Scompenso cardiaco cronico
Definizione
Sindrome clinica complessa
conseguente a qualunque alterazione
strutturale o funzionale cardiaca che
riduce la capacità del cuore di riempirsi
o di contrarsi
AHA/ACC HF Guidelines 2001
Sintomi/segni clinici secondari a funzione
ventricolare anomala
ESC HF guidelines 2001
Cosa si intende per “scompenso
cardiaco”?
•
E’ una condizione in cui il cuore non è più in
grado di pompare sangue in maniera adeguata
alle richieste dell’organismo.
•
Questo significa che il cuore non si riempie
adeguatamente o non ha una forza sufficiente
per svuotarsi e non riesce ad immettere sangue
in tutto il corpo, così come faceva prima della
malattia.
•
Una minore quantità di sangue circolante
comporta una minore disponibilità di ossigeno
per i vari organi e la comparsa di sintomi.
Qualche numero per capire di
cosa stiamo parlando …
• Lo scompenso cardiaco colpisce oltre 14 milioni di europei e
oltre 1 milione di italiani;
• il numero di persone che andranno incontro alla malattia è in
crescita e si stima che raddoppierà entro il 2030.
• In Italia ogni hanno si hanno 170 mila nuovi casi di scompenso
cardiaco e ogni giorno si verificano 500 ricoveri ospedalieri.
• Negli ultimi 5 anni il numero di ricoveri per scompenso è
aumentato del 40%.
• Lo scompenso cardiaco è molto più comune dei più frequenti
tumori maligni, e spesso ha una prognosi peggiore di questi.
SCC:
distribuzione per fasce di età
>80%
Senni M, Circulation 1998.
SCC e prognosi
Nonostante i benefici della terapia
medica:
• il 50% morirà entro 5 anni
• Il 30% rischia la riospedalizzazione
entro 3 mesi per scompenso
Mortalità in Italia nel 2005
(Osservatorio Epidemiologico del Ministero della Sanità)
Malattie cardiovascolari
240.072
43.92%
Tumori
156.572
28.64%
Altre malattie
63.440
11.61%
Malattie App. Respiratorio
32.279
5.90%
Traumatismi e avvelenamenti
28.036
5.13%
Malattie App. Digerente
26.162
4.78%
Cosa determina lo SCC?
Cosa determina lo SCC?
Qualunque alterazione funzionale o
strutturale del cuore produce la
stessa risposta “stereotipata” che
porta allo scompenso cardiaco
Eziologia
CMP post-ischemica
(65-70%)
CMP non ischemica
(30-35%)
Idiopatica
Post - ipertensiva
Familiare
Infettiva (HIV, HBV, micobatteri, miceti..)
Valvolare
Disordini metabolismo ed endocrinopatie
Esotossica o da farmaci (alcool, chemioterapici)
Peripartum
Collagenopatie
«A Public Health Crisis:
60 Million Americans Have CV
Disease»
• Ipertensione arteriosa: 50 milioni
• Cardiopatia ischemica: 13.5 milioni
• Infarto miocardico acuto: 7.2 milioni
• Angina pectoris: 6.3 milioni
• Scompenso congestizio: 4.6 milioni
Risposte anatomico-morfologiche:
rimodellamento
IMA /
CI cronica
Rimodellamento
ventricolare sinistro dopo IMA
Rimodellamento meccanismo
compensatorio?
Dilatazione
Ipertrofia
→sfericità
→tensione parietale
→VO2
Breve termine: Compensatorio
Lungo termine: Dannoso
Infarto miocardico acuto
Stratificazione del rischio
Mortalità a 2 anni
50%
40%
30%
20%
10%
0
20
30
40
50
FE (%)
Am J Cardiol 1992;69:977
60
70
Eziologia
CMP post-ischemica
CMP non ischemica
Idiopatica
Post - ipertensiva
Familiare
Infettiva (HIV, HBV, micobatteri, miceti..)
Valvolare
Disordini metabolismo ed endocrinopatie
Esotossica o da farmaci (alcool, chemioterapici)
Peripartum
Collagenopatie
Quali sono le cause principali
di scompenso cardiaco?
