Un mare di uscite interessantissime Eccoci ancora un’altra volta con un numero che se permettete oserei definire ricchissimo e interessantissimo. Tante novità discografiche questo mese, alcune delle quali sicuramente tra le più importanti di tutto l’anno. Prima di tutto è tornato Vasco, l’artista più amato dagli italiani, volendo appropiarsi di una definizione che fino a questo momento era esclusiva della bella e brava Lorella Cuccarini. Vasco è un fenomeno, capace di vendere 300.000 copie del suo disco ancora prima che questo esca, capace di riempire i più grandi stadi italiani anche per una setti- mana di fila. Ma sono sicuro che se Vasco affittasse San Siro per un anno intero sarebbe in grado di riempirlo tutte le santissime sere. I fan lo adorano. E poi ci sono i R.E.M., che tornano dopo quattro anni di pesante assenza e dimostrano di aver ritrovato la strada che circa dieci anni fa avevano smarrito, riprendendosi a pieno titolo l’appellativo di rock band che negli ultimi tempi non gli stava poi molto a pennello. Un cambio repentino di rotta, un ritorno alle origini che da tempo promettevano, in cui molti speravano, ma che forse in pochi ritenevano realizzabile. E che dire di Madonna, l’artista pop più famosa al mondo, fresca di ingresso nella Rock and Roll Hall of Fame, che per l’occasione si circonda di tutti i produttori più in voga del momento per preparare un ritorno in grande stile. E poi ancora il giovane DeGraw, e Caparezza, che diventa narratore di storie e di persone troppo spesso dimenticate. Senza dimenticare l’Anderview di questo mese, ad un giovane artista fiorentino di cui siamo sicuri che prima o poi sentiremo nuovamente parlare. Un numero che oserei dire imperdibile! Quindi che aspettate, voltate pagina e cominciate questo nuovo viaggio che speriamo troverete coinvolgente e interessante. Al prossimo mese! Anno 2 - numero 20 Direttore generale Roberto Virgilio Responsabile musica Mr Bugs! [email protected] Responsabile spettacoli Dj HnF [email protected] Responsabile rubriche sir3n3tta [email protected] Redazione: Chef Mene Valeriano Hanno collaborato: Gianluca Zennaro Davide - Fairy boy Ha collaborato lo staff di: Ciao e Buona lettura. Si ringrazia per l’estrema disponibilità: Andrea La Gona Web editor Valeriano Redazione [email protected] News............................................... pag 6 Tutte le ultime novità dal pianeta musica Allegra Anti Utopia........................ pag 10 Accelerate, il nuovo album dei R.E.M. Vasco............................................. pag 18 Il mondo che vorrei Hard Candy................................... pag 24 Il nuovo disco di Madonna Gavin DeGraw.............................. pag 28 La seconda prova di un’artista promettente Anderview..................................... pag 32 Questo mese Andrea La Gona Elisa.............................................. pag 38 Giardino Vivo di Note e di Emozioni Storia della dance.......................... pag 44 Una nuova avvincente puntata: i primi anni 90 Classifiche..................................... pag 46 I dischi più venduti nelle ultime settimane Recensioni..................................... pag 48 Le ultime uscite discografiche ascoltate per voi Testo del mese.............................. pag 54 Le parole delle canzoni più ascoltate On the Road.................................. pag 56 I concerti più interessanti del mese Ai - Tek......................................... pag 72 Scopri tutti i segreti della Tecnologia Il Gioco del mese.......................... pag 74 L’uscita più interessante Il Sito del Mese............................ pag 75 Le curiosità più interessanti dalla rete Ludoteca....................................... pag 76 Carrellata sui giochi di società, nuovi e classici Botteghino..................................... pag 58 Segnalibro..................................... pag 78 I film più visti negli ultimi giorni Un consiglio letterario dalla vostra Ary Coming Soon................................. pag 58 Spuntino........................................ pag 80 Casa arriverà a breve nei cinema Come sorprendere in cucina col minimo sforzo News.............................................. pag 59 SOS Couco.................................... pag 81 I vincitori dei David e altro Le risposte ai vostri dubbi in cucina Recensioni..................................... pag 60 DiAry............................................. pag 82 Gli ultimi film usciti in sala visti per voi Cosa accadeva nel mondo in questo mese Telecomando................................. pag 68 Cronache Marziane....................... pag 84 Le ultime novità dal tubo catodico Teledipendente............................. pag 70 Pochi giorni al Festival In bianco e nero............................ pag 71 La tv dei ricordi: I Puffi (seconda puntata) FM................................................. pag 71 I programmi più belli da seguire in radio Notizie assurde ma realmente accadute Mercatino...................................... pag 86 Curiosità, idee regalo, oggettistica varia C’è post@ per Ary......................... pag 88 Vuoi raccontarci qualcosa, vuoi sfogarti o hai bisogno di un buon consiglio? La nostra Ary ti dà voce Foto del Mese................................ pag 90 Il mondo raccontato per immagini Sting sotto accusa Avrebbe rubato l'idea per 'Roxanne' e 'Message' Roy Smith, un cantautore sconosciuto del Nevada, ha accusato Sting d'avergli sottratto idee che poi diventarono i temi sia per "Roxanne" sia per "Message in a bottle" dei Police. Accuse naturalmente tutte da provare, e che comunque, se dovessero mai prendere la via del tribunale, verrebbero archiviate in quanto ormai troppo lontane nel tempo. Smith afferma che, dopo un suo concerto a Reno a fine anni Settanta, si mise a chiacchierare con Sting; Roy gli raccontò della sua amicizia con una prostituta, Roxanne, e di come scriveva messaggi, che poi chiudeva in una bottiglia, per sua madre. Smith sostiene che Sting gli promise delle royalties sulle due canzoni, ma i soldi non si materializzarono mai. Il cantautore si sarebbe rivolto ad un avvocato, anche se non si capisce perché abbia atteso quasi 29 anni prima d'agire. Bob Dylan e Jack White Il frontman dei White Stripes suonerà nel nuovo album del Menestrello di Duluth Il leader dei White Stripes ha confermato ai microfoni di MTV America di esser stato contattato dal Bob Dylan per collaborare al suo nuovo album, un disco interamente dedicato alla leggenda country Hank Williams. “Bob sta mettendo insieme un nuovo disco” ha spiegato il chitarrista “Ha trovato circa 25 canzoni che Williams non ha mai finito, ci sono soltanto i testi, niente musica e ha iniziato a chiedere ad alcune persone se erano intenzionate a concluderle. Lui l'ha fatta una, ha contattato Willie Nelson, credo anche Lucinda Williams e Alan Jackson. Il disco dovrebbe uscire entro la fine dell'anno e sarà fantastico”. Oltre alla collaborazione con Dylan White sta concludendo il secondo disco dei Raconteurs al Blackbird Studio di Nashville: “E' quasi finito. Suona molto diverso dal precedente”, in più ci saranno altre novità per i White Stripes una volta il ciclo promozionale dei Raconteurs sarà finito. Nozze in vista Ringo Starr decapitato Pete Wenz, bassista e leader dei Fall Out Boy ha chiesto ufficialmente la mano alla fidanzata Ashlee Simpson. La coppia era in vacanza in Colorado per assistere ad una mostra di dipinti del fratello di Peter, quando questo si è inginocchiato di fronte all'amata, offrendole un anello. Alla fatidica domanda l'ovvia risposta è stata "si!". I futuri sposi hanno voluto, subito dopo l'evento, comunicare personalmente ai fan la novità: "Siamo felici di condividere con voi la felicità del nostro fidanzamento. Grazie per il vostro supporto, è importantissimo per noi. Consideriamo questa una cosa molto importante e volevamo essere i primi a comunicarvela direttamente, perchè siete i migliori." Lo scorso mese è stata inaugurata a Liverpool una scultura raffigurante i Fab Four. Questa era stata fatta erigere relativamente alle celebrazioni per la nomina come Città Europea della Cultura. Da qualche giorno però la scultura, realizzata dall'artista italiano Franco Covill, è stata oggetto di atti di vandalismo. La figura di Ringo Starr è stata infatti decapitata. Si crede che il gesto sia la reazione di qualcuno sentitosi offeso da sconvenienti commenti fatti dal musicista. Ringo aveva recentemente affermato che di Liverpool, la città dove si formarono i Beatles, non gli manca assolutamente nulla. Il resto della scultura è rimasto intatto. Il ritorno dei Counting Crows Duritz e soci tornano a cinque anni dal successo di “Mr. Jones” Stavolta ci siamo: dopo rinvii vari e contrattempi finalmente esce il nuovo CD dei Counting Crows. Per chi non se li ricordasse, i Counting Crows sono un gruppo statunitense di alt rock formatosi a San Francisco nel 1991. La popolarità della band ha avuto inizio nel 1993, anno dell'uscita del singolo Mr. Jones, presente, poi, nell'album d'esordio August and Everything After. Nello scorso ottobre Adam Duritz, il frontman dei Counting Crows, disse: “Tra i concerti, gli spostamen- ti, il missaggio, il mastering ed il completamento della parte grafica del disco abbiamo perso molto tempo. Dobbiamo decidere quale sarà il singolo, girare il video e fare molte altre cose importanti che richiedono tempo”. E di tempo infatti ne è trascorso. Ma il nuovo album dei Crows, effettivamente intitolato "Saturday nights & Sunday mornings", è arrivato nei negozi lo scorso 21 marzo. Per il gruppo di "Mr Jones" si tratta del quinto disco di studio, che arriva dopo cinque anni dal suo predecessore e a quattordici da "August and evrything after". Il nuovo lavoro della band californiana è curiosamente diviso in due distinte parti: la prima, che riprende il tema "Saturday nights", è stata definita "una discesa nell'oscurità"; la seconda, dedicata ai "Sunday mornings", è più distesa e sulla falsariga di un certo folk. Il lato "Saturday nights" comprende le canzoni "1492", "Hanging tree", "Los Angeles", "Sundays", "Insignificant" e "Cowboys". Il lato "Sunday mornings" ospita invece "Washington Square", "On almost any Sunday morning", "When I dream of Michelangelo", "Anyone but you", "You can't count on me", "Le ballet d'or", "On a Tuesday in Amsterdam long ago" e "Come around". Uscirà il prossimo 2 maggio in tutti i negozi di dischi 'Rock Show', il nuovo album di Enrico Ruggeri. Lo stesso Enrico lo presenta così: "Ho passato la vita a raccontare le storie degli altri, evidenziandone l'aspetto poetico e quello spettacolare. Questa volta il soggetto sono io: questo è un album concept autobiografico. Il protagonista è un uomo che da tanti anni vive una vita particolare, fatta di concerti, viaggi, amici, donne e incontri, tutti condizionati da un ruolo meravigliosamente ingombrante." L'album è anticipato dal singolo "La terra e la luna", tra l’altro sigla della nuova edizione de Il Bivio, programma condotto dallo stesso Ruggeri su Italia1. Si è spento a 58 anni dopo aver lottato per tre anni contro un melanoma Danny Federici, tastierista della E Street Band di Bruce Springsteen: l'artista è spirato in una camera del Memorial Sloan-Kettering Cancer Center di New York. A dare notizia della sua scomparsa è stato lo stesso sito ufficiale del Boss, col quale si era esibito, per l'ultima vota, lo scorso 20 marzo a Indianapolis. Lo stile e la musica del tastierista avevano caratterizzato il suono della band e firmato grandi classici, tra i quali "Hungry Heart" e "The Rising". Il presidente francese Nicolas Sarkozy è rimasto così positivamente impressionato dal nuovo album di Lenny Kravitz "It is Time for a Love Revolution", che ha voluto mandare alla rockstar una lettera personale di complimenti. Lenny ha specificato ai media che "Sarkozy ha trovato il tempo fra i suoi impegni per ascoltare il mio disco e mi ha scritto che l'ha apprezzato molto. Mi ha perfino indicato le sue canzoni preferite!" Pete Doherty dovrà probabilmente passare 3 mesi e mezzo in carcere. Nell'Ottobre del 2007 Pete era stato condannato per possesso di droghe e per guida senza patente. La sentenza di 14 mesi era però stata commutata nell'obbligo di effettuare dei colloqui periodici e nel terminare assolutamente ogni consumo di droga. Pete non è stato molto diligente nel rispettare i patti, arrivando sempre in ritardo agli appuntamenti e continuando impunemente il consumo di sostanze illecite. La corte è stata così costretta a riconfermare la condanna di detenzione. Allevi Evolution 'Evolution' il primo disco del pianista con un'orchestra sinfonica Dopo cinque dischi per pianoforte solo, Giovanni Allevi dà spazio al suo estro compositivo realizzando un album con orchestra sinfonica dal titolo "Evolution", in uscita nei negozi il 13 giugno. Allevi è stato recentemente protagoni- tour in corso (tutte le date "sold out" in prevendita), da quello del libro "La Musica in Testa" (sesta edizione e oltre 50.000 copie vendute in un mese!) e del dvd "Joy Tour 2007", a cui si aggiunge lo straordinario risultato raggiunto dagli ultimi tre dischi che hanno fatto registrare migliaia di copie vendute. Eccovi alcune delle prossime date dell'Evolution Tour 2008: 23 aprile Fabriano (Teatro Gentile) 29 aprile Bellinzona (Teatro Sociale) 1 maggio Avellino (Teatro Don Gesualdo) 3 maggio Cagliari (Teatro Lirico) 8 maggio Tortona, AL (Teatro Civico) sta di una puntata di Storytellers. L'atteso nuovo album di composizioni inedite firmate da Allevi avrà poi un seguito dal vivo in estate con l'"Evolution Tour", che lo vedrà protagonista, sia sul podio come direttore sia davanti alla tastiera del suo pianoforte, in alcune delle più belle e prestigiose location italiane. 10 maggio Vicenza (Teatro Comunale) 11 maggio Bolzano (Auditorium Via Dante) 13 maggio Padova (Multisala Pio X - MPX) 16-17 maggio Firenze (Teatro Verdi) 21 maggio Sacile, PN (Fazioli Concert Hall) 24 maggio Lanciano, CH (Teatro Fenaroli) Il compositore e pianista marchigiano vive un magico momento testimoniato dal successo del 25 maggio Napoli (Teatro San Carlo) Tutti Fenomeni! E’ uscito il nuovo album di Piero Pelù Lo scorso 18 aprile uscirà "Fenomeni", il nuovo album di Piero Pelù. L'atmosfera dell'album è molto più rock ed essenziale delle sue precedenti produzioni soliste. 'Cuore di vetro', 'Bambino' e 'Spirito' sono gli omaggi al passato del cantante fiorentino, che ha registrato il suo nuovo album in otto settimane, spinto da una urgenza che lui ha definito sorprendente. 'Tutti fenomeni' è il titolo del singolo, che ritrae la società contemporanea così condizionata dalla televisione e dalla voglia del successo immediato quanto passeggero. Anche in questo album, Pelù coglie gli aspetti difficili della nostra società, ritrae con ironia abitudini e disagi del nostro paese e trova anche momenti più intimi come nel brano 'Ti troverai', dedicato alla figlia quasi diciottenne e alle difficoltà del mestiere di padre. Allora? Dove eravamo rimasti? Ah sì, giusto, siamo nel 1997, data fondamentale nella storia dei R.E.M., e da qui bisogna doverosamente ripartire per iniziare a parlare del loro nuovo album “Accelerate”. Perchè ripartire da oltre dieci anni fa per parlare dell’album uscito solo qualche settimana fa? Perchè è esattamente da lì che i R.E.M. riprendono un discorso che avevano interrotto bruscamente proprio nel lontano ottobre di quell’anno. Ma procediamo con ordine e cerchiamo di riorganizzare le idee. Prima della fatidica data i R.E.M. erano una delle rock band più famose e apprezzate del pianeta. Avevano alle spalle alcuni degli album di maggior successo della loro carriera; partendo da “Out of Time”, album del 1991, che grazie al traino di “Losing My Religion” è diventato uno dei dischi più venduti degli anni novanta, il loro percorso sembrava avviato verso una strada in discesa. L’anno successivo infatti è arrivato un altro grande classico della storia del rock, “Automatic for the People” e nel 1994 una svolta fondamentale nella carriera di Stipe e soci. Il gruppo, dopo qualche album un po’ più lento e commerciale, con l’uscita di “Monster” torna a dedicarsi al rock, un rock con la erre maiuscola, tanto che ancora oggi quello sicuramente è uno dei lavori più duri e sperimentali dell’intera discografia del gruppo. Un pezzo come “What’s the Frequency, Kenneth?” è rimasto uno dei classici più amati dai fan. Un disco duro e crudo, in cui le chitarre elettriche rappresentano l’elemento caratterizzante dell’intero lavoro. Un disco costellato dai mostri che incontriamo lungo il percorso della nostra vita, una raccolta di pezzi su cui aleggia un senso di disagio e di malessere, in cui si intromette in maniera pesante il tema della morte: quella dell’attore River Pheonix, a cui è dedicato l’album, e quella improvvisa di Kurt Cobain, che cade come un macigno sulle ultime fasi di registrazione del disco, e che porterà all’inserimento all’ultimo minuto di “Let Me In”, canzone che parla proprio del suicidio del leader dei Nirvana. Un album difficile, ma che il pubblico accoglie con molto interesse, tanto che il lunghissimo ed estenuante tour che ne segue l’uscita, sarà uno dei più fortunati della carriera dei R.E.M. Nel 1996 il batterista Bill Berry, nel bel mezzo di un concerto in Svizzera, viene colto da un grave aneurisma celebrale, da cui fortunatamente esce bene, ma che gli da la spinta decisiva verso una decisione che meditava già da parecchio tempo: nell’ottobre 1997 Bill lascia ufficialmente il gruppo. La vita da rock star lo aveva logorato fisicamente e mentalmente, non era quello che voleva, non era quello che faceva per lui, così decide di mollare tutto per tornare nel sud degli Stati Uniti per fare il contadino. “Sono stato soprattutto io ad insistere perché si lavorasse in modo diverso. In passato avevo la netta sensazioni di essere ascoltato poco all'interno della band”, dice ancora Buck, ragionando sui mutati equilibri all'interno del gruppo, in continua evoluzione da quando il batterista Bill Berry se n'è andato 11 anni fa. Oggi i R.E.M. sembrano andare d'accordo più che mai. “Accelerate” può essere letto come il disco di Peter Buck, ma vede i R.E.M. trovare un nuovo equilibrio anche verso il mondo esterno: è un disco politicamente meno “carico” del passato – anche se con canzoni molto dirette come “Houston”: “L'ho scritta dopo un commento della madre del nostro presidente Bush, che poco dopo la tragedia di New Orleans affermò che gli abitanti della città erano comunque fortunati ad avere un bel palazzetto dello sport...”, dice Michael Stipe, che durante l'intervista è chiamato a rispondere diverse volte su questioni di questo genere. L'impressione generale è che la carica politica sia ora in secondo piano rispetto a quella musicale. Insomma, che il tentativo sia quello di fare parlare i media della musica e non delle prese di posizione della band. Anche se Stipe non si tira indietro quando deve spiegare i temi del disco e ha affermato che nello scrivere i testi si è calato molto nell'attualità, ma ha anche ricordato quello che da giovane immaginava potesse diventare questo mondo - ed il conseguente senso di essere stato truffato. E non significa che sognasse vacanze sulla luna o altro, ma solo un senso di comunità e di progresso globali che non è Nel frattempo, tra l’incidente e l’uscita di scena di Berry, era stato lanciato un altro album, “New Adventures in Hi Fi”, un altro disco rock, ma più classico, con atmosfere più morbide, una sorta di concept album sul tema del viaggio composto quasi interamente durante le pause e i soundcheck del Monster Tour. Senza Bill Berry il gruppo stenta a reggersi in piedi. Stipe, Buck e Mills, rimasti in tre, devono capire cosa fare della loro vita e del loro lavoro. Mai come in quell’occasione il gruppo rischia di sciogliersi. Poi, come affermerà Buck qualche anno dopo, la musica ha preso il sopravvento e gli ha permesso di tornare a respirare. Nel 1998 esce “UP”, il disco che inaugura una nuova fase della storia dei R.E.M., un album difficile, introverso, cupo, diverso, in cui l’elettronica sostituisce completamente la batteria di Berry. Ad “UP” seguiranno altri due lavori un po’ più sperimentali, “Reveal” e “Around the Sun”, da molti considerati lavori marginali nella discografia del gruppo, ma che comunque personalmente reputo, specialmente “Around the Sun”, un po’ troppo snobbati e sottovalutati. Comunque, e finalmente arriviamo ai giorni nostri, lo scorso 28 marzo è uscito “Accelerate”, il nuovo album dei R.E.M., atteso dai fan da quasi quattro anni (il precedente album risaliva al lontano 2004), che sembra proprio riprendere il discorso che era stato interrotto undici anni prima con “New Adventures in Hi Fi”. Un cambio di direzione repentino che riporta il gruppo agli splendori dei vecchi tempi, un rock diretto, tagliente, affilato come la lama di un rasoio, come lo definirà lo stesso Stipe e che colpisce nel segno. Forse qualcuno potrà lamentarsi, preferendo i R.E.M. atmosferici e malinconici. Ma quando fanno rock - e lo fanno dalle loro origini, 28 e passa anni fa – lo fanno bene eccome. Il ritratto odierno dei R.E.M. è chiaro nello sfondo, ed è quello di una band che ha imparato dai propri errori, ma che guarda avanti, non indietro: “Ero molto insoddisfatto dell'ultimo disco, 'Around the sun'” racconta Peter Buck. “Non perché fosse brutto, le canzoni c'erano. Ma perché ci siamo persi nel processo: l'abbiamo iniziato, poi abbiamo fatto un best, poi siamo andati in tour e poi l'abbiamo finito. Non si può lavorare così: registrare un disco può anche essere noioso, e l'unico modo per uscirne era essere spontanei, diretti”. “Questa volta ci siamo trovati tutti d'accordo su quello che volevamo: canzoni veloci, brevi, senza sbrodolature, scritte sulle chitarre elettriche - aggiunge Mike Mills a Milano, alla conferenza stampa di presentazione di “Accelerate” - Non credo che assomigli a niente che abbiamo fatto in passato, perché abbiamo una consapevolezza diversa”. mai avvenuto. Il disco come una sorta di ANTIUTOPIA, come l’ha definita lo stesso Stipe, però dai ritmi allegri: un’allegra ANTI-UTOPIA. "Sono così arrabbiato nel vedere la triste realtà così diversa da quella che avevo immaginato da adolescente per il ventunesimo secolo. Questo album racconta il futuro così come l'ho desiderato. Tanto che mi viene da dire `voglio ora il MIO futuro!'