proprio parco strumenti (per vocazione il più
ricco di tutte le famiglie strumentali) senza porre barriere di genere; cercando anzi gli incontri più vari ed
inusuali. Dall’incontro con Michele Rabbia, un funambolo della batteria e di tutto ciò che si può percuotere, scaturisce un
concerto che evocherà atmosfere speciali, grazie al vetro che si trasformerà in strumento musicale. Attraverso il ritmo
Rabbia crea un mondo personale di suoni come i migliori batteristi che amano esibirsi dimostrando di essere capaci di
costruire narrazioni musicali e suscitare emozioni con la sola batteria.
domenica 18 maggio (ore 21, Zut! Ex Cinema Vittoria)
SAO PAULO UNDERGROUND feat. Mazurek/Granado/Takare
Rob Mazurek: cornetta, elettronica
Guilherme Granado: elettronica, percussioni, voce
Mauricio Takara: batteria, cavaquinho, percussioni, elettronica
Dopo essersi fatto conoscere in Italia nel biennio appena trascorso, con alcune date scelte, il São Paulo Underground
torna a calcare le scene nostrane.
La formazione comprende lo statunitense Mazurek e due percussionisti nativi di San
Paolo. Descrivere il tipo di musica che il gruppo crea è davvero impossibile: São Paulo Underground incarna un
affascinante mix musicale che va dal “rumore cosmico” di Sun Ra ai ritmi e al fraseggio della samba, maracatu, rock,
fino alla tradizione del free jazz. “Un approccio moderno al tropicalismo brasiliano, che tiene conto dei progressi nella
manipolazione del suono. È musica di strada direttamente dall’avanguardia sotterranea del Brasile ed è confusamente
meravigliosa”. (All About Jazz).
lunedì 19 maggio (ore 19.30, Osteria Scantafavole)
JAZZ VS DJ "EAT WENDY"
Andrea Lombardini - basso elettrico
Stefano Tamborrino – batteria
DJ Biga
Frutto della collaborazione fra i tre, Eat Wendy illustra lo spirito avventuroso della nuova generazione jazzistica italiana
che si confronta con strumentazioni e generi musicali senza linee di confine. I due musicisti umanizzano così la musica
elettronica di DJ Biga, attraverso l’improvvisazione con incursioni di drum’n’ bass, dub e accenni di electro brazil. Una
vera e propria sublime alleanza musicale, insomma, dove la ricchezza ritmica di Tamborrino e la solidità minimalista e
melodica di Lombardini dialogano con il virtuosismo elettronico di dj Biga.
martedì 20 maggio (ore 18, Umami Bar)
TOP HAT SISTERS + BLUE DEAN CARCIONE
Blue Dean Carcione - ukulele, voce
Top Hat Sisters - voci, ukulele e washboard
Una collaborazione tutta umbra. Le Top Hat Sisters sono un duo di casalinghe di Strozzacapponi (PG) che ha deciso di
combattere il tedio della vita provinciale armandosi di ukulele e washboard. Le loro melodie, memori di una tradizione
musicale che va da Sister Rosetta Tharpe al Quartetto Cetra, si sono fatte strada tra mestoli e scodelle fino ai grandi
palchi delle sagre e delle altre feste pagane locali. Blue Dean Carcione è un contadino dalla non chiara connotazione
etnica, stabilitosi alcuni anni or sono sulle rive del fiume Marroggia nel folignate. Si guadagna da vivere, oltre che con la
coltivazione diretta, suonando l'ukulele in strada e proponendo un vasto repertorio di blues, gospel, ragtime e countrywestern. La sua caratteristica voce roca è dovuta al fatto che fuma un pacchetto di Nazionali al giorno dalla tenera età di
11 anni. Insieme hanno registrato un ep prodotto dall’etichetta Black Vagina Records, contenente i due brani "Lose
control" e "Il cilindro e la valigia".