45
42%
40
35
30
25
20
15
15%
15%
14%
10
5
0
Cardiopatia Ipertensione Cardiomiopatia Cardiopatia
ischemica
arteriosa
dilatativa
valvolare
Eur Heart J 1997;18:1457
Ipertensione e rischio CV
Patologia
Rischio Relativo
(ipertesi verso normotesi)
Coronaropatia
2-3X
Ictus
7X
Scompenso cardiaco
2-3X
Vasculopatia
2-3X
Eziologia
CMP post-ischemica
CMP non ischemica
Idiopatica
Post - ipertensiva
Familiare
Infettiva (HIV, HBV, micobatteri, miceti..)
Valvolare
Disordini metabolismo ed endocrinopatie
Esotossica o da farmaci (alcool, chemioterapici)
Peripartum
Collagenopatie
CMPD familiari
• 25-30% delle forme idiopatiche
• ereditarietà autosomica dominante,
recessiva, X-linked
• penetranza incompleta (asintomaticità,
SCC, morte improvvisa)
• insorgenza tardiva
• disturbi neuromuscolari
• Criteri: almeno un familiare con CMPD
ereditaria; un familiare di primo grado con
MI <35 aa
CMPD familiari: clinica
• Manifestazioni cardiache (CMPD,
blocchi atrioventricolari);
• manifestazioni muscolari (distrofia m., ⇑
CPK, mialgie);
• sordità
CMPD familiari: diagnosi
• Accurata anamnesi familiare;
• Analisi genetica nel probando;
• screening clinico ed ecocardiografico
nei familiari di primo grado (diagnosi- e
trattamento - precoce);
• analisi genetica nei familiari se viene
identificata una mutazione nel probando
Dove nasce, come cresce e si sviluppa
la sindrome dello scompenso
Alteraz.
Circ.
Disfunz.
cardiaca
Anat/morf
rimodell-
Risp.
Fisiol.
Manifest.
cliniche
Fatt. aggrav
precipitanti
Risp
cell.
Paz
asintomatico
Sc. C.
cr. c.
Risp.
Molecol.
E.P.A
morte improvv.
shock
Primum movens
danno/induzione
Modificato da Taylor - The Cleveland
Clinic
NORMALE
Non sintomi
Normale tolleranza
esercizio
Alterata funzione VS
Disfunzione
asintomatica
Sintomi
Ridotta tolleranza
esercizio
Alterata funzione VS
SCC
in compenso
Sintomi
Tolleranza esercizio
molto ridotta
Alterata funzione VS
SCC
in scompenso
Sintomi non controllati
dal trattamento
Scompenso
refrattario
Scompenso cardiaco
progressione della malattia
Ipotesi emodinamica
Ipotesi infiammatoria
Ip. neuro-endocrina
1970
1980
1990
Cuore
Circolo periferico
2000
Sindrome sistemica
Scompenso cardiaco
progressione della malattia
Ipotesi emodinamica
Cardiomiopatia dilatativa
Determinanti della
funzione ventricolare
CONTRATTILITA’
GITTATA
SISTOLICA
FREQUENZA
CARDIACA
PORTATA
CARDIACA
PORTATA CARDIACA
PERFUSIONE
PERIFERICA
ASTENIA
CIANOSI
CONFUSIONE
FC
PORTATA CARDIACA
PERFUSIONE
PERIFERICA
CONGESTIONE
POLMONARE
ASTENIA
CIANOSI
CONFUSIONE
FC
DISPNEA/DPN
ORTOPNEA
PVC
INTOLL. SFORZO
TOSSE
PORTATA CARDIACA
PERFUSIONE
PERIFERICA
ASTENIA
CIANOSI
CONFUSIONE
FC
CONGESTIONE
POLMONARE
DISPNEA/DPN
ORTOPNEA
PVC
INTOLL. SFORZO
TOSSE
RITENZIONE
H20 E Na+
E. DECLIVI
VERS. PLEUR.
ASCITE
EPATOMEGALIA
EDEMI
OLIGURIA
PESO
PORTATA CARDIACA
PERFUSIONE
PERIFERICA
ASTENIA
CIANOSI
CONFUSIONE
FC
CONGESTIONE
POLMONARE
DISPNEA/DPN
ORTOPNEA
PVC
INTOLL. SFORZO
TOSSE
RITENZIONE
H20 E Na+
E. DECLIVI
VERS. PLEUR.
ASCITE
EPATOMEGALIA
EDEMI
OLIGURIA
PESO
Come si manifesta?
• I sintomi respiratori sono segno di congestione e di accumulo di
liquidi nel polmone.