. Le canzoni parlano soprattutto della società odierna, confrontandola con quella che si poteva aspettare 30 anni fa un ragazzino di 15 anni come ero io”, dice Stipe. “Negli anni '70 c'erano molte cose che lasciavano ben sperare per il futuro che non si sono realizzate, siamo messi peggio di allora su molti fronti. L'unico vero campo che ha realizzato le promesse è quello della tecnologia, che oggi offre aggeggi e possibilità fantastiche, che noi abbiamo sfruttato abbondantemente per promuovere il disco in rete”, dice, riferendosi ai vari siti messi in piedi in questo periodo, come www.ninetynights.com e www.supernaturalsuperious.com. Sì, perchè l'immediatezza è ben rappresentata non solo in forma di album, ma anche nello spazio digitale in collaborazione con il filmaker francese Vincent Moon. Un conto alla rovescia all'uscita dell'album è stato lanciato il 1 gennaio su www.ninetynights.com, su cui veniva caricato ogni giorno un breve filmato ad alta definizione disponibile per il download, l'editing e l'utilizzo nel senso più ampio del termine, mentre il sito www.supernaturalsuperserious.com dà ai fans almeno una dozzina di versioni differenti del video di "Supernatural".., alcune con l'audio da studio ed alcune con il suono live. Anche queste sono downloadabili e si possono editare e mixare. Ciò che ne risulta si può caricare su di un canale designato di You Tube, http://youtube.com/user/REMsuperserious. Già, la Rete. Ancora un disco e sarà terminato il contratto con la Warner Bros. Cosa ne pensano i R.E.M. dei compagni Radiohead, che hanno distribuito il disco attraverso Internet? Risponde Buck: “E' molto interessante. Ma non so se andrà bene per noi: con quel metodo i Radiohead sono arrivati soprattutto a chi già li conosceva. Io voglio che la mia musica sia ascoltata da più gente possibile”. Pochi album hanno avuto mai un titolo più azzeccato ed efficace come "Accelerate", il quattordicesimo dei R.E.M. Ma prima che il gruppo scegliesse il titolo, prima ancora che cominciassero a registrare, Michael Stipe, Peter Buck ed Mike Mills avevano un'idea molto chiara di che cosa volevano nel loro album: "Un turbo-reattore", dice Stipe. "Lo abbiamo sempre chiamato così. Un album dei R.E.M. con il turbo-reattore. Abbiamo desiderato fare qualcosa realmente veloce e realmente immediata. Il titolo è stato l'ultima cosa che insieme ai due collaboratori di lunga data (in studio e in abbiamo deciso. Ma anche con quello, ciascuno di noi ha tournee) Scott McCaughey alle chitarre e Bill Rieflin alla desiderato esprimere l'immediatezza e l'urgenza". batteria. La gran parte delle registrazioni sono state eseguite live. Ed eccolo qui! Le 11 canzoni si snodano all'interno di un totale di 34 scoppiettanti minuti, ciascuno segnato da un'af- Le precedenti collaborazioni di Lee, che comprendono tra filata sensazione di elettricità, caratteristica di una delle band l'altro i Bloc Party e i Kasabian oltre agli U2, interessavano più stimate, amate e creative dei nostri tempi, che sfida se molto il gruppo. "Ho guardato il lavoro che aveva fatto e stessa a superare nuovi limiti. Il cuore dell'album è il deside- sentivo che lavorare con lui sarebbe stata un'esperienza arrio di mettere tutto a nudo, una prerogativa che il gruppo, moniosa e stimolante" dice Stipe. Aggiunge Buck: "Mi hanincluso nella Rock'n'Roll Hall Of Fame lo scorso anno, ha no dato una lista delle cose che aveva fatto e guarda caso costruito lungo il corso di una carriera di 28 anni. La stessa avevo in casa tutti i suoi lavori, ed erano tutti grandiosi. sensazione si prova dalla prima violenta nota di "Living well Tutti i dischi sembravano avere in comune il fatto di suonais the best revenge", al rapido impennarsi del primo singolo re come vere e proprie performance live; non un sound "Supernatural Superserious" all'ultimo scricchiolio apocalit- imponente e maestoso, ma il suono di vere band che suonatico di "I'm gonna DJ". "Volevamo ridurre tutto ad essen- no insieme". za", dice il bassista Mills. "Abbiamo scritto canzoni più corBuck spiega che questo approccio è nato a seguito dell'imte e più veloci. Abbiamo composto quasi esclusivamente su portante esperienza vissuta dalla band durante il tour monchitarre elettriche. Lo abbiamo registrato per lo più live in diale del 2005-2006, un lungo percorso pieno d'energia racstudio, usando di solito le prime versioni. In verità abbiamo contato e raccolto nel recente CD/DVD "R.E.M. Live". eliminato i versi ed i ritornelli che non erano assolutamente "Tutti quelli che ci hanno visto ci hanno detto che il nostro necessari, cercando di scoprire di che cosa ogni canzone sound era grandioso e io rispondevo che è proprio questo avesse bisogno ed eliminando tutto il resto". L'immediatezquello che facciamo. Perché non imprigionare la forza delle za proviene anche, come già detto, da una consapevole nostre performance live in un disco?". coscienza del mondo. "Ci sono molti problemi urgenti, sì", dice Buck. "E ritengo che ci sia anche molta rabbia. Guardi Con questo in mente, i R.E.M. hanno fatto una cosa mai il mondo e vedi moltissimi motivi per essere arrabbiato". fatta in precedenza: suonare in pubblico quasi tutte le nuoMa è una rabbia positiva e stimolante: "Desidererei termina- ve canzoni durante una "prova live" al teatro Olympia di re la prima decade del ventunesimo secolo provando fidu- Dublino, evento che ha inoltre dato il via al video e alle avcia, eccitazione ed emozione nel potenziale umano, il no- venture in Internet con Vincent Moon. stro potenziale, tutti noi", dice Stipe. "E' così". "Delle canzoni che abbiamo suonato a Dublino, nove sono Collaborando per la prima volta con il co-produttore Ja- entrate nel disco" dice Buck "Avremmo potuto suonarle cknife Lee - a seguito di una raccomandazione di The Edge, cinque giorni alla settimana in una sala prove, ma solo sul chitarrista degli U2 - i R.E.M. hanno creato l'album in una palco capisci subito se devono essere più veloci, più corte o serie di complete e infuocate sessions a Vancouver, Dubli- più compatte e questo ci ha aiutato a far sì che il disco risulno e, naturalmente, Athens (GA), luogo di nascita della tasse alla fine suonato e non semplicemente assemblato". band e ancor oggi loro quartier generale. L'intero processo Il punto di partenza dell'album è stato il brano che troverete è risultato agile e ben focalizzato: solo Mills, Buck e Stipe, per ultimo nella track list, "I'm Gonna DJ". La canzone era stata originariamente scritta durante le sessioni di "Around The Sun", ma non c'entrava molto con l'atmosfera del disco. Alla fine, il brano è diventato un classico dei tour successivi e uno dei brani preferiti dalla band e dai fan". sono stati registrati nel corso di un'unica serata lo scorso settembre ad Athens, la città natale della band, durante le sessioni di incisione del nuovo disco. La band esegue le canzoni in posti inusuali: "Living well's the best revenge" in un furgone guidato dal batterista Bill Rieflin, "Sing for the submarine" in una cisterna le cui pareti sono usate come "Supernatural Superserious", il singolo che ha anticipercusisioni, e tra i cinque brani spicca l'inedito "On pato l’uscita del disco, come poche altri brani in the fly", suonato a Dublino nel luglio 2007 ma poi questo album, offre una classica combinazione non inclusa nell'album. R.E.M. di testi intelligenti e melodie cantabili che Mills definisce "R.E.M. 2008 - probabilmente il mio A filmare la band è ancora una volta il francese pezzo preferito dell'album, o quasi". Curosità a pro- Vincent Moon, stretto collaboratore dei R.E.M.: ha posito del pezzo: Michael Stipe ha affermato che è firmato il documentario incluso nel DVD aggiuntistato Chris Martin a influenzare in maniera decisiva vo della limited edition di "Accellerate", il clip del il titolo del brano. Stipe, molto amico del cantante singolo "Supernatural superserious" nonché i 90 clip dei Coldplay, ha riferito che la canzone, primo e- messi in Rete al ritmo di 1 al giorno dal primo genstratto dall’album “Accelerate”, era stata inizialmen- naio all'uscita del disco su www.ninetynights.com. te intitolata “Disguised”. Intervistato da Jo Whiley per Radio1 della BBC, Michael ha detto: “Eravamo a Londra, nel quartiere di Soho, a fare il mixing del disco e Chris Martin stava lavorando lì anche lui sull’album dei Coldplay. E’ un grande amico della band. Ha ascoltato la canzone e ha detto: ‘Ottima canzone, perfetto singolo di lancio. Certo che il titolo fa un po’ schifo, dovreste cambiarlo’. Ha suggeriRicordiamo infine che la band sarà in Italia in tour to un nuovo titolo e noi lo abbiamo accettato”. nel prossimo mese di luglio per ben cinque date nel Per festeggiare l'uscita di 'Accelerate' i R.E.M. hanno nostro paese: il 20 a Perugia (Parco Santa Giulia), il pubblicato un mini concerto acustico di 5 canzoni in 21 a Verona (Arena), il 23 a Napoli (Mostra contemporanea all'uscita americana di "Accelerate", D’Oltremare), il 24 a Udine (Villa Manin) e il 26 a prevista per il 1° aprile. I cinque brani, visibili e sca- Milano (Arena Civica) . I biglietti sono già in vendita. ricabili all'indirizzo www.blogotheque.net/r-e-m, Affrettatevi! Si intitola "Il mondo che vorrei" il nuovo album di Vasco Rossi, uscito lo scorso 28 marzo contemporaneamente in Italia e in Europa. Il cd contiene 12 canzoni inedite, compreso "Basta poco", lanciato su internet un anno fa, poi uscito anche in versione cd singolo restando per mesi e mesi in vetta alle classifiche di vendita. L’ultimo cd di inediti del Blasco,"Buoni o cattivi", risale addirittura a quattro anni fa. Atteso dai fan, “Il mondo che vorrei” è un Vasco Rossi doc, con ballate struggenti, brani ironici, irriverenti, e anche con qualche provocazione, come nella migliore tradizione del rock. “Il mondo che vorrei” è solo il titolo di una canzone, non una dichiarazione di Intenti - commenta Vasco Rossi in un'intervista realizzata per il sito ufficiale della EMI; e aggiunge: - avrebbe potuto chiamarsi l’Ultimo album di Vasco Rossi o anche “Disco volante” come qualcuno ha già scritto. Essendo il titolo più suggestivo e il primo singolo per le radio, dà il titolo all’album intero". E continua: "Mi sento un 'sopravissuto'...in tutti i sensi - dice il musicista, che ha da poco compiuto 56 anni - ho vissuto molto intensamente anche perché credevo di avere una vita breve. Ho fatto un sacco di esperienze e ho cambiato molti modi di vivere...ho vissuto da sconosciuto, da povero, da ricco e famoso. Da montanaro, da studente, da dj e da rockstar. Mi sembra che dio mi abbia concesso una vita veramente molto varia e lunga...o forse si è dimenticato di me". "Fin dal mio esordio con 'Ma cosa vuoi che sia una canzone' il linguaggio musicale che ho sempre usato è il rock oggi è soltanto eseguito meglio", ha detto il Blasco. Anche i temi delle canzoni sono fondamentalmente gli stessi, anche se il punto di vista è inevitabilmente cambiato con l'età e la condizione di star. I fan non stenteranno a trovare punti di contatto con i lavori precedenti così come non sarà difficile constatare come ogni volta Vasco riesca ad aggiungere qualcosa dal punto di vista della qualità musicale. Saranno stampate 4500 copie del singolo e 4000 dell'album in vinile, in edizione limitata e numerata. Sul nuovo album, il cantante spiega che è un disco rock perché quello è il linguaggio musicale che ha sempre usato per esprimersi e che il filo rosso che lega tutte le canzoni è Vasco stesso "ancora qui vivo, in salute e vegeto!!". e ispirato. Pieno di un entusiasmo che mi ha contagiato". L'idea del video è quella di un'avventura idealmente ispirata al cinema "atletico" di Werner Herzog, con Vasco e la sua band che scalano un palazzo di 15 piani usando una ripidissima scala antincendio esterna e portando con sé tutti gli strumenti necessari a una performance live. Una volta giunti sul tetto, accompagnano Vasco in un'epica esibizione dedicata, come dice il testo, a "il mondo che vorrei". Il regista della seconda unità è Jess Hill, figlio del celebre Terence Hill. Il video è stato girato da una troupe di circa 50 persone, utilizzando 3 macchine da presa Panavision super 35mm. Le riprese sono state effettuate in febbraio in varie zone della downtown di Los Angeles. "Il mondo che vorrei", come già detto, arriva a ben quattro di distanza dall'ultimo lavoro, quattro lunghi anni in cui il Blasco però non è stato comn le mani in mano, quattro anni in cui si è tolto un mucchio di soddisfazioni specialmente per quanto riguarda l'attività live. L’unica estate senza concerti è stata quella del 2006, perché l’anno scorso Concepito in Italia, in due lunghi anni costati fatica, godimento e sofferenze, l’album è stato realizzato tra Bologna e Los Angeles dove si trovano i musicisti che hanno suonato nei dischi dal 1992: oltre a Vinnie Colaiuta (batteria) Mike Landau (chitarra) e Tony Franklin (basso), prodotto da Guido Elmi e realizzato con gli inseparabili compagni d'avventura Tullio Ferro e Gaetano Curreri con il contributo di Celso Valli. mente il mio in concerto, che gli ha raccontato quanto sia stato entusiasmante per lui suonare in Italia con me dal vivo davanti a un pubblico così numeroso… Slash chiede di cominciare subito. Si infila un paio di occhiali da sole a specchio, attacca la spina della sua gibson all’amplificatore, e senza nessun particolare “effetto”, parte a suonare il pezzo. Ho notato che pure essendo Slash, un guitar hero dei più maledetti della storia, sapeva già il pezzo. Lo aveva imparato prima a casa e adesso lo suonava come fosse suo. Ci incontriamo durante una pausa e mi fa: “ehi Vasco, do you like more strong or more light?” Gli rispondo: “I like more strong, man.” Ha fatto un cenno con la testa ed è tornato di là. Non “Il giorno fissato ero in studio e stavo cantando il l’ho più visto. Il giorno dopo quando ho sentito il pezzo sulla base del provino quando è arrivato… pezzo sono rimasto allibito. Cazzo però Slash!" vestito esattamente da Slash: jeans attillatissimi, catena per le chiavi alla cintura, cappellino all’indietro A Los Angeles, oltre alla registarzione dei pezzi, che raccoglieva i capelli in una coda e fazzoletto Vasco si è dedicato anche alle riprese del il video de tipico pendente dalla tasca di dietro. Mi passa da- “Il mondo che vorrei”, come già detto primo singovanti mi saluta con uno strano sorriso tra la compli- lo estratto dall'album, in rotazione nelle radio dallo cità e il divertito. Finisco di cantare e vado in regia. scorso 14 marzo, per la regia di Marco Ponti (autore Ci salutiamo brevemente…io non parlo bene di "Santa Maradona" e "A/R Andata + Ritorno") l’inglese e lui nemmeno un po’ l’italiano, ma ci ca- che vive in California dal 2004. "L'ho conosciuto a piamo al volo. Io sono felice di conoscerlo e lui una cena a casa sua l'anno scorso - spiega Vasco sembra divertito all’idea di suonare un pezzo con Rossi - ed è scattato un feeling naturale e direi visceMatt, già batterista del suo nuovo gruppo e attual- rale. L'ho trovato una bella mente. Molto motivato Questa volta però, tra i musicisti accorsi per suonare alla corte di Vasco, si è aggiunto un ospite di eccezione: Slash, il mitico guitar hero dei Guns and Roses che ha suonato la chitarra in un brano. Dell’incontro con Slash Vasco ricorda: Vasco ha collezionato nuovi sold-out e toccato vertici di qualità assoluta, con uno show di gran livello, 30 canzoni in scaletta e l’esecuzione per la prima volta dal vivo de “La compagnia” di battistiana memoria e delle inedite “Basta poco” e “Non sopporto”, gustoso e ricco anticipo del nuovo cd in arrivo. E il doppio soldout all’Olimpico di Roma del 2007 (mai accaduto prima, e quest’anno la storia si ripete) è poi diventato anche un dvd di culto. E puntuale alla promessa fatta un anno fa, Vasco torna a ’far suonare’ gli stadi che lo hanno visto trionfare l’estate scorsa senza un album in circolazione. VASCO ’08 - LIVE IN CONCERT parte da Roma il 29 maggio, esattamente due mesi dopo la pubblicazione del nuovo CD. Nasce e continua all’insegna dei raddoppi: dopo Roma 29 e 30 Maggio (i biglietti della prima serata si sono esauriti in meno di 16 ore) e Milano 6 e 7 giugno (qui i biglietti messi in vendita per la prima data si sono esauriti in meno di 12 ore), si raddoppia anche ad Ancona, stadio Conero, 14 e 15 giugno. A Venezia Mestre il 21 giugno per l’Heineken Jammin Festival e quindi a Salerno, stadio Arechi, il 27 giugno - a Messina il 4 Luglio - a Locarno il 9 Luglio per il Festival Moon and Stars. E oltre ai numerosi concerti, in questi anni per i fan di Vasco non sono mancate molte notizie interessanti: prima di tutto l'annuncio della realizzazione di una pellicola ispirata al brano 'cult' del rocker di Zocca"Albachiara". Le riprese sono già iniziate e nel cast ci sono: Daniel Ducruet (ex marito di Stefania di Monaco), Raz Degan e Davide Rossi, figlio del rocker emiliano. Come i fan del grande Blasco sapranno benissimo, la canzone racconta la storia di un ragazzo innamorato di una coetanea incontrata per caso e, con il passare degli anni, "Albachiara" è diventata uno degli inni più struggenti e intimi del cantautore. Il brano apparve per la prima volta nel 1979, incluso nell'album "Non Siamo Mica Gli Americani". Visto il grande successo che ha riscosso in classifica in quell'anno, il disco fu ripubblicato con il titolo "Albachiara". Vasco dichiarò che le parole della canzone gli vennero fantasticando su una ragazza che incontrava sull'autobus quando andava a scuola ogni mattina. Era la stessa ragazza che attraversava la strada sotto casa sua, mentre il giovane Vasco tentava di mettere assieme parole e musica aggrappato alla sua chitarra. Di contrasto con l'immagine quasi angelicata e romantica della protagonista, Vasco ha inserito nel testo un riferimento esplicito all'autoerotismo della fanciulla ed alle passioni più nascoste e proibite. Questo fatto suscitò molto scalpore in quegli anni, ma consacrò definitivamente il cantautore come una rockstar in piena regola. Da allora la canzone è diventata un vero e proprio cult e generazioni di fan hanno affollato gli stadi per i concerti del Blasco, anche per godersi la fine, quando puntualmente il cantante intona "Albachiara". Il film sarà prodotto dallo stesso Vasco, che ne ha seguito gli sviluppi e ha anche vagliato la sceneggiatura. Inoltre, sempre per la gioia dei fan, ha aperto da poco i battenti anche un nuovo sito, vascoweloveyou, che affianca quello ufficiale vascorossi.net, ma che si prefigge di divenire una sorta di “palcoscenico in rete” per tutti coloro che volessero inviare una frase, un commento, un video-messaggio per illustrare/spiegare/motivare la propria passione per il vascorossi pensiero. Oltre a visualizzare tutti i video che verranno uploadati, sarà possibile inviarli via e-mail in formato cartolina digitale oppure includerli nel proprio sito o profilo di SocialNetwork. Insomma, anche senza la pubblicazione di un disco, il Blasco riesce a far parlare di sè; 4 anni davvero intensi, nel corso dei quali Vasco tra i tanti premi incassati, si è visto anche conferire una laurea honoris causa in Scienze della Comunicazione dallo Iulm di Milano, il 12 maggio 2005 (con una lectio-brevis tutt’altro che di circostanza). E il pubblico quando viene chiamato all'appello isponde sempre con un crescente entusiasmo: basta pensare che "Il mondo che vorrei" ha debuttato in classifica direttamente al primo posto, davanti a gente come R.E.M. e Jovanotti, vendendo qualcosa come 400.000 copie in tre giorni solo in Italia, oltre a guidare anche la classifica dei dvd più venduti con il live del 2007 all'Olimpico di Roma, e quella dei brani più scaricati. "Hard Candy", l'undicesimo album di Madonna per la Warner Bros, uscirà il 28 aprile in tutto il mondo (in Italia il 24) e il 29 negli USA. "Hard Candy" (seguito di "Confessions on a dance floor", che ha debuttato al numero 1 in 30 paesi e venduto oltre 8 milioni di copie), è stato descritto come una raccolta di 12 brillanti canzoni up-tempo, dove Madonna continua la sua incursione nella musica pop-dance, aggiungendo questa volta del beat "urban hip-hop" in collaborazione con partner musicali quali Timbaland, Justin Timberlake, Pharrell Williams dei Neptunes e Nate "Danja" Hills. Per la prima volta dopo decenni di avanguardia e di mode anticipate Madonna per