Scompenso cardiaco cronico Definizione Sindrome clinica complessa conseguente a qualunque alterazione strutturale o funzionale cardiaca che riduce la capacità del cuore di riempirsi o di contrarsi AHA/ACC HF Guidelines 2001 Sintomi/segni clinici secondari a funzione ventricolare anomala ESC HF guidelines 2001 Cosa si intende per “scompenso cardiaco”? • E’ una condizione in cui il cuore non è più in grado di pompare sangue in maniera adeguata alle richieste dell’organismo. • Questo significa che il cuore non si riempie adeguatamente o non ha una forza sufficiente per svuotarsi e non riesce ad immettere sangue in tutto il corpo, così come faceva prima della malattia. • Una minore quantità di sangue circolante comporta una minore disponibilità di ossigeno per i vari organi e la comparsa di sintomi. Qualche numero per capire di cosa stiamo parlando … • Lo scompenso cardiaco colpisce oltre 14 milioni di europei e oltre 1 milione di italiani; • il numero di persone che andranno incontro alla malattia è in crescita e si stima che raddoppierà entro il 2030. • In Italia ogni hanno si hanno 170 mila nuovi casi di scompenso cardiaco e ogni giorno si verificano 500 ricoveri ospedalieri. • Negli ultimi 5 anni il numero di ricoveri per scompenso è aumentato del 40%. • Lo scompenso cardiaco è molto più comune dei più frequenti tumori maligni, e spesso ha una prognosi peggiore di questi. SCC: distribuzione per fasce di età >80% Senni M, Circulation 1998. SCC e prognosi Nonostante i benefici della terapia medica: • il 50% morirà entro 5 anni • Il 30% rischia la riospedalizzazione entro 3 mesi per scompenso Mortalità in Italia nel 2005 (Osservatorio Epidemiologico del Ministero della Sanità) Malattie cardiovascolari 240.072 43.92% Tumori 156.572 28.64% Altre malattie 63.440 11.61% Malattie App. Respiratorio 32.279 5.90% Traumatismi e avvelenamenti 28.036 5.13% Malattie App. Digerente 26.162 4.78% Cosa determina lo SCC? Cosa determina lo SCC? Qualunque alterazione funzionale o strutturale del cuore produce la stessa risposta “stereotipata” che porta allo scompenso cardiaco Eziologia CMP post-ischemica (65-70%) CMP non ischemica (30-35%) Idiopatica Post - ipertensiva Familiare Infettiva (HIV, HBV, micobatteri, miceti..) Valvolare Disordini metabolismo ed endocrinopatie Esotossica o da farmaci (alcool, chemioterapici) Peripartum Collagenopatie «A Public Health Crisis: 60 Million Americans Have CV Disease» • Ipertensione arteriosa: 50 milioni • Cardiopatia ischemica: 13.5 milioni • Infarto miocardico acuto: 7.2 milioni • Angina pectoris: 6.3 milioni • Scompenso congestizio: 4.6 milioni Risposte anatomico-morfologiche: rimodellamento IMA / CI cronica Rimodellamento ventricolare sinistro dopo IMA Rimodellamento meccanismo compensatorio? Dilatazione Ipertrofia →sfericità →tensione parietale →VO2 Breve termine: Compensatorio Lungo termine: Dannoso Infarto miocardico acuto Stratificazione del rischio Mortalità a 2 anni 50% 40% 30% 20% 10% 0 20 30 40 50 FE (%) Am J Cardiol 1992;69:977 60 70 Eziologia CMP post-ischemica CMP non ischemica Idiopatica Post - ipertensiva Familiare Infettiva (HIV, HBV, micobatteri, miceti..) Valvolare Disordini metabolismo ed endocrinopatie Esotossica o da farmaci (alcool, chemioterapici) Peripartum Collagenopatie Quali sono le cause principali di scompenso cardiaco? 