• Un eccessivo e rapido accumulo di liquidi nel polmone può
portare ad una condizione pericolosa per la vita detta “edema
polmonare acuto” che richiede un trattamento in emergenza.
• Altri segni di accumulo di liquidi nel corpo sono la comparsa di
gonfiore alle caviglie, piedi, gambe ed aumento rapido del
peso corporeo. A volte si avverte il bisogno di urinare più
spesso, soprattutto di notte.
Classe funzionale NYHA
I: nessuna limitazione (l’attività fisica abituale
non provoca dispnea, cardiopalmo o astenia)
II: lieve limitazione (l’attività fisica abituale
provoca sintomi)
III: marcata limitazione: non sintomi a riposo ma
per sforzi lievi
IV: sintomi a riposo o per qualsiasi livello di
attività fisica
Classificazione funzionale
III
25%
IV
5%
II
35%
AHA Heart and Stroke Statistics
Update 2001
I
35%
Pressione venosa
giugulare
normale
(cms)
4 JVP
cm da
angolo Louis
McGee SR.Physical examination of venous pressure: a critical review. Am Heart J 1998.
Scompenso cardiaco
Segni e sintomi
SOLVD
2569 pazienti
FE<35%
Drazner, NEJM, 2001
Classificazione scompenso:
evoluzione e progressione
Dry/warm (A)
Dry/cold (L)
Wet/warm (B)
Wet/cold (C)
HR: 2.48, p=0.003
Scompenso cardiaco sistolico e diastolico
Segni e sintomi
100
80
60
40
20
Dispnea
da sforzo
DPN
Ortopnea
Turgore Crepitii
giugulare
S3
S4
“…physicians have traditionally considered heart
failure to be a hemodynamic disorder, however,
hemodynamic abnormalities are not sufficient to
explain the progression of heart failure..
Therapeutic interventions may improve the
hemodynamic status of patients but adversely
affect their long-term outcome.
These findings have raised questions about the
validity of the hemodynamic hypothesis and
suggest that alternative mechanisms must play a
primary role in advancing the disease process…”
M. Packer, JACC, 1992.
“…neurohormonal mechanisms play a central role in the
progression of heart failure.
Activation of the SNS and RAAS exerts a direct
deleterious effect on the heart that is independent of the
hemodynamic actions of these endogenous mechanisms.
Therapeutic interventions that block the effects of these
neurohormonal systems favorably alter the natural
history of heart failure, and such benefits cannot be
explained by the effect of these treatments on cardiac
contractility and ejection fraction…”
Scompenso cardiaco
progressione della malattia
Ipotesi neuro-ormonale
Scompenso cardiaco
progressione della malattia
N Engl J Med 1999;341:577
Scompenso cardiaco
progressione della malattia
Risposte neuroormonali alla
disfunzione cardiaca
Risposta
Effetto a breve
termine
Ritenzione di Na e
H2O
Aumento precarico
Vasocostrizione
Stimolazione
simpatica
Effetto a lungo
termine
Congestione
polmonare,
anasarca
Mantiene pressione Peggiora funzione
per perfusione
di pompa; aumenta
organi vitali
spesa energetica
cardiaca
Aumenta frequenza Aumento consumo
cardiaca ed
energetico
eiezione
Scompenso cardiaco
Aldosterone e SCC
progressione della malattia
Ipertensione
arteriosa
Disfunzione
barocettoriale
Perdita di K+
Ritenzione
di Na+
Aldosterone
Perdita di Mg++
Produzione
di collagene
Potenziamento
delle catecolamine
Aritmie
ventricolari
Fibrosi
ventricolare
Scompenso cardiaco
progressione della malattia
Scompenso cardiaco
progressione della malattia
Attivazione neuroendocrina
P
Alterazioni
MEC+ miociti
DISFUNZIONE DIASTOLICA
DISFUNZIONE SISTOLICA
Rossi MA, Circulation 1998;97:934-5.