martedì 20 maggio (ore 21.30, Auditorium San Domenico)
GIEZZISTI.3
“Giezzisti.3” è una performace tetrale a cura di La Società dello Spettacolo e promosso dall’Associazione Liberi di
essere per la promozione e la tutela della salute mentale, in collaborazione con USL Umbria 2 e con il sostegno di
Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno. «Buonasera a tutti voi signori che ci seguite, questa sera vi faremo assistere
a uno spettacolo - che non è uno spettacolo - gestito, vissuto e coordinato dagli ‘oriundi’ del Laboratorio teatral
sperimentale liberty, riformattati in “Giezzisti.3” (tra virgolette si capisce che è il titolo). Non è uno spettacolo. È
un’avventura, la creatività tra sensazione e movimento, con il teatro finalmente si vive, è un modo per realizzarsi, per
esprimere le proprie emozioni, per mettersi in gioco, per fare dell’arte con le proprie esperienze, relazionarsi, disinibirsi,
sensazione e parole in comune. Non è soltanto uno spettacolo: è lo spettacolo della vita. Grazie a tutti e buon
proseguimento. Applauso.» (i giezzisti)
mercoledì 21 maggio (ore 21.30, Auditorium San Domenico)
LIBERORCHESTRA
“LiberOrchestra” è un progetto musicale promosso dalla cooperativa La Locomotiva in collaborazione con Young Jazz e
realizzato dal Centro socio-riabilitativo semi-residenziale “Il Laboratorio”, di titolarità dell’ AUSL Umbria 2. Il progetto
nasce dal desiderio di rendere possibile l’incontro tra la musica jazz e l’universo della disabilità attraverso la creazione
spontanea, collettiva ed individuale, di musica, suoni e rumori. LiberOrchestra torna con una nuova performance
musicale diretta da Giovanni Guidi, colma di tratti originali e permeati di vissuti ed emozioni. Così Maurizio Pirone:
“LibeOrchestra è un gruppo, un insieme di individui musicali, di musicisti... non tutti musicisti ma sicuramente tutti
musicali... amanti del boato prodotto da un tamburo o il fragore di una risata, l'improvviso starnuto, qualche accordo di
chitarra o l'assolo di un sax. Siamo l’allegra e chiassosa banda di un paese in festa”.
giovedì 22 maggio (ore 18.30, La Lumaca Ubriaca)
JAZZ IN THE BOX: Two Thousand +1 Produzione originale Young Jazz e Musicalbox-Radio2
Two Thousand - sintetizzatori, drum machines, live sampling
Dan Kinzelman - flauti, clarinetti, percussioni
Incontro inedito fra Two Thousand, giovane produttore italiano residente a Berlino e Dan Kinzelman, sassofonista
americano residente a Foligno. Il duo esplora il rapporto fra presente, passato e futuro, passando da atmosfere oniriche
e rarefatte a dialoghi mozzafiato che mescolano live synth, suoni acustici e live sampling.
giovedì 22 maggio (ore 21, Auditorium San Domenico)
JAKOB BRO TRIO
Jacob Bro - chitarra
Thomas Morgan - contrabbasso
Jon Christensen - batteria
Jakob Bro: il talentuoso chitarrista scandinavo che in giovane età è entrato a far parte della Electric Bebop band di Paul
Motian, nel corso della sua carriera, ha collaborato con musicisti come Tomasz Stanko, Bill Frisell, Lee Konitz, Tom
Harrell, Joe Lovano e Hank Roberts. Jakob Bro e il suo nuovo trio internazionale: una formazione che trova la
partecipazione di Jon Christensen -leggendario artista ECM - alla batteria e di Thomas Morgan - stella nascente del
panorama New Yorkese - al contrabbasso. Un repertorio di brani tratti dagli ultimi album di Bro e nuovi brani scritti
appositamente per il trio; insieme all'eccezionale capacità improvvisata di Christensen, all'eleganza delle armonie di
Morgan e alle nuove dimensioni compositive di Bro; atmosfere estremamente poetiche, dentro le quali il trio si muove in
modo accattivante, intenso e pieno di vitalità.
