Per saperne di più su Andrea La Gona

Un mare di uscite
interessantissime
Eccoci ancora un’altra volta
con un numero che se permettete oserei definire ricchissimo e
interessantissimo. Tante novità
discografiche questo mese, alcune delle quali sicuramente tra
le più importanti di tutto l’anno.
Prima di tutto è tornato Vasco,
l’artista più amato dagli italiani,
volendo appropiarsi di una definizione che fino a questo momento era esclusiva della bella e
brava Lorella Cuccarini. Vasco è
un fenomeno, capace di vendere 300.000 copie del suo disco ancora prima che questo esca,
capace di riempire i più grandi stadi italiani anche per una setti-
mana di fila. Ma sono sicuro che se Vasco affittasse
San Siro per un anno intero sarebbe in grado di riempirlo tutte le santissime sere. I fan lo adorano.
E poi ci sono i R.E.M., che tornano dopo quattro anni
di pesante assenza e dimostrano di aver ritrovato la
strada che circa dieci anni fa avevano smarrito, riprendendosi a pieno titolo l’appellativo di rock
band che negli ultimi tempi non gli stava poi molto
a pennello. Un cambio repentino di rotta, un ritorno
alle origini che da tempo promettevano, in cui molti
speravano, ma che forse in pochi ritenevano realizzabile.
E che dire di Madonna, l’artista pop più famosa al
mondo, fresca di ingresso nella Rock and Roll Hall of
Fame, che per l’occasione si circonda di tutti i produttori più in voga del momento per preparare un
ritorno in grande stile.
E poi ancora il giovane DeGraw, e Caparezza, che
diventa narratore di storie e di persone troppo spesso dimenticate.
Senza dimenticare l’Anderview di questo mese, ad
un giovane artista fiorentino di cui siamo sicuri che
prima o poi sentiremo nuovamente parlare.
Un numero che oserei dire imperdibile!
Quindi che aspettate, voltate pagina e cominciate
questo nuovo viaggio che speriamo troverete coinvolgente e interessante. Al prossimo mese!
Anno 2 - numero 20
Direttore generale
Roberto Virgilio
Responsabile musica
Mr Bugs!
[email protected]
Responsabile spettacoli
Dj HnF
[email protected]
Responsabile rubriche
sir3n3tta
[email protected]
Redazione:
Chef Mene
Valeriano
Hanno collaborato:
Gianluca Zennaro
Davide - Fairy boy
Ha collaborato lo staff di:
Ciao e Buona lettura.
Si ringrazia per l’estrema
disponibilità:
Andrea La Gona
Web editor
Valeriano
Redazione
[email protected]
News............................................... pag 6
Tutte le ultime novità dal pianeta musica
Allegra Anti Utopia........................ pag 10
Accelerate, il nuovo album dei R.E.M.
Vasco............................................. pag 18
Il mondo che vorrei
Hard Candy................................... pag 24
Il nuovo disco di Madonna
Gavin DeGraw.............................. pag 28
La seconda prova di un’artista promettente
Anderview..................................... pag 32
Questo mese Andrea La Gona
Elisa.............................................. pag 38
Giardino Vivo di Note e di Emozioni
Storia della dance.......................... pag 44
Una nuova avvincente puntata: i primi anni 90
Classifiche..................................... pag 46
I dischi più venduti nelle ultime settimane
Recensioni..................................... pag 48
Le ultime uscite discografiche ascoltate per voi
Testo del mese.............................. pag 54
Le parole delle canzoni più ascoltate
On the Road.................................. pag 56
I concerti più interessanti del mese
Ai - Tek......................................... pag 72
Scopri tutti i segreti della Tecnologia
Il Gioco del mese.......................... pag 74
L’uscita più interessante
Il Sito del Mese............................ pag 75
Le curiosità più interessanti dalla rete
Ludoteca....................................... pag 76
Carrellata sui giochi di società, nuovi e classici
Botteghino..................................... pag 58
Segnalibro..................................... pag 78
I film più visti negli ultimi giorni
Un consiglio letterario dalla vostra Ary
Coming Soon................................. pag 58
Spuntino........................................ pag 80
Casa arriverà a breve nei cinema
Come sorprendere in cucina col minimo sforzo
News.............................................. pag 59
SOS Couco.................................... pag 81
I vincitori dei David e altro
Le risposte ai vostri dubbi in cucina
Recensioni..................................... pag 60
DiAry............................................. pag 82
Gli ultimi film usciti in sala visti per voi
Cosa accadeva nel mondo in questo mese
Telecomando................................. pag 68
Cronache Marziane....................... pag 84
Le ultime novità dal tubo catodico
Teledipendente............................. pag
70
Pochi giorni al Festival
In bianco e nero............................ pag 71
La tv dei ricordi: I Puffi (seconda puntata)
FM................................................. pag 71
I programmi più belli da seguire in radio
Notizie assurde ma realmente accadute
Mercatino...................................... pag 86
Curiosità, idee regalo, oggettistica varia
C’è post@ per Ary......................... pag 88
Vuoi raccontarci qualcosa, vuoi sfogarti o hai bisogno
di un buon consiglio? La nostra Ary ti dà voce
Foto del Mese................................ pag 90
Il mondo raccontato per immagini
Sting sotto accusa
Avrebbe rubato l'idea per 'Roxanne' e 'Message'
Roy Smith, un cantautore sconosciuto del Nevada, ha accusato
Sting d'avergli sottratto idee che poi diventarono i temi sia per
"Roxanne" sia per "Message in a bottle" dei Police. Accuse naturalmente tutte da provare, e che comunque, se dovessero mai
prendere la via del tribunale, verrebbero archiviate in quanto ormai troppo lontane nel tempo. Smith afferma che, dopo un suo
concerto a Reno a fine anni Settanta, si mise a chiacchierare con
Sting; Roy gli raccontò della sua amicizia con una prostituta, Roxanne, e di come scriveva messaggi, che poi chiudeva in una bottiglia, per sua madre. Smith sostiene che Sting gli promise delle
royalties sulle due canzoni, ma i soldi non si materializzarono
mai. Il cantautore si sarebbe rivolto ad un avvocato, anche se
non si capisce perché abbia atteso quasi 29 anni prima d'agire.
Bob Dylan e Jack White
Il frontman dei White Stripes suonerà nel nuovo album del Menestrello di Duluth
Il leader dei White Stripes ha confermato ai microfoni di MTV
America di esser stato contattato dal Bob Dylan per collaborare al
suo nuovo album, un disco interamente dedicato alla leggenda
country Hank Williams. “Bob sta mettendo insieme un nuovo disco” ha spiegato il chitarrista “Ha trovato circa 25 canzoni che
Williams non ha mai finito, ci sono soltanto i testi, niente musica e
ha iniziato a chiedere ad alcune persone se erano intenzionate a
concluderle. Lui l'ha fatta una, ha contattato Willie Nelson, credo
anche Lucinda Williams e Alan Jackson. Il disco dovrebbe uscire
entro la fine dell'anno e sarà fantastico”. Oltre alla collaborazione
con Dylan White sta concludendo il secondo disco dei Raconteurs
al Blackbird Studio di Nashville: “E' quasi finito. Suona molto diverso dal precedente”, in più ci saranno altre novità per i White
Stripes una volta il ciclo promozionale dei Raconteurs sarà finito.
Nozze in vista
Ringo Starr decapitato
Pete Wenz, bassista e leader dei Fall Out Boy ha
chiesto ufficialmente la mano alla fidanzata Ashlee
Simpson. La coppia era in vacanza in Colorado per
assistere ad una mostra di dipinti del fratello di Peter, quando questo si è inginocchiato di fronte all'amata, offrendole un anello. Alla fatidica domanda
l'ovvia risposta è stata "si!". I futuri sposi hanno voluto, subito dopo l'evento, comunicare personalmente ai fan la novità: "Siamo felici di condividere
con voi la felicità del nostro fidanzamento. Grazie
per il vostro supporto, è importantissimo per
noi. Consideriamo
questa una cosa
molto importante
e volevamo essere
i primi a comunicarvela direttamente,
perchè
siete i migliori."
Lo scorso mese è stata inaugurata a Liverpool una scultura raffigurante i Fab Four.
Questa era stata fatta
erigere relativamente
alle celebrazioni per la
nomina come Città
Europea della Cultura. Da qualche giorno
però la scultura, realizzata dall'artista italiano Franco Covill, è
stata oggetto di atti di
vandalismo. La figura di Ringo Starr è stata infatti
decapitata. Si crede che il gesto sia la reazione di
qualcuno sentitosi offeso da sconvenienti commenti fatti dal musicista. Ringo aveva recentemente
affermato che di Liverpool, la città dove si formarono i Beatles, non gli manca assolutamente nulla.
Il resto della scultura è rimasto intatto.
Il ritorno dei Counting Crows
Duritz e soci tornano a cinque anni dal
successo di “Mr. Jones”
Stavolta ci siamo: dopo rinvii vari e
contrattempi finalmente esce il nuovo CD dei Counting Crows. Per chi
non se li ricordasse, i Counting
Crows sono un gruppo statunitense
di alt rock formatosi a San Francisco
nel 1991. La popolarità della band ha
avuto inizio nel 1993, anno dell'uscita del singolo Mr. Jones, presente,
poi, nell'album d'esordio August and
Everything After.
Nello scorso ottobre Adam Duritz,
il frontman dei Counting Crows,
disse: “Tra i concerti, gli spostamen-
ti, il missaggio, il mastering ed il
completamento della parte grafica
del disco abbiamo perso molto tempo. Dobbiamo decidere quale sarà il
singolo, girare il video e fare molte
altre cose importanti che richiedono
tempo”. E di tempo infatti ne è trascorso. Ma il nuovo album dei
Crows, effettivamente intitolato
"Saturday nights & Sunday mornings", è arrivato nei negozi lo scorso 21 marzo. Per il gruppo di "Mr
Jones" si tratta del quinto disco di
studio, che arriva dopo cinque anni
dal suo predecessore e a quattordici
da "August and evrything after". Il
nuovo lavoro della band californiana è curiosamente diviso in
due distinte parti: la prima,
che riprende il tema
"Saturday nights", è stata
definita "una discesa nell'oscurità"; la seconda, dedicata
ai "Sunday mornings", è
più distesa e sulla falsariga
di un certo folk. Il lato
"Saturday nights" comprende le canzoni "1492",
"Hanging tree", "Los Angeles", "Sundays",
"Insignificant"
e
"Cowboys". Il lato "Sunday
mornings" ospita invece
"Washington Square",
"On almost any Sunday
morning", "When I
dream of Michelangelo",
"Anyone but you", "You
can't count on me", "Le
ballet d'or", "On a Tuesday in Amsterdam
long ago" e "Come
around".
Uscirà il prossimo 2 maggio in tutti i
negozi di dischi 'Rock Show', il nuovo album di Enrico Ruggeri. Lo stesso Enrico lo presenta così: "Ho passato la vita a raccontare le storie degli
altri, evidenziandone l'aspetto poetico e quello spettacolare. Questa volta il soggetto sono
io: questo è un album concept autobiografico. Il protagonista è un uomo che da tanti
anni vive una vita particolare, fatta di concerti, viaggi, amici, donne e incontri, tutti condizionati da un ruolo meravigliosamente ingombrante." L'album è anticipato dal singolo
"La terra e la luna", tra l’altro sigla della
nuova edizione de Il Bivio, programma condotto dallo stesso Ruggeri su Italia1.
Si è spento a 58 anni dopo aver lottato per tre anni contro un melanoma
Danny Federici, tastierista della E
Street Band di Bruce Springsteen:
l'artista è spirato in una camera del
Memorial Sloan-Kettering Cancer Center di
New York. A dare notizia della sua scomparsa è stato lo stesso sito ufficiale del Boss, col
quale si era esibito, per l'ultima vota, lo scorso 20 marzo a Indianapolis. Lo stile e la musica del tastierista avevano caratterizzato il
suono della band e firmato grandi classici, tra
i quali "Hungry Heart" e "The Rising".
Il presidente francese Nicolas Sarkozy è rimasto così positivamente
impressionato dal nuovo album di
Lenny Kravitz "It is Time for a Love
Revolution", che ha voluto mandare
alla rockstar una lettera personale di complimenti. Lenny ha specificato ai media che
"Sarkozy ha trovato il tempo fra i suoi impegni per ascoltare il mio disco e mi ha scritto
che l'ha apprezzato molto. Mi ha perfino
indicato le sue canzoni preferite!"
Pete Doherty dovrà probabilmente
passare 3 mesi e mezzo in carcere.
Nell'Ottobre del 2007 Pete era stato
condannato per possesso di droghe e
per guida senza patente. La sentenza
di 14 mesi era però stata commutata nell'obbligo di effettuare dei colloqui periodici e nel
terminare assolutamente ogni consumo di
droga. Pete non è stato molto diligente nel
rispettare i patti, arrivando sempre in ritardo
agli appuntamenti e continuando impunemente il consumo di sostanze illecite. La
corte è stata così costretta a riconfermare la
condanna di detenzione.
Allevi Evolution
'Evolution' il primo disco del pianista con un'orchestra sinfonica
Dopo cinque dischi per pianoforte solo, Giovanni Allevi dà spazio al suo estro compositivo
realizzando un album con orchestra sinfonica
dal titolo "Evolution", in uscita nei negozi il 13
giugno. Allevi è stato recentemente protagoni-
tour in corso (tutte le date "sold out" in prevendita), da quello del libro "La Musica in Testa" (sesta edizione e oltre 50.000 copie vendute
in un mese!) e del dvd "Joy Tour 2007", a cui si
aggiunge lo straordinario risultato raggiunto
dagli ultimi tre dischi che hanno fatto registrare
migliaia di copie vendute.
Eccovi alcune delle prossime date dell'Evolution Tour 2008:
23 aprile Fabriano (Teatro Gentile)
29 aprile Bellinzona (Teatro Sociale)
1 maggio Avellino (Teatro Don Gesualdo)
3 maggio Cagliari (Teatro Lirico)
8 maggio Tortona, AL (Teatro Civico)
sta di una puntata di Storytellers. L'atteso nuovo album di composizioni inedite firmate da
Allevi avrà poi un seguito dal vivo in estate con
l'"Evolution Tour", che lo vedrà protagonista,
sia sul podio come direttore sia davanti alla tastiera del suo pianoforte, in alcune delle più belle e prestigiose location italiane.
10 maggio Vicenza (Teatro Comunale)
11 maggio Bolzano (Auditorium Via Dante)
13 maggio Padova (Multisala Pio X - MPX)
16-17 maggio Firenze (Teatro Verdi)
21 maggio Sacile, PN (Fazioli Concert Hall)
24 maggio Lanciano, CH (Teatro Fenaroli)
Il compositore e pianista marchigiano vive un
magico momento testimoniato dal successo del 25 maggio Napoli (Teatro San Carlo)
Tutti Fenomeni!
E’ uscito il nuovo album di Piero Pelù
Lo scorso 18 aprile uscirà
"Fenomeni", il nuovo album di Piero
Pelù. L'atmosfera dell'album è molto
più rock ed essenziale delle sue precedenti produzioni soliste. 'Cuore di
vetro', 'Bambino' e 'Spirito' sono gli
omaggi al passato del cantante fiorentino, che ha registrato il suo nuovo
album in otto settimane, spinto da
una urgenza che lui ha definito sorprendente. 'Tutti fenomeni' è il titolo
del singolo, che ritrae la società contemporanea così condizionata dalla
televisione e dalla voglia del successo
immediato quanto passeggero. Anche
in questo album, Pelù coglie gli aspetti difficili della nostra società, ritrae
con ironia abitudini e disagi del nostro paese e trova anche momenti più
intimi come nel brano 'Ti troverai',
dedicato alla figlia quasi diciottenne e
alle difficoltà del mestiere di padre.
Allora? Dove eravamo rimasti? Ah sì, giusto,
siamo nel 1997, data fondamentale nella storia
dei R.E.M., e da qui bisogna doverosamente ripartire per iniziare a parlare del loro nuovo album “Accelerate”. Perchè ripartire da oltre dieci
anni fa per parlare dell’album uscito solo qualche
settimana fa? Perchè è esattamente da lì che i
R.E.M. riprendono un discorso che avevano interrotto bruscamente proprio nel lontano ottobre
di quell’anno. Ma procediamo con ordine e cerchiamo di riorganizzare le idee.
Prima della fatidica data i R.E.M. erano una delle
rock band più famose e apprezzate del pianeta.
Avevano alle spalle alcuni degli album di maggior
successo della loro carriera; partendo da “Out of
Time”, album del 1991, che grazie al traino di
“Losing My Religion” è diventato uno dei dischi
più venduti degli anni novanta, il loro percorso
sembrava avviato verso una strada in discesa.
L’anno successivo infatti è arrivato un altro grande classico della storia del rock, “Automatic for
the People” e nel 1994 una svolta fondamentale
nella carriera di Stipe e soci. Il gruppo, dopo
qualche album un po’ più lento e commerciale,
con l’uscita di “Monster” torna a dedicarsi al
rock, un rock con la erre maiuscola, tanto che
ancora oggi quello sicuramente è uno dei lavori
più duri e sperimentali dell’intera discografia del
gruppo. Un pezzo come “What’s the Frequency,
Kenneth?” è rimasto uno dei classici più amati
dai fan. Un disco duro e crudo, in cui le chitarre
elettriche rappresentano l’elemento caratterizzante dell’intero lavoro. Un disco costellato dai mostri che incontriamo lungo il percorso della nostra vita, una raccolta di pezzi su cui aleggia un
senso di disagio e di malessere, in cui si intromette in maniera pesante il tema della morte: quella
dell’attore River Pheonix, a cui è dedicato
l’album, e quella improvvisa di Kurt Cobain, che
cade come un macigno sulle ultime fasi di registrazione del disco, e che porterà all’inserimento
all’ultimo minuto di “Let Me In”, canzone che
parla proprio del suicidio del leader dei Nirvana.
Un album difficile, ma che il pubblico accoglie
con molto interesse, tanto che il lunghissimo ed
estenuante tour che ne segue l’uscita, sarà uno
dei più fortunati della carriera dei R.E.M. Nel
1996 il batterista Bill Berry, nel bel mezzo di un
concerto in Svizzera, viene colto da un grave
aneurisma celebrale, da cui fortunatamente esce
bene, ma che gli da la spinta decisiva verso una
decisione che meditava già da parecchio tempo:
nell’ottobre 1997 Bill lascia ufficialmente il gruppo. La vita da rock star lo aveva logorato fisicamente e mentalmente, non era quello che voleva,
non era quello che faceva per lui, così decide di
mollare tutto per tornare nel sud degli Stati Uniti
per fare il contadino.
“Sono stato soprattutto io ad insistere perché si lavorasse in modo diverso. In passato avevo la netta sensazioni di essere ascoltato poco all'interno della band”, dice ancora Buck, ragionando sui
mutati equilibri all'interno del gruppo, in continua evoluzione da
quando il batterista Bill Berry se n'è andato 11 anni fa.
Oggi i R.E.M. sembrano andare d'accordo più che mai.
“Accelerate” può essere letto come il disco di Peter Buck, ma
vede i R.E.M. trovare un nuovo equilibrio anche verso il mondo
esterno: è un disco politicamente meno “carico” del passato –
anche se con canzoni molto dirette come “Houston”: “L'ho
scritta dopo un commento della madre del nostro presidente
Bush, che poco dopo la tragedia di New Orleans affermò che gli
abitanti della città erano comunque fortunati ad avere un bel
palazzetto dello sport...”, dice Michael Stipe, che durante l'intervista è chiamato a rispondere diverse volte su questioni di questo genere. L'impressione generale è che la carica politica sia ora
in secondo piano rispetto a quella musicale. Insomma, che il
tentativo sia quello di fare parlare i media della musica e non
delle prese di posizione della band. Anche se Stipe non si tira
indietro quando deve spiegare i temi del disco e ha affermato
che nello scrivere i testi si è calato molto nell'attualità, ma ha
anche ricordato quello che da giovane immaginava potesse diventare questo mondo - ed il conseguente senso di essere stato
truffato. E non significa che sognasse vacanze sulla luna o altro,
ma solo un senso di comunità e di progresso globali che non è
Nel frattempo, tra l’incidente e l’uscita di scena di
Berry, era stato lanciato un altro album, “New Adventures in Hi Fi”, un altro disco rock, ma più
classico, con atmosfere più morbide, una sorta di
concept album sul tema del viaggio composto quasi
interamente durante le pause e i soundcheck del
Monster Tour.
Senza Bill Berry il gruppo stenta a reggersi in piedi.
Stipe, Buck e Mills, rimasti in tre, devono capire
cosa fare della loro vita e del loro lavoro. Mai come
in quell’occasione il gruppo rischia di sciogliersi.
Poi, come affermerà Buck qualche anno dopo, la
musica ha preso il sopravvento e gli ha permesso di
tornare a respirare. Nel 1998 esce “UP”, il disco che
inaugura una nuova fase della storia dei R.E.M., un
album difficile, introverso, cupo, diverso, in cui
l’elettronica sostituisce completamente la batteria di
Berry. Ad “UP” seguiranno altri due lavori un po’
più sperimentali, “Reveal” e “Around the Sun”, da
molti considerati lavori marginali nella discografia
del gruppo, ma che comunque personalmente reputo, specialmente “Around the Sun”, un po’ troppo
snobbati e sottovalutati.
Comunque, e finalmente arriviamo ai giorni nostri,
lo scorso 28 marzo è uscito “Accelerate”, il nuovo
album dei R.E.M., atteso dai fan da quasi quattro
anni (il precedente album risaliva al lontano 2004),
che sembra proprio riprendere il discorso che era
stato interrotto undici anni prima con “New Adventures in Hi Fi”. Un cambio di direzione repentino che riporta il gruppo agli splendori dei vecchi
tempi, un rock diretto, tagliente, affilato come la
lama di un rasoio, come lo definirà lo stesso Stipe e
che colpisce nel segno.
Forse qualcuno potrà lamentarsi, preferendo i
R.E.M. atmosferici e malinconici. Ma quando fanno
rock - e lo fanno dalle loro origini, 28 e passa anni
fa – lo fanno bene eccome. Il ritratto odierno dei
R.E.M. è chiaro nello sfondo, ed è quello di una
band che ha imparato dai propri errori, ma che
guarda avanti, non indietro: “Ero molto insoddisfatto dell'ultimo disco, 'Around the sun'” racconta Peter Buck. “Non perché fosse brutto, le canzoni c'erano. Ma perché ci siamo persi nel processo: l'abbiamo iniziato, poi abbiamo fatto un best, poi siamo
andati in tour e poi l'abbiamo finito. Non si può
lavorare così: registrare un disco può anche essere
noioso, e l'unico modo per uscirne era essere spontanei, diretti”.
