YOUNG JAZZ FESTIVAL 14 Xa edizione – Foligno (17 - 25 maggio 2014) venerdì 16 maggio (ore 21, Palazzo Trinci) MANUEL MAGRINI TRIO Manuele Magrini - tastiere, fender rhodes Il trio è guidato dal giovanissimo talento umbro Manuel Magrini (pianoforte) il quale ha già avuto occasione di suonare in importanti rassegne e collaborare con artisti famosi italiani ed internazionali (come Ares Tavolazzi. Maurizio Giammarco, Massimo Manzi, Fabio Zeppetella, John Arnold, Johnatan Kreisberg). Il trio presenta brani originali ad alta carica di energia e pathos, i quali sono anche ricchi di momenti lirici, dando molta importanza alla melodia; sicuramente influenzati dal background classico del leader. Verranno presentate anche alcune rielaborazioni di famosi standards americani. sabato 17 maggio (ore 18, Relais Metelli) DANIELE TITTARELLI /FABIO SASSO “UGOLESS” DUO Daniele Tittarelli - sax Fabio Sasso - batteria Il suond di questo nuovissimo gruppo è ancora tutto da scoprire, ma voci di corridoio parlano di “qualcosa di strano che si avvicina” (Il messaggero), “un dado a nove facce” (La Repubblica), “emozioni forti, atmosfere rarefatte e colorate con riferimanti al passato e al presente” (L'Espresso), “musica per i lavoratori” (Il Manifesto), “Jazz a 380 gradi” (Il Giornale). sabato 17 maggio (ore 21.30, Zut! Ex Cinema Vittoria) TETRAKTIS feat. MICHELE RABBIA Michele Rabbia - percussioni Matteo Flori - percussioni Gianni Maestrucci - percussioni Laura Mancini - percussioni Leonardo Ramadori - percussioni Gianluca Saveri - percussioni In circa quindici anni di attività Tetraktis segue un percorso che prende origine dalla musica contemporanea di derivazione classica ma che incontra molti altri linguaggi tra cui a musica popolare antica, il Jazz, il Pop. La principale scelta artistica che orienta il percorso del gruppo è la volontà di utilizzare il proprio parco strumenti (per vocazione il più ricco di tutte le famiglie strumentali) senza porre barriere di genere; cercando anzi gli incontri più vari ed inusuali. Dall’incontro con Michele Rabbia, un funambolo della batteria e di tutto ciò che si può percuotere, scaturisce un concerto che evocherà atmosfere speciali, grazie al vetro che si trasformerà in strumento musicale. Attraverso il ritmo Rabbia crea un mondo personale di suoni come i migliori batteristi che amano esibirsi dimostrando di essere capaci di costruire narrazioni musicali e suscitare emozioni con la sola batteria. domenica 18 maggio (ore 21, Zut! Ex Cinema Vittoria) SAO PAULO UNDERGROUND feat. Mazurek/Granado/Takare Rob Mazurek: cornetta, elettronica Guilherme Granado: elettronica, percussioni, voce Mauricio Takara: batteria, cavaquinho, percussioni, elettronica Dopo essersi fatto conoscere in Italia nel biennio appena trascorso, con alcune date scelte, il São Paulo Underground torna a calcare le scene nostrane. La formazione comprende lo statunitense Mazurek e due percussionisti nativi di San Paolo. Descrivere il tipo di musica che il gruppo crea è davvero impossibile: São Paulo Underground incarna un affascinante mix musicale che va dal “rumore cosmico” di Sun Ra ai ritmi e al fraseggio della samba, maracatu, rock, fino alla tradizione del free jazz. “Un approccio moderno al tropicalismo brasiliano, che tiene conto dei progressi nella manipolazione del suono. È musica di strada direttamente dall’avanguardia sotterranea del Brasile ed è confusamente meravigliosa”. (All About Jazz). lunedì 19 maggio (ore 19.30, Osteria Scantafavole) JAZZ VS DJ "EAT WENDY" Andrea Lombardini - basso elettrico Stefano Tamborrino – batteria DJ Biga Frutto della collaborazione fra i tre, Eat Wendy illustra lo spirito avventuroso della nuova generazione jazzistica italiana che si confronta con strumentazioni e generi musicali senza linee di confine. I due musicisti umanizzano così la musica elettronica di DJ Biga, attraverso l’improvvisazione con incursioni di drum’n’ bass, dub e accenni di electro brazil. Una vera e propria sublime alleanza musicale, insomma, dove