un suo album si affida a produttori che sono già affermati. produttrice, icona culturale, performer apprezzata in tutto il mondo, video visionaria, autrice di libri per bambini, regista di film e documentari, ha venduto oltre 200 milioni di album nel corso di una carriera senza precedenti, che continua da oltre due decadi, ed è stata indotta nella Rock and Roll Hall of Fame lo scorso 10 marzo. Ad anticipare l'uscita del nuovo attesissimo album "Hard Candy", il nuovo singolo "4 minutes", in radio dal 17 marzo. Le radio italiane hanno trasmesso in contemporanea, alle ore 12:00, il pezzo. I responsabili delle emittenti hanno ricevutomil pezzo soltanto pochi minuti prima via internet. Ritmiche elettroniche a manetta, una frase musicale che si ripete all’infinito nella quale pare di cogliere echi dei suoi "Il titolo rappresenta la contrapposizione tra durezza e dol- protegès Gogol Bordello, il consueto savoir faire di Timbacezza. E' come se vi dessi un calcio... ma vi assicuro che vi land che è il deus ex machina; accanto a Madonna sbuca piacerà. E, naturalmente, adoro le caramelle!" racconta ri- pure l’ospite canterino Justin Timberlake: una triade, insomdendo la material girl. ma, sulla cresta dell’onda in certo mercato mondiale. Madonna, cantante vincitrice di diversi Grammy, autrice, Il singolo è anche un video in rotazione sui vari canali musi- cali a partire dallo scorso 6 aprile: davanti a un grande schermo, Madonna e Justine Timberlake danno fondo a tutte le loro energie in una rocambolesca corsa contro il tempo. Il video vede anche la partecipazione di Timbeland. La regia e' curata dalla coppia francese Jonas e Francois (che hanno già firmato vari video importanti, lavorando tra gli altri con Justice e Kanye West) vincitori anche degli Mtv Europe Awards con il video D.A.N.C.E. Fra le dodici tracce del disco, oltre al singolo, vi sono anche "Candy Shop" e "Beat Goes On" già circolate in versione demo su internet nei mesi precedenti. Tuttavia "Beat Goes On" sarà completamente differente dal leak. La canzone "Devil Wouldn't Recognize You", era stata realizzata per il musical mai realizzato "Hello Suckers!" e doveva essere eseguita durante il Re-Invention Tour ma poi è stata scartata dalla scaletta finale. Sulla copertina del disco Madonna è ritratta seduta a gambe larghe, con indosso un corsetto nero dallo stile vintage firmato da Dolce & Gabbana, stivali in pelle nera attillati alti alla coscia, e le mani cinte da bendaggi simili a quelli utilizzati dai pugili. Attorno alla vita indossa una grande cintura dorata con la "M" di Madonna che conferma il richiamo al mondo della boxe. Sulla fibbia della cinta oltre alla "M" ci sono le scritte "Give it to me" e "M-dolla" (nome che unisce i termini "Madonna" e "dolla", diminutivo di dollar, dollaro). Il termine M-dolla è scritto anche sul grosso tirapugni che porta al dito, già venduto dalla creatrice in quantità notevoli. L'album sarà disponibile in versione standard e versione deluxe che conterrà due remix del brano 4 Minutes in una confezione con circa 35 caramelle imbustate in buste trasparenti e un libro di 16 pagine con delle foto. Hard Candy è tra l’altro l’ultimo disco inedito che la Material Madam deve alla Wea, prima di trovarsi per un bel po’ tra le braccia di Live Nation, nel deal miliardario firmato qualche mese fa che comprende oltre i tour, lo sfruttamen to dell’immagine e del merchandising di Madonna: la più abile e intelligente manager di se stessa che esista al mondo. Per lanciare l'album, la macchina da guerra del marketing della popstar è partita da lontano. La prima sorpresa è arrivata ieri da internet. E' stato infatti aperto un sito, www.tick-tock.tv. Digitando l'indirizzo sullo schermo appare un orologio. Un cipollone che ha la cassa come una caramella bianca e rossa, segna l' ora esatta, anche se sul quadrante i numeri sono sostituiti tutti da dei 4. E in sottofondo si sente un ticchettio accompagnato da una voce femminile che recita incessantemente "tick tock". Nessun riferimento diretto a Madonna, ma i segnali sono inequivocabili. Il disco della popstar, infatti, ricordiamo che si chiamerà "Hard Candy", caramella dura e che il primo singolo è stato "4 minutes"; la voce e il campionamento, arrivavano proprio da quel brano. Le misure di sicurezza, anche se qualche pirata, come già accennato, le ha già violate, sono imponenti. Fra pochissimi mesi, infine, prenderà il volo il tour del venticinquennale della sua carriera di performer: pare che sarà l’Europa a ospitare la prima tranche, e di certo si sarà l’Italia; Ciccone ha confessato di aver sempre sognato di esibirsi in piccoli spazi e sale d’opera, ma ha anche aggiunto: «Chi fa soldi, in posti simili?». Vi ricordate di Gavin DeGraw? Lui è un giovane cantautore statunitense arrivato al successo un paio di anni fa grazie soprattutto al singolo "Chariot" e poi "Follow Through". Classe 1977, è cresciuto a South Fallsburg, nello stato di New York. Suo padre era una guardia carceraria e sua madre una specialista di disintossicazione, come menzionato nella canzone "I Don't Want To Be". Anche suo fratello maggiore Joey è un bravo cantante e cantautore. Gavin ha frequentato il Berklee College of Music nello stesso anno di John Mayer. All'inizio della carriera ha suonato in piccoli club di Manhattan supportato dai fan che lo seguivano dalla sua città natale. Ha iniziato ad avere successo a partire dal 2003, quando "I Don't Want To Be", contenuta in "Chariot", il suo album d'esordio, è stata scelta come sigla e colonna sonora del teen drama One Tree Hill. Un buon disco d'esordio e soprattutto un discreto successo di vendite. Ci si aspettava, anche stando alle dichiarazioni dello stesso Gavin, un nuovo album nel giro di pochi mesi, visto che qui in Italia l'album è uscito due anni fa, ma in realtà negli States il disco era uscito parecchi mesi prima. Ci stavamo quasi dimenticando di lui, stavamo quasi per includerlo nell'albo delle meteore celebri, quando per radio è cominciato a passare un suo nuovo singolo, "I'm in love with a girl", che anticipa l'uscita del suo secondo album, intitolato semplicemente Gavin DeGraw, prevista per il prossimo 2 maggio. E' stato un periodo di pausa alla ricerca di nuovi stimoli artistici per il giovane pianista americano. Il sound dell’ultima “fatica” di Gavin è più deciso e rockeggiante rispetto a quello dolce e “soffice” di “Chariot”, ed è lo stesso DeGraw ad affermare che questa scelta è stata dettata dalla voglia di mostrare al pubblico un lato nuovo della sua musica, un aspetto che emergeva durante le performance live e che risultava più apprezzato dai fan rispetto alla studio version dei brani. Stando a quanto riportato da chi ha già sentito i nuovi pezzi, addirittura qualcuno potrebbe far fatica a riconoscere l'interprete aggraziato di "Chariot" tra le chitarre elettriche sferzanti e i ritmi tambureggianti del suo secondo album distribuito in Italia da Sony BMG. Una svolta rock, sanzionata dalla produzione doc di Howard Benson (Motorhead, My Chemical Romance) e fortemente voluta dall'artista: "Il primo disco", spiega ai giornalisti italiani approfittando del tour promozionale che si è chiuso un paio di settimane fa con uno showcase a Milano, "svelava l'aspetto più dolce e soffice della mia musica, stavolta volevo metterne in luce un altro: il terzo album sarà probabilmente una via di mezzo. Durante e dopo il tour di 'Chariot' il pubblico mi ha fatto capire di apprezzare i miei concerti più ancora del disco, l'energia della resa live delle canzoni più delle versioni di studio. Ho preso nota, e in sala di incisione stavolta ho cantato come fossi sul palco, cercando di mettere più forza e più ruvidezza nella performance. Volevo sorprendere chi si era ascoltato il primo disco solo in cuffia, allargare un po' gli orizzonti del mio pubblico. Smantellare lo stereotipo del cantautore triste, depresso e noioso che in certi ambienti è duro a morire. E portare verso la melodia un pubblico rock che alla melodia è abituato a dare poco peso. Infatti le canzoni melodiche non mancano neanche questa volta: 'Young love', per esempio, ha l'approccio intimista di certe canzoni del primo album, ma con uno stile più maturo e una produzione più mascolina". Una scelta molto pensata e ragionata, continua a spiegare Gavin ai giornalisti: "La vivo come una mia precisa responsabilità perché gran parte della musica che si fa oggi negli Stati Uniti non mi piace, e ogni volta che vengo in Europa provo un certo imbarazzo. Nella cultura pop corrente la melodia è spesso assente, i testi privi di classe e senza gusto. Fastidiosi e inutilmente aggressivi, con tutto quel parlare di armi, droga e violenza, quel finto atteggiamento da duri e da smargiassi. E' solo la ricerca di un suono un po' diverso, ma la sostanza non cambia. Come quando vai al ristorante e trovi un menù un po' diverso, ma lo chef, lo staff e persino gli ingredienti sono gli stessi. Dipende a cosa badi, come ascoltatore: all'artista in sé, al suo stile di scrittura, a come suonano le canzoni. Come all'epoca del rock'n'roll dei baby boomers, fine anni Cinquanta, primi Sessanta: allora il suono, quel suono inconfondibile, contava più degli stessi interpreti. A me oggi interessa soprattutto consolidare il mio stile come autore, è su quello che lavoro per costruirmi una identità. E se ascolti i miei due dischi in sequenza ti accorgi della continuità, di certi elementi comuni. Senza un pubblico non esisterei, ovviamente: ma non faccio musica per compiacere qualcun altro, l'importante per me è soddisfare me stesso rispondendo alle mie esigenze creative". Nessuna pressione, allora, nessuna sindrome da pagina bianca dopo il successo del debutto discografico? "Erano gli altri, intorno a me, a dirmi di stare attento a non bruciarmi, di fare attenzione ai pericoli insiti nel secondo album. Ma io sinceramente gli ho dato poco ascolto: ho fiducia nelle mie canzoni e già prima di firmare il primo contratto discografico avevo un repertorio piuttosto ampio a cui ho attinto anche per il nuovo disco. Continuo a scrivere, ovviamente, sul taccuino che tengo sempre in tasca: in aereo, sul tour bus, ovunque capiti l'occasione". Anche la vita da giramondo non sembra pesare troppo all'ex ragazzo di provincia, nato in un piccolo borgo dello stato di New York, South Fallsburg: "Mi sento la stessa persona di prima, anche se è innegabile che i viaggi e quel po' di successo che ho conseguito hanno cambiato un po' le mie prospettive. Quando vivevo nel mio paesino sognavo i grattacieli e la vita caotica di New York, ora che faccio una vita un po' più complicata vagheggio la semplicità, ho voglia di prati e di starmene in riva al fiume... E' nella natura umana, no? Dopo tanto tempo rinchiuso in studio non vedo l'ora di andare in tour. E dopo tanti mesi on the road, lo so, non vedrò l'ora di rintanarmi di nuovo in sala di incisione. Anche sul palco mi ritrovo bene in ogni tipo di dimensione: mi piace l'intimità del rapporto col pubblico che si crea in un piccolo club, la situazione che preferisco quando sono io ad andare ad ascoltare qualcun altro. Ma un'arena stracolma di gente ti dà un'energia impagabile. Agli artisti piace essere gratificati, coltivare il proprio ego... Come si fa a dire di no? Cantare davanti a una platea numerosa è come vincere al lotto". Per quanto riguarda i temi che vengono affrontati nei suoi pezzi, Gavin nel nuovo album continua lungo la strada che aveva iniziato a percorrere: canzoni che parlano d'amore in modo non banale, approfondendo l'aspetto più intimo e personale della vita di coppia. "Alcuni pezzi riflettono esperienze decisamente personali", spiega, "altre arrivano dall'osservazione di quanto succede alle persone che mi stanno intorno, amici e conoscenti. Ma non è che espongo gli eventi in ordine cronologico o episodi specifici, mi interessa piuttosto la reazione emotiva che questi eventi scatenano. Se fossi un pittore sarei un impressionista, non sono i dettagli a interessarmi". Riservato nella vita privata, così DeGraw risponde a chi gli domanda il segreto per non finire mai sulle pagine dei tabloid e dei giornali di gossip: "Forse non mi interessa frequentare le celebrità e non vado in giro con attrici e top model. Non è nella mia natura, preferisco starmene con i miei amici. Non è che non mi faccia vedere in giro, si tratta di trovare un punto di equilibrio tra pubblico e privato. Ma a me interessa farmi conoscere per la musica che faccio, non diventare un volto conosciuto che i più non saprebbero neppure a che tipo di musica associare. Sennò diventi un personaggio da cartoon, un Mickey Mouse. La fama in sé non conta nulla e non è un valore positivo. Guarda Hitler..." Decima Puntata Ciao a tutti e bentornati su Andergr@und per un nuovo interessate capitolo del nostro viaggio attraverso il mondo della musica nelle sue mille sfaccettature, che prende il nome di Anderview. Questo mese, per raccontarvi un po’ del giovane artista che abbiamo avuto il piacere di conoscere, ci spostiamo in Toscana, e più precisamente a Firenze, dove Andrea, questo il suo nome, vive, lavora e coltiva la sua passione. Il suo primo approccio con la musica arriva prestissimo. Come racconta nella sua pagina di myspace, all’età di cinque anni si imbatte in un vecchio pianoforte che aveva in casa, e decide di imparare a suonarlo. Da quel momento in poi le loro strade non si divideranno più. Dopo aver studiato piano per dieci anni Andrea si avvicina anche ad altri strumen- Partiamo dal principio. Quando la musica è entrata nella tua vita e in che modo? C'è stato qualcuno in famiglia ti ha trasmesso la sua passione? La musica è sempre stata una passione di famiglia. Avevo 5 anni quando mi sono seduto per la prima volta sul panchetto del mio pianoforte; a dir la verità ero così piccolo che facevo fatica a montarci da solo. Sono il più piccolo di 3 fratelli, tutti e tre suoniamo il pianoforte… come dire… è stato quasi contagioso. Il secondo fratello (in ordine di nascita) ha iniziato a studiare ascoltando suonare il primo ed io mi sono ripetuto come lui. Gli anni passano e col tempo ho affiancato la chitarra e il canto allo studio del pianoforte. Fondamentale è stato il ruolo di mio fratello Luigi; è fratello, è babbo, è amico ed è anche manager. E’ stato lui a iscrivermi al mio primo concorso canoro. Mi ha fatto studiare canto, l’iscrizione in S.I.A.E. e soprattutto ha saputo assumere sempre il ruolo di “punto fermo” nella mia vita e nella mia musica. Pensa un po’… credeva in me e nelle mie potenzialità ancor prima che lo facessi io. Su questo mi ritengo molto fortunato; devo tanto a mio fratello. a cura di: Bugs! Quando è arrivata l'esigenza di comunicare qualcosa iniziando a comporre pezzi tuoi? Cosa c'è nelle tue canzoni? Storie personali o anche dell'altro? A 13 anni ho scritto la mia prima canzone che fra l’altro è presente nell’album, ancora in corso di produzione, della band della quale sono voce solista. Ho avuto la grande fortuna di conoscere la musica da molto piccolo; mi sono testato a 360°…live, registrazioni, cover… fino a quando l’esigenza di raccontare di me si è fatta così forte da farmi scrivere la mia prima canzone; potrebbero sembrare “frasi preconfezionate” ma è la verità. Cosa c’è nelle mie canzoni?… ci sono io… io sono la mia musica. Chiunque durante la propria giornata pensa a cose più importanti e ad altre meno importanti. Far musica, cantare e suonare è il mio modo di pensare ed il mio modo di comunicare… far sapere cosa mi passa per la testa… esperienze positive e negative, emozioni, sentimenti, sogni, amici, attualità… tutto ciò che mi travolge che rielaboro ed esterno a mio modo usando la mia voce e le mie canzoni. ti, la chitarra e la batteria su tutti, e contemporaneamente comincia a scrivere i suoi primi pezzi. Dopo la solita esperienza nella classica rock band da scantinato, che fallisce dopo poco tempo, decide di mettersi in gioco in prima persona e si dedica all’attività da solista. Dopo aver terminato gli studi si iscrive alla SIAE e deposita una sessantina di brani scritti da lui. Da questo momento in poi è storia recente, e sicuramente lui saprà raccontarci meglio come sono andate le cose e come se la passa al momento. Quindi non mi dilungo oltre e lascio la parola ad Andrea, che colgo l’occasione per ringraziare per l’estrema disponibilità e per il tempo che ci ha dedicato. Bene, non mi resta che darvi appuntamento al prossimo e buona lettura! Domanda scontata ma inevitabile quando si parla con un musicista: come nasce materialmente un tuo pezzo? Non penso che esista una risposta tecnica a questa domanda… nasce e basta. Mi è capitato talvolta di scrivere prima la musica e poi il testo…altre volte è successo l’esatto opposto… altre volte tutto insieme. L’idea nasce in relazione al momento che vivi e quindi in modo assolutamente imprevedibile; dopodiché inizia tutto il lavoro di analisi, ascolto, arrangiamento e via dicendo… non sto a dilungarmi su questo; potrei diventare noioso. Quali sono i tuoi punti di riferimento musicali? Sicuramente il rock melodico dei grandi nomi; Bon Jovi, Aerosmith, Bryan Adams, Skid Row, Firehouse. Per molto tempo ho ascoltato il nostro pop e rock made in italy del quale, indipendentemente dai propri gusti musicali, dobbiamo necessariamente andarne fieri; Renato Zero, Eros Ramazzotti, Ligabue, Vasco, Nek. Come mai non ha funzionato l'esperienza di suonare in un gruppo? Cosa c'era che non andava e cosa c'è di diverso nell'essere solista? Su questo, mi premetto di correggerti. Fino a due anni fa ero del parere che l’idea di suonare in una band non avrebbe funzionato. Ovviamente ciascuno di noi parla secondo le proprie esperienze ed io…diciamo che non sono stato molto fortunato fino a due anni fa (dopo ti spiego perché). Mi ero stancato di divedere i meriti con chi non ne aveva ed inoltre rallentava e talvolta ostacolava il percorso del mio progetto. Così decisi di andare avanti da solo per la mia strada. Arrivo al dunque…2 anni fa l’incontro con Giacomo Castellano (non ha bisogno di alcun tipo di presentazione anche perché comunque non basterebbero 300 di queste pagine per parlare delle sue esperienze professionali)…solite tappe; presentazione, consegna del demo e promessa di ascolto… però questa volta è andata diversamente. Il Suo parere dopo l’ascolto della demo è positivo e decide di produrre il disco. Volevo fare rock melodico e quindi la necessità di trovare un chitarrista che potesse rispondere alle mie esigenze era una priorità. Mi guardai intorno e… chi meglio di Lorenzo Tordini poteva coprire questo ruolo. Con lui sono molto amico; l’intesa umana è massima ed i gusti musicali sono gli stessi. Gli proposi questo progetto ed accettò. Inizia il lavoro, giorno e notte nel vero senso della parola; nell’aprile del 2007 non ricordo di aver dormito più di 4 ore per notte. La strada ha fatto il suo percorso ed il suo apporto e supporto al progetto è stato importantissimo anzi fondamentale a tal punto da far evolvere un progetto musicale solista in un progetto musicale di un gruppo. In fondo cantare in una band è sempre stato il mio sogno. A causa delle esperienze pensavo che sarebbe stato molto difficile; che non avrei mai incontrato qualcuno che credesse in ugual misura a me nel progetto e che avesse testa, cuore e mani per portarlo avanti con duro sacrificio. Bhè, mi sbagliavo. Com'è il tuo rapporto con le varie etichette discografiche? Immagino che avrai mandato in giro parecchi demo. Come funziona? Come ti è andata finora? Il percorso è sempre il solito, ormai sembra quasi un disco rotto. Mail, demo, numeri di telefono di produttori fantasmi o talvolta mercenari del settore musica… promesse su promesse. Pensa che circa 5 anni fa mandai la mia demo ad una etichetta di Milano della quale preferisco non dire il nome. Aprirono la busta contenente demo, foto e curriculum musicale. Non ascoltarono la demo ma guardarono le foto; mi chiamarono. Mi dissero che gli era piaciuta la mia faccia e che volevano propormi in Spagna con un brano inedito scritto da chi non so con il titolo “mi va, mi va”… avrebbero pensato a tutto loro. Purtroppo non avevano considerato che io volevo cantare la mia musica e per questo non accettai. A quel punto ascoltarono il mio materiale e mi dissero che sarebbero stati disposti ad una co-produzione in percentuali pari a 20.000 euro a parte. Mi ricordo che mi alzai dalla sedia e venni via senza nemmeno salutarli. Che dire…ho aspettato e lavorato tanto ed adesso sembra proprio che qualcuno voglia dare a me, ed adesso anche a Lorenzo Tordini, la possibilità di giocarci la nostra possibilità. Perchè, secondo te, non si crede e non si investe fino in fondo nei giovani? Penso che i motivi siano principalmente due: - Purtroppo in Italia il culto per la musica (in ogni suo aspetto) per cause di forze maggiore, sta svanendo. - Il settore musicale, come ogni altro settore professionale commerciale, gode e accusa dell’andamento economico della Nostra nazione. Dilungandomi rischierei di parlare di politica e non ne ho voglia, ma purtroppo i soldi sembra proprio siano un problema comune; a ragione di questo resta facile capire come si possa trovare il coraggio per in vestire su di un nome conosciuto piuttosto che fare il contrario. Così facendo si ha la possibilità di diminuire il fattore rischio. Per un giovane artista vedersi continuamente