“Questa volta ci siamo trovati tutti d'accordo su
quello che volevamo: canzoni veloci, brevi, senza
sbrodolature, scritte sulle chitarre elettriche - aggiunge Mike Mills a Milano, alla conferenza stampa
di presentazione di “Accelerate” - Non credo che
assomigli a niente che abbiamo fatto in passato,
perché abbiamo una consapevolezza diversa”.
mai avvenuto. Il disco come una sorta di ANTIUTOPIA, come l’ha definita lo stesso Stipe, però
dai ritmi allegri: un’allegra ANTI-UTOPIA.
"Sono così arrabbiato nel vedere la triste realtà
così diversa da quella che avevo immaginato da
adolescente per il ventunesimo secolo. Questo
album racconta il futuro così come l'ho desiderato. Tanto che mi viene da dire `voglio ora il MIO
futuro!'. Le canzoni parlano soprattutto della
società odierna, confrontandola con quella che si
poteva aspettare 30 anni fa un ragazzino di 15
anni come ero io”, dice Stipe. “Negli anni '70
c'erano molte cose che lasciavano ben sperare
per il futuro che non si sono realizzate, siamo
messi peggio di allora su molti fronti. L'unico
vero campo che ha realizzato le promesse è quello della tecnologia, che oggi offre aggeggi e possibilità fantastiche, che noi abbiamo sfruttato
abbondantemente per promuovere il disco in
rete”, dice, riferendosi ai vari siti messi in piedi in
questo periodo, come www.ninetynights.com e
www.supernaturalsuperious.com. Sì, perchè l'immediatezza è ben rappresentata non solo in forma di album, ma anche nello spazio digitale in
collaborazione con il filmaker francese Vincent
Moon. Un conto alla rovescia all'uscita dell'album è stato lanciato il 1 gennaio su
www.ninetynights.com, su cui veniva caricato
ogni giorno un breve filmato ad alta definizione
disponibile per il download, l'editing e l'utilizzo
nel senso più ampio del termine, mentre il sito
www.supernaturalsuperserious.com dà ai fans
almeno una dozzina di versioni differenti del
video di "Supernatural".., alcune con l'audio da
studio ed alcune con il suono live. Anche queste
sono downloadabili e si possono editare e mixare. Ciò che ne risulta si può caricare su di un canale
designato
di
You
Tube,
http://youtube.com/user/REMsuperserious.
Già, la Rete. Ancora un disco e sarà terminato il
contratto con la Warner Bros. Cosa ne pensano i
R.E.M. dei compagni Radiohead, che hanno distribuito il disco attraverso Internet? Risponde
Buck: “E' molto interessante. Ma non so se andrà bene per noi: con quel metodo i Radiohead
sono arrivati soprattutto a chi già li conosceva.
Io voglio che la mia musica sia ascoltata da più
gente possibile”.
Pochi album hanno avuto mai un titolo più azzeccato ed efficace come "Accelerate", il quattordicesimo dei R.E.M. Ma prima che il gruppo
scegliesse il titolo, prima ancora che cominciassero a registrare, Michael Stipe, Peter Buck ed Mike Mills avevano un'idea molto chiara di che cosa volevano nel loro album: "Un turbo-reattore",
dice Stipe. "Lo abbiamo sempre chiamato così.
Un album dei R.E.M. con il turbo-reattore. Abbiamo desiderato fare qualcosa realmente veloce
e realmente immediata. Il titolo è stato l'ultima cosa che insieme ai due collaboratori di lunga data (in studio e in
abbiamo deciso. Ma anche con quello, ciascuno di noi ha tournee) Scott McCaughey alle chitarre e Bill Rieflin alla
desiderato esprimere l'immediatezza e l'urgenza".
batteria. La gran parte delle registrazioni sono state eseguite
live.
Ed eccolo qui! Le 11 canzoni si snodano all'interno di un
totale di 34 scoppiettanti minuti, ciascuno segnato da un'af- Le precedenti collaborazioni di Lee, che comprendono tra
filata sensazione di elettricità, caratteristica di una delle band l'altro i Bloc Party e i Kasabian oltre agli U2, interessavano
più stimate, amate e creative dei nostri tempi, che sfida se molto il gruppo. "Ho guardato il lavoro che aveva fatto e
stessa a superare nuovi limiti. Il cuore dell'album è il deside- sentivo che lavorare con lui sarebbe stata un'esperienza arrio di mettere tutto a nudo, una prerogativa che il gruppo, moniosa e stimolante" dice Stipe. Aggiunge Buck: "Mi hanincluso nella Rock'n'Roll Hall Of Fame lo scorso anno, ha no dato una lista delle cose che aveva fatto e guarda caso
costruito lungo il corso di una carriera di 28 anni. La stessa avevo in casa tutti i suoi lavori, ed erano tutti grandiosi.
sensazione si prova dalla prima violenta nota di "Living well Tutti i dischi sembravano avere in comune il fatto di suonais the best revenge", al rapido impennarsi del primo singolo re come vere e proprie performance live; non un sound
"Supernatural Superserious" all'ultimo scricchiolio apocalit- imponente e maestoso, ma il suono di vere band che suonatico di "I'm gonna DJ". "Volevamo ridurre tutto ad essen- no insieme".
za", dice il bassista Mills. "Abbiamo scritto canzoni più corBuck spiega che questo approccio è nato a seguito dell'imte e più veloci. Abbiamo composto quasi esclusivamente su
portante esperienza vissuta dalla band durante il tour monchitarre elettriche. Lo abbiamo registrato per lo più live in
diale del 2005-2006, un lungo percorso pieno d'energia racstudio, usando di solito le prime versioni. In verità abbiamo
contato e raccolto nel recente CD/DVD "R.E.M. Live".
eliminato i versi ed i ritornelli che non erano assolutamente
"Tutti quelli che ci hanno visto ci hanno detto che il nostro
necessari, cercando di scoprire di che cosa ogni canzone
sound era grandioso e io rispondevo che è proprio questo
avesse bisogno ed eliminando tutto il resto". L'immediatezquello che facciamo. Perché non imprigionare la forza delle
za proviene anche, come già detto, da una consapevole
nostre performance live in un disco?".
coscienza del mondo. "Ci sono molti problemi urgenti, sì",
dice Buck. "E ritengo che ci sia anche molta rabbia. Guardi Con questo in mente, i R.E.M. hanno fatto una cosa mai
il mondo e vedi moltissimi motivi per essere arrabbiato". fatta in precedenza: suonare in pubblico quasi tutte le nuoMa è una rabbia positiva e stimolante: "Desidererei termina- ve canzoni durante una "prova live" al teatro Olympia di
re la prima decade del ventunesimo secolo provando fidu- Dublino, evento che ha inoltre dato il via al video e alle avcia, eccitazione ed emozione nel potenziale umano, il no- venture in Internet con Vincent Moon.
stro potenziale, tutti noi", dice Stipe. "E' così".
"Delle canzoni che abbiamo suonato a Dublino, nove sono
Collaborando per la prima volta con il co-produttore Ja- entrate nel disco" dice Buck "Avremmo potuto suonarle
cknife Lee - a seguito di una raccomandazione di The Edge, cinque giorni alla settimana in una sala prove, ma solo sul
chitarrista degli U2 - i R.E.M. hanno creato l'album in una palco capisci subito se devono essere più veloci, più corte o
serie di complete e infuocate sessions a Vancouver, Dubli- più compatte e questo ci ha aiutato a far sì che il disco risulno e, naturalmente, Athens (GA), luogo di nascita della tasse alla fine suonato e non semplicemente assemblato".
band e ancor oggi loro quartier generale. L'intero processo
Il punto di partenza dell'album è stato il brano che troverete
è risultato agile e ben focalizzato: solo Mills, Buck e Stipe,
per ultimo nella track list, "I'm Gonna DJ". La canzone era stata originariamente scritta durante le sessioni di "Around The Sun", ma non c'entrava molto
con l'atmosfera del disco. Alla fine, il brano è diventato un classico dei tour successivi e uno dei brani
preferiti dalla band e dai fan".
sono stati registrati nel corso di un'unica serata lo
scorso settembre ad Athens, la città natale della
band, durante le sessioni di incisione del nuovo disco. La band esegue le canzoni in posti inusuali:
"Living well's the best revenge" in un furgone guidato dal batterista Bill Rieflin, "Sing for the submarine" in una cisterna le cui pareti sono usate come
"Supernatural Superserious", il singolo che ha anticipercusisioni, e tra i cinque brani spicca l'inedito "On
pato l’uscita del disco, come poche altri brani in
the fly", suonato a Dublino nel luglio 2007 ma poi
questo album, offre una classica combinazione
non inclusa nell'album.
R.E.M. di testi intelligenti e melodie cantabili che
Mills definisce "R.E.M. 2008 - probabilmente il mio A filmare la band è ancora una volta il francese
pezzo preferito dell'album, o quasi". Curosità a pro- Vincent Moon, stretto collaboratore dei R.E.M.: ha
posito del pezzo: Michael Stipe ha affermato che è firmato il documentario incluso nel DVD aggiuntistato Chris Martin a influenzare in maniera decisiva vo della limited edition di "Accellerate", il clip del
il titolo del brano. Stipe, molto amico del cantante singolo "Supernatural superserious" nonché i 90 clip
dei Coldplay, ha riferito che la canzone, primo e- messi in Rete al ritmo di 1 al giorno dal primo genstratto dall’album “Accelerate”, era stata inizialmen- naio all'uscita del disco su www.ninetynights.com.
te intitolata “Disguised”. Intervistato da Jo Whiley
per Radio1 della BBC, Michael ha detto: “Eravamo
a Londra, nel quartiere di Soho, a fare il mixing del
disco e Chris Martin stava lavorando lì anche lui
sull’album dei Coldplay. E’ un grande amico della
band. Ha ascoltato la canzone e ha detto: ‘Ottima
canzone, perfetto singolo di lancio. Certo che il titolo fa un po’ schifo, dovreste cambiarlo’. Ha suggeriRicordiamo infine che la band sarà in Italia in tour
to un nuovo titolo e noi lo abbiamo accettato”.
nel prossimo mese di luglio per ben cinque date nel
Per festeggiare l'uscita di 'Accelerate' i R.E.M. hanno nostro paese: il 20 a Perugia (Parco Santa Giulia), il
pubblicato un mini concerto acustico di 5 canzoni in 21 a Verona (Arena), il 23 a Napoli (Mostra
contemporanea all'uscita americana di "Accelerate", D’Oltremare), il 24 a Udine (Villa Manin) e il 26 a
prevista per il 1° aprile. I cinque brani, visibili e sca- Milano (Arena Civica) . I biglietti sono già in vendita.
ricabili all'indirizzo www.blogotheque.net/r-e-m, Affrettatevi!
Si intitola "Il mondo che vorrei" il nuovo album di Vasco Rossi,
uscito lo scorso 28 marzo contemporaneamente in Italia e in Europa. Il cd contiene 12 canzoni inedite, compreso "Basta poco",
lanciato su internet un anno fa, poi uscito anche in versione cd
singolo restando per mesi e mesi in vetta alle classifiche di vendita.
L’ultimo cd di inediti del Blasco,"Buoni o cattivi", risale addirittura
a quattro anni fa. Atteso dai fan, “Il mondo che vorrei” è un Vasco Rossi doc, con ballate struggenti, brani ironici, irriverenti, e
anche con qualche provocazione, come nella migliore tradizione
del rock.
“Il mondo che vorrei” è solo il titolo di una canzone, non una
dichiarazione di Intenti - commenta Vasco Rossi in un'intervista
realizzata per il sito ufficiale della EMI; e aggiunge: - avrebbe potuto chiamarsi l’Ultimo album di Vasco Rossi o anche “Disco volante” come qualcuno ha già scritto. Essendo il titolo più suggestivo e il primo singolo per le radio, dà il titolo all’album intero". E
continua: "Mi sento un 'sopravissuto'...in tutti i sensi - dice il musicista, che ha da poco compiuto 56 anni - ho vissuto molto intensamente anche perché credevo di avere una vita breve. Ho fatto un
sacco di esperienze e ho cambiato molti modi di vivere...ho vissuto da sconosciuto, da povero, da ricco e famoso. Da montanaro,
da studente, da dj e da rockstar. Mi sembra che dio mi abbia concesso una vita veramente molto varia e lunga...o forse si è dimenticato di me".
"Fin dal mio esordio con 'Ma cosa vuoi che sia una canzone' il
linguaggio musicale che ho sempre usato è il rock oggi è soltanto
eseguito meglio", ha detto il Blasco. Anche i temi delle canzoni
sono fondamentalmente gli stessi, anche se il punto di vista è inevitabilmente cambiato con l'età e la condizione di star. I fan non
stenteranno a trovare punti di contatto con i lavori precedenti così
come non sarà difficile constatare come ogni volta Vasco riesca ad
aggiungere qualcosa dal punto di vista della qualità musicale.
Saranno stampate 4500 copie del singolo e 4000 dell'album in vinile, in edizione limitata e numerata.
Sul nuovo album, il cantante spiega che è un disco rock perché
quello è il linguaggio musicale che ha sempre usato per esprimersi
e che il filo rosso che lega tutte le canzoni è Vasco stesso "ancora
qui vivo, in salute e vegeto!!".
e ispirato. Pieno di un entusiasmo che mi ha
contagiato". L'idea del video è quella di
un'avventura idealmente ispirata al cinema
"atletico" di Werner Herzog, con Vasco e la
sua band che scalano un palazzo di 15 piani
usando una ripidissima scala antincendio
esterna e portando con sé tutti gli strumenti
necessari a una performance live. Una volta
giunti sul tetto, accompagnano Vasco in
un'epica esibizione dedicata, come dice il
testo, a "il mondo che vorrei".
Il regista della seconda unità è Jess Hill, figlio del celebre Terence Hill.
Il video è stato girato da una troupe di circa
50 persone, utilizzando 3 macchine da presa
Panavision super 35mm. Le riprese sono
state effettuate in febbraio in varie zone
della downtown di Los Angeles.
"Il mondo che vorrei", come già detto, arriva a ben quattro di distanza dall'ultimo lavoro, quattro lunghi anni in cui il Blasco però
non è stato comn le mani in mano, quattro
anni in cui si è tolto un mucchio di soddisfazioni specialmente per quanto riguarda
l'attività live. L’unica estate senza concerti è
stata quella del 2006, perché l’anno scorso
Concepito in Italia, in due lunghi anni costati fatica,
godimento e sofferenze, l’album è stato realizzato
tra Bologna e Los Angeles dove si trovano i musicisti che hanno suonato nei dischi dal 1992: oltre a
Vinnie Colaiuta (batteria) Mike Landau (chitarra) e
Tony Franklin (basso), prodotto da Guido Elmi e
realizzato con gli inseparabili compagni d'avventura
Tullio Ferro e Gaetano Curreri con il contributo di
Celso Valli.
mente il mio in concerto, che gli ha raccontato
quanto sia stato entusiasmante per lui suonare in
Italia con me dal vivo davanti a un pubblico così
numeroso… Slash chiede di cominciare subito. Si
infila un paio di occhiali da sole a specchio, attacca
la spina della sua gibson all’amplificatore, e senza
nessun particolare “effetto”, parte a suonare il pezzo.
Ho notato che pure essendo Slash, un guitar hero
dei più maledetti della storia, sapeva già il pezzo. Lo
aveva imparato prima a casa e adesso lo suonava
come fosse suo. Ci incontriamo durante una pausa e
mi fa: “ehi Vasco, do you like more strong or more
light?” Gli rispondo: “I like more strong, man.” Ha
fatto un cenno con la testa ed è tornato di là. Non
“Il giorno fissato ero in studio e stavo cantando il
l’ho più visto. Il giorno dopo quando ho sentito il
pezzo sulla base del provino quando è arrivato…
pezzo sono rimasto allibito. Cazzo però Slash!"
vestito esattamente da Slash: jeans attillatissimi, catena per le chiavi alla cintura, cappellino all’indietro A Los Angeles, oltre alla registarzione dei pezzi,
che raccoglieva i capelli in una coda e fazzoletto Vasco si è dedicato anche alle riprese del il video de
tipico pendente dalla tasca di dietro. Mi passa da- “Il mondo che vorrei”, come già detto primo singovanti mi saluta con uno strano sorriso tra la compli- lo estratto dall'album, in rotazione nelle radio dallo
cità e il divertito. Finisco di cantare e vado in regia. scorso 14 marzo, per la regia di Marco Ponti (autore
Ci salutiamo brevemente…io non parlo bene di "Santa Maradona" e "A/R Andata + Ritorno")
l’inglese e lui nemmeno un po’ l’italiano, ma ci ca- che vive in California dal 2004. "L'ho conosciuto a
piamo al volo. Io sono felice di conoscerlo e lui una cena a casa sua l'anno scorso - spiega Vasco
sembra divertito all’idea di suonare un pezzo con Rossi - ed è scattato un feeling naturale e direi visceMatt, già batterista del suo nuovo gruppo e attual- rale. L'ho trovato una bella mente. Molto motivato
Questa volta però, tra i musicisti accorsi per suonare alla corte di Vasco, si è aggiunto un ospite di eccezione: Slash, il mitico guitar hero dei Guns and
Roses che ha suonato la chitarra in un brano.
Dell’incontro con Slash Vasco ricorda:
Vasco ha collezionato nuovi sold-out e toccato vertici
di qualità assoluta, con uno show di gran livello, 30
canzoni in scaletta e l’esecuzione per la prima volta dal
vivo de “La compagnia” di battistiana memoria e delle
inedite “Basta poco” e “Non sopporto”, gustoso e
ricco anticipo del nuovo cd in arrivo. E il doppio soldout all’Olimpico di Roma del 2007 (mai accaduto prima, e quest’anno la storia si ripete) è poi diventato
anche un dvd di culto.
E puntuale alla promessa fatta un anno fa, Vasco torna a ’far suonare’ gli stadi che lo hanno visto trionfare
l’estate scorsa senza un album in circolazione.
VASCO ’08 - LIVE IN CONCERT parte da Roma il
29 maggio, esattamente due mesi dopo la pubblicazione del nuovo CD.
Nasce e continua all’insegna dei raddoppi: dopo Roma
29 e 30 Maggio (i biglietti della prima serata si sono
esauriti in meno di 16 ore) e Milano 6 e 7 giugno (qui i
biglietti messi in vendita per la prima data si sono esauriti in meno di 12 ore), si raddoppia anche ad Ancona, stadio Conero, 14 e 15 giugno.
A Venezia Mestre il 21 giugno per l’Heineken Jammin
Festival e quindi a Salerno, stadio Arechi, il 27 giugno
- a Messina il 4 Luglio - a Locarno il 9 Luglio per il
Festival Moon and Stars.
E oltre ai numerosi concerti, in questi anni per i fan
di Vasco non sono mancate molte notizie interessanti: prima di tutto l'annuncio della realizzazione di
una pellicola ispirata al brano 'cult' del rocker di
Zocca"Albachiara". Le riprese sono già iniziate e nel
cast ci sono: Daniel Ducruet (ex marito di Stefania
di Monaco), Raz Degan e Davide Rossi, figlio del
rocker emiliano. Come i fan del grande Blasco sapranno benissimo, la canzone racconta la storia di
un ragazzo innamorato di una coetanea incontrata
per caso e, con il passare degli anni, "Albachiara" è
diventata uno degli inni più struggenti e intimi del
cantautore. Il brano apparve per la prima volta nel
1979, incluso nell'album "Non Siamo Mica Gli Americani". Visto il grande successo che ha riscosso
in classifica in quell'anno, il disco fu ripubblicato
con il titolo "Albachiara".
Vasco dichiarò che le parole della canzone gli vennero fantasticando su una ragazza che incontrava
sull'autobus quando andava a scuola ogni mattina.
Era la stessa ragazza che attraversava la strada sotto
casa sua, mentre il giovane Vasco tentava di mettere
assieme parole e musica aggrappato alla sua chitarra.
Di contrasto con l'immagine quasi angelicata e romantica della protagonista, Vasco ha inserito nel
testo un riferimento esplicito all'autoerotismo della
fanciulla ed alle passioni più nascoste e proibite.
Questo fatto suscitò molto scalpore in quegli anni,
ma consacrò definitivamente il cantautore come una
rockstar in piena regola. Da allora la canzone è diventata un vero e proprio cult e generazioni di fan
hanno affollato gli stadi per i concerti del Blasco,
anche per godersi la fine, quando puntualmente il
cantante intona "Albachiara".
Il film sarà prodotto dallo stesso Vasco, che ne ha seguito gli sviluppi e ha anche vagliato la sceneggiatura.
Inoltre, sempre per la gioia dei fan, ha aperto da poco i
battenti anche un nuovo sito, vascoweloveyou, che affianca quello ufficiale vascorossi.net, ma che si prefigge
di divenire una sorta di “palcoscenico in rete” per tutti
coloro che volessero inviare una frase, un commento, un
video-messaggio per illustrare/spiegare/motivare la propria passione per il vascorossi pensiero. Oltre a visualizzare tutti i video che verranno uploadati, sarà possibile
inviarli via e-mail in formato cartolina digitale oppure
includerli nel proprio sito o profilo di SocialNetwork.
Insomma, anche senza la pubblicazione di un disco, il
Blasco riesce a far parlare di sè; 4 anni davvero intensi,
nel corso dei quali Vasco tra i tanti premi incassati, si è
visto anche conferire una laurea honoris causa in Scienze della Comunicazione dallo Iulm di Milano, il 12 maggio 2005 (con una lectio-brevis tutt’altro che di circostanza).
E il pubblico quando viene chiamato all'appello isponde
sempre con un crescente entusiasmo: basta pensare che
"Il mondo che vorrei" ha debuttato in classifica direttamente al primo posto, davanti a gente come R.E.M. e
Jovanotti, vendendo qualcosa come 400.000 copie in tre
giorni solo in Italia, oltre a guidare anche la classifica dei
dvd più venduti con il live del 2007 all'Olimpico di Roma, e quella dei brani più scaricati.
"Hard Candy", l'undicesimo album di Madonna per la Warner Bros, uscirà il 28 aprile in tutto il mondo (in Italia il 24)
e il 29 negli USA. "Hard Candy" (seguito di "Confessions
on a dance floor", che ha debuttato al numero 1 in 30 paesi
e venduto oltre 8 milioni di copie), è stato descritto come
una raccolta di 12 brillanti canzoni up-tempo, dove Madonna continua la sua incursione nella musica pop-dance, aggiungendo questa volta del beat "urban hip-hop" in collaborazione con partner musicali quali Timbaland, Justin Timberlake, Pharrell Williams dei Neptunes e Nate "Danja"
Hills. Per la prima volta dopo decenni di avanguardia e di
mode anticipate Madonna per un suo album si affida a produttori che sono già affermati.
produttrice, icona culturale, performer apprezzata in tutto il
mondo, video visionaria, autrice di libri per bambini, regista
di film e documentari, ha venduto oltre 200 milioni di album nel corso di una carriera senza precedenti, che continua da oltre due decadi, ed è stata indotta nella Rock and
Roll Hall of Fame lo scorso 10 marzo.