Scompenso cardiaco
progressione della malattia
DISFUNZIONE
VENTRICOLARE
RIMODELLAMENTO
ATTIVAZIONE
N.ENDOCRINA
TERAPIA
ALTERAZIONI
MATRICE EXTRACELLULARE
MIOCITI
BNP e scompenso cardiaco
BNP e scompenso cardiaco
Maisel AS. J Am Coll Cardiol 2003
Scompenso cardiaco
progressione della malattia
Ipotesi emodinamica
Ipotesi infiammatoria
Ip. neuro-endocrina
1970
1980
1990
2000
Sindrome sistemica
Cuore
Circolo periferico
Scompenso cardiaco
Ipotesi muscolare
Coats AJS ,Br Heart J 1996. The
muscle hypotehsis: central role of the periphery
Scompenso cardiaco
Tolleranza allo sforzo e massa muscolare
progressione della malattia
Absolute VO2 (mL/min)
3000
p<0.0001; r=0.70
y = -414,3+87.9*x
2500
2000
1500
1000
500
0
5
10
15
20
Appendicular lean mass (kg)
Cicoira M ,J Am Coll Cardiol 2001.
25
30
Scompenso cardiaco
progressione della malattia
Ipotesi emodinamica
Ipotesi infiammatoria
Ip. neuro-endocrina
1970
1980
1990
2000
Sindrome sistemica
Cuore
Circolo periferico
Scompenso cardiaco
Ipotesi infiammatoria
Torre-Amione G, Circulation 1996.
Scompenso cardiaco
Ipotesi infiammatoria
Ipotesi infiammatoria
Rauchhaus M , Circulation 2000.
Alterazioni periferiche
Ruolo prognostico del BMI
Horwich T, J Am Coll Cardiol 2001;38:789-95
Cachessia cardiaca e prognosi
Perdita di peso× 7.5%
sopravvivenza (%)
100
83% Cachessia Cardiaca
Valore prognostico
indipendente da:
80
60
50%
40
20
• PVO2
• LVEF
• NYHA
• Na
• Eta‘
0
0
6
12
mesi
18
Anker, Lancet 1997
Fisiopatologia della cachessia cardiaca
Catab
olic /
An
aboli
c
Imba
lance
Neuroendocrine Activation
Hormone Resistance and Lack of
Anabolism
Immune Activation / Inflammation
Modelli fisiopatologici
scompenso cardiaco
• CONGESTIZIO - visione cardiocentrica
• EMODINAMICO – periferica - pre e post carico
• NEURO- ORMONALE - catecolamine,
RAAS, ET-1, ADH, BNP…
• MUSCOLARE
• IMMUNITARIO
• METABOLICO
Scompenso cardiaco cronico
Non solo funzione ventricolare...
Alterazioni
muscolari
Funzione
ventricolare
Stress
ossidativo
Dismetabolismi
Alterazioni
endocrine
Alterazioni
immunitarie
Alterazioni
vascolari
Alterazioni
ematologiche
Uomo Vitruviano, 1490 ca, Leonardo da Vinci
Come fare diagnosi
• È molto importante riferire al medico i tuoi sintomi.
•
•
•
•
La diagnosi va poi confermata con:
una radiografia del torace
l’elettrocardiogramma
l’ ecocardiogramma (valuta le dimensioni e la funzione
del cuore, lo spessore delle pareti, la funzione delle
valvole)
analisi del sangue tra cui il dosaggio del BNP o dell’ NTproBNP che aumentano quando si è scompensati.
Come si cura?
• Lo scompenso cardiaco è una malattia cronica che
non guarisce del tutto.
• È però una condizione che può essere stabilizzata e
curata, specie se affrontata per tempo in modo da
evitare le fasi di instabilizzazione che possono
comparire anche dopo eventi non strettamente
cardiaci (es. febbre, indigestione, abuso di alcool,
uso di farmaci dannosi come per esempio un abuso
di anti-infiammatori/analgesici).
• Il trattamento riduce i sintomi, migliora la qualità
della vita, rende possibile il ritorno a svolgere le
proprie attività e migliora la sopravvivenza.
Come si cura?
Le possibilità terapeutiche nello scompenso cardiaco:
FARMACI
Diuretici
Ace-inibitori
Beta-bloccanti
Sartanici
Digitale
Anti-aldosteronici
In futuro…
Supporto meccanico ventricolare
Cuore artificiale
Cellule staminali
DEVICES
Resincronizzazione
Defibrillatore impiantabile
TRAPIANTO CARDIACO
Vivere con lo scompenso
cardiaco
Una serie di semplici regole ed accorgimenti ti aiuterà a stabilizzare la
malattia e a migliorare la qualità di vita:
• Smetti di fumare
• tieni sotto controllo la pressione arteriosa, il colesterolo e la glicemia
• riduci l’apporto di sale ed evita il sovrappeso
• limita al massimo l’assunzione di bevande alcoliche controlla il peso
e l’assunzione di liquidi
• il detto “bevi molto per urinare molto” non vale assolutamente
• inizia un programma di esercizio aerobico inizialmente sotto
controllo medico (programma riabilitativo) e poi autogestito
Lo scompenso cardiaco
cronico tra incertezze…
… e speranze
La prevenzione delle malattie
cardiovascolari
è il nostro miglior alleato!!