chiudere delle porte in faccia immagino che possa un po' scoraggiante. Che cosa spinge a tenere duro e ad andare avanti? La passione per la musica? L'emozione e la carica del palco? Esattamente. Ho sempre fatto tesoro delle critiche costruttive e ti posso dire che mi sono servite… tantissimo. Non è facile rialzarsi in piedi dopo che ti vedi chiudere in faccia molte porte. Si deve essere sempre molto critici riguardo al materiale che si propone ma se ci si crede fino in fondo e la passione è vera, ogni NO, deve essere motivo per farsi forza, rimboccarsi le maniche ed andare avanti. Con noi ha funzionato. Ma alla fine, è fondamentale trovare un etichetta, o secondo te si può essere appagati anche semplicemente continuando a suonare la propria musica in giro? E magari riuscire ad autoprodurre i propri pezzi da distribuire, eventualmente anche attraverso il web, a chi veramente crede nel tuo progetto, fregandosene delle major. Radiohead a parte, rimanendo nel concreto, ci sono alcuni artisti con cui abbiamo parlato che lo fanno. Per molti è anche una scelta di libertà creativa. Cosa ne pensi? Penso che siamo in un paese democratico ed ognuno di noi deve essere libero di fare le proprie scelte. Chiunque ha le proprie ambizioni e se le raggiunge si sente appagato… e questo è giusto. Detto questo penso che nella fase di esordio l’autoproduzione non consenta di valorizzare al 100% il proprio progetto. Purtroppo certe porte, che spesso sono le più importanti, ti vengono aperte solo se hai un nome od un marchio conosciuto sul progetto che proponi. A te non possiamo non chiederlo visto che ti abbiamo conosciuto proprio tramite myspace, che negli ultimi mesi sta aiutando a venir fuori tantissimi talenti musicali. Come giudichi il rapporto tra musica e internet? Grande risorsa o problema con cui fare i conti? Sicuramente per un giovane artista come te comunque è una gran vetrina. Qual'è la tua esperienza persona- le? Conosciamo tutti i difetti del web. In merito alla mia esperienza musicale ti dico solo che la maggior parte dei contatti utili alla realizzazione del disco sono stati trovati tramite myspace quindi, che dire…ben venga internet se usato bene. Si dice che a discapito della crisi del mercato, la musica dal vivo stia vivendo un periodo piuttosto positivo. Questo vale solo per i grandi nomi o riguarda anche i giovani musicisti? Ci sono gli spazi adeguati per proporre la propria musica dal vivo? Com'è la situazione dalle tue parti? Il live è l’unica cosa rimasta che non si può duplicare…per questo sta godendo di un periodo positivo come hai correttamente detto tu. Purtroppo suonare dal vivo, ovviamente mi riferisco alle realtà musicali sconosciute, non è poi così facile. Spesso mancano gli spazi e ove ci sono, sorgono altri tipi di problemi come impianti fasulli o inesistenti, problemi con ENPALS e SIAE e via discorrendo. Come dire…è un cane che si morde la coda. Per suonare in un locale, spesso i gruppi sono costretti ad affrontare spese sproporzionate al budget previsto per la serata. Praticamente le opportunità di farsi sentire si sgretolano da sole…se a questo aggiungi che almeno a Firenze i locali live music si contano sulle dita di una mano…penso di aver detto tutto. Curiosità personale: programmi come X Factor o American Idol negli altri paesi sfornano delle star di livello internazionale. Cosa ne pensi di questa forma di "promozione"? Ci hai mai fatto un pensierino? In realtà in Italia le cose non sembrano funzionare come nel resto del mondo. Ti sei fatto un'idea a riguardo? Non mi piacciono questi programmi. Li seguo da casa per curiosità, ma non ci parteciperei mai. Ho avuto modo di conoscere e collaborare con Mario Silvestrone, concorrente della prima edizione del programma Operazione Trionfo. E’ in dubbio che le potenzialità del singolo individuo concorrono in grossa parte al risultato finale dello stesso, ma ti posso garantire che nonostante sia stato in onda in prima serata su Canale 5 per una volta alla settimana per 3 mesi, da questa esperienza ha tratto solo limiti legati ad i diritti di esecuzione. Finito Operazione Trionfo Mario Silvestrone ha proseguito il suo percorso artistico in modo indipendente e senza alcun tipo di beneficio legato alla sua partecipazione al programma. Penso che se l’obiettivo di programmi come Amici o X Factor fosse veramente quello di individuare e promuovere talenti, le produzioni gestirebbero il tutto molto diversamente. E' possibile vivere di musica quando non si ha un contratto alle spalle? Immagino che tu farai anche dell'altro nella vita. Che cosa rappresenta allora la musica per te? Un hobby, una grande passione, una prospettiva per il futuro... E’ molto dura. Di giorno lavoro in cantina; sono cantiniere. Lorenzo lavora in uno studio commerciale. Questi sono i nostri lavori. A malincuore devo dire che un lavoro è tale quando a fine mese ti da di che vivere. Ad ora stiamo portando avanti il nostro progetto con fatica e sacrificio…speriamo che la musica possa diventare il nostro lavoro. Hai la possibilità di lanciare un messaggio al pubblico che non ti conosce ancora. Cosa vorresti dirgli? Che dire?!…ok, sarò sfacciato. Stiamo registrando un disco ed il genere è rock melodico - ROCKMADEINITALY Abbiamo in programma diversi appuntamenti con editori che intendono distribuire e promuovere il disco. Appena fuori - ACQUISTATELO! Grazie del tempo che ci hai dedicato e un enorme in bocca al lupo per tutto. Grazie a voi Per saperne di più su Andrea La Gona: www.myspace.com/andrearockmadeinitaly www.andrealagona.com (coming soon) greatest hits che racchiude alcuni tra i più grandi lavori della cantante monfalconese più quattro inediti, il tutto a coronare dieci anni di carriera. Paradossalmente il tutto è stato aperto da "Gli ostacoli del cuore", una delle canzoni, nemmeno scritta da lei, che è tra le meno - forse proprio in assoluto - significative tra le varie create da Elisa. Ma ha avuto il merito d'essere abbastanza semplice da colpire il maggior numero di persone possibile. Consenso accresciuto dalle atmosfere dolci e sognanti di "Eppure sentire(un senso di te)", anche colonna sonora del film "Manuale d'amore 2 - Capitoli successivi". Parlare di Elisa è facile e difficile al tempo stesso, proprio come le sue canzoni: all'occhio pigro di un ascoltatore occasionale possono sembrare fin troppo semplici, ma, se le lasci scavare un po' più in profondità dentro te e tu stesso ti fermi un attimo a rifletterci su, vedrai quanti svariati pensieri e sensazioni riescano a suscitarti! Moltissime delle sue canzoni sembrano fatte apposta per immedesimarcisi dentro, parlano di te e non capisci come ciò sia possibile, eppure è vero! Ma la vera caratteristica è quel senso di mistero, quel modo particolare d'esprimersi della nostra Toffola per cui ogni interpretazione personale che si da alla canzone, non importa quanto vicina o lontana da quella dell'artista sia, sembra calzare a pennello, come un guanto che si plasma dolcemente adattandosi alla forma della tua mano. Prendiamo a titolo di esempio una sua microcanzone: THE WINDOW. Dura appena 1:39 e questo è il testo: If you open the window I'm free from the words that are hard to come out It's a weeping willow... your fingers and my hair if the wind comes and plays its music... (Se apri la finestra mi liberi da quelle parole difficili da dire come un salice piangente le tue dita e i miei capelli se arriva il vento e suona la sua musica...) Dopo tanti anni Elisa ha raggiunto il grande successo con la raccolta "Soundtrack '96-'06", un A seguire è arrivata Stay, successo estivo, passata un'infinità di volte su tutte le maggiori radio nazionali: una canzone apparentemente allegra, ma profonda, che parla del rapporto della cantante con suo padre, un rapporto problematico... Ed infine è arrivata "Qualcosa che non c'è", una vera confessione o, meglio, un'auto-analisi fatta da Elisa stessa alla soglia dei trent'anni. Traspare dalla canzone una grande sincerità, un'onesta accettazione sia dei limiti che dei pregi dell'artista a livello umano. E, in più, un monito per chi l'ascolta a portar sempre avanti ciò in cui si crede senza lasciarsi abbattere da falsi ostacoli, frutto dei nostri timori, spesso infondati. Ciò detto, invitiamo tutti a seguire e scoprire meglio Elisa perchè sa come parlare al cuore di chi l'ascolta e sa sorprendentemente scegliere il modo migliore per farlo ogni volta. “Le dimensioni del mio caos” è il titolo del nuovo album di Caparezza, al secolo Michele Salvemini, uscito lo scorso 11 aprile in tutti i negozi di dischi e in digitale. Il disco, definito dall'artista di Molfetta “il primo fonoromanzo nella storia della musica italiana", trae ispirazione da un racconto presente nel suo primo libro dal titolo “Saghe Mentali”, anch'esso uscito da qualche giorno, più precisamente lo scorso 3 aprile per Rizzoli. Il libro, impaginato dallo stesso grafico, Stefano Ciannamea, che ha realizzato il suo sito, è diviso in quattro parti, e ogni sezione porta il titolo di uno dei quattro album di cui è composta la discografia ufficiale di Caparezza. C’è il primo, ?!, in cui le canzoni vengono raccontate e spiegate come fossero pagine di un finto diario segreto con foto e documenti mai pubblicati prima d’ora (grazie al cielo). Nel secondo, Verità supposte, i brani sono favole assurde senza nemmeno l’ombra di un lieto fine. Il terzo, Habemus Capa, è una personalissima versione dell’Inferno dantesco, con tanto di note a piè di pagina e tavole di un Gustave Doré in preda agli acidi (opera della brillante illustratrice Laura Spianelli). E c’è il quarto e ultimo, Le dimensioni del mio caos, che uscirà subito dopo il libro: qui le canzoni sono i capitoli di un romanzo di fantascienza (un “fonoromanzo”) della storica collana “Urania”. Quattro tomi per un unico libro, un nuovo territorio nell’universo fantastico di Caparezza. L’album, diviso in 14 audiocapitoli, racconta le avventure di Caparezza e di due personaggi singolari: Ilaria Condizionata, una giovane hippie sessantottina alle prese con il mondo d’oggi, e il muratore Luigi delle Bicocche. I brani sono raccordati l’uno all’altro da momenti recitati, affidati a doppiatori professionisti (tra cui riconoscerete le voci di Anthony Hopkins, Nicolas Cage, Clint Eastwood, ecc.) e vari personaggi tra cui iettatori, speaker tv e lo stesso Caparezza. Oltre ad essere il primo fonoromanzo della musica italiana, “Le dimensioni del mio caos” è anche un nuovo viaggio nel mondo di Caparezza. Un luna park musicale dove il rock anni ’70 in stile Jimi Hendrix (nel brano “La rivoluzione del sessintutto”) si mescola alle atmosfere elettropop da sigla cartoni tv di “Cacca nello spazio” e la patchanka dolce amara di “Vieni a ballare in Puglia” lascia spazio all’atmosfera intensa ed ispirata del primo singolo “Eroe (La Vera Storia di Luigi delle Bicocche)”, storia di un eroe contemporaneo, muratore precario, che difende la famiglia dagli strozzini e combatte ogni giorno per la pensione. Con "Le dimensioni del mio caos" Caparezza radicalizza ancor più il suo percorso, il disco suona più rock, più suonato, più seventies nell’estetica e nello spirito, rispetto ai precedenti, e riferimenti culturali mitologici e parodici sono espliciti sin dalla copertina e dalle note introduttive: “A 40 anni dal '68 Caparezza sfascia una chitarra sull'amplificatore. La botta è tale da creare un varco spazio-tempo da cui sbuca Ilaria, una giovane hippie che fino a quell'istante era al concerto di Jimi Hendrix al Brancaccio. La scomparsa di Ilaria dal '68 crea degli scompensi storici che stravolgono il 2008: nel presente parallelo, per esempio, le tasche sono vietate, il primo partito del paese è un'accozzaglia di esibizionisti della rete e sul tavoliere troneggia una pista per gli shuttle. Caparezza si mette alla ricerca dell' amata Ilaria per convincerla a tornare nel suo tempo e ripristinare il corso degli eventi ma finirà prima in carcere e poi a spalare sterco di elefanti malati. Ci penserà Luigi delle Bicocche, un semplice muratore, a salva- re il destino del mondo trasformandoci in scimmie bonobo, primati che sedano l'aggressività accoppiandosi selvaggiamente e senza criterio”. Un disco non troppo commerciale, e , come ammette lo stesso Caparezza, di non facilissimo ascolto, anche se siamo sicuri che nonostante tutto il disco arriverà al cuore di parecchia gente: "Arriverò al grande pubblico solo quando morirò. Lo dico per davvero. L'Italia ha scoperto Rino Gaetano solo dopo morto e grazie a una fiction che peraltro non lo ha dipinto nemmeno troppo bene. Succederà anche a me." Sia il libro che il disco raccolgono tutto il mondo di Caparezza, dalla visione disincantata della politica, alla mancanza di ideali, alla fusione di citazioni colte e riferimenti tratti dai cartoni animati. Caparezza presto porterà i pezzi del nuovo album in tour in giro per l'Italia. Non vediamo l'ora di ascoltarlo. Il "resto del mondo" vede ancora una volta Madonna occupare 4 posizioni in classifica, ma non con quel gran successo a cui ci eravamo abituati. I 2 Unlimited ci regalano No limit e Tribal dance, Robin S Show me love e Luv 4 luv, il Dj spagnolo Ramirez Terapia e El gallinero, e Joy Salinas con Hands off e Bip bip, chiudiamo questa carrellata con More and more - Captain Hollywood Project, Dur dur d'etre bebè! - Jordy, Sweet harmony - Beloved, What's up - D.J. Miko, Can't we get enough? - B.G. The Prince Of Rap, Open Sesame - Leila K, The key: the secret - Urban Cookie Collective, per finire con due brani che definire "downbeat" è troppo, comunque, di ritmo più lento sono Informer Snow, Would I lie to you? - Charles & Eddie. Esplode il fenomeno della musica dance "Commerciale". Cominciando con il Vasco che spiazza tutti con il suo mix "doppio-uso" Gli spari sopra / Delusa, che conquista la vetta della classifica di vendite. Rivive, per la gioa dei suoi fans, soltanto la voce di Freddy Mercury (purtroppo scomparso a causa di una grave malattia), grazie a tecnologie avanazatissime, con il brano Living on my own (2° posto). Esplodono gli Ace of base con All that she wants (3°) e The sign (35°), Haddaway con What is love (5°) e Life (16°), i Culture Beat con Mr. Vain e Got to get it, i nostrani U.S.U.R.A. con Sweat, Open your mind e Tear it up, e Dj Fargetta con Your love e Music. Il mitico Cecchetto ci ripropone due sue creazioni come gli 883 con Sei un mito (6° posto), Nord sud ovest est, Rotta per casa di dio, e Fiorello con Sì o no, San Martino e Puoi, per finire con Jovanotti e la sua Io no. Proseguiamo con i successi Made in Italy: protagonisti sono i Datura con Eternity e Devotion, il Dj Molella con Confusion, gli FPI Project con Come on (and do it), il Dj Stefano Secchi con A brighter day (un rifacimento di un brano di Eros Ramazzotti), e via di seguito con tutte le atre produzioni "commerciali" italiane come Hocus Pocus - Hocus Pocus, Make it right now- Aladino, Crossover - Digital Boy, State VASCO ROSSI - Il mondo che Vorrei LEONA LEWIS - Spirit JOVANOTTI - Safari GEORGE STRAIT - Troubadour CAPAREZZA - Le dimensioni del mio Caos JAMES OTTO - Sunset Man R.E.M. - Accelerate VARIOUS ARTISTS - Now 27 AMY WINEHOUSE - Back to Black R.E.M. - Accelerate GIANNA NANNINI - Giannabest ALVIN AND THE CHIPMUNKS - Soundtrack DUFFY - Rockferry RAY J - All I Feel SONOHRA - Liberi da Sempre RICK ROSS - Trilla MARIAH CAREY - E=MC2 P.O.D. - When Angels & Serpents Dance THE ROLLING STONES - Shine a Light DANITY KANE - Welcome to the Dollhouse VASCO ROSSI - The Singles Collection THE KOOKS - Konk VASCO ROSSI - Extended Play LEONA LEWIS - Spirit EROS RAMAZZOTTI - Non siamo soli MARIAH CAREY - E=MC2 ALICIA KEYS - No One DUFFY - Rockferry RIHANNA - Don’t stop the Music SCOUTING FOR GIRLS - Scouting for girls MATTAFIX - Living Darfur ELLIOT MINOR - Elliot Minor BRITNEY SPEARS - Gimme more NICKELBACK - All the right Reasons BOB SINCLAR - Together R.E.M. - Accelerate CELINE DION - Taking Chances COURTEENERS - St Jude MIKA - Love Today ONE REPUBLIC - Dreaming Out Loud Ancora prima che questo album uscisse, aveva già venduto 350mila copie in prevendita e Vasco, ma questa non è una novità, aveva già quattro sold out registrati, due all'Olimpico e due a San Siro. Se nella musica contassero solo le cifre, ci potremmo anche fermare qui, e non commentare oltre il lavoro di un'artista la cui popolarità non ha eguali nel panorama della musica italiana. Dovendo dare un giudizio in maniera obbiettiva su "Il mondo che vorrei", però, devo dire che probabilmente mi aspettavo qualcosa di più. Non che il disco non sia valido. Assolutamente: è molto ben fatto, ben suonato e ben prodotto, e le canzoni sono piuttosto piacevoli e coerenti con il passato musicale di Vasco, solo che manca qualcosa che gli impedisce di decollare sul serio, manca quella dose di fattore V che negli anni ha reso i pezzi di Rossi unici nel suo genere e inni di intere generazioni. Prendiamo il singolo, "Il mondo che Vorrei", sicuramente un bel pezzo, ma a che mio modo di vedere manca di quell'ingrediente, di quel guizzo creativo che ha reso irresistibili pezzi come Albachiara, Vita spericolata, Liberi Liberi, Siamo solo noi. Di per se è un bell'album, ma, se si paragona ai lavori che ha tirato fuori nel corso della sua lunga carriera probabilmente non è tra i migliori. Peccato che un gruppo ben lanciato e promettente come i Counting Crows nel corso degli anni si siano un po' lasciati andare. Dal grande successo di "Mr. Jones" in poi hanno avuto una carriera piuttosto altalenante. Basti pensare che negli ultimi cinque anni hanno messo da parte solo una raccolta, una colonna sonora, un live e una ristampa. Erano una delle miglior rock band americane uscite negli anni '90, e sembravano persi. Ma finalmente, quando la gente stava ormai per darli ufficialmente per dispersi, ecco che esce “Saturday nights & sundays morning”, il loro primo album di studio in quasi sei anni. Un disco particolare, diviso nettamente in due parti, una dedicata all'eccitazione e al caos dei sabati sera, decisamente più rock e tirata, l'altra imperniata della malinconia del dopo-sbornia della domenica mattina, caratterizzate da grandi ballate acustiche e toni più rilassati; in pratica le due facce della musica di duritz e soci. Poi, proprio quando si pensa: “bello, sì, ma manca il pezzone alla 'Mr. Jones'”, arriva la conclusiva “Come around”, il capolavoro dell'album per intensità e cantabilità, profondità dei testi e leggerezza dei suoni. E allora pensi: ne è valsa la pena aspettare. Bentornati Counting Crows. Il mondo che vorrei Vasco Rossi EMI Music 12 Suterday Nights &... Counting Crows Geffen 14 Accelerate R.E.M. Warner Bros. 11 Le dimensioni del... Caparezza Virgin 14 Lo avevano promesso diverse volte nel corso degli ultimi anni, e finalmente questa volta hanno mantenuto la promessa. I R.E.M. sono tornati ad essere una vera rock band. E lo dimostrano nel loro nuovo album “Accelerate”. E mai titolo è stato più azzeccato. Gli undici brani che compongono il disco si susseguono velocissimi uno dopo l’altro per un totale di circa 34 minuti di pura adrenalina. Canzoni ridotte all’osso, la maggior parte delle quali durano meno di tre minuti, suoni essenziali e senza troppi inutili fronzoli, che arrivano dritte all’obbiettivo. Insomma, lo scopo è stato raggiunto, e sia pubblico che critica hanno apprezzato lo sforzo del gruppo, che dopo l’abbandono del batterista Bill Berry nel 1997, sembrava aver perso la propria identità. Ora si sono ritrovati, e speriamo che non si perdano più. Il disco si apre con quattro pezzi fortissimi, tra cui figura il singolo “Supernatural Superserious”, tra i migliori del disco, potenti ed energici, in cui Buck e la sua chitarra elettrica fanno la parte del leone. Da segnalare inoltre l’unica ballata del disco “Until the Day is Done”, un pezzo folkeggiante e intenso sul tema dell’ecologia. Diventerà sicuramente un classico. Un disco rapido e aggressivo, che arriva diretto come un pugno nello stomaco. Caparezza è sicuramente uno degli artisti più bizzarri e creativi nel panorama musicale italiano. Sicuramente non smette mai di stupirci, e questa volta ha tirato fuori un disco che personalmente mi ha proprio spiazzato. In positivo. Non che non fossi a conoscenza delle grandi capacità dell'artista di Molfetta, e non perchè in passato non avesse già dato prova di grande talento e sensibilità affrontando temi anche piuttosto impegnativi, ma questo disco è stato qualcosa di inaspettato. Per la confezione dell'album, che Caparezza stesso ha definito un "fonoromanzo", ovvero un romanzo che si dipana in 14 capitoli (i brani del cd) raccordati da momenti recitati affidati a doppiatori professionisti, per le modalità di uscita, il disco è accompagnato da un libro che ne approfondisce le tematiche e per la chiarezza e la bravura con cui ha dipanato tali tematiche. Una vera sorpresa! Molti sostengono che Caparezza sia "l'erede italiano di Frank Zappa": forse questo è un po' eccessivo, ma comunque lo sforzo fatto è sicuramente apprezzabile. I cuattordici pezzi, dal respiro un po' più rock dei precedenti lavori sono piuttosto ben scritti e confezionati. Non in tutti si raggiungono punte di eccellenza, ma non esageriamo con le pretese. Un bel lavoro. Complimenti a Caparezza. Praticamente sconosciuti nel nostro paese fino a qualche settimana fa, devono tutto a Timbaland, che ha preso