Ad anticipare l'uscita del nuovo attesissimo album "Hard
Candy", il nuovo singolo "4 minutes", in radio dal 17 marzo. Le radio italiane hanno trasmesso in contemporanea,
alle ore 12:00, il pezzo. I responsabili delle emittenti hanno
ricevutomil pezzo soltanto pochi minuti prima via internet.
Ritmiche elettroniche a manetta, una frase musicale che si
ripete all’infinito nella quale pare di cogliere echi dei suoi
"Il titolo rappresenta la contrapposizione tra durezza e dol- protegès Gogol Bordello, il consueto savoir faire di Timbacezza. E' come se vi dessi un calcio... ma vi assicuro che vi land che è il deus ex machina; accanto a Madonna sbuca
piacerà. E, naturalmente, adoro le caramelle!" racconta ri- pure l’ospite canterino Justin Timberlake: una triade, insomdendo la material girl.
ma, sulla cresta dell’onda in certo mercato mondiale.
Madonna, cantante vincitrice di diversi Grammy, autrice, Il singolo è anche un video in rotazione sui vari canali musi-
cali a partire dallo scorso 6 aprile: davanti a un grande schermo, Madonna e
Justine Timberlake danno fondo a tutte
le loro energie in una rocambolesca
corsa contro il tempo. Il video vede
anche la partecipazione di Timbeland.
La regia e' curata dalla coppia francese
Jonas e Francois (che hanno già firmato
vari video importanti, lavorando tra gli
altri con Justice e Kanye West) vincitori
anche degli Mtv Europe Awards con il
video D.A.N.C.E.
Fra le dodici tracce del disco, oltre al
singolo, vi sono anche "Candy Shop" e
"Beat Goes On" già circolate in versione demo su internet nei mesi precedenti. Tuttavia "Beat Goes On" sarà completamente differente dal leak. La canzone "Devil Wouldn't Recognize You",
era stata realizzata per il musical mai
realizzato "Hello Suckers!" e doveva
essere eseguita durante il Re-Invention
Tour ma poi è stata scartata dalla scaletta finale.
Sulla copertina del disco Madonna è
ritratta seduta a gambe larghe, con indosso un corsetto nero dallo stile vintage firmato da Dolce & Gabbana, stivali
in pelle nera attillati alti alla coscia, e le
mani cinte da bendaggi simili a quelli
utilizzati dai pugili. Attorno alla vita
indossa una grande cintura dorata con
la "M" di Madonna che conferma il
richiamo al mondo della boxe. Sulla
fibbia della cinta oltre alla "M" ci sono
le scritte "Give it to me" e "M-dolla"
(nome che unisce i termini "Madonna"
e "dolla", diminutivo di dollar, dollaro).
Il termine M-dolla è scritto anche sul
grosso tirapugni che porta al dito, già
venduto dalla creatrice in quantità notevoli.
L'album sarà disponibile in versione
standard e versione deluxe che conterrà
due remix del brano 4 Minutes in una
confezione con circa 35 caramelle imbustate in buste trasparenti e un libro di
16 pagine con delle foto. Hard Candy è
tra l’altro l’ultimo disco inedito che la
Material Madam deve alla Wea, prima
di trovarsi per un bel po’ tra le braccia
di Live Nation, nel deal miliardario firmato qualche mese fa che comprende
oltre i tour, lo sfruttamen to
dell’immagine e del merchandising di
Madonna: la più abile e intelligente
manager di se stessa che esista al mondo.
Per lanciare l'album, la macchina da guerra del marketing
della popstar è partita da lontano. La prima sorpresa è
arrivata ieri da internet. E' stato infatti aperto un sito,
www.tick-tock.tv. Digitando l'indirizzo sullo schermo
appare un orologio. Un cipollone che ha la cassa come
una caramella bianca e rossa, segna l' ora esatta, anche se
sul quadrante i numeri sono sostituiti tutti da dei 4. E in
sottofondo si sente un ticchettio accompagnato da una
voce femminile che recita incessantemente "tick tock".
Nessun riferimento diretto a Madonna, ma i segnali sono inequivocabili. Il disco della popstar, infatti, ricordiamo che si chiamerà "Hard Candy", caramella dura e che
il primo singolo è stato "4 minutes"; la voce e il campionamento, arrivavano proprio da quel brano. Le misure
di sicurezza, anche se qualche pirata, come già accennato, le ha già violate, sono imponenti.
Fra pochissimi mesi, infine, prenderà il volo il tour del
venticinquennale della sua carriera di performer: pare
che sarà l’Europa a ospitare la prima tranche, e di certo
si sarà l’Italia; Ciccone ha confessato di aver sempre sognato di esibirsi in piccoli spazi e sale d’opera, ma ha
anche aggiunto: «Chi fa soldi, in posti simili?».
Vi ricordate di Gavin DeGraw? Lui è un giovane cantautore
statunitense arrivato al successo un paio di anni fa grazie
soprattutto al singolo "Chariot" e poi "Follow Through".
Classe 1977, è cresciuto a South Fallsburg, nello stato di
New York. Suo padre era una guardia carceraria e sua madre una specialista di disintossicazione, come menzionato
nella canzone "I Don't Want To Be". Anche suo fratello
maggiore Joey è un bravo cantante e cantautore. Gavin ha
frequentato il Berklee College of Music nello stesso anno di
John Mayer.
All'inizio della carriera ha suonato in piccoli club di Manhattan supportato dai fan che lo seguivano
dalla sua città natale. Ha iniziato ad avere successo a partire dal 2003, quando "I Don't
Want To Be", contenuta in "Chariot", il suo
album d'esordio, è stata scelta come sigla e
colonna sonora del teen drama One Tree Hill.
Un buon disco d'esordio e soprattutto un
discreto successo di vendite. Ci si aspettava,
anche stando alle dichiarazioni dello stesso
Gavin, un nuovo album nel giro di pochi mesi, visto che qui in Italia l'album è uscito due
anni fa, ma in realtà negli States il disco era
uscito parecchi mesi prima. Ci stavamo quasi
dimenticando di lui, stavamo quasi per includerlo nell'albo delle meteore celebri, quando
per radio è cominciato a passare un suo nuovo singolo, "I'm in love with a girl", che anticipa l'uscita del suo secondo album, intitolato
semplicemente Gavin DeGraw, prevista per il prossimo 2
maggio. E' stato un periodo di pausa alla ricerca di nuovi
stimoli artistici per il giovane pianista americano.
Il sound dell’ultima “fatica” di Gavin è più deciso e rockeggiante rispetto a quello dolce e “soffice” di “Chariot”, ed è
lo stesso DeGraw ad affermare che questa scelta è stata
dettata dalla voglia di mostrare al pubblico un lato nuovo
della sua musica, un aspetto che emergeva durante le performance live e che risultava più apprezzato dai fan rispetto
alla studio version dei brani.
Stando a quanto riportato da chi ha già sentito i nuovi pezzi,
addirittura qualcuno potrebbe far fatica a riconoscere l'interprete aggraziato di "Chariot" tra le chitarre elettriche sferzanti
e i ritmi tambureggianti del suo secondo album distribuito in
Italia da Sony BMG. Una svolta rock, sanzionata dalla produzione doc di Howard Benson (Motorhead, My Chemical Romance) e fortemente voluta dall'artista: "Il primo disco", spiega ai giornalisti italiani approfittando del tour promozionale
che si è chiuso un paio di settimane fa con uno showcase a
Milano, "svelava l'aspetto più dolce e soffice della mia musica,
stavolta volevo metterne in luce un altro: il terzo album sarà
probabilmente una via di mezzo. Durante e dopo il tour di
'Chariot' il pubblico mi ha fatto capire di apprezzare i miei
concerti più ancora del disco, l'energia della resa live delle
canzoni più delle versioni di studio. Ho preso nota, e in sala
di incisione stavolta ho cantato come fossi sul palco, cercando
di mettere più forza e più ruvidezza nella performance. Volevo sorprendere chi si era ascoltato il primo disco solo in cuffia, allargare un po' gli orizzonti del mio pubblico. Smantellare
lo stereotipo del cantautore triste, depresso e noioso che in
certi ambienti è duro a morire. E portare verso la melodia un
pubblico rock che alla melodia è abituato a dare poco peso.
Infatti le canzoni melodiche non mancano neanche questa
volta: 'Young love', per esempio, ha l'approccio intimista di
certe canzoni del primo album, ma con uno stile più maturo e
una produzione più mascolina".
Una scelta molto pensata e ragionata, continua a spiegare Gavin ai giornalisti: "La vivo come una mia precisa responsabilità perché gran parte della musica che si fa oggi negli Stati Uniti non mi piace, e ogni volta che vengo in Europa provo un
certo imbarazzo. Nella cultura pop corrente la melodia è spesso assente, i testi privi di classe e senza gusto. Fastidiosi e inutilmente aggressivi, con tutto quel parlare di armi, droga e
violenza, quel finto atteggiamento da duri e da smargiassi. E'
solo la ricerca di un suono un po' diverso, ma la sostanza non
cambia. Come quando vai al ristorante e trovi un menù un po'
diverso, ma lo chef, lo staff e persino gli ingredienti sono gli
stessi. Dipende a cosa badi, come ascoltatore: all'artista in sé,
al suo stile di scrittura, a come suonano le canzoni. Come
all'epoca del rock'n'roll dei baby boomers, fine anni Cinquanta, primi Sessanta: allora il suono, quel suono inconfondibile,
contava più degli stessi interpreti. A me oggi interessa soprattutto consolidare il mio stile come autore, è su quello che lavoro per costruirmi una identità. E se ascolti i miei due dischi
in sequenza ti accorgi della continuità, di certi elementi comuni. Senza un pubblico non esisterei, ovviamente: ma non faccio musica per compiacere qualcun altro, l'importante per me
è soddisfare me stesso rispondendo alle mie esigenze creative". Nessuna pressione, allora, nessuna sindrome da pagina
bianca dopo il successo del debutto discografico? "Erano gli
altri, intorno a me, a dirmi di stare attento a non bruciarmi, di
fare attenzione ai pericoli insiti nel secondo album. Ma io sinceramente gli ho dato poco ascolto: ho fiducia nelle mie canzoni e già prima di firmare il primo contratto discografico
avevo un repertorio piuttosto ampio a cui ho attinto anche
per il nuovo disco. Continuo a scrivere, ovviamente, sul taccuino che tengo sempre in tasca: in aereo, sul tour bus, ovunque capiti l'occasione".
Anche la vita da giramondo non sembra pesare troppo all'ex ragazzo di provincia, nato in
un piccolo borgo dello stato di New York,
South Fallsburg: "Mi sento la stessa persona di
prima, anche se è innegabile che i viaggi e quel
po' di successo che ho conseguito hanno cambiato un po' le mie prospettive. Quando vivevo nel mio paesino sognavo i grattacieli e la
vita caotica di New York, ora che faccio una
vita un po' più complicata vagheggio la semplicità, ho voglia di prati e di starmene in riva
al fiume... E' nella natura umana, no? Dopo
tanto tempo rinchiuso in studio non vedo l'ora
di andare in tour. E dopo tanti mesi on the
road, lo so, non vedrò l'ora di rintanarmi di
nuovo in sala di incisione. Anche sul palco mi
ritrovo bene in ogni tipo di dimensione: mi
piace l'intimità del rapporto col pubblico che
si crea in un piccolo club, la situazione che
preferisco quando sono io ad andare ad ascoltare qualcun altro. Ma un'arena stracolma di
gente ti dà un'energia impagabile. Agli artisti
piace essere gratificati, coltivare il proprio ego... Come si fa a dire di no? Cantare davanti a
una platea numerosa è come vincere al lotto".
Per quanto riguarda i temi che vengono affrontati nei suoi pezzi, Gavin nel nuovo album
continua lungo la strada che aveva iniziato a
percorrere: canzoni che parlano d'amore in
modo non banale, approfondendo l'aspetto
più intimo e personale della vita di coppia.
"Alcuni pezzi riflettono esperienze decisamente personali", spiega, "altre arrivano dall'osservazione di quanto succede alle persone che mi
stanno intorno, amici e conoscenti. Ma non è che
espongo gli eventi in ordine cronologico o episodi
specifici, mi interessa piuttosto la reazione emotiva
che questi eventi scatenano. Se fossi un pittore
sarei un impressionista, non sono i dettagli a interessarmi".
Riservato nella vita privata, così DeGraw risponde
a chi gli domanda il segreto per non finire mai sulle
pagine dei tabloid e dei giornali di gossip: "Forse
non mi interessa frequentare le celebrità e non vado in giro con attrici e top model. Non è nella mia
natura, preferisco starmene con i miei amici. Non è
che non mi faccia vedere in giro, si tratta di trovare
un punto di equilibrio tra pubblico e privato. Ma a
me interessa farmi conoscere per la musica che
faccio, non diventare un volto conosciuto che i più
non saprebbero neppure a che tipo di musica associare. Sennò diventi un personaggio da cartoon, un
Mickey Mouse. La fama in sé non conta nulla e
non è un valore positivo. Guarda Hitler..."
Decima Puntata
Ciao a tutti e bentornati su Andergr@und per un nuovo
interessate capitolo del nostro viaggio attraverso il mondo
della musica nelle sue mille sfaccettature, che prende il nome di Anderview.
Questo mese, per raccontarvi un po’ del giovane artista che
abbiamo avuto il piacere di conoscere, ci spostiamo in Toscana, e più precisamente a Firenze, dove Andrea, questo il
suo nome, vive, lavora e coltiva la sua passione.
Il suo primo approccio con la musica arriva prestissimo.
Come racconta nella sua pagina di myspace, all’età di cinque
anni si imbatte in un vecchio pianoforte che aveva in casa, e
decide di imparare a suonarlo. Da quel momento in poi le
loro strade non si divideranno più. Dopo aver studiato piano per dieci anni Andrea si avvicina anche ad altri strumen-
Partiamo dal principio. Quando la musica è entrata
nella tua vita e in che modo? C'è stato qualcuno in
famiglia ti ha trasmesso la sua passione?
La musica è sempre stata una passione di famiglia. Avevo
5 anni quando mi sono seduto per la prima volta sul panchetto del mio pianoforte; a dir la verità ero così piccolo
che facevo fatica a montarci da solo.
Sono il più piccolo di 3 fratelli, tutti e tre suoniamo il pianoforte… come dire… è stato quasi contagioso. Il secondo fratello (in ordine di nascita) ha iniziato a studiare ascoltando suonare il primo ed io mi sono ripetuto come
lui. Gli anni passano e col tempo ho affiancato la chitarra
e il canto allo studio del pianoforte. Fondamentale è stato
il ruolo di mio fratello Luigi; è fratello, è babbo, è amico
ed è anche manager. E’ stato lui a iscrivermi al mio primo
concorso canoro. Mi ha fatto studiare canto, l’iscrizione
in S.I.A.E. e soprattutto ha saputo assumere sempre il
ruolo di “punto fermo” nella mia vita e nella mia musica.
Pensa un po’… credeva in me e nelle mie potenzialità
ancor prima che lo facessi io. Su questo mi ritengo molto
fortunato; devo tanto a mio fratello.
a cura di: Bugs!
Quando è arrivata l'esigenza di comunicare qualcosa
iniziando a comporre pezzi tuoi? Cosa c'è nelle tue
canzoni? Storie personali o anche dell'altro?
A 13 anni ho scritto la mia prima canzone che fra l’altro è
presente nell’album, ancora in corso di produzione, della
band della quale sono voce solista. Ho avuto la grande
fortuna di conoscere la musica da molto piccolo; mi sono
testato a 360°…live, registrazioni, cover… fino a quando
l’esigenza di raccontare di me si è fatta così forte da farmi
scrivere la mia prima canzone; potrebbero sembrare “frasi
preconfezionate” ma è la verità. Cosa c’è nelle mie canzoni?… ci sono io… io sono la mia musica. Chiunque durante la propria giornata pensa a cose più importanti e ad
altre meno importanti. Far musica, cantare e suonare è il
mio modo di pensare ed il mio modo di comunicare… far
sapere cosa mi passa per la testa… esperienze positive e
negative, emozioni, sentimenti, sogni, amici, attualità…
tutto ciò che mi travolge che rielaboro ed esterno a mio
modo usando la mia voce e le mie canzoni.
ti, la chitarra e la batteria su tutti, e contemporaneamente
comincia a scrivere i suoi primi pezzi. Dopo la solita esperienza nella classica rock band da scantinato, che fallisce
dopo poco tempo, decide di mettersi in gioco in prima persona e si dedica all’attività da solista. Dopo aver terminato
gli studi si iscrive alla SIAE e deposita una sessantina di
brani scritti da lui. Da questo momento in poi è storia recente, e sicuramente lui saprà raccontarci meglio come sono
andate le cose e come se la passa al momento. Quindi non
mi dilungo oltre e lascio la parola ad Andrea, che colgo
l’occasione per ringraziare per l’estrema disponibilità e per il
tempo che ci ha dedicato.
Bene, non mi resta che darvi appuntamento al prossimo e
buona lettura!
Domanda scontata ma inevitabile quando si
parla con un musicista: come nasce materialmente un tuo pezzo?
Non penso che esista una risposta tecnica a questa
domanda… nasce e basta. Mi è capitato talvolta di
scrivere prima la musica e poi il testo…altre volte è
successo l’esatto opposto… altre volte tutto insieme. L’idea nasce in relazione al momento che vivi e
quindi in modo assolutamente imprevedibile; dopodiché inizia tutto il lavoro di analisi, ascolto, arrangiamento e via dicendo… non sto a dilungarmi su
questo; potrei diventare noioso.
Quali sono i tuoi punti di riferimento musicali?
Sicuramente il rock melodico dei grandi nomi; Bon
Jovi, Aerosmith, Bryan Adams, Skid Row, Firehouse.
Per molto tempo ho ascoltato il nostro pop e rock
made in italy del quale, indipendentemente dai propri gusti musicali, dobbiamo necessariamente andarne fieri; Renato Zero, Eros Ramazzotti, Ligabue,
Vasco, Nek.
Come mai non ha funzionato l'esperienza di
suonare in un gruppo? Cosa c'era che non andava e cosa c'è di diverso nell'essere solista?
Su questo, mi premetto di correggerti. Fino a due
anni fa ero del parere che l’idea di suonare in una
band non avrebbe funzionato. Ovviamente ciascuno di noi parla secondo le proprie esperienze ed
io…diciamo che non sono stato molto fortunato
fino a due anni fa (dopo ti spiego perché). Mi ero
stancato di divedere i meriti con chi non ne aveva
ed inoltre rallentava e talvolta ostacolava il percorso
del mio progetto. Così decisi di andare avanti da
solo per la mia strada. Arrivo al dunque…2 anni fa
l’incontro con Giacomo Castellano (non ha bisogno
di alcun tipo di presentazione anche perché comunque non basterebbero 300 di queste pagine per parlare delle sue esperienze professionali)…solite tappe; presentazione, consegna del demo e promessa di
ascolto… però questa volta è andata diversamente.
Il Suo parere dopo l’ascolto della demo è positivo e
decide di produrre il disco. Volevo fare rock melodico e quindi la necessità di trovare un chitarrista
che potesse rispondere alle mie esigenze era una
priorità.
Mi guardai intorno e… chi meglio di Lorenzo Tordini poteva coprire questo ruolo. Con lui sono molto amico; l’intesa umana è massima ed i gusti musicali sono gli stessi. Gli proposi questo progetto ed
accettò. Inizia il lavoro, giorno e notte nel vero senso della parola; nell’aprile del 2007 non ricordo di
aver dormito più di 4 ore per notte. La strada ha
fatto il suo percorso ed il suo apporto e supporto al
progetto è stato importantissimo anzi fondamentale
a tal punto da far evolvere un progetto musicale
solista in un progetto musicale di un gruppo. In
fondo cantare in una band è sempre stato il mio
sogno. A causa delle esperienze pensavo che sarebbe stato molto difficile; che non avrei mai incontrato qualcuno che credesse in ugual misura a me nel
progetto e che avesse testa, cuore e mani per portarlo avanti con duro sacrificio. Bhè, mi sbagliavo.
Com'è il tuo rapporto con le varie etichette discografiche? Immagino che avrai mandato in giro
parecchi demo. Come funziona? Come ti è andata finora?
Il percorso è sempre il solito, ormai sembra quasi un
disco rotto. Mail, demo, numeri di telefono di produttori fantasmi o talvolta mercenari del settore musica… promesse su promesse. Pensa che circa 5 anni fa
mandai la mia demo ad una etichetta di Milano della
quale preferisco non dire il nome. Aprirono la busta
contenente demo, foto e curriculum musicale. Non
ascoltarono la demo ma guardarono le foto; mi chiamarono. Mi dissero che gli era piaciuta la mia faccia e
che volevano propormi in Spagna con un brano inedito scritto da chi non so con il titolo “mi va, mi
va”… avrebbero pensato a tutto loro. Purtroppo non
avevano considerato che io volevo cantare la mia musica e per questo non accettai. A quel punto ascoltarono il mio materiale e mi dissero che sarebbero stati
disposti ad una co-produzione in percentuali pari a
20.000 euro a parte. Mi ricordo che mi alzai dalla sedia e venni via senza nemmeno salutarli.
Che dire…ho aspettato e lavorato tanto ed adesso
sembra proprio che qualcuno voglia dare a me, ed
adesso anche a Lorenzo Tordini, la possibilità di giocarci la nostra possibilità.
Perchè, secondo te, non si crede e non si investe
fino in fondo nei giovani?
Penso che i motivi siano principalmente due:
- Purtroppo in Italia il culto per la musica (in ogni suo
aspetto) per cause di forze maggiore, sta svanendo.
- Il settore musicale, come ogni altro settore professionale commerciale, gode e accusa dell’andamento
economico della Nostra nazione. Dilungandomi rischierei di parlare di politica e non ne ho voglia, ma
purtroppo i soldi sembra proprio siano un problema
comune; a ragione di questo resta facile capire come
si possa trovare il coraggio per in vestire su di un nome conosciuto piuttosto che fare il contrario. Così
facendo si ha la possibilità di diminuire il fattore rischio.
Per un giovane artista vedersi continuamente
chiudere delle porte in faccia immagino che possa un po' scoraggiante. Che cosa spinge a tenere
duro e ad andare avanti? La passione per la musica? L'emozione e la carica del palco?
Esattamente. Ho sempre fatto tesoro delle critiche
costruttive e ti posso dire che mi sono servite… tantissimo. Non è facile rialzarsi in piedi dopo che ti vedi
chiudere in faccia molte porte.
Si deve essere sempre molto critici riguardo al materiale che si propone ma se ci si crede fino in fondo e
la passione è vera, ogni NO, deve essere motivo per
farsi forza, rimboccarsi le maniche ed andare avanti.