Quali sono le cause principali
di scompenso cardiaco?
45
42%
40
35
30
25
20
15
15%
15%
14%
10
5
0
Cardiopatia Ipertensione Cardiomiopatia Cardiopatia
ischemica
arteriosa
dilatativa
valvolare
Eur Heart J 1997;18:1457
Fattori associati ad aumento
del Rischio Coronarico
Stili di Vita
FRC Modificabili
Dieta Ipercalorica o
ricca in Acidi grassi
Saturi e Colesterolo
Ipertensione Arteriosa
Fumo
Consumo eccessivo
di Alcol
Sedentarietà
Elevato LDLColesterolo
Ridotto HDLColesterolo
Elevati Trigliceridi
Iperglicemia/Diabete
Obesità
FRC Non Modificabili
Età
Sesso
Storia familiare di CI
o altra malattia
aterosclerotica
precoce (maschi<55
a, femmine<65 a)
Anamnesi positiva
per CI o altra malattia
aterosclerotica
Rischio Cardiovascolare Globale
Impatto della variazione dei fattori di
rischio sugli eventi cardiovascolari
Fattore
Variazione
Riduzione
eventi CV
PA
1 mmHg
2-4%
Colesterolo
2.5 mg/dl
2%
Fumo
Prevalenza 1% 0.5%
Il diabete mellito
Studio di popolazione: 8460 pz diabetici e 9156 controlli
Periodo di osservazione: 30 mesi
%
14
Diabetici
12
10
Non diabetici
8
6
4
2
0
presenza di SC
(n=1131)
sviluppo di SC
(n=435)
Nichols GA Diabetes Care 2001;24:1614
Obesità e scompenso cardiaco
n 5881 pz nello studio Framingham
Sovrappeso: 30% delle donne, 48% degli uomini
Obesi 16%
Incidenza di scompenso cardiaco
Kenchaiah S. NEJM 2002;347:305
Perché è importante conoscere
il livello del proprio colesterolo
nel sangue?
Un elevato livello di colesterolo nel sangue è un importante
fattore di rischio per le malattie cardiovascolari: quando il
colesterolo nel sangue è troppo alto si deposita insieme ad
altri grassi nelle pareti delle arterie, danneggiandole
(aterosclerosi).
Tutti, dall'età adulta in poi, dovrebbero effettuare una
determinazione del "profilo lipidico" nel sangue e ripeterlo
ogni 5 anni. Ciò darebbe informazioni su:
Colesterolo Totale
LDL colesterolo ("cattivo")
HDL colesterolo ("buono")
Trigliceridi
Confronta il valore del tuo
colesterolo con la tabella
Controlla il peso corporeo
• la riduzione del peso corporeo è importante,
specialmente se coesistono altri fattori di rischio
metabolici e nel caso in cui l'eccesso di peso si
associ a valori elevati della circonferenza addominale
(>102 cm per gli uomini e >88 cm per le donne).
• Pratica un'attività fisica regolare almeno per 30 minuti
3-4 volte la settimana.
• L'attività fisica aiuta anche ad aumentare il livello di
HDL (colesterolo "buono") oltre che a ridurre il livello
di LDL (colesterolo "cattivo"). Le attività consigliate
sono le più semplici: camminare, pedalare, nuotare.
Mangiare sano per ridurre il
rischio cardiovascolare
Cibi ricchi di grassi saturi o di zuccheri
semplici apportano nella dieta molte calorie,
con conseguente aumento del peso fino
all'obesità.
Il sovrappeso e l'obesità predispongono al
diabete ed aumentano il rischio di malattie
cardiovascolari.
Mangiare cibi molto salati favorisce l'aumento della
pressione arteriosa, uno dei fattori di rischio più importanti
per
le
malattie
cardiovascolari.