giovedì 22 maggio (ore 22, Auditorium San Domenico)
ENRICO RAVA NEW QUARTET
Enrico Rava - tromba
Francesco Diodati - chitarra
Gabriele Evangelista - contrabbasso
Enrico Morello - batteria
Enrico Rava instancabile come non mai alla bella età di 74 anni si mette alla guida di un quartetto formato da
giovanissimi talenti e sforna per la stagione 2014 il RAVA NEW QUARTET. Ne fanno parte Francesco Diodati, Gabriele
Evangelista ed Enrico Morello. DIODATI è un chitarrista moderno che prende ispirazione dalla tradizione e guarda alla
musica contemporanea, rock, folk, per sviluppare un linguaggio personale, combinando un approccio spontaneo alla
melodia e al suono acustico con un brillante utilizzo di elettronica e effetti. Considerato uno dei contrabbassisti italiani
piu' creativi ed eclettici, EVANGELISTA è l'ultimo dei talenti valorizzati da Rava. Scoperto ai ai seminari jazz di Siena,
sta bruciando le tappe a velocità supersonica ed è richiestissimo per le sue straordinarie doti (precisione unita ad una
sfrenata creatività ed ad un grande interplay) da molti musicisti italiani. MORELLO è un batterista dal drumming
raffinato, che può contare su una preparazione accademica e una serie di esperienze internazionali rare per tanti suoi
coetanei e che coltiva lo studio del suo strumento con passione e professionalità.
giovedì 22 maggio (ore 22.30, Taverna Ammanniti)
CARLA BOZULICH
Carla Bozulich - voce, chitarra
John Eichenseer (aka Jhno ) - elettronica, viola, basso
Adrian de Alfonso (aka Don the Tiger) – chitarra
Andrea Belfi – batteria
Se mai fosse possibile parlare di un’eroina musicale contemporanea, Carla Bozulich ambirebbe di diritto allo scomodo
trono. Operativa nell’ultimo decennio con la sigla Evangelista – dopo una carriera spesa a fronte dei temibili industrialrockers di Los Angeles Ethyl Meatplow e dei ben più noti alternative-country rockers Geraldine Fibbers (con quel
fenomeno di Nels Cline alla chitarra) – la nostra ha rifinito i confini tra canzone d’autore, poesia urbana e musica
d’avanguardia. I live di Carla Bozulich sono esperienze indimenticabili e dall’alto tasso emotivo in cui si rompono i confini
tra artista e pubblico in nome di un irresistibile moto di trasformazione interiore. Esce il 4 marzo il disco solista di Carla
Bozulich. Sempre su Constellation. Un disco più "song-oriented" rispetto al progetto Evangelista - e con la voce di Carla
ancora più sugli scudi. Se ne sta parlando parecchio in giro, con anticipazioni e ascolti in anteprima (Fact Magazine ,
Exclaim, The Needle Drop, Sentire Ascoltare). Già uscite recensioni (tutte a dir poco clamorose) su Blow Up, Distorsioni
(8/10 e "straconsigliato") e Mucchio Selvaggio (8.5). Carla presenterà il disco in tour, con una band tutta nuova (che
comprende Adrian De Alfonso aka Don the Tiger alla chitarra, il polistrumentista Jhno , già membro di Evangelista, e il
nostro Andrea Belfi alla batteria.
venerdì 23 maggio (ore 18.30, La Lumaca Ubriaca)
EIVIND OPSVIK “OVERSEAS”
EIVIND OPSVIK - contrabbasso
TONY MALABY - sax
BRANDON SEABROOK - chitarra elettrica
JACOB SACKS - piano e organo
KENNY WOLLESEN - batteria
Eivind Opsvik è un contrabbassista Norvegese che dal 1998 vive a New York. Oltre al contrabbasso, suona anche la
lap steel, vecchie tastiere e batterie, e dedica il resto del suo tempo alla composizione e la gestione della sua etichetta,
la Loyal Label. “Le composizioni di Opsvik si fanno riconoscere per il contrasto fra elementi moderni e tradizionali, e il
risultato e' un'ibrido che sfugge a definizioni di genere, un'espressione musicale fra le piu' convincenti degli ultimi
anni. Overseas IV è una produzione riuscitissima che combina melodie neo-folk con una sofisticazione armonica che
proviene dal mondo della musica classica, legati da improvvisazioni che tendono verso l'avanguardia”. (Troy Collins,
Allaboutjazz).
venerdì 23 maggio (ore 21.30, Auditorium San Domenico)
BOBO RONDELLI E L'ORCHESTRINO
“A Famous Local Singer” è il nuovo album di Bobo Rondelli uscito giugno per Ponderosa Music&Art. Un lavoro ritmico e
poetico nato dall'incontro con la brass band l'Orchestrino e registrato in Toscana con due illustri ospiti, il polistrumentista
Mauro Refosco e il produttore Pat Dillett. L'orchestrazione il filo conduttore. Un lavoro di respiro internazionale e nuovi
scenari per Bobo Rondelli, una delle personalità più irrequiete e geniali del panorama musicale italiano.