Con noi ha funzionato.
Ma alla fine, è fondamentale trovare un etichetta, o secondo te si può essere appagati anche
semplicemente continuando a suonare la propria musica in giro? E magari riuscire ad autoprodurre i propri pezzi da distribuire, eventualmente anche attraverso il web, a chi veramente
crede nel tuo progetto, fregandosene delle
major. Radiohead a parte, rimanendo nel concreto, ci sono alcuni artisti con cui abbiamo
parlato che lo fanno. Per molti è anche una scelta di libertà creativa. Cosa ne pensi?
Penso che siamo in un paese democratico ed ognuno di noi deve essere libero di fare le proprie scelte.
Chiunque ha le proprie ambizioni e se le raggiunge
si sente appagato… e questo è giusto. Detto questo
penso che nella fase di esordio l’autoproduzione
non consenta di valorizzare al 100% il proprio progetto. Purtroppo certe porte, che spesso sono le più
importanti, ti vengono aperte solo se hai un nome
od un marchio conosciuto sul progetto che proponi.
A te non possiamo non chiederlo visto che ti
abbiamo conosciuto proprio tramite myspace,
che negli ultimi mesi sta aiutando a venir fuori
tantissimi talenti musicali. Come giudichi il
rapporto tra musica e internet? Grande risorsa o
problema con cui fare i conti? Sicuramente per
un giovane artista come te comunque è una
gran vetrina. Qual'è la tua esperienza persona-
le?
Conosciamo tutti i difetti del web. In merito alla mia
esperienza musicale ti dico solo che la maggior parte
dei contatti utili alla realizzazione del disco sono
stati trovati tramite myspace quindi, che dire…ben
venga internet se usato bene.
Si dice che a discapito della crisi del mercato, la
musica dal vivo stia vivendo un periodo piuttosto positivo. Questo vale solo per i grandi nomi
o riguarda anche i giovani musicisti? Ci sono gli
spazi adeguati per proporre la propria musica
dal vivo? Com'è la situazione dalle tue parti?
Il live è l’unica cosa rimasta che non si può duplicare…per questo sta godendo di un periodo positivo
come hai correttamente detto tu. Purtroppo suonare
dal vivo, ovviamente mi riferisco alle realtà musicali
sconosciute, non è poi così facile. Spesso mancano
gli spazi e ove ci sono, sorgono altri tipi di problemi
come impianti fasulli o inesistenti, problemi con
ENPALS e SIAE e via discorrendo. Come dire…è
un cane che si morde la coda. Per suonare in un
locale, spesso i gruppi sono costretti ad affrontare
spese sproporzionate al budget previsto per la serata. Praticamente le opportunità di farsi sentire si
sgretolano da sole…se a questo aggiungi che almeno
a Firenze i locali live music si contano sulle dita di
una mano…penso di aver detto tutto.
Curiosità personale: programmi come X Factor o American Idol negli altri paesi sfornano delle star di livello internazionale. Cosa ne pensi di questa forma di
"promozione"? Ci hai mai fatto un pensierino? In realtà in Italia le cose non sembrano funzionare come nel
resto del mondo. Ti sei fatto un'idea a riguardo?
Non mi piacciono questi programmi. Li seguo da casa per
curiosità, ma non ci parteciperei mai. Ho avuto modo di
conoscere e collaborare con Mario Silvestrone, concorrente
della prima edizione del programma Operazione Trionfo.
E’ in dubbio che le potenzialità del singolo individuo concorrono in grossa parte al risultato finale dello stesso, ma ti
posso garantire che nonostante sia stato in onda in prima
serata su Canale 5 per una volta alla settimana per 3 mesi,
da questa esperienza ha tratto solo limiti legati ad i diritti di
esecuzione.
Finito Operazione Trionfo Mario Silvestrone ha proseguito
il suo percorso artistico in modo indipendente e senza alcun
tipo di beneficio legato alla sua partecipazione al programma.
Penso che se l’obiettivo di programmi come Amici o X
Factor fosse veramente quello di individuare e promuovere
talenti, le produzioni gestirebbero il tutto molto diversamente.
E' possibile vivere di musica quando non si ha un contratto alle spalle? Immagino che tu farai anche dell'altro nella vita. Che cosa rappresenta allora la musica
per te? Un hobby, una grande passione, una prospettiva per il futuro...
E’ molto dura. Di giorno lavoro in cantina; sono cantiniere.
Lorenzo lavora in uno studio commerciale. Questi sono i
nostri lavori. A malincuore devo dire che un lavoro è tale
quando a fine mese ti da di che vivere. Ad ora stiamo portando avanti il nostro progetto con fatica e sacrificio…speriamo che la musica possa diventare il nostro lavoro.
Hai la possibilità di lanciare un messaggio al pubblico
che non ti conosce ancora. Cosa vorresti dirgli?
Che dire?!…ok, sarò sfacciato. Stiamo registrando un disco
ed il genere è rock melodico - ROCKMADEINITALY Abbiamo in programma diversi appuntamenti con editori
che intendono distribuire e promuovere il disco. Appena
fuori - ACQUISTATELO!
Grazie del tempo che ci hai dedicato e un enorme in
bocca al lupo per tutto.
Grazie a voi
Per saperne di più su Andrea La Gona:
www.myspace.com/andrearockmadeinitaly
www.andrealagona.com (coming soon)
greatest hits che racchiude alcuni tra i più grandi lavori della cantante monfalconese più quattro inediti, il tutto a coronare dieci
anni di carriera.
Paradossalmente il tutto è stato aperto da "Gli ostacoli del cuore", una delle canzoni, nemmeno scritta da lei, che è tra le meno
- forse proprio in assoluto - significative tra le varie create da
Elisa.
Ma ha avuto il merito d'essere abbastanza semplice da colpire il
maggior numero di persone possibile.
Consenso accresciuto dalle atmosfere dolci e sognanti di
"Eppure sentire(un senso di te)", anche colonna sonora del film
"Manuale d'amore 2 - Capitoli successivi".
Parlare di Elisa è facile e difficile al tempo stesso, proprio come le sue canzoni: all'occhio pigro
di un ascoltatore occasionale possono sembrare
fin troppo semplici, ma, se le lasci scavare un po'
più in profondità dentro te e tu stesso ti fermi
un attimo a rifletterci su, vedrai quanti svariati
pensieri e sensazioni riescano a suscitarti!
Moltissime delle sue canzoni sembrano fatte
apposta per immedesimarcisi dentro, parlano di
te e non capisci come ciò sia possibile, eppure è
vero!
Ma la vera caratteristica è quel senso di mistero,
quel modo particolare d'esprimersi della nostra
Toffola per cui ogni interpretazione personale
che si da alla canzone, non importa quanto vicina o lontana da quella dell'artista sia, sembra
calzare a pennello, come un guanto che si plasma dolcemente adattandosi alla forma della tua
mano.
Prendiamo a titolo di esempio una sua microcanzone: THE WINDOW.
Dura appena 1:39 e questo è il testo:
If you open the window
I'm free from the words
that are hard to come out
It's a weeping willow...
your fingers and my hair
if the wind comes and plays
its music...
(Se apri la finestra
mi liberi da quelle parole
difficili da dire
come un salice piangente
le tue dita e i miei capelli
se arriva il vento e suona
la sua musica...)
Dopo tanti anni Elisa ha raggiunto il grande successo con la raccolta "Soundtrack '96-'06", un
A seguire è arrivata Stay, successo estivo, passata un'infinità di
volte su tutte le maggiori radio nazionali: una canzone apparentemente allegra, ma profonda, che parla del rapporto della cantante con suo padre, un rapporto problematico...
Ed infine è arrivata "Qualcosa che non c'è", una vera confessione o, meglio, un'auto-analisi fatta da Elisa stessa alla soglia dei
trent'anni.
Traspare dalla canzone una grande sincerità, un'onesta accettazione sia dei limiti che dei pregi dell'artista a livello umano.
E, in più, un monito per chi l'ascolta a portar sempre avanti ciò
in cui si crede senza lasciarsi abbattere da falsi ostacoli, frutto dei
nostri timori, spesso infondati.
Ciò detto, invitiamo tutti a seguire e scoprire meglio Elisa perchè sa come parlare al cuore di chi l'ascolta e sa sorprendentemente scegliere il modo migliore per farlo ogni volta.
“Le dimensioni del mio caos” è il titolo del
nuovo album di Caparezza, al secolo Michele
Salvemini, uscito lo scorso 11 aprile in tutti i
negozi di dischi e in digitale.
Il disco, definito dall'artista di Molfetta “il primo fonoromanzo nella storia della musica italiana", trae ispirazione da un racconto presente nel
suo primo libro dal titolo “Saghe Mentali”, anch'esso uscito da qualche giorno, più precisamente lo scorso 3 aprile per Rizzoli.
Il libro, impaginato dallo stesso grafico, Stefano
Ciannamea, che ha realizzato il suo sito, è diviso
in quattro parti, e ogni sezione porta il titolo di
uno dei quattro album di cui è composta la discografia ufficiale di Caparezza. C’è il primo, ?!,
in cui le canzoni vengono raccontate e spiegate
come fossero pagine di un finto diario segreto
con foto e documenti mai pubblicati prima
d’ora (grazie al cielo). Nel secondo, Verità supposte, i brani sono favole assurde senza nemmeno l’ombra di un lieto fine. Il terzo, Habemus Capa, è una personalissima versione
dell’Inferno dantesco, con tanto di note a piè di
pagina e tavole di un Gustave Doré in preda
agli acidi (opera della brillante illustratrice Laura
Spianelli). E c’è il quarto e ultimo, Le dimensioni del mio caos, che uscirà subito dopo il libro:
qui le canzoni sono i capitoli di un romanzo di
fantascienza (un “fonoromanzo”) della storica
collana “Urania”. Quattro tomi per un unico
libro, un nuovo territorio nell’universo fantastico di Caparezza.
L’album, diviso in 14 audiocapitoli, racconta le
avventure di Caparezza e di due personaggi singolari: Ilaria Condizionata, una giovane hippie
sessantottina alle prese con il mondo d’oggi, e il
muratore Luigi delle Bicocche. I brani sono
raccordati l’uno all’altro da momenti recitati,
affidati a doppiatori professionisti (tra cui riconoscerete le voci di Anthony Hopkins, Nicolas
Cage, Clint Eastwood, ecc.) e vari personaggi
tra cui iettatori, speaker tv e lo stesso Caparezza.
Oltre ad essere il primo fonoromanzo della musica italiana, “Le dimensioni del mio caos” è
anche un nuovo viaggio nel mondo di Caparezza. Un luna park musicale dove il rock anni ’70
in stile Jimi Hendrix (nel brano “La rivoluzione
del sessintutto”) si mescola alle atmosfere elettropop da sigla cartoni tv di “Cacca nello spazio” e la patchanka dolce amara di “Vieni a ballare in Puglia” lascia spazio all’atmosfera intensa
ed ispirata del primo singolo “Eroe (La Vera
Storia di Luigi delle Bicocche)”, storia di un
eroe contemporaneo, muratore precario, che
difende la famiglia dagli strozzini e combatte
ogni giorno per la pensione.
Con "Le dimensioni del mio caos" Caparezza radicalizza ancor più il suo percorso, il disco suona più
rock, più suonato, più seventies nell’estetica e nello
spirito, rispetto ai precedenti, e riferimenti culturali
mitologici e parodici sono espliciti sin dalla copertina e dalle note introduttive: “A 40 anni dal '68 Caparezza sfascia una chitarra sull'amplificatore. La
botta è tale da creare un varco spazio-tempo da cui
sbuca Ilaria, una giovane hippie che fino a quell'istante era al concerto di Jimi Hendrix al Brancaccio.
La scomparsa di Ilaria dal '68 crea degli scompensi
storici che stravolgono il 2008: nel presente parallelo, per esempio, le tasche sono vietate, il primo partito del paese è un'accozzaglia di esibizionisti della
rete e sul tavoliere troneggia una pista per gli shuttle. Caparezza si mette alla ricerca dell' amata Ilaria
per convincerla a tornare nel suo tempo e ripristinare il corso degli eventi ma finirà prima in carcere e
poi a spalare sterco di elefanti malati. Ci penserà
Luigi delle Bicocche, un semplice muratore, a salva-
re il destino del mondo trasformandoci in scimmie
bonobo, primati che sedano l'aggressività accoppiandosi selvaggiamente e senza criterio”.
Un disco non troppo commerciale, e , come ammette lo stesso Caparezza, di non facilissimo ascolto, anche se siamo sicuri che nonostante tutto il
disco arriverà al cuore di parecchia gente: "Arriverò
al grande pubblico solo quando morirò. Lo dico per
davvero. L'Italia ha scoperto Rino Gaetano solo
dopo morto e grazie a una fiction che peraltro non
lo ha dipinto nemmeno troppo bene. Succederà
anche a me."
Sia il libro che il disco raccolgono tutto il mondo di
Caparezza, dalla visione disincantata della politica,
alla mancanza di ideali, alla fusione di citazioni colte
e riferimenti tratti dai cartoni animati.
Caparezza presto porterà i pezzi del nuovo album in
tour in giro per l'Italia. Non vediamo l'ora di ascoltarlo.
Il "resto del mondo" vede ancora una volta Madonna occupare 4 posizioni in classifica,
ma non con quel gran successo a cui ci eravamo abituati. I 2 Unlimited ci regalano No
limit e Tribal dance, Robin S Show me love e Luv 4 luv, il Dj spagnolo Ramirez Terapia
e El gallinero, e Joy Salinas con Hands off e Bip bip, chiudiamo questa carrellata con
More and more - Captain Hollywood Project, Dur dur d'etre bebè! - Jordy, Sweet harmony - Beloved, What's up - D.J. Miko, Can't we get enough? - B.G. The Prince Of Rap,
Open Sesame - Leila K, The key: the secret - Urban Cookie Collective, per finire con due
brani che definire "downbeat" è troppo, comunque, di ritmo più lento sono Informer Snow, Would I lie to you? - Charles & Eddie.
Esplode il fenomeno della musica dance
"Commerciale". Cominciando con il Vasco che
spiazza tutti con il suo mix "doppio-uso" Gli spari sopra / Delusa, che conquista la vetta della classifica di
vendite. Rivive, per la gioa dei suoi fans, soltanto la voce di
Freddy Mercury (purtroppo scomparso a causa di una grave
malattia), grazie a tecnologie avanazatissime, con il brano Living
on my own (2° posto). Esplodono gli Ace of base con All that she
wants (3°) e
The sign (35°), Haddaway con What is love (5°)
e Life (16°), i Culture Beat con Mr. Vain e Got to
get
it,
i
nostrani
U.S.U.R.A. con Sweat, Open your mind e Tear it
up, e Dj Fargetta con
Your love e Music. Il mitico Cecchetto ci ripropone due sue creazioni come gli 883 con Sei un mito (6° posto), Nord sud ovest est, Rotta per casa
di dio, e Fiorello con Sì o
no, San Martino e Puoi,
per finire con Jovanotti
e la sua Io no. Proseguiamo con i successi Made
in Italy: protagonisti sono i Datura con Eternity
e Devotion, il Dj Molella
con Confusion, gli FPI
Project con Come on
(and do it), il Dj Stefano
Secchi con A brighter day (un rifacimento di un brano di Eros Ramazzotti), e
via di seguito con tutte le atre produzioni "commerciali" italiane come Hocus
Pocus - Hocus Pocus, Make it right now- Aladino, Crossover - Digital Boy, State
VASCO ROSSI - Il mondo che Vorrei
LEONA LEWIS - Spirit
JOVANOTTI - Safari
GEORGE STRAIT - Troubadour
CAPAREZZA - Le dimensioni del mio Caos
JAMES OTTO - Sunset Man
R.E.M. - Accelerate
VARIOUS ARTISTS - Now 27
AMY WINEHOUSE - Back to Black
R.E.M. - Accelerate
GIANNA NANNINI - Giannabest
ALVIN AND THE CHIPMUNKS - Soundtrack
DUFFY - Rockferry
RAY J - All I Feel
SONOHRA - Liberi da Sempre
RICK ROSS - Trilla
MARIAH CAREY - E=MC2
P.O.D. - When Angels & Serpents Dance
THE ROLLING STONES - Shine a Light
DANITY KANE - Welcome to the Dollhouse
VASCO ROSSI - The Singles Collection
THE KOOKS - Konk
VASCO ROSSI - Extended Play
LEONA LEWIS - Spirit
EROS RAMAZZOTTI - Non siamo soli
MARIAH CAREY - E=MC2
ALICIA KEYS - No One
DUFFY - Rockferry
RIHANNA - Don’t stop the Music
SCOUTING FOR GIRLS - Scouting for girls
MATTAFIX - Living Darfur
ELLIOT MINOR - Elliot Minor
BRITNEY SPEARS - Gimme more
NICKELBACK - All the right Reasons
BOB SINCLAR - Together
R.E.M. - Accelerate
CELINE DION - Taking Chances
COURTEENERS - St Jude
MIKA - Love Today
ONE REPUBLIC - Dreaming Out Loud
Ancora prima che questo album uscisse, aveva
già venduto 350mila copie in prevendita e Vasco,
ma questa non è una novità, aveva già quattro
sold out registrati, due all'Olimpico e due a San
Siro. Se nella musica contassero solo le cifre, ci
potremmo anche fermare qui, e non commentare
oltre il lavoro di un'artista la cui popolarità non ha
eguali nel panorama della musica italiana. Dovendo dare un giudizio in maniera obbiettiva su "Il
mondo che vorrei", però, devo dire che probabilmente mi aspettavo qualcosa di più. Non che il
disco non sia valido. Assolutamente: è molto ben
fatto, ben suonato e ben prodotto, e le canzoni
sono piuttosto piacevoli e coerenti con il passato
musicale di Vasco, solo che manca qualcosa che
gli impedisce di decollare sul serio, manca quella
dose di fattore V che negli anni ha reso i pezzi di
Rossi unici nel suo genere e inni di intere generazioni. Prendiamo il singolo, "Il mondo che Vorrei",
sicuramente un bel pezzo, ma a che mio modo di
vedere manca di quell'ingrediente, di quel guizzo
creativo che ha reso irresistibili pezzi come Albachiara, Vita spericolata, Liberi Liberi, Siamo solo
noi. Di per se è un bell'album, ma, se si paragona
ai lavori che ha tirato fuori nel corso della sua
lunga carriera probabilmente non è tra i migliori.
Peccato che un gruppo ben lanciato e promettente come i Counting Crows nel corso degli anni si
siano un po' lasciati andare. Dal grande successo
di "Mr. Jones" in poi hanno avuto una carriera
piuttosto altalenante. Basti pensare che negli
ultimi cinque anni hanno messo da parte solo
una raccolta, una colonna sonora, un live e una
ristampa. Erano una delle miglior rock band americane uscite negli anni '90, e sembravano persi.
Ma finalmente, quando la gente stava ormai per
darli ufficialmente per dispersi, ecco che esce
“Saturday nights & sundays morning”, il loro primo album di studio in quasi sei anni. Un disco
particolare, diviso nettamente in due parti, una
dedicata all'eccitazione e al caos dei sabati sera,
decisamente più rock e tirata, l'altra imperniata
della malinconia del dopo-sbornia della domenica
mattina, caratterizzate da grandi ballate acustiche e toni più rilassati; in pratica le due facce
della musica di duritz e soci. Poi, proprio quando
si pensa: “bello, sì, ma manca il pezzone alla 'Mr.
Jones'”, arriva la conclusiva “Come around”, il
capolavoro dell'album per intensità e cantabilità,
profondità dei testi e leggerezza dei suoni. E allora pensi: ne è valsa la pena aspettare. Bentornati
Counting Crows.
Il mondo che vorrei
Vasco Rossi
EMI Music
12
Suterday Nights &...
Counting Crows
Geffen
14
Accelerate
R.E.M.
Warner Bros.
11
Le dimensioni del...
Caparezza
Virgin
14
Lo avevano promesso diverse volte nel corso degli ultimi anni, e finalmente questa volta hanno
mantenuto la promessa. I R.E.M. sono tornati ad
essere una vera rock band. E lo dimostrano nel
loro nuovo album “Accelerate”. E mai titolo è stato più azzeccato. Gli undici brani che compongono il disco si susseguono velocissimi uno dopo
l’altro per un totale di circa 34 minuti di pura adrenalina. Canzoni ridotte all’osso, la maggior
parte delle quali durano meno di tre minuti, suoni
essenziali e senza troppi inutili fronzoli, che arrivano dritte all’obbiettivo. Insomma, lo scopo è
stato raggiunto, e sia pubblico che critica hanno
apprezzato lo sforzo del gruppo, che dopo
l’abbandono del batterista Bill Berry nel 1997,
sembrava aver perso la propria identità. Ora si
sono ritrovati, e speriamo che non si perdano più.
Il disco si apre con quattro pezzi fortissimi, tra cui
figura il singolo “Supernatural Superserious”, tra i
migliori del disco, potenti ed energici, in cui Buck
e la sua chitarra elettrica fanno la parte del leone. Da segnalare inoltre l’unica ballata del disco
“Until the Day is Done”, un pezzo folkeggiante e
intenso sul tema dell’ecologia. Diventerà sicuramente un classico. Un disco rapido e aggressivo,
che arriva diretto come un pugno nello stomaco.
Caparezza è sicuramente uno degli artisti più bizzarri e creativi nel panorama musicale italiano.
Sicuramente non smette mai di stupirci, e questa
volta ha tirato fuori un disco che personalmente
mi ha proprio spiazzato. In positivo. Non che non
fossi a conoscenza delle grandi capacità dell'artista di Molfetta, e non perchè in passato non avesse già dato prova di grande talento e sensibilità
affrontando temi anche piuttosto impegnativi, ma
questo disco è stato qualcosa di inaspettato. Per
la confezione dell'album, che Caparezza stesso ha
definito un "fonoromanzo", ovvero un romanzo
che si dipana in 14 capitoli (i brani del cd) raccordati da momenti recitati affidati a doppiatori professionisti, per le modalità di uscita, il disco è accompagnato da un libro che ne approfondisce le
tematiche e per la chiarezza e la bravura con cui
ha dipanato tali tematiche. Una vera sorpresa!
Molti sostengono che Caparezza sia "l'erede italiano di Frank Zappa": forse questo è un po' eccessivo, ma comunque lo sforzo fatto è sicuramente
apprezzabile. I cuattordici pezzi, dal respiro un po'
più rock dei precedenti lavori sono piuttosto ben
scritti e confezionati. Non in tutti si raggiungono
punte di eccellenza, ma non esageriamo con le
pretese. Un bel lavoro. Complimenti a Caparezza.