45 42% 40 35 30 25 20 15 15% 15% 14% 10 5 0 Cardiopatia Ipertensione Cardiomiopatia Cardiopatia ischemica arteriosa dilatativa valvolare Eur Heart J 1997;18:1457 Ipertensione e rischio CV Patologia Rischio Relativo (ipertesi verso normotesi) Coronaropatia 2-3X Ictus 7X Scompenso cardiaco 2-3X Vasculopatia 2-3X Eziologia CMP post-ischemica CMP non ischemica Idiopatica Post - ipertensiva Familiare Infettiva (HIV, HBV, micobatteri, miceti..) Valvolare Disordini metabolismo ed endocrinopatie Esotossica o da farmaci (alcool, chemioterapici) Peripartum Collagenopatie CMPD familiari • 25-30% delle forme idiopatiche • ereditarietà autosomica dominante, recessiva, X-linked • penetranza incompleta (asintomaticità, SCC, morte improvvisa) • insorgenza tardiva • disturbi neuromuscolari • Criteri: almeno un familiare con CMPD ereditaria; un familiare di primo grado con MI <35 aa CMPD familiari: clinica • Manifestazioni cardiache (CMPD, blocchi atrioventricolari); • manifestazioni muscolari (distrofia m., ⇑ CPK, mialgie); • sordità CMPD familiari: diagnosi • Accurata anamnesi familiare; • Analisi genetica nel probando; • screening clinico ed ecocardiografico nei familiari di primo grado (diagnosi- e trattamento - precoce); • analisi genetica nei familiari se viene identificata una mutazione nel probando Dove nasce, come cresce e si sviluppa la sindrome dello scompenso Alteraz. Circ. Disfunz. cardiaca Anat/morf rimodell- Risp. Fisiol. Manifest. cliniche Fatt. aggrav precipitanti Risp cell. Paz asintomatico Sc. C. cr. c. Risp. Molecol. E.P.A morte improvv. shock Primum movens danno/induzione Modificato da Taylor - The Cleveland Clinic NORMALE Non sintomi Normale tolleranza esercizio Alterata funzione VS Disfunzione asintomatica Sintomi Ridotta tolleranza esercizio Alterata funzione VS SCC in compenso Sintomi Tolleranza esercizio molto ridotta Alterata funzione VS SCC in scompenso Sintomi non controllati dal trattamento Scompenso refrattario Scompenso cardiaco progressione della malattia Ipotesi emodinamica Ipotesi infiammatoria Ip. neuro-endocrina 1970 1980 1990 Cuore Circolo periferico 2000 Sindrome sistemica Scompenso cardiaco progressione della malattia Ipotesi emodinamica Cardiomiopatia dilatativa Determinanti della funzione ventricolare CONTRATTILITA’ GITTATA SISTOLICA FREQUENZA CARDIACA PORTATA CARDIACA PORTATA CARDIACA PERFUSIONE PERIFERICA ASTENIA CIANOSI CONFUSIONE FC PORTATA CARDIACA PERFUSIONE PERIFERICA CONGESTIONE POLMONARE ASTENIA CIANOSI CONFUSIONE FC DISPNEA/DPN ORTOPNEA PVC INTOLL. SFORZO TOSSE PORTATA CARDIACA PERFUSIONE PERIFERICA ASTENIA CIANOSI CONFUSIONE FC CONGESTIONE POLMONARE DISPNEA/DPN ORTOPNEA PVC INTOLL. SFORZO TOSSE RITENZIONE H20 E Na+ E. DECLIVI VERS. PLEUR. ASCITE EPATOMEGALIA EDEMI OLIGURIA PESO PORTATA CARDIACA PERFUSIONE PERIFERICA ASTENIA CIANOSI CONFUSIONE FC CONGESTIONE POLMONARE DISPNEA/DPN ORTOPNEA PVC INTOLL. SFORZO TOSSE RITENZIONE H20 E Na+ E. DECLIVI VERS. PLEUR. ASCITE EPATOMEGALIA EDEMI OLIGURIA PESO Come si manifesta? • I sintomi respiratori sono segno di congestione e di accumulo di liquidi nel polmone. • Un eccessivo e rapido accumulo di liquidi nel polmone può portare ad una condizione pericolosa per la vita detta “edema polmonare acuto” che richiede un trattamento in emergenza. • Altri segni di accumulo di liquidi nel corpo sono la comparsa di gonfiore alle caviglie, piedi, gambe ed aumento rapido del peso corporeo. A volte si avverte il bisogno di urinare più spesso, soprattutto di notte. Classe funzionale NYHA I: nessuna limitazione (l’attività fisica abituale non provoca dispnea, cardiopalmo o astenia) II: lieve limitazione (l’attività fisica abituale provoca sintomi) III: marcata limitazione: non sintomi a riposo ma per sforzi lievi IV: sintomi a riposo o per qualsiasi livello di attività fisica Classificazione