NOME E COGNOME _________________________ MATRICOLA ___________ PROVA GIÀ SOSTENUTA IL __________ CON VOTO ____ ESAME DI PIANIFICAZIONE FINANZIARIA - PROVA DEL 18 GENNAIO 2005 (FREQUENTANTI) 1) Il tasso interno di rendimento rappresenta (cancellate la/le proposizioni errate) Il costo massimo delle risorse finanziarie che un progetto di investimento può sopportare Il rendimento lordo di un progetto di investimento Il tasso di rendimento in corrispondenza del quale il VAN assume il valore massimo Il tasso di rendimento in corrispondenza del quale il VAN assume il valore minimo Il tasso di rendimento in corrispondenza del quale il VAN assume il valore nullo L’intersezione della funzione del Van con l’asse verticale L’intersezione della funzione del Van con l’asse orizzontale Il parametro utile per confrontare due o più investimenti evidenziando il valore creato 2) Indicate, in sintesi, che cosa “separa” il “teorema della separazione di Tobin”. Il teorema sottolinea la separazione tra due momenti di scelta: l’individuazione del portafoglio efficiente formato da soli titoli rischiosi rispetto alla combinazione tra titolo privo di rischio e portafoglio rischioso. La prima scelta è oggettiva: gli investitori scelgono la combinazione cui corrisponde la tangenza tra la semiretta che si origina dall’asse delle ordinate in corrispondenza del tasso privo di rischio e la frontiera efficiente dei portafogli formati da soli titoli rischiosi. La seconda scelta è soggettiva, ogni investitore sceglie la combinazione tra portafoglio di mercato e titolo risk free che massimizza la propria funzione di utilità, rispecchiata dalla conformazione della curva di indifferenza tra rischio e rendimento atteso. 3) Indicate a fianco delle seguenti proposizioni quelle corrette (C) e quelle sbagliate (S). Rispetto all’investimento in singoli titoli, la diversificazione del portafoglio: Aumenta sempre il rendimento (rispetto alla media ponderata dei rendimenti) (sbagliata) Non l’aumenta mai (corretta) L’aumenta a condizione che (se corretto: indicate la condizione) ……………………….. (sbagliata) Riduce sempre il rischio (rispetto alla media ponderata dei rischi) (sbagliata) Non lo riduce mai (sbagliata) Lo riduce a condizione che: (se corretto: indicate la condizione) (corretta) il coefficiente di correlazione tra i titoli sia inferiore ad uno Fa sì che il valore del portafoglio complessivo: Sia maggiore della somma del valore dei singoli titoli (sbagliata) Sia uguale (corretta) Sia inferiore (sbagliata) 4) Considerando il modello di Markowitz, scrivete la formula che quantifica il rischio di un portafoglio P costituito da due titoli (A e B) considerando che il titolo B è un titolo privo di rischio. Sigma(P) = w(A) ∙Sigma(A) con: w(a) = peso del titolo A nel portafoglio P 5) Ragionando sulla base dello schema del flusso di cassa disponibile (FCD), commentate la situazione finanziaria prospettica dell’impresa che presenta questi dati: RO Variazione scorte Investimenti discrezionali 100 +20 30 Quote di ammortamento Variazione fornitori Impegni finanziari (OF, rate di mutui) Determinazione Variazione di Capitale Circolante in senso stretto Voci Valori Variazione scorte +20 Variazione fornitori -10 Variazione crediti +20 +30 Variazione CCN in senso stretto 10 +10 20 Variazione crediti Investimenti di mantenimento Determinazione Free Cash Flow e flusso di cassa totale Voci Reddito operativo + Ammortamenti = Flusso di Capitale circolante della gestione corrente - Variazione capitale circolante in senso stretto = Flusso di Cassa della gestione corrente - Impegni non discrezionali - Investimenti di mantenimento - Impegni finanziari (OF, rate di mutui) = Free Cash Flow - Investimenti discrezionali = Flusso di cassa totale +20 60 Valori +100 +10 +110 -30 +80 -60 -20 0 -30 -30 L’impresa non ha flusso di cassa disponibile per far fronte agli investimenti discrezionali ipotizzati. Se non è in grado di raccogliere ulteriore capitale di debito o di rischio non può essere attuata la politica di investimento prospettata. NOME E COGNOME _________________________ MATRICOLA ___________ PROVA GIÀ SOSTENUTA IL __________ CON VOTO ____ 6) Un’impresa ha un debito finanziario pari a 80 e presenta questi dati di conto economico : Vendite 100 EBIT 10 Oneri finanziari 10 Sulla base di questi dati, esponete un giudizio sul grado