la ricchezza ritmica di Tamborrino e la solidità minimalista e melodica di Lombardini dialogano con il virtuosismo elettronico di dj Biga. martedì 20 maggio (ore 18, Umami Bar) TOP HAT SISTERS + BLUE DEAN CARCIONE Blue Dean Carcione - ukulele, voce Top Hat Sisters - voci, ukulele e washboard Una collaborazione tutta umbra. Le Top Hat Sisters sono un duo di casalinghe di Strozzacapponi (PG) che ha deciso di combattere il tedio della vita provinciale armandosi di ukulele e washboard. Le loro melodie, memori di una tradizione musicale che va da Sister Rosetta Tharpe al Quartetto Cetra, si sono fatte strada tra mestoli e scodelle fino ai grandi palchi delle sagre e delle altre feste pagane locali. Blue Dean Carcione è un contadino dalla non chiara connotazione etnica, stabilitosi alcuni anni or sono sulle rive del fiume Marroggia nel folignate. Si guadagna da vivere, oltre che con la coltivazione diretta, suonando l'ukulele in strada e proponendo un vasto repertorio di blues, gospel, ragtime e countrywestern. La sua caratteristica voce roca è dovuta al fatto che fuma un pacchetto di Nazionali al giorno dalla tenera età di 11 anni. Insieme hanno registrato un ep prodotto dall’etichetta Black Vagina Records, contenente i due brani "Lose control" e "Il cilindro e la valigia". martedì 20 maggio (ore 21.30, Auditorium San Domenico) GIEZZISTI.3 “Giezzisti.3” è una performace tetrale a cura di La Società dello Spettacolo e promosso dall’Associazione Liberi di essere per la promozione e la tutela della salute mentale, in collaborazione con USL Umbria 2 e con il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno. «Buonasera a tutti voi signori che ci seguite, questa sera vi faremo assistere a uno spettacolo - che non è uno spettacolo - gestito, vissuto e coordinato dagli ‘oriundi’ del Laboratorio teatral sperimentale liberty, riformattati in “Giezzisti.3” (tra virgolette si capisce che è il titolo). Non è uno spettacolo. È un’avventura, la creatività tra sensazione e movimento, con il teatro finalmente si vive, è un modo per realizzarsi, per esprimere le proprie emozioni, per mettersi in gioco, per fare dell’arte con le proprie esperienze, relazionarsi, disinibirsi, sensazione e parole in comune. Non è soltanto uno spettacolo: è lo spettacolo della vita. Grazie a tutti e buon proseguimento. Applauso.» (i giezzisti) mercoledì 21 maggio (ore 21.30, Auditorium San Domenico) LIBERORCHESTRA “LiberOrchestra” è un progetto musicale promosso dalla cooperativa La Locomotiva in collaborazione con Young Jazz e realizzato dal Centro socio-riabilitativo semi-residenziale “Il Laboratorio”, di titolarità dell’ AUSL Umbria 2. Il progetto nasce dal desiderio di rendere possibile l’incontro tra la musica jazz e l’universo della disabilità attraverso la creazione spontanea, collettiva ed individuale, di musica, suoni e rumori. LiberOrchestra torna con una nuova performance musicale diretta da Giovanni Guidi, colma di tratti originali e permeati di vissuti ed emozioni. Così Maurizio Pirone: “LibeOrchestra è un gruppo, un insieme di individui musicali, di musicisti... non tutti musicisti ma sicuramente tutti musicali... amanti del boato prodotto da un tamburo o il fragore di una risata, l'improvviso starnuto, qualche accordo di chitarra o l'assolo di un sax. Siamo l’allegra e chiassosa banda di un paese in festa”. giovedì 22 maggio (ore 18.30, La Lumaca Ubriaca) JAZZ IN THE BOX: Two Thousand +1 Produzione originale Young Jazz e Musicalbox-Radio2 Two Thousand - sintetizzatori, drum machines, live sampling Dan Kinzelman - flauti, clarinetti, percussioni Incontro inedito fra Two Thousand, giovane produttore italiano residente a Berlino e Dan Kinzelman, sassofonista americano residente a Foligno. Il duo esplora il rapporto fra presente, passato e futuro, passando da atmosfere oniriche e rarefatte a dialoghi mozzafiato che mescolano live synth, suoni acustici e live sampling. giovedì 22 maggio (ore 21, Auditorium San Domenico) JAKOB BRO TRIO Jacob Bro - chitarra Thomas Morgan - contrabbasso Jon Christensen - batteria Jakob Bro: il talentuoso chitarrista scandinavo che in giovane età è entrato a far parte della Electric Bebop band di Paul Motian, nel corso della sua carriera, ha collaborato con musicisti come Tomasz Stanko, Bill Frisell, Lee Konitz, Tom Harrell, Joe Lovano e Hank Roberts. Jakob Bro e il suo nuovo trio internazionale: una formazione che trova la partecipazione di Jon Christensen -leggendario artista ECM - alla batteria e di Thomas Morgan - stella nascente del panorama New Yorkese - al contrabbasso. Un repertorio di brani tratti dagli ultimi album di Bro e nuovi brani scritti appositamente per il trio; insieme all'eccezionale capacità improvvisata di Christensen, all'eleganza delle armonie di Morgan e alle nuove dimensioni compositive di Bro; atmosfere estremamente poetiche, dentro le quali il trio si muove in modo accattivante, intenso e pieno di vitalità. giovedì 22 maggio (ore 22, Auditorium San Domenico) ENRICO RAVA NEW QUARTET Enrico Rava - tromba Francesco Diodati - chitarra Gabriele Evangelista - contrabbasso Enrico Morello - batteria Enrico Rava instancabile come non mai alla bella età di 74 anni si mette alla guida di un quartetto formato da giovanissimi talenti e sforna per la stagione 2014 il RAVA NEW QUARTET. Ne fanno parte Francesco Diodati, Gabriele Evangelista ed Enrico Morello. DIODATI è un chitarrista moderno che prende ispirazione dalla tradizione e guarda alla musica contemporanea, rock, folk, per sviluppare un linguaggio personale, combinando un approccio spontaneo alla melodia e al suono acustico con un brillante utilizzo di elettronica e effetti. Considerato uno dei contrabbassisti italiani piu' creativi ed eclettici, EVANGELISTA è l'ultimo dei talenti valorizzati da Rava. Scoperto ai ai seminari jazz di Siena, sta bruciando le tappe a velocità supersonica ed è richiestissimo per le sue straordinarie doti (precisione unita ad una sfrenata creatività ed ad un grande interplay) da molti musicisti italiani. MORELLO è un batterista dal drumming raffinato, che può contare su una preparazione accademica e una serie di esperienze internazionali rare per tanti suoi coetanei e che coltiva lo studio del suo strumento con passione e professionalità. giovedì 22 maggio (ore 22.30, Taverna Ammanniti) CARLA BOZULICH Carla Bozulich - voce, chitarra John Eichenseer (aka Jhno ) - elettronica, viola, basso Adrian de Alfonso (aka Don the Tiger) – chitarra Andrea Belfi – batteria Se mai fosse possibile parlare di un’eroina musicale contemporanea, Carla Bozulich ambirebbe di diritto allo scomodo trono. Operativa nell’ultimo decennio con la sigla Evangelista – dopo una carriera spesa a fronte dei temibili industrialrockers di Los Angeles Ethyl Meatplow e dei ben più noti alternative-country rockers Geraldine Fibbers (con quel fenomeno di Nels Cline alla chitarra) – la nostra ha rifinito i confini tra canzone d’autore, poesia urbana e musica d’avanguardia. I live di Carla Bozulich sono esperienze indimenticabili e dall’alto tasso emotivo in cui si rompono i confini tra artista e pubblico in nome di un irresistibile moto di trasformazione interiore. Esce il 4 marzo il disco solista di Carla Bozulich. Sempre su Constellation. Un disco più "song-oriented" rispetto al progetto Evangelista - e con la voce di Carla ancora più sugli scudi. Se ne sta parlando parecchio in giro, con anticipazioni e ascolti in anteprima (Fact Magazine , Exclaim, The Needle Drop, Sentire Ascoltare). Già uscite recensioni (tutte a dir poco clamorose) su Blow Up, Distorsioni (8/10 e "straconsigliato") e Mucchio Selvaggio (8.5). Carla presenterà il disco in tour, con una band tutta nuova (che comprende Adrian De Alfonso aka Don the Tiger alla chitarra, il polistrumentista Jhno , già membro di Evangelista, e il nostro Andrea Belfi alla batteria. venerdì 23 maggio (ore 18.30, La Lumaca Ubriaca) EIVIND OPSVIK “OVERSEAS” EIVIND OPSVIK - contrabbasso TONY MALABY - sax BRANDON SEABROOK - chitarra