Praticamente sconosciuti nel nostro paese fino a
qualche settimana fa, devono tutto a Timbaland,
che ha preso un loro pezzo, lo ha remixato e, come
al solito, ne ha fatto una hit mondiale. In realtà,
sentendo la versione originale del brano se ne poteva anche fare a meno, la canzone non ha guadagnato tantissimo; è stata l'operazione commerciale
ad essere molto interessante. Ci ha guadagnato
Timbaland, in termini di portafoglio, e soprattutto ci
hanno guadagnato i One Republic, che grazie alla
sua firma sulla copertina del singolo sono riusciti a
far conoscere il proprio nome un po' ovunque. E
scemato il successo di "Apologize", il gruppo ci riprova con un nuovo singolo, "Stop and Stare", che
anticipa l'uscita europea del loro album "Dreaming
Out Loud". Ed è sicuramente più vicina a "Stop and
Stare" che ad "Apologize" l'idea di come suona l'al-
bum dei One Republic. Un bel rock, classicissimo,
melodico, molto gradevole, in piena tradizione indie
americana, con brani ben realizzati e efficaci, in cui
non mancano alcune ballad molto coinvolgenti. Ottima la prestazione del frontman Ryan Tedder, sia
vocalmente che come songwrite (ricordiamo che
aveva già lavorato con artisti del calibro di Jennifer
Lopez, Natasha Bedingfield e Leona Lewis). Niente
di innovativo (suona un po' come Keane, The Fray,
Lifehouse) ma comunque un buon prodotto.
Altro capitolo per Baseprima. Stavolta si parla
d’amore, ma non nel solito modo….l’oggetto della
canzone, infatti, non è chiaro fino alla fine del
pezzo, lasciando fino ad allora nel dubbio: a chi
ascolta la soluzione del “giallo”!!
Cristiana è una vocalist, dalla voce profonda e
La base architettata da Luca è contaminata da un “nera”, Luca è un dj-produttore; li unisce la passuono elettronico che scorre lungo tutto il brano sione comune per la musica black.
e la ritmica è più scarna ed essenziale che mai…
Il risultato è "BasePrima" centro nevralgico in cui
sopra, la voce di Cristiana traccia la melodia e le
si fondono melodie dolci e sofisticate e scurissimi
club bangers, synth cibernetici e samples di musica classica, il tutto sotto il denominatore comune di un hip hop asimmetrico e senza canoni, ad
anni luce dall'overload di stereotipi degli ultimi
anni.
Provare per credere è d'obbligo.
Dreaming Out Loud
One Republic
Interscope Records
13
Quando Sto con Lei
Base Prima
BlissCo
N.p.
Wale (Tanto Wale)
dARY
BlissCo
N.p.
Last Night
Moby
Mute
14
Proprio non ci siamo: quattordici brani di elettronica
raffazzonata e sottotono. Di certo non all’altezza dei
lavori precedenti. Sarà che il dichiarato intento di
ritornare a una musica da dancefloor, con ammiccamenti alla disco anni ’70, di questi ultimi tempi non
è proprio dei più originali, sarà che Richard Melville
Hall ci aveva abituato a lavori migliori, più gradevoli
e più ispirati, ma questo nuovo album di Moby proprio non riesce a decollare. Le quattordici tracce di
Last Night sono assonnate e fiacche, e ripropongono un’elettronica soft degna di una discoteca smorfiosa ed esclusiva. Con questo disco Moby non sembra superare il suo limite principale, quello cioè di
fare pezzi che, salvo poche eccezioni (vedi i suoi
singoli di successo degli anni passati), non riescono
ad essere autonomi, e che, se estrapolati dall’album
e sentiti singolarmente, perdono qualsiasi potenziale
parole di una lovesong da strada che suona r’n’b
pur senza seguirne i canoni. Baseprima è la voce
di Cristiana Tallone su un progetto hip hop - r'n'b
del produttore Luca Ventafridda.
Depeche Mode di People Are People, dirigendosi con
decisione verso le turbolenze stilistiche derivanti
dalle riconsiderazioni dei gruppi anni 80 elaborate da
Fall Out Boy, My Chemical Romance, Medic Droid.
attrattiva. In qualche momento sembra che Moby si
renda conto della inconsistenza dei brani e cerchi di
salvare la situazione rimpolpandoli con qualche fraseggio rap e R&B, oppure dandogli qualche venatura vintage senza però migliorare lo stato delle cose.
Qualche soddisfazione ce la regalano i brani più
intimistici e meno pacchiani, come Mothers Of The
Night e Last Night, particolarmente adatti come discreto sottofondo.
Sono dARI, la next big thing dell’emopopglampunx
italiano: Dari (Vox, Guitar), Cadio (Sinths,CDJ) Fabeeo (Bass) , dARI sono alfieri di un sound definibile
come EMOTRONIK: Depeche synths, chitarre distorte, e un’inclinazione naturale e involontaria al ritornello riempi pista headbanger mani in alto. Questo
efebico ibrido emotronik muove i suoi passi fra il
culto del Bowie Stardust, l’agiografia satirica dei primi Bluvertigo e l’elegante estetica elettrogoth dei
Benché giovanissimi hanno alle spalle una intensa
attività live. Finalisti di ROCK TARGATO ITALIA ,
TAVAGNASCO, ROCK FESTIVAL e AREZZO WAVE,
sono protagonisti di livesets in grado di saziare le
voglie degli amanti del powerpop più aggressivo e
degli adepti dell’emorock di ultima generazione. dARI hanno , senza cercarla, la miscela giusta per esaltare sia le moltitudini di teenagers ammalati di rock
romantico, che gli avanguardisti ricercatori delle sonorità Electroglam. dARI hanno le carte in regola
per far passare l’energia della scena emergente direttamente alle pagine , alle frequenze e alle classifiche del mainstream.
Attendevo con trepidazione questa nuova uscita
dei Bullet For My Valentine e quando finalmente
l’ho avuto tra le mani mi sono “fiondato” sullo
stereo di casa, ho alzato il volume ai limiti della
sopportazione e ho attivato il tasto Play.
Il cd parte alla grande riprendendo da dove i
“Bullets” ci avevano lasciato con il loro precedente “The Poison”, difatti la prima canzone ne segue ampiamente il sound però, purtroppo, a partire dalla seconda canzone in poi il cd perde gran
parte della grinta del suo predecessore a favore
di una registrazione più pulita e delle composizioni molto più orientate verso il lato più commerciale della loro proposta tralasciando quegli stacchi
dal sapore ottantiano che facevano scuotere la
testa nel precedente lavoro.
L’album si muove su binari più vicini al Heavy
Metal classico riportato ai giorni nostri rispetto a
quel Thrash moderno che mi aveva colpito in precedenza.
Dopo svariati ascolti il cd inizia ad entrare in testa
e, perciò ad esser apprezzato di più però, comunque, rimane inferiore al suo predecessore lasciando in bocca quel senso di delusione che speravo
di non dover provare. [Gianluca Zennaro]
Un cd spaccacollo quello dei “The March of Seasons”!!! Perchè spaccacollo…. Perché dall’inizio alla
fine vi scatenerà in un headbanging sfrenato che
non avrà neanche un momento di pausa finchè la
vostra testa non si staccherà e rotolerà al suolo. Il
cd in questione inizia con un’ incalzante intro di piano per poi esplodere in un violento Metalcore suonato con tecnica sopraffina nei riff di chitarra, con
una sezione ritmica stile “macchina da guerra” che
vi lascerà basiti e un cantato costantemente urlato
Il cd nei suoi quasi 60 minuti scorre via liscio senza
mai annoiare inframezzando momenti più violenti a
cupe melodie chitarristiche sopra le quali la voce di
Carlo, costantemente urlata, riesce ad esaltare quel
senso di dolore e frustrazione che permane in tutto
il disco.
La registrazione è pulita, precisa e d’impatto come
solo gli Hate Studios e pochi altri riescono a creare.
Cosa posso dire di più…. Fatelo vostro ad ogni costo
e vedrete, che dopo il primo ascolto, almeno una
volta al giorno non ne farete più a meno. [Gianluca
Zennaro]
Scream Aim Fire
My Winter
The March of Seasons
Graves Records
12
Bullet for my Valentine
Jive Records
11
4 minutes
Madonna
Jonas & François
Embrional Confinement
Psychocean
The P.O.O.L. Ed.
4
Inserisco il cd nello stereo, spengo le luci, chiudo gli
occhi e mi faccio trasportare in un viaggio attraverso il mondo dei siciliani Psychocean. Un mondo fatto
di contorte melodie e di un senso di claustrofobia
che ti prende fin dall’inizio facendoti trovare in un
tunnel lievemente illuminato nel quale è molto difficile capire dove si è diretti… L’ep è composto da
quattro tracce che delineano perfettamente il percorso che vuole intraprendere la band e, in tutti i
brani che formano “Embryonal Confinemet”, si sente che la maggior ispirazione degli Psychocean è
quel Progressive Rock moderno che ha fatto dei
Tool i suoi maggiori esponenti. E’ appunto il fantasma dei Tool, amalgamato con una vena Post Grunge, che ti segue durante tutto l’ascolto del cd, soprattutto per quanto riguarda la sezione ritmica
molto fantasiosa, precisa e martellante, accompa-
che avrà l’effetto di un pugno assestato in pieno
petto. I gruppi che saltano subito alla mente sono
gli ultimi Dark Tranqullity, i Darkest Hour e i Killswitch Engage nei momenti più aggressivi.
gnata da una chitarra e da una voce che riescono a
creare a tratti suadenti melodie e a tratti episodi di
controllata aggressione. Impossibile poter giudicare
canzone per canzone perché tutto l’ep in questione
scorre fluido come un’unica creatura, dall’inizio alla
fine dei i trenta minuti che lo compongono. Se siete
amanti della musica come forma d’arte e non cercate canzoncine di facile ascolto, fate vostro questo cd
e non ve ne pentirete assolutamente. Contatti:
www.myspace.com/ psychocean [Gianluca Zennaro]
'4 Minutes', il video del ritmato e ipnotico primo
singolo estratto dal nuovo album di Madonna
'Hard Candy', è stato lanciato in tutto il mondo in
grande stile, attraverso una vasta gamma di
media. Il video, che mostra una Madonna in
grande spolvero insieme a Justin Timberlake col quale la cantante ha scritto questa 4 minutes
- è stato girato a Londra un paio di mesi fa e
diretto da due giovanissimi registi francesi, Jonas
e François, gli stessi del video pluripremiato di
Justice ”D.A.N.C.E”. Apre il video Timbaland, coproduttore del pezzo. Effetti speciali, balletti,
strip e un montaggio serratissimo sono le caratteristiche principali di questo
loro lavoro. Video pregevole,
ottimo concept,
e
soprattutto
ottima la regia.
Touch My body
Mariah Carey
Universal
Mariah Carey, come apripista del suo nuovo atteso
album E=mc2 ha sfornato un primo singolo che
ha spiazzato tutti agli inizi, “Touch My Body”.
All’inizio anche moltissimi fans sembravano scettici
su questa canzone, che non mostra assolutamente la Mariah vocalmente prevaricatrice, ma una
Mariah dalla cantata veloce, in un pezzo dal ritornello molto velenoso. Proprio questo ritornello,
con il tempo si è
innestato nelle orecchie portandola in
classifica sia negli
USA che in Europa
Prodigio creato da
The-Dream e Tricky
Steward, un duo che
da “Umbrella” ha
continuato ad essere
tra i producers più
richiesti.
R.E.M.
Supernatural Superserious
VASCO ROSSI
Il Mondo che Vorrei
P. Buck, M. Mills, M. Stipe
Vasco Rossi
Accelerate
Il Mondo che Vorrei
Warner Bros.
Everybody here comes from somewhere
that they would just as soon forget
and disguise
At the summer camp where you volunteered
no one saw your face
no one saw your fear
if that apparition had just appeared
took you up and away from this base
and sheer humiliation
of your teenage station
Nobody cares
no one remembers
and nobody cares
Yeah you cried and you cried
“He’s alive! He’s alive!”
Yeah you cried and you cried and you cried
and you cried
If you call out "safe" then I’ll stop right away
If the premise buckles and the ropes start to chafe
the details smart but the story’s the same
you don’t have to explain
you don’t have to explain
humiliation of your teenage station
Yeah you cried and you cried
“He’s alive! He’s alive!”
yeah you cried and you cried and you cried and you
realised your fantasies are
dressed up in travesties
Enjoy yourself with no regrets. Uh. Uh
Everybody here comes from somewhere
that they would just as soon forget
and disguise
Yeah you cried and you cried
“He’s alive! He’s alive!”
Yeah you cried and you cried and you cried
and you cried
Now there’s nothing dark and there’s nothing weird
don’t be afraid, I will hold you near
From the seance where you first betrayed
an open heart on a darkened stage
A celebration of your teenage station
This inexperienced, sweet, delirious,
supernatural, superserious
Inexperienced, sweet, delirious,
supernatural, superserious. Wow
Tutti qui vengono da qualche parte
che vorrebbero al più presto dimenticare
e nascondere
Al campo estivo dove hai fatto il volontario
nessuno ha visto la tua faccia
nessuno ha visto la tua paura
se quello spettro era appena apparso
ti ha sollevato e portato via dalla base
e dalla pura umiliazione
della tua condizione di adolescente
A nessuno importa
nessuno ricorda
e a nessuno importa
“Supernatural Superserious” è il
primo singolo che anticipa l’uscita
di “Accelerate”, il quattordicesimo
album in studio dell’ormai quasi
trentennale carriera dei R.E.M.
Un album che segna il ritorno al
rock per la band di Athens, un
album e veloce e tirato. Nemmeno
35 minuti per una raccolta di pezzi
elettrici ed adrenalinici. Un ritorno
in grande stile. Per la gioia dei fan.
Sì hai gridato e hai gridato
"E' vivo! E' vivo!"
Hai gridato e hai gridato e hai gridato
e hai gridato
Se gridi "salvo" allora mi fermerò immediatamente
Se la premessa cede e le corde iniziano a consumarsi
i dettagli fanno male ma la storia è la stessa
non devi spiegare
non devi spiegare
l'umiliazione della tua condizione di adolescente
EMI Music
Ed è proprio quello che non si potrebbe
quello che vorrei,
ed è sempre quello che non si farebbe
quello che farei,
ed è come quello che non si direbbe
che direi
quando dico che non è cosi il mondo
che vorrei
non si può sorvolare le montagne
non può andare dove vorresti andare
sai cosa c’è ogni cosa resta qui
qui si può solo piangere
e alla fine non si piange neanche più
Sì hai gridato e hai gridato
"E' vivo! E' vivo!"
Sì hai gridato e hai gridato e hai gridato e
ti sei reso conto che le tue fantasie
sono camuffate in parodia
Divertiti senza rimpianti. Uh. Uh
ed è proprio quando arrivo lì
che già ritornerei
ed è sempre quando sono qui
che io ripartirei
ed è come quello che non c’è
che io rimpiangerei
Tutti qui vengono da qualche parte
che vorrebbero al più presto dimenticare
e nascondere
Sì hai gridato e hai gridato
"E' vivo! E' vivo!"
Sì hai gridato e hai gridato e hai gridato
e hai gridato
Ora non c'è niente di oscuro e non c'è niente di strano
non aver paura, ti terrò vicino
Dalla seduta spiritica dove per la prima volta hai rivelato
un cuore aperto su un palco buio
Una celebrazione della tua condizione di adolescente
Questo inesperto, dolce, delirante,
soprannaturale, superserio
Inesperto, dolce, delirante,
soprannaturale, superserio. Wow
Superserio Soprannaturale
Il mondo che vorrei è il pezzo che
da il titolo al nuovo album di Vasco Rossi, uscito lo scorso 28 marzo, primo vero e proprio album in
studio negli ultimi quattro anni. E i
fan lo attendevano con trepidazione. 400.000 copie vendute in Italia
solo nei primi tre giorni. Alla faccia della crisi delle vendite!
quando penso che non è cosi il mondo che vorrei
non si può fare quello che si vuole
non si può spingere solo l’acceleratore
guarda un pò ci si deve accontentare
qui si può solo perdere
e alla fine non si perde neanche più!
Negramaro La Finestra tour - Sansiro 2008
Milano, Stadio Meazza
31 maggio 2008
Ticketone.it
www.negramarosansiro.com
Prima band italiana a San Siro! Dopo il successo del loro
ultimo album "La Finestra" l'appuntamento è fissato per il
prossimo 31 maggio per l'unico concerto dell'estate dei Negramaro! Due fra le maggior band della scena indie inglese
faranno da supporter: i The Fratellis e gli Hoosiers. I Negramaro hanno concepito la giornata come una festa della musica, quindi i concerti partiranno dal primo pomeriggio.
Jovanotti
10/05 Rimini, 105 Stadium
12/05 Firenze, Mandela forum
17/05 Roma, Palalottomatica
20/05 Acireale, Palasport
22/05 Palermo, Palasport
24/05 Castelmorrone, Palamaggiò
27/05 Torino, Palaisozaki
29/05 Milano, DatchForum
01/06 Ancona, Palarossini
Fabri Fibra
01/03 Latina, Piazza del Popolo
02/03 Brescia, La Nave di Harlock
03/03 Roncade (TV), New Age Club
09/03 Firenze, Auditorium Flog
10/03 Napoli, Casa della Musica
16/03 Torino, Hiroshima Mon Amour
17/03 Senigallia, Mamamia
Vasco Rossi
28/05 Roma, Stadio Olimpico
Giovanni Allevi
08/05 Tortona (AL), Teatro Civico
10/05 Vicenza, Teatro Comunale
11/05 Bolzano, Auditorim Roen
Ben’s Brother
07/05 Milano, Musicdrome (ex Transilvania Live)
Elio e le Storie Tese
03/03 Ancona, Barfly Club
04/03 Bari, Teatro Team
05/03 Napoli, Teatro Acacia
07/05 Palermo, Teatro Golden
08/05 Catania, Teatro Metropolitan
Kiss
13/05 Verona, Arena
Morcheeba
Tricarico
17/05 Mantova, Teatro Sociale
17/05 Roma, Auditorium della Conciliazione
19/05 Milano, Teatro Ventaglio Smeraldo
Nick Cave
28/05 Milano, Alcatraz
30/05 Sesto Fiorentino (FI), Villa Solaria
31/05 Spello (PG), Villa Fidelia
01/06 Roma, Teatro Tendastriscie
Francesco Renga
05/05 Trieste, Teatro Rossetti
06/05 Bergamo, Teatro Creberg
05/05 Roma, Circolo degli Artisti
Afterhours
02/03 Bologna, Estragon
03/03 Rimini, Velvet Club
08/03 Roma, Tendastrisce
09/05 Napoli, Palapartenope
13/05 Firenze, Sashall
17/05 Pordenone, Palasport
23/05 Milano, PalaSharp
Busta Rhymes
01/05 Milano, Alcatraz
Trionfa “La ragazza del lago”
Grande successo ai David di Donatello
Step Up 2 - La strada per il successo
nomination “Caos calmo”, il film di Antonello
Grimaldi, ne ottiene soltanto tre: per la musica
originale, per la canzone
di Ivano Fossati e per
Alessandro Gassman,
come miglior attore non
protagonista.
1
€ 1.413.709
Ortone e il mondo dei Chi
1
€ 882.141
21
€ 718.829
Il cacciatore di aquiloni
1
4
€ 565.052
Alla ricerca dell'isola di Nim
2
€ 530.625
In amore niente regole
€ 493.053
La seconda volta non si scorda mai
€ 323.353
Next
€ 294.331
L'ultima missione
€ 251.739
Tutta la vita davanti
€ 210.823
Box Office del weekend dal 18/04/2008 al 20/04/2008
2
2
3
1
4
“ I Vicerè” di Roberto
Faenza vince invece tutti
i
David
tecnici
(scenografia, i costumi di
Milena Canonero, collaboratrice di Stanley Kubrick in “Arancia meccanica”, il trucGrande trionfo ai David di Donatello co e le acconciature).
2008 per “La ragazza del lago”, film
del regista esordiente Andrea Molaio- “Come non pensarci”, interessante
li. Il film conquista ben 10 statuette pellicola di Gianni Zanasi, è passata
su 15 nominations e sono le catego- un po’ in sordina in sezioni ufficiali
rie più importanti ad essere state vin- attirando però l’attenzione della critite: miglior film, miglior regia e mi- ca.
glior regista esordiente. Per Molaioli, Si impone come migliore attrice proin passato aiuto regista di Moretti, tagonista nel film “Giorni e nuvole”
Luchetti e Mazzacurati, è una riprova Margherita Buy, nella parte della modi quanto di positivo si è detto in glie insoddisfatta e depressa dai proquesti mesi sulle sue capacità e sulle blemi lavorativi del marito interpretaqualità del suo primo lungometrag- to da Antonio Albanese. E Alba Rorgio.
hwacher, che nel film è la figlia, viene
Miglior attore protagonista Toni Servillo, sempre per il film “La ragazza
del lago”. L’attore casertano si conferma come uno dei migliori attori
nel panorama cinematografico italiano. Riservato come sempre, Toni
Servillo ha dedicato la vittoria ai quei
piccoli film di qualità, come “La ragazza del lago” che rilanciano un
genere, il giallo, al quale il nostro Paese è tradizionalmente legato. Altri
premi del film riguardano sono stati
consegnati per la sceneggiatura di
Sandro Petraglia, al produttore Nicola Giuliano e Francesco Cima, per la
fotografia di Ramiro Civita, al montaggio di Giorgio Franchini, al fonico
di presa diretta Alessandro Zanon ed
agli effetti speciali di Paolo Trisoglio
e Stefano Marinoni.
premiata come attrice non protagonista.
Silvio Muccino, all’esordio con il film
“Parlami d’amore” vince invece il
David Giovani, votato da una giuria
di studenti.
A bocca asciutta rimane “La giusta
distanza”, nessuna statuetta infatti è
stata vinta dal film di Carlo Mazzacurati. Gli unici due premi non italiani
sono andati a Irina Palm come miglior film europeo e al già premio
Oscar 2008 “Non è un paese per
vecchi”, come miglior film straniero.
La lunga giornata del David era inziata nella mattinata al Quirinale dove
tutti i candidati erano stati accolti dal
presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano, dal ministro uscente dei
Il grande deluso della serata è stato Beni Culturali Francesco Rutelli e
proprio Nanni Moretti, uno dei mae- dael presidente dell'Ente David Gian
stri di Molaioli. Infatti delle 18 Luigi Rondi.
Appena qualche giorno fa vi
avevamo comunicato il titolo
ufficiale . La rete è riuscita a
mettere le mani sulla trama del
secondo lungometraggio cinematografico tratto dalla serie tv X-Files:
I Want to Believe, grazie alle indiscrezioni filtrate dalla trama del romanzo basato sul film. A quanto pare nella storia si
accumulano sparizioni di donne nella
Virginia rurale, quando un prete suggerirà alla polizia con delle visioni come
tutto si debba ad un misterioso esperimento, sarà il momento di richiamare
dal pensionamento anticipato Mulder &
Scully. Il film, in uscita quest'anno, è
scritto e diretto dal creatore della saga
Chris Carter, che nel 1998 invece si era
limitato a scrivere soltanto il primo episodio affidandone la regia a Rob Bowman.