un loro pezzo, lo ha remixato e, come al solito, ne ha fatto una hit mondiale. In realtà, sentendo la versione originale del brano se ne poteva anche fare a meno, la canzone non ha guadagnato tantissimo; è stata l'operazione commerciale ad essere molto interessante. Ci ha guadagnato Timbaland, in termini di portafoglio, e soprattutto ci hanno guadagnato i One Republic, che grazie alla sua firma sulla copertina del singolo sono riusciti a far conoscere il proprio nome un po' ovunque. E scemato il successo di "Apologize", il gruppo ci riprova con un nuovo singolo, "Stop and Stare", che anticipa l'uscita europea del loro album "Dreaming Out Loud". Ed è sicuramente più vicina a "Stop and Stare" che ad "Apologize" l'idea di come suona l'al- bum dei One Republic. Un bel rock, classicissimo, melodico, molto gradevole, in piena tradizione indie americana, con brani ben realizzati e efficaci, in cui non mancano alcune ballad molto coinvolgenti. Ottima la prestazione del frontman Ryan Tedder, sia vocalmente che come songwrite (ricordiamo che aveva già lavorato con artisti del calibro di Jennifer Lopez, Natasha Bedingfield e Leona Lewis). Niente di innovativo (suona un po' come Keane, The Fray, Lifehouse) ma comunque un buon prodotto. Altro capitolo per Baseprima. Stavolta si parla d’amore, ma non nel solito modo….l’oggetto della canzone, infatti, non è chiaro fino alla fine del pezzo, lasciando fino ad allora nel dubbio: a chi ascolta la soluzione del “giallo”!! Cristiana è una vocalist, dalla voce profonda e La base architettata da Luca è contaminata da un “nera”, Luca è un dj-produttore; li unisce la passuono elettronico che scorre lungo tutto il brano sione comune per la musica black. e la ritmica è più scarna ed essenziale che mai… Il risultato è "BasePrima" centro nevralgico in cui sopra, la voce di Cristiana traccia la melodia e le si fondono melodie dolci e sofisticate e scurissimi club bangers, synth cibernetici e samples di musica classica, il tutto sotto il denominatore comune di un hip hop asimmetrico e senza canoni, ad anni luce dall'overload di stereotipi degli ultimi anni. Provare per credere è d'obbligo. Dreaming Out Loud One Republic Interscope Records 13 Quando Sto con Lei Base Prima BlissCo N.p. Wale (Tanto Wale) dARY BlissCo N.p. Last Night Moby Mute 14 Proprio non ci siamo: quattordici brani di elettronica raffazzonata e sottotono. Di certo non all’altezza dei lavori precedenti. Sarà che il dichiarato intento di ritornare a una musica da dancefloor, con ammiccamenti alla disco anni ’70, di questi ultimi tempi non è proprio dei più originali, sarà che Richard Melville Hall ci aveva abituato a lavori migliori, più gradevoli e più ispirati, ma questo nuovo album di Moby proprio non riesce a decollare. Le quattordici tracce di Last Night sono assonnate e fiacche, e ripropongono un’elettronica soft degna di una discoteca smorfiosa ed esclusiva. Con questo disco Moby non sembra superare il suo limite principale, quello cioè di fare pezzi che, salvo poche eccezioni (vedi i suoi singoli di successo degli anni passati), non riescono ad essere autonomi, e che, se estrapolati dall’album e sentiti singolarmente, perdono qualsiasi potenziale parole di una lovesong da strada che suona r’n’b pur senza seguirne i canoni. Baseprima è la voce di Cristiana Tallone su un progetto hip hop - r'n'b del produttore Luca Ventafridda. Depeche Mode di People Are People, dirigendosi con decisione verso le turbolenze stilistiche derivanti dalle riconsiderazioni dei gruppi anni 80 elaborate da Fall Out Boy, My Chemical Romance, Medic Droid. attrattiva. In qualche momento sembra che Moby si renda conto della inconsistenza dei brani e cerchi di salvare la situazione rimpolpandoli con qualche fraseggio rap e R&B, oppure dandogli qualche venatura vintage senza però migliorare lo stato delle cose. Qualche soddisfazione ce la regalano i brani più intimistici e meno pacchiani, come Mothers Of The Night e Last Night, particolarmente adatti come discreto sottofondo. Sono dARI, la next big thing dell’emopopglampunx italiano: Dari (Vox, Guitar), Cadio (Sinths,CDJ) Fabeeo (Bass) , dARI sono alfieri di un sound definibile come EMOTRONIK: Depeche synths, chitarre distorte, e un’inclinazione naturale e involontaria al ritornello riempi pista headbanger mani in alto. Questo efebico ibrido emotronik muove i suoi passi fra il culto del Bowie Stardust, l’agiografia satirica dei primi Bluvertigo e l’elegante estetica elettrogoth dei Benché giovanissimi hanno alle spalle una intensa attività live. Finalisti di ROCK TARGATO ITALIA , TAVAGNASCO, ROCK FESTIVAL e AREZZO WAVE, sono protagonisti di livesets in grado di saziare le voglie degli amanti del powerpop più aggressivo e degli adepti dell’emorock di ultima generazione. dARI hanno , senza cercarla, la miscela giusta per esaltare sia le moltitudini di teenagers ammalati di rock romantico, che gli avanguardisti ricercatori delle sonorità Electroglam. dARI hanno le carte in regola per far passare l’energia della scena emergente direttamente alle pagine , alle frequenze e alle classifiche del mainstream. Attendevo con trepidazione questa nuova uscita dei Bullet For My Valentine e quando finalmente l’ho avuto tra le mani mi sono “fiondato” sullo stereo di casa, ho alzato il volume ai limiti della sopportazione e ho attivato il tasto Play. Il cd parte alla grande riprendendo da dove i “Bullets” ci avevano lasciato con il loro precedente “The Poison”, difatti la prima canzone ne segue ampiamente il sound però, purtroppo, a partire dalla seconda canzone in poi il cd perde gran parte della grinta del suo predecessore a favore di una registrazione più pulita e delle composizioni molto più orientate verso il lato più commerciale della loro proposta tralasciando quegli stacchi dal sapore ottantiano che facevano scuotere la testa nel precedente lavoro. L’album si muove su binari più vicini al Heavy Metal classico riportato ai giorni nostri rispetto a quel Thrash moderno che mi aveva colpito in precedenza. Dopo svariati ascolti il cd inizia ad entrare in testa e, perciò ad esser apprezzato di più però, comunque, rimane inferiore al suo predecessore lasciando in bocca quel senso di delusione che speravo di non dover provare. [Gianluca Zennaro] Un cd spaccacollo quello dei “The March of Seasons”!!! Perchè spaccacollo…. Perché dall’inizio alla fine vi scatenerà in un headbanging sfrenato che non avrà neanche un momento di pausa finchè la vostra testa non si staccherà e rotolerà al suolo. Il cd in questione inizia con un’ incalzante intro di piano per poi esplodere in un violento Metalcore suonato con tecnica sopraffina nei riff di chitarra, con una sezione ritmica stile “macchina da guerra” che vi lascerà basiti e un cantato costantemente urlato Il cd nei suoi quasi 60 minuti scorre via liscio senza mai annoiare inframezzando momenti più violenti a cupe melodie chitarristiche sopra le quali la voce di Carlo, costantemente urlata, riesce ad esaltare quel senso di dolore e frustrazione che permane in tutto il disco. La registrazione è pulita, precisa e d’impatto come solo gli Hate Studios e pochi altri riescono a creare. Cosa posso dire di più…. Fatelo vostro ad ogni costo e vedrete, che dopo il primo ascolto, almeno una volta al giorno non ne farete più a meno. [Gianluca Zennaro] Scream Aim Fire My Winter The March of Seasons Graves Records 12 Bullet for my Valentine Jive Records 11 4 minutes Madonna Jonas & François Embrional Confinement Psychocean The P.O.O.L. Ed. 4 Inserisco il cd nello stereo, spengo le luci, chiudo gli occhi e mi faccio trasportare in un viaggio attraverso il mondo dei siciliani Psychocean. Un mondo fatto di contorte melodie e di un senso di claustrofobia che ti prende fin dall’inizio facendoti trovare in un tunnel lievemente illuminato nel quale è molto difficile capire dove si è diretti… L’ep è composto da quattro tracce che delineano perfettamente il percorso che vuole intraprendere la band e, in tutti i brani che formano “Embryonal Confinemet”, si sente che la maggior ispirazione degli Psychocean è quel Progressive Rock moderno che ha fatto dei Tool i suoi maggiori esponenti. E’ appunto il fantasma dei Tool, amalgamato con una vena Post Grunge, che ti segue durante tutto l’ascolto del cd, soprattutto per quanto riguarda la sezione ritmica molto fantasiosa, precisa e martellante, accompa- che avrà l’effetto di un pugno assestato in pieno petto. I gruppi che saltano subito alla mente sono gli ultimi Dark Tranqullity, i Darkest Hour e i Killswitch Engage nei momenti più aggressivi. gnata da una chitarra e da una voce che riescono a creare a tratti suadenti melodie e a tratti episodi di controllata aggressione. Impossibile poter giudicare canzone per canzone perché tutto l’ep in questione scorre fluido come un’unica creatura, dall’inizio alla fine dei i trenta minuti che lo compongono. Se siete amanti della musica come forma d’arte e non cercate canzoncine di facile ascolto, fate vostro questo cd e non ve ne pentirete assolutamente. Contatti: www.myspace.com/ psychocean [Gianluca Zennaro] '4 Minutes', il video del ritmato e ipnotico primo singolo estratto dal nuovo album di Madonna 'Hard Candy', è stato lanciato in tutto il mondo in grande stile, attraverso una vasta gamma di media. Il video, che mostra una Madonna in grande spolvero insieme a Justin Timberlake col quale la cantante ha scritto questa 4 minutes - è stato girato a Londra un paio di mesi fa e diretto da due giovanissimi registi francesi, Jonas e François, gli stessi del video pluripremiato di Justice ”D.A.N.C.E”. Apre il video Timbaland, coproduttore del pezzo. Effetti speciali, balletti, strip e un montaggio serratissimo sono le caratteristiche principali di questo loro lavoro. Video pregevole, ottimo concept, e soprattutto ottima la regia. Touch My body Mariah Carey Universal Mariah Carey, come apripista del suo nuovo atteso album E=mc2 ha sfornato un primo singolo che ha spiazzato tutti agli inizi, “Touch My Body”. All’inizio anche moltissimi fans sembravano scettici su questa canzone, che non mostra assolutamente la Mariah vocalmente prevaricatrice, ma una Mariah dalla cantata veloce, in un pezzo dal ritornello molto velenoso. Proprio questo ritornello, con il tempo si è innestato nelle orecchie portandola in classifica sia negli USA che in Europa Prodigio creato da The-Dream e Tricky Steward, un duo che da “Umbrella” ha continuato ad essere tra i producers più richiesti. R.E.M. Supernatural Superserious VASCO ROSSI Il Mondo che Vorrei P. Buck, M. Mills, M. Stipe Vasco Rossi Accelerate Il Mondo che Vorrei Warner Bros. Everybody here comes from somewhere that they would just as soon forget and disguise At the summer camp where you volunteered no one saw your face no one saw your fear if that apparition had just appeared took you up and away from this base and sheer humiliation of your teenage station Nobody cares no one remembers and nobody cares Yeah you cried and you cried “He’s alive! He’s alive!” Yeah you cried and you cried and you cried and you cried If you call out "safe" then I’ll stop right away If the premise buckles and the ropes start to chafe the details smart but the story’s the same you don’t have to explain you don’t have to explain humiliation of your teenage station Yeah you cried and you cried “He’s alive! He’s alive!” yeah you cried and you cried and you cried and you realised your fantasies are dressed up in travesties Enjoy yourself with no regrets. Uh. Uh Everybody here comes from somewhere that they would just as soon forget and disguise Yeah you cried and you cried “He’s alive! He’s alive!” Yeah you cried and you cried and you cried and you cried Now there’s nothing dark and there’s nothing weird don’t be afraid, I will hold you near From the seance where you first betrayed an open heart on a darkened stage A celebration of your teenage station This inexperienced, sweet, delirious, supernatural, superserious Inexperienced, sweet, delirious, supernatural, superserious. Wow Tutti qui vengono da qualche parte che vorrebbero al più presto dimenticare e nascondere Al campo estivo dove hai fatto il volontario nessuno ha visto la tua faccia nessuno ha visto la tua paura se quello spettro era appena apparso ti ha sollevato e portato via dalla base e dalla pura umiliazione della tua condizione di adolescente A nessuno importa nessuno ricorda e a nessuno importa “Supernatural Superserious” è il primo singolo che anticipa l’uscita di “Accelerate”, il quattordicesimo album in studio dell’ormai quasi trentennale carriera dei R.E.M. Un album che segna il ritorno al rock per la band di Athens, un album e veloce e tirato. Nemmeno 35 minuti per una raccolta di pezzi elettrici ed adrenalinici. Un ritorno in grande stile. Per la gioia dei fan. Sì hai gridato e hai gridato "E' vivo! E' vivo!" Hai gridato e hai gridato e hai gridato e hai gridato Se gridi "salvo" allora mi fermerò immediatamente Se la premessa cede e le corde iniziano a consumarsi i dettagli fanno male ma la storia è la stessa non devi spiegare non devi spiegare l'umiliazione della tua condizione di adolescente EMI Music Ed è proprio quello che non si potrebbe quello che vorrei, ed è sempre quello che non si farebbe quello che farei, ed è come quello che non si direbbe che direi quando dico che non è cosi il mondo che vorrei non si può sorvolare le montagne non può andare dove vorresti andare sai cosa c’è ogni cosa resta qui qui si può solo piangere e alla fine non si piange neanche più Sì hai gridato e hai gridato "E' vivo! E' vivo!" Sì hai gridato e hai gridato e hai gridato e ti sei reso conto che le tue fantasie sono camuffate in parodia Divertiti senza rimpianti. Uh. Uh ed è proprio quando arrivo lì che già ritornerei ed è sempre quando sono qui che io ripartirei ed è come quello che non c’è che io rimpiangerei Tutti qui vengono da qualche parte che vorrebbero al più presto dimenticare e nascondere Sì hai gridato e hai gridato "E' vivo! E' vivo!" Sì hai gridato e hai gridato e hai gridato e hai gridato Ora non c'è niente di oscuro e non c'è niente di strano non aver paura, ti terrò vicino Dalla seduta spiritica dove per la prima volta hai rivelato un cuore aperto su un palco buio Una celebrazione della tua condizione di adolescente Questo inesperto, dolce, delirante, soprannaturale, superserio Inesperto, dolce, delirante, soprannaturale, superserio. Wow Superserio Soprannaturale Il mondo che vorrei è il pezzo che da il titolo al nuovo album di Vasco Rossi, uscito lo scorso 28 marzo, primo vero e proprio album in studio negli ultimi quattro anni. E i fan lo attendevano con trepidazione. 400.000 copie vendute in Italia solo nei primi tre giorni. Alla faccia della crisi delle vendite! quando penso che non è cosi il mondo che vorrei non si può fare quello che si vuole non si può spingere solo l’acceleratore guarda un pò ci si deve accontentare qui si può solo perdere e alla fine non si perde neanche più! Negramaro La Finestra tour - Sansiro 2008 Milano, Stadio Meazza 31 maggio 2008 Ticketone.it www.negramarosansiro.com Prima band italiana a San Siro! Dopo il successo del loro ultimo album "La Finestra" l'appuntamento è fissato per il prossimo 31 maggio per l'unico concerto dell'estate dei Negramaro! Due fra le maggior band della scena indie inglese faranno da supporter: i The Fratellis e gli Hoosiers. I Negramaro hanno concepito la giornata come una festa della musica, quindi i concerti partiranno dal primo pomeriggio. Jovanotti 10/05 Rimini, 105 Stadium 12/05 Firenze, Mandela forum 17/05 Roma, Palalottomatica 20/05 Acireale, Palasport 22/05 Palermo, Palasport 24/05 Castelmorrone, Palamaggiò 27/05 Torino, Palaisozaki 29/05 Milano, DatchForum 01/06 Ancona, Palarossini Fabri Fibra 01/03 Latina, Piazza del Popolo 02/03 Brescia, La Nave di Harlock 03/03 Roncade (TV), New Age Club 09/03 Firenze, Auditorium Flog 10/03 Napoli, Casa della Musica 16/03 Torino, Hiroshima Mon Amour 17/03 Senigallia, Mamamia Vasco Rossi 28/05 Roma, Stadio Olimpico Giovanni Allevi 08/05 Tortona (AL), Teatro Civico 10/05 Vicenza, Teatro Comunale 11/05 Bolzano, Auditorim Roen Ben’s Brother 07/05 Milano, Musicdrome (ex Transilvania Live) Elio e le Storie Tese 03/03 Ancona, Barfly Club 04/03 Bari, Teatro Team 05/03 Napoli, Teatro Acacia 07/05 Palermo, Teatro Golden 08/05 Catania, Teatro Metropolitan Kiss 13/05 Verona, Arena Morcheeba Tricarico 17/05 Mantova, Teatro Sociale 17/05 Roma, Auditorium della Conciliazione 19/05 Milano, Teatro Ventaglio Smeraldo Nick Cave 28/05 Milano, Alcatraz 30/05 Sesto Fiorentino (FI), Villa Solaria 31/05 Spello (PG), Villa Fidelia 01/06 Roma, Teatro Tendastriscie Francesco Renga 05/05 Trieste, Teatro Rossetti 06/05 Bergamo, Teatro Creberg 05/05 Roma, Circolo degli Artisti Afterhours 02/03 Bologna, Estragon 03/03 Rimini, Velvet Club 08/03 Roma, Tendastrisce 09/05 Napoli, Palapartenope 13/05 Firenze, Sashall 17/05 Pordenone, Palasport 23/05 Milano, PalaSharp Busta Rhymes 01/05 Milano, Alcatraz Trionfa “La ragazza del lago” Grande successo ai David di Donatello Step Up 2 - La strada per il successo nomination “Caos calmo”, il film di Antonello Grimaldi, ne ottiene soltanto tre: per la musica originale, per la canzone di Ivano Fossati e per Alessandro Gassman, come miglior attore non protagonista. 1 € 1.413.709 Ortone e il mondo dei Chi 1 € 882.141 21 € 718.829 Il cacciatore di aquiloni 1 4 € 565.052 Alla ricerca dell'isola di Nim 2 € 530.625 In amore niente regole € 493.053 La seconda volta non si scorda mai € 323.353 Next € 294.331 L'ultima missione € 251.739 Tutta la vita davanti € 210.823 Box Office del weekend dal 18/04/2008 al 20/04/2008 2 2 3 1 4 “ I Vicerè” di Roberto Faenza vince invece tutti i David tecnici (scenografia, i costumi di Milena Canonero, collaboratrice di Stanley Kubrick in “Arancia meccanica”, il trucGrande trionfo ai David di Donatello co e le acconciature). 2008 per “La ragazza del lago”, film del regista esordiente Andrea Molaio- “Come non pensarci”, interessante li. Il film conquista ben 10 statuette pellicola di Gianni Zanasi, è passata su 15 nominations e sono le catego- un po’ in sordina in sezioni ufficiali rie più importanti ad essere state vin- attirando però l’attenzione della critite: miglior film, miglior regia e mi- ca. glior regista esordiente. Per Molaioli, Si impone come migliore attrice proin passato aiuto regista di Moretti, tagonista nel film “Giorni e nuvole” Luchetti e Mazzacurati, è una riprova Margherita Buy, nella parte della modi quanto di positivo si è detto in glie insoddisfatta e depressa dai proquesti mesi sulle sue capacità e sulle blemi lavorativi del marito interpretaqualità del suo primo lungometrag- to da Antonio Albanese. E Alba Rorgio. hwacher, che nel film è la figlia, viene Miglior attore protagonista Toni Servillo, sempre per il film “La ragazza del lago”. L’attore casertano si conferma come uno dei migliori attori nel panorama cinematografico italiano. Riservato come sempre, Toni Servillo ha dedicato la vittoria ai quei piccoli film di qualità, come “La ragazza del lago” che rilanciano un genere, il giallo, al quale il nostro Paese è tradizionalmente legato. Altri premi del film riguardano sono stati consegnati per la sceneggiatura di Sandro Petraglia, al produttore Nicola Giuliano e Francesco Cima, per la fotografia di Ramiro Civita, al montaggio di Giorgio Franchini, al fonico di presa diretta Alessandro Zanon ed agli effetti speciali di Paolo Trisoglio e Stefano Marinoni. premiata come attrice non protagonista. Silvio Muccino, all’esordio con il film “Parlami d’amore” vince invece il David Giovani, votato da una giuria di studenti. A bocca asciutta rimane “La giusta distanza”, nessuna statuetta infatti è stata vinta dal film di Carlo Mazzacurati. Gli unici due premi non italiani sono andati a Irina Palm come miglior film europeo e al già premio Oscar 2008 “Non è un paese per vecchi”, come miglior film straniero. La lunga giornata del David era inziata nella mattinata al Quirinale dove tutti i candidati erano stati accolti dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dal ministro uscente dei Il grande deluso della serata è stato Beni Culturali Francesco Rutelli e proprio Nanni Moretti, uno dei mae- dael presidente dell'Ente David Gian stri di Molaioli. Infatti delle 18 Luigi Rondi. Appena qualche giorno fa vi avevamo comunicato il titolo ufficiale . La rete è riuscita a mettere le mani sulla trama del secondo lungometraggio cinematografico tratto dalla serie tv X-Files: I Want to Believe, grazie alle indiscrezioni filtrate dalla trama del romanzo basato sul film. A quanto pare nella storia si accumulano sparizioni di donne nella Virginia rurale, quando un prete suggerirà alla polizia con delle visioni come tutto si debba ad un misterioso esperimento, sarà il momento di richiamare dal pensionamento anticipato Mulder & Scully. Il film, in uscita quest'anno, è scritto e diretto dal creatore della saga Chris Carter, che nel 1998 invece si era limitato a scrivere soltanto il primo episodio affidandone la regia a Rob Bowman. La protagonista femminile dell’atteso nuovo capitolo cinematografico di Terminator, Terminator Salvation: The Future Begins, potrebbe essere la californiana Moon Bloodgood, vista durante l’estate nell’avventuroso Pathfinder – La leggenda del guerriero vichingo. L’attrice andrà ad affiancare Christian Bale, Sam Wortington e Anton