di equilibrio finanziario distinguendo il contributo della gestione caratteristica da quello della gestione finanziaria (volumi e tassi) EBIT/ OF = 10 / 10 = 1 Scomposizione del rapporto: EBIT/Vendite = ROS = 10 / 100 = 10% Vendite/ Debiti = 100 / 80 = 1,25 OF/ Debiti = 12,5% L’impresa presenta una situazione fortemente squilibrata, riflessa dal basso valore dell’EBIT/OF, pari ad uno: la redditività operativa viene interamente assorbita dal pagamento degli oneri finanziari. La scomposizione dell’indicatore consente di determinare quale area causa lo squilibrio. Il ROS (pari al 10%) non è elevato ma è accettabile se l’impresa ha un elevato turnover, tuttavia, il rapporto tra vendite e debiti evidenzia un eccessivo peso dei debiti. Questo significa che è basso il livello di operatività rispetto al capitale investito, approssimato dai debiti finanziari, ossia l’impresa presenta basso turnover. Altro problema assai rilevante è relativo al tasso medio dell’indebitamento finanziario, pari al 12,5% superiore alla redditività delle vendite. 7) L’impresa A presenta CI = 1.200 Valore d’impresa = 2.000 EVA™ corrente = 20 WACC = 10% Calcolate COV e FGV Per il prossimo esercizio è atteso un incremento di EVA pari a 60 ed il valore di EVA è destinato a rimanere stabile al livello di 80 per il futuro. Calcolate il valore di impresa alla fine del prossimo anno e quantificate i valori di COV e di FGV Confrontate e commentate il valore di impresa nei due anni EVA™ perpetuo= 20 / 10% = 200 COV = EVA™ perpetuo + Capitale investito contabile = 200 + 1.200 = 1400 FGV = Valore d’impresa – COV = 2.000 – 1.400 = 600 EVA™ perpetuo (calcolato l’esercizio successivo) = 80 / 10% = 800 COV (nuovo anno) = 1.200 + 800 = 2.000 Non ci sono aspettative di incrementi di EVA™ quindi FGV è pari a zero. Il valore di impresa nel primo anno è pari a 2.000. Il valore dell’impresa nel secondo anno è 2.000. Il mercato nel primo anno aveva prezzato in modo corretto le aspettative di incremento di EVA. 8) Effettuate le dovute analisi, avete constatato che il titolo A presenta un rendimento medio atteso pari al 6% con uno scarto quadratico medio pari a 0,112. Il titolo B presenta lo stesso rendimento con un sigma molto più basso, pari a 0,013. Alcuni potrebbero ritenere che i rendimenti siano determinati da quotazioni fuori equilibrio (non essendo possibile che possano perdurare a lungo rendimenti uguali a fronte di rischi diversi)? In questo caso, qual è la cosa giusta da fare? Se i titoli sono contraddistinti da rischio e rendimento non allineati, nel medio periodo dovrebbe avvenire un movimento nei prezzi di mercato per riallineare i rendimenti attesi al livello di rischio. Il titolo B, caratterizzato, a parità di rendimento atteso, da rischio molto più basso rispetto al titolo A sarà probabilmente oggetto di acquisto da parte di molti investitori. L’incremento della domanda dovrebbe portare ad un aumento del prezzo e quindi alla riduzione del suo rendimento atteso. Il titolo A sarà invece oggetto di vendita da parte di molti investitori. L’incremento dell’offerta dovrebbe portare ad un ribasso del prezzo e quindi all’aumento del rendimento atteso. I Professori Sharpe e Chiesi ritengono invece che non ci sia motivo di considerare necessariamente fuori equilibrio le quotazioni dei due titoli. Perché due titoli possono avere il medesimo rendimento atteso pur in presenza di scarti quadratici medi diversi? (motivate) All’interno di un portafoglio diversificato, la misura di rischio che conta non è la varianza (o lo scarto quadratico medio), ma il Beta, vale a dire la componente di rischio sistematico, ineliminabile. Probabilmente i due titoli presentano lo stesso grado di rischio non diversificabile, misurato dal Beta. Questo, tramite l’equazione che descrive la SML, consente di misurare il rendimento atteso del titolo. A parità di Beta, i due titoli presentano il medesimo rendimento atteso. Dall’uguaglianza dei Beta si desume che il titolo A presenta bassa correlazione con il rendimento di mercato, rendendo eliminabile la maggior parte della sua volatilità (misurata dalla scarto quadratico medio). Il titolo B, caratterizzato da bassa volatilità, ha invece forte correlazione con il rendimento del portafoglio di mercato, rendendo eliminabile con la diversificazione una ridotta quota della propria volatilità.