La protagonista femminile
dell’atteso nuovo capitolo cinematografico di Terminator,
Terminator Salvation: The Future Begins, potrebbe essere la
californiana Moon Bloodgood, vista
durante l’estate nell’avventuroso Pathfinder – La leggenda del guerriero vichingo. L’attrice andrà ad affiancare
Christian Bale, Sam Wortington e Anton
Yelchin e interpreterà un impavido
membro della resistenza. La pellicola,
arriverà nelle sale americane il 22 maggio
del 2009 distribuita dalla Warner Bros e
diretta dal regista dei due film di Charlie’s Angels McG. Il primo ciak verrà
battuto il 5 maggio.
Il produttore Joel Silver ha dato
in un'intervista una ferale notizia: Justice League of America,
il fumetto DC Comics che la
Warner voleva portare al cinema, è sospeso.Dopo il rifiuto dell'Australia di fornire delle esenzioni fiscali, le
difficoltà di casting e gli inutili tentativi
del regista George Miller di riavviare il
progetto, alla produzione non è rimasto
che sventolare bandiera bianca fino a
data da destinarsi.
di ANNA MARIA PELELLA
Smith, all’apparenza un uomo qualunque,
sgranocchia carote su una panchina di notte
e sorseggia un caffè. Ad un certo punto gli
passa davanti una donna incinta con quelle
che sembrano doglie, inseguita da uno spietato killer, armato di una grossa pistola.
A Smith non resta altro da fare che gettare
via il suo caffè bevuto a metà e la sua carota,
e correre in soccorso della sfortunata. Quello
che lui non sospetta, e neanche lo spettatore,
è che la donna ha anche lei una grossa pistola, e che ne farà uso nei fotogrammi successivi.
Comincia così questo spensierato action, Shoot’em up, alla lettera più o meno “sparaci so-
pra”.
Infatti Smith mangia carote e spara ai cattivi
sin dal primo fotogramma, anzi pare quasi
che non faccia altro per l’intero film, che
sembra un’unica sequenza ripetuta più volte,
ma con un incredibile risultato: quello di tenere avvinto lo spettatore per tutto il tempo,
e per di più con il non trascurabile bonus di
un’ironia straripante.
Il ritmo è l’ingrediente principale di questo
film, insieme ad una buona caratterizzazione
dei personaggi. Si va dal killer tirato in mezzo
per caso, un Clive Owen che ha una sola faccia e un’unica espressione,ma che curiosamente risulta adatta alla parte, al cattivo che
Titolo originale: Shoot' em up
USA: 2007
Regia di: Michael Davis
Genere: Azione
Durata: 86'
Interpreti: Clive Owen, Monica Bellucci, Paul Giamatti, Stephen
McHattie, Greg Bryk, Daniel Pilon, Sidney Mende-Gibson, Lucas Mende-Gibson, Kaylyn Yellowlees, Ramona Pringle
Sito web:
Nelle sale dal: 11/04/2008
Voto: 6
più riuscito non sarebbe potuto
essere, un Paul Giamatti irresistibile e moglie-dipendente che spara e risponde al telefono tutto il
tempo.
I due da soli tengono in piedi una
sceneggiatura un po’ strampalata
e corrono su e giù sballottando
un neonato. Il pupo è la posta di
un serrato videogioco, che unisce
azione e trovate iperboliche, in un
mix che non si vedeva dai tempi
dell’autoironico “Last Action Hero”. Frutto di un progetto che avrebbe dovuto salvare qualcuno,
ma che finisce per ammazzarne
molti di più, il bambino serve da
testimone agli inseguimenti e alle
trovate che si susseguono senza
sosta dall’inizio alla fine. Smith è
il più tranquillo degli uomini,
mangerebbe le sue carote, che
non si frena dal consigliare ai suoi
sfortunati interlocutori con maniere piuttosto violente, e si farebbe
gli affari suoi. Ma il destino gli ha
praticamente messo tra le braccia
una creatura indifesa e sola al
mondo che sembra intaccare la
sua corazza. La prostituta dal
cuore buono cui si rivolge, una
credibilissima Monica Bellucci che
recita in italiano anche in originale con risultati esilaranti, mentre
mette su famiglia con lui, cambia
i pannolini al bambino e parla coi
detti della sua terra d’origine,
un’Italia pittoresca come deve sembrare il nostro
paese agli americani.
La scena clou che vede impegnati i due in un amplesso-sparatoria è la più divertente e nel contempo
incredibile degli ultimi anni, supera in stravaganza
persino quella di “Crank” consumata per strada con
giapponesi e macchine fotografiche incluse nel viaggio. Mentre le scene di combattimenti e sparatorie,
inclusa quella di una temibile tortura con dita spezzate, mettono in luce il carattere di antieroe del nostro Smith, un poveretto con incredibili risorse, che
però arrivano sempre a salvarlo dopo che si è fatto
abbastanza male.
Ed è così che lo vediamo sparare al nemico attraverso il fuoco di un camino, da una mano che è satura
di proiettili e dalle dita a dir poco inservibili, mentre
lui, Hertz il killer più inetto della storia, risponde al
telefono alla moglie rassicurandola sul fatto che sarà
a casa per cena.
Il trucco è tutto in questo eccesso espressivo che
rapidamente diviene cartoon e in quello stesso momento ci trascina in una sorta di curiosità circa il
destino degli impossibili personaggi che ci troviamo
davanti.
La regia tiene il ritmo, e questo è più di quello che ci
si aspetterebbe dell’ennesimo action americano, in
realtà messo su con poche idee, ma molto ben confuse e con l’ingrediente più difficile di tutti da combinare in un film: l’ironia. Motivo per cui consiglio vivamente la visione di questa divertente giostrina,
che regalerà allo spettatore un’ora e mezza spesa
bene senza troppe pretese nè inutili complicazioni di
sceneggiatura, e soprattutto senza lo spreco di soldi
che ha afflitto il cinema d’oltreoceano dell’ultimo
periodo, nell’illusione che alla mancanza di idee potessero ovviare gli effetti speciali.
di PIERGIORGIO RAVASI
Juno è un’adolescente dei giorni nostri, una
ragazzina comune che, in un pomeriggio monotono e noioso, decide di impiegare diversamente il suo tempo con l’amichetto Bleeker.
Il frutto dell’imprudenza, o della spregiudicatezza dei due
adolescenti, arriverà nove mesi dopo.
Non volendo tenere con sé il pargoletto, la
ragazza escogita un piano per trovare una
perfetta coppia di genitori a cui affidare il
bambino che sta crescendo dentro di lei.
Ed è così che facciamo la conoscenza dei Loring: la tipica coppia dei quartieri alti, benestante, che vive in una bella casa e secondo
dei principi sani, ansiosi della cicogna che
possa portare loro il figlio tanto desiderato e
mai arrivato.
I due sono una coppia che lotta per tenere a
galla un matrimonio piuttosto complicato e
l’arrivo di Juno sovverte radicalmente il loro
stile di vita, portandoli a rimettere in discussione alcune convinzioni nel loro rapporto di
vita insieme e aggiungendo interesse e complessità alla storia.
Lei donna in carriera, che misura il suo successo dai beni che può acquistare e che desidera ardentemente di essere madre a tempo
pieno. Lui, con la sua chitarra (in ricordo dei
tempi passati quando faceva parte di un
gruppo rock), mai cresciuto, perché in realtà
itolo originale: Juno
USA: 2007
Regia di: Jason Reitman Genere:
Commedia Durata: 92'
Interpreti: Ellen Page, Michael Cera, Jennifer Garner, Jason Bateman,
Olivia Thirlby, Allison Janney, Rainn Wilson, J.K. Simmons, Candice
Accola, Cameron Bright, Daniel Clark
Sito web: www.foxsearchlight.com/juno
Nelle sale dal: 04/04/2008
Voto: 7
non sembra volerlo fare.
Ci vorrà proprio Juno per aiutarlo a capire ciò
che l’uomo vorrebbe davvero dalla vita.
Presentato lo scorso anno, con grande successo, alla Festa del Cinema di Roma (nonché vincitore di un Premio Oscar per la migliore sceneggiatura originale) “Juno” si distingue sicuramente dai classici teenage movies ai quali ha
solo da insegnare tutto: a cominciare dalla totale assenza di banalità e di scurrilità linguistiche.
Pur avendo per protagonisti degli adolescenti,
con le inevitabili conversazioni e situazioni tipiche di questa fascia d’età, “Juno” offre
un’analisi realistica sugli adolescenti di oggi,
descrivendo in maniera precisa ogni singolo
personaggio e regalandoci un film pieno di
sentimenti e situazioni tipiche dei nostri giorni.
Gran parte dell’interesse del film risiede nei dialoghi franchi e diretti tra Juno e le sue amiche,
tra Juno e i suoi genitori; conversazioni tra ragazzi, ma anche dialoghi degli adulti con gli
l’universo degli adolescenti.
Nata dall’immaginazione della scrittrice diventata sceneggiatrice Diablo Cody, Juno è un personaggio assolutamente unico e diverso da tutte
le ragazzine che siamo abituati a vedere sullo
schermo fino ad oggi.
Adolescente sicuramente atipica, ragazza sicura
di sé, onesta ed originale, completamente priva di
cliché o stereotipi, cattura il pubblico con la sua maniera di parlare, i suoi dialoghi, i rapporti con gli altri.
Che si tratti di condividere con l’amica del cuore i
dettagli più intimi o di annunciare ai propri genitori
che è incinta, Juno richiama sempre l’attenzione su
di sé con un’onestà quasi brutale e una lingua spesso affilata.
Ad indossare i panni della ragazza che sa sempre
cosa dire o fare in ogni singolo momento del film, il
trentenne regista Jason Reitman (figlio di tanto padre Ivan, un’infanzia attorno ai set cinematografici e
un cortometraggio realizzato già all’età di dieci anni)
chiama a rapporto la Ellen Page del terzo capitolo
della saga degli “X-Men” che, nonostante la sua giovane età, decreta alla pellicola il merito di uno spaccato realistico della società contemporanea.
Alla bravura della giovane protagonista si affiancano
i due genitori: la matrigna, dura e tosta, severa e
affettuosa, ma altrettanto adorabile. E il padre (un
ottimo J.K. Simmons di “Thank you for smoking” e
della trilogia di “Spiderman”), dall’apparenza burbero, ma in realtà molto tenero; padre perfetto e affettuoso che ben incarna l’importanza che riveste il
rapporto tra un padre e un figlio e tra le cui braccia
spesso Juno trova conforto.
Juno come simbolo delle ragazze attuali: esseri umani e non stereotipo delle adolescenti di oggi, dipinte come ragazzine arrabbiate, dispettose, in preda alle tempeste ormonali e ossessionate solo dal
loro aspetto fisico.
Un viaggio, quello di Juno, che si apre a varie interpretazioni. In virtù dei vari ostacoli e dilemmi morali
che deve affrontare, il pubblico apprezzerà il suo
fascino appariscente e la sua vivacità, indipendentemente dalle singole opinioni riguardo alle gravidanze
adolescenziali o rispetto al tema della famiglia.
L’intento del film, infatti, non è certo quello di trasmettere al pubblico un preciso messaggio che
prenda una qualche definita posizione politica. Racconta semplicemente la storia di quello che succede
ad una ragazzina e di quello che decide di fare.
Un inno alla vita oppure l’emancipazione di una giovane? O ancora: la storia di un amore difficile, una
riflessione sulla maturità, sull’amore, sulla libertà,
sul matrimonio o su ciò che si farà da grandi?
Sicuramente un viaggio affascinante, per una strada
lunga e accidentata, dove un essere umano si ritrova sospeso tra l’età adulta e l’adolescenza. Ma dove,
alla fine, il tutto si risolve per il meglio.
Nardini, non ha assolutamente
nulla di stabile. Dal fratello
maggiore, Alberto, con una vita
famigliare in frantumi e un disastro lavorativo che sta per devastare l’azienda di famiglia di ciliegie sotto spirito.
di CIRO ANDREOTTI
uando Stefano Nardini, chitarrista punk-rock
trasferitosi a Roma per inseguire il successo
nel mondo della musica, scopre che la sua
fidanzata lo tradisce, decide di abbandonare
la capitale per tornare, dopo molti anni, nella
natia Rimini alla ricerca di quella stabilità che
solo la famiglia e la vita tranquilla di provincia
possono offrirgli. In riviera ritroverà tutto inalterato: la normalità del lavoro nell’azienda
di famiglia e gli agi di una provincia borghese
dal quale era fuggito disgustato. Non tutto
però è rimasto come se lo ricordava …..
“Il ritorno del figliol prodigo con una sana
dose di demenzialità nostrana” questa la sintesi di una pellicola che colpisce, graffia, scal-
fisce la superficie quel tanto che basta per far
riflettere un Mastandrea-Nardini in versione,
questa volta, rock e che al solito si trascina
lungo la pellicola con quel fare da perenne
sconfitto che lo contraddistingue, spesso, nel
corso delle sue peripezie cinematografiche.
La famiglia apparentemente, ma solo in apparenza: unita, ricca, borghese, ben assestatasi nel mondo dell’industria confetturiera, è
in realtà quanto di meno stabile vi possa essere, al punto che lo stesso Stefano si troverà
a dover ammettere alla sorella Michela: “Si
va bene ….. avevo bisogno di voi….. ma non
così tanto”. Tutto il cast segue una sceneggiatura che, come l’esistenza della famiglia
Titolo originale: Non pensarci
Italia: 2007
Regia di: Gianni Zanasi
Genere: Commedia
Durata: 105'
Interpreti: Valerio Mastandrea, Anita Caprioli, Giuseppe Battiston
Sito web: www.nonpensarci.com
Nelle sale dal: 04/04(2008
Voto: 7,5
La sorella Michela, che ha abbandonato gli studi per accudire
e ammaestrare i delfini nel parco acquatico di Oltre Mare; e i
genitori che vivono apparentemente distaccati dai problemi di
lavoro e dei figli e sono ormai
pronti a godersi la loro vecchiaia.
Ebbene nel breve volgere di
qualche giorno di permanenza
riminese Stefano si ritroverà con
nuove certezze, nuove convinzioni in merito a quel che aveva
abbandonato solo qualche anno
prima. Rivedendo alcune personalissime convinzioni e rivalutando la propria vita, apparentemente, meno stabile, alla luce
di quel che aveva abbandonato.
Zanasi, alla sua sesta prova cinematografica,
firma
un’autorevole rivisitazione in
salsa, ovviamente, sciroppata
della parabola biblica di cui sopra. A rimanere fulminato dalle
rivelazioni che la vita, apparentemente stantia della riviera,
può offrirgli sarà proprio chi per
molti anni ha preferito fuggirla:
vittima lenta e annichilita di una serie di rivelazioni di un finale o di una frase buonista, capaci di manche sarebbero capaci di “stordire un cavallo”.
tenere sempre elevatissimo il ritmo della pellicola,
che non scivola mai lungo battute di arresto che non
Rivelazioni talvolta semplicistiche e talvolta stereoti- riescono ad insinuarsi lungo le pieghe di una pellicopate ma che non rendono mai insensibili, mai passi- la capace di far sorridere pensando.
vamente pronti alla battuta scontata, mai in attesa
di CIRO ANDREOTTI
Ogni settimana un gruppo di amici si incontra
per partecipare ad un campionato amatoriale
di calcetto. Le loro storie personali, fatte di
lavoro e affetti, si intrecciano con il campionato che vola veloce verso le fasi finali.
Pochi accorgimenti per narrare la vita di un
gruppo eterogeneo di venti / cinquantenni
dei giorni d’oggi, è infatti in quella fascia di
età che si annidano tutte le possibili casistiche e facce della medesima medaglia
dell’universo socio-antropo, professionale dei
giorni d’oggi. Dall’imprenditore incapace di
rassegnarsi all’idea di non essere più in grado
di correre indifferentemente dietro a ragazzine e pallone; al figlio che odia il padre per
aver ripetutamente tradito la madre e che
non vuole assolutamente assomigliargli; dal
consulente falloso e doppiogiochista sia sul
campo che nella vita, al padre di famiglia che
è condannato, per accudire i suoi figli, a correre sia dietro loro che alla moglie, con la
quale è ormai in rotta da qualche tempo; per
concludersi con lo studente universitario che
ha organizzato che la sua esistenza per filo e
per segno ma per il quale il destino ha programmato un piacevolissimo imprevisto. Il
tutto filtrato per mezzo del calcetto e degli
articoli che il coach, giocatore ormai non più
praticante e giornalista di professione, verga
dopo ogni incontro della squadra.
Titolo originale: Amore, bugie e calcetto
Italia: 2007
Regia di: Luca Lucini
Genere: Commedia
Durata: 115'
Interpreti: Claudio Bisio, Angela Finocchiaro Claudia Pandolci, Filippo
Nigro, Giuseppe Battiston, Chiara Mastalli, Pietro Sermonti, Andrea De
Rosa, Max Mazzotta
Sito web: www.amorebugieecalcetto.it
Nelle sale dal: 04/04(2008
Voto: 6
Calcetto che per Lucini è quindi
sia via di fuga dalla quotidianità,
che specchio della vita.
Messaggio e pellicola che mischiano le carte, come spesso, anzi
spessissimo, è capitato nel corso
di miriadi di pellicole di questo
genere ma messaggio/quesito che
al tempo stesso viene mostrato
agli spettatori, ma non fornisce le
soluzioni, non scalfisce la superficie se non appena un po’ e diviene invece il pretesto per narrare la
storia, molto normale, di un gruppo di amici. Riducendo i problemi
di lavoro e di coppia, presunti o
reali, a un’accozzaglia di palloni
sospinti a fatica in rete, a pochi
scambi di battute e situazioni fra il
serio e il ridicolo, idonee per far
sorridere il pubblico ma nulla più.
Bisio gigioneggia fra un dribbling
e un litigio con la moglie, una sapiente e misurata, come sempre,
Angela Finocchiaro; e se questo vi
basta, il destino della squadra di
calcia(t)tori di “Amore bugie e calcetto” fa per voi, astenetevi se
speravate in qualche cosa di più di
due ore circa di spensieratezza
che si concluderanno con un finale decisamente buonista.
Maurizio Crozza torna su La7 con il
suo show, Crozza Italia Live. L'ironia
tagliente e la vena satirica del comico
saranno accompagnati dal contributo
di diversi personaggi tra cui Ambra
Angiolini, Silvio Orlando, Raul Cremona,
Mietta, Ivan Scalfarotto, Piergiorgio Odifreddi e Pietro Ciliberti. L'attore riproporra' le
sue imitazioni piu' riuscite, tra cui Veltroni,
ma ne aggiungera' anche di nuove. Regia di
Massimo Fusi.
Nuovo preserale
Partiti due nuovi programmi su RaiUno e Canale5
Da lunedì 21 aprile cambia volto
il preserale delle due reti ammiraglie. Vanno infatti in vacanza "Il
Milionario" e "L'Eredità" per
lasciare spazio a due nuovi quiz.
Nuovo quello in onda su Canale5, non troppo "Alta Tensione" in
onda su RaiUno, che era già stato
sperimentato qualche anno fa.
Alla conduzione dei due pro-
grammi riconfermati
Carlo Conti e Gerry
Scotti. Novità assoluta
quindi 50-50, format
inedito della Dueway
Traffic, prodotto da Rti
e Endemol Italia e ideato dallo stesso team creativo del Milionario, un
game che si affronta in
coppia: spazio, dunque, a due colleghi
di lavoro, a genitore-figlio, marito-moglie, zionipote, fratello e sorella. In
diverse manche, i concorrenti
dovranno rispondere a domande di cultura generale, in
parte basate sul quiz a risposta multipla, dimostrare di
avere sangue freddo e voglia
di rischiare. E soprattutto
''dovranno essere molto affiatati, in perfetta sintonia tra
che è la pubblicità di una grande
azienda, leader nel settore sportivo.
loro'' e ''fidarsi ciecamente l'uno
dell'altro'', come ha spiegato lo
stesso Scotti a piu' riprese durante il Milionario. In alcuni passaggi
sara' infatti necessario lasciare il
gioco completamente nelle mani
del partner. L'atmosfera, ha promesso ancora il conduttore, sara'
la stessa del Milionario. Vedremo
che dei due contendenti riuscirà a
spuntarla!
Le linee e i contorni delle immagini sono quelle di un vecchio
cartone animato nei toni del
seppia, la storia ha tutto il sapore delle storie di altri tempi, storie che parlano di persone, di
difficoltà, di eventi che hanno
cambiato la vita dei protagonisti, e questo sentore lo si avverte già dai primi battiti di quella
Il padre di questa azienda è un
tale Adi Dassler, e già la fonetica del nome del nostro protagonista dovrebbe farci capire che
quel cartone animato sta raccontando la storia di un uono
che fece dello sport il suo lavoro, la sua passione, la sua vita e
la sua fortuna.
Chi non ha mai
indossato un paio
di Adidas? Anche
se magari più
nuove di quelle
della foto...
Happy Birthday MTV !!!
Il ritorno di Ambra in TV
Marco Carta è il vincitore della settima edizione di Amici. Al televoto ha
battuto la cantante milanese Roberta.
Marco è stato in testa al televoto fin
dalla prima puntata di Amici di Maria
De Filippi senza mai perdere il primato. Trecentomila euro e una borsa di studio di un
anno a New York è il premio per lui. Al ballerino Francesco Mariottini è stato invece
assegnato il premio della stampa. Un carattere forte - Marco è stato protagonista anche di
accesi contrasti, al limite della buona educazione (ma è tutta emotività, sottolinea protettiva Maria De Filippi) con la cantantedocente Grazia Di Michele, con cui fino a
ieri sera non si è rivolto più la parola. "E'
vero, ho un caratteraccio, sbaglio sia in positivo che in negativo, esagero sempre, sono un
istintivo, io a Grazia ho provato a far cambiare idea, ma lei non mi ascoltava più".
Condurrà un programma in prima serata su MTV
La
settima
serie di Carabinieri non è
tornata sugli
schermi
di
Canale5 martedì 22 aprile, dopo la pausa della settimana precedente dettata dallo spostamento del Grande Fratello 8 causa elezioni. Gli scarsi ascolti fin qui registrati
hanno spinto la direzione della rete a
deciderne la sospensione: se ne riparlerà a giugno. La media degli ascolti registrati nelle prime quattro puntate non
hanno per niente soddisfatto i vertici di
Canale 5 che hanno così deciso di interrompere la serie. Finora la media è
stata di 4.323.000 spettatori, per uno
share del 17,76%, al di sotto degli obiettivi di rete, fissati al 23% di share.