Yelchin e interpreterà un impavido membro della resistenza. La pellicola, arriverà nelle sale americane il 22 maggio del 2009 distribuita dalla Warner Bros e diretta dal regista dei due film di Charlie’s Angels McG. Il primo ciak verrà battuto il 5 maggio. Il produttore Joel Silver ha dato in un'intervista una ferale notizia: Justice League of America, il fumetto DC Comics che la Warner voleva portare al cinema, è sospeso.Dopo il rifiuto dell'Australia di fornire delle esenzioni fiscali, le difficoltà di casting e gli inutili tentativi del regista George Miller di riavviare il progetto, alla produzione non è rimasto che sventolare bandiera bianca fino a data da destinarsi. di ANNA MARIA PELELLA Smith, all’apparenza un uomo qualunque, sgranocchia carote su una panchina di notte e sorseggia un caffè. Ad un certo punto gli passa davanti una donna incinta con quelle che sembrano doglie, inseguita da uno spietato killer, armato di una grossa pistola. A Smith non resta altro da fare che gettare via il suo caffè bevuto a metà e la sua carota, e correre in soccorso della sfortunata. Quello che lui non sospetta, e neanche lo spettatore, è che la donna ha anche lei una grossa pistola, e che ne farà uso nei fotogrammi successivi. Comincia così questo spensierato action, Shoot’em up, alla lettera più o meno “sparaci so- pra”. Infatti Smith mangia carote e spara ai cattivi sin dal primo fotogramma, anzi pare quasi che non faccia altro per l’intero film, che sembra un’unica sequenza ripetuta più volte, ma con un incredibile risultato: quello di tenere avvinto lo spettatore per tutto il tempo, e per di più con il non trascurabile bonus di un’ironia straripante. Il ritmo è l’ingrediente principale di questo film, insieme ad una buona caratterizzazione dei personaggi. Si va dal killer tirato in mezzo per caso, un Clive Owen che ha una sola faccia e un’unica espressione,ma che curiosamente risulta adatta alla parte, al cattivo che Titolo originale: Shoot' em up USA: 2007 Regia di: Michael Davis Genere: Azione Durata: 86' Interpreti: Clive Owen, Monica Bellucci, Paul Giamatti, Stephen McHattie, Greg Bryk, Daniel Pilon, Sidney Mende-Gibson, Lucas Mende-Gibson, Kaylyn Yellowlees, Ramona Pringle Sito web: Nelle sale dal: 11/04/2008 Voto: 6 più riuscito non sarebbe potuto essere, un Paul Giamatti irresistibile e moglie-dipendente che spara e risponde al telefono tutto il tempo. I due da soli tengono in piedi una sceneggiatura un po’ strampalata e corrono su e giù sballottando un neonato. Il pupo è la posta di un serrato videogioco, che unisce azione e trovate iperboliche, in un mix che non si vedeva dai tempi dell’autoironico “Last Action Hero”. Frutto di un progetto che avrebbe dovuto salvare qualcuno, ma che finisce per ammazzarne molti di più, il bambino serve da testimone agli inseguimenti e alle trovate che si susseguono senza sosta dall’inizio alla fine. Smith è il più tranquillo degli uomini, mangerebbe le sue carote, che non si frena dal consigliare ai suoi sfortunati interlocutori con maniere piuttosto violente, e si farebbe gli affari suoi. Ma il destino gli ha praticamente messo tra le braccia una creatura indifesa e sola al mondo che sembra intaccare la sua corazza. La prostituta dal cuore buono cui si rivolge, una credibilissima Monica Bellucci che recita in italiano anche in originale con risultati esilaranti, mentre mette su famiglia con lui, cambia i pannolini al bambino e parla coi detti della sua terra d’origine, un’Italia pittoresca come deve sembrare il nostro paese agli americani. La scena clou che vede impegnati i due in un amplesso-sparatoria è la più divertente e nel contempo incredibile degli ultimi anni, supera in stravaganza persino quella di “Crank” consumata per strada con giapponesi e macchine fotografiche incluse nel viaggio. Mentre le scene di combattimenti e sparatorie, inclusa quella di una temibile tortura con dita spezzate, mettono in luce il carattere di antieroe del nostro Smith, un poveretto con incredibili risorse, che però arrivano sempre a salvarlo dopo che si è fatto abbastanza male. Ed è così che lo vediamo sparare al nemico attraverso il fuoco di un camino, da una mano che è satura di proiettili e dalle dita a dir poco inservibili, mentre lui, Hertz il killer più inetto della storia, risponde al telefono alla moglie rassicurandola sul fatto che sarà a casa per cena. Il trucco è tutto in questo eccesso espressivo che rapidamente diviene cartoon e in quello stesso momento ci trascina in una sorta di curiosità circa il destino degli impossibili personaggi che ci troviamo davanti. La regia tiene il ritmo, e questo è più di quello che ci si aspetterebbe dell’ennesimo action americano, in realtà messo su con poche idee, ma molto ben confuse e con l’ingrediente più difficile di tutti da combinare in un film: l’ironia. Motivo per cui consiglio vivamente la visione di questa divertente giostrina, che regalerà allo spettatore un’ora e mezza spesa bene senza troppe pretese nè inutili complicazioni di sceneggiatura, e soprattutto senza lo spreco di soldi che ha afflitto il cinema d’oltreoceano dell’ultimo periodo, nell’illusione che alla mancanza di idee potessero ovviare gli effetti speciali. di PIERGIORGIO RAVASI Juno è un’adolescente dei giorni nostri, una ragazzina comune che, in un pomeriggio monotono e noioso, decide di impiegare diversamente il suo tempo con l’amichetto Bleeker. Il frutto dell’imprudenza, o della spregiudicatezza dei due adolescenti, arriverà nove mesi dopo. Non volendo tenere con sé il pargoletto, la ragazza escogita un piano per trovare una perfetta coppia di genitori a cui affidare il bambino che sta crescendo dentro di lei. Ed è così che facciamo la conoscenza dei Loring: la tipica coppia dei quartieri alti, benestante, che vive in una bella casa e secondo dei principi sani, ansiosi della cicogna che possa portare loro il figlio tanto desiderato e mai arrivato. I due sono una coppia che lotta per tenere a galla un matrimonio piuttosto complicato e l’arrivo di Juno sovverte radicalmente il loro stile di vita, portandoli a rimettere in discussione alcune convinzioni nel loro rapporto di vita insieme e aggiungendo interesse e complessità alla storia. Lei donna in carriera, che misura il suo successo dai beni che può acquistare e che desidera ardentemente di essere madre a tempo pieno. Lui, con la sua chitarra (in ricordo dei tempi passati quando faceva parte di un gruppo rock), mai cresciuto, perché in realtà itolo originale: Juno USA: 2007 Regia di: Jason Reitman Genere: Commedia Durata: 92' Interpreti: Ellen Page, Michael Cera, Jennifer Garner, Jason Bateman, Olivia Thirlby, Allison Janney, Rainn Wilson, J.K. Simmons, Candice Accola, Cameron Bright, Daniel Clark Sito web: www.foxsearchlight.com/juno Nelle sale dal: 04/04/2008 Voto: 7 non sembra volerlo fare. Ci vorrà proprio Juno per aiutarlo a capire ciò che l’uomo vorrebbe davvero dalla vita. Presentato lo scorso anno, con grande successo, alla Festa del Cinema di Roma (nonché vincitore di un Premio Oscar per la migliore sceneggiatura originale) “Juno” si distingue sicuramente dai classici teenage movies ai quali ha solo da insegnare tutto: a cominciare dalla totale assenza di banalità e di scurrilità linguistiche. Pur avendo per protagonisti degli adolescenti, con le inevitabili conversazioni e situazioni tipiche di questa fascia d’età, “Juno” offre un’analisi realistica sugli adolescenti di oggi, descrivendo in maniera precisa ogni singolo personaggio e regalandoci un film pieno di sentimenti e situazioni tipiche dei nostri giorni. Gran parte dell’interesse del film risiede nei dialoghi franchi e diretti tra Juno e le sue amiche, tra Juno e i suoi genitori; conversazioni tra ragazzi, ma anche dialoghi degli adulti con gli l’universo degli adolescenti. Nata dall’immaginazione della scrittrice diventata sceneggiatrice Diablo Cody, Juno è un personaggio assolutamente unico e diverso da tutte le ragazzine che siamo abituati a vedere sullo schermo fino ad oggi. Adolescente sicuramente atipica, ragazza sicura di sé, onesta ed originale, completamente priva di cliché o stereotipi, cattura il pubblico con la sua maniera di parlare, i suoi dialoghi, i rapporti con gli altri. Che si tratti di condividere con l’amica del cuore i dettagli più intimi o di annunciare ai propri genitori che è incinta, Juno richiama sempre l’attenzione su di sé con un’onestà quasi brutale e una lingua spesso affilata. Ad indossare i panni della ragazza che sa sempre cosa dire o fare in ogni singolo momento del film, il trentenne regista Jason Reitman (figlio di tanto padre Ivan, un’infanzia attorno ai set cinematografici e un cortometraggio realizzato già all’età di dieci anni) chiama a rapporto la Ellen Page del terzo capitolo della saga degli “X-Men” che, nonostante la sua giovane età, decreta alla pellicola il merito di uno spaccato realistico della società contemporanea. Alla bravura della giovane protagonista si affiancano i due genitori: la matrigna, dura e tosta, severa e affettuosa, ma altrettanto adorabile. E il padre (un ottimo J.K. Simmons di “Thank you for smoking” e della trilogia di “Spiderman”), dall’apparenza burbero, ma in realtà molto tenero; padre perfetto e affettuoso che ben incarna l’importanza che riveste il rapporto tra un padre e un figlio e tra le cui braccia spesso Juno trova conforto. Juno come simbolo delle ragazze attuali: esseri umani e non stereotipo delle adolescenti di oggi, dipinte come ragazzine arrabbiate, dispettose, in preda alle tempeste ormonali e ossessionate solo dal loro aspetto fisico. Un viaggio, quello di Juno, che si apre a varie interpretazioni. In virtù dei vari ostacoli e dilemmi morali che deve affrontare, il pubblico apprezzerà il suo fascino appariscente e la sua vivacità, indipendentemente dalle singole opinioni riguardo alle gravidanze adolescenziali o rispetto al tema della famiglia. L’intento del film, infatti, non è certo quello di trasmettere al pubblico un preciso messaggio che prenda una qualche definita posizione politica. Racconta semplicemente la storia di quello che succede ad una ragazzina e di quello che decide di fare. Un inno alla vita oppure l’emancipazione di una giovane? O ancora: la storia di un amore difficile, una riflessione sulla maturità, sull’amore, sulla libertà, sul matrimonio o su ciò che si farà da grandi? Sicuramente un viaggio affascinante, per una strada lunga e accidentata, dove un essere umano si ritrova sospeso tra l’età adulta e l’adolescenza. Ma dove, alla fine, il tutto si risolve per il meglio. Nardini, non ha assolutamente nulla di stabile. Dal fratello maggiore, Alberto, con una vita famigliare in frantumi e un disastro lavorativo che sta per devastare l’azienda di famiglia di ciliegie sotto spirito. di CIRO ANDREOTTI uando Stefano Nardini, chitarrista punk-rock trasferitosi a Roma per inseguire il successo nel mondo della musica, scopre che la sua fidanzata lo tradisce, decide di abbandonare la capitale per tornare, dopo molti anni, nella natia Rimini alla ricerca di quella stabilità che solo la famiglia e la vita tranquilla di provincia possono offrirgli. In riviera ritroverà tutto inalterato: la normalità del lavoro nell’azienda di famiglia e gli agi di una provincia borghese dal quale era fuggito disgustato. Non tutto però è rimasto come se lo ricordava ….. “Il ritorno del figliol prodigo con una sana dose di demenzialità nostrana” questa la sintesi di una pellicola che colpisce, graffia, scal- fisce la superficie quel tanto che basta per far riflettere un Mastandrea-Nardini in versione, questa volta, rock e che al solito si trascina lungo la pellicola con quel fare da perenne sconfitto che lo contraddistingue, spesso, nel corso delle sue peripezie cinematografiche. La famiglia apparentemente, ma solo in apparenza: unita, ricca, borghese, ben assestatasi nel mondo dell’industria confetturiera, è in realtà quanto di meno stabile vi possa essere, al punto che lo stesso Stefano si troverà a dover ammettere alla sorella Michela: “Si va bene ….. avevo bisogno di voi….. ma non così tanto”. Tutto il cast segue una sceneggiatura che, come l’esistenza della famiglia Titolo originale: Non pensarci Italia: 2007 Regia di: Gianni Zanasi Genere: Commedia Durata: 105' Interpreti: Valerio Mastandrea, Anita Caprioli, Giuseppe Battiston Sito web: www.nonpensarci.com Nelle sale dal: 04/04(2008 Voto: 7,5 La sorella Michela, che ha abbandonato gli studi per accudire e ammaestrare i delfini nel parco acquatico di Oltre Mare; e i genitori che vivono apparentemente distaccati dai problemi di lavoro e dei figli e sono ormai pronti a godersi la loro vecchiaia. Ebbene nel breve volgere di qualche giorno di permanenza riminese Stefano si ritroverà con nuove certezze, nuove convinzioni in merito a quel che aveva abbandonato solo qualche anno prima. Rivedendo alcune personalissime convinzioni e rivalutando la propria vita, apparentemente, meno stabile, alla luce di quel che aveva abbandonato. Zanasi, alla sua sesta prova cinematografica, firma un’autorevole rivisitazione in salsa, ovviamente, sciroppata della parabola biblica di cui sopra. A rimanere fulminato dalle rivelazioni che la vita, apparentemente stantia della riviera, può offrirgli sarà proprio chi per molti anni ha preferito fuggirla: vittima lenta e annichilita di una serie di rivelazioni di un finale o di una frase buonista, capaci di manche sarebbero capaci di “stordire un cavallo”. tenere sempre elevatissimo il ritmo della pellicola, che non scivola mai lungo battute di arresto che non Rivelazioni talvolta semplicistiche e talvolta stereoti- riescono ad insinuarsi lungo le pieghe di una pellicopate ma che non rendono mai insensibili, mai passi- la capace di far sorridere pensando. vamente pronti alla battuta scontata, mai in attesa di CIRO ANDREOTTI Ogni settimana un gruppo di amici si incontra per partecipare ad un campionato amatoriale di calcetto. Le loro storie personali, fatte di lavoro e affetti, si intrecciano con il campionato che vola veloce verso le fasi finali. Pochi accorgimenti per narrare la vita di un gruppo eterogeneo di venti / cinquantenni dei giorni d’oggi, è infatti in quella fascia di età che si annidano tutte le possibili casistiche e facce della medesima medaglia dell’universo socio-antropo, professionale dei giorni d’oggi. Dall’imprenditore incapace di rassegnarsi all’idea di non essere più in grado di correre indifferentemente dietro a ragazzine e pallone; al figlio che odia il padre per aver ripetutamente tradito la madre e che non vuole assolutamente assomigliargli; dal consulente falloso e doppiogiochista sia sul campo che nella vita, al padre di famiglia che è condannato, per accudire i suoi figli, a correre sia dietro loro che alla moglie, con la quale è ormai in rotta da qualche tempo; per concludersi con lo studente universitario che ha organizzato che la sua esistenza per filo e per segno ma per il quale il destino ha programmato un piacevolissimo imprevisto. Il tutto filtrato per mezzo del calcetto e degli articoli che il coach, giocatore ormai non più praticante e giornalista di professione, verga dopo ogni incontro della squadra. Titolo originale: Amore, bugie e calcetto Italia: 2007 Regia di: Luca Lucini Genere: Commedia Durata: 115' Interpreti: Claudio Bisio, Angela Finocchiaro Claudia Pandolci, Filippo Nigro, Giuseppe Battiston, Chiara Mastalli, Pietro Sermonti, Andrea De Rosa, Max Mazzotta Sito web: www.amorebugieecalcetto.it Nelle sale dal: 04/04(2008 Voto: 6 Calcetto che per Lucini è quindi sia via di fuga dalla quotidianità, che specchio della vita. Messaggio e pellicola che mischiano le carte, come spesso, anzi spessissimo, è capitato nel corso di miriadi di pellicole di questo genere ma messaggio/quesito che al tempo stesso viene mostrato agli spettatori, ma non fornisce le soluzioni, non scalfisce la superficie se non appena un po’ e diviene invece il pretesto per narrare la storia, molto normale, di un gruppo di amici. Riducendo i problemi di lavoro e di coppia, presunti o reali, a un’accozzaglia di palloni sospinti a fatica in rete, a pochi scambi di battute e situazioni fra il serio e il ridicolo, idonee per far sorridere il pubblico ma nulla più. Bisio gigioneggia fra un dribbling e un litigio con la moglie, una sapiente e misurata, come sempre, Angela Finocchiaro; e se questo vi basta, il destino della squadra di calcia(t)tori di “Amore bugie e calcetto” fa per voi, astenetevi se speravate in qualche cosa di più di due ore circa di spensieratezza che si concluderanno con un finale decisamente buonista. Maurizio Crozza torna su La7 con il suo show, Crozza Italia Live. L'ironia tagliente e la vena satirica del comico saranno accompagnati dal contributo di diversi personaggi tra cui Ambra Angiolini, Silvio Orlando, Raul Cremona, Mietta, Ivan Scalfarotto, Piergiorgio Odifreddi e Pietro Ciliberti. L'attore riproporra' le sue imitazioni piu' riuscite, tra cui Veltroni, ma ne aggiungera' anche di nuove. Regia di Massimo Fusi. Nuovo preserale Partiti due nuovi programmi su RaiUno e Canale5 Da lunedì 21 aprile cambia volto il preserale delle due reti ammiraglie. Vanno infatti in vacanza "Il Milionario" e "L'Eredità" per lasciare spazio a due nuovi quiz. Nuovo quello in onda su Canale5, non troppo "Alta Tensione" in onda su RaiUno, che era già stato sperimentato qualche anno fa. Alla conduzione dei due pro- grammi riconfermati Carlo Conti e Gerry Scotti. Novità assoluta quindi 50-50, format inedito della Dueway Traffic, prodotto da Rti e Endemol Italia e ideato dallo stesso team creativo del Milionario, un game che si affronta in coppia: spazio, dunque, a due colleghi di lavoro, a genitore-figlio, marito-moglie, zionipote, fratello e sorella. In diverse manche, i concorrenti dovranno rispondere a domande di cultura generale, in parte basate sul quiz a risposta multipla, dimostrare di avere sangue freddo e voglia di rischiare. E soprattutto ''dovranno essere molto affiatati, in perfetta sintonia tra che è la pubblicità di una grande azienda, leader nel settore sportivo. loro'' e ''fidarsi ciecamente l'uno dell'altro'', come ha spiegato lo stesso Scotti a piu' riprese durante il Milionario. In alcuni passaggi sara' infatti necessario lasciare il gioco completamente nelle mani del partner. L'atmosfera, ha promesso ancora il conduttore, sara' la stessa del Milionario. Vedremo che dei due contendenti riuscirà a spuntarla! Le linee e i contorni delle immagini sono quelle di un vecchio cartone animato nei toni del seppia, la storia ha tutto il sapore delle storie di altri tempi, storie che parlano di persone, di difficoltà, di eventi che hanno cambiato la vita dei protagonisti, e questo sentore lo si avverte già dai primi battiti di quella Il padre di questa azienda è un tale Adi Dassler, e già la fonetica del nome del nostro protagonista dovrebbe farci capire che quel cartone animato sta raccontando la storia di un uono che fece dello sport il suo lavoro, la sua passione, la sua vita e la sua fortuna. Chi non ha mai indossato un paio di Adidas? Anche se magari più nuove di quelle della foto... Happy Birthday MTV !!! Il ritorno di Ambra in TV Marco Carta è il vincitore della settima edizione di Amici. Al televoto ha battuto la cantante milanese Roberta. Marco è stato in testa al televoto fin dalla prima puntata di Amici di Maria De Filippi senza mai perdere il primato. Trecentomila euro e una borsa di studio di un anno a New York è il premio per lui. Al ballerino Francesco Mariottini è stato invece assegnato il premio della stampa. Un carattere forte - Marco è stato protagonista anche di accesi contrasti, al limite della buona educazione (ma è tutta emotività, sottolinea protettiva Maria De Filippi) con la cantantedocente Grazia Di Michele, con cui fino a ieri sera non si è rivolto più la parola. "E' vero, ho un caratteraccio, sbaglio sia in positivo che in negativo, esagero sempre, sono un istintivo, io a Grazia ho provato a far cambiare idea, ma lei non mi ascoltava più". Condurrà un programma in prima serata su MTV La settima serie di Carabinieri non è tornata sugli schermi di Canale5 martedì 22 aprile, dopo la pausa della settimana precedente dettata dallo spostamento del Grande Fratello 8 causa elezioni. Gli scarsi ascolti fin qui registrati hanno spinto la direzione della rete a deciderne la sospensione: se ne riparlerà a giugno. La media degli ascolti registrati nelle prime quattro puntate non hanno per niente soddisfatto i vertici di Canale 5 che hanno così deciso di interrompere la serie. Finora la media è stata di 4.323.000 spettatori, per uno share del 17,76%, al di sotto degli obiettivi di rete, fissati al 23% di share. L'ex onorevole Cicciolina (è stata la prima stella del porno eletta in Parlamento) ed ex spia al soldo dei servizi segreti ungheresi torna a far parlare di sé. La Staller infatti ha riscosso un grande successo in Argentina - Sta infatti partecipando a "Bailando por un sueno", il corrispettivo argentino del nostro "Ballando con le stelle" che viene trasmesso su Canal 13. I giudici sono severissimi ed impietosi con lei, ma il pubblico che la adora ha fischiato la giuria e tributato una standing ovation a Cicciolina. Ambra Angiolini approda su Mtv Italia. L'attrice dal 23 aprile condurrà “Stasera niente Mtv”, programma in onda in prima serata. Sei puntate di un'ora ciascuna che propongono un intrattenimento originale