Nel 2013 il
cantautore, attore e performer livornese dalla voce dai mille timbri e dalla dirompente carica istrionica e autoironica,
anche omaggiato dal regista Paolo Virzì nel film L'uomo che aveva picchiato la testa che lo vede "sconsiderato"
protagonista, svuota le tasche piene di storie poetiche e grottesche e dall'incontro con la piccola e agile brass band
l'Orchestrino nasce A Famous Local Singer, album energetico e scanzonato prodotto da Pat Dillett, è più ritmico e meno
intimista dei precedenti Per l'amor del cielo e L'ora dell'ormai e, come in Disperati Intellettuali e Ubriaconi prodotto da
Stefano Bollani, è l'orchestrazione il filo conduttore tra nuovi brani, cavalli di battaglia e cover di canzoni del passato per
far danzare corpi e anime. Un poetico progetto brass&roll in cui Rondelli con la sua dirompente forza comunicativa
incrocia il blues, lo swing, il jazz, i ritmi afro- cubani, la canzone popolare italiana dal sapore retrò, i suoni di una
marching band.
venerdì 23 maggio (ore 22.30, La Lumaca Ubriaca)
DJ KHALAB feat. KENNY WOLLESEN Produzione originale Young Jazz
Khalab, dj/produttore dell’Afrodisia crew, manipolatore sonoro tra i primi in Europa a percorrere quel sentiero che lega
assieme l’ancestralità ritmica del Continente Madre con la cultura urbana e le sue infinite derive digitali. Tradizione afro e
linguaggi contemporanei che dialogano in un contesto audio/video dal carattere suggestivo, uno scambio centrato su
beat astratti, antichi cordofoni e voce, che proietta la più esoterica essenza tribale in una dimensione afro-futurista;
secondo un principio di unità cosmica già esplorato da innovatori radicali come Sun Ra. Un viaggio mentale pensato
come fosse la soundtrack di un film di fantascienza: l’Africa e la Luna, misteriose civiltà nere, rapimenti alieni ed
esploratori spazio-temporali. Un unico flusso ipnotico dove convivono in armonia visioni mistiche e primitivismo digitale.
Il batterista Kenny Wollesen, durante la sua straordinatia carriera, ha inciso e registrato con musicisti provenienti dai più
svariati ambiti musicali. Ha collaborato con nomi del calibro di Tom Waits, Nora Jones, Bill Frisell e John Zorn solo per
citarne alcuni, dimostrando la sua infinita duttilità di musicista. Questa volta dimostra la sua straordinaria capacità di
mettersi in gioco confrontandosi con Dj Khalab allo scopo di creare un mix imprevedibile che trasporta l’ascoltatore in
una dimensione atemporale ed astratta.
venerdì 23 maggio (ore 23.59, Taverna Ammanniti)
HOBBY HORSE
Dan Kinzelman – sassofono, clarinetti, flauti, tastiere, percusioni, voce
Joe Rehmer – contrabbasso, tastiere, voce
Stefano Tamborrino – batteria, percussioni, voce
Incrocio coinvolgente tra improvvisazioni ipnotiche ed esplosiva dinamicità, la musica di Hobby Horse varca i confini di
genere con influenze free jazz, ambient, rock e sprazzi di musica elettronica. Il repertorio proposto è molto vario con
composizioni originali del trio accanto a brani di Tom Waits, Robert Wyatt e Thelonius Monk. L’interplay del gruppo è
evidente e gli anni di esperienza condivisa rendono possibile un dialogo fresco, coinvolgente e sorprendente tra i
musicisti. Hobby Horse nasce nel 2008 con un repertorio ben radicato nella tradizione ma il gruppo si è subito mosso
verso orizzonti nuovi. Durante gli ultimi anni, hanno esplorato i limiti timbrici del trio utilizzando strumenti inusuali (flauti di
latta e a coulisse, glockenspiel, melodica, sintetizzatori ed altri) e sperimentando l’uso della voce, ottenendo così una
ricchezza sonora quasi orchestrale e un impatto sorprendente per una formazione così piccola. Dopo quattro anni di
attività, tre dischi autoprodotti e un centinaio di concerti in Italia, Europa e Stati Uniti, la Parco della Musica Records
pubblica l’album d’esordio del gruppo Hobby Horse, “Eponymous“, lavoro che testimonia la profonda ricerca delle
possibilità sonore di questo trio composto da alcuni tra i più quotati musicisti della generazione emergente in Italia: Dan
Kinzelman e Joe Rehmer, entrambi americani ora residenti in Umbria e Stefano Tamborrino, batterista di Firenze.