elettrica JACOB SACKS - piano e organo KENNY WOLLESEN - batteria Eivind Opsvik è un contrabbassista Norvegese che dal 1998 vive a New York. Oltre al contrabbasso, suona anche la lap steel, vecchie tastiere e batterie, e dedica il resto del suo tempo alla composizione e la gestione della sua etichetta, la Loyal Label. “Le composizioni di Opsvik si fanno riconoscere per il contrasto fra elementi moderni e tradizionali, e il risultato e' un'ibrido che sfugge a definizioni di genere, un'espressione musicale fra le piu' convincenti degli ultimi anni. Overseas IV è una produzione riuscitissima che combina melodie neo-folk con una sofisticazione armonica che proviene dal mondo della musica classica, legati da improvvisazioni che tendono verso l'avanguardia”. (Troy Collins, Allaboutjazz). venerdì 23 maggio (ore 21.30, Auditorium San Domenico) BOBO RONDELLI E L'ORCHESTRINO “A Famous Local Singer” è il nuovo album di Bobo Rondelli uscito giugno per Ponderosa Music&Art. Un lavoro ritmico e poetico nato dall'incontro con la brass band l'Orchestrino e registrato in Toscana con due illustri ospiti, il polistrumentista Mauro Refosco e il produttore Pat Dillett. L'orchestrazione il filo conduttore. Un lavoro di respiro internazionale e nuovi scenari per Bobo Rondelli, una delle personalità più irrequiete e geniali del panorama musicale italiano. Nel 2013 il cantautore, attore e performer livornese dalla voce dai mille timbri e dalla dirompente carica istrionica e autoironica, anche omaggiato dal regista Paolo Virzì nel film L'uomo che aveva picchiato la testa che lo vede "sconsiderato" protagonista, svuota le tasche piene di storie poetiche e grottesche e dall'incontro con la piccola e agile brass band l'Orchestrino nasce A Famous Local Singer, album energetico e scanzonato prodotto da Pat Dillett, è più ritmico e meno intimista dei precedenti Per l'amor del cielo e L'ora dell'ormai e, come in Disperati Intellettuali e Ubriaconi prodotto da Stefano Bollani, è l'orchestrazione il filo conduttore tra nuovi brani, cavalli di battaglia e cover di canzoni del passato per far danzare corpi e anime. Un poetico progetto brass&roll in cui Rondelli con la sua dirompente forza comunicativa incrocia il blues, lo swing, il jazz, i ritmi afro- cubani, la canzone popolare italiana dal sapore retrò, i suoni di una marching band. venerdì 23 maggio (ore 22.30, La Lumaca Ubriaca) DJ KHALAB feat. KENNY WOLLESEN Produzione originale Young Jazz Khalab, dj/produttore dell’Afrodisia crew, manipolatore sonoro tra i primi in Europa a percorrere quel sentiero che lega assieme l’ancestralità ritmica del Continente Madre con la cultura urbana e le sue infinite derive digitali. Tradizione afro e linguaggi contemporanei che dialogano in un contesto audio/video dal carattere suggestivo, uno scambio centrato su beat astratti, antichi cordofoni e voce, che proietta la più esoterica essenza tribale in una dimensione afro-futurista; secondo un principio di unità cosmica già esplorato da innovatori radicali come Sun Ra. Un viaggio mentale pensato come fosse la soundtrack di un film di fantascienza: l’Africa e la Luna, misteriose civiltà nere, rapimenti alieni ed esploratori spazio-temporali. Un unico flusso ipnotico dove convivono in armonia visioni mistiche e primitivismo digitale. Il batterista Kenny Wollesen, durante la sua straordinatia carriera, ha inciso e registrato con musicisti provenienti dai più svariati ambiti musicali. Ha collaborato con nomi del calibro di Tom Waits, Nora Jones, Bill Frisell e John Zorn solo per citarne alcuni, dimostrando la sua infinita duttilità di musicista. Questa volta dimostra la sua straordinaria capacità di mettersi in gioco confrontandosi con Dj Khalab allo scopo di creare un mix imprevedibile che trasporta l’ascoltatore in una dimensione atemporale ed astratta. venerdì 23 maggio (ore 23.59, Taverna Ammanniti) HOBBY HORSE Dan Kinzelman – sassofono, clarinetti, flauti, tastiere, percusioni, voce Joe Rehmer – contrabbasso, tastiere, voce Stefano