e surreale durante il qua- le si passa da momenti di spettacolo a ospiti musicali, da irruzioni comiche a balletti. Oltre alle due spalle attoriali, Omar Fantini e Alessandro Sampaoli, Ambra sarà affiancata ogni sera da da un ospite musicale diverso. L'artista musicale, ospite della trasmissione, si esibirà dal vivo nel corso dello show interpretando alcuni brani del suo repertorio. Tra i primi Alberto Fortis della Pfm, Angelo Branduardi, Fabio Concato, Nada e Gianni Togni. Previste anche interviste "stralunate" ad attori, registi e scrittori tra cui Rocco Papaleo, Daniele Liotti, Ugo Dighero, Caterina Guzzanti e Pietro Sermonti. Torna il Bivio di Enrico Ruggeri e nella terza edizione, in onda da giovedì 17 aprile per otto puntate in seconda serata su Italia 1, va alle radici delle storie personali con l'ipnosi regressiva ospitando anche personaggi noti come Fabrizio Corona e Marco Columbro. ''Dopo aver frugato - dice Ruggeri nel passato, presente e futuro delle persone, l'unica cosa che ci mancava era il passato remoto''. Assistiti da due professionisti, i dottori Marco Chisotti e Antonello Musso, che di mestiere praticano l'ipnosi regressiva, i protagonisti delle puntate ''regrediscono", spiega Ruggeri, "fino al momento della nascita, poi cominciano a raccontare le loro vite precedenti''. Il Trionfo di Mario Il muratore umbro vince l’ottava edizione di Grande Fratello "Non farò più il muratore, aprirò un agriturismo e aiuterò chi ne ha bisogno". Parola di Mario Ferretti, 30 anni, ormai ex muratore di origini umbre, e fresco vincitore dell'ottava edizione di Grande Fratello. Mario ha superato grazie al Televoto la molisana Teresa, dopo l'eliminazione di Gian Filippo (quarto) e quella di Christine (terza). Il concorrente del reality show più famoso d'Italia ha portato a casa la bellezza di 500 mila euro. I suoi progetti, come ha rivelato in diretta tv, sono: "smettere di fare il muratore e aprire un agriturismo da gestire con la mia famiglia". "Aiuterei qualcuno che ne ha bisogno e poi me li mangerei", ha aggiunto Ferretti. Proposta di matrimonio per Teresa - Teresa è delusa per il secondo posto, ma si può consolare con la richiesta di matrimonio da parte del suo amato Fabio. Il giovane innamorato ha inviato nella Casa un pacco con l'anello di fidanzamento per la sua fidanzata. "Stasera ho voluto questo anello per concretizzare il nostro sogno, spero un giorno davanti a Dio", scrive Fabio nel messaggio d'amore. Persi i 500mila euro, ora Teresa può pensare ai fiori d'arancio. Christine addio con una rosa - Medaglia di bronzo per Christine. La bionda del GF lascia la Casa e incontra sotto una tenda Francesco. Il romano si presenta in completo nero e con una rosa nella mano. L'addio è carico di romanticismo con Francesco che esclama: "Ti voglio bene". Christine è stata protagonista di un'amicizia al femminile con l'intemperante Lina. L'abbraccio di papà per Gian Filippo - Resta fuori dal podio Gian Filippo. Il ragazzo maschera bene la tristezza per l'uscita dal reality show poi si commuove quando vede su un monitor la sua vecchia tata, la donna che lo ha cresciuto in Marocco. Un abbraccio liberatorio con il suo papà e poi l'uscita. Gli ospiti del gran finale - E' stata anche la serata del gran ritorno nel reality di Marco Liorni, che per anni ha atteso i concorrenti fuori dalla porta della Casa. Alessia Marcuzzi lo saluta con affetto: "Siamo felicissimi di riaverti qui". Al gioco hanno partecipato anche Claudio Amendola, Max Tortora e Antonello Fassari, protagonisti della fortunata serie tv I Cesaroni. Infine Anna Falchi che è entrata nella Casa per un ballo con Mario. Il GF sempre più un programma per ragazzi - La media della serata finale è stata del 25 per cento e di 5.500.000 telespettatori. Il programma ha avuto puntate che hanno sfiorato il 30 per cento di share e raggiunto picchi di oltre il 55 per cento e di 8 milioni e mezzo di telespettatori. Come sempre a tenere su il programma, il pubblico giovanissimo, 15-24 anni, presso i quali il GF è ancora uno dei motivi per seguire la tv (share del 41.41 per cento). Non è la RAI è il titolo di una trasmissione televisiva ideata da Gianni Boncompagni e Irene Ghergo e diretta dallo stesso Boncompagni, andata in onda dal 9 settembre 1991 al 30 giugno 1995. La trasmissione veniva realizzata in diretta nello studio 1 del Centro Palatino di Roma e l'idea del programma era molto semplice: erano presenti in studio cento ragazze adolescenti o poco più che si esibivano in balletti, giochi telefonici e canzoni. La prima edizione, trasmessa nella stagione 1991/1992 su Canale 5 nella fascia oraria del mezzogiorno a partire dal 9 settembre, fu condotta da Enrica Bonaccorti con la partecipazione di Antonella Elia e Yvonne Sciò. La scenografia del programma era sul tema delle quattro stagioni, e la conduttrice spaziava al suo interno seguendo la scaletta, mentre le ragazze, inizialmente un'ottantina e quasi tutte provenienti dall'esperienza di Domenica in del regista Boncompagni, erano relegate al ruolo di "coro" o al massimo si esibivano in piccoli medley musicali e balletti, come la gara "More contro bionde". Inizialmente il target individuato dalla rete per il programma era quello delle casalinghe, ma dopo pochi mesi di trasmissione vennero effettuati degli aggiustamenti all'interno del programma: Antonella Elia, insieme a Miriana Trevisan, ottennero l'importante compito di girare le caselle del Cruciverbone, momento più seguito della trasmissione in cui il telespettatore da casa, al telefono con Enrica Bonaccorti, doveva risolvere appunto il cruciverbone rispondendo alle domande poste. Successivamente gli autori decidono di mettere in luce altre ragazze, che divennero in questo modo i personaggi cardine del programma: per esempio, fecero notare al pubblico la somiglianza di una giovanissima Laura Freddi con l'attrice Kim Basinger. La stessa Freddi sostituì poi la coppia Elia-Trevisan nel momento del Cruciverbone. Il programma continuò, tra un cambiamento e l' altro, dapprima intervallato dal neonato TG5 nel gennaio del 1992 e poi con anche una lieve riduzione di orario, dando sempre più importanza alle ragazze, divenute così le vere protagoniste dello spettacolo, a discapito della vera conduttrice, Enrica Bonaccorti, che fu relegata a condurre solo alcuni giochi. La stessa Bonaccorti, dopo che non fu confermata per l'edizione seguente, annunciò un suo temporaneo ritiro dal mondo della televisione, per riposarsi dopo l'esperienza del programma rivelatasi troppo stressante La quarta stagione, in onda tra il 1994 e il 1995, iniziò ancora con un buon successo, seguito da un lento declino. Questo avvenne un po' per il "passare di moda", un po' per la mancanza di idee nuove e un po' perché i gusti dei giovani, che prima ne avevano decretato il successo, stavano cambiando. Il "fenomeno Non è la RAI" è anche testimoniato dal fatto che, davanti agli studi televisivi in cui veniva registrata la trasmissione, fin dal mattino ogni giorno si accalcavano centinaia di fans provenienti da tutta Italia, che cercavano di farsi fare autografi, fare delle foto, consegnare lettere o, più semplicemente, scambiare qualche parola con le ragazze. Ma accanto alle varie testimonianze del successo del programma, "Non è la RAI" ha avuto anche un nutrito gruppo di detrattori. Paradossalmente, anch'essi contribuirono al successo della trasmissione, perché anche grazie a loro se ne parlava continuamente. In concomitanza con le elezioni che tanto ci hanno fatto patire, su RadioDeejay si è consumata una disputa a metà tra il politico ed il satiresco. Vi erano due “partiti” capitanati uno da un gran capoccione, una grande voce femminile del panorama radiofonico italiano dal nome che è già di per sé tutto un programma: il Ketty Metty, facente capo ad una figura di grande carisma come La Pina. Il secondo battagliero partito condotto egregiamente più che da un solo leader da un “triumvirato”, e chi meglio se non il Trio Medusa?!? Il leader del partito in questione, L’ozione, sarebbe Andrea Franco Prevignano, con la sua voce calda e suadente, e con una raccomandazione come quella del Trio Medusa cosa ci si potrà aspettare?!? Beh… che vinca il migliore, a suon di esilaranti inchieste (piante e cani che confessano maltrattamenti da parte dei loro padroni ad esempio) e scandali più o meno verosimili... Le risposte ai vostri dubbi Questo mese mi è stato chiesto da Federico da Monfalcone come si può collegare il computer a un televisore. La fine di Internet La tendenza del momento nel mondo dei pc è il downsizing, ovvero la riduzione delle dimensione dei computer portatili, sulla scia del successo di prodotti come l'Asus Eee pc, campione di portabilità e di basso costo. Dopo il gigantismo che ha portato i notebook a diventare poco trasportabili (con schermi da 15, 17 e 19 pollici) nascono infatti due nuove categorie di macchine tascabili e super portatili: Mid e Netbook. I primi, alias Mobile internet device, rappresentano l'evoluzione dei palmari ma non offrono funzioni telefoniche. Si tratta di prodotti di nicchia, ideali per la navigazione su internet in mobilità, al Voip e alla messaggistica istantanea senza fili con il Wifi. Fra questi spicca il Nokia N810 Internet Tablet, un ultramobile da poco rinnovato con la WiMax edition, capace di sfruttare la banda larga wireless di nuova generazione. Monta una tastiera a scomparsa che lo rende nettamente più pratico e versatile del "vecchio" Internet Tablet N800. I Netbook, invece, sono una nuova categoria di subnotebook, leggeri e versatili, economici e superportatili. Assomigliano a un classico notebook, ma Lo schermo è di 7-9 pollici. Tra gli esponenti più significativi spicca il citato Eee Pc, mentre all'orizzonte si intravedono i nuovi Classmate, svelati da Intel a Shanghai, all'Internet Development Forum. Si tratta di computer di costo abbordabile (nella fascia dei 300 dollari) che fanno leva su processori specifici come i nuovi Intel Atom, su dischi a stato solido di piccolo taglio per non far lievitare i prezzi e su sistemi operativi leggeri come Linux o Windows Xp in versione alleggerita. Il Wifi è di serie. I Classmate, come il nome lascia intendere, si rivol- gono al mondo della scuola e dell'educazione: possono stare nello zaino di uno studente, sono facili da usare e comportano investimenti limitati da parte delle famiglie o delle strutture scolastiche. Le nuove versioni presentate da Intel saranno prodotti da Ecs e arriveranno in Italia. In passato il Classmate è stato oggetto di una lite tra la casa di Santa Clara e Negroponte per la somiglianza con il suo progetto One Laptop Per Child. I Classmate e l'Eee Pc non sono ovviamente gli unici esponenti della rinata categoria dei subnotebook low cost, ma vi sono prodotti come i Vye Mini e gli Everex Think CloudBook che sfruttano processori alternativi a quelli Intel, ovvero si basano sulla piattaforma Via. Questo produttore ha da poco annunciato il chipset Vx800, ideato appositamente per gli Umpc e i Netbook. E nella partita è scesa anche Hp con il suo 2133 che, basato proprio su Via, sfida i Classmate e soprattutto l'Eee Pc. Lo scontro nell'emergente mercato dei micronotebook è anche quello tra Intel e Via Technologies. Internet è un mondo in continua evoluzione. A tal punto che in futuro potrebbe trasformarsi in qualcosa di completamente diverso da quello che è ora. Almeno secondo l'autorevole blog hi-tech GigaOm, che ha stilato la classifica dei dieci motivi che potrebbero portare al collasso della rete per come la conosciamo oggi. Quali potrebbero essere le cause di tale cambiamento? Tra le possibilità prese in esame vi è quella dello sconvolgimento del mondo dei nomi di dominio: si tratta di un attacco al sistema Dns (Domain Name Service) in modo da rendere inattendibili gli indirizzi web e gli internauti diventerebbero facilmente vittima di frodi, tra cui il phishing, un'attività illegale mirata a ottenere l'accesso a informazioni personali o riservate con la finalità del furto di identità, soprattutto mediante l'utilizzo di messaggi di posta elettronica fasulli. In realtà simili attacchi sono già stati tentati, ma senza successo. Per il momento. Più probabile è che Internet sia messa in ginocchio da una rete di milioni di computer zombie, ovvero PC connessi che vengono sfruttati da hacker e software maligni per sferrare attacchi informatici e minare la sicurezza del web. Ma un altro pericolo potrebbe giungere dal sabotaggio dei cavi telefonici che corrono sul fondo del mare per portare la connessione in tutto il mondo . Internet sarebbe inesorabilmente inaccessibile per milioni di persone, come è avvenuto all'inizio dell'anno in seguito al danneggiamento dei cavi nel Mediterraneo. E ancora: attacchi ai router da parte di virus super intelligenti che compromettono e bloccano il traffico in rete, o instabilità e crollo del sistema a causa di un massiccio riavvio delle macchine degli utenti di tutto il mondo in seguito all'installazione automatica degli aggiornamenti di un'applicazione. Infine, internet cambierebbe faccia se, a un tratto, si frammentasse in una molteplicità di isole autonome, comunità indipendenti e autoreferenziali che non comunicano tra loro; oppure se davvero la rete smettesse di essere neutrale. Tutti rischi che secondo il blog di tecnologia GigaOm potrebbero verificarsi in un futuro più o meno lontano, fino a cambiare per sempre Internet. In fondo, la perdita di controllo dello sviluppo tecnologico è un pericolo che potrebbe non interessare soltanto la rete, ma l'umanità e il mondo intero. Oramai anche i portatili sono dotati di scheda grafica con un output TV. Quando si lavora in modalità analogica le connessioni interessate sono: 1. Composito (RCA o CINCH); 2. S-Video (S-VHS o presa Hosiden); 3. SCART. Spesso, per collegare il televisore o il videoregistratore che hanno l’interfaccia SCART ma sono sprovvisti di ingressi RCA, servono degli adattatori da SCART a RCA. È bene tener presente che nel caso del collegamento di tipo S-Video bisogna accertarsi che la TV accetti il segnale S-Video stesso: se ha l’ingresso mini DIN S-Video allora non ci sono problemi, altrimenti potrebbe accettare il segnale S-Video sulla SCART per cui bisogna agire sulle diverse selezioni di i n gr esso . In ca so c o n tr ar io , l’immagine verrà riprodotta in bianco Per domande, suggerimenti Ai-Tek potete inviare un’ e-mail all’indirizzo [email protected] Vocabolario WiMax: acronimo di Worldwide Interoperability for Microwave Access, è una tecnologia che consente l'accesso a reti di telecomunicazioni a banda larga e senza fili DNS: Domain Name System) E’ il servizio di ricerca del dominio. E' un programma client/server che funziona in un server dedicato in grado di tradurre i nomi mnemonici utilizzati dagli utenti per identificare un sito, nei relativi indirizzi IP. http://www.downlovers.it Rockstar Games 59,90 € Xbox Innanzi tutto, il sistema di puntamento. L’approssimazione che cingeva i cardini dei vecchi GTA è ormai solo un ricordo. Qui le sparatorie amplificano il proprio respiro assaporando l’aria da action movie. Little Jacob è il nostro mentore. I suoi ragionamenti non fanno una piega. Meglio sfoltire la concorrenza, cosicché il compratore possa scegliere con più serenità lo spacciatore da cui rifornirsi. La nostra posizione sopraelevata ci dà un certo vantaggio. Le pensa tutte, quel pezzo d’uomo. La trattativa sta per finire, il dito freme sul grilletto caldo. Ed è qui che subentra la nuova metodologia, che convola a giuste nozze con la fisica interessante i corpi. Premendo il trigger sinistro si attiva il lock on sul nemico più vicino, mentre col destro si fa fuoco. Agendo però sulla levetta analogica destra è consentito imprimere una maggior precisione di tiro, puntando alla testa, per esempio, alle gambe o alla mano nell’intento di disarmare. I nemici si comportano in accordo sia con la parte corporale colpita che con l’ambiente circostante, ripiegandosi, cadendo e strammazzando al suolo in maniera verosimile. Little Jacob è solo un nome fra i tanti che illuminano il diplay del nostro cellulare. Al pari di Roman -il cuginastro-, Playboy, Brucie o dei tizi della cosca russa. Nomi, nient’altro che nomi. Tutti che sbavano per qualcosa: un lavoretto fatto come si deve, una gitarella in macchina, un favore per un altro favore. Già l’abbiamo ricordato, ma l’amicizia è un dono prezioso. Soprattutto in GTA IV. E’ bene dunque premere il tasto A per rispondere e sentire cosa hanno da blaterare. O da messaggiare, se hanno puntato sugli Sms. Perché quando quel dannato aggeggio finirà di squillare, sarà meglio per tutti aver costruito una solida rete di relazioni da interpellare in caso di necessità. Il cellulare attiene alla gestione non solo della comunicazione di base, ma anche all’ordinamento delle proprie attività (agenda), della rubrica e a parte della modalità multiplayer, elemento che però non abbiamo potuto verificare. E’ presente inoltre la microcamera, la cui funzione sarà certamente legata a doppio filo con alcune specifiche task (riconoscimento di persone). Infine, è sempre dal dispositivo portatile che si richiama il quick save dell’ultima missione. Little Jacob è ciò che passa al momento il convento, per cui prendere o lasciare. Certe volte si deve portare il lavoro a casa, dice. Altre volte però è il lavoro che ti viene a prendere tra le tue quattro mura, quando sei in babbucce, magari con un sacco di roba che scotta sul tavolo. Merce non tua, ma di Jacob. L’irruzione che segue permette di apprezzare l’efficienza del cover system: pigiando RB, Niko si pone con le spalle al muro scivolando con la schiena sulle pareti mentre lo si indirizza con lo stick destro. L’immaginario di GTA da sempre collima con i mezzi di trasporto utilizzabili. Oggi più di ieri, ogni veicolo risponde a modelli comportamentali unici, discernibili e reali. Spostamenti di peso, e differenze intercorrenti di potenza e trazione incidono fortemente sulla guidabilità, influenzata ovviamente anche dalla conformazione della strada e dalla presenza di agenti esterni (pioggia in primis). Altro aspetto succoso risiede nell’uso delle granate, vero toccasana quando si è inseguiti da un folto gruppo di vetture. Chiaramente il tempismo richiesto non consente grossolani errori di valutazione, pena l’esplosione del nostro stesso veicolo. Graficamente GTA IV lascia letteralmente a bocca aperta. La mole poligonale mossa dal motore Rage è in sintesi stupefacente e ricostruisce con certosina maniacalità una delle città più famose del mondo. Avevamo già accennato alla monumentale imponenza delle strutture architettoniche, mai così finemente rifinite, arricchite da particolari geometrici (e non semplici texture), superfici riflettenti o trasparenti, che difficilmente trova eguali nell’attuale panorama ludico. Un’opulenza visiva che si estende a tutti i quartieri, a tutte le zone, dando l’idea di un progetto compiuto, maturo e soprattutto organico. La stabilità del frame rate pare bisognosa degli opportuni accorgimenti, il pop up appare già sedato, mentre la profondità dell’orizzonte visivo si cautela ostentando un effetto blur forse un po’ troppo pronunciato. Le sorgenti luminose tagliano invece la scena con maestria, regalando scorci di rara suggestività. Ammirare il fulgore del sole sparpagliarsi in mille riflessi tra le onde del mare non può non scaldare il cuore di ogni appassionato. Non importa se in real time o precalcolato: il risultato ammalia, e la voglia di gettarsi tra quelle acque è ancora più irresistibile. E allora perché resistere? Ormai lo sapete, Niko nuota come un pesce… Downlovers è il primo sito in Europa che consente di scaricare file musicali in maniera sicura, gratuita e legale grazie ad accordi con le etichette discografiche. La musica dei principali artisti italiani ed internazionali viene regalata all’utente dalle aziende inserzioniste che, pubblicizzando il proprio brand all’interno del portale sotto forma di spot e banner, finanziano l’iniziativa. Il downloading dei brani musicali viene pertanto accompagnato dalla trasmissione di video spot creativi e “di tendenza” per offrire agli utenti un’esperienza coinvolgente. Stravolgendo le modalità di fruizione della musica, Downlovers realizza una frizzante fusione tra suono digitale e advertising di alto livello all’interno in un ambiente dinamico, giovane, “cool”. Finalmente una proposta bellissima e interessante per il download di mp3 gratis ! Downlovers è riuscita a coniugare perfettamente le esigenze degli ascoltatori, delle case discografiche e degli inserzionisti, offrendo gratis a tutti brani musicali favolosi, senza pubblicità nel brano, con alta qualità (192kbps) al solo costo di dover guardare un piccolo spot pubblicitario in streaming durante il download. Cosa volete di più? I brani sono tantissimi, spaziano dal Rock al Metal, dal Pop al Blues, Latin, Jazz, e per gli appassionati di colonne sonore, troviamo anche quelle. Il funzionamento è molto semplice, basta registrarsi al servizio ed eseguire il login. Fatto questo siamo già abilitati al downloading. Il tutto è perfettamente pratico, ma soprattutto legale. Può questo sito essere la soluzione e la drastica riduzione dell’utilizzo di servizi p2p illegali e nocivi per le case discografiche? Io direi proprio di si. Il catalogo musicale è, appunto, molto vasto, riesce a soddisfare molte tipologie di utenti, ma soprattutto è agli inizi, quindi in continua evoluzione. I brani non vengono scaricati come accade usualmente tramite un browser web, ma il download viene accompagnato da un video pubblicitario, banner ed altro. Durante tale download, il video procede e successivamente ne moltra l’avanzamento. Si può scaricare un solo brano per volta. Fatto ciò possiamo aprirlo tramite, si un nostro player preferito, ma comunque abilitato alla riproduzione di brani protetti da DRM. Gli artisti italiani sono tantissimi, anche perchè Downlovers ha sede legale a Milano, è un sito italiano, insomma molto spazio alla musica italiana. La struttura del sito è di facile fruizione e offre, oltre al download, le ultime news nell’ambito musicale, la sezione TopDownload, OurBestChoice (i brani consigliati dal sito). Consigliato a tutti gli amanti della musica. RECENSIONE A CURA DI “LA TANA DEI GOBLIN” Hasbro n.d. Abilità Si tratta di una simulazione di una partita di calcio che si distingue da altri noiosi predecessori o succedanei per l'affrancamento dal solito banale meccanismo del tira e muovi, tira e passa, tira e tira e così via, senza però perdere l'aderenza simulativa al gioco del calcio. Il titolo originale del gioco è dovuto alla presenza di una pedina speciale (quella, appunto, del regista) in grado di effettuare passaggi a lunga gittata oltre ai passaggi corti come le altre pedine. La collocazione in campo del regista e il suo corretto utilizzo sono determinanti per ottenere la vittoria. Le altre pedine sono divise in quattro categorie: portiere, difensore, centrocampista, attaccante, ciascuna caratterizzata da una differente figura geometrica (il materiale è di pregevole fattura). I turni di gioco sono divisi in maniera tale da fare muovere le pedine ed eseguire le azioni di gioco ad uno solo dei due giocatori. Le azioni che si possono compiere sono le seguenti: 1) Movimento: tutte le pedine si muovono di tre caselle al massimo, eccezion fatta per il regista che si muove di due. 2) Dribbling: il possessore della palla, muovendosi di una, due o tre caselle, "supera" il difensore senza bisogno di tirare dadi. 3) Passaggio corto: la palla può essere mossa di 1-3 spazi in linea retta; se la palla raggiunge un compagno il passaggio è riuscito e l'iniziativa resta alla squadra che ha il possesso della palla; se la palla termina in una casella non occupata da una pedina, il turno passa all'avversario. 