sabato 24 maggio (ore 16.30, Parco dei Canapè, ore 17.30, Centro storico)
L’ORCHESTRINO (street band)
Filippo Ceccarini - tromba e flicorno
Dimitri Grechi Espinoza – sax alto e sopranino
Beppe Scardino – sax baritono
Daniele Paoletti – rullante e percussioni
Simone Padovani – grancassa e percussioni
Una piccola brass band dal suono grande. Una piccola brass band creativa che si muove con la stessa facilità dal jazz di
New Orleans all'improvvisazione libera; che padroneggia col medesimo rigore storico sia blues ‘ellingtoniani’ che ritmi
afro-cubani: Ecco Arriva L'Orchestrino! Nato in seno alla fertile Livorno musicale, L'Orchestrino è composto da musicisti
molto attivi nella scena jazzistica – in senso esteso - italiana, con interessi e collaborazioni illustri (Gianluca Petrella, Roy
Paci, Amiri Baraka, James Newton, Tim Berne, Bobby Previte, John Tchicai, per citarne alcuni) in ogni genere musicale.
Questa tendenza musicale onnivora permette al gruppo di spaziare moltissimo abbracciando con la stessa
autorevolezza ogni stile, con un approccio fresco e creativo ed un forte riferimento storico e sonoro verso le classiche
brass band del jazz.
Il repertorio segue questa multidirezionalità: standards delle brass band, canzoni pololari, brani
originali ed insospettabili covers di artisti come Eddie Bo, Medeski Martin & Wood, William Parker, Marc Ribot, Art
Ensemble Of Chicago, Chris McGregor Brotherhood of Breath. Il percorso vario ha portato quest'organico ad esibirsi in
festival come Umbria Jazz, London Jazz Festival, Bari in Jazz (per citarne alcuni). Nel tour del 2013 con Bobo Rondelli
si esibiscono in alcuni fra i locali più importanti della penisola.
sabato 24 maggio (due set, ore 18.30 e ore 23, La Lumaca Ubriaca)
DINAMITRI JAZZ FOLKLORE
Dimitri Grechi Espinoza - sax alto
Beppe Scardino - sax baritono
Emanuele Parrini - violino
Paolo “Pee Wee” Durante - hammond, tastiere, live electronics
Gabrio Baldacci - chitarra elettrica
Andrea Melani - batteria
Simone Padovani – percussioni
Piero Gesuè – voce in “Blues Africaine” e “Bashir”
Il Dinamitri Jazz Folklore è una delle realtà più originali del jazz italiano. Attivo da più di dieci anni con live e progetti
dall'alto profilo artistico e culturale, ha prodotto una musica in cui lo stile jazzistico di matrice marcatamente africana ha
dialogato in maniera sublime con forme e linguaggi innovativi: Folklore in Black (2003) con il clarinettista Tony
Scott, Congo Evidence (2006) con il poeta Sadiq Bey, e Akendengue Suite (2009) con Amiri Baraka, ne sono gli esempi
migliori. Su etichetta Rudi Records l’ultimo progetto discografico del settetto toscano: LA SOCIETÀ DELLE MASCHERE.