Tamborrino – batteria, percussioni, voce Incrocio coinvolgente tra improvvisazioni ipnotiche ed esplosiva dinamicità, la musica di Hobby Horse varca i confini di genere con influenze free jazz, ambient, rock e sprazzi di musica elettronica. Il repertorio proposto è molto vario con composizioni originali del trio accanto a brani di Tom Waits, Robert Wyatt e Thelonius Monk. L’interplay del gruppo è evidente e gli anni di esperienza condivisa rendono possibile un dialogo fresco, coinvolgente e sorprendente tra i musicisti. Hobby Horse nasce nel 2008 con un repertorio ben radicato nella tradizione ma il gruppo si è subito mosso verso orizzonti nuovi. Durante gli ultimi anni, hanno esplorato i limiti timbrici del trio utilizzando strumenti inusuali (flauti di latta e a coulisse, glockenspiel, melodica, sintetizzatori ed altri) e sperimentando l’uso della voce, ottenendo così una ricchezza sonora quasi orchestrale e un impatto sorprendente per una formazione così piccola. Dopo quattro anni di attività, tre dischi autoprodotti e un centinaio di concerti in Italia, Europa e Stati Uniti, la Parco della Musica Records pubblica l’album d’esordio del gruppo Hobby Horse, “Eponymous“, lavoro che testimonia la profonda ricerca delle possibilità sonore di questo trio composto da alcuni tra i più quotati musicisti della generazione emergente in Italia: Dan Kinzelman e Joe Rehmer, entrambi americani ora residenti in Umbria e Stefano Tamborrino, batterista di Firenze. sabato 24 maggio (ore 16.30, Parco dei Canapè, ore 17.30, Centro storico) L’ORCHESTRINO (street band) Filippo Ceccarini - tromba e flicorno Dimitri Grechi Espinoza – sax alto e sopranino Beppe Scardino – sax baritono Daniele Paoletti – rullante e percussioni Simone Padovani – grancassa e percussioni Una piccola brass band dal suono grande. Una piccola brass band creativa che si muove con la stessa facilità dal jazz di New Orleans all'improvvisazione libera; che padroneggia col medesimo rigore storico sia blues ‘ellingtoniani’ che ritmi afro-cubani: Ecco Arriva L'Orchestrino! Nato in seno alla fertile Livorno musicale, L'Orchestrino è composto da musicisti molto attivi nella scena jazzistica – in senso esteso - italiana, con interessi e collaborazioni illustri (Gianluca Petrella, Roy Paci, Amiri Baraka, James Newton, Tim Berne, Bobby Previte, John Tchicai, per citarne alcuni) in ogni genere musicale. Questa tendenza musicale onnivora permette al gruppo di spaziare moltissimo abbracciando con la stessa autorevolezza ogni stile, con un approccio fresco e creativo ed un forte riferimento storico e sonoro verso le classiche brass band del jazz. Il repertorio segue questa multidirezionalità: standards delle brass band, canzoni pololari, brani originali ed insospettabili covers di artisti come Eddie Bo, Medeski Martin & Wood, William Parker, Marc Ribot, Art Ensemble Of Chicago, Chris McGregor Brotherhood of Breath. Il percorso vario ha portato quest'organico ad esibirsi in festival come Umbria Jazz, London Jazz Festival, Bari in Jazz (per citarne alcuni). Nel tour del 2013 con Bobo Rondelli si esibiscono in alcuni fra i locali più importanti della penisola. sabato 24 maggio (due set, ore 18.30 e ore 23, La Lumaca Ubriaca) DINAMITRI JAZZ FOLKLORE Dimitri Grechi Espinoza - sax alto Beppe Scardino - sax baritono Emanuele Parrini - violino Paolo “Pee Wee” Durante - hammond, tastiere, live electronics Gabrio Baldacci - chitarra elettrica Andrea Melani - batteria Simone Padovani – percussioni Piero Gesuè – voce in “Blues Africaine” e “Bashir” Il Dinamitri Jazz Folklore è una delle realtà più originali del jazz italiano. Attivo da più di dieci anni con live e progetti dall'alto profilo artistico e culturale, ha prodotto una musica in cui lo stile jazzistico di matrice marcatamente africana ha dialogato in maniera sublime con forme e linguaggi innovativi: Folklore in Black (2003) con il clarinettista Tony Scott, Congo Evidence (2006) con il poeta Sadiq Bey, e Akendengue Suite (2009) con Amiri