4) Passaggio lungo: come il corto, ma fino a nove caselle in linea retta; se effettuato dal regista, il pallone termina esattamente nella casella da lui prescelta; se effettuato da un'altra pedina, bisogna tirare un dado deviazione che sposta la palla di una casella in una delle sei direzioni (le caselle essendo esagonali). 5) Tackle: se la palla viene passata a una pedina adiacente ad una pedina avversaria c'è il contrasto, che viene risolto un lancio di due d6. 6) Tiro: come per il passaggio, si muove la palla di tre caselle verso la porta; se il portiere si trova a più di tre caselle da quella dove termina il pallone è goal; se no, tira un d6 "salvezza". Corner, punizioni, falli laterali e rimesse dal fondo seguono le stesse regole: si tratta sempre di passaggi lunghi o corti. L'iniziativa resta al giocatore di turno fino a quando la palla si trova in una casella occupata da una sua pedina. Questi può effettuare tanti movimenti, passaggi, tiri quanti è in grado di farne, dopodiché l'iniziativa passa all'avversario quando: la palla termina in una casella vuota; l'attaccante perde un tackle; il portiere para un tiro; la palla finisce fuori. Dal punto di vista della tattica di gioco, per segnare un goal è necessario quindi che la propria squadra sia disposta lungo il campo in maniera equilibrata ed omogenea, così da permettere all'attaccante di arrivare al tiro al termine di una lunga serie di passaggi ragionati. In questo senso Regista assomiglia più ad un gioco di piazzamento e controllo del territorio che al classico tira e muovi dei giochi ad ambientazione sportiva. In Regista non mancano le situazioni tipiche del calcio come corner, punizioni, fuorigioco e falli laterali, ma hanno tutto sommato un rilievo modesto nella meccanica complessiva del gioco, contribuendo invece (e bene) a rendere meglio l'ambientazione. A cura di: Pensiamo a un bambino che vive in uan splendida casa con un fratello e una madre gentile, convinto che il padre sia una persona molto famosa del panorama statunitense, che scopre nel modo peggiore (l’uccisione del fratello e della madre) che il lavoro di suo padre è un altro… Cosa ne penserebbe un bambino di oggi? Una società che i film Holliwoodiani hanno messo in luce anche troppe volte, ma che non stanca mai, con il suo fascino, il suo pericolo, la sua cattiveria e le storie tristi che nasconde. scitato nei ragazzini di tutte le età?!? Chi non ha mai sognato un borsalino a tesa larga indossato fumando un sigaro toscano di prima qualità?!? Difficile portare ora quei completi gessati e quei mocassini La criminalità organizzata pre- bianchi e neri con tanta grazia sente nel nuovo continente, ha e tanta carisma… messo le radici fin dal suo arri- Ma soprattutto imbracciare vo, ha mietuto vittime, ha in- un’arma, una mitragliatrice di coronato grandi capi. Al Ca- quel calibro… pone è al vertice della sua esistenza leggendaria e della sua A quei tempi tutto questo non affascinava, ma spaventava… carriera. Questi uomini, duri, “tosti”, quanto fascino hanno sempre su- Di certo non mostrerebbe l’affetto e il rispetto che il protagonista ha invece manifestato quando alla domanda “Chi era Michael Sullivan?” rispose semplicemente “Era mio padre…” Commovente ma attuale ritratto anni ‘30... Di qualunque edizione, di qualunque formato… con copertina colorata, copertina in bianco e nero o con il solo titolo scritto in Times New Roman… Comunque sia fatto un libro è un compagno fidato che ti sta accanto nei tuoi momenti di solitudine ed intimità con la tua mente… La nostra nuova rubrica si è data lo scopo di aiutarti a scegliere i migliori testi. Il resto lo faranno i tuoi occhi, la tua mente ed una lampada accesa... Ingredienti: (per 6 persone) 6 fettine molto sottili dal diametro di circa 20 cm di filetto o controfiletto di manzo, 6 asparagi verdi di media grandezza, 6 asparagi bianchi di media grandezza; ***Per la Salsa:*** 160g senape in crema, 150g olio extra vergine di oliva, 40g brodo vegetale freddo/acqua, 40g vino bianco, 40g aceto bianco, 40g zucchero, sale e pepe. Questo mese ho il piacere di presentarvi un antipasto internazionale conosciuto in tutto il Mondo, sto parlando del Carpaccio di manzo, che vista la particolare stagione in cui ci troviamo, abbinerò agli asparagi, molto utili per mantenere funzionale il nostro organismo, in quanto ricchi di sali minerali, rutina che rafforza le pareti dei capillari e vitamina A che agevola i nostri reni nelle loro attività. Il carpaccio è il piatto più popolare servito all’Harry’s Bar, il cui nome è un omaggio al noto pittore veneziano Vittore Carpaccio. Il piatto nacque da un’idea di Arrigo Cipriani, che in occasione di una grande mostra del pittore avvenuta nel 1950, si ritrovò ad accontentare le richieste di una sua nobile cliente presso il suo ristorante. La contessa Amalia Nani Mocenigo infatti, per via di una rigida dieta impostale dal suo medico, non poteva mangiare carne cotta, ma solo ed esclusivamente carne cruda. Fu così che arrivò la pronta risposta del ristoratore veneto che si presentò al tavolo con un piatto composto da sottilissime fette di carne ricavate dal controfiletto di manzo, condite con una salsa detta “universale” a base di senape adagiate su di un letto di rucola e ricoperte da alcune scaglie di Parmigiano, quasi a ricordare un’opera astratta. ESECUZIONE: Lavare abbondantemente e con cura gli asparagi, eliminando tutta la terra possibile. Tagliare le punte per una lunghezza pari a 2 cm circa ed eliminare la parte inferiore del gambo più dura. Dopo averli pelati, tagliare le parti rimanenti degli asparagi per il loro lato lungo e successivamente ancora a metà, creando poi dei bastoncini non più lunghi di 4 cm, da cucinare in acqua salata per circa 2 minuti. Durante le fasi di cottura degli asparagi, consiglio di cucinare prima quelli bianchi e successivamente quelli verdi, perchè viceversa, il colore perso da questi ultimi in cottura condizionerebbe il risultato finale di quelli bianchi. Preparare le punte degli asparagi allo stesso modo, ossia tagliandole in 4 o in 2 ricavandone dei piccoli bastoncini da lasciare però crudi. Una volta scolati e raffreddati i gambi, disporli mescolati e leggermente conditi sui piatti di portata ed adagiarvi sopra le fette sottili di manzo lasciate anzi tempo a temperatura ambiente, decorare con le punte crude lasciate da parte e condire con la salsa alla senape. Per la salsa: aggiungere alla senape il sale, il pepe e lo zucchero, diluire in seguito con l’aceto ed il vino bianco in modo tale da poter sciogliere in questo modo i vari granelli dei condimenti. Aggiungere il brodo vegetale o dell’acqua fredda ed emulsionare con l’aiuto di una frusta da cucina o di un frullatore, l’olio extra vergine d’oliva. CONSIGLI: per un migliore rendimento, consiglio di servire questo piatto a temperatura ambiente e possibilmente su di un piatto in vetro per un migliore effetto visivo che ricordi le origini veneziane del piatto e per migliorarne il senso dell’astratto in onore del pittore. Ben ritrovati di nuovo insieme per il nostro consueto appuntamento sulle pagine di And e r g r @ u n d Mag@zine, con la rubrica dello Spuntino a cura dello Chef Mene. Sfide a distanza si aggirano sul forum, dove Adry mi invita ad una appassionante competizione tra i fornelli, dove non sarà lei a dilettarsi, ma il più ben noto Chef Tony, grandissimo amico da molti anni ormai!!! In modo molto simpatico, questa settimana, mi è stata chiesta la traduzione della parola “Chef” da parte di Alessandra da Fivizzano. La parola “Chef” in Italia, viene collegata dai più, generalmente non addetti ai lavori, alla mansione generica del cuoco. In realtà con questa parola si intende colui il quale è responsabile, ovvero Capo della cucina in senso direttivo. In questo caso la mansione si identifica con questa più precisa terminologia derivante dal francese: “Chef de cuisine”. Inoltre all’interno di una brigata di cucina sono presenti altre categorie di chef che hanno responsabilità differenti: - Sous Chef: chef in seconda che in mancanza dello chef di cucina, assume il controllo direttivo e della brigata, mentre in presenza congiunta è un sostegno forte per la migliore programmazione del lavoro; - Chef de Partie: capo partita è colui che è responsabile di una determinata sezione della cucina, organizzandone il lavoro ed ordinando le materie prime necessarie per la preparazione dei menù. Le partite principali comprendono: - Garde Manger (lavorazione pesci e carni, gestione celle frigorifere); - Horse d'oeuvre (preparazione antipasti); - Entrementerie (preparazione primi piatti); - Saucierie (preparazione secondi piatti); - Pasticceria (preparazioni dolci gestita da uno chef specializzato in tali lavorazioni). Per maggiori approfondimenti, consiglio di visitare il sito: www.ricetteonline.com Consigli in cucina? Ti piacerebbe sapere una ricetta? Vuoi sorprendere i tuoi amici? Cosa aspetti, manda una e-mail al mio indirizzo [email protected], sarò lieto di rispondere a tutti gli “S.O.S. Cuoco”!!! Adolf Hitler è condannato alla prigionia durante la quale scrisse il Mein Kampf La svizzera Nestlé commercializza il primo caffè solubile Esce in Italia il film La passione di Cristo di Mel Gibson Galileo è accusato di eresia (Index Librorum Prohibitorum) Muore Kurt Cobain il Frontman dei Nirvana Ritrovamento nel mare dei resti dell'aeroplano dello scrittore francese Antoine de SaintExupéry Il barone von Sauerbronn presenta la draisina, considerata la prima bicicletta Il Disegno della Gli antichi greci registrano la prima eclissi solare Il logo della famosa casa produttrice di rum draisina Cinquanta stati fondano a San Francisco (California) le Nazioni Unite In Germania la polizia ha arrestato un individuo che, dopo aver tentato di portar via diverse fotocamere digitali da un negozio situato nella città di Vestfalia, ha tentato di darsela a gambe a bordo di un gokart a pedali. L'uomo, che meriterebbe di stare in gabbia soltanto per l'assurda trovata, è stato notato da un privato cittadino che ha poi chiamato il pronto intervento. Individuarlo, raggiungerlo e poi arrestarlo non è stato difficile: chi non noterebbe un adulto sfrecciare a folle velocità a bordo di una di queste macchinine per bambini? Stando a quanto fatto sapere dalla polizia il furfante aveva anche un complice. L'uomo, fuggito con una vera automobile, particolare che ha fatto pensare si trattasse della mente ideatrice del colpo, è stato preso poco dopo. Un gruppo di militari russi ha alzato un po’ troppo il gomito, e quando si sono accorti che avevano finito il liquore, hanno pensato bene di prendere in prestito un carro armato per andare a comprare un altro po’ di vodka. La cosa ha gettato nel panico gli abitanti delle case vicine al negozio, non tanto per timore di un’invasione ma per la guida incerta del pilota del carro armato, decisamente sbronzo, che infatti è finito addosso ad una casa danneggiandola. La scena è stata ripresa dai passanti con il telefonino, smentendo la prima versione dell’esercito che all’inizio aveva parlato di un malfunzionamento del carro armato e poi di un incidente dovuto al “ghiaccio sulla strada”. L’esercito si è comunque impegnato a ripagare i danni. Un'equipe di scienziati statunitensi ha creato una varietà di pesce geneticamente modificato capace di suicidarsi per la gioia dei pescatori. L'animale sarebbe in grado di morire a comando: basterà fargli sentire uno specifico suono e come per magia il poveretto emergerà dalle profondità marine pinne all'aria. Il progetto, finanziato dal governo Usa, prevede infatti che i pesci, spigole e orate per prime, possano essere lasciati liberi nel mare. In questo modo cresceranno più di quanto non avvenga in un comune allevamento. Quando il pescatore avrà necessità di pescare non dovrà far altro che uscire in barca, accendere il diffusore acustico e attendere che il frutto del proprio lavoro torni a galla. Mette a segno un colpo in un supermercato e dimentica il figlio nel negozio. E' accaduto a Kerkrade, in Olanda dove un uomo di 45 anni ha rubato nel market una confezione di carne ed è poi scappato dimenticandosi il figlio dodicenne all'interno dell'esercizio. Messo a segno il colpo dal bottino decisamente misero, il ladro si è precipitato all'esterno del negozio ed è fuggito di corsa inseguito da un commesso che nel tentativo di fermare il taccheggiatore, si è lanciato sul cofano di un'automobile senza però riuscire a prenderlo. Nella rocambolesca fuga il figlio è rimasto indietro. E' stato proprio attraverso il ragazzino che la polizia è risalita al padre il quale poi si è consegnato alle autorità. Salatore Automatico Conducete una vita pesante? La sera tornate a casa talmente stanche da non avere nemmeno la forza di mettere il sale sulla vostra bistecca o nell’insalata? Non preoccupatevi, non siete soli. La tecnologia ancora una volta viene in vostro aiuto. Basta scuotere la saliera. Questo dosa sale fa tutto da solo. Basta tirare l’apposita cordicella e una pioggia di sale inonderà senza altri inutili sforzi le vostre pietanze preferite. Un oggetto veramente indispensabile. Come abbiamo a vivere fatto tutto questo tempo senza? Pista artistica Siete dei nostalgici degli anni ‘80. Anche voi come me e tantissimi altri siete impazziti di gioia quando un anno sotto l’albero avete trovate una fiammante pista delle macchinine della Polistil. Se rimpiangete quei tempi, questo bellissimo oggetto d’arredo può alleviare il vostro dolore. Una riproduzione fedelissima di uno di quegli oggetti del desiderio, da appendere alle pareti di casa vostra e da sfoggiare con orgoglio in presenza di amici e conoscenti. Per ricordare insieme i bei vecchi tempi andati... Tastiera Buffalo Tutto l’ufficio a portata di mano. Tutto quello che vi serve per mandare avanti l’ufficio racchiuso in un unico oggetto. Tastiera, telefono e fax (naturalmente se il vostro computer dispone di una stampante). E-mail, telefonate (anche sfruttando Skype), fax: un collegamento a 360° col mondo grazie all’ausilio di un unico utilissimo oggetto. Per semplificare il lavoro e mettere ordine sulle vostre scrivanie. Cassetta USB Molti di voi si ricorderanno di buon vecchio nastro a cassetta. Ora è quasi completamente scomparso, ma fino a pochi anni fa era uno degli oggetti più comuni, e ha permesso a molta gente di creare le proprie personali compilation di 60 o 90 minuti da ascoltare nel walkman, in automobile o da regalare alle persone care. Per i nostalgici, o per quelli che ancora hanno dei lettori di cassette in giro e di cui non possono fare a meno, ecco la cassetta USB. Al posto del vecchio nastro al suo interno contiene una memoria interna capace di immagazzinare fino a 64MB di musica. Un oggetto curioso, utile e retrò. Per nostalgici. sia affezionata a lui e al suo mondo, e perché no, al nostro mondo virtuale, fatto di faccine, segnetti e acronimi di ogni tipo. Forse mi sto innamorando e questo non mi piace, perché gli appuntamenti al buio non sono cosa per me, diffidente per natura, ma allo stesso tempo nemica delle delusioni cocenti d’amore quale questa sicuramente diventerà… Cara Ary, Innanzitutto ti chiederei di poter restare anonima per una questione mia di riservatezza. Ringraziandoti ti espongo la mia storia, che magari può aiutare qualcuno che si trova nella mia stessa situazione, oppure tramite queste pagine troverò dei buoni consigli... E’ molto tempo che uso il pc, inizialmente ho dovuto imparare ad armeggiare per questioni di lavoro, ma man mano che passava il tempo ci passavo sempre più ore, e da solo strumento di lavoro è diventato un diletto ed un piacere. Dall’uso prettamente lavorativo sono passata alla navigazione internet, sfogliavo pagine, visitavo siti… nuamente convinta. Ma una sera in chat, ho conosciuto un uomo: gentile, estroverso ma non invadente, letterato e molto colto. Mi colpì subito e la nostra conoscenza virtuale presto diventò un’amicizia virtuale. L’amore in chat può esistere? Ho poi conosciuto il mondo delle chat, un mondo che inizialmente mi sembrava folle: parlare con una persona solo attraverso lo schermo e solo con le scritte può forse aiutarti a capire se quella persona conosca la grammatica, ma non chi realmente sia questa persona. Ci vedevamo tutte le sere, ormai entravo nella chat solo per lui, ci siamo scambiati le foto e gli indirizzi mail privati attraverso i quali ci sentiamo tutt’ora. Io non ho nessuna intenzione di incontrarlo, per paura forse, per timore di chi possa essere lui realmente, ma è inutile nascondere che probabilmente il mio pensiero più inconscio è quello che potrei non piacergli, potrebbe rimanere deluso perché magari nutre nei miei confronti delle aspettative più alte. Io mi ripetevo questo pensiero, e ne ero stre- Mi sono resa conto di come piano piano, io mi Ora io mi chiedo cosa fare, come ovviare a questo che per me sta diventando un problema, e inoltre vorrei sapere se c’è qualcuno oltre a me, magari tra gli stessi lettori di Andergraund che ha vissuto o vive questa stessa situazione, e magari scambiarci opinioni e sentimenti, per tirarci, diciamo, su il morale a vicenda. Per ora sono piuttosto disperata. Grazie per l’attenzione. Beh… che dire, una lettera da leggere tutta d’un fiato, quasi un romanzo rosa… Io non sono la persona adatta a queste cose, non mi piace giudicare, quello che certo credo è che non incontrarlo sia la cosa giusta quanto meno per ora, dati i sicuri pericoli che noi povere fanciulle viviamo quotidianamente, non mi sembra il caso di crearne di maggiori… Allo stesso tempo mi rendo conto di quanto sia difficile arginare un’emozione (io stessa non sono una grande campionessa in questa disciplina) e mi rendo conto di come tu possa viverla intensamente. Attendo tue novità perché ti ho presa a cuore sconosciuta… Ti invito a farci sapere qualcosa di più qualora tu lo voglia e invito tutti i nostri lettori ad usare il mio indirizzo email (il solito) per mettersi in contatto con questa ragazza/donna/fanciulla in cerca d’aiuto e di consigli. Un forte abbraccio Ary Vi aspetto nel prossimo numero!!! Telefonini, chat, msn, e-mail… Com’è cambiato il mondo della comunicazione negli ultimi 10-15 anni al massimo? No non è il prossimo tema di maturità, ma è solo una mia riflessione su come questi cambiamenti abbiamo portato inverecondamente il cambiamento anche dei rapporti umani: molti di noi si sono ritrovati a strabuzzare gli occhi di fronte ad un amico che rispondeva sorridente con un LOL ad una sua battuta, senza capire a cosa si riferisse (acronimo di Laughing Out Loud, Ridere rumorosamente); oppure quanti si sono fermati a tradurre che caspita aveva scritto il proprio fratello/sorella minore sull’sms appena arrivato… E’ vero ne abbiamo già parlato, ma sono ancora convinta che non dovremmo farci influenzare così tanto da una macchina, e tentare di mantenere intatto quel poco di umano che ci è rimasto...