L'ex onorevole Cicciolina (è stata la
prima stella del porno eletta in Parlamento) ed ex spia al soldo dei servizi
segreti ungheresi torna a far parlare
di sé. La Staller infatti ha riscosso un
grande successo in Argentina - Sta
infatti partecipando a "Bailando por
un sueno", il corrispettivo argentino
del nostro "Ballando con le stelle"
che viene trasmesso su Canal 13. I
giudici sono severissimi ed impietosi con lei,
ma il pubblico che la
adora
ha
fischiato la
giuria e tributato una
standing
ovation
a
Cicciolina.
Ambra Angiolini approda su Mtv
Italia. L'attrice dal 23 aprile condurrà “Stasera niente Mtv”, programma in onda in prima serata.
Sei puntate di un'ora ciascuna che
propongono un intrattenimento
originale e surreale durante il qua-
le si passa da momenti di spettacolo a ospiti musicali, da irruzioni
comiche a balletti. Oltre alle due
spalle attoriali, Omar Fantini e
Alessandro Sampaoli, Ambra sarà
affiancata ogni sera da da un ospite musicale diverso.
L'artista musicale, ospite della trasmissione, si esibirà dal vivo
nel corso dello show
interpretando alcuni
brani del suo repertorio. Tra i primi Alberto Fortis della Pfm,
Angelo Branduardi,
Fabio Concato, Nada
e Gianni Togni. Previste anche interviste
"stralunate" ad attori,
registi e scrittori tra
cui Rocco Papaleo,
Daniele Liotti, Ugo
Dighero, Caterina
Guzzanti e Pietro Sermonti.
Torna il Bivio di Enrico Ruggeri e
nella terza edizione, in onda da giovedì 17 aprile per otto puntate in seconda serata su Italia 1, va alle radici
delle storie personali con l'ipnosi
regressiva ospitando anche personaggi noti come Fabrizio Corona e Marco Columbro. ''Dopo aver frugato - dice Ruggeri nel passato, presente e futuro delle persone,
l'unica cosa che ci mancava era il passato
remoto''. Assistiti da due professionisti, i
dottori Marco Chisotti e Antonello Musso,
che di mestiere praticano l'ipnosi regressiva, i
protagonisti delle puntate ''regrediscono",
spiega Ruggeri, "fino al momento della nascita, poi cominciano a raccontare le loro vite
precedenti''.
Il Trionfo di Mario
Il muratore umbro vince l’ottava edizione di Grande Fratello
"Non farò più il muratore, aprirò un agriturismo e
aiuterò chi ne ha bisogno". Parola di Mario Ferretti,
30 anni, ormai ex muratore di origini umbre, e fresco vincitore dell'ottava edizione di Grande Fratello. Mario ha superato grazie al Televoto la molisana
Teresa, dopo l'eliminazione di Gian Filippo (quarto)
e quella di Christine (terza). Il concorrente del reality show più famoso d'Italia ha portato a casa la
bellezza di 500 mila euro. I suoi progetti, come ha
rivelato in diretta tv, sono: "smettere di fare il muratore e aprire un agriturismo da gestire con la mia
famiglia". "Aiuterei qualcuno che ne ha bisogno e
poi me li mangerei", ha aggiunto Ferretti.
Proposta di matrimonio per Teresa - Teresa è delusa per il secondo posto, ma si può consolare con la
richiesta di matrimonio da parte del suo amato Fabio. Il giovane innamorato ha inviato nella Casa un
pacco con l'anello di fidanzamento per la sua fidanzata. "Stasera ho voluto questo anello per concretizzare il nostro sogno, spero un giorno davanti a
Dio", scrive Fabio nel messaggio d'amore. Persi i
500mila euro, ora Teresa può pensare ai fiori d'arancio.
Christine addio con una rosa - Medaglia di bronzo
per Christine. La bionda del GF lascia la Casa e
incontra sotto una tenda Francesco. Il romano si
presenta in completo nero e con una rosa nella mano. L'addio è carico di romanticismo con Francesco
che esclama: "Ti voglio bene". Christine è stata protagonista di un'amicizia al femminile con l'intemperante Lina.
L'abbraccio di papà per Gian Filippo - Resta fuori
dal podio Gian Filippo. Il ragazzo maschera bene la
tristezza per l'uscita dal reality show poi si commuove quando vede su un monitor la sua vecchia
tata, la donna che lo ha cresciuto in Marocco. Un
abbraccio liberatorio con il suo papà e poi l'uscita.
Gli ospiti del gran finale - E' stata anche la serata
del gran ritorno nel reality di Marco Liorni, che per
anni ha atteso i concorrenti fuori dalla porta della
Casa. Alessia Marcuzzi lo saluta con affetto: "Siamo
felicissimi di riaverti qui". Al gioco hanno partecipato anche Claudio Amendola, Max Tortora e Antonello Fassari, protagonisti della fortunata serie tv I
Cesaroni. Infine Anna Falchi che è entrata nella
Casa per un ballo con Mario.
Il GF sempre più un programma per ragazzi - La
media della serata finale è stata del 25 per cento e di
5.500.000 telespettatori. Il programma ha avuto
puntate che hanno sfiorato il 30 per cento di share e
raggiunto picchi di oltre il 55 per cento e di 8 milioni e mezzo di telespettatori. Come sempre a tenere
su il programma, il pubblico giovanissimo, 15-24
anni, presso i quali il GF è ancora uno dei motivi
per seguire la tv (share del 41.41 per cento).
Non è la RAI è il titolo di una trasmissione
televisiva ideata da Gianni Boncompagni e
Irene Ghergo e diretta dallo stesso Boncompagni, andata in onda dal 9 settembre
1991 al 30 giugno 1995. La trasmissione
veniva realizzata in diretta nello studio 1
del Centro Palatino di Roma e l'idea del
programma era molto semplice: erano presenti in studio cento ragazze adolescenti o
poco più che si esibivano in balletti, giochi
telefonici e canzoni.
La prima edizione, trasmessa nella stagione 1991/1992 su Canale 5 nella fascia oraria del mezzogiorno a partire dal 9 settembre, fu condotta da Enrica Bonaccorti con
la partecipazione di Antonella Elia e
Yvonne Sciò. La scenografia del programma era sul tema delle quattro stagioni, e la
conduttrice spaziava al suo interno seguendo la scaletta, mentre le ragazze, inizialmente un'ottantina e quasi tutte provenienti dall'esperienza di Domenica in del
regista Boncompagni, erano relegate al
ruolo di "coro" o al massimo si esibivano
in piccoli medley musicali e balletti, come
la gara "More contro bionde". Inizialmente il target individuato dalla rete per il programma era quello delle casalinghe, ma
dopo pochi mesi di trasmissione vennero
effettuati degli aggiustamenti all'interno del
programma: Antonella Elia, insieme a Miriana Trevisan, ottennero l'importante
compito di girare le caselle del Cruciverbone, momento più seguito della trasmissione in cui il telespettatore da casa, al telefono con Enrica Bonaccorti, doveva risolvere appunto il cruciverbone rispondendo
alle domande poste. Successivamente gli
autori decidono di mettere in luce altre
ragazze, che divennero in questo modo i
personaggi cardine del programma: per
esempio, fecero notare al pubblico la somiglianza di una giovanissima Laura Freddi con l'attrice Kim Basinger. La stessa
Freddi sostituì poi la coppia Elia-Trevisan
nel momento del Cruciverbone.
Il programma continuò, tra un cambiamento e l' altro, dapprima intervallato dal
neonato TG5 nel gennaio del 1992 e poi
con anche una lieve riduzione di orario,
dando sempre più importanza alle ragazze,
divenute così le vere protagoniste dello
spettacolo, a discapito della vera conduttrice, Enrica Bonaccorti, che fu relegata a
condurre solo alcuni giochi. La stessa Bonaccorti, dopo che non fu confermata per
l'edizione seguente, annunciò un suo temporaneo ritiro dal mondo della televisione,
per riposarsi dopo l'esperienza del programma rivelatasi troppo stressante
La quarta stagione, in onda tra il 1994 e il
1995, iniziò ancora con un buon successo,
seguito da un lento declino. Questo avvenne un po' per il "passare di moda", un po'
per la mancanza di idee nuove e un po'
perché i gusti dei giovani, che prima ne
avevano decretato il successo, stavano
cambiando.
Il "fenomeno Non è la RAI" è anche testimoniato dal fatto che, davanti agli studi
televisivi in cui veniva registrata la trasmissione, fin dal mattino ogni giorno si accalcavano centinaia di fans provenienti da
tutta Italia, che cercavano di farsi fare autografi, fare delle foto, consegnare lettere
o, più semplicemente, scambiare qualche
parola con le ragazze. Ma
accanto alle varie testimonianze del successo del programma, "Non è la RAI" ha
avuto anche un nutrito gruppo di detrattori. Paradossalmente, anch'essi contribuirono al successo della trasmissione, perché anche grazie a
loro se ne parlava continuamente.
In concomitanza con le
elezioni che tanto ci hanno
fatto patire, su RadioDeejay si è consumata una disputa a metà tra il politico
ed il satiresco. Vi erano due
“partiti” capitanati uno da
un gran
capoccione,
una
grande
voce femminile del
panorama radiofonico italiano dal nome che è già di
per sé tutto un programma:
il Ketty Metty, facente capo ad una figura di grande
carisma come La Pina. Il
secondo battagliero partito
condotto egregiamente più
che da un solo leader da un
“triumvirato”, e chi meglio
se non il Trio Medusa?!?
Il leader del partito in questione, L’ozione, sarebbe
Andrea
Franco
Prevignano, con la
sua voce
calda
e
suadente, e con una raccomandazione come quella
del Trio Medusa cosa ci si
potrà aspettare?!?
Beh… che vinca il migliore, a suon di esilaranti inchieste (piante e cani che
confessano maltrattamenti
da parte dei loro padroni
ad esempio) e
scandali più o
meno verosimili...
Le risposte ai vostri
dubbi
Questo mese mi è stato chiesto da
Federico da Monfalcone come si
può collegare il computer a un televisore.
La fine di Internet
La tendenza del momento nel mondo dei pc è il
downsizing, ovvero la riduzione delle dimensione
dei computer portatili, sulla scia del successo di prodotti come l'Asus Eee pc, campione di portabilità e
di basso costo.
Dopo il gigantismo che ha portato i notebook a
diventare poco trasportabili (con schermi da 15, 17 e
19 pollici) nascono infatti
due nuove categorie di
macchine tascabili e super
portatili: Mid e Netbook. I
primi, alias Mobile internet
device, rappresentano l'evoluzione dei palmari ma
non offrono funzioni telefoniche. Si tratta di prodotti di nicchia, ideali per
la navigazione su internet
in mobilità, al Voip e alla
messaggistica istantanea
senza fili con il Wifi. Fra
questi spicca il Nokia N810 Internet Tablet, un ultramobile da poco rinnovato con la WiMax edition,
capace di sfruttare la banda larga wireless di nuova
generazione. Monta una tastiera a scomparsa che lo
rende nettamente più pratico e versatile del
"vecchio" Internet Tablet
N800.
I Netbook, invece, sono una nuova categoria di
subnotebook, leggeri e versatili, economici e superportatili. Assomigliano a un classico notebook, ma
Lo schermo è di 7-9 pollici. Tra gli esponenti più
significativi spicca il citato Eee Pc, mentre all'orizzonte si intravedono i nuovi Classmate, svelati da
Intel a Shanghai, all'Internet Development Forum.
Si tratta di computer di costo abbordabile (nella
fascia dei 300 dollari) che fanno leva su processori
specifici come i nuovi Intel Atom, su dischi a stato
solido di piccolo taglio per non far lievitare i prezzi
e su sistemi operativi leggeri come Linux o
Windows Xp in versione alleggerita. Il Wifi è di serie.
I Classmate, come il nome lascia intendere, si rivol-
gono al mondo della scuola e dell'educazione: possono stare nello zaino di uno studente, sono facili
da usare e comportano investimenti limitati da parte
delle famiglie o delle strutture scolastiche. Le nuove
versioni presentate da Intel saranno prodotti da Ecs
e arriveranno in Italia. In passato il Classmate è stato oggetto di una lite tra la
casa di Santa Clara e Negroponte per la somiglianza con il suo progetto One
Laptop Per Child. I Classmate e l'Eee Pc non sono
ovviamente gli unici esponenti della rinata categoria
dei subnotebook low cost,
ma vi sono prodotti come i
Vye Mini e gli Everex
Think CloudBook che
sfruttano processori alternativi a quelli Intel, ovvero
si basano sulla piattaforma
Via. Questo produttore ha
da poco annunciato il chipset Vx800, ideato appositamente per gli Umpc e i Netbook. E nella partita è
scesa anche Hp con il suo 2133 che, basato proprio
su Via, sfida i Classmate e soprattutto l'Eee Pc. Lo
scontro nell'emergente mercato dei micronotebook
è anche quello tra Intel e Via Technologies.
Internet è un mondo in continua evoluzione. A tal punto che in
futuro potrebbe trasformarsi in qualcosa di completamente diverso
da quello che è ora. Almeno secondo l'autorevole blog hi-tech GigaOm, che ha stilato la classifica dei dieci motivi che potrebbero portare al
collasso della rete per come la conosciamo oggi.
Quali potrebbero essere le cause di tale
cambiamento?
Tra le possibilità prese in esame vi è quella
dello sconvolgimento del mondo dei nomi
di dominio: si tratta di un attacco al sistema Dns (Domain Name Service) in modo
da rendere inattendibili gli indirizzi web e
gli internauti diventerebbero facilmente
vittima di frodi, tra cui il phishing, un'attività illegale mirata a ottenere l'accesso a
informazioni personali o riservate con la
finalità del furto di identità, soprattutto
mediante l'utilizzo di messaggi di posta
elettronica fasulli. In realtà simili attacchi sono già stati tentati, ma senza successo. Per il momento. Più probabile è che Internet sia messa in ginocchio da
una rete di milioni di computer zombie, ovvero PC connessi che vengono
sfruttati da hacker e software maligni per sferrare attacchi informatici e minare la sicurezza del web.
Ma un altro pericolo potrebbe giungere dal sabotaggio dei cavi telefonici che
corrono sul fondo del mare per portare la connessione in tutto il mondo .
Internet sarebbe inesorabilmente inaccessibile per milioni di persone, come è
avvenuto all'inizio dell'anno in seguito al danneggiamento dei cavi nel Mediterraneo. E ancora: attacchi ai router da parte di virus super intelligenti che
compromettono e bloccano il traffico in rete, o instabilità e crollo del sistema
a causa di un massiccio riavvio delle macchine degli utenti di tutto il mondo
in seguito all'installazione automatica degli aggiornamenti di un'applicazione.
Infine, internet cambierebbe faccia se, a un tratto, si frammentasse in una
molteplicità di isole autonome, comunità indipendenti e autoreferenziali
che non comunicano tra
loro; oppure se davvero la
rete smettesse di essere
neutrale.
Tutti rischi che secondo il
blog di tecnologia GigaOm potrebbero verificarsi
in un futuro più o meno
lontano, fino a cambiare per sempre Internet. In fondo, la perdita di controllo dello sviluppo tecnologico è un pericolo che potrebbe non interessare soltanto la rete, ma l'umanità e il mondo intero.
Oramai anche i portatili sono dotati di
scheda grafica con un output TV.
Quando si lavora in modalità analogica le connessioni interessate sono:
1. Composito (RCA o CINCH);
2. S-Video (S-VHS o presa Hosiden);
3. SCART.
Spesso, per collegare il televisore o il
videoregistratore che hanno
l’interfaccia SCART ma sono sprovvisti di ingressi RCA, servono degli adattatori da SCART a RCA.
È bene tener presente che nel caso del
collegamento di tipo S-Video bisogna
accertarsi che la TV accetti il segnale
S-Video stesso: se ha l’ingresso mini
DIN S-Video allora non ci sono problemi, altrimenti potrebbe accettare il
segnale S-Video sulla SCART per cui
bisogna agire sulle diverse selezioni di
i n gr esso . In ca so c o n tr ar io ,
l’immagine verrà riprodotta in bianco
Per domande, suggerimenti Ai-Tek
potete inviare un’ e-mail all’indirizzo
[email protected]
Vocabolario
WiMax: acronimo di Worldwide
Interoperability for Microwave Access, è una tecnologia che consente
l'accesso a reti di telecomunicazioni a
banda larga e senza fili
DNS: Domain Name System) E’ il
servizio di ricerca del dominio. E' un
programma client/server che funziona in un server dedicato in grado di
tradurre i nomi mnemonici utilizzati
dagli utenti per identificare un sito,
nei relativi indirizzi IP.
http://www.downlovers.it
Rockstar Games
59,90 €
Xbox
Innanzi tutto, il sistema di puntamento.
L’approssimazione che cingeva i cardini
dei vecchi GTA è ormai solo un ricordo.
Qui le sparatorie amplificano il proprio
respiro assaporando l’aria da action
movie.
Little Jacob è il nostro mentore. I suoi
ragionamenti non fanno una piega. Meglio sfoltire la concorrenza, cosicché il
compratore possa scegliere con più serenità lo spacciatore da cui rifornirsi.
La nostra posizione sopraelevata ci dà un
certo vantaggio. Le pensa tutte, quel pezzo d’uomo. La trattativa sta per finire, il
dito freme sul grilletto caldo. Ed è qui che subentra la nuova
metodologia, che convola a giuste nozze con la fisica interessante i corpi. Premendo il trigger sinistro si attiva il lock on sul
nemico più vicino, mentre col destro si fa fuoco. Agendo però
sulla levetta analogica destra è consentito imprimere una maggior precisione di tiro, puntando alla testa, per esempio, alle
gambe o alla mano nell’intento di disarmare. I nemici si comportano in accordo sia con la parte corporale colpita che con
l’ambiente circostante, ripiegandosi, cadendo e strammazzando
al suolo in maniera verosimile.
Little Jacob è solo un nome fra i tanti che illuminano il diplay
del nostro cellulare. Al pari di Roman -il cuginastro-, Playboy,
Brucie o dei tizi della cosca russa. Nomi, nient’altro che nomi.
Tutti che sbavano per qualcosa: un lavoretto fatto come si
deve, una gitarella in macchina, un favore per un altro favore.
Già l’abbiamo ricordato, ma l’amicizia è un dono prezioso.
Soprattutto in GTA IV. E’ bene dunque premere il tasto A per
rispondere e sentire cosa hanno da blaterare. O da messaggiare, se hanno puntato sugli Sms. Perché quando quel dannato
aggeggio finirà di squillare, sarà meglio per tutti aver costruito
una solida rete di relazioni da interpellare in caso di necessità.
Il cellulare attiene alla gestione non solo della comunicazione
di base, ma anche all’ordinamento delle proprie attività
(agenda), della rubrica e a parte della modalità multiplayer,
elemento che però non abbiamo potuto verificare. E’ presente
inoltre la microcamera, la cui funzione sarà certamente legata a
doppio filo con alcune specifiche task (riconoscimento di persone). Infine, è sempre dal dispositivo portatile che si richiama
il quick save dell’ultima missione.
Little Jacob è ciò che passa al momento il convento, per cui
prendere o lasciare. Certe volte si deve portare il lavoro a casa,
dice. Altre volte però è il lavoro che ti viene a prendere tra le
tue quattro mura, quando sei in babbucce,
magari con un sacco di roba che scotta sul
tavolo. Merce non tua, ma di Jacob.
L’irruzione che segue permette di apprezzare l’efficienza del cover system: pigiando
RB, Niko si pone con le spalle al muro
scivolando con la schiena sulle pareti
mentre lo si indirizza con lo stick destro.
L’immaginario di GTA da sempre collima
con i mezzi di trasporto utilizzabili. Oggi
più di ieri, ogni veicolo risponde a modelli
comportamentali unici, discernibili e reali.
Spostamenti di peso, e differenze intercorrenti di potenza e trazione incidono fortemente sulla guidabilità, influenzata ovviamente anche dalla conformazione della
strada e dalla presenza di agenti esterni (pioggia in primis).
Altro aspetto succoso risiede nell’uso delle granate, vero toccasana quando si è inseguiti da un folto gruppo di vetture. Chiaramente il tempismo richiesto non consente grossolani errori
di valutazione, pena l’esplosione del nostro stesso veicolo.
Graficamente GTA IV lascia letteralmente a bocca aperta. La
mole poligonale mossa dal motore Rage è in sintesi stupefacente e ricostruisce con certosina maniacalità una delle città più
famose del mondo. Avevamo già accennato alla monumentale
imponenza delle strutture architettoniche, mai così finemente
rifinite, arricchite da particolari geometrici (e non semplici
texture), superfici riflettenti o trasparenti, che difficilmente
trova eguali nell’attuale panorama ludico.
Un’opulenza visiva che si estende a tutti i quartieri, a tutte le
zone, dando l’idea di un progetto compiuto, maturo e soprattutto organico.
La stabilità del frame rate pare bisognosa degli opportuni accorgimenti, il pop up appare già sedato, mentre la profondità
dell’orizzonte visivo si cautela ostentando un effetto blur forse
un po’ troppo pronunciato. Le sorgenti luminose tagliano
invece la scena con maestria, regalando scorci di rara suggestività. Ammirare il fulgore del sole sparpagliarsi in mille riflessi
tra le onde del mare non può non scaldare il cuore di ogni
appassionato.
Non importa se in real time o precalcolato: il risultato ammalia,
e la voglia di gettarsi tra quelle acque è ancora più irresistibile.
E allora perché resistere? Ormai lo sapete, Niko nuota come
un pesce…
Downlovers è il primo sito in Europa che
consente di scaricare file musicali in maniera
sicura, gratuita e legale grazie ad accordi con le
etichette discografiche. La musica dei principali artisti italiani ed internazionali viene regalata
all’utente dalle aziende inserzioniste che, pubblicizzando il proprio brand all’interno del
portale sotto forma di spot e banner, finanziano l’iniziativa. Il downloading dei brani musicali viene pertanto accompagnato dalla trasmissione di video spot creativi e “di tendenza” per offrire agli utenti un’esperienza coinvolgente. Stravolgendo le modalità di fruizione
della musica, Downlovers realizza una frizzante fusione tra suono digitale e advertising di
alto livello all’interno in un ambiente dinamico, giovane, “cool”. Finalmente una proposta
bellissima e interessante per il download di
mp3 gratis ! Downlovers è riuscita a coniugare
perfettamente le esigenze degli ascoltatori, delle case discografiche e degli inserzionisti, offrendo gratis a tutti brani musicali favolosi,
senza pubblicità nel brano, con alta qualità
(192kbps) al solo costo di dover guardare un
piccolo spot pubblicitario in streaming durante
il download. Cosa volete di più? I brani sono
tantissimi, spaziano dal Rock al Metal, dal Pop
al Blues, Latin, Jazz, e per gli appassionati di
colonne sonore, troviamo anche quelle.