L'abitudine di "saltare" i pasti favorisce il "senso di fame" e
porta a mangiare grandi quantità di cibo in un pasto unico
Impara a mangiare per il cuore
Un'alimentazione a basso tenore di grassi saturi e di colesterolo
può ridurre in maniera importante il rischio cardiovascolare
globale.
Possiamo indicare come punti fondamentali per una corretta
alimentazione:
•aumentare il consumo di frutta, vegetali, cereali e legumi;
•ridurre il consumo dei grassi saturi e del colesterolo;
•scegliere cibi che contengano i nutrienti essenziali;
•controllare le calorie introdotte.
Variare gli alimenti della dieta giornaliera è la chiave per una
corretta
alimentazione.
Non tutti i grassi sono uguali!
I grassi saturi (pericolosi per la salute) non sono solo di origine
animale, ma esistono anche grassi saturi di origine vegetale
(per
esempio,
l'olio
di
palma).
L'olio d'oliva è un grasso vegetale che contiene l'acido oleico
(ma non solo), cioè un grasso monoinsaturo che ha effetti
protettivi
sulle
malattie
cardiovascolari.
Gli acidi grassi poliinsaturi omega-3, contenuti nel pesce (in
particolare alici, sardine, sgombro e salmone) hanno effetti
protettivi contro l'aterosclerosi ed aumentano la durata di vita
nei pazienti che hanno già avuto un infarto miocardico.
I vantaggi della dieta mediterranea
Le abitudini alimentari italiane sono corrette per mantenere
una buona alimentazione: la dieta mediterranea è riconosciuta
come la migliore per il cuore e per la prevenzione
cardiovascolare.
La nostra tradizione prevede:
un buon consumo di farinacei (pasta, pane e riso) e legumi,
un consumo limitato di carni e formaggi
un discreto consumo di pesce.
I vantaggi della dieta
mediterranea
La situazione climatica italiana permette una costante
disponibilità sul mercato di frutta fresca, verdure ed
ortaggi.
Inoltre, il consumo di olio di oliva come grasso prevalente
nella preparazione dei cibi, limita l'utilizzazione dei grassi di
origine
animale.
L'Italia come altri Paesi Mediterranei ha un’ incidenza minore di
malattia delle coronarie e di ictus cerebrale rispetto ai Paesi
Nord
Europei
e
Nord
Americani.
Mangiare per il cuore: ancora
qualche consiglio
Attenzione agli snack: cracker, pane in cassetta per toast, tramezzini e molti snack confezionati
vengono prodotti senza sale o con scarso contenuto di sodio, ma alcuni sono ricchi di grassi
saturi e grassi idrogenati. Occorre fare molta attenzione e leggere attentamente le etichette o
la lista degli ingredienti
.
Attenzione allo "stile fast-food": le patatine fritte (anche confezionate) sono una della maggiori
fonti di grassi idrogenati. La preparazione dei cibi con processi di cottura in cui gli oli vengono
sottoposti ad elevate temperature, produce elevati livelli di grassi saturi e di prodotti di
combustione dannosi per la salute e anche con possibile effetto cancerogeno.
Abituati a cucinare in maniera semplice. La cottura alla griglia (evitando un eccessiva
"bruciatura" dei cibi), al vapore, al forno a microonde, rappresenta un modo di controllare l'apporto
di grassi con la dieta
.
Abituati a dosare il condimento, anche l'olio di oliva, usando un cucchiaio da cucina.
Limita l'aggiunta ai cibi di salse o scegli quelle a basso contenuto di grassi (leggi le etichette).
Muoviamoci di più
Il nostro corpo è costruito per muoversi e perde efficienza se non lo fa.
L’attività fisica regolare comporta molti benefici:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
riduce il rischio di infarto di cuore e di ictus;
migliora la circolazione del sangue in tutto il corpo;
migliora l'apporto di ossigeno a tutti i tessuti;
facilita il controllo del peso corporeo;
migliora il controllo della pressione arteriosa e dei livelli di colesterolo e di trigliceridi;
riduce il rischio di diabete e di osteoporosi;
aumenta la capacità di compiere attività fisiche anche impegantive;
facilita lo smettere di fumare.
migliora il controllo dello stress e si riducono le tensioni, facilita il sonno;
l'umore è più spesso verso l'ottimismo che verso ansia e depressione;
rafforza l'autostima;
facilita la socializzazione.
I benefici sono rapidi: già dai primi giorni si possono constatare gli effetti.