Il lavoro rappresenta l'apice del percorso artistico del Dinamitri Jazz Folklore che, forte dello straordinario viaggio in Mali
per suonare al mitico Festival au Désert di Timbuktu, e grazie alle suggestive maschere costruite per ogni musicista
dall'artigiano Federico Biancalani, mette in scena un rituale sonoro e gestuale che accompagna fino alle profondità della
cultura africana, in uno scambio aperto e continuo con forme musicali e artistiche contemporanee.
sabato 24 maggio (ore 21.30, auditorium san domenico)
GIANLUCA PETRELLA / GIOVANNI GUIDI DUO “SOUPSTAR” & SPECIAL GUEST –
Gianluca Petrella - trombone, effetti
Giovanni Guidi - piano, fender rhodes
In collaborazione con Pannonica Music
“A memoria d’uomo coulisse e tasti non si sono incrociati così spesso senz’altra compagnia che loro stessi. Tra le opere
compiute in tal senso vi è quella più recente (2002) firmata da Wycliffe Gordon ed Eric Reed: “We”. Risalendo il colle del
tempo ci s’imbatte nella coppia Willem Van Manen & Misha Mengelberg con due brani incisi nel 1979 alla Bimhuis di
Amsterdam e inseriti dell’album BvHaast che porta il nome del trombonista olandese. E già questo attira.” (Alceste
Ayroldi, Musica Jazz 10/2013). A fare il resto ci pensano due dei migliori jazzisti italiani di nuova generazione – Gianluca
Petrella e Giovanni Guidi – e un nome – SoupStar – che in un gioco di parole racchiude il cuore di una collaborazione
ormai consolidata: una salutare capacità di mettersi in gioco costantemente, con ironia e apertura mentale, e la
propensione a esplorare, in lungo e in largo, nuove dimensioni e nuovi linguaggi. Un approccio vitale e necessario che
consente al jazz, oltre che a delineare nuove strade, di vivere un fertile momento di grazia. Dopo l’uscita del primo disco
del duo, dall’omonimo titolo «SoupStar» (uscito nell’ottobre scorso per Musica Jazz) e reduci da un anno che ha visto
crescere la loro capacità e la loro fama (non ultimo il successo del mini tour in terra serba e francese).
sabato 24 maggio (ore 23.59, Taverna Ammanniti)
CRISTIANO ARCELLI “FIORI ARTIFICIALI”
Cristiano Arcelli - sax
Stefano Senni - contrabbasso
Bernardo Guerra – Batteria
Il nuovo trio di Cristiano Arcelli, con Stefano Senni al contrabbasso e Bernardo Guerra alla batteria, suona una musica
fresca e rinnovata: il trio opera una sorta di sabotaggio sonoro partendo da alcuni classici del jazz cambiandone i
connotati e contraffacendoli. Musica acustica e libera, nuovi fiori artificiali.
domenica 25 maggio (ore 17, Cantina Scacciadiavoli di Montefalco)
HIP DA JAZZ!
Millelemmi - rap, DJ & special fx
Alien Dee - beatbox
Michele Papadia - keys
Stefano Tamborrino - drums
Una formazione capace di creare un nuovo e coinvolgente sound che muove i primi passi nella tradizione del jazz per
poi lanciarla a velocità rallentata verso le ultime frontiere dell'hip hop. Un connubio che può a prima vista apparire
azzardato, ma è sufficiente addentrarsi un po' nella materia per scoprire che le analogie fra questi due generi sono
invece molteplici, non per ultima la medesima radice culturale africana. L'hip hop si fa erede del jazz, come pronosticò
con lungimiranza il grande Miles Davis già agli inizi degli anni ‘90. Dietro la scorrevolezza dell'hip hop si nasconde una
notevole genialità, se infatti lo analizziamo con attenzione, scopriamo una profonda maturità ritmica, talvolta addirittura
debordante per coloro che si arrogano il ruolo di scienziati della musica. Ed è soprattutto questa scoperta che porta
all'incontro di Stefano Tamborrino e Michele Papadia con il rapper fiorentino Millelemmi e il beatboxer Alien Dee
stimolandoli a confrontarsi con la musica hip hop, dub, break beet e new jazz. Come solo raramente accade, questo
progetto è in grado di fondere una grande complessità musicale con una fruibilità e una comprensione di notevole
portata. Hip da jazz!
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