Il funzionamento è molto semplice, basta registrarsi al servizio ed eseguire il login. Fatto
questo siamo già abilitati al downloading. Il
tutto è perfettamente pratico, ma soprattutto
legale. Può questo sito essere la soluzione e la
drastica riduzione dell’utilizzo di servizi p2p
illegali e nocivi per le case discografiche? Io
direi proprio di si. Il catalogo musicale è, appunto, molto vasto, riesce a soddisfare molte
tipologie di utenti, ma soprattutto è agli inizi,
quindi in continua evoluzione. I brani non
vengono scaricati come accade usualmente
tramite un browser web, ma il download viene
accompagnato da un video pubblicitario, banner ed altro. Durante tale download, il video
procede e successivamente ne moltra
l’avanzamento. Si può scaricare un solo brano
per volta. Fatto ciò possiamo aprirlo tramite, si
un nostro player preferito, ma comunque abilitato alla riproduzione di brani protetti da
DRM. Gli artisti italiani sono tantissimi, anche
perchè Downlovers ha sede legale a Milano, è
un sito italiano, insomma molto spazio alla
musica italiana. La struttura del sito è di facile
fruizione e offre, oltre al download, le ultime
news nell’ambito musicale, la sezione TopDownload, OurBestChoice (i brani consigliati dal
sito).
Consigliato a tutti gli amanti della musica.
RECENSIONE A CURA DI “LA TANA DEI GOBLIN”
Hasbro
n.d.
Abilità
Si tratta di una simulazione di una partita di calcio
che si distingue da altri noiosi predecessori o succedanei per l'affrancamento dal solito banale meccanismo del tira e muovi, tira e passa, tira e tira e così
via, senza però perdere l'aderenza simulativa al gioco del calcio. Il titolo originale del gioco è dovuto
alla presenza di una pedina speciale (quella, appunto, del regista) in grado di effettuare passaggi a lunga gittata oltre ai passaggi corti come le altre pedine. La collocazione in campo del regista e il suo
corretto utilizzo sono determinanti per ottenere la
vittoria. Le altre pedine sono divise in quattro categorie: portiere, difensore, centrocampista, attaccante, ciascuna caratterizzata da una differente figura
geometrica (il materiale è di pregevole fattura).
I turni di gioco sono divisi in maniera tale da fare
muovere le pedine ed eseguire le azioni di gioco ad
uno solo dei due giocatori. Le azioni che si possono compiere sono le seguenti:
1) Movimento: tutte le pedine si muovono di tre
caselle al massimo, eccezion fatta per il regista che
si muove di due.
2) Dribbling: il possessore della palla, muovendosi
di una, due o tre caselle, "supera" il difensore senza
bisogno di tirare dadi.
3) Passaggio corto: la palla può essere mossa di 1-3
spazi in linea retta; se la palla raggiunge un compagno il passaggio è riuscito e l'iniziativa resta alla
squadra che ha il possesso della palla; se la palla
termina in una casella non occupata da una pedina,
il turno passa all'avversario.
4) Passaggio lungo: come il corto, ma fino a nove
caselle in linea retta; se effettuato dal regista, il pallone termina esattamente nella casella da lui prescelta; se effettuato da un'altra pedina, bisogna tirare un dado deviazione che sposta la palla di una
casella in una delle sei direzioni (le caselle essendo
esagonali).
5) Tackle: se la palla viene passata a una pedina
adiacente ad una pedina avversaria c'è il contrasto,
che viene risolto un lancio di due d6.
6) Tiro: come per il passaggio, si muove la palla di
tre caselle verso la porta; se il portiere si trova a più
di tre caselle da quella dove termina il pallone è
goal; se no, tira un d6 "salvezza".
Corner, punizioni, falli laterali e rimesse dal fondo
seguono le stesse regole: si tratta sempre di passaggi lunghi o corti.
L'iniziativa resta al giocatore di turno fino a quando
la palla si trova in una casella occupata da una sua
pedina. Questi può effettuare tanti movimenti, passaggi, tiri quanti è in grado di farne, dopodiché l'iniziativa passa all'avversario quando: la palla termina
in una casella vuota; l'attaccante perde un tackle; il
portiere para un tiro; la palla finisce fuori.
Dal punto di vista della tattica di gioco, per segnare
un goal è necessario quindi che la propria squadra
sia disposta lungo il campo in maniera equilibrata
ed omogenea, così da permettere all'attaccante di
arrivare al tiro al termine di una lunga serie di passaggi ragionati. In questo senso Regista assomiglia
più ad un gioco di piazzamento e controllo del territorio che al classico tira e muovi dei giochi ad
ambientazione sportiva.
In Regista non mancano le situazioni tipiche del
calcio come corner, punizioni, fuorigioco e falli
laterali, ma hanno tutto sommato un rilievo modesto nella meccanica complessiva del gioco, contribuendo invece (e bene) a rendere meglio l'ambientazione.
A cura di:
Pensiamo a un bambino che vive in uan splendida casa con un fratello e una madre gentile, convinto che il padre sia una persona molto famosa
del panorama statunitense, che scopre nel modo
peggiore (l’uccisione del fratello e della madre)
che il lavoro di suo padre è un altro… Cosa ne
penserebbe un bambino di oggi?
Una società che i film Holliwoodiani hanno messo in luce
anche troppe volte, ma che
non stanca mai, con il suo fascino, il suo pericolo, la sua
cattiveria e le storie tristi che
nasconde.
scitato nei ragazzini di tutte le
età?!? Chi non ha mai sognato
un borsalino a tesa larga indossato fumando un sigaro
toscano di prima qualità?!?
Difficile portare ora quei completi gessati e quei mocassini
La criminalità organizzata pre- bianchi e neri con tanta grazia
sente nel nuovo continente, ha e tanta carisma…
messo le radici fin dal suo arri- Ma soprattutto imbracciare
vo, ha mietuto vittime, ha in- un’arma, una mitragliatrice di
coronato grandi capi. Al Ca- quel calibro…
pone è al vertice della sua esistenza leggendaria e della sua A quei tempi tutto questo non
affascinava, ma spaventava…
carriera.
Questi uomini, duri, “tosti”,
quanto fascino
hanno sempre su-
Di certo non mostrerebbe l’affetto e il rispetto
che il protagonista ha invece manifestato quando
alla domanda “Chi era Michael Sullivan?” rispose
semplicemente “Era mio padre…”
Commovente ma attuale ritratto anni ‘30...
Di qualunque edizione, di qualunque formato… con copertina colorata, copertina in bianco e nero o con il solo
titolo scritto in Times New Roman…
Comunque sia fatto un libro è un compagno fidato che
ti sta accanto nei tuoi momenti di solitudine ed intimità
con la tua mente…
La nostra nuova rubrica si è data lo scopo di aiutarti a
scegliere i migliori testi.
Il resto lo faranno i tuoi occhi, la tua mente ed una
lampada accesa...
Ingredienti:
(per 6 persone)
6 fettine molto sottili dal diametro di circa
20 cm di filetto o controfiletto di manzo,
6 asparagi verdi di media grandezza,
6 asparagi bianchi di media grandezza;
***Per la Salsa:***
160g senape in crema,
150g olio extra vergine di oliva,
40g brodo vegetale freddo/acqua,
40g vino bianco, 40g aceto bianco,
40g zucchero, sale e pepe.
Questo mese ho il piacere di presentarvi un antipasto internazionale
conosciuto in tutto il Mondo, sto parlando del Carpaccio di manzo,
che vista la particolare stagione in cui ci troviamo, abbinerò agli asparagi, molto utili per mantenere funzionale il nostro organismo, in
quanto ricchi di sali minerali, rutina che rafforza le pareti dei capillari
e vitamina A che agevola i nostri reni nelle loro attività.
Il carpaccio è il piatto più popolare servito all’Harry’s Bar, il cui nome
è un omaggio al noto pittore veneziano Vittore Carpaccio. Il piatto
nacque da un’idea di Arrigo Cipriani, che in occasione di una grande
mostra del pittore avvenuta nel 1950, si ritrovò ad accontentare le
richieste di una sua nobile cliente presso il suo ristorante. La contessa Amalia Nani Mocenigo infatti, per via di una rigida dieta impostale
dal suo medico, non poteva mangiare carne cotta, ma solo ed esclusivamente carne cruda.
Fu così che arrivò la pronta risposta del ristoratore veneto che si presentò al tavolo
con un piatto composto da sottilissime fette
di carne ricavate dal controfiletto di manzo,
condite con una salsa detta “universale” a
base di senape adagiate su di un
letto di rucola e ricoperte da alcune scaglie
di Parmigiano, quasi a ricordare un’opera
astratta.
ESECUZIONE:
Lavare abbondantemente e con cura gli asparagi, eliminando tutta la
terra possibile. Tagliare le punte per una lunghezza pari a 2 cm circa
ed eliminare la parte inferiore del gambo più dura. Dopo averli pelati,
tagliare le parti rimanenti degli asparagi per il loro lato lungo e successivamente ancora a metà, creando poi dei bastoncini non più lunghi di 4 cm, da cucinare in acqua salata per circa 2 minuti. Durante
le fasi di cottura degli asparagi, consiglio di cucinare prima quelli
bianchi e successivamente quelli verdi, perchè viceversa, il colore
perso da questi ultimi in cottura condizionerebbe il risultato finale di
quelli bianchi.
Preparare le punte degli asparagi allo stesso modo, ossia tagliandole
in 4 o in 2 ricavandone dei piccoli bastoncini da lasciare però crudi.
Una volta scolati e raffreddati i gambi, disporli mescolati e leggermente conditi sui piatti di portata ed adagiarvi sopra le fette sottili di
manzo lasciate anzi tempo a temperatura ambiente, decorare con le
punte crude lasciate da parte e condire con la salsa alla senape.
Per la salsa: aggiungere alla senape il sale, il pepe e lo zucchero,
diluire in seguito con l’aceto ed il vino bianco in modo tale da poter
sciogliere in questo modo i vari granelli dei condimenti. Aggiungere il
brodo vegetale o dell’acqua fredda ed emulsionare con l’aiuto di una
frusta da cucina o di un frullatore, l’olio extra vergine d’oliva.
CONSIGLI: per un migliore rendimento, consiglio di servire questo
piatto a temperatura ambiente e possibilmente su di un piatto in vetro per un migliore effetto visivo che ricordi le origini veneziane del
piatto e per migliorarne il senso dell’astratto in onore del pittore.
Ben ritrovati di nuovo insieme per il
nostro
consueto
appuntamento sulle
pagine
di
And e r g r @ u n d
Mag@zine, con la
rubrica dello Spuntino a cura dello Chef
Mene.
Sfide a distanza si
aggirano sul forum, dove Adry mi invita ad
una appassionante competizione tra i fornelli, dove non sarà lei a dilettarsi, ma il più
ben noto
Chef Tony, grandissimo amico da molti anni ormai!!!
In modo molto simpatico, questa settimana,
mi è stata chiesta la traduzione della parola
“Chef” da parte di Alessandra da Fivizzano.
La parola “Chef” in Italia, viene collegata
dai più, generalmente non addetti ai lavori,
alla mansione generica del cuoco. In realtà
con questa parola si intende colui il quale è
responsabile, ovvero Capo della cucina in
senso direttivo. In questo caso la mansione
si identifica con questa più precisa terminologia derivante dal francese: “Chef de
cuisine”. Inoltre all’interno di una brigata di
cucina sono presenti altre categorie di chef
che hanno responsabilità differenti:
- Sous Chef: chef in seconda che in mancanza dello chef di cucina, assume il controllo direttivo e della brigata, mentre in presenza congiunta è un sostegno forte per la
migliore programmazione del lavoro;
- Chef de Partie: capo partita è colui che è
responsabile di una determinata sezione
della cucina, organizzandone il lavoro ed
ordinando le materie prime necessarie per
la preparazione dei menù. Le partite principali comprendono:
- Garde Manger (lavorazione pesci e carni,
gestione celle frigorifere);
- Horse d'oeuvre (preparazione antipasti);
- Entrementerie (preparazione primi piatti);
- Saucierie (preparazione secondi piatti);
- Pasticceria (preparazioni dolci gestita da
uno chef specializzato in tali lavorazioni).
Per maggiori approfondimenti, consiglio di
visitare il sito: www.ricetteonline.com
Consigli in cucina? Ti piacerebbe sapere una ricetta? Vuoi sorprendere i tuoi amici? Cosa aspetti,
manda una e-mail al mio indirizzo
[email protected],
sarò lieto di rispondere a tutti gli
“S.O.S. Cuoco”!!!
Adolf Hitler è condannato alla
prigionia durante la quale scrisse il Mein Kampf
La svizzera Nestlé commercializza il primo caffè solubile
Esce in Italia il film La passione di Cristo di Mel Gibson
Galileo è accusato di eresia (Index
Librorum Prohibitorum)
Muore Kurt Cobain il
Frontman dei Nirvana
Ritrovamento nel mare dei resti dell'aeroplano dello scrittore francese Antoine de SaintExupéry
Il barone von Sauerbronn presenta la draisina,
considerata la prima bicicletta
Il Disegno
della
Gli antichi greci registrano la prima eclissi solare
Il logo della famosa casa produttrice di rum
draisina
Cinquanta stati fondano a San
Francisco (California) le Nazioni Unite
In Germania la polizia ha arrestato un individuo che, dopo
aver tentato di portar via diverse fotocamere digitali da un
negozio situato nella città di Vestfalia, ha tentato di darsela
a gambe a bordo di un gokart a pedali. L'uomo, che meriterebbe di stare in gabbia soltanto per l'assurda trovata, è
stato notato da un privato cittadino che ha poi chiamato il
pronto intervento. Individuarlo, raggiungerlo e poi arrestarlo
non è stato difficile: chi non noterebbe un adulto sfrecciare
a folle velocità a bordo di una di queste macchinine per
bambini? Stando a quanto fatto sapere dalla polizia il furfante aveva anche un complice. L'uomo, fuggito con una vera
automobile, particolare che ha fatto pensare si trattasse
della mente ideatrice del colpo, è stato preso poco dopo.
Un gruppo di militari russi ha
alzato un po’ troppo il gomito, e quando si sono accorti
che avevano finito il liquore,
hanno pensato bene di prendere in prestito un carro armato per andare a comprare
un altro po’ di vodka. La cosa ha gettato nel panico gli
abitanti delle case vicine al
negozio, non tanto per timore di un’invasione ma per la
guida incerta del pilota del
carro armato, decisamente
sbronzo, che infatti è finito
addosso ad una casa danneggiandola. La scena è
stata ripresa dai passanti
con il telefonino, smentendo
la
prima
versione
dell’esercito che all’inizio
aveva parlato di un malfunzionamento del carro armato
e poi di un incidente dovuto
al “ghiaccio sulla strada”.
L’esercito si è comunque
impegnato a ripagare i danni.
Un'equipe di scienziati statunitensi ha
creato una varietà di pesce geneticamente modificato capace di suicidarsi per la
gioia dei pescatori. L'animale sarebbe in
grado di morire a comando: basterà fargli sentire uno specifico suono e come
per magia il poveretto emergerà dalle
profondità marine pinne all'aria. Il progetto, finanziato dal governo Usa, prevede infatti che i pesci, spigole e orate per
prime, possano essere lasciati liberi nel
mare. In questo modo cresceranno più di
quanto non avvenga in un comune allevamento. Quando il pescatore avrà necessità di pescare non dovrà far altro che
uscire in barca, accendere il diffusore
acustico e attendere che il frutto del proprio lavoro torni a galla.
Mette a segno un colpo in un supermercato e dimentica il figlio nel negozio. E'
accaduto a Kerkrade, in Olanda dove un
uomo di 45 anni ha rubato nel market
una confezione di carne ed è poi scappato dimenticandosi il figlio dodicenne all'interno dell'esercizio. Messo a segno il
colpo dal bottino decisamente misero, il
ladro si è precipitato all'esterno del negozio ed è fuggito di corsa inseguito da un
commesso che nel tentativo di fermare il
taccheggiatore, si è lanciato sul cofano di
un'automobile senza però riuscire a
prenderlo. Nella rocambolesca fuga il
figlio è rimasto indietro. E' stato proprio
attraverso il ragazzino che la polizia è
risalita al padre il quale poi si è consegnato alle autorità.
Salatore Automatico
Conducete una vita pesante?
La sera tornate a casa talmente
stanche da non avere nemmeno la forza di mettere il sale
sulla vostra bistecca o
nell’insalata? Non preoccupatevi, non siete soli. La tecnologia ancora una volta viene in
vostro aiuto. Basta scuotere la
saliera. Questo dosa sale fa
tutto da solo. Basta tirare
l’apposita cordicella e una
pioggia di sale inonderà senza
altri inutili sforzi le vostre pietanze preferite. Un oggetto veramente indispensabile. Come
abbiamo a vivere fatto tutto
questo tempo senza?
Pista artistica
Siete dei nostalgici degli anni ‘80. Anche
voi come me e tantissimi altri siete impazziti di gioia quando un anno sotto
l’albero avete trovate una fiammante pista delle macchinine della Polistil. Se
rimpiangete quei tempi, questo bellissimo oggetto d’arredo può alleviare il vostro dolore. Una riproduzione fedelissima di uno di quegli oggetti del desiderio,
da appendere alle pareti di casa vostra e
da sfoggiare con orgoglio in presenza di
amici e conoscenti. Per ricordare insieme
i bei vecchi tempi andati...
Tastiera Buffalo
Tutto l’ufficio a portata di mano. Tutto
quello che vi serve per mandare avanti
l’ufficio racchiuso in un unico oggetto. Tastiera, telefono e fax (naturalmente se il vostro computer dispone di una stampante).
E-mail, telefonate (anche sfruttando
Skype), fax: un collegamento a 360° col
mondo grazie all’ausilio di un unico utilissimo oggetto. Per semplificare il lavoro e
mettere ordine sulle vostre scrivanie.
Cassetta USB
Molti di voi si ricorderanno di buon vecchio nastro a cassetta. Ora è quasi completamente scomparso, ma fino a pochi
anni fa era uno degli oggetti più comuni,
e ha permesso a molta gente di creare le
proprie personali compilation di 60 o 90
minuti da ascoltare nel walkman, in automobile o da regalare alle persone care. Per
i nostalgici, o per quelli che ancora hanno
dei lettori di cassette in giro e di cui non
possono fare a meno, ecco la cassetta
USB. Al posto del vecchio nastro al suo
interno contiene una memoria interna capace di immagazzinare fino a 64MB di
musica. Un oggetto curioso, utile e retrò.
Per nostalgici.
sia affezionata a lui e al suo mondo, e perché no, al nostro mondo virtuale, fatto di faccine, segnetti e acronimi di ogni tipo. Forse mi sto innamorando e questo non mi piace, perché gli appuntamenti al buio
non sono cosa per me, diffidente per natura, ma allo stesso tempo nemica delle delusioni cocenti d’amore quale questa sicuramente diventerà…
Cara Ary,
Innanzitutto ti chiederei di poter
restare anonima per una questione mia di riservatezza.
Ringraziandoti ti espongo la mia storia, che magari può aiutare qualcuno che si trova nella mia stessa situazione, oppure tramite queste pagine troverò dei buoni consigli...
E’ molto tempo che uso il pc, inizialmente ho
dovuto imparare ad armeggiare per questioni
di lavoro, ma man mano che passava il tempo
ci passavo sempre più ore, e da solo strumento
di lavoro è diventato un diletto ed un piacere.
Dall’uso prettamente
lavorativo sono passata
alla navigazione
internet, sfogliavo pagine, visitavo siti…
nuamente convinta. Ma una sera in chat, ho
conosciuto un uomo: gentile, estroverso ma
non invadente, letterato e molto colto. Mi colpì
subito e la nostra conoscenza virtuale presto
diventò un’amicizia virtuale.
L’amore in chat può
esistere?
Ho poi conosciuto il
mondo delle chat, un
mondo che inizialmente mi sembrava
folle: parlare con una
persona solo attraverso lo schermo e solo con
le scritte può forse aiutarti a capire se quella
persona conosca la grammatica, ma non chi
realmente sia questa persona.
Ci vedevamo tutte le sere, ormai entravo nella chat solo per
lui, ci siamo scambiati le foto e
gli indirizzi mail privati attraverso i quali ci sentiamo
tutt’ora.
Io non ho nessuna intenzione
di incontrarlo, per paura forse,
per timore di chi possa essere
lui realmente, ma è inutile nascondere che probabilmente il mio pensiero
più inconscio è quello che potrei non piacergli,
potrebbe rimanere deluso perché magari nutre
nei miei confronti delle aspettative più alte.
Io mi ripetevo questo pensiero, e ne ero stre- Mi sono resa conto di come piano piano, io mi
Ora io mi chiedo cosa fare, come ovviare a questo che per me sta diventando un problema, e inoltre vorrei sapere se c’è qualcuno oltre a
me, magari tra gli stessi lettori di Andergraund che ha vissuto o vive
questa stessa situazione, e magari scambiarci opinioni e sentimenti,
per tirarci, diciamo, su il morale a vicenda. Per ora sono piuttosto disperata.
Grazie per l’attenzione.
Beh… che dire, una lettera da leggere tutta d’un fiato, quasi un romanzo rosa…
Io non sono la persona adatta a queste cose, non mi piace giudicare, quello
che certo credo è che non incontrarlo sia la cosa giusta quanto meno per ora,
dati i sicuri pericoli che noi povere fanciulle viviamo quotidianamente, non mi
sembra il caso di crearne di maggiori… Allo stesso tempo mi rendo conto di
quanto sia difficile arginare un’emozione (io stessa non sono una grande campionessa in questa disciplina) e mi rendo conto di come tu possa viverla intensamente.
Attendo tue novità perché ti ho presa a cuore sconosciuta… Ti invito a farci
sapere qualcosa di più qualora tu lo voglia e invito tutti i nostri lettori ad usare
il mio indirizzo email (il solito) per mettersi in contatto con questa ragazza/donna/fanciulla in cerca d’aiuto e di consigli.
Un forte abbraccio
Ary
Vi aspetto nel prossimo numero!!!
Telefonini,
chat,
msn, e-mail… Com’è
cambiato
il
mondo
della comunicazione
negli ultimi 10-15
anni al massimo?
No non è il prossimo
tema di maturità, ma
è solo una mia riflessione
su
come
questi
cambiamenti
abbiamo portato inverecondamente
il
cambiamento
anche
dei rapporti umani:
molti di noi si sono
ritrovati a strabuzzare gli occhi di
fronte ad un amico
che rispondeva sorridente con un
LOL
ad una sua battuta,
senza capire a cosa
si
riferisse
(acronimo
di
Laughing Out Loud, Ridere rumorosamente);
oppure
quanti
si
sono fermati a tradurre
che
caspita
aveva
scritto
il
proprio
fratello/sorella
minore
sull’sms appena arrivato…
E’ vero ne abbiamo
già parlato, ma sono
ancora convinta che
non dovremmo farci
influenzare
così
tanto da una macchina, e tentare di
mantenere
intatto
quel poco di umano
che ci è rimasto...