funzionale III 25% IV 5% II 35% AHA Heart and Stroke Statistics Update 2001 I 35% Pressione venosa giugulare normale (cms) 4 JVP cm da angolo Louis McGee SR.Physical examination of venous pressure: a critical review. Am Heart J 1998. Scompenso cardiaco Segni e sintomi SOLVD 2569 pazienti FE<35% Drazner, NEJM, 2001 Classificazione scompenso: evoluzione e progressione Dry/warm (A) Dry/cold (L) Wet/warm (B) Wet/cold (C) HR: 2.48, p=0.003 Scompenso cardiaco sistolico e diastolico Segni e sintomi 100 80 60 40 20 Dispnea da sforzo DPN Ortopnea Turgore Crepitii giugulare S3 S4 “…physicians have traditionally considered heart failure to be a hemodynamic disorder, however, hemodynamic abnormalities are not sufficient to explain the progression of heart failure.. Therapeutic interventions may improve the hemodynamic status of patients but adversely affect their long-term outcome. These findings have raised questions about the validity of the hemodynamic hypothesis and suggest that alternative mechanisms must play a primary role in advancing the disease process…” M. Packer, JACC, 1992. “…neurohormonal mechanisms play a central role in the progression of heart failure. Activation of the SNS and RAAS exerts a direct deleterious effect on the heart that is independent of the hemodynamic actions of these endogenous mechanisms. Therapeutic interventions that block the effects of these neurohormonal systems favorably alter the natural history of heart failure, and such benefits cannot be explained by the effect of these treatments on cardiac contractility and ejection fraction…” Scompenso cardiaco progressione della malattia Ipotesi neuro-ormonale Scompenso cardiaco progressione della malattia N Engl J Med 1999;341:577 Scompenso cardiaco progressione della malattia Risposte neuroormonali alla disfunzione cardiaca Risposta Effetto a breve termine Ritenzione di Na e H2O Aumento precarico Vasocostrizione Stimolazione simpatica Effetto a lungo termine Congestione polmonare, anasarca Mantiene pressione Peggiora funzione per perfusione di pompa; aumenta organi vitali spesa energetica cardiaca Aumenta frequenza Aumento consumo cardiaca ed energetico eiezione Scompenso cardiaco Aldosterone e SCC progressione della malattia Ipertensione arteriosa Disfunzione barocettoriale Perdita di K+ Ritenzione di Na+ Aldosterone Perdita di Mg++ Produzione di collagene Potenziamento delle catecolamine Aritmie ventricolari Fibrosi ventricolare Scompenso cardiaco progressione della malattia Scompenso cardiaco progressione della malattia Attivazione neuroendocrina P Alterazioni MEC+ miociti DISFUNZIONE DIASTOLICA DISFUNZIONE SISTOLICA Rossi MA, Circulation 1998;97:934-5. Scompenso cardiaco progressione della malattia DISFUNZIONE VENTRICOLARE RIMODELLAMENTO ATTIVAZIONE N.ENDOCRINA TERAPIA ALTERAZIONI MATRICE EXTRACELLULARE MIOCITI BNP e scompenso cardiaco BNP e scompenso cardiaco Maisel AS. J Am Coll Cardiol 2003 Scompenso cardiaco progressione della malattia Ipotesi emodinamica Ipotesi infiammatoria Ip. neuro-endocrina 1970 1980 1990 2000 Sindrome sistemica Cuore Circolo periferico Scompenso cardiaco Ipotesi muscolare Coats AJS ,Br Heart J 1996. The muscle hypotehsis: central role of the periphery Scompenso cardiaco Tolleranza allo sforzo e massa muscolare progressione della malattia Absolute VO2 (mL/min) 3000 p<0.0001; r=0.70 y = -414,3+87.9*x 2500 2000 1500 1000 500 0 5 10 15 20 Appendicular lean mass (kg) Cicoira M ,J Am Coll Cardiol 2001. 