Baraka, ne sono gli esempi migliori. Su etichetta Rudi Records l’ultimo progetto discografico del settetto toscano: LA SOCIETÀ DELLE MASCHERE. Il lavoro rappresenta l'apice del percorso artistico del Dinamitri Jazz Folklore che, forte dello straordinario viaggio in Mali per suonare al mitico Festival au Désert di Timbuktu, e grazie alle suggestive maschere costruite per ogni musicista dall'artigiano Federico Biancalani, mette in scena un rituale sonoro e gestuale che accompagna fino alle profondità della cultura africana, in uno scambio aperto e continuo con forme musicali e artistiche contemporanee. sabato 24 maggio (ore 21.30, auditorium san domenico) GIANLUCA PETRELLA / GIOVANNI GUIDI DUO “SOUPSTAR” & SPECIAL GUEST – Gianluca Petrella - trombone, effetti Giovanni Guidi - piano, fender rhodes In collaborazione con Pannonica Music “A memoria d’uomo coulisse e tasti non si sono incrociati così spesso senz’altra compagnia che loro stessi. Tra le opere compiute in tal senso vi è quella più recente (2002) firmata da Wycliffe Gordon ed Eric Reed: “We”. Risalendo il colle del tempo ci s’imbatte nella coppia Willem Van Manen & Misha Mengelberg con due brani incisi nel 1979 alla Bimhuis di Amsterdam e inseriti dell’album BvHaast che porta il nome del trombonista olandese. E già questo attira.” (Alceste Ayroldi, Musica Jazz 10/2013). A fare il resto ci pensano due dei migliori jazzisti italiani di nuova generazione – Gianluca Petrella e Giovanni Guidi – e un nome – SoupStar – che in un gioco di parole racchiude il cuore di una collaborazione ormai consolidata: una salutare capacità di mettersi in gioco costantemente, con ironia e apertura mentale, e la propensione a esplorare, in lungo e in largo, nuove dimensioni e nuovi linguaggi. Un approccio vitale e necessario che consente al jazz, oltre che a delineare nuove strade, di vivere un fertile momento di grazia. Dopo l’uscita del primo disco del duo, dall’omonimo titolo «SoupStar» (uscito nell’ottobre scorso per Musica Jazz) e reduci da un anno che ha visto crescere la loro capacità e la loro fama (non ultimo il successo del mini tour in terra serba e francese). sabato 24 maggio (ore 23.59, Taverna Ammanniti) CRISTIANO ARCELLI “FIORI ARTIFICIALI” Cristiano Arcelli - sax Stefano Senni - contrabbasso Bernardo Guerra – Batteria Il nuovo trio di Cristiano Arcelli, con Stefano Senni al contrabbasso e Bernardo Guerra alla batteria, suona una musica fresca e rinnovata: il trio opera una sorta di sabotaggio sonoro partendo da alcuni classici del jazz cambiandone i connotati e contraffacendoli. Musica acustica e libera, nuovi fiori artificiali. domenica 25 maggio (ore 17, Cantina Scacciadiavoli di Montefalco) HIP DA JAZZ! Millelemmi - rap, DJ & special fx Alien Dee - beatbox Michele Papadia - keys Stefano Tamborrino - drums Una formazione capace di creare un nuovo e coinvolgente sound che muove i primi passi nella tradizione del jazz per poi lanciarla a velocità rallentata verso le ultime frontiere dell'hip hop. Un connubio che può a prima vista apparire azzardato, ma è sufficiente addentrarsi un po' nella materia per scoprire che le analogie fra questi due generi sono invece molteplici, non per ultima la medesima radice culturale africana. L'hip hop si fa erede del jazz, come pronosticò con lungimiranza il grande Miles Davis già agli inizi degli anni ‘90. Dietro la scorrevolezza dell'hip hop si nasconde una notevole genialità, se infatti lo analizziamo con attenzione, scopriamo una profonda maturità ritmica, talvolta addirittura debordante per coloro che si arrogano il ruolo di scienziati della musica. Ed è soprattutto questa scoperta che porta all'incontro di Stefano Tamborrino e Michele Papadia con il rapper fiorentino Millelemmi e il beatboxer Alien Dee stimolandoli a confrontarsi con la musica hip hop, dub, break beet e new jazz. Come solo raramente accade, questo progetto è in grado di fondere una grande complessità musicale con una fruibilità e una comprensione di notevole portata. Hip da jazz!