Quale attività fisica è
consigliabile?
• Attività semplici come camminare, nuotare, andare in
bicicletta, danzare, giardinaggio, ginnastica, lavoro domestico
moderato-intenso, se compiute regolarmente, limitano il rischio
di insorgenza di malattie cardiovascolari.
•Lo sforzo compiuto deve essere moderato, cioè con
un'intensità di esercizio per cui il respiro diviene più frequente,
ma non si deve avere il ‘fiato corto’. L'intensità dello sforzo
dovrebbe essere incrementata gradualmente.
Quale attività fisica è
consigliabile?
Un'attività fisica più intensa eseguita regolarmente, 30-60
minuti per almeno 3-4 giorni alla settimana, è in grado di
migliorare ulteriormente la efficienza del cuore e della
respirazione e può determinare un maggiore beneficio nella
riduzione del rischio di malattie cardiovascolari.
Questo vale soprattutto per le attività fisiche protratte e
ripetitive con muscoli in movimento definite anche ‘aerobiche’,
in quanto il corpo umano utilizza l'ossigeno per produrre
l'energia
necessaria
per
tali
attività.
Qualche consiglio per un
programma di attività fisica
Poco alla volta cercare di pianificare almeno 30 minuti di esercizi per 3-4 volte
alla settimana.
Ogni sessione di esercizi dovrebbe iniziare con una fase di riscaldamento che
dovrebbe durare almeno 3-5 minuti.
E' opportuno iniziare gradualmente. Una buona soluzione può essere quella di
fare una passeggiata di 10-15 minuti, oppure scendere dall'autobus due fermate
prima, o dimenticarsi dell'ascensore quando possibile.
Alla fase di riscaldamento, deve seguire la fase di allenamento, con un'attività
fisica più intensa.
Alla fase di allenamento, deve seguire una fase di decondizionamento o
raffreddamento, In questa fase non bisogna smettere bruscamente l'esercizio
fisico. È utile proseguire un'attività fisica leggera per alcuni minuti.
Come proseguire nel tempo il
programma di attività fisica
iniziato?
Uno stile di vita attivo, non è qualcosa da seguire per alcuni
giorni, settimane o mesi, ma deve diventare una costante,
un'abitudine della tua vita.
Se ti fermi, i vantaggi ottenuti si perdono rapidamente. Puoi
mantenere una buona efficienza cardiovascolare, e più in
generale ‘rimanere in forma’, solo con un'attività fisica regolare e
costante nel tempo.
I benefici dell'attività fisica nei
più piccoli e negli anziani
I bambini e i ragazzi imparano uno stile di vita
‘salvacuore’ in grado di prevenire l’insorgenza di malattie
cardiovascolari.
Gli anziani acquistano un tono migliore, riducono la
probabilità di insorgenza di svariati disturbi, migliorando la
loro qualità di vita e mantenendo più a lungo
l'autosufficienza.
I benefici dell'attività fisica nei
più piccoli e negli anziani
Cosa fare per far stare ‘in forma’ i nostri figli?
• Dai il buon esempio e pratica anche tu un'attività fisica regolarmente.
• Limita le attività sedentarie dei figli (tv, computer, ecc) a <2 h al giorno.
• Organizza i week-end e le vacanze in modo che si possa svolgere un'attività fisica.
• Assegna ai tuoi figli lavori domestici che richiedano un esercizio fisico
• Osserva le attività e gli sport che piacciono ai tuoi figli, e incoraggiali a parteciparvi
• Cerca di limitare l'uso dell'automobile a favore della bicicletta o degli spostamenti a
piedi.
• Utilizza le scale invece dell'ascensore.
• Assicurati che a scuola si svolga un'attività fisica adeguata.
Un corretto stile di vita:
• Esercizio fisico regolare
• dieta equilibrata (Mediterranea)
• controllo del peso corporeo (BMI <25) e
della circonferenza addominale
• non fumare
• ridurre l’assunzione di alcolici
Lo scompenso cardiaco tra
incertezze e speranze
• Lo scompenso cardiaco è una patologia
frequente, invalidante, evolutiva e dalla
prognosi infausta;
• Le terapie oggi disponibili permettono la
stabilizzazione ma non la guarigione della
malattia;
• La prevenzione delle MCV rappresenta un
importantissimo strumento per combattere
efficacemente questa patologia.