25 30 Scompenso cardiaco progressione della malattia Ipotesi emodinamica Ipotesi infiammatoria Ip. neuro-endocrina 1970 1980 1990 2000 Sindrome sistemica Cuore Circolo periferico Scompenso cardiaco Ipotesi infiammatoria Torre-Amione G, Circulation 1996. Scompenso cardiaco Ipotesi infiammatoria Ipotesi infiammatoria Rauchhaus M , Circulation 2000. Alterazioni periferiche Ruolo prognostico del BMI Horwich T, J Am Coll Cardiol 2001;38:789-95 Cachessia cardiaca e prognosi Perdita di peso× 7.5% sopravvivenza (%) 100 83% Cachessia Cardiaca Valore prognostico indipendente da: 80 60 50% 40 20 • PVO2 • LVEF • NYHA • Na • Eta‘ 0 0 6 12 mesi 18 Anker, Lancet 1997 Fisiopatologia della cachessia cardiaca Catab olic / An aboli c Imba lance Neuroendocrine Activation Hormone Resistance and Lack of Anabolism Immune Activation / Inflammation Modelli fisiopatologici scompenso cardiaco • CONGESTIZIO - visione cardiocentrica • EMODINAMICO – periferica - pre e post carico • NEURO- ORMONALE - catecolamine, RAAS, ET-1, ADH, BNP… • MUSCOLARE • IMMUNITARIO • METABOLICO Scompenso cardiaco cronico Non solo funzione ventricolare... Alterazioni muscolari Funzione ventricolare Stress ossidativo Dismetabolismi Alterazioni endocrine Alterazioni immunitarie Alterazioni vascolari Alterazioni ematologiche Uomo Vitruviano, 1490 ca, Leonardo da Vinci Come fare diagnosi • È molto importante riferire al medico i tuoi sintomi. • • • • La diagnosi va poi confermata con: una radiografia del torace l’elettrocardiogramma l’ ecocardiogramma (valuta le dimensioni e la funzione del cuore, lo spessore delle pareti, la funzione delle valvole) analisi del sangue tra cui il dosaggio del BNP o dell’ NTproBNP che aumentano quando si è scompensati. Come si cura? • Lo scompenso cardiaco è una malattia cronica che non guarisce del tutto. • È però una condizione che può essere stabilizzata e curata, specie se affrontata per tempo in modo da evitare le fasi di instabilizzazione che possono comparire anche dopo eventi non strettamente cardiaci (es. febbre, indigestione, abuso di alcool, uso di farmaci dannosi come per esempio un abuso di anti-infiammatori/analgesici). • Il trattamento riduce i sintomi, migliora la qualità della vita, rende possibile il ritorno a svolgere le proprie attività e migliora la sopravvivenza. Come si cura? Le possibilità terapeutiche nello scompenso cardiaco: FARMACI Diuretici Ace-inibitori Beta-bloccanti Sartanici Digitale Anti-aldosteronici In futuro… Supporto meccanico ventricolare Cuore artificiale Cellule staminali DEVICES Resincronizzazione Defibrillatore impiantabile TRAPIANTO CARDIACO Vivere con lo scompenso cardiaco Una serie di semplici regole ed accorgimenti ti aiuterà a stabilizzare la malattia e a migliorare la qualità di vita: • Smetti di fumare • tieni sotto controllo la pressione arteriosa, il colesterolo e la glicemia • riduci l’apporto di sale ed evita il sovrappeso • limita al massimo l’assunzione di bevande alcoliche controlla il peso e l’assunzione di liquidi • il detto “bevi molto per urinare molto” non vale assolutamente • inizia un programma di esercizio aerobico inizialmente sotto controllo medico (programma riabilitativo) e poi autogestito Lo scompenso cardiaco cronico tra incertezze… … e speranze La prevenzione delle malattie cardiovascolari è il nostro miglior alleato!! Quali sono le cause principali di scompenso cardiaco? 45 42% 40 35 30 25 20 15 15% 15% 14% 10 5 0 Cardiopatia Ipertensione Cardiomiopatia Cardiopatia ischemica arteriosa dilatativa valvolare Eur Heart J 1997;18:1457 Fattori associati ad aumento del Rischio Coronarico Stili di Vita FRC Modificabili Dieta Ipercalorica o ricca in Acidi grassi Saturi e Colesterolo Ipertensione Arteriosa Fumo Consumo eccessivo di Alcol Sedentarietà Elevato LDLColesterolo Ridotto HDLColesterolo Elevati Trigliceridi Iperglicemia/Diabete Obesità FRC Non Modificabili Età Sesso Storia familiare di CI o altra malattia aterosclerotica precoce (maschi<55 a, femmine<65 a) Anamnesi positiva per CI o altra malattia aterosclerotica Rischio Cardiovascolare Globale Impatto della variazione dei fattori di rischio sugli eventi cardiovascolari Fattore Variazione Riduzione eventi CV PA 1 mmHg 2-4% Colesterolo 2.5 mg/dl 2% Fumo Prevalenza 1% 0.5% Il diabete mellito Studio di popolazione: 8460 pz diabetici e 9156 controlli Periodo di osservazione: 30 mesi % 14 Diabetici 12 10 Non diabetici 8 6 4 2 0 presenza di SC (n=1131) sviluppo di SC (n=435) Nichols GA Diabetes Care 2001;24:1614 Obesità e scompenso cardiaco n 5881 pz nello studio Framingham Sovrappeso: 30% delle donne, 48% degli uomini Obesi 16% Incidenza di scompenso cardiaco Kenchaiah S. NEJM 2002;347:305 Perché è importante conoscere il livello del proprio colesterolo nel sangue? Un elevato livello di colesterolo nel sangue è un importante fattore di rischio per le malattie cardiovascolari: quando il colesterolo nel sangue è troppo alto si deposita insieme ad altri grassi nelle pareti delle arterie, danneggiandole (aterosclerosi). Tutti, dall'età adulta in poi, dovrebbero effettuare una determinazione del "profilo lipidico" nel sangue e ripeterlo ogni 5 anni. Ciò darebbe informazioni su: Colesterolo Totale LDL colesterolo ("cattivo") HDL colesterolo ("buono") Trigliceridi Confronta il valore del tuo colesterolo con la tabella Controlla il peso corporeo • la riduzione del peso corporeo è importante, specialmente se coesistono altri fattori di rischio metabolici e nel caso in cui l'eccesso di peso si associ a valori elevati della circonferenza addominale (>102 cm per gli uomini e >88 cm per le donne). • Pratica un'attività fisica regolare almeno per 30 minuti 3-4 volte la settimana. • L'attività fisica aiuta anche ad aumentare il livello di HDL (colesterolo "buono") oltre che a ridurre il livello di LDL (colesterolo "cattivo"). Le attività consigliate sono le più semplici: camminare, pedalare, nuotare. Mangiare sano per ridurre il rischio cardiovascolare Cibi ricchi di grassi saturi o di zuccheri semplici apportano nella dieta molte calorie, con conseguente aumento del peso fino all'obesità. Il sovrappeso e l'obesità predispongono al diabete ed aumentano il rischio di malattie cardiovascolari. Mangiare cibi molto salati favorisce l'aumento della pressione arteriosa, uno dei fattori di rischio più importanti per le malattie cardiovascolari. L'abitudine di "saltare" i pasti favorisce il "senso di fame" e porta a mangiare grandi quantità di cibo in un pasto unico Impara a mangiare per il cuore Un'alimentazione a basso tenore di grassi saturi e di colesterolo può ridurre in maniera importante il rischio cardiovascolare globale. Possiamo indicare come punti fondamentali per una corretta alimentazione: •aumentare il consumo di frutta, vegetali, cereali e legumi; •ridurre il consumo dei grassi saturi e del colesterolo; •scegliere cibi che contengano i nutrienti essenziali; •controllare le calorie introdotte. Variare gli alimenti della dieta giornaliera è la chiave per una corretta alimentazione. Non tutti i grassi sono uguali! I grassi saturi (pericolosi per la salute) non sono solo di origine animale, ma esistono anche grassi saturi di origine vegetale (per esempio, l'olio di palma). L'olio d'oliva è un grasso vegetale che contiene l'acido oleico (ma non solo), cioè un grasso monoinsaturo che ha effetti protettivi sulle malattie cardiovascolari. Gli acidi grassi poliinsaturi omega-3, contenuti nel pesce (in particolare alici, sardine, sgombro e salmone) hanno effetti protettivi contro l'aterosclerosi ed aumentano la durata di vita nei pazienti che hanno già avuto un infarto miocardico. I vantaggi della dieta mediterranea Le abitudini alimentari italiane sono corrette per mantenere una buona alimentazione: la dieta mediterranea è riconosciuta come la migliore per il cuore e per la prevenzione cardiovascolare. La nostra tradizione prevede: un buon consumo di farinacei (pasta, pane e riso) e legumi, un consumo limitato di carni e formaggi un discreto consumo di pesce. I vantaggi della dieta mediterranea La situazione climatica italiana permette una costante disponibilità sul mercato di frutta fresca, verdure ed ortaggi. Inoltre, il consumo di olio di oliva come grasso prevalente nella preparazione dei cibi, limita l'utilizzazione dei grassi di origine animale. L'Italia come altri Paesi Mediterranei ha un’ incidenza minore di malattia delle coronarie e di ictus cerebrale rispetto ai Paesi Nord Europei e Nord Americani. Mangiare per il cuore: ancora qualche consiglio Attenzione agli snack: cracker, pane in cassetta per toast, tramezzini e molti snack confezionati vengono prodotti senza sale o con scarso contenuto di sodio, ma alcuni sono ricchi di grassi saturi e grassi idrogenati. Occorre fare molta attenzione e leggere attentamente le etichette o la lista degli ingredienti . Attenzione allo "stile fast-food": le patatine fritte (anche confezionate) sono una della maggiori fonti di grassi idrogenati. La preparazione dei cibi con processi di cottura in cui gli oli vengono sottoposti ad elevate temperature, produce elevati livelli di grassi saturi e di prodotti di combustione dannosi per la salute e anche con possibile effetto cancerogeno. Abituati a cucinare in maniera semplice. La cottura alla griglia (evitando un eccessiva "bruciatura" dei cibi), al vapore, al forno a microonde, rappresenta un modo di controllare l'apporto di grassi con la dieta . Abituati a dosare il condimento, anche l'olio di oliva, usando un cucchiaio da cucina. Limita l'aggiunta ai cibi di salse o scegli quelle a basso contenuto di grassi (leggi le etichette). Muoviamoci di più Il nostro corpo è costruito per muoversi e perde efficienza se non lo fa. L’attività fisica regolare comporta molti benefici: • • • • • • • • • • • • • riduce il rischio di infarto di cuore e di ictus; migliora la circolazione del sangue in tutto il corpo; migliora l'apporto di ossigeno a tutti i tessuti; facilita il controllo del peso corporeo; migliora il controllo della pressione arteriosa e dei livelli di colesterolo e di trigliceridi; riduce il rischio di diabete e di osteoporosi; aumenta la capacità di compiere attività fisiche anche impegantive; facilita lo smettere di fumare. migliora il controllo dello stress e si riducono le tensioni, facilita il sonno; l'umore è più spesso verso l'ottimismo che verso ansia e depressione; rafforza l'autostima; facilita la socializzazione. I benefici sono rapidi: già dai primi giorni si possono constatare gli effetti. Quale attività fisica è consigliabile? • Attività semplici come camminare, nuotare, andare in bicicletta, danzare, giardinaggio, ginnastica, lavoro domestico moderato-intenso, se compiute regolarmente, limitano il rischio di insorgenza di malattie cardiovascolari. •Lo sforzo compiuto deve essere moderato, cioè con un'intensità di esercizio per cui il respiro diviene più frequente, ma non si deve avere il ‘fiato corto’. L'intensità dello sforzo dovrebbe essere incrementata gradualmente. Quale attività fisica è consigliabile? Un'attività fisica più intensa eseguita regolarmente, 30-60 minuti per almeno 3-4 giorni alla settimana, è in grado di migliorare ulteriormente la efficienza del cuore e della respirazione e può determinare un maggiore beneficio nella riduzione del rischio di malattie cardiovascolari. Questo vale soprattutto per le attività fisiche protratte e ripetitive con muscoli in movimento definite anche ‘aerobiche’, in quanto il corpo umano utilizza l'ossigeno per produrre l'energia necessaria per tali attività. Qualche consiglio per un programma di attività fisica Poco alla volta cercare di pianificare almeno 30 minuti di esercizi per 3-4 volte alla settimana. Ogni sessione di esercizi dovrebbe iniziare con una fase di riscaldamento che dovrebbe durare almeno 3-5 minuti. E' opportuno iniziare gradualmente. Una buona soluzione può essere quella di fare una passeggiata di 10-15 minuti, oppure scendere dall'autobus due fermate prima, o dimenticarsi dell'ascensore quando possibile. Alla fase di riscaldamento, deve seguire la fase di allenamento, con un'attività fisica più intensa. Alla fase di allenamento, deve seguire una fase di decondizionamento o raffreddamento, In questa fase non bisogna smettere bruscamente l'esercizio fisico. È utile proseguire un'attività fisica leggera per alcuni minuti. Come proseguire nel tempo il programma di attività fisica iniziato? Uno stile di vita attivo, non è qualcosa da seguire per alcuni giorni, settimane o mesi, ma deve diventare una costante, un'abitudine della tua vita. Se ti fermi, i vantaggi ottenuti si perdono rapidamente. Puoi mantenere una buona efficienza cardiovascolare, e più in generale ‘rimanere in forma’, solo con un'attività fisica regolare e costante nel tempo. I benefici dell'attività fisica nei più piccoli e negli anziani I bambini e i ragazzi imparano uno stile di vita ‘salvacuore’ in grado di prevenire l’insorgenza di malattie cardiovascolari. Gli anziani acquistano un tono migliore, riducono la probabilità di insorgenza di svariati disturbi, migliorando la loro qualità di vita e mantenendo più a lungo l'autosufficienza. I benefici dell'attività fisica nei più piccoli e negli anziani Cosa fare per far stare ‘in forma’ i nostri figli? • Dai il buon esempio e pratica anche tu un'attività fisica regolarmente. • Limita le attività sedentarie dei figli (tv, computer, ecc) a <2 h al giorno. • Organizza i week-end e le vacanze in modo che si possa svolgere un'attività fisica. • Assegna ai tuoi figli lavori domestici che richiedano un esercizio fisico • Osserva le attività e gli sport che piacciono ai tuoi figli, e incoraggiali a parteciparvi • Cerca di limitare l'uso dell'automobile a favore della bicicletta o degli spostamenti a piedi. • Utilizza le scale invece dell'ascensore. • Assicurati che a scuola si svolga un'attività fisica adeguata. Un corretto stile di vita: • Esercizio fisico regolare • dieta equilibrata (Mediterranea) • controllo del peso corporeo (BMI <25) e della circonferenza addominale • non fumare • ridurre l’assunzione di alcolici Lo scompenso cardiaco tra incertezze e speranze • Lo scompenso cardiaco è una patologia frequente, invalidante, evolutiva e dalla prognosi infausta; • Le terapie oggi disponibili permettono la stabilizzazione ma non la guarigione della malattia; • La prevenzione delle MCV rappresenta un importantissimo